21001995-1 -
DISEGNO DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
Il disegno in architettura è comparabile alla parola nel linguaggio orale; saper parlare e scrivere, e quindi in architettura disegnare, in forma corretta e comprensibile, conosciuta ai nostri interlocutori è premessa fondamentale per potersi rapportare (collaborare e scambiare) con il mondo esterno superando il limite dell'intuizione personale e del sentimento privato. La conoscenza della base grammaticale e lessicale del disegno dell'architettura (nell’inscindibilità delle sue componenti di pensiero e di segno) consente di sperimentare la disponibilità del linguaggio grafico-architettonico di raccontare non solo la realtà oggettiva e materico/dimensionale dell'architettura stessa (esistente o progettata) ma anche di impostare, verificare, esporre, lungo l'intero iter progettuale e di studio, i pensieri formali, le logiche geometriche e proporzionali, le memorie storico linguistiche, i valori simbolici, il significato sotteso, che sostanziano i modi apparenti di essere degli oggetti architettonici e danno ragione logica e metrico dimensionale delle scelte formali e linguistiche che ognuno di essi (pensieri/oggetti) contiene ed esprime. obiettivi: sviluppare la conoscenza teorico-critica e la capacità pratica di corretta utilizzazione delle tecniche e dei metodi di rappresentazione, del significato e del valore delle convenzioni grafiche necessarie alla trasmissione dell'idea di architettura e al suo disegno per il progetto. Conoscenza critico operativa, quindi, del Disegno quale strumento base (sia attuativo che di stimolazione mentale lungo l'intero processo progettuale) per la definizione e messa in forma compiuta dei propri pensieri architettonici; per esprimere, in modo trasmissibile e comparabile, la propria idea di architettura; per lo studio e la comprensione delle forme e dei modi storici di costruzione della città e degli oggetti che la compongono. Così, a fianco di esercitazioni pratiche per l'approfondimento operativo delle leggi di costruzione geometrica e delle tecniche di rappresentazione, si analizzerà ruolo e collocazione reciproca del Disegno e dell'Architettura, tentando di fare ordine su alcune delle correlazioni esistenti tra il Disegno delle forme architettoniche e i modi storici di evoluzione interna sia del processo progettuale individuale, sia della definizione della forma architettonica stessa, sia delle tecniche di rappresentazione grafica storicamente corrispondenti. Metodi di valutazione: verifica delle esercitazioni e delle elaborazioni specifiche del tema individualmente svolto. Disegni che dovranno evidenziare: padronanza delle tecniche di rappresentazione e conoscenza dei modi formali, geometrici, estetici e culturali che sostanziano la disciplina architettonica; capacità di rappresentazione del tema architettonico proposto, dal disegno a mano libera al disegno digitale, dalle proiezioni ortogonali alla rappresentazione della realtà "volumetrico/dimensionale" e della definizione cromatica dei rapporti chiaroscurali e del colore.
Canale: CANALE I
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FARRONI LAURA
( programma)
Il corso è composto da 6 cfu di Disegno e 2 cfu di Rappresentazione digitale, che saranno strettamente integrati.
1. 1. Disegno dal Vero e Rilievo presso Palazzo Spada a Roma, con campagne in situ e successivo lavoro in aula. 2. 2. Disegno per il progetto architettonico con lezioni teoriche e esperienze laboratoriali
Tutte le sezioni di seguito indicate saranno accompagnate dalla teoria che permetterà l’acquisizione dei fondamenti della disciplina del disegno e il raggiungimento degli obiettivi del corso, da verificare in sede di esame.
Tematiche generali 0. Il disegno a mano libera 1. Il disegno di rilievo diretto. Metodologie e costruzioni grafiche 2. Il disegno per il progetto architettonico: dal concept al disegno tecnico codificato 3. Il disegno dei Maestri 4. Analisi grafica dei valori architettonici 5. Il disegno tra arte e scienza: disegno antico, strumenti, teoria della rappresentazione 6. Percezione e comunicazione visiva Argomenti specifici Al fine di sviluppare le tematiche prima indicate si tratteranno i seguenti argomenti:
1. Teoria della misura (cap. di libro) 2. I fondamenti teorici del rilevamento. Il rilevamento architettonico diretto. Eidotipi e procedure (per la pianta e l’alzato di un ambiente familiare) (cap. di libro) 3. Il disegno degli elementi della costruzione (scale, infissi). (dispensa) 4. Rappresentazione simbolica. I codici grafici e loro uso. (cap. libro) 5. I sistemi di quotatura per i grafici di rilievo e di progetto. (dispensa e cap. libro) 6. Il disegno di progetto architettonico: tipi di elaborati, metodi e processo grafico di elaborazione. (cap. libro) 7. L’analisi grafica per la conoscenza dell’opera architettonica. Da applicare al tema fornito dal docente. (dispensa) 8. Percezione e comunicazione visiva. Gli elementi della rappresentazione. Punto, linea, superficie, strutture, tessiture e leggi formali e composizione grafica. (cap. e dispensa) 9. Il disegno dei Maestri: le valenze del disegno tra regola e artificio grafico. (cap. libro e dispense) 10. Il disegno degli ordini classici. Cinque pezzi facili di R. Migliari (estratto rivista) 11. Il disegno dell’antico tra arte e scienza. L’arte del disegno a Palazzo Spada. La prospettiva solida del Borromini: disegno e costruzione. Lezione di chiusura. (libro e saggio in volume)
( testi)
Bibliografia (Corso e modulo)
1. Canciani, Marco. I disegni di Progetto. Costruzioni tipi e analisi. Roma: Città Studi, 2009 2. Architectural Graphic Standards / Student edition /Hedges ; link al catalogo SBA di Ateneo 3. Cervellini, Franco, Partenope, Renato (a cura di). Franco Purini. Una Lezione sul disegno. Roma: Gangemi editore 4. Docci, Mario, Maestri, Diego. Manuale di rilevamento architettonico e urbano. Roma: Laterza, 1994 5. Docci, Maestri, Chiavoni, Emanuela. Saper disegnare l’architettura. Roma: Laterza, 2017 6. De Carlo, Laura e Paris, Leonardo. Le linee curve per l'architettura e il design. Roma: Franco Angeli, 2019 https://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?id=25781 7. De Fiore, Gaspare. Corso di disegno. Roma: Fabbri editore, 1983 8. Farroni, Laura. L'arte del disegno a Palazzo Spada. Roma: De Luca editori d'arte. 2019 9. https://www.academia.edu/4746450/Disegno_come_Modello_Drawing_as_Model_
10. Fasolo, Vincenzo. L’analisi grafica dei valori architettonici. Roma
11. Migliari, Riccardo. Il disegno degli ordini http://www.descriptivegeometry.eu/0_dati/pdf/Migliari/1991_Disegno_ordini.pdf
Saranno fornite indicazioni specifiche sugli estratti da leggere nei testi e di cui si fornirà il pdf
Canale: CANALE II
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CIANCI MARIA GRAZIA
( programma)
Il disegno si pone come ricerca di un'estetica individuale, soggettiva, propria ed in qualche modo unica; è quindi una conquista di una propria autonomia, di una propria libertà espressiva. Le operazioni grafiche hanno, infatti, la caratteristica di unire indissolubilmente la tecnica esecutiva, intesa come operatività manuale, e il pensiero astratto. Da questo connubio discende la condizione esclusiva del disegno di riguardare tutte le arti ed in qualche modo anche la trasversalità del suo insegnamento a tutte le formazioni professionali o lauree nelle discipline creative. disegno deve essere inteso, secondo la sua più antica tradizione accademica, come metalinguaggio progettuale (condiviso tra le arti), cioè come sapere che riguarda la dimensione figurativa - e dunque comunicativa (rappresentativa) della costruzione architettonica. nel processo didattico l'apprendimento del disegno contribuisce alla formazione di una precisa coltura figurativa dell'architetto ed è necessariamente collocato a cavallo tra la progettazione e la storia. Il corso si propone di approfondire, di sperimentare le tecniche della rappresentazione, finalizzate alla conoscenza, alla lettura, al rilievo diretto, all'analisi, all'ideazione dell'architettura. Non si potrà imparare a disegnare perfettamente nel poco tempo a disposizione; l'esercizio del disegno e l'apprendimento di questo è un appassionante e continuo sforzo che si fa da soli e che dovrebbe accompagnarci per tutta la vita; il corso cercherà però di dare le basi per comprendere e rafforzare le proprie modalità espressive attraverso il disegno: con l'applicazione delle varie tecniche, grazie alle indicazioni dirette e pratiche date durante le esercitazioni, per mezzo dello studio, dell'osservazione e del ri-disegno di casi emblematici dell'architettura e dell'arte sia classica che contemporanea. Attraverso queste esercitazioni, verrà favorita la definizione di una propria espressività grafica, aiutando così a comprendere come sia indispensabile il disegno per esprimere le proprie idee e per il progetto. Scorrendo i testi dedicati ai maestri dell'architettura, da Palladio ad Aldo Rossi, da Leonardo a Le Corbusier, il nostro interesse è attratto dalle immagini delle opere ma, spesso, ancora di più dai disegni, cioè dalla rappresentazione grafica delle loro idee. All'interno delle piante, dei prospetti sono indissolubilmente racchiusi i concetti compostivi, strutturali, tecnologici e formali che li hanno resi paradigmatici nel mondo dell'architettura. Il disegno in qualsiasi forma eseguito, dallo schizzo al più asettico rendering computerizzato, è una delle conoscenze strettamente indispensabile all'architetto per attuare la precisa stesura delle proprie idee. Che l'architettura si apprenda e si comunichi disegnando le architetture è pratica ovvia, ma non lo è allo stesso tempo la coscienza del disegno come espressione della mente e dell'anima. La prima parte del corso approfondirà quindi la conoscenza del disegno a mano libera, una procedura che allude al passato ma che ha estimatori illustri anche nel contemporaneo, un particolare spazio sarà dedicato al disegno dal vero, allo schizzo, al disegno prospettico e al rilievo a vista. Nella seconda parte si sperimenteranno le diverse tecniche di rappresentazione contemporanea e non, come esercizio complesso d'interpretazione della realtà, si passerà dalla china alla matita, dal carboncino all'acquerello, dalla sanguigna ai pantoni, su supporti di volta in volta differenti. Ogni lezione sarà preceduta da un’esercitazione svolta nell'aula o in esterno alla presenza del docente che fornirà chiarimenti pratici sulla sua esecuzione. Sono previste verifiche intermedie ed è richiesta la presenza alle lezioni e alle esercitazioni.
Il materiale verrà indicato dal docente durante le lezioni.
( testi)
- R. Arnheim, arte e percezione visiva, milano 1965 - Licisco Magagnato-Paola Marini (a cura di), Andrea Palladio. I quattro libri dell’architettura, Il polifilo, Milano 1980 - M. De Simone, Disegno, rilievo, progetto. Il disegno delle idee, il progetto delle cose, Roma 1990 - F. Moschini e G. Neri, Dal progetto. Scritti teorici di Franco Purini 1966-1991, Roma 1992 - G. Anceschi, L’oggetto della raffigurazione, Milano 1992 - E. E. Viollet Le Duc, Storia di un disegnatore, Venezia 1992 - aa.vv., Teorie e metodi del disegno, città-studi, Milano 1994. - aa.vv., Il disegno come idea, Roma 1996 - G. De Fiore, Storia del disegno, Milano 1997 - M. Docci e D. Maestri; Scienza del disegno, Torino 2000 - aa.vv., Il disegno dell' architettura fra tradizione e innovazione, Roma 2002 - Anna Sgrosso, Rinascimento e barocco, in De Rosa-Sgrosso-Giordano, La geometria nell’immagine. Storia dei metodi di rappresentazione, utet, Torino 2002 - M.G. Cianci, La rappresentazione del paesaggio. strumenti e procedure per l' analisi e la rappresentazione del paesaggio, firenze 2008-i materiali (immagini, schemi, riferimenti e approfondimenti tematici) usati dal docente a supporto delle comunicazioni saranno messi a disposizione per l'eventuale riproduzione durante il corso che si svolgerà nel primo semestre e durante il quale saranno fornite indicazioni bibliografiche specifiche. sito web: 100disegni.blogspot.com
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ICAR/17
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
Gruppo opzionale:
COMUNE Orientamento unico DISCIPLINE A SCELTA DELLO STUDENTE 2021/2022 - (visualizza)
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21002135 -
BIM - TECNICHE PARAMETRICHE DI PROGETTAZIONE
(obiettivi)
Il corso intende introdurre gli studenti alle nuove modalità operative della progettazione contemporanea, legate alla introduzione di ambienti digitali di lavoro, e alle diverse relazioni tra attori che li animano. L'esame parte dalla esposizione diretta degli studenti a software avanzati di modellazione oggi genericamente definiti BIM (Building Information Modeling), ma di fatto appartenenti al più vasto ambito della simulazione e della modellazione parametrica. In particolare il corso evidenzia i legami e le evoluzioni che la progettazione architettonica ottiene dalla possibilità di interagire direttamente, negli ambienti digitali con altri ambiti quali la produzione diretta a controllo numerico dei componenti, la simulazione energetica e strutturale, il controllo dei costi. Tale nuovo ambito di progettazione "simulativo" avvicina la progettazione architettonica ai metodi, alle consuetudini e alle possibilità di alta integrazione più caratteristiche di altri settori come l'industria automobilistica, o genericamente il settore meccanico, da cui non a caso provengono molti dei software oggi "trasferiti" all'ambito architettonico. Il corso quindi stimola gli studenti ad esplorare le innovazioni di processo, di prodotto e di forma collegate ai
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CONVERSO STEFANO
( programma)
Il corso propone temi di progettazione ispirati al mondo della costruzione digitale "a oggetti", struttura software tipica degli ambienti di modellazione parametrica, che viene introdotta stabilendo un rapporto con la strutturazione di una consapevolezza tettonica della forma e dei rapporti tra le parti. Gli studenti vengono esposti a tutta la innovazione digitale applicata all'architettura in termini di possibilità simulative, produttive e di uso, mediante la descrizione critica di diversi esempi di architettura contemporanea visti anche in prospettiva storica. Il corso mantiene sempre, però un legame diretto con la sperimentazione diretta degli strumenti software, scelti in ambiente BIM (Building Information Modeling), nella consapevolezza che solo la sperimentazione diretta e l'azione aprono a una piena consapevolezza della cultura digitale.
( testi)
Stefano Converso, SHoP Architects. Collaborazioni costruttive in digitale, Collana IT Revolution in Architettura, Edilstampa, Roma, 2008
Maurizio Gargano, Forma e materia. Ratiocinatio e Fabrica nell’architettura dell’età moderna, Officina edizioni, Roma, 2007
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4
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ICAR/14
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50
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21002134 -
ARTI CIVICHE
(obiettivi)
LE TEORIE E LA STORIA DEL RESTAURO DALLA FINE DEL SETTECENTO A TUTTO IL NOVECENTO IN ITALIA E IN EUROPA. L'AREA ROMANA COME CASO DI STUDIO PER APPROFONDIRE LE DIVERSE FASI E I MOLTI MODI DI INTERPRETAZIONE DELL'ARCHITETTURA STORICA E DELLA CITTÀ STRATIFICATA. IL CORSO SI ARTICOLA IN LEZIONI, ESERCITAZIONI E SOPRALLUOGHI ANCHE NEI CANTIERI DI RESTAURO.
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Erogato presso
21002134 ARTI CIVICHE in Architettura - Progettazione architettonica LM-4 N0 CARERI FRANCESCO
( programma)
L’obiettivo del corso è l’esplorazione e la riappropriazione della città attraverso le arti. Si svolgerà interamente nello spazio urbano impiegando camminate, azioni performative, installazioni. Il Corso insegna a perdersi, a riconoscere l’arte della scoperta, dell’incontro con l’Altro. Propone il camminare come modalità di ricerca, ha l’intento di riattivare negli studenti e negli abitanti le loro innate capacità di trasformazione creativa dello spazio in cui abitano, di ricordargli che hanno un corpo e dei desideri con cui lo possono modificare. Nei primi giorni del corso ci sarà una fase introduttiva sul rapporto tra arti e città, tra arti e nomadismo, sulle pratiche condotte da Francesco Careri insieme a Stalker a Roma negli ultimi venti anni. In seguito si avvierà la fase peripatetica, attraverso delle lunghe camminate senza meta, con l'intento di perdersi coscientemente nella città. In questa fase ci saranno alcune regole da seguire: non si cammina nei marciapiedi né nell'asfalto; non si può mai tornare indietro; non si crede nella proprietà privata; ma soprattutto: chi perde tempo guadagna spazio. Si cercherà di stare alle spalle della città costruita, lungo i margini ed i confini, per ricostruire un filo unitario ai frammenti di città separate in cui viviamo. Ma si procederà in modo strabico, verso una meta e verso ciò che lo distoglie dalla meta, disponendosi agli incidenti di percorso, alla possibilità di inciampare e di sbagliare strada. Si cercherà di prendere la città di sorpresa, in modo indiretto, laterale, ludico, non funzionale, di inciampare in territori inesplorati dove nascono nuovi interrogativi. Si chiederà agli studenti di provare a guardare la realtà “con la testa sotto le gambe”, di ribaltare i punti di vista, di produrre luoghi attraverso le proprie azioni, di trasformare insieme agli abitanti i propri spazi di vita, con interventi materiali ed immateriali, di trovare delle modalità inedite con cui raccontarli.
( testi)
molte informazioni sui contenuti e i risultati dei corsi degli ultimi anni si trovano nel blog: http://articiviche.blogspot.com/
testi da adottare - FRANCESCO CARERI, WALKSCAPES. EL ANDAR COMO PRÀCTICA ESTÉTICA / WALKING AS AN AESTHETIC PRACTICE, EDITORIAL GUSTAVO GILI, BARCELLONA 2002, TRAD IT. WALKSCAPES. IL CAMMINARE COME PRATICA ESTETICA, EINAUDI, TORINO 2006. - BRUCE CHATWIN, THE SONGLINES (1987), TRAD. IT. LE VIE DEI CANTI, ADELPHI, MILANO, 1988
Testi consigliati : - FRANCESCO CARERI, LORENZO ROMITO, CAMPUS ROM, ALTRIMEDIA EDIZIONI, MATERA 2017 - ANNA DETHERIDGE, SCULTORI DELLA SPERANZA. L'ARTE NEL CONTESTO DELLA GLOBALIZZAZIONE, EINAUDI 2012 - AA.VV., INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA 1958-69, NAUTILUS/STAMPATRE, TORINO, 1994 - FRANCESCO CARERI, CONSTANT / NEW BABYLON, UNA CITTÀ NOMADE, TESTO & IMMAGINE, TORINO, 2001 - FRANCO LA CECLA., PERDERSI, L'UOMO SENZA AMBIENTE, LATERZA, BARI, 1988 - PETER LANG, A CURA DI., SUBURBAN DISCIPLINE, PRINCETON ARCHITECTURAL PRESS, NEW YORK, 1997 - ROSALIND KRAUSS, PASSAGES IN MODERN SCULPTURE, MIT PRESS, 1981, TR. IT. PASSAGGI, BRUNO MONDADORI, MILANO, 1998
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4
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ICAR/14
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50
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21002138 -
STUDI URBANI, SPAZIO E COMUNITA'
(obiettivi)
Dare agli studenti le competenze fondamentali per una comprensione critica dei problemi urbani e confrontarli con il ruolo dell'approccio architettonico.
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Erogato presso
21002138 STUDI URBANI, SPAZIO E COMUNITA' in Architettura - Progettazione urbana LM-4 CAUDO GIOVANNI
( programma)
Il processo di individualizzazione della società è assimilato al progressivo processo di frammentazione della città, alla sua divisione in parti. Eppure, se si guarda alla realtà urbana, alle pratiche, non manca la possibilità di una diversa descrizione della realtà urbana. Una descrizione che non nega la centralità dell’individuo ma ne restituisce un significato diverso da quello meramente individualistico/competitivo che si vuole prevalente. Forme di associazione e di comunità sembrano tornare all’interno dei contesti urbani, non solo di quelli dei paesi in via di sviluppo ma nelle principali metropoli. Allo stesso tempo lo spazio, principalmente quello del quartiere - lo spazio di prossimità, è tornato ad essere tema del progetto della città contemporanea. Densificazione e rigenerazione di quartieri esistenti fanno sì che il rapporto tra luogo e comunità ritorni ad essere un nodo essenziale degli studi urbani. Che cos’è il quartiere oggi nella città contemporanea? Come si progetta o si trasforma un quartiere? In che rapporto stanno la costruzione dello spazio e quella della comunità o il suo radicamento?
Il corso si propone di fornire agli studenti le basi per una comprensione critica delle problematiche urbane e di poter confrontare queste con il ruolo che il progetto può avere nel predisporre le soluzioni. La struttura del corso e gli argomenti affrontati consentono allo studente di collocare la propria esperienza didattica dialogando con i temi dell’architettura e con quelli degli studi urbani stabilendo le possibili connessioni e relazioni e costruendosi così una visione d’insieme.
Il corso incoraggia un approccio argomentativo delle problematiche della condizione urbana contemporanea attraverso la conoscenza delle pratiche, la teorizzazione e la sperimentazione progettuale. Agli studenti verrà richiesto di lavorare in differenti contesti urbani. Il corso prevede la restituzione delle letture dei testi e le elaborazioni teorico-pratiche sul tema del rapporto tra spazio e comunità nella città contemporanea assumendo come ambito di lavoro il tema dell’abitare.
( testi)
I testi sono quelli che saranno oggetto delle letture svolte in aula, e saranno indicate di volta in volta. A titolo esemplificativo: Massimo Cacciari, La città, Pazzini Leonardo Benevolo, La cattura dell'infinito, Laterza Giovanni Ferraro, Il libro dei luoghi, Jaka book Roberto Esposito, Communitas, Einaudi Michel Foucault, Spazi altri, i luoghi delle eterotopie (a cura di) S. Vaccaro, Mimesis Francesco Remotti, Contro l'identità, Laterza
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8
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ICAR/21
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100
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21010027 -
COMPLEMENTI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE - STRUTTURE DI LEGNO
(obiettivi)
Il corso di Complementi di progettazione strutturale - strutture di legno si avvale della partecipazione di esperti di strutture in legno. il principale obiettivo è l'acquisizione delle conoscenze di base relative al comportamento meccanico del legno utilizzato come materiale da costruzione e dei principali elementi e sistemi strutturali con esso realizzati. Padronanza di basilari strumenti operativi per la verifica della sicurezza strutturale, criteri di progetto e verifica degli elementi tali da consentire il progetto di tipologie costruttive semplici. A tal fine è richiesto lo sviluppo di un'esercitazione progettuale che ha come oggetto una passerella pedonale in legno.
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Erogato presso
21010027 COMPLEMENTI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE - STRUTTURE DI LEGNO in Architettura - Progettazione architettonica LM-4 FOLLESA Maurizio
( programma)
• Proprietà fisiche e meccaniche del legno, difetti e metodi di classificazione, anisotropia e relazioni legno-acqua, durabilità, biodegradamento e preservazione. Ispezione e diagnosi su edifici esistenti. • Legno e prodotti derivati per uso strutturale. • Tipologie strutturali. Edifici multipiano a struttura di legno, comportamento strutturale e criteri di progettazione. Sostenibilità e filiera corta. Esempi di realizzazioni. • Dimensionamento e verifica (SLU e SLE) di elementi strutturali e unioni. • Resistenza al fuoco e al sisma. La ricerca scientifica sugli edifici in legno: prove sperimentali ed esperienze effettuate. • Strutture di legno su edifici in muratura: consolidamento ed adeguamenti strutturali.
( testi)
1. Linee guida per l’edilizia in legno in Toscana – AA.VV. Regione Toscana 2009. 2. Le presentazioni fornite durante le lezioni 3. Libro "Appunti per le Costruzioni in Legno: normativa, progettazione e buone pratiche di cantiere" 4. Manuali di progettazione 5. Normative di riferimento (NTC 2018 e Circolare, Eurocodice 5, CNR-DT 206: 2018, articolo su nuova versione Eurocodice 8)
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4
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ICAR/09
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50
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21010043 -
STORIA E METODI DI ANALISI DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
LA CONOSCENZA DELLE ARCHITETTURE DEL PASSATO - ACQUISITA ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE MOTIVAZIONI, DEL CONTESTO STORICO E DELLE CARATTERISTICHE PROGETTUALI DELLE OPERE – HA UN’IMPORTANZA FONDAMENTALE NEL CONTRIBUIRE AD ACCRESCERE LE CAPACITÀ DEGLI STUDENTI DI “LEGGERE” L’ARCHITETTURA E DI COMPRENDERNE GLI ASPETTI PROGETTUALI E LE TECNICHE. L’OFFERTA AMPIA DI CORSI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA NASCE DA QUESTA CONVINZIONE. IL CORSO DI STORIA E METODI DI ANALISI DELL'ARCHITETTURA SI PONE L'OBIETTIVO DI RIPERCORRERE CRITICAMENTE IL PROCEDIMENTO COMPOSITIVO - IDEOLOGICO, METODICO E PROGETTUALE - CHE SI TROVA ALL'ORIGINE DELL'OPERA ARCHITETTONICA ED È DIRETTO AD UNA UTENZA CULTURALE GIÀ CONSAPEVOLE DEL RUOLO DELLA STORIA DELL'ARCHITETTURA NELL'AMBITO DEL PROCESSO PROGETTUALE QUALI GLI STUDENTI DELL'ULTIMO CICLO. IN PARTICOLARE, È PROPRIO SU QUESTO ASPETTO DELLA PARTECIPAZIONE DEL MEDIUM STORICO ALLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA NEL CORSO DEI SECOLI - ESCLUDENDO OVVIAMENTE L'UTILIZZAZIONE DI SEMPLICI STILEMI COME REPERTORIO-CATALOGO E PRIVILEGIANDO INVECE LA LEZIONE METODOLOGICA DEL PASSATO - CHE VERTONO I PRINCIPI DETERMINANTI DEL TAGLIO CONOSCITIVO CHE SI INTENDE DARE AGLI ARGOMENTI CHE SARANNO AFFRONTATI. STABILITA QUINDI PRELIMINARMENTE L'INTENZIONE DI CONSIDERARE SOPRATTUTTO L'EVOLUZIONE STORICA DEL METODO PROGETTUALE, NEL CORSO DELLE LEZIONI SARANNO AFFRONTATI IN MANIERA DETTAGLIATA IL LINGUAGGIO, I CRITERI PROGRAMMATICI E LE MOTIVAZIONI - ANCHE IDEOLOGICHE - RISCONTRABILI NELL'ARCO STORICO COMPRESO TRA IL QUATTROCENTO E IL CONTEMPORANEO.
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SCIMEMI MADDALENA
( programma)
Il corso di Storia e metodi di analisi dell’architettura si pone l’obiettivo di ripercorrere criticamente il percorso compositivo – ideologico, metodico e progettuale – che si trova all’origine dell’opera architettonica ed è diretto principalmente ad un'utenza culturale già consapevole del ruolo della storia dell'architettura. Una serie di lezioni frontali, in un arco storico compreso tra il Quattrocento e il Contemporaneo, affronta in maniera dettagliata il linguaggio, i criteri programmatici e le motivazioni – anche ideologiche – riscontrabili nei principali architetti della cultura occidentale. Parallelamente, il corso intende presentare agli studenti una serie di modelli di interpretazione storiografica ritenuti significativi per competenze scientifiche, obiettivi di ricerca, metodi di indagine e ambito cronologico. Testi, rappresentazioni e manufatti - dai trattati del Quattrocento ai manifesti del Moderno, alle utopie delle Neoavanguardie del secondo dopoguerra – vengono ridiscussi secondo una prospettiva storico critica, aggiornando la letteratura e mettendo in relazione diverse discipline ed espressioni artistiche, con particolare riguardo al disegno “diagrammatico”.
( testi)
Rafael Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti, Allemandi, Torino, 1999 (*). Joan Ockman (ed.), Architecture, culture: 1943-1968, Rizzoli, New York, 1993. John Summerson, Il linguaggio classico dell’Architettura, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, 1970. Manfredo Tafuri, Teorie e storia dell’architettura, Laterza, Roma-Bari, 1968.
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4
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ICAR/18
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50
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21010044 -
ROMA-MADRID. CASA E CITTA' - MADRID-ROMA. CASA Y CIUDAD
(obiettivi)
Il Corso ha l’obiettivo di: - consolidare le conoscenze degli studenti sul tema della casa collettiva, con particolare riferimento alle sperimentazioni proposte dalla cultura architettonica a Roma e a Madrid dall’inizio del XX secolo e agli anni più recenti; - rafforzare la consapevolezza degli studenti sul ruolo che l’abitazione collettiva ha avuto e può avere nella formazione di uno spazio urbano di qualità, in grado di suscitare negli abitanti un senso di identificazione e di appartenenza; - promuovere il confronto tra architetture e città come metodo di ricerca utile alla progettazione architettonica. - promuovere gli scambi tra studenti europei e l’internazionalizzazione della didattica.
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FARINA MILENA
( programma)
Il Corso prevede una serie di lezioni centrate sul tema della casa collettiva, con riferimento particolare alle sperimentazioni proposte dalla cultura architettonica a Roma e a Madrid dall’inizio del XX secolo agli anni più recenti. Le lezioni tenderanno a mettere in evidenzia le forme che l’abitare collettivo ha assunto nel corso delle diverse stagioni e nelle ricerche dei protagonisti della scena architettonica che hanno operato nelle due città, con una specifica attenzione al tema della forma urbana e del rapporto tra casa e città. Il caso di Roma assume in questo quadro un valore emblematico, dal momento che la città è stata nel corso del Novecento un campo di sperimentazione particolarmente fertile nel quale l’abitare collettivo ha assunto forme estreme e originali che vanno dall’enfatizzazione della scala domestica e individuale nei primi piani Ina Casa alla scala monumentale dei grandi interventi degli anni Settanta in cui prevale la dimensione collettiva. Ma Roma nel corso del Novecento è stata anche oggetto di pratiche spontanee di “colonizzazione” degli spazi urbani, attraverso le quali il domestico si infiltra tra gli antichi monumenti presenti nel suo vasto territorio. L’ambiguità dei rapporti tra domesticità e persistenza materiale dei monumenti, che la città stessa ha favorito e promosso nel corso della sua storia, può essere a ragione considerata uno dei caratteri specifici dell’abitare romano, conseguenza di pratiche che possono essere analizzate e codificate come fonte di ispirazione per il progetto contemporaneo. La lunga fase di sperimentazione sull’abitazione collettiva a Roma si esaurisce negli anni Ottanta del secolo scorso. Nonostante la città continui a crescere attraverso la costruzione di nuclei residenziali, non si registrano ricerche progettuali significative (salvo casi sporadici). Al contrario, Madrid è stata interessata negli ultimi decenni da una ricca sperimentazione sul tema della casa collettiva, che ha coinvolto la cultura architettonica locale e internazionale nella progettazione di interi insediamenti. Le pratiche promosse dalla Empresa Municipal de la Vivienda y el Suelo (EMVS) attraverso concorsi aperti e inviti ad architetti internazionali hanno consolidato la città come laboratorio di sperimentazione e riflessione a scala globale sulle nuove forme dell’abitare collettivo. Gli esiti più noti, e anche più controversi, come l’edifio Mirador a Sanchinarro o le realizzazioni guidate dai progetti di Tom Mayne (Morphosis), David Chipperfiled, Wiel Arets o Ricardo Legorreta, si sono presentati come elementi di confronto e di rinnovo per una ricerca nella quale importanti architetti locali come Amann, Cánovas e Maruri, Soto e Maroto, Espegel e Fisac, Burgos e Garrido, Blanca Lleó, Ábalos e Herreros, o Frechilla e Peláez, hanno partecipato con contributi sempre significativi. Il Departamento de Proyectos Arquitectónicos, Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid – ETSAM si è inoltre distinto per la sua ricerca su questo tema, in particolare attraverso le attività dei Gruppi di Ricerca GIVCO (Grupo de Investigación en Vivienda Colectiva) con Carmen Espegel come ricercatore principale e con la rilevante partecipazione di professori come Andrés Cánovas e José María de Lapuerta, e NuTAC (Nuevas Técnicas Arquitectura Ciudad), con José María Ezquiaga come ricercatore principale e contributi attraverso i lavori diretti da Sergio Martín Blas. Il parallelo tra ricerca e pratica costruita di questi e altri professori nel campo dell’abitazione collettiva contemporanea permette di identificare Madrid, e il Departamento de Proyectos della ETSAM, come un socio di straordinario interesse nel promuovere la formazione degli studenti nel progetto abitativo.
( testi)
M. Farina (a cura di), Studi sulla casa urbana. Sperimentazioni e temi di progetto, Gangemi, Roma 2009 A. Cánovas, C. Epegel, J. M. De Lapuerta, C. Martínez Arroyo, R. Penjeam, Vivienda Colectiva en España. 1992- 2015. TC cuadernos, Valencia, 2017 S. Martín Blas et al. (Editores). Holanda en Madrid: social housing and urban regeneration. Mairea libros, Madrid, 2014
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PALMIERI VALERIO
( programma)
Il Corso prevede una serie di lezioni centrate sul tema della casa collettiva, con riferimento particolare alle sperimentazioni proposte dalla cultura architettonica a Roma e a Madrid dall’inizio del XX secolo agli anni più recenti. Le lezioni tenderanno a mettere in evidenzia le forme che l’abitare collettivo ha assunto nel corso delle diverse stagioni e nelle ricerche dei protagonisti della scena architettonica che hanno operato nelle due città, con una specifica attenzione al tema della forma urbana e del rapporto tra casa e città. Il caso di Roma assume in questo quadro un valore emblematico, dal momento che la città è stata nel corso del Novecento un campo di sperimentazione particolarmente fertile nel quale l’abitare collettivo ha assunto forme estreme e originali che vanno dall’enfatizzazione della scala domestica e individuale nei primi piani Ina Casa alla scala monumentale dei grandi interventi degli anni Settanta in cui prevale la dimensione collettiva. Ma Roma nel corso del Novecento è stata anche oggetto di pratiche spontanee di “colonizzazione” degli spazi urbani, attraverso le quali il domestico si infiltra tra gli antichi monumenti presenti nel suo vasto territorio. L’ambiguità dei rapporti tra domesticità e persistenza materiale dei monumenti, che la città stessa ha favorito e promosso nel corso della sua storia, può essere a ragione considerata uno dei caratteri specifici dell’abitare romano, conseguenza di pratiche che possono essere analizzate e codificate come fonte di ispirazione per il progetto contemporaneo. La lunga fase di sperimentazione sull’abitazione collettiva a Roma si esaurisce negli anni Ottanta del secolo scorso. Nonostante la città continui a crescere attraverso la costruzione di nuclei residenziali, non si registrano ricerche progettuali significative (salvo casi sporadici). Al contrario, Madrid è stata interessata negli ultimi decenni da una ricca sperimentazione sul tema della casa collettiva, che ha coinvolto la cultura architettonica locale e internazionale nella progettazione di interi insediamenti. Le pratiche promosse dalla Empresa Municipal de la Vivienda y el Suelo (EMVS) attraverso concorsi aperti e inviti ad architetti internazionali hanno consolidato la città come laboratorio di sperimentazione e riflessione a scala globale sulle nuove forme dell’abitare collettivo. Gli esiti più noti, e anche più controversi, come l’edifio Mirador a Sanchinarro o le realizzazioni guidate dai progetti di Tom Mayne (Morphosis), David Chipperfiled, Wiel Arets o Ricardo Legorreta, si sono presentati come elementi di confronto e di rinnovo per una ricerca nella quale importanti architetti locali come Amann, Cánovas e Maruri, Soto e Maroto, Espegel e Fisac, Burgos e Garrido, Blanca Lleó, Ábalos e Herreros, o Frechilla e Peláez, hanno partecipato con contributi sempre significativi. Il Departamento de Proyectos Arquitectónicos, Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid – ETSAM si è inoltre distinto per la sua ricerca su questo tema, in particolare attraverso le attività dei Gruppi di Ricerca GIVCO (Grupo de Investigación en Vivienda Colectiva) con Carmen Espegel come ricercatore principale e con la rilevante partecipazione di professori come Andrés Cánovas e José María de Lapuerta, e NuTAC (Nuevas Técnicas Arquitectura Ciudad), con José María Ezquiaga come ricercatore principale e contributi attraverso i lavori diretti da Sergio Martín Blas. Il parallelo tra ricerca e pratica costruita di questi e altri professori nel campo dell’abitazione collettiva contemporanea permette di identificare Madrid, e il Departamento de Proyectos della ETSAM, come un socio di straordinario interesse nel promuovere la formazione degli studenti nel progetto abitativo.
( testi)
AA. VV., L’INA-CASA al IV congresso Nazionale di Urbanistica, Società Grafica Romana, Roma 1953 L. Beretta Anguissola (a cura di), I 14 anni del Piano INACASA, Staderini, Roma 1963 R. Venturi, Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo, Roma 1966 L. Quaroni, Immagine di Roma, Laterza, Bari 1969 B. Regni, M. Sennato, Innocenzo Sabbatini: architetture tra tradizione e rinnovamento, Kappa, Roma 1982 A. Clementi, F. Perego (a cura di), La metropoli «spontanea». Il caso di Roma 1925-1981: sviluppo residenziale di una città dentro e fuori dal piano, Dedalo, Roma 1983 AA.VV., Case romane. La periferia e le case popolari, CLEAR, Roma 1984 C. Cocchioni, M. De Grassi, La casa popolare a Roma. Trent’anni di attività dell’I.C.P., Kappa, Roma 1984 AA.VV., L’attuazione dei piani di edilizia residenziale pubblica. Roma 1964-1987, Officina edizioni, Roma 1998 AA.VV. (a cura di), Guida ai quartieri romani INA Casa, Gangemi, Roma 2002 AA.VV., Abitare la periferia. L'esperienza della 167, Camera di Commercio, Roma 2007 M. Farina (a cura di), Studi sulla casa urbana. Sperimentazioni e temi di progetto, Gangemi, Roma 2009 M. Farina (a cura di), Housing conference. Ricerche emergenti sul tema dell'abitare, Gangemi, Roma 2009 M. Farina, L. Villani, Borgate romane. Storia e forma urbana, Libria, Melfi 2017
A. Cánovas, C. Epegel, J. M. De Lapuerta, C. Martínez Arroyo, R. Penjeam, Vivienda Colectiva en España Siglo XX (1929-1992). TC Cuadernos, Valencia, 2013. A. Cánovas, C. Epegel, J. M. De Lapuerta, C. Martínez Arroyo, R. Penjeam, Vivienda Colectiva en España. 1992- 2015. TC cuadernos, Valencia, 2017. S. Martín Blas et al. (Editores). Holanda en Madrid: social housing and urban regeneration. Mairea libros, Madrid, 2014. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín. A pie de calle: vivienda social y regeneración urbana. Arcadia Mediática, Madrid, 2018. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín, et al., I+D+VS: futuros de la vivienda social en 7 ciudades, Fundación Arquitectura COAM y Ministerio de Fomento (ISBN: 978-84-96656-74-1), 2011. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín. Arquitecturas VIS: vivienda de interés social en seis ciudades iberoamericanas. Lampreave, Madrid, 2018.
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CANOVAS ALCARAZ ANDRES
( programma)
Il Corso prevede una serie di lezioni centrate sul tema della casa collettiva, con riferimento particolare alle sperimentazioni proposte dalla cultura architettonica a Roma e a Madrid dall’inizio del XX secolo agli anni più recenti. Le lezioni tenderanno a mettere in evidenzia le forme che l’abitare collettivo ha assunto nel corso delle diverse stagioni e nelle ricerche dei protagonisti della scena architettonica che hanno operato nelle due città, con una specifica attenzione al tema della forma urbana e del rapporto tra casa e città. Il caso di Roma assume in questo quadro un valore emblematico, dal momento che la città è stata nel corso del Novecento un campo di sperimentazione particolarmente fertile nel quale l’abitare collettivo ha assunto forme estreme e originali che vanno dall’enfatizzazione della scala domestica e individuale nei primi piani Ina Casa alla scala monumentale dei grandi interventi degli anni Settanta in cui prevale la dimensione collettiva. Ma Roma nel corso del Novecento è stata anche oggetto di pratiche spontanee di “colonizzazione” degli spazi urbani, attraverso le quali il domestico si infiltra tra gli antichi monumenti presenti nel suo vasto territorio. L’ambiguità dei rapporti tra domesticità e persistenza materiale dei monumenti, che la città stessa ha favorito e promosso nel corso della sua storia, può essere a ragione considerata uno dei caratteri specifici dell’abitare romano, conseguenza di pratiche che possono essere analizzate e codificate come fonte di ispirazione per il progetto contemporaneo. La lunga fase di sperimentazione sull’abitazione collettiva a Roma si esaurisce negli anni Ottanta del secolo scorso. Nonostante la città continui a crescere attraverso la costruzione di nuclei residenziali, non si registrano ricerche progettuali significative (salvo casi sporadici). Al contrario, Madrid è stata interessata negli ultimi decenni da una ricca sperimentazione sul tema della casa collettiva, che ha coinvolto la cultura architettonica locale e internazionale nella progettazione di interi insediamenti. Le pratiche promosse dalla Empresa Municipal de la Vivienda y el Suelo (EMVS) attraverso concorsi aperti e inviti ad architetti internazionali hanno consolidato la città come laboratorio di sperimentazione e riflessione a scala globale sulle nuove forme dell’abitare collettivo. Gli esiti più noti, e anche più controversi, come l’edifio Mirador a Sanchinarro o le realizzazioni guidate dai progetti di Tom Mayne (Morphosis), David Chipperfiled, Wiel Arets o Ricardo Legorreta, si sono presentati come elementi di confronto e di rinnovo per una ricerca nella quale importanti architetti locali come Amann, Cánovas e Maruri, Soto e Maroto, Espegel e Fisac, Burgos e Garrido, Blanca Lleó, Ábalos e Herreros, o Frechilla e Peláez, hanno partecipato con contributi sempre significativi. Il Departamento de Proyectos Arquitectónicos, Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid – ETSAM si è inoltre distinto per la sua ricerca su questo tema, in particolare attraverso le attività dei Gruppi di Ricerca GIVCO (Grupo de Investigación en Vivienda Colectiva) con Carmen Espegel come ricercatore principale e con la rilevante partecipazione di professori come Andrés Cánovas e José María de Lapuerta, e NuTAC (Nuevas Técnicas Arquitectura Ciudad), con José María Ezquiaga come ricercatore principale e contributi attraverso i lavori diretti da Sergio Martín Blas. Il parallelo tra ricerca e pratica costruita di questi e altri professori nel campo dell’abitazione collettiva contemporanea permette di identificare Madrid, e il Departamento de Proyectos della ETSAM, come un socio di straordinario interesse nel promuovere la formazione degli studenti nel progetto abitativo.
( testi)
AA. VV., L’INA-CASA al IV congresso Nazionale di Urbanistica, Società Grafica Romana, Roma 1953 L. Beretta Anguissola (a cura di), I 14 anni del Piano INACASA, Staderini, Roma 1963 R. Venturi, Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo, Roma 1966 L. Quaroni, Immagine di Roma, Laterza, Bari 1969 B. Regni, M. Sennato, Innocenzo Sabbatini: architetture tra tradizione e rinnovamento, Kappa, Roma 1982 A. Clementi, F. Perego (a cura di), La metropoli «spontanea». Il caso di Roma 1925-1981: sviluppo residenziale di una città dentro e fuori dal piano, Dedalo, Roma 1983 AA.VV., Case romane. La periferia e le case popolari, CLEAR, Roma 1984 C. Cocchioni, M. De Grassi, La casa popolare a Roma. Trent’anni di attività dell’I.C.P., Kappa, Roma 1984 AA.VV., L’attuazione dei piani di edilizia residenziale pubblica. Roma 1964-1987, Officina edizioni, Roma 1998 AA.VV. (a cura di), Guida ai quartieri romani INA Casa, Gangemi, Roma 2002 AA.VV., Abitare la periferia. L'esperienza della 167, Camera di Commercio, Roma 2007 M. Farina (a cura di), Studi sulla casa urbana. Sperimentazioni e temi di progetto, Gangemi, Roma 2009 M. Farina (a cura di), Housing conference. Ricerche emergenti sul tema dell'abitare, Gangemi, Roma 2009 M. Farina, L. Villani, Borgate romane. Storia e forma urbana, Libria, Melfi 2017
A. Cánovas, C. Epegel, J. M. De Lapuerta, C. Martínez Arroyo, R. Penjeam, Vivienda Colectiva en España Siglo XX (1929-1992). TC Cuadernos, Valencia, 2013. A. Cánovas, C. Epegel, J. M. De Lapuerta, C. Martínez Arroyo, R. Penjeam, Vivienda Colectiva en España. 1992- 2015. TC cuadernos, Valencia, 2017. S. Martín Blas et al. (Editores). Holanda en Madrid: social housing and urban regeneration. Mairea libros, Madrid, 2014. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín. A pie de calle: vivienda social y regeneración urbana. Arcadia Mediática, Madrid, 2018. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín, et al., I+D+VS: futuros de la vivienda social en 7 ciudades, Fundación Arquitectura COAM y Ministerio de Fomento (ISBN: 978-84-96656-74-1), 2011. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín. Arquitecturas VIS: vivienda de interés social en seis ciudades iberoamericanas. Lampreave, Madrid, 2018.
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MARTIN BLAS Sergio
( programma)
Il Corso prevede una serie di lezioni centrate sul tema della casa collettiva, con riferimento particolare alle sperimentazioni proposte dalla cultura architettonica a Roma e a Madrid dall’inizio del XX secolo agli anni più recenti. Le lezioni tenderanno a mettere in evidenzia le forme che l’abitare collettivo ha assunto nel corso delle diverse stagioni e nelle ricerche dei protagonisti della scena architettonica che hanno operato nelle due città, con una specifica attenzione al tema della forma urbana e del rapporto tra casa e città. Il caso di Roma assume in questo quadro un valore emblematico, dal momento che la città è stata nel corso del Novecento un campo di sperimentazione particolarmente fertile nel quale l’abitare collettivo ha assunto forme estreme e originali che vanno dall’enfatizzazione della scala domestica e individuale nei primi piani Ina Casa alla scala monumentale dei grandi interventi degli anni Settanta in cui prevale la dimensione collettiva. Ma Roma nel corso del Novecento è stata anche oggetto di pratiche spontanee di “colonizzazione” degli spazi urbani, attraverso le quali il domestico si infiltra tra gli antichi monumenti presenti nel suo vasto territorio. L’ambiguità dei rapporti tra domesticità e persistenza materiale dei monumenti, che la città stessa ha favorito e promosso nel corso della sua storia, può essere a ragione considerata uno dei caratteri specifici dell’abitare romano, conseguenza di pratiche che possono essere analizzate e codificate come fonte di ispirazione per il progetto contemporaneo. La lunga fase di sperimentazione sull’abitazione collettiva a Roma si esaurisce negli anni Ottanta del secolo scorso. Nonostante la città continui a crescere attraverso la costruzione di nuclei residenziali, non si registrano ricerche progettuali significative (salvo casi sporadici). Al contrario, Madrid è stata interessata negli ultimi decenni da una ricca sperimentazione sul tema della casa collettiva, che ha coinvolto la cultura architettonica locale e internazionale nella progettazione di interi insediamenti. Le pratiche promosse dalla Empresa Municipal de la Vivienda y el Suelo (EMVS) attraverso concorsi aperti e inviti ad architetti internazionali hanno consolidato la città come laboratorio di sperimentazione e riflessione a scala globale sulle nuove forme dell’abitare collettivo. Gli esiti più noti, e anche più controversi, come l’edifio Mirador a Sanchinarro o le realizzazioni guidate dai progetti di Tom Mayne (Morphosis), David Chipperfiled, Wiel Arets o Ricardo Legorreta, si sono presentati come elementi di confronto e di rinnovo per una ricerca nella quale importanti architetti locali come Amann, Cánovas e Maruri, Soto e Maroto, Espegel e Fisac, Burgos e Garrido, Blanca Lleó, Ábalos e Herreros, o Frechilla e Peláez, hanno partecipato con contributi sempre significativi. Il Departamento de Proyectos Arquitectónicos, Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid – ETSAM si è inoltre distinto per la sua ricerca su questo tema, in particolare attraverso le attività dei Gruppi di Ricerca GIVCO (Grupo de Investigación en Vivienda Colectiva) con Carmen Espegel come ricercatore principale e con la rilevante partecipazione di professori come Andrés Cánovas e José María de Lapuerta, e NuTAC (Nuevas Técnicas Arquitectura Ciudad), con José María Ezquiaga come ricercatore principale e contributi attraverso i lavori diretti da Sergio Martín Blas. Il parallelo tra ricerca e pratica costruita di questi e altri professori nel campo dell’abitazione collettiva contemporanea permette di identificare Madrid, e il Departamento de Proyectos della ETSAM, come un socio di straordinario interesse nel promuovere la formazione degli studenti nel progetto abitativo.
( testi)
AA. VV., L’INA-CASA al IV congresso Nazionale di Urbanistica, Società Grafica Romana, Roma 1953 L. Beretta Anguissola (a cura di), I 14 anni del Piano INACASA, Staderini, Roma 1963 R. Venturi, Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo, Roma 1966 L. Quaroni, Immagine di Roma, Laterza, Bari 1969 B. Regni, M. Sennato, Innocenzo Sabbatini: architetture tra tradizione e rinnovamento, Kappa, Roma 1982 A. Clementi, F. Perego (a cura di), La metropoli «spontanea». Il caso di Roma 1925-1981: sviluppo residenziale di una città dentro e fuori dal piano, Dedalo, Roma 1983 AA.VV., Case romane. La periferia e le case popolari, CLEAR, Roma 1984 C. Cocchioni, M. De Grassi, La casa popolare a Roma. Trent’anni di attività dell’I.C.P., Kappa, Roma 1984 AA.VV., L’attuazione dei piani di edilizia residenziale pubblica. Roma 1964-1987, Officina edizioni, Roma 1998 AA.VV. (a cura di), Guida ai quartieri romani INA Casa, Gangemi, Roma 2002 AA.VV., Abitare la periferia. L'esperienza della 167, Camera di Commercio, Roma 2007 M. Farina (a cura di), Studi sulla casa urbana. Sperimentazioni e temi di progetto, Gangemi, Roma 2009 M. Farina (a cura di), Housing conference. Ricerche emergenti sul tema dell'abitare, Gangemi, Roma 2009 M. Farina, L. Villani, Borgate romane. Storia e forma urbana, Libria, Melfi 2017
A. Cánovas, C. Epegel, J. M. De Lapuerta, C. Martínez Arroyo, R. Penjeam, Vivienda Colectiva en España Siglo XX (1929-1992). TC Cuadernos, Valencia, 2013. A. Cánovas, C. Epegel, J. M. De Lapuerta, C. Martínez Arroyo, R. Penjeam, Vivienda Colectiva en España. 1992- 2015. TC cuadernos, Valencia, 2017. S. Martín Blas et al. (Editores). Holanda en Madrid: social housing and urban regeneration. Mairea libros, Madrid, 2014. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín. A pie de calle: vivienda social y regeneración urbana. Arcadia Mediática, Madrid, 2018. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín, et al., I+D+VS: futuros de la vivienda social en 7 ciudades, Fundación Arquitectura COAM y Ministerio de Fomento (ISBN: 978-84-96656-74-1), 2011. S. Martín Blas, I. Rodríguez Martín. Arquitecturas VIS: vivienda de interés social en seis ciudades iberoamericanas. Lampreave, Madrid, 2018.
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6
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ICAR/14
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75
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21010051 -
LABORATORIO SPERIMENTALE PROGETTAZIONE-RESTAURO
(obiettivi)
Formare gli studenti all'attività progettuale affrontando, in via sperimentale, temi di progettazione e restauro di edifici storici o archeologici, con particolare attenzione alla conservazione delle preesistenze e senza rinunciare al progetto contemporaneo, nella convinzione dell’unicità del metodo di lavoro dei due ambiti disciplinari abitualmente separati negli ordinamenti universitari.
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CELLINI FRANCESCO
( programma)
Il corso intende offrire agli studenti un percorso metodologico per affrontare, con piena consapevolezza, il restauro nonché l'uso contemporaneo di edifici dotati di valore storico-architettonico o archeologico. Ciò sarà fatto attraverso esercitazioni progettuali singole o di gruppo compiute su edifici pluristratificati risalenti a diversi periodi storici (dall’epoca romana, fino a edifici del XX secolo). Nella parte di Progettazione architettonica e urbana, particolare attenzione verrà posta sull’approfondimento della conoscenza della storia dell’architettura moderna e contemporanea in particolare nell’analisi delle soluzioni compositive, costruttive e tecniche, anche innovative, compatibili con la conservazione dei valori e del senso della preesistenza; valori e senso che dovranno essere mantenuti anche nel suo efficace reinserimento nella vita e nelle necessità contemporanee. Infatti, conservazione e trasformazione (o addizione di parti, strutture funzionali, impianti), non sono attività incompatibili se sono guidate da un progetto che sia inteso come parte di un processo storico non concluso ma, al contrario, in continuo divenire.
( testi)
C. Ceschi, Teoria e Storia del restauro, Bulzoni, Roma 1970. G. Carbonara, Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino 1996. M. M. Segarra Lagunes, Restauración. Método y proyectos, Editorial técnica Avicam, Granada 2018. M. M. Segarra Lagunes, Método y práctica de la restauración arquitectónica. Efesto editore, Roma 2018. F. Cellini, Francesco Cellini, Mondadori Electa, Milano 2011. L. Puija (a cura di), Trentaquattro domande a Francesco Cellini, Clean 2019.
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SEGARRA LAGUNES MARIA MARGARITA
( programma)
Il corso intende offrire agli studenti un percorso metodologico per affrontare, con piena consapevolezza, il restauro nonché l'uso contemporaneo di edifici dotati di valore storico-architettonico o archeologico. Ciò sarà fatto attraverso esercitazioni progettuali singole o di gruppo compiute su edifici pluristratificati risalenti a diversi periodi storici (dall’epoca romana, fino a edifici del XX secolo). Nella parte di Progettazione architettonica e urbana, particolare attenzione verrà posta sull’approfondimento della conoscenza della storia dell’architettura moderna e contemporanea in particolare nell’analisi delle soluzioni compositive, costruttive e tecniche, anche innovative, compatibili con la conservazione dei valori e del senso della preesistenza; valori e senso che dovranno essere mantenuti anche nel suo efficace reinserimento nella vita e nelle necessità contemporanee. Infatti, conservazione e trasformazione (o addizione di parti, strutture funzionali, impianti), non sono attività incompatibili se sono guidate da un progetto che sia inteso come parte di un processo storico non concluso ma, al contrario, in continuo divenire.
( testi)
C. Ceschi, Teoria e Storia del restauro, Bulzoni, Roma 1970. G. Carbonara, Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino 1996. M. M. Segarra Lagunes, Restauración. Método y proyectos, Editorial técnica Avicam, Granada 2018. M. M. Segarra Lagunes, Método y práctica de la restauración arquitectónica. Efesto editore, Roma 2018. F. Cellini, Francesco Cellini, Mondadori Electa, Milano 2011. L. Puija (a cura di), Trentaquattro domande a Francesco Cellini, Clean 2019.
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4
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ICAR/14
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50
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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4
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ICAR/19
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50
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21010052 -
AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE: COSTRUIRE E ABITARE LE CITTÀ DI DOMANI
(obiettivi)
Introduzione all’Agenda 2030 delle Nazioni unite per lo sviluppo sostenibile nella sua unitarietà e nella sua articolazione generale Analisi dei 17 SDG (Sustainable Development Goals) Discussione critica dell’impianto dell’Agenda e dei legami tra i suoi diversi obiettivi, sia in termini di sinergie che di possibili trade off Approfondimenti su alcuni obiettivi dell’Agenda, in connessione agli interessi specifici e/o ai piani di studio dei singoli studenti del Dipartimento di Architettura
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TONELLI CHIARA
( programma)
L’attività formativa proposta si articola in una parte comune, di taglio interdisciplinare, e in una parte di approfondimento di taglio disciplinare, differenziata nei diversi Dipartimenti e corsi di studio, come di seguito descritto. La parte comune si compone di 18 lezioni di 2 ore sull’Agenda 2030 (una generale e introduttiva, più una per ciascuno dei 17 obiettivi dell’Agenda dell?ONU), integrata dallo studio del testo dell’Agenda 2030, dalle letture di approfondimento indicate dai relatori e dal tutoraggio dei docenti responsabili di ciascun Dipartimento. Le lezioni, salvo eventuali eccezioni, saranno affidate a un relatore esterno e uno interno che discutono del tema oggetto della lezione. La parte specifica consisterà in uno studio guidato, differenziato nei diversi Dipartimenti e orientato ad alcuni dei temi dell’Agenda 2030; essa sarà di taglio disciplinare, coerente con i corsi di studio degli studenti dei Dipartimenti coinvolti.
( testi)
Agenda 2030 Modulo ASVIS, caricato su MOODLE
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4
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ICAR/12
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50
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21010152 -
STORIA DEI GIARDINI E DEL PAESAGGISMO
(obiettivi)
L’insegnamento intende fornire agli studenti, attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, una visione d’insieme dell’evoluzione storica delle forme del giardino e degli spazi aperti in Europa a partire dall’analisi del contesto artistico, tecnico e scientifico e secondo i principi programmatici e conoscitivi enunciati nel 1981 dalle carte dei Giardini Storici (carta italiana e carta ICOMOS-IFLA); gli elementi fondamentali della storiografia e della letteratura scientifica europea sulla storia dei giardini e del paesaggismo a partire dall’inizio del XX secolo; i principali elementi metodologici per la descrizione e lo studio di un progetto di giardino o spazio aperto e delle sue principali componenti; gli strumenti per potere condurre lo studio storico dei siti, attività preliminare (ed essenziale) per l’elaborazione di qualunque progetto di paesaggio. Da questo punto di vista, il corso mira a sensibilizzare gli studenti al ruolo giocato dalle fonti, e più in generale dalle discipline storiche, non solo per lo studio delle realizzazioni del passato ma anche per la comprensione del progetto contemporaneo. Nel corso delle lezioni teoriche e delle esercitazioni pratiche, gli studenti verranno introdotti alla lettura dei documenti d’archivio e dei diversi supporti iconografici (carte, disegni tecnici, progetti, plans de plantation, plan-masse, stampe, affiches pubblicitarie …) prodotti per l’elaborazione del progetto, la sua realizzazione e diffusione.
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SANTINI Chiara
( programma)
L’insegnamento si concentrerà sulla storia dei saperi e delle pratiche del progetto dei giardini e degli spazi aperti in Europa, tra Rinascimento e XXI secolo. Mobilizzando la metodologia d’analisi propria delle scienze storiche applicata all’elaborazione del progetto di paesaggio, ogni lezione tratterà di un periodo specifico dell’evoluzione delle forme dei giardini e degli spazi aperti urbani attraverso l’utilizzo di diverse tipologie di fonti (documenti d’archivio, cartografia ed iconografia storica, progetti, trattati d’arte dei giardini, letteratura odeporica, descrizioni, romanzi etc.). All’interno di questo percorso cronologico, l’analisi si orienterà inizialmente sullo studio del contesto culturale, politico e sociale dei quali i giardini costituiscono al contempo una testimonianza e una rappresentazione. In seguito, si approfondiranno alcuni aspetti specifici dell’elaborazione dei progetti e delle regole di composizione: trattamento della topografia, disegno della struttura d’insieme, realizzazione dei tracciati e organizzazione delle circolazioni; gestione delle risorse idrauliche, tecniche di distribuzione dell’acqua (reti idrauliche, scenografie idrauliche, giochi d’acqua, trattamento dei piani d’acqua etc.); scelta e gestione della copertura vegetale (“couverts” et “découverts”) con particolare attenzione all’evoluzione delle scienze botaniche e dei processi ecologici. Tali analisi verranno condotte attraverso l’esame di casi di studio scelti tra i più rappresentativi e privilegiando, là dove possibile, siti italiani, al fine di potere integrare alle lezioni teoriche esercitazioni pratiche (rilievi, descrizioni, analisi in situ etc.) e da instaurare un dialogo costante tra i principi di composizione dei giardini del passato e il progetto contemporaneo. In tal senso, l’insegnamento presterà particolare attenzione all’evoluzione storica del mestiere di paesaggista nei diversi paesi d’Europa, tanto dal punto di vista della progressiva definizione di precipui strumenti teorici e pratici che della relazione con le altre figure professionali specializzate nella progettazione a tutte le scale spaziali (pittori, architetti, urbanisti, ingegneri etc.).
( testi)
AUDOUY Michel, SANTINI Chiara (a cura di), Paysages. L’héritage de Le Nôtre, Actes Sud/ENSP, Arles/Versailles, 2021.
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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