Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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22902276 -
METODI E STRATEGIE SOCIO EDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM 50/87
(obiettivi)
IL CORSO INTEGRA LE CONOSCENZE SCIENTIFICHE E CLINICHE SPECIFICHE DA RIFERIRE ALLE DIVERSE PATOLOGIE E PSICOPATOLOGIE CON LE COMPETENZE STRATEGICHE, METODOLOGICHE, DIDATTICHE E TECNICHE, CON L’OBIETTIVO DI DEFINIRE NEI DETTAGLI L’APPROCCIO SOCIOEDUCATIVO, IL SIGNIFICATO, IL RUOLO, GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DELLE DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI PRESENTI NEI SERVI-ZI SOCIOEDUCATIVI.
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22902276-2 -
METODI E STRATEGIE SOCIOEDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM50/87
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6
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M-PED/01
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902276-1 -
METODI E STRATEGIE SOCIO EDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM 50/87
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6
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M-PED/01
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36
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902277 -
ISTITUZIONI GIURIDICHE E SERVIZI SOCIO EDUCATIVI LM50/87
(obiettivi)
LA NATURA GIURIDICA E AMMINISTRATIVA DEI SERVIZI DEVE INTERESSARE LE FIGURE PROFESSIONALI CHE PRESIEDONO ALLA GESTIONE DEI SERVIZI STESSI. IL RIFERIMENTO ALLE PROCEDURE E ALLA SPE-CIE GIURIDICA CHE SOTTOSTÀ ALLA LORO IMPORTANZA DIVENTA UNA OPPORTUNITÀ PER LA COSTRUZIO-NE DEL COORDINATORE DEI SERVIZI SOCIALI
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PENNISI SEBASTIANO
( programma)
LE ISTITUZIONI GIURIDICHE PUBBLICHE E PRIVATE E LA TUTELA DEI DIRITTI SOCIALI. COMPETENZE DELLO STATO, DELLE REGIONI, DELLE PROVINCE, DEI COMUNI. ANALISI NORMATIVA E CLASSIFICAZIONE DELLE ISTITUZIONI POLITICHE, SOCIALI E GIURIDICHE. LA FUNZIONE, L’EFFICACIA E LE ISTITUZIONI DI UN SISTEMA SOCIALE. DIRITTI FONDAMENTALI E DIRITTI SOCIALI. LA TUTELA DEI DIRITTI SOCIALI. GLI ENTI PUBBLICI. GLI ENTI PUBBLICI TERRITORIALI ED I SERVIZI SOCIALI. IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE E VERTICALE. PLURALISMO AMMINISTRATIVO E MOLTEPLICITÀ DEI MODELLI AMMINISTRATIVI. IL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIALI. I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI ED I SERVIZI ASSISTENZIALI. GLI INTERVENTI DELLE ASSOCIAZIONI, DEL VOLONTARIATO, DELLA CITTADINANZA ATTIVA.
( testi)
ROBERTO BIN –GIOVANNI PITRUZZELLA -DIRITTO PUBBLICO- CAP.I DIRITTO- CAP. V REGIONI E GOVERNO LOCALE - CAP. VI AMMINISTRAZIONE PUBBLICA– VII DIRITTI E LIBERTÀ; ED. GIAPPICHELLI. MARISA ANCONELLI , FLAVIA FRANZONI -LA RETE DEI SERVIZI ALLA PERSONA. DALLA NORMATIVA ALL'ORGANIZZAZIONE. ED. CAROCCI.
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6
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SPS/12
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902278 -
DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI LM50/87
(obiettivi)
IL CORSO SI PREFIGGE DI ORIENTARE GLI STUDENTI VERSO I NUOVI ORDINAMENTI ISTITUZIONALI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, AFFRONTANDO LA COMPLESSA TRASFORMAZIONE DECISA CON LA LEGGE CO-STITUZIONALE N. 3 DEL 2001 E DI ILLUSTRARE LE MOLTEPLICI COMPETENZE E FUNZIONI DEGLI ENTI LOCALI SECONDO IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AI SERVIZI SOCIALI E ALLA PERSONA
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22902278-2 -
DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI LM50/87
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6
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IUS/09
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902278-1 -
DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI LM50/87
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6
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IUS/09
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902279 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM87
(obiettivi)
OBIETTIVO DEL CORSO È INTRODURRE ALLE PROBLEMATICHE DI PROGETTAZIONE, IMPLEMENTAZIONE E CONDUZIONE DELLE STRUTTURE E DEI SISTEMI OPERATIVI CONNESSI AI COMPORTAMENTI DELLE PER-SONE NELL'ORGANIZZAZIONE DI AZIENDE DI QUALUNQUE TIPO (PROFIT, NON PROFIT) CHE OPERANO SOTTO IL VINCOLO DI EFFICIENZA E DI EFFICACIA.
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22902279-2 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM87
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6
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SECS-P/10
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902279-1 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM87
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DAFANO FABRIZIO
( programma)
TEORIE DELL’ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO DEI MODELLI ORGANIZZATIVI. DAL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONE COME “MACCHINA” AI NUOVI PARADIGMI ESPLICATIVI (APPROCCIO CULTURALISTA E COGNITIVISTA)
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6
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SECS-P/10
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902280 -
FAMIGLIE E RETI SOCIALI LM50/87
(obiettivi)
IL CORSO SI CONCENTRA SULL’ANALISI DELLA FAMIGLIA CONTEMPORANEA IN UN FRAMEWORK COMPA-RATO. UNA PARTICOLARE ATTENZIONE VIENE DATA ALLO STUDIO TRA CAPITALE SOCIALE, FAMIGLIA E ADOLESCENTI/GIOVANI, EVIDENZIANDO LA SUA RICADUTA NEI PROCESSI FORMATIVI, NELL’ACCESSO AL MONDO DEL LAVORO, NEI FENOMENI DI MARGINALITÀ SOCIALE, NELLA CREAZIONE DELLA DIMENSIO-NE CIVICA.
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GIARDIELLO MAURO
( programma)
IL CORSO AFFRONTA LO STUDIO DELLA FAMIGLIA COME UN SISTEMA IMMERSO IN UNA RETE DI RELAZIONI SOCIALI IN GRADO DI IMPLICARE UN PROCESSO DI GENERATIVITÀ COMPLESSO CHE INCLUDE GLI ASPETTI BIOLOGICI, SOCIALI E SIMBOLICI. ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE SULLA FAMIGLIA E I RELATIVI CONTRIBUTI TEORICI E METODOLOGICI, SVILUPPATI NELL’AMBITO DELL’ANALISI DELLE RETI SOCIALI, SI INTENDE ANALIZZARE LE TRASFORMAZIONI DELLA FAMIGLIA E LA SUA CAPACITÀ DI PRODURRE RISORSE SOCIALI. LA FAMIGLIA COME SISTEMA, COME FONTE DI RELAZIONI FIDUCIARIE E RETI, COSTITUISCE LA PROSPETTIVA ATTRAVERSO CUI ANALIZZARE TANTO I MUTAMENTI DELLA SOCIETÀ, I FENOMENI DI ANOMIA, DI SGRETOLAMENTO DELLA SOLIDARIETÀ QUANTO I PROBLEMI DI MARGINALITÀ MATERIALE E IMMATERIALE DELLA FAMIGLIA CONTEMPORANEA. PARTICOLARE ATTENZIONE VIENE DATA IN PRIMO LUOGO ALLA TEORIA DEL CAPITALE SOCIALE COME FONTE PRIMARIA DELLA FAMIGLIA E DELLE RETI SOCIALI. IN QUESTO CONTESTO VIENE ANALIZZATA LA TEORIA DELLE RETI COME CONCETTO ANALITICO E RISORSA SOCIALE ATTRAVERSO IL PARADIGMA DEL DONO, DELLA RECIPROCITÀ, DELLA FIDUCIA E DELLA RELAZIONE. PROGRAMMA DEL CORSO • LA FAMIGLIA E LA RICERCA SOCIOLOGICA; • LA DEFINIZIONE SOCIOLOGICA DI FAMIGLIA; • SOCIETÀ, MUTAMENTO E LE NUOVE FAMIGLIE; • IL CONCETTO DI GENERATIVITÀ SOCIALE; • FAMIGLIA, MARGINALITÀ E RETI FAMILIARI; • LE TEORIE SULLE RETI SOCIALI; • LE METODOLOGIE DELL’APPROCCIO DI RETE; • I MODELLI OPERATIVI; • LE RISORSE DELLA RETE: DONO E RECIPROCITÀ; • FAMIGLIE E CAPITALE SOCIALE PRIMARIO; • RETI PRIMARIE E SECONDARIE E CAPITALE SOCIALE; • RETI E SOSTEGNO SOCIALE; • TERZO SETTORE E INTERVENTO DI RETE; • MARGINALITÀ, FAMIGLIE E RETI SOCIALI; • PRIVATIZZAZIONE DELLA VITA FAMILIARE: LA CRISI DELLA SOCIALITÀ; • PROGETTAZIONE E INTERVENTO DI RETI NEI CONTESTI PERIFERICI E MARGINALI • FAMIGLIA, BAMBINI E RECUPERO DELLO SPAZIO SOCIALE NELL’ANALISI DELLE RETI SOCIALI;
( testi)
A.L. ZANATTA, LE NUOVE FAMIGLIE, IL MULINO, BOLOGNA, 2008. L. SANICOLA, A CURA DI, L’INTERVENTO DI RETE, LIGUORI, NAPOLI1994, PP 9-210. P. DONATI, A CURA DI, FAMIGLIA E CAPITALE SOCIALE NELLA SOCIETÀ ITALIANA. OTTAVO RAPPORTO SULLA FAMIGLIA ITALIANA SAN PAOLO, MILANO, 2003, PP.31-101 M. GIARDIELLO, SOCIOLOGIA DELLA MARGINALITÀ. IL CONTRIBUTO DI GINO GERMANI, CAROCCI, ROMA 2012.
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6
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SPS/08
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902286 -
SOCIOLOGIA E SERVIZIO SOCIALE LM87
(obiettivi)
OBIETTIVO DEL CORSO È L’ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE RELATIVE ALL’APPORTO DELLA SOCIOLOGIA AL SERVIZIO SOCIALE COME MEZZO “DIAGNOSTICO” E ALL’APPORTO DEL SERVIZIO SOCIALE ALLA SOCIOLO-GIA COME OCCASIONE DI PARTECIPAZIONE ALL’AVVIO A SOLUZIONE DEI PROBLEMI SOCIALI
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COLLICELLI CARLA
( programma)
OBIETTIVO PRINCIPALE DEL CORSO È QUELLO DI FORNIRE UN QUADRO DI RIFERIMENTO SOCIOLOGICO ALLA FORMAZIONE DELL’OPERATORE SOCIALE, PER TUTTI QUEGLI ASPETTI CHE COMPETONO L’EVOLUZIONE DEI MODELLI DI INTERVENTO ED IL RAPPORTO TRA DOMANDA ED OFFERTA DI SERVIZI. IL CORSO PRENDERÀ IN CONSIDERAZIONE IN PARTICOLARE LE DINAMICHE DEL POLICY-CHANGE, CHE HA CARATTERIZZATO LE RIFORME DEL WELFARE E DEI SERVIZI SOCIALI NEGLI ULTIMI 20 ANNI.
( testi)
- C. COLLICELLI (A CURA DI), “LE TRANSIZIONI SOMMERSE DEGLI ANNI ‘90”, RUBETTINO EDITORE, 2004 (CAPITOLI 1 E 3) - C. COLLICELLI, “SALUTE COME PROCESSO SOCIALE”, FRANCOANGELI 2011 (INTRODUZIONE E CAPITOLI 1, 2, 9) - G. GOSETTI, M. LA ROSA, “SOCIOLOGIA DEI SERVIZI”, FRANCOANGELI 2006 (BRANI SCELTI) - G. MORGAN, “IMAGE LE METAFORE DELL’ORGANIZZAZIONE”, FRANCOANGELI 1997 (BRANI SCELTI) - F. BATTISTELLI, “BUROCRAZIA E MUTAMENTO, PERSUASIONE E RETORICA DELL’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA”, FRANCOANGELI 1998 ( BRANI SCELTI) - DISPENSE VARIE
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6
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SPS/07
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36
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902287 -
STORIA SOCIALE LM87
(obiettivi)
IL CORSO PRENDE IN ESAME LE TRASFORMAZIONI PROFONDE E PERVASIVE DELL’ECONOMIA E DELLA SOCIETÀ TRA OTTOCENTO E NOVECENTO, DALLA PRIMA, ALLA SECONDA E ALLA TERZA RIVOLUZIONE IN-DUSTRIALE. UNA PARTICOLARE ATTENZIONE DEVE ESSERE RIVOLTA ALL’ORIGINE, LO SVILUPPO E LA DE-RIVA DELLO STATO SOCIALE NELLO SPECIFICO CASO ITALIANO.
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22902287-1 -
STORIA SOCIALE LM87
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4
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M-STO/04
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24
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902287-2 -
STORIA SOCIALE LM87
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2
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M-STO/04
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12
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902288 -
SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE LM87
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COSTA CECILIA
( programma)
LA STRUTTURA DELLA TEORIA SOCIOLOGICA; IL FUNZIONALISMO; LA TEORIA DEL CONFLITTO; EVOLUZIONE E MODERNITÀ: PROSPETTIVE MACROSOCIOLOGICHE; L’INTERAZIONISMO SIMBOLICO E LE SUE RADICI INTELLETTUALI; LA FENOMENOLOGIA; LA COSTRUZIONE SOCIALE DELLA REALTÀ; IL FUTURO DELLA TEORIA SOCIOLOGICA: MODERNISMO E POSTMODERNISMO; TEORIA SOCIALE E CONOSCENZA; METODOLOGIA QUANTITATIVA E QUALITATIVA.
( testi)
RUTH WALLACE, ALISON WOLFF, LA TEORIA SOCIOLOGICA CONTEMPORANEA, IL MULINO A SCELTA: GEORGE SIMMEL, INDIVIDUO E GRUPPO, ARMANDO, ROMA R. CIPRIANI (A CURA DI), L’APPROCCIO QUALITATIVO, GUERINI SCIENTIFICA, MILANO.
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6
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SPS/07
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36
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902289 -
MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA LM87
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE CONOSCENZE SULLE FORME GIURIDICO-SOCIETARIE DI NATURA PUBBLICA E MISTA PUBBLICO/PRIVATO ATTRAVERSO CUI È POSSIBILE PROVVEDERE ALLA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA E SUGLI STRUMENTI NORMATIVI CON I QUALI È POSSIBILE PROVVEDERE DA PARTE DELLA PA ALL’AFFIDAMENTO ESTERNALIZZATO DEI SERVIZI.
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DI PRINZIO ANGELINA
( programma)
IL CORSO TRATTERÀ IN MANIERA SPECIFICA L’EVOLUZIONE DELLO STATO SOCIALE, LE COMPETENZE DELL’ENTE LOCALE, L’ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI NEL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO E LE LINEE DI INDIRIZZO DI POLITICA SOCIALE DEGLI ULTIMI ANNI. VERRANNO TRATTATE, ALTRESÌ, LE PRINCIPALI FORME ORGANIZZATIVE/GESTIONALI SPERIMENTATE PER RISPONDERE AI BISOGNI INDIVIDUALI E COLLETTIVI, ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE E LA PROMOZIONE DEL WELFARE LOCALE. VERRÀ POSTA PARTICOLARE ATTENZIONE: ALLA FUNZIONE DI: REGIA, MONITORAGGIO, CONTROLLO E VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI E APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI TRASPARENZA, EFFICACIA ED EFFICIENZA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA
( testi)
TESTI D’ESAME: TESTI D’ESAME (DA CONFERMARE NEL CORSO DELLE LEZIONI) 1) U. BONTARDELLI, G.COVELLI, GLI APPALTI PUBBLICI DI SERVIZI, CAROCCI FABER, 2002; 2) F. FOLGHERAITER, LA LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI, ERICKSON, 2003; 3) G. BERTIN, GOVERNANCE E VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ NEI SERVIZI SOCIO SANITARI, F. ANGELI, 2007 4) CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI (D.LGS. 12 APRILE 2006, N. 163) 5) DE AMBROGIO U., VALUTARE GLI INTERVENTI E LE POLITICHE SOCIALI, CAROCCI FABER, ROMA 2003 ( I PARTE) 6) MANOUKIAN OLIVETTI FRANCA, RE/IMMAGINARE IL LAVORO SOCIALE. APPIGLI PER UNA NUOVA PROGETTUALITÀ, I GEKI DI ANIMAZIONE SOCIALE, GRUPPO ABELE, TORINO 2005 7) DISPENSE SPECIFICHE A CURA DEL DOCENTE
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6
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SPS/09
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36
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902290 -
PEDAGOGIA SOCIALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA LM87
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE COME MOMENTO DI RIFLESSIONE SULL’EDUCAZIONE COME STRUMENTO DI TRASFORMAZIONE SOCIALE. L’EDUCAZIONE VIENE INTESA, IN QUESTA PROSPETTIVA, COME ATTIVITÀ DI ACQUISIZIONE DI SAPERI E COMPETENZE «PER IL CAMBIAMENTO». INOLTRE VIENE TRATTATA LA PROGETTAZIONE DI AZIONI FORMATIVE TERRITORIALI RIVOLTE AL CONTRASTO DELL’ESCLUSIONE SOCIALE E ALLA PROMOZIONE DI DIRITTI DI CITTADINANZA NELL’AMBITO DELLA GESTIONE DELLE STRUTTURE DI SER-VIZIO SOCIALE, ANCHE ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI STUDI DI CASO.
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CATARCI MARCO
( programma)
IL CORSO INTENDE PROPORRE UN QUADRO COERENTE DEI NODI CONCETTUALI DELLA PEDAGOGIA SOCIALE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PROCESSI FORMATIVI NELLA SOCIETÀ E NEI SERVIZI, AI BISOGNI EDUCATIVI SOCIALI, ALL’INTERVENTO FORMATIVO INCLUSIVO, IN MODO PARTICOLARE NELL’AMBITO DEL SERVIZIO SOCIALE. IL CORSO MIRA, INOLTRE, A FAR ACQUISIRE COMPETENZE DI MANAGEMENT DEL SERVIZIO SOCIALE, APPROFONDENDO IL RUOLO DELLA PROGETTAZIONE DI PIANI FORMATIVI NEI SERVIZI ALLA PERSONA.
( testi)
1. MAYO P., GRAMSCI, FREIRE E L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI, CARLO DELFINO EDITORE, SASSARI 2008.
2. CATARCI M., FIORUCCI M (A CURA DI), IMMIGRAZIONE E INTERCULTURA IN ITALIA E IN SPAGNA. PROSPETTIVE, PROPOSTE ED ESPERIENZE A CONFRONTO, UNICOPLI, MILANO 2011.
3. CATARCI M., L’INTEGRAZIONE DEI RIFUGIATI. FORMAZIONE E INCLUSIONE NELLE RAPPRESENTAZIONI DEGLI OPERATORI SOCIALI, FRANCO ANGELI, MILANO 2011.
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6
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M-PED/01
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36
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902292 -
LABORATORIO DI STORIA DEL LAVORO
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CASULA CARLO FELICE
( programma)
OGGETTO DI STUDIO SONO LE TRASFORMAZIONI DELLA PRODUZIONE, DELL’OCCUPAZIONE E DELLE CONDIZIONI NORMATIVE E RETRIBUTIVE DEI LAVORATORI IN ITALIA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO. SONO PREVISTI INCONTRI CON ESPONENTI DI ORGANIZZAZIONI SINDACALI E IMPRENDITORIALI E ALCUNE PROIEZIONI DI FILM-DOCUMENTARI E FILM-FICTION SUL LAVORO, IN COLLABORAZIONE CON L’ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO. IL LABORATORIO DI STORIA DEL LAVORO SI TERRÀ NEL SECONDO SEMESTRE. L’ISCRIZIONE E LA PARTECIPAZIONE ATTIVA AL LABORATORIO PERMETTE DI PRESENTARE UN ELABORATO SCRITTO, INDIVIDUALE O DI GRUPPO, VALUTABILE COME ESONERO PARZIALE DELLA PROVA FINALE
( testi)
S. MUSSO, STORIA DEL LAVORO IN ITALIA. DALL’UNITÀ A OGGI, MARSILIO, 2002. IN ALTERNATIVA A MUSSO, A. ACCORNERO, ERA IL SECOLO DEL LAVORO, EINAUDI, TORINO 2000. C.F. CASULA (A CURA DI), LA RERUM NOVARUM. IL DOCUMENTO EVENTO DELL’INSEGNAMENTO SOCIALE DELLA CHIESA, ANICIA, ROMA 2011
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3
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M-STO/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
22902293 -
LABORATORIO DI PRATICA DI PROGETTAZIONE
(obiettivi)
IL LABORATORIO PROPONE UNA SIMULAZIONE OPERATIVA SUL PERCORSO DI COSTRUZIONE DI UN PRO-GETTO SOCIALE SECONDO QUELLE CHE SONO LE PROCEDURE NORMALMENTE ADOTTATE NEI BANDI FSE E NEI BANDI ATTIVATI DALLA PA. IL LABORATORIO IMPEGNA GLI STUDENTI AD UNA PARTECIPA-ZIONE ATTIVA E ALLA PRODUZIONE DI ELABORATI SCRITTI.
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MASTROPASQUA ISABELLA
( programma)
IL LABORATORIO PROPONE UNA SIMULAZIONE OPERATIVA SUL PERCORSO DI COSTRUZIONE DI UN PROGETTO SOCIALE SECONDO QUELLE CHE SONO LE PROCEDURE NORMALMENTE ADOTTATE NEI BANDI FSE E NEI BANDI ATTIVATI DALLA P.A..
IL LABORATORIO, ARTICOLATO IN 6 INCONTRI (CIASCUNO DI 3 ORE) IMPEGNA AD UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA E ALLA PRODUZIONE DI ELABORATI SCRITTI.
( testi)
FOTOCOPIE ED ESERCITAZIONI IN CLASSE CON ELABORATO FINALE
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3
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SPS/07
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
22902294 -
LABORATORIO ANALISI VALUTATIVA DI UN SERVIZIO SOCIALE
(obiettivi)
IL LABORATORIO PROPONE UNA SIMULAZIONE OPERATIVA SUL PERCORSO DI VALUTAZIONE DI UN SER-VIZIO SOCIALE SECONDO QUELLI CHE SONO I MODELLI E GLI STRUMENTI NORMALMENTE ADOTTATI NEL-LE PROCEDURE VALUTATIVE DI TIPO EX ANTE, IN ITINERE E EX POST. IL LABORATORIO IMPEGNA GLI STUDENTI AD UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA E ALLA PRODUZIONE DI ELABORATI SCRITTI.
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RISSOTTO ANTONELLA
( programma)
IL PROGRAMMA DEL LABORATORIO COMPRENDE CONTENUTI TEORICI E OPERATIVI. I PRIMI RIGUARDANO L’EVOLUZIONE E LO SVILUPPO DEGLI APPROCCI TEORICI E METODOLOGICI PER LA VALUTAZIONE IN AMBITO SOCIALE; I TEMPI, GLI ATTORI E LE CONDIZIONI PER LA VALUTAZIONE. I SECONDI INCLUDONO: L’ATTIVAZIONE DEGLI STAKEHOLDERS; LA DEFINIZIONE DELL’EVALUANDO; LA COSTRUZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE.
( testi)
RISSOTTO, A., ALVARO, F. E REBONATO, M. (2006) VALUTARE IN AMBITO SOCIALE. APPROCCI, METODI E STRUMENTI. ROMA: ARMANDO EDITORE
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3
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SPS/08
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
22902298 -
FORMAZIONE E PROGETTUALITA NEI SISTEMI EDUCATIVI PER L INTEGRAZIONE LM50
(obiettivi)
LA NECESSITÀ DI INDIVIDUARE NUOVE STRATEGIE NELLA FORMULAZIONE DI PROGETTI DI INTERVENTO IMPONE LA PROMOZIONE DI PROCESSI INNOVATIVI FONDATI SUI RISULTATI DELLA ATTUALE RICERCA PE-DAGOGICA. IL CORSO PROMUOVE L’ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE E DI COMPETENZE SPECIFICHE DA IMPEGNARE PER VALUTARE L’IMPATTO DELL’INNOVAZIONE SUI SISTEMI E SUI METODI EDUCATIVI.
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22902298-2 -
FORMAZIONE E PROGETTUALITÀ NEI SISTEMI EDUCATIVI PER L’INTEGRAZIONE LM50
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6
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M-PED/01
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36
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902298-1 -
FORMAZIONE E PROGETTUALITÀ NEI SISTEMI EDUCATIVI PER L’INTEGRAZIONE LM50
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6
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M-PED/01
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36
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902300 -
MEDICINA DEL LAVORO LM50
(obiettivi)
L’OBIETTIVO È DI FORNIRE INFORMAZIONI ESAURIENTI SU TUTTI GLI ASPETTI, GIURIDICI E MEDICI, DELLA SICUREZZA SUL LAVORO SULLA BASE DELLA NORMATIVA IN VIGORE. SARÀ AFFRONTATO ANCHE IL PRO-BLEMA DELLA RESPONSABILITÀ, CIVILE E PENALE, NONCHÉ DI QUELLA DERIVANTE DALL’APPLICAZIONE DELLA LEGGE 626/94. IN ORDINE AL SANITARIO, SARANNO TRATTATI I RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO, COMPRESI QUELLI DERIVANTI DALL’ESPOSIZIONE AD AGENTI MUTAGENI E CANCEROGENI, GLI ACCERTAMENTI SANITARI CORRELATI E GLI STRUMENTI DI PREVENZIONE DA PORRE IN ESSERE.
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6
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MED/44
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36
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-
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902301 -
GNOSEOLOGIA LM50
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CARDINALI CRISTIANA
( programma)
LA STORIA FILOSOFICA DEL SOGGETTO-CORPO, LA SUA OSSERVAZIONE E DISCUSSIONE, I SUOI CAMBIAMENTI. L'IMMAGINE DEL SOGGETTO CHE CAMBIA E DIVENTA MENTE-CORPO E NON PIÙ SOLO CORPO.
( testi)
MERLEAU-PONTY M., FENOMENOLOGIA DELLA PERCEZIONE, BOMPIANI 2003 (SOLO PARTE I: IL CORPO) CARDINALI C., EMPATIA, GNOSEOLOGIA E APPRENDIMENTO IN RETE, ARMANDO CURCIO 2010 CARDINALI C., SOGGETTO E CONOSCENZA. CIRCOLARITÀ E PROPRIETÀ EMERGENTI NELLA SPECULAZIONE FILOSOFICA CONTEMPORANEA, ED. KAPPA 2009
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6
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M-FIL/01
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36
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-
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902302 -
SEMIOTICA LM50
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE UNA PREPARAZIONE BASE SULLE PRINCIPALI PROBLEMATICHE DELLA SE-MIOTICA. TRA QUESTE VIENE PRIVILEGIATA QUELLA INTERPRETAZIONE DELLA RELAZIONE CHE IL SEGNO HA CON LE CAUSE CHE LO GENERANO.
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6
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M-FIL/05
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36
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902303 -
PSICOLOGIA DELLA PERSONALITÀ LM50 - A SCELTA, CONSIGLIATE
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FAR ACQUISIRE CONOSCENZE DI BASE E TECNICHE PRESENTATE CON OPPORTUNE DIMOSTRAZIONI ED ESERCITAZIONI PRATICHE. SARÀ CURATA LA PRESENTAZIONE DELLA METODOLOGIA PROPRIA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI: ADDESTRAMENTO ALL’ANALISI FENOMENOLOGICA PER IL RICONOSCIMENTO E LA VALUTAZIONE DELLE VARIABILI PSICOLOGICHE; AC-QUISIZIONE DEI METODI SPERIMENTALI, CORRELAZIONALE E CLINICO; FORMAZIONE ALL’OSSERVAZIONE SISTEMATICA DEL COMPORTAMENTO.
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BIASCI VALERIA
( programma)
IL CORSO DI "PSICOLOGIA DELLA PERSONALITÀ" INTENDE CONTRIBUIRE ALLA FORMAZIONE DEGLI ALLIEVI ATTRAVERSO L'ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE DI BASE E DI TECNICHE PRESENTATE CON OPPORTUNE DIMOSTRAZIONI ED ESERCITAZIONI PRATICHE. VENGONO FORNITI I QUADRI STORICI DELLE PRINCIPALI TEORIE DELLA PERSONALITÀ, INSIEME AD UN CONOSCENZA AGGIORNATA DELLE PROCEDURE DI VALUTAZIONE DI LINEAMENTI PERSONOLOGICI RILEVANTI, E DEI RIVERBERI DA ESSI ESERCITATI SUI PRINCIPALI PROCESSI PSICHICI. SI AGGIUNGONO OPPORTUNE INDICAZIONI SULLE POSSIBILITÀ OFFERTE IN TEMA DI SPIEGAZIONE E PREVISIONE DELLA CONDOTTA INDIVIDUALE E DI GRUPPO.
( testi)
A) PER GLI STUDENTI CHE NON HANNO SOSTENUTO QUESTA MATERIA NEL CORSO DI LAUREA TRIENNALE:
- MCMARTIN J., PSICOLOGIA DELLA PERSONALITÀ. GUERINI & ASSOCIATI, MILANO 1999. - BIASI V. & BONAIUTO P. (A CURA DI), PROCESSI DI RAPPRESENTAZIONE, EMOZIONI, MOTIVAZIONI, LINEAMENTI DI PERSONALITÀ. E.U.R., ROMA, 2003. - BIASI V., PROCESSI AFFETTIVI E DINAMICHE DELLA CONOSCENZA. GUERINI, MILANO, 2010.
B) PER GLI STUDENTI CHE HANNO GIÀ SOSTENUTO QUESTA MATERIA NEL CORSO DI LAUREA TRIENNALE:
- MCMARTIN J., PSICOLOGIA DELLA PERSONALITÀ. GUERINI & ASSOCIATI, MILANO, 1999. - BONAIUTO P., GIANNINI, A.M. & BIASI V. (A CURA DI), LINEAMENTI, NOTE E SINTESI DI PSICOLOGIA GENERALE. FASCICOLO II. ED. KAPPA, ROMA, 2008. - BIASI V., PROCESSI AFFETTIVI E DINAMICHE DELLA CONOSCENZA. GUERINI, MILANO, 2010.
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8
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M-PSI/01
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48
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
22902308 -
METODI E STRATEGIE SOCIOEDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM50/87 - BASE 6 CFU
(obiettivi)
IL CORSO INTEGRA LE CONOSCENZE SCIENTIFICHE E CLINICHE SPECIFICHE DA RIFERIRE ALLE DIVERSE PATOLOGIE E PSICOPATOLOGIE CON LE COMPETENZE STRATEGICHE, METODOLOGICHE, DIDATTICHE E TECNICHE, CON L’OBIETTIVO DI DEFINIRE NEI DETTAGLI L’APPROCCIO SOCIOEDUCATIVO, IL SIGNIFICATO, IL RUOLO, GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DELLE DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI PRESENTI NEI SERVI-ZI SOCIOEDUCATIVI.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
( programma)
Problemi metodologici, tecnici, etici della formazione in ambito socioeducativo; valorizzazione delle risorse umane come modello professionale; comunicazione educativa come strategia operativa in contesti e processi culturali, sociali, professionali diversi. Modelli professionali imitabili nei servizi alla persona. Strategie organizzative e progettuali basate sul modello della rete. Flessibilità delle prestazioni e competenze nella programmazione organica di contenuti e nella sistematicità d'azione. Modelli di osservazione e diagnosi clinica del bambino e dell’adolescente con handicap, psicopatologie, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici e/o devianti. Utilizzo di strumenti innovativi, tecnologici e specifici per l’integrazione del portatore di handicap negli ambiti lavorativi e sociali. Definizione delle caratteristiche progettuali per la programmazione strategica e metodologica coerente con il fabbisogno dei servizi formativi, socioeducativi, sociosanitari. Programmazione come progetto formativo continuo, come lifelong learning.
( testi)
Piccione V., Mappe educative e formative 2. Orizzonti di senso, Aemme, Roma 2009De Cicco R., L'esperienza di sé, la cura di sé, le biografie del sé, Aemme, Roma 2012Giuliani V., Il gioco fra tradizione e nuove transizionalità, Aemme, Roma 2011Giorgetti D., Apprendimento e processi imitativi. Prospettive educative e ricerca scientifica, Aemme, Roma 2010Del Toro F., Cassarino S., La creatività: significati educativi e terapeutici. Agire applicativo nell'anoressia, Aemme, Roma 2010Raponi R., Strumenti ed espressività. Dalla parola alla voce, Aemme, Roma 2010Pandolfi A., Vediamoci chiaro. La persona alle prese con la cecità nel suo essere e mal-essere, Aemme, Roma 2012
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6
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M-PED/01
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902309 -
METODI E STRATEGIE SOCIOEDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM50/87 - INTEGRAZIONE 6 CFU
(obiettivi)
IL CORSO INTEGRA LE CONOSCENZE SCIENTIFICHE E CLINICHE SPECIFICHE DA RIFERIRE ALLE DIVERSE PATOLOGIE E PSICOPATOLOGIE CON LE COMPETENZE STRATEGICHE, METODOLOGICHE, DIDATTICHE E TECNICHE, CON L’OBIETTIVO DI DEFINIRE NEI DETTAGLI L’APPROCCIO SOCIOEDUCATIVO, IL SIGNIFICATO, IL RUOLO, GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DELLE DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI PRESENTI NEI SERVI-ZI SOCIOEDUCATIVI.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
( programma)
Problemi metodologici, tecnici, etici della formazione in ambito socioeducativo; valorizzazione delle risorse umane come modello professionale; comunicazione educativa come strategia operativa in contesti e processi culturali, sociali, professionali diversi. Modelli professionali imitabili nei servizi alla persona. Strategie organizzative e progettuali basate sul modello della rete. Flessibilità delle prestazioni e competenze nella programmazione organica di contenuti e nella sistematicità d'azione. Modelli di osservazione e diagnosi clinica del bambino e dell’adolescente con handicap, psicopatologie, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici e/o devianti. Utilizzo di strumenti innovativi, tecnologici e specifici per l’integrazione del portatore di handicap negli ambiti lavorativi e sociali. Definizione delle caratteristiche progettuali per la programmazione strategica e metodologica coerente con il fabbisogno dei servizi formativi, socioeducativi, sociosanitari. Programmazione come progetto formativo continuo, come lifelong learning.
( testi)
Piccione V., Mappe educative e formative 2. Orizzonti di senso, Aemme, Roma 2009De Cicco R., L'esperienza di sé, la cura di sé, le biografie del sé, Aemme, Roma 2012Giuliani V., Il gioco fra tradizione e nuove transizionalità, Aemme, Roma 2011Giorgetti D., Apprendimento e processi imitativi. Prospettive educative e ricerca scientifica, Aemme, Roma 2010Del Toro F., Cassarino S., La creatività: significati educativi e terapeutici. Agire applicativo nell'anoressia, Aemme, Roma 2010Raponi R., Strumenti ed espressività. Dalla parola alla voce, Aemme, Roma 2010Pandolfi A., Vediamoci chiaro. La persona alle prese con la cecità nel suo essere e mal-essere, Aemme, Roma 2012
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6
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M-PED/01
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902310 -
DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI LM50/87 - BASE 6 CFU
(obiettivi)
IL CORSO SI PREFIGGE DI ORIENTARE GLI STUDENTI VERSO I NUOVI ORDINAMENTI ISTITUZIONALI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, AFFRONTANDO LA COMPLESSA TRASFORMAZIONE DECISA CON LA LEGGE CO-STITUZIONALE N. 3 DEL 2001 E DI ILLUSTRARE LE MOLTEPLICI COMPETENZE E FUNZIONI DEGLI ENTI LOCALI SECONDO IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AI SERVIZI SOCIALI E ALLA PERSONA
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SPECCHIA SONIA
( programma)
CORSO BASE - STATO REGIONALE E STATO FEDERALE. LO SVILUPPO DEL REGIONALISMO IN ITALIA. LA FORMAZIONE DI ORDINAMENTI COSTITUZIONALI MULTILIVELLO. IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE DI AUTONOMIA DELLE COMUNITÀ TERRITORIALI. LA NATURA COMUNITARIA DI REGIONI, COMUNI E PROVINCE. LE AUTONOMIE TERRITORIALI E L’UNIONE EUROPEA. L’AUTONOMIA STATUTARIA. LA POTESTÀ LEGISLATIVA REGIONALE. LA POTESTÀ REGOLAMENTARE DELLE REGIONI, DEI COMUNI E DELLE PROVINCE. LE CARATTERISTICHE DELLA FORMA DI GOVERNO REGIONALE. GLI ORGANI DI GOVERNO DELLA REGIONE. GLI ORGANI AUSILIARI. CORSO INTEGRATO - DIRITTO DEGLI ENTI LOCALI. LA FORMA DI GOVERNO DEI COMUNI E DELLE PROVINCE. GLI ORGANI DI GOVERNO DEI COMUNI E DELLE PROVINCE. DIRITTI E DOVERI DEGLI ORGANI ELETTIVI. ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI E SERVIZI DA PARTE DEI COMUNI. AREE METROPOLITANE. I CONTROLLI SUGLI ORGANI E SUGLI ATTI. IL POTERE SOSTITUTIVO. LA PARTECIPAZIONE POLITICA NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI. L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA. L’AUTONOMIA GESTIONALE. DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267- "TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI". LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE E LOCALE.
( testi)
TESTI DI RIFERIMENTO CORSO BASE E. CASETTA – MANUALE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO - ED. GIUFFRÈ, DAL CAP. I AL VII. SILVIO GAMBINO - DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI - ED. GIUFFRÈ. PRIMA PARTE TESTI DI RIFERIMENTO CORSO INTEGRATO E. CASETTA – MANUALE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO - ED. GIUFFRÈ, DAL CAP. I AL VII. SILVIO GAMBINO - DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI - ED. GIUFFRÈ. SECONDA PARTE.
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6
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IUS/09
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902311 -
DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI LM50/87 - INTEGRAZIONE 6 CFU
(obiettivi)
IL CORSO SI PREFIGGE DI ORIENTARE GLI STUDENTI VERSO I NUOVI ORDINAMENTI ISTITUZIONALI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, AFFRONTANDO LA COMPLESSA TRASFORMAZIONE DECISA CON LA LEGGE CO-STITUZIONALE N. 3 DEL 2001 E DI ILLUSTRARE LE MOLTEPLICI COMPETENZE E FUNZIONI DEGLI ENTI LOCALI SECONDO IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AI SERVIZI SOCIALI E ALLA PERSONA
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SPECCHIA SONIA
( programma)
CORSO BASE - STATO REGIONALE E STATO FEDERALE. LO SVILUPPO DEL REGIONALISMO IN ITALIA. LA FORMAZIONE DI ORDINAMENTI COSTITUZIONALI MULTILIVELLO. IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE DI AUTONOMIA DELLE COMUNITÀ TERRITORIALI. LA NATURA COMUNITARIA DI REGIONI, COMUNI E PROVINCE. LE AUTONOMIE TERRITORIALI E L’UNIONE EUROPEA. L’AUTONOMIA STATUTARIA. LA POTESTÀ LEGISLATIVA REGIONALE. LA POTESTÀ REGOLAMENTARE DELLE REGIONI, DEI COMUNI E DELLE PROVINCE. LE CARATTERISTICHE DELLA FORMA DI GOVERNO REGIONALE. GLI ORGANI DI GOVERNO DELLA REGIONE. GLI ORGANI AUSILIARI. CORSO INTEGRATO - DIRITTO DEGLI ENTI LOCALI. LA FORMA DI GOVERNO DEI COMUNI E DELLE PROVINCE. GLI ORGANI DI GOVERNO DEI COMUNI E DELLE PROVINCE. DIRITTI E DOVERI DEGLI ORGANI ELETTIVI. ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI E SERVIZI DA PARTE DEI COMUNI. AREE METROPOLITANE. I CONTROLLI SUGLI ORGANI E SUGLI ATTI. IL POTERE SOSTITUTIVO. LA PARTECIPAZIONE POLITICA NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI. L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA. L’AUTONOMIA GESTIONALE. DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267- "TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI". LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE E LOCALE.
( testi)
TESTI DI RIFERIMENTO CORSO BASE E. CASETTA – MANUALE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO - ED. GIUFFRÈ, DAL CAP. I AL VII. SILVIO GAMBINO - DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI - ED. GIUFFRÈ. PRIMA PARTE TESTI DI RIFERIMENTO CORSO INTEGRATO E. CASETTA – MANUALE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO - ED. GIUFFRÈ, DAL CAP. I AL VII. SILVIO GAMBINO - DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI - ED. GIUFFRÈ. SECONDA PARTE.
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6
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IUS/09
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902312 -
FORMAZIONE E PROGETTUALITA NEI SISTEMI EDUCATIVI PER L INTEGRAZIONE LM50 - BASE 6 CFU
(obiettivi)
LA NECESSITÀ DI INDIVIDUARE NUOVE STRATEGIE NELLA FORMULAZIONE DI PROGETTI DI INTERVENTO IMPONE LA PROMOZIONE DI PROCESSI INNOVATIVI FONDATI SUI RISULTATI DELLA ATTUALE RICERCA PE-DAGOGICA. IL CORSO PROMUOVE L’ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE E DI COMPETENZE SPECIFICHE DA IMPEGNARE PER VALUTARE L’IMPATTO DELL’INNOVAZIONE SUI SISTEMI E SUI METODI EDUCATIVI.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
( programma)
Integrazione delle conoscenze specifiche di patologie e delle psicopatologie con competenze strategiche, metodologiche e tecniche dal punto di vista della didattica e dell’organizzazione del sapere, con competenze didattiche innovative e strumentali-tecnologiche. Modelli di osservazione e diagnosi clinica dell’individuo con handicap, con psicopatologie, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici e/o devianti. Analisi della dimensione del disagio dal punto di vista fenomenologico, vita progettuale, patrimonio culturale e maturazione nel programmare. Percorsi d’intervento individualizzati, pregiudizio e stigma. Progettualità formativa e socioeducativa. Differenziazione delle competenze nelle professioni sociali e confronto di ruoli e funzioni. Modelli di rappresentazione culturale, iconica, simbolica, corporea, verbale e non verbale del minore con disturbi emotivo-affettivi, disturbi dell'umore, ansia, ritardi cognitivi, nevrosi. Metodi, tecniche e strategie specifiche di insegnamento coerenti con gli stili di pensiero, di apprendimento, comunicativi rispetto alle necessità imposte dall’innovazione e dal cambiamento. Tipi, livelli, ambienti, variabili della comunicazione e delle dinamiche relazionali. Definizione delle categorie diagnostiche, dei profili sintomatici.
( testi)
Piccione V., Mappe educative e formative 1. I nuovi setting pedagogici, Aemme, Roma 2008D’Eugenio O., L’abuso sessuale sui minori. Prevenzione e intervento, Aemme, Roma 2012Pandolfi A., Vediamoci chiaro. La persona alle prese con la cecità nel suo essere e mal-essere, Aemme, Roma 2012, I e II tomoDe Cicco R., Il cinema negli occhi dei ragazzi, Aemme, Roma 2009Jankowski C., Boscarello V., La maschera e la realtà. Il teatro e l’educatore, Aemme, Roma 2011Raponi R., Strumenti ed espressività. Dalla parola alla voce, Aemme, Roma 2010
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6
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M-PED/01
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902313 -
FORMAZIONE E PROGETTUALITA NEI SISTEMI EDUCATIVI PER L INTEGRAZIONE LM50 - INTEGRAZIONE 6 CFU
(obiettivi)
LA NECESSITÀ DI INDIVIDUARE NUOVE STRATEGIE NELLA FORMULAZIONE DI PROGETTI DI INTERVENTO IMPONE LA PROMOZIONE DI PROCESSI INNOVATIVI FONDATI SUI RISULTATI DELLA ATTUALE RICERCA PE-DAGOGICA. IL CORSO PROMUOVE L’ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE E DI COMPETENZE SPECIFICHE DA IMPEGNARE PER VALUTARE L’IMPATTO DELL’INNOVAZIONE SUI SISTEMI E SUI METODI EDUCATIVI.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
( programma)
Integrazione delle conoscenze specifiche di patologie e delle psicopatologie con competenze strategiche, metodologiche e tecniche dal punto di vista della didattica e dell’organizzazione del sapere, con competenze didattiche innovative e strumentali-tecnologiche. Modelli di osservazione e diagnosi clinica dell’individuo con handicap, con psicopatologie, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici e/o devianti. Analisi della dimensione del disagio dal punto di vista fenomenologico, vita progettuale, patrimonio culturale e maturazione nel programmare. Percorsi d’intervento individualizzati, pregiudizio e stigma. Progettualità formativa e socioeducativa. Differenziazione delle competenze nelle professioni sociali e confronto di ruoli e funzioni. Modelli di rappresentazione culturale, iconica, simbolica, corporea, verbale e non verbale del minore con disturbi emotivo-affettivi, disturbi dell'umore, ansia, ritardi cognitivi, nevrosi. Metodi, tecniche e strategie specifiche di insegnamento coerenti con gli stili di pensiero, di apprendimento, comunicativi rispetto alle necessità imposte dall’innovazione e dal cambiamento. Tipi, livelli, ambienti, variabili della comunicazione e delle dinamiche relazionali. Definizione delle categorie diagnostiche, dei profili sintomatici.
( testi)
Piccione V., Mappe educative e formative 1. I nuovi setting pedagogici, Aemme, Roma 2008D’Eugenio O., L’abuso sessuale sui minori. Prevenzione e intervento, Aemme, Roma 2012Pandolfi A., Vediamoci chiaro. La persona alle prese con la cecità nel suo essere e mal-essere, Aemme, Roma 2012, I e II tomoDe Cicco R., Il cinema negli occhi dei ragazzi, Aemme, Roma 2009Jankowski C., Boscarello V., La maschera e la realtà. Il teatro e l’educatore, Aemme, Roma 2011Raponi R., Strumenti ed espressività. Dalla parola alla voce, Aemme, Roma 2010
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6
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M-PED/01
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902316 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50-LM87
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22902316-2 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50
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6
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SECS-P/10
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36
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902316-1 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50
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6
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SECS-P/10
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902317 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50/LM87 - BASE 6 CFU
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SMERIGLIO MASSIMILIANO
( programma)
-CRISI DEL MODELLO NEOLIBERISTA -NUOVI SCENARI GLOBALI -POSTFORDISMO E CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI.
( testi)
PROGRAMMA:
“STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO” DI G. BONAZZI – FRANCO ANGELI EDIZIONI
I SEGUENTI CAPITOLI:
PARTE I
CAPP 1, 2, 3, 4, 7
PARTE II
CAP 8
UNO A SCELTA TRA:
“MANAGER DEL CAMBIAMENTO” DI F. PERRONE – FRANCO ANGELI EDIZIONI
I SEGUENTI CAPITOLI:
PARTE I
CAPP 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
“MANAGEMENT E GOVERNANCE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” DI G. SANGIORGI – FRANCO ANGELI EDIZIONI
I SEGUENTI CAPITOLI:
1, 2, 3, 4
PER 6 CFU (E INTEGRAZIONE)
STUDIO DEL MANUALE “STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO” DI G. BONAZZI – FRANCO ANGELI EDIZIONI
SOLTANTO: PARTE I CAPP 1, 2, 3, 4, 7 - PARTE II CAP 8.
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6
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SECS-P/10
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902318 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50/LM87 - INTEGRAZIONE 6 CFU
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SMERIGLIO MASSIMILIANO
( programma)
-CRISI DEL MODELLO NEOLIBERISTA -NUOVI SCENARI GLOBALI -POSTFORDISMO E CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI.
( testi)
PROGRAMMA:
“STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO” DI G. BONAZZI – FRANCO ANGELI EDIZIONI
I SEGUENTI CAPITOLI:
PARTE I
CAPP 1, 2, 3, 4, 7
PARTE II
CAP 8
UNO A SCELTA TRA:
“MANAGER DEL CAMBIAMENTO” DI F. PERRONE – FRANCO ANGELI EDIZIONI
I SEGUENTI CAPITOLI:
PARTE I
CAPP 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
“MANAGEMENT E GOVERNANCE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” DI G. SANGIORGI – FRANCO ANGELI EDIZIONI
I SEGUENTI CAPITOLI:
1, 2, 3, 4
PER 6 CFU (E INTEGRAZIONE)
STUDIO DEL MANUALE “STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO” DI G. BONAZZI – FRANCO ANGELI EDIZIONI
SOLTANTO: PARTE I CAPP 1, 2, 3, 4, 7 - PARTE II CAP 8.
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6
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SECS-P/01
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36
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
22902319 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM87 - BASE 6 CFU
(obiettivi)
OBIETTIVO DEL CORSO È INTRODURRE ALLE PROBLEMATICHE DI PROGETTAZIONE, IMPLEMENTAZIONE E CONDUZIONE DELLE STRUTTURE E DEI SISTEMI OPERATIVI CONNESSI AI COMPORTAMENTI DELLE PER-SONE NELL'ORGANIZZAZIONE DI AZIENDE DI QUALUNQUE TIPO (PROFIT, NON PROFIT) CHE OPERANO SOTTO IL VINCOLO DI EFFICIENZA E DI EFFICACIA.
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6
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SECS-P/10
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36
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-
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902320 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM87 - INTEGRAZIONE 6 CFU
(obiettivi)
OBIETTIVO DEL CORSO È INTRODURRE ALLE PROBLEMATICHE DI PROGETTAZIONE, IMPLEMENTAZIONE E CONDUZIONE DELLE STRUTTURE E DEI SISTEMI OPERATIVI CONNESSI AI COMPORTAMENTI DELLE PER-SONE NELL'ORGANIZZAZIONE DI AZIENDE DI QUALUNQUE TIPO (PROFIT, NON PROFIT) CHE OPERANO SOTTO IL VINCOLO DI EFFICIENZA E DI EFFICACIA.
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6
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SECS-P/10
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36
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902341 -
SOCIOLOGIA DEL LAVORO E DELLA ORGANIZZAZIONE LM87
(obiettivi)
IL CORSO SI ARTICOLA IN TRE PARTI: MODULO ISTITUZIONALE, MODULO DI APPROFONDIMENTO; SEMINARI E CONFRONTO CON I PROTAGONISTI E SI PROPONE DI PERSEGUIRE I SEGUENTI OBIETTIVI: 1. FORNIRE I CONCETTI FONDAMENTALI E IL QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO DELLE DISCIPLINE SOCIOLOGICHE LAVORISTICHE E ORGANIZZATIVE E DI ANALIZZARE LE INTERCONNESSIONI CON LE ALTRE DISCIPLINE CHE HANNO COME OGGETTO DI STUDIO IL LAVORO, LE ORGANIZZAZIONI PRODUTTIVE, LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E LE RELAZIONI INDUSTRIALI. 2. FORNIRE GLI STRUMENTI ANALITICI ED INTERPRETATIVI NECESSARI PER SVOLGERE UN APPROFONDIMENTO DEL RUOLO SVOLTO DALLA RAZIONALITÀ NELL’AGIRE ORGANIZZATIVO, ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE POLITICHE DI MOTIVAZIONE, INCENTIVAZIONE E COOPERAZIONE, NELLA PROSPETTIVA DEL SUPERAMENTO DEL BINOMIO OLISMO-INDIVIDUALISMO. 3. SVILUPPARE UNA CAPACITÀ DI ANALISI CRITICA IN MERITO AI PARADIGMI CONCETTUALI E ALL’EVOLUZIONE DELLA NEGOZIAZIONE E DEI SISTEMI DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI IN ITALIA E A LIVELLO EUROPEO ED INTERNAZIONALE, IN MERITO AI SEGUENTI FENOMENI: LEADERSHIP, COMPETENZE NEGOZIALI E NUOVE POLITICHE GESTIONALI; SVILUPPO DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI IN UNO SCENARIO EUROPEO E INTERNAZIONALE; RELAZIONI INDUSTRIALI E MODELLO PARTECIPATIVO; IL DIALOGO SOCIALE NELLE POLITICHE COMUNITARIE; LO SVILUPPO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI IN ITALIA: DAL QUADRO GIURIDICO E ISTITUZIONALE AGLI ATTORI DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI E ALL’EVOLUZIONE DELLA CONTRATTAZIONE NELLE IMPRESE PRIVATE E NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE: CONOSCENZE E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE RELATIVE ALLE DIMENSIONI STORICHE, TEORICHE E METODOLOGICHE DELLA DISCIPLINE SOCIOLOGICHE LAVORISTICHE E ORGANIZZATIVE E ANALISI DELLE INTERCONNESSIONI CON LE ALTRE DISCIPLINE CHE HANNO COME OGGETTO DI STUDIO IL LAVORO, LE ORGANIZZAZIONI PRODUTTIVE, LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E LE RELAZIONI INDUSTRIALI.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE CAPACITÀ DI INDAGARE E RACCOGLIERE DATI E INFORMAZIONI COMPLESSE IN MERITO ALL’EVOLUZIONE DEI SISTEMI DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI IN ITALIA E A LIVELLO EUROPEO ED INTERNAZIONALE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AL METODO DELLA CONTRATTAZIONE E A QUELLO DELLA CONCERTAZIONE E PARTECIPAZIONE.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO: CAPACITÀ DI ANALISI E VALUTAZIONE DELLE PRINCIPALI CRITICITÀ RISCONTRABILI NEI PROCESSI NEGOZIALI TRA LE PARTI SOCIALI E NELLA VALUTAZIONE DELLE COERENZE TRA STRATEGIE, POLITICHE, STRUTTURE ORGANIZZATIVE, RUOLI E COMPETENZE. ABILITÀ COMUNICATIVE: ABILITÀ COMUNICATIVE E RELAZIONALI FUNZIONALI ALL’ESPLICITAZIONE E COMPRENSIONE DELLE INTERAZIONI ESISTENTI TRA LE PRINCIPALI ORGANIZZAZIONI DI RAPPRESENTANZA DI INTERESSI SOCIALI ED ECONOMICI. CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO: CAPACITÀ DI ESERCITARE FUNZIONI CRITICHE E METARIFLESSIVE NELL’AMBITO DELLA LETTURA EVOLUTIVA DEI PROCESSI DI SVILUPPO DI VARIE POLITICHE ORGANIZZATIVE CONNESSE CON LA CAPACITÀ DI COMPRENDERE LE CULTURE SOTTOSTANTI E RELATIVE LE LOGICHE DI AZIONE.
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6
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SPS/09
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36
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
22902342 -
STORIA DELLE DONNE
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AZARA LILIOSA
( programma)
APPROFONDITA CONOSCENZA DEL RUOLO E DELLA PRESENZA DELLE DONNE NELL’ETÀ CONTEMPORANEA. IN PARTICOLARE: - I PROCESSI E I MOVIMENTI DELL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE, A PARTIRE DALLA CONQUISTA DEI DIRITTI CIVILI E DALLA DOMANDA DI ACCESSO AI DIRITTI POLITICI. - IL MOVIMENTO SUFFRAGISTA. - L’IMMAGINE DELLE DONNE SIA COME AUTO RAPPRESENTAZIONE CHE COME PERCEZIONE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI CIVILI E ECCLESIASTICHE. - LA SESSUALITÀ: NELL’OTTOCENTO L’UNIVERSO DELLE DONNE DI PIACERE E DELLE PROSTITUTE. L’ANALISI DELLA PROSTITUZIONE REGOLAMENTATA, ESERCITATA NELLE CASE CHIUSE, PERMETTE DI PENETRARE ANCHE NEI COMPLESSI MECCANISMI, GIURIDICI, SANZIONATORI, MA ANCHE SOCIOSANITARI E CULTURALI CHE INTERCONNETTONO SOCIETÀ CIVILE E STATO.
( testi)
G. FRAISSE, M. PERROT (A CURA DI), STORIA DELLE DONNE IN OCCIDENTE (DIRETTA DA G. DUBY, M. PERROT), V. 4, L’OTTOCENTO, ECONOMICA LATERZA, ROMA-BARI 2007.
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6
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M-STO/04
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36
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
22902350 -
ETICA
(obiettivi)
• CONOSCERE LE LINEE DI SVILUPPO DEL PENSIERO FILOSOFICO E LA GENESI DELLE IDEE CHE HANNO CONTRIBUITO ALL’ELABORAZIONE DI MODELLI E TEORIE EDUCATIVE • RICONOSCERE LA GENESI DELLE PRINCIPALI PROBLEMATICHE FILOSOFICHE E IL LEGAME CON LE TRADIZIONI CULTURALI, IN VISTA DI UN’INTERPRETAZIONE CRITICA DI MODELLI E PRATICHE EDUCATIVE • CONFRONTARE IL PARADIGMA RELAZIONALE INDIVIDUALISTICO-UTILITARISTICO CON QUELLO DEL DONO E DELLA CURA
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RUSSO MARIA TERESA
( programma)
IL CORSO SI PROPONE DI ANALIZZARE L’IMPORTANZA DELLA RELAZIONE INTERSOGGETTIVA DI RECIPROCITÀ, IN PARTICOLARE QUANDO ASSUME LE FORME DEL DONO E DELLA CURA, OGGI SEMPRE PIÙ NECESSARIE E RIVALUTATE, IN OPPOSIZIONE AL MODELLO INDIVIDUALISTA E AL MODELLO UTILITARISTA TIPICI DELL’ÉTHOS SOCIALE POSTMODERNO.
2. ASIMMETRIA E RECIPROCITÀ NELLE RELAZIONI INTERPERSONALI. DINAMICHE DEL RICONOSCIMENTO E VIRTÙ DELLA DIPENDENZA 3. AGAPE, DONO E PERDONO NELLA STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO 4. FRAGILITÀ E RELAZIONE DI CURA
( testi)
• F. BREZZI - M. T. RUSSO, OLTRE LA SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI. TEORIA E PRATICA DEL DONO, BOLLATI BORINGHIERI, TORINO 2011 • C. TAYLOR, IL DISAGIO DELLA MODERNITÀ, LATERZA, ROMA-BARI 1999 • ALTRI 2 TESTI CHE SARANNO COMUNICATI ALL’INIZIO DEL CORSO
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6
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M-FIL/03
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36
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
22902424 -
STATISTICA C.A. LM87
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6
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SECS-S/01
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36
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |