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22902253 -
PEDAGOGIA DELLE RISORSE UMANE E DELLE ORGANIZZAZIONI 12 CFU LM 57
(obiettivi)
Il corso intende sviluppare negli studenti la capacità di elaborazione e applicazione delle conoscenze, skills e competenze nelle aree della pedagogia delle risorse umane e delle organizzazioni aziendali con riferimento alle prospettive europee del lifelong learning, della VET ed alle istanze della continuing education. Il corso intende mettere gli studenti in grado di risolvere problemi relativi all’organizzazione aziendale (in particolare l’azienda, la struttura organizzativa, i sistemi operativi, le diverse forme organizzative, le tendenze evolutive dell’organizzazione); la configurazione organizzativa delle strutture centrali: le direzioni centrali, la funzione del personale (struttura organizzativa e ruolo); le prospettive emergenti nella formazione continua alla luce della legislazione italiana ed europea e un approfondimento delle tematiche relative all’adeguamento delle competenze del lavoratore; analizzare i sottosistemi della formazione: dall’analisi dei fabbisogni formativi, all’erogazione ed alla valutazione dei risultati, la progettazione del processo formativo, la formazione di base, la formazione specialistica, la formazione manageriale, le diverse metodologie formative e i sistemi di reporting.
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22902253-2 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E FORMAZIONE CONTINUA
(obiettivi)
Conoscere le interconnessioni tra organizzazione, sviluppo organizzativo e gestione e sviluppo delle Risorse Umane, con particolare focus sul lifelong learning e sulla formazione professionale continua ed essere in grado di applicare tale conoscenze ai diversi contesti professionali. Acquisire un atteggiamento aperto e critico verso il cambiamento continuo e la sua gestione, attraverso l’attenzione e l’analisi degli scenari e il riconoscimento dei fattori che, nel breve-medio e lungo periodo, modificheranno ruoli e pratiche della formazione professionale continua.
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Richini Enea Pierluigi
( programma)
A seguire si riporta un programma che, centrato sull’innovazione, potrà subire modifiche alla luce di ulteriori evoluzioni dei modelli di organizzazione del lavoro, di formazione continua e delle relative policy. Anche le indicazioni relative alla tempistica vanno considerate come indicative.
L’Organizzazione aziendale: una visione evolutiva 5 ore ‐ Metafore e modelli di organizzazione di impresa ‐ Strutture organizzative: conseguenze sulle modalità di gestione delle Risorse Umane ‐ Le organizzazioni di lavoro come sistemi aperti nella Digital Economy ‐ Industria 4.0: l’impresa collaborativa ‐ Lo Smart Working Il ruolo delle Risorse Umane nelle organizzazioni che innovano e apprendono 5 ore ‐ Il concetto di Learning Organization ‐ Le High Performance Work Organization (HPWO): modello e caratteristiche ‐ Policy europee e internazionali di promozione delle HPWO ‐ Un programma di promozione dell’apprendimento informale: l’European Workplace Innovation ‐ Modelli di gestione delle Risorse Umane nelle imprese innovative ‐ Le competenze per l’innovazione Il sistema di gestione delle Risorse Umane 4 ore ‐ Il reclutamento, la selezione, l’inserimento ‐ Il sistema delle attese persona-organizzazione ‐ La gestione delle diversità: focus sulle diversità generazionali ‐ La valutazione (del potenziale, delle prestazioni, delle competenze) ‐ Lo sviluppo e la mobilità Policy europee per la formazione continua 4 ore ‐ Policy europee per l’educazione e la formazione degli adulti ‐ Il Quadro europeo delle Qualificazioni (EQF) ‐ Il Sistema ECVET ‐ Dalla qualità dell’offerta alla consapevolezza della domanda: il caso francese e il caso spagnolo ‐ La promozione del partenariato sociale per la formazione continua Policy nazionali per la formazione continua 5 ore ‐ Fonti e strumenti di finanziamento della formazione continua ‐ I Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua (FPI) ‐ Dal monitoraggio dei FPI: l’attuazione e le tendenze ‐ La formazione per l’innovazione nei FPI (analisi di casi e testimonianze) Metodologie per la formazione 5 ore ‐ Panoramica sulle metodologie formative e sulla relazione con obiettivi, bisogni e caratteristiche dei target ‐ Le metodologie esperienziali (con esercitazioni pratiche) ‐ Le tecnologie per l’apprendimento (con esercitazioni pratiche) ‐ Coaching, mentoring e reverse mentoring Le digital skills 4 ore ‐ Le 8 Competenze chiave di cittadinanza e le Digital skills ‐ Il modello europeo DIGCOMP e lo Standard Minimo Digitale di Competenza ‐ Le digital soft skills: come vengono sviluppate nelle imprese (analisi di casi / testimonianze) La formazione delle competenze manageriali nella digital economy 4 ore ‐ L’evoluzione del profilo dei manager ‐ Nuovi scenari professionali e tecnologici del management e della leadership ‐ Gli e-leader e gli innovation leader
( testi)
TESTI D'ESAME 1. Butera G., Scienza dell’organizzazione. Il design di strutture, processi e ruoli, Carocci Editore, Roma, 2017 (Capitoli 1, 2 3 e 7). 2. Colombo C., Donadio A., Galardi A., Marini V., Solari L., The Human Side of Digital. Era digitale, capitale umano, nuovi paradigmi, Guerini Next, Milano. 3. Richini P. (a cura di), Strumenti per la formazione esperienziale dei manager, Isfol, Libri del Fondo Sociale Europeo, Roma, 2012, scaricabile gratuitamente da www.atlantedelleprofessioni.it/content/download/6262/39655/file/863.pdf o dalla pagina Linkedin del docente https://www.linkedin.com/in/pierluigi-richini-5b016b1a/ (sezione Pubblicazioni).
Ulteriore bibliografia consigliata
1. Hatch Mary Jo, Teoria dell’organizzazione, Il Mulino, Bologna, 2013. 2. Laloux Frédéric, Reinventare le organizzazioni, Come creare organizzazioni ispirate al prossimo stadio della consapevolezza umana, Guerini Next, Milano, 2016. 3. Carretero S., Vuorikari R., Punie Y., DigComp 2.1. The Digital Competence Framework for Citizens. With eight proficiency levels and examples of use, JRC Science Hub European Union, Bruxelles, 2017, scaricabile gratuitamente da http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC106281/web-digcomp2.1pdf_(online).pdf. 4. Richini P., La valorizzazione del talento nelle imprese, tra innovazione delle forme organizzative del lavoro e dei modelli di apprendimento, Formazione & Insegnamento, 16, 2, 2018, pp. 195-207 (scaricabile dalla pagina Linkedin https://www.linkedin.com/in/pierluigi-richini-5b016b1a/, sezione Pubblicazioni).
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SECS-P/10
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Attività formative caratterizzanti
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22902253-1 -
PEDAGOGIA DELLE RISORSE UMANE E DELLE ORGANIZZAZIONI
(obiettivi)
Il corso intende sviluppare negli studenti la capacità di elaborazione e applicazione delle conoscenze, skills e competenze nelle aree della pedagogia delle risorse umane e delle organizzazioni aziendali con riferimento alle prospettive europee del lifelong learning, della VET ed alle istanze della continuing education. Il corso intende mettere gli studenti in grado di risolvere problemi relativi all’organizzazione aziendale (in particolare l’azienda, la struttura organizzativa, i sistemi operativi, le diverse forme organizzative, le tendenze evolutive dell’organizzazione); la configurazione organizzativa delle strutture centrali: le direzioni centrali, la funzione del personale (struttura organizzativa e ruolo); le prospettive emergenti nella formazione continua alla luce della legislazione italiana ed europea e un approfondimento delle tematiche relative all’adeguamento delle competenze del lavoratore; analizzare i sottosistemi della formazione: dall’analisi dei fabbisogni formativi, all’erogazione ed alla valutazione dei risultati, la progettazione del processo formativo, la formazione di base, la formazione specialistica, la formazione manageriale, le diverse metodologie formative e i sistemi di reporting.
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ALESSANDRINI GIUDITTA
( programma)
Programma Modulo I – Pedagogia delle risorse umane e delle organizzazioni Il corso si articola in quattro aree (3 di 10 ore e la quarta di 6 ore, per un totale di 36 ore). Nella prima area si introducono le tematiche principali della disciplina con particolare attenzione alle dimensioni del dibattito contemporaneo. Le tematiche riguarderanno nella prima area i modelli organizzativi, le metodologie di gestione delle risorse umane e di recruitment nei diversi contesti organizzativi, il rapporto tra apprendimento e conoscenza con particolare riguardo al tema delle culture organizzative e del sensemaking. Nel contesto d una riflessione sulle trasformazione contemporanee del lavoro indotte dalla digitalizzazione si studierà’ il tema della Industry.4 e dello smart working. La seconda area focalizza l’attenzione sull’approccio delle comunità di pratica, come strumento per la formazione e per la gestione della conoscenza nelle organizzazioni. Nella terza area è la formazione sul luogo di lavoro (Work based learning) ad essere presa in esame, contestualizzata nelle scenario europeo ed in riferimento ai frame work VET e CVET. In questo contesto sarà studiato anche il tema dell’apprendistato nella sua evoluzione normativa e progettuale. È previsto l’intervento di testimoni privilegiati che porteranno la loro esperienza diretta con particolare riguardo allo scenario dei Fondi Interprofessionali e delle esperienze di finanziamento delle imprese. L’ultima area, la quarta, affronta il tema dello Sviluppo Umano (la tematica dell’ISU, le teorie di Sen e Nussbaum: il capability approach e la giustizia sociale). Le aree studiate forniranno gli strumenti metodologici per interpretare la complessità dello sviluppo organizzativo e formativo nel mondo del lavoro e in generale nelle organizzazioni pubbliche e private. Il corso prevede l’alternarsi delle lezioni frontali con momenti di progettazione formativa e studi di caso. In ogni area è previsto un laboratorio di esercitazione sulle tematiche attinente all’area stessa. Nei laboratori si avvieranno lavori di progettazione collaborativa con gli studenti che saranno parte integrante dell’esame.
Area 1 • Gli scenari socio-organizzativi per una pedagogia delle risorse umane e delle organizzazioni: frame work teorico • Laboratorio su “L’analisi dei fabbisogni” • Laboratorio “Smart Working: analisi di casi” Area 2 • L’approccio teorico delle comunità di pratica • Laboratorio sul “Project Management” Area 3 • Work based learning, CVET e VET • Il modello delle competenze: analisi del costrutto • Validazione e certificazione delle competenze: l’approccio europeo (ECVET, EQF) Area 4 • I fondamenti dell’approccio Nussbaum: capabilities e welfare educativo • Dimensioni educative dell’approccio alla capability negli habitat sociali e scolastici
* Una parte del programma viene dedicata alla prima infanzia e alle applicazioni ai contesti educativi per l’infanzia.
( testi)
Testi di riferimento • Alessandrini G. (2016), Nuovo Manuale per l’esperto dei processi formativi. Canoni teorico-metodologici, Carocci, Roma • Alessandrini G. (2016), Smart Working. Nuove skill e competenze, Pensa Multimedia, Lecce • Alessandrini G. (2017), Atlante di Pedagogia del lavoro, FrancoAngeli, Milano (prima e terza parte) • Alessandrini G. (2019), Lavorare nelle risorse umane. Formazione e Competenze 4.0, Armando, Roma
Un testo a scelta tra: • Alessandrini G. (2004), Pedagogia delle risorse umane e delle organizzazioni, Guerini, Milano (prima parte) • Alessandrini G. (2014), La “pedagogia” di Martha Nussbaum. Approccio alle capacità e sfide educative, Franco Angeli, Milano • Alessandrini G. (2013), La formazione al centro dello sviluppo umano. Crescita, lavoro, formazione, Giuffrè, Milano (prima parte) • Alessandrini G. (2007), Comunità di pratica e società della conoscenza, “Le Bussole”, Carocci, Roma • Alessandrini G. & De Natale M.L. (2015), Il dibattito sulle competenze: quale prospettiva pedagogica?, Pensa Multimedia, Lecce (Introduzione, CAP. IV, V, VI, VII, IX, X, XII, XV, XVI) • Alessandrini G. (2014), Apprendistato, Competenze e prospettive di Occupabilità, Pensa Multimedia, Lecce (prima parte) • Alessandrini G., Pignalberi C. (2011), Comunità di pratica e Pedagogia del lavoro. Voglia di comunità in azienda, Pensa Multimedia, Lecce * Oppure potrà essere concordato con il docente la scelta di un classico della pedagogia delle risorse umane.
Programma Modulo II – Organizzazione aziendale e formazione continua Consultare la bacheca on line del docente (Dott. Pierluigi Richini).
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M-PED/01
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Attività formative caratterizzanti
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22910118 -
STORIA DEI MODELLI EDUCATIVI E FORMATIVI
(obiettivi)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding): conoscere e comprendere l'evoluzione dei modelli educativi e formativi e le principali teorie pedagogiche.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understand): capacità di contestualizzare i diversi modelli educativi e formativi nella storia dell’educazione.
Autonomia di giudizio (making judgement): sviluppare, attraverso la conoscenza della storia dei processi modelli educativi e formativi, capacità di elaborazione critico-interpretativa autonoma.
Abilità comunicative (communication skills): conoscere e utilizzare il lessico disciplinare.
Capacità di apprendere (learning skills): saper costruire un percorso autonomo di approfondimento di specifiche tematiche affrontate nel corso.
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LEPRI CHIARA
( programma)
Il corso intende ripercorrere in chiave critico-riflessiva la storia dei modelli educativi e formativi con particolare riferimento al Novecento. Durante il corso è previsto un approfondimento sul modello alternativo di scuola proposto da Lorenzo Milani attraverso l’esperienza di Barbiana.
( testi)
F. Cambi, Le pedagogie del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 2014. Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa. Il senso di un manifesto sulla scuola, a cura di M. Gesualdi, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 2017. F. Silei, S. Massi, Il maestro, Roma, Orecchio Acerbo, 2017.
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M-PED/02
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Attività formative caratterizzanti
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22902259 -
PEDAGOGIA SPERIMENTALE. MODELLI E PROCEDURE PER L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI 12 CFU LM 57
(obiettivi)
A partire dall’approccio applicativo che contraddistingue la pedagogia sperimentale, il corso si propone i seguenti obiettivi: - apprendere le procedure per l'apprendimento permanente attraverso lo studio di ricerche destinate a soggetti adulti; - elaborare percorsi di ricerca qualitativa e quantitativa finalizzati allo studio dell’educazione degli adulti; - formulare giudizi autonomi derivanti dall’interpretazione dei risultati della ricerca; - essere in grado di spiegare i risultati della ricerca a specialisti e non specialisti; - studiare e apprendere in modo autonomo modelli e procedure per l’educazione degli adulti.
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PEDAGOGIA SPERIMENTALE. MODELLI E PROCEDURE PER L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
(obiettivi)
Il laboratorio “La competenza alfabetica degli adulti” ha il fine di consentire agli studenti del corso di studi di Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione Continua di approfondire - attraverso esemplificazioni, analisi di strumenti esistenti, metodologie applicate - gli elementi necessari alla comprensione delle caratteristiche del lavoro formativo-pedagogico da svolgere con discenti adulti. Il laboratorio si propone inoltre, attraverso esercitazioni individuali e in piccoli gruppi, di sviluppare negli studenti le abilità connesse alla ideazione, formulazione e revisione di quesiti strutturati e semi-strutturati per la valutazione della competenza alfabetica in età adulta. A partire da una presentazione generale degli attuali risultati nell’ambito della ricerca internazionale di settore, saranno individuati gli elementi funzionali alla rilevazione della competenza alfabetica e alla valutazione della sua incidenza sulla progettazione di interventi formativi. In particolare, il laboratorio intende sviluppare negli studenti conoscenze e competenze di ampio spettro variamente associate ai seguenti contenuti:
Conoscenza e capacità di comprensione - conoscere le principali indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta; - individuare i fondamenti teorici e metodologici delle indagini comparative internazionali sull’apprendimento in età adulta con specifico riferimento alla competenza alfabetica (literacy) e alle definizioni fornite nei framework delle indagini stesse;
Conoscenze applicate e capacità di comprensione - comprendere la redazione e la somministrazione dei quesiti (tipologie di stimolo e risposta, somministrazione carta e penna e computer based, modalità di revisione, codifica delle risposte aperte); - comprendere i risultati delle maggiori indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta, con particolare riferimento all’indagine OCSE PIAAC;
Capacità di apprendere - individuare le prospettive diacroniche nell’analisi dei dati disponibili su scala mondiale in relazione alle competenze della popolazione adulta (raccolte dati UNESCO, World Bank e indagini OCSE); - individuare similitudini e differenze tra le indagini IALS, ALL e PIAAC;
Autonomia di giudizio - analizzare il rapporto tra alfabetizzazione funzionale e TIC a livello nazionale: analisi critica dell’incidenza della tecnologia sulla competenza alfabetica e le modalità di apprendimento informale e non formale in età adulta.
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AGRUSTI FRANCESCO
( programma)
I futuri formatori, addetti alla progettazione e alla gestione di percorsi rivolti a studenti adulti - di età, abilità e competenze disomogenee e talvolta con esperienze di formazione discontinue – necessitano di strumenti di accertamento delle competenze validati e finalizzati a supportare l’attuazione di strategie educative flessibili, per un continuo ri-orientamento delle attività di apprendimento in funzione dei bisogni dei discenti. Il laboratorio “La competenza alfabetica degli adulti” ha il fine di consentire agli studenti del corso di studi di Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione Continua di approfondire - attraverso esemplificazioni, analisi di strumenti esistenti, metodologie applicate - gli elementi necessari alla comprensione delle caratteristiche del lavoro formativo-pedagogico da svolgere con discenti adulti. Il laboratorio si propone inoltre, attraverso esercitazioni individuali e in piccoli gruppi, di sviluppare negli studenti le abilità connesse alla ideazione, formulazione e revisione di quesiti strutturati e semi-strutturati per la valutazione della competenza alfabetica in età adulta. A partire da una presentazione generale degli attuali risultati nell’ambito della ricerca internazionale di settore, saranno individuati gli elementi funzionali alla rilevazione della competenza alfabetica e alla valutazione della sua incidenza sulla progettazione di interventi formativi. In particolare, il corso intende sviluppare negli studenti conoscenze e competenze di ampio spettro variamente associate ai seguenti contenuti: - le principali indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta; - i fondamenti teorici e metodologici delle indagini comparative internazionali sull’apprendimento in età adulta con specifico riferimento alla competenza alfabetica (literacy) e alle definizioni fornite nei framework delle indagini stesse; - la redazione e la somministrazione dei quesiti (tipologie di stimolo e risposta, somministrazione carta e penna e computer based, modalità di revisione, codifica delle risposte aperte); - i risultati delle maggiori indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta, con particolare riferimento all’indagine OCSE PIAAC; - le prospettive diacroniche nell’analisi dei dati disponibili su scala mondiale in relazione alle competenze della popolazione adulta (raccolte dati UNESCO, World Bank e indagini OCSE). In particolare sarà proposto un confronto tra le indagini IALS, ALL e PIAAC; - il rapporto tra alfabetizzazione funzionale e TIC a livello nazionale: analisi critica dell’incidenza della tecnologia sulla competenza alfabetica e le modalità di apprendimento informale e non formale in età adulta.
( testi)
Vertecchi, B. Percorsi di ricerca educativa. Gli editoriali di Cadmo, Milano, Angeli, 2014, pp. 41-59. Di Francesco, G. (2014). PIAAC-OCSE. Rapporto nazionale sulle competenze degli adulti. ISFOL. OECD. (2013). OECD Skills Outlook 2013: First Results from the Survey of Adult Skills. OECD Publishing.
I materiali didattici necessari allo svolgimento di esercitazioni individuali e per lo studio individuale saranno distribuiti a lezione e sulla bacheca elettronica.
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M-PED/04
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Attività formative caratterizzanti
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PEDAGOGIA SPERIMENTALE. MODELLI E PROCEDURE PER L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
(obiettivi)
Il laboratorio “La competenza alfabetica degli adulti” ha il fine di consentire agli studenti del corso di studi di Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione Continua di approfondire - attraverso esemplificazioni, analisi di strumenti esistenti, metodologie applicate - gli elementi necessari alla comprensione delle caratteristiche del lavoro formativo-pedagogico da svolgere con discenti adulti. Il laboratorio si propone inoltre, attraverso esercitazioni individuali e in piccoli gruppi, di sviluppare negli studenti le abilità connesse alla ideazione, formulazione e revisione di quesiti strutturati e semi-strutturati per la valutazione della competenza alfabetica in età adulta. A partire da una presentazione generale degli attuali risultati nell’ambito della ricerca internazionale di settore, saranno individuati gli elementi funzionali alla rilevazione della competenza alfabetica e alla valutazione della sua incidenza sulla progettazione di interventi formativi. In particolare, il laboratorio intende sviluppare negli studenti conoscenze e competenze di ampio spettro variamente associate ai seguenti contenuti:
Conoscenza e capacità di comprensione - conoscere le principali indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta; - individuare i fondamenti teorici e metodologici delle indagini comparative internazionali sull’apprendimento in età adulta con specifico riferimento alla competenza alfabetica (literacy) e alle definizioni fornite nei framework delle indagini stesse;
Conoscenze applicate e capacità di comprensione - comprendere la redazione e la somministrazione dei quesiti (tipologie di stimolo e risposta, somministrazione carta e penna e computer based, modalità di revisione, codifica delle risposte aperte); - comprendere i risultati delle maggiori indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta, con particolare riferimento all’indagine OCSE PIAAC;
Capacità di apprendere - individuare le prospettive diacroniche nell’analisi dei dati disponibili su scala mondiale in relazione alle competenze della popolazione adulta (raccolte dati UNESCO, World Bank e indagini OCSE); - individuare similitudini e differenze tra le indagini IALS, ALL e PIAAC;
Autonomia di giudizio - analizzare il rapporto tra alfabetizzazione funzionale e TIC a livello nazionale: analisi critica dell’incidenza della tecnologia sulla competenza alfabetica e le modalità di apprendimento informale e non formale in età adulta.
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Campetella Paolo
( programma)
Seminario “Le fonti dell’educazione degli adulti” (3 CFU – 18 ore) “Il processo continua quanto la vita e l’apprendere”
Il seminario ha lo scopo di approfondire il ruolo dell’esperienza nell’educazione degli adulti attraverso la lettura analitica della pubblicazione di John Dewey “Esperienza e educazione” (Experience and education), pubblicata nel 1938 e considerata come sintesi del pensiero del filoso dell’educazione. Partendo da un approfondimento sulle teorie che rimandano all’“educazione progressiva” e sul dibattito sviluppatosi all’avvio delle prime esperienze delle scuole “nuove”, a difesa delle quali è rivolto il testo proposto, l’attività seminariale intende mettere in evidenza l’apporto dell’esperienza nei processi educativi, cercando di rilevare principi generali che possano ben applicarsi a percorsi di educazione degli adulti. In “Esperienza e educazione” Dewey avanza l’idea di una nuova filosofia dell’educazione della-mediante-per l’esperienza che regoli le pratiche di tutti gli attori coinvolti nei processi formativi. Come sottolineato dalla citazione proposta come titolo del seminario, Dewey considera prioritaria la possibilità di strutturare processi educativi sull’esperienza, secondo i principi di continuità e interazione, per lo sviluppo dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. A conferma della sua rilevanza, il ruolo dell’esperienza è stato incluso tra i principi fondamentali della teoria andragogica sviluppata da Malcom Knowles (1993). Il seminario offrirà l’occasione di leggere criticamente le teorie sviluppate da Dewey, prevalentemente per contesti di educazione formale, prendendo in considerazione forme di applicazione delle medesime nei principi teorici propri dell’educazione degli adulti. Sarà proposto, inoltre, un lavoro di approfondimento sul possibile adattamento dei principi presentati nell’opera a contesti di educazione museale.
Obiettivi formativi del seminario
Conoscenza e capacità di comprensione Conoscere il dibattito teorico sull’educazione in cui si inserisce il la pubblicazione di Dewey; contestualizzare i contenuti proposti nello sviluppo della teoria dell’educazione progressiva promossa da Dewey; individuare i temi centrali sui quali si sviluppa il testo; Conoscenze applicate e capacità di comprensione comprendere attraverso il testo le maggiori critiche avanzate allo sviluppo delle scuole “nuove”; comprendere la relazione tra sviluppo di una società democratica e teoria educativa basata sulla valorizzazione dell’esperienza; Capacità di apprendere individuare il ruolo dell’esperienza nei processi educativi secondo i principi di continuità e interazione; individuare similitudini e differenze tra le teorie avanzate nell’opera di Dewey e i principi dell’andragogia di Knowles sulla funzione dell’esperienza nei processi educativi; Autonomia di giudizio analizzare il ruolo dell’esperienza in contesti di educazione informale e museale.
( testi)
Dewey (2014), Esperienza e educazione, a cura di F. Cappa, Milano: Raffaello Cortina Editore. Altri riferimenti bibliografici saranno forniti durante le lezioni.
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M-PED/04
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Attività formative caratterizzanti
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PEDAGOGIA SPERIMENTALE. MODELLI E PROCEDURE PER L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
(obiettivi)
Il laboratorio “La competenza alfabetica degli adulti” ha il fine di consentire agli studenti del corso di studi di Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione Continua di approfondire - attraverso esemplificazioni, analisi di strumenti esistenti, metodologie applicate - gli elementi necessari alla comprensione delle caratteristiche del lavoro formativo-pedagogico da svolgere con discenti adulti. Il laboratorio si propone inoltre, attraverso esercitazioni individuali e in piccoli gruppi, di sviluppare negli studenti le abilità connesse alla ideazione, formulazione e revisione di quesiti strutturati e semi-strutturati per la valutazione della competenza alfabetica in età adulta. A partire da una presentazione generale degli attuali risultati nell’ambito della ricerca internazionale di settore, saranno individuati gli elementi funzionali alla rilevazione della competenza alfabetica e alla valutazione della sua incidenza sulla progettazione di interventi formativi. In particolare, il laboratorio intende sviluppare negli studenti conoscenze e competenze di ampio spettro variamente associate ai seguenti contenuti:
Conoscenza e capacità di comprensione - conoscere le principali indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta; - individuare i fondamenti teorici e metodologici delle indagini comparative internazionali sull’apprendimento in età adulta con specifico riferimento alla competenza alfabetica (literacy) e alle definizioni fornite nei framework delle indagini stesse;
Conoscenze applicate e capacità di comprensione - comprendere la redazione e la somministrazione dei quesiti (tipologie di stimolo e risposta, somministrazione carta e penna e computer based, modalità di revisione, codifica delle risposte aperte); - comprendere i risultati delle maggiori indagini comparative internazionali sulla valutazione delle competenze in età adulta, con particolare riferimento all’indagine OCSE PIAAC;
Capacità di apprendere - individuare le prospettive diacroniche nell’analisi dei dati disponibili su scala mondiale in relazione alle competenze della popolazione adulta (raccolte dati UNESCO, World Bank e indagini OCSE); - individuare similitudini e differenze tra le indagini IALS, ALL e PIAAC;
Autonomia di giudizio - analizzare il rapporto tra alfabetizzazione funzionale e TIC a livello nazionale: analisi critica dell’incidenza della tecnologia sulla competenza alfabetica e le modalità di apprendimento informale e non formale in età adulta.
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ANGELINI CINZIA
( programma)
Il corso di "Pedagogia sperimentale. Modelli e procedure per l’educazione degli adulti" per gli studenti del Corso di Laurea in Scienze dell'Educazione e Formazione continua si articola in un ciclo di 36 ore di lezione (6 CFU), 18 ore di laboratorio (3 CFU) e 18 ore di seminario (3 CFU), che saranno svolte in presenza e a distanza. L’obiettivo del corso è quello di far acquisire agli allievi gli strumenti concettuali e procedurali della ricerca nell’educazione degli adulti. Attraverso l’analisi di ricerche realmente svolte nel settore di riferimento, nel corso si illustreranno i fondamenti storici e teorici della pedagogia sperimentale dalle origini ad oggi; le procedure per la definizione degli ambiti di intervento, le metodologie e gli strumenti per la raccolta, l’analisi e l’interpretazione dei dati, le procedure per la revisione critica delle ipotesi. Il laboratorio e il seminario sono parte integrante del corso. Il primo verterà sulla competenza alfabetica degli adulti e sarà dedicato allo studio di alcune indagini internazionali sulle competenze in età adulta; il secondo proporrà una lettura analitica di un classico dell’educazione. Il corso (lezioni + laboratorio + seminario) dà diritto all’acquisizione di 12 CFU.
( testi)
- per il ciclo di lezioni: o C. Angelini, "Apprendere ad apprendere e capacità di comprensione della lettura. Il caso degli studenti adulti della Facoltà di Scienze della formazione dell'Università Roma Tre", Roma, Nuova Cultura, 2010. o B. Vertecchi, "Manuale della valutazione. Analisi degli apprendimenti e dei contesti", Milano, FrancoAngeli, 2003. Solo l’ultima sezione, G. Agrusti (a cura di), "Laboratorio di valutazione". o Sono parte integrante dell’esame i materiali di approfondimento, corredati da esercizi di comprensione, che saranno resi disponibili sulla piattaforma http://formonline.uniroma3.it/ , nell’area riservata al docente. I parametri per accedere alla piattaforma saranno comunicati a lezione e sulla bacheca del docente.
- per il laboratorio: o B. Vertecchi (2014), "Percorsi di ricerca educativa. Gli editoriali di Cadmo", Milano, Angeli, pp. 41-59. o G. Di Francesco (2014), PIAAC-OCSE. Rapporto nazionale sulle competenze degli adulti. ISFOL. o OECD (2013), OECD Skills Outlook 2013: First Results from the Survey of Adult Skills. OECD Publishing.
I materiali didattici necessari allo svolgimento di esercitazioni individuali e per lo studio individuale saranno distribuiti a lezione e sulla bacheca elettronica.
- per il seminario: o J. Dewey, "Esperienza e educazione", a cura di F. Cappa, Milano: Raffaello Cortina Editore, edizione del 2014.
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M-PED/04
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Attività formative caratterizzanti
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Gruppo opzionale:
LM-57 - A scelta dello studente - (visualizza)
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STORIA DELLE DONNE
(obiettivi)
Il corso si propone di ripercorrere la storia della condizione femminile nella modernità contemporanea, attraverso l’Ottocento e il Novecento. In particolare: la nascita del femminismo con i suoi mutamenti strutturali il lavoro salariato i diritti civili dell’individuo il diritto all’istruzione. Il corso si propone, inoltre, di fornire agli studenti gli strumenti di lettura critica di un processo che conduce all’emancipazione femminile, nella cornice di un profondo mutamento politico-istituzionale in cui si aprono spazi di accesso delle donne alla sfera pubblica.
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Erogato presso
22902342 STORIA DELLE DONNE in Coordinatore dei servizi educativi e dei servizi sociali LM-50 N0 AZARA LILIOSA
( programma)
Il corso, all’interno del quale è prevista una ricognizione storico-concettuale nel contesto dell’Italia post-unitaria, si propone di ripercorrere la storia della condizione femminile nella modernità contemporanea, attraverso l’Ottocento e il Novecento. In particolare, il XIX secolo segna la nascita del femminismo con i suoi mutamenti strutturali, lavoro salariato, diritti civili dell’individuo, diritto all’istruzione. E’ presentato come il secolo che ha ripensato la vita delle donne come lo svolgimento di una storia personale soggetta a una normativa collettiva specifica, socialmente elaborata. Attraverso i due eventi che segnano l’Ottocento, si apre con una rivoluzione e si chiude con una guerra, entrambe chiamano le donne a raccolta, consentendo agli uomini di condurre un gioco sottile tra l’inclusione/partecipazione e l’esclusione/repulsione delle donne dai problemi che riguardano lo Stato e la nazione. In primo luogo, è prevista un’indagine sul rapporto tra la percezione politica e culturale del femminile nel passaggio tra Otto e Novecento. Nel farlo, si vedrà come dall’intersezione tra scienza e pregiudizi culturali, si sia poi giunti a una definizione, per molti aspetti monolitica della donna-tipo. Il XX secolo ratifica un processo ineluttabile e continuo verso l’emancipazione delle donne. Travolte dalla guerra, dalla rivoluzione o dalla dittatura, sono spettatrici e attrici di un formidabile sconvolgimento tra i generi. Le donne occidentali, molto dopo gli uomini, accedono alla modernità: il secolo della guerra totale, il secolo del genocidio che non ha pietà per il genere femminile, ma anche il secolo della tecnologia che fornisce a donne e uomini una migliore salute e una accresciuta longevità, più altri livelli di formazione e nuovi modi di vivere segnati dall’urbanizzazione e dalla moltiplicazione dei beni e dei servizi. I temi trattati concernono la Grande guerra e se questa sia stata l’età della donna o il trionfo della differenza sessuale; gli anni Venti e la donna moderna negli Stati Uniti; il patriarcato fascista; il nazionalsocialismo; il modello sovietico e la rivoluzione conservatrice; le donne nella sfera politica; il femminismo negli anni 60/70; la procreazione e la bioetica. In particolare, oltre alla più generale questione sessuale italiana tra i secoli XIX e XX, si presterà attenzione alla storia della prostituzione. A partire dal Regolamento Cavour, passando attraverso la legge Merlin e giungendo fino all’esame del fenomeno della chiusura delle case di tolleranza e all’anno della rivoluzione sessuale.
( testi)
G. Duby, M. Perrot, Storia delle donne. Il Novecento, Laterza, Roma-Bari L. Azara, I sensi e il pudore. L’Italia e la rivoluzione dei costumi, Donzelli, Roma 2018 M. Loconsole, Umberto Notari e il confronto tra tradizione ed emancipazione in “Intersezioni”, anno XXVIII, n.2, agosto 2018 (https://www.rivisteweb.it/doi/10.1404/90478)
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M-STO/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20710099 -
PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE MULTIMODALE - LM
(obiettivi)
Fornire conoscenze e capacità di ricerca sulla comunicazione in tutte le sue modalità, verbali, corporee e mediali. Approfondire i meccanismi della comunicazione faccia a faccia e a distanza, le loro funzioni cognitive, affettive e interazionali negli usi sinceri e ingannevoli dell’interazione interpersonale, pubblica, sociale e istituzionale. Sviluppare competenze di analisi della comunicazione e di applicazione delle conoscenze acquisite a scopi professionali e di ricerca
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Erogato presso
20710099 PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE MULTIMODALE - LM in Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione LM-92 POGGI ISABELLA
( programma)
Approfondimento dei processi psicologici (cognitivi, affettivi e relazionali) implicati nello comunicazione in tutte le sue modalità corporee (parole e frasi, prosodia e intonazione, gesti, espressione facciale, sguardo, contatto fisico, postura, prossemica, musica) e tecnologiche. Analisi e detezione della comunicazione sincera e ingannevole, cooperativa e aggressiva, e suoi usi nell’interazione interpersonale, sul lavoro, nell’educazione, nella politica, nello spettacolo.
( testi)
Il corso prevede un’attività prevalentemente seminariale e di laboratorio, con materiali forniti di volta in volta per indirizzare e facilitare l’analisi di casi reali. Gli eventuali studenti non frequentanti possono scegliere, da esporre all’esame, uno dei due seguenti programmi alternativi.
Alternativa 1:
A. Rumiati R. e Lotto L. (a cura di). Introduzione alla psicologia della comunicazione. Il Mulino, Bologna 2012. B. Poggi I.: Le parole del corpo. Introduzione alla comunicazione multimodale. Carocci, Roma 2006. C. Castelfranchi C. e Poggi I.: Bugie, finzioni, sotterfugi, per una scienza dell’inganno, Carocci, Roma 2012 (Per chi ha già studiato la prima parte, solo i capitoli da 13 alla fine). D. Tre articoli dal sito: http://www.comunicazione.uniroma3.it/it/page/25/_/___22
Alternativa 2:
a. Poggi I. Mind, hands, face and body. A goal and belief view of multimodal communication. Jo Weidler, Berlin 2007 (esclusi i capitoli: 8, 9, 10, 12, 16, 20, 23, 26, 32, 38). b. Castelfranchi C. e Poggi I.: Bugie, finzioni, sotterfugi, per una scienza dell’inganno, Carocci, Roma 2012 (Per chi ha già studiato la prima parte, solo i capitoli da 13 alla fine). c. Tre articoli dal sito: http://www.comunicazione.uniroma3.it/it/page/25/_/___22
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M-PSI/01
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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22910114 -
STATISTICA PER LA VALUTAZIONE
(obiettivi)
Il corso presenta allo studente alcuni dei concetti di base della statistica descrittiva e inferenziale. Particolare attenzione sarà rivolta ai test statistici e all’analisi della varianza.
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MARELLA DANIELA
( programma)
Gli argomenti trattati sono :popolazione, campione, stima puntuale. Principi generali sulla verifica delle ipotesi. I test statistici. La verifica delle ipotesi nel caso di uno e due campioni. Principi generali dell’analisi della varianza.
( testi)
MARELLA D. Slide delle lezioni a.a. 2018-2019 AGRESTI A., FINLAY B. Statistica per le scienze sociali, Pearson (2015)
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SECS-S/01
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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