Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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21801046 -
GIUSTIZIA COSTITUZIONALE
(obiettivi)
Obiettivo del corso è di fornire allo studente le nozioni fondamentali relative alla corte costituzionale italiana, alle sue competenze ed al ruolo svolto nella forma di governo italiana. Particolare attenzione verrà riservata allo studio di alcuni casi esemplari risolti dalla corte.
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8 | IUS/08 | 64 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA |
21801915 -
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(obiettivi)
IL CORSO PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI LE CONOSCENZE E GLI STRUMENTI PER LA COMPRENSIONE DEI PROCESSI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO MANAGERIALI NELLE AAMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E DELLA VALUTAZIONE DEL CAPITALE UMANO DELL'AZIENDA
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D'AMICO EUGENIO
(programma)
MODULO I
(testi)
Introduzione al corso: finanza pubblica; contabilità di stato; contabilità pubblica; ragioneria pubblica ed economia delle aziende pubbliche. Soggetto giuridico privato e pubblico. Soggetto economico privato e pubblico. Dalle scienze economiche all’economia aziendale: definizioni. Il processo di decisione. Il modello della razionalità obiettiva e il modello della razionalità limitata. L’azienda come istituto. Il sistema delle persone: l’organizzazione nelle aziende pubbliche. Il sistema dei beni: il patrimonio nelle aziende pubbliche. Il sistema delle operazioni: la gestione nelle aziende pubbliche. La teoria dei bisogni di A. Maslow. Il controllo manageriale: strategico e tattico-operativo. L’economicità e l’efficienza: considerazioni generali e peculiarità delle aziende pubbliche. Il d. lgs n. 29 del 1993: razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego (in particolare artt.: 1; 2; 3; 14; 16; 17; 18; 20; 49; 63; 64; 65). Il d. lgs. n. 286 del 1999: riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche (in particolare artt.: 1; 2; 3; 4; 5; 6; 7; 8; 9). MODULO II Il sistema informativo contabile degli enti locali: i documenti di programmazione; la gestione del bilancio; la rendicontazione. Cenni di contabilità di Stato. Direttive PCM: 12 dicembre 2000; 15 novembre 2001; 8 novembre 2002; 27 dicembre 2004. D. lgs. n. 150 del 2009: Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Delibere CIVIT (cenni): n. 4 del 2010: definizione dei requisiti per la nomina dei componenti dell’OIV; n. 6 del 2010: linee guida per la predisposizione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità; n. 112 del 2010: struttura e modalità di redazione del piano della performance. D. Lgs. N. 33 del 2013 e D. Lgs n. 175 del 2016. Le privatizzazioni: formale; sostanziale; funzionale; indiretta. Le privatizzazioni in Europa. Mauro PAOLONI – Fabio Giulio GRANDIS, “La dimensione aziendale delle amministrazioni pubbliche”, Giappichelli, Torino, 2007: CAPITOLI 1, 2, 3 (soli o paragrafi 3.1 e 3.2); 4, (solo i paragrafi 4.1 e 4.2); 5 (solo i paragrafi 5.1, 5.2 e 5.3); 6, 7, 8, 9, 10.
E. D’AMICO, L’evoluzione della programmazione e dei controlli manageriali nelle amministrazioni centrali dello stato, Cedam, Padova, 2009: Tutto tranne i paragrafi. 3.3, 3.6, 3.7, 3.9, 3.10, 3.11. |
8 | SECS-P/07 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21802032 -
ORGANIZZAZIONE PUBBLICA
(obiettivi)
IIl corso si propone di analizzare alcuni dei profili più significativi della regolazione giuridica delle organizzazioni amministrative, tenendo conto degli sviluppi del quadro istituzionale, delle riforme normative intervenute negli ultimi anni, dell’evoluzione della giurisprudenza e del dibattito dottrinale. In particolare, verranno approfonditi gli aspetti riguardanti il sistema delle fonti di organizzazione dei pubblici uffici e le relazioni tra politica e amministrazione; si affronteranno, inoltre, le questioni relative ai nessi fra la definizione degli assetti organizzativi e la gestione del personale nelle pubbliche amministrazioni
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D'ALESSIO GIANFRANCO
(programma)
1. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni A) Nozioni generali sull’organizzazione amministrativa B) Evoluzione storica dell’organizzazione amministrativa C) Modelli e relazioni organizzative D) L’organizzazione amministrativa statale e non statale 2. Il sistema delle fonti di organizzazione degli uffici pubblici A) I principi costituzionali B) La “macro-organizzazione”: - fonti legislative, statuti e regolamenti - atti amministrativi generali C) La “micro-organizzazione”: - Le determinazioni organizzative dei dirigenti 3. I rapporti tra politica e amministrazione e la dirigenza A) Quadro di riferimento europeo e legislazione italiana sui rapporti tra politica e amministrazione B) Ruolo istituzionale, struttura e funzioni della dirigenza pubblica: - dirigenza fiduciaria e dirigenza professionale - modalità di reclutamento e di nomina dei dirigenti - poteri decisionali e gestionali dei dirigenti - valutazione e responsabilità dei dirigenti 4. La disciplina del lavoro pubblico A) Organizzazione e gestione delle risorse umane B) Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni G. SCIULLO, L’ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA, GIAPPICHELLI,TORINO, 2013.
G. D’ALESSIO, LA DISCIPLINA DEL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI TRA PUBBLICO E PRIVATO, IN “IL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI”, 2012, N. 1, PP. 1-29. F. BASSANINI, I PRINCIPI COSTITUZIONALI E IL QUADRO ISTITUZIONALE: DISTINZIONE FRA POLITICA E AMMINISTRAZIONE, AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ DELLA DIRIGENZA”, IN “L’AMMINISTRAZIONE COME PROFESSIONE” (A CURA DI G. D’ALESSIO), IL MULINO, BOLOGNA, 2008, PP. 31-61. G. D’ALESSIO, DIRIGENZA PUBBLICA, IN “DIRITTO ON LINE”, SU WWW.TRECCANI.IT G. D’ALESSIO, LA DISCIPLINA POLITICA DELLA DIRIGENZA PUBBLICA E I RAPPORTI FRA POLITICA E AMMINISTRAZIONE, IN “LA CLASSE DIRIGENTE PUBBLICA. RUOLO DI GOVERNO E CAPACITÀ AMMINISTRATIVA”, EDIESSE, ROMA, 2013, PP. 51-67. G. D'ALESSIO,IL NUOVO STATUTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA NELLA LEGGE N. 124 DEL 2015: LA DIRIGENZA, IN "ISTITUZIONI DEL FEDERALISMO”, n. 3, 2015 D. BOLOGNINO-G. D’ALESSIO, IL DIRIGENTE COME SOGGETTO “ATTIVO” E “PASSIVO” DELLA VALUTAZIONE, IN “ASTRID RASSEGNA”, N. 124, 2010, SU WWW.ASTRID.EU C. RUSSO, LAVORO PUBBLICO, IN "DIRITTO ON LINE", SU WWW.TRECCANI.IT F. CARINCI, CONTRATTAZIONE E CONTRATTO COLLETTIVO NELL'IMPIEGO PUBBLICO "PRIVATIZZATO" SU WP CSDLE”MASSIMOD’ANTONA”.IT, 191/2013. N.B. ALCUNI DI QUESTI TESTI SONO PUBBLICATI NEI “MATERIALI DIDATTICI” |
8 | IUS/09 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21801984 -
DIRITTO AMMINISTRATIVO DELL'ECONOMIA
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FAR ACQUISIRE CONOSCENZE E COMPETENZE GIURIDICHE RIGUARDO LE FORME DELL’INTERVENTO PUBBLICO NELL’ECONOMIA IN UN SISTEMA DI MERCATO, CON PARTICOLARE RIGUARDO AI PROCEDIMENTI E ALLE ISTITUZIONI CHE IN QUESTO AMBITO SVOLGONO FUNZIONI DI REGOLAZIONE E CONTROLLO.
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DE BENEDETTO MARIA
(programma)
Programma
(testi)
1) Stato e mercato dal punto di vista della Costituzione economica. 2) L’impresa pubblica 3) Il rilievo delle discipline metanazionali, in particolare comunitaria 4) Evoluzione dei modelli organizzativi: in particolare, le autorità amministrative indipendenti 5) Disciplina della concorrenza: aspetti istituzionali (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato) 6) Disciplina della concorrenza: aspetti sostanziali a. gli illeciti concorrenziali: intese e abusi di posizione dominante b. le concentrazioni 7) Disciplina della concorrenza: aspetti procedimentali (il procedimento antitrust; le discipline speciali) 8) Gli aiuti di Stato alle imprese 9) Le privatizzazioni 10) I servizi pubblici: il regime tradizionale 11) I servizi pubblici : la disciplina attuale (liberalizzazione, concorrenza, regolazione, servizio universale) 12) I servizi pubblici: le discipline speciali a. energia elettrica e gas; b. trasporti di linea; c. comunicazioni elettroniche; d. servizi postali 13) Il controllo sui mercati finanziari: credito 14) Il controllo sui mercati finanziari: mercato mobiliare 15) Il controllo sui mercati finanziari: assicurazioni 16) Il controllo sulla finanza pubblica 17) Procedimento amministrativo e ordine del mercato: il problema in generale 18) I costi dell’istruttoria amministrativa 19) La qualità delle regole S. Cassese, La nuova costituzione economica, Bari, Laterza, 2004;
M. De Benedetto, Istruttoria amministrativa e ordine del mercato, Torino, Giappichelli, 2008 M. De Benedetto, M. Martelli, N. Rangone, La qualità delle regole, Bologna, Il Mulino, 2011 Norme e materiali forniti a lezione. |
7 | IUS/10 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||
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21801908 -
METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE
(obiettivi)
Il corso si propone di consentire allo studente di conoscere ed utilizzare gli strumenti quantitativi e statistici attraverso i quali viene normalmente svolta l’attività di valutazione delle politiche e dei servizi pubblici. Il rilievo del corso è direttamente correlato con l’importanza sempre maggiore che all’attività di valutazione della spesa pubblica viene attribuita in sede nazionale (esperienza dei Nuclei di valutazione) e in sede comunitaria (esperienza dei Fondi Strutturali).
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DE CASTRIS MARUSCA
(programma)
Il programma è diviso in due parti.
(testi)
Parte Prima Sezione 1 I concetti fondamentali della valutazione delle politiche pubbliche. Le relazioni tra input, output e outcome. Gli indicatori e le tecniche statistiche nelle diverse fasi della valutazione: ex ante, in itinere ed ex post. Sezione 2 La valutazione degli effetti delle politiche di aiuto agli investimenti: metodi sperimentali e non sperimentali. l’approccio controfattuale e i modelli utilizzati nei metodi non sperimentali. studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 3 Le politiche regionali e i Fondi Strutturali dell’Unione Europea. La valutazione delle politiche strutturali. Parte seconda Sezione 4 Il ruolo della PA nel sistema economico e la sua misurazione contabile attraverso il sistema europeo dei conti economici. Rappresentazione dei processi decisionali dell’attività corrente della PA. I concetti di: efficienza, produttività, economicità, efficacia, qualità e sostenibilità. Cenni su funzioni di produzione o di costo nella PA e sulla DEA. Studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 5 La valutazione ex-ante dei progetti di investimento pubblici. Studi di fattibilità. Swot Analysis. Analisi costi-benefici. Analisi multicriteria. Metodi e casi esemplificativi. L’analisi di impatto della regolamentazione in Italia: strumentazione tecnica ed esperienza acquisita. Parte prima
Testi Sezione 1 (A): A1. A. Martini, M. Sisti, "A ciascuno il suo. Cinque modi di intendere la valutazione in ambito pubblico", Informaires, n.33, Dicembre 2007, pp. 1-9. (http://www.prova.org/contributi-metodologici) A3. M. De Castris, Le fonti statistiche per l’analisi e la valutazione delle politiche, Dispense didattiche, Roma, 2015. A5. European Commission (2013) EVALSED GUIDE: The resource for the evaluation of Socio-Economic Development. cap. 4 Choosing methods and techniques par. Acquiring and using data in evaluation; Creating Indicators and indicator systems pp. 81-88. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf Testi Sezione 2 E E1. A. Martini, M. Sisti (2009), Valutare il successo delle politiche pubbliche, Il Mulino, capp. VI, VII, IX, X, XI, XII. Lettura integrativa: E2. Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. Parte prima. (http://www.prova.org/contributi-metodologici/manualeFormez.pdf) Testi Sezione 3 C: C1 V. Pupo (2003) La valutazione delle politiche strutturali, Rubbettino.cap.3 (pp. 53-78). sostituire C2. F. Busillo, T. Muccigrosso, G. Pellegrini, O. Tarola, F. Terribile (2010) L’impatto della politica regionale sulla crescita delle regioni europee: un approccio basato sul regression discontinuity design. Collana UVAL-DPS, Analisi e studi, N.20. (http://www.dps.tesoro.it/documentazione/uval/materiali_uval/MUVAL_20_Politica_regionale_europea.pdf) Parte seconda Testi Sezione 4 (B): B1. E. Giovannini, R. Malizia, “La misurazione statistica dell’attività delle Amministrazioni pubbliche nell’UE”, Economia italiana, 2002, n. 2, (escluso par. 4), pp. 349-80. B2. F. Vidoli, Metodi di stima dell’efficienza produttiva e di costo. Rassegna delle principali tecniche di stima ed applicazioni in ambito pubblico. Dispense ad uso didattico, febbraio 2015. Testi Sezione 5 D: D1. Commissione Europea (2003) Guida all’analisi costi-benefici dei progetti di investimento, Bruxelles. capp. 1, 2. (http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/guides/cost/guide02_it.pdf). D3. C. Mazziotta(2011), “La strumentazione quantitativa per l’analisi di impatto della regolazione. Questioni di metodo e applicazioni”, in M. De Benedetto (a cura di), Spiagge in cerca di regole, Collana Arel, Il Mulino, Bologna. D4. European Commission (2013) Evalsed Sourcebook: Method and Techniques cap.11 Multi-criteria Analysis 129-136; cap. 15 Swot Analysis pp.161-164. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf D5. C. Mazziotta (2011), Cenni introduttivi sull’analisi multicriteri, Dispense ad uso didattico, Roma. Integrazione per il programma da 9 CFU, a scelta: M. Sisti (2006) Gli effetti della legge 27/93 della Regione Toscana sull’imprenditoria giovanile, di pp.199-226 in Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. (http://www.prova.org/contributi-metodologici/manualeFormez.pdf) N.B. Le dispense integrative sono disponibili presso la copisteria 4Appunti, via Chiabrera, 174, tel. 06.59605579. |
8 | SECS-S/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21801991 -
POLITICA ECONOMICA EUROPEA E DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI
(obiettivi)
LA FINALITÀ DEL CORSO È QUELLA DI ESAMINARE I PROCESSI DI INTEGRAZIONE ECONOMICA E MONETARIA ATTRAVERSO L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE COMMERCIALI, LA FORMAZIONE DI AREE VALUTARIE REGIONALI E L'AZIONE DELLE ISTITUZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI. ALLO STUDENTE VENGONO OFFERTI GLI STRUMENTI DI ANALISI NECESSARI PER COMPRENDERE IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE ECONOMICHE TRA GLI STATI SOVRANI DI UN’UNIONE MONETARIA E, IN PARTICOLARE, QUELLI EFFETTUATO ALL’INTERNO DELL’UNIONE EUROPEA E TRA QUESTA REGIONE PLANETARIA E IL RESTO DEL MONDO.
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ROMAGNOLI GIAN CESARE
(programma)
ARTICOLAZIONE DELL'INSEGNAMENTO
(testi)
IL CORSO SI ARTICOLA INFORMALMENTE IN DUE MODULI, IL PRIMO DI 4 E IL SECONDO DI 3-4 CFU, A SECONDA DEL CORSO DI LAUREA DI APPARTENENZA. ESSI SONO LEGATI DALLA FINALITÀ DI ESAMINARE I PROCESSI DI INTEGRAZIONE ECONOMICA E MONETARIA ATTRAVERSO L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE COMMERCIALI E LA FORMAZIONE DI AREE VALUTARIE REGIONALI. VENGONO ANALIZZATI GLI ELEMENTI NECESSARI PER LA DEFINIZIONE DI NUOVE REGOLE NEI RAPPORTI DI POLITICA ECONOMICA TRA GLI STATI SOVRANI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA E TRA QUESTA REGIONE PLANETARIA E IL RESTO DEL MONDO. IL PRIMO MODULO TRATTA LE DIVERSE FASI DEI PROCESSI DI INTEGRAZIONE ECONOMICA ATTUATO DALLE ISTITUZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI ALL'INTERNO DEI DIVERSI SISTEMI MONETARI INTERNAZIONALI E I COSTI E I BENEFICI DELLE UNIONI MONETARIE COMPLETE E INCOMPLETE NEL CONTESTO DELLA TEORIA DELLE AREE VALUTARIE OTTIMALI. IL SECONDO MODULO TRATTA I PROBLEMI DELLA TRANSIZIONE VERSO UN'UNIONE MONETARIA COMPLETA E IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE MACRO MONETARIE E FISCALI NELLE UNIONI MONETARIE FINALIZZATO ALLA STABILITÀ MONETARIA, ALLA STABILITÀ FINANZIARIA, ALL'INTEGRAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI, AL CONTROLLO DEL CICLO ECONOMICO INTERNAZIONALE. IL CORSO DA 8 CFU INCLUDE L'INTRODUZIONE DEL RAPPORTO CESIFO ON THE EUROPEAN ECONOMY. PREREQUISITI: I CONTENUTI DEL CORSO DI POLITICA ECONOMICA. TESTI D'ESAME:
- APPUNTI DELLE LEZIONI SULLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI PER I FREQUENTANTI E ALTRI SAGGI PER I NON FREQUENTANTI. - PER TUTTI: P. DE GRAUWE - "ECONOMIA DELL’UNIONE MONETARIA", IL MULINO, BOLOGNA, 2016. - Le lezioni integrative di Roberto Fantozzi sulla "Nuova governance economica europea". Le slides sono sui miei materiali didattici IL PRIMO MODULO RIGUARDA: - PER I FREQUENTANTI, GLI APPUNTI DELLE LEZIONI SULLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI E, PER I NON FREQUENTANTI, IL SAGGIO DI G. C. ROMAGNOLI "IL SISTEMA ECONOMICO E MONETARIO INTERNAZIONALE. IL CASO DELLA CINA. QUESTO SAGGIO SI TROVA TRA I MATERIALI DIDATTICI DEL DOCENTE. - I CAPP. 1-3 DEL TESTO DI DE GRAUWE. IL SECONDO MODULO, PER L'ESAME COMPLESSIVO DA 7 CFU, RIGUARDA I CAPP. 4-11 DI DE GRAUWE E IL MATERIALE CHE RIGUARDA LA DIDATTICA INTEGRATIVA E I SEMINARI SULLA NUOVA GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA CHE SI TROVA SUI MATERIALI DIDATTICI DEL DOCENTE. IL SECONDO MODULO, PER L'ESAME COMPLESSIVO DA 8 CFU, OLTRE A QUANTO DETTO SOPRA, ANCHE IL SAGGIO DI G.C. ROMAGNOLI, "L'UNIONE MONETARIA EUROPEA: UNA REALTA' TRA CRISI E SUCCESSI", IN O. MARZOVILLA E G.C. ROMAGNOLI (A CURA DI), L'UNIONE MONETARIA EUROPEA: REALTA' IN CRISI E MODELLO DI INTEGRAZIONE MONETARIA INTERNAZIONALE, FRANCOANGELI, MILANO, PP. 15-67. LETTURA CONSIGLIATA PER TUTTI: EAAG - CESIFO, SUMMARY DEL "REPORT ON THE EUROPEAN ECONOMY 2016", MONACO, 2017. IL SOMMARIO DEL RAPPORTO DELL'ANNO IN CORSO SI PUÒ SCARICARE DAL SITO SEGUENTE: HTTP://WWW.CESIFO-GROUP.DE/PORTAL/PAGE/PORTAL/IFOHOME/B-POLITIK/70EEAGREPORT OPPURE DA INTERNET ATTRAVERSO IL TITOLO. PER GLI STUDENTI DEGLI ORDINAMENTI PREVIGENTI CHE DEVONO SOSTENERE 6 CFU: TESTI D'ESAME: P. DE GRAUWE, ECONOMIA DELL'UNIONE MONETARIA, IL MULINO, BOLOGNA 2010, CAPP.1-11. N. ACOCELLA, POLITICA ECONOMICA E STRATEGIE AZIENDALI, CAROCCI EDITORE, ROMA, 2011 CAPP. 16 E 17 PER IL CORSO DA 7 CFU CUI SIAGGIUNGONO I CAPP. 18, 19 E 20 PER IL CORSO DA 8 CFU. LETTURA CONSIGLIATA: IL RAPPORTO CESIFO SUDDETTO. |
7 | SECS-P/02 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21801993 -
STORIA DEGLI ORDINAMENTI AMMINISTRATIVI E GIUDIZIARI
(obiettivi)
Il corso mira a fornire una cultura storico-giuridica del diritto amministrativo attraverso l'analisi diretta di fonti medievali e moderne e a sviluppare nello studente la capacità di riflessione e approfondimento storico di temi a scelta previamente concordati con il docente.
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7 | IUS/19 | 56 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21810005 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 7 CFU
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ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21801470 - ECONOMIA DELLA CULTURA | 8 | SECS-P/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
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20 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21801992 -
SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE
(obiettivi)
Il corso indaga il rapporto tra diritto e mutamento sociale nella contemporaneità e nella fondazione teorica ed empirica dello Stato moderno fornendo sia strumenti di comprensione dei problemi emergenti, sia strumenti concettuali legati al pensiero critico e agli studi di genere, sia tematiche classiche del pensiero socio-giuridico.
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7 | SPS/12 | 56 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810006 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 1 CFU
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1 | 8 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||
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21801899 -
FEDERALISMO E REGIONALISMO
(obiettivi)
L’INSEGNAMENTO È FINALIZZATO AD ANALIZZARE NEGLI ORDINAMENTI “INTERNI”, IN QUELLO COMUNITARIO ED INTERNAZIONALE, I MODELLI ISTITUZIONALI CHE VANNO EMERGENDO SOPRATTUTTO SOTTO LA SPINTA DEI PROCESSI ECONOMICI, MODELLI CHE SI CARATTERIZZANO PER LA ESISTENZA DI PIÙ LIVELLI DI “GOVERNO” E CHE SIANO IDENTIFICABILI O MENO IN FORME DI STATO FEDERALE.
L’ANALISI DEI VARI MODELLI PRESUPPONE UNA CORRETTA INDIVIDUAZIONE DEI RAPPORTI TRA ISTITUZIONI ED ECONOMIA CHE NON POSSONO ESSERE CONSIDERATE COME CONCHIUSE “UNITÀ CONTRAPPOSTE” MA COME DUE POLARITÀ DI UN PROCESSO CHE SI EVOLVE DIALETTICAMENTE IN MANIERA VARIA E COMPLESSA. |
8 | IUS/08 | 64 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||
21801906 -
MANAGEMENT DEI SERVIZI PUBBLICI
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire agli studenti le conoscenze e gli strumenti utili per migliorare la comprensione dell'economia delle aziende, pubbliche e private, che, a diverso titolo, partecipano al processo di produzione ed erogazione dei c.d. servizi pubblici.
Nella consapevolezza della complessità e dell'elevata multidisiplinarità degli argomenti affrontati, il corso ha l'obiettivo di arricchire il percorso formativo degli studenti dei corso di laurea magistrale in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni con la conoscenza della prospettiva, dei metodi e degli strumenti propri dell'Economia Aziendale, applicati alle dinamiche di un settore di enorme importanza sociale, economica e politica come quello dei servizi pubblici
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PIERI VALERIO
(programma)
Prima parte - Le aziende: definizione e classificazione; il paradigma del comportamento aziendale; il soggetto giuridico: le persone giuridiche pubbliche e private; il soggetto economico e il suo ruolo nella composizione degli interessi che influenzano le decisioni; i giudizi di economicità e le valutazioni dell’efficienza e dell’efficacia della gestione nelle imprese e nelle aziende di erogazione.
(testi)
Seconda parte - I sistemi di governance e i processi di programmazione, esecuzione e controllo nelle aziende pubbliche: il caso degli enti locali. I sistemi di governance e l’economia delle imprese operanti nel settore dei servizi pubblici. Terza parte - I servizi pubblici: le difficoltà di definizione e i profili di classificazione. La produzione e l'erogazione dei servizi pubblici: i principali modelli di riferimento nelle teorie e nelle prassi internazionali. L’esperienza italiana. Approfondimento degli assetti e delle dinamiche caratterizzanti alcuni settori di maggior rilievo economico-sociale. I servizi pubblici locali: la diffusione del modello dell’ in house providing e le più recenti evoluzioni normative. NEL CORSO DELLE LEZIONI, VERRANNO DISTRIBUITE ALCUNE DISPENSE E ULTERIORE MATERIALE DIDATTICO E DI APPROFONDIMENTO A CURA DEL DOCENTE. A TAL FINE, VERRÀ UTILIZZATO IL SITO: https://managementservizipubblici.wordpress.com/
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8 | SECS-P/07 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||
21801986 -
DIRITTO DEL LAVORO NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(obiettivi)
Il corso di Diritto del lavoro nella pubbliche amministrazioni ha come scopo quello di fornire le conoscenze di base sul rapporto di pubblico impiego a soggetti destinati a svolgere compiti di responsabilità all’interno delle amministrazioni pubbliche o delle società pubbliche. Il corso si propone di evidenziare le principali caratteristiche delle relazioni sindacali e del rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni sottolineando la principali differenze con il rapporto di lavoro privato in ragione delle particolari caratteristiche del datore di lavoro.
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LEPORE ALBERTO
(programma)
Gli argomenti principali del Corso sono:
(testi)
1) L’evoluzione normativa del lavoro pubblico fino alla sua privatizzazione 2) Le fonti di disciplina del rapporto di lavoro pubblico; 3) La contrattazione collettiva e i diritti sindacali; 4) Il rapporto individuale di lavoro: reclutamento e forme contrattuali flessibili – inquadramento e trattamento economico – dirigenza pubblica – obblighi del lavoratore e codici di comportamento – mobilita individuale e collettiva – estinzione del rapporto di lavoro - Le novità delle ultime riforme in materia di lavoro pubblico. Galantino Luisa, Diritto del lavoro pubblico, Giappichelli editore, Torino, ultima edizione disponibile.
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7 | IUS/07 | 56 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||
21810001 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 6 CFU
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ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||
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21810008 -
FINANZA DEGLI ENTI LOCALI ED ECONOMIA SANITARIA
(obiettivi)
L’organizzazione del sistema di governo dell’Italia ha subito un profondo cambiamento caratterizzato da un progressivo decentramento. A partire dalla creazione delle Regioni nel 1970, fino alla riforma del titolo V della Costituzione nel 2001, il governo centrale ha trasferito un numero di funzioni sempre maggiore ai governi locali e ha devoluto poteri e responsabilità alle Regioni. Di qui l’importanza della conoscenza della finanza degli enti decentrati per chi cerca impiego sia nell’amministrazione pubblica, sia in settori privati che abbiano a che fare con l’amministrazione pubblica e per chi intende occuparsi di problematiche sanitarie. Infatti poichè gli enti locali e regionali svolgono un ruolo rilevante in materia sanitaria una parte del corso si occuperà di analizzare il settore Sanitario. Le contraddizioni che emergono tra l’attribuzione alle Regioni della titolarità dell’assistenza sanitaria e l’imposizione di rigidi modelli organizzativi ed il mantenimento a livello centrale di una serie di interventi direttamente gestionali, saranno oggetto di approfondita analisi al fine di capire il rapporto tra Stato, Regioni ed Enti locali nell’organizzazione, nella gestione e nell’erogazione dei servizi sanitari.
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AUTERI MONICA
(programma)
Il corso \`e articolato in tre fasi, la prima economica, la seconda
istituzionale e la terza tematica. Nella prima fase si studiano gli effetti economici del federalismo fiscale, le forme, i casi in cui si hanno vantaggi in termini di controllo dei rappresentanti politici, le capacit\`a di ridistribuire reddito rispetto ad un sistema centralizzato, i rischi che pu\`o comportare in un sistema economico caratterizzato da squilibri regionali. Nella seconda fase si studia il processo di riforma dell{\textquoteright}ordinamento fiscale italiano fino alle pi\`u recenti riforme. Nella terza fase, si studia il settore Sanitario, oggetto, pi\`u di altri, di profonde riforme normative in una prospettiva federale\foreignlanguage{italian}{. L{\textquotesingle} avvio del federalismo fiscale e il riordino del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) costituiscono due innovazioni potenzialmente in grado di modifica re in modo sostanziale l{\textquoteright}assetto della finanza regionale. La sanit\`a, infatti, pu\`o essere considerata a pieno titolo il settore che ha operato da banco di prova del federalismo fiscale, in quanto essa ha attuato cambiamenti che vanno nella direzione del trasferimento delle responsabilit\`a a livelli di governo sub-centrali e della progressiva espansione del ruolo delle regioni. Partendo da queste considerazioni, in questa parte del corso verranno introdotti elementi di economia sanitaria \ e analizzata l{\textquoteright}evoluzione del sistema sanitario tra contenimento della spesa e modelli di funzionamento}.} |
8 | SECS-P/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||
21801873 -
ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO
(obiettivi)
L’analisi economica del diritto è un metodo interdisciplinare applicato per studiare i fondamenti logico-economici delle regole giuridiche e per valutare, anche su basi quantitative, i loro effetti. L’analisi economica può così aiutare a comprendere come le norme debbano essere redatte e interpretate per conseguire determinati obiettivi e come i comportamenti umani reagiscano agli incentivi e ai disincentivi introdotti da quelle norme.
A partire dall’inizio degli anni Sessanta del XX secolo, tutti gli istituti dell’economia di mercato sono stati rivisitati alla luce delle indicazioni offerte dall’analisi economica. Questa è così diventata parte integrante degli studi giuridici in materia di diritto civile e commerciale. Mentre l’affermazione nel campo del diritto privato è ormai incontestata, in altri settori, l’analisi economica costituisce un’ospite inattesa. La sua applicazione allo studio delle regole che disciplinano i comportamenti non di mercato, infatti, costituisce una radicale rottura con la tradizione scientifica di molte branche del diritto. In queste, le premesse teoriche da cui muove l’analisi economica sono a lungo sembrate lontane e il loro utilizzo, a cominciare dalla teoria dei prezzi, è parso ignorare quei limiti morali al mercato su cui implicitamente si fondano molte discipline giuridiche. Applicare l’analisi economica nel campo del diritto pubblico, costituzionale e amministrativo è ancora più complesso che in altri ambiti. Basti pensare alla difficoltà di utilizzare il criterio del calcolo economico quando si analizzano le condotte dei singoli e dei gruppi nella sfera pubblica, secondo un’antica tradizione ispirate esclusivamente a motivazioni ideali e altruistiche. Nonostante queste difficoltà, l’applicazione dell’analisi economica allo studio degli assetti istituzionali, del processo politico e dell’azione amministrativa è oggi il risultato del graduale convergere e della reciproca influenza di una pluralità di orientamenti scientifici che hanno dato sempre maggiore consistenza alla materia. Il corso è, in particolare, dedicato all’analisi economica del diritto amministrativo. In questa prospettiva, fornite le indicazioni di base sugli strumenti concettuali impiegati dall’analisi economica del diritto, saranno affrontati i seguenti argomenti: fondamenti e le dimensioni ottimali dello Stato, i rapporti tra fallimenti del mercato e intervento pubblico, i rischi di un opposto fallimento dello Stato, il ruolo della pubblica amministrazione nel contesto dell’azione collettiva, le logiche del comportamento burocratico, la delega di funzioni all’amministrazione, l’organizzazione industriale dell’amministrazione, gli strumenti di azione della pubblica amministrazione, le tecniche di regolazione dell’attività amministrativa, il funzionamento del sindacato giurisdizionale.
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DEL GATTO SVEVA
(programma)
Il corso è, in particolare, dedicato all’analisi economica del diritto amministrativo. In questa prospettiva, fornite le indicazioni di base sugli strumenti concettuali impiegati dall’analisi economica del diritto, saranno affrontati i seguenti argomenti: fondamenti e le dimensioni ottimali dello Stato, i rapporti tra fallimenti del mercato e intervento pubblico, i rischi di un opposto fallimento dello Stato, il ruolo della pubblica amministrazione nel contesto dell’azione collettiva, le logiche del comportamento burocratico, la delega di funzioni all’amministrazione, l’organizzazione industriale dell’amministrazione, gli strumenti di azione della pubblica amministrazione, le tecniche di regolazione dell’attività amministrativa, il funzionamento del sindacato giurisdizionale.
(testi)
G. Napolitano – M. Abrescia, Analisi economica del diritto pubblico, Bologna, il Mulino, 2009.
Sono, inoltre, obbligatorie le seguenti letture (scaricabili dai materiali didattici della pagina web): G. Napolitano, Diritto amministrativo e processo economico, in Dir. amm., 4, 2014. M. D’Alberti, Diritto pubblico dei mercati e analisi economica, in Associazione italiana dei professori di diritto amministrativo – AIPDA, Convegno Analisi economica e diritto amministrativo, Venezia 28-29 settembre 2006. M. Cafagno, La responsabilità della amministrazione pubblica, in Associazione italiana dei professori di diritto amministrativo – AIPDA, Convegno Analisi economica e diritto amministrativo, Venezia 28-29 settembre 2006. S. Rose-Ackerman, Public Choice, Public Law and Public Policy, Keynote address, First World Meeting of the Public Choice Society, Amsterdam, March 31, 2007, Yale University. S. Rose-Ackerman, The Economic Analysis of Public Law, European Journal of Law and Economics, 1:53--70 (1994). |
8 | IUS/09 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||
21801908 -
METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE
(obiettivi)
Il corso si propone di consentire allo studente di conoscere ed utilizzare gli strumenti quantitativi e statistici attraverso i quali viene normalmente svolta l’attività di valutazione delle politiche e dei servizi pubblici. Il rilievo del corso è direttamente correlato con l’importanza sempre maggiore che all’attività di valutazione della spesa pubblica viene attribuita in sede nazionale (esperienza dei Nuclei di valutazione) e in sede comunitaria (esperienza dei Fondi Strutturali).
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DE CASTRIS MARUSCA
(programma)
Il programma è diviso in due parti.
(testi)
Parte Prima Sezione 1 I concetti fondamentali della valutazione delle politiche pubbliche. Le relazioni tra input, output e outcome. Gli indicatori e le tecniche statistiche nelle diverse fasi della valutazione: ex ante, in itinere ed ex post. Sezione 2 La valutazione degli effetti delle politiche di aiuto agli investimenti: metodi sperimentali e non sperimentali. l’approccio controfattuale e i modelli utilizzati nei metodi non sperimentali. studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 3 Le politiche regionali e i Fondi Strutturali dell’Unione Europea. La valutazione delle politiche strutturali. Parte seconda Sezione 4 Il ruolo della PA nel sistema economico e la sua misurazione contabile attraverso il sistema europeo dei conti economici. Rappresentazione dei processi decisionali dell’attività corrente della PA. I concetti di: efficienza, produttività, economicità, efficacia, qualità e sostenibilità. Cenni su funzioni di produzione o di costo nella PA e sulla DEA. Studi di caso ed esemplificazioni. Sezione 5 La valutazione ex-ante dei progetti di investimento pubblici. Studi di fattibilità. Swot Analysis. Analisi costi-benefici. Analisi multicriteria. Metodi e casi esemplificativi. L’analisi di impatto della regolamentazione in Italia: strumentazione tecnica ed esperienza acquisita. Parte prima
Testi Sezione 1 (A): A1. A. Martini, M. Sisti, "A ciascuno il suo. Cinque modi di intendere la valutazione in ambito pubblico", Informaires, n.33, Dicembre 2007, pp. 1-9. (http://www.prova.org/contributi-metodologici) A3. M. De Castris, Le fonti statistiche per l’analisi e la valutazione delle politiche, Dispense didattiche, Roma, 2015. A5. European Commission (2013) EVALSED GUIDE: The resource for the evaluation of Socio-Economic Development. cap. 4 Choosing methods and techniques par. Acquiring and using data in evaluation; Creating Indicators and indicator systems pp. 81-88. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf Testi Sezione 2 E E1. A. Martini, M. Sisti (2009), Valutare il successo delle politiche pubbliche, Il Mulino, capp. VI, VII, IX, X, XI, XII. Lettura integrativa: E2. Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. Parte prima. (http://www.prova.org/contributi-metodologici/manualeFormez.pdf) Testi Sezione 3 C: C1 V. Pupo (2003) La valutazione delle politiche strutturali, Rubbettino.cap.3 (pp. 53-78). sostituire C2. F. Busillo, T. Muccigrosso, G. Pellegrini, O. Tarola, F. Terribile (2010) L’impatto della politica regionale sulla crescita delle regioni europee: un approccio basato sul regression discontinuity design. Collana UVAL-DPS, Analisi e studi, N.20. (http://www.dps.tesoro.it/documentazione/uval/materiali_uval/MUVAL_20_Politica_regionale_europea.pdf) Parte seconda Testi Sezione 4 (B): B1. E. Giovannini, R. Malizia, “La misurazione statistica dell’attività delle Amministrazioni pubbliche nell’UE”, Economia italiana, 2002, n. 2, (escluso par. 4), pp. 349-80. B2. F. Vidoli, Metodi di stima dell’efficienza produttiva e di costo. Rassegna delle principali tecniche di stima ed applicazioni in ambito pubblico. Dispense ad uso didattico, febbraio 2015. Testi Sezione 5 D: D1. Commissione Europea (2003) Guida all’analisi costi-benefici dei progetti di investimento, Bruxelles. capp. 1, 2. (http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/guides/cost/guide02_it.pdf). D3. C. Mazziotta(2011), “La strumentazione quantitativa per l’analisi di impatto della regolazione. Questioni di metodo e applicazioni”, in M. De Benedetto (a cura di), Spiagge in cerca di regole, Collana Arel, Il Mulino, Bologna. D4. European Commission (2013) Evalsed Sourcebook: Method and Techniques cap.11 Multi-criteria Analysis 129-136; cap. 15 Swot Analysis pp.161-164. http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/guide/guide_evalsed.pdf D5. C. Mazziotta (2011), Cenni introduttivi sull’analisi multicriteri, Dispense ad uso didattico, Roma. Integrazione per il programma da 9 CFU, a scelta: M. Sisti (2006) Gli effetti della legge 27/93 della Regione Toscana sull’imprenditoria giovanile, di pp.199-226 in Formez (2006) Valutare gli effetti delle politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano. Collana Materiali, Roma. (http://www.prova.org/contributi-metodologici/manualeFormez.pdf) N.B. Le dispense integrative sono disponibili presso la copisteria 4Appunti, via Chiabrera, 174, tel. 06.59605579. |
8 | SECS-S/03 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||
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21801994 -
STORIA E TEORIE DELL'INTERVENTO PUBBLICO NELL'ECONOMIA
(obiettivi)
Il corso si pone l'obiettivo di tracciare l'evoluzione del rapporto fra pubblici poteri e mercati nella storia del pensiero economico, evidenziando sia gli elementi di contesto culturale, economico e politico che li hanno fatti modificare, sia quelli più squisitamente teorici.
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7 | SECS-P/04 | 56 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||
21801525 -
PROVA FINALE (LAUREA MAGISTRALE)
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20 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
21810002 -
ALTRE ATTIVITA' FORMATIVE DA 2 CFU
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2 | 16 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
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21801872 -
ANALISI DELLE POLITICHE PUBBLICHE
(obiettivi)
Alla fine del corso gli studenti dovranno avere una buona conoscenza degli argomenti trattati nelle lezioni ed essere capaci non solo di individuare le principali teorie, gli attori, le istituzioni, gli strumenti di policy e le differenti fasi della produzione delle politiche pubbliche, ma anche di valutare criticamente i processi di policy making e l’evoluzione delle politiche derivante dall’impatto di fattori interni e internazionali.
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GERMANO LUCA GIUSEPPE
(programma)
La produzione delle politiche pubbliche è una delle funzioni basilari di ciascun sistema politico, essa riguarda l’elaborazione delle soluzioni da parte dei decisori pubblici ai problemi che si generano all’interno della società. L’analisi delle politiche pubbliche è una specifica prospettiva di studio all’interno della scienza politica che il corso intende introdurre. L’obiettivo specifico è di fornire gli strumenti concettuali per comprendere e analizzare il processo di policy.
(testi)
Le lezioni si articoleranno in due parti: la prima generale e la seconda di applicazione empirica. Nella prima parte saranno introdotti i concetti fondamentali della disciplina, si darà un quadro delle definizioni di «politica pubblica» e si delineeranno i vari approcci allo studio delle politiche pubbliche. Saranno poi presentate le principali tipologie delle politiche, per poi passare agli attori che partecipano alla loro produzione, quindi allo studio specifico delle singole fasi che danno luogo al processo di policy making: agenda setting, formulazione, decisione, implementazione, valutazione. Verranno infine discussi gli stili nazionali di policy making e l’influenza dei fattori internazionali su di essi. La seconda parte, data l’oggettiva rilevanza del settore automobilistico in italia, sarà dedicata all’analisi delle policies governative riguardanti l’industria autoveicolistica. Particolare attenzione sarà posta all’interazione fra attori pubblici e privati nella definizione delle politiche concernenti l’industria automobilistica e si mostrerà (anche attraverso la comparazione con l’esperienza degli altri principali paesi occidentali) come l’incidenza di fattori interni e internazionali abbia contribuito all’evoluzione dello stile di policy italiano nel settore auto. Metodi didattici Alle tradizionali lezioni frontali saranno affiancati seminari di analisi su casi empirici, tenuti da esperti della tematica oggetto del seminario. Il calendario degli incontri sarà comunicato durante le lezioni. Modalità di verifica dell’apprendimento Per gli studenti frequentanti almeno l'80% delle lezioni è prevista una verifica scritta sui primi due testi indicati. Gli studenti non frequentanti, invece, dovranno portare all’orale i tre testi indicati. Testi di riferimento – Howlett M. e Ramesh M, Come studiare le politiche pubbliche, Bologna, Il Mulino, 2003. – Germano L., Governo e grandi imprese. La Fiat da azienda protetta a global player, Bologna, Il Mulino, 2009. – Germano L., Fiat, ancora un interesse privilegiato? L’evoluzione delle politiche governative per il settore auto, in «Rivista Italiana di Politiche Pubbliche», n. 2, 2011, pp.275-310. OPPURE, IN ALTERNATIVA AL PRECEDENTE ARTICOLO: – Germano L., Fiat Goes It Alone: The Italian Car Industry, The Government, and the Crisis of 200s, in «South European Society and Politics», Vol. 17 N.1, 2012 PP. 65-86. DOI: 10.1080/13608746.2011.647467. – Howlett M. e Ramesh M, Come studiare le politiche pubbliche, Bologna, Il Mulino, 2003.
– Germano L., Governo e grandi imprese. La Fiat da azienda protetta a global player, Bologna, Il Mulino, 2009. – Germano L., Fiat, ancora un interesse privilegiato? L’evoluzione delle politiche governative per il settore auto, in «Rivista Italiana di Politiche Pubbliche», n. 2, 2011, pp.275-310. OPPURE, IN ALTERNATIVA AL PRECEDENTE ARTICOLO: – Germano L., Fiat Goes It Alone: The Italian Car Industry, The Government, and the Crisis of 2000s, in «South European Society and Politics», Vol. 17 N.1, 2012 PP. 65-86. DOI: 10.1080/13608746.2011.647467. |
8 | SPS/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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