Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21001990 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1
(obiettivi)
Il corso, organizzato in una annualità, intende, nel primo semestre, stimolare lo studente allo studio dell’architettura come momento di acquisizione critica, mettendolo nella condizione di cogliere la natura originaria ed essenziale dei principi costituenti il fare architettonico e di risalire dalla complessità del fenomeno verso l’essenzialità archetipica degli elementi di base.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001990-1 -
PARTE INTRODUTTIVA
(obiettivi)
Prima fase
Il corso, organizzato in una annualità, intende dapprima, nel primo semestre, stimolare lo studente allo studio dell'architettura (all'osservazione critica, scoprendo la natura tecnica, utilitaristica ed estetica dei fenomeni) mettendolo, al di là delle connotazioni linguistiche e delle molteplici configurazioni, nella condizione di cogliere la natura originaria ed essenziale dei principi costituenti, delle regole prime, di quell'eterno presente che costituisce il fare architettonico: risalire dalla complessità del fenomeno verso l'essenzialità archetipica degli elementi di base.
Canale: CANALE I
-
DALL'OLIO LORENZO
(programma)
Obiettivo del Corso è quello di avviare gli studenti verso una prima compiuta esperienza progettuale incentrata sul tema dell’abitare individuale in un contesto isolato. Il tema della casa, vicino all’esperienza diretta di ogni individuo, è ritenuto quello più adatto per permettere allo studente del primo anno di avvicinarsi al mondo dell’architettura come soggetto attivo, riuscendo a cogliere l’essenza e i significati più profondi che sostanziano l’atto di costruire uno spazio di vita e di relazioni interpersonali. Un tema apparentemente semplice, se non altro per le dimensioni e l’articolazione degli spazi, in cui però si manifesta, senza alcun tipo di riduzione, tutta la complessità concettuale, tecnica e metodologica tipica di qualsiasi progetto di architettura. La familiarità col tema favorirà lo svilupparsi di una corretta sensibilità verso le tematiche centrali e fondative della disciplina: la misura degli ambienti in rapporto all’uomo e alle sue esigenze, la relazione che si instaura tra le parti e il tutto, il rapporto tra forma e struttura e tra forma e materiale, lo spazio e la luce, la dialettica tra interno ed esterno e il dialogo dell’organismo con il contesto naturale e culturale in cui è calato.
(testi)
PREREQUISITI La collocazione al primo anno non richiede particolari requisiti. CONTENUTI Il Laboratorio di Progettazione architettonica I è il primo tassello di una formazione lunga e complessa che ha bisogno dei giusti tempi e della giusta gradualità; questa è assicurata dallo sviluppo annuale del corso e dalla sua distinzione in due parti distinte. Il primo semestre, tramite lezioni teoriche ed esercitazioni mirate, sarà finalizzato, da un lato, all’acquisizione da parte dello studente degli strumenti critici per comprendere la complessità del prodotto di architettura e l’articolazione del pensiero che sta dietro qualsiasi manufatto, dall’altro, alla messa a punto delle metodologie operative necessarie per affrontare il tema d’anno e per tradurre l’idea architettonica in un prodotto compiuto e comunicabile. Il secondo semestre sarà dedicato allo svolgimento del progetto e, naturalmente, all’arricchimento del bagaglio culturale di riferimento sui temi coerenti con l’esercizio richiesto. METODO DIDATTICO Nella convinzione che non esista un unico percorso di avvicinamento al progetto di architettura, si tenterà di fornire più punti di vista, sollecitando lo studente a sperimentare diversi approcci. Il metodo didattico è quello “maieutico”, che punta, attraverso il fare e il ragionare, a far emergere nello studente la propria identità di architetto. VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso prevede una costante verifica delle attività svolte dallo studente durante l’intero sviluppo del corso. In particolare, al termine del primo semestre, sarà effettuata una valutazione delle esercitazioni svolte, valutazione che costituirà idoneità alla prosecuzione del Laboratorio (eventuali carenze verranno segnalate a dovranno essere colmate durante il secondo semestre). L’esame finale consisterà nella presentazione, discussione e valutazione del progetto sviluppato nel secondo semestre, delle esercitazioni svolte nella prima parte del corso e dei contenuti teorici trattati durante l’anno. I testi saranno forniti durante il corso
Canale: CANALE II
-
BURRASCANO MARCO
(programma)
Si tratta di un laboratorio annuale di progettazione architettonica, con 14 crediti, 12 di composizione e progettazione architettonica e urbana e 2 di strutture.
(testi)
Nel primo semestre l’impegno è di 50 ore, dedicate a lezioni frontali, visite di architetture e esercitazioni pratiche di costruzione di modelli, disegno e progettazione. Nel secondo semestre l’impegno è di 100 ore e si affronta il tema progettuale, relativo a una residenza per cinque artisti borsisti per i quali progettare una residenza che proponga un modo di abitare specifico per questa piccola comunità temporanea, il soggiorno degli artisti è di sei mesi. L’area di progetto è un terreno agricolo nell’alto Lazio, nei pressi del piccolo paese di Chia in provincia di Viterbo, nei pressi di alcuni importanti presenze storiche e naturali. L’obiettivo è quello di creare un racconto e dei riferimenti intorno al tema di progetto, in modo che lo studente possa elaborare una proposta specifica e frutto delle sue suggestioni piuttosto che una soluzione neutra e impersonale. Questo nella convinzione che l’apprendimento è maggiore se accompagnato da una personale e interpretativa idea di lavoro. I contenuti del corso sono proposti e verificati attraverso lezioni frontali, esercitazioni, visite didattiche,revisioni individuali e collettive. Il voto finale di esame tiene conto di tutte le attività svolte dallo studente durante l’anno, la qualità del progetto finale è ovviamente determinante nell’attribuzione del voto stesso. Tutta l’elaborazione dei lavori avviene a mano, non è consentito l’uso del C.a.d. Esercitazioni 1-Topografia (individuale) Esercizio con curve di livello da svolgere tramite modello, viene assegnato un volume edilizio di dimensioni date che deve essere alloggiato sul suolo mediante la creazione di uno scavo, o di un podio tramite riporto di terra e realizzare un percorso di accesso. Scala 1:250 Area di intervento 75m x 50m, dislivello 10 m, realizzando le curve con cartoncino dal 1mm (4 curve per un metro di dislivello) servono 40 curve per assorbire la differenza di quota. Il volume da inserire è un generico volume residenziale di 5 m per 10 m, che può essere inserito come da esempi mostrati, incassandolo nel terreno, realizzando un podio, sollevandolo su pilotis, oppure adottando soluzioni ibride. 2-Ridisegno e ricostruzione di un’architettura (gruppo 3 persone) Analisi, disegno tecnico e realizzazione di un modello in scala 1:100 o 1:50 delle seguenti residenze: Utzon, Can Lis Maiorca Le corbusier, villa Sarabhai, Umberto Riva, casa De Palma 1, Stintino, 1960 Mario Botta, casa Bianchi, Riva San Vitale Louis Kahn, casa Fisher Louis Kahn, casa Esherick Adolf Loos, casa Muller Mies Van der rohe, casa Tugendhat Tadao Ando, casa Koshino, Ashiya-shi, Giappone, 1984 Alberto Ponis, casa nella piana di Costa Paradiso, Sardegna, 1972 Alison e Peter Smithson, Upper Lawn cottage, Inghilterra, 1962 Alvar Aalto, casa-studio a Muuratsalo, Finlandia, 1953 Paulo Mendes da Rocha, Casa Mendes da Rocha, Butantã, San Paolo, Brasile, 1966 João Batista Vilanova Artigas, Casa Vilanova Artigas, San Paolo, Brasile, 1949 Glenn Murcutt, Casa a Blue Mountains, Nuovo Galles del sud, Australia, 1994 Gordon Bunshaft, Travertine House, East Hampton, New York, USA, 1963 3-Sistema costruttivo (individuale) Progetto di un piccolo rifugio, massimo 20 mq, in un luogo a piacere, caro e ben noto al progettista, utilizzando un unico sistema costruttivo a scelta tra: calcestruzzo armato, laterizio, pietra, legno, acciaio. Modello in scala 1:50, piante e sezioni in scala 1:50 4-Schizzi e rilievo dal vero antropometrico (individuale in viaggio) Riportare su un quaderno da disegno A5 schizzi di viaggio, prospettive, piante, sezioni, prospetti, assonometrie, con particolare attenzione alle proporzioni degli spazi e degli elementi architettonici rappresentati. Quaderno da consegnare. Bibliografia generale
G. Fanelli, R. Gargiani, Il principio del rivestimento, Bari, 1994 L. Mies Van Der Rohe, Gli scritti e le parole, Milano 2010 F. Venezia, Che cos’è l’architettura, Milano, 2011 J. Utzon, Idee di architettura. Scritti e conversazioni, Milano 2011 P. Zumthor, Pensare Architettura, Milano 2003 P. Zumthor, Atmosfere. Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano, Milano, 2007 K. Frampton, Tettonica e architettura. Milano, 2000 B. Rudofsky, Architecture without architects, a short introduction to non-pedigreed architecture, New York, 1964, H. Hertzberger, Lessons for students in architecture, Rotterdam, 1991 L. Quaroni, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura, Roma 1977 Le Corbusier, Verso un architettura, Milano 1973 Manuali A. Desplazes, Constructing architecture, materials processes structures, a handbook, Basel, 2005 E. Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, F. Cellini, Manualetto, Norme tecniche, costruttive e grafiche per lo svolgimento di una esercitazione progettuale sul tema della casa unifamiliare, Palermo, 1991 A.Zimmermann, Constructing landscape : materials, techniques, structural components Basel, 2011
Canale: CANALE III
-
FARINA MILENA
(programma)
Il programma del primo semestre è articolato in una serie di lezioni teoriche ed esercitazioni individuali finalizzate all’acquisizione da parte dello studente degli strumenti essenziali per affrontare il progetto architettonico nella sua complessità, a partire dall’esercizio progettuale previsto nel secondo semestre.
(testi)
Nelle lezioni si affronteranno i temi fondativi del fare architettura: il rapporto tra sistemi costruttivi e figure architettoniche; il rapporto tra sistemi costruttivi e forme spaziali; i principi compositivi che governano le relazioni tra figure e oggetti; le misure e le proporzioni che danno carattere alle figure e agli spazi; il rapporto con il luogo e i modelli insediativi. Le lezioni illustreranno questi temi anche attraverso l’analisi critica di alcune opere tratte dalla storia dell’architettura, rappresentative di alcuni archetipi e della loro evoluzione e ibridazione. Particolare attenzione sarà dedicata alla formazione della cultura figurativa necessaria a guidare le scelte progettuali, in modo da sviluppare nello studente la capacità di gestire la complessità del progetto secondo una consapevole intenzionalità estetica e spaziale. Per sviluppare tale sensibilità saranno proposti alcuni esercizi di composizione, con figure e oggetti da mettere in relazione formando un insieme compiuto e dotato di senso. Le esercitazioni proposte durante il semestre stimoleranno lo studente a tradurre immediatamente in pratica progettuale le nozioni teoriche acquisite nel corso delle lezioni. Leonardo Benevolo, Benno Albrecht, Le origini dell'architettura, Laterza, Roma-Bari 2001
Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura (1977), Kappa, Roma 2001 |
4 | ICAR/14 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001990-3 -
STRUTTURA E ARCHITETTURA I
(obiettivi)
L’obiettivo di questo insegnamento sarà perseguito utilizzando modelli meccanici elementari anche di carattere empirico o sperimentale ma sempre rigorosamente aderenti ai paradigmi scientifici della meccanica delle strutture contemporanea.
Canale: CANALE I
-
FORMICA GIOVANNI
(programma)
i. Introduzione agli elementi di base della concezione strutturale.
(testi)
ii. Presentazione non formalizzata dei fondamenti della statica. iii. Aspetti essenziali del comportamento dei diversi tipi di elemento strutturale e del loro assemblaggio, e la conseguente riposta strutturale globale. iv. Alcuni esempi di scelte progettuali, sia strutturali che architettoniche, con una particolare attenzione sull’uso dei diversi materiali costruttivi. Daniel L. Schodek, Strutture, Pàtron Editore, 2008.
Appunti forniti dal docente.
Canale: CANALE II
-
NUTI CAMILLO
(programma)
Il modulo intende illustrare in modo semplice, ma senza rinunciare al rigore di un corso universitario, quali sono gli obiettivi della progettazione delle strutture nell’ambito di un più completo percorso della progettazione di un’opera civile.
(testi)
La progettazione è sempre una attività dalle mille sfaccettature. Nel caso degli aspetti strutturali essa intende ad assolvere al compito, nell’ambito dei più generali obbiettivi di un progetto, di garantire il trasferimento delle azioni: quali i pesi propri le azioni dovute ad eventi naturali esterni quali vento, terremoti ad altre ancora, sino alle fondazioni, viste come il collegamento tra le opere da realizzare ed il terreno. Il corso intende chiarire agli allievi la differenza tra il problema reale da risolvere, quello di realizzare la struttura, e gli strumenti con cui affrontiamo e risolviamo il processo progettuale. Nel caso della progettazione strutturale occorre essenzialmente garantire due questioni fondamentali: la sicurezza e la funzionalità dell’opera, tuttavia questo va fatto nel rispetto di altri vincoli imposti al progetto da esigenze di carattere sociale, funzionale, estetico, economico e molte altre che concorrono a determinarne il giudizio sulla sostenibilità dell’opera stessa,. Vengono illustrate alcune opere esistenti. Si individua la struttura delle stesse. Si illustra come essa funziona. Si danno prime indicazione sul possibili modelli di interpretazione del comportamento fisico. Si coglie così l’occasione per individuare possibili scelte alternative. Si forniscono prime definizione dei principali elementi strutturali in cui è possibile scomporre la struttura per semplificarne la concezione progettuale. Si tratta quindi della struttura nel suo insieme, dei singoli elementi quali travi pilastri setti scale ed altri ancora. Si illustra infine il concetto di dimensione che rappresenta un aspetto fondamentale del progetto, e della scelta dei materiali da costruzione. Viene infine chiarita la rappresentatività di modelli in scala delle opere da realizzare. Il corso fa riferimento al materiale didattico distribuito nel corso dal docente.
Canale: CANALE III
-
SALERNO GINEVRA
(programma)
Cenni su i fondamenti della meccanica del punto elementare. Concetto di forza. Corpo rigido. Concetto di momento di forze. Cenni di meccanica dei materiali strutturali ( acciao, cemento armato, legno, vetro): tensione, deformazione, moduli elastici. Storia del pensiero scientifico in relazione ai modelli di trave. Travi deformabili: sforzo normale e flessione. Strutture intelaiate in 2D. Organizzazione spaziale di un edificio a telai piani. Travature reticolari. Strutture curve piane e spaziali. Esempi strutturali di costruzioni di rilevante interesse architettonico.
(testi)
dispense del corso
|
1 | ICAR/08 | 12,5 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001990-4 -
STRUTTURA E ARCHITETTURA II
(obiettivi)
L’obiettivo di questo insegnamento sarà perseguito utilizzando modelli meccanici elementari anche di carattere empirico o sperimentale ma sempre rigorosamente aderenti ai paradigmi scientifici della meccanica delle strutture contemporanea.
Canale: CANALE I
-
FORMICA GIOVANNI
(programma)
i. Introduzione agli elementi di base della concezione strutturale.
(testi)
ii. Presentazione intuitiva dei fondamenti della statica. iii. Aspetti essenziali del comportamento dei diversi tipi di elemento strutturale e del loro assemblaggio, e la conseguente riposta strutturale globale. iv. Alcuni esempi di scelte progettuali, sia strutturali che architettoniche, con una particolare attenzione sull’uso dei diversi materiali costruttivi. Daniel L. Schodek, Strutture, Pàtron Editore, 2008.
Appunti forniti dal docente.
Canale: CANALE II
-
NUTI CAMILLO
(programma)
Il modulo intende illustrare in modo semplice, ma senza rinunciare al rigore di un corso universitario, quali sono gli obiettivi della progettazione delle strutture nell’ambito di un più completo percorso della progettazione di un’opera civile.
(testi)
La progettazione è sempre una attività dalle mille sfaccettature. Nel caso degli aspetti strutturali essa intende ad assolvere al compito, nell’ambito dei più generali obbiettivi di un progetto, di garantire il trasferimento delle azioni: quali i pesi propri le azioni dovute ad eventi naturali esterni quali vento, terremoti ad altre ancora, sino alle fondazioni, viste come il collegamento tra le opere da realizzare ed il terreno. Il corso intende chiarire agli allievi la differenza tra il problema reale da risolvere, quello di realizzare la struttura, e gli strumenti con cui affrontiamo e risolviamo il processo progettuale. Nel caso della progettazione strutturale occorre essenzialmente garantire due questioni fondamentali: la sicurezza e la funzionalità dell’opera, tuttavia questo va fatto nel rispetto di altri vincoli imposti al progetto da esigenze di carattere sociale, funzionale, estetico, economico e molte altre che concorrono a determinarne il giudizio sulla sostenibilità dell’opera stessa,. Vengono illustrate alcune opere esistenti. Si individua la struttura delle stesse. Si illustra come essa funziona. Si danno prime indicazione sul possibili modelli di interpretazione del comportamento fisico. Si coglie così l’occasione per individuare possibili scelte alternative. Si forniscono prime definizione dei principali elementi strutturali in cui è possibile scomporre la struttura per semplificarne la concezione progettuale. Si tratta quindi della struttura nel suo insieme, dei singoli elementi quali travi pilastri setti scale ed altri ancora. Si illustra infine il concetto di dimensione che rappresenta un aspetto fondamentale del progetto, e della scelta dei materiali da costruzione. Viene infine chiarita la rappresentatività di modelli in scala delle opere da realizzare. Il corso fa riferimento al materiale didattico distribuito nel corso dal docente.
Canale: CANALE III
-
SALERNO GINEVRA
(programma)
Cenni su i fondamenti della meccanica del punto elementare. Concetto di forza. Corpo rigido. Concetto di momento di forze. Cenni di meccanica dei materiali strutturali ( acciao, cemento armato, legno, vetro): tensione, deformazione, moduli elastici. Storia del pensiero scientifico in relazione ai modelli di trave. Travi deformabili: sforzo normale e flessione. Strutture intelaiate in 2D. Organizzazione spaziale di un edificio a telai piani. Travature reticolari. Strutture curve piane e spaziali. Esempi strutturali di costruzioni di rilevante interesse architettonico.
(testi)
dispense del corso
|
1 | ICAR/09 | 12,5 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001991 -
ISTITUZIONI DI MATEMATICHE 1
(obiettivi)
Fornire gli strumenti concettuali e metodologici per reperire l'informazione trasmessa dal linguaggio formalizzato e deduttivo proprio della matematica.
Fornire i fondamenti dell'analisi matematica e della geometria piana orientati verso la comprensione dei modelli fisico-matematici. Argomenti del corso sono: il calcolo differenziale ed integrale in una variabile; i relativi concetti, strumenti e istanze modellistiche; l'algebra lineare analizzata da un punto di vista geometrico; la teoria astratta e la sua interpretazione geometrica in due e tre dimensioni. Argomenti del corso sono: il calcolo differenziale ed integrale in una variabile; i relativi concetti, strumenti e istanze modellistiche; l'algebra lineare analizzata da un punto di vista geometrico; la teoria astratta e la sua interpretazione geometrica in due e tre dimensioni.
Canale: CANALE I
-
FALCOLINI CORRADO
(programma)
Quantificatori. I numeri: naturali, interi, razionali, reali. Assiomi dei numeri reali.
(testi)
Coordinate cartesiane nel piano. Punti e vettori. Distanza: definizione formale. Valore assoluto. Densità di Q in R. Distanza nel piano. Equazione circonferenza Algebra lineare: somma di vettori, prodotto scalare. Equivalenza della formulazione geometrica e in coordinate Matrici 2x2. Matrici operazioni di somma e prodotto, determinante, rango di una matrice. Rappresentazione matriciale delle trasformazioni lineari: teorema di rappresentazione. Significato geometrico del determinante. Applicazioni alle trasformazioni, altre interpretazioni del determinante. Matrici di rotazione e omotetie. Equazione parametrica della retta. Condizioni di ortogonalità. Riflessione rispetto ad una retta. Introduzione alle funzioni. Grafici. Operazioni con i grafici, valore assoluto di un grafico. Esponenziale, logaritmo di una funzione di cui si sa il grafico. Insieme aperti e chiusi, punti di accumulazione, definizioni ed esempi. Definizione di limite. Operazioni con i limiti, esercizi su limite di quoziente di polinomi. Teorema del confronto. Limiti notevoli. Funzioni continue. Teoremi sulle funzioni continue. Asintoti. Derivate: definizione, significato geometrico. Operazioni: somma, prodotto, quoziente, prodotto per scalare. Tecniche di derivazione, derivate delle principali funzioni. Equazione della retta tangente in un punto al grafico. Derivata di una funzione composta e delle funzioni inverse. Punti stazionari. Teorema di Fermat. Teoremi di Rolle e Lagrange. Monotonia e segno della derivata prima. Derivate seconde, concavità, flessi. Studio completo di funzione. Teoremi di Cauchy e De l’Hopital. Problemi di ottimizzazione. Polinomio di Taylor. Formula del resto di Lagrange: calcolo esplicito nel caso n=2 e poi generalizzazione. Funzioni iperboliche, coniche come luoghi geometrici. Introduzione agli integrali: il problema del calcolo dell'area di una regione piana. Il teorema fondamentale del calcolo integrale, integrali definiti. Il teorema della media. Integrazione per parti e sostituzione. Integrazione delle funzioni razionali. Definizione di curva parametrica. Passaggio da parametrica a cartesiana Esempi: circonferenza cicloide, coniche. Vettore e versore tangente, vettore e versore normale. Lunghezza di una curva. Curvatura. G.B. THOMAS, R.L. FINNEY ELEMENTI DI ANALISI MATEMATICA E GEOMETRIA ANALITICA ED. ZANICHELLI
Bramanti, Pagani, Salsa “Analisi Matematica 1. Con elementi di geometria e algebra lineare”, Zanichelli Naldi, Pareschi, Aletti “calcolo differenziale e algebra lineare”, Ed. Mc Graw-Hill ROBERT A. ADAMS CALCOLO DIFFERENZIALE IED. CEA (CASA EDITRICE AMBROSIANA) COURANT, ROBBINS "CHE COS' È LA MATEMATICA?" ED. BORINGHIERI
Canale: CANALE II
-
MAGRONE PAOLA
(programma)
Quantificatori. I numeri: naturali, interi, razionali, reali. Assiomi dei numeri reali.
(testi)
Coordinate cartesiane nel piano. Punti e vettori. Distanza: definizione formale. Valore assoluto. Densità di Q in R. Distanza nel piano. Equazione circonferenza Algebra lineare: somma di vettori, prodotto scalare. Equivalenza della formulazione geometrica e in coordinate Matrici 2x2. Matrici operazioni di somma e prodotto, determinante, rango di una matrice. Rappresentazione matriciale delle trasformazioni lineari: teorema di rappresentazione. Significato geometrico del determinante. Applicazioni alle trasformazioni, altre interpretazioni del determinante. Matrici di rotazione e omotetie. Equazione parametrica della retta. Condizioni di ortogonalità. Riflessione rispetto ad una retta. Introduzione alle funzioni. Grafici. Operazioni con i grafici, valore assoluto di un grafico. Esponenziale, logaritmo di una funzione di cui si sa il grafico. Insieme aperti e chiusi, punti di accumulazione, definizioni ed esempi. Definizione di limite. Operazioni con i limiti, esercizi su limite di quoziente di polinomi. Teorema del confronto. Limiti notevoli. Funzioni continue. Teoremi sulle funzioni continue. Asintoti. Derivate: definizione, significato geometrico. Operazioni: somma, prodotto, quoziente, prodotto per scalare. Tecniche di derivazione, derivate delle principali funzioni. Equazione della retta tangente in un punto al grafico. Derivata di una funzione composta e delle funzioni inverse. Punti stazionari. Teorema di Fermat. Teoremi di Rolle e Lagrange. Monotonia e segno della derivata prima. Derivate seconde, concavità, flessi. Studio completo di funzione. Teoremi di Cauchy e De l’Hopital. Problemi di ottimizzazione. Polinomio di Taylor. Formula del resto di Lagrange: calcolo esplicito nel caso n=2 e poi generalizzazione. Funzioni iperboliche, coniche come luoghi geometrici. Assi di simmetria delle coniche a centro. Introduzione agli integrali: il problema del calcolo dell'area di una regione piana. Il teorema fondamentale del calcolo integrale, integrali definiti. Il teorema della media. Integrazione per parti e sostituzione. Integrazione delle funzioni razionali. Definizione di curva parametrica. Passaggio da parametrica a cartesiana Esempi: circonferenza cicloide, coniche. Vettore e versore tangente, vettore e versore normale. Lunghezza di una curva. Curvatura. G.B. THOMAS, R.L. FINNEY ELEMENTI DI ANALISI MATEMATICA E GEOMETRIA ANALITICA ED. ZANICHELLI
Bramanti, Pagani, Salsa “Analisi Matematica 1. Con elementi di geometria e algebra lineare”, Zanichelli Naldi, Pareschi, Aletti “calcolo differenziale e algebra lineare”, Ed. Mc Graw-Hill ROBERT A. ADAMS CALCOLO DIFFERENZIALE IED. CEA (CASA EDITRICE AMBROSIANA) Altre letture COURANT, ROBBINS "CHE COS' È LA MATEMATICA?" ED. BORINGHIERI |
8 | MAT/07 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001992 -
FONDAMENTI DI GEOMETRIA DESCRITTIVA
(obiettivi)
Lo studio della geometria descrittiva inteso come processo indispensabile per la conoscenza e la costruzione dello spazio e delle forme architettoniche. L’obiettivo è fornire l’insieme delle regole che costituiscono la base utile alla evoluzione dell’idea progettuale e alla sua rappresentazione grafica, sia manuale che informatica.
Canale: CANALE I
-
SPADAFORA GIOVANNA
(programma)
STRUMENTI E MATERIALI PER IL DISEGNO, CONVENZIONI E SIMBOLOGIE GRAFICHE. ELEMENTI GEOMETRICI FONDAMENTALI. PROBLEMI DI PARALLELISMO, PERPENDICOLARITÀ, DISTANZA, APPARTENENZA. ROTAZIONE E RIBALTAMENTO. PRINCIPALI ELEMENTI IMPROPRI. OPERAZIONI DI PROIEZIONE E SEZIONE, PROSPETTIVITÀ E RELAZIONI OMOLOGICHE.
(testi)
PER CIASCUN METODO DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA (PROIEZIONI ORTOGONALI, PROIEZIONE ASSONOMETRICA, PROIEZIONE CENTRALE - PROSPETTIVA, PROIEZIONE QUOTATA,TEORIA DELLE OMBRE) SI TRATTERANNO LA GENESI SPAZIALE, GLI ELEMENTI DI RIFERIMENTO E LA RAPPRESENTAZIONE DEGLI ELEMENTI GEOMETRICI FONDAMENTALI. SI AFFRONTERANNO I PROBLEMI RELATIVI ALLE CONDIZIONI DI APPARTENENZA, DI PARALLELISMO, DI PERPENDICOLARITÀ, ALCUNI PROBLEMI GRAFICI TRA CUI LA VERA FORMA E DIMENSIONE DELLE FIGURE PIANE E PROBLEMI DI INTERSEZIONE E MISURA. M. DOCCI, M. GAIANI, D. MAESTRI, SCIENZA DEL DISEGNO, CITTÀ STUDI EDIZIONI,TORINO, 2011, 2A ED.
R. MIGLIARI, GEOMETRIA DESCRITTIVA, CITTÀ STUDI EDIZIONI, NOVARA, 2009, VOLL. I E 2. M. CANCIANI, I DISEGNI DI PROGETTO, CITTÀ STUDI EDIZIONI, NOVARA, 2009. M. CANCIANI, IL DISEGNO IN PROSPETTIVA, KAPPA, ROMA, 2005. U. SACCARDI, ELEMENTI DI PROIETTIVA E APPLICAZIONI DELLA GEOMETRIA DESCRITTIVA, LEF LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA, FIRENZE, 2004. A. SGROSSO, LA RAPPRESENTAZIONE GEOMETRICA DELL’ARCHITETTURA, TORINO, 1996. M. BERARDI, D. MAESTRI, ASSONOMETRIA, ROMA, 1980.
Canale: CANALE II
-
CANCIANI MARCO
(programma)
Contenuti
(testi)
PARTENDO DAL PRESUPPOSTO CHE LA GEOMETRIA DESCRITTIVA È LO STRUMENTO INDISPENSABILE PER COMPRENDERE LO SPAZIO NELLE TRE DIMENSIONI, PER ANALIZZARE E RICOSTRUIRE UN OGGETTO, SIA DI DETTAGLIO, SIA EDILIZIO, SIA URBANO, UTILIZZEREMO I PRINCIPI DI TALE DISCIPLINA PER METTERE IN EVIDENZA IL MODELLO GEOMETRICO DI UN OGGETTO. OBIETTIVO PRINCIPALE DEL CORSO SARÀ, DUNQUE, QUELLO DI PORTARE LO STUDENTE ALLA COMPRENSIONE DELLO SPAZIO, DELLE DIMENSIONI E DELLE PROPORZIONI DEGLI OGGETTI ANALIZZATI, UTILIZZANDO IN MANIERA COMPLEMENTARE I VARI METODI. DESCRIZIONE DEL CORSO LA DISCIPLINA SARÀ SVOLTA IN DUE AMBITI, STRETTAMENTE CONNESSI TRA LORO: QUELLO TEORICO, DOVE SARANNO DATE UNA SERIE DINFORMAZIONI, DI PRINCIPI E DI REGOLE, CHE SONO A FONDAMENTO DELLA RAPPRESENTAZIONE DELL' ARCHITETTURA E DEL PROGETTO E QUELLO PRATICO, DOVE SARANNO SVOLTI DEGLI ESERCIZI APPLICATIVI E DEGLI EX-TEMPORE, IN CUI VERRANNO ANALIZZATI VARI DISEGNI, SECONDO LE LORO CARATTERISTICHE GEOMETRICHE E PROIETTIVE. VERRANNO DESCRITTE, ATTRAVERSO I VARI METODI RAPPRESENTATIVI, PROIEZIONI ORTOGONALI, ASSONOMETRIA E PROSPETTIVA, LE CONDIZIONI DI APPARTENENZA, DI PARALLELISMO, INTERSEZIONE E LA DETERMINAZIONE DELLA VERA DIMENSIONE E FORMA DELLE FIGURE PIANE. PARTICOLARE IMPORTANZA VERRÀ DATA ALLE SEZIONI E ALLA LORO COSTRUZIONE GEOMETRICA, ALLO SVILUPPO PLANARE DI FIGURE, APPARTENENTI AD UN MODELLO VOLUMETRICO, COSICCHÉ QUESTO POSSA ESSERE RICOSTRUITO MANUALMENTE. VERRANNO DATI VARI ACCENNI STORICI SUI METODI RAPPRESENTATIVI E SI ANALIZZERANNO ALCUNI DISEGNI DI VARI AUTORI. IN DETTAGLIO SI STUDIERANNO: IL METODO DELLA DOPPIA PROIEZIONE ORTOGONALE COSTRUZIONE DEGLI ELEMENTI GEOMETRICI FONDAMENTALI - RAPPRESENTAZIONE DI PUNTI, RETTE E PIANI - PROIEZIONE E INTERSEZIONE LA MISURA DELL'ANGOLO DI PENDENZA E LA VERA FORMA DI UNA FIGURA PIANA - SVILUPPO PLANARE - SOLIDI DI ROTAZIONE - LE SEZIONI DI VOLUMI E CORPI ARCHITETTONICI SEMPLICI E L'INTERSEZIONI TRA DIVERSI VOLUMI LA TEORIA DELLE OMBRE. LA RAPPRESENTAZIONE DEGLI ELEMENTI GEOMETRICI PRINCIPALI NELL'ASSONOMETRIA: PUNTI, RETTE E PIANI L'ASSONOMETRIA OBLIQUA, MILITARE E CAVALIERA - RELAZIONE DI AFFINITÀ ASSONOMETRICA DETERMINAZIONE DELLA VERA FORMA DI UNA FIGURA L'ASSONOMETRIA ORTOGONALE COSTRUZIONE DIRETTA - ELEMENTI DI RIFERIMENTO - PROBLEMI D'INTERSEZIONE - ASSONOMETRIA DI SOLIDI - COSTRUZIONE GRAFICA DELLE COPERTURE A VOLTA: VOLTA A CROCIERA E A PADIGLIONE. GENESI SPAZIALE DEGLI ELEMENTI DI RIFERIMENTO NELLA PROSPETTIVA - RAPPRESENTAZIONE DEGLI ELEMENTI GEOMETRICI FONDAMENTALI: PUNTI, RETTE, PIANI - CONDIZIONI DI APPARTENENZA, PARALLELISMO, PERPENDICOLARITÀ - PUNTI DI MISURA DI RETTE, ANGOLI - PROCEDIMENTI RISOLUTIVI DELLA PROSPETTIVA - PROSPETTIVA A QUADRO VERTICALE, ORIZZONTALE E OBLIQUO - PROBLEMI D'INTERSEZIONE E VERA FORMA COSTRUZIONE E MISURA DEGLI ANGOLI RESTITUZIONE PROSPETTICA. CANCIANI M., IL DISEGNO IN PROSPETTIVA, ANALISI, ELEMENTI FONDAMENTALI, METODI RISOLUTIVI E TIPI, KAPPA, ROMA 2005.
M. DOCCI, M. GAIANI, D. MAESTRI, SCIENZA DEL DISEGNO, CITTÀ STUDI EDIZIONI, NOVARA, 2011. |
8 | ICAR/17 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001993 -
STORIA DELL'ARCHITETTURA 1
(obiettivi)
Il corso propone una “lettura” delle architetture del passato, fornendo strumenti per analizzarle, comprenderne le ragioni storiche e valutarne le qualità. A tal fine, le architetture selezionate saranno esaminate spingendo gli studenti a chiedersi il perché della loro realizzazione in un determinato momento e luogo, quali fossero gli obiettivi del committente, del costruttore e dell’architetto, come e perché si siano scelte determinate tecniche e specifici materiali, che rapporti tali opere abbiano con le architetture del passato e con quelle della loro contemporaneità, considerando - infine - come questi aspetti complessivi siano in relazione tra loro ricostruendone il processo progettuale, quando questo sia sufficientemente documentato. Al primo anno sono illustrati gli edifici ritenuti più significativi, compresi nell'arco cronologico esteso dall'Età Classica al XVI secolo.
Canale: CANALE I
-
PERUGINI RAINALDO
(programma)
IL CORSO DI STORIA DELL'ARCHITETTURA 1 È DIRETTO AGLI STUDENTI DEL PRIMO ANNO CHE, PROVENENDO DALLA SCUOLA SECONDARIA, HANNO UNA VISIONE DELLA STORIA DELL’ARCHITETTURA – SE TALE DISCIPLINA ERA INSERITA NEL LORO PERCORSO DIDATTICO - COME PARTE DELLA STORIA DELL’ARTE. PER QUESTO SI PONGONO COME UNA UTENZA CULTURALE CHE NON HA UNA VISIONE UNIVOCA DEL RAPPORTO TRA STORIA DELL’ARCHITETTURA E PROGETTAZIONE E CHE E’ STATA ABITUATA A CONSIDERARE LA DISCIPLINA STORICA COME SEMPLICE ARRICCHIMENTO DEL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE FINE A SE STESSO E NON COME STRUMENTO FORMATIVO DELLA PROPRIA CONSAPEVOLEZZA PROGETTUALE.
(testi)
QUINDI, È PROPRIO SULL'ASPETTO DELLA PARTECIPAZIONE ALLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA NEL CORSO DEI SECOLI - ESCLUDENDO OVVIAMENTE L’UTILIZZAZIONE DI SEMPLICI STILEMI COME REPERTORIO-CATALOGO E PRIVILEGIANDO INVECE LA LEZIONE METODOLOGICA DEL PASSATO - CHE VERTONO I CARATTERI DETERMINANTI DEL TAGLIO CONOSCITIVO CHE SI INTENDE DARE AGLI ARGOMENTI CHE SARANNO AFFRONTATI NEL CORSO DELLE LEZIONI. DAL PUNTO DI VISTA PIÙ STRETTAMENTE OPERATIVO, IL CORSO TRATTERÀ IN MANIERA DETTAGLIATA DELLE PROBLEMATICHE ARCHITETTONICHE RELATIVE ALL'ARCO STORICO COMPRESO TRA IL MONDO ANTICO E L’ARCHITETTURA DELLA FINE DEL CINQUECENTO, ESTENDENDO IL CAMPO DI INDAGINE ANCHE A LIVELLO EUROPEO, SOPRATTUTTO IN RIFERIMENTO ALL'INFLUENZA INTERNAZIONALE DEL LINGUAGGIO CLASSICO, DELLA CULTURA ARCHITETTONICA ITALIANA E DELLE LORO RILETTURE ANCHE, OVE OPPORTUNO, CON EVENTUALI COMPARAZIONI CON ESEMPI DI ARCHITETTURA CONTEMPORANEA. SI PRECISA CHE LA PRESENTE BIBLIOGRAFIA COSTITUISCE UNICAMENTE UN SUPPORTO DI RIFERIMENTO. I TESTI INDICATI NON VANNO QUINDI STUDIATI INTEGRALMENTE MA CONSULTATI SOLTANTO AI FINI DI UN MIGLIORE APPROFONDIMENTO DEGLI ARGOMENTI AFFRONTATI NEL CORSO DELLE LEZIONI.
NOTA: IN MOLTI CASI SONO STATI INDICATI CASA EDITRICE, DATA E LUOGO DELLA PRIMA EDIZIONE ITALIANA. TALI DATI SONO SUSCETTIBILI DI AGGIORNAMENTO E QUINDI VANNO PRESI IN CONSIDERAZIONE SOLO IL NOME DELL’AUTORE ED IL TITOLO DELL’OPERA. L.BENEVOLO, INTRODUZIONE ALL’ARCHITETTURA, BARI, 1966 (UNIVERSALE LATERZA) H.W.KRUFT, STORIA DELLE TEORIE ARCHITETTONICHE. DA VITRUVIO AL SETTECENTO, ROMA-BARI, 1988 (LATERZA) (LIMITATAMENTE ALLA PARTE INTERESSATA DAL PROGRAMMA) M.MANIERI ELIA, ARCHITETTURA E MENTALITA’ DAL CLASSICO AL NEOCLASSICO, ROMA-BARI, 1989 (UNIVERSALE LATERZA) N.PEVSNER, STORIA DELL’ARCHITETTURA EUROPEA, MILANO, 1966 (IL SAGGIATORE) (O EDIZIONE RIDOTTA, ROMA-BARI, 1992 (UNIVERSALE LATERZA) (LIMITATAMENTE ALLA PARTE INTERESSATA DAL PROGRAMMA) J.SUMMERSON, IL LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA, TORINO, 1970 (PICCOLA BIBLIOTECA EINAUDI) J.B.WARD PERKINS, ARCHITETTURA ROMANA, MILANO 1979 (ELECTA) F.COARELLI, ROMAROMA-BARI, 1995 (GUIDE ARCHEOLOGICHE LATERZA) A.RIEGL, ARTE TARDOROMANA, TORINO, 1959 (EINAUDI) C.BOZZONI, V.FRANCHETTI PARDO, G.ORTOLANI, A.VISCOGLIOSI, L’ARCHITETTURA DEL MONDO ANTICO, ROMA-BARI,2006 (LATERZA) R.KRAUTHEIMER, ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA E BIZANTINA, TORINO, 1986 (EINAUDI) F.GREGOROVIUS, STORIA DELLA CITTA’ DI ROMA NEL MEDIOEVO, 3 VOLL., TORINO, 1973 (EINAUDI) R.KRAUTHEIMER, ROMA, PROFILO DI UNA CITTA’, 312-1308, ROMA, 1981 (EDIZIONI DELL’ELEFANTE) J.WHITE, ART AND ARCHITECTURE IN ITALY: 1250-1400, HARMONDSWORTH, 1966 (PENGUIN BOOKS) R.BONELLI, C.BOZZONI, V.FRANCHETTI PARDO, STORIA DELL’ARCHITETTURA MEDIEVALE, ROMA-BARI,1997 (LATERZA) F.P.FIORE (A CURA DI), STORIA DELL’ARCHITETTURA ITALIANA. IL QUATTROCENTO, MILANO, 1998 (ELECTA) P.TOMEI, L’ARCHITETTURA A ROMA NEL QUATTROCENTO, ROMA, 1942 (MULTIGRAFICA) L.BENEVOLO, STORIA DELL'ARCHITETTURA DEL RINASCIMENTO, BARI, 1968 (LATERZA) E.FORSSMAN, DORICO, IONICO, CORINZIO NELL’ARCHITETTURA DEL RINASCIMENTO, ROMA-BARI, 1988 (UNIVERSALE LATERZA) W.LOTZ, ARCHITETTURA IN ITALIA 1500-1600, MILANO, 1997 (RIZZOLI) M.TAFURI, L’ARCHITETTURA DELL’UMANESIMO, BARI, 1969 (UNIVERSALE LATERZA) R.WITTKOWER, PRINCIPI ARCHITETTONICI NELL’ETA’ DELL’UMANESIMO, TORINO, 1964 (EINAUDI) PER LA PARTE DEL PROGRAMMA CHE TRATTA ARGOMENTI COMPRESI TRA QUATTROCENTO E CINQUECENTO AFFRONTATI NEL CORSO DELLE LEZIONI SI VEDA ANCHE: R.PERUGINI, LA LEZIONE DELLA STORIA. ARCHITETTI E CONTESTI TRA ANTICHITA' CLASSICA E TARDO RINASCIMENTO, ROMA, SECONDA EDIZIONE, 2016 (GB EDITORIA) BIBLIOGRAFIA SUPPLEMENTARE, SU SINGOLI PROBLEMI E ARCHITETTI, SARÀ FORNITA DI VOLTA IN VOLTA A LEZIONE, AL PARI DELLA DOCUMENTAZIONE GRAFICA RELATIVA ALLE VISITE E AD ARGOMENTI TRATTATI IN AULA.
Canale: CANALE II
-
ORTOLANI GIORGIO
(programma)
ARGOMENTI DELLE LEZIONI:
(testi)
ORIGINI DELL’ARCHITETTURA GRECA: MATERIA, TECNICA E LO SVILUPPO DELL’ORDINE DORICO; L’ORDINE IONICO E I RAPPORTI CON IL LEVANTE; I SANTUARI PANELLENICI: OLIMPIA E DELFI; L’ETÀ CLASSICA: ATENE E L’ATTICA; L’ARCHITETTURA ROMANA ALLA FINE DELL’ETÀ REPUBBLICANA NEI SANTUARI DEL LAZIO E NELL’URBE; AUGUSTO E LA TRASFORMAZIONE DELLA RES PUBLICA; L’IMPERO E LA SUA IMMAGINE: I FORI IMPERIALI; DAL TIMORE DEL DISSENSO ALLA RICERCA DEL CONSENSO: EDIFICI PER LO SPETTACOLO E IL RELAX DELLE TERME; LE RESIDENZE IMPERIALI; L'IMMAGINE DEL CIELO: DAL PANTHEON A S. SOFIA; DALL’ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA ALLA “RINASCENZA“ CAROLINGIA; TIPI, STRUTTURE E MATERIALI NELL’ARCHITETTURA ROMANICA, IN FRANCIA E ITALIA; L’ARCHITETTURA GOTICA: INNOVAZIONE E TRADIZIONE TRA ORIENTE E OCCIDENTE; FEDERICO II TRA ROMANITÀ E RINASCIMENTO; ARNOLFO DI CAMBIO; ORIGINI DELL’ARCHITETTURA RINASCIMENTALE: FILIPPO BRUNELLESCHI E LEON BATTISTA ALBERTI; DALLA CITTÀ IDEALE ALLA CITTÀ REALE: PIENZA, URBINO, ROMA; DONATO BRAMANTE TRA MILANO E ROMA; ANTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE E LO SVILUPPO DEL PALAZZO ROMANO; IL MANIERISMO E MICHELANGELO; LA FABBRICA DI SAN PIETRO IN VATICANO; L’ARCHITETTURA ECCLESIASTICA E LA RIFORMA; LA RINASCITA DELLA VILLA A ROMA; ANDREA PALLADIO E LE VILLE VENETE. CRONOLOGIA DEI PRINCIPALI EDIFICI visibile anche sul sito: https://www.academia.edu/16882678/Corso_di_Storia_dellArchitettura_1_B_Roma_Tre_University_Department_of_Architecture ORIGINI DELL’ARCHITETTURA GRECA E DEGLI ORDINI ARCHITETTONICI Età geometrica e protoarcaica: la tomba-heroon di Lefkandì (isola di Eubea, X sec. a.C., periptero absidato di 10x45 m), tempio di Priniàs; tempio di Hera a Samos (IV fase ca. 525 a.C.; confronto con Artemision di Efeso, ca. 560 a.C.) e tempio di Apollo a Thermon (ca. 630 a.C.). I SANTUARI PANELLENICI: templi di Hera a Olimpia (ca. 580 a.C.) e di Zeus a Olimpia (ca. 470-460 a.C., Libone di Elide); tempio di Apollo e tesori a Delfi (tesoro degli Ateniesi ca. 500-485 a.C.). ETÀ CLASSICA AD ATENE E NELL’ATTICA: Acropoli (Partenone di Ictino, Callicrate e Fidia, 447-432 a.C.; Propilei di Mnesicle, 437-432 a.C., e tempio di Athena Nike, ca. 425; Eretteo, 421-405 a.C.); Agorà (tempio di Athena ed Efesto o ‘Teseion’, somiglianze con tempio di Poseidone a capo Sounion, metà V sec.). ARCHITETTURA ROMANA DI ETÀ REPUBBLICANA. Innovazioni tipologiche e costruttive: edifici pubblici (porticus Aemilia, o navalia, 193 e 174 a.C.; c.d. Tabularium, 78 a.C.); templi del Foro Boario (di Ercole Olivario o ‘di Vesta’, prob. 146 a.C., e di Portuno, o ‘della Fortuna Virile’, ca. 75 a.C.); i santuari laziali della fine del II sec. a.C. (il santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina, di Ercole a Tivoli, di Giove Anxur a Terracina); Foro di Cesare, ded. 46 a.C.; teatri di Pompeo, 55 a.C. e di Marcello, 13 a.C. ARCHITETTURA ROMANA DI ETÀ IMPERIALE Foro di Augusto, 2 a.C.; Foro Transitorio, 97 d.C., Rabirio; Foro e ‘mercati’ di Traiano, 113 d.C., Apollodoro di Damasco; Pantheon, 117-128 d.C.; residenze e ville imperiali: Domus Aurea, 64-68 d.C., Severo e Celere; Domus Augustana, 92 d.C., Rabirio; Villa Adriana a Tivoli, 118-135 d.C. ARCHITETTURA ECCLESIASTICA DALL’ETÀ TARDOANTICA AL ROMANICO: TIPOLOGIE E SISTEMI COSTRUTTIVI. L’architettura ecclesiastica nell’età di Costantino e di Giustiniano. La basilica e le soluzioni a pianta centrale: S. Giovanni in Laterano (Salvatore), ca. 313-318; S. Pietro, consacr. 326; S. Costanza, 320-330. Ravenna (Battisteri, S. Apollinare in Classe, S. Vitale). S. Sofia a Costantinopoli, 532-537, Antemio di Tralle e Isidoro da Mileto. La concezione imperiale di Carlomagno (756-814): cappella Palatina di Aquisgrana, cons. 805, Eudo (o Oddone) di Metz. San Michele a Hildesheim, voluta dal vescovo Bernward, eseguita da Goderamnus, 1010-1033. Chiese di pellegrinaggio in Francia: St. Martin a Tours e Ste. Foy a Conques, ca.1050; St. Martial a Limoges, dedica 1095; St. Sernin a Tolosa, ca. 1080-1118 e ss.; Santiago de Compostela in Galizia, 1078-1122. Chiesa abbaziale di Cluny III, 1088-1130, attr. Gunzo ed Hezelo, iniz. abate Ugo di Semur e consacrata da papa Innocenzo II e abate Pietro il Venerabile; St.-Philibert a Tournus, 950-1120 ca. L’ARCHITETTURA GOTICA IN FRANCIA E ITALIA Abbaziale di Saint Denis, rifacimento del coro (1140-44) per volontà dell’abate Suger, la poetica della luce ed i legami con la monarchia francese. Sviluppo dalla campata a crociera esapartita alla quadripartita. Nôtre-Dame [in. 1163 dal vescovo Maurice de Sully] e S.te-Chapelle [1242-48, Pierre de Montreuil per Luigi IX il Santo] a Parigi; cattedrali di Chartres [ric. dopo incendio 1194], Reims [in. 1211], Beauvais (1225-1272, crollo 1284), di Amiens [in. 1220 sotto la guida di Robert de Luzarches]. I Cistercensi “missionari del Gotico”: abbazie di Fossanova (1187-1206), San Galgano (1220-1268 ca.). Gli ordini mendicanti e l’unificazione dello spazio interno: S. Francesco ad Assisi; S. Maria Novella (1278). Il contributo di Arnolfo di Cambio: S. Maria del Fiore e S. Croce ( in.1295) a Firenze. FILIPPO BRUNELLESCHI (1377-1446) Padronanza e superamento della tradizione gotica, l’invenzione della prospettiva e la ‘reinvenzione’ del linguaggio classico. Cupola di S. Maria del Fiore (dal 1417 alla morte), tribune morte (la prima completata nel 1445) e lanterna, ospedale degli Innocenti (dal 1419), sagrestia vecchia (1419 ca.-1428), S. Lorenzo (dal 1420 ca.), cappella dei Pazzi (1430 ca.-1444), S. Spirito (progetto 1436, 1444-82, terminata dopo la morte da Antonio Manetti). LEON BATTISTA ALBERTI (1406-1472) La riscoperta del De Architectura (25 a.C. ca.) di Vitruvio e il De re aedificatoria (1443-52 circa, pubbl. 1485) di Alberti, teorie e pratica architettonica nel Rinascimento. Alberti architetto: Tempio malatestiano a Rimini (dal 1450; interno, Matteo de’ Pasti dal 1447); facciata di S. Maria Novella (1456-1470), palazzo Rucellai (ca. 1450–1460), cappella Rucellai in S. Pancrazio a Firenze (1457-67 circa); S. Sebastiano (dal 1460) e S. Andrea (dal 1470) a Mantova. DONATO BRAMANTE (1444-1514) Milano, S. Maria presso S. Satiro (dal 1481) e S. Maria delle Grazie (dal 1492); chiostro di S. Maria della Pace (1500-1504) per card. Oliviero Carafa, Tempietto di S. Pietro in Montorio (1502-1510), cortile del Belvedere (dal 1506). Coro di S. Maria del Popolo (1505-1508); ninfeo dei Colonna a Genazzano (1508-11); palazzo dei Tribunali (1508-11) nella nuova via Giulia. ALTRI PROTAGONISTI DEL RINNOVAMENTO DELL’ARCHITETTURA DEL ‘500 A ROMA: RAFFAELLO (1483-1520), ANTONIO DA SANGALLO (1484-1546, Antonio Cordini, dal 1503 segue da Firenze lo zio Giuliano da Sangallo, già arch. del card. Giuliano del Rovere, eletto papa Giulio II), B. PERUZZI (1481-1536), GIULIO ROMANO (1499-1546), MICHELANGELO BUONARROTI (1475-1564), JACOPO BAROZZI DA VIGNOLA (1507-1573), GIACOMO DELLA PORTA (1532-1602). L’ARCHITETTURA DEI PALAZZI A ROMA NEL ‘500 Bramante, palazzo Caprini (1501-1510); Raffaello, palazzo Alberini (dal 1512), palazzo Branconio dell’Aquila (1518-20); Baldassarre Peruzzi, palazzo Ossoli (ca. 1517-1518), palazzo di Pietro Massimo “alle colonne” (1533-36), accanto al palazzo di Angelo Massimo “di Pirro” (1532-37, Giovanni Mangone da Caravaggio); Antonio da Sangallo il Giovane, palazzo Baldassini (dal 1513 ca.), palazzo Farnese (inizi 1513, ampliato con l’elezione di Paolo III 1534 alla morte del Sangallo 1546, terminato da Michelangelo e Vignola), palazzo della Zecca a Banchi (1525); Giulio Romano, palazzo Stati Maccarani (1523); Giulio Merisi, Girolamo da Carpi, palazzo del card. Girolamo Capodiferro, 1548-50, stucchi di Giulio Mazzoni (1556-60). L’ARCHITETTURA DELLE VILLE A ROMA NEL ‘500 Baldassarre Peruzzi, villa di Agostino Chigi (poi detta Farnesina, dal 1505, stalle di Raffaello 1511-14); Raffaello, villa Madama (1518-1521, dal 1519 con A. da Sangallo il Giovane); Giulio Romano, Villa Lante al Gianicolo (1521); Jacopo Barozzi da Vignola, Villa Giulia (1550-55, dal 1552 B. Ammannati); palazzo Farnese a Caprarola (1559-1573); Pirro Ligorio (1513-1583), Casino di Pio IV al Vaticano (1558), Villa d’Este a Tivoli (1555-72). Cenni sulle ville di Andrea Palladio (1508-1580): Villa Pisani (Bagnolo di Lonigo), Villa Pojana (Poiana Maggiore, 1546 ca.-1563), Villa Emo Capodilista (Fanzolo di Vedelago, in. 1558 ca.), Villa Barbaro (Maser, 1554-1560), Villa Foscari “La Malcontenta” (Mira, 1559), Villa “La Rotonda” (Vicenza, dal 1566). IL CANTIERE DI S. PIETRO E L’ARCHITETTURA ECCLESIASTICA NEL ‘500 Il progetto di Bramante per S. Pietro (prima pietra 18/04/1506); 1513 tegurio su tomba Pietro; subentrano Raffaello dal 1514; Antonio da Sangallo, già coadiutore da 1516, dal 1520 al 1546, coadiuvato da B. Peruzzi fino al 1527, modello 1:30 di Antonio Labacco 1539); progetto definitivo di Michelangelo (1547-1564), completamenti di Pirro Ligorio, Vignola e Giacomo Della Porta. Raffaello, cappella Chigi (dal 1511/12), S. Eligio degli Orefici (fase iniziale, 1516-1538, con Baldassarre Peruzzi, Aristotele da Sangallo); Antonio da Sangallo il Giovane, S. Maria di Loreto (1518-22), S. Spirito in Sassia (ricostruzione 1538-1545), progetto per S. Giovanni dei Fiorentini (voluto dal 1509, concorso 1518-21 vinto da Jacopo Sansovino); Vignola, S. Andrea in via Flaminia (Roma, 1551-1554 ca.), S. Anna dei Palafrenieri (Vaticano, 1570 ca.), SS. Nome di Gesù (dal 1568, completata dal 1571 da Giacomo Della Porta, cons. 25 novembre 1584), S. Maria dei Monti (1580). Interpretazioni nell’Italia settentrionale: Pellegrino Tibaldi (1527–1596), S. Fedele (Milano, 1569); Palladio, S. Giorgio Maggiore (Venezia, dal 1565), Chiesa del Redentore (Venezia, 1577). IL MANIERISMO TRA GIULIO ROMANO E MICHELANGELO. Giulio Romano, palazzo Te a Mantova (1521, 1524-1535), Cortile della Cavallerizza o Rustica (pal. ducale di Mantova, 1539; completato da Giovan Battista Bertani, 1556); Michelangelo Buonarroti (1475-1564), facciata di S. Lorenzo a Firenze (1518) e Sacrestia Nuova (1519-1524), Biblioteca Laurenziana (1524-1534, interr. 1527-30, scalinata del vestibolo 1559-60 esecuzione di Bartolomeo Ammannati); Campidoglio (1538 sistemazione M. Aurelio, scalinata pal. Senatorio 1544-52, palazzo dei Conservatori, in. 1561, palazzo Farnese (Roma, 1546-1549), S. Pietro , Porta Pia (1561 e 1565), progetti per S. Giovanni dei Fiorentini (1559); cappella Sforza a S. Maria Maggiore (1560); S. Maria degli Angeli (in. 1561, 1563-65) C. BOZZONI, V. FRANCHETTI PARDO, G. ORTOLANI, A. VISCOGLIOSI, L’ARCHITETTURA DEL MONDO ANTICO, ROMA – BARI 2006 (LATERZA);
C. L. FROMMEL, L’ARCHITETTURA DEL RINASCIMENTO ITALIANO, MILANO 2009 (SKIRA). Si consigliano approfondimenti in rete, soprattutto per visualizzare immagini, ad esempio sul sito Academia.edu: https://uniroma3.academia.edu/GiorgioOrtolani https://www.academia.edu/10108262/Origini_dell_architettura_greca_in_Architettura_del_mondo_antico https://www.academia.edu/403458/Ortolani_Lavorazione_di_Pietre_e_Marmi_nel_Mondo_Antico_in_Marmi_antichi https://www.academia.edu/6245510/Spazio_funzioni_e_paesaggio_nei_santuari_a_terrazze_italici_di_et%C3%A0_tardo-repubblicana._Note_per_un_approccio_sistemico_al_linguaggio_di_una_grande_architettura https://www.academia.edu/440373/Il_cantiere_del_Colosseo https://www.academia.edu/14759478/_Who_Built_the_Pantheon_Agrippa_Hadrian_Trajan_and_Apollodorus_in_Hadrian_Art_Politics_and_Economy_ed._Thorsten_Opper_British_Museum_Research_Publication_175_London_2013_31-49 https://www.academia.edu/16339032/Walking_on_Water_Cosmic_Floors_in_Antiquity_and_the_Middle_Ages https://www.academia.edu/5353212/Rinascit%C3%A0_a_Roma_nell_Italia_Carolingia_e_meridionale_in_S._de_Blaauw_ed._Storia_dellArchitettura_Italiana_Da_Costantino_a_Carlo_Magno_Electa_Milano_2010_pp._322-373 https://www.academia.edu/9827610/Vitruvio_Piero_della_Francesca_Raffaello_note_sulla_teoria_del_disegno_di_architettura_nel_Rinascimento_Annali_di_architettura_14_2002_pp._35-54 https://www.academia.edu/3126385/Palladio https://www.academia.edu/25458244/Italian_Architecture_from_Michelangelo_to_Borromini_London_T_and_H_2002 |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002008 -
ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE
(obiettivi)
Ulteriori conoscenze linguistiche, Abilità informatiche e computerhe, Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro
|
4 | 50 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21001990 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1
(obiettivi)
Il corso, organizzato in una annualità, intende, nel primo semestre, stimolare lo studente allo studio dell’architettura come momento di acquisizione critica, mettendolo nella condizione di cogliere la natura originaria ed essenziale dei principi costituenti il fare architettonico e di risalire dalla complessità del fenomeno verso l’essenzialità archetipica degli elementi di base.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001990-2 -
PARTE APPLICATIVA
(obiettivi)
Nel secondo semestre, costituisce il fondamento didattico dell'esercizio progettuale il principio di indissolubilità tra programma, intenzione formativa, tettonica, materia e luogo.
Canale: CANALE I
-
DALL'OLIO LORENZO
(programma)
Obiettivo del Corso è quello di avviare gli studenti verso una prima compiuta esperienza progettuale incentrata sul tema dell’abitare individuale in un contesto isolato. Il tema della casa, vicino all’esperienza diretta di ogni individuo, è ritenuto quello più adatto per permettere allo studente del primo anno di avvicinarsi al mondo dell’architettura come soggetto attivo, riuscendo a cogliere l’essenza e i significati più profondi che sostanziano l’atto di costruire uno spazio di vita e di relazioni interpersonali. Un tema apparentemente semplice, se non altro per le dimensioni e l’articolazione degli spazi, in cui però si manifesta, senza alcun tipo di riduzione, tutta la complessità concettuale, tecnica e metodologica tipica di qualsiasi progetto di architettura. La familiarità col tema favorirà lo svilupparsi di una corretta sensibilità verso le tematiche centrali e fondative della disciplina: la misura degli ambienti in rapporto all’uomo e alle sue esigenze, la relazione che si instaura tra le parti e il tutto, il rapporto tra forma e struttura e tra forma e materiale, lo spazio e la luce, la dialettica tra interno ed esterno e il dialogo dell’organismo con il contesto naturale e culturale in cui è calato.
(testi)
PREREQUISITI La collocazione al primo anno non richiede particolari requisiti. CONTENUTI Il Laboratorio di Progettazione architettonica I è il primo tassello di una formazione lunga e complessa che ha bisogno dei giusti tempi e della giusta gradualità; questa è assicurata dallo sviluppo annuale del corso e dalla sua distinzione in due parti distinte. Il primo semestre, tramite lezioni teoriche ed esercitazioni mirate, sarà finalizzato, da un lato, all’acquisizione da parte dello studente degli strumenti critici per comprendere la complessità del prodotto di architettura e l’articolazione del pensiero che sta dietro qualsiasi manufatto, dall’altro, alla messa a punto delle metodologie operative necessarie per affrontare il tema d’anno e per tradurre l’idea architettonica in un prodotto compiuto e comunicabile. Il secondo semestre sarà dedicato allo svolgimento del progetto e, naturalmente, all’arricchimento del bagaglio culturale di riferimento sui temi coerenti con l’esercizio richiesto. I testi saranno forniti durante il corso
Canale: CANALE II
-
BURRASCANO MARCO
(programma)
Nel secondo semestre l’impegno è di 100 ore e si affronta il tema progettuale, relativo a una residenza per cinque artisti borsisti per i quali progettare una residenza che proponga un modo di abitare specifico per questa piccola comunità temporanea, il soggiorno degli artisti è di sei mesi. L’area di progetto è un terreno agricolo nell’alto Lazio, nei pressi del piccolo paese di Chia in provincia di Viterbo, nei pressi di alcuni importanti presenze storiche e naturali. L’obiettivo è quello di creare un racconto e dei riferimenti intorno al tema di progetto, in modo che lo studente possa elaborare una proposta specifica e frutto delle sue suggestioni piuttosto che una soluzione neutra e impersonale. Questo nella convinzione che l’apprendimento è maggiore se accompagnato da una personale e interpretativa idea di lavoro.
(testi)
I contenuti del corso sono proposti e verificati attraverso lezioni frontali, esercitazioni, visite didattiche,revisioni individuali e collettive. Il voto finale di esame tiene conto di tutte le attività svolte dallo studente durante l’anno, la qualità del progetto finale è ovviamente determinante nell’attribuzione del voto stesso. Tutta l’elaborazione dei lavori avviene a mano, non è consentito l’uso del C.a.d. Il percorso didattico è tracciato in base a un metodo di insegnamento dell composizione architettonica basato sui seguenti passaggi: - Elaborazione di un "concetto architettonico" mediante un plastico, ispirato da una lezione relativa nella quale si mostrano e raccontano concetti architettonici alla base di opere illustri, nel campo dell'architettura e dell'arte contemporanea. - Proposizione di un "modo di abitare" attraverso un'immagine, una fotografia d'autore o un opera d'arte che esprimano chiaramente questo contenuto. - Elaborazione di un "principio insediativo" che sia consapevole di scelte tipologiche legate al tema residenziale, in forte simbiosi con il contesto in cui si elabora il progetto, operando quindi delle scelte chiare in relazione al suolo e agli altri elementi naturali del luogo. - Scelta consapevole di un "sistema costruttivo" in relazione alle precedenti elaborazioni, con particolare attenzione al ruolo del sistema strutturale da adottare: muratura o sistema di elementi lineari, e della sua relazione con gli elementi non portanti, quali tamponature e divisori interni. In questo passaggio si definiscono anche i materiali di cui il progetto si dota e con i quali si definisce il linguaggio dell'architettura. - Elaborazione di una "corretta rappresentazione" del progetto nelle proiezioni ortogonali, coerente con i codici grafici canonici ma anche con le scelte progettuali adottate. Bibliografia generale
G. Fanelli, R. Gargiani, Il principio del rivestimento, Bari, 1994 L. Mies Van Der Rohe, Gli scritti e le parole, Milano 2010 F. Venezia, Che cos’è l’architettura, Milano, 2011 J. Utzon, Idee di architettura. Scritti e conversazioni, Milano 2011 P. Zumthor, Pensare Architettura, Milano 2003 P. Zumthor, Atmosfere. Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano, Milano, 2007 K. Frampton, Tettonica e architettura. Milano, 2000 B. Rudofsky, Architecture without architects, a short introduction to non-pedigreed architecture, New York, 1964, H. Hertzberger, Lessons for students in architecture, Rotterdam, 1991 L. Quaroni, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura, Roma 1977 Le Corbusier, Verso un architettura, Milano 1973 Manuali A. Desplazes, Constructing architecture, materials processes structures, a handbook, Basel, 2005 E. Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, F. Cellini, Manualetto, Norme tecniche, costruttive e grafiche per lo svolgimento di una esercitazione progettuale sul tema della casa unifamiliare, Palermo, 1991 A.Zimmermann, Constructing landscape : materials, techniques, structural components Basel, 2011
Canale: CANALE III
-
FARINA MILENA
(programma)
Il secondo semestre è dedicato allo svolgimento del tema progettuale, una piccola abitazione unifamiliare da collocarsi in un lotto libero.
(testi)
Il tema progettuale sarà sviluppato a partire da un’idea che possibilmente contenga fin da subito un pensiero – seppur embrionale – sugli aspetti costruttivi, spaziali e figurativi. Si tenderà infatti a veicolare un metodo nel quale tutte le questioni progettuali si pongono simultaneamente e non per fasi separate, in modo da arrivare a un’unità organica delle componenti dell’architettura (sintetizzate dalla triade vitruviana firmitas, utilitas e venustas). Francesco Cellini, Manualetto. Norme tecniche, costruttive e grafiche per lo svolgimento di una esercitazione progettuale sul tema della casa unifamiliare, Cittàstudi, Milano 1998
|
8 | ICAR/14 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001994 -
MATERIALI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI
(obiettivi)
Conoscere le caratteristiche chimico-fisiche dei principali materiali impiegabili nelle costruzioni e le loro possibilità trasformative in semilavorati, componenti e sistemi strutturali. In particolare l’obiettivo è quello di fornire gli strumenti per comprendere i criteri di scelta dei materiali e delle soluzioni costruttive più appropriate sul piano economico, della configurazione dell’immagine architettonica degli edifici, della costruzione delle loro spazialità e della ottimizzazione delle loro qualità ambientali.
Attraverso esempi di architetture, contemporanee e non, far comprendere le relazioni tra il loro sistema tecnico-costruttivo e la cultura materiale di cui sono espressione.
Canale: CANALE I
-
BARATTA ADOLFO FRANCESCO LUCIO
(programma)
Il corso tratta dei materiali, delle tecniche costruttive e degli elementi costruttivi: verrà evidenziata la loro evoluzione storica, il rapporto fra tecniche costruttive e concezione dello spazio architettonico, in relazione ai principi di base del funzionamento strutturale e di involucro dell'edificio. Le chiavi di presentazione di ogni argomento sono riconducibili:
(testi)
- alle prestazioni fornite da materiali ed elementi costruttivi in risposta ai requisiti che l’edificio deve soddisfare; - all'edificio come sistema di elementi architettonici, funzionali e costruttivi, relazionati per fornire delle prestazioni; - al processo edilizio come sistema di operatori (utenti, progettisti, costruttori, ecc.) e di attività. Gli argomenti del corso sono articolati in moduli di lezioni teoriche, integrate da visite, sopralluoghi ed esercitazioni. In particolare, il programma è articolato in due parti: I. materiali (a. Materiali argillosi; B. Materiali lapidei; C. Calcestruzzi; D. Materiali legnosi; E. Materiali metallici; F. Materiali vetrosi); II. elementi costruttivi (G. Terreni, fondazioni e attacco a terra; H. Strutture in elevazione; I. Involucro verticale e pareti interne; L. Orizzontamenti interni e di coperture; M. Collegamenti verticali a percorrenza pedonale e meccanica; N. Infissi interni ed esterni). A. Testi di base
1. Campioli, A.; Lavagna, M. Tecniche e architetture, CittàStudi editore, Milano 2013 2. Dassori, E. e Morbiducci, R. Costruire l’architettura, Tecniche nuove, Milano, 2010 3. Torricelli, M. C.; Del Nord, R.; Felli, P. Materiali e Tecnologie dell'Architettura, Editori Laterza, Bari 2001 B. Testi generali 4. AA.VV. Manuale di progettazione edilizia, vol. 4, “Tecnologie: requisiti, soluzioni, esecuzione, prestazioni”, Hoepli, Milano 1995 5. Arbizzani, E. Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Maggioli editore, Ravenna 2008 6. Bertolini, L. Materiali da costruzione, vol. I “Struttura, proprietà e tecnologie di produzione”, Città Studi edizioni, Torino 2006 7. Legnante, E. Progettare per costruire, Maggioli editore, Rimini 1999 8. Molinari, C. Elementi di cultura tecnica, Sistemi Editoriali, Napoli 2007 9. Silver, P.; McLean, W. Introduction to architectural technology, Laurence King Publishing, London 2008
Canale: CANALE II
-
RAIMONDI ALBERTO
(programma)
Contenuti del corso - programma
(testi)
Obiettivo Il corso propone un’esperienza di conoscenza dei materiali e degli elementi costruttivi attraverso l’apprendimento delle proprietà dei singoli materiali. Dei materiali è fornita una lettura dalla materia prima al prodotto attraverso le successive lavorazioni. Del prodotto sono indicate le applicazioni e gli impieghi nelle costruzioni. Gli elementi costruttivi sono considerati le parti dell’edificio. L’edificio è considerato dunque come un sistema scomponibile in sub-sistemi ed elementi singoli. Lo studio degli elementi costruttivi è prettamente funzionale, con indicazioni e suggestioni alle caratteristiche espressive dei materiali lette attraverso esempi di architetture. Nel corso si forniscono le informazioni di base e le prime indicazioni sull’impiego degli elementi costruttivi propedeutici al Laboratorio di Costruzione del 2° anno Argomenti 1. Le proprietà dei materiali 2. Pietre 3. Laterizi 4. Acciaio e altri metalli 5. Conglomerati 6. Legno 7. Vetro 8. Isolanti e impermeabilizzanti 9. Plastiche 10. Murature 11. Archi e volte 12. Travi e solai 13. Fondazioni e terreno 14. Tetti 15. Serramenti 16. Scale La prova d’esame verterà sulla verifica della conoscenza degli argomenti del corso con un colloquio e dei disegni da eseguire in sede d’esame. Testi di riferimento
- E. Dassori, R . Morbiducci, Costruire l'architettura, Tecniche Nuove, 2011 - Dispense del corso in pdf - E. Allen: I fondamenti del costruire (i materiali, le tecniche, i metodi) - McGraw-Hill, Milano 1999 - A. Deplazes: Constructing Architecture – materials processes structures- Birkhauser, Basel 2005 - H.Nestle :Manuale pratico dell'edilizia - Per progettisti, costruttori, tecnici. Progettazione e costruzione edile. Tecnologie e materiali illustrati - Sistemi Editoriali 2007 |
8 | ICAR/12 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001995 -
DISEGNO DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
Raggiungere la padronanza della strumentazione basilare del disegno come linguaggio per la progettazione, la conoscenza e la comunicazione dell’architettura. Padroneggiare le tecniche di rappresentazione a varie scale, il disegno dal vero, la normazione e le convenzioni grafiche.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001995-1 -
DISEGNO DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
Il disegno in architettura è comparabile alla parola nel linguaggio orale; saper parlare e scrivere, e quindi in architettura disegnare, in forma corretta e comprensibile, conosciuta ai nostri interlocutori è premessa fondamentale per potersi rapportare (collaborare e scambiare) con il mondo esterno superando il limite dell'intuizione personale e del sentimento privato. La conoscenza della base grammaticale e lessicale del disegno dell'architettura (nell’inscindibilità delle sue componenti di pensiero e di segno) consente di sperimentare la disponibilità del linguaggio grafico-architettonico di raccontare non solo la realtà oggettiva e materico/dimensionale dell'architettura stessa (esistente o progettata) ma anche di impostare, verificare, esporre, lungo l'intero iter progettuale e di studio, i pensieri formali, le logiche geometriche e proporzionali, le memorie storico linguistiche, i valori simbolici, il significato sotteso, che sostanziano i modi apparenti di essere degli oggetti architettonici e danno ragione logica e metrico dimensionale delle scelte formali e linguistiche che ognuno di essi (pensieri/oggetti) contiene ed esprime.
obiettivi: sviluppare la conoscenza teorico-critica e la capacità pratica di corretta utilizzazione delle tecniche e dei metodi di rappresentazione, del significato e del valore delle convenzioni grafiche necessarie alla trasmissione dell'idea di architettura e al suo disegno per il progetto. Conoscenza critico operativa, quindi, del Disegno quale strumento base (sia attuativo che di stimolazione mentale lungo l'intero processo progettuale) per la definizione e messa in forma compiuta dei propri pensieri architettonici; per esprimere, in modo trasmissibile e comparabile, la propria idea di architettura; per lo studio e la comprensione delle forme e dei modi storici di costruzione della città e degli oggetti che la compongono. Così, a fianco di esercitazioni pratiche per l'approfondimento operativo delle leggi di costruzione geometrica e delle tecniche di rappresentazione, si analizzerà ruolo e collocazione reciproca del Disegno e dell'Architettura, tentando di fare ordine su alcune delle correlazioni esistenti tra il Disegno delle forme architettoniche e i modi storici di evoluzione interna sia del processo progettuale individuale, sia della definizione della forma architettonica stessa, sia delle tecniche di rappresentazione grafica storicamente corrispondenti. Metodi di valutazione: verifica delle esercitazioni e delle elaborazioni specifiche del tema individualmente svolto. Disegni che dovranno evidenziare: padronanza delle tecniche di rappresentazione e conoscenza dei modi formali, geometrici, estetici e culturali che sostanziano la disciplina architettonica; capacità di rappresentazione del tema architettonico proposto, dal disegno a mano libera al disegno digitale, dalle proiezioni ortogonali alla rappresentazione della realtà "volumetrico/dimensionale" e della definizione cromatica dei rapporti chiaroscurali e del colore.
Canale: CANALE I
-
BEDONI CRISTIANA
(programma)
IL DISEGNO IN ARCHITETTURA È COMPARABILE ALLA PAROLA NEL LINGUAGGIO ORALE; SAPER PARLARE E SCRIVERE, E QUINDI IN ARCHITETTURA DISEGNARE, IN FORMA CORRETTA E COMPRENSIBILE, CONOSCIUTA AI NOSTRI INTERLOCUTORI È PREMESSA FONDAMENTALE PER POTERSI RAPPORTARE (COLLABORARE E SCAMBIARE) CON IL MONDO ESTERNO SUPERANDO IL LIMITE DELL'INTUIZIONE PERSONALE E DEL SENTIMENTO PRIVATO. LA CONOSCENZA DELLA BASE GRAMMATICALE E LESSICALE DEL DISEGNO DELL'ARCHITETTURA (NELL’INSCINDIBILITÀ DELLE SUE COMPONENTI DI PENSIERO E DI SEGNO) CONSENTE DI SPERIMENTARE LA DISPONIBILITÀ DEL LINGUAGGIO GRAFICO-ARCHITETTONICO DI RACCONTARE NON SOLO LA REALTÀ OGGETTIVA E MATERICO/DIMENSIONALE DELL'ARCHITETTURA STESSA (ESISTENTE O PROGETTATA) MA ANCHE DI IMPOSTARE, VERIFICARE, ESPORRE, LUNGO L'INTERO ITER PROGETTUALE E DI STUDIO, I PENSIERI FORMALI, LE LOGICHE GEOMETRICHE E PROPORZIONALI, LE MEMORIE STORICO LINGUISTICHE, I VALORI SIMBOLICI, IL SIGNIFICATO SOTTESO, CHE SOSTANZIANO I MODI APPARENTI DI ESSERE DEGLI OGGETTI ARCHITETTONICI E DANNO RAGIONE LOGICA E METRICO DIMENSIONALE DELLE SCELTE FORMALI E LINGUISTICHE CHE OGNUNO DI ESSI (PENSIERI/OGGETTI) CONTIENE ED ESPRIME.
(testi)
OBIETTIVI: SVILUPPARE LA CONOSCENZA TEORICO-CRITICA E LA CAPACITÀ PRATICA DI CORRETTA UTILIZZAZIONE DELLE TECNICHE E DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE, DEL SIGNIFICATO E DEL VALORE DELLE CONVENZIONI GRAFICHE NECESSARIE ALLA TRASMISSIONE DELL'IDEA DI ARCHITETTURA E AL SUO DISEGNO PER IL PROGETTO. CONOSCENZA CRITICO OPERATIVA, QUINDI, DEL DISEGNO QUALE STRUMENTO BASE (SIA ATTUATIVO CHE DI STIMOLAZIONE MENTALE LUNGO L'INTERO PROCESSO PROGETTUALE) PER LA DEFINIZIONE E MESSA IN FORMA COMPIUTA DEI PROPRI PENSIERI ARCHITETTONICI; PER ESPRIMERE, IN MODO TRASMISSIBILE E COMPARABILE, LA PROPRIA IDEA DI ARCHITETTURA; PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DELLE FORME E DEI MODI STORICI DI COSTRUZIONE DELLA CITTÀ E DEGLI OGGETTI CHE LA COMPONGONO. COSÌ, A FIANCO DI ESERCITAZIONI PRATICHE PER L'APPROFONDIMENTO OPERATIVO DELLE LEGGI DI COSTRUZIONE GEOMETRICA E DELLE TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE, SI ANALIZZERÀ RUOLO E COLLOCAZIONE RECIPROCA DEL DISEGNO E DELL'ARCHITETTURA, TENTANDO DI FARE ORDINE SU ALCUNE DELLE CORRELAZIONI ESISTENTI TRA IL DISEGNO DELLE FORME ARCHITETTONICHE E I MODI STORICI DI EVOLUZIONE INTERNA SIA DEL PROCESSO PROGETTUALE INDIVIDUALE, SIA DELLA DEFINIZIONE DELLA FORMA ARCHITETTONICA STESSA, SIA DELLE TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA STORICAMENTE CORRISPONDENTI. Metodi didattici ELABORATI GRAFICI SPECIFICI DI PROGETTO E ANALISI URBANA. ESERCITAZIONI PRATICHE PER L'APPROFONDIMENTO OPERATIVO DELLE LEGGI DI COSTRUZIONE GEOMETRICA E DELLE TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE. Modalità di verifica dell'apprendimento VERIFICA DELLE ESERCITAZIONI E DELLE ELABORAZIONI SPECIFICHE DEL TEMA INDIVIDUALMENTE SVOLTO. DISEGNI CHE DOVRANNO EVIDENZIARE: PADRONANZA DELLE TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE E CONOSCENZA DEI MODI FORMALI, GEOMETRICI, ESTETICI E CULTURALI CHE SOSTANZIANO LA DISCIPLINA ARCHITETTONICA; CAPACITÀ DI RAPPRESENTAZIONE DEL TEMA ARCHITETTONICO PROPOSTO, DAL DISEGNO A MANO LIBERA AL DISEGNO INFORMATICO, DALLE PROIEZIONI ORTOGONALI ALLA RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTÀ "VOLUMETRICO/DIMENSIONALE" E DELLA DEFINIZIONE CROMATICA DEI RAPPORTI CHIAROSCURALI E DEL COLORE. Testi di riferimento:
Cristiana Bedoni, I luoghi del disegno, Città Studi Edizioni, Milano 1996; Nuovo Manuale dell’architetto, CNR, ristampe varie; Durante il Corso verranno fornite Dispense didattiche e bibliografie specifiche documentative degli argomenti
Canale: CANALE II
-
CIANCI MARIA GRAZIA
(programma)
Il disegno si pone come ricerca di un'estetica individuale, soggettiva, propria ed in qualche modo unica; è quindi una conquista di una propria autonomia, di una propria libertà espressiva. Le operazioni grafiche hanno, infatti, la caratteristica di unire indissolubilmente la tecnica esecutiva, intesa come operatività manuale, e il pensiero astratto. Da questo connubio discende la condizione esclusiva del disegno di riguardare tutte le arti ed in qualche modo anche la trasversalità del suo insegnamento a tutte le formazioni professionali o lauree nelle discipline creative. disegno deve essere inteso, secondo la sua più antica tradizione accademica, come metalinguaggio progettuale (condiviso tra le arti), cioè come sapere che riguarda la dimensione figurativa - e dunque comunicativa (rappresentativa) della costruzione architettonica. nel processo didattico l'apprendimento del disegno contribuisce alla formazione di una precisa coltura figurativa dell'architetto ed è necessariamente collocato a cavallo tra la progettazione e la storia. Il corso si propone di approfondire, di sperimentare le tecniche della rappresentazione, finalizzate alla conoscenza, alla lettura, al rilievo diretto, all'analisi, all'ideazione dell'architettura. Non si potrà imparare a disegnare perfettamente nel poco tempo a disposizione; l'esercizio del disegno e l'apprendimento di questo è un appassionante e continuo sforzo che si fa da soli e che dovrebbe accompagnarci per tutta la vita; il corso cercherà però di dare le basi per comprendere e rafforzare le proprie modalità espressive attraverso il disegno: con l'applicazione delle varie tecniche, grazie alle indicazioni dirette e pratiche date durante le esercitazioni, per mezzo dello studio, dell'osservazione e del ri-disegno di casi emblematici dell'architettura e dell'arte sia classica che contemporanea. Attraverso queste esercitazioni, verrà favorita la definizione di una propria espressività grafica, aiutando così a comprendere come sia indispensabile il disegno per esprimere le proprie idee e per il progetto. Scorrendo i testi dedicati ai maestri dell'architettura, da Palladio ad Aldo Rossi, da Leonardo a Le Corbusier, il nostro interesse è attratto dalle immagini delle opere ma, spesso, ancora di più dai disegni, cioè dalla rappresentazione grafica delle loro idee. All'interno delle piante, dei prospetti sono indissolubilmente racchiusi i concetti compostivi, strutturali, tecnologici e formali che li hanno resi paradigmatici nel mondo dell'architettura. Il disegno in qualsiasi forma eseguito, dallo schizzo al più asettico rendering computerizzato, è una delle conoscenze strettamente indispensabile all'architetto per attuare la precisa stesura delle proprie idee. Che l'architettura si apprenda e si comunichi disegnando le architetture è pratica ovvia, ma non lo è allo stesso tempo la coscienza del disegno come espressione della mente e dell'anima. La prima parte del corso approfondirà quindi la conoscenza del disegno a mano libera, una procedura che allude al passato ma che ha estimatori illustri anche nel contemporaneo, un particolare spazio sarà dedicato al disegno dal vero, allo schizzo, al disegno prospettico e al rilievo a vista. Nella seconda parte si sperimenteranno le diverse tecniche di rappresentazione contemporanea e non, come esercizio complesso d'interpretazione della realtà, si passerà dalla china alla matita, dal carboncino all'acquerello, dalla sanguigna ai pantoni, su supporti di volta in volta differenti. Ogni lezione sarà preceduta da un’esercitazione svolta nell'aula o in esterno alla presenza del docente che fornirà chiarimenti pratici sulla sua esecuzione. Sono previste verifiche intermedie ed è richiesta la presenza alle lezioni e alle esercitazioni. - R. Arnheim, arte e percezione visiva, milano 1965
- Licisco Magagnato-Paola Marini (a cura di), Andrea Palladio. I quattro libri dell’architettura, Il polifilo, Milano 1980 - M. De Simone, Disegno, rilievo, progetto. Il disegno delle idee, il progetto delle cose, Roma 1990 - F. Moschini e G. Neri, Dal progetto. Scritti teorici di Franco Purini 1966-1991, Roma 1992 - G. Anceschi, L’oggetto della raffigurazione, Milano 1992 - E. E. Viollet Le Duc, Storia di un disegnatore, Venezia 1992 - aa.vv., Teorie e metodi del disegno, città-studi, Milano 1994. - aa.vv., Il disegno come idea, Roma 1996 - G. De Fiore, Storia del disegno, Milano 1997 - M. Docci e D. Maestri; Scienza del disegno, Torino 2000 - aa.vv., Il disegno dell' architettura fra tradizione e innovazione, Roma 2002 - Anna Sgrosso, Rinascimento e barocco, in De Rosa-Sgrosso-Giordano, La geometria nell’immagine. Storia dei metodi di rappresentazione, utet, Torino 2002 - M.G. Cianci, La rappresentazione del paesaggio. strumenti e procedure per l' analisi e la rappresentazione del paesaggio, firenze 2008-i materiali (immagini, schemi, riferimenti e approfondimenti tematici) usati dal docente a supporto delle comunicazioni saranno messi a disposizione per l'eventuale riproduzione durante il corso che si svolgerà nel primo semestre e durante il quale saranno fornite indicazioni bibliografiche specifiche. sito web: 100disegni.blogspot.com |
6 | ICAR/17 | 75 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001995-2 -
RAPPRESENTAZIONE DIGITALE
(obiettivi)
Raggiungere la padronanza della strumentazione basilare del disegno come linguaggio per la progettazione, la conoscenza e la comunicazione dell’architettura. Padroneggiare le tecniche di rappresentazione a varie scale, la normazione e le convenzioni grafiche.
Canale: CANALE I
-
Mancini Matteo Flavio
(programma)
Il modulo di Rappresentazione digitale intende fornire i concetti teorici e gli strumenti tecnici necessari per un uso consapevole delle attuali applicazioni dedicate alla rappresentazione dell’architettura.
(testi)
Gli argomenti trattati riguarderanno i concetti teorici inerenti le diverse tecniche di rappresentazione digitale, i diversi tipi di “modello”, il disegno vettoriale bidimensionale (Autodesk AUTOcad) e la normativa grafica, i rudimenti di modellazione tridimensionale (McNeel Rhinoceros) e di rendering e, infine, la post-produzione di immagini raster (Adobe Photoshop). Dei diversi software utilizzati verranno di volta in volta presentate: le interfacce grafiche, gli spazi di lavoro e i sistemi di riferimento, la corretta organizzazione della struttura dei file, gli strumenti per la creazione e la modifica di geometrie vettoriali e immagini raster e l’elaborazione di tavole tecniche per la stampa. Migliari, Riccardo (a cura di). Disegno come modello. Roma: Kappa, 2004
MIgliari, Riccardo (a cura di). Geometria descrittiva. Vol. 2. Torino: Città Studi, 2009 Albisinni, Piero e De Carlo, Laura (a cura di). Architettura. Disegno. Modello. Roma: Gangemi, 2011
Canale: CANALE II
-
CALISI DANIELE
(programma)
Il corso di rappresentazione digitale si prefigge lo scopo di fornire agli studenti le nozioni base per un corretto uso dello strumento digitale e dei software relativi. Durante il corso, attraverso alcune esercitazioni propedeutiche per l'esame, si insegneranno le tecniche e gli strumenti per il disegno 2d, fino alla corretta esecuzione e stampa di una tavola di un progetto di architettura debitamente impaginata. Verranno inoltre approfonditi alcuni temi sulla modellazione tridimensionale e render concettuale, con particolare attenzione alla cura e il gusto dell'inquadratura e alla regolazione e distribuzione delle ombre e delle luci, dove possibile anche con cenni all'utilizzo di texture applicate ai materiali di render.
(testi)
Infine si accennerà alla elaborazione, gestione, modifica e all'impaginazione di immagini raster. Le esercitazioni previste sono 5 durante l'anno, in parte individuali, in parte di gruppo: strumenti di disegno 2d, strumenti di modifica 2d, progetto tema d'anno, modellazione 3d, tavola 2d impaginata nello spazio carta. È d'obbligo, per poter sostenere l'esame, consegnare tutte le esercitazioni. In caso contrario è prevista una prova grafica di fine anno di 4 ore da eseguire in aula, il cui esito positivo permette l'accesso all'esame. Migliari Riccardo. 2003. Geometria dei modelli. Roma: Edizioni Kappa, 2003, 311 p. ISBN: 88-7890-512-7.
De Luca Livio. 2011. La Fotomodellazione Architettonica. Palermo: Dario Flaccovio Editore, 2011. ISBN:978-88-579-0070-4 Lo Turco Massimiliano. Il BIM e la rappresentazione infografica nel processo edilizio. Dieci anni di ricerche e applicazioni. Roma: Aracne, 2015, 396 p. ISBN 9788854882508 |
2 | ICAR/17 | 25 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21001996 -
FONDAMENTI DI FISICA
(obiettivi)
Fornire allo studente una conoscenza di base delle leggi fondamentali della fisica classica e guidarlo nell’apprendimento del metodo scientifico e del suo linguaggio. Argomenti del corso sono: la cinematica e la dinamica del punto materiale; la dinamica dei sistemi di particelle; l’equilibrio dei corpi rigidi; la meccanica dei fluidi; i principi fondamentali della termodinamica; il funzionamento delle macchine termiche. Vengono anche introdotti elementi di conoscenza sulle fonti di energia rinnovabili.
Canale: CANALE I
-
BRUNI FABIO
(programma)
Fondamenti di Fisica
(testi)
prof. F. Bruni Syllabus I riferimenti ai libri di testo corrispondono a: Principi di Fisica, Hugh D. Young, Roger A. Freedman, A. Lewis Ford. vol. 1. Pearson (2015) Appunti delle lezioni sul sito ftp.arch.uniroma3.it Parte A: Equilibrio Meccanico e Termico. Deformazione, Elasticità e Espansione termica. Densità di Energia. 1. Equilibrio ed Elasticità. Equilibrio traslazionale e rotazionale. Forza e momento di una forza. Leggere: (A) Capitolo 11, 11.1 -11.5. Capitolo 8, 8.5. Capitolo 10, 10.1. Capitolo 1, 1.7-1.10. 2. Meccanica dei Fluidi. Regime laminare e turbolento. Numero di Reynolds. Viscosità. Fluidi reali come modello per il traffico veicolare. Leggere: (A) Capitolo 12, 12.1 - 12.6. (B) Appunti delle lezioni: Viscosità. Traffico. 3. Temperatura e Calore. Espansione termica. Meccanismi di trasferimento del calore. Numero di Rayleigh. Leggere: (A) Capitolo 17, 17.1, 17.4, 17.5, 17.7. (B) Appunti delle lezioni: Trasferimento di calore Parte B: Leggi di Conservazione. Conservazione energia. 1. Calorimetria e transizioni di fase. Fasi della materia. Sistemi termodinamici. Energia interna e prima legge della termodinamica. Trasformazioni termodinamiche. Macchine termiche e frigorifere. Leggere: (A) Capitolo 17, 17.6. Capitolo 18, 18.1, 18.6. Capitolo 19, 19.1 - 19.7. 2. Leggi di Conservazione. Lavoro ed energia cinetica. Energia potenziale e conservazione dell’energia. Forze conservative e non conservative. Forza ed energia potenziale. Conservazione quantità di moto. Traslazioni, rotazioni, rotolamento. Conservazione momento angolare. Leggere: (A) Capitolo 1, 1.10. Capitolo 6, 6.1 - 6.4. Capitolo 7, 7.1 - 7.4. Capitolo 5, 5.3. Capitolo 8, 8.1 - 8.4. Capitolo 10, 10.2-10.6. Parte C: Oscillazioni. Onde Meccaniche. Suono e Udito. 1. Moto armonico semplice. Onde meccaniche. Leggere: (A) Capitolo 14, 14.6. Capitolo 15, 15.1-15.4. 2. Suono e udito. Onde longitudinali in un fluido e in un solido. Tempo di Riverberazione. Equazione di Sabine. Leggere: (A) Capitolo 16, 16.1-16.3, 16.6. (B) Appunti delle lezioni: Cenni di Fisica Acustica. (c) Chi vuole approfondire argomenti di acustica applicata, può consultare il sito: http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/hframe.html , selezionando “Sound and Hearing”. A. University Physics with modern Physics Technology updates,
Hugh D. Young, Roger A. Freedman, A. Lewis Ford. Pearson B. lecture notes on “Fp.arch.uniroma3.it” website
Canale: CANALE II
-
SODO ARMIDA
(programma)
Syllabus
(testi)
I riferimenti ai libri di testo corrispondono a: Principi di Fisica, Hugh D. Young, Roger A. Freedman, A. Lewis Ford. vol. 1. Pearson (2015) Appunti delle lezioni sul sito ftp.arch.uniroma3.it Parte A: Equilibrio Meccanico e Termico. Deformazione, Elasticità e Espansione termica. Densità di Energia. 1. Equilibrio ed Elasticità. Equilibrio traslazionale e rotazionale. Forza e momento di una forza. Leggere: (A) Capitolo 11, 11.1 -11.5. Capitolo 8, 8.5. Capitolo 10, 10.1. Capitolo 1, 1.7-1.10. 2. Meccanica dei Fluidi. Regime laminare e turbolento. Numero di Reynolds. Viscosità. Fluidi reali come modello per il traffico veicolare. Leggere: (A) Capitolo 12, 12.1 - 12.6. (B) Appunti delle lezioni: Viscosità. Traffico. 3. Temperatura e Calore. Espansione termica. Meccanismi di trasferimento del calore. Numero di Rayleigh. Leggere: (A) Capitolo 17, 17.1, 17.4, 17.5, 17.7. (B) Appunti delle lezioni: Trasferimento di calore Parte B: Leggi di Conservazione. Conservazione energia. 1. Calorimetria e transizioni di fase. Fasi della materia. Sistemi termodinamici. Energia interna e prima legge della termodinamica. Trasformazioni termodinamiche. Macchine termiche e frigorifere. Leggere: (A) Capitolo 17, 17.6. Capitolo 18, 18.1, 18.6. Capitolo 19, 19.1 - 19.7. 2. Leggi di Conservazione. Lavoro ed energia cinetica. Energia potenziale e conservazione dell’energia. Forze conservative e non conservative. Forza ed energia potenziale. Conservazione quantità di moto. Traslazioni, rotazioni, rotolamento. Conservazione momento angolare. Leggere: (A) Capitolo 1, 1.10. Capitolo 6, 6.1 - 6.4. Capitolo 7, 7.1 - 7.4. Capitolo 5, 5.3. Capitolo 8, 8.1 - 8.4. Capitolo 10, 10.2-10.6. Parte C: Oscillazioni. Onde Meccaniche. Suono e Udito. 1. Moto armonico semplice. Onde meccaniche. Leggere: (A) Capitolo 14, 14.6. Capitolo 15, 15.1-15.4. 2. Suono e udito. Onde longitudinali in un fluido e in un solido. Tempo di Riverberazione. Equazione di Sabine. Leggere: (A) Capitolo 16, 16.1-16.3, 16.6. (B) Appunti delle lezioni: Cenni di Fisica Acustica. (c) Chi vuole approfondire argomenti di acustica applicata, può consultare il sito: http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/hframe.html , selezionando “Sound and Hearing”. A. University Physics with modern Physics Technology updates,
Hugh D. Young, Roger A. Freedman, A. Lewis Ford. Pearson B. lecture notes on “Fp.arch.uniroma3.it” website |
6 | FIS/01 | 75 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21001997 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2
(obiettivi)
Fornire gli strumenti per la redazione di un progetto di medie dimensioni e complessità con particolare riguardo al dimensionamento e alla configurazione degli spazi, alla determinazione volumetrica dell'intero complesso, alle relazioni con il contesto e alla definizione dell'impianto strutturale in rapporto alle scelte tipologiche e spaziali.
Canale: CANALE I
-
LONGOBARDI GIOVANNI
(programma)
Gli studenti (con impegno individuale o in gruppi da due) saranno coinvolti nel progetto di un piccolo edificio pubblico - un museo - nell’area dell’ex Mattatoio di Testaccio. L’architettura museale, al di là dei suoi aspetti specialistici, appare infatti particolarmente adatta a sperimentare il primo approccio a un impianto complesso, per i suoi vincoli estetici e funzionali, per la compresenza di usi diversi, e per il suo stretto rapporto con lo spazio pubblico - almeno nella declinazione che qui se ne darà. Da questo punto di vista, la localizzazione nell’ex Mattatoio intende puntare sulla familiarità che gli studenti hanno con il luogo, per mettere in opera nel progetto tutte le esperienze già acquisite in termini di misure e uso dello spazio, nonché di rapporti con il contesto urbano.
(testi)
Nelle due mattine settimanali si alterneranno lezioni teoriche, focalizzazioni su singoli aspetti progettuali, lavoro di laboratorio, esercitazioni su temi specifici, con lo scopo di far progredire le capacità degli studenti sul piano compositivo e della rappresentazione/presentazione delle loro idee. Sono previsti inoltre periodici raccordi e esperienze comuni con i due corsi paralleli (proff. Panizza e Beccu). - Patricia Cummings Loud, Louis I. Kahn. I musei, Electa, Milano 1997.
- Giovanni Longobardi, Musei. Manuale di progettazione, Mancosu, Roma 2007.
Canale: CANALE II
-
PANIZZA MARIO
(programma)
Progetto di un museo universitario integrato a una serie di funzioni per lo studio e il tempo libero. Questo nucleo di servizi deve costituire un luogo d'incontro per gli studenti e i professori e, parzialmente, essere aperto anche al pubblico. Le caratteristiche dimensionali dell'intero impianto saranno precisate durante le attività del laboratorio e gli studenti parteciperanno alla definizione del programma edilizio attraverso la scelta personalizzata di quanto sarà complementare all'impianto base. Il progetto deve affrontare la definizione di tutte le parti funzionali e giungere al grado di approfondimento di un progetto preliminare, con alcuni dettagli costruttivi e impiantistici.
(testi)
L'area di progetto, localizzata nell’ex Mattatoio, pone il tema dell’inserimento funzionale all’interno di un piano di sviluppo programmato, dove il lotto interessato costituisce una realtà da prendere in esame, ma non da vincolare a tutele specifiche. La scelta di assumere come luogo di esercitazione un'area interna a un sistema universitario già delineato permette agli studenti di verificare costantemente sia le caratteristiche del luogo sia le difficoltà di inserimento dell'edificio (altezza, distacchi, accessi, ecc.). Nel suo insieme, l'area va organizzata come un luogo per la sosta all'aperto, caratterizzata da alcune ipotesi "speciali" (area telematica, centro servizi e documentazione, ecc.) destinate a personalizzare le scelte dei singoli progetti di museo. La bibliografia e il materiale didattico saranno indicati durante il corso
Canale: CANALE III
-
BECCU MICHELE
(programma)
Il Laboratorio di Progettazione del Secondo anno del Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura ha come obbiettivo la progettazione di un edificio di medie dimensioni e complessità. Con esso si intende fornire allo studente di architettura un’esperienza di progettazione compiuta, approfondita e consapevole dell’intorno urbano e delle complessità tecnologiche, strutturali e ambientali connesse a un progetto di questo livello. Pensare uno spazio significativo, sia in relazione all’internità dell’organismo architettonico, sia in relazione alla parte di città. Questa esperienza deve costituire per lo studente un “itinerario” che comprenda l’apprendimento di nozioni teoriche, conoscenze disciplinari relative alla tradizione del progetto di architettura, ma anche abilità pratiche, manuali, che possono estendersi alla redazione di una tavola di architettura, un pannello di presentazione, schizzi raccolti in album, un piccolo plastico.
(testi)
Il tema d’anno è la progettazione di un Museo-laboratorio a servizio delle attività del Dipartimento, costituito da un numero limitato di funzioni. Queste sono: -Uno spazio espositivo, un piccolo nucleo per la ricerca, un laboratorio, servizi a supporto delle attività del Dipartimento (piccole sale riunione, un piccolo centro congressi). -Una struttura di servizio pensata per una piccola comunità (studenti, addetti, ricercatori, visiting etc.), comprensiva di alcuni servizi comunitari (mensa, spazi di riunione, di soggiorno, lavanderia, ristoro, etc.) -Uno spazio di uso collettivo e di relazione, che stabilisca relazioni contestuali tra gli elementi del progetto e costituisca una piccola centralità oppure una “porta urbana” alla scala del quartiere. - L. Zevi (coordinatore scientifico), Il nuovissimo manuale dell’architetto. 2 Voll., Mancosu Editore, Roma 2003.
- L. Benevolo, Storia dell’Architettura Moderna, Laterza, Bari 2010 - K. Frampton, Tettonica e architettura. Poetica della forma architettonica nel XIX e XX secolo, Skira, Milano 2005 - M. Biraghi, Storia dell'architettura contemporanea, I (1750-1945) - II (1945-2008), Einaudi, Torino 2008 - Le Corbusier, Vers une architecture, (a cura di P. Cerri e P. Nicolin), Milano, Longanesi 1984 - A. Loos, Parole nel vuoto (Ins Leere Gesprochen, 1921), ed. it. Adelphi, Milano 1972. - A. Rossi, L'architettura della città, Marsilio, Padova 1966; n. ed. Quodlibet, Macerata 2011. - Francesco Venezia, Francesco Venezia: le idee e le occasioni, Electa Mondadori, Milano 2006 - R. Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Electa, Milano 2005 - Francesco Cellini, Manualetto. Norme tecniche, costruttive e grafiche per lo svolgimento di una esercitazione progettuale sul tema della casa unifamiliare, Città Studi, Milano 1991 |
8 | ICAR/14 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21001998 -
ISTITUZIONI DI MATEMATICHE 2
(obiettivi)
Offrire gli strumenti algebrici ed analitici che permettono il trattamento dello spazio tridimensionale, ed oltre. In particolare, introdurre al calcolo differenziale ed integrale in più variabili, e all’algebra lineare nel suo rapporto col pensiero geometrico. Dalle forme alle formule, e viceversa: introduzione ai problemi inversi ed al pensiero parametrico.
Canale: CANALE I
-
TEDESCHINI LALLI LAURA
(programma)
PROGRAMMA DEL CORSO 2017-18
(testi)
-MODELLI MATEMATICI PER IL TRATTAMENTO QUANTITATIVO DELLO SPAZIO 3d: -ALGEBRA LINEARE DA UN PUNTO DI VISTA GEOMETRICO: VETTORI, PIANI, RETTE, CONDIZIONI PER LE RETTE SGHEMBE, DISTANZE punto-piano, punto-retta. -CURVE CONICHE E SUPERFICI QUADRICHE, RICONOSCIMENTO, CLASSIFICAZIONE, COSTRUIBILITA' INDIVIDUAZIONE COME RIGATE, COME SVILUPPABILI, COME SEZIONI PIANE... -CALCOLO DIFFERENZIALE ED INTEGRALE IN DUE E TRE VARIABILI: domini di definizione, continuità, curve di livello. STUDIO DEGLI ESTREMI E DEI PUNTI CRITICI DI UNA SUPERFICIE DATA DA UNA FUNZIONE, matrice Hessiana, PIANO TANGENTE, derivata direzionale, gradiente. Domini di integrazione semplici, integrazione iterata, intgrali come modello di volumi INTEGRALI DOPPI, VOLUMI CONFINATI DA SUPERFICI REGOLARI. - CURVE PARAMETRICHE, TRIEDRO FONDAMENTALE ASSOCIATO AD UNA CURVA. - SUPERFICI NELLO SPAZIO, FORMULAZIONE PARAMETRICA ED IMPLICITA. -ATTIVITA' HANDS-ON: PLASTICI DI POLIEDRI, RIGATE, modelli in carta QUALUNQUE TESTO DI LIVELLO UNIVERSITARIO di calcolo differenziale in piu' variabili, e trattamento algebrico dello spazio.
ad esempio: Adams, Pagani-Salsa, Marcellini Sbordone
Canale: CANALE II
-
PALUMBO BIAGIO
(programma)
Algebra lineare
(testi)
Spazi vettoriali bidimensionale e tridimensionale. Vettori e versori nel piano e nello spazio tridimensionale. Prodotto scalare, prodotto vettoriale, prodotto misto, con i rispettivi significati geometrici. Equazioni di rette e piani nello spazio in forma parametrica e cartesiana; rette parallele, incidenti, sghembe; intersezioni tra rette e piani; distanza tra punti in R3, distanze punto-retta, punto-piano, retta-piano, parallelismo tra piani. Matrici di ordine superiore a 2: somma di matrici, prodotto righe per colonne tra matrici di dimensione qualsiasi o tra matrice e vettore, complementi algebrici, determinante di una matrice quadrata di ordine qualsiasi (sviluppo di Laplace), matrice inversa. Curve e superfici nello spazio Forma cartesiana (esplicita e implicita) dell'equazione di una superficie. Equazioni parametriche di curve e superfici. Esempi di curve nello spazio, piane e sghembe. Superfici rigate, con particolare riguardo a coni e cilindri. Superfici di rotazione. Quadriche: coni e cilindri quadrici, sfera, ellissoide, paraboloidi, iperboloidi. Equazioni cartesiane, sezioni, curve di livello; ricostruzione di una quadrica a partire dalle sezioni. Superfici doppiamente rigate. Equazioni parametriche di curve nello spazio date come intersezione di due superfici. Calcolo infinitesimale per funzioni di più variabili Funzioni reali di due o più variabili reali. Dominio; rappresentazioni piane di funzioni z=f (x,y): curve di livello, sezioni e loro disegno. Superfici con variabili libere (o cilindriche). Insiemi aperti e chiusi, punti interni, esterni, di frontiera, isolati. Limiti e continuità per funzioni di più variabili. Controesempi. Derivate parziali di primo ordine e di ordine superiore. Derivata direzionale. Differenziabilità. Piano tangente e retta normale. Gradiente di una funzione, relazione tra il gradiente e gli altri aspetti geometrici della superficie: curve di livello, piano tangente, direzione di massima pendenza. Cenno sulla formula di Taylor in più variabili. Studio della natura dei punti critici di funzioni di due variabili tramite il determinante hessiano: massimi, minimi relativi e punti di sella. Calcolo integrale per funzioni di più variabili Integrali multipli in Rn; domini normali nel piano (ovvero "verticalmente ed orizzontalmente semplici"). Formula di riduzione per gli integrali doppi su domini normali; inversione dell’ordine di integrazione; applicazioni al calcolo di aree e volumi; applicazioni al calcolo di masse e baricentri di lamine piane. È possibile aggiungere agli argomenti suddetti un altro da sviluppare autonomamente, ad esempio approfondimenti su curve e superfici, costruzione di superfici rigate, altre applicazioni del calcolo differenziale e integrale per funzioni di più variabili, previo accordo col docente. R. Adams: Calcolo Differenziale 2 (funzioni di più variabili), quinta edizione, CEA - Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2014 (va bene però anche un'edizione precedente).
B. Palumbo: Integrali di funzioni di più variabili (per la parte di curve e superfici nello spazio e per gli integrali doppi). |
4 | MAT/07 | 50 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA |
21001999 -
FONDAMENTI DI MECCANICA DELLE STRUTTURE
(obiettivi)
Fornire la conoscenza dei rudimenti della meccanica per il modello di corpo rigido ed il modello di trave, con applicazione a semplici casi di sistemi articolati isostatici ed iperstatici in due dimensioni. Argomenti del corso sono in particolare: cenni di cinematica del corpo rigido e concetto di vincolo perfetto; le distribuzioni, l’equivalenza e la riduzione di sistemi di forze; le equazioni di bilancio e i metodi di calcolo delle reazioni vincolari; il modello di trave cinematica linea rizzata; le azioni di contatto; le equazioni di bilancio; la formulazione alla Navier; le risoluzione di semplici sistemi isostatici ed iperstatici.
Canale: CANALE I
-
FORMICA GIOVANNI
(programma)
Contenuti
(testi)
- FORNIRE LE CONOSCENZE DI BASE DELLA MECCANICA PER IL MODELLO DI CORPO RIGIDO ED IL MODELLO DI CORPO ELASTICO. - INTRODURRE GLI STUDENTI ALLO STUDIO ED ALLA COMPRENSIONE DI STRUTTURE SEMPLICI, MEDIANTE L'USO DI MODELLI MECCANICI PIÙ COMUNEMENTE ADOTTATI NELL'ANALISI STRUTTURALE, IN PARTICOLARE TRAVI E SISTEMI DI TRAVI, FUNI E ARCHI. PROGRAMMA RICHIAMI DI ALGEBRA E GEOMETRIA DEI VETTORI FORZA, SISTEMI DI FORZE E DISTRIBUZIONI DI FORZA MECCANICA DI SISTEMI DI TRAVI RIGIDE NEL PIANO - CINEMATICA LINEARIZZATA - VINCOLI (ESTERNI ED INTERNI) - EQUILIBRIO ESTERNO: EQUAZIONI CARDINALI DELLA STATICA - IL PRINCIPIO DEI LAVORI VIRTUALI (PLV) - CALCOLO DI REAZIONI VINCOLARI CON IL METODO DEI CORPI LIBERI E MEDIANTE PLV MECCANICA DI SISTEMI DI TRAVI DEFORMABILI NEL PIANO - EQUILIBRIO INTERNO: EQUAZIONI INDEFINITE DI EQUILIBRIO - CALCOLO E DIAGRAMMI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE - STRUTTURE RETICOLARI PIANE: METODO DEI NODI E METODO DELLE SEZIONI - TENSIONE E DEFORMAZIONE NEL CONTINUO TRIDIMENSIONALE (CENNI E DEFINIZIONI) - MATERIALI DA COSTRUZIONE: ACCIAIO, CENNI SUI PROCESSI DI PRODUZIONE, COMPORTAMENTO SPERIMENTALE (PROVA DI TRAZIONE), CENNI SULLA SICUREZZA STRUTTURALE - COMPORTAMENTO ELASTICO LINEARE: LEGAME SFORZI-DEFORMAZIONI E LEGAME FORZE-SPOSTAMENTI - TRAVE AD ASSE RETTILINEO: COMPORTAMENTO ASSIALE E FLESSIONE (INTEGRAZIONE DELLA LINEA ELASTICA) DIMENSIONAMENTO DI TRAVATURE RETICOLARI E TELAI PIANI - LAVORO INTERNO E PLV COMPLEMENTI - SOLUZIONI NOTEVOLI RIGUARDANTI FUNI E ARCHI - METODO DELLE FORZE: TRAVI UNA VOLTA IPERSTATICHE - TENSIONI TANGENZIALI: RECIPROCITÀ E FORMULA DI JOURAWSKI - CENNI SUL COMPORTAMENTO ELASTO-PLASTICO - CENNI DI STABILITÀ DELL’EQUILIBRIO ELASTICO, CARICO CRITICO EULERIANO E DIMENSIONAMENTO DI TRAVI COMPRESSE Metodi Didattici L'INSEGNAMENTO SI BASA SULL'INTERAZIONE FRONTALE DOCENTEALLIEVI, NELL'INTENTO DI SVILUPPARE E FAVORIRE UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI ALLIEVI STESSI. L'APPRENDIMENTO, QUINDI, PASSA ATTRAVERSO UNA FREQUENZA ASSIDUA DELLE LEZIONI TEORICHE DEL CORSO. OLTRE ALLE LEZIONI, SONO PREVISTE: ESERCITAZIONI GUIDATE; VERIFICHE DI APPRENDIMENTO, COLLETTIVE, IN CORSO D'ANNO; PROVE SPERIMENTALI IN LABORATORIO (SU PRENOTAZIONE). Verifica dell'apprendimento POTRANNO SOSTENERE L'ESAME FINALE DI FONDAMENTI DI MECCANICA DELLE STRUTTURE SOLO GLI STUDENTI CHE ABBIANO GIÀ SUPERATO QUELLI DELLE DISCIPLINE PROPEDEUTICHE, DI MATEMATICA E FISICA. L'ESAME FINALE CONSISTERÀ IN UNA PROVA SCRITTA E UN COLLOQUIO. GLI STUDENTI CHE AVRANNO SEGUITO CON PROFITTO LE LEZIONI DEL CORSO E SUPERATO LE PROVE DI VERIFICA IN CORSO D'ANNO, POTRANNO ACCEDERE DIRETTAMENTE AL COLLOQUIO. (N.B. I VOTI RIPORTATI NELLE PROVE DI VERIFICA NON HANNO CORRELAZIONE CON IL VOTO D'ESAME FINALE.) 1) COMI, CORRADI DELL'ACQUA. `INTRODUZIONE ALLA MECCANICA DELLE
STRUTTURE'. MCGRAW-HILL. 2) DAVIDE BERNARDINI. 'STATICA. UN'INTRODUZIONE ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE'. CITTÀSTUDI EDIZIONI.
Canale: CANALE II
-
GABRIELE STEFANO
(programma)
PROGRAMMA
(testi)
RICHIAMI DI ALGEBRA E GEOMETRIA DEI VETTORI FORZA, SISTEMI DI FORZE E DISTRIBUZIONI DI FORZA MECCANICA DI SISTEMI DI TRAVI RIGIDE NEL PIANO - CINEMATICA LINEARIZZATA - VINCOLI (ESTERNI ED INTERNI) - EQUILIBRIO ESTERNO: EQUAZIONI CARDINALI DELLA STATICA - IL PRINCIPIO DEI LAVORI VIRTUALI (PLV) - CALCOLO DI REAZIONI VINCOLARI CON IL METODO DEI CORPI LIBERI E MEDIANTE PLV MECCANICA DI SISTEMI DI TRAVI DEFORMABILI NEL PIANO - EQUILIBRIO INTERNO: EQUAZIONI INDEFINITE DI EQUILIBRIO - CALCOLO E DIAGRAMMI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE - STRUTTURE RETICOLARI PIANE: METODO DEI NODI E METODO DELLE SEZIONI - TENSIONE E DEFORMAZIONE NEL CONTINUO TRIDIMENSIONALE (CENNI E DEFINIZIONI) - MATERIALI DA COSTRUZIONE: ACCIAIO, CENNI SUI PROCESSI DI PRODUZIONE, COMPORTAMENTO SPERIMENTALE (PROVA DI TRAZIONE), CENNI SULLA SICUREZZA STRUTTURALE - COMPORTAMENTO ELASTICO LINEARE: LEGAME SFORZI-DEFORMAZIONI E LEGAME FORZE-SPOSTAMENTI - TRAVE AD ASSE RETTILINEO: COMPORTAMENTO ASSIALE E FLESSIONE (INTEGRAZIONE DELLA LINEA ELASTICA) DIMENSIONAMENTO DI TRAVATURE RETICOLARI E TELAI PIANI - LAVORO INTERNO E PLV COMPLEMENTI - SOLUZIONI NOTEVOLI RIGUARDANTI FUNI E ARCHI - METODO DELLE FORZE: TRAVI UNA VOLTA IPERSTATICHE - TENSIONI TANGENZIALI: RECIPROCITÀ E FORMULA DI JOURAWSKI - CENNI SUL COMPORTAMENTO ELASTO-PLASTICO - CENNI DI STABILITÀ DELL’EQUILIBRIO ELASTICO, CARICO CRITICO EULERIANO E DIMENSIONAMENTO DI TRAVI COMPRESSE Introduzione alla meccanica delle strutture. Teoria ed Esercizi. Bernardini Davide, CittàStudi Edizioni (2012)
|
8 | ICAR/08 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002000 - TERRITORIO, AMBIENTE E PAESAGGIO: CONTESTI E STRUMENTI | ||||||||
21002000-2 -
URBANISTICA
(obiettivi)
Il corso svilupperà i temi delle trasformazioni territoriali e urbane che hanno interessato l’Italia dal 1900 ad oggi, del rinnovamento delle finalità e delle forme degli strumenti di governo del territorio, delle attuali tendenze e problematiche progettuali che permeano la ricerca di una sempre maggiore qualità insediativa e sostenibilità urbana.
Canale: CANALE I
-
ANNUNZIATA SANDRA
(programma)
Il modulo è finalizzato ad istruire lo studente nella lettura critica del territorio, delle sue modificazione e delle sue rappresentazioni. La questione attorno alla quale si rifletterà è in che modo si possa leggere, rappresentare e raccontare un territorio e come la narrazione che si fa del territorio influenzi le azioni di pianificazione, di progetto e di intervento. Dopo una breve introduzione di cosa sia il territorio, come sia stato rappresentato nella storia, il corso si concentrerà sui diversi modi di rappresentarlo nella contemporaneità. In primo luogo le cartografie e le mappe, quale strumento principale dell’analisi territoriale e degli strumenti di piano. A fianco dell’approccio cartografico di analisi urbana, si approfondiranno l’approccio geografico, quello narrativo e il ruolo di atlanti tematici e mappature critiche del racconto di città e territori. Lo studente sarà chiamato a riflettere sul fatto che una mappa è sempre una rappresentazione selettiva, approssimata e simbolica di tutto quello che è il territorio. Come leggerle? Come usarle al fine di rappresentare il territorio contemporaneo, la sua complessità, la sua polisemia? Infine, quale strumenti di lettura e rappresentazione del territorio sono necessari per consolidare competenze per rappresentazioni dell’urbano idonee alla costruzione di temi progettuali e alla scala territoriale e urbana?
(testi)
Per rispondere a questa domanda si esploreranno le principali innovazioni nei metodi di rappresentazione territoriale utilizzando documenti di piano e testi di diversa provenienza disciplinare così come le contaminazioni possibili tra diverse rappresentazioni nel concorrere alla concettualizzazione di un campo di azione. Per affinare la relazione tra diversi registri narrativi, le forme del territorio e la trasformazione della città si presenteranno delle “letture di città” che, a partire da diversi approcci, restituiranno come le principali città europee si stanno trasformando in linea con le istanze ambientali e di reinvenzione del paesaggio. Testi fondamentali:
Brotton J e Sala G (2013) La storia del mondo in 12 mappe, Feltrinelli. Estratti da Palagiano, Asole, Arena, 1984 (nuova edizione) Cartografia e territorio nei secoli, Carocci Estratti da Casti (2017) Cartografia e Progettazione territoriale, UTET. Un capitolo: Corboz, 1983, Il territorio come palinsesto, in Corboz, Ordine sparso, Saggi sull’arte, il metodo, la città e il territorio, a cura di P. Vigano e B. Secchi, Franco Angeli, Milano Gabellini, P. (2010), Fare Urbanistica, Carocci, Roma. Secchi B, (2000), Prima Lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari Approfondimenti: Atlas AA.VV (1993) Atlas du Territorie Genevoise. Boeri, S. (1996) Atlanti ecclettici, in Ricci M. Figure della trasformazione, Ed Avezzano Ballas, Dorling, Hanning, (2014), The social Atlas of Europe AA.VV, (2006) Atlas of Srinking cities Caso studio Barcellona: Un piano, Plan General de Metropolitano, Barcellona 1976 Un racconto urbanistico: Oriol Bohigas, Ricostruire Barcellona Una storica dell’architettura: Ingrosso C., Barcellona, Skira Uno scrittore: Cassan, Le Barcellone Pedute di Pepe Cervalho Un video: Bay Bay Barcellona Caso studio Amsterdam: Historical plans: Kalf Plan (1875), Berlaghe Zuid (1914-19) Essteren Plan (1929-32) A planner’s essay: La lezione di Amsterdam, Astengo, in Urbanistica A strategic discourse: Amsterdam “Opting for Urbanity” A meanstream video: https://www.iamsterdam.com/en/ A writer Geert Mak Un’idea di libertà. Biografia di Amsterdam. From the alternative scene and urban politics: Squatting European Collective, Carefree Vacant Property on vimeo Altri casi studio saranno definiti
Canale: CANALE II
-
BAIONI MAURO
(programma)
Il modulo è finalizzato all’acquisizione delle nozioni di base sugli strumenti tecnici dell’urbanistica,, con riferimento:
(testi)
- alla loro origine ed evoluzione, durante la storia urbanistica italiana del secondo dopoguerra; - al significato dei termini specialistici e alle modalità di applicazione dei parametri utilizzati. Durante le lezioni, gli studenti saranno sollecitati a riflettere sulle finalità e sul contenuto degli strumenti in rapporto ad alcuni questioni sull’assetto e la trasformazione della città riconducibili all’esperienza individuale. Al termine del modulo gli studenti saranno in grado di comprendere la portata e le ricadute delle disposizioni e dei parametri utilizzati nei piani urbanistici, al fine di un loro corretto impiego nell’ambito della progettazione, durante il proseguimento del corso di studi. Testi principali di riferimento:
- E. Salzano, Ma dove vivi, Corte del Fontego - V. De Lucia, Se questa è una città, Donzelli - P. Gabellini, Tecniche urbanistiche, Carocci. Sarà inoltre predisposta dal docente un’antologia di letture, composta da una serie di testi, forniti una settimana prima di ciascuna lezione, in modo da poter essere commentati collettivamente. |
2 | ICAR/21 | 25 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA |
21002000-1 -
URBANISTICA
(obiettivi)
Il corso svilupperà i temi delle trasformazioni territoriali e urbane che hanno interessato l’Italia dal 1900 ad oggi, del rinnovamento delle finalità e delle forme degli strumenti di governo del territorio, delle attuali tendenze e problematiche progettuali che permeano la ricerca di una sempre maggiore qualità insediativa e sostenibilità urbana.
Canale: CANALE I
-
FILPA ANDREA
(programma)
Il corso TAP, di durata annuale, tratterà congiuntamente tre componenti - Territorio, Ambiente e Paesaggio -assumendo il principio della loro inscindibile complementarietà ai fini della comprensione e del governo della realtà che ci circonda; sarà quindi un corso unitario, condotto da docenti che svolgeranno le diverse parti di un percorso comune.
(testi)
La componente storico cartografica (che si concluderà nel primo semestre) svilupperà i temi della città nella storia e delle sue rappresentazioni cartografiche, introducendo lo studente all’uso di software utili alla redazione delle cartografie contemporanee (GIS). La componente paesaggistica introdurrà gli studenti al significato del paesaggio, esplicitandone gli aspetti costitutivi e proponendo esercizi di lettura, interpretazione e rappresentazione del paesaggio. Verranno introdotti elementi di progettazione dello spazio aperto, con particolare riferimento al trattamento del suolo, al ruolo della vegetazione, alle relazioni con l’architettura, con la città e con lo spazio pubblico. La componente urbanistica introdurrà gli studenti alle trasformazioni sociali, territoriali ed urbane che hanno caratterizzato l’Italia dal dopoguerra ad oggi, esplicitando le mutazioni avvenute nella organizzazione territoriale e nel sistema delle infrastrutture, nel sistema amministrativo, nella natura e nelle finalità degli strumenti di governo del territorio, con particolare riferimento ai nuovi paradigmi della sostenibilità ambientale della città, oggi al centro del dibattito europeo. Nel secondo quadrimestre della componente urbanistica verranno trattati i temi contemporanei del governo territoriale e verrà proposta una esercitazione riguardante la lettura ed interpretazione di una parte della città di Roma. Bibliografia componente Storico-Cartografica
- L. Benevolo, Le origini dell’urbanistica moderna, Laterza 1963. - A.L. Palazzo, L. Giecillo, Territori dell’urbano. Storie e linguaggi dello spazio comune, Quodlibet 2009. Bibliografia componente Paesaggio −Alvarez, D., El jardin de la arquitectura del siglo XX, Editorial Reverte, Barcelona (2008). − Belfiore, E., Il verde e la città. Idee e progetti dal Settecento ad oggi, Gangemi Editore, Roma (2005). − Colafranceschi, D., Landscape+100 words to inhabit it. Editorial Gustavo Gili, S.A., Barcellona (2007). − Corrado, M. e Lambertini, A., Atlante delle nature urbane. Centouno voci per i paesaggi quotidiani, Editrice Compositori, Bologna (2011). − FAP, a cura, Vocabolazionario. 50 voci verbali per il progetto dello spazio pubblico, n.e. 2013. −Moore, C. W., Mitchel, W. J., Turnbull, W., The poetics of gardens, MIT Press, Cambridge-London (1988), trad. it. La poetica dei giardini, Muzzio Editore, Padova (1991). − Pandakovic, D., Dal Sasso, A., Saper vedere il paesaggio, Ed. CittàStudi, Novara (2009). − Panzini, F., Progettare la natura – Architettura del paesaggio e dei giardini dalle origini all’epoca contemporanea, Zanichelli, Bologna (2005). − Sereni, E., Storia del paesaggio agrario italiano, Laterza, Roma-Bari (2014, 18° edizione). − Zagari, F., Questo è paesaggio – 48 definizioni, Gruppo Mancosu editore, Roma (2006). − Zagari, F., Sul paesaggio. Lettera aperta, Libria, Melfi (2013). Bibliografia componente Urbanistica - Filpa, A., Talia, M., Fondamenti di governo del territorio, Carocci Editore, Roma (2009); - Testi in formato digitale forniti dal docente
Canale: CANALE II
-
RIZZO BIANCAMARIA
(programma)
Il Corso ha l’obiettivo di fornire agli studenti le conoscenze di base relative all’urbanistica applicata in generale, con particolare riferimento all’analisi a scala urbana. La lettura del contesto assume un ruolo centrale nello svolgimento del Corso, laddove essa consente agli studenti di sperimentare l’utilizzo di tecniche e strumenti diversi (analisi cartografiche, foto-restituzioni, indagini statistiche, campagne fotografiche, ascolto dei cittadini, questionari, ecc.) finalizzati ad evidenziale criticità e potenzialità di un dato ambito urbano. Tale“stato di fatto” verrà poi confrontato, per quanto possibile in maniera critica, con lo “stato di diritto” ossia con le prescrizioni del Piano comunale vigente. In particolare, il Corso avrà come ambito applicativo il territorio del Municipio III di Roma, suddiviso in vari sub-ambiti su ciascuno dei quali si concentrerà il lavoro degli studenti che verrà effettuato in gruppo.
(testi)
Al fine di fornire agli studenti gli strumenti necessari ad affrontare la parte applicativa del Corso, verranno effettuate lezioni frontali contenenti sia riferimenti teorici che esemplificazioni pratiche relative ai temi più rilevanti. - Astengo G., voce “Urbanistica” in Enciclopedia Universale dell’Arte, vol. XIV, Venezia, Sansoni, 1966 (scaricabile da Internet)
- Campos Venuti G., a cura di, Cinquant’anni di urbanistica, Editori Laterza, 1993 - Gabellini P., Tecniche urbanistiche, Carocci Editore, 2001 - Gabellini P., Il disegno urbanistico, NIS, 1996 - Rizzo B. et Alii, Il territorio di San Marino. Indirizzi per un paesaggio in trasformazione, Inu Edizioni, 2006 - Talia M., La pianificazione del territorio, Il Sole 24 Ore, 2003 - Palazzo A.L., a cura di, Camoagne urbane. Paesaggi in trasformazione nell’area romana, Gangemi Editore, 2005 - Rizzo B., cura di, Reti ecologiche e piani provinciali, servizio su Urbanistica 136/2008 - Rizzo B., Paesaggi e piani: nuovi modelli insediativi e approcci urbanistici innovativi per il paesaggio italiano, in Urbanistica 132/2007 - Avarello P., Il Piano comunale, Il Sole 24 Ore, 2000 - Oliva F., Galuzzi P., Vitillo P., Progettazione urbanistica. Materiali e riferimenti per la costruzione del piano comunale, Maggioli Editore 2002 - Galassi A., Rizzo B., Città Giardino Aniene, Minerva Editore, 2013 - Rizzo B., Palazzo A., Lucchese F., a cura di, Che fine hanno fatto i centri storici?, in Urbanistica Informazioni 212/2007 - Ombuen S., Ricci M., Segnalini O., I Programmi complessi, Il Sole 24 Ore, 2000 |
6 | ICAR/21 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21002000 - TERRITORIO, AMBIENTE E PAESAGGIO: CONTESTI E STRUMENTI | ||||||||
21002000-3 -
PAESAGGIO
(obiettivi)
La parte "Paesaggio" del corso è dedicata all'architettura degli spazi aperti, nell'evoluzione storica e nell'attualità, e offre un quadro di conoscenze afferenti discipline storiche, compositive, figurative e ambientali, in stretta relazione con il progetto di architettura e con il progetto urbano. Obiettivi principali sono trasmettere la consapevolezza della complessità e ricchezza di relazioni che sussistono tra la forma del paesaggio e le ragioni tecniche, funzionali ed espressive che lo determinano nel tempo.
Canale: CANALE I
-
METTA ANNALISA
(programma)
ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO.
(testi)
In collaborazione con le attività didattiche delle componenti storico cartografica e urbanistica di TAP, la componente "Paesaggio" introduce gli studenti al significato del paesaggio, esplicitandone gli aspetti costitutivi. Offre un quadro di conoscenze strumentali al progetto degli spazi aperti, tra discipline storiche, compositive, figurative e ambientali, in stretta relazione con il progetto di architettura e il progetto urbano. Obiettivo principale è trasmettere la capacità di comprendere e valorizzare la complessità del progetto dello spazio aperto sul piano culturale, etico, estetico ed ecologico, attraverso la formazione di una sensibilità ricettiva e attenta alle diverse componenti dell’habitat (competenza di ascolto e di sguardo) e ai diversi temi di progetto (competenza di intervento e trasformazione). La didattica si svolge attraverso lezioni di progettazione, volte a far comprendere il legame di reciproca necessità tra il progetto di architettura e il progetto degli spazi aperti, che dovrebbero sempre convergere in un progetto autenticamente integrato, e verificano come il progetto urbano trovi nello spazio aperto una delle sue matrici essenziali. La prima parte è dedicata alla comprensione dei principali elementi del progetto del paesaggio: la definizione e costruzione del limite; la modellazione e la scrittura del suolo; l'architettura della vegetazione; l'acqua come architettura e come misura del tempo. La seconda parte affronta la sintassi del progetto, quindi quali ne siano le principali regole compositive che, nel tempo, hanno regolato e oggi regolano la costruzione dell'architettura degli spazi aperti, con riferimento a: - il giardino, nei due filoni dello "spazio prospettico" e "spazio per frammenti"; - il paesaggio agrario, definito nelle sue strutture orizzontali e verticali; - la città, e il ruolo strutturale che gli spazi aperti vi rivestono a partire dalla rivoluzione urbana europea del 1600. Le lezioni sono affiancate da quattro esercitazioni, di lettura, interpretazione e progettazione del paesaggio, in stretta relazione con gli argomenti delle lezioni. L'esame consiste in un dialogo sugli argomenti del corso, attraverso lo strumento del "Domino del Paesaggio", mirato a verificare non solo l'acquisizione delle nozioni trasmesse, ma anche l'acquisita maturità critica nel costruire relazioni di senso tra autori, luoghi e progetti. Alvarez, D., El jardin de la arquitectura del siglo XX, Editorial Reverte, Barcelona (2008).
Belfiore, E., Il verde e la città. Idee e progetti dal Settecento ad oggi, Gangemi Editore, Roma (2005). Colafranceschi, D., Landscape+100 words to inhabit it. Editorial Gustavo Gili, S.A., Barcellona (2007). Corrado, M. e Lambertini, A., Atlante delle nature urbane. Centouno voci per i paesaggi quotidiani, Editrice Compositori, Bologna (2011). FAP, a cura, Vocabolazionario. 50 voci verbali per il progetto dello spazio pubblico, n.e. 2013. Moore, C. W., Mitchel, W. J., Turnbull, W., The poetics of gardens, MIT Press, Cambridge-London (1988), trad. it. La poetica dei giardini, Muzzio Editore, Padova (1991). Pandakovic, D., Dal Sasso, A., Saper vedere il paesaggio, Ed. CittàStudi, Novara (2009). Panzini, F., Progettare la natura – Architettura del paesaggio e dei giardini dalle origini all’epoca contemporanea, Zanichelli, Bologna (2005). Sereni, E., Storia del paesaggio agrario italiano, Laterza, Roma-Bari (2014, 18° edizione). Zagari, F., Questo è paesaggio – 48 definizioni, Gruppo Mancosu editore, Roma (2006). Zagari, F., Sul paesaggio. Lettera aperta, Libria, Melfi (2013).
Canale: CANALE II
-
OLIVETTI MARIA LIVIA
(programma)
L'insegnamento si colloca al secondo anno nel Corso di Laurea triennale in Scienze dell'Architettura. Gli studenti comprendono il legame di reciproca necessità tra il progetto di architettura e il progetto degli spazi aperti. Apprendono inoltre i principali elementi del progetto del paesaggio e le regole compositive con cui sono utilizzati per conformare lo spazio aperto. Hanno quindi dei fondamenti di architettura del paesaggio per affrontare il successivo ciclo di studi magistrali.
(testi)
- Prolusione. Di cosa parliamo quando diciamo "paesaggio". - Elementi per la progettazione del paesaggio: il limite. - Elementi per la progettazione del paesaggio: l'acqua - Elementi per la progettazione del paesaggio: il suolo - Elementi per la progettazione del paesaggio: la vegetazione - Sul giardino. Lo spazio prospettico e lo spazio per frammenti. - Dal giardino allo spazio pubblico: lo spazio aperto e la città moderna - Alvarez D., El jardin de la arquitectura del siglo XX, Editorial Reverte, Barcelona 2008.
- Belfiore E., Il verde e la città. Idee e progetti dal Settecento ad oggi, Gangemi Editore, Roma 2005. - Colafranceschi D., Landscape+100 words to inhabit it. Editorial Gustavo Gili, S.A., Barcellona 2007. - Corrado, M. e Lambertini, A., Atlante delle nature urbane. Centouno voci per i paesaggi quotidiani, Editrice Compositori, 2011. - Moore C. W., Mitchel W. J., Turnbull W., The poetics of gardens, MIT Press, Cambridge-London 1988, trad. it. La poetica dei giardini, Muzzio Editore, Padova 1991. - Pandakovic D., Dal Sasso A., Saper vedere il paesaggio, Ed. CittàStudi, 2009. - Panzini F., Progettare la natura – Architettura del paesaggio e dei giardini dalle origini all’epoca contemporanea, Zanichelli, Bologna, 2005. - FAP, a cura, Vocabolazionario. 50 voci verbali per il progetto dello spazio pubblico, n.e. 2013. - Zagari, F., Questo è paesaggio – 48 definizioni, Gruppo Mancosu editore, Roma, 2006 - Zagari F., Sul paesaggio. Lettera aperta, Libria, Melfi 2013. |
4 | ICAR/15 | 50 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA |
21002001 -
LABORATORIO DI COSTRUZIONE DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
Far acquisire - attraverso la sperimentazione progettuale - conoscenze di base e consapevolezza critica sul rapporto tra forma architettonica e tecniche costruttive in ragione:
• dei materiali, della forma e del comportamento di semplici elementi della costruzione, • dei principi e dei modi di assemblaggio degli elementi costruttivi, • dei modelli funzionali e delle relative alternative tecniche, • dei vincoli derivanti dalle principali normative (accessibilità e antincendio) e dai sistemi impiantistici, • dell’ambiente, anche dal punto di vista energetico.
Canale: CANALE I
-
BELLINGERI GABRIELE
(programma)
LE FINALITÀ DEL LABORATORIO SONO RIVOLTE A FAR ACQUISIRE I CONCETTI ESSENZIALI E LE CONOSCENZE DI BASE PER CONTROLLARE LA PROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI DELLA COSTRUZIONE, per sviluppare UNA COMPETENZA CRITICA NELLA VALUTAZIONE DELLE più corrette SCELTE COSTRUTTIVE
(testi)
L'ATTIVITÀ DEL LABORATORIO È FINALIZZATA A SVILUPPARE LA CONSAPEVOLEZZA CRITICA SULLE INTERAZIONI TRA L'ADEGUATEZZA FUNZIONALE, LA COERENZA ESPRESSIVA , IL RAPPORTO CON IL CONTESTO SIA DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE CHE ENERGETICO E LE SCELTE MATERICHE E COSTRUTTIVE. GLI STUDENTI SONO GUIDATI ALL’INDIVIDUAZIONE DI STRATEGIE PROGETTUALI TRADIZIONALI O INNOVATIVE, VOLTE ALLA DEFINIZIONE DI UNA SINERGIA TRA LA FORMA DELL’EDIFICIO COME ESPRESSIONE DELLA CULTURA ARCHITETTONICA E L’OTTIMIZZAZIONE DEL SUO COMPORTAMENTO ENERGETICO, GOVERNANDO LA MORFOLOGIA, GLI ORIENTAMENTI, I MATERIALI, LE TRASPARENZE E LE STRATIGRAFIE DEGLI INVOLUCRI CHE DEFINISCONO GLI SPAZI. LA MIA CASACLIMA, PROGETTARECOSTRUIRE E ABITARE NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ, NORBERT LANTSCHNER, RAETIA
COSTRUIRE IN LEGNO, CRISTINA BENEDETTI, UNIVERSITY PRESS BOLZANO MATERIALI E PROGETTO: IL FUTURO DELLA TRADIZIONE, CRISTINA BENEDETTI E VINCENZO BACIGALUPI, KAPPA
Canale: CANALE II
-
MARRONE PAOLA
(programma)
Il Laboratorio introduce i temi della ’costruzione’ e della ’sperimentazione’ nel rapporto tra forma architettonica, tecniche e materiali attraverso:
(testi)
- l’esplorazione dei ‘perché’ e dei ‘come’ della costruzione nell’evoluzione tecnologica della produzione architettonica; - l’illustrazione delle diverse configurazioni costruttive degli elementi per sostenere, coprire, chiudere, dividere e attrezzare in ragione del loro comportamento strutturale ed energetico-ambientale, della scelta dei materiali e delle tecnologie; - la proposizione, la sperimentazione progettuale e la valutazione di semplici problemi costruttivi. A questo scopo, alcune attività pratiche del Laboratorio si svolgeranno nel cantiere scuola di Pomezia. Allen E., I fondamenti del costruire, Milano 1997
Arbizzani E., Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Rimini 2015 Deplazes A., Constructing Architecture: Materials, Processes, Structures, Birkhäuser Basel 2006 Marrone P., Morabito G., La tecnologia che serve agli architetti. Come si costruisce oggi e (forse si costruirà) domani, Firenze 2008 Marrone P., Morabito G., La tecnologia che serve agli architetti 2. L’attacco a terra, Firenze 2010 Marrone P., Morabito G., La tecnologia che serve agli architetti 3. La struttura, Firenze 2011 Marrone P., Morabito G., La tecnologia che serve agli architetti 4. L’involucro, Firenze 2014 Manuali di Progettazione edilizia, Milano, 1995 e la serie Grande Atlante dell’Architettura, Utet.
Canale: CANALE III
-
TONELLI CHIARA
(programma)
Le finalità del laboratorio sono rivolte a far acquisire agli studenti i concetti essenziali e le conoscenze di base per controllare la progettazione degli elementi della costruzione e sviluppare una competenza critica nella valutazione delle più corrette scelte costruttive. L'attività del laboratorio è finalizzata a sviluppare la consapevolezza critica sulle interazioni tra l'adeguatezza funzionale, la coerenza espressiva, il rapporto con il contesto sia dal punto di vista ambientale ed energetico, sia da quello della scelta dei materiali e delle conseguenti tecniche costruttive.
(testi)
Gli studenti sono guidati all’individuazione di strategie progettuali tradizionali o innovative, volte alla definizione di una sinergia tra la forma dell’edificio, come espressione architettonica del contesto di inserimento, e l’ottimizzazione del suo comportamento energetico, governando la morfologia, l’orientamento, i materiali, le trasparenze e le stratigrafie degli involucri che definiscono gli spazi. Cristina Benedetti, Costruire in Legno, University Press Bolzano, 2009
Gabriele Bellingeri, Chiara Tonelli, Strategie per l’alta efficienza energetica in clima mediterraneo, Edicom Edizioni, Monfalcone (Gorizia), 2016 Andrea Campioli, Monica Lavagna, Tecniche e Architettura, Città Studi, Milano, 2013 |
8 | ICAR/12 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002002 -
FONDAMENTI DI FISICA TECNICA
(obiettivi)
Lo studio dei fondamenti di trasmissione del calore, termodinamica, acustica ed illuminotecnica, necessari per la comprensione del comportamento energetico dell'edificio e dei fenomeni che determinano il benessere ambientale (termico, acustico, visivo), e sono alla base del progetto impiantistico.
Approfondimento delle componenti di controllo ambientale ed energetico degli edifici sul progetto sviluppato dal Laboratorio Costruzione dell’architettura.
Canale: CANALE I
-
FRASCAROLO MARCO
(programma)
DEFINIZIONI E RICHIAMI
(testi)
1. TRASMISSIONE DEL CALORE 1.1 Conduzione 1.2 Convezione 1.3 Irraggiamento 1.4 Adduzione. 1.5 Fenomeni complessi di trasmissione del calore 2. ELEMENTI DI TERMODINAMICA 2.1 Richiami di Termodinamica 2.2 Sistemi termodinamici aperti 2.3 Cicli termodinamici 2.4 Termodinamica dell'aria umida. 3. CONTROLLO DEL MICROCLIMA E CENNI DI IMPIANTI 3.1 Benessere ambientale 3.2 Qualità dell’aria (cenni) 3.3 Sistema edificio-impianto 4. ELEMENTI DI ACUSTICA 4.1 Grandezze acustiche fondamentali, campi sonori e propagazione del suono 4.2 Propagazione del suono in campo aperto 4.3 Psicoacustica e fonometria 4.4 Acustica degli ambienti confinati 4.5 Fonoisolamento 5. ELEMENTI DI ILLUMINOTECNICA 5.1 Fotometria 5.2 Sorgenti luminose 5.3 Cenni sull’illuminazione d’interni Il materiale didattico è costituito da dispense distribuite durante il corso.
Canale: CANALE II
-
FONTANA LUCIA
(programma)
DEFINIZIONI E RICHIAMI
(testi)
1. TRASMISSIONE DEL CALORE 1.1 Conduzione 1.2 Convezione 1.3 Irraggiamento 1.4 Adduzione. 1.5 Fenomeni complessi di trasmissione del calore 2. ELEMENTI DI TERMODINAMICA 2.1 Richiami di Termodinamica 2.2 Sistemi termodinamici aperti 2.3 Cicli termodinamici 2.4 Termodinamica dell'aria umida. 3. CONTROLLO DEL MICROCLIMA E CENNI DI IMPIANTI 3.1 Benessere ambientale 3.2 Qualità dell’aria (cenni) 3.3 Sistema edificio-impianto 4. ELEMENTI DI ACUSTICA 4.1 Grandezze acustiche fondamentali, campi sonori e propagazione del suono 4.2 Propagazione del suono in campo aperto 4.3 Psicoacustica e fonometria 4.4 Acustica degli ambienti confinati 4.5 Fonoisolamento 5. ELEMENTI DI ILLUMINOTECNICA 5.1 Fotometria 5.2 Sorgenti luminose 5.3 Cenni sull’illuminazione d’interni 5.4 Cenni sull’illuminazione naturale Appunti delle lezioni.
Indicazioni sui testi verranno fornite all'inizio del corso. Bibliografia di riferimento: I. Barducci,Trasmissione del calore, Ed. Masson I. Barducci, Termodinamica, Ed. Masson M. Felli, Lezioni di Fisica Tecnica 2 (civile e ambientale) - Trasmissione del calore, acustica, illuminotecnica. Ed. Morlacchi M. Felli, Lezioni di Fisica Tecnica 1 – Termofluidodinamica, Macchine e Impianti. Edizione Morlacchi L. De Santoli, Fisica tecnica ambientale. Vol. 2: Trasmissione del calore, ed. CEA. G. Moncada Lo Giudice, Fisica tecnica ambientale. Vol. 1: Termodinamica applicata, ed. CEA F. Bianchi, R. Carratù, Manualetto di fisica tecnica applicata all’architettura, La trasmissione del calore, Ed. Aracne Y. Cengel, Termodinamica e Trasmissione del calore, Mc Graw Hill G. Moncada Lo Giudice, L. De Santoli, Fisica tecnica ambientale. Vol. 3: Benessere termico, acustico e visivo., ed CEA I. Barducci: Acustica Applicata - Ed. Masson G. Moncada lo Giudice, S. Santoboni: Acustica - Ed. Ambrosiana G. Moncada lo Giudice, A. de Lieto Vollaro: Illuminotecnica - Ed. Ambrosiana G. Moncada lo Giudice, M. Coppi : Benessere termico e qualità dell’aria interna - Ed. Ambrosiana |
6 | ING-IND/11 | 75 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
21002003 -
STORIA DELL'ARCHITETTURA 2
(obiettivi)
Il Corso del secondo anno mantiene le stesse finalità didattiche del corso di Storia dell’Architettura del primo anno, ma articolate nell'arco cronologico compreso tra il XVII e il XXI secolo.
Canale: CANALE I
-
STURM SAVERIO
(programma)
Espressioni architettoniche e teorie tra XVII e XXI secolo, con particolare attenzione alle diverse istanze culturali e sociali che le sottendono, ai valori permanenti, alle trasformazioni e alle rivoluzioni dei linguaggi, alle innovazioni spaziali, tecnologiche e strutturali, alla funzionalità dell'uso e alla razionalità della forma. Il Corso si articola in lezioni, esercitazioni e sopralluoghi, esplorando l’articolato percorso della storia dell’architettura e della città dall’età barocca fino ad alcune espressioni dell'età contemporanea. Attraverso una lettura critica e una selezione di opere, di protagonisti, di contesti urbani e territoriali, saranno ripercorse le tappe cronologiche e geografiche del percorso che connota - dalla fine del XVI secolo al XXI secolo – l’esperienza del progetto e della costruzione architettonica in ambito nazionale e internazionale.
(testi)
BAROCCO E TARDOBAROCCO:
Rudolf WITTKOWER, Arte e architettura in Italia 1600-1750, Torino 1993 (1972; Einaudi) Christian NORBERG-SCHULZ, Architettura Barocca, Milano 1979 (Electa) Christian NORBERG-SCHULZ, Architettura tardobarocca, Milano 1989 (Electa) NEOCLASSICISMO: Emil KAUFMANN, L’architettura dell’Illuminismo, Torino 1966 (Einaudi; I ed. 1955) Rudolf WITTKOWER, Palladio e il palladianesimo, Torino 1995 (Einaudi; I ed. 1974) Barry BERGDOL, European Architecture 1750-1890, Oxford-New York 2000 (Oxford History of Art) MOVIMENTO MODERNO: Leonardo BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, Roma-Bari 2010 (1960; Laterza) Bruno ZEVI, Storia dell’architettura moderna, voll. I e II, Torino 2004 (Einaudi) Kenneth FRAMPTON, Storia dell’architettura moderna, Bologna 1982 (Zanichelli) Renato DE FUSCO, Storia dell’architettura moderna, Roma-Bari 1990 William J.R. CURTIS, L’architettura moderna dal 1900, Bruno Mondadori, Milano 1999 (nuova edizione Phaidon 2006) Sigfried GIEDION, Spazio, tempo architettura, Milano 1984 (Hoepli; I ed. 1941) Nikolaus PEVSNER, I pionieri dell’architettura moderna, Milano 1999 (Garzanti; I ed. 1943) Manfredo TAFURI, Francesco DAL CO, Architettura contemporanea, Milano 1988 (1976; Electa) Kenneth FRAMPTON, L’altro Movimento Moderno, Cinisello Balsamo 2015 (Silvana Editoriale) POST-MODERN: Paolo PORTOGHESI, Dopo l’architettura moderna, Roma-Bari 1981 (Laterza) Leonardo BENEVOLO, L’architettura nel nuovo millennio, Roma-Bari 2006 (Laterza) MONOGRAFIE: Adolf LOOS, Parole nel vuoto, Milano 1992 (1972; Adelphi) G. CIUCCI, M. TAFURI, F. DAL CO, M. MANIERI ELIA, La città americana: dalla guerra civile al New Deal, Roma-Bari 1973 (Laterza) Christian NORBERG-SCHULZ, Louis Kahn, idea e immagine, Roma 1980 (Officina) James S. ACKERMAN, La villa. Forma e ideologia, Torino 2000 (Edizione di Comunità; 1992 Einaudi; I ed. 1990) altri testi a scelta e monografie sono indicati nella bibliografia integrativa nell’ftp
Canale: CANALE II
-
GARGANO MAURIZIO
(programma)
Espressioni architettoniche e teorie tra XVII e XXI secolo, con particolare attenzione alle diverse istanze culturali e sociali che le sottendono, ai valori permanenti, alle trasformazioni e alle rivoluzioni dei linguaggi, alle innovazioni spaziali, tecnologiche e strutturali, alla funzionalità dell'uso e alla razionalità della forma. Il Corso si articola in lezioni, esercitazioni e sopralluoghi. Il Corso intende concentrare le sue attenzioni intorno al delicato intreccio “committenza-forma-materia” in architettura. Dalla cosiddetta età barocca fino all'età contemporanea, sarà analizzata quella particolare produzione di architettura che ha scandito emblematicamente, e con diverse modalità, le varie fasi di una “modernità” di cui si stenta a cogliere i possibili o eventuali confini spazio-temporali. Attraverso una lettura critica e una selezione di opere, di protagonisti, di contesti urbani e suburbani, saranno ripercorse quelle “tappe” cronologiche e geografiche che hanno contribuito a delineare il tracciato del tortuoso percorso che connota - dalla fine del XVI secolo all'attuale XXI secolo - la storia dell'architettura nazionale e internazionale.
(testi)
Il Corso prevede, con la guida del corpo docente, visite alle architetture romane ritenute pertinenti con i temi affrontati. Per ulteriori informazioni consultare il sito web direttamente da Google: "Storia dell'architettura 2b". BAROCCO E TARDOBAROCCO:
Rudolf WITTKOWER, Arte e architettura in Italia 1600-1750, Torino 1993 (1972; Einaudi) Christian NORBERG-SCHULZ, Architettura Barocca, Milano 1979 (Electa) Christian NORBERG-SCHULZ, Architettura tardobarocca, Milano 1989 (Electa) NEOCLASSICISMO: Emil KAUFMANN, L’architettura dell’Illuminismo, Torino 1966 (Einaudi; I ed. 1955) Rudolf WITTKOWER, Palladio e il palladianesimo, Torino 1995 (Einaudi; I ed. 1974) Barry BERGDOL, European Architecture 1750-1890, Oxford-New York 2000 (Oxford History of Art) MOVIMENTO MODERNO: Leonardo BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, Roma-Bari 2010 (1960; Laterza) Bruno ZEVI, Storia dell’architettura moderna, voll. I e II, Torino 2004 (Einaudi) Kenneth FRAMPTON, Storia dell’architettura moderna, Bologna 1982 (Zanichelli) R. DE FUSCO, Storia dell’architettura moderna, Roma-Bari 1990 W.J.R. CURTIS, L’architettura moderna dal 1900, Bruno Mondadori, Milano 1999 (nuova edizione Phaidon 2006) Sigfried GIEDION, Spazio, tempo architettura, Milano 1984 (Hoepli; I ed. 1941) Nikolaus PEVSNER, I pionieri dell’architettura moderna, Milano 1999 (Garzanti; I ed. 1943) Manfredo TAFURI, Francesco DAL CO, Architettura contemporanea, Milano 1988 (1976; Electa) POST-MODERN: Paolo PORTOGHESI, Dopo l’architettura moderna, Roma-Bari 1981 (Laterza) Leonardo BENEVOLO, L’architettura nel nuovo millennio, Roma-Bari 2006 (Laterza) MONOGRAFIE: Adolf LOOS, Parole nel vuoto, Milano 1992 (1972; Adelphi) G. CIUCCI, M. TAFURI, F. DAL CO, M. MANIERI ELIA, La città americana: dalla guerra civile al New Deal, Roma-Bari 1973 (Laterza) Christian NORBERG-SCHULZ, Louis Kahn, idea e immagine, Roma 1980 (Officina) James S. ACKERMAN. La villa. Forma e ideologia, Torino 2000 (Edizione di Comunità; 1992 Einaudi; I ed. 1990) altri testi a scelta e monografie sono indicati nella bibliografia integrativa nell’ftp |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21002004 -
LABORATORIO DI RESTAURO
(obiettivi)
Acquisizione, attraverso un’esperienza progettuale, delle conoscenze tecniche utili a comprendere e a documentare le peculiarità degli organismi architettonici e dei contesti ambientali di interesse storico-artistico.
|
||||||||
21002004-1 -
RESTAURO
(obiettivi)
Acquisizione, attraverso un’esperienza progettuale, delle conoscenze tecniche utili a comprendere e a documentare le peculiarità degli organismi architettonici e dei contesti ambientali di interesse storico-artistico.
Canale: CANALE I
-
SEGARRA LAGUNES MARIA MARGARITA
(programma)
Il corso intende offrire agli studenti un percorso metodologico per affrontare, con piena consapevolezza, il restauro di edifici dotati di valore storico-architettonico o archeologico. Ciò sarà fatto attraverso esercitazioni singole o di gruppo compiute su edifici pluristratificati risalenti a diversi periodi storici (dall’epoca romana, fino a edifici del XX secolo).
(testi)
Particolare attenzione verrà posta sulle indagini preliminari: dall’analisi storica e documentaria, alle ricerche mirate a conoscere sia la materialità dell’edificio, sia i fattori di degrado. Ma verranno altresì affrontati i temi relativi alle scelte inerenti alla conservazione della materia, al ripristino, alla reintegrazione dell’immagine, all’uso di materiali e tecniche compatibili: tutte operazioni guidate da una regia progettuale che non esclude l’addizione contemporanea, intesa come parte di un processo storico non concluso ma, al contrario, in continuo divenire. C. Ceschi, Teoria e Storia del restauro, Bulzoni, Roma 1970.
G. Carbonara, Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino 1996.
Canale: CANALE II
-
FEIFFER CESARE
(programma)
L'OBIETTIVO DEL LABORATORIO DI RESTAURO B È QUELLO DI FAR MATURARE NELLO STUDENTE ARCHITETTO LA TEORIA E LA PRATICA DEL PROGETTO DI CONSERVAZIONE. STANTE L'IMPOSSIBILITÀ DI OPERARE PROGETTUALMENTE SULLA TOTALITÀ DI UNA FABBRICA ARCHITETTONICA, PER OVVI LIMITI DI TEMPO, IL CORSO CONCENTRA L'ATTENZIONE DI TUTTI GLI STUDENTI SU ALCUNI EDIFICI EMBLEMATICI IN OGNUNO DEI QUALI LAVORERANNO IN MODO COORDINATO PIÙ GRUPPI. L'ESPERIENZA PROGETTUALE CHE POTRÀ ESSERE AFFRONTATA SOLO POSSEDENDO SOLIDE BASI DI CULTURA E TEORIA DEL RESTAURO E DELLA CONSERVAZIONE, VERRÀ CONDOTTA AFFRONTANDO LE FASI DEL RILIEVO, DELL'ANALISI MATERICA E STRUTTURALE, DELLO STUDIO DEL DEGRADO E DEL DISSESTO E DELLA SINTESI DEL PROGETTO DI CONSERVAZIONE. NON SONO ACCETTATI TEMI DI PROGETTO DIVERSI DA QUELLI INDICATI.
(testi)
IL PROGETTO DI CONSERVAZIONE IMPLICA DIVERSE FASI DI STUDIO TRA LORO CORRELATE: RILIEVI METRICI, GEOMETRICI, TRAMITE FOTOPIANI, ANALISI STORICHE, STRATIGRAFICHE, DEI MATERIALI, DELLE STRUTTURE, DIAGNOSI DELLO STATO DI CONSERVAZIONE, ECC.. IL CORSO TRAMITE LEZIONI ED ESERCITAZIONI INTENDE FORNIRE AGLI STUDENTI GLI STRUMENTI DI BASE SIA PER SVOLGERE NEL PROPRIO PROGETTO IN MODO COMPLETO TALI FASI, SIA PER POTER RICONOSCERE CONCRETAMENTE LA MATERIA CHE COSTITUISCE L'EDIFICIO STORICO E IL SUO STATO DI CONSERVAZIONE, SIA PER POTER DEFINIRE, NEL PROGETTO, GLI INTERVENTI PIÙ CORRETTI E COMPATIBILI. C. FEIFFER, "LA CONSERVAZIONE DELLE SUPERFICI INTONACATE; IL METODO E LE TECNICHE", MILANO, SKIRA, 1997.
C. FEIFFER, "IL PROGETTO DI CONSERVAZIONE", MILANO, ANGELI, 1989. DURANTE L'ANNO, PER OGNI TEMA, SARANNO FORNITE INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE PARTICOLAREGGIATE.
Canale: CANALE III
-
GEREMIA FRANCESCA
(programma)
Il corso si pone in continuità con l’esperienza didattica maturata negli anni precedenti che ha lo scopo di insegnare agli studenti gli elementi basilari del restauro architettonico di un elemento di edilizia storica romana in un contesto con forte stratificazione storico-architettonica.
(testi)
Il caso di studio per l’esercitazione di quest’anno è l’isolato compreso tra via delle Botteghe Oscure, via Caetani, via dei Delfini e via dei Polacchi, all’interno del quale oggi si trova il Museo della Crypta Balbi. Un isolato la cui complessità rappresenta in maniera esemplare la stratificazione storica del tessuto edilizio del centro di Roma ed offre l’opportunità di declinare l’indagine sotto diversi punti di vista. Sulla base della documentazione fornita dal corso e di ricerche bibliografiche e archivistiche da condursi sotto la guida del corpo docente, gli studenti, singolarmente o in gruppi composti da un massimo di tre persone, sono chiamati a condurre un percorso conoscitivo/progettuale che affronti diversi aspetti disciplinari. Rilievo Nello studio dell’isolato e di alcuni elementi architettonici al suo interno, si adotterà la metodologia di rilevamento diretta, integrata dall’uso di software per il raddrizzamento fotografico e la restituzione fotogrammetrica. Si richiederanno: Rilievo dei fronti edilizi dell’intero isolato in scala 1:50 con dettagli fino alla scala 1:10 al fine di integrare i disegni già esistenti; Rilievo del cortile interno in scala 1:50 in pianta e prospetto Rilievo dei resti del lavatoio del convento Analisi storico-critica Attività preliminare indispensabile all’elaborazione progettuale è la conoscenza del complesso architettonico, questa si compone di tre fasi: Ricostruzione delle fasi storiche dell’area sulla base della lettura comparata della cartografia storica e dei documenti d’archivio. Ricostruzione delle fasi storiche più significative del complesso in pianta ed assonometria. Rilievo “critico” con la mappatura dei materiali e dei “segni” delle stratificazioni storiche. Progetto di restauro Il progetto dovrà prevedere: Riordino tipologico, architettonico e funzionale sulla base delle modalità di formazione/trasformazione consolidate dell’edilizia storica romana ai fini di un riuso finalizzato ad una destinazione compatibile. Adeguamento strutturale, con l’uso delle tecniche appartenenti alla tradizione costruttiva premoderna rilevate nel caso di studio e confrontate con quelle documentate dal Manuale del Recupero del Comune di Roma. A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Istituto di Studi Romani, Roma 1962.
M. Docci, G. Maestri, Storia del rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 1993. F. Giovanetti (a cura di), Manuale del recupero del Comune di Roma, Roma (DEI) 1997. F. Doglioni, Stratigrafia e restauro – Tra conoscenza e conservazione dell’architettura, Trieste ED. LINT, 1997. Daniela Esposito, Tecniche costruttive murarie medievali: murature "a tufelli" in area romana, L'Erma di Bretschneider, Roma 1998. R. Marta, Tecnica costruttiva a Roma nel Medioevo, Kappa Editore, Roma 1998. P. Marconi, Materia e significato. La questione del restauro architettonico, Bari (Laterza) 1999. C. Mezzetti (a cura di), La rappresentazione dell'architettura: storia, metodi, immagini, E. Kappa, Roma, 2000 P. Marconi, Il recupero della bellezza, Milano (Skira) 2005 M. Docci D. Maestri, Manuale del rilevamento architettonico e urbano, n.e. Laterza Editore, Bari 2009. F. Geremia, M. Zampilli, Casali della campagna romana. Esperienze di ricerca per la didattica, Aracne editrice Roma, 2013. |
6 | ICAR/19 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002004-2 -
STRUMENTI E METODI DEL RESTAURO
(obiettivi)
Acquisizione degli strumenti e dei metodi del restauro attraverso lo studio dei caratteri costruttivi dell’edilizia storica.
Canale: CANALE I
-
ZAMPILLI MICHELE
(programma)
Il corso ha lo scopo di introdurre alla conoscenza del linguaggio architettonico della tradizione romana ed all’utilizzo delle tecniche dell’arte di costruire premoderna come pratica per una conservazione attiva e coerente dell’edilizia storica.
(testi)
Il corso vuole fornire gli strumenti ed i metodi per il riconoscimento dei caratteri storico-formativi dell’edilizia storica, le fasi di formazione e trasformazione sia del tessuto urbano che dei tipi edilizi, con le loro mutazioni coerenti e quelle incoerenti. Con una particolare attenzione agli aspetti costruttivi ed alle finiture superficiali tradizionali allo scopo di riutilizzarli negli interventi di restauro architettonico ed urbano. Nella convinzione che il patrimonio architettonico storico sarà meglio conservato e restaurato da architetti capaci di esprimersi nella lingua dell’arte di costruire pre-moderna, piuttosto che da colleghi che di questo linguaggio risultino digiuni affatto. Testi di carattere generale
P. Marconi, Materia e significato. La questione del restauro architettonico, Bari (Laterza) 1999. P. Marconi, Il recupero della bellezza, Milano (Skira) 2005 M. Zampilli, Introduzione alla conoscenza dell’edilizia pre-moderna ed al suo restauro; in: F. Geremia, M. Zampilli, Casali della campagna romana. Esperienze di ricerca per la didattica, Roma (Aracne) 2013. Manuali del recupero e codici di pratica F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero del Comune di Roma, Roma (DEI), 1989. F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero di Città di castello, Roma (DEI), 1992 F. Giovanetti (a cura di), Manuale del recupero del Comune di Roma II edizione, Roma (DEI) 1997. F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero del Centro Storico di Palermo, Palermo (Flaccovio) 1997. A. Giuffrè (a cura di), Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso Ortigia, Bari (Laterza) 1993. Analisi tipologico-processuale G. Caniggia, Strutture dello spazio antropico, Firenze (Alinea) 1972. G. Caniggia, G.L. Maffei, Composizione architettonica e tipologia edilizia. 1. Lettura dell’edilizia di base, Venezia (Marsilio) 1979.
Canale: CANALE II
-
Erogato presso
21002004-2 STRUMENTI E METODI DEL RESTAURO in SCIENZE DELL'ARCHITETTURA L-17 CANALE I ZAMPILLI MICHELE
(programma)
Il corso ha lo scopo di introdurre alla conoscenza del linguaggio architettonico della tradizione romana ed all’utilizzo delle tecniche dell’arte di costruire premoderna come pratica per una conservazione attiva e coerente dell’edilizia storica.
(testi)
Il corso vuole fornire gli strumenti ed i metodi per il riconoscimento dei caratteri storico-formativi dell’edilizia storica, le fasi di formazione e trasformazione sia del tessuto urbano che dei tipi edilizi, con le loro mutazioni coerenti e quelle incoerenti. Con una particolare attenzione agli aspetti costruttivi ed alle finiture superficiali tradizionali allo scopo di riutilizzarli negli interventi di restauro architettonico ed urbano. Nella convinzione che il patrimonio architettonico storico sarà meglio conservato e restaurato da architetti capaci di esprimersi nella lingua dell’arte di costruire pre-moderna, piuttosto che da colleghi che di questo linguaggio risultino digiuni affatto. Testi di carattere generale
P. Marconi, Materia e significato. La questione del restauro architettonico, Bari (Laterza) 1999. P. Marconi, Il recupero della bellezza, Milano (Skira) 2005 M. Zampilli, Introduzione alla conoscenza dell’edilizia pre-moderna ed al suo restauro; in: F. Geremia, M. Zampilli, Casali della campagna romana. Esperienze di ricerca per la didattica, Roma (Aracne) 2013. Manuali del recupero e codici di pratica F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero del Comune di Roma, Roma (DEI), 1989. F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero di Città di castello, Roma (DEI), 1992 F. Giovanetti (a cura di), Manuale del recupero del Comune di Roma II edizione, Roma (DEI) 1997. F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero del Centro Storico di Palermo, Palermo (Flaccovio) 1997. A. Giuffrè (a cura di), Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso Ortigia, Bari (Laterza) 1993. Analisi tipologico-processuale G. Caniggia, Strutture dello spazio antropico, Firenze (Alinea) 1972. G. Caniggia, G.L. Maffei, Composizione architettonica e tipologia edilizia. 1. Lettura dell’edilizia di base, Venezia (Marsilio) 1979.
Canale: CANALE III
-
Erogato presso
21002004-2 STRUMENTI E METODI DEL RESTAURO in SCIENZE DELL'ARCHITETTURA L-17 CANALE I ZAMPILLI MICHELE
(programma)
Il corso ha lo scopo di introdurre alla conoscenza del linguaggio architettonico della tradizione romana ed all’utilizzo delle tecniche dell’arte di costruire premoderna come pratica per una conservazione attiva e coerente dell’edilizia storica.
(testi)
Il corso vuole fornire gli strumenti ed i metodi per il riconoscimento dei caratteri storico-formativi dell’edilizia storica, le fasi di formazione e trasformazione sia del tessuto urbano che dei tipi edilizi, con le loro mutazioni coerenti e quelle incoerenti. Con una particolare attenzione agli aspetti costruttivi ed alle finiture superficiali tradizionali allo scopo di riutilizzarli negli interventi di restauro architettonico ed urbano. Nella convinzione che il patrimonio architettonico storico sarà meglio conservato e restaurato da architetti capaci di esprimersi nella lingua dell’arte di costruire pre-moderna, piuttosto che da colleghi che di questo linguaggio risultino digiuni affatto. Testi di carattere generale
P. Marconi, Materia e significato. La questione del restauro architettonico, Bari (Laterza) 1999. P. Marconi, Il recupero della bellezza, Milano (Skira) 2005 M. Zampilli, Introduzione alla conoscenza dell’edilizia pre-moderna ed al suo restauro; in: F. Geremia, M. Zampilli, Casali della campagna romana. Esperienze di ricerca per la didattica, Roma (Aracne) 2013. Manuali del recupero e codici di pratica F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero del Comune di Roma, Roma (DEI), 1989. F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero di Città di castello, Roma (DEI), 1992 F. Giovanetti (a cura di), Manuale del recupero del Comune di Roma II edizione, Roma (DEI) 1997. F. Giovanetti (a cura di), Manuale del Recupero del Centro Storico di Palermo, Palermo (Flaccovio) 1997. A. Giuffrè (a cura di), Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso Ortigia, Bari (Laterza) 1993. Analisi tipologico-processuale G. Caniggia, Strutture dello spazio antropico, Firenze (Alinea) 1972. G. Caniggia, G.L. Maffei, Composizione architettonica e tipologia edilizia. 1. Lettura dell’edilizia di base, Venezia (Marsilio) 1979. |
2 | ICAR/19 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002004-3 -
RILIEVO
(obiettivi)
Acquisizione delle conoscenze relative alla storia del rilevamento e alla teoria della misura e delle basi teorico/pratiche per elaborare un progetto di rilievo, scegliendo le metodologie più opportune a seconda dei contesti e degli obiettivi.
Canale: CANALE I
-
FARRONI LAURA
(programma)
Il modulo, intende fornire agli studenti le basi teorico/pratiche per elaborare un progetto di rilievo e affrontare le operazioni di rilevamento riconoscendo, a seconda dei diversi contesti, quali metodologie operative siano più adatte.
(testi)
Il rilievo, infatti, inteso come forma di conoscenza di un’opera architettonica in tutti i suoi aspetti (formali, costruttivi, spaziali), sarà momento di discretizzazione dell’esistente e dovrà avvalersi di diverse modalità di indagine. Ci si soffermerà, inoltre, sulla verifica della acquisizione della capacità di confronto/integrazione dei dati risultanti dalle operazioni di misura e dalla documentazione storica. M. Docci, D. Maestri, Storia del rilevamento architettonico e urbano,LATERZA, Roma Bari 2008
M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, LATERZA, Roma Bari 2008 La bibliografia specifica sui vari argomenti delle lezioni e delle problematiche di rilievo che si presenteranno sarà suggerita durante lo svolgimento del modulo.
Canale: CANALE II
-
CALISI DANIELE
(programma)
Il corso integrato di Rilievo all’interno del Laboratorio di Restauro è mirato a fornire le basi per la misura e la conoscenza del manufatto architettonico.
(testi)
Il rilievo è fase indispensabile per capire e studiare l’architettura da restaurare, per toccare con mano i paramenti murari, verificarne lo stato conservativo attraverso campagne fotografiche e analisi zonali sui prospetti rilevati. Inoltre ha la potenzialità di restituire al rilevatore le informazioni formali e proporzionali dell’opera stessa. Indispensabili, quando si tratta di edilizia storica, sono le conoscenze delle tecniche costruttive, nonché delle informazioni geometriche sull’apparato modanato e di ornamento. Attraverso il rilievo diretto e le tecniche di ripresa per mezzo di trilaterazioni gli studenti riusciranno a restituire l’opera in oggetto, con particolare attenzione per le aree accessibili per misurazioni dirette. Tuttavia oggi la scienza del rilievo ha subito profonde trasformazioni, dovute principalmente all’avvento tecnologico con strumentazioni sempre più innovative e di precisione. Il corso si articolerà pertanto in una seconda fase mirata alla conoscenza e all’utilizzo degli strumenti per il rilievo. Innanzitutto attraverso la fotomodellazione, diretta erede del rilievo fotogrammetrico. Attraverso l’uso di adeguati software si potranno realizzare nuvole di punti e mesh poligonali adatte per la creazione di ortofoto e fotopiani, necessari e indispensabili anche per la mappatura del degrado. Infine, da valutare e programmare, è prevista una campagna di scansione laser che metterà gli studenti a contatto con una delle strumentazioni più sofisticate e innovative. Sono previste 3 esercitazioni, con consegne durante il corso e miglioramenti da apportare per l’esame. 1- Il Rilevamento a vista. Gli eidotipi e il progetto di Rilievo. Presentazione del tema esercitazione 1: Eidotipi di largo dei Librai Esercitazione in aula. Eidotipi da fotografia. 2- Tecniche di Rilevamento Diretto. Esempi di Rilievo. RDF per il fotoraddrizzamento. Messa in pulito degli eidotipi. Materiale per il rilievo diretto. 3/4/5 - Rilievo Diretto, uscita a Largo dei Librari. 6- Rilievo finalizzato al restauro. Lavoro in aula per la realizzazione dei modelli dell’attacco a terra. 7- Il rilievo strumentale. Tecniche e strumenti. Esempi. Uso della Fotografia. Il rilievo da foto. Tecniche base per la ripresa fotografica. Introduzione a Photoscan. Presentazione dell’esercitazione in aula. 8- La fotomodellazione. Esercitazione in aula con oggetti degli portati da casa. Presentazione delle esercitazioni 2 e 3. 9- Rilievo Strumentale, uscita nell’area dei fori romani. Probabile di sabato mattina 10- Rilievo finalizzato al restauro. Lavoro in aula per la realizzazione dei modelli 3D della campagna fotografica ai fori romani 11/12 - Rilievo finalizzato al restauro. Lavoro in aula per la realizzazione dei modelli 3D del tema di progetto. Migliari Riccardo. 2003. Geometria dei modelli. Roma: Edizioni Kappa, 2003, 311 p. ISBN: 88-7890-512-7.
De Luca Livio. 2011. La Fotomodellazione Architettonica. Palermo: Dario Flaccovio Editore, 2011. ISBN:978-88-579-0070-4 Mario Docci, Diego Maestri. Manuale di rilevamento architettonico e urbano. Laterza, 2009. EAN: 9788842090687
Canale: CANALE III
-
SPADAFORA GIOVANNA
(programma)
Si approfondiranno gli argomenti relativi alla Teoria della misura, fondamentale per la comprensione dei rapporti geometrici e proporzionali di un’opera, e si accenneranno gli episodi principali della Storia del rilevamento. Verranno illustrate le differenti modalità di rilevamento (diretto, indiretto, integrato) sottolineando come la scelta dell’uno o dell’altro metodo debba essere in relazione alla tipologia di manufatto, all’epoca di costruzione e all’obiettivo finale del rilevamento. Si affronteranno, contestualmente, tutte le questioni relative alla restituzione grafica dei dati emersi dal rilevamento, avviando una riflessione sul ruolo del disegno come strumento di analisi, interpretazione e diffusione della conoscenza.
(testi)
In relazione al tema di studio del Laboratorio di Restauro, il modulo si articolerà in lezioni teoriche e campagne di rilevamento. A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Istituto di Studi Romani, Roma 1962.
F. Giovanetti (a cura di), Manuale del recupero del Comune di Roma, Roma (DEI) 1997. F. Doglioni, Stratigrafia e restauro – Tra conoscenza e conservazione dell’architettura, Trieste ED. LINT, 1997. Daniela Esposito, Tecniche costruttive murarie medievali: murature "a tufelli" in area romana, L'Erma di Bretschneider, Roma 1998. R. Marta, Tecnica costruttiva a Roma nel Medioevo, Kappa Editore, Roma 1998. P. Marconi, Materia e significato. La questione del restauro architettonico, Bari (Laterza) 1999. P. Marconi, Il recupero della bellezza, Milano (Skira) 2005 M. Docci D. Maestri, Manuale del rilevamento architettonico e urbano, n.e. Laterza Editore, Bari 2009. F. Geremia, M. Zampilli, Casali della campagna romana. Esperienze di ricerca per la didattica, Aracne editrice Roma, 2013. C. Mezzetti (a cura di), La rappresentazione dell'architettura: storia, metodi, immagini, E. Kappa, Roma, 2000 M. Docci, G. Maestri, Storia del rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 1993. C. Cundari (a cura di ), L'immagine del rilievo, Roma, Longanesi Ed., 1992 |
4 | ICAR/17 | 50 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
21002005 -
LABORATORIO DI URBANISTICA
(obiettivi)
Alla fine del percorso formativo lo studente avrà acquisito la capacità di leggere e interpretare in modo consapevole i principali fenomeni urbani che interessano la città contemporanea europea. Sarà in grado di assumere criticamente le esigenze di trasformazione della città esistente e di individuarne, in modo tecnicamente pertinente, gli atti operativi e i percorsi attuativi. Sarà in grado di definire in modo compiuto il contenuto di una proposta progettuale di trasformazione di un ambito urbano e di legare i modi della trasformazione proposta con le esigenze degli abitanti avendo come fine essenziale l’affermazione del diritto alla città.
L’esame è individuale e riguarderà tutti gli argomenti e le attività svolte nel Laboratorio, avrà la durata di circa 40/50 minuti. Ogni studente raccoglierà tutti i materiali in un quaderno che sarà consegnato una settimana prima della data di esame.
Canale: CANALE I
-
CERASOLI MARIO
(programma)
Obiettivo del corso è quello di comunicare le teorie e gli elementi di base della progettazione e pianificazione urbanistica partendo da un approccio concreto alle istanze territoriali e alle tendenze urbane in atto.
(testi)
Per raggiungere questo obiettivo, il corso, in un “gioco di ruolo”, ricostruirà lo scenario delle relazioni tra i diversi attori - cittadini, tecnici, operatori, proprietari immobiliari, amministratori pubblici - che partecipano alla vita della città, sullo sfondo delle politiche urbane e della pianificazione, avvicinando così gli studenti alla realtà in cui si troveranno sicuramente coinvolti in futuro. Il fine “ideologico” è quello di evitare preconcetti disciplinari dando spazio alla capacità di “ascoltare” il territorio e di accompagnarlo con le strategie, in primo luogo, e le azioni che determinano la qualità delle politiche urbane, non tralasciando alcuno degli aspetti coinvolti. Ambito di studio e sperimentazione del corso sarà l’area della Stazione Termini, adottando uno scenario “utopico” che si rifà a quanto previsto dal Piano Regolatore di Roma del 1931. Nell’ambito del laboratorio si costruirà un progetto urbano, nel rispetto delle normative regionali e statali, in cui i diversi ruoli istituzionali e non dovranno esprimere proposte, fattibili e sostenibili, e confrontarsi reciprocamente in una “conferenza di pianificazione”. Lo svolgimento del corso seguirà un iter bidirezionale e interlocutorio tra docenti e studenti, durante il quale si affronteranno i temi teorici della progettazione urbanistica e quelli strettamente legati alle pratiche urbanistiche. Momento fondamentale del corso sarà costituito dalla serie di incontri di verifica e confronto, tale da consentire uno scambio continuo tra le esperienze progressivamente maturate. su Roma, i suoi piani e l’evoluzione urbana / about Rome, plans and urban development:
I. Insolera, Roma moderna. Torino, Einaudi, 1993. P.O. Rossi, Roma, Guida all'architettura moderna, 1909-1984. Laterza, Roma-Bari, 1993 sull’urbanistica e l’evoluzione disciplinare / about urbanism and discipline evolution : G. Astengo, Voce “Urbanistica” dell’Enciclopedia Universale dell'Arte, Ist. Geograf. De Agostini, Novara 1984 (vol. XIV, pp. 541-642) Ivan Blecic , Arnaldo Cecchini, Verso una pianificazione antifragile. Franco Angeli. Milano, 2016 L. Benevolo, Le origini dell’urbanistica moderna, Laterza, 1967 M. Cerasoli, Politiche ferroviarie, modelli di mobilità e territorio. Le ferrovie italiane nell'epoca della pseudo liberalizzazione. Aracne, Roma, 2012. L. Mazza, Trasformazioni del piano, Franco Angeli, 1997 G. Piccinato, Un mondo di città, Edizioni di Comunità, Torino, 2002 G. Piccinato, La costruzione dell’urbanistica 1871-1914, Officina, 1978 R. Pavia, Le paure dell’urbanistica. Meltemi edizioni, Genova, 2005 D. Wieczorek, Camillo Sitte e gli inizi dell’urbanistica moderna. Jaka Book, 1994 sulle tecniche / about techniques: C. Chiodi, La città moderna. Tecnica urbanistica, a cura di G. Sartorio, Roma 2006 P. Gabellini, Tecniche urbanistiche, Roma, NIS, 2001 sulla legislazione e sul diritto urbanistico e amministrativo / about administrative and town planning legislation: G. Colombo, F. Pagano, M. Rossetti, Manuale di Urbanistica, Milano, Ed. Il Sole24Ore, 2001 M. Cerasoli, Cenni di legislazione urbanistica. Livelli di governo e strumenti di pianificazione urbana e territoriale. Roma, Aracne editrice, 2008 A. Fiale, Compendio di diritto urbanistico. Edizioni Simone, Napoli, 2011
Canale: CANALE II
-
NUCCI LUCIA
(programma)
Il Laboratorio approfondisce e sperimenta alcune tesi metodologiche sulla costruzione del progetto urbanistico con particolare riferimento al ragionamento formativo delle scelte, ai contenuti e requisiti urbanistici del progetto, tenendo contò della sua fattibilità economico-operativa e degli esiti spaziali attesi.
(testi)
L'obiettivo è di insegnare a produrre un ragionamento interpretativo argomentato ed uno schema di organizzazione territoriale che consenta, utilizzando gli strumenti di piano, di orientare le trasformazioni in atto e di scegliere e mettere in coerenza le proposte progettuali presenti, in riferimento ai caratteri-valore dei luoghi ed alla domanda dei cittadini e degli operatori. Nel procedimento formativo del piano, particolare attenzione è rivolta alle operazioni relative alla formulazione dei problemi e della domanda territoriale, alla valutazione degli obiettivi e delle strategie del cambiamento, alla configurazione del modello organizzativo programmatico e delle azioni di piano e di progetto per attuarlo. L'originalità del procedimento è, da una parte, nell'effettuare un sondaggio preliminare della domanda e delle volontà di trasformazione, attraverso la verifica dei temi-problema di interesse degli amministratori locali e degli operatori, interpellati durante lo svolgimento delle esercitazioni e, dall'altra, nell'adottare il paradigma della struttura morfologico-funzionale (elementi e relazioni significative) come riferimento per la interpretazione e valutazione delle regole della costruzione insediativa e l'espressione delle sue trasformabilità ulteriori. Argomenti delle lezioni integrative dell'attività di Laboratorio: a. Il ragionamento formativo del piano e del progetto; l'approccio per problemi, per valori e per domanda di trasformazione. b. I metodi di lettura e di valutazione della struttura urbana, nella sua unità e nelle componenti e relazioni strutturanti. I metodi di costruzione delle operazioni di piano e di progetto e l'espressione tecnica e normativa dei contenuti progettuali e loro modi di rappresentazione. c. La presentazione critica di tipologie di intervento e di strumentazione urbanistica ricorrenti in riferimento a: il paradigma progettuale della forma-struttura nel suo identificarsi rispetto alle precondizioni e ai caratteri e ai valori dei luoghi; le modalità/categorie di espressione normativa e grafica delle intenzioni progettuali; gli strumenti di risoluzione dei conflitti fondiari e di perequazione degli interessi coinvolti. Procedimento di formazione del progetto urbanistico • Impostazione del problema, a partire dal sondaggio della domanda locale per individuare le motivazioni, i tematismi significativi e gli obiettivi generali da assumere per il progetto urbanistico; • Interpretazione del contesto e del luogo: lettura secondo il paradigma della struttura, dei caratteri e dei sistemi componenti (sistemi di valori ambientali e storici, discontinuità verdi e paesaggi rurali residui; tipologie di formazione e trasformabilità degli insediamenti; nodalità funzionali; telai infrastrutturali e accessibilità); • Sintesi interpretativa-valutativa della struttura attuale e individuazione/selezione delle dinamiche di trasformazione in corso e dei temi e dei luoghi problema; • Selezione della domanda territoriale, esplicitazione delle intenzioni progettuali, scelta degli obiettivi specifici e delle operazioni di piano e di progetto per luoghi e/o temi significativi ; • Coordinamento e indirizzo dei regimi e delle operazioni urbanistiche di costruzione/trasformazione della struttura; • Verifica degli esiti formali e spaziali delle soluzioni proposte; • Valutazione della compatibilità e dell'efficacia delle azioni di piano rispetto al quadro degli obiettivi e di fattibilità di alcune operazioni proposte. Organizzazione del Laboratorio e modalità d'esame La sperimentazione progettuale è sviluppata attraverso lavori di gruppo nel Laboratorio. Sugli argomenti delle lezioni e sulle operazioni di formazione del progetto urbanistico verranno forniti dispense, contributi specifici e letture di riferimento. La prova d'esame è basata su un colloquio relativo agli argomenti delle lezioni integrative all'attività di Laboratorio e sulla discussione dell'elaborazione progettuale condotta con metodo ed elaborati unificati. - Catizzone, A. (2007), fondamenti di Cartografia, Gangemi ed. Roma.
- Gabellini, P., (2001), Tecniche urbanistiche, Carocci ed. - Gabellini, P., (1998), La rappresentazione nel piano urbanistico, Nis ed. - Nucci, L., (2012), Verde di prossimità e disegno urbano, Gangemi Editore, Roma. - Nucci, L., (2004), Reti verdi e disegno della città contemporanea: la costruzione del nuovo piano di Londra, Gangemi Editore, Roma. - Secchi, B., (2008), La città del Ventesimo Secolo, Laterza Ed., Bari. - Campos Venuti G., Oliva F (a cura di), (2010), Città senza cultura. Intervista sull'urbanistica, Laterza Ed., Bari. - AA.VV. (2013), Governo del territorio e pianificazione spaziale, città studi edizioni, Milano.
Canale: CANALE III
-
CAUDO GIOVANNI
(programma)
La città è il luogo di ricerca, di sperimentazione e di azione del Laboratorio. Gli studenti sono chiamati a confrontarsi con la descrizione/interpretazione della città, con i principali temi che attraversano la disciplina della progettazione urbana e a sperimentare una proposta di intervento.
(testi)
Negli ultimi cinquanta anni del secolo scorso le città hanno più che raddoppiato la loro dimensione fisica e, in generale, il consumo di suolo, ai fini dell’urbanizzazione, è cresciuto in modo esponenziale. Si tratta di un territorio urbanizzato che, in alcuni casi, è diventato anche metropoli ma senza passare per la Città. Un territorio la cui struttura non è stabile ma dove tutto ancora necessita di essere ripensato, modificato. Una popolazione sempre più diversa e frammentata attraversa questo territorio, lo abita, lo usa e lo trasforma. La città è attraversata sempre meno dagli abitanti e sempre più da individui che la usano. Una popolazione fluttuante attraversa i luoghi della città, li usa, pretende che la città funzioni ma non se ne cura: la città come un prodotto, non come una costruzione sociale. In questo scenario gli strumenti tradizionali dell’urbanistica rischiano di ridursi ad una mera conoscenza di tecniche senza che se ne comprenda, o senza che si abbia la consapevolezza, degli effetti e delle implicazioni del fare. Il corso avvicina gli studenti ai principali approcci inerenti i problemi della condizione urbana contemporanea. Lezioni e attività di laboratorio, con la partecipazione attiva degli studenti, esploreranno le principali evoluzioni teoriche degli studi urbani. Agli studenti sarà proposta la duplice matrice teorica della disciplina urbanistica: le teorie del perchè, nel senso delle ragioni dell’urbanistica, e le teorie del come, nel senso della formazione della città e della strutturazione del territorio prodotta dalle differenti attività antropiche. Il corso si prefigge i seguenti obiettivi: 1. dare agli studenti una rappresentazione quanto più esaustiva possibile delle concettualizzazioni teoriche dei problemi urbani; 2. aiutare gli studenti a sviluppare le capacità creative e il senso critico nella prospettiva di una pratica operativa che riguardi i processi di trasformazione della città costruita; 3. mettere in grado gli studenti di leggere un contesto urbano attraverso l’esplorazione urbana e la raccolta di dati indiretti; 4. mettere in grado gli studenti di formulare un progetto urbanistico che contenga proposte di intervento appropriate per i processi di ristrutturazione urbana. Inoltre gli studenti saranno chiamati ad argomentare le proposte di intervento, a sostenerle e difenderle attraverso comunicazioni pubbliche. Il corso è strutturato con lezioni, seminari - che prevedono contributi anche di docenti esterni - alle attività di laboratorio. Le lezioni restituiranno i caratteri sostanziali della matrice teorica dell’urbanistica, la concettualizzazione delle problematiche urbane, le acquisizioni di natura tecnica e operativa. Le esercitazioni consentiranno di sperimentare i modi in cui si può restituire un contesto urbano e come un operare critico può coniugare le acquisizioni teoriche con la pratica del progetto urbanistico. Rieducazione alla speranza
Patrick Geddes Planner in India, 1914-1924 Capitolo secondo, L’arte di guardare la Città, pag. 75-114 Un Mondo di città Giorgio Piccinato Prefazione e Capitolo primo a scelta uno degli altri capitoli Patrizia Gabellini Fare urbanistica Parte Prima Esperienze: la riflessione nella pratica, pp.13-72 2015. Caudo G, Roma Prossima, in: AA.VV. Roma 20-25 Nuovi cicli di vita della metropoli, p. 18-31. Quodlibet, 2012 Caudo G. Povera Casa. ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, vol. 105/2012, p. 121-128, 2011 – Caudo G. La città pubblica. URBANISTICA, vol. LXIII, p. 118-121, 2008 – CAUDO G. SEBASTIANELLI S., La nuova questione abitativa: dalla casa all’abitare. In: AA.VV. L’Italia cerca casa. Progetti per abitare la città. vol. unico, p. 40-47, NAPOLI:Electa Napoli, |
8 | ICAR/21 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21002006 -
TECNICA DELLE COSTRUZIONI
(obiettivi)
Acquisizione delle conoscenze di base relative al comportamento meccanico dei principali materiali da costruzione (calcestruzzo, acciaio) e dei principali elementi e sistemi strutturali con essi realizzati. Padronanza di basilari strumenti operativi per la verifica della sicurezza strutturale, tali da consentire il progetto di edifici di medie dimensioni. Fra gli argomenti trattati: classificazione e modellazione delle azioni; caratteristiche dei materiali da costruzione (calcestruzzo, acciaio); comportamento degli elementi strutturali (travi, pilastri); fondamenti dell’analisi delle strutture.
Canale: CANALE I
-
SANTINI SILVIA
(programma)
Il corso è dedicato alla valutazione della sicurezza in relazione ai metodi semiprobabilistici agli stati limite di servizio ed ultimi, con l'obiettivo di formare lo studente ad un uso consapevole dei criteri di progetto e verifica richiesti dalle normative vigenti.
(testi)
Gli argomenti trattati sono: Metodi di analisi e dimensionamento delle strutture Il formato di verifica agli stati limite; Valori caratteristici e valori di calcolo. Classificazione e modellazione delle azioni permanenti e variabili; carico neve; azione del vento. Costruzioni in muratura: proprietà meccaniche dei materiali costituenti; il pannello murario; l'organizzazione scatolare. Costruzioni in acciaio: Materiali e prodotti, caratteristiche meccaniche; Tecnologia e resistenza delle unioni saldate e bullonate; Verifica e dimensionamento dei elementi strutturali tesi, compressi e inflessi; Fenomeni di instabilità, analisi e verifica dei collegamenti. Costruzioni in c.a.: Proprietà meccaniche e rappresentazioni costitutive del calcestruzzo e dell’acciaio. Elementi strutturali monodimensionali in c.a., Progetto delle sezioni, delle armature, ancoraggio e dettagli. Le travi: calcolo elastico e calcolo a rottura; stato limite ultimo per flessione e per taglio; stato limite di fessurazione. I pilastri: stato limite ultimo per pressoflessione e per instabilità. Testi di base:
Renato Giannini. Teoria e Tecnica delle Costruzioni Civili. Città Studi edizioni, De Agostini S.p.A., Novara 2011 NTC 2008. Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, DM 14 gennaio 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2008 - Suppl. Ordinario n. 30. Testi di approfondimento: AICAP, Dettagli Costruttivi di Strutture in Calcestruzzo Armato, 2011 AICAP, Costruzioni in Calcestruzzo, Costruzioni composte acciaio-calcestruzzo, Commentario alle Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14/1/2008, 2011.
Canale: CANALE II
-
ALBANESI TOMMASO
(programma)
BASI DELLA PROGETTAZIONE STRUTTURALE
(testi)
• metodologia e requisiti strutturali • sicurezza strutturale • progettazione agli stati limite • azioni sulle costruzioni STRUTTURE IN ACCIAIO • materiale • resistenza, deformabilità e stabilità • aste tese e compresse • membrature inflesse e pressoinflesse • unioni elementari e collegamenti STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO • materiale (calcestruzzo e acciaio da c.a.) • fasi comportamentali • SLU per tensioni normali (flessione e pressoflessione) • SLU per tensioni tangenziali (taglio e torsione) • SLE (fessurazione e controllo tensionale) Teoria e Tecnica delle Costruzioni Civili (Renato Giannini, 2011, Ed. CittàStudi)
|
8 | ICAR/09 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002007 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3
(obiettivi)
Fornire gli strumenti per impostare il progetto di un organismo edilizio articolato all’interno di un contesto urbano complesso. Definire la qualità degli spazi esterni che la sua conformazione determina; approfondire a scala di dettaglio alcune parti significative, comprendendo i nessi tecnologici e le conseguenze architettoniche di ogni definizione formale.
|
||||||||
21002007-1 -
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
(obiettivi)
Fornire gli strumenti per impostare il progetto di un organismo edilizio articolato all’interno di un contesto urbano complesso. Definire la qualità degli spazi esterni che la sua conformazione determina; approfondire a scala di dettaglio alcune parti significative, comprendendo i nessi tecnologici e le conseguenze architettoniche di ogni definizione formale.
Canale: CANALE I
-
FRANCIOSINI LUIGI
(programma)
L'obiettivo del laboratorio è quello di far ragionare lo studente attorno al progetto di un edificio nella sua dimensione urbana e architettonica; attorno alla coerenza tra forma, programma funzionale, tipologia e struttura.
(testi)
Il corso si sviluppa in lezioni teoriche ed esercitazioni. L'esercizio finale riguarda il progetto di un edificio residenziale con annessi servizi, all'interno di un'area vuota di un denso tessuto urbano. L'edificio dovrà così essere pensato come parte strettamente integrata alla città, come elemento capace di completare il paesaggio urbano e relazionarsi con lo spazio pubblico. Allo stesso tempo dovrà dare risposta, nella sua articolazione ed organizzazione interna, alle necessità della vita privata, al tema dell'abitazione. I testi di riferimento saranno indicati durante il corso
Canale: CANALE II
-
PALMIERI VALERIO
(programma)
Il laboratorio si propone di sottoporre allo studente il problema della progettazione di un organismo edilizio di media dimensione, inserito in un contesto reale. Questo al fine di rendere evidenti le connessioni che ogni progetto di architettura istituisce con il contesto fisico e ambientale che lo circonda.
(testi)
Di tale contesto, un’area del tessuto urbano della città, vicina a sistemi di viabilità infrastrutturale e a tessuti edilizi eterogenei per destinazione d’uso, densità e consistenza fisica, andranno analizzati e compresi i caratteri spaziali, paesaggistici, storici e metaforici. Con essi il progetto dovrà confrontarsi, secondo i modi e le scelte effettuate dai progettisti. Viene richiesta la progettazione di un complesso edilizio che ospita al proprio interno funzioni differenziate: residenze temporanee e non, spazi commerciali e ateliers, la cui superficie costruita complessiva ammonta a circa 4000 mq, per una cubatura totale di circa 12000 mc. Il complesso dovrà essere progettato su un’area quasi completamente pianeggiante nel quartiere Gianicolense a Roma. Nella definizione del complesso insediativo i progettisti dovranno organizzare, oltre all’articolazione tipologica del costruito, anche le aree esterne ai fabbricati, definendo dei vuoti capaci di relazionare il nuovo insediamento al contesto urbano preesistente. Dovranno tenere conto dei distacchi previsti dalla normativa del comune di Roma. Dovranno progettare anche le aree inedificabili, pensando una sistemazione degli spazi privati e pubblici organicamente risolta, capace di relazionarsi con il contesto circostante. La cubatura globale dell’intervento spingerà verso la definizione di un complesso relativamente denso, facilitando un’interazione spaziale tra i diversi corpi edilizi e un equilibrato sistema distributivo delle superfici strettamente residenziali. L’idea dell’abitare:
F. Dal Co, Abitare nel moderno, Laterza, Roma-Bari, 1985. I. Ábalos, Il buon abitare. Pensare le case della modernità, Christian Marinotti, Milano, 2009. F. Irace (a cura di), Storie d’interni. L’architettura dello spazio domestico moderno, Carocci, Roma, 2015. L. Molinari, Le case che siamo, Nottetempo, Milano, 2016
Canale: CANALE III
-
DARO' MATTIA
(programma)
Il laboratorio di progettazione affronta, attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni progettuali, il tema della residenza, e lo sviluppo di nuovi modelli dell'abitare legati alla trasformazione del tessuto sociale delle città contemporanee, composto sempre meno da famiglie tradizionali, e sempre più da giovani coppie, stranieri, anziani, studenti, lavoratori pendolari o di passaggio. Gli stili di vita e le esigenze di questi soggetti emergenti richiedono nuove strategie insediative, distributive e di utilizzo, che possono potenzialmente dare alla residenza un ruolo centrale nella costruzione della città pubblica. Il laboratorio intende dunque fornire agli studenti gli strumenti per affrontare il tema della progettazione di edifici residenziali complessi che integrano funzioni differenziate, temi tipologici e problematiche tecnico-costruttive, attraverso la progettazione di un edificio residenziale composto da alloggi di tagli diversificati e funzioni collettive in un contesto urbano.
(testi)
- Prima fase, esercitazioni al progetto: analisi del contesto e sperimentazioni tipologiche Nella prima fase sarà richiesto un lavoro di conoscenza dell'area che prevederà oltre a dei sopralluoghi una fase di ridisegno dell'area di contesto con particolare attenzione agli attacchi agli edifici esistenti e ai rapporti con il basamento e con il cielo. Insieme a questo lavoro specifico sul contesto sarà richiesto un contributo sul tema di progetto reinterpretando alcune tipologie di architetture note fornite agli studenti e reinterpretate in relazione al tema di progetto del corso. - Seconda fase, progetto: definizione morfo-tipologica dell'edificio Nella seconda fase sarà richiesto di definire i principali elementi architettonici dell'edificio (forma, piante tipologiche, prospetti urbani) alle scale adeguate. - Terza fase, progetto: sintesi e narrazione del progetto Nella terza fase sarà richiesto di definire una strategia di presentazione del progetto (in base agli elaborati che saranno richiesti per l'esame) con un lavoro di accurata selezione dei disegni e della modalità di presentazione. Diotallevi I., Marescotti F., Il problema sociale costruttivo ed economico dell'abitazione, Officina
Edizioni, Roma 1984 Georg Simmel, Le metropoli e la vita dello spirito, Armando Editore, Roma 1995 Koolhaas R., Delirious New York: un manifesto retroattivo per New York, Electa, Milano 2002 Park S., Le Corbusier redrawn. The houses, Princeton Architectural Press, New York 2012 |
8 | ICAR/14 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002007-2 -
TECNOLOGIA
(obiettivi)
Approfondimento, nella redazione del progetto di laboratorio, degli elementi costruttivi, dei materiali e delle tecniche costruttive, con particolare riguardo all’inserimento nell’ambiente.
Canale: CANALE I
-
CALCAGNINI LAURA
(programma)
Il contributo al Laboratorio consiste nel fornire agli studenti gli strumenti per governare le relazioni che nel processo ideativo legano materiali, elementi costruttivi, tecniche esecutive, esigenze, caratteristiche del contesto ambientale e normativa.
(testi)
Ciò con la consapevolezza della stretta dipendenza che intercorre tra gli aspetti tipologici-formali e gli aspetti tecnologici-costruttivi dell’organismo edilizio, inteso come insieme di entità connesse tra loro in modo organizzato, ed impiegando un approccio sistemico ed esigenziale-prestazionale. AA.VV. [1995]. Manuale di progettazione edilizia, Hoepli, Milano.
AA.VV. [Varie]. Grandi Atlanti dell’Architettura, UTET, Milano. Arbizzani, E. [2008]. Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Maggioli editore, Ravenna. Legnante, E. [1999]. Progettare per costruire, Maggioli editore, Rimini. Marrone, P.; Morabito, G. [2008]. La tecnologia che serve agli architetti. Come si costruisce oggi e (forse si costruirà) domani, Alinea editrice, Firenze. Molinari, C. [2007]. Elementi di cultura tecnica, Sistemi Editoriali, Napoli. Silver, P.; McLean, W. [2008]. Introduction to architectural technology, Laurence King Publishing, London (UK).
Canale: CANALE II
-
ORSINI FEDERICO
(programma)
Il contributo al Laboratorio consiste nel fornire agli studenti gli strumenti per governare le relazioni che nel processo ideativo legano materiali, elementi costruttivi, tecniche esecutive, esigenze, caratteristiche del contesto ambientale e normativa.
(testi)
Ciò con la consapevolezza della stretta dipendenza che intercorre tra gli aspetti tipologici-formali e gli aspetti tecnologici-costruttivi dell’organismo edilizio, inteso come insieme di entità connesse tra loro in modo organizzato, ed impiegando un approccio sistemico ed esigenziale-prestazionale. AA.VV. [1995]. Manuale di progettazione edilizia, Hoepli, Milano.
AA.VV. [Varie]. Grandi Atlanti dell’Architettura, UTET, Milano. Arbizzani, E. [2008]. Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Maggioli editore, Ravenna. Legnante, E. [1999]. Progettare per costruire, Maggioli editore, Rimini. Marrone, P.; Morabito, G. [2008]. La tecnologia che serve agli architetti. Come si costruisce oggi e (forse si costruirà) domani, Alinea editrice, Firenze. Molinari, C. [2007]. Elementi di cultura tecnica, Sistemi Editoriali, Napoli. Silver, P.; McLean, W. [2008]. Introduction to architectural technology, Laurence King Publishing, London (UK).
Canale: CANALE III
-
DI GUIDA MARINA
(programma)
Il contributo al Laboratorio consiste nel fornire agli studenti gli strumenti per governare le relazioni che nel processo ideativo legano materiali, elementi costruttivi, tecniche esecutive, esigenze, caratteristiche del contesto ambientale e normativa.
(testi)
Ciò con la consapevolezza della stretta dipendenza che intercorre tra gli aspetti tipologici-formali e gli aspetti tecnologici-costruttivi dell’organismo edilizio, inteso come insieme di entità connesse tra loro in modo organizzato, ed impiegando un approccio sistemico ed esigenziale-prestazionale. AA.VV. [1995]. Manuale di progettazione edilizia, Hoepli, Milano.
AA.VV. [Varie]. Grandi Atlanti dell’Architettura, UTET, Milano. Arbizzani, E. [2008]. Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Maggioli editore, Ravenna. Legnante, E. [1999]. Progettare per costruire, Maggioli editore, Rimini. Marrone, P.; Morabito, G. [2008]. La tecnologia che serve agli architetti. Come si costruisce oggi e (forse si costruirà) domani, Alinea editrice, Firenze. Molinari, C. [2007]. Elementi di cultura tecnica, Sistemi Editoriali, Napoli. Silver, P.; McLean, W. [2008]. Introduction to architectural technology, Laurence King Publishing, London (UK). |
2 | ICAR/12 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002007-3 -
ESTIMO
(obiettivi)
Fornire gli elementi essenziali per la valutazione economica del progetto, facendo riferimento alle diverse scale affrontate nel tema del laboratorio.
Canale: CANALE I
-
FINUCCI FABRIZIO
(programma)
Nel quadro generale delle tematiche della valutazione, il modulo si pone l'obiettivo specifico di fornire gli strumenti teorico-metodologici per la stima dei beni immobiliari, delle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali. Le principali nozioni di microeconomia e i fondamenti della teoria estimativa e dei procedimenti metodologici per la formulazione di giudizi di valore, si pongono come nozioni fondamentali per la comprensione e la stima dei valori e delle grandezze economiche generate dal progetto. Criteri, procedimenti e tecniche estimative sono adeguati ai diversi stadi di progettazione, risolvendo a ciascuna scala i problemi specifici posti dal progetto. Il Modulo fornisce, inoltre, l’inquadramento metodologico e i criteri per la stima del valore d'uso e dei valori legati al non uso. Vengono, infine, forniti gli elementi preliminari di tecnica e metodologia di valutazione di progetti, piani e programmi, in risposta a determinati profili di fattibilità, assumendo la valutazione come strumento attivo di ausilio logico e metodologico alle scelte progettuali. Nello specifico il modulo è articolato in:
(testi)
Elementi di microeconomia: cenni di teoria del valore, beni economici, forme di mercato, formazione del prezzo di mercato, equilibrio economico generale, teoria della domanda, teoria dell'offerta, elementi di economia cognitiva. Fondamenti di estimo: teoria estimativa, principi fondamentali e procedimenti di stima, elementi di statistica, elementi di matematica finanziaria, valore di mercato (procedimenti diretti, indiretti, intermedi e principali procedimenti internazionali), valore di costo (procedimenti diretti, indiretti e intermedi), valori derivati, valore economico totale. Elementi di valutazione di piani programmi e progetti: approcci finanziari, economici e multidimensionali. Elementi di economia:
Sloman J., "Elementi di economia", Il Mulino, Bologna, 2007. Stiglitz J. E., "Economia del settore pubblico", Hoepli, Milano, 2003. Estimo: C. Forte, B. De' Rossi, "Principi di economia ed estimo", Etas Libri, Milano 1979. A. Realfonzo "Teoria e metodo dell’estimo urbano” , Carocci, Roma, 1994. M. Polelli, “Nuovo trattato di estimo”, Maggior, Rimini, 2008. Valutazione di piani, programmi e progetti: Dispense e documentazione fornite all’interno del modulo.
Canale: CANALE II
-
Erogato presso
21002007-3 ESTIMO in SCIENZE DELL'ARCHITETTURA L-17 CANALE I FINUCCI FABRIZIO
(programma)
Nel quadro generale delle tematiche della valutazione, il modulo si pone l'obiettivo specifico di fornire gli strumenti teorico-metodologici per la stima dei beni immobiliari, delle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali. Le principali nozioni di microeconomia e i fondamenti della teoria estimativa e dei procedimenti metodologici per la formulazione di giudizi di valore, si pongono come nozioni fondamentali per la comprensione e la stima dei valori e delle grandezze economiche generate dal progetto. Criteri, procedimenti e tecniche estimative sono adeguati ai diversi stadi di progettazione, risolvendo a ciascuna scala i problemi specifici posti dal progetto. Il Modulo fornisce, inoltre, l’inquadramento metodologico e i criteri per la stima del valore d'uso e dei valori legati al non uso. Vengono, infine, forniti gli elementi preliminari di tecnica e metodologia di valutazione di progetti, piani e programmi, in risposta a determinati profili di fattibilità, assumendo la valutazione come strumento attivo di ausilio logico e metodologico alle scelte progettuali. Nello specifico il modulo è articolato in:
(testi)
Elementi di microeconomia: cenni di teoria del valore, beni economici, forme di mercato, formazione del prezzo di mercato, equilibrio economico generale, teoria della domanda, teoria dell'offerta, elementi di economia cognitiva. Fondamenti di estimo: teoria estimativa, principi fondamentali e procedimenti di stima, elementi di statistica, elementi di matematica finanziaria, valore di mercato (procedimenti diretti, indiretti, intermedi e principali procedimenti internazionali), valore di costo (procedimenti diretti, indiretti e intermedi), valori derivati, valore economico totale. Elementi di valutazione di piani programmi e progetti: approcci finanziari, economici e multidimensionali. Elementi di economia:
Sloman J., "Elementi di economia", Il Mulino, Bologna, 2007. Stiglitz J. E., "Economia del settore pubblico", Hoepli, Milano, 2003. Estimo: C. Forte, B. De' Rossi, "Principi di economia ed estimo", Etas Libri, Milano 1979. A. Realfonzo "Teoria e metodo dell’estimo urbano” , Carocci, Roma, 1994. M. Polelli, “Nuovo trattato di estimo”, Maggior, Rimini, 2008. Valutazione di piani, programmi e progetti: Dispense e documentazione fornite all’interno del modulo.
Canale: CANALE III
-
Erogato presso
21002007-3 ESTIMO in SCIENZE DELL'ARCHITETTURA L-17 CANALE I FINUCCI FABRIZIO
(programma)
Nel quadro generale delle tematiche della valutazione, il modulo si pone l'obiettivo specifico di fornire gli strumenti teorico-metodologici per la stima dei beni immobiliari, delle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali. Le principali nozioni di microeconomia e i fondamenti della teoria estimativa e dei procedimenti metodologici per la formulazione di giudizi di valore, si pongono come nozioni fondamentali per la comprensione e la stima dei valori e delle grandezze economiche generate dal progetto. Criteri, procedimenti e tecniche estimative sono adeguati ai diversi stadi di progettazione, risolvendo a ciascuna scala i problemi specifici posti dal progetto. Il Modulo fornisce, inoltre, l’inquadramento metodologico e i criteri per la stima del valore d'uso e dei valori legati al non uso. Vengono, infine, forniti gli elementi preliminari di tecnica e metodologia di valutazione di progetti, piani e programmi, in risposta a determinati profili di fattibilità, assumendo la valutazione come strumento attivo di ausilio logico e metodologico alle scelte progettuali. Nello specifico il modulo è articolato in:
(testi)
Elementi di microeconomia: cenni di teoria del valore, beni economici, forme di mercato, formazione del prezzo di mercato, equilibrio economico generale, teoria della domanda, teoria dell'offerta, elementi di economia cognitiva. Fondamenti di estimo: teoria estimativa, principi fondamentali e procedimenti di stima, elementi di statistica, elementi di matematica finanziaria, valore di mercato (procedimenti diretti, indiretti, intermedi e principali procedimenti internazionali), valore di costo (procedimenti diretti, indiretti e intermedi), valori derivati, valore economico totale. Elementi di valutazione di piani programmi e progetti: approcci finanziari, economici e multidimensionali. Elementi di economia:
Sloman J., "Elementi di economia", Il Mulino, Bologna, 2007. Stiglitz J. E., "Economia del settore pubblico", Hoepli, Milano, 2003. Estimo: C. Forte, B. De' Rossi, "Principi di economia ed estimo", Etas Libri, Milano 1979. A. Realfonzo "Teoria e metodo dell’estimo urbano” , Carocci, Roma, 1994. M. Polelli, “Nuovo trattato di estimo”, Maggior, Rimini, 2008. Valutazione di piani, programmi e progetti: Dispense e documentazione fornite all’interno del modulo. |
4 | ICAR/22 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002010 -
PROVA FINALE
|
4 | 50 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |