Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||
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21801046 -
GIUSTIZIA COSTITUZIONALE
(obiettivi)
Obiettivo del corso è di fornire allo studente le nozioni fondamentali relative alla corte costituzionale italiana, alle sue competenze ed al ruolo svolto nella forma di governo italiana. Particolare attenzione verrà riservata allo studio di alcuni casi esemplari risolti dalla corte.
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SICLARI MASSIMO
(programma)
La giustizia costituzionale e le sue premesse storiche e culturali. La giurisdizione costituzionale in Italia: la Corte costituzionale ed i suoi rapporti con gli altri poteri dello stato. Le fonti in tema di giustizia costituzionale. Organizzazione e funzionamento della Corte costituzionale. Il giudizio di costituzionalità sulle leggi. il giudizio in via incidentale: oggetto e vizi sindacabili; il procedimento. Il giudizio in via di azione: oggetto e vizi sindacabili; il procedimento. forma, natura, tipologia ed effetti delle decisioni della corte costituzionale nei giudizi sulle leggi. I conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato. I conflitti di attribuzione tra lo Stato e le Regioni e tra le Regioni. Il giudizio sull'ammissibilità delle richieste di referendum abrogativo. Il giudizio sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica.
(testi)
LIBRI DI TESTO
A. Ruggeri – A. Spadaro, Lineamenti di giustizia costituzionale, Torino, Giappichelli, 2014 (Quinta edizione). A. Agrò – A. Cerri – F. Modugno (a cura di), Il principio di unità del controllo sulle leggi nella giurisprudenza della Corte Costituzionale, Torino, Giappichelli, 2008 (Quinta edizione). DA CONSULTARE M. Siclari (a cura di), Norme relative ai giudizi di competenza della Corte costituzionale, Roma, Aracne, 2010 (Terza edizione). |
8 | IUS/08 | 64 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21801915 -
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(obiettivi)
IL CORSO PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI LE CONOSCENZE E GLI STRUMENTI PER LA COMPRENSIONE DEI PROCESSI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO MANAGERIALI NELLE AAMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E DELLA VALUTAZIONE DEL CAPITALE UMANO DELL'AZIENDA
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D'AMICO EUGENIO
(programma)
MODULO I Introduzione al corso: finanza pubblica; contabilità di stato; contabilità pubblica; ragioneria pubblica ed economia delle aziende pubbliche. Soggetto giuridico privato e pubblico. Soggetto economico privato e pubblico. Dalle scienze economiche all’economia aziendale: definizioni. Il processo di decisione. Il modello della razionalità obiettiva e il modello della razionalità limitata. L’azienda come istituto. Il sistema delle persone: l’organizzazione nelle aziende pubbliche. Il sistema dei beni: il patrimonio nelle aziende pubbliche. Il sistema delle operazioni: la gestione nelle aziende pubbliche. La teoria dei bisogni di A. Maslow. Il controllo manageriale: strategico e tattico-operativo. L’economicità e l’efficienza: considerazioni generali e peculiarità delle aziende pubbliche. Il d. lgs n. 29 del 1993: razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego (in particolare artt.: 1; 2; 3; 14; 16; 17; 18; 20; 49; 63; 64; 65). Il d. lgs. n. 286 del 1999: riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche (in particolare artt.: 1; 2; 3; 4; 5; 6; 7; 8; 9). MODULO II Il sistema informativo contabile degli enti locali: i documenti di programmazione; la gestione del bilancio; la rendicontazione. Cenni di contabilità di Stato. Direttive PCM: 12 dicembre 2000; 15 novembre 2001; 8 novembre 2002; 27 dicembre 2004. D. lgs. n. 150 del 2009: Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Delibere CIVIT (cenni): n. 4 del 2010: definizione dei requisiti per la nomina dei componenti dell’OIV; n. 6 del 2010: linee guida per la predisposizione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità; n. 112 del 2010: struttura e modalità di redazione del piano della performance. D. Lgs. N. 33 del 2013 e D. Lgs n. 175 del 2016. Le privatizzazioni: formale; sostanziale; funzionale; indiretta. Le privatizzazioni in Europa. Mauro PAOLONI – Fabio Giulio GRANDIS, “La dimensione aziendale delle amministrazioni pubbliche”, Giappichelli, Torino, 2007: CAPITOLI 1, 2, 3 (soli o paragrafi 3.1 e 3.2); 4, (solo i paragrafi 4.1 e 4.2); 5 (solo i paragrafi 5.1, 5.2 e 5.3); 6, 7, 8, 9, 10.
E. D’AMICO, L’evoluzione della programmazione e dei controlli manageriali nelle amministrazioni centrali dello stato, Cedam, Padova, 2009: Tutto tranne i paragrafi. 3.3, 3.6, 3.7, 3.9, 3.10, 3.11. Nel corso delle lezioni verranno forniti precisi riferimenti per l’utilizzo dei testi consigliati, nonchè indicazioni bibliografiche e/o materiale integrativo per eventuali approfondimenti su specifiche tematiche |
8 | SECS-P/07 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21802032 -
ORGANIZZAZIONE PUBBLICA
(obiettivi)
Il corso si propone di analizzare alcuni dei profili più significativi della regolazione giuridica delle organizzazioni amministrative, tenendo conto degli sviluppi del quadro istituzionale, delle riforme normative intervenute negli ultimi anni, dell’evoluzione della giurisprudenza e del dibattito dottrinale. In particolare, verranno approfonditi gli aspetti riguardanti il sistema delle fonti di organizzazione dei pubblici uffici e le relazioni tra politica e amministrazione; si affronteranno, inoltre, le questioni relative ai nessi fra la definizione degli assetti organizzativi e la gestione del personale nelle pubbliche amministrazioni
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D'ALESSIO GIANFRANCO
(programma)
1. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni
(testi)
A) Nozioni generali sull’organizzazione amministrativa B) Evoluzione storica dell’organizzazione amministrativa C) Modelli e relazioni organizzative D) L’organizzazione amministrativa statale e non statale 2. Il sistema delle fonti di organizzazione degli uffici pubblici A) I principi costituzionali B) La “macro-organizzazione”: - fonti legislative, statuti e regolamenti - atti amministrativi generali C) La “micro-organizzazione”: - Le determinazioni organizzative dei dirigenti 3. I rapporti tra politica e amministrazione e la dirigenza A) Quadro di riferimento europeo e legislazione italiana sui rapporti tra politica e amministrazione B) Ruolo istituzionale, struttura e funzioni della dirigenza pubblica: - dirigenza fiduciaria e dirigenza professionale - modalità di reclutamento e di nomina dei dirigenti - poteri decisionali e gestionali dei dirigenti - valutazione e responsabilità dei dirigenti 4. La disciplina del lavoro pubblico A) Organizzazione e gestione delle risorse umane B) Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni G. SCIULLO, L’organizzazione amministrativa, Giappichelli,Torino, 2013.
G. D'ALESSIO, L’assetto delle fonti in materia di rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni (slides per Master MIDA) F. BASSANINI, I principi costituzionali e il quadro istituzionale: distinzione fra politica e amministrazione, autonomia e responsabilità della dirigenza”, in “L’amministrazione come professione” (a cura di G. D’Alessio), Il Mulino, Bologna, 2008, pp. 31-61. G. D’ALESSIO, Dirigenza pubblica, in “Diritto on line”, su www.treccani.it G. D’ALESSIO, La disciplina politica della dirigenza pubblica e i rapporti fra politica e amministrazione, in “La classe dirigente pubblica. Ruolo di governo e capacità amministrativa”, Ediesse, Roma, 2013, pp. 51-67. D. BOLOGNINO-G. D’ALESSIO, Il dirigente come soggetto “attivo” e “passivo” della valutazione, in “Astrid Rassegna”, n. 124, 2010, su www.astrid.eu C. RUSSO, Lavoro pubblico, in “Diritto on line”, su www.treccani.it M. RICCI-F. DI NOIA, Relazioni sindacali e contrattazione collettiva nel settore pubblico dopo la riforma Madia e i rinnovi contrattuali, in “Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni”, 2017, n. unico, pp. 1-24. L. ZOPPOLI, Perché una quarta riforma del lavoro pubblico”, su WP CSDLE “MassimoD’Antona”.IT, 366/2018. G. D’ALESSIO, La legislazione anticorruzione: l’impatto sui rapporti di lavoro, in “Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni”, 2017, n. unico, pp. 99-118. N.B. Alcuni di questi testi sono pubblicati nei “Materiali didattici” |
8 | IUS/09 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21801984 -
DIRITTO AMMINISTRATIVO DELL'ECONOMIA
(obiettivi)
Il corso si propone di far acquisire conoscenze e competenze giuridiche riguardo le forme dell'intervento pubblico dell'economia, con particolare riguardo ai procedimenti e alle istituzioni che svolgono funzioni di regolazione, tutela della concorrenza e altri tipi di controllo
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DE BENEDETTO MARIA
(programma)
Programma
(testi)
1) Stato e mercato dal punto di vista della Costituzione economica. 2) L’impresa pubblica 3) Il rilievo delle discipline metanazionali, in particolare comunitaria 4) Evoluzione dei modelli organizzativi: in particolare, le autorità amministrative indipendenti 5) Disciplina della concorrenza: aspetti istituzionali (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato) 6) Disciplina della concorrenza: aspetti sostanziali a. gli illeciti concorrenziali: intese e abusi di posizione dominante b. le concentrazioni 7) Disciplina della concorrenza: aspetti procedimentali (il procedimento antitrust; le discipline speciali) 8) Gli aiuti di Stato alle imprese 9) Le privatizzazioni 10) I servizi pubblici: il regime tradizionale 11) I servizi pubblici : la disciplina attuale (liberalizzazione, concorrenza, regolazione, servizio universale) 12) I servizi pubblici: le discipline speciali a. energia elettrica e gas; b. trasporti di linea; c. comunicazioni elettroniche; d. servizi postali 13) Il controllo sui mercati finanziari: credito, mercati mobiliari, assicurazioni 14) Corruzione e istituzioni 15) La qualità delle regole S. Cassese, La nuova costituzione economica, Bari, Laterza, 2004;
M. D'Alberti (a cura di), Combattere la corruzione. Analisi e proposte, Rubbettino, 2016 M. De Benedetto, M. Martelli, N. Rangone, La qualità delle regole, Bologna, Il Mulino, 2011 Norme e materiali forniti a lezione. |
7 | IUS/10 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
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21801908 -
METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE
(obiettivi)
Il corso si propone di consentire allo studente di conoscere ed utilizzare gli strumenti quantitativi e statistici attraverso i quali viene normalmente svolta l’attività di valutazione delle politiche e dei servizi pubblici. Il rilievo del corso è direttamente correlato con l’importanza sempre maggiore che all’attività di valutazione della spesa pubblica viene attribuita in sede nazionale (esperienza dei Nuclei di valutazione) e in sede comunitaria (esperienza dei Fondi Strutturali).
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DE CASTRIS MARUSCA
(programma)
Parte Prima
(testi)
Sezione 1 I concetti fondamentali della valutazione delle politiche pubbliche. Le relazioni tra input, output e outcome. Gli indicatori e le tecniche statistiche nelle diverse fasi della valutazione: ex ante, in itinere ed ex post. Sezione 2 Richiami di statistica per l’analisi della valutazione degli effetti. La valutazione degli effetti delle politiche di aiuto agli investimenti: metodi sperimentali e non sperimentali. l’approccio controfattuale e i modelli utilizzati nei metodi non sperimentali. Studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 3 Le politiche regionali e i Fondi Strutturali dell’Unione Europea. La valutazione delle politiche strutturali. Parte seconda Sezione 4 I concetti di: efficienza, produttività, economicità, efficacia, qualità e sostenibilità. Cenni su funzioni di produzione o di costo nella PA e sulla DEA. Studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 5 La valutazione ex-ante dei progetti di investimento pubblici. Studi di fattibilità. Swot Analysis. Analisi costi-benefici. Analisi multicriteria. Metodi e casi esemplificativi. L’analisi di impatto della regolamentazione in Italia: strumentazione tecnica ed esperienza acquisita. Materiale didattico
Parte Prima Sezione 1 Testi 1 (A): A1. A. Martini, M. Sisti, "A ciascuno il suo. Cinque modi di intendere la valutazione in ambito pubblico", Informaires, n.33, Dicembre 2007, pp. 1-9. https://dokodoc.com/queue/a-ciascuno-il-suo-cinque-modi-di-intendere-la-valutazione-in.html A3. M. De Castris, Le fonti statistiche per l’analisi e la valutazione delle politiche, Dispense didattiche, Roma, 2015. A5. European Commission (2013) EVALSED GUIDE: The resource for the evaluation of Socio-Economic Development. cap. 4 Choosing methods and techniques par. Acquiring and using data in evaluation; Creating Indicators and indicator systems pp. 81-88. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf Sezione 2 Testi 2 E E1. A. Martini, M. Sisti (2009), Valutare il successo delle politiche pubbliche, Il Mulino, capp. VI, VII, IX, X, XI, XII. Lettura integrativa: E2. Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. Parte prima. (http://costopa.formez.it/sites/all/files/Valutare%20gli%20effetti%20dellle%20politiche%20pubbliche.pdf) Un manuale di statistica per rivedere concetti di base modello di regressione. Per esempio: Borra Di Ciaccio “Statistica: Metodologie per le scienze economiche e sociali”, McGraw-Hill Education, 2015. Gary Koop “Logica statistica dei dati economici”, Utet, 2001. Sezione 3 Testi 3 C: C1 V. Pupo (2003) La valutazione delle politiche strutturali, Rubbettino.cap.3 (pp. 53-78). C2. F. Busillo, T. Muccigrosso, G. Pellegrini, O. Tarola, F. Terribile (2010) L’impatto della politica regionale sulla crescita delle regioni europee: un approccio basato sul regression discontinuity design. Collana UVAL-DPS, Analisi e studi, N.20. http://www.agenziacoesione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/servizi/materiali_uval/analisi_e_studi/MUVAL_20_Politica_regionale_europea.pdf) Parte seconda Sezione 4 Testi 4 (B): B2. F. Vidoli, Metodi di stima dell’efficienza produttiva e di costo. Rassegna delle principali tecniche di stima ed applicazioni in ambito pubblico. Dispense ad uso didattico, febbraio 2015. Sezione 5 Testi 5 D: D1. Commissione Europea (2003) Guida all’analisi costi-benefici dei progetti di investimento, Bruxelles. capp. 1, 2. (http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/guides/cost/guide02_it.pdf). D3. C. Mazziotta(2011), “La strumentazione quantitativa per l’analisi di impatto della regolazione. Questioni di metodo e applicazioni”, in M. De Benedetto (a cura di), Spiagge in cerca di regole, Collana Arel, Il Mulino, Bologna. D4. European Commission (2013) Evalsed Sourcebook: Method and Techniques cap.11 Multi-criteria Analysis 129-136; cap. 15 Swot Analysis pp.161-164. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf D5. C. Mazziotta (2011), Cenni introduttivi sull’analisi multicriteri, Dispense ad uso didattico, Roma. Integrazione per il programma da 9 CFU, a scelta: M. Sisti (2006) Gli effetti della legge 27/93 della Regione Toscana sull’imprenditoria giovanile, di pp.199-226 in Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. ((http://costopa.formez.it/sites/all/files/Valutare%20gli%20effetti%20dellle%20politiche%20pubbliche.pdf) N.B. Le dispense integrative sono disponibili presso la copisteria 4Appunti, via Chiabrera, 174, tel. 06.59605579. |
8 | SECS-S/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21801991 -
POLITICA ECONOMICA EUROPEA E DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI
(obiettivi)
Il corso offre allo studente un panorama completo del percorso compiuto dall’Europa verso l’integrazione economica orizzontale e verticale, oltre che dei costi e dei benefici delle unioni monetarie e del contemperamento degli obiettivi e degli strumenti della politica economica e finanziaria degli stati membri e delle unioni monetarie. Il corso è finalizzato all’analisi dei modelli che generano le crisi finanziarie e le scelte pubbliche sui temi esplicitati nei Trattati, nel Patto di Stabilità e Crescita e nelle loro riforme oltre che di quelle che dominano l'odierno dibattito politico ed economico in Europa e nel mondo. Il corso si articola in due moduli, ciascuno di 4 CFU, legati dalla finalità di esaminare, una volta attuata l’eliminazione delle barriere commerciali, gli elementi necessari per la definizione di nuove regole nei rapporti di politica economica tra gli Stati sovrani membri dell’Unione Europea e tra questa regione planetaria con il resto del mondo.
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MAGAZZINO COSIMO
(programma)
PARTE 1: ECONOMIA DELL’UNIONE MONETARIA
(testi)
Costi di una moneta comune La teoria delle Aree Valutarie Ottimali (AVO) e le sue critiche Benefici di una moneta comune Costi e benefici a confronto La fragilità delle unioni monetarie incomplete Come completare un’unione monetaria La transizione verso un’unione monetaria La Banca Centrale Europea (BCE) La politica monetaria nell’Eurozona Politiche di bilancio nelle unioni monetarie L’euro e i mercati finanziari PARTE 2: APPROFONDIMENTI De Grauwe P., Economia dell’unione monetaria, il Mulino, 2016.
Gli studenti devono scegliere tra le seguenti opzioni: – studiare un testo tra i seguenti: 1) Alesina A, Favero C., Giavazzi F., Austerità, Rizzoli, 2019; 2) Pittaluga G.B., Cama G., Banche centrali e democrazia, Hoepli, 2004; – studiare due testi tra i seguenti: 1) Mantovani A., Marattin L., Economia dell’integrazione monetaria, il Mulino, 2008; 2) Di Maio A., Marani U., (a cura di), Politiche economiche e crisi internazionale, L’Asino d’oro, 2017; 3) Bini Smaghi L., Morire di austerità, il Mulino, 2013; – studiare tre testi tra i seguenti: 1) De Romanis V., L’austerità fa crescere, Marsilio, 2017; 2) Bini Smaghi L., L’euro, il Mulino, 2009; 3) Guerrieri P., Padoan P.C., L’economia europea, il Mulino, 2009; 4) Papadia F., Santini C., La Banca centrale europea, il Mulino, 2012; 5) Santaniello R., Il mercato unico europeo, il Mulino, 2007; 6) Boccella N., Nenci S., L’Europa dei divari, UTET, 2008; 7) Cesaratto S., Chi non rispetta le regole?, Imprimatur, 2018. |
7 | SECS-P/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21801993 -
STORIA DEGLI ORDINAMENTI AMMINISTRATIVI E GIUDIZIARI
(obiettivi)
Il corso mira a fornire una cultura storico-giuridica del diritto amministrativo attraverso l'analisi diretta di fonti medievali e moderne e a sviluppare nello studente la capacità di riflessione e approfondimento storico di temi a scelta previamente concordati con il docente.
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DI PAOLO SILVIA
(programma)
Il corso propone di indagare la dimensione storica del diritto amministrativo a partire dai secoli del basso medioevo, quando i giuristi hanno proposto le prime concettualizzazioni di forme di administratio ecclesiastica e laica. Attraverso l’analisi diretta di fonti storiche, gli studenti seguiranno il percorso storico-giuridico attraverso il quale l’administratio si è progressivamente separata dalla iurisdictio medievale e il potere amministrativo ha così ottenuto autonomia giuridica e scientifica dal potere giudiziario, fino alla nascita del diritto amministrativo in età moderna.
(testi)
Il programma per studenti frequentanti verte in parte sul manuale e in parte su letture indicate dal docente a lezione.
Il programma per studenti non frequentanti verte sull’intero manuale. Manuale adottato per studenti frequentanti e non: L. Mannori – B. Sordi, Storia del diritto amministrativo, Laterza (qualsiasi edizione). |
7 | IUS/19 | 56 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21810005 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 7 CFU
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ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
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20 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801992 -
SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE
(obiettivi)
Il corso indaga il rapporto tra diritto e mutamento sociale nella contemporaneità e nella fondazione teorica ed empirica dello Stato moderno fornendo sia strumenti di comprensione dei problemi emergenti, sia strumenti concettuali legati al pensiero critico e agli studi di genere, sia tematiche classiche del pensiero socio-giuridico.
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Erogato presso
21801090 SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE in Relazioni internazionali LM-52 SIMONE ANNA
(programma)
Il corso indagherà il rapporto tra diritto e mutamento sociale nella contemporaneità e nella fondazione teorica ed empirica dello Stato moderno fornendo sia strumenti di comprensione dei problemi emergenti, sia strumenti concettuali legati al pensiero critico e agli studi di genere, sia tematiche classiche del pensiero socio-giuridico. Il percorso formativo si articolerà in due moduli. Il primo indagherà l’apporto teorico che autori e autrici, nonchè temi fondativi, offrono alla disciplina in oggetto coprendo sia il campo della cultura giuridica che quello relativo alle istituzioni preposte per gestire la devianza nelle società (Luhmann, Habermas, Bourdieu, Foucault, Canetti, l’approccio dei Critical Legal Studies, l’approccio Law and Economics e l’approccio che indaga il rapporto tra diritto e studi di genere). Il secondo modulo offrirà strumenti formativi più specifici ovvero l’analisi della funzione simbolica, culturale e giuridica dell’apporto degli studi femministi in relazione al diritto, alla devianza e al potere. In particolare si approfondirà la relazione tra pensiero della differenza sessuale e dottrina dell’esperienza giuridica, sia sul piano teorico che nella pratica dei processi, nonché il concetto di “Femminismo Giuridico” applicato ai grandi temi della contemporaneità: eguaglianza/differenza; cittadinanza/frontiere; criminologia/devianza/sicurezza; giustizia/diritto/diritti; sesso/sessualità/riproduzione; vittima/vittimologia/vulnerabilità. Testi obbligatori ai fini del superamento dell’esame (8 e 7 crediti). -G. Campesi, I. Pupolizio, N. Riva (a cura di), Diritto e Teoria sociale. Introduzione al pensiero socio-giuridico contemporaneo, Carocci, Roma 2009. - A. Simone, I. Boiano (a cura di), Femminismo ed esperienza giuridica. Pratiche, Argomentazione, Interpretazione, Edizioni Efesto, Roma 2018 (capitoli 1, 2, 3, 4). - A. Simone, I. Boiano, A. Condello (a cura di), Femminismo Giuridico. Teorie e problemi, Mondadori Università, Milano 2019. Testi obbligatori ai fini del superamento dell’esame (8 e 7 crediti).
-G. Campesi, I. Pupolizio, N. Riva (a cura di), Diritto e Teoria sociale. Introduzione al pensiero socio-giuridico contemporaneo, Carocci, Roma 2009. - A. Simone, I. Boiano (a cura di), Femminismo ed esperienza giuridica. Pratiche, Argomentazione, Interpretazione, Edizioni Efesto, Roma 2018 (capitoli 1, 2, 3, 4). - A. Simone, I. Boiano, A. Condello (a cura di), Femminismo Giuridico. Teorie e problemi, Mondadori Università, Milano 2019. |
7 | SPS/12 | 56 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810006 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 1 CFU
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1 | 8 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21801898 -
ECONOMIA SANITARIA
(obiettivi)
L’organizzazione del sistema di governo dell’Italia ha subito un profondo cambiamento caratterizzato da un progressivo decentramento. A partire dalla creazione delle Regioni nel 1970, fino alla riforma del titolo V della Costituzione nel 2001, il governo centrale ha trasferito un numero di funzioni sempre maggiore ai governi locali e ha devoluto poteri e responsabilità alle Regioni. Di qui l’importanza della conoscenza della finanza degli enti decentrati per chi cerca impiego sia nell’amministrazione pubblica, sia in settori privati che abbiano a che fare con l’amministrazione pubblica e per chi intende occuparsi di problematiche sanitarie. Infatti poichè gli enti locali e regionali svolgono un ruolo rilevante in materia sanitaria una parte del corso si occuperà di analizzare il settore Sanitario. Le contraddizioni che emergono tra l’attribuzione alle Regioni della titolarità dell’assistenza sanitaria e l’imposizione di rigidi modelli organizzativi ed il mantenimento a livello centrale di una serie di interventi direttamente gestionali, saranno oggetto di approfondita analisi al fine di capire il rapporto tra Stato, Regioni ed Enti locali nell’organizzazione, nella gestione e nell’erogazione dei servizi sanitari.
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Erogato presso
21810008 FINANZA DEGLI ENTI LOCALI ED ECONOMIA SANITARIA in Relazioni internazionali LM-52 N0 (A-Z) AUTERI MONICA
(programma)
Descrizione e obiettivi formativi del corso
(testi)
L’organizzazione del sistema di governo dell’Italia ha subito un profondo cambiamento caratterizzato da un progressivo decentramento. A partire dalla creazione delle Regioni nel 1970, fino alla riforma del titolo V della Costituzione nel 2001, il governo centrale ha trasferito un numero di funzioni sempre maggiore ai governi locali e ha devoluto poteri e responsabilità alle Regioni. Di qui l’importanza della conoscenza della finanza degli enti decentrati per chi cerca impiego sia nell’amministrazione pubblica, sia in settori privati che abbiano a che fare con l’amministrazione pubblica e per chi intende occuparsi di problematiche sanitarie. Infatti poichè gli enti locali e regionali svolgono un ruolo rilevante in materia sanitaria una parte del corso si occuperà di analizzare il settore Sanitario. Le contraddizioni che emergono tra l’attribuzione alle Regioni della titolarità dell’assistenza sanitaria e l’imposizione di rigidi modelli organizzativi ed il mantenimento a livello centrale di una serie di interventi direttamente gestionali, saranno oggetto di approfondita analisi al fine di capire il rapporto tra Stato, Regioni ed Enti locali nell’organizzazione, nella gestione e nell’erogazione dei servizi sanitari. Articolazione del corso Il corso è articolato in tre fasi, la prima economica, la seconda istituzionale e la terza tematica. Nella prima fase si studiano gli effetti economici del federalismo fiscale, le forme, i casi in cui si hanno vantaggi in termini di controllo dei rappresentanti politici, le capacità di ridistribuire reddito rispetto ad un sistema centralizzato, i rischi che può comportare in un sistema economico caratterizzato da squilibri regionali. Nella seconda fase si studia il processo di riforma dell’ordinamento fiscale italiano fino alle più recenti riforme. Nella terza fase, si studia il settore Sanitario, oggetto, più di altri, di profonde riforme normative in una prospettiva federale. L' avvio del federalismo fiscale e il riordino del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) costituiscono due innovazioni potenzialmente in grado di modifica re in modo sostanziale l’assetto della finanza regionale. La sanità, infatti, può essere considerata a pieno titolo il settore che ha operato da banco di prova del federalismo fiscale, in quanto essa ha attuato cambiamenti che vanno nella direzione del trasferimento delle responsabilità a livelli di governo sub-centrali e della progressiva espansione del ruolo delle regioni. Partendo da queste considerazioni, in questa parte del corso verranno introdotti elementi di economia sanitaria e analizzata l’evoluzione del sistema sanitario tra contenimento della spesa e modelli di funzionamento. Parte prima: La teoria economica del governo decentralizzato Modelli di governo territoriale e vantaggi della decentralizzazione 1) Il background di storia del pensiero politico 2) Sistemi funzionali, federali, confederali 3) La tendenza alle aggregazioni sovranazionali 4) Federalismo solidale, competitivo e devolution 5) La teoria dei contratti 6) Il teorema di Oates - Scharpf (2001),Oates (1999) Le attività del governo locale e l’attribuzione delle competenze fra diversi livelli di governo 1) la teoria normativa dell’attribuzione delle competenze di spesa; 2) attribuzione delle competenze e evoluzione dei sistemi decentralizzati; 3) come si formano i governi locali a. teoria dei clubs b. modello di Tiebout c. modelli di yardstick competition d. Costi di amministrazione - Tiebout (1961), Oates (2008), Oates (2005), Sandler and Tschirhart (1997) Il finanziamento dei governi locali 1) Le imposte e le tariffe a. Autonomia tributaria b. Le principali imposte locali c. Prezzi pubblici e tariffe 2) Le entrate da controprestazione 3) Il finanziamento dei governi subnazionali mediante trasferimenti e debito 4) Sistemi perequativi ed equità orizzontale. - Bergvall et al. (2006) Parte seconda: L’ordinamento e la finanza delle regioni e degli enti locali in Italia 1) L'ordinamento del governo locale in Italia a. Centro e periferia b. Regioni c. Province d. Comuni e. Gli altri enti 2) Riforme e tendenze del sistema di governo territoriale italiano 3) Alcuni problemi del governo degli enti locali Parte terza: Il Sistema Sanitario tra contenimento della spesa ed evoluzione federale 1) La domanda di prestazioni sanitarie • Che cosa è l’economia sanitaria – L’economia sanitaria – Particolarità del mercato delle prestazioni sanitarie - Arrow (1963), Baumol (1993), Culyer and Newhouse (2000), Fuchs (2000) • La domanda di prestazioni sanitarie (Cap. 1) – La salute – Dal bisogno alla domanda – La domanda di prestazioni sanitarie – Il modello di Grossman; – La domanda di prestazioni sanitarie in un contesto statico - Grossman (1972), Ennett and Bauman (1993), Kiuila and Mieszkowski (2007), Grossman et al. (2000) • La domanda e il rapporto di agenzia (Cap. 2) – Il rapporto di agenzia fra medico e paziente La domanda indotta; le nuove teorie - Zweifel et al. (2000), Arrow (1968), Pauly (1968) 2) L’OFFERTA di prestazioni sanitarie • L’Offerta e la gestione delle strutture sanitarie (Cap.3 solo le parti indicate): – L’offerta e gli strumenti di controllo – Il medico e le prestazioni (par 1 e 2) – L’ospedale come un’impresa (par 3) • La valutazione economica (Cap.4 solo le parti indicate): – I fondamenti teorici della valutazione economica (par 1 & 2) – Il valore della vita (par 3. prima parte) – Gli aspetti critici della valutazione economica (par 4 & 9) • I mercati assicurativi (Cap. 5 (213-220, 228-237) e 6 (intro, pp.280-288)) – L’assicurazione per il rischio di malattia – I contratti fra acquirente ed ospedale – I contratti fra acquirente e medici di medicina generale – Contratti per prestazioni diagnostiche – Asimmetria informativa e benessere - Dumont et al. (2008), Hennig-Schmidt et al. (2011) • La gestione strategica dell’offerta: organizzazione e finanziamento della sanità (Cap. 9) – I principali metodi di finanziamento del sistema sanitario – I metodi con cui la fornitura può essere organizzata – I criteri di allocazione delle risorse: alternative possibili – La formula capitaria - Arrow (1963), Brickley and Horn (2000), Cutler et al. (1996), Gawande (1999), Glied (1999), Kessler and McClellan (1999), Martín et al. (2011) 3) L’INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA. • Il SSN in Italia e la sua evoluzione • I recenti provvedimenti nazionali • Il difficile equilibrio tra integrazione e concorrenza • Sistemi sanitari a confronto (Cap. 10) - Bloom et al. (2001), Finkelstein (2005), Ferrara (1998), Fuchs (1996), Lantz et al. (1998), Moon (1999), Ruhm (2001), Sacker et al. (2000), Wagstaff et al. (2000), Tuljapurkar et al. (2000) 4) L’ECONOMIA DEL FARMACO • Il mercato farmaceutico • La domanda di farmaci innovativi • L’offerta di farmaci innovativi • I meccanismi di rimborso e di pricing • Il valore del farmaco (Drug Value) • L’Unione Europea e il mercato unico - Bandow (2003), Bandow (2005), Berndt (2002), Burstall (1991), Byrne et al. (2007), Frech and Miller (1996) Libro di testo:
1. G. Brosio, e S. Piperno, Governo e finanza locale. IV ed Torino, Giappichelli, 2009. NB Il formato cartaceo del testo non è piu disponibile. Dal sito dell’editore si può acquistare il testo in formato pdf con ISBN 9788834847145 codice breve 3484714 2. Auteri M, Il mercato del farmaco. Tra andamenti e prospettive, Libreria Universitaria, 2013 3. Tre articoli in inglese tra quelli indicati 4. Per il materiale relativo alla parte di economia sanitaria contattare il docente oppure: Levaggi, R. Capri, S. (2008) Economia Sanitaria, Franco Angeli, 4a edizione: Capitoli 1, 2, 3 [par 3.1, 3.2, 3.3], 4 [par. 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.9], 5 [pp.213-220, 228-237], 6 [introduzione, pp. 280-288], 9, 10) |
8 | SECS-P/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21801899 -
FEDERALISMO E REGIONALISMO
(obiettivi)
L’INSEGNAMENTO È FINALIZZATO AD ANALIZZARE NEGLI ORDINAMENTI “INTERNI”, IN QUELLO COMUNITARIO ED INTERNAZIONALE, I MODELLI ISTITUZIONALI CHE VANNO EMERGENDO SOPRATTUTTO SOTTO LA SPINTA DEI PROCESSI ECONOMICI, MODELLI CHE SI CARATTERIZZANO PER LA ESISTENZA DI PIÙ LIVELLI DI “GOVERNO” E CHE SIANO IDENTIFICABILI O MENO IN FORME DI STATO FEDERALE.
L’ANALISI DEI VARI MODELLI PRESUPPONE UNA CORRETTA INDIVIDUAZIONE DEI RAPPORTI TRA ISTITUZIONI ED ECONOMIA CHE NON POSSONO ESSERE CONSIDERATE COME CONCHIUSE “UNITÀ CONTRAPPOSTE” MA COME DUE POLARITÀ DI UN PROCESSO CHE SI EVOLVE DIALETTICAMENTE IN MANIERA VARIA E COMPLESSA. |
8 | IUS/08 | 64 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801906 -
MANAGEMENT DEI SERVIZI PUBBLICI
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire agli studenti le conoscenze e gli strumenti utili per migliorare la comprensione dell'economia delle aziende, pubbliche e private, che, a diverso titolo, partecipano al processo di produzione ed erogazione dei c.d. servizi pubblici.
Nella consapevolezza della complessità e dell'elevata multidisiplinarità degli argomenti affrontati, il corso ha l'obiettivo di arricchire il percorso formativo degli studenti dei corso di laurea magistrale in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni con la conoscenza della prospettiva, dei metodi e degli strumenti propri dell'Economia Aziendale, applicati alle dinamiche di un settore di enorme importanza sociale, economica e politica come quello dei servizi pubblici.
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PIERI VALERIO
(programma)
Prima parte - Le aziende: definizione e classificazione; il paradigma del comportamento aziendale; il soggetto giuridico: le persone giuridiche pubbliche e private; il soggetto economico e il suo ruolo nella composizione degli interessi che influenzano le decisioni; i giudizi di economicità e le valutazioni dell’efficienza e dell’efficacia della gestione nelle imprese e nelle aziende di erogazione.
(testi)
Seconda parte - I sistemi di governance e i processi di programmazione, esecuzione e controllo nelle aziende pubbliche: il caso degli enti locali. I sistemi di governance e l’economia delle imprese operanti nel settore dei servizi pubblici. Terza parte - I servizi pubblici: le difficoltà di definizione e i profili di classificazione. La produzione e l'erogazione dei servizi pubblici: i principali modelli di riferimento nelle teorie e nelle prassi internazionali. L’esperienza italiana. Approfondimento degli assetti e delle dinamiche caratterizzanti alcuni settori di maggior rilievo economico-sociale. I servizi pubblici locali: la diffusione del modello dell’ in house providing e le più recenti evoluzioni normative. NEL CORSO DELLE LEZIONI, VERRANNO DISTRIBUITE ALCUNE DISPENSE E ULTERIORE MATERIALE DIDATTICO E DI APPROFONDIMENTO A CURA DEL DOCENTE. A TAL FINE, VERRÀ UTILIZZATO IL SITO: https://managementservizipubblici.wordpress.com/
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8 | SECS-P/07 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801986 -
DIRITTO DEL LAVORO NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(obiettivi)
Il corso di Diritto del lavoro nella pubbliche amministrazioni ha come scopo quello di fornire le conoscenze di base sul rapporto di pubblico impiego a soggetti destinati a svolgere compiti di responsabilità all’interno delle amministrazioni pubbliche o delle società pubbliche. Il corso si propone di evidenziare le principali caratteristiche delle relazioni sindacali e del rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni sottolineando la principali differenze con il rapporto di lavoro privato in ragione delle particolari caratteristiche del datore di lavoro.
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ROMEI ROBERTO
(programma)
AI principi costituzionali che governano il sistema delle fonti di disciplina del rapporto di lavoro pubblico. L’evoluzione normativa del rapporto di lavoro pubblico: dalla legge quadro n. 93/1983 ai decreti legislativi n. 165/2001, n. 150/2009 e n. 75/2017.
(testi)
– L’attuale sistema delle fonti di produzione normativa. I soggetti della contrattazione collettiva; rappresentatività sindacale; oggetto del contratto collettivo e procedura di formazione. Il rapporto tra legge e contratto collettivo. Contratto collettivo integrativo. – Il reclutamento del personale: procedure selettive, assunzione obbligatoria, avviamento dal collocamento pubblico. Contratto individuale di lavoro. Forme contrattuali flessibili. – Inquadramento dei lavoratori e disciplina delle mansioni superiori. Trattamento economico fondamentale ed accessorio; sistema premiante, ciclo di gestione della performance. – Doveri del lavoratore e potere disciplinare; codice di comportamento; procedimenti e sanzioni disciplinari; sospensione cautelare; rapporto tra giudizio penale e procedimento disciplinare. I codici di comportamento. Regime delle incompatibilità – Mobilità del personale; presupposti e procedure; passaggio dei dipendenti per effetto di trasferimento di attività. Mobilità: effetti e garanzie per i lavoratori. Eccedenze di personale e collocamento in disponibilità. – Dirigenza pubblica; accesso alla prima e seconda fascia; disciplina del rapporto – valutazione del dirigente – trattamento economico accessorio – responsabilità del dirigente. Affidamento e revoca degli incarichi dirigenziali. – L’estinzione del rapporto di lavoro. Licenziamento individuale. Risoluzione rapporto di lavoro dirigenziale. M. Esposito, V.Luciani, A. Zoppoli, L.Zoppoli, La riforma dei rapporti di lavorio nelle pubbliche amministrazioni, Giappichelli, 2018
L.Fiorillo, Il diritto del lavoro nel pubblico impiego , Piccin, 2018 |
7 | IUS/07 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810001 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 6 CFU
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ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21802061 -
ECONOMIA DEI TRASPORTI
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DI ALCUNI STRUMENTI DI ANALISI ECONOMICA APPLICATA AI TRASPORTI.
IN PARTICOLARE, VIENE FORNITA AGLI STUDENTI UNA CHIAVE INTERPRETATIVA-METODOLOGICA DEL RAPPORTO ECONOMICO TRASPORTI-TERRITORIO BASATA SUL PRESUPPOSTO CHE IL SISTEMA DEI TRASPORTI RICOPRA UN RUOLO FONDAMENTALE SIA PER LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ INDUSTRIALI E TURISTICHE, SIA PER LA SOSTENIBILITA’ IN AMBITO URBANO.
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MARCUCCI EDOARDO
(programma)
Il corso propone una chiave interpretativo-metodologica del rapporto economico trasporti-territorio, basata sul presupposto che il sistema dei trasporti rappresenta un pre-requisito per lo sviluppo delle attività industriali e turistiche. In quest’ottica il corso affronta le molteplici problematiche che emergono nello studio delle quattro modalità di trasporto, con l’ulteriore obiettivo di delineare un quadro dello stato dell’arte della teoria
(testi)
Più in dettaglio il corso afronta i seguenti temi: I trasporti come dimensione storica e geografica (Economia e trasporti nel XX secolo: cinque fasi storiche; Lo sviluppo mondiale dei trasporti; La congestione: conseguenza dello squilibrio fra i modi) La regolamentazione dei trasporti (La normativa comunitaria; La normativa italiana; L'infrastruttura di trasporti come monopolio naturale; La regolamentazione del mercato delle infrastrutture come problema di agenzia; L'assetto di monopolio naturale; Democrazia deliberativa e regolazione dei trasporti) I costi dei sistemi di trasporto (Il costo opportunità; I prezzi ombra; I costi irrecuperabili; Costi esterni; Classificazione dei costi di trasporto; L'andamento dei costi di trasporto; Costi congiunti e costi connessi nell'offerta di servizi di trasporto; Costo generalizzato di trasporto; I costi della sicurezza nei trasporti) L'analisi dell'offerta infrastrutturale (Natura economica delle infrastrutture di trasporto; Dotazioni infrastrutturali: concetto e finalità; Le reti di trasporto; Economia dei network; L'analisi della capacità di una infrastruttura) Il sistema dei trasporti marittimi (Il mercato del trasporto marittimo; Il trasporto marittimo containerizzato; La capacità di una infrastruttura portuale; L'analisi della competitività portuale; I costi operativi del servizio di trasporto marittimo; Prospettive di sviluppo della portualità italiana ed europea) Il sistema dei trasporti ferroviari (Il trasporto ferroviario italiano; La rete come monopolio naturale; Effetti della liberalizzazione del trasporto ferroviario; La deverticalizzazione e la liberalizzazione; I costi del trasporto ferroviario; Gli altri sistemi di trasporto a guida vincolata) Il sistema di trasporto su gomma (Le strade; I mezzi di trasporto su gomma; Effetti del potenziamento delle infrastrutture di trasporto urbano; Un'analisi economica del congestionamento stradale; I fallimenti del mercato nell'uso della strada e le politiche di correzione; Costo privato, costo sociale del sistema stradale) I sistemi di trasporto aereo (Gli impianti fissi nel trasporto aereo; Il Trasporto aereo fra regolazione e deregolamentazione; La flotta aerea; La gestione della capacità operativa e le tecniche tariffarie; La struttura dei costi nel settore aereo; I servizi di chartering; I vettori low cost; La funzione di produzione del trasporto aereo) L'analisi della domanda di trasporto (Analisi della domanda di mobilità; Modelli a scelta discreta per la stima della domanda di mobilità; Conjoint analysis e stima della domanda di mobilità; Tipologie e progetto delle indagini; Il modello a quattro stadi per la stima della domanda di mobilità) La tariffazione del trasporto (La funzione allocativa delle tariffe ed i limiti dei metodi tradizionali; Sistemi di tariffazione con prezzi di ottimo e discriminazione; Tariffe di trasporto, prezzi di Ramsey e metodi non lineari; L'adozione di tariffe con prezzi di picco; I criteri di regolazione dinamica dei prezzi) La valutazione degli investimenti nel settore dei trasporti (Analisi e sperimentazione degli investimenti nel settore trasporti; Analisi Costi-Benefici (ACB); La valutazione dei beni extra-mercato; Analisi muticriterio). Economia e politica dei sistemi di trasporto, 2008, Fabio Carlucci,Andrea Cirà, Franco Angeli, Milano.
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7 | SECS-P/06 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21810008 -
FINANZA DEGLI ENTI LOCALI ED ECONOMIA SANITARIA
(obiettivi)
L’organizzazione del sistema di governo dell’Italia ha subito un profondo cambiamento caratterizzato da un progressivo decentramento. A partire dalla creazione delle Regioni nel 1970, fino alla riforma del titolo V della Costituzione nel 2001, il governo centrale ha trasferito un numero di funzioni sempre maggiore ai governi locali e ha devoluto poteri e responsabilità alle Regioni. Di qui l’importanza della conoscenza della finanza degli enti decentrati per chi cerca impiego sia nell’amministrazione pubblica, sia in settori privati che abbiano a che fare con l’amministrazione pubblica e per chi intende occuparsi di problematiche sanitarie. Infatti poichè gli enti locali e regionali svolgono un ruolo rilevante in materia sanitaria una parte del corso si occuperà di analizzare il settore Sanitario. Le contraddizioni che emergono tra l’attribuzione alle Regioni della titolarità dell’assistenza sanitaria e l’imposizione di rigidi modelli organizzativi ed il mantenimento a livello centrale di una serie di interventi direttamente gestionali, saranno oggetto di approfondita analisi al fine di capire il rapporto tra Stato, Regioni ed Enti locali nell’organizzazione, nella gestione e nell’erogazione dei servizi sanitari.
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8 | SECS-P/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801873 -
ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO
(obiettivi)
L’analisi economica del diritto è un metodo interdisciplinare applicato per studiare i fondamenti logico-economici delle regole giuridiche e per valutare, anche su basi quantitative, i loro effetti. L’analisi economica può così aiutare a comprendere come le norme debbano essere redatte e interpretate per conseguire determinati obiettivi e come i comportamenti umani reagiscano agli incentivi e ai disincentivi introdotti da quelle norme.
A partire dall’inizio degli anni Sessanta del XX secolo, tutti gli istituti dell’economia di mercato sono stati rivisitati alla luce delle indicazioni offerte dall’analisi economica. Questa è così diventata parte integrante degli studi giuridici in materia di diritto civile e commerciale. Mentre l’affermazione nel campo del diritto privato è ormai incontestata, in altri settori, l’analisi economica costituisce un’ospite inattesa. La sua applicazione allo studio delle regole che disciplinano i comportamenti non di mercato, infatti, costituisce una radicale rottura con la tradizione scientifica di molte branche del diritto. In queste, le premesse teoriche da cui muove l’analisi economica sono a lungo sembrate lontane e il loro utilizzo, a cominciare dalla teoria dei prezzi, è parso ignorare quei limiti morali al mercato su cui implicitamente si fondano molte discipline giuridiche. Applicare l’analisi economica nel campo del diritto pubblico, costituzionale e amministrativo è ancora più complesso che in altri ambiti. Basti pensare alla difficoltà di utilizzare il criterio del calcolo economico quando si analizzano le condotte dei singoli e dei gruppi nella sfera pubblica, secondo un’antica tradizione ispirate esclusivamente a motivazioni ideali e altruistiche. Nonostante queste difficoltà, l’applicazione dell’analisi economica allo studio degli assetti istituzionali, del processo politico e dell’azione amministrativa è oggi il risultato del graduale convergere e della reciproca influenza di una pluralità di orientamenti scientifici che hanno dato sempre maggiore consistenza alla materia. Il corso è, in particolare, dedicato all’analisi economica del diritto amministrativo. In questa prospettiva, fornite le indicazioni di base sugli strumenti concettuali impiegati dall’analisi economica del diritto, saranno affrontati i seguenti argomenti: fondamenti e le dimensioni ottimali dello Stato, i rapporti tra fallimenti del mercato e intervento pubblico, i rischi di un opposto fallimento dello Stato, il ruolo della pubblica amministrazione nel contesto dell’azione collettiva, le logiche del comportamento burocratico, la delega di funzioni all’amministrazione, l’organizzazione industriale dell’amministrazione, gli strumenti di azione della pubblica amministrazione, le tecniche di regolazione dell’attività amministrativa, il funzionamento del sindacato giurisdizionale. |
8 | IUS/09 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801908 -
METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE
(obiettivi)
Il corso si propone di consentire allo studente di conoscere ed utilizzare gli strumenti quantitativi e statistici attraverso i quali viene normalmente svolta l’attività di valutazione delle politiche e dei servizi pubblici. Il rilievo del corso è direttamente correlato con l’importanza sempre maggiore che all’attività di valutazione della spesa pubblica viene attribuita in sede nazionale (esperienza dei Nuclei di valutazione) e in sede comunitaria (esperienza dei Fondi Strutturali).
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Erogato presso
21801908 METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE in Scienze delle pubbliche amministrazioni LM-63 N0 DE CASTRIS MARUSCA
(programma)
Parte Prima
(testi)
Sezione 1 I concetti fondamentali della valutazione delle politiche pubbliche. Le relazioni tra input, output e outcome. Gli indicatori e le tecniche statistiche nelle diverse fasi della valutazione: ex ante, in itinere ed ex post. Sezione 2 Richiami di statistica per l’analisi della valutazione degli effetti. La valutazione degli effetti delle politiche di aiuto agli investimenti: metodi sperimentali e non sperimentali. l’approccio controfattuale e i modelli utilizzati nei metodi non sperimentali. Studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 3 Le politiche regionali e i Fondi Strutturali dell’Unione Europea. La valutazione delle politiche strutturali. Parte seconda Sezione 4 I concetti di: efficienza, produttività, economicità, efficacia, qualità e sostenibilità. Cenni su funzioni di produzione o di costo nella PA e sulla DEA. Studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 5 La valutazione ex-ante dei progetti di investimento pubblici. Studi di fattibilità. Swot Analysis. Analisi costi-benefici. Analisi multicriteria. Metodi e casi esemplificativi. L’analisi di impatto della regolamentazione in Italia: strumentazione tecnica ed esperienza acquisita. Materiale didattico
Parte Prima Sezione 1 Testi 1 (A): A1. A. Martini, M. Sisti, "A ciascuno il suo. Cinque modi di intendere la valutazione in ambito pubblico", Informaires, n.33, Dicembre 2007, pp. 1-9. https://dokodoc.com/queue/a-ciascuno-il-suo-cinque-modi-di-intendere-la-valutazione-in.html A3. M. De Castris, Le fonti statistiche per l’analisi e la valutazione delle politiche, Dispense didattiche, Roma, 2015. A5. European Commission (2013) EVALSED GUIDE: The resource for the evaluation of Socio-Economic Development. cap. 4 Choosing methods and techniques par. Acquiring and using data in evaluation; Creating Indicators and indicator systems pp. 81-88. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf Sezione 2 Testi 2 E E1. A. Martini, M. Sisti (2009), Valutare il successo delle politiche pubbliche, Il Mulino, capp. VI, VII, IX, X, XI, XII. Lettura integrativa: E2. Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. Parte prima. (http://costopa.formez.it/sites/all/files/Valutare%20gli%20effetti%20dellle%20politiche%20pubbliche.pdf) Un manuale di statistica per rivedere concetti di base modello di regressione. Per esempio: Borra Di Ciaccio “Statistica: Metodologie per le scienze economiche e sociali”, McGraw-Hill Education, 2015. Gary Koop “Logica statistica dei dati economici”, Utet, 2001. Sezione 3 Testi 3 C: C1 V. Pupo (2003) La valutazione delle politiche strutturali, Rubbettino.cap.3 (pp. 53-78). C2. F. Busillo, T. Muccigrosso, G. Pellegrini, O. Tarola, F. Terribile (2010) L’impatto della politica regionale sulla crescita delle regioni europee: un approccio basato sul regression discontinuity design. Collana UVAL-DPS, Analisi e studi, N.20. http://www.agenziacoesione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/servizi/materiali_uval/analisi_e_studi/MUVAL_20_Politica_regionale_europea.pdf) Parte seconda Sezione 4 Testi 4 (B): B2. F. Vidoli, Metodi di stima dell’efficienza produttiva e di costo. Rassegna delle principali tecniche di stima ed applicazioni in ambito pubblico. Dispense ad uso didattico, febbraio 2015. Sezione 5 Testi 5 D: D1. Commissione Europea (2003) Guida all’analisi costi-benefici dei progetti di investimento, Bruxelles. capp. 1, 2. (http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/guides/cost/guide02_it.pdf). D3. C. Mazziotta(2011), “La strumentazione quantitativa per l’analisi di impatto della regolazione. Questioni di metodo e applicazioni”, in M. De Benedetto (a cura di), Spiagge in cerca di regole, Collana Arel, Il Mulino, Bologna. D4. European Commission (2013) Evalsed Sourcebook: Method and Techniques cap.11 Multi-criteria Analysis 129-136; cap. 15 Swot Analysis pp.161-164. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf D5. C. Mazziotta (2011), Cenni introduttivi sull’analisi multicriteri, Dispense ad uso didattico, Roma. Integrazione per il programma da 9 CFU, a scelta: M. Sisti (2006) Gli effetti della legge 27/93 della Regione Toscana sull’imprenditoria giovanile, di pp.199-226 in Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. ((http://costopa.formez.it/sites/all/files/Valutare%20gli%20effetti%20dellle%20politiche%20pubbliche.pdf) N.B. Le dispense integrative sono disponibili presso la copisteria 4Appunti, via Chiabrera, 174, tel. 06.59605579. |
8 | SECS-S/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21801994 -
STORIA E TEORIE DELL'INTERVENTO PUBBLICO NELL'ECONOMIA
(obiettivi)
L’obiettivo del corso è quello di dare agli studenti gli strumenti di analisi necessari per comprendere la storia dell’intervento pubblico nell’economia e l’intreccio fra teorie economiche e scelte pubbliche dal ciclo degli imperi all’età contemporanea. Successivamente viene studiato il passaggio dall’intervento pubblico attraverso la produzione a quello attuato attraverso la regolazione in contesti economici caratterizzati da liberalizzazione, privatizzazione e decentramento nel contesto della Nuova macroeconomia Classica. La parte conclusiva del corso è dedicata a ricostruire le principali tappe sia storiche che concettuali attraverso le quali si sono realizzati in Italia il dibattito e l’esperienza dell’intervento pubblico in economia: dalla dichiarazione dell’Unità nel 1861 fino all’adozione delle politiche monetarie e fiscali per contrastare la crisi finanziaria internazionale 2007-2009 e quella di secondo livello che ha colpito i debiti sovrani europei 2010-2015.
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7 | SECS-P/04 | 56 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
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20 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810002 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 2 CFU
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2 | 16 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21801872 -
ANALISI DELLE POLITICHE PUBBLICHE
(obiettivi)
Alla fine del corso gli studenti dovranno avere una buona conoscenza degli argomenti trattati nelle lezioni ed essere capaci non solo di individuare le principali teorie, gli attori, le istituzioni, gli strumenti di policy e le differenti fasi della produzione delle politiche pubbliche, ma anche di valutare criticamente i processi di policy making e l’evoluzione delle politiche derivante dall’impatto di fattori interni e internazionali.
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8 | SPS/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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