22901815 -
STORIA DELLA FILOSOFIA
(obiettivi)
A) SAPER DEFINIRE E USARE SUL PIANO CONCETTUALE LA NOZIONE DI INTERIORITÀ E I CONCETTI AD ESSA CORRELATI. B) ACQUISIRE COMPETENZE DI TIPO STORICO-CULTURALE SULL’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI INTERIORITÀ E SULLE INTERAZIONI TRA SPAZIO DELLA FILOSOFIA E SPAZIO DELLA LETTERATURA NEL PENSIERO MODERNO E CONTEMPORANEO. C) ESSERE IN GRADO DI APPLICARE LE CONOSCENZE E LE COMPETENZE APPRESE ALLA RIFLESSIONE SULLA CONDIZIONE UMANA ATTUALE, ANCHE IN RIFERIMENTO AI CAMPI OVE SI SVOLGE L’INTERVENTO SOCIALE.
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Erogato presso
22901815 STORIA DELLA FILOSOFIA in SCIENZE DELL'EDUCAZIONE (DM 270) L-19 N0 PIAZZA MARCO
( programma)
Il corso intende tracciare un percorso insieme storico e tematico dello sviluppo del concetto di interiorità dalla Modernità ai nostri giorni prestando particolare attenzione alle modalità con cui si è declinata via via la scrittura filosofica della soggettività. Tale sviluppo verrà illustrato per tappe, senza alcuna pretesa di esaustività, soffermandosi su una serie di “casi di studio”. Sul piano storico, oltre a una necessaria premessa volta a individuare nel pensiero greco e cristiano dell’antichità alcuni mattoni di base della nozione di interiorità, particolare attenzione verrà riservata a quei pensatori che dal Cinquecento in poi, da un lato hanno contribuito alla riflessione sull’interiorità e dall’altro hanno praticato una scrittura filosofica ‘di frontiera’, muovendo da Montaigne. Sul piano tematico l’analisi dell’interiorità s’intreccia con il tema della sostanzializzazione dell’io (Cartesio), con quello della labilità dell’io e dell’identità personale (Locke e Hume), con quello dell’autenticità e della trasparenza (Rousseau) e con quello dell’unità e molteplicità dell’io (psicologia positivistica francese, Nietzsche). Sul piano della scrittura sarà prestata attenzione a quegli autori che sconfinano nel campo del letterario o da tale campo si muovono verso quello della filosofia per esprimere in maniera più efficace il loro pensiero sul soggetto (oltre ai già citati Montagine e Rousseau: Maine de Biran, Pessoa, Proust).
( testi)
1) Marco Piazza, Il fantasma dell’interiorità. Breve storia di un concetto controverso, Milano, Mimesis, 2012.
2) Un testo a scelta tra: • Marco Piazza, Alle frontiere tra filosofia e letteratura, Milano, Guerini e Associati, 2003. • Paolo D’Angelo (a cura di), Forme letterarie della filosofia, Roma, Carocci, 2012
3) Un classico a scelta tra: • Agostino, Le Confessioni (limitatamente ai libri I, II, III, X, XI). Edizione consigliata: Rizzoli (classici BUR). • Montaigne, Saggi (limitatamente al capitolo XXXIX del I libro, al capitolo II del III libro e al capitolo X del III libro). Edizione consigliata: Bompiani. • R. Descartes, Discorso sul metodo (testo integrale). Edizione consigliata: Rizzoli (classici BUR). • J.-J. Rousseau, Confessioni (limitatamente ai libri I, II, XII). Edizione consigliata: Rizzoli (classici BUR). • J.-J. Rousseau, Le fantasticherie del passeggiatore solitario (testo integrale). Edizione consigliata: Studio Editoriale (SE).
N.B.: Durante il corso saranno messi a disposizione materiali di lettura nella bacheca elettronica del docente (sotto forma di link o di files direttamente scaricabili).
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M-FIL/06
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36
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Attività formative di base
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ITA |
Gruppo opzionale:
M-PED/03-I ANNO - (visualizza)
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22901798 -
PEDAGOGIA SPECIALE
(obiettivi)
- CONOSCERE LA STORIA E L’EVOLUZIONE DELLA PEDAGOGIA SPECIALE, NONCHÉ IL SUO CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO DI UNA CULTURA DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE. - CONOSCERE LA NORMATIVA, I DOCUMENTI INTERNAZIONALI E NAZIONALI PIÙ RECENTI DOVE RINTRACCIARE NUOVE VISIONI E NUOVE PROSPETTIVE. - SAPER LEGGERE LA REALTÀ PER RILEVARE CRITICITÀ, PROBLEMATICHE IRRISOLTE, DOMANDE EDUCATIVE E SOCIALI, MA ANCHE PUNTI DI FORZA, INTERVENTI EFFICACI, SPERIMENTAZIONI INNOVATIVE. - INDIVIDUARE NEI TESTI SCIENTIFICI, NELLA LETTERATURA, NELLA FILMOGRAFIA, NELLE NARRAZIONI, NELLE RICERCHE PIÙ ATTUALI A PARTIRE DA QUELLE PROMOSSE DALLA CATTEDRA, MODALITÀ DI INTERVENTO DI RELAZIONE E DI CURA DA ESPLORARE.
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M-PED/03
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Attività formative di base
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ITA |
22901800 -
DIDATTICA SPECIALE
(obiettivi)
Il corso intende condurre una riflessione sulle teorie e sulle pratiche di insegnamento-apprendimento in situazioni di difficoltà. In particolare, si vuole promuovere e consolidare una riflessione critica finalizzata alla pratica professionale dell’educatore e, contemporaneamente, favorire conoscenze e competenze metodologiche mirate alla presa in carico dei bisogni educativi speciali. A tal fine saranno affrontati alcuni aspetti del rapporto tra disabilità e comunicazione, rivolgendo una particolare attenzione a strategie creative come l’autobiografia e le artiterapie, metodologie in grado di supportare l’attività immaginativa individuale e di gruppo finalizzata all’integrazione.
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22902406 -
DIDATTICA INTERCULTURALE
(obiettivi)
OBIETTIVI FORMATIVI
DEFINIRE LA DIDATTICA INTERCULTURALE QUALE FORMA DI MEDIAZIONE EDUCATIVA TRA LA CONDIZIONE SOCIO-CULTURALE DEI SOGGETTI CHE APPRENDONO E LA DIMENSIONE GLOBALE DEI SAPERI, DELL’ECONOMIA, DELLA POLITICA, DELLA SOCIETÀ, DELLA CULTURA. INDIVIDUARE, DI CONSEGUENZA, METODI, STRUMENTI E CONTENUTI DI UNA PROSPETTIVA INTERNAZIONALE E INTERNAZIONALISTA NELL’EDUCAZIONE CHE INCLUDA LO STUDIO DELLA STORIA DEL MONDO, DELLE CLASSI LAVORATRICI, DEI MIGRANTI, DELLE DONNE, DELLE MINORANZE. DEFINIRE IL CAMPO TEORICO E PRATICO DELL’EDUCAZIONE INTERCULTURALE IN RELAZIONE AD ALCUNI TEMI DELLA PROSPETTIVA EDUCATIVA GRAMSCIANA: EGEMONIA E PEDAGOGIA, IL RAPPORTO TRA PEDAGOGIA E POLITICA, LE STRUTTURE MATERIALI DELL’IDEOLOGIA, IL “CONFORMISMO DINAMICO”, LA FORMAZIONE POLITECNICA, L’UNITÀ DI LAVORO E ISTRUZIONE, IL NUOVO PRINCIPIO EDUCATIVO. NELLE LETTERE DAL CARCERE, IN PARTICOLARE, SONO PRESENTI UNA DIMENSIONE DIDATTICA ED UNA DIMENSIONE INTERCULTURALE. LA PRIMA È ESPLICITA NEI CONSIGLI E NEI DIALOGHI CON I FIGLI, CON LA MOGLIE E CON LA COGNATA ED È IMPLICITA IN TANTE RIFLESSIONI E BREVI NOTE SU LIBRI, AUTORI, EVENTI STORICI E CULTURALI CHE L’AUTORE RITIENE IMPORTANTE FISSARE E ANALIZZARE (E CHE VERRANNO PIÙ COMPIUTAMENTE ARGOMENTATI NEI QUADERNI DEL CARCERE); LA SECONDA, CHE IN GRAMSCI SI TRADUCE IN UNA PROSPETTIVA INTERNAZIONALE E INTERNAZIONALISTA, ATTIENE ALLA SUA CAPACITÀ DI CONNETTERE LE VICENDE ITALIANE A QUELLE MONDIALI ATTRAVERSO UN CONFRONTO COSTANTE CON EVENTI FONDAMENTALI DELLA MODERNITÀ QUALI L’UMANESIMO E IL RINASCIMENTO, LA RIFORMA, LA RIVOLUZIONE FRANCESE, L’INDUSTRIALISMO, L’AMERICANISMO, LA RIVOLUZIONE RUSSA. LEGGERE E COMPRENDERE UN TESTO LETTERARIO IN PROSPETTIVA INTERCULTURALE E SPERIMENTARE DEI PERCORSI DI DIDATTICA INTERCULTURALE DELLA LETTERATURA.
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22902406-2 -
DIDATTICA INTERCULTURALE
(obiettivi)
Definire la didattica interculturale quale forma di mediazione educativa tra la condizione socio-culturale dei soggetti che apprendono e la dimensione globale dei saperi, dell’economia, della politica, della società, della cultura. Individuare, di conseguenza, metodi, strumenti e contenuti di una prospettiva internazionale e internazionalista nell’educazione che includa lo studio della storia del mondo, delle classi lavoratrici, dei migranti, delle donne, delle minoranze. Definire il campo teorico e pratico dell’educazione interculturale in relazione ad alcuni temi della prospettiva educativa marxista: l’uomo onnilaterale, la formazione politecnica, l’unità di lavoro e istruzione, l’universalità della formazione, l’educazione come fattore di superamento della mercificazione e dell’alienazione, l’internazionalismo e i processi di globalizzazione. Leggere e comprendere un testo letterario in prospettiva interculturale e sperimentare dei percorsi di didattica interculturale della letteratura.
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SANTARONE DONATO
( programma)
Il corso si propone di analizzare i nessi tra didattica, formazione, intercultura e letteratura attraverso l’opera di Franco Fortini. Poeta, narratore, saggista, traduttore, critico letterario, giornalista, pubblicitario, redattore editoriale, insegnante nella scuola e nell’università, militante politico della sinistra marxista, Fortini (1917-1994) incarna quell’ideale di “uomo onnilaterale” capace di connettere diversi ambiti del sapere umano. La didattica, per la costante attenzione che egli ha avuto a misurarsi con la divulgazione delle idee (dal Politecnico di Elio Vittorini alle voci enciclopediche, dalle antologie scolastiche alle trasmissioni radiofoniche sui classici italiani); la formazione, per la radicata convinzione di un sapere orizzontale per tutti, un sapere democratico in cui scoprire “la bellezza di essere intellettuale-frate non prete: fra Cristoforo, non il cardinale Borromeo” (come ebbe a scrivere dopo l’esperienza di insegnamento negli istituti tecnici di Milano e provincia); l’intercultura, per il cosmopolitismo e l’internazionalismo che caratterizzano le poesie e le prose dell’autore e per la sua straordinaria attività di “mediatore culturale” attraverso la traduzione (Milton, Goethe, Kafka, Proust, Brecht, Eluard), consapevole che la storia e la cultura del mondo sono lo sfondo cognitivo per comprendere le esistenze individuali; la letteratura, e la poesia in particolare, quale forma estetica capace di svelare in maniera contraddittoria la miseria e la nobiltà del mondo attraverso un linguaggio in grado di scardinare il piatto conformismo di tanta comunicazione presente nel parlare quotidiano, nei libri, nei media, nei social network. Il corso si propone di affrontare tali nessi partendo dalla lettura, analisi, commento e discussione dell’ultima raccolta di poesie di Franco Fortini, Composita solvantur, un titolo latino che significa, come scrive l’autore, “si dissolva quanto è composto, il disordine succeda all’ordine (ma anche … si dia l’inverso)”. Attraverso la lettura delle poesie di questa raccolta del 1994 sarà possibile aprire dei percorsi di approfondimento su questioni fondamentali della storia e dell’esistenza umana, senza le quali la riflessione e la pratica educativa risulterebbero povere e parziali. Dalla natura e dalla minimalità degli esseri viventi al ricordo di poeti, scrittori e intellettuali interlocutori del poeta; da eventi storici tragici come la prima Guerra del Golfo del 1991 che aprì, scrive Fortini, “nuova èra nelle relazioni internazionali”, ai temi della vecchiaia e della morte; dalla necessità di non perdere la memoria storica (“Proteggete le nostre verità”) alla ricerca di una lingua colta, scarna e percussiva, con improvvisi squarci lirici, che costringe il lettore a fermarsi, a scavare, a riflettere: insomma a fare tutte quelle cose che dovrebbero essere alla base di ogni autentica relazione educativa.
( testi)
1. Franco Fortini, Composita solvantur, il Saggiatore, Milano 2015.2. Donatello Santarone, Le catene che danno le ali. Percorsi educativi tra didattica intercultura letteratura, Le Lettere, Firenze 2013.3. Un testo a scelta tra i seguenti:Mario Alighiero Manacorda, Il principio educativo in Gramsci, Armando, Roma 2015.Howard Gardner, Aprire le menti. La creatività e i dilemmi dell’educazione, Feltrinelli, Milano 2014.Alberto Moravia, Un’idea dell’India, Milano, Bompiani 2000.Pier Paolo Pasolini, L’odore dell’India, Garzanti, Milano 2009.Franco Fortini, Asia Maggiore. Viaggio nella Cina e altri scritti, manifesto libri, Roma 2007.Ken Saro-Wiwa, Sozaboy, Baldini & Castoldi, Milano 2014.
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M-PED/03
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Attività formative di base
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DIDATTICA INTERCULTURALE
(obiettivi)
Definire la didattica interculturale quale forma di mediazione educativa tra la condizione socio-culturale dei soggetti che apprendono e la dimensione globale dei saperi, dell’economia, della politica, della società, della cultura. Individuare, di conseguenza, metodi, strumenti e contenuti di una prospettiva internazionale e internazionalista nell’educazione che includa lo studio della storia del mondo, delle classi lavoratrici, dei migranti, delle donne, delle minoranze. Definire il campo teorico e pratico dell’educazione interculturale in relazione ad alcuni temi della prospettiva educativa marxista: l’uomo onnilaterale, la formazione politecnica, l’unità di lavoro e istruzione, l’universalità della formazione, l’educazione come fattore di superamento della mercificazione e dell’alienazione, l’internazionalismo e i processi di globalizzazione. Leggere e comprendere un testo letterario in prospettiva interculturale e sperimentare dei percorsi di didattica interculturale della letteratura.
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SANTARONE DONATO
( programma)
Il corso si propone di analizzare i nessi tra didattica, formazione, intercultura e letteratura attraverso l’opera di Franco Fortini. Poeta, narratore, saggista, traduttore, critico letterario, giornalista, pubblicitario, redattore editoriale, insegnante nella scuola e nell’università, militante politico della sinistra marxista, Fortini (1917-1994) incarna quell’ideale di “uomo onnilaterale” capace di connettere diversi ambiti del sapere umano. La didattica, per la costante attenzione che egli ha avuto a misurarsi con la divulgazione delle idee (dal Politecnico di Elio Vittorini alle voci enciclopediche, dalle antologie scolastiche alle trasmissioni radiofoniche sui classici italiani); la formazione, per la radicata convinzione di un sapere orizzontale per tutti, un sapere democratico in cui scoprire “la bellezza di essere intellettuale-frate non prete: fra Cristoforo, non il cardinale Borromeo” (come ebbe a scrivere dopo l’esperienza di insegnamento negli istituti tecnici di Milano e provincia); l’intercultura, per il cosmopolitismo e l’internazionalismo che caratterizzano le poesie e le prose dell’autore e per la sua straordinaria attività di “mediatore culturale” attraverso la traduzione (Milton, Goethe, Kafka, Proust, Brecht, Eluard), consapevole che la storia e la cultura del mondo sono lo sfondo cognitivo per comprendere le esistenze individuali; la letteratura, e la poesia in particolare, quale forma estetica capace di svelare in maniera contraddittoria la miseria e la nobiltà del mondo attraverso un linguaggio in grado di scardinare il piatto conformismo di tanta comunicazione presente nel parlare quotidiano, nei libri, nei media, nei social network. Il corso si propone di affrontare tali nessi partendo dalla lettura, analisi, commento e discussione dell’ultima raccolta di poesie di Franco Fortini, Composita solvantur, un titolo latino che significa, come scrive l’autore, “si dissolva quanto è composto, il disordine succeda all’ordine (ma anche … si dia l’inverso)”. Attraverso la lettura delle poesie di questa raccolta del 1994 sarà possibile aprire dei percorsi di approfondimento su questioni fondamentali della storia e dell’esistenza umana, senza le quali la riflessione e la pratica educativa risulterebbero povere e parziali. Dalla natura e dalla minimalità degli esseri viventi al ricordo di poeti, scrittori e intellettuali interlocutori del poeta; da eventi storici tragici come la prima Guerra del Golfo del 1991 che aprì, scrive Fortini, “nuova èra nelle relazioni internazionali”, ai temi della vecchiaia e della morte; dalla necessità di non perdere la memoria storica (“Proteggete le nostre verità”) alla ricerca di una lingua colta, scarna e percussiva, con improvvisi squarci lirici, che costringe il lettore a fermarsi, a scavare, a riflettere: insomma a fare tutte quelle cose che dovrebbero essere alla base di ogni autentica relazione educativa.
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M-PED/03
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Attività formative di base
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