Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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21201407 -
METODI MATEMATICI PER LE DECISIONI ECONOMICHE E AZIENDALI
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI PER RISOLVERE IN AMBITO ECONOMICO ED AZIENDALE: PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE LIBERA E VINCOLATA PER FUNZIONI IN PIÙ VARIABILI, PROBLEMI DI PROGRAMMAZIONE LINEARE E PROBLEMI DUALI, PROBLEMI DI PROGRAMMAZIONE VETTORIALE, PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI E PROBLEMI STANDARD DI PROGRAMMAZIONE STOCASTICA . LA TRATTAZIONE DEGLI ASPETTI APPLICATIVI È EFFETTUATA IN LABORATORIO.
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21201407-2 -
METODI MATEMATICI PER LE DECISIONI ECONOMICHE E AZIENDALI 2
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6
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SECS-S/06
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201407-1 -
METODI MATEMATICI PER LE DECISIONI ECONOMICHE E AZIENDALI
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3
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SECS-S/06
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201442 -
BUSINESS II (ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE-CORSO AVANZATO)
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UN’INTERPRETAZIONE CRITICA DEGLI STRUMENTI E DEI SISTEMI DI GOVERNANCE DELLE IMPRESE ANCHE IDONEI A FRONTEGGIARE IL MANIFESTARSI DI PERIODI DI CRISI INTERNE ED ESTERNE ALL’IMPRESA . SI APPROFONDISCE LA GESTIONE DEI RAPPORTI E DELLE RELAZIONE TRA IMPRESA E STAKEHOLDERS: AZIONISTI, MANAGER, DIPENDENTI, CLIENTI, FORNITORI, ISTITUTI FINANZIARI. INOLTRE, SI ANALIZZA LA FUNZIONE COMPLIANCE NELLE IMPRESE, FOCALIZZANDOSI SUI MODELLI DI CONTROLLO E SUI COSTI CHE LE IMPRESE SONO CHIAMATE A SOSTENERE PER ESSERE CONFORMI A NORME, REGOLE E BEST PRACTISES.
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AGUIARI ROBERTO
( programma)
IL CORSO SARÀ SVOLTO PREVALENTEMENTE IN LEZIONI E ILLUSTRAZIONE DI CASI AZIENDALI; ALCUNI SEMINARI SARANNO TENUTI DA DIRIGENTI E AMMINISTRATORI DI AZIENDE. IL CORSO SI PROPONE DI ILLUSTRARE E FORNIRE UN’INTERPRETAZIONE CRITICA DEGLI STRUMENTI E DEI SISTEMI DI GOVERNANCE DELLE IMPRESE, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE CAUSE DELLA RECENTE CRISI FINANZIARIA INTERNAZIONALE. SONO APPROFONDITI: A. LE DIRETTIVE DELL’OECD PER UNA GESTIONE DEI RAPPORTI E DELLE RELAZIONE TRA IMPRESA E STAKEHOLDERS, QUALI AZIONISTI, MANAGER, DIPENDENTI, CLIENTI, FORNITORI, ISTITUTI FINANZIARI. B. LE RELAZIONI TRA GOVERNANCE DELLE IMPRESE QUOTATE E LA RECENTE CRISI FINANZIARIA C. LE PRATICHE APPLICATE DAI BOARD DOPO LA CRISI DEL 2008, PER GLI INCENTIVI AL MANAGEMENT E IL GOVERNO DEI RISCHI. D. LA CATENA DEL VALORE NEL SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI. E. LE STRATEGIE DI BRITISH TELECOM. F. LE STRATEGIE DELLE AZIENDE DEL SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI IN ITALIA.
( testi)
A. OECD PRINCIPI DI GOVERNO SOCIETARIO DELL’OECD (ORGANISATION FOR ECONOMIC CO-OPERATION AND DEVELOPMENT), 2004, PAGG. 1-49 (SCARICABILE GRATUITAMENTE DAL SITO WWW.OECD.ORG). B. OECD CORPORATE GOVERNANCE AND FINANCIAL CRISIS: KEY FINDINGS AND MAIN MESSAGES, OECD 2009, PAG. 1-55(SCARICABILE GRATUITAMENTE DAL SITO WWW.OECD.ORG). C. OECD CORPORATE GOVERNANCE BOARD PRACTICES: INCENTIVES AND GOVERNING RISKS, OECD 2011, PAG.1-39. PDF D. FROVA S. LA CATENA DEL VALORE NELL’INDUSTRIA DELLE TELCOMUNICAZIONI. 1998 EDIZ. SOLE 24ORE. CAPP. 1 E 2. PDF E. SHAPING THE COMPETITION AND BUILDING COMPETITIVE ADVANTAGE IN THE GLOBAL TELECOMMUNICATION INDUSTRY: THE CASE OF BRITISH TELECOMMUNICATIONS PLC , E. TODEVA & R. JOHN, PAG. 1-15; 8 (SCARICABILE GRATUITAMENTE DAL SITO : HTTP://SSRN.COM/ABSTRACT=1460529) F. RELAZIONE ANNUALE AGCOM (AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI) 2011. PAR. 1.1.1 DA PAG 13 A PAG 28 ; PAR. 1.2.1 DA PAG 44 A 72 (SCARICABILE GRATUITAMENTE DAL SITO WWW.AGCOM.IT).
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201417 -
FINANZA PUBBLICA
(obiettivi)
QUESTO INSEGNAMENTO È COMPLEMENTARE RISPETTO A QUELLO DI BASE DI SCIENZA DELLE FINANZE. PER QUESTA RAGIONE APPROFONDISCE ALCUNI TEMI SPECIFICI DI FINANZA PUBBLICA. L’OBIETTIVO È QUELLO DI CONSENTIRE ALLO STUDENTE, FORNITO DI UNA PREPARAZIONE DI BASE IN SCIENZA DELLE FINANZE, LA COMPRENSIONE DI PROBLEMI PIÙ COMPLESSI DI FINANZA PUBBLICA, IN ALCUNI DEI SUOI VARI CAMPI (TASSAZIONE, SPESA PUBBLICA, PRODUZIONE PUBBLICA, DEBITO PUBBLICO, LE ISTITUZIONI DEL PROCESSO DI BILANCIO PUBBLICO…)
IL CORSO SI ARTICOLA IN DUE PARTI. NELLA PRIMA VERRANNO AFFRONTATI ALCUNI TEMI GENERALI DI FINANZA PUBBLICA; NELLA SECONDA SARANNO APPROFONDITI TEMI LEGATI AL RUOLO DEL SETTORE PUBBLICO RISPETTO ALLA STRUTTURA PRODUTTIVA E AL SETTORE DELLE IMPRESE.
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21201417-2 -
FINANZA PUBBLICA
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6
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SECS-P/03
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40
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201417-1 -
FINANZA PUBBLICA
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3
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SECS-P/03
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201444 -
BUSINESS ENGLISH
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6
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40
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
21201445 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE LA CONOSCENZA DELLA DISCIPLINA DI GOVERNANCE DELLE SOCIETÀ PER AZIONI, E PIÙ PRECISAMENTE DEI DIVERSI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO, NONCHÈ DEI RAPPORTI TRA I DIVERSI ORGANI DELLA SOCIETÀ. SI TRATTA DELLE REGOLE CHE DISCIPLINANO INNANZITUTTO L’ORGANO AMMINISTRATIVO, PER GLI ASPETTI DELLE COMPETENZE, DELLE PROCEDURE E DELLE RESPONSABILITÀ, NELL’AMBITO DEL SISTEMA TRADIZIONALE, DI QUELLO DUALISTICO E DI QUELLO MONISTICO. ULTERIORE APPROFONDIMENTO È DEDICATO ALLA DISCIPLINA DEGLI ORGANI DI CONTROLLO NEI DIVERSI SISTEMI (COLLEGIO SINDACALE, COMITATO DI SORVEGLIANZA, COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE), NONCHÈ ALLA DISCIPLINA GIURIDICA DELLA REVISIONE CONTABILE E DELLA REVISIONE INTERNA (INTERNAL AUDIT). ALLA TRATTAZIONE TEORICA SEGUIRÀ LO STUDIO DI ATTI E DOCUMENTI SOCIETARI PER FORNIRE AGLI STUDENTI INFORMAZIONI SULLE ESPERIENZE PRATICHE RELATIVE AI TEMI TRATTATI
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21201445-2 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
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3
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IUS/04
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201445-1 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
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3
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IUS/04
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201445-3 -
DIRITTO COMMERCIALE CORSO AVANZATO
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3
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IUS/04
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201433 -
GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI SVILUPPARE IL TEMA DELLA PROGETTAZIONE DELLE POLITICHE DESTINATE AD OTTENERE L'ALLINEAMENTO DELLE PERSONE AI RUOLI E ALLE STRUTTURE PROGETTATE (HUMAN RESOURCES MANAGEMENT) CON IL DUPLICE OBIETTIVO DI: A) INQUADRARE LA DISCIPLINA SOTTO IL PROFILO TEORICO, EVIDENZIANDONE LE RADICI STORICHE E CONCETTUALI E LE RECENTI EVOLUZIONI B) DI ILLUSTRARE I CONTENUTI DI BASE DELLE PRINCIPALI ATTIVITÀ IN CUI SI ARTICOLANO LE POLITICHE DEL PERSONALE E LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DEGLI STRUMENTI OPERATIVI UTILIZZATI NELLA PRATICA AZIENDALE PER LA LORO REALIZZAZIONE. NELL’AFFRONTARE LA MATERIA SARÀ AMPIAMENTE UTILIZZATO IL RICORSO A CASI STUDIO CON IL FINE DI STIMOLARE LA RIFLESSIONE DEGLI STUDENTI SUI CRITERI CHE ORIENTANO LE SCELTE DI POLITICA DEL PERSONALE NELLE IMPRESE. NELL’AMBITO DEL CORSO SARÀ DEDICATO UNO SPAZIO AD ILLUSTRARE GLI ASPETTI TIPICI DI “COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO” (ORGANIZATIONAL BEHAVIOUR), ESAMINANDO LE PRINCIPALI CATEGORIE CONCETTUALI TRATTE DALLE SCIENZE PSICOLOGICHE E SOCIOLOGICHE PER LO STUDIO E L’INTERVENTO FINALIZZATO SUL COMPORTAMENTO UMANO NELLE REALTÀ ORGANIZZATE (TRA GLI ALTRI VERRANNO AFFRONTATI I CONCETTI DI MOTIVAZIONE, GRUPPO, CULTURA, LEADERSHIP).
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MARCHIORI MICHELA
( programma)
PARTE PRIMA 1. LA GESTIONE DELLE PERSONE: UN INQUADRAMENTO TEORICO, METODOLOGICO 2. L’UNITÀ ORGANIZZATIVA DEDICATA ALLA GESTIONE DEL PERSONALE: LA DIREZIONE DEL PERSONALE 3. LE RADICI TEORICO- DISCIPLINARI DELLA GESTIONE DELLE PERSONE: LE TEORIE DELLE HUMAN RELATION E DELLE NEORELAZIONI UMANE 4. IL MERCATO DEL LAVORO: CENNI 5. IL RAPPORTO DI LAVORO: PROBLEMATICHE SINDACALI E CONTRATTUALI (CENNI) 6. LA GESTIONE DELLE PERSONE: LE ATTIVITÀ E LE TECNICHE (IL FRAMEWORK D’ANALISI) 7. LA PIANIFICAZIONE DEGLI ORGANICI 8. RECLUTAMENTO, SELEZIONE, INSERIMENTO 9. FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO 10. LA VALUTAZIONE: POSIZIONE, PRESTAZIONE, POTENZIALE 11. I SISTEMI DI RICOMPENSA: RETRIBUZIONE FISSA/VARIABILE; CARRIERA 12. I SISTEMI DI GESTIONE BASATI SULLE COMPETENZE PARTE SECONDA 13. LA MOTIVAZIONE AL LAVORO 14. I GRUPPI 15. I CONFLITTI, LA NEGOZIAZIONE 16. LA COMUNICAZIONE 17. IL POTERE 18. LA CULTURA ORGANIZZATIVA 19. LA LEADERSHIP
( testi)
LA PREPARAZIONE DELL’ESAME COMPORTA LO STUDIO DEI SEGUENTI TESTI: COSTA G., GIANECCHINI M., “RISORSE UMANE. PERSONE, RELAZIONI, VALORE”, MCGRAW-HILL 2^ EDIZIONE 2009 (SONO ESCLUSI I CAPP. 10-11) KREITNER R., KINICKI A., “COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO. DALLA TEORIA ALL’ESPERIENZA”, APOGEO, 2008 (ESCLUSI CAPP. 6-7-11)
PER GLI STUDENTI FREQUENTANTI VERRANNO SOSTITUITI ALCUNI CAPITOLI DEL TESTO DI KREITNER E KINICKI CON DISPENSE DISTRIBUITE DAL DOCENTE
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9
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SECS-P/10
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201451 -
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
(obiettivi)
IL CORSO HA AD OGGETTO L’ANALISI E LO SVILUPPO DELLE FUNZIONI MANAGERIALI DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO IN UNA CONCEZIONE SISTEMICA NEL GOVERNO DELLE AZIENDE. TALE APPROCCIO STRATEGICO ALLA GESTIONE È ORMAI ESSENZIALE IN OGNI SISTEMA AZIENDALE ED IL COLLEGATO SISTEMA DEI CONTROLLI SI È PARTICOLARMENTE DIFFUSO SIA IN TERMINI DI FEED-BACK CHE DI FEED-FORWARD PER LE DECISIONI IN AZIENDA. L’EVOLUZIONE DI QUESTE FUNZIONI MANAGERIALI È DIRETTAMENTE COLLEGATA AD IDONEI STRUMENTI QUALI I SISTEMI INFORMATIVI, CONTABILI ED EXTRA-CONTABILI, VARIAMENTE DISPONIBILI NELLE AZIENDE. IL CORSO SI RIVOLGE PERTANTO A STUDENTI INTERESSATI A SVILUPPARE CAPACITÀ MANAGERIALI ED A CONOSCERE I MECCANISMI E LE TECNICHE CHE SOVRINTENDONO LE DIVERSE CARATTERIZZAZIONI DELLA FUNZIONE DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELLE AZIENDE.
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BIONDI LUCIA
( programma)
- IL SISTEMA INFORMATIVO PER LE DECISIONI MANAGERIALI - EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE - IL PROCESSO DECISORIO O DECISIONALE - LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA: DEFINIZIONE DI STRATEGIA, LIVELLI DI STRATEGIA (AZIENDALE, DI AREA D’AFFARI, DI BUSINESS), LE FASI DEL PROCESSO STRATEGICO,L’ANALISI DI PORTAFOGLIO, LE MATRICI DI PORTAFOGLIO, I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO - I MODELLI DI SVILUPPO AZIENDALE DI PIANIFICAZIONE. ASPETTI PARTICOLARI DELLA PIANIFICAZIONE (LA CRESCITA ESTERNA E LA GLOBALIZZAZIONE, LA FLESSIBILITÀ, IL MODELLO JUST IN TIME, L’OUTSOURCING, IL TOTAL QUALITY MANAGEMENT, LA LEADERSHIP DI COSTO, IL BUSINESS PROCESS REENGINEERING, IL BENCHMARKING) - DALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA ALLA PIANIFICAZIONE OPERATIVA (O PROGRAMMAZIONE). IL BUDGET E LE SUE DIVERSE CARATTERIZZAZIONI. - L’APPROCCIO SISTEMICO DEL CONTROLLO: FINALITÀ E PRINCIPI. IL CONTROLLO OPERATIVO, DIREZIONALE (O DI GESTIONE) E STRATEGICO. I CONCETTI E GLI INDICATORI DI EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECONOMICITÀ. - I REQUISITI DEL CONTROLLO: METODOLOGIA, STRUMENTI CONTABILI (CO.GE, CO.AN., COSTO STANDARD E BUDGET, ANALISI DELLE VARIANZE) E STRUTTURA ORGANIZZATIVA (I CENTRI DI RESPONSABILITÀ) - IL REPORTING. I MODELLI DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE (LA BALANCED SCORECARD, IL PERFORMANCE PRISM, IL CICLO DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE)
( testi)
- TERZANI S., LINEAMENTI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO, CEDAM, PADOVA, 1999 - BASTIA P., SISTEMI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO, IL MULINO, BOLOGNA, 2008 - GARRISON R., NOREEN E., PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO. MANAGERIAL ACCOUNTING PER LE DECISIONI AZIENDALI, MCGRAW-HILL, MILANO - ANTHONY R.N., HAWKINS D.F., MACRÌ D.M., MERCHANT K.A., SISTEMI DI CONTROLLO. ANALISI ECONOMICHE PER LE DECISIONI AZIENDALI, MCGRAW-HILL, MILANO, 2001 - APPUNTI DEL CORSO E SLIDE PRESENTI SUL SITO
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9
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SECS-P/07
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201453 -
REVISIONE AZIENDALE INTERNA
(obiettivi)
IL CORSO HA LA FINALITÀ DI PRESENTARE I PRINCIPI GENERALI E LA NATURA LOGICA INERENTI LA COSTRUZIONE DI SISTEMI DI CONTROLLO ALL’INTERNO (SCI) DELLE IMPRESE, IL SUO MANTENIMENTO, IL SUO MIGLIORAMENTO, LA SUA REVISIONE SISTEMATICA E CONTINUATIVA. DETTI COMPITI – IN VARIA MANIERA – SONO AFFIDATI IN PARTICOLARE ALL’ATTIVITÀ/FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. IL CORSO VUOLE ESPLICITARE L’IMPORTANZA COMPLESSIVA DI UN SISTEMA DI CONTROLLO COSTANTEMENTE MONITORATO E SISTEMATICAMENTE REVISIONATO, NEI SUOI ASPETTI INERENTI IL PRIMO LIVELLO, IL SECONDO LIVELLO E GLI ASPETTI DI GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI. LE RECENTI INNOVAZIONI NORMATIVE (D.LGS 231/2001 E L. 262/2005) HANNO INFINE CONTRIBUITO ALL’ECCESSIVO PROLIFERARE DI ASPETTI GIURIDICO-FORMALI NELLA PREDISPOSIZIONE DEI CONTROLLI, DI CUI OCCORRE PERÒ MATURA CONSAPEVOLEZZA. NEL CORSO DELLE LEZIONI VENGONO FORNITI ANCHE MOMENTI DI ESEMPLIFICAZIONE NEL CONCRETO DELLE FUNZIONI AZIENDALI DELL’ATTIVITÀ DI INTERNAL AUDITING ANCHE CON INTERVENTI DI TESTIMONIANZA DI OPERATORI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E BANCARIE.
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REGOLIOSI CARLO
( programma)
1. LE REVISIONI INTERNE: CONTESTO FUNZIONALE E PRESUPPOSTI. POSSIBILI TIPOLOGIE. ISTITUZIONE DELLA FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. REVISIONE INTERNA E COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO. 2. L’INTERNAL AUDITING NELLA CORPORATE GOVERNANCE. RISK MANAGEMENT E CONTROLLO INTERNO. ORGANIZZAZIONE, OBIETTIVI, ATTIVITÀ E RISULTATI DELL’INTERNAL AUDITING, CRSA. 3. TECNICHE DI INTERNAL AUDIT SU: - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI APPROVVIGIONAMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI INVESTIMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE ALLE VENDITE ED ALLA CLIENTELA. - CONTROLLO E REVISIONE DI TESORERIA. - CONTROLLO E REVISIONE AL MAGAZZINO. 4. POSSIBILI MODALITÀ DI REVISIONE INTERNA NEGLI AGGREGATI AZIENDALI. REVISIONE INTERNA ED ESTERNA E SISTEMI EDP. ASPETTI DEL SCI NELLA SOCIETÀ COOPERATIVA. LA REVISIONE INTERNA NELLE PICCOLE BANCHE. ALCUNE RIFLESSIONI IN TEMA DI DUE DILIGENCE. 5. ESERCITAZIONI DI INTERNAL AUDITING
( testi)
G. TROINA (A CURA DI), LE REVISIONI AZIENDALI, MILANO, FRANCO ANGELI, 2005. C. A. DITTMEIER, INTERNAL AUDITING, MILANO, EGEA.
OPZIONALE E PER APPROFONDIMENTI PRATICI: C. REGOLIOSI, A. PERNO, L’ESERCIZIO DELL’INTERNAL AUDIT, SANT’ARCANGELO DI ROMAGNA (RN), MAGGIOLI, 2010.
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9
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SECS-P/07
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201455 -
TECHNOLOGY, INNOVATION AND SUSTAINABLE PRODUCTION (TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E PRODUZIONE SOSTENIBILE)
(obiettivi)
IL CORSO DI "TECNOLOGIA E INNOVAZIONE PER LA PRODUZIONE SOSTENIBILE” SI PROPONE DI ANALIZZARE LE TEMATICHE RELATIVE AL CONCETTO DI TECNOLOGIA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LE SUE PRINCIPALI FORME DI UTILIZZAZIONE NELL’ATTUALE SCENARIO ECONOMICO, IN RELAZIONE ALLA CRESCENTE COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE E ALL’ATTENZIONE VERSO LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI. IL CORSO ILLUSTRA, INOLTRE, L’APPLICAZIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN AMBITO AMBIENTALE, IN RELAZIONE ALLE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE, AI NUOVI METODI DI GESTIONE CHE ENFATIZZANO IL RAPPORTO TRA TECNOLOGIA E AMBIENTE ED INFINE AL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO SIA NAZIONALE CHE EUROPEO.
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LUCCHETTI MARIA CLAUDIA
( programma)
2. Technological Cluster 3. Technologies and Environment 4. Technological innovation and quality 5. New opportunities in terms of technological innovation and implementation in the industrial reality, in particular dematerialization. 7. recall of basic concepts on development and sustainability at national, European and international levels 8. Contribution and the role of technologies to improve the efficient use of natural resources and the sustainable production 9.Clean technologies for sustainable production of goods,services, energy 10. recall of basic knoledge on sustainability, sustainable development and sustainable production 11. Life cycle thinking 12. Main instruments to evaluate total environmental, economic and social impacts ( LCA,ELCA,SLCA,LCC, footprinting...) 13. main Environmental management systems;
( testi)
David Rainey, Sustainable business development: Inventing the future strategy, innovation and leadership, Cambridge University Press, 2008 (part of the test book: Chapter 1,2) Mark Dodgson, David Gann, Ammon Salter, The management of technological innovation, Oxford University Press, 2008 (part of the test book Chapter 3,5,6,7).
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9
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SECS-P/13
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201458 -
MARKETING - CORSO AVANZATO
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE CONOSCENZE APPROFONDITE SU SPECIFICI TEMI DI MARKETING, A CIASCUNO DEI QUALI È DEDICATO UN MODULO. GLI STUDENTI APPRENDERANNO PRINCIPI E MODELLI STRATEGICI, E STRUMENTI OPERATIVI PER AFFRONTARE LE SFIDE CHE I MARKETING MANAGER SI TROVANO OGGI AD AFFRONTARE. IL CORSO SI ARTICOLA IN 4 MODULI: 1) CONSUMER BEHAVIOR. IL MODULO AFFRONTA I MODELLI UTILI A SPIEGARE IL COMPORTAMENTO DEI CONSUMATORI E I PROCESSI DI SELEZIONE, ACQUISTO, E CONSUMO DEI PRODOTTI. 2) MARKETING DIGITALE. IL MODULO PRESENTA LE OPPORTUNITÀ DELLE STRATEGIE DI MARKETING NEI MERCATI DIGITALI, IVI INCLUSI GLI STRUMENTI OPERATIVI PER AFFRONTARE GLI INCESSANTI CAMBIAMENTI TECNOLOGICI. 3) CRM. IL MODULO PROPONE MODELLI E STRUMENTI PER GESTIRE L’ETEROGENEO PORTAFOGLIO RELAZIONI DI UN’IMPRESA, TRASLANDO LA LOGICA TIPICA DEI B2B AI B2C, FINO A PRESENTARE LE INNOVAZIONI CONNESSE AI LOYALTY PROGRAM E ALLA MULTICANALITÀ. 4) MARKETING METRICS. L’ULTIMO MODULO SISTEMATIZZA LA MOLTEPLICITÀ DEGLI INDICATORI DI PERFORMANCE DI MARKETING, UTILI PER VALUTARE L’EFFICACIA E L’EFFICIENZA DEGLI INVESTIMENTI NELLE POLITICHE DI MARKETING.
LA PARTE TEORICA DEL CORSO QUEST’ANNO S’INTERFACCERÀ DIRETTAMENTE CON L’APPLICAZIONE PRATICA. IL PROGRAMMA È STATO INFATTI DECLINATO APPOSITAMENTE PER PERMETTERE AGLI STUDENTI FREQUENTANTI LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO DI GRUPPO PER POPULIS.
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ADDIS MICHELA
( programma)
Consumer behavior
Il comportamento del consumatore: fra razionalità e emozioni
La gestione dell’esperienza di consumo e delle emozioni
Il consumo e la costruzione del self
Le percezioni e gli atteggiamenti dei consumatori
Marketing Digitale
Il marketing digitale e il suo ambiente
Il consumer behavior online
Il marketing analitico online
Lo scambio di conoscenza e la collaborative innovation
Marketing metrics
Misurare le performance di marketing
Misurare le performance del web-marketing
CRM
I vantaggi dell’investimento in CRM
Il modello dinamico di customer loyalty
Le politiche di CRM
I programmi di fidelizzazione
Gestire la multicanalità e l’innovazione nell’impresa commerciale
( testi)
Testi di riferimento per gli studenti FREQUENTANTI
Per gli studenti frequentanti:
- Libri (una copia è disponibile presso la Biblioteca di Facoltà)
Olivero N., Russo V., 2009, Manuale di Psicologia dei Consumi, McGraw Hill, Milano (capp. 4 e 6)
Addis M., 2007, Ad uso e consumo. Il marketing esperienziale per il manager, Milano, Financial Times Prentice-Hall (capp. 2 e 3).
Wind J., Mahajan V., 2001, Digital Marketing, Wiley (capp. 7 e 9).
Valdani E., Ancarani F., 2009, Marketing strategico. Vol. 3, I risultati delle strategie di marketing, Egea (cap. 6).
Costabile, M., 2006, “La customer loyalty e la gestione delle relazioni con il cliente”, in AA.VV. Management: Vendite e Trade Marketing, Università Bocconi Editore, Milano, pp. 178-217.
- I casi discussi in aula: Jagermeister e Omnitel One (una copia è depositata presso la Biblioteca);
- I lucidi diffusi attraverso il sito del corso;
- Gli appunti del corso.
Testi di riferimento per gli studenti NON FREQUENTANTI
Per gli studenti NON frequentanti:
- Libri (una copia è disponibile presso la Biblioteca di Facoltà)
Olivero N., Russo V., 2009, Manuale di Psicologia dei Consumi, McGraw Hill, Milano (capp. 4, 5 e 6)
Addis M., 2007, Ad uso e consumo. Il marketing esperienziale per il manager, Milano, Financial Times Prentice-Hall (capp. 2 e 3).
Wind J., Mahajan V., 2001, Digital Marketing, Wiley (capp. 1, 2, 6, 7, e 9).
Valdani E., Ancarani F., 2009, Marketing strategico. Vol. 3, I risultati delle strategie di marketing, Egea (cap. 6).
Costabile, M., 2006, “La customer loyalty e la gestione delle relazioni con il cliente”, in AA.VV. Management: Vendite e Trade Marketing, Università Bocconi Editore, Milano, pp. 178-217.
Castaldo S., 2008, Retail & Channel Management, Egea, Milano (capp. 4, 5, 6, 7 e 9).
- I casi discussi in aula: Jagermeister e Omnitel One (una copia è depositata presso la Biblioteca);
- I lucidi diffusi attraverso il sito del corso;
- Gli appunti del corso.
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201435 -
RESPONSABILITÀ D'IMPRESA E CONSUMATORI
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE UN DUPLICE OBIETTIVO: ILLUSTRARE L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE CON RIFERIMENTO ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ D’IMPRESA; ANALIZZARE LA POSIZIONE DEL LEGISLATORE DI FRONTE AI RISCHI DA SVILUPPO, NELLA RICERCA DI UN EQUILIBRIO TRA LE ESIGENZE DELLA PRODUTTIVITÀ E LA TUTELA DEI TERZI. IN PARTICOLARE, SI INTENDE VERIFICARE E APPROFONDIRE LE CONNESSIONI TRA TUTELA PREVENTIVA E TUTELA SUCCESSIVA, ESAMINANDO LE TECNICHE CIVILISTICHE DI PREVENZIONE E RIPARAZIONE DEL DANNO ALLA PERSONA NELLA PROSPETTIVA DELL’ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO NONCHÉ ANALIZZANDO LE RICADUTE CONCRETE DI TALI TECNICHE NELL’APPLICAZIONE GIURISPRUDENZIALE. SI INTENDE, COSÌ, DARE ALLO STUDENTE LA CONSAPEVOLEZZA DI APPROCCI DIFFERENZIATI, CHE PROSPETTANO SOLUZIONI DIVERSE AL PROBLEMA DEL RUOLO E DELLA FUNZIONE DELLA RESPONSABILITÀ NON SOLO IN RELAZIONE AL TEMPO MA ANCHE IN RELAZIONE ALLE AREE DI INCIDENZA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI ORDINAMENTI DI CIVIL LAW E DI COMMON LAW.
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BELLISARIO ELENA
( programma)
IL CORSO SI ATTIVA IN UN UNICO MODULO DIDATTICO, CHE SI INTERSECA CON ALTRI MODULI (AD ESEMPIO: GESTIONE ETICA D’IMPRESA; DIRITTO DEI CONSUMI: REGOLE DEL MERCATO) CHE GUARDANO, DA PROFILI DIVERSI, LA DISCIPLINA DELL’IMPRESA E DEL MERCATO. IN UNA PRIMA FASE, SI INTENDE RIPERCORRERE LE TAPPE STORICHE PIÙ SIGNIFICATIVE DELL’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE TECNICHE LEGISLATIVE E GIURISPRUDENZIALI DI ALLOCAZIONE DEL RISCHIO CONNESSO ALL’ATTIVITÀ D’IMPRESA NELLA COMPLESSITÀ DELLE FORME ORGANIZZATIVE DI PRODUZIONE ED EROGAZIONE DI BENI E SERVIZI. SUCCESSIVAMENTE SARANNO OGGETTO DI UN’ANALISI SPECIFICA LE DISCIPLINE DI DERIVAZIONE EUROPEA IN MATERIA DI PREVENZIONE E RIPARAZIONE DEL DANNO DA PRODOTTO DIFETTOSO (ATTUALMENTE CONTENUTE NEL CODICE DEL CONSUMO), E LA LORO CONCRETA APPLICAZIONE DA PARTE DELLA GIURISPRUDENZA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A QUELLA COMUNITARIA. LO STUDIO DELLE PROBLEMATICHE, TEORICHE E PRATICHE, CONNESSE ALLA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA SARÀ CONDOTTO APPLICANDO I METODI DELL’ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO AL FINE DI VERIFICARE, ATTRAVERSO CRITERI INTERPRETATIVI PROPRI DELLE SCIENZE ECONOMICHE, GLI EFFETTI DELLE REGOLE VIGENTI E LA LORO CONGRUENZA RISPETTO AI FINI PERSEGUITI.
( testi)
AA.VV.: CODICE DEL CONSUMO. COMMENTARIO A CURA DI G. ALPA E L. ROSSI CARLEO, ESI, 2005 (COMMENTO AL TITOLO I E AL TITOLO II DELLA PARTE IV - ARTICOLI 102-127); AA.VV.: LE MODIFICHE AL CODICE DEL CONSUMO, A CURA DI E. MINERVINI E L. ROSSI CARLEO, GIAPPICHELLI, 2009 (COMMENTO ALL’ART. 3, LETT. D ED E). I SUDDETTI TESTI SARANNO INTEGRATI DAL MATERIALE FORNITO NEL CORSO DELLE LEZIONI O SUCCESSIVAMENTE INDICATO DAL DOCENTE.
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9
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IUS/05
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60
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201462 -
EUROPEAN COMPETITION LAW (DIRITTO DELL'UE PER L'IMPRESA)
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UN QUADRO COMPLESSIVO DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA NELL'ORDINAMENTO COMUNITARIO E NEI RAPPORTI CON L'ORDINAMENTO INTERNO. LA METODOLOGIA SEGUITA SI FONDA SUL CRITERIO DEDUTTIVO; SI PARTE DUNQUE DALLA CASISTICA COMUNITARIA PER RICOSTRUIRE I PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA. LE LEZIONI IN AULA PREVEDONO UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA DELLO STUDENTE, IN ALCUNI CASI CHIAMATO A SVOLGERE APPROFONDIMENTI IN APPOSITI GRUPPI DI LAVORO.
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BASSAN FABIO
( programma)
1. INTRODUCTION TO COMPETITION LAW: THE FUNCTION OF COMPETITION LAW, SOURCES OF COMPETITION LAW, EUROPEAN LAW INFLUENCES, THE INSTITUTIONS FOR ENFORCEMENT. 2. EC COMPETITION LAW AND POLICY: ARTICLE 81 ELEMENTS OF AN INFRINGEMENT AND APPLICATION: UNDERTAKINGS; AGREEMENTS, DECISIONS AND CONCERTED PRACTICES, THE OBJECT OR EFFECT OF PREVENTING, RESTRICTING OR DISTORTING COMPETITION, AGREEMENTS FAILINGS OUTSIDE ARTICLE81, EFFECT ON INTER-STATE TRADE; DE MINIMIS DOCTRINE. ARTICLE 81: INDIVIDUAL AND BLOCK EXEMPTIONS. 3. EC COMPETITION LAW AND POLICY: ARTICLE 82 ELEMENTS OF AN INFRINGEMENT AND APPLICATION; UNDERTAKINGS; EFFECT ON INTER-STATE TRADE; DOMINANT POSITION-RELEVANT PRODUCT MARKET, GEOGRAPHICAL MARKET, TEMPORAL MARKET; ABUSE. 4. ENFORCEMENT OF ARTICLE 81 AND 82. 5. EUROPEAN COMPETITION LAW AND PUBLIC ENTERPRISES 6. HORIZONTAL AND VERTICAL RESTRAINTS, OLIGOPOLY AND PRICE DISCRIMINATION: EXAMPLES OF ANTI-COMPETITIVE PRACTICES. 7. INTELLECTUAL PROPERTY: HORIZONTAL AND VERTICAL AGREEMENTS, ANTI-MONOPOLY CONTROL, UK AND EC LAW. 8. CONTROL OF MERGERS: UK AND EC LAW. 9. EUROPEAN COMPETITION LAW AND STATE MEMBERS COMPETITION LAW
( testi)
STUDENTS CAN CHOOSE ONE OF THE FOLLOWING BOOKS:
JONES, A. AND SUFRIN,B. (2007) 3RD ED. EC COMPETITION LAW, OXFORD UNIVERSITY PRESS. KORAH,V. (2007), AN INTRODUCTORY GUIDE TO EC COMPETITION LAW AND PRACTICE, HART PUBLISHING. RODGER, B & MACCULLOCH, A (2008) COMPETITION LAW AND POLICY, CAVENDISH PUB LTD WISH, R (2008), 6TH ED. COMPETITION LAW, OXFORD UNIVERSITY PRESS.
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9
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IUS/14
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201463 -
STORIA D'IMPRESA
(obiettivi)
L'OBIETTIVO DEL CORSO È L'ACQUISIZIONE DI CONCETTI E METODOLOGIE DIRETTI A RICOSTRUIRE LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELL'IMPRESA MODERNA COME PARADIGMA DELLO SVILUPPO DELLE DIVERSE FORME DI CAPITALISMO OGGI ESISTENTI. LA RIFLESSIONE SULLA STORIA DELL’IMPRESA MIRERÀ ANCHE A FORNIRE STRUMENTI DI ANALISI DELL’ATTUALE FASE DELLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO.
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D'ERRICO RITA MARIA MICHELA
( programma)
LA GRANDE IMPRESA CARATTERIZZATA DA UN ELEVATO GRADO DI INTEGRAZIONE È GENERALMENTE CONSIDERATA L’ISTITUZIONE ECONOMICA PER ECCELLENZA DEL CAPITALISMO: PER QUESTO MOTIVO LO STUDIO DELLE SUE STRUTTURE IN PROSPETTIVA DIACRONICA SARÀ IL COSTANTE RIFERIMENTO DEL CORSO. TUTTAVIA, NON SI PUÒ DIMENTICARE CHE L’ESPERIENZA STORICA MOSTRA COME, IN REALTÀ, L’ECONOMIA OCCIDENTALE ABBIA UTILIZZATO VARIE FORME DI IMPRESA; QUELLE, IN PRATICA, RIVELATESI PIÙ UTILI IN EPOCHE DIVERSE ALLE VARIE ATTIVITÀ ECONOMICHE E ALLE CONDIZIONI COMPETITIVE PREVALENTI NEI DIFFERENTI MERCATI. IN TALE OTTICA, NELLA PRIMA PARTE DEL CORSO VERRANNO TRATTATE ALCUNE TEMATICHE GENERALI DI STORIA DELL’ECONOMIA FRA LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E LA FINE DEL SECOLO SCORSO, AL FINE DI FORNIRE UNA CORNICE GENERALE DI RIFERIMENTO IN CUI INSERIRE LE VICENDE EVOLUTIVE PROPRIE DELLA MODERNA IMPRESA INDUSTRIALE. NELLA SECONDA PARTE DEL CORSO, SI ENTRERÀ MAGGIORMENTE NELLO SPECIFICO DELLA REALTÀ DELL’IMPRESA NEL XX SECOLO, NELL’INTENTO DI TRACCIARE UN PROFILO STORICO-COMPARATIVO DELLE DIVERSE FORME DI SVILUPPO DEL CAPITALISMO OCCIDENTALE; INFINE, ANCHE ATTRAVERSO L’ANALISI DI SPECIFICI ESEMPI AZIENDALI, SI APPROFONDIRÀ L’ANALISI DEL “CASO” ITALIANO, CONSIDERATO COME PARADIGMA DEI DIVERSI MODI DI INTENDERE E FARE IMPRESA NEL QUADRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DEL NOVECENTO. CIÒ PERMETTERÀ ANCHE UNA RIFLESSIONE DIALOGATA SULLE ATTUALI TEORIE DEL “DECLINO” ITALIANO E SULLE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEL SISTEMA PAESE.
NEL CORSO, PERTANTO, VERRANNO SVILUPPATI I SEGUENTI TEMI: • LO SVILUPPO ECONOMICO MODERNO E IL PARADIGMA DELLE “RIVOLUZIONI INDUSTRIALI • L’IMPRESA E L’EVOLUZIONE DELL’AMBIENTE SOCIOCULTURALE: CONTESTI ED ISTITUZIONI • L’EVOLUZIONE DELLE DIMENSIONI E DELLE FORME DELLE IMPRESE: IMPRESE FAMIGLIARI, IMPRESE MANAGERIALI E GRUPPI D’IMPRESE. • GESTIONE E GOVERNO DELL’IMPRESA: ORGANIZZAZIONE, LAVORO E PROGRESSO TECNICO. • ASCESA E DECLINO DELL’IMPRESA PUBBLICA. • CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE E GRUPPI DI IMPRESE IN ITALIA NEL XX SECOLO. • IMPRESA E STATO IN ITALIA DALLA NASCITA DELL’IRI ALLE PRIVATIZZAZIONI. • LE DIMENSIONI DELL’IMPRESA: GRANDI IMPRESE VS PMI. • INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LAVORO NELL’INDUSTRIA ITALIANA NEGLI ULTIMI DECENNI DEL XX SECOLO. • IL QUARTO CAPITALISMO: LA DIMENSIONE E LA DISTRIBUZIONE; LA FISIONOMIA; L’INTERNAZIONALIZZAZIONE; LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE.
( testi)
1. S. BATTILOSSI, LE RIVOLUZIONI INDUSTRIALI, CAROCCI, ROMA 2011 (PRIMA EDIZIONE 2002) 2. P. A. TONINELLI, STORIA D’IMPRESA, IL MULINO, BOLOGNA 2006 (ECCETTO IL CAP. 1) 3. R. GIANNETTI - M. VASTA, STORIA DELL’IMPRESA INDUSTRIALE ITALIANA, IL MULINO, BOLOGNA 2005 (CAPP. 2, 3, 4, 5, 8, 9). 4. A. COLLI, IL QUARTO CAPITALISMO. UN PROFILO ITALIANO, MARSILIO, VENEZIA 2002.
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9
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SECS-P/12
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201513 -
ANALISI FINANZIARIA
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI TEORICI E METODOLOGICI PER L’ANALISI FINANZIARIA DELLE IMPRESE DELLA MANIFATTURA E DEL TERZIARIO (E DEI SETTORI DI LORO APPARTENENZA). IN PARTICOLARE, TENDE A SVILUPPARE COMPETENZE E CAPACITÀ DI ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE NELLE SEGUENTI AREE: 1. PERFORMANCE ECONOMICO-FINANZIARIA DI IMPRESE E STRATEGIE 2. RISCHIO DI BUSINESS E SOLVIBILITÀ FINANZIARIA 3. DINAMICA FINANZIARIA E FABBISOGNO FINANZIARIO 4. RISCHIO DI CREDITO E RATINGS 5. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: CREDITI – SCORTE – LIQUIDITÀ L’APPROCCIO DEL CORSO È ORIENTATO ALL’APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI E DELLE TECNICHE DI ANALISI IN CONTESTI CONCRETI NEGLI AMBITI INDICATI E MIRA A SVILUPPARE CAPACITÀ DI SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVANTI, DI LORO RIELABORAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI, DI INTERPRETAZIONE CRITICA E GIUDIZIO AUTONOMO. A TAL FINE: A) SARANNO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI BASI DATI SU IMPRESE ITALIANE/EUROPEE, UTILI PER L’ANALISI FINANZIARIA NELLE AREE INDICATE B) SI UTILIZZERANNO METODI DIDATTICI DI TIPO ATTIVO, QUALI LA LETTURA E INTERPRETAZIONE DI DATI REALI, IL CONFRONTO TRA IMPRESE E SETTORI TRAMITE L’ELABORAZIONE STATISTICA DI DATI ECONOMICO-FINANZIARI TRATTI DALLE PRINCIPALI BASI DATI ECONOMICO-FINANZIARIE DISPONIBILI, L’ANALISI DI CASI E PROBLEMI AZIENDALI; C) SARANNO SVOLTI SEMINARI DI ANALISTI FINANZIARI (UFFICIO STUDI MEDIOBANCA E CERVED-CENTRALE DEI BILANCI) CHE PRESENTERANNO BASI DATI/MODELLI DI ANALISI E LORO APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI.
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21201513-2 -
ANALISI FINANZIARIA
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4,5
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SECS-P/09
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30
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201513-1 -
ANALISI FINANZIARIA
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3
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SECS-P/09
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20
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201513-3 -
ANALISI FINANZIARIA
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1,5
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SECS-P/09
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10
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201540 -
BILANCIO SOCIALE
(obiettivi)
LA FINALITÀ DEL CORSO DI STUDIO È DI CONTRIBUIRE ALL’ARRICCHIMENTO DELLA CONOSCENZA IN TEMA DI GOVERNO DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI ISTITUTI (IMPRESE, AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, ISTITUTI CHE COMPONGONO IL C.D. PRIVATO SOCIALE), ANALIZZANDO IN PARTICOLARE LA RELAZIONE TRA RESPONSABILITÀ SOCIALE E INFORMAZIONE ESTERNA IMPRONTATA ALLA SOCIALITÀ. LA PROSPETTIVA DI ANALISI È ECONOMICO-AZIENDALE. GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO SONO: • COMPRENDERE LA RELAZIONE TRA RESPONSABILITÀ SOCIALE E INFORMAZIONE ESTERNA FORMALIZZATA; • COGLIERE L’IMPORTANZA DEL BILANCIO SOCIALE COME RISULTATO DI UN PROCESSO DI RENDICONTAZIONE CHE GIOVA AI FINI DEL GOVERNO, ANCHE PER IL TRAMITE DI UN’EFFICACE COMUNICAZIONE CON IL CONTESTO AMBIENTALE DI RIFERIMENTO; • SAPER UTILIZZARE I MODELLI DI BILANCIO SOCIALE PER INTERPRETARE LE CONCRETE REALIZZAZIONI; • ACQUISIRE LA CONSAPEVOLEZZA DELLE CRITICITÀ CHE CARATTERIZZANO LA COSTRUZIONE DEL BILANCIO SOCIALE.
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MANNI FRANCESCO
( programma)
LA RESPONSABILITA’ SOCIALE NELL’IMPRESA NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE NELLE ORGANIZZAZIONI PRIVATE SOLIDALI IL PROCESSO DI RENDICONTAZIONE SOCIALE LE FASI LE VALENZE GLI STRUMENTI OFFERTI DAL MERCATO GLI STRUMENTI “INTERNI” IL BILANCIO SOCIALE IL BILANCIO SOCIALE: NELL’IMPRESA C.D. CAPITALISTICA, NELLE COOPERATIVE, NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, NEL PRIVATO SOCIALE. MODELLI DI BILANCIO SOCIALE LA SISTEMATICITÀ NEL BILANCIO SOCIALE STUDIO DI CASI
( testi)
L. HINNA, COME GESTIRE LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA, IL SOLE 24 ORE, MILANO, 2005. F. MANNI, RESPONSABILITÀ SOCIALE E INFORMAZIONE ESTERNA D’IMPRESA, GIAPPICHELLI, TORINO, 1998. F. MANNI, ECONOMICITÀ E PARTECIPAZIONE. IL CONTRIBUTO DEL BILANCIO SOCIALE AL GOVERNO DELL’AZIENDA COMPOSTA PUBBLICA, ARACNE, ROMA, 2007.
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9
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SECS-P/07
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201557 -
MARKETING, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE ILLUSTRARE LE INNOVAZIONI DEL MARKETING IN UN CONTESTO SEMPRE PIÙ CARATTERIZZATO DA PROBLEMATICHE AMBIENTALI E SOCIALI. IN PARTICOLARE SI AFFRONTA L’APPLICAZIONE DEL MARKETING AGLI AMBITI DEL DELLE IMPRESE TECNOLOGICHE, DIGITALI E ORIENTATE ALLA SOSTENIBILITÀ.
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21201557-2 -
MARKETING PER LE IMPRESE E LE ISTITUZIONI SOSTENIBILI
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6
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SECS-P/08
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40
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201557-1 -
MARKETING PER LE IMPRESE E LE ISTITUZIONI SOSTENIBILI
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3
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SECS-P/07
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20
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201567 -
RICERCHE DI MARKETING
(obiettivi)
OGNI PROCESSO AZIENDALE RICHIEDE L’ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA E LA MISURAZIONE DEI RISULTATI OTTENUTI. I PROCESSI DI MARKETING NON FANNO ECCEZIONE, E TROVANO NELLE TECNICHE DI RICERCA LA STRUMENTAZIONE ADEGUATA. IL CORSO SI PROPONE QUINDI DI TRASFERIRE AGLI STUDENTI LA CONOSCENZA NECESSARIA PER: - PROGETTARE E REALIZZARE UNA RICERCA DI MARKETING, - VALUTARE CRITICAMENTE RICERCHE A LIVELLO DI PROGETTAZIONE E DI REALIZZAZIONE. IL CORSO SI PONE COME UN COMPLEMENTO DEI CORSI DI MARKETING SEGUITI NEGLI ANNI PRECEDENTI E VUOLE ESSERE UTILE TANTO PER COLORO CHE REALIZZERANNO DIRETTAMENTE NEL CORSO DELLA LORO CARRIERA RICERCHE DI MARKETING, QUANTO PER COLORO CHE SI TROVERANNO A INTERAGIRE IN VARIO MODO CON GLI UFFICI O LE AGENZIE DI RICERCA. IN TAL SENSO IL CORSO È UTILE SIA PER CHI È INTERESSATO A LAVORARE NEL MARKETING DI UN’IMPRESA SIA PER CHI È INTERESSATO ALL’ENTERPRENEURSHIP QUALE STRUMENTAZIONE UTILE A DEFINIRE MEGLIO IL BUSINESS CONCEPT E IL BUSINESS MODEL. PER RAGGIUNGERE TALI OBIETTIVI È FONDAMENTALE CHE IL CORSO NON SI DECLINI SOLTANTO A LIVELLO TEORICO MA TROVI NELLE APPLICAZIONI PRATICHE LA NECESSARIA COMPLEMENTARIETÀ. IL CORSO PERTANTO È STRUTTURATO IN LEZIONI TEORICHE, APPLICAZIONI AL CENTRO DI CALCOLO, DISCUSSIONE DI CASI, E PROGETTI DI GRUPPO.
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ADDIS MICHELA
( programma)
LE RICERCHE DI MARKETING E IL SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING IL DISEGNO DEL PROGETTO: IL BRIEF E LA PROPOSTA DI RICERCA LA RICERCA ESPLORATIVA E LA RACCOLTA DI DATI PRIMARI: L’INTERVISTA IN PROFONDITÀ LA RICERCA ESPLORATIVA E LA RACCOLTA DI DATI PRIMARI: IL FOCUS GROUP LA RICERCA QUANTITATIVA: L’OSSERVAZIONE LA CONTENT ANALYSIS LA RICERCA QUANTITATIVA: LE SURVEY LA RICERCA QUANTITATIVA: TIPI DI RELAZIONI E LORO TEST LE RICERCHE PER LA SEGMENTAZIONE: FACTOR E CLUSTER ANALYSES LE RICERCHE PER IL POSIZIONAMENTO: L’ANALISI DISCRIMINANTE LE RICERCHE PER IL POSIZIONAMENTO: L’ANALISI DELLE CORRISPONDENZE LA RICERCA QUANTITATIVA: GLI ESPERIMENTI E LA RACCOLTA DEI DATI TECNICHE DI ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI: T-TEST, CHI-SQUARE, ONE-WAY ANOVA, TWO-WAY ANOVA, MAIN EFFECT, EFFETTI DI INTERAZIONE DISEGNI FATTORIALI E EFFETTI DI INTERAZIONE LA CONJOINT ANALYSIS
( testi)
UNO DEI DUE LIBRI A SCELTA: 1) MOLTENI L., TROILO G., RICERCHE DI MARKETING, II EDIZIONE, MCGRAW-HILL 2) MALHOTRA N.K., 2009, MARKETING RESEARCH. AN APPLIED ORIENTATION, PEARSON.
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201570 -
STRATEGIC ENTREPRENEURSHIP
(obiettivi)
IL CORSO ANALIZZA LE PRINCIPALI SFIDE CHE INCONTRA L’IMPRENDITORE IMPEGNATO NELL’AVVIO E NEL PROCESSO DI CRESCITA DELL’IMPRESA. IN PARTICOLARE, SI SOFFERMA SULLE METODOLOGIE DI ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE DI RIFERIMENTO, DEL POSIZIONAMENTO STRATEGICO, DELLA SELEZIONE DEL MODELLO DI BUSINESS E DELLE SCELTE DI STRUTTURA FINANZIARIA. DALL’ANALISI DEI FATTORI CRITICI DI SUCCESSO E INSUCCESSO SI STUDIANO LE MODALITÀ DI GESTIONE DELLA CRESCITA FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DI UN VANTAGGIO COMPETITIVO E DEL SOSTENIMENTO DELLA CAPACITÀ DI INNOVARE.
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21201570-2 -
STRATEGIC ENTREPRENEURSHIP
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3
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SECS-P/11
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20
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201570-1 -
STRATEGIC ENTREPRENEURSHIP
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6
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SECS-P/08
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |