Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21801920 -
STORIA DEL PENSIERO POLITICO MODERNO E CONTEMPORANEO
(obiettivi)
Il corso intende fornire gli strumenti analitici per valutare il rapporto storico-politico tra le democrazie e la pace. A partire dal secondo dopoguerra, si inquadreranno i nodi critici relativi alle idee (e alle pratiche) democratiche, come volano di equilibrio nel sistema internazionale e come garanzia di una convivenza dentro lo Stato e tra gli Stati fondata sul diritto.
Riflessione sulla democrazia e riflessione sulla pace divengono, da diverse prospettive di partenza, punti di osservazione privilegiata soprattutto per comprendere l'attuale qualità della convivenza politica e per indicare possibili linee di condotta in un sistema internazionale sempre più segnato dall'instabilità.
-
SILVESTRINI FLAVIO
(programma)
Il corso si sviluppa attraverso tre parti.
(testi)
La prima è dedicata alla riflessione kantiana sul rapporto tra repubblica e pace, in particolare sul ruolo che il costituzionalismo può svolgere dentro e fuori lo Stato per garantire una tutela (universale) del diritto. Dalla contestualizzazione del progetto kantiano si vuole valutare la sua capacità di fornire strumenti di lettura anche della democrazia contemporanea. Nella seconda parte vengono presentati i nodi problematici della democrazia attuale, anche nei suoi riflessi sul sistema internazionale. La terza parte è dedicata ad alcuni autori contemporanei che hanno rielaborato il paradigma kantiano o hanno cercato di trovare chiavi di lettura alternative al binomio democrazia-pace. 1. Un saggio a scelta tra:
F. Silvestrini, Crisi della democrazia e del sistema internazionale alla prova del realismo (cosmo)politico kantiano, in «Rivista di Studi Politici Internazionali», LXXXIII, 331, luglio-settembre 2016, pp. 395-412 F. Silvestrini, Kant e la politica come scienza della Respublica. Dalla filosofia alla storia, in «Filosofia politica», XXXII, 2, agosto 2018, pp. 233-250 2. L. Bonanate (a cura di), Teoria politica e democrazia. Dal passato al futuro, Franco Angeli, Milano 2011 (escluse parti III e V) Parte I. Dimensioni della teoria politica; Parte II. I grandi temi della teoria democratica; Parte IV. La democrazia al di là dei confini 3. Un libro a scelta tra: R. Dworkin (2006), La democrazia possibile. Principi per un nuovo dibattito politico, Feltrinelli, Milano 2007 J. Habermas (1996), L’inclusione dell’altro. Studi di teoria politica, Feltrinelli, Milano 2013 H. Kelsen (1944), La pace attraverso il diritto, Giappichelli, Torino 2010 J. Maritain, Elogio della democrazia, La Scuola, Brescia 2012 M.C. Nussbaum (2006), Le nuove frontiere della giustizia, il Mulino, Bologna 2007 J. Rawls (1993), Il diritto dei popoli, Edizioni di Comunità, Torino 2001 M.N. Rothbard (1973), Per una nuova libertà. Il manifesto libertario, Liberilibri, Macerata 2004 D. Zolo, I signori della pace, Carocci, Roma 2001 |
8 | SPS/02 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801922 -
STORIA DELLA POLITICA INTERNAZIONALE CONTEMPORANEA
(obiettivi)
Tramite forme di didattica avanzata quali seminari, discussioni in classe e presentazioni di lavori individuali di ricerca, il corso si prefigge l'obiettivo di fornire agli studenti gli strumenti analitici necessari per una conoscenza critica dell'evoluzione del sistema internazionale dalla fine degli anni ottanta in poi, soprattutto sotto il profilo dell'evoluzione del concetto di sicurezza internazionale. Particolare attenzione verrà data perciò al problema della gestione dei conflitti e delle crisi internazionali, all'emergere di nuove forme di minaccia, e alle difficoltà incontrata dagli stati nazionali e dalle organizzazioni internazionali e sovranazionali nel forgiare un consenso diffuso intorno agli strumenti con cui intervenire nelle crisi per preservare la sicurezza e la stabilità.
-
CLAVARINO LODOVICA
(programma)
Il corso si prefigge l'obiettivo di fornire agli studenti gli strumenti per analizzare le principali linee evolutive del sistema internazionale, a partire dagli anni '80 - con il processo di collasso dell'Unione Sovietica e fine della Guerra Fredda - fino al contesto più recente. Particolare attenzione sarà data a un'analisi delle cause della fine della Guerra Fredda e alle principali crisi internazionali succedutesi dagli anni '90 in poi. Aspetti importanti da analizzare saranno: il ruolo dell'ONU durante il periodo analizzato, l'attività della NATO nel contesto post-Guerra Fredda, l'evoluzione della politica estera americana e i tentativi di formazione di una politica estera e di sicurezza comune in Europa. Altri temi affrontati saranno l'affermazione sulla scena internazionale di "nuove" potenze, quali Cina e India (e le sue conseguenze), e le problematiche relative agli armamenti nucleari.
(testi)
Il corso è concepito per una didattica di tipo avanzato, seminariale. Nella prima parte la docente terrà una serie di lezioni che tracceranno lo sviluppo del sistema internazionale dagli anni '80 in avanti, prevendendo anche momenti di discussione organizzata su alcuni materiali assegnati in precedenza, mentre nella seconda parte avranno luogo le presentazioni di gruppo in classe da parte degli studenti, su materiali definiti a inizio corso. Testi OBBLIGATORI PER TUTTI (frequentanti e non-frequentanti)
1) Antonio Varsori, Le relazioni internazionali dopo la guerra fredda, 1989-2017 (Bologna: Il Mulino, 2018) 2) Giuseppe Mammarella, Europa e Stati Uniti dopo la guerra fredda (Bologna: Il Mulino) 3) DUE dispense, disponibili presso la Cartoleria "4 Appunti", via G.Chiabrera, di fronte all'Università (si tratta di un estratto dal libro: Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali // e un estratto dal libro: Odd Arne Westad, La guerra fredda globale) FREQUENTANTI: Oltre ai testi obbligatori per tutti (punti 1,2,3) del precedente elenco, verranno assegnati un testo specifico e dei materiali su cui prepararsi durante il periodo di svolgimento del corso. Le indicazioni verranno date dalla docente a lezione. NON FREQUENTANTI: IN AGGIUNTA ai testi obbligatori per tutti (punti 1,2,3) del precedente elenco, occorre scegliere uno di questi 3 percorsi: 1) Stati Uniti (entrambi i testi): - Hassner e Vaisse, Washington e il mondo. I dilemmi di una superpotenza (Il Mulino) - Chollet e Goldgeier, America between the wars. The misunderstood years between the fall of the Berlin Wall and the start of the War on Terror. From 11/9 to 9/11 (New York: Public Affairs, 2008) 2) ONU - Paul Kennedy, Il parlamento dell'Uomo. Le Nazioni Unite e la ricerca di un governo mondiale (Milano: Garzanti, 2007) N.B. si può leggere in italiano o nella versione in inglese, di più facile reperibilità 3) ASIA (2 testi: Emmott per tutti, più Onnis / o Ganguly) - Bill Emmott, Asia contro Asia. Cina, India, Giappone e la nuova geografia del potere (Milano: Rizzoli, 2008) e a scelta uno tra: - Barbara Onnis, La Cina nelle relazioni internazionali. Dalle guerre dell'Oppio a oggi (Roma: Carocci, 2011) - Sumit Ganguly, Storia dell'India e del Pakistan. Due paesi in conflitto (Milano: Bruno Mondadori, 2004), pp.1-16 / e pp.94-fino alla fine |
8 | SPS/06 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801538 -
GIURISDIZIONI INTERNAZIONALI
(obiettivi)
Il corso si propone di approfondire gli aspetti giuridici della soluzione delle controversie internazionali, nonché gli aspetti istituzionali e funzionali delle giurisdizioni internazionali, in particolare quelle operanti nel campo della tutela dei diritti umani.
-
FOCARELLI CARLO
(programma)
1. Introduzione al diritto internazionale 2. Costrittuvismo giuridico e diritto internazionale. 3. Giustizia e metodologia nel diritto internazionale. 4. Peculiarità della giurisdizione internazionale. 5. Giurisdizione internazionale nelle controversie tra Stati. 6. Giurisdizione internazionale nelle controversie sui diritti dell'uomo. 7. Giurisdizione penale internazionale. 8. Arbitrato internazionale sugli investimenti esteri. 9. Giurisdizioni incardinate in ordinamenti autonomi. 10. Neoliberismo globale e persona umana. 11. Analisi di dieci casi decisi da tribunali internazionali. Casi: 1. Khlaifia, § 68 2. Cestaro, § 79 3. Abu Omar, § 32 4. Nada, § 18 5. Norstar, §§ 42, 75 6. Torreggiani, § 77 7. Ogiek, § 90 8. Al-Bashir, § 129 9. Rohingya, § 130 10. Afghanistan, § 131 Testi di riferimento, con ivi ulteriori riferimenti bibliografici: 1. Carlo Focarelli, Costruttivismo giuridico e giurisdizioni internazionali (Milano: Kluwer/Cedam, 2019). 2. Carlo Focarelli, Diritto internazionale – II. Prassi (2012-2019) (Milano: Kluwer/Cedam, 2019), in particolare 10 casi elencati sotto verranno ampiamente discussi a lezione e sono inclusi nel programma*. 3. Per i soli studenti che non hanno sostenuto l’esame di Diritto internazionale si aggiunge il seguente testo: Carlo Focarelli, Diritto internazionale (Milano: Kluwer/Cedam, 2019, 5° ed.), limitatamente ai seguenti paragrafi: §§ 80, 82, 108-117, 140-166. Il corso presuppone un’adeguata conoscenza del diritto internazionale. Il testo sub 3 è diretto a coprire gli aspetti di diritto internazionale più direttamente attinenti alle giurisdizioni internazionali. Gli studenti che hanno già sostenuto l'esame di Diritto internazionale sono tenuti a certificarlo, con qualsiasi documentazione dell'Ateneo in cui l'esame è stato sostenuto e superato, al momento dell'esame di Giurisdizioni internazionali, altrimenti si presume che non lo abbiano sostenuto. * Si indicano qui di seguito i casi che verranno discussi in aula e che sono tutti oggetto di esame per tutti gli studenti iscritti al corso, frequentanti e non frequentanti: 1. Khlaifia, § 68 2. Cestaro, § 79 3. Abu Omar, § 32 4. Nada, § 18 5. Norstar, §§ 42, 75 6. Torreggiani, § 77 7. Ogiek, § 90 8. Al-Bashir, § 129 9. Rohingya, § 130 10. Afghanistan, § 131 Il numero dopo il simbolo “§” indica il numero di caso nel volume indicato sopra sub 2. Il programma di esame è identico per studenti frequentanti e non frequentanti. |
8 | IUS/13 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
(obiettivi)
La tesi è un lavoro di ricerca che dimostra la comprensione di un particolare argomento da parte del laureando e presenta un insieme di questioni progettuali e metodologiche, che dimostrano la capacità dello studente di sviluppare e sostenere una linea di argomentazione indipendente.
Scopi principali di una tesi di laurea magistrale sono: analizzare un argomento di una determinata disciplina in profondità, recuperare materiale o dati empirici originali e analizzarli alla luce del corrispondente quadro concettuale o teorico, fornendo i risultati della ricerca con conclusioni chiare e ragionate. |
24 | 600 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21801905 -
MACROECONOMIA INTERNAZIONALE
(obiettivi)
Il corso di "Macroeconomia internazionale" offre approfondimenti su temi di rilevante interesse per la comprensione dei legami di interdipendenza nelle economie mondiali. Il primo modulo affronta il tema della interdipendenza macroeconomica nei regimi di cambio fisso e flessibile attraverso lo studio dei modelli di analisi della macroeconomia internazionale. Il secondo modulo studia alcuni tra i principali problemi dell’economia mondiale, dall’analisi dei modelli di crisi valutaria, bancaria e finanziaria e del contagio internazionale fino ai problemi di coordinamento delle politiche economiche. L’obiettivo del corso è fornire allo studente gli strumenti per la comprensione e l’analisi dei problemi di governo dell’economia mondiale.
-
CAVALLARI LILIA
(programma)
Il programma dettagliato è il seguente:
(testi)
1. Macroeconomia nel breve periodo: capitoli da 1 a 6 del libro di testo, appendici escluse; 2. Macroeconomia nel medio periodo: capitoli da 7 a 9 del libro di testo, appendici escluse; 3. Macroeconomia nel lungo periodo: capitoli da 10 a 12 del libro di testo, appendici escluse; 4. Economia aperta: capitoli da 17 a 20 del libro di testo, appendici escluse; 5. Questioni di policy: capitoli da 21 a 23 del libro di testo, appendici escluse. LIBRO DI TESTO: OLIVIER BLANCHARD, ALESSIA AMIGHINI, FRANCESCO GIAVAZZI, Macroeconomia. Una prospettiva europea, Il Mulino, collana Strumenti, 2016 OLIVIER BLANCHARD, ALESSIA AMIGHINI, FRANCESCO GIAVAZZI, Macroeconomia. Una prospettiva europea, Il Mulino, collana Strumenti, 2016 |
8 | SECS-P/01 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801914 -
POLITICA INTERNAZIONALE
(obiettivi)
Il corso vuole fornire agli studenti i necessari approfondimenti di alcuni concetti basilari della politica internazionale con il preciso intento di favorire un atteggiamento critico verso le problematiche fondamentali dell’ordine mondiale attuale. In particolare, il corso si propone di spiegare l’evoluzione del sistema internazionale dopo il 1989 mediante un’analisi empirica fondata sull’individuazione dei principali fattori internazionali (distribuzione del potere all’interno del sistema; grado di tensione internazionale; alleanze militari; interdipendenza economica) che influenzano le relazioni tra gli Stati.
-
PISCIOTTA BARBARA
(programma)
Il corso si articola in due parti. La prima parte prevede l’illustrazione dei principali paradigmi interpretativi relativi al concetto di guerra con particolare riferimento alle opere di Clausewitz, Schmitt e Aron. Successivamente verranno discusse le regole dirette a prescrivere chi e in presenza di quali condizioni può legittimamente fare ricorso alla violenza internazionale, con l’intento di ripercorrere l’evoluzione che queste stesse regole hanno subìto nel tempo, fino a mettere in crisi il “monopolio della guerra” storicamente riservato agli Stati nazionali.
(testi)
La seconda parte analizza i conflitti che caratterizzano l’attuale panorama internazionale seguendo il modello dello “scontro delle civiltà” proposto da Samuel P. Huntington. A. Colombo, La guerra ineguale. Pace e violenza nel tramonto della società internazionale, Il Mulino, Bologna 2006.
S.P. Huntington, Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, Garzanti, Milano 2000 (ultima edizione). |
8 | SPS/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21801922 -
STORIA DELLA POLITICA INTERNAZIONALE CONTEMPORANEA
(obiettivi)
Tramite forme di didattica avanzata quali seminari, discussioni in classe e presentazioni di lavori individuali di ricerca, il corso si prefigge l'obiettivo di fornire agli studenti gli strumenti analitici necessari per una conoscenza critica dell'evoluzione del sistema internazionale dalla fine degli anni ottanta in poi, soprattutto sotto il profilo dell'evoluzione del concetto di sicurezza internazionale. Particolare attenzione verrà data perciò al problema della gestione dei conflitti e delle crisi internazionali, all'emergere di nuove forme di minaccia, e alle difficoltà incontrata dagli stati nazionali e dalle organizzazioni internazionali e sovranazionali nel forgiare un consenso diffuso intorno agli strumenti con cui intervenire nelle crisi per preservare la sicurezza e la stabilità.
-
Erogato presso
21801922 STORIA DELLA POLITICA INTERNAZIONALE CONTEMPORANEA in Relazioni internazionali LM-52 N0 CLAVARINO LODOVICA
(programma)
Il corso si prefigge l'obiettivo di fornire agli studenti gli strumenti per analizzare le principali linee evolutive del sistema internazionale, a partire dagli anni '80 - con il processo di collasso dell'Unione Sovietica e fine della Guerra Fredda - fino al contesto più recente. Particolare attenzione sarà data a un'analisi delle cause della fine della Guerra Fredda e alle principali crisi internazionali succedutesi dagli anni '90 in poi. Aspetti importanti da analizzare saranno: il ruolo dell'ONU durante il periodo analizzato, l'attività della NATO nel contesto post-Guerra Fredda, l'evoluzione della politica estera americana e i tentativi di formazione di una politica estera e di sicurezza comune in Europa. Altri temi affrontati saranno l'affermazione sulla scena internazionale di "nuove" potenze, quali Cina e India (e le sue conseguenze), e le problematiche relative agli armamenti nucleari.
(testi)
Il corso è concepito per una didattica di tipo avanzato, seminariale. Nella prima parte la docente terrà una serie di lezioni che tracceranno lo sviluppo del sistema internazionale dagli anni '80 in avanti, prevendendo anche momenti di discussione organizzata su alcuni materiali assegnati in precedenza, mentre nella seconda parte avranno luogo le presentazioni di gruppo in classe da parte degli studenti, su materiali definiti a inizio corso. Testi OBBLIGATORI PER TUTTI (frequentanti e non-frequentanti)
1) Antonio Varsori, Le relazioni internazionali dopo la guerra fredda, 1989-2017 (Bologna: Il Mulino, 2018) 2) Giuseppe Mammarella, Europa e Stati Uniti dopo la guerra fredda (Bologna: Il Mulino) 3) DUE dispense, disponibili presso la Cartoleria "4 Appunti", via G.Chiabrera, di fronte all'Università (si tratta di un estratto dal libro: Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali // e un estratto dal libro: Odd Arne Westad, La guerra fredda globale) FREQUENTANTI: Oltre ai testi obbligatori per tutti (punti 1,2,3) del precedente elenco, verranno assegnati un testo specifico e dei materiali su cui prepararsi durante il periodo di svolgimento del corso. Le indicazioni verranno date dalla docente a lezione. NON FREQUENTANTI: IN AGGIUNTA ai testi obbligatori per tutti (punti 1,2,3) del precedente elenco, occorre scegliere uno di questi 3 percorsi: 1) Stati Uniti (entrambi i testi): - Hassner e Vaisse, Washington e il mondo. I dilemmi di una superpotenza (Il Mulino) - Chollet e Goldgeier, America between the wars. The misunderstood years between the fall of the Berlin Wall and the start of the War on Terror. From 11/9 to 9/11 (New York: Public Affairs, 2008) 2) ONU - Paul Kennedy, Il parlamento dell'Uomo. Le Nazioni Unite e la ricerca di un governo mondiale (Milano: Garzanti, 2007) N.B. si può leggere in italiano o nella versione in inglese, di più facile reperibilità 3) ASIA (2 testi: Emmott per tutti, più Onnis / o Ganguly) - Bill Emmott, Asia contro Asia. Cina, India, Giappone e la nuova geografia del potere (Milano: Rizzoli, 2008) e a scelta uno tra: - Barbara Onnis, La Cina nelle relazioni internazionali. Dalle guerre dell'Oppio a oggi (Roma: Carocci, 2011) - Sumit Ganguly, Storia dell'India e del Pakistan. Due paesi in conflitto (Milano: Bruno Mondadori, 2004), pp.1-16 / e pp.94-fino alla fine |
8 | SPS/06 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801882 -
DEMOGRAFIA E SVILUPPO
(obiettivi)
Il corso si propone di analizzare le principali dinamiche demografiche internazionali, evidenziando il dualismo tra paesi a sviluppo avanzato e paesi meno sviluppati. Tale approccio mira a fornire gli strumenti concettuali per interpretare le principali dinamiche della popolazioni.
-
Paparusso Angela
(programma)
Introduzione:
(testi)
- Angeli A., Salvini S., “Introduzione” e “Note Tecniche” in Popolazione e sviluppo nelle regioni del mondo, Il Mulino, Bologna, 2007. La transizione demografica: - Natale M. (a cura di), Economia e popolazione, F. Angeli, Milano, 2002, cap. 2, § 2.3, La transizione demografica, pp. 57-64. - Nobile A., Modernizzazione e transizione demografica. Il cammino della popolazione europea nel XIX secolo, in T. Bonazzi, D. Fiorentino, A. Nobile (a cura di), Nazionalizzazione e modernità, Aracne Editrice, Roma, 2014, pp. 151-167. - Livi Bacci M., Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, Bologna, nuova edizione 2018, cap. IV, La demografia contemporanea verso l’ordine e l’efficienza, pp. 147-198 La II transizione demografica: - Natale M. (a cura di), Economia e popolazione, F. Angeli, Milano, 2002, cap. 2, § 2.4, La seconda transizione demografica: un’interpretazione demo-sociale dell’attuale comportamento riproduttivo dei paesi europei, pp. 67-75. - De Santis G., Demografia ed economia, Il Mulino, Bologna, 1997, cap. 3, La teoria della produzione familiare e la razionalità dei comportamenti demografici, pp. 109-156. L’invecchiamento della popolazione: - Reynaud C., L’invecchiamento demografico: situazione, determinanti, conseguenze e soluzioni, Dispense, 2017, 23 pp. - Sistema sanitario e conseguenze dell’invecchiamento, Dispense, 2017, 14 pp. Le popolazioni dei paesi poveri: - Livi Bacci M., Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, Bologna, nuova edizione 2018, cap. V, La popolazione dei paesi poveri, pp. 199-262 Le politiche di popolazione e migrazioni: - Bussini O., Politiche di popolazione e migrazioni, Morlacchi Editore, Perugia, nuova edizione 2010, cap. secondo, Le politiche di popolazione, pp.15-36; capitolo terzo, L’attuazione delle politiche di popolazione, pp. 59-86. Il caso della Cina: - Farina P., La via cinese alla transizione demografica: dal controllo alla libera scelta, relazione presentata alle VIII Giornate di Studio sulla Popolazione, 2-4 febbraio 2009, 20 pp. - Wang F., Baochang G., Yong C., The End of China’s One-Child Policy, Studies in Family Planning, 47, 1, 2016, pp- 83-86. Le migrazioni internazionali: - Guarneri, A. Le migrazioni internazionali , Dispense, 2010, 23 pp. Il caso italiano: - Bonifazi C., Migrazioni e integrazioni nell’Italia di oggi: realtà e prospettive, in C. Bonifazi (a cura di), Migrazioni e integrazioni nell’Italia di oggi: realtà e prospettive, Roma, IRPS-Consiglio Nazionale delle Ricerche, ePublishing, 2017, pp. 7-41. Il futuro: - Livi Bacci M., Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, Bologna, nuova edizione 2018, cap. VI, Il futuro , pp. 263-328. Il programma è disponibile, sotto forma di Materiale Didattico, presso la Cartoleria 4 Appunti, Via Chiabrera, 174. Gli studenti non frequentanti, oltre a portare l'intero programma d'esame, debbono fare due approfondimenti. In particolare, si deve scegliere un tema per i paesi sviluppati e un tema per i paesi in via di sviluppo, da trattare avvalendosi di almeno 3 tra i riferimenti bibliografici consigliati di seguito. Gli approfondimenti vanno redatti in forma di tesina scritta (complessivamente, dieci pagine circa) e vanno consegnati via mail alla docente una settimana prima della data dell'appello d'esame. Scegliere uno dei seguenti temi per i paesi sviluppati, utilizzando almeno 3 degli articoli indicati. 1. La seconda Transizione demografica • Coleman D., “ Why we don’t have to believe without doubting in the “Second Demographic Transition”—some agnostic comments”, Vienna Yearbook of Population Research, 2004. http://epub.oeaw.ac.at/0xc1aa500d_0x00062019.pdf • Coleman D., “Facing the 21st century: new developments continuing problems”, in Macura M., MacDonald A.L., Haug W., The new demographic regime. Population challenges and policy responses, UN, New York, Geneva, 2005. http://www.unece.org/fileadmin/DAM/pau/_docs/pau/PAU_2005_Publ_NDRCh02.pdf • Lesthaeghe R., “The Unfolding Story of the Second Demographic Transition”, Population and Development Review, 36(2):2010 http://www.jstor.org/stable/pdf/25699059.pdf • Lesthaeghe R. and Surkyn J., When History moves on: The Foundations and Diffusion of a Second Demographic Transition, Seminar on Ideational Perspectives on International Family Change, Population Studies Center, Institute for Social Research (ISR), University of Michigan, Ann Arbor MI, June 2004. http://sdt.psc.isr.umich.edu/pubs/online/WhenHistoryMovesOn_final.pdf • Lesthaeghe R. and Neidert L., “The Second Demographic Transition in the United States: exception or textbook example?”, Population and Development Review, 32(4):2006. http://www.jstor.org/stable/pdf/20058923.pdf • Lesthaeghe R. and Nells K., “From the First to the Second Demographic Transition: an interpretation of the spatial continuity of demographic innovation in France, Belgium and Switzerland”, European Journal of Population, 18, 2002, pp. 325-360. https://search.proquest.com/docview/222574268?accountid=13585 • Sobotka T. , “The diverse faces of the Second Demographic Transition in Europe”, Demographic Research, vol. 19, article 8, pp. 171-224. https://www.demographic-research.org/volumes/vol19/8/19-8.pdf • Van de Kaa D.J., The Idea of a Second Demographic Transition in Industrialized Countries, Paper presented at the Sixth Welfare Policy Seminar of the National Institute of Population and Social Security, Tokyo, Japan, 29 January 2002 http://sociales.cchs.csic.es/jperez/pags/Teorias/Textos/VanDeKaa2002.pdf • Surkyn J. and Lesthaeghe R., Values Orientations and the Second Demographic Transition (SDT) in northern, western and southern Europe: An update, Demographic Research, Special Collection 3, Article 3, 17 April 2004, pp. 45-86 https://www.demographic-research.org/special/3/3/s3-3.pdf 2. Il declino della fecondità nei paesi sviluppati 1. Kertzer D.I., White M.J., Bernardi L., Gabrielli G., “Italy’s Path to Very Low Fertility: The Adequacy of Economic and Second Demographic Transition Theories”, European Journal of Population, vol. 25, 1, 2008. https://search.proquest.com/docview/222573797?accountid=13585 2. Livi Bacci M., Il sentiero stretto delle politiche, Relazione presentata al Convegno internazionale “La bassa fecondità tra costrizioni economiche e cambio di valori” , Roma 15-16 maggio 2003 http://local.disia.unifi.it/livi/pubblicazioni/sentiero-stretto-politiche.pdf 3. Kohler H.P., Billari F.C., Ortega J.A., Low fertility in Europe, causes, implications and policy options, in F.R. Harris (ed.), The baby bust: who will do the work? Who will pay the taxis?, Lahnam, Rowman & Littlefield Publishers, 2006, p. 48-109. http://www.ssc.upenn.edu/~hpkohler/papers/Low-fertility-in-Europe-final.pdf 4. Sacerdote B., Feyer J., Will the stork return to Europe and Japan? Understanding fertility within developed nations, National Bureau of Economic Research, Working Paper 14114, June 2008 http://www.nber.org/papers/w14114.pdf?new_window=1 5. Goldstein J.R., Sobotka T. and Jasilioniene A., The End of "Lowest-Low" Fertility?, Population and Development Review, Vol. 35, No. 4 (Dec., 2009), pp. 663-699 http://www.jstor.org/stable/25593682?origin=JSTOR-pdf 6. Lant Pritchett L., Viarengo M., Why Demographic Suicide? The Puzzles of European Fertility, Population and Development Review, vol. 38, Supplement, February 2013, pp. 55-71 http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1728-4457.2013.00551.x/epdf 7. Francesco C. Billari F.C. and Kohler H.P., Patterns of Low and Lowest-Low Fertility in Europe, Population Studies, Vol. 58, No. 2 (Jul., 2004), pp. 161-176 http://www.jstor.org/stable/4148227?origin=JSTOR-pdf 8. Sardon J.P., Fertility in the Developed English-Speaking Countries outside Europe: Canada, United States,Australia and New Zealand, Population (English Edition), Vol. 61, No. 3 (May - Jun., 2006), pp. 267-291 http://www.jstor.org/stable/pdf/30042123.pdf 9. Hoorens S. et al., Low fertility in Europe. Is there still reason to worry?, Santa Monica, Rand Corporation, 2011. http://www.rand.org/content/dam/rand/pubs/monographs/2011/RAND_MG1080.pdf 10. Sobotka T., Skirbekk V. and Philipov D., “Economic recession and fertility in the developed world”, Population and Development Review, vol. 37, n.2,, June 2011, pp. 267-306. http://www.jstor.org/stable/pdf/23043283.pdf 11. Bongaarts J. and Sobotka T., “A demographic explanation for the recent rise in European fertility”, Population and Development Review, vol. 38, n.1, March 2012, pp. 83-120. http://www.jstor.org/stable/pdf/41857358.pdf 3. L’invecchiamento della popolazione 1. Commissione delle Comunità Europee, Libro verde: “Una nuova solidarietà tra le generazioni di fronte ai cambiamenti demografici”, Bruxelles, 16.3.2005, COM (2005) 94, 25 p. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2005:0094:FIN:IT:PDF 2. Commissione Europea, Libro verde: Verso sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri in Europa, Bruxelles, 7.7.2010, COM(2010)365, 38 pp. http://www.parlamento.it/web/docuorc2004.nsf/a4f26d6d511195f0c12576900058cac9/cb9090bf6cbd2046c125775b0053bda7/$FILE/COM2010_0365_IT.pdf 3. Bongaarts J., Population Aging and the Rising Cost of Public Pensions, Population and Development Review, Vol. 30, No. 1 (Mar., 2004), pp. 1-23 http://www.jstor.org/stable/pdf/3401496.pdf 4. Carnes B.A. and Olshansky S.J., “A Realist View of Aging, Mortality, and Future Longevity”, Population and Development Review, Vol. 33, No. 2 (Jun., 2007), pp. 367-381 http://www.jstor.org/stable/pdf/25434610.pdf 5. Sanderson W. C. and Scherbov S., “A near Electoral Majority of Pensioners: Prospects and Policies”, Population and Development Review, Vol. 33, No. 3 (Sep., 2007), pp. 543-554 http://www.jstor.org/stable/25434634 6. Aysan M.F. and Beaujot R., Welfare Regimes for Aging Populations: No Single Path for Reform, Population and Development Review, Vol. 35, No. 4 (Dec., 2009), pp. 701-720 http://www.jstor.org/stable/25593683 7. McDonald P. and Kippen R., Labor Supply Prospects in 16 Developed Countries, 2000-2050, Population and Development Review, Vol. 27, No. 1 (Mar., 2001), pp. 1-32 http://www.jstor.org/stable/2695153 8. UNFPA, Ageing in the twenty-first century: a celebration and a challenge, New York, 2012 (utilizzare almeno pp. 12-33) http://www.unfpa.org/webdav/site/global/shared/documents/publications/2012/Ageing-Report_full.pdf 9. United Nations, Political Declaration and Madrid International Plan of Action on Ageing, Second World Assembly, Madrid, Spain, 8-12 April 2002 http://social.un.org/index/Portals/0/ageing/documents/Fulltext-E.pdf 10. Bengtsson T. and Scott K., “Population aging and the future of the welfare state: the example of Sweden”, Population and Development Review, Vol. 37, Supplement, 2011, pp. 158-170. http://www.jstor.org/stable/pdf/41762403.pdf 11. Bloom D. E., Canning D. and Fink G., Implications of population aging for economic growth, Harvard University, Working Paper Series, January 2011. http://www.nber.org/papers/w16705.pdf 12. The European Commission on Pension Reform, Population and Development Review, Documents, Vol. 38, n. 3, September 2012, pp. 565-571. http://www.jstor.org/stable/41857415 13. Walker A., Maltby T., Active ageing: A strategic policy solution to demographic ageing in the European Union, International Journal of Social Welfare, 21, 1, 2012, pp. 117-130. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/j.1468-2397.2012.00871.x 14. Rechel B., Grundy E., Robine J, Cylus J., Mackenbach J.P., Knai C., McKeeM., Ageing in the European Union, The Lancet, 381, 9874, 2013, pp. 1312,1322.. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S014067361262087X?via%3Dihub Scegliere uno dei seguenti temi per i paesi in via di sviluppo, utilizzando almeno 3 degli articoli indicati. 1. L’urbanizzazione nei Paesi meno sviluppati 1. Chen A.., Urbanization in China and the Case of Fujian Province, Modern China, Vol. 32, No. 1 (Jan., 2006), pp. 99-130 http://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1177/0097700405283503 2. Cohen B., Urban Growth in Developing Countries: A Review of Current Trends and a Caution Regarding Existing Forecasts, World Development, Vol. 32, No. 1, pp. 23–51, 2004 https://ac.els-cdn.com/S0305750X03001967/1-s2.0-S0305750X03001967-main.pdf?_tid=159262f6-bdb9-4149-9069-b5796b3b0cc7&acdnat=1523881699_a7cfa716cf0d39315bd21260d7e96d5e 3. Cohen B., Urbanization in developing countries: Current trends, future projections, and key challenges for sustainability, Technology in Society 28 (2006) 63–80 https://pdfs.semanticscholar.org/169f/9002af6975465ca37c42849cfc1bb1f0c373.pdf 4. Department of Economic and Social Affairs, Population Division, World Urbanization Prospects. The 2014 Revision, United Nations, New York, 2014, pp. 32. http://esa.un.org/unpd/wup/Publications/Files/WUP2014-Highlights.pdf 5. Graeme H., Urbanization in Asia: An Overview, Paper prepared for Conference on African Migration in Comparative Perspective, Johannesburg, South Africa, 4-7 June, 2003, 34 pp. http://www.china-up.com:8080/international/case/case/1141.pdf 6. Henderson V., Urbanization in developing countries, The World Bank Research Observer, vol. 17, n. 1, 2002, pp 89-112. http://www-wds.worldbank.org/external/default/WDSContentServer/WDSP/IB/2013/04/17/000356161_20130417153656/Rendered/PDF/766680JRN0WBRO00Box374385B00PUBLIC0.pdf 7. Kadi, A.S., Halingali, B.I and Ravishankar, P., Problems of urbanization in developing countries. A case study in India, International Journal of Science and Nature, vol. 3(1), 2012: pp. 93-104. http://www.scienceandnature.org/IJSN_Vol3(1)M2012/IJSN-VOL3(1)-17.pdf 8. Ravallion M., Chen S., Sangraula P., New evidence on the urbanization of global poverty, Population and Development Review, vol.33, n. 4, 2007, pp. 667-701. http://www.jstor.org/stable/25487618 9. UN Habitat, The State of African Cities 2014. Re-imagining sustainable urban trsnsition, Nairobi 2014. Cap. I, pp. 14-59. http://unhabitat.org/books/state-of-african-cities-2014-re-imagining-sustainable-urban-transitions/ 10. Voigtländer S. et al., Urbanization in developing countries, Journal of Health and Development, vol. 4, n. 1-4, 2008, pp. 135-163. http://iph-partnership.org/images/f/fc/9_sven---135-163.pdf 11. White M.J. et al., Urbanization and environmental quality: insights from Ghana on sustainable policies, in de Scherbiniin et al. (eds.), Urban population-environment dynamics in developing world: case studies and lessons learned, CICRED, Paris, 2009, pp. 153-180. http://www.ciesin.columbia.edu/repository/pern/papers/urban_pde_white_etal.pdf 12. Fox S., Urbanization as a global historical process: theory and evidence from Sub-Saharan Africa, Population and Development Review, vol.38, n. 2, 2012, pp. 285-310. http://www.jstor.org/stable/pdf/41857380.pdf?_=1460554777685 13. UN-Habitat, Urbanization and Development: Emerging Futures. World Cities Report 2016, Nairobi 2016. http://wcr.unhabitat.org/wp-content/uploads/sites/16/2016/05/WCR-%20Full-Report-2016.pdf 2. Il problema delle “missing women” in Asia 1. Attané I., The demographic impact of a female deficit in China, 2000-2050, Population and Development Review, 32(4), pp. 755-770, December 2006, http://www.jstor.org/stable/20058926 2. Bandyopadhyay M., Missing girls and son preference in rural India: looking beyond popular myth , Health Care for Women International, vol. 24, n. 10, 2003, pp,910 – 926 [chiedere il file alla docente] 3. Banister, J. ‘Shortage of girls in China today.’ Journal of Population Research 21(1), 2004, pp. 19-45. [chiedere il file alla docente] 4. Coale, A.J., J. Banister, ‘Five decades of missing females.’ Demography 31(3), 1994, pp. 459-479. http://www.jstor.org/stable/2061752 5. Das Gupta M., Chung W. and SHUZHUO L., Evidence for an Incipient Decline in Numbers of Missing Girls in China and India, Population and Development Review, 35(2), Dec. 2009, pp. 410-416 http://www.jstor.org/stable/25487672 6. Ebenstein, A. (2010). ‘The ‘missing girls’ of China and the unintended consequences of the one child policy.’ Journal of Human Resources 45(1):87-115. https://scholars.huji.ac.il/sites/default/files/avrahamebenstein/files/ebenstein_onechildpolicy_2010.pdf 7. Googking D., On substituting sex preference strategies in East Asia: does prenatal selection reduce postnatal discrimination?, Population and Development Review, 22(1), March. 1996, pp. 111-125. http://www.jstor.org/stable/2137689 8. Guilmoto C.G., The sex ratio transition in Asia, Population and Development Review, Vol. 35, No. 3, (Sept., 2009), pp. 519-549. http://www.demographie.net/guilmoto/pdf/PDR%202009%2035%203%20Guilmoto.pdf 9. Johansson S., Nygren O., The Missing Girls of China: A New Demographic Account, Population and Development Review, Vol. 17, No. 1, (Mar., 1991), pp. 35-51 http://www.jstor.org/stable/pdfplus/1972351.pdf 10. Li, S. (2007). ‘Imbalanced sex ratio at birth and comprehensive intervention in China.’ Paper presented at the Fourth Asia Pacific Conference on Reproductive and Sexual Health and Rights, 29–31 October, in Hyderabad, India. http://www.unfpa.org/gender/docs/studies/china.pdf 11. Nobile A., Zannella M., Gender bias in China and India: an evaluation of “missing girls”, Paper presented at the 4th Annual International Conference of Sociology, 10-13 May 2010, Athens, Greece [chiedere il file alla docente] 12. UNFPA, Sex imbalances at birth: current trends, consequences and policy implications, UNFPA, 2012, cap. 3, 4 e 5, pp. 33-68. http://www.unfpa.org/sites/default/files/pub-pdf/Sex%20Imbalances%20at%20Birth.%20PDF%20UNFPA%20APRO%20publication%202012.pdf 13. Chung W., Das Gupta M., “The declie of son preference in South Korea: the roles of development and public policy”, Population and Development Review, Vol. 33, No. 4, (Dec, 2007), pp. 757.783 http://www.jstor.org/stable/25487621 14. Bongaarts J., “The implementation of preference for male offspring”, Population and Development Review, 39(2), 2013 ,pp. 185-208 http://iussp.org/sites/default/files/event_call_for_papers/PDR392.Bongaarts-COLOR.pdf 3. La transizione della fecondità nei Paesi meno sviluppati 1. Agadjanian V., Prata N., War and Reproduction: Angola’s Fertility in Comparative Perspective, Journal of Southern African Studies, Volume 27, Number 2, June 2001, pp. 329-347. http://www.jstor.org/stable/pdf/823332.pdf 2. Askew Maggwa N., Onyango F., Fertility transitions in Kenya and Ghana: trends, determinants and implications for policy and programs, National Research Council Committee on Population Workshop on Recent trends in fertility in Sub-Saharan Africa. Washington June 15-16 2015 http://www.popcouncil.org/uploads/pdfs/2015STEPUP_FertilityTransKenyaGhana_wp.pdf 3. Bongaarts J., Fertility transition in developing countries: progress or stagnation? Population Council, Working Paper n. 7, 2008, 19 pp. http://www.popcouncil.org/pdfs/wp/pgy/007.pdf 4. Bongaarts J., Completing the Fertility Transition in the Developing World: The Role of Educational Differences and Fertility Preferences, Population Studies, Vol. 57, No. 3 (Nov., 2003), pp. 321-335 http://www.jstor.org/stable/pdfplus/3595729.pdf?acceptTC=true 5. Bongaarts J., The Causes of Stalling Fertility Transitions, Studies in Family Planning, Vol. 37, No. 1 (Mar., 2006), pp. 1-16. http://www.jstor.org/stable/20058399 6. Bongaarts J., Africa’s Unique Fertility Transistion, in Casterline J.B., Bongaarts J., Fertility Transition in sub-Saharan Africa, Population and Development Review, supplement to vol. 43, 2017. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/j.1728-4457.2016.00164.x 7. Bongaarts J., Casterline J., Fertility Transition:Is sub-Saharan Africa Different?, Population and Development review, 38 (Supplement): 153–168 (2012). https://www.jstor.org/stable/pdf/23655292.pdf?refreqid=excelsior:f1435545c43ed15fbfed9ea4da2b5967 8. Casterline J. B.. “The pace of fertility transition: National patterns in the second half of the twentieth century,” in Global Fertility Transition, (eds.) Rodolfo A. Bulatao and John B. Casterline. Population and Development Review, Supplement to Vol. 27. New York: Population Council, 2001, pp. 17-52. http://www.jstor.org/stable/3115248 9. Casterline J.B. , Prospects for Fertility Decline in Africa, in Casterline J.B., Bongaarts J., Fertility Transition in sub-Saharan Africa, Population and Development Review , supplement to vol. 43, 2017. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/padr.12055 10. Courbage Y., Following in the footsteps of southern Europe: fertility in the Maghreb, Population Bulletin of the United Nations, Completing the fertility transition,Special Issue n. 48-49, 2002, pp. 429-441 http://www.un.org/esa/population/publications/completingfertility/bulletin-english.pdf 11. Garenne M., Situations of fertility stall in sub-Saharan Africa, African Population Studies Vol. 23 N°2/Etude de la Population Africaine, 16 pp. http://aps.journals.ac.za/pub/article/viewFile/319/285 12. Jordan Smith D., Contradictions in Nigeria’s Fertility Transition: the burdens and benefits of having people, Population and Development Review, vol. 30, n. 2, June 2004, pp. 221-238. http://www.Jstor.org/stable/3401384 13. Lesthaeghe R., The Fertility Transition in sub-Saharan Africa into the 21st Century, PSC Research Report, 14-823, July 2014. https://www.psc.isr.umich.edu/pubs/pdf/rr14-823.pdf 14. Ortega J.A., The fertility transition in sub-Saharan Africa: Early transition rise and (slow) decline, Paper presented at the 2009 Annual Meeting of the Population Association of America, Chicago, 2009. http://paa2009.princeton.edu/papers/90423 15. Shapiro D., Gebreselassie T., Fertility Transition in Sub-Saharan Africa: Falling and Stalling, African Population Studies, Vol. 22, No. 2/Vol. 23, No. 1, 2008, 30 pp. http://paa2007.princeton.edu/papers/7122 16. Swartz L., Fertility transition in South Africa and its implications on the four major population, Population Bulletin of the United Nations, Completing the fertility transition,Special Issue n. 48-49, 2002, pp. 487-500 http://www.un.org/esa/population/publications/completingfertility/bulletin-english.pdf 17. Ouadah-Bedidi Z., Vallin J., Toward replacement level: unexpected recent changes in Maghrebian fertility, XXXVII Iussp International Conference, Session S410, 2013. http://iussp.org/sites/default/files/event_call_for_papers/Recent-fecondity-changes-Maghreb-Busan-2013-long-summary-English.pdf 4. Il fenomeno dello Youth Bulge 1. Aning K,& Atta-Asamoah A., Demography, environment and conflict in West Africa, KAIPTC Occasional Paper No. 34, April 2011, 26 pp. https://www.africaportal.org/publications/demography-environment-and-conflict-in-west-africa/ 2. Assaad R. and Roudi-Fahimi F, Youth in the Middle East and North Africa: demographic opportunity or challenge?, Population Reference Bureau, 2007, 8 pp. https://www.prb.org/wp-content/uploads/2007/04/YouthinMENA.pdf 3. Cincotta R.P., Half a Chance: Youth Bulges and Transitions to Liberal Democracy, ECSP Report , Issue 13, 2008–2009, pp. 10-17. https://www.wilsoncenter.org/sites/default/files/ECSPReport13_Cincotta.pdf 4. Cummins, M., Ortis, I., When the Global Crisis and Youth Bulge Collide, Double the Jobs Trouble for Youth, UNICEF, Social and Economic Policy Working Paper, 2012. 47 pp. http://www.unicef.org/socialpolicy/files/Global_Crisis_and_Youth_Bulge_-_FINAL.pdf 5. Fuller G.E., The youth crisis in Middle Eastern Society, Institute for Social Policy and Understanding, 2004, 13 pp. http://www.youthmetro.org/uploads/4/7/6/5/47654969/youth_crisis_in_middle_east.pdf 6. Fuller G.E., The youth factor. The new demographics of the Middle East and the implications for U.S. policy , The Saban Centrer for Middle East Policy at the Brookings Institution, Analysis Paper, N. 3, June 2003, pp 1-36 https://www.brookings.edu/wp-content/uploads/2016/06/fuller20030601.pdf 7. Moller H., Youth as a Force in the Modern World, Comparative Studies in Society and History, Vol. 10, N. 3 (Apr., 1968), pp. 237-260 https://www.jstor.org/stable/pdf/177801.pdf?refreqid=excelsior%3A189cec22c0181adf0ef1e945d6aa7c4f 8. Urdal H, Demograpy and Armed Conflict: Assessing the Role of Population Growth and Youth Bulges, CRPD Working Paper No. 2, September 2011, pp. 14 https://www.researchgate.net/publication/228533815_Demography_and_Armed_Conflict_Assessing_the_Role_of_Population_Growth_and_Youth_Bulges 9. Urdal H, The Demographics of Political Violence: Youth Bulges, Insecurity and Conflict, in Too Poor for Peace? Global Poverty, Conflict and Security in the 21st Cent ury, eds. L. Brainard and D. Chollet, Brookings Institution Press, Washington, DC, 2007, pp. 90-100 [chiedere il file alla docente] 10. Urdal H, A clash of generations? Youth Bulges and political violence, UN/POP/EGM-AYD/2011/10, July 2011, pp. 14 http://www.un.org/esa/population/meetings/egm-adolescents/p10_urdal.pdf 11. USAID, Youth and conflict: , A Toolkit for Intervention, Usaid, Washington, 2005, 31 pp. http://toolkit.ineesite.org/toolkit/INEEcms/uploads/1037/Youth_and_Conflict_A_Toolkit_for_Intervention.pdf 12. Lam D., “Youth bulges and youth unemployment”, IZA World of Labor 2014:26 http://wol.iza.org/articles/youth-bulges-and-youth-unemployment.pdf 13. Hoffman M., Jamal A., The Youth and the Arab Spring: Cohort Differences and Similarities, Middle East Law and Governance 4 (2012) 168–188. http://mthoffman.com/Hoffman_Jamal_MELG.pdf 14. Sommers M., Governance, Security and Culture: Assessing Africa’s Youth Bulge, International Journal of Conflict and Violence, n. 5, 2, 2011. http://www.ijcv.org/index.php/ijcv/article/view/145/pdf_27 - Angeli A., Salvini S., “Introduzione” e “Note Tecniche” in Popolazione e sviluppo nelle regioni del mondo, Il Mulino, Bologna, 2007.
- Natale M. (a cura di), Economia e popolazione, F. Angeli, Milano, 2002, cap. 2, § 2.3, La transizione demografica, pp. 57-64. - Nobile A., Modernizzazione e transizione demografica. Il cammino della popolazione europea nel XIX secolo, in T. Bonazzi, D. Fiorentino, A. Nobile (a cura di), Nazionalizzazione e modernità, Aracne Editrice, Roma, 2014, pp. 151-167. - Livi Bacci M., Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, Bologna, nuova edizione 2018, cap. IV, La demografia contemporanea verso l’ordine e l’efficienza, pp. 147-198. - Natale M. (a cura di), Economia e popolazione, F. Angeli, Milano, 2002, cap. 2, § 2.4, La seconda transizione demografica: un’interpretazione demo-sociale dell’attuale comportamento riproduttivo dei paesi europei, pp. 67-75. - De Santis G., Demografia ed economia, Il Mulino, Bologna, 1997, cap. 3, La teoria della produzione familiare e la razionalità dei comportamenti demografici, pp. 109-156. - Reynaud C., L’invecchiamento demografico: situazione, determinanti, conseguenze e soluzioni, Dispense, 2017, 23 pp. - Sistema sanitario e conseguenze dell’invecchiamento, Dispense, 2017, 14 pp. - Livi Bacci M., Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, Bologna, nuova edizione 2018, cap. V, La popolazione dei paesi poveri, pp. 199-262. - Bussini O., Politiche di popolazione e migrazioni, Morlacchi Editore, Perugia, nuova edizione 2010, cap. secondo, Le politiche di popolazione, pp.15-36; capitolo terzo, L’attuazione delle politiche di popolazione, pp. 59-86. - Farina P., La via cinese alla transizione demografica: dal controllo alla libera scelta, relazione presentata alle VIII Giornate di Studio sulla Popolazione, 2-4 febbraio 2009, 20 pp. - Wang F., Baochang G., Yong C., The End of China’s One-Child Policy, Studies in Family Planning, 47, 1, 2016, pp- 83-86. - Guarneri, A. Le migrazioni internazionali , Dispense, 2010, 23 pp. - Bonifazi C., Migrazioni e integrazioni nell’Italia di oggi: realtà e prospettive, in C. Bonifazi (a cura di), Migrazioni e integrazioni nell’Italia di oggi: realtà e prospettive, Roma, IRPS-Consiglio Nazionale delle Ricerche, ePublishing, 2017, pp. 7-41. - Livi Bacci M., Storia minima della popolazione del mondo, Il Mulino, Bologna, nuova edizione 2018, cap. VI, Il futuro , pp. 263-328. |
8 | SECS-S/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810000 -
A SCELTA STUDENTE
(obiettivi)
Le attività autonomamente scelte dallo studente (art.10, comma 5 lettera a del D.M. 270/2004) sono insegnamenti che lo studente può scegliere tra tutti i corsi magistrali attivati dal Dipartimento di Scienze Politiche e tra i corsi in convenzione con altri Dipartimenti o università/enti esterni, per un massimo di 8 ECTS .
|
8 | 64 | - | - | - | Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
(obiettivi)
La tesi è un lavoro di ricerca che dimostra la comprensione di un particolare argomento da parte del laureando e presenta un insieme di questioni progettuali e metodologiche, che dimostrano la capacità dello studente di sviluppare e sostenere una linea di argomentazione indipendente.
Scopi principali di una tesi di laurea magistrale sono: analizzare un argomento di una determinata disciplina in profondità, recuperare materiale o dati empirici originali e analizzarli alla luce del corrispondente quadro concettuale o teorico, fornendo i risultati della ricerca con conclusioni chiare e ragionate. |
24 | 600 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21801539 -
AFRICA CONTEMPORANEA
(obiettivi)
Gli obiettivi del corso sono legati alla conoscenza delle formazioni sociali tradizionali africane, all’impatto coloniale dal punto di vista culturale e amministrativo (politiche educative, giustizia, rapporto città/campagna); sociale (patrilinearità, identità, accesso alla terra, ruolo della donna); e alle tematiche relative alla fede (religioni monoteiste, teismi, pratiche magico/religiose). Il tutto in una prospettiva storica per offrire le basi di comprensione delle diverse aree dell’Africa subsahariana.
-
VOLTERRA ALESSANDRO
(programma)
La parte iniziale del corso è dedicata al problema storiografico della storia
(testi)
dell’Africa e alle fonti storiche di questo continente con particolare riferimento alla fonte orale e alla metodologia. Poi il corso affronta gli aspetti fondamentali Il corso mira a dare una conoscenza generale della storia di questo continente, dei suoi problemi di oggi, in una prospettiva di comprensione storica di culture diverse. Temi affrontati: Aspetti culturali africani (Clan e lignaggi, totemismo, teismi, strutture sociali) Impatto coloniale Africanizzazione dell'occidentalizzazione - Bernardo Bernardi, Africa. Tradizione e Modernità, Carocci, 2001
- Joseph Ki-Zerbo, A quando l'Africa? Conversazioni con René Holenstein. EMI, 2005 - Catherine Coquery Vidrovitch, Breve storia dell'Africa, Il Mulino, 2012 |
8 | SPS/13 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801540 -
PROCESSI DI DEMOCRATIZZAZIONE
(obiettivi)
Il corso fornisce una competenza specialistica e comparata su tutte le tematiche attinenti ai processi di democratizzazione, con particolare attenzione a quelli più recenti della "terza ondata". Fornisce inoltre le conoscenze relative alle condizioni che favoriscono e rendono possibile la democratizzazione delle istituzioni e ne hanno determinato le differenze negli esiti.
-
PISCIOTTA BARBARA
(programma)
Il corso è suddiviso in due parti. La prima fornisce il framework teorico dei processi di transizione e analizza il dibattito scientifico relativo all'instaurazione e al consolidamento dei regimi democratici. La seconda parte focalizza l'attenzione sulla dimensione empirica dei processi di democratizzazione con particolare riferimento alle peculiari dinamiche e all'impatto giocato dalle eredità dei precedenti regimi non democratici in Europa meridionale e centro-orientale durante la Terza ondata.
(testi)
P. Grilli di Cortona, Come gli stati diventano democratici, Laterza, Roma-Bari 2009.
P. Grilli di Cortona e O. Lanza (a cura di), Tra vecchio e nuovo regime. Il peso del passato nella costruzione della democrazia, Il Mulino, Bologna 2011. |
8 | SPS/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810127 -
ECONOMIA E POLITICA DELLO SVILUPPO
(obiettivi)
Il corso si pone l’obiettivo di fornire i principali strumenti per acquisire la dimensione dell’analisi economica dei processi di sviluppo. In tale ottica, nello specifici vengono posti i seguenti obiettivi formativi: inquadrare lo sviluppo nella sua definizione generale e nelle sue diverse accezioni; favorire l’apprendimento dei principali contributi teorici relativi ai modelli di economia dello sviluppo, sia nel campo delle teorie tradizionali, sia con riferimento a contributi innovativi o critici rispetto al “mainstream”; favorire l’apprendimento di alcune tematiche chiave della politica di sviluppo, con riferimento principale, ma non esclusivo, alle tematiche economiche; - far acquisire strumenti individuali di analisi economica e sociale di tematiche attinenti lo sviluppo (indici, elaborazioni, analisi numeriche); impegnare gli studenti (frequentanti e non frequentanti) alla lettura diretta di letteratura scientifica (articoli, saggi, paper, ecc.); invitare gli studenti (frequentanti) alla stesura di un paper su un argomento a scelta attinente la politica dello sviluppo.
-
PASQUALI FABIO
(programma)
Il corso è articolato in quattro sezioni, (per il dettaglio, cfr. “Contenuti del corso e distribuzione temporale”):
(testi)
1. Introduzione, inquadramento sul tema dello sviluppo e analisi storica della formazione del divario economico tra Stati (4 lezioni) 2. Economia dello sviluppo: modelli esplicativi e pensatori di riferimento, approcci tradizionali e contributi aggiuntivi o alternativi (15 lezioni) 3. Il "Mainstream" e i principali framework attuali di economia e politica di sviluppo (4 lezioni) 4. Temi e strumenti di politica dello sviluppo (12 lezioni) I testi adottati sono i seguenti:
- Gruppo 1: Blanchard, "Macroeconomia", vol. 1, capitoli 11 e 12 e 13 (edizione 2011) - Gruppo 2: Un testo a scelta tra i seguenti (solo uno dei tre, di preferenza uno dei due in inglese): a. S. Deneulin e Lila Shahani (editors), An Introduction to the Human Development and Capability Approach, Earthscan, 2009 (disponibile gratuitamente su web all’indirizzo https://www.idrc.ca/en/book/introduction-human-development-and-capability-approach-freedom-and-agency) – per intero b. J. McKay, D. Kingsbury and others, International development: Issues and Challenges, Palgrave MacMillan (1° ed. 2008, 2° ed. 2012, 3° ed. 2016: tutte e tre le edizioni vanno bene) – per intero c. N. Boccella, V. Feliziani, A. Rinaldi, Economia e sviluppo diseguale. Fatti, teorie, politiche", Pearson 2013 – per intero - Gruppo 3: Una lettura a piacere scelta tra i seguenti autori: - Amartya Sen - Dani Rodrik - Joseph Stiglitz - Raj Patel Nel solo ambito delle letture a piacere studente può proporre autori o testi alternativi concordandoli in precedenza col docente (via mail o ricevimento). I testi devono essere pertinenti con le materie del corso e previo accordo con il docente. |
8 | SECS-P/02 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21801927 -
STUDI STRATEGICI
(obiettivi)
Il corso si prefigge di introdurre i temi della strategia, politica di difesa e sviluppo del potere militare con particolare riferimento all’Italia. Lo scopo del corso è dunque quello di portare gli studenti a familiarizzare con il concetto di strategia nazionale e con gli attori e le dinamiche della politica di difesa, di informarli su alcune delle tematiche fondamentali relative allo sviluppo delle Forze Armate, e di presentare un quadro teorico di riferimento per l'analisi delle politiche di difesa nazionale.
-
PETRELLI NICCOLÒ
(programma)
Studi Strategici
(testi)
Laurea Magistrale (D.M. n. 270/04) Docente: Niccolò Petrelli A.A. 2019/20 C.F.U. 8 Presentazione e Obiettivi Formativi Che cosa è la strategia nazionale? Qual è il nesso tra obiettivi di politica estera e scelte in materia di difesa? Come si sviluppa il potere militare? Qual è il nesso tra innovazione tecnologica, industria e difesa nazionale? Il corso si prefigge di introdurre i temi della strategia, politica di difesa e sviluppo del potere militare con particolare riferimento all’Italia. Lo scopo del corso è dunque quello di portare gli studenti a familiarizzare con il concetto di strategia nazionale e con gli attori e le dinamiche della politica di difesa, di informarli su alcune delle tematiche fondamentali relative allo sviluppo delle Forze Armate, e di presentare un quadro teorico di riferimento per l'analisi delle politiche di difesa nazionale. Alla fine del corso gli studenti saranno in possesso di: 1. Conoscenza di base della strategia, politiche di difesa e militari italiane nel quadro NATO e UE. 2. Strumenti analitici necessari per una discussione informata dei temi della strategia e difesa nel contesto del sistema politico internazionale post Guerra Fredda. Il corso parte da un’analisi del concetto di strategia nelle sue varie declinazioni, fornendo una panoramica generale della teoria strategica. Successivamente, introduce una serie di strumenti analitici volti a comprendere la dinamica di formazione della strategia a livello nazionale, i problemi a essa legati e gli attori coinvolti. Particolare attenzione verrà dedicata al caso italiano attraverso lo studio dei meccanismi e le modalità di sviluppo della strategia di sicurezza nazionale (SSN), dell’architettura della sicurezza nazionale e della politica di difesa sulla base di fonti primarie, in primo luogo il Libro Bianco della Difesa del 2015. Nella seconda parte il corso muove nella parte più propriamente militare. Vengono esaminate in dettaglio le principali teorie sviluppate nell’ambito della difesa dalla metà degli anni 90 e le principali ‘enabling technologies’. A ciò segue un’analisi delle principali sfide legate alla trasformazione, sviluppo e modernizzazione delle forze armate. Essa è incentrata sulle forze armate italiane nel quadro Euro-Atlantico, con particolare riferimento alle potenzialità e i rischi posti dall’applicazione delle idee legate alle teorie della Rivoluzione negli Affari Militari, la Network-Centric Warfare. A tale analisi fa seguito una discussione degli aspetti industriali della politica di Difesa italiana. Il corso si conclude con un’analisi della traiettoria futura delle politiche di difesa dell’UE sulla base di analisi dei trend tecnologico-industriali-militari degli ultimi venti anni. Articolazione dell’Insegnamento e Criteri di Valutazione Il corso è articolato in lezioni frontali. Il formato delle stesse tuttavia è di tipo seminariale, ovvero prevede l’interazione continua tra docente e studenti. Prima di ogni lezione gli studenti sono tenuti a svolgere le letture assegnate dal docente al fine di condurre una discussione informata sugli argomenti trattati in aula. Il materiale didattico del corso è per metà in lingua italiana e per metà in lingua inglese, la cui conoscenza è dunque essenziale. La valutazione finale sarà così ripartita: 25% partecipazione alle discussioni in classe 25% presentazione di gruppo 50% esame finale Programma Ia Settimana – Concetti Fondamentali. 1. Introduzione al Corso: La disciplina accademica degli Studi Strategici 2. Il Concetto di Strategia Colin Gray, The Strategy Bridge: Theory for Practice (Oxford: Oxford UP, 2012), 17-32.* *(per le pagine di questo libro si faccia riferimento al numero di pagina del file pdf e non a quello stampato sul libro) 3. Le Declinazioni del Concetto di Strategia Colin Gray, The Strategy Bridge: Theory for Practice, 33-47. Peter Layton, ‘The Idea of Grand Strategy’, RUSI Journal 157/4 (August 2012), 56-61. IIa Settimana – Dalla Strategia alla “Grand Strategy” 4. Lo Sviluppo della Strategia: Costruzione Colin Gray, The Strategy Bridge: Theory for Practice, 58-74 5. Lo Sviluppo della Strategia: Esecuzione Colin Gray, The Strategy Bridge: Theory for Practice, 74-91. 6. Il funzionamento della Strategia Richard K. Betts, ‘The Trouble with Strategy: Bridging Policy and Operations’, Joint Force Quarterly (Autumn/Winter 2001–02), 23-30. IIIa Settimana – Strategia e Sicurezza Nazionale in Italia: Architettura, Organizzazione e Processo. 7. Il funzionamento della Strategia: La Pianificazione P. H. Liotta and Richmond M. Lloyd, ‘From Here to There: The Strategy and Force Planning Framework’, Naval War College Review, 58/2 (Spring 2005). 8. Strategia Nazionale e Difesa: Il Caso Italiano Federica Di Camillo e Lucia Marta, ‘Una Strategia di Sicurezza Nazionale Per l’Italia: Elementi di Analisi’ Quaderni Istituto Affari Internazionali, 34 (2009), 7-23. 9. Organizzazione (I): Composizione e funzione del Consiglio Supremo di Difesa Riccardo Bellandi, Il Consiglio Supremo di Difesa (Bologna: Dipartimento di Diritto Pubblico, 2012), 279-327. IVa Settimana – Strategia e Sicurezza Nazionale in Italia: Architettura, Organizzazione e Processo (II) 10. Organizzazione (II): Intelligence, Strategia e Sicurezza Nazionale. Alfonso Montagnese & Claudio Neri, L’evoluzione della sicurezza nazionale italiana (Roma: Sistema per le Informazioni e la Sicurezza della Repubblica, 2016), 1-9, 10, 16-17. 11. Strategia Nazionale e Difesa in Italia: Considerazioni Conclusive Federica Di Camillo e Lucia Marta, ‘Una Strategia di Sicurezza Nazionale Per l’Italia: Elementi di Analisi’ Quaderni Istituto Affari Internazionali, 34 (2009), 41-54. 12. Dalla Sicurezza Nazionale alla Difesa: Il Quadro Strategico del Libro Bianco. Libro Bianco della Difesa 2015, capitoli 1 e 2. Va Settimana –Tecnologia e Trasformazione della Difesa: La Teoria della Rivoluzione negli Affari Militari 13. Difesa Nazionale: Le implicazioni per le Forze Armate secondo il Libro Bianco. Libro Bianco della Difesa 2015, capitoli 3 e 4. 14. Le Origini e le Tecnologia della Rivoluzione negli Affari Militari IT (RMA-IT) Michael G. Vickers & Robert C. Martinage, The Revolution in War (Washington DC: Center for Strategic and Budgetary Assessment, 2004), 1-42 15. La RMA-IT: il Futuro come Prologo? Michael G. Vickers & Robert C. Martinage, The Revolution in War, 42-68 VIa Settimana – La prossima RMA? Munizionamento di Precisione, Reti integrate, Automazione e Intelligenza Artificiale. 16. L’era della robotica: Panoramica generale Robert O. Work and Shawn Brimley, 20YY Preparing for War in the Robotic Age (Washington DC: CNAS, 2014). 17. La rivoluzione digitale: Potere e conflitto nella dimensione Cyber. Joseph S. Nye, Cyber Power (Belfer Center for Science and International Affairs, Harvard Kennedy School). Jacquelyn Schneider, Digitally-Enabled Warfare: The Capability-Vulnerability Paradox (Washington DC: CNAS, 2016). 18. I sistemi d’arma autonomi: tecnologia e implicazioni per il futuro dei conflitti Paul Scharre and Michael C. Horowitz, An Introduction to Autonomy in Weapons Systems (Washington DC: CNAS, 2015). VIIa Settimana – La Trasformazione delle Forze Armate Italiane: Il Programma FORZA NEC 19. Il Programma FORZA NEC: Quadro NATO e Caratteristiche Generali ‘Le nuove esigenze militari e la Network Centric Warfare (NCW)’ in Michele Nones e Alessandro Marrone, La trasformazione delle Forze Armate: il programma Forza NEC (Roma: IAI, 2011), 31-42. Tommaso de Zan, ‘L’Italia e il programma Forza NEC’, in Alessandro Marrone, Michele Nones e Alessandro R. Ungaro, Innovazione Tecnologica e Difesa: Forza NEC Nel Quadro Euro-Atlantico (Roma: IAI, 2015), 119-134. 20. La Trasformazione e il Futuro dell’Esercito ‘Il Caso Italiano’, in Michele Nones e Alessandro Marrone, La trasformazione delle Forze Armate: il programma Forza NEC (Roma: IAI, 2011), 58-76. 21. La Trasformazione e il Futuro dell’Aeronautica e della Marina AAVV, Il ruolo dei velivoli da combattimento italiani nelle missioni internazionali: trend e necessità (Roma: IAI, 2014), 61-65, 83-110 AAVV, La Sicurezza nel Mediterraneo e l'Italia (Roma: IAI, 2014), 140-147. VIIIa Settimana – Tecnologia, Industria e Difesa in Italia: Passato, Presente e Futuro 22. Comprendere il nesso tra ricerca, innovazione tecnologica e difesa Judith Reppy, The Place of the Defense Industry in National Systems of Innovation (Ithaca: Cornell University Press, 2000), 1-47. 23. L’Industria della Difesa Italiana: Panoramica Generale Claudio Catalano, La politica industriale nel settore della Difesa (Roma: CeMiSS, 2016), pp. 20-26 24. L’Industria della Difesa Italiana: Specificità Claudio Catalano, La politica industriale nel settore della Difesa (Roma: CeMiSS, 2016), pp. 72-101. IXa Settimana – La dimensione Europea e della Difesa. 25. L’Unione Europea: Strategia e Potere Militare Shared Vision, Common Action: A Global Strategy for the European Union’s Foreign And Security Policy (2016) AAVV, Protecting Europe: Meeting the EU’s Military Level of Ambition in the Context of Brexit (London: IISS, 2018). 26. L’UE e lo sviluppo del potere militare: Specificità (I) Andrea Gilli and Mauro Gilli, ‘Emerging Technologies: Unamanned Aerial Vehicles’, in Hugo Meijer & Marco Wyss, The Oxford Handbook of European Defence and Armed Forces (Oxford: Oxford UP, 2018), 743-760. 27. L’UE e lo sviluppo del potere militare: Specificità (II) Vincent Boulanin, ‘Cyber Capabilities’, in Hugo Meijer & Marco Wyss, The Oxford Handbook of European Defence and Armed Forces (Oxford: Oxford UP, 2018), 760-779. Xa Settimana – La dimensione Europea e della Difesa (II) 28. L’UE e le fondamenta del potere militare: Lo sviluppo della EU DTIB (I) AAVV, The Development of A European Defence Technological and Industrial Base (Bruxelles: EU Parliament, 2013), 12-51. 29. L’UE e le fondamenta del potere militare: Lo sviluppo della EU DTIB (II) AAVV, The Development of A European Defence Technological and Industrial Base (Bruxelles: EU Parliament, 2013),52-70. 30. Conclusioni XIa Settimana Presentazioni degli studenti XIIa Settimana Presentazioni degli studenti (II) Programma Studenti Frequentanti Tutti gli studenti frequentanti sono tenuti a partecipare a presentazioni di gruppo (il numero dei componenti varierà a seconda del numero di studenti iscritti al corso) sul tema “Gli USA, la Terza Offset Strategy e il Gap Transatlantico: Quale Futuro per la Difesa Europea?”. Attraverso una valutazione della traiettoria della politica di Difesa Europea, e concentrandosi in particolare su questioni di innovazione tecnologica, ricerca & sviluppo, e sviluppo di capacità, le presentazioni dovranno fornire risposte alle seguenti domande: 1. Quanto la traiettoria della politica di difesa UE può considerarsi simile al programma articolato nella 3OS? In quali aree e capacità le politiche di difesa USA e UE si assomigliano? In quali differiscono? 2. Data la attuale traiettoria della politica di difesa UE, il gap tecnologico-militare tra gli USA e gli stati UE membri della NATO è suscettibile di aumentare o ridursi? 3. La traiettoria della politica di Difesa UE, le capacità e le tecnologie identificate come prioritarie, rispondono in maniera adeguata ai quelli che sono le principali minacce che l’UE potrebbe trovarsi ad affrontare? Il docente fornirà agli studenti il materiale didattico necessario a strutturare le domande a cui le presentazioni dovranno rispondere, i gruppi dovranno tuttavia svolgere una ricerca autonoma delle fonti su cui basare la propria analisi, attingendo esclusivamente a documentazione e studi delle istituzioni europee, a studi e pubblicazioni della European Defense Agency e della RAND Europe. https://eda.europa.eu/info-hub/publications https://www.rand.org/randeurope/publications.html Le presentazioni verranno discusse con l’intera classe nelle ultime due settimane del corso. Tutti gli studenti frequentanti dovranno infine sostenere un esame orale sul resto del programma indicato. Per frequentanti si intendono gli studenti che hanno seguito almeno i 2/3 delle lezioni. Programma Non-Frequentanti Gli studenti non frequentanti dovranno presentare lo stesso programma dei frequentanti, compresa la parte speciale relativa alle presentazioni, più 3 relazioni periodiche durante il corso. Le relazioni periodiche devono sintetizzare i punti ritenuti più importanti delle parti di programma affrontate nelle settimane di riferimento. Di una lunghezza minima di 1000 massimo 1500 parole, devono essere inviate all'indirizzo email del docente il: 31 Ottobre: Letture settimana 1, 2, 3, 4. 22 Novembre: Letture settimana 5, 6, 7. 13 Dicembre: Letture settimana 8, 9, 10. Entro il 20 Dicembre gli studenti non frequentanti dovranno inoltre presentare una relazione della lunghezza di 3500 parole sul tema delle policy presentations. Il materiale didattico verrà fornito direttamente dal docente.
|
8 | SPS/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810000 -
A SCELTA STUDENTE
(obiettivi)
Le attività autonomamente scelte dallo studente (art.10, comma 5 lettera a del D.M. 270/2004) sono insegnamenti che lo studente può scegliere tra tutti i corsi magistrali attivati dal Dipartimento di Scienze Politiche e tra i corsi in convenzione con altri Dipartimenti o università/enti esterni, per un massimo di 8 ECTS .
|
8 | 64 | - | - | - | Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
(obiettivi)
La tesi è un lavoro di ricerca che dimostra la comprensione di un particolare argomento da parte del laureando e presenta un insieme di questioni progettuali e metodologiche, che dimostrano la capacità dello studente di sviluppare e sostenere una linea di argomentazione indipendente.
Scopi principali di una tesi di laurea magistrale sono: analizzare un argomento di una determinata disciplina in profondità, recuperare materiale o dati empirici originali e analizzarli alla luce del corrispondente quadro concettuale o teorico, fornendo i risultati della ricerca con conclusioni chiare e ragionate. |
24 | 600 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21801903 -
IL POTERE NUCLEARE NEL SISTEMA INTERNAZIONALE
(obiettivi)
Il corso si propone l'obiettivo fornire allo studente gli strumenti essenziali per comprendere la questione nucleare quale problema internazionale. In tal senso risulta anzitutto cruciale l'analisi di come lo sfruttamento dell'energia atomica si è evoluto a partire dagli anni '30 e di come abbia progressivamente acquisito una dimensione politica determinante, per il valore assoluto della capacità distruttiva del suo uso militare. Altrettanto importante da punto di vista politico-intenazionale è esaminare le ricadute dell'evoluzione della tecnologia legata al settore e dell'inevitabile diffusione delle relative conoscenze, nonché cercare di comprendere fino a che punto il nucleare abbia influenzato il pensiero dei teorici politici e militari.
-
GALA MARILENA
(programma)
Il corso si compone di una prima parte - quasi i due terzi - di lezioni frontali e di una seconda parte dedicata a una serie di discussioni di tipo seminariale. Le lezioni frontali sono volte ad offrire agli studenti gli strumenti necessari a comprendere le trasformazioni che la disponibilità di arsenali nucleari ha prodotto nel sistema internazionale a partire dall'inizio dell'era atomica. Sarà quindi sottolineato il cambiamento avvenuto nel concetto di potenza, quello intervenuto sul piano delle relazioni diplomatiche e della politica internazionale, nonché le conseguenze per la stabilità/instabilità del sistema nel suo complesso. Nella parte seminariale gli studenti, suddivisi in piccoli gruppi, saranno invece chiamati ad approfondire alcuni argomenti e a presentare in classe il lavoro fatto in modo che la questione trattata sia discussa da tutta la classe.
(testi)
T. C. REED AND D. B. STILLMAN, THE NUCLEAR EXPRESS. A POLITICAL HISTORY OF THE BOMB AND ITS PROLIFERATION, ZENITH PRESS, 2009
L. FREEDMAN, THE EVOLUTION OF NUCLEAR STRATEGY, THIRD EDITION, PALGRAVE, 2003. I CAPITOLI DA STUDIARE IN QUESTO CASO SONO I SEGUENTI: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 17, 18, 20, 21, 26, 27, 28 I NON FREQUENTANTI DOVRANNO AGGIUNGERE AI TESTI SOPRA INDICATI ANCHE: 1) JACK CARAVELLI, "BEYOND SAND AND OIL. THE NUCLEAR MIDDLE EAST", PRAEGER, 2011 2) DISPENSA SUL CONTROLLO DEGLI ARMAMENTI DISPONIBILE SUL SITO DI FACOLTA' ALLA PAGINA DEL DOCENTE Testi in italiano per studenti non frequentanti – testi abbinati (programma alternativo): – Giampaolo Valdevit, La guerra nucleare. Da Hiroshima alla difesa antimissile, Mursia, 2010 – Marilena Gala, Il paradosso nucleare. Il Limited Test Ban Treaty come primo passo verso la distensione, Polistampa, 2002 (se non reperibile in libreria o in internet, tale volume è presente nella biblioteca di facoltà in doppia copia) – Dal volume: L’atomica. Scienza, cultura, politica, (a cura di) Emilia Fiandra e Leopoldo Nuti, Franco Angeli, 2014, i seguenti gruppi di capitoli in alternativa fra loro (o l’uno o l’altro gruppo): I gruppo: da p. 37 a p. 80 + pp. 95-141; II gruppo: da p. 143 a p. 239. – dispensa disponibile presso la copisteria “Appunti” in via Chiabrera, 174, tel/fax: 0659605579 |
8 | SPS/06 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801928 -
TEORIE DEI CONFLITTI E PROCESSI DI PACE
(obiettivi)
Fornire conoscenze teoriche di base e metodologie di analisi per la comprensione dei processi conflittuali e di mantenimento e costruzione della pace, con particolare attenzione alle componenti sociali, culturali e istituzionali interne ed esterne coinvolte. Approfondire gli aspetti sociologici delle emergenze complesse, dello state failure, dei failed states. Analizzare le dinamiche alla base dei genocidi, delle pulizie etniche, dei crimini di genere.
-
ROSATO VALERIA
(programma)
Il programma si compone di 4 sezioni:
(testi)
1. Analisi delle diverse caratteristiche dei conflitti, delle loro fonti, delle dinamiche di escalation/ descalation e delle diverse tipologie di attori coinvolti. Teorie e modelli a confronto. 2. Comparazione tra strategie e metodi per la risoluzione/trasformazione dei conflitti, tra gli approcci dal basso e dall’alto; studio delle tecniche di mediazione e di negoziazione e degli approcci nonviolenti. 3. Approfondimento delle problematiche collegate alla costruzione e al mantenimento della pace; diversità di approccio tra peacebuilding e nation building; interventi internazionali in prospettiva top/down e bottom/up; approfondimento delle conseguenze inattese e degli ‘effetti perversi’ emergenti nei processi di pace; analisi dei problemi di sicurezza in situazioni post conflict 4. Approfondimento della ricostruzione del tessuto sociale: decostruzione del nemico, giustizia e riconciliazione. Inoltre, il corso ha analizzato in chiave critica i principali concetti e teorie sui conflitti, sulla pace e sulla sicurezza presentando i dibattiti in corso in questo campo di studi e ha socializzato gli studenti alla letteratura e ai linguaggi in argomento. Il corso si pone i seguenti obiettivi formativi: a) l’apprendimento e la comprensione dei conflitti del mondo contemporaneo in tutta la loro complessità e nelle rispettive differenze, degli attori principali e delle dinamiche interne ed esterne; b) l’apprendimento e la comprensione dei processi e delle trasformazioni istituzionali, politiche, sociali e culturali tipici delle cosiddette war-torn societies, delle caratteristiche e delle dinamiche del peacebuilding e del nationbuilding, dei relativi successi e fallimenti, considerati anche alla luce delle teorie sociologiche degli ‘effetti perversi’ e delle ‘conseguenze in-intenzionali’; c) la familiarizzazione con i principali teorie e metodi sulla trasformazione dei conflitti e sulla promozione della pace sia nelle diverse dimensioni macro/meso/ micro e nei differenti approcci dall’alto (a livello statale e delle organizzazioni intergovernative) e dal basso (a livello di società civile e mobilitazioni transnazionali); d) l’identificazione delle principali poste in gioco quali il contenimento/azzeramento della violenza, la sicurezza umana, i diritti umani, la riabilitazione post-traumatica delle collettività e dei sistemi sociali, i metodi non violenti di gestione delle controversie e dei conflitti. PROGRAMMA PER FREQUENTANTI:
1) MARIA LUISA MANISCALCO, SOCIOLOGIA E CONFLITTI. DAI CLASSICI ALLA PEACE RESEARCH, MATERA, ALTRIMEDIA EDIZIONI, 2010. (TRANNE I E II CAPITOLO) 2) MARIA LUISA MANISCALCO, LA PACE IN RIVOLTA, ROMA-MILANO, FRANCO ANGELI, 2008 3) MARIA LUISA MANISCALCO, EUROPA, NAZIONALI,GUERRA. SOCIOLOGIE A CONFRONTO TRA OTTO E NOVECENTO. ARMANDO EDITORE, 2013. 4) LAVORI DI GRUPPO (INFORMAZIONI E BIBLIOGRAFIA DURANTE IL CORSO) PROGRAMMA PER NON FREQUENTANTI: 1) MARIA LUISA MANISCALCO, SOCIOLOGIA E CONFLITTI. DAI CLASSICI ALLA PEACE RESEARCH, MATERA, ALTRIMEDIA EDIZIONI, 2010. (TRANNE I E II CAPITOLO) 2) MARIA LUISA MANISCALCO, LA PACE IN RIVOLTA, ROMA-MILANO, FRANCO ANGELI, 2008 3) MARIA LUISA MANISCALCO, EUROPA, NAZIONALI,GUERRA. SOCIOLOGIE A CONFRONTO TRA OTTO E NOVECENTO. ARMANDO EDITORE, 2013. 4) MARIA LUISA MANISCALCO (A CURA DI), SAHEL IN MOVIMENTO. NUOVE SOGGETTIVITÀ SOCIOPOLITICHE TRA GLOBALE E LOCALE. L''HARMATTAN ITALIA EDITORE, 2015. LETTURE FACOLTATIVE CONSIGLIATE: 1) VALERIA ROSATO, CONFLITTI ‘CAMALEONTICI’. IL CONFLITTO COLOMBIANO TRA XX E XXI SECOLO, FRANCO ANGELI, MILANO, 2010 (E-BOOK ACQUISTABILE DAL SITO DELL’EDITORE); 2) VALERIA ROSATO, “Hybrid orders’ between terrorism and organized crime. The case of Al Qaeda in the Islamic Maghreb”, African Security, Taylor&Francis, vol. 9. Issue 2; 3) PACELLI (A CURA DI), LE GUERRE E I SOCIOLOGI, FRANCO ANGELI, 2015; 4) MANISCALCO, PELLIZZARI (A CURA DI), DELIRI CULTURALI, L'HARMATTAN, 2016; 5) ORSINI A., ISIS, RIZZOLI, 2016. |
8 | SPS/07 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21810010 -
EUROPEAN UNION INTERNAL MARKET LAW
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire agli studenti le conoscenze di base e gli strumenti utili per comprendere il contesto normativo e il funzionamento pratico del mercato interno dell’Unione europea e delle quattro libertà economiche fondamentali (libera circolazione delle merci, dei lavoratori, dei servizi e dei capitali).
-
Erogato presso
21810010 EUROPEAN UNION INTERNAL MARKET LAW in International Studies LM-52 N0 (A-Z) TORINO RAFFAELE
(programma)
Unione doganale e libera circolazione delle merci
(testi)
Libera circolazione dei lavoratori Diritto di stabilimento dei professionisti e delle società Libera circolazione dei capitali e dei pagamenti Politica agricola comune Mercato interno e protezione dei consumatori Mercato unico digitale Libera concorrenza e mercato interno Il corso è impartito in lingua inglese. R. Torino (ed.), Introduction to the EU internal market law, 2017
Durante il corso delle lezioni il professore indicherà i casi giurisprudenziali europei che gli studenti dovranno analizzare e discutere in classe |
8 | IUS/02 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801506 -
STORIA DELL'EUROPA CONTEMPORANEA
(obiettivi)
Scopo principale del corso è fornire una preparazione avanzata sulla storia dell’Europa contemporanea, sulle sue trasformazioni politiche, economiche, sociali, culturali, dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi.
-
CECI GIOVANNI MARIO
(programma)
Il corso è articolato in due parti: la prima a carattere istituzionale dedicata ai principali tratti della storia dell’Europa contemporanea dal 1945 ad oggi; la seconda, a carattere specialistico, sul terrorismo in Europa dagli anni Sessanta a oggi.
(testi)
I PARTE (4 CFU) Storia dell’Europa dal 1945 ad oggi Contenuti: 1. Dalla guerra alla guerra fredda 2. La democrazia contrastata: Francia, Italia e Germania Ovest 3. L’apogeo del sistema staliniano oltre la cortina di ferro 4. Il boom economico e il Welfare State 5. Le trasformazioni della politica in Europa occidentale tra anni Cinquanta e anni Sessanta 6. Gli anni di Chruščëv 7. La fine degli imperi europei 8. Il gollismo in Francia e il centro-sinistra in Italia 9. L’Europa in crisi: gli anni Settanta 10. L’Europa dell’Est dopo il 1968 11. La democratizzazione dell’Europa meridionale (Spagna, Portogallo, Grecia) 12. L’era Thatcher 13. La caduta del Muro e la fine della guerra fredda 14. La crisi jugoslava 15. L’Europa dell’integrazione e dell’immigrazione. II PARTE (4 CFU) Il terrorismo in Europa dagli anni Sessanta a oggi Contenuti: 1. Che cos’è il terrorismo 2. Le principali ondate nella storia del terrorismo moderno 3. Il terrorismo di matrice nazionalista e separatista in Europa: il caso dell’ETA e dell’IRA 4. I caratteri generali del terrorismo ideologico in Europa 5. Il terrorismo ideologico in Italia, Germania e Francia 6. Le origini del terrorismo di sinistra in Europa occidentale: il Sessantotto, la violenza, il terrorismo 7. Le memorie dei terroristi 8. Interpretazioni del terrorismo ideologico europeo 9. Il terrorismo di matrice religiosa dagli anni Settanta a oggi. 10 Le risposte al terrorismo: il caso delle democrazie europee La prima parte del corso si svolgerà attraverso lezioni frontali, anche con l’ausilio di fotografie e filmati. La seconda parte del corso assumerà la fisionomia di un seminario specializzato. Dopo un ciclo di lezioni iniziali in cui il docente esporrà i principali temi che saranno affrontati, gli studenti frequentanti dovranno presentare una relazione orale su una monografia scelta all’interno di un elenco che sarà presentato dal docente all’inizio del corso. Ciascuna presentazione sarà poi seguita da una discussione collettiva da parte della classe. Alla fine del corso gli studenti frequentanti dovranno inoltre presentare una tesina scritta di circa 4000 parole nella quale analizzeranno il libro studiato alla luce delle interpretazioni e delle analisi discusse durante il seminario. Solo per gli studenti frequentanti, la valutazione relativa alla prima parte del corso potrà avere la forma di un esonero scritto. Quanto alla parte seminariale, il voto su questa parte (che farà media con quello relativo alla prima) sarà assegnato in base alle prestazioni dello studente nel corso delle seguenti attività: PRESENTAZIONE ORALE: 30 %; TESINA FINALE: 50%; PARTECIPAZIONE ATTIVA ALLE DISCUSSIONI: 20%. Testi per i frequentanti
- William I. Hitchcock, Il continente diviso. Storia dell’Europa del 1945 a oggi, Roma, Carocci, 2003 - Materiali assegnati dal docente Testi per i non frequentanti 1. William I. Hitchcock, Il continente diviso. Storia dell’Europa del 1945 a oggi, Roma, Carocci, 2003 2. Isabelle Sommier, La violenza rivoluzionaria: le esperienze di lotta armata in Francia, Germania, Giappone, Italia e Stati Uniti, Roma, Deriveapprodi, 2009 3. Un libro a scelta tra: • P. Acanfora, Miti e ideologia nella politica estera DC: nazione, Europa e comunità atlantica (1943-1954), Bologna, Il Mulino, 2013 • R. Brizzi e M. Marchi, Charles De Gaulle, Bologna, Il Mulino, 2008 • G.M. Ceci, Il terrorismo italiano. Storia di un dibattito, Roma, Carocci, 2013 • M. Di Donato, I comunisti italiani e la sinistra europea: il PCI e i rapporti con le socialdemocrazie (1964-1984), Roma, Carocci, 2015 • V. Lomellini, Les Relations Dangereuses: French Socialists, Communists and the Human Rights Issue in the Soviet Bloc, Bruxelles, Peter Lang, 2012 |
8 | M-STO/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
21801540 -
PROCESSI DI DEMOCRATIZZAZIONE
(obiettivi)
Il corso fornisce una competenza specialistica e comparata su tutte le tematiche attinenti ai processi di democratizzazione, con particolare attenzione a quelli più recenti della "terza ondata". Fornisce inoltre le conoscenze relative alle condizioni che favoriscono e rendono possibile la democratizzazione delle istituzioni e ne hanno determinato le differenze negli esiti.
-
Erogato presso
21801540 PROCESSI DI DEMOCRATIZZAZIONE in Relazioni internazionali LM-52 N0 PISCIOTTA BARBARA
(programma)
Il corso è suddiviso in due parti. La prima fornisce il framework teorico dei processi di transizione e analizza il dibattito scientifico relativo all'instaurazione e al consolidamento dei regimi democratici. La seconda parte focalizza l'attenzione sulla dimensione empirica dei processi di democratizzazione con particolare riferimento alle peculiari dinamiche e all'impatto giocato dalle eredità dei precedenti regimi non democratici in Europa meridionale e centro-orientale durante la Terza ondata.
(testi)
P. Grilli di Cortona, Come gli stati diventano democratici, Laterza, Roma-Bari 2009.
P. Grilli di Cortona e O. Lanza (a cura di), Tra vecchio e nuovo regime. Il peso del passato nella costruzione della democrazia, Il Mulino, Bologna 2011. |
8 | SPS/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801913 -
POLITICA ECONOMICA EUROPEA E DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI
(obiettivi)
Il corso offre allo studente un panorama completo del percorso compiuto dall’Europa verso l’integrazione economica orizzontale e verticale, oltre che dei costi e dei benefici delle unioni monetarie e del contemperamento degli obiettivi e degli strumenti della politica economica e finanziaria degli stati membri e delle unioni monetarie. Il corso è finalizzato all’analisi dei modelli che generano le crisi finanziarie e le scelte pubbliche sui temi esplicitati nei Trattati, nel Patto di Stabilità e Crescita e nelle loro riforme oltre che di quelle che dominano l'odierno dibattito politico ed economico in Europa e nel mondo.
-
Erogato presso
21801913 POLITICA ECONOMICA EUROPEA E DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI in Scienze delle pubbliche amministrazioni LM-63 N0 MAGAZZINO COSIMO
(programma)
PARTE 1: ECONOMIA DELL’UNIONE MONETARIA
(testi)
Costi di una moneta comune La teoria delle Aree Valutarie Ottimali (AVO) e le sue critiche Benefici di una moneta comune Costi e benefici a confronto La fragilità delle unioni monetarie incomplete Come completare un’unione monetaria La transizione verso un’unione monetaria La Banca Centrale Europea (BCE) La politica monetaria nell’Eurozona Politiche di bilancio nelle unioni monetarie L’euro e i mercati finanziari PARTE 2: APPROFONDIMENTI De Grauwe P., Economia dell’unione monetaria, il Mulino, 2019
Un libro a scelta tra i seguenti: • 1) Alesina A, Favero C., Giavazzi F., Austerità, Rizzoli, 2019 • 2) Pittaluga G.B., Cama G., Banche centrali e democrazia, Hoepli, 2004 • 3) Bini Smaghi L., Morire di austerità, il Mulino, 2013 • 4) Bini Smaghi L., 33 false verità sull’Europa, il Mulino, 2014 • 5) De Romanis V., L’austerità fa crescere, Marsilio, 2017 • 6) Cesaratto S., Chi non rispetta le regole?, Imprimatur, 2018 • 7) Stagnaro C. (a cura di), Cosa succede se usciamo dall’euro?, IBL Libri, 2018 |
8 | SECS-P/02 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
(obiettivi)
La tesi è un lavoro di ricerca che dimostra la comprensione di un particolare argomento da parte del laureando e presenta un insieme di questioni progettuali e metodologiche, che dimostrano la capacità dello studente di sviluppare e sostenere una linea di argomentazione indipendente.
Scopi principali di una tesi di laurea magistrale sono: analizzare un argomento di una determinata disciplina in profondità, recuperare materiale o dati empirici originali e analizzarli alla luce del corrispondente quadro concettuale o teorico, fornendo i risultati della ricerca con conclusioni chiare e ragionate. |
24 | 600 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |