Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410483 -
GEOFISICA APPLICATA
(obiettivi)
Gli studenti apprenderanno come applicare i principi della fisica allo studio della Terra. Il corso fornisce una introduzione generale ai principali metodi di geofisica applicata e alla loro interpretazione per studi di carattere ingegneristico, ambientale ed archeologico.
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CAMMARANO FABIO
(programma)
Introduzione alla Geofisica Applicata: presentazione del corso, cenni storici, applicazioni, background matematico: operazioni scalari e vettoriali, divergenza, rotore, gradiente, matrici.
(testi)
Analisi delle misure geofisiche: concetti di segnali continui o discreti, analisi del segnale, analisi di Fourier, convoluzione e deconvoluzione, aliasing. Gravimetria: cenni teorici e geodesia: legge di gravitazionale universale, eq. di Laplace e armoniche sferiche, potenziale gravitazionale, formula di Mac Cullagh, Geoide e sferoide di riferimento, anomalie del geoide, isostasia. Prospezioni gravimetriche: misure di gravità assolute e relative (gravimetri), pianificazioni della prospezione, correzioni delle misure: deriva strumentale, riduzione in aria libera, di Bouguer e topografica. Anomalie di Bouguer e in aria libera. Analisi e interpretazione dei dati: tecniche di filtraggio dei dati, ambiguità (non-uniqueness), anomalie di forme geometriche semplici (sfera, cilindro e modello di faglia), esempi casi pratici Esercizi/riepilogo per casa Gravimetria: parte pratica: elaborazione in matlab di un software per il calcolo diretto delle anomalie di gravità dovute a punti massa. Sismica: Introduzione alle onde e alle vibrazioni, Eq. di D’Alembert, soluzione armonica, onde sismiche: richiami di elasticità e relazione stress-strain, eq del moto ed eq. sismica, onde P e S. principio di Fermat: modello a riflessione e riflessione. Sismica a riflessione: dromocrone (ie. curve tempi di arrivo) dell’onda riflessa, normal-move-out, piano inclinato, prospezioni di sismica a riflessione: acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati (include concetti di risoluzione orizzontale e verticale) Sismica a rifrazione: dromocrona onde rifratte, tempo di ritardo, sistema a N strati, strato inclinato, concetto di velocità apparente, calcolo spessore e profondità strati. Geofoni e strumenti di misura per prospezioni sismiche. MASW: concetto onde di superficie: genesi e tipo di onde: Rayleigh e Love, dispersione, esempio d MASW (i.e. Multichannel Analysis of Surface Waves) : ricostruzione della curva di dispersione, interpretazione tramite inversione Effetti di sito: tecnica dei rapporti spettrali: concetti di base sull’amplificazione delle onde, cenni sul rumore sismico e tecnica di Nakamura (H/V) Esercizi-riepilogo per casa Geolettrica: legge di Coulomb, densità di corrente, definizione di campo elettrico, legge di Ohm, conduttività elettrica dei materiali e polarizzazione dei materiali dielettrici, legge di Archie, dispositivi geometrici: Wenner, Schlumberger, dipolo-dipolo. Prospezioni: esempi applicativi, sondaggio elettrico verticale (SEV), pseudosezione, concetto di resistività apparente, interpretazione, cenni dei metodi della polarizzazione indotta e del potenziale spontaneo. Esercizi/riepilogo per casa Problema inversi: introduzione al concetto di inversione di dati: problemi sovra-determinati e sotto-determinati, metodo dei minini quadrati (generalized inverse), peso dei dati, norma, data fit e complessità del modello. Concetto di non-uniqueness, trattamento non-lineare (cenni). Esempio di localizzazione di un terremoto e tomografia dei tempi di arrivo. Tutorial inversione geoeletrica Campo sperimentale in località da definire (Parco Tormarancia). Analisi dati al laboratorio di Geofisica. - Appunti su Metodi Geofisici per l’Esplorazione del Sottosuolo: Piersanti, Della Monica, Cammarano
- An introduction to Geophysical Exploration: Keary, Brooks e Hill, Blackwell ed., - Fundamental of Geophysics, Lowrie, Cambridge ed. |
6 | GEO/11 | 44 | - | 6 | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402166 -
IDROGEOLOGIA
(obiettivi)
Capacità di localizzare, quantificare e gestire le risorse idriche sotterranee. Capacità di produrre cartografia idrogeologica. Capacità di dimensionare opere di captazione di acquiferi. Capacità di produrre schemi di circolazione e/o modelli idrogeologici. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MASTRORILLO LUCIA
(programma)
1) Concetto di acquifero. Acqua nei vuoti: acquiferi porosi, fratturati e carsici. Complessi idrogeologici e geometria dell’acquifero: area di ricarica, aquiclude e aquitard; falda, rapporto falda fiume, rapporto falda mare, circolazione multifalda
(testi)
2) Idrogeologia regionale: idrostrutture dell’Italia centrale. Dominio umbro-marchigiano, dominio laziale -abruzzese, dominio vulcanico, ruolo idrogeologico delle faglie 3) Modalità di emergenza delle acque sotterranee: sorgenti. Tipi di sorgenti in relazione alla geometria dell’acquifero e relative modalità di captazione; portata, regime di portata e curve di esaurimento di una sorgente; aree di salvaguardia e criteri di delimitazione (DL.152/2006) 4) Modalità di ricarica delle acque sotterrane: flusso di base, bilancio idrico, infiltrazione efficace 5) La circolazione idrica sotterranea: principi di idrodinamica. Teorema di Bernoulli (concetto di carico idraulico), dalla legge di Darcy ai modelli di flusso di Dupuit e Theis. 6) Cenni di idrogeochimica e chimica isotopica applicata agli studi idrogeologici 7) Prospezioni idrogeologiche: prove di pompaggio per la determinazione dei parametri idrodinamici dell’acquifero; misura, elaborazione ed interpretazione delle grandezze idrogeologiche (precipitazione e temperatura, evapotraspirazione, portata, analisi degli idrogrammi, reti di flusso (piezometrie). 8) Lettura ed interpretazione di cartografia idrogeologica a differenti scale di rappresentazione CELICO P. (1986) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. I. – LIGUORI ED.
CELICO P. (1988) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. II. – LIGUORI ED. CIVITA M. (2004) IDROGEOLOGIA APPLICATA E AMBIENTALE. CASA EDITRICE AMBROSIANA. |
6 | GEO/05 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410636 -
ulteriori conoscenze linguistiche
(obiettivi)
Obiettivo di questa attività didattica è di consentire allo studente di acquisire una conoscenza della lingua inglese di livello avanzato anche con l'acquisizione dei termini scientifico/tecnici specifici della geologia, così da poter interagire professionalmente nel campo della geologia, anche all'estero.
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3 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20402177 -
GEOLOGIA STRATIGRAFICA
(obiettivi)
Fornire allo studente una conoscenza dei principali strumenti della geologia stratigrafica in modo da maturare autonomia e capacità critica nell'affrontare le diverse tematiche della geologia in cui risulti necessario un approccio stratigrafico. Applicazione sul terreno dei concetti esposti.
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CIPOLLARI PAOLA
(programma)
l corso si sviluppa in tre moduli. Nel primo modulo si forniscono le basi della nomenclatura stratigrafica. In esso vengono descritte le principali caratteristiche delle unità stratigrafiche, il cui utilizzo viene acquisito mediante esercitazioni. In questo modulo si sviluppa anche una sezione dedicata alla caratterizzazione e correlazione delle unità del sottosuolo attraverso i metodi di indagine indiretta (p.es. well log e sezioni sismiche). Nel secondo modulo vengono forniti i concetti base della stratigrafia sequenziale con applicazioni a diversi ambienti sedimentari e alla stratigrafia sismica. In tale modulo vengono inoltre definiti i fondamenti della sedimentazione ritmica e, in particolare, vengono introdotti i concetti della ciclostratigrafia. Questa parte del corso si avvale anche dell'analisi critica di specifici lavori di letteratura. Il terzo modulo è dedicato alla stratigrafia regionale. Partendo da una ricostruzione paleogeografia del mesozoico in area tetidea, si opera un percorso ideale attraverso i principali domini sedimentari. Questo, allo scopo di ricostruire la loro evoluzione sedimentaria avvenuta a seguito del verificarsi di eventi tettonici di primo ordine. In particolare, vengono prese in esame le principali successioni bacinali (Liguridi interne ed esterne, la Spezia, Toscana, Umbria-Marche, Lagonegro e Molise, bacino imerese-sicano) alcuni casi relativi alla piattaforma carbonatica pelagica (PCP), la successione di transizione piattaforma-bacino affiorante nel Gargano e, infine, la stratigrafia delle piattaforme carbonatiche appenniniche e dolomitiche.
(testi)
INTERNATIONAL SUBCOMMISSION ON STRATIGRAPHIC CLASSIFICATION OF IUGS INTERNATIONAL COMMISSION ON STRATIGRAPHY
COE A.L., BOSENCE D.W.J., CHURCH K.D., FLINT S.S., HOWELL J.A., WILSON R.C. (2002) – THE SEDIMENTARY RECORD OF SEA-LEVEL CHANGE. COE A.L. (ED.). THE OPEN UNIVERSITY - CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. EINSELE G., RICKEN W, SEILACHER A. (EDS.) (1991) – CYCLES AND EVENTS IN STRATIGRAPHY. SPRINGER-VERLAG. GRAHAM WEEDON, 2003. TIME SERIES ANALYSIS AND CYCLOSTRATIGRAPHY: EXAMINING STRATIGRAPHIC RECORDS OF ENVIRONMENTAL CYCLES. CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. ARTICOLI DA LETTERATURA |
9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402178 -
GEOLOGIA STRUTTURALE
(obiettivi)
Il corso mira a fornire strumenti e metodi per la descrizione, analisi ed interpretazione dei processi deformativi a carattere fragile e duttile che interessano un volume roccioso. L’obiettivo è quello di arrivare a caratterizzare sequenze deformative complesse ai fini della ricostruzione geologica regionale. Scopo del corso è anche quello di presentare e descrivere le associazioni di strutture e gli stili deformativi nel contesto della tettonica regionale.
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ROSSETTI FEDERICO
(programma)
IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 TESTI COMPLEMENTARI: -N. PRICE, J. COSGROVE, "ANALYSIS OF GEOLOGICAL STRUCTURES", CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS, 1990. -R. TWISS, E. M: MOORES, "STRUCTURAL GEOLOGY" (2ND ED.), FREEMAN, 2007. -R. H. GROSHONG, "3-D STRUCTURAL GEOLOGY: A PRACTICAL GUIDE TO SURFACE AND SUBSURFACE MAP INTERPRETATION" (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -J. SUPPE "PRINCIPLES OF STRUCTURAL GEOLOGY", PRENTICE-HALL, 1985. -W. BURBANK, R. S. ANDERSON "TECTONIC GEOMORPHOLOGY", BLACKWELL, 2005.
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CIFELLI FRANCESCA
(programma)
DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 |
9 | GEO/03 | 48 | - | 12 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402387 -
RILEVAMENTO GEOLOGICO E CARTOGRAFIA TEMATICA
(obiettivi)
Fornire principi metodologici per il rilevamento geologico e la produzione di cartografia tematica, attraverso attività pratica sul campo ed elaborazioni in laboratorio. Sviluppare modelli geologici 3d dei corpi rocciosi, integrando dati in affioramento e in sottosuolo, attraverso esperienze multidisciplinari su problematiche geologiche a difficoltà medio-alta.
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9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402384 -
VULCANOLOGIA
(obiettivi)
Il corso si prefigge di fornire agli studenti i fondamenti per l’interpretazione dei processi vulcanici e per il riconoscimento, classificazione e interpretazione dei depositi. Il corso parte dalla descrizione delle proprietà dei magmi e del loro controllo sulle dinamiche di condotto e dunque sulle caratteristiche eruttive, coprendo tutto lo spettro dei fenomeni effusivi ed esplosivi, sia in ambiente subaereo che subacqueo. Nel campo di sei giorni verranno messe in pratica le nozioni acquisite per il rilevamento e l’analisi di facies dei depositi, la loro cartografia e correlazione e per la ricostruzione delle successioni stratigrafiche al fine ricostruire i processi eruttivi, di trasporto e deposizione, l’alternanza di cicli eruttivi e le quiescenze. Le conoscenze acquisite nel corso sono fondamentali per gli sviluppi previsti nei vari curricula, in merito al rischio vulcanico, al vulcanismo nei vari contesti geodinamici e alle risorse offerte dalle aree vulcaniche, come la geotermia, le risorse lapidee e idriche. E’ necessario, per la comprensione degli argomenti trattati, avere basi di sedimentologia, petrografia e geochimica.
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GIORDANO GUIDO
(programma)
Modulo 1 - Concetti introduttivi e Proprietà dei magmi
(testi)
Modulo 2 - Eruzione e prodotti effusivi da mafici a felsici in ambienti sia subaerei che subacquei Modulo 3 - Processi di risalita dei magmi, di condotto e processi di frammentazione Modulo 4 - Eruzioni esplosive e loro classificazione Modulo 5 - Processi di colonne eruttive ascensionali e prodotti da caduta Modulo 6 - Processi di collasso di colonne eruttive e prodotti da correnti piroclastiche Modulo 7 - caldere Campo - architettura dei vulcani, elementi di stratimetria e stratigrafia in ambienti vulcanici, riconoscimento e misurazione dei principali prodotti vulcanici, elementi di redazione di cartografia geologica e tematica di ambienti vulcanici Giacomelli, L., & Scandone, R. (2004). Vulcanologia: principi fisici e metodi d'indagine. Liguori Editore.
Giacomelli, L., & Scandone, R. (2007). Vulcani d'Italia. Liguori Editore Srl. Parfitt, L., & Wilson, L. (2009). Fundamentals of physical volcanology. John Wiley & Sons. McNutt, S. R., Houghton, B., Stix, J., Rymer, H., & Sigurdsson, H. (2015). The Encyclopedia of Volcanoes. Elsevier.
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VONA ALESSANDRO
(programma)
INTRODUZIONE (STATO ATTUALE DELLE CONOSCENZE RAGGIUNTE IN VULCANOLOGIA; TERMINOLOGIA ADOTTATA PER I DEPOSITI VULCANICI; L’ANALISI DI FACIES DEI DEPOSITI VULCANICI; LE ROCCE PIROCLASTICHE E VULCANO-CLASTICHE COME ELEMENTI CHIAVE PER L’INTERPRETAZIONE DEI PROCESSI ESPLOSIVI E DEGLI AMBIENTI RELATIVI).
(testi)
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI VULCANICI EFFUSIVI ED ESPLOSIVI. COMPONENTI DELLE ROCCE PIROCLASTICHE E VOLCANO-CLASTICHE. STRUTTURE E TESSITURE DEI DEPOSITI PIROCLASTICI. CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE PIROCLASTICHE E VULCANO CLASTICHE. CLASSIFICAZIONE GENETICA DEI DEPOSITI PIROCLASTICI. PROCESSI DEPOSIZIONALI E PROCESSI EROSIVI IN AMBIENTE VULCANICO. MORFOLOGIE DEI VULCANI: VULCANISMO MONOGENICO E POLIGENICO. IL PROCESSO DI RISALITA DEL MAGMA IN SUPERFICIE: IL PROCESSO EFFUSIVO (COLATE DI LAVA SUBAEREE E COLATE DI LAVE SUBACQUEE ); IL PROCESSO DI ESSOLUZIONE E FRAMMENTAZIONE DEL MAGMA; IL PROCESSO ESPLOSIVO (I DIVERSI TIPI DI FRAMMENTAZIONE DEL MAGMA E LE MICRO-TESSITURE PRODOTTE DAL DIVERSO STILE DI FRAMMENTAZIONE, FRAMMENTAZIONE IDROMAGMATICA). PROCESSO DI TRASPORTO E DEPOSIZIONE IN AMBIENTE SUBAEREO E SUBACQUEO: STRUTTURE SEDIMENTARIE PER TRASPORTO ORIZZONTALE; IL TRASPORTO BALISTICO DEI CLASTI; TESSITURE DEI DEPOSTI NON CONSOLIDATI. PRINCIPALI CARATTERI DEI TIPI DI ERUZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI STILI ERUTTIVI. CENNI SU PERICOLOSITÀ E RISCHIO VULCANICO FROM MAGMA TO TEPHRA: MODELING PHYSICAL PROCESSES OF EXPLOSIVE VOLCANIC ERUPTIONS. EDITED BY ARMIN FREUNDT AND MAURO ROSI, 2000. ELSEVIER.
VOLCANIC SUCCESSIONS. CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., 1987. ALLEN & UNWIN PYROCLASTIC ROCKS R.V. FISHER AND H.-U. SCHMINCKE, 1984. SPRINGER. ENCYCLOPEDIA OF VOLCANOES. EDITED BY HARALDUR SIGURDSSON, BRUCE HOUGHTON, HAZEL RYMER, JOHN STIX, STEVE MCNUTT, 2000. ACADEMIC PRESS. FUNDAMENTALS OF PHYSICAL VOLCANOLOGY. E.A. PARFITT, L. WILSON 2008. BLACKWELL, OXFORD, PAPERBACK, 256 PAGES, ISBN: 978-0-632-05443-5 ORARIO DI RICEVIMENTO LUNEDì ORE 11-12 |
9 | GEO/08 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410576 -
STRATIGRAFIA DEL QUATERNARIO E PALEOCLIMA
(obiettivi)
Obiettivo del corso è fornire agli studenti conoscenze approfondite sulle problematiche geologiche, stratigrafiche e paleontologiche relative agli ultimi 2,5 milioni di anni di storia della Terra, proponendo approcci di studio multidisciplinari, e confrontare gli eventi climatici naturali verificatisi nel recente passato con i cambiamenti climatici in atto negli ultimi secoli legati all’antropizzazione.
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GLIOZZI ELSA
(programma)
Definizione storica di Quaternario: criterio paleontologico, criterio climatico. Storia della cronostratigrafia del Plio-Quaternario. Il limite Plio-Quaternario. Età e piani del Quaternario marino (3h).
(testi)
Metodi stratigrafici applicati al Quaternario (stratigrafia magnetica, metodi di datazione, stratigrafia isotopica). Indicatori geomorfologici e paleobiologici delle linee di riva. Curve eustatiche (9h). Biostratigrafia del Quaternario marino: foraminiferi planctonici, foraminiferi bentonici, nannofossili calcarei, molluschi marini, ostracodi marini (concetti di ospite nordico e ospite senegalese). Riconoscimento delle principali forme (6h). I GSSP del Quaternario e le sezioni marine italiane piu’ rilevanti. (4h). Cronostratigrafia storica del Plio-Quaternario continentale (1h). Biocronologia del Plio-Quaternario continentale: grandi mammiferi, micromammiferi, molluschi continentali, ostracodi continentali. Stratigrafia pollinica. Stratigrafia climatica: metodi basati su “mutual temperature” (6h). Esempi di studi integrati stratigrafici-paleoclimatici in aree dell’Italia centrale (Campagna Romana, Bacino Tiberino) (5h). Suoli e Paleosuoli nella Geologia del Quaternario. Uso dei suoli nella caratterizzazione delle unità geologiche quaternarie. (3 h) Teoria astronomica delle variazioni climatiche. Cicli di precessione, di obliquità e cicli glaciale-interglaciale di maggiore ampiezza e di 40.000, 100.000 anni. Periodi glaciali e interglaciali, stadiali e interstadiali, ∂18O nelle carote dai fondi oceanici e nel ghiaccio. Variazioni nella concentrazione di CO2 e CH4 (9 h). Heinrich events, Dansgaard–Oeschger events, Ultimo Massimo Glaciale, Olocene, Antropocene (3h). Principali depositi glaciali delle aree alpine ed appenniniche (3 h). Pdf e fotocopie di pubblicazioni specialistiche recenti fornite dal docente.
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FREZZOTTI MASSIMO
(programma)
Suoli e Paleosuoli nella Geologia del Quaternario. Uso dei suoli nella caratterizzazione delle unità geologiche quaternarie.
(testi)
Teoria astronomica delle variazioni climatiche. Cicli di precessione, di obliquità e cicli glaciale-interglaciale di maggiore ampiezza e di 40.000, 100.000 anni. Periodi glaciali e interglaciali, stadiali e interstadiali, ∂18O nelle carote dai fondi oceanici e nel ghiaccio. Variazioni nella concentrazione di CO2 e CH4. Heinrich events, Dansgaard–Oeschger events, Ultimo Massimo Glaciale, Olocene, Antropocene. Principali depositi glaciali delle aree alpine ed appenniniche. Pdf e fotocopie di pubblicazioni specialistiche recenti fornite dal docente.
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6 | GEO/01 | 40 | - | 12 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410476 -
GEOCHIMICA AMBIENTALE ED IMPATTO ANTROPICO
(obiettivi)
Stimolare nello studente una conoscenza critica e una sensibilità specifica nei confronti dei variegati e multiformi aspetti che configurano la conoscenza della geochimica ambientale e i processi di inquinamento legati, all'impatto antropico sui processi naturali e sulle concentrazioni delle specie chimiche nell'ambiente. Lo studente appenderà anche i principali approcci per bonificare l'ambiente e ripristinare le condizioni naturali di un sito, in funzione dell'uso del territorio. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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TUCCIMEI PAOLA
(programma)
IL CORSO MIRA A FORNIRE ALLO STUDENTE STRUMENTI E METODI PER RICONOSCERE L'IMPATTO ANTROPICO SUI CICLI GEOCHIMICI NATURALI DEGLI ELEMENTI. SI ARTICOLA IN TRE SEZIONI PRINCIPALI CHE RIGUARDANO L'INQUINAMENTO DELL'IDROSFERA, QUELLO DELL'ATMOSFERA E LA RADIOGEOCHIMICA AMBIENTALE. IL CORSO SI APRE CON L'ILLUSTRAZIONE DI DUE CASI-STUDIO, CHE SI RIFERISCONO AL VERSAMENTO NEL SOTTOSUOLO DI DUE SOSTANZE INQUINANTI (CR-VI E ACETON-CIANOIDRINA), CON CONSEGUENTE CONTAMINAZIONE DEL SUOLO E DELLA FALDA FREATICA. VENGONO ILLUSTRATI I PROCESSI DI MONITORAGGIO, ATTI A IDENTIFICARE L'ESTENSIONE DELLA CONTAMINAZIONE, E L'APPLICAZIONE DI OPPORTUNE TECNICHE DI RISANAMENTO AMBIENTALE. ATTRAVERSO L'ILLUSTRAZIONE DI QUESTI STUDI, VENGONO INTRODOTTI ALCUNI TEMI-CARDINE DELLA MATERIA: PROCESSI DI ASSORBIMENTO DELLE SPECIE CHIMICHE DA PARTE DEI MINERALI ARGILLOSI, DELLA SOSTANZA ORGANICA, E DEGLI OSSIDI IDRATI DI FE, MN E AL ; LA MOBILITÀ GEOCHIMICA E I PARAMETRI CHE LA INFLUENZANO; IL CONCETTO DI FONDO NATURALE E DI ANOMALIA GEOCHIMICA; L'IMPORTANZA DI UNA CARTOGRAFIA TEMATICA. SI AFFRONTA INOLTRE L'INQUINAMENTO DA PARTE DEI METALLI PESANTI E, IN PARTICOLARE DEL PB E DEL HG.
(testi)
LA PARTE RELATIVA AI PROCESSI IN ATMOSFERA TRATTA DELL'EFFETTO SERRA, DELLA RIDUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DELL'OZONO STRATOSFERICO, DEL TEMA DELL'INQUINAMENTO URBANO, DELLE PIOGGE ACIDE E DELLO SMOG FOTOCHIMICO. PER OGNUNO DI QUESTI ARGOMENTI, SI EVIDENZIA COME L’EQUILIBRIO NATURALE VENGA PERTURBATO DALLE AZIONI DELL’UOMO, MA SI SOTTOLINEA ANCHE CHE CERTE VARIAZIONI OSSERVATE POSSONO TROVARE SPIEGAZIONE IN PROCESSI EVOLUTIVI GIÀ REGISTRATI NEL PASSATO GEOLOGICO. LA SEZIONE RELATIVA ALLA RADIOGEOCHIMICA SI OCCUPA DI RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE E DI PROCESSI E RISCHI LEGATI ALLE ATTIVITÀ ANTROPICHE IN QUESTO AMBITO: PRODUZIONE DI ENERGIA NUCLEARE E SMALTIMENTO DELLE SCORIE RADIOATTIVE, INCIDENTI A CENTRALI NUCLEARI (CHERNOBYL E FUKUSHIMA), USO BELLICO DELLE BARRE DI URANIO IMPOVERITO, CON RELATIVA CONTAMINAZIONE AMBIENTALE. INFINE VIENE TRATTATO IL TEMA DEL RISCHIO RADON E DELL'USO DI TALE ELEMENTO COME TRACCIANTE GEOLOGICO NELLA GENESI DEI SINKHOLE, COME PRECURSORE SISMICO, NELLO STUDIO DELLA CIRCOLAZIONE IDROGEOLOGICA E NEL MONITORAGGIO DELL'INQUINAMENTO DI SUOLI E ACQUE DA PARTE DI SOSTANZE IN FASE LIQUIDA NON-ACQUOSA (NAPL). IL CORSO CONTEMPLA INFINE ALCUNE LEZIONI DI CARATTERE PIÙ GENERALE SULLA GEOCHIMICA MEDICA (DISCIPLINA DI RECENTE ISTITUZIONE) CHE SI OCCUPA DELLE POTENZIALI OCCASIONI D’INTERAZIONE TRA L’ORGANISMO UMANO E IL CICLO GEOCHIMICO DEGLI ELEMENTI; VIENE DEDICATO AMPIO SPAZIO ANCHE ALL’IMPATTO AMBIENTALE DELLE DISCARICHE DI RIFIUTI SOLIDI URBANI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA GEOCHIMICA DEL PERCOLATO E CON CENNI AL RUOLO FONDAMENTALE DEI BATTERI (BIOGEOCHIMICA) NELLA DEGRADAZIONE E TRASFORMAZIONE DI MOLTI INQUINANTI. BAIRD C. CHIMICA AMBIENTALE. ZANICHELLI EDITORE, 2001- IN ITALIANO
DONGARRA' G., VARRICA D. GEOCHIMICA E AMBIENTE, EDISES, 2004 - IN ITALIANO DREVER J.I. THE GEOCHEMISTRY OF NATURAL WATERS - SURFACE AND GROUNDWATER ENVIRONMENT, PRENTICE-HALL, 1997 - CAPITOLI 4, 5, 9 - ADSORBIMENTO, SCAMBIO CATIONICO, METALLI PESANTI NATHANAIL C.P., BARDOS R.P. RECLAMATION OF CONTAMINATED LAND, WILEY, 2004 SHERWOOD LOLLAR B. ENVIRONMENTAL GEOCHEMISTRY. VOLUME 9 DEL TREATISE ON GEOCHEMISTRY. ELSEVIER B.V. 2004 TUCCIMEI P. MATERIALE DIDATTICO VARIO, IN FORMATO ELETTRONICO E CARTACEO |
6 | GEO/08 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410061 -
GEOLOGIA PER IL RISCHIO SISMICO
(obiettivi)
Fornire agli studenti le basi metodologiche per lo studio delle faglie attive, capaci e sismogenetiche nella prospettiva della valutazione della pericolosità e del rischio, nonché del rischio da fagliazione di superficie, con particolare attenzione per la realizzazione di opere di ingegneria strategiche, lifelines, impianti produttivi ecc. Inoltre, il corso intende fornire allo studente un’adeguata preparazione sulle procedure necessarie alla predisposizione di microzonazioni sismiche in riferimento ai territori in cui siano presenti faglie attive e capaci. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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6 | GEO/11 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410475 -
PROCESSI SUPERFICIALI E RISCHI GEOMORFOLOGICI
(obiettivi)
Il corso mira a fornire allo studente gli strumenti per affrontare un “problema geomorfologico”, raccogliendo, analizzando dati e proponendo eventuali soluzioni per prevenire o mitigare fenomeni che possano costituire condizioni di pericolosità. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MOLIN PAOLA
(programma)
Introduzione al corso; Ruolo della geomorfologia nella valutazione del rischio naturale; Concetti di pericolosità, vulnerabilità e rischio geomorfologico; Valutazione multi-rischio; Cause esogene ed endogene degli eventi geomorfologici e metodi di studio; Cartografia tematica; Dinamica fluviale con particolare riguardo all'erosione, rischi relativi e cenni sulla mitigazione; inondazioni; Dinamica costiera e problemi relativi all’erosione di falesie e spiagge con cenni sulla mitigazione; Geomorfologia tettonica con particolare riguardo alla tettonica attiva; Dinamica dei versanti: processi diffusi, frane ed erosione del suolo, relativo rischio e cenni sulla mitigazione. Per ogni argomento trattato sono previste attività pratiche in classe, studi individuali e di gruppo.
(testi)
Alcantara-Ayala, Goudie "Geomorphological Hazards and Disaster Prevention", Cambridge University Press
Mario Panizza "Manuale di Geomorfologia Applicata", FrancoAngeli (Nuova Edizione) Antonio Vallario "Frane e territorio", Liguori Editore Durante il corso verranno inoltre indicati e/o forniti articoli scientifici e materiale didattico vario. |
6 | GEO/04 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410181 -
RISCHIO VULCANICO
(obiettivi)
Il corso fornisce i concetti di base per la valutazione della pericolosità e la mitigazione del rischio in aree vulcaniche, con particolare riguardo alle dinamiche pre-eruttive, eruttive e ai vulcani italiani e mira a sviluppare negli studenti la capacità di risolvere i problemi (problem solving skill).
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ACOCELLA VALERIO
(programma)
Pericolosità e rischio applicati ai vulcani: definizioni, storia, prospettive. Approccio deterministico e probabilistico, a breve, medio e lungo termine. Sistemi di monitoraggio geofisico e geochimico. Unrest vulcanico. Scenari eruttivi e di riferimento. Elicitazioni. Costruzione dell’albero degli eventi.
(testi)
Elementi per la valutazione del rischio vulcanico (vulnerabilità e valore esposto; evacuazioni, resilienza, informazione). Pericolosità derivante da eruzioni effusive (colate di lava, duomi, fontane di lava, attività stromboliana). Pericolosità derivante da eruzioni esplosive (flussi piroclastici, depositi di caduta, ash plume, impatti climatici). Rimobilizzazione di prodotti vulcanici (lahar). Pericolosità da collasso settoriale e relativi tsunami. Pericolosità da emissione di gas. Pericolosità sismica in aree vulcaniche. Approccio integrato ed analisi multi-hazard. Il rischio vulcanico in Protezione Civile. Esempi di definizione della pericolosità presso i principali vulcani attivi italiani (Etna, Stromboli, Vesuvio, Campi Flegrei). Dispense e articoli scientifici forniti dal docente
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6 | GEO/08 | 48 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20401601 -
CAMPO DI FINE BIENNIO
(obiettivi)
Esperienza pratica di lettura geologica del territorio nell’ottica di una visione globale delle applicazioni della geologia (assetto geologico e urbanizzazione, dissesti di versante, problemi di erosione accelerata, risorse idriche, risorse lapidee, riqualificazione di siti ecc.). Contatti con il mondo professionale del geologo in situazioni reali. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MAZZA ROBERTO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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FREZZOTTI MASSIMO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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BELLATRECCIA FABIO
(programma)
Si propone agli studenti un confronto di situazioni geologiche varie sulla base delle quali affrontare delle applicazioni volte a definire, dal punto di vista geologico, aspetti progettuali per opere, mitigazioni di rischi geologici e gestione delle risorse.
(testi)
Tale percorso didattico viene integrato dall'incontro in loco con professionisti e rappresentanti degli enti di gestione del territorio. Le attività didattiche prevedono fasi di apprendimento attraverso seminari. L'attività del campo termina con una relazione. Materiale distribuito dai docenti.
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SALVINI FRANCESCO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE MATERIALE DISTRIBUITO DAI DOCENTI
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TUCCIMEI PAOLA
(programma)
PSI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE. Il mio contributo prevede: Misura della composizione geochimica di alcuni punti d’acqua e interpretazione del dato a fini idrogeologici Misura dei gas nel suolo (radon): prospezione geochimica e pericolosità ambientale MATERIALI FORNITI DAI DOCENTI
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3 | GEO/05 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402419 -
STAGE O TIROCINIO
(obiettivi)
Obiettivo del tirocinio è l'ampliamento, l'integrazione e approfondimento delle competenze professionali relative al corso di studio
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3 | - | - | - | - | Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410120 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
Scopo della prova finale è quello di valutare la maturità dello studente rispetto agli obiettivi formativi qualificanti del corso di laurea e la sua capacità di elaborazione, sintesi
e presentazione di un argomento pertinente il curriculum degli studi o esperienze maturate in attività di stage e tirocinio |
21 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410483 -
GEOFISICA APPLICATA
(obiettivi)
Gli studenti apprenderanno come applicare i principi della fisica allo studio della Terra. Il corso fornisce una introduzione generale ai principali metodi di geofisica applicata e alla loro interpretazione per studi di carattere ingegneristico, ambientale ed archeologico.
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CAMMARANO FABIO
(programma)
Introduzione alla Geofisica Applicata: presentazione del corso, cenni storici, applicazioni, background matematico: operazioni scalari e vettoriali, divergenza, rotore, gradiente, matrici.
(testi)
Analisi delle misure geofisiche: concetti di segnali continui o discreti, analisi del segnale, analisi di Fourier, convoluzione e deconvoluzione, aliasing. Gravimetria: cenni teorici e geodesia: legge di gravitazionale universale, eq. di Laplace e armoniche sferiche, potenziale gravitazionale, formula di Mac Cullagh, Geoide e sferoide di riferimento, anomalie del geoide, isostasia. Prospezioni gravimetriche: misure di gravità assolute e relative (gravimetri), pianificazioni della prospezione, correzioni delle misure: deriva strumentale, riduzione in aria libera, di Bouguer e topografica. Anomalie di Bouguer e in aria libera. Analisi e interpretazione dei dati: tecniche di filtraggio dei dati, ambiguità (non-uniqueness), anomalie di forme geometriche semplici (sfera, cilindro e modello di faglia), esempi casi pratici Esercizi/riepilogo per casa Gravimetria: parte pratica: elaborazione in matlab di un software per il calcolo diretto delle anomalie di gravità dovute a punti massa. Sismica: Introduzione alle onde e alle vibrazioni, Eq. di D’Alembert, soluzione armonica, onde sismiche: richiami di elasticità e relazione stress-strain, eq del moto ed eq. sismica, onde P e S. principio di Fermat: modello a riflessione e riflessione. Sismica a riflessione: dromocrone (ie. curve tempi di arrivo) dell’onda riflessa, normal-move-out, piano inclinato, prospezioni di sismica a riflessione: acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati (include concetti di risoluzione orizzontale e verticale) Sismica a rifrazione: dromocrona onde rifratte, tempo di ritardo, sistema a N strati, strato inclinato, concetto di velocità apparente, calcolo spessore e profondità strati. Geofoni e strumenti di misura per prospezioni sismiche. MASW: concetto onde di superficie: genesi e tipo di onde: Rayleigh e Love, dispersione, esempio d MASW (i.e. Multichannel Analysis of Surface Waves) : ricostruzione della curva di dispersione, interpretazione tramite inversione Effetti di sito: tecnica dei rapporti spettrali: concetti di base sull’amplificazione delle onde, cenni sul rumore sismico e tecnica di Nakamura (H/V) Esercizi-riepilogo per casa Geolettrica: legge di Coulomb, densità di corrente, definizione di campo elettrico, legge di Ohm, conduttività elettrica dei materiali e polarizzazione dei materiali dielettrici, legge di Archie, dispositivi geometrici: Wenner, Schlumberger, dipolo-dipolo. Prospezioni: esempi applicativi, sondaggio elettrico verticale (SEV), pseudosezione, concetto di resistività apparente, interpretazione, cenni dei metodi della polarizzazione indotta e del potenziale spontaneo. Esercizi/riepilogo per casa Problema inversi: introduzione al concetto di inversione di dati: problemi sovra-determinati e sotto-determinati, metodo dei minini quadrati (generalized inverse), peso dei dati, norma, data fit e complessità del modello. Concetto di non-uniqueness, trattamento non-lineare (cenni). Esempio di localizzazione di un terremoto e tomografia dei tempi di arrivo. Tutorial inversione geoeletrica Campo sperimentale in località da definire (Parco Tormarancia). Analisi dati al laboratorio di Geofisica. - Appunti su Metodi Geofisici per l’Esplorazione del Sottosuolo: Piersanti, Della Monica, Cammarano
- An introduction to Geophysical Exploration: Keary, Brooks e Hill, Blackwell ed., - Fundamental of Geophysics, Lowrie, Cambridge ed. |
6 | GEO/11 | 44 | - | 6 | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402166 -
IDROGEOLOGIA
(obiettivi)
Capacità di localizzare, quantificare e gestire le risorse idriche sotterranee. Capacità di produrre cartografia idrogeologica. Capacità di dimensionare opere di captazione di acquiferi. Capacità di produrre schemi di circolazione e/o modelli idrogeologici. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MASTRORILLO LUCIA
(programma)
1) Concetto di acquifero. Acqua nei vuoti: acquiferi porosi, fratturati e carsici. Complessi idrogeologici e geometria dell’acquifero: area di ricarica, aquiclude e aquitard; falda, rapporto falda fiume, rapporto falda mare, circolazione multifalda
(testi)
2) Idrogeologia regionale: idrostrutture dell’Italia centrale. Dominio umbro-marchigiano, dominio laziale -abruzzese, dominio vulcanico, ruolo idrogeologico delle faglie 3) Modalità di emergenza delle acque sotterranee: sorgenti. Tipi di sorgenti in relazione alla geometria dell’acquifero e relative modalità di captazione; portata, regime di portata e curve di esaurimento di una sorgente; aree di salvaguardia e criteri di delimitazione (DL.152/2006) 4) Modalità di ricarica delle acque sotterrane: flusso di base, bilancio idrico, infiltrazione efficace 5) La circolazione idrica sotterranea: principi di idrodinamica. Teorema di Bernoulli (concetto di carico idraulico), dalla legge di Darcy ai modelli di flusso di Dupuit e Theis. 6) Cenni di idrogeochimica e chimica isotopica applicata agli studi idrogeologici 7) Prospezioni idrogeologiche: prove di pompaggio per la determinazione dei parametri idrodinamici dell’acquifero; misura, elaborazione ed interpretazione delle grandezze idrogeologiche (precipitazione e temperatura, evapotraspirazione, portata, analisi degli idrogrammi, reti di flusso (piezometrie). 8) Lettura ed interpretazione di cartografia idrogeologica a differenti scale di rappresentazione CELICO P. (1986) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. I. – LIGUORI ED.
CELICO P. (1988) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. II. – LIGUORI ED. CIVITA M. (2004) IDROGEOLOGIA APPLICATA E AMBIENTALE. CASA EDITRICE AMBROSIANA. |
6 | GEO/05 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410636 -
ulteriori conoscenze linguistiche
(obiettivi)
Obiettivo di questa attività didattica è di consentire allo studente di acquisire una conoscenza della lingua inglese di livello avanzato anche con l'acquisizione dei termini scientifico/tecnici specifici della geologia, così da poter interagire professionalmente nel campo della geologia, anche all'estero.
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3 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20402177 -
GEOLOGIA STRATIGRAFICA
(obiettivi)
Fornire allo studente una conoscenza dei principali strumenti della geologia stratigrafica in modo da maturare autonomia e capacità critica nell'affrontare le diverse tematiche della geologia in cui risulti necessario un approccio stratigrafico. Applicazione sul terreno dei concetti esposti.
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CIPOLLARI PAOLA
(programma)
l corso si sviluppa in tre moduli. Nel primo modulo si forniscono le basi della nomenclatura stratigrafica. In esso vengono descritte le principali caratteristiche delle unità stratigrafiche, il cui utilizzo viene acquisito mediante esercitazioni. In questo modulo si sviluppa anche una sezione dedicata alla caratterizzazione e correlazione delle unità del sottosuolo attraverso i metodi di indagine indiretta (p.es. well log e sezioni sismiche). Nel secondo modulo vengono forniti i concetti base della stratigrafia sequenziale con applicazioni a diversi ambienti sedimentari e alla stratigrafia sismica. In tale modulo vengono inoltre definiti i fondamenti della sedimentazione ritmica e, in particolare, vengono introdotti i concetti della ciclostratigrafia. Questa parte del corso si avvale anche dell'analisi critica di specifici lavori di letteratura. Il terzo modulo è dedicato alla stratigrafia regionale. Partendo da una ricostruzione paleogeografia del mesozoico in area tetidea, si opera un percorso ideale attraverso i principali domini sedimentari. Questo, allo scopo di ricostruire la loro evoluzione sedimentaria avvenuta a seguito del verificarsi di eventi tettonici di primo ordine. In particolare, vengono prese in esame le principali successioni bacinali (Liguridi interne ed esterne, la Spezia, Toscana, Umbria-Marche, Lagonegro e Molise, bacino imerese-sicano) alcuni casi relativi alla piattaforma carbonatica pelagica (PCP), la successione di transizione piattaforma-bacino affiorante nel Gargano e, infine, la stratigrafia delle piattaforme carbonatiche appenniniche e dolomitiche.
(testi)
INTERNATIONAL SUBCOMMISSION ON STRATIGRAPHIC CLASSIFICATION OF IUGS INTERNATIONAL COMMISSION ON STRATIGRAPHY
COE A.L., BOSENCE D.W.J., CHURCH K.D., FLINT S.S., HOWELL J.A., WILSON R.C. (2002) – THE SEDIMENTARY RECORD OF SEA-LEVEL CHANGE. COE A.L. (ED.). THE OPEN UNIVERSITY - CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. EINSELE G., RICKEN W, SEILACHER A. (EDS.) (1991) – CYCLES AND EVENTS IN STRATIGRAPHY. SPRINGER-VERLAG. GRAHAM WEEDON, 2003. TIME SERIES ANALYSIS AND CYCLOSTRATIGRAPHY: EXAMINING STRATIGRAPHIC RECORDS OF ENVIRONMENTAL CYCLES. CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. ARTICOLI DA LETTERATURA |
9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402178 -
GEOLOGIA STRUTTURALE
(obiettivi)
Il corso mira a fornire strumenti e metodi per la descrizione, analisi ed interpretazione dei processi deformativi a carattere fragile e duttile che interessano un volume roccioso. L’obiettivo è quello di arrivare a caratterizzare sequenze deformative complesse ai fini della ricostruzione geologica regionale. Scopo del corso è anche quello di presentare e descrivere le associazioni di strutture e gli stili deformativi nel contesto della tettonica regionale.
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ROSSETTI FEDERICO
(programma)
IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 TESTI COMPLEMENTARI: -N. PRICE, J. COSGROVE, "ANALYSIS OF GEOLOGICAL STRUCTURES", CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS, 1990. -R. TWISS, E. M: MOORES, "STRUCTURAL GEOLOGY" (2ND ED.), FREEMAN, 2007. -R. H. GROSHONG, "3-D STRUCTURAL GEOLOGY: A PRACTICAL GUIDE TO SURFACE AND SUBSURFACE MAP INTERPRETATION" (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -J. SUPPE "PRINCIPLES OF STRUCTURAL GEOLOGY", PRENTICE-HALL, 1985. -W. BURBANK, R. S. ANDERSON "TECTONIC GEOMORPHOLOGY", BLACKWELL, 2005.
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CIFELLI FRANCESCA
(programma)
DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 |
9 | GEO/03 | 48 | - | 12 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402387 -
RILEVAMENTO GEOLOGICO E CARTOGRAFIA TEMATICA
(obiettivi)
Fornire principi metodologici per il rilevamento geologico e la produzione di cartografia tematica, attraverso attività pratica sul campo ed elaborazioni in laboratorio. Sviluppare modelli geologici 3d dei corpi rocciosi, integrando dati in affioramento e in sottosuolo, attraverso esperienze multidisciplinari su problematiche geologiche a difficoltà medio-alta.
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9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402384 -
VULCANOLOGIA
(obiettivi)
Il corso si prefigge di fornire agli studenti i fondamenti per l’interpretazione dei processi vulcanici e per il riconoscimento, classificazione e interpretazione dei depositi. Il corso parte dalla descrizione delle proprietà dei magmi e del loro controllo sulle dinamiche di condotto e dunque sulle caratteristiche eruttive, coprendo tutto lo spettro dei fenomeni effusivi ed esplosivi, sia in ambiente subaereo che subacqueo. Nel campo di sei giorni verranno messe in pratica le nozioni acquisite per il rilevamento e l’analisi di facies dei depositi, la loro cartografia e correlazione e per la ricostruzione delle successioni stratigrafiche al fine ricostruire i processi eruttivi, di trasporto e deposizione, l’alternanza di cicli eruttivi e le quiescenze. Le conoscenze acquisite nel corso sono fondamentali per gli sviluppi previsti nei vari curricula, in merito al rischio vulcanico, al vulcanismo nei vari contesti geodinamici e alle risorse offerte dalle aree vulcaniche, come la geotermia, le risorse lapidee e idriche. E’ necessario, per la comprensione degli argomenti trattati, avere basi di sedimentologia, petrografia e geochimica.
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GIORDANO GUIDO
(programma)
Modulo 1 - Concetti introduttivi e Proprietà dei magmi
(testi)
Modulo 2 - Eruzione e prodotti effusivi da mafici a felsici in ambienti sia subaerei che subacquei Modulo 3 - Processi di risalita dei magmi, di condotto e processi di frammentazione Modulo 4 - Eruzioni esplosive e loro classificazione Modulo 5 - Processi di colonne eruttive ascensionali e prodotti da caduta Modulo 6 - Processi di collasso di colonne eruttive e prodotti da correnti piroclastiche Modulo 7 - caldere Campo - architettura dei vulcani, elementi di stratimetria e stratigrafia in ambienti vulcanici, riconoscimento e misurazione dei principali prodotti vulcanici, elementi di redazione di cartografia geologica e tematica di ambienti vulcanici Giacomelli, L., & Scandone, R. (2004). Vulcanologia: principi fisici e metodi d'indagine. Liguori Editore.
Giacomelli, L., & Scandone, R. (2007). Vulcani d'Italia. Liguori Editore Srl. Parfitt, L., & Wilson, L. (2009). Fundamentals of physical volcanology. John Wiley & Sons. McNutt, S. R., Houghton, B., Stix, J., Rymer, H., & Sigurdsson, H. (2015). The Encyclopedia of Volcanoes. Elsevier.
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VONA ALESSANDRO
(programma)
INTRODUZIONE (STATO ATTUALE DELLE CONOSCENZE RAGGIUNTE IN VULCANOLOGIA; TERMINOLOGIA ADOTTATA PER I DEPOSITI VULCANICI; L’ANALISI DI FACIES DEI DEPOSITI VULCANICI; LE ROCCE PIROCLASTICHE E VULCANO-CLASTICHE COME ELEMENTI CHIAVE PER L’INTERPRETAZIONE DEI PROCESSI ESPLOSIVI E DEGLI AMBIENTI RELATIVI).
(testi)
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI VULCANICI EFFUSIVI ED ESPLOSIVI. COMPONENTI DELLE ROCCE PIROCLASTICHE E VOLCANO-CLASTICHE. STRUTTURE E TESSITURE DEI DEPOSITI PIROCLASTICI. CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE PIROCLASTICHE E VULCANO CLASTICHE. CLASSIFICAZIONE GENETICA DEI DEPOSITI PIROCLASTICI. PROCESSI DEPOSIZIONALI E PROCESSI EROSIVI IN AMBIENTE VULCANICO. MORFOLOGIE DEI VULCANI: VULCANISMO MONOGENICO E POLIGENICO. IL PROCESSO DI RISALITA DEL MAGMA IN SUPERFICIE: IL PROCESSO EFFUSIVO (COLATE DI LAVA SUBAEREE E COLATE DI LAVE SUBACQUEE ); IL PROCESSO DI ESSOLUZIONE E FRAMMENTAZIONE DEL MAGMA; IL PROCESSO ESPLOSIVO (I DIVERSI TIPI DI FRAMMENTAZIONE DEL MAGMA E LE MICRO-TESSITURE PRODOTTE DAL DIVERSO STILE DI FRAMMENTAZIONE, FRAMMENTAZIONE IDROMAGMATICA). PROCESSO DI TRASPORTO E DEPOSIZIONE IN AMBIENTE SUBAEREO E SUBACQUEO: STRUTTURE SEDIMENTARIE PER TRASPORTO ORIZZONTALE; IL TRASPORTO BALISTICO DEI CLASTI; TESSITURE DEI DEPOSTI NON CONSOLIDATI. PRINCIPALI CARATTERI DEI TIPI DI ERUZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI STILI ERUTTIVI. CENNI SU PERICOLOSITÀ E RISCHIO VULCANICO FROM MAGMA TO TEPHRA: MODELING PHYSICAL PROCESSES OF EXPLOSIVE VOLCANIC ERUPTIONS. EDITED BY ARMIN FREUNDT AND MAURO ROSI, 2000. ELSEVIER.
VOLCANIC SUCCESSIONS. CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., 1987. ALLEN & UNWIN PYROCLASTIC ROCKS R.V. FISHER AND H.-U. SCHMINCKE, 1984. SPRINGER. ENCYCLOPEDIA OF VOLCANOES. EDITED BY HARALDUR SIGURDSSON, BRUCE HOUGHTON, HAZEL RYMER, JOHN STIX, STEVE MCNUTT, 2000. ACADEMIC PRESS. FUNDAMENTALS OF PHYSICAL VOLCANOLOGY. E.A. PARFITT, L. WILSON 2008. BLACKWELL, OXFORD, PAPERBACK, 256 PAGES, ISBN: 978-0-632-05443-5 ORARIO DI RICEVIMENTO LUNEDì ORE 11-12 |
9 | GEO/08 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20402191 -
GEOCHIMICA AMBIENTALE
(obiettivi)
Stimolare nello studente una conoscenza critica e una sensibilità specifica nei confronti dei variegati e multiformi aspetti che configurano la conoscenza della geochimica ambientale e i processi di inquinamento legati, all'impatto antropico sui processi naturali e sulle concentrazioni delle specie chimiche nell'ambiente. Lo studente appenderà anche i principali approcci per bonificare l'ambiente e ripristinare le condizioni naturali di un sito, in funzione dell'uso del territorio. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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Erogato presso
20410476 GEOCHIMICA AMBIENTALE ED IMPATTO ANTROPICO in Geologia del Territorio e delle Risorse LM-74 TUCCIMEI PAOLA
(programma)
IL CORSO MIRA A FORNIRE ALLO STUDENTE STRUMENTI E METODI PER RICONOSCERE L'IMPATTO ANTROPICO SUI CICLI GEOCHIMICI NATURALI DEGLI ELEMENTI. SI ARTICOLA IN TRE SEZIONI PRINCIPALI CHE RIGUARDANO L'INQUINAMENTO DELL'IDROSFERA, QUELLO DELL'ATMOSFERA E LA RADIOGEOCHIMICA AMBIENTALE. IL CORSO SI APRE CON L'ILLUSTRAZIONE DI DUE CASI-STUDIO, CHE SI RIFERISCONO AL VERSAMENTO NEL SOTTOSUOLO DI DUE SOSTANZE INQUINANTI (CR-VI E ACETON-CIANOIDRINA), CON CONSEGUENTE CONTAMINAZIONE DEL SUOLO E DELLA FALDA FREATICA. VENGONO ILLUSTRATI I PROCESSI DI MONITORAGGIO, ATTI A IDENTIFICARE L'ESTENSIONE DELLA CONTAMINAZIONE, E L'APPLICAZIONE DI OPPORTUNE TECNICHE DI RISANAMENTO AMBIENTALE. ATTRAVERSO L'ILLUSTRAZIONE DI QUESTI STUDI, VENGONO INTRODOTTI ALCUNI TEMI-CARDINE DELLA MATERIA: PROCESSI DI ASSORBIMENTO DELLE SPECIE CHIMICHE DA PARTE DEI MINERALI ARGILLOSI, DELLA SOSTANZA ORGANICA, E DEGLI OSSIDI IDRATI DI FE, MN E AL ; LA MOBILITÀ GEOCHIMICA E I PARAMETRI CHE LA INFLUENZANO; IL CONCETTO DI FONDO NATURALE E DI ANOMALIA GEOCHIMICA; L'IMPORTANZA DI UNA CARTOGRAFIA TEMATICA. SI AFFRONTA INOLTRE L'INQUINAMENTO DA PARTE DEI METALLI PESANTI E, IN PARTICOLARE DEL PB E DEL HG.
(testi)
LA PARTE RELATIVA AI PROCESSI IN ATMOSFERA TRATTA DELL'EFFETTO SERRA, DELLA RIDUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DELL'OZONO STRATOSFERICO, DEL TEMA DELL'INQUINAMENTO URBANO, DELLE PIOGGE ACIDE E DELLO SMOG FOTOCHIMICO. PER OGNUNO DI QUESTI ARGOMENTI, SI EVIDENZIA COME L’EQUILIBRIO NATURALE VENGA PERTURBATO DALLE AZIONI DELL’UOMO, MA SI SOTTOLINEA ANCHE CHE CERTE VARIAZIONI OSSERVATE POSSONO TROVARE SPIEGAZIONE IN PROCESSI EVOLUTIVI GIÀ REGISTRATI NEL PASSATO GEOLOGICO. LA SEZIONE RELATIVA ALLA RADIOGEOCHIMICA SI OCCUPA DI RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE E DI PROCESSI E RISCHI LEGATI ALLE ATTIVITÀ ANTROPICHE IN QUESTO AMBITO: PRODUZIONE DI ENERGIA NUCLEARE E SMALTIMENTO DELLE SCORIE RADIOATTIVE, INCIDENTI A CENTRALI NUCLEARI (CHERNOBYL E FUKUSHIMA), USO BELLICO DELLE BARRE DI URANIO IMPOVERITO, CON RELATIVA CONTAMINAZIONE AMBIENTALE. INFINE VIENE TRATTATO IL TEMA DEL RISCHIO RADON E DELL'USO DI TALE ELEMENTO COME TRACCIANTE GEOLOGICO NELLA GENESI DEI SINKHOLE, COME PRECURSORE SISMICO, NELLO STUDIO DELLA CIRCOLAZIONE IDROGEOLOGICA E NEL MONITORAGGIO DELL'INQUINAMENTO DI SUOLI E ACQUE DA PARTE DI SOSTANZE IN FASE LIQUIDA NON-ACQUOSA (NAPL). IL CORSO CONTEMPLA INFINE ALCUNE LEZIONI DI CARATTERE PIÙ GENERALE SULLA GEOCHIMICA MEDICA (DISCIPLINA DI RECENTE ISTITUZIONE) CHE SI OCCUPA DELLE POTENZIALI OCCASIONI D’INTERAZIONE TRA L’ORGANISMO UMANO E IL CICLO GEOCHIMICO DEGLI ELEMENTI; VIENE DEDICATO AMPIO SPAZIO ANCHE ALL’IMPATTO AMBIENTALE DELLE DISCARICHE DI RIFIUTI SOLIDI URBANI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA GEOCHIMICA DEL PERCOLATO E CON CENNI AL RUOLO FONDAMENTALE DEI BATTERI (BIOGEOCHIMICA) NELLA DEGRADAZIONE E TRASFORMAZIONE DI MOLTI INQUINANTI. BAIRD C. CHIMICA AMBIENTALE. ZANICHELLI EDITORE, 2001- IN ITALIANO
DONGARRA' G., VARRICA D. GEOCHIMICA E AMBIENTE, EDISES, 2004 - IN ITALIANO DREVER J.I. THE GEOCHEMISTRY OF NATURAL WATERS - SURFACE AND GROUNDWATER ENVIRONMENT, PRENTICE-HALL, 1997 - CAPITOLI 4, 5, 9 - ADSORBIMENTO, SCAMBIO CATIONICO, METALLI PESANTI NATHANAIL C.P., BARDOS R.P. RECLAMATION OF CONTAMINATED LAND, WILEY, 2004 SHERWOOD LOLLAR B. ENVIRONMENTAL GEOCHEMISTRY. VOLUME 9 DEL TREATISE ON GEOCHEMISTRY. ELSEVIER B.V. 2004 TUCCIMEI P. MATERIALE DIDATTICO VARIO, IN FORMATO ELETTRONICO E CARTACEO |
6 | GEO/08 | 48 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410477 -
GEOLOGIA DEI RESERVOIR E STOCCAGGIO
(obiettivi)
La consapevolezza acquisita dell’impatto dell’attività antropica sull’ambiente prevede una serie di iniziative volte alla riduzione dei rischi connessi. Da una parte occorre reperire e gestire le risorse necessarie all’approvvigionamento energetico, dall’altra occorre sottrarre al ciclo dell’ambiente i prodotti di scarto che ne derivano. Nel sottosuolo esistono situazioni geologiche, isolate dall’ambiente superficiale, che potenzialmente possono accumulare sia le risorse energetiche che l’immagazzinamento dei residui. Lo studio (identificazione e pianificazione) di queste strutture sepolte rappresenta un target fondamentale per la riduzione dell’impatto ambientale antropico. In questo corso verranno presentati sia gli aspetti legati alla formazione ed accumulo di combustibili fossili (idrocarburi) che la ricerca e valutazione geologica di potenziali strutture profonde atte allo stoccaggio in congruo isolamento, dei prodotti residui, inclusi quelli legati ad altre fonti energetiche (energia nucleare). Questi due aspetti, riuniti da simili strutturazioni geologiche, verranno affrontati illustrando le differenti strategie da adottare e analisi del rischio connesso. L’obiettivo formativo punta a fornire allo studente le informazioni di base necessarie per la sua conoscenza dell’argomento ed il suo inserimento professionale in questo campo.
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SALVINI FRANCESCO
(programma)
INTRODUZIONE ALLA GEOLOGIA DEL PETROLIO E DELLO STOCCAGGIO. LA GEOLOGIA APPLICATA ALLA RICERCA E SVILUPPO DI IDROCARBURI. IL RUOLO DEGLI IDROCARBURI NELLA SOCIETÀ ATTUALE. STATISTICHE SULLA RICERCA E SVILUPPO DEGLI IDROCARBURI. IL RUOLO DEL GEOLOGO. NATURA ED ORIGINE DEGLI IDROCARBURI. COMPOSIZIONE DEGLI IDROCARBURI. CLASSIFICAZIONE. IL CICLO DELL'ACCUMULO DI PETROLIO. ORIGINE ORGANICA ED INORGANICA. LE ROCCE MADRI. PRINCIPI DI TRASFORMAZIONE DELLA MATERIA ORGANICA IN IDROCARBURI. MECCANISMI DI MIGRAZIONE ED INTRAPPOLAMENTO. L'ACCUMULO. ROCCE SERBATOIO. TRAPPOLE PER IDROCARBURI E FLUIDI PER ESTRAZIONE E STOCCAGGIO E LORO CLASSIFICAZIONE. CONTESTI GEOLOGICI DOVE RICERCARE PETROLIO. L'ESPLORAZIONE DEL PETROLIO. INTERPRETAZIONE DEI CAROTAGGI. L'ESPLORAZIONE SISMICA. TECNICHE DI PROSPEZIONE IN FUNZIONE DEL CONTESTO GEOLOGICO. COSTRUZIONE DI SEZIONI GEOLOGICAMENTE CORRETTE E LORO RESTORAZIONE. ESERCITAZIONI PRATICHE. ESCURSIONE DI UN GIORNO SU AFFIORAMENTI DI ROCCE MADRI, ROCCE SERBATOIO E VISITA DI UN IMPIANTO DI ESTRAZIONE.
(testi)
- J. GLUYAS, R. SWARBRICK - PETROLEUM GEOSCIENCE - BLACKWELL PUBLISHING (2003).
- SELLEY - ELEMENTS OF PETROLEUM GEOLOGY-SECOND EDITION ACADEMIC PRESS (1998). - N.B. WOODWARD, S.E. BOYER, J. SUPPE - BALANCED GEOLOGICAL CROSS-SECTIONS: AN ESSENTIAL TECHNIQUE IN GEOLOGICAL RESEARCH AND EXPLORATION. - AMERICAN GEOPHYSICAL UNION. R.C. (1989). |
6 | GEO/03 | 44 | - | 6 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402409 -
TELERILEVAMENTO
(obiettivi)
Obiettivo del corso è fornire allo studente la necessaria cultura di base e gli strumenti operativi per selezionare, elaborare ed interpretare le immagini telerilevate più appropriate per specifiche applicazioni di georisorse e geoambientali. A tal fine sono previste lezioni frontali ed esercitazioni pratiche per apprendere sia i principi di base del telerilevamento, che per acquisire la competenza necessaria per utilizzare in modo ottimale le caratteristiche spettro-radiometriche e geometriche delle immagini.
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SALVINI FRANCESCO
(programma)
Origini e storia del Telerilevamento. Introduzione al telerilevamento ottico. Il ruolo del telerilevamento nel monitoraggio geo-ambientale e geo-tettonico. Lo spettro elettromagnetico e le sue interazioni con i materiali superficiali (acqua, vegetazione, suoli e rocce). Caratteristiche dei sensori ottici. Risoluzione spaziale, spettrale, radiometrica e temporale. Elementi di spettroradiometria: riflettanza, trasmittanza, emittanza. Interazioni con l’atmosfera. Firme spettrali. Caratteristiche delle immagini pancromatiche, multispettrali ed iperspettrali. Analisi multi temporali. Tecniche di elaborazione ed interpretazione delle immagini a scala regionale e locale. Classificazioni supervised e unsupervised. Il telerilevamento attivo nelle microonde: sistemi radar. Tecniche di utilizzo delle immagini radar. Immagini termiche. Esercitazioni pratiche con dati acquisiti con diversi sensori satellitari ed aviotrasportati
(testi)
Gomarasca M.A., 2004. Elementi di Geomatica. Ed. Associazione Italiana di Telerilevamento
S A Drury 2001. Image interpretation in Geologgy. Blackwell Science Dessena MA e Melis MT, 2006. Telerilevamento applicato. Mako edizioni Sabins F. F., 2007. Remote Sensing: Principles and Interpretation. Waveland Press, Inc. |
6 | GEO/03 | 32 | - | 24 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410478 -
GEOLOGIA DEI BACINI SEDIMENTARI PER LE RISORSE ENERGETICHE
(obiettivi)
I bacini sedimentari sono strutture geologiche di primo ordine in grado di ospitare abbondanti riserve di risorse non rinnovabili (p.e., petrolio, gas, carbone) e rinnovabili (p.e., energia geotermica). Il loro sfruttamento sostenibile è di vitale importanza per far fronte al crescente fabbisogno globale di energia nei prossimi decenni, nel rispetto dell’ambiente, con particolare riguardo all’impatto della produzione energetica sui cambiamenti climatici e per assicurare una transizione graduale ed equilibrata dalle fonti di energia fossile alle fonti rinnovabili. Obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti una base teorica e pratica (attraverso l’utilizzo di moderne tecniche di analisi quantitativa) per la ricostruzione della dinamica, dell’architettura interna e della termicità dei bacini sedimentari per l'esplorazione e la produzione “responsabili” di energia.
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CORRADO SVEVA
(programma)
Introduzione
(testi)
I bacini sedimentari, risorse naturali ed energetiche. Fabbisogno energetico attuale e dei futuri decenni: modelli predittivi. Sostenibilità e transizione energetica. PARTE 1 - Principi per lo studio dei bacini sedimentari –Generalità: 1. Cosa sono i bacini sedimentari ; 2. Bacini sedimentari come sistemi complessi, fattori di controllo; 3. Criteri di classificazione; 4.Principali caratteristiche a confronto: Durata; Flusso di calore; Destino; Subsidenza; Produzione di sedimenti; Potenziale di conservazione (sollevamento ed esumazione); 5.dal bacino sedimentario alla definizione di sistemi petroliferi (convenzionali e non convenzionali) e di sistemi geotermici (media e bassa entalpia); Caratteri di un sito di stoccaggio (esempi). PARTE 2 – Dinamica di formazione dei bacini sedimentari 1. Bacini di trazione; 2.Bacini di flessurazione. PARTE 3 - Subsidenza e seppellimento: 1. compressibilità e compattazione dei sedimenti porosi; 2. porosità e permeabilità di sedimenti e rocce sedimentarie; 3. storia di subsidenza e backstripping; 4. subsidenza tettonica; 5. Modellazione monodimensionale (esercizio da log di pozzo) PARTE 4 - Storia termica: Equazione di Arrhenius e indici di maturità termica; 2. Fattori che influenzano la temperatura e la paleo-temperatura nei bacini sedimentari; 3. Metodi e parametri termici e termocronologici di calibrazione (Materia organica dispersa nei sedimenti; Termocronologia a bassa temperatura; Mineralogia delle argille; Correlazioni) 4. Esempi regionali PARTE 5 – Modellazione termica dei bacini sedimentari 1. Sedimentologia di rocce madri per la produzione di idrocarburi 1.Composizione e processi di produzione; 2. conservazione e accumulo della materia organica dispersa nei sedimenti; 3. classificazione e teorie sull’origine del kerogene in fase eo-genetica; 4. meccanismi e processi di formazione di rocce madri (case history attuali e del passato con alcuni esempi nel mondo); 5. Catagenesi e metagenesi; 6. Modellazione mono-dimensionale (esercizio su log pozzo e database geochimico) Dal sistema petrolifero al sistema geotermico Philip A. Allen, John R. Allen, 2013. Analysis: Principles and Application to Petroleum Play Assessment, 3rd Edition Basin. ISBN: 978-0-470-67377-5. 632 pages
Articoli selezionati Materiale distribuito a lezione |
6 | GEO/03 | 36 | - | 18 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410515 -
GEOTERMIA
(obiettivi)
Il calore della Terra è una delle principali risorse energetiche rinnovabili di cui si prevede un forte sviluppo come strumento delle politiche internazionali volte alla riduzione delle emissioni di gas serra. Il corso di geotermia è finalizzato a fornire agli studenti gli elementi per la comprensione delle caratteristiche fondamentali dei sistemi geotermici di alta, media e bassa entalpia, e delle principali metodologie di prospezione nelle quali la figura professionale del geologo esercita le competenze principali. Nell’ambito del corso gli studenti acquisiranno progressivamente le capacità di ricostruire un modello concettuale di sistema geotermico a partire da dati geologici, geofisici e geochimici, in cui si definiranno le principali proprietà estensive ed intensive delle sorgenti di calore, dei serbatoi geotermici e delle rocce di copertura. Verranno inoltre affrontati i fondamenti della modellazione geospaziale e numerica applicata alla prospezione geotermica. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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GIORDANO GUIDO
(programma)
Il programma è articolato in blocchi di lezioni
(testi)
Blocco 1 - Introduzione e concetti fondamentali sulla trasmissione del calore Blocco 2 - Modelli concettuali di sistemi geotermici Blocco 3 - Metodi di esplorazione Blocco 4 - Geotermia regionale Blocco 5 - Elementi di modeling geotermico delle sorgenti di calore Geotermia. Nuove frontiere delle energie rinnovabili
di Beniamino Toro, Tania Ruspandini Editore: Flaccovio Dario Data di Pubblicazione: gennaio 2009 Verranno inoltre distribuiti i pdf delle slide presentati durante le lezioni |
6 | GEO/08 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20401601 -
CAMPO DI FINE BIENNIO
(obiettivi)
Esperienza pratica di lettura geologica del territorio nell’ottica di una visione globale delle applicazioni della geologia (assetto geologico e urbanizzazione, dissesti di versante, problemi di erosione accelerata, risorse idriche, risorse lapidee, riqualificazione di siti ecc.). Contatti con il mondo professionale del geologo in situazioni reali. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MAZZA ROBERTO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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FREZZOTTI MASSIMO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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BELLATRECCIA FABIO
(programma)
Si propone agli studenti un confronto di situazioni geologiche varie sulla base delle quali affrontare delle applicazioni volte a definire, dal punto di vista geologico, aspetti progettuali per opere, mitigazioni di rischi geologici e gestione delle risorse.
(testi)
Tale percorso didattico viene integrato dall'incontro in loco con professionisti e rappresentanti degli enti di gestione del territorio. Le attività didattiche prevedono fasi di apprendimento attraverso seminari. L'attività del campo termina con una relazione. Materiale distribuito dai docenti.
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SALVINI FRANCESCO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE MATERIALE DISTRIBUITO DAI DOCENTI
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TUCCIMEI PAOLA
(programma)
PSI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE. Il mio contributo prevede: Misura della composizione geochimica di alcuni punti d’acqua e interpretazione del dato a fini idrogeologici Misura dei gas nel suolo (radon): prospezione geochimica e pericolosità ambientale MATERIALI FORNITI DAI DOCENTI
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3 | GEO/05 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402419 -
STAGE O TIROCINIO
(obiettivi)
Obiettivo del tirocinio è l'ampliamento, l'integrazione e approfondimento delle competenze professionali relative al corso di studio
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3 | - | - | - | - | Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410120 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
Scopo della prova finale è quello di valutare la maturità dello studente rispetto agli obiettivi formativi qualificanti del corso di laurea e la sua capacità di elaborazione, sintesi
e presentazione di un argomento pertinente il curriculum degli studi o esperienze maturate in attività di stage e tirocinio |
21 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410483 -
GEOFISICA APPLICATA
(obiettivi)
Gli studenti apprenderanno come applicare i principi della fisica allo studio della Terra. Il corso fornisce una introduzione generale ai principali metodi di geofisica applicata e alla loro interpretazione per studi di carattere ingegneristico, ambientale ed archeologico.
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CAMMARANO FABIO
(programma)
Introduzione alla Geofisica Applicata: presentazione del corso, cenni storici, applicazioni, background matematico: operazioni scalari e vettoriali, divergenza, rotore, gradiente, matrici.
(testi)
Analisi delle misure geofisiche: concetti di segnali continui o discreti, analisi del segnale, analisi di Fourier, convoluzione e deconvoluzione, aliasing. Gravimetria: cenni teorici e geodesia: legge di gravitazionale universale, eq. di Laplace e armoniche sferiche, potenziale gravitazionale, formula di Mac Cullagh, Geoide e sferoide di riferimento, anomalie del geoide, isostasia. Prospezioni gravimetriche: misure di gravità assolute e relative (gravimetri), pianificazioni della prospezione, correzioni delle misure: deriva strumentale, riduzione in aria libera, di Bouguer e topografica. Anomalie di Bouguer e in aria libera. Analisi e interpretazione dei dati: tecniche di filtraggio dei dati, ambiguità (non-uniqueness), anomalie di forme geometriche semplici (sfera, cilindro e modello di faglia), esempi casi pratici Esercizi/riepilogo per casa Gravimetria: parte pratica: elaborazione in matlab di un software per il calcolo diretto delle anomalie di gravità dovute a punti massa. Sismica: Introduzione alle onde e alle vibrazioni, Eq. di D’Alembert, soluzione armonica, onde sismiche: richiami di elasticità e relazione stress-strain, eq del moto ed eq. sismica, onde P e S. principio di Fermat: modello a riflessione e riflessione. Sismica a riflessione: dromocrone (ie. curve tempi di arrivo) dell’onda riflessa, normal-move-out, piano inclinato, prospezioni di sismica a riflessione: acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati (include concetti di risoluzione orizzontale e verticale) Sismica a rifrazione: dromocrona onde rifratte, tempo di ritardo, sistema a N strati, strato inclinato, concetto di velocità apparente, calcolo spessore e profondità strati. Geofoni e strumenti di misura per prospezioni sismiche. MASW: concetto onde di superficie: genesi e tipo di onde: Rayleigh e Love, dispersione, esempio d MASW (i.e. Multichannel Analysis of Surface Waves) : ricostruzione della curva di dispersione, interpretazione tramite inversione Effetti di sito: tecnica dei rapporti spettrali: concetti di base sull’amplificazione delle onde, cenni sul rumore sismico e tecnica di Nakamura (H/V) Esercizi-riepilogo per casa Geolettrica: legge di Coulomb, densità di corrente, definizione di campo elettrico, legge di Ohm, conduttività elettrica dei materiali e polarizzazione dei materiali dielettrici, legge di Archie, dispositivi geometrici: Wenner, Schlumberger, dipolo-dipolo. Prospezioni: esempi applicativi, sondaggio elettrico verticale (SEV), pseudosezione, concetto di resistività apparente, interpretazione, cenni dei metodi della polarizzazione indotta e del potenziale spontaneo. Esercizi/riepilogo per casa Problema inversi: introduzione al concetto di inversione di dati: problemi sovra-determinati e sotto-determinati, metodo dei minini quadrati (generalized inverse), peso dei dati, norma, data fit e complessità del modello. Concetto di non-uniqueness, trattamento non-lineare (cenni). Esempio di localizzazione di un terremoto e tomografia dei tempi di arrivo. Tutorial inversione geoeletrica Campo sperimentale in località da definire (Parco Tormarancia). Analisi dati al laboratorio di Geofisica. - Appunti su Metodi Geofisici per l’Esplorazione del Sottosuolo: Piersanti, Della Monica, Cammarano
- An introduction to Geophysical Exploration: Keary, Brooks e Hill, Blackwell ed., - Fundamental of Geophysics, Lowrie, Cambridge ed. |
6 | GEO/11 | 44 | - | 6 | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402166 -
IDROGEOLOGIA
(obiettivi)
Capacità di localizzare, quantificare e gestire le risorse idriche sotterranee. Capacità di produrre cartografia idrogeologica. Capacità di dimensionare opere di captazione di acquiferi. Capacità di produrre schemi di circolazione e/o modelli idrogeologici. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MASTRORILLO LUCIA
(programma)
1) Concetto di acquifero. Acqua nei vuoti: acquiferi porosi, fratturati e carsici. Complessi idrogeologici e geometria dell’acquifero: area di ricarica, aquiclude e aquitard; falda, rapporto falda fiume, rapporto falda mare, circolazione multifalda
(testi)
2) Idrogeologia regionale: idrostrutture dell’Italia centrale. Dominio umbro-marchigiano, dominio laziale -abruzzese, dominio vulcanico, ruolo idrogeologico delle faglie 3) Modalità di emergenza delle acque sotterranee: sorgenti. Tipi di sorgenti in relazione alla geometria dell’acquifero e relative modalità di captazione; portata, regime di portata e curve di esaurimento di una sorgente; aree di salvaguardia e criteri di delimitazione (DL.152/2006) 4) Modalità di ricarica delle acque sotterrane: flusso di base, bilancio idrico, infiltrazione efficace 5) La circolazione idrica sotterranea: principi di idrodinamica. Teorema di Bernoulli (concetto di carico idraulico), dalla legge di Darcy ai modelli di flusso di Dupuit e Theis. 6) Cenni di idrogeochimica e chimica isotopica applicata agli studi idrogeologici 7) Prospezioni idrogeologiche: prove di pompaggio per la determinazione dei parametri idrodinamici dell’acquifero; misura, elaborazione ed interpretazione delle grandezze idrogeologiche (precipitazione e temperatura, evapotraspirazione, portata, analisi degli idrogrammi, reti di flusso (piezometrie). 8) Lettura ed interpretazione di cartografia idrogeologica a differenti scale di rappresentazione CELICO P. (1986) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. I. – LIGUORI ED.
CELICO P. (1988) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. II. – LIGUORI ED. CIVITA M. (2004) IDROGEOLOGIA APPLICATA E AMBIENTALE. CASA EDITRICE AMBROSIANA. |
6 | GEO/05 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410636 -
ulteriori conoscenze linguistiche
(obiettivi)
Obiettivo di questa attività didattica è di consentire allo studente di acquisire una conoscenza della lingua inglese di livello avanzato anche con l'acquisizione dei termini scientifico/tecnici specifici della geologia, così da poter interagire professionalmente nel campo della geologia, anche all'estero.
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3 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20402177 -
GEOLOGIA STRATIGRAFICA
(obiettivi)
Fornire allo studente una conoscenza dei principali strumenti della geologia stratigrafica in modo da maturare autonomia e capacità critica nell'affrontare le diverse tematiche della geologia in cui risulti necessario un approccio stratigrafico. Applicazione sul terreno dei concetti esposti.
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CIPOLLARI PAOLA
(programma)
l corso si sviluppa in tre moduli. Nel primo modulo si forniscono le basi della nomenclatura stratigrafica. In esso vengono descritte le principali caratteristiche delle unità stratigrafiche, il cui utilizzo viene acquisito mediante esercitazioni. In questo modulo si sviluppa anche una sezione dedicata alla caratterizzazione e correlazione delle unità del sottosuolo attraverso i metodi di indagine indiretta (p.es. well log e sezioni sismiche). Nel secondo modulo vengono forniti i concetti base della stratigrafia sequenziale con applicazioni a diversi ambienti sedimentari e alla stratigrafia sismica. In tale modulo vengono inoltre definiti i fondamenti della sedimentazione ritmica e, in particolare, vengono introdotti i concetti della ciclostratigrafia. Questa parte del corso si avvale anche dell'analisi critica di specifici lavori di letteratura. Il terzo modulo è dedicato alla stratigrafia regionale. Partendo da una ricostruzione paleogeografia del mesozoico in area tetidea, si opera un percorso ideale attraverso i principali domini sedimentari. Questo, allo scopo di ricostruire la loro evoluzione sedimentaria avvenuta a seguito del verificarsi di eventi tettonici di primo ordine. In particolare, vengono prese in esame le principali successioni bacinali (Liguridi interne ed esterne, la Spezia, Toscana, Umbria-Marche, Lagonegro e Molise, bacino imerese-sicano) alcuni casi relativi alla piattaforma carbonatica pelagica (PCP), la successione di transizione piattaforma-bacino affiorante nel Gargano e, infine, la stratigrafia delle piattaforme carbonatiche appenniniche e dolomitiche.
(testi)
INTERNATIONAL SUBCOMMISSION ON STRATIGRAPHIC CLASSIFICATION OF IUGS INTERNATIONAL COMMISSION ON STRATIGRAPHY
COE A.L., BOSENCE D.W.J., CHURCH K.D., FLINT S.S., HOWELL J.A., WILSON R.C. (2002) – THE SEDIMENTARY RECORD OF SEA-LEVEL CHANGE. COE A.L. (ED.). THE OPEN UNIVERSITY - CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. EINSELE G., RICKEN W, SEILACHER A. (EDS.) (1991) – CYCLES AND EVENTS IN STRATIGRAPHY. SPRINGER-VERLAG. GRAHAM WEEDON, 2003. TIME SERIES ANALYSIS AND CYCLOSTRATIGRAPHY: EXAMINING STRATIGRAPHIC RECORDS OF ENVIRONMENTAL CYCLES. CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. ARTICOLI DA LETTERATURA |
9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402178 -
GEOLOGIA STRUTTURALE
(obiettivi)
Il corso mira a fornire strumenti e metodi per la descrizione, analisi ed interpretazione dei processi deformativi a carattere fragile e duttile che interessano un volume roccioso. L’obiettivo è quello di arrivare a caratterizzare sequenze deformative complesse ai fini della ricostruzione geologica regionale. Scopo del corso è anche quello di presentare e descrivere le associazioni di strutture e gli stili deformativi nel contesto della tettonica regionale.
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ROSSETTI FEDERICO
(programma)
IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 TESTI COMPLEMENTARI: -N. PRICE, J. COSGROVE, "ANALYSIS OF GEOLOGICAL STRUCTURES", CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS, 1990. -R. TWISS, E. M: MOORES, "STRUCTURAL GEOLOGY" (2ND ED.), FREEMAN, 2007. -R. H. GROSHONG, "3-D STRUCTURAL GEOLOGY: A PRACTICAL GUIDE TO SURFACE AND SUBSURFACE MAP INTERPRETATION" (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -J. SUPPE "PRINCIPLES OF STRUCTURAL GEOLOGY", PRENTICE-HALL, 1985. -W. BURBANK, R. S. ANDERSON "TECTONIC GEOMORPHOLOGY", BLACKWELL, 2005.
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CIFELLI FRANCESCA
(programma)
DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 |
9 | GEO/03 | 48 | - | 12 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402387 -
RILEVAMENTO GEOLOGICO E CARTOGRAFIA TEMATICA
(obiettivi)
Fornire principi metodologici per il rilevamento geologico e la produzione di cartografia tematica, attraverso attività pratica sul campo ed elaborazioni in laboratorio. Sviluppare modelli geologici 3d dei corpi rocciosi, integrando dati in affioramento e in sottosuolo, attraverso esperienze multidisciplinari su problematiche geologiche a difficoltà medio-alta.
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9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402384 -
VULCANOLOGIA
(obiettivi)
Il corso si prefigge di fornire agli studenti i fondamenti per l’interpretazione dei processi vulcanici e per il riconoscimento, classificazione e interpretazione dei depositi. Il corso parte dalla descrizione delle proprietà dei magmi e del loro controllo sulle dinamiche di condotto e dunque sulle caratteristiche eruttive, coprendo tutto lo spettro dei fenomeni effusivi ed esplosivi, sia in ambiente subaereo che subacqueo. Nel campo di sei giorni verranno messe in pratica le nozioni acquisite per il rilevamento e l’analisi di facies dei depositi, la loro cartografia e correlazione e per la ricostruzione delle successioni stratigrafiche al fine ricostruire i processi eruttivi, di trasporto e deposizione, l’alternanza di cicli eruttivi e le quiescenze. Le conoscenze acquisite nel corso sono fondamentali per gli sviluppi previsti nei vari curricula, in merito al rischio vulcanico, al vulcanismo nei vari contesti geodinamici e alle risorse offerte dalle aree vulcaniche, come la geotermia, le risorse lapidee e idriche. E’ necessario, per la comprensione degli argomenti trattati, avere basi di sedimentologia, petrografia e geochimica.
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GIORDANO GUIDO
(programma)
Modulo 1 - Concetti introduttivi e Proprietà dei magmi
(testi)
Modulo 2 - Eruzione e prodotti effusivi da mafici a felsici in ambienti sia subaerei che subacquei Modulo 3 - Processi di risalita dei magmi, di condotto e processi di frammentazione Modulo 4 - Eruzioni esplosive e loro classificazione Modulo 5 - Processi di colonne eruttive ascensionali e prodotti da caduta Modulo 6 - Processi di collasso di colonne eruttive e prodotti da correnti piroclastiche Modulo 7 - caldere Campo - architettura dei vulcani, elementi di stratimetria e stratigrafia in ambienti vulcanici, riconoscimento e misurazione dei principali prodotti vulcanici, elementi di redazione di cartografia geologica e tematica di ambienti vulcanici Giacomelli, L., & Scandone, R. (2004). Vulcanologia: principi fisici e metodi d'indagine. Liguori Editore.
Giacomelli, L., & Scandone, R. (2007). Vulcani d'Italia. Liguori Editore Srl. Parfitt, L., & Wilson, L. (2009). Fundamentals of physical volcanology. John Wiley & Sons. McNutt, S. R., Houghton, B., Stix, J., Rymer, H., & Sigurdsson, H. (2015). The Encyclopedia of Volcanoes. Elsevier.
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VONA ALESSANDRO
(programma)
INTRODUZIONE (STATO ATTUALE DELLE CONOSCENZE RAGGIUNTE IN VULCANOLOGIA; TERMINOLOGIA ADOTTATA PER I DEPOSITI VULCANICI; L’ANALISI DI FACIES DEI DEPOSITI VULCANICI; LE ROCCE PIROCLASTICHE E VULCANO-CLASTICHE COME ELEMENTI CHIAVE PER L’INTERPRETAZIONE DEI PROCESSI ESPLOSIVI E DEGLI AMBIENTI RELATIVI).
(testi)
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI VULCANICI EFFUSIVI ED ESPLOSIVI. COMPONENTI DELLE ROCCE PIROCLASTICHE E VOLCANO-CLASTICHE. STRUTTURE E TESSITURE DEI DEPOSITI PIROCLASTICI. CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE PIROCLASTICHE E VULCANO CLASTICHE. CLASSIFICAZIONE GENETICA DEI DEPOSITI PIROCLASTICI. PROCESSI DEPOSIZIONALI E PROCESSI EROSIVI IN AMBIENTE VULCANICO. MORFOLOGIE DEI VULCANI: VULCANISMO MONOGENICO E POLIGENICO. IL PROCESSO DI RISALITA DEL MAGMA IN SUPERFICIE: IL PROCESSO EFFUSIVO (COLATE DI LAVA SUBAEREE E COLATE DI LAVE SUBACQUEE ); IL PROCESSO DI ESSOLUZIONE E FRAMMENTAZIONE DEL MAGMA; IL PROCESSO ESPLOSIVO (I DIVERSI TIPI DI FRAMMENTAZIONE DEL MAGMA E LE MICRO-TESSITURE PRODOTTE DAL DIVERSO STILE DI FRAMMENTAZIONE, FRAMMENTAZIONE IDROMAGMATICA). PROCESSO DI TRASPORTO E DEPOSIZIONE IN AMBIENTE SUBAEREO E SUBACQUEO: STRUTTURE SEDIMENTARIE PER TRASPORTO ORIZZONTALE; IL TRASPORTO BALISTICO DEI CLASTI; TESSITURE DEI DEPOSTI NON CONSOLIDATI. PRINCIPALI CARATTERI DEI TIPI DI ERUZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI STILI ERUTTIVI. CENNI SU PERICOLOSITÀ E RISCHIO VULCANICO FROM MAGMA TO TEPHRA: MODELING PHYSICAL PROCESSES OF EXPLOSIVE VOLCANIC ERUPTIONS. EDITED BY ARMIN FREUNDT AND MAURO ROSI, 2000. ELSEVIER.
VOLCANIC SUCCESSIONS. CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., 1987. ALLEN & UNWIN PYROCLASTIC ROCKS R.V. FISHER AND H.-U. SCHMINCKE, 1984. SPRINGER. ENCYCLOPEDIA OF VOLCANOES. EDITED BY HARALDUR SIGURDSSON, BRUCE HOUGHTON, HAZEL RYMER, JOHN STIX, STEVE MCNUTT, 2000. ACADEMIC PRESS. FUNDAMENTALS OF PHYSICAL VOLCANOLOGY. E.A. PARFITT, L. WILSON 2008. BLACKWELL, OXFORD, PAPERBACK, 256 PAGES, ISBN: 978-0-632-05443-5 ORARIO DI RICEVIMENTO LUNEDì ORE 11-12 |
9 | GEO/08 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20402400 -
EXPERIMENTAL TECTONICS (TETTONICA SPERIMENTALE)
(obiettivi)
Obiettivo di questo corso è quello di introdurre i principi della modellazione sperimentale dei processi tettonici. Il principio della modellazione si basa sull’utilizzo di materiali fisicamente testati che permettano di rispettare i criteri di similitudine nel riprodurre in laboratorio processi che abbiano dimensioni e scale temporali geologiche. Il laboratorio di Tettonica Sperimentale di Roma Tre è il primo laboratorio di questo genere sviluppato in Italia, e si ispira alla più vasta tradizione di modellazione analogica o fisica già largamente affermata in altri paesi. Durante il corso saranno forniti gli strumenti necessari alla comprensione e alla corretta distinzione fra geometria, cinematica e dinamica terrestri, affinché lo studente possa imparare a identificare e analizzare criticamente e quantitativamente relazioni causa-effetto fra gli stessi. Lezioni introduttive forniranno le basi teoriche sui principi base della modellazione analogica, caratteristiche fisiche e reologiche dei materiali analoghi, la messa in scala dei modelli e la quantificazione dei risultati sperimentali. Seguiranno sessioni pratiche durante le quali gli studenti realizzeranno modelli sperimentali rispondendo a specifici quesiti scientifici. Per ciascun argomento trattato, verranno fornite informazioni teoriche di base, successivamente implementate - anche grazie al coinvolgimento attivo degli studenti (i.e. lettura articoli scientifici, ricerche on line, esercizi, realizzazione di esperimenti, presentazioni in aula) - da interpretazioni più avanzate e da specifici esempi di casi naturali.
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FUNICIELLO FRANCESCA
(programma)
Saranno affrontati i seguenti argomenti:
(testi)
a) Introduzione alla modellazione sperimentale: cos'è un modello sperimentale; storia della modellazione sperimentale; panoramica sull'attività svolta presso i Laboratori nazionali ed internazionali di Tettonica Sperimentale. b) Materiali analogici e proprietà dei materiali (questa sessione include le misurazioni delle proprietà dei materiali presso il laboratorio LET); c) Principi di scaling; d) Quantificazione dei modelli analoghi; e) Panoramica sulle tecniche di analisi delle immagini; f) Esercizi con MATPIV (e introduzione a MATLAB); g) Costruzione di modelli alla scala crostale per lo studio di sistemi convergenti, estensionali e trascorrenti (attività svolta presso il Laboratorio LET). h) Costruzione di modelli alla scala del mantello per lo studio del processo di subduzione; i) Modelli viscoelastici per lo studio dei terremoti di subduzione. j) modelli di erosione e tettonica. Tutti i modelli realizzati saranno e interpretati i risultati della modellazione. Inoltre, verranno evidenziate potenziali applicazioni ad esempi naturali. - Geodynamics: Second Edition, Turcotte, D. L. and Schubert, G., John Wiley & Sons, New York, 2002.
- Mantle Dynamics: Mantle Convection in the Earth and Planets, Schubert, G., Turcotte, D. L. and P. Olson, Cambridge University Press, 2001 - Dynamic Earth, Plates, Plumes and Mantle Convection, Davies, G.F., Cambridge University Press, 1999. - Treatise on Geophysics, volumi 1, 3, 6, 7, 9 Ed. Schubert G., Elsevier 2007 - Bibliografia fornita dal docente durante il corso. |
6 | GEO/03 | 16 | - | 48 | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402401 -
GEODYNAMICS (GEODINAMICA)
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire i fondamenti sulla dinamica (es. le forze) che controllano l'evoluzione del nostro pianeta. Saranno forniti gli strumenti necessari alla comprensione fra geometria, cinematica e dinamica della litosfera terrestre per mettere in grado di identificare e analizzare in modo quantitativo le relazioni tra cause (forze e stress) ed effetti (tettonica). Gli argomenti trattati comprendono il ruolo delle forze di volume (i.e., gravità) e di superficie (i.e., tettonica delle placche, stress litosferici) e le loro interazioni con i materiali che compongono litosfera e mantello terrestre. Per ciascun argomento trattato, verranno fornite informazioni teoriche di base, successivamente implementate - anche grazie al coinvolgimento attivo degli studenti (i.e. lettura articoli scientifici, ricerche on line, esercizi) - da interpretazioni più avanzate e da specifici esempi di casi naturali.
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FUNICIELLO FRANCESCA
(programma)
- Introduzione
(testi)
- Fondamenta (evidenze superficiali e profonde dei processi geodinamici, cenni su MATLAB ed esercizi) - Legge di conservazione della massa - Calore e Temperatura. Legge di conservazione dell’energia. - Meccanica del continuo applicata ai macrosistemi: sforzi e deformazioni, elasticità, strain, flessurazione, reologia (elasticità, viscosità, plasticità) - Forze. Legge di conservazione del momento. - Principi di Fluidodinamica - Gravità - Meccanica delle faglie - Applicazioni geodinamiche relative a differenti ambientazioni tettoniche. - GEODYNAMICS: THIRD EDITION, TURCOTTE, D. L. AND SCHUBERT, G., JOHN WILEY & SONS, NEW YORK, 2002 (AVAILABLE AT BAST).
- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI FORNITI DAL DOCENTE DURANTE IL CORSO. |
6 | GEO/03 | 40 | - | 12 | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402402 -
VOLCANO-TECTONICS (VULCANO-TETTONICA)
(obiettivi)
Il corso fornisce le conoscenze di base sui meccanismi e le deformazioni legati alla messa in posto e risalita del magma e sulla struttura dei vulcani, utili anche a comprendere i processi pre-eruttivi.
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ACOCELLA VALERIO
(programma)
VULCANISMO E TETTONICA DELLE PLACCHE. STRUTTURE INNESCANTI ED INDOTTE.
(testi)
- DEFORMAZIONI INDOTTE DALL'ATTIVITÀ MAGMATICA: RISALITA DEL MAGMA ATTRAVERSO DIAPIRI; PROPAGAZIONE E MESSA IN POSTO DEI DICCHI; FORMAZIONE DI SILL, LACCOLITI E CAMERE MAGMATICHE; MOVIMENTI VERTICALI IN AREE VULCANICHE (CALDERE, RISORGENZE, BRADISISMI); COLLASSI SETTORIALI DI EDIFICI VULCANICI; MONITORAGGIO DI AREE VULCANICHE: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE E SORGENTI. - CONTROLLO DELLA TETTONICA REGIONALE ESTENSIONALE, TRASCORRENTE E COMPRESSIVA SUL VULCANISMO IN: RIFT CONTINENTALI, TRANSIZIONALI ED OCEANICI, MARGINI CON CONVERGENZA OBLIQUA ED ORTOGONALE, BACINI DI RETRO-ARCO. INTERAZIONI TERREMOTI-VULCANI, PUNTI CALDI. - VULCANO-TETTONICA ED ERUZIONI: MITIGAZIONE DELLA PERICOLOSITA’ ED APPLICAZIONI AI VULCANI ITALIANI. - VULCANO-TETTONICA E SFRUTTAMENTO DELL’ENERGIA GEOTERMICA Acocella Valerio (2021) Volcano-Tectonic Processes. Springer Nature, 600 pp., ISBN:978-3-030-65968-4.
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6 | GEO/03 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20402399 -
EXPERIMENTAL VOLCANOLOGY (VULCANOLOGIA SPERIMENTALE)
(obiettivi)
Scopo del corso è quello di offrire una conoscenze approfondita dei processi fisico-chimici che governano l’attività vulcanica e di acquisire gli strumenti analitici e la conoscenza delle metodologie sperimentali di indagine necessarie per la comprensione della dinamica eruttiva.
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ROMANO CLAUDIA
(programma)
Chimico-fisica dei magmi: struttura dei fusi silicatici; significato della polimerizzazione e sua determinazione su base teorica. Effetto della Temperatura, pressione e composizione sulla struttura dei fusi. La temperatura di transizione vetrosa e il rilassamento strutturale.
(testi)
Proprietà fisiche dei magmi: densità, viscosità, solubilita’ dei volatili, diffusivita’, compressibilita’, conducibilita’ elettrica. Proprieta’ termodinamiche dei magmi: entalpia, entropia, capacita’ di calore. Variazioni di densità e viscosità in funzione del chimismo, della pressione e della temperatura. L'influenza del regime deformativo, della cristallizzazione e della vescicolazione sulla reologia dei magmi. Influenza delle proprieta’ fisico-chimiche dei magmi sulla risalita del magma e sugli stili eruttivi: Il processo di risalita dei magmi. Formazione, accrescimento ed evoluzione delle bolle. Cinetica di nucleazione e crescita delle bolle e dei cristalli. Livello di frammentazione ed esplosività dei magmi. Evoluzione dei principali parametri fisici e della reologia del magma durante la risalita verso la superficie. Il processo effusivo. Vari tipi di colate laviche e di morfologie superficiali in funzione del tasso eruttivo e delle proprietà reologiche. Effetto della topografia del versante sulla velocità e distanza percorribile dalla colata. Il processo esplosivo. Parametri fisici che controllano gli stili eruttivi. Eruzioni esplosive sostenute: La formazione di colonne eruttive. Colonna sostenuta e ricaduta di tefra, colonna collassante e genesi delle colate piroclastiche. Eruzioni esplosive transienti. Il corso prevede attività di laboratorio per la determinazione sperimentale delle proprietà fisico-chimiche dei magmi (esperimenti di alta temperatura e misure spettroscopiche) ed esercizi numerici finalizzati alla determinazione quantitativa dei parametri tessiturali delle prodotti eruttivi (cristallinità vescicolarità e distribuzione delle taglie) e alla simulazione dei processi vulcanologici. FUNDAMENTAL OF PHYSICAL VOLCANOLOGY. ELISABETH A. PARFITT AND LIONEL WILSON. BLACKWELL PUBLISHING
Materiale fornito dal docente
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VONA ALESSANDRO
(programma)
Terza parte: attività di laboratorio che verrà svolta durante l’intero arco temporale delle lezioni. Il corso prevede attività di laboratorio per la determinazione sperimentale delle proprietà fisico-chimiche dei magmi (esperimenti di alta temperatura e misure spettroscopiche) ed esercizi numerici finalizzati alla determinazione quantitativa dei parametri tessiturali delle prodotti eruttivi (cristallinità vescicolarità e distribuzione delle taglie) e alla simulazione dei processi vulcanologici.
(testi)
Prima parte (Proprietà fisico chimiche dei magmi)
Encyclopedia of Volcanoes Haraldur Sigurdsson - Academic Press Origin and Transport of Magma - Volatiles in Magmas (Paul Wallace and Alfred T. Anderson, Jr.) Physical Properties of Magmas (Frank J. Spera) Seconda parte (dinamiche eruttive e di trasporto dei magmi) Fundamental of Physical Volcanology Elisabeth A. Parfitt and Lionel Wilson - Blackwell publishing Encyclopedia of Volcanoes Haraldur Sigurdsson - Academic Press Explosive Volcanism |
6 | GEO/08 | 40 | - | 12 | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402403 -
REGIONAL GEOLOGY (GEOLOGIA REGIONALE)
(obiettivi)
Il corso mira a fornire allo studente strumenti e metodi per l’analisi geologica regionale delle aree circummediterranee attraverso lo studio dei principali eventi geodinamici che ne hanno definito l’assetto attuale.
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MATTEI MASSIMO
(programma)
Nella prima parte del corso verranno illustrate le conoscenze attuali sulla nascita del Pianeta Terra e sulla sua evoluzione Precambriana.
(testi)
Nella seconda parte del corso verranno illustrati i principali eventi orogenici paleozoici e la formazione della Pangea. Nella terza parte del corso verranno descritti i principali eventi geodinamici responsabili dell'attuale assetto delle Alpi e dell'area Mediterranea. Gli argomenti trattati sono i seguenti. Origine del Sistema Solare: le meteoriti, la Luna. Eone Adeano: la Terra primordiale e l’oceano di magma. Origine ed evoluzione dell’atmosfera; origine ed evoluzione dell’idrosfera. Archeano: Le tracce della prima crosta continentale, le rocce più antiche. Il Proterozoico: la crescita dei continenti, Banded Iron Formation, Il Ciclo di Wilson, l’atmosfera secondaria, l’evoluzione della vita. L’inizio della Plate Tectonics, l’evoluzione della Plate Tectonics nel tempo. Paleogeografie. Metodi per le ricostruzioni paleogeografiche. L’evoluzione paleogegrafica durante il Paleozoico. Placche, microplacche e oceani nel Paleozoico. L’orogenesi Caledonica. Evoluzione delle Caledonidi in Scozia. Le Caledonidi nella penisola Scandinava: rocce UHP, i bacini Devoniani di supradetachment. L’Orogenesi Varisica: le principali unità strutturali, il ruolo degli oroclini. L’orogenesi Varisica in Sardegna. La formazione del Supercontinente Pangea. Pangea A e Pangea B. I bacini Permo-Triassici. L’apertura dell’Oceano Atlantico e la cinematica Africa-Europa. Il ciclo Alpino: dal margine passivo alla costruzione della catena. Principali unità strutturali delle Alpi e loro evoluzione. Struttura ed evoluzione dell’area Mediterranea: oroclini, bacini di retroarco, sismicità e cinematica attuale. L’Appennino Settentrionale, dai domini interni all’avanfossa padano-adriatica. L’Appennino Centrale: dalla catena alla formazione del margine tirrenico e dei bacini estensionali. L’Appennino Meridionale: unità paleogeografiche e assetto strutturale attuale. - The Earth Through Time. Harold L. Levin, David T. King Jr. Wiley. ISBN: 978-1-119-22834-9
- Articoli scientifici saranno forniti dal docente su specifici argomenti del corso. |
6 | GEO/03 | 38 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20401601 -
CAMPO DI FINE BIENNIO
(obiettivi)
Esperienza pratica di lettura geologica del territorio nell’ottica di una visione globale delle applicazioni della geologia (assetto geologico e urbanizzazione, dissesti di versante, problemi di erosione accelerata, risorse idriche, risorse lapidee, riqualificazione di siti ecc.). Contatti con il mondo professionale del geologo in situazioni reali. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MAZZA ROBERTO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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FREZZOTTI MASSIMO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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BELLATRECCIA FABIO
(programma)
Si propone agli studenti un confronto di situazioni geologiche varie sulla base delle quali affrontare delle applicazioni volte a definire, dal punto di vista geologico, aspetti progettuali per opere, mitigazioni di rischi geologici e gestione delle risorse.
(testi)
Tale percorso didattico viene integrato dall'incontro in loco con professionisti e rappresentanti degli enti di gestione del territorio. Le attività didattiche prevedono fasi di apprendimento attraverso seminari. L'attività del campo termina con una relazione. Materiale distribuito dai docenti.
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SALVINI FRANCESCO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE MATERIALE DISTRIBUITO DAI DOCENTI
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TUCCIMEI PAOLA
(programma)
PSI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE. Il mio contributo prevede: Misura della composizione geochimica di alcuni punti d’acqua e interpretazione del dato a fini idrogeologici Misura dei gas nel suolo (radon): prospezione geochimica e pericolosità ambientale MATERIALI FORNITI DAI DOCENTI
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3 | GEO/05 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402419 -
STAGE O TIROCINIO
(obiettivi)
Obiettivo del tirocinio è l'ampliamento, l'integrazione e approfondimento delle competenze professionali relative al corso di studio
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3 | - | - | - | - | Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410120 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
Scopo della prova finale è quello di valutare la maturità dello studente rispetto agli obiettivi formativi qualificanti del corso di laurea e la sua capacità di elaborazione, sintesi
e presentazione di un argomento pertinente il curriculum degli studi o esperienze maturate in attività di stage e tirocinio |
21 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410483 -
GEOFISICA APPLICATA
(obiettivi)
Gli studenti apprenderanno come applicare i principi della fisica allo studio della Terra. Il corso fornisce una introduzione generale ai principali metodi di geofisica applicata e alla loro interpretazione per studi di carattere ingegneristico, ambientale ed archeologico.
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CAMMARANO FABIO
(programma)
Introduzione alla Geofisica Applicata: presentazione del corso, cenni storici, applicazioni, background matematico: operazioni scalari e vettoriali, divergenza, rotore, gradiente, matrici.
(testi)
Analisi delle misure geofisiche: concetti di segnali continui o discreti, analisi del segnale, analisi di Fourier, convoluzione e deconvoluzione, aliasing. Gravimetria: cenni teorici e geodesia: legge di gravitazionale universale, eq. di Laplace e armoniche sferiche, potenziale gravitazionale, formula di Mac Cullagh, Geoide e sferoide di riferimento, anomalie del geoide, isostasia. Prospezioni gravimetriche: misure di gravità assolute e relative (gravimetri), pianificazioni della prospezione, correzioni delle misure: deriva strumentale, riduzione in aria libera, di Bouguer e topografica. Anomalie di Bouguer e in aria libera. Analisi e interpretazione dei dati: tecniche di filtraggio dei dati, ambiguità (non-uniqueness), anomalie di forme geometriche semplici (sfera, cilindro e modello di faglia), esempi casi pratici Esercizi/riepilogo per casa Gravimetria: parte pratica: elaborazione in matlab di un software per il calcolo diretto delle anomalie di gravità dovute a punti massa. Sismica: Introduzione alle onde e alle vibrazioni, Eq. di D’Alembert, soluzione armonica, onde sismiche: richiami di elasticità e relazione stress-strain, eq del moto ed eq. sismica, onde P e S. principio di Fermat: modello a riflessione e riflessione. Sismica a riflessione: dromocrone (ie. curve tempi di arrivo) dell’onda riflessa, normal-move-out, piano inclinato, prospezioni di sismica a riflessione: acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati (include concetti di risoluzione orizzontale e verticale) Sismica a rifrazione: dromocrona onde rifratte, tempo di ritardo, sistema a N strati, strato inclinato, concetto di velocità apparente, calcolo spessore e profondità strati. Geofoni e strumenti di misura per prospezioni sismiche. MASW: concetto onde di superficie: genesi e tipo di onde: Rayleigh e Love, dispersione, esempio d MASW (i.e. Multichannel Analysis of Surface Waves) : ricostruzione della curva di dispersione, interpretazione tramite inversione Effetti di sito: tecnica dei rapporti spettrali: concetti di base sull’amplificazione delle onde, cenni sul rumore sismico e tecnica di Nakamura (H/V) Esercizi-riepilogo per casa Geolettrica: legge di Coulomb, densità di corrente, definizione di campo elettrico, legge di Ohm, conduttività elettrica dei materiali e polarizzazione dei materiali dielettrici, legge di Archie, dispositivi geometrici: Wenner, Schlumberger, dipolo-dipolo. Prospezioni: esempi applicativi, sondaggio elettrico verticale (SEV), pseudosezione, concetto di resistività apparente, interpretazione, cenni dei metodi della polarizzazione indotta e del potenziale spontaneo. Esercizi/riepilogo per casa Problema inversi: introduzione al concetto di inversione di dati: problemi sovra-determinati e sotto-determinati, metodo dei minini quadrati (generalized inverse), peso dei dati, norma, data fit e complessità del modello. Concetto di non-uniqueness, trattamento non-lineare (cenni). Esempio di localizzazione di un terremoto e tomografia dei tempi di arrivo. Tutorial inversione geoeletrica Campo sperimentale in località da definire (Parco Tormarancia). Analisi dati al laboratorio di Geofisica. - Appunti su Metodi Geofisici per l’Esplorazione del Sottosuolo: Piersanti, Della Monica, Cammarano
- An introduction to Geophysical Exploration: Keary, Brooks e Hill, Blackwell ed., - Fundamental of Geophysics, Lowrie, Cambridge ed. |
6 | GEO/11 | 44 | - | 6 | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402166 -
IDROGEOLOGIA
(obiettivi)
Capacità di localizzare, quantificare e gestire le risorse idriche sotterranee. Capacità di produrre cartografia idrogeologica. Capacità di dimensionare opere di captazione di acquiferi. Capacità di produrre schemi di circolazione e/o modelli idrogeologici. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MASTRORILLO LUCIA
(programma)
1) Concetto di acquifero. Acqua nei vuoti: acquiferi porosi, fratturati e carsici. Complessi idrogeologici e geometria dell’acquifero: area di ricarica, aquiclude e aquitard; falda, rapporto falda fiume, rapporto falda mare, circolazione multifalda
(testi)
2) Idrogeologia regionale: idrostrutture dell’Italia centrale. Dominio umbro-marchigiano, dominio laziale -abruzzese, dominio vulcanico, ruolo idrogeologico delle faglie 3) Modalità di emergenza delle acque sotterranee: sorgenti. Tipi di sorgenti in relazione alla geometria dell’acquifero e relative modalità di captazione; portata, regime di portata e curve di esaurimento di una sorgente; aree di salvaguardia e criteri di delimitazione (DL.152/2006) 4) Modalità di ricarica delle acque sotterrane: flusso di base, bilancio idrico, infiltrazione efficace 5) La circolazione idrica sotterranea: principi di idrodinamica. Teorema di Bernoulli (concetto di carico idraulico), dalla legge di Darcy ai modelli di flusso di Dupuit e Theis. 6) Cenni di idrogeochimica e chimica isotopica applicata agli studi idrogeologici 7) Prospezioni idrogeologiche: prove di pompaggio per la determinazione dei parametri idrodinamici dell’acquifero; misura, elaborazione ed interpretazione delle grandezze idrogeologiche (precipitazione e temperatura, evapotraspirazione, portata, analisi degli idrogrammi, reti di flusso (piezometrie). 8) Lettura ed interpretazione di cartografia idrogeologica a differenti scale di rappresentazione CELICO P. (1986) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. I. – LIGUORI ED.
CELICO P. (1988) – PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE. VOL. II. – LIGUORI ED. CIVITA M. (2004) IDROGEOLOGIA APPLICATA E AMBIENTALE. CASA EDITRICE AMBROSIANA. |
6 | GEO/05 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410636 -
ulteriori conoscenze linguistiche
(obiettivi)
Obiettivo di questa attività didattica è di consentire allo studente di acquisire una conoscenza della lingua inglese di livello avanzato anche con l'acquisizione dei termini scientifico/tecnici specifici della geologia, così da poter interagire professionalmente nel campo della geologia, anche all'estero.
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3 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20402177 -
GEOLOGIA STRATIGRAFICA
(obiettivi)
Fornire allo studente una conoscenza dei principali strumenti della geologia stratigrafica in modo da maturare autonomia e capacità critica nell'affrontare le diverse tematiche della geologia in cui risulti necessario un approccio stratigrafico. Applicazione sul terreno dei concetti esposti.
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CIPOLLARI PAOLA
(programma)
l corso si sviluppa in tre moduli. Nel primo modulo si forniscono le basi della nomenclatura stratigrafica. In esso vengono descritte le principali caratteristiche delle unità stratigrafiche, il cui utilizzo viene acquisito mediante esercitazioni. In questo modulo si sviluppa anche una sezione dedicata alla caratterizzazione e correlazione delle unità del sottosuolo attraverso i metodi di indagine indiretta (p.es. well log e sezioni sismiche). Nel secondo modulo vengono forniti i concetti base della stratigrafia sequenziale con applicazioni a diversi ambienti sedimentari e alla stratigrafia sismica. In tale modulo vengono inoltre definiti i fondamenti della sedimentazione ritmica e, in particolare, vengono introdotti i concetti della ciclostratigrafia. Questa parte del corso si avvale anche dell'analisi critica di specifici lavori di letteratura. Il terzo modulo è dedicato alla stratigrafia regionale. Partendo da una ricostruzione paleogeografia del mesozoico in area tetidea, si opera un percorso ideale attraverso i principali domini sedimentari. Questo, allo scopo di ricostruire la loro evoluzione sedimentaria avvenuta a seguito del verificarsi di eventi tettonici di primo ordine. In particolare, vengono prese in esame le principali successioni bacinali (Liguridi interne ed esterne, la Spezia, Toscana, Umbria-Marche, Lagonegro e Molise, bacino imerese-sicano) alcuni casi relativi alla piattaforma carbonatica pelagica (PCP), la successione di transizione piattaforma-bacino affiorante nel Gargano e, infine, la stratigrafia delle piattaforme carbonatiche appenniniche e dolomitiche.
(testi)
INTERNATIONAL SUBCOMMISSION ON STRATIGRAPHIC CLASSIFICATION OF IUGS INTERNATIONAL COMMISSION ON STRATIGRAPHY
COE A.L., BOSENCE D.W.J., CHURCH K.D., FLINT S.S., HOWELL J.A., WILSON R.C. (2002) – THE SEDIMENTARY RECORD OF SEA-LEVEL CHANGE. COE A.L. (ED.). THE OPEN UNIVERSITY - CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. EINSELE G., RICKEN W, SEILACHER A. (EDS.) (1991) – CYCLES AND EVENTS IN STRATIGRAPHY. SPRINGER-VERLAG. GRAHAM WEEDON, 2003. TIME SERIES ANALYSIS AND CYCLOSTRATIGRAPHY: EXAMINING STRATIGRAPHIC RECORDS OF ENVIRONMENTAL CYCLES. CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS. ARTICOLI DA LETTERATURA |
9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402178 -
GEOLOGIA STRUTTURALE
(obiettivi)
Il corso mira a fornire strumenti e metodi per la descrizione, analisi ed interpretazione dei processi deformativi a carattere fragile e duttile che interessano un volume roccioso. L’obiettivo è quello di arrivare a caratterizzare sequenze deformative complesse ai fini della ricostruzione geologica regionale. Scopo del corso è anche quello di presentare e descrivere le associazioni di strutture e gli stili deformativi nel contesto della tettonica regionale.
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ROSSETTI FEDERICO
(programma)
IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 TESTI COMPLEMENTARI: -N. PRICE, J. COSGROVE, "ANALYSIS OF GEOLOGICAL STRUCTURES", CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS, 1990. -R. TWISS, E. M: MOORES, "STRUCTURAL GEOLOGY" (2ND ED.), FREEMAN, 2007. -R. H. GROSHONG, "3-D STRUCTURAL GEOLOGY: A PRACTICAL GUIDE TO SURFACE AND SUBSURFACE MAP INTERPRETATION" (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -J. SUPPE "PRINCIPLES OF STRUCTURAL GEOLOGY", PRENTICE-HALL, 1985. -W. BURBANK, R. S. ANDERSON "TECTONIC GEOMORPHOLOGY", BLACKWELL, 2005.
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CIFELLI FRANCESCA
(programma)
DEFORMAZIONE E STRAIN; DEFORMAZIONE COASSIALE E NON-COASSIALE; DEFORMAZIONE FINITA ED INCREMENTALE; STRAIN OMOGENEO ED ETEROGENEO; L’ELLISSOIDE DELLO STRAIN; STATI DI STRAIN E QUANTIFICAZIONE DELLO STRAIN FINITO. IL TENSORE DELLO STRESS E GLI ASSI PRINCIPALI DELLO STRESS; I CERCHI DI MOHR. PRINCIPI DI REOLOGIA: DEFORMAZIONE DUTTILE E FRAGILE; MECCANISMI DEFORMATIVI; LEGGI COSTITUTIVE E RELAZIONI SFORZO-DEFORMAZIONE; COMPORTAMENTO NEWTONIANO E NON-NEWTONIANO; PROCESSI DI CREEP DI INTERESSE GEOLOGICO; RECOVERY E RICRISTALLIZAZIONE (STATICA E DINAMICA); MAPPE DI DEFORMAZIONE PER MATERIALI DI INTERESSE GEOLOGICO; REOLOGIA DELLA LITOSFERA CONTINENTALE ED OCEANICA. PROFILI REOLOGICI. DEFORMAZIONE FRAGILE E DEFORMAZIONE DI TAGLIO; CRITERIO DI ROTTURA MOHR-COULOMB; CRITERIO DI GRIFFITH. FAGLIE ANDERSONIANE: CLASSIFICAZIONE ED ANALISI DINAMICA (INVERSIONE DEL CAMPO DI STRESS). JOINTS E VENE. STRUTTURA DI UNA ZONA DI FAGLIA: FAULT CORE E DAMAGE ZONE; CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE DI FAGLIA. CRESCITA DELLE FAGLIE E LORO ORGANIZZAZIONE SPAZIALE; PROPAGAZIONE LATERALE DELLE FAGLIE; OVERLAP; LINKAGE; INDICATORI CINEMATICI; RIEDEL SHEARS (SINTETICI ED ANTITETICI). FAGLIE E TERREMOTI: GLI STRUMENTI DELLA GEOLOGIA STRUTTURALE; LO STUDIO DI FAGLIE SISMOGENETICHE ATTIVE ED ESUMATE (PSEUDOTACHILITI). DEFORMAZIONE DUTTILE: IL CONCETTO DI FABRIC, STRUTTURE PLANO-LINEARI (FOLIAZIONI E LINEAZIONI), TETTONITI S; L; S-L E LORO SIGNIFICATO TETTONICO. STRUTTURE PLICATIVE MONOFASICHE E POLIFASICHE (DESCRIZIONE, CLASSIFICAZIONE E STRUTTURE ASSOCIATE); STRUTTURE DI INTERFERENZA; CRITERI DI SOVRAPPOSIZIONE. DEFORMAZIONE E METAMORFISMO: RELAZIONI BLASTESI-DEFORMAZIONE (MESO- E MICRO-SCALA); LE ZONE DI TAGLIO DUTTILI E IL LORO SIGNIFICATO GEOLOGICO. LE MILONITI: SIGNIFICATO TETTONICO; CRITERI CINEMATICI (MESO- E MICRO-SCALA). ZONE DI TAGLIO E CIRCOLAZIONE DI FLUIDI: INTERAZIONE FLUIDO-ROCCIA E CONTROLLO STRUTTURALE SULLA MINERALIZZAZIONE IDROTERMALE. ASSOCIAZIONI DI STRUTTURE E TETTONICA REGIONALE. TETTONICA ESTENSIONALE (RIFTING): GEOMETRIE DEI SISTEMI DI RIFTING; RIFTING PER TAGLIO PURO E TAGLIO-SEMPLICE; MODELLI A CONFRONTO ED ESEMPI REGIONALI; REOLOGIA DELLA LITOSFERA E TIPOLOGIA DI RIFTING; LA TRANSIZIONE RIFTING-DRIFTING. RIFTING E SEDIMENTAZIONE: INTERAZIONE TRA DEFORMAZIONE; SEDIMENTAZIONE ED EROSIONE. TETTONICA COMPRESSIVA: “SUBDUCTION FACTORY” E OROGENESI; DINAMICA DEL SISTEMA OROGENICO; CATENE DA SUBDUZIONE; SUBDUZIONE-COLLISIONE E OROGENI DA ACCREZIONE; STILI STRUTTURALI; REGIMI TERMO-BARICI ED EVOLUZIONE TETTONICA; IL CUNEO OROGENICO E LA SUA DINAMICA; STILI STRUTTURALI ED ESEMPI REGIONALI (LE CATENE A PIEGHE E SOVRASCORRIMENTI). TETTONICA TRASCORRENTE: CARATTERISTICHE ED ASSOCIAZIONE DI STRUTTURE; FAGLIE TRASCORRENTI E TRASFORMI; LA TETTONICA TRASCORRENTE INTRAPLACCA; ESEMPI REGIONALI. LA GEOLOGIA STRUTTURALE E SUE APPLICAZIONI: GIACIMENTOLOGIA; GEOTERMIA E GEOTECNICA (ESEMPI).
(testi)
DURANTE IL CORSO VERRANNO EFFETTUATE ESERCITAZIONI PRATICHE DI ANALISI ED INTERPRETAZIONE DI DATI STRUTTURALI. AL TERMINE DEL CORSO SI TERRÀ UN CAMPO DI TERRENO DI DURATA SETTIMANALE CON LO SCOPO DI FISSARE I CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DURANTE IL CORSO E ILLUSTRARE GLI STILI DEFORMATIVI IN VARI CONTESTI DI TETTONICA REGIONALE. TESTI DI BASE:
-G. DAVIS, S. REYNOLDS, "STRUCTURAL GEOLOGY OF ROCKS AND REGIONS", WILEY, 1996. -B. A. VAN DER PLUIJM, S. MARSHAK. W.W, "EARTH STRUCTURE" (2ND ED.), NORTON, 2004. -C. W. PASSCHIER, R. A. J. TROUW, "MICROTECTONICS” (2ND ED.), SPRINGER, 2006. -A. FOSSEN- STRUCTURAL GEOLOGY (2ND ED.), CAMBRIDGE, 2016 |
9 | GEO/03 | 48 | - | 12 | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402387 -
RILEVAMENTO GEOLOGICO E CARTOGRAFIA TEMATICA
(obiettivi)
Fornire principi metodologici per il rilevamento geologico e la produzione di cartografia tematica, attraverso attività pratica sul campo ed elaborazioni in laboratorio. Sviluppare modelli geologici 3d dei corpi rocciosi, integrando dati in affioramento e in sottosuolo, attraverso esperienze multidisciplinari su problematiche geologiche a difficoltà medio-alta.
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BALLATO PAOLO
(programma)
IL RILEVAMENTO GEOLOGICO COME STRUMENTO PER LA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO E DEL MODELLO FISICO DEL SOTTOSUOLO, ATTAVERSO L’INTEGRAZIONE DI DATI DI GEOLOGIA DI SUPERFICIE, INDAGINI GEOGNOSTICHE E CARATTERISTICHE FISICHE DELLE ROCCE E DEI TERRENI INCOERENTI.
(testi)
CARATTERIZZAZIONE TECNICA DEI TERRENI E DELLE ROCCE; CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA DEL SUBSTRATO ROCCIOSO E DEI DEPOSITI INCOERENTI DELLE COPERTURE PLIO-QUATERNARIE DELL’ITALIA CENTRALE. CARATTERIZZAZIONE GEOMETRICA E TECNICA DELLE SUPERFICI DI DISCONTINUITA’ PRESENTI NELLE ROCCE IN AFFIORAMENTO PER LA DEFINIZIONE DELLA QUALITA’ DEGLI AMMASSI ROCCIOSI. IL RILEVAMENTO GEOLOGICO APPLICATO ALLA MICROZONAZIONE SISMICA. L’ATTIVITÀ PRATICA SI ARTICOLA SU UNA SERIE DI ESPERIENZE GUIDATE, EFFETTUATE IN CONDIZIONI OPERATIVE, SU AREE DEL TERRITORIO OPPORTUNAMENTE SCELTE PER ESERCITARE LE PRINCIPALI ATTIVITA’ INERENTI IL RILEVAMENTO GEOLOGICO: ANALISI DEL BEDROCK E DELLE COPERTURE QUATERNARIE INCOERENTI; CARATTERIZZAZIONE GEOMETRICA E TECNICA DELLE DISCONTINUITA’ PRESENTI NEGLI AMMASSI ROCCIOSI; RACCOLTA DEI DATI DI SUPERFICIE, DELLE INDAGINI GEOGNOSTICHE E DELLE CARATTERISTICHE FISICHE DELLE ROCCE E DEI TERRENI INCOERENTI PER LA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO E FISICO DEL SOTTOSUOLO. IN OGNI ESPERIENZA È PREVISTA UNA FASE DI PREPARAZIONE, UNA DI ATTIVITÀ SUL TERRENO (IN GENERE DI UN GIORNO) E UNA DI ELABORAZIONE DEL RILEVAMENTO GEOLOGICO IN LABORATORIO. OGNI ATTIVITÀ DI TERRENO SI CONCLUDE CON LA PREPARAZIONE DA PARTE DEI SINGOLI STUDENTI DELLA CARTOGRAFIA GEOLOGICA, E DI ALCUNE ELABORAZIONI DI CARTOGRAFIA TEMATICA DELL’AREA, COMPLETA DI LEGENDA E SEZIONI GEOLOGICHE E GEOLOGICO-TECNICHE. LO STUDENTE FORNIRA’, PER OGNI PRODOTTO CARTOGRAFICO, UNA RELAZIONE SCRITTA, ARTICOLATA SUI RISULTATI DEL RILEVAMENTO EFFETTUATO. IL CORSO SI CHIUDERA’ CON UN CAMPO DI ATTIVITA’ DI TERRENO FINALIZZATE ALLA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO E DEL MODELLO FISICO DEL SOTTOSUOLO IN AREE A MEDIO-ALTA DIFFICOLTA’ E ALLA PRODUZIONE DI CARTOGRAFIA TEMATICA. SCESI L., PAPINI M., GATTINONI P. – GEOLOGIA APPLICATA: IL RILEVAMENTO GEOLOGICO-TECNICO. VOL. 1, SECONDA EDIZIONE. CASA EDITRICE AMBROSIANA. CEAEDIZIONI, 2006.
CREMONINI G. - RILEVAMENTO GEOLOGICO. REALIZZAZIONE E INTERPRETAZIONE DELLE CARTE GEOLOGICHE- ED. PITAGORA, BOLOGNA, 1995. VENTURINI C. – REALIZZARE E LEGGERE CARTE E SEZIONI GEOLOGICHE. DARIO FLACCOVIO EDITORE, PALERMO, 2012. CARTE GEOLOGICHE, CARTE TOPOGRAFICHE, FOTO AEREE, E ARTICOLI SCIENTIFICI SULLA GEOLOGIA DELLE DIFFERENTI AREE OGGETTO DELLE ESCURSIONI DI TERRENO, VERRANNO FORNITE AGLI STUDENTI DAL PERSONALE RESPONSABILE DEL CORSO. |
9 | GEO/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410479 -
SISMOLOGIA I
(obiettivi)
Fornire allo studente gli strumenti fisici e matematici fondamentali
per la descrizione dei sistemi meccanici continui con particolare attenzione alle applicazioni in fisica terrestre e dell'ambiente |
6 | FIS/06 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410480 -
SISMOLOGIA II
(obiettivi)
Il corso mira a preparare gli studenti sui metodi di analisi e interpretazione dei dati sismologici più moderni. Gli studenti acquisiranno nozioni pratiche sull’analisi del dato, dalla forma d’onda al modello tomografico.
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CAMMARANO FABIO
(programma)
Introduzione: presentazione del corso, cenni storici sulle osservazioni sismologiche e loro utilizzo,
(testi)
Analisi dati: nozioni base Matlab, descrizione dei problemi inversi, concetti di teoria di probabilità (come trattare e/o utilizzare gli errori nei dati). Campo d’onda sismico globale e nomenclatura fasi sismiche: regionali, telesismiche Problemi inversi: soluzione teorica ed esempi pratici Struttura della Terra: studi basati sulle onde di volume e sulle onde di superficie, tecniche per identificazione e caratterizzazione delle discontinuità (receiver functions, SS e PP precursors) Studio di pubblicazioni scientifiche inerenti a questioni aperte sulla struttura interna dell Terra: ogni argomento avrà un alezione introduttiva ed una presentazione da parte degli studenti su materiale selezionato. a) Discussione e lavori sismologici sull'indentificazione di pennacchi (plume) termici nel mantello b) Discussione e lavori sismologici sulla litosfera continentale: profondità e struttura termochimica c) Discussione e lavori sismologici sulla natura del D'' (strato al fondo del mantello terrestre) d) Discussione e lavori sismologici sulla struttura termica e composizionale media del mantello terrestre. - Geophysical data analysis: discrete inverse theory, Menke, Academy Press Elsevier, 2012 - Modern Global seismology, Lay and Wallace, Academy Press 1995 - Stein, S. and M. Wysession, Introduction to Seismology, Earthquakes, and Earth Structure, Blackwell Publishing, 2003 |
6 | GEO/10 | 40 | - | 12 | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410482 -
FISICA DEI TERREMOTI
(obiettivi)
Il corso è rivolto allo studio sismologico e geodetico della sorgente sismica e alla pericolosità sismica. Gli studenti saranno introdotti ai concetti teorici di base ed alle loro applicazioni, con particolare attenzione alla sismicità della nostra penisola.
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6 | GEO/10 | 48 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410481 -
METODI SPERIMENTALI PER LA GEOFISICA
(obiettivi)
Indagini dell'interno ed esterno della terra e dei pianeti. Metodi di prospezione e sondaggio della terra e dello spazio circumterrestre. Misure in laboratorio in situ e a bordo di satelliti.
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6 | FIS/06 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20410042 -
FISICA TERRESTRE
(obiettivi)
Gli obiettivi principali del Corso sono tre: 1. Far maturare nello studente la convinzione della necessita’ di una profonda conoscenza della Fisica per le diverse applicazioni necessarie alla comprensione del Sistema Terra.2. Dare allo studente una specifica conoscenza dei meccanismi fisici dell’interno del Pianeta.3. Sensibilizzare lo studente ad un approccio interdisciplinare e multidisciplinare e alle diverse metodiche utili allo studio del Sistema Terra.
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Erogato presso
20410042 FISICA TERRESTRE in Fisica LM-17 PETTINELLI ELENA
(programma)
La Terra nel Sistema Solare
(testi)
Titus-Bode Law. Pianeti terrestri e gassosi. Cenni sulla formazione del sistema solare. Cenni di chimica del sistema solare. Classificazione geochimica degli elementi. Formazione e differenziazione dei pianeti La Terra come Pianeta Definizione di pianeta. Leggi di Keplero. Caratteristiche generali: acqua liquida, atmosfera, dicotomia crostale, campo magnetico, dinamica interna. Massa, densità e momento d’inerzia della Terra Il problema della stima della densità media della Terra: cenni storici (da Newton a Poynting). L’esperimento di Cavendish in chiave moderna. Stima della massa della Terra e dei pianeti – Densità media della Terra. Richiami sul momento d’inerzia. Tensore dei momenti d’inerzia. Ellisoide e sferoide. Momento d’inerzia di una sfera solida a densità costante. Momenti d’inerzia e modelli di strutture planetarie. La forma e la gravità terrestre La forma (figure) della Terra..Ellissoide oblato e schiacciamento polare. Forma della Terra e topografia. Forma della Terra e variazioni di g. Accelerazione e potenziale gravitazionale. Potenziale gravitazionale: equazione di Laplace. Potenziale gravitazionale in coordinate sferiche. Potenziale gravitazionale di una sfera solida a densità costante. Soluzione generale dell’equazione di Laplace in coordinate sferiche. Polinomi di Legendre. Armoniche sferiche e coefficenti di Stokes. Equazione di MacCullagh e momenti d’inerzia. Ellitticità della forma (figure) della Terra. Il rapporto di accelerazione m (acceleration ratio). Il geopotenziale. Relazione fra J2, J4, m ed f. Calcolo del rapporto d’inerzia per la Terra. La gravità sullo sferoide di riferimento. Latitudine geocentrica e geografica. Formula di Clairaut. La gravità normale. Il geoide. Misure di g. Misure assolite e relative. Correzioni nella misura di g. Anomalie in aria libera e di Bouguer. Non univocità delle anomalie di g. Isostasia. Anomalie isostatiche. Movimenti verticali della crosta. Compensazione isostatica. Aggiustamenti isostatici e viscosità del mantello. Misure del geoide da satellite. Ondulazioni del geoide. Maree e rotazione terrestre Origine delle maree. Potenziali mareali. Componenti dell’accelerazione mareale lunare. Combinazione delle maree lunari e solari. Maree Terrestri. Attrito mareale e decelerazione della rotazione terrestre e lunare. Nutazione di Eulero ed oscillazione di Chandler. Precessione luni-solare. Cenni sulle proprietà dei minerali e delle rocce Struttura cristallina dei minerali. Le rocce. Classificazione delle rocce. Rocce sedimentarie, ignee e metamorfiche. Eutettici e soluzioni solide. Magnetismo terrestre: Cenni storici - da Petrus Peregrinus a Gauss. Il magnetismo delle rocce Fisica del magnetismo. Principio di equivalenza di Ampere. Richiami sui momenti magnetici atomici. Suscettività magnetica. Proprietà magnetiche della materia. Diamagnetismo (teoria classica). Paramagnetismo (teoria classica). Ferromagnetismo. Ferrimagnetismo. Antiferromagnetismo. Ferromagnetismo parassita. Minerali magnetici. Magnetismo delle rocce. Titanomagnetiti e serie magnetiche. Magnetizzazione delle rocce. Tipi di magnetizzazione. Magnetizzazione termo-rimanente (TRM). Magnetizzazione chimica rimanente (CRM). Magnetizzazione detritica rimanente (DRM). Cenni sul Paleomagnetismo. Campo magnetico terrestre Le osservabili del CMT. Carattersitiche generali del CMT. Equazione di Laplace e potenziale del CMT. Coefficienti di Gauss. CMT modellizzato con dipoli. Il campo dipolare terrestre. Best fit del CMT – dipolo eccentrico inclinato. Spettro di potenza del CMT. Stima della profondità della sorgente del campo principale. Variazione secolare. Sorgenti esterne del CMT. Composizione del nucleo terrestre. Modelli del CMT. Dinamo di Bullard. Modello a dinamo autoeccitata. L’approccio magnetoidrodinamico. Equazioni della magnetoidrodinamica. Modelli magneto idrodinamici. Misure magnetiche. Magnetometro a precessione. Anomalie magnetiche e correzioni. Calore terrestre Il budget energetico della Terra. Trasmissione del calore all’interno della Terra: conduzione, convezione, irraggiamento e avvezione. Sorgenti interne di calore. Calore originario; calore radiogenico; altre sorgenti di calore. Equazione della conduzione (Equazione di Fourier). Equazione della conduzione del calore in tre dimensioni. Diffusione termica. Termine avvettivo. Geoterma di equilibrio. Cenni sul trasporto di calore nella litosfera oceanica e continetale. Scala temporale del flusso conduttivo di calore. Gradiente termico adiabatico. Gradiente del punto di fusione. Diagrammi delle geoterme all’interno della Terra. Struttura interna della Terra Equazione di Adams- Williamson. Andamento della densità con la profondità. Densità decompressa. La fasi mineralogiche del mantello. Modello composizionale della Terra. Struttura ed asimmetrie del nucleo terrestre. Profili di v, rho, g e P all’interno della Terra. Modello di Bullen e Preliminary Reference Earth Model (PREM). Stacey, F. D., and Davis, P. M. (2008) Physics of the Earth, Cambridge University Press.
Fowler, C. M. R. (2005). The Solid Earth, Cambridge University Press. |
6 | FIS/06 | 48 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402384 -
VULCANOLOGIA
(obiettivi)
Il corso si prefigge di fornire agli studenti i fondamenti per l’interpretazione dei processi vulcanici e per il riconoscimento, classificazione e interpretazione dei depositi. Il corso parte dalla descrizione delle proprietà dei magmi e del loro controllo sulle dinamiche di condotto e dunque sulle caratteristiche eruttive, coprendo tutto lo spettro dei fenomeni effusivi ed esplosivi, sia in ambiente subaereo che subacqueo. Nel campo di sei giorni verranno messe in pratica le nozioni acquisite per il rilevamento e l’analisi di facies dei depositi, la loro cartografia e correlazione e per la ricostruzione delle successioni stratigrafiche al fine ricostruire i processi eruttivi, di trasporto e deposizione, l’alternanza di cicli eruttivi e le quiescenze. Le conoscenze acquisite nel corso sono fondamentali per gli sviluppi previsti nei vari curricula, in merito al rischio vulcanico, al vulcanismo nei vari contesti geodinamici e alle risorse offerte dalle aree vulcaniche, come la geotermia, le risorse lapidee e idriche. E’ necessario, per la comprensione degli argomenti trattati, avere basi di sedimentologia, petrografia e geochimica.
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Erogato presso
20402384 VULCANOLOGIA in Geologia del Territorio e delle Risorse LM-74 GIORDANO GUIDO, VONA ALESSANDRO
(programma)
Modulo 1 - Concetti introduttivi e Proprietà dei magmi
(testi)
Modulo 2 - Eruzione e prodotti effusivi da mafici a felsici in ambienti sia subaerei che subacquei Modulo 3 - Processi di risalita dei magmi, di condotto e processi di frammentazione Modulo 4 - Eruzioni esplosive e loro classificazione Modulo 5 - Processi di colonne eruttive ascensionali e prodotti da caduta Modulo 6 - Processi di collasso di colonne eruttive e prodotti da correnti piroclastiche Modulo 7 - caldere Campo - architettura dei vulcani, elementi di stratimetria e stratigrafia in ambienti vulcanici, riconoscimento e misurazione dei principali prodotti vulcanici, elementi di redazione di cartografia geologica e tematica di ambienti vulcanici Giacomelli, L., & Scandone, R. (2004). Vulcanologia: principi fisici e metodi d'indagine. Liguori Editore.
Giacomelli, L., & Scandone, R. (2007). Vulcani d'Italia. Liguori Editore Srl. Parfitt, L., & Wilson, L. (2009). Fundamentals of physical volcanology. John Wiley & Sons. McNutt, S. R., Houghton, B., Stix, J., Rymer, H., & Sigurdsson, H. (2015). The Encyclopedia of Volcanoes. Elsevier. |
9 | GEO/08 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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20401601 -
CAMPO DI FINE BIENNIO
(obiettivi)
Esperienza pratica di lettura geologica del territorio nell’ottica di una visione globale delle applicazioni della geologia (assetto geologico e urbanizzazione, dissesti di versante, problemi di erosione accelerata, risorse idriche, risorse lapidee, riqualificazione di siti ecc.). Contatti con il mondo professionale del geologo in situazioni reali. Particolare risalto verrà dato alla stimolazione dell’analisi dei problemi e della loro risoluzione (problem solving skill).
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MAZZA ROBERTO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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FREZZOTTI MASSIMO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE Materiale distribuito dai docenti
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BELLATRECCIA FABIO
(programma)
Si propone agli studenti un confronto di situazioni geologiche varie sulla base delle quali affrontare delle applicazioni volte a definire, dal punto di vista geologico, aspetti progettuali per opere, mitigazioni di rischi geologici e gestione delle risorse.
(testi)
Tale percorso didattico viene integrato dall'incontro in loco con professionisti e rappresentanti degli enti di gestione del territorio. Le attività didattiche prevedono fasi di apprendimento attraverso seminari. L'attività del campo termina con una relazione. Materiale distribuito dai docenti.
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SALVINI FRANCESCO
(programma)
SI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE MATERIALE DISTRIBUITO DAI DOCENTI
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TUCCIMEI PAOLA
(programma)
PSI PROPONE AGLI STUDENTI UN CONFRONTO DI SITUAZIONI GEOLOGICHE VARIE SULLA BASE DELLE QUALI AFFRONTARE DELLE APPLICAZIONI VOLTE A DEFINIRE, DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO, ASPETTI PROGETTUALI PER OPERE, MITIGAZIONI DI RISCHI GEOLOGICI E GESTIONE DELLE RISORSE.
(testi)
TALE PERCORSO DIDATTICO VIENE INTEGRATO DALL'INCONTRO IN LOCO CON PROFESSIONISTI E RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO. LE ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVEDONO FASI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO SEMINARI. L'ATTIVITÀ DEL CAMPO TERMINA CON UNA RELAZIONE. Il mio contributo prevede: Misura della composizione geochimica di alcuni punti d’acqua e interpretazione del dato a fini idrogeologici Misura dei gas nel suolo (radon): prospezione geochimica e pericolosità ambientale MATERIALI FORNITI DAI DOCENTI
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3 | GEO/05 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20402419 -
STAGE O TIROCINIO
(obiettivi)
Obiettivo del tirocinio è l'ampliamento, l'integrazione e approfondimento delle competenze professionali relative al corso di studio
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3 | 75 | - | - | - | Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
20410120 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
Scopo della prova finale è quello di valutare la maturità dello studente rispetto agli obiettivi formativi qualificanti del corso di laurea e la sua capacità di elaborazione, sintesi
e presentazione di un argomento pertinente il curriculum degli studi o esperienze maturate in attività di stage e tirocinio |
21 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |