Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico MATERIA A SCELTA - (visualizza)
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20101005 -
DIRITTO CANONICO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE UNA CONOSCENZA DI BASE DEL DIRITTO CANONICO QUALE ORDINAMENTO SUI GENERIS, IL CUI STUDIO PUÒ SERVIRE AD INTEGRARE LA COMUNE FORMAZIONE GIURIDICA DA UNA TRIPLICE PROSPETTIVA: 1) STORICA, PERCHÉ SUL DIRITTO CANONICO SI SONO FONDATI MOLTEPLICI ISTITUTI DEGLI ORDINAMENTI OCCIDENTALI («COMMON LAW» E «CIVIL LAW»); 2) COMPARATIVA, PERCHÉ IL DIRITTO CANONICO SI CONTRADDISTINGUE PER LA SPECIFICITÀ DI TALUNI PRINCIPI E ISTITUTI CHE NON SI RITROVANO IN ALTRI ORDINAMENTI SECOLARI O SACRALI; 3) CULTURALE, PERCHÉ LA NATURA, LA FINALITÀ E LE NOTE DISTINTIVE DEL DIRITTO CANONICO POSSONO SERVIRE PER CORREGGERE, INTEGRARE E ARRICCHIRE LA COMUNE SENSIBILITÀ E FORMAZIONE GIURIDICA IN CHIAVE EUROPEA.
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IUS/11
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101006 -
ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO
(obiettivi)
ACQUISIZIONE DELLA CAPACITÀ DI INTERPRETARE LE DIVERSE FONTI DI PRODUZIONE DEL DIRITTO ROMANO, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA TECNICA DI ANALISI DEI TESTI GIURIDICI ED AL RAPPORTO FRA LE SOLUZIONI DEI GIURISTI ROMANI E L’EVOLUZIONE DEL DIRITTO.
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IUS/18
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101010 -
ANGLO-AMERICAN COMPANY LAW(DIRITTO COMMERCIALE ANGLOAMERICANO)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
PER DARE UNA CONOSCENZA DI BASE DELLE FONTI DEL REGOLAMENTO IN MATERIA DI AZIENDA E DIRITTO SOCIETARIO. - DI FORNIRE COMPETENZE IN DIRITTO ED ECONOMIA APPLICATI AL DIRITTO SOCIETARIO. - FORNIRE STRUMENTI PRATICI PER EFFETTUARE RICERCHE LAVORO DI RICERCA IN DIRITTO SOCIETARIO DEGLI STATI UNITI. - COMPRENDERE I MECCANISMI DECISIONALI PROCESSO IN IMPRESE, SOPRATTUTTO CORPORATE LARGAMENTE DIFFUSA. - CAPIRE CHE TIPO DI PROTEZIONE VIENE ASSICURATO ALLE SOGGETTI DIVERSI NELLA ZONA CORPORATE. - FORNIRE UNA PROSPETTIVA COMPARATIVA DI DIRITTO DELLE SOCIETÀ USA E NELL'UE.
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IUS/04
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101023 -
SOCIOLOGIA DEL DIRITTO
(obiettivi)
FORNIRE STRUMENTI DI ANALISI DEL FUNZIONAMENTO DI ALCUNI SOTTOSISTEMI GIURIDICI (ES. SISTEMA GIUDIZIARIO, PRODUZIONE LEGISLATIVA, MEDIAZIONE DEI CONFLITTI ECC
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IUS/20
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101030 -
DIRITTO PARLAMENTARE
(obiettivi)
IL CORSO È FINALIZZATO ALLA CONOSCENZA DELLE NORME CHE REGOLANO ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE ASSEMBLEE POLITICHE RAPPRESENTATIVE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PARLAMENTI NAZIONALI. SI APPROFONDIRÀ LA NASCITA DEL DIRITTO PARLAMENTARE, LE SUE FONTI, LA STRUTTURA, L’ORGANIZZAZIONE E LE FUNZIONI DELLE CAMERE
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IUS/08
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101038 -
DIRITTO INDUSTRIALE
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE OFFRIRE UN'APPROFONDITA CONOSCENZA DELLE TEMATICHE AFFERENTI ALLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE E AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA
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IUS/04
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101056 -
DIRITTO PENALE COMMERCIALE
(obiettivi)
IL CORSO È ORIENTATO ALL’ESAME DEI RAPPORTI TRA PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO PENALE E LEGISLAZIONE COMPLEMENTARE, CON PECULIARE RIFERIMENTO ALLA MATERIA SOCIETARIA E FALLIMENTARE. PARTICOLARE ATTENZIONE SARÀ PRESTATA ALL’ANALISI DELLE RECENTI RIFORME LEGISLATIVE DEL 2002, 2005 E 2006. ALLE MODERNE TECNICHE DI INCRIMINAZIONE, SOLLECITATE PURE DALLE INIZIATIVE DELLE ISTITUZIONI COMUNITARIE, VERRÀ DATO AMPIO RISALTO ALL’INTERNO DEL CORSO. IL CORSO SI PROPONE, ALTRESÌ, DI FORNIRE APPROFONDITI STRUMENTI TECNICI PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL GIURISTA DI IMPRESA.
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IUS/17
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101057 -
DIRITTO DI FAMIGLIA ITALIANO E COMPARATO
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE L’OBIETTIVO DI APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DEGLI ISTITUTI DEL DIRITTO DI FAMIGLIA E DEL DIRITTO DELLE SUCCESSIONI, ANALIZZATI ALLA LUCE DEI PIÙ RECENTI ORIENTAMENTI DELLA GIURISPRUDENZA E DEI PIÙ ATTUALI CONTRIBUTI DELLA DOTTRINA. NELL’INSEGNAMENTO DELLA MATERIA SI FARÀ RICORSO ALLA COMPARAZIONE GIURIDICA NELLA PROSPETTIVA DI FAVORIRE UN CONFRONTO CON I SISTEMI GIURIDICI FAMILIARI E SUCCESSORI DI ORDINAMENTI STRANIERI E DI VERIFICARE L’INCIDENZA DEL DIRITTO EUROPEO IN QUESTO SETTORE DEL DIRITTO PRIVATO
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IUS/01
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101123 -
DIRITTO FALLIMENTARE
(obiettivi)
STUDIARE LE CRISI DI IMPRESA ED I SISTEMI GIURIDICI PER LA LORO COMPOSIZIONE, NONCHÉ LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE CONCORSUALI E LA FUNZIONE DEI PROFESSIONISTI NELLA GESTIONE DI ESSE”.
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IUS/04
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101126 -
INTERNATIONAL BUSINESS CONTRACTS(DIRITTO DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
DIRITTO DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI, OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: ALLA FINE DEL CORSO, GLI STUDENTI SARANNO IN GRADO DI: - COMPRENDERE GLI ELEMENTI BASE DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI, TRA CUI LA DOTTRINA E MATERIALI CONTRATTUALISTICI, TESTI DEGLI ACCORDI STESSI, DECISIONI DI TRIBUNALI E DI COLLEGI ARBITRALI, ECC. - CONOSCERE I CONCETTI E LA TERMINOLOGIA SPECIFICI RELATIVI AI CONTRATTI INTERNAZIONALI. - RICONOSCERE LE ISTITUZIONI, LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI E LE DOTTRINE CHE INFLUENZANO E DETERMINANO IL CONTESTO STRUTTURALE IN CUI LA LEGGE OPERA. - IDENTIFICARE I PROBLEMI LEGALI LEGATI A REALI E/O IPOTETICI (C.D. "MOOT COURT") CASI GIUDIZIARI E ARBITRALI, ED ESSERE IN GRADO DI ARGOMENTARLI. - COMUNICARE SIA IN FORMA VERBALE CHE SCRITTA IN LINGUA INGLESE. - AVERE FAMILIARITÀ CON I DOCUMENTI DI BASE RELATIVI AI CONTRATTI INTERNAZIONALI DA CUI ACQUISIRE LE COMPETENZE GIURIDICHE IN LINGUA INGLESE. - AVERE PADRONANZA DEGLI STRUMENTI DI RICERCA E DEI MATERIALI AL FINE DI APPROFONDIRE LA MATERIA.
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IUS/02
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101127 -
DIRITTO DELL'INFORMATICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE NOZIONI GIURIDICHE PER CONSENTIRE AGLI STUDENTI DI ACQUISIRE E COMPRENDERE LE REGOLE GIURIDICHE SOTTESE AI FENOMENI DERIVANTI DALLA DIFFUSIONE DELL’INFORMATICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE, I PRINCIPI GENERALI E LE DISCIPLINE SPECIALISTICHE DI SETTORE.
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IUS/09
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101131 -
DIRITTO PUBBLICO ROMANO
(obiettivi)
I PRINCIPALI OBIETTIVI DEL CORSO SONO L’ACQUISIZIONE DELLE CONOSCENZE FONDAMENTALI DEL DIRITTO PUBBLICO ROMANO, GUARDANDO AGLI ORDINAMENTI GIURIDICI MODERNI E CONTEMPORANEI.
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IUS/18
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101137 -
EUROPEAN JUDICIAL SYSTEM(GIUSTIZIA EUROPEA)
(obiettivi)
COURSE LEARNING OBJECTIVES: - TO FAMILIARIZE PARTICIPANTS WITH THE EU JUDICIAL SYSTEM AND THE LINK BETWEEN THE PROCEDURAL AUTHORITY OF THE MEMBER STATES AND THE REQUIREMENT OF AN EFFECTIVE JUDICIAL PROTECTION OF INDIVIDUAL RIGHTS ARISING FROM EU LAW. - TO UNDERSTAND THE IMPACT OF EU LAW ON DOMESTIC LEGAL ORDERS OF THE MEMBER STATES. - TO GIVE INSIGHTS INTO THE LEADING CASES OF THE ECJ. - TO PROVIDE THE TOOLS WHEREBY STUDENTS SHOULD BE ABLE TO IDENTIFY RELEVANT ISSUES OF EU LAW. - TO DEVELOP CRITICAL SKILLS IN THE ANALYSIS AND INTERPRETATION OF THE EU LEGAL ORDER. - TO DEVELOP THE ABILITY TO PRESENT A TOPIC TO A QUALIFIED AUDIENCE AND TO DISCUSS PRESENTATIONS.
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IUS/14
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101144 -
DIRITTO DELL'AMBIENTE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI APPROFONDIRE LA VALENZA GIURIDICA DELLA TEMATICA AMBIENTALE. ATTRAVERSO LO STUDIO DEI PRINCIPI NAZIONALI E COMUNITARI CHE INFORMANO UNA MATERIA COSÌ VASTA SI INTENDE PORRE LE BASI PER COMPRENDERE SUCCESSIVAMENTE NELLO SPECIFICO LE DIVERSE NORMATIVE DI SETTORE. L’OBIETTIVO SARÀ PERTANTO QUELLO DI CONOSCENZA DELLE VARIE FORME DI TUTELA DEI VALORI AMBIENTALI E DELLE INTERRELAZIONI TRA QUESTI E LE NECESSITÀ DI SVILUPPO DEL SETTORE ECONOMICO E PRODUTTIVO.
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IUS/03
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101155 -
DIRITTO CINESE
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE AVVIARE GLI STUDENTI AD UN APPROCCIO, IL PIÙ POSSIBILE METODICO ED INCISIVO, AL CONTEMPORANEO ORDINAMENTO GIURIDICO DELLA R.P.C., OFFRENDO LORO L’OPPORTUNITÀ DI CONOSCERE E DI VALUTARE LA POSSIBILITÀ, I MEZZI, I FINI DI UNA CIVILTÀ CHE, ANCHE SOTTO QUESTO ASPETTO, È POI NON COSÌ LONTANA ED IRRAGGIUNGIBILE.
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IUS/02
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101156 -
DROIT FRANÇAIS DES OBLIGATIONS ET DES CONTRATS(DIRITTO FRANCESE DELLE OBBLIGAZIONI E DEI CONTRATTI)
(obiettivi)
L’ACQUISITION DE CONNAISSANCES INSTITUTIONNELLES DU DROIT FRANÇAIS DES OBLIGATIONS ET DES CONTRATS ET AU ARA TEMPS, COMME TOUTE ACTIVITÉ DIDACTIQUE ET L’EXAMEN FINAL SERONT EN LANGUE FRANÇAISE, LE PERFECTIONNEMENT DES CAPACITÉS LINGUISTIQUES AUSSI AU NIVEAU DU LANGAGE JURIDIQUE
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IUS/02
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101158 -
INTERNATIONAL HUMANITARIAN LAW(DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
THE AIM OF THE COURSE IS TO PROVIDE AN ADVANCED KNOWLEDGE OF THE IHL SYSTEM, TO PROVIDE A REASONABLE KNOWLEDGE OF CONTEMPORARY PROBLEMS CONCERNING THE APPLICABILITY OF IHL; TO DEVELOP THE TOOLS WHEREBY STUDENTS MAY IDENTIFY RELEVANT ISSUES OF IHL ANALYSING AND RESEARCHING THEM; TO DEVELOP CRITICAL SKILLS OF ANALYSIS AND INTERPRETATION IN RELATION TO CONTEMPORARY PRACTICE
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IUS/13
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101274 -
DIRITTO PROCESSUALE COSTITUZIONALE
(obiettivi)
IL CORSO SARÀ IN LARGA PARTE DEDICATO AL CONCRETO ATTEGGIARSI DEGLI ISTITUTI CHE SOSTANZIANO IL NOSTRO MODELLO DI GIUSTIZIA COSTITUZIONALE. SARANNO ALTRESÌ ESAMINATI ALCUNI SIGNIFICATIVI “CASI” GIURISPRUDENZIALI, CON LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI STUDENTI. I FREQUENTANTI POTRANNO ASSISTERE AD UNA UDIENZA PUBBLICA DELLA CORTE COSTITUZIONALE. GLI ARGOMENTI CHE COMPONGONO IL PROGRAMMA SONO I SEGUENTI: LE ORIGINI DELLA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE – ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE – IL GIUDIZIO DI COSTITUZIONALITÀ DELLE LEGGI: LA VIA INCIDENTALE E LA VIA PRINCIPALE – I CONFLITTI COSTITUZIONALI –IL GIUDIZIO DI AMMISSIBILITÀ DEL REFERENDUM ABROGATIVO – LA GIUSTIZIA PENALE COSTITUZIONALE – LA CORTE COSTITUZIONALE NELL’EQUILIBRIO DEI POTERI – LA CORTE COSTITUZIONALE E LE CORTI D’EUROPA.
PER FREQUENTANTI A) F. MODUGNO, LA RAGIONEVOLEZZA NELLA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE, EDITORIALE SCIENTIFICA, NAPOLI, 2008. B)DISPENSE A CURA DEL DOCENTE
PER I NON FREQUENTANTI ZAGREBELSKY G. – MARCENÒ V., GIUSTIZIA COSTITUZIONALE, BOLOGNA, IL MULINO, 2012.
PROGRAMMA PER 3 CREDITI (IDONEITÀ) IL GIUDIZIO DI COSTITUZIONALITÀ DELLE LEGGI (LA VIA INCIDENTALE E LA VIA PRINCIPALE): PARTE II DEL LIBRO DI ZAGREBELSKY G. – MARCENÒ V., GIUSTIZIA COSTITUZIONALE, BOLOGNA, IL MULINO, 2012 (DA PAG. 193 A PAG. 418).
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IUS/08
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201315 -
MATEMATICA GENERALE
(obiettivi)
IL CORSO È FINALIZZATO ALL'ACQUISIZIONE DEL METODO MATEMATICO COME STRUMENTO DI INDAGINE FONDAMENTALE PER LE DISCIPLINE ECONOMICHE E AZIENDALI. GLI ARGOMENTI TRATTATI COSTITUISCONO IL BAGAGLIO DI BASE NECESSARIO PER AFFRONTARE I PIÙ SEMPLICI PROBLEMI QUANTITATIVI CHE SI PONGONO IN AMBITO ECONOMICO ED AZIENDALE.
Canale: AC
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CIURLIA PIERANGELO
( programma)
LOGICA PROPOSIZIONALE ED INSIEMISTICA. PROPOSIZIONI, OPERAZIONI CON LE PROPOSIZIONI, INSIEMI, OPERAZIONI CON GLI INSIEMI ED APPLICAZIONI. INSIEMI NUMERICI. NUMERI INTERI, RELATIVI, RAZIONALI, REALI; INSIEMI NUMERICI LIMITATI; INTERVALLI, INTORNI, PUNTI DI ACCUMULAZIONE IN R. SOMMATORIA E PRODUTTORIA. SOMME PARTICOLARI E PROPRIETÀ. FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE. FUNZIONI INIETTIVE, SURIETTIVE, PARI E DISPARI, FUNZIONI ELEMENTARI, FUNZIONI COMPOSTE, FUNZIONI INVERTIBILI, GRAFICI DEDUCIBILI DA QUELLI NOTI; LIMITI, TEOREMI DI UNICITÀ DEL LIMITE, TEOREMI DELLA PERMANENZA DEL SEGNO, TEOREMA DEL CONFRONTO; CONTINUITÀ, TEOREMA DI WEIERSTRASS, TEOREMA DEGLI ZERI E DI DARBOUX; INFINITESIMI, INFINITI, ORDINE, TEOREMI DI CANCELLAZIONE. CALCOLO DIFFERENZIALE. RAPPORTO INCREMENTALE, DERIVATA, TEOREMA SU DERIVABILITÀ E CONTINUITÀ, REGOLE DI DERIVAZIONE, DERIVAZIONE FUNZIONI COMPOSTE E FUNZIONI INVERSE, DIFFERENZIALE, DERIVATE DI ORDINE SUPERIORE, APPROSSIMAZIONE CON POLINOMI DI TAYLOR E DI MC LAURIN. STUDIO DI FUNZIONI. MASSIMI E MINIMI RELATIVI, TEOREMA DI FERMAT, TEOREMA DI ROLLE, TEOREMA DI LAGRANGE E COROLLARI, TEOREMA DI DE L'HOSPITAL, FUNZIONI CONCAVE E CONVESSE. CALCOLO INTEGRALE. FUNZIONI PRIMITIVE E INTEGRALE INDEFINITO, INTEGRAZIONE PER PARTI E PER SOSTITUZIONE, INTEGRALE DEFINITO: PROPRIETÀ, TEOREMA DELLA MEDIA, TEOREMA DI TORRICELLI BARROW E COROLLARIO. ALGEBRA LINEARE. VETTORI, SPAZI VETTORIALI, VETTORI LINEARMENTE DIPENDENTI E NON, BASI, MATRICI, OPERAZIONI CON LE MATRICI, DETERMINANTE, RANGO, MATRICE INVERSA, SISTEMI DI EQUAZIONI LINEARI, TEOREMA DI CRAMER E DI ROUCHÈ-CAPELLI, SISTEMI PARAMETRICI, RISOLUZIONE MEDIANTE IL METODO DI RIDUZIONE DI GAUSS.
( testi)
DISPENSE DISTRIBUITE DAL DOCENTE
Canale: DK
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CENCI MARISA
( programma)
Logica proposizionale ed insiemistica: Proposizioni. Operazioni logiche con le proposizioni. Implicazione logica. Insiemi. Operazioni con gli insiemi. Prodotto cartesiano. Numeri e insiemi numerici: Numeri naturali. Numeri interi o relativi. Numeri razionali. Radice di 2 non appartiene a Q(c.d.). Numeri reali e rappresentazione sulla retta. Insiemi limitati e non limitati. Estremo superiore ed inferiore di insiemi di numeri razionali e reali. Intervalli e intorni. Punti interni, isolati ,di frontiera e di accumulazione. Sommatoria e produttoria: Definizione di sommatoria. Somme particolari. Somma dei primi n naturali., somma dei primi n termini di una progressione geometrica, proprietà della sommatoria. Fattoriale. Funzioni reali di una variabile reale Generalità: Funzioni reali di variabile reale. Il piano cartesiano e il grafico di una funzione. Funzioni iniettive e suriettive e grafico. Funzioni pari e dispari. Crescenza e decrescenza e funzioni monotone in un intervallo. Funzione composta. Funzione inversa, monotonia e invertibilità, grafico della funzione inversa. Funzioni elementari. Funzioni a più leggi. Operazioni sui grafici. Ricerca del dominio di una funzione. Successioni e serie numeriche: Successioni convergenti, divergenti e monotone, teorema sulle successioni monotone (c.d.), calcolo di limiti per successioni, serie numeriche: condizione necessaria per la convergenza di una serie (c.d.), criterio di Cauchy, serie geometrica, serie di Mengoli, serie armonica e armonica generalizzata. Limiti per funzioni reali di variabile reale: Definizione di limite al finito e all’infinito. Limite destro e limite sinistro. Asintoti verticali e orizzontali. Verifiche di limiti. Teorema di unicità del limite (c.d.). Teorema di permanenza del segno in forma diretta e inversa (c.d.). Teorema del confronto. Operazioni con i limiti .Forme indeterminate. Limiti notevoli. Infinitesimi e infiniti.: Definizione di infinitesimo e infinito. Confronto fra infinitesimi e fra infiniti. Ordine di infinitesimo ed infinito. Teoremi di cancellazione (c.d.). Propagazione dell’ordine. Continuità e discontinuità: Definizione di continuità in un punto. Continuità in un intervallo. Classificazione dei punti di discontinuità. Continuità delle funzioni razionali. Continuità dell’inversa. Continuità delle funzioni composte. Teorema degli zeri (c.d) ,Teorema di Weierstrass. Teorema di Darboux (c.d.). Calcolo differenziale: Rapporto incrementale. Derivata di una funzione in un punto. Significato geometrico. Derivabilità e continuità (c.d.). Punti di non derivabilità. Funzione derivata e derivate di ordine successivo. Derivate delle funzioni elementari. Regole di derivazione. Derivata di funzioni composte. Differenziale e suo significato geometrico. Teorema sul resto di primo ordine (c.d.). Teorema di De L’Hospital e applicazione alle varie forme indeterminate. Polinomio di Taylor e di Mc Laurin.. Massimi e minimi locali. Teorema di Fermat (c.d.). Punti stazionari Teorema di Rolle (c.d.). Teorema di Lagrange (c.d.). Corollari al teorema di Lagrange (c.d.). Concavità e convessità globale e in un punto. Relazione fra la derivata seconda e la concavità (c.d.). Punti di flesso. Condizioni sufficienti di ordine n per l’esistenza di massimi e minimi relativi o flessi (c.d). Grafico della funzione: Rappresentazione del grafico di una funzione sul piano cartesiano. Calcolo integrale Funzioni primitive. Integrale indefinito. Caratterizzazione dell’insieme delle primitive (c.d.). Proprietà dell’integrale indefinito. Integrali indefiniti immediati. Integrazione per parti (c.d). Integrazione per sostituzione. Somme integrali e integrale definito. Proprietà dell’integrale definito. Funzione integrale. Teorema della media (c.d.). Teorema di Torricelli-Barrow o teorema fondamentale del calcolo integrale (c.d.). Corollario al teorema di Torricelli-Barrow: i (c.d.). Integrazione definita. Definizione di integrali impropri. Algebra lineare Vettori e spazi vettoriali. Rappresentazione geometrica dei vettori. Prodotto di un vettore per uno scalare. Somma di vettori. Combinazione lineare di vettori. Vettori linearmente dipendenti e indipendenti. Matrici. Operazioni con le matrici. Prodotto righe per colonne. Matrici particolari. Matrice trasposta .Determinante di una matrice. Proprietà del determinante. Matrice inversa. unicità della matrice inversa (c.d.) e condizione necessaria e sufficiente per l’esistenza della matrice inversa (c.d). Caratteristica o rango di una matrice. Sistemi di equazioni lineari. Teorema di Cramer. Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi omogenei. Sistemi parametrici.
( testi)
Testo disponibile online: http://disa.uniroma3.it/didattica/lauree-triennali/matematica-generale-n-o-ii-canale-d-k ,e-o/
Canale: LP
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CORRADINI MASSIMILIANO
( programma)
Funzioni di una variabile. Proprietà delle funzioni. Calcolo differenziale. Ottimizzazione di funzioni di una variabile. Integrazione. Algebra dei vettori e delle matrici. Sistemi di equazioni lineari.
( testi)
DISPENSE DISTRIBUITE DAL DOCENTE
Canale: QZ
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CENCI MARISA
( programma)
LOGICA PROPOSIZIONALE ED INSIEMISTICA: PROPOSIZIONI, OPERAZIONI CON LE PROPOSIZIONI, INSIEMI, OPERAZIONI CON GLI INSIEMI ED APPLICAZIONI. INSIEMI NUMERICI: NUMERI INTERI, RELATIVI, RAZIONALI, REALI; INSIEMI NUMERICI LIMITATI; INTERVALLI, INTORNI, PUNTI DI ACCUMULAZIONE IN R. SOMMATORIA E PRODUTTORIA SOMME PARTICOLARI E PROPRIETÀ. CENNI ALLE SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE: FUNZIONI INIETTIVE, SURIETTIVE, PARI E DISPARI, FUNZIONI ELEMENTARI, FUNZIONI COMPOSTE, FUNZIONI INVERTIBILI, GRAFICI DEDUCIBILI DA QUELLI NOTI; LIMITI, TEOREMI DI UNICITÀ DEL LIMITE, TEOREMI DELLA PERMANENZA DEL SEGNO, TEOREMA DEL CONFRONTO; CONTINUITÀ, TEOREMA DEGLI ZERI, TEOREMA DI WEIERSTRASS E DI DARBOUX; INFINITESIMI, INFINITI, ORDINE, TEOREMI DI CANCELLAZIONE. CALCOLO DIFFERENZIALE: RAPPORTO INCREMENTALE, DERIVATA, TEOREMA SU DERIVABILITÀ E CONTINUITÀ, REGOLE DI DERIVAZIONE, DERIVAZIONE FUNZIONI COMPOSTE E FUNZIONI INVERSE, DIFFERENZIALE, DERIVATE DI ORDINE SUPERIORE, APPROSSIMAZIONE CON POLINOMI DI TAYLOR E DI MC LAURIN. STUDIO DI FUNZIONI: MASSIMI E MINIMI RELATIVI, TEOREMA DI FERMAT, TEOREMA DI ROLLE, TEOREMA DI LAGRANGE E COROLLARI, TEOREMA DI DE L’HOSPITAL, FUNZIONI CONCAVE E CONVESSE. CALCOLO INTEGRALE: FUNZIONI PRIMITIVE E INTEGRALE INDEFINITO, INTEGRAZIONE PER PARTI E PER SOSTITUZIONE, INTEGRALE DEFINITO: PROPRIETÀ, TEOREMA DELLA MEDIA, TEOREMA DI TORRICELLI BARROW E COROLLARIO. ALGEBRA LINEARE: VETTORI, SPAZI VETTORIALI, VETTORI LINEARMENTE DIPENDENTI E NON, BASI, MATRICI, OPERAZIONI CON LE MATRICI, DETERMINANTE, RANGO, MATRICE INVERSA, SISTEMI DI EQUAZIONI LINEARI, TEOREMA DI CRAMER E DI ROUCHÈ-CAPELLI, SISTEMI PARAMETRICI, RISOLUZIONE MEDIANTE IL METODO DI RIDUZIONE DI GAUSS.
( testi)
Testo disponibile online: http://disa.uniroma3.it/didattica/lauree-triennali/matematica-generale-n-o-ii-canale-d-k ,e-o/
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7
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SECS-P/03
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801557 -
STATISTICA ECONOMICA
(obiettivi)
LA STATISTICA ECONOMICA È UNA DISCIPLINA SCIENTIFICA PER LO STUDIO DEI FENOMENI ECONOMICI CON METODI STATISTICI. LO SCOPO È QUELLO DI OFFRIRE A TUTTI I SOGGETTI CHE DEBBONO PRENDERE DECISIONI ECONOMICHE UN QUADRO INTEGRATO E COERENTE DI CONOSCENZE E DI ANALISI STATISTICO-QUANTITATIVE SUI FENOMENI ECONOMICI COLLETTIVI. OBIETTIVO GENERALE DEL CORSO È DI FORNIRE ALLO STUDENTE GLI STRUMENTI CONCETTUALI E ANALITICI PER COMPRENDERE E MISURARE I FENOMENI ECONOMICI COLLETTIVI. OBIETTIVI SPECIFICI POSSONO ESSERE CONSIDERATI I SEGUENTI: I) STUDIARE PROBLEMI E METODI PER LA MISURAZIONE DELLE OPERAZIONI POSTE IN ESSERE DAI SOGGETTI ECONOMICI COLLETTIVI; II) FORNIRE ALCUNI STRUMENTI ESSENZIALI PER LO STUDIO DELLA DINAMICA ECONOMICA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO; III) INTRODURRE ALL’ANALISI QUANTITATIVA DI ALCUNI RILEVANTI FENOMENI ECONOMICI ATTRAVERSO MODELLI AGGREGATI E DISAGGREGATI.
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Erogato presso
21801557 STATISTICA ECONOMICA in SCIENZE POLITICHE PER IL GOVERNO E L'AMMINISTRAZIONE (DM270) L-36 N0 DE CASTRIS MARUSCA
( programma)
Parte prima. Il sistema europeo dei conti economici (SEC). Operatori, operazioni e aggregati economici. Contabilità aggregata (conti delle operazioni correnti, conti dell’accumulazione, conti patrimoniali) e disaggregata (la tavola input-output come schema di riferimento contabile). La rilevazione statistica dei fattori della produzione (capitale e lavoro). I Numeri Indici: metodi di costruzione e proprietà, NI della produzione, dei prezzi, per i confronti internazionali.
Parte seconda. Analisi territoriale dei fenomeni economico-produttivi: indici di localizzazione, concentrazione, specializzazione, Shift and Share Analysis. Misure della produzione e della produttività. La relazione funzionale tra consumo e reddito: problemi di stima e di specificazione. Definizioni e misure della povertà. Il modello leonteviano delle interdipendenze strutturali. Attivazione diretta e indiretta.
( testi)
Parte prima. Vincenzo SIESTO, La contabilità nazionale italiana. Il sistema dei conti del 2000, Il Mulino, Bologna, 2003: capitoli I, II e IV; Renato GUARINI e Franco TASSINARI, Statistica Economica, Il Mulino, Bologna, 2000: cap. 4, §§ 1 e 2; cap. 1 §§1 e 2 (tranne § 2.5), 3, 4, 5.1, 5.2, 5.3 (escluso indice di Geary e Khamis).
Dispense integrative relative alla parte prima:
Schemi e appunti di contabilità nazionale secondo il nuovo sistema europeo – SEC95, a cura di Mazziotta C., Di Palma F., De Castris M., 2006. “La rilevazione dello stock di capitale” a cura di Mazziotta C., Magazzino C., 2005. “Il fattore lavoro: concetti, definizioni e metodi”, a cura di De Castris M., 2007. “I coefficienti tecnici nella tavola input-output”, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007. Esercizi e soluzioni relativi alla parte prima, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007 (facoltativo).
Parte seconda. Renato GUARINI e Franco TASSINARI, Statistica Economica, Il Mulino, Bologna, 2000: cap.7 §§ 1, 2, 3.1; 3.2; 3.3, 4.1 e 4.5, capitolo 10, §§ 1, 2.1, 2.2, 2.3 ; cap. 13 §§ 1, 2, 3.2; 3.3, 4.1 e 4.3; cap. 12, § 6; cap. 4, §§ 3. 1 e 3.2.
Dispensa integrativa (facoltativa): Esercizi e soluzioni relativi alla seconda parte, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007.
Dispensa integrativa: L’analisi della povertà: concetti, metodi e scale di equivalenza, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007.
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SECS-S/03
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201422 -
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA
(obiettivi)
IL CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA SI PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI GLI STRUMENTI PER POTER COMPRENDERE ED APPREZZARE, IN PRIMO LUOGO, I PRINCIPI ISPIRATORI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA; IN SECONDO LUOGO, LE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI PER LA GESTIONE DELL’ECONOMIA; INFINE IL RUOLO DELL’EUROPA E LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO. SOTTO IL PRIMO PROFILO, GLI STUDENTI AFFRONTERANNO LE EVOLUZIONI STORICHE DELL'AFFERMAZIONE DI UN DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA; I PRINCIPI DI CARATTERE SOSTANZIALE A FONDAMENTO DELLA COOPERAZIONE FRA STATI IN MATERIA ECONOMICA E COMMERCIALE; IL C.D. NUOVO ORDINE ECONOMICO INTERNAZIONALE; I PRINCIPI E LE REGOLE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. SOTTO IL SECONDO PROFILO, COSTITUIRANNO OGGETTO DI STUDIO LE NAZIONI UNITE (CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA PROMOZIONE DEL PROGRESSO ECONOMICO E SOCIALE); L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO; IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, LA BANCA MONDIALE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO, LA BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI. INFINE, SOTTO IL TERZO PROFILO, SI ESAMINERANNO GLI ASPETTI GIURIDICI E DELLA PRASSI DEI RAPPORTI FRA L'UNIONE EUROPEA E I PAESI DELL'AREA MEDITERRANEA, LE POLITICHE DI ASSOCIAZIONE, GLI ACCORDI COMMERCIALI E LO SVILUPPO DELLA POLITICA DI COOPERAZIONE; LA NORMATIVA INTERNAZIONALE IN MATERIA AMBIENTALE; LA GLOBALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA E L'ESIGENZA DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
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DOCENTE CONTRATTO
( programma)
OGGETTO DEL CORSO SARÀ LO STUDIO DEI PRINCIPI ISPIRATORI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA, OSSIA DEI PRINCIPI DI CARATTERE SOSTANZIALE A FONDAMENTO DELLA COOPERAZIONE FRA STATI IN MATERIA ECONOMICA E COMMERCIALE. IN PRIMO LUOGO SI FORNIRANNO AGLI STUDENTI NOZIONI BASE SULL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE: IL DIRITTO INTERNAZIONALE COME ORDINAMENTO DELLA COMUNITÀ DEGLI STATI; L’EVOLUZIONE DEI RAPPORTI SOCIALI INTERNAZIONALI DALLA PACE DI WESTFALIA ALL’“ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE” E IL SUO IMPATTO SULLA ORGANIZZAZIONE DEI RAPPORTI ECONOMICI INTERNAZIONALI; LA PRODUZIONE NORMATIVA E LE FUNZIONI DI GARANZIA DEL DIRITTO NELL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE. IN PARTICOLARE, SI ANALIZZERANNO IL C.D. NUOVO ORDINE ECONOMICO INTERNAZIONALE, I PRINCIPI E LE REGOLE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, I PRINCIPI E LE TECNICHE GIURIDICHE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO. IN SEGUITO, LE LEZIONI SI FOCALIZZERANNO SULLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI PER LA GESTIONE DELL'ECONOMIA, ANALIZZANDO LE NAZIONI UNITE E LA PROMOZIONE DEL PROGRESSO ECONOMICO SOCIALE, LE ORGANIZZAZIONI E GLI STRUMENTI GIURIDICI INTERNAZIONALI PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA DEGLI STATI. COSTITUIRANNO OGGETTO DI APPROFONDITA ANALISI L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO, IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, IL GRUPPO DELLA BANCA MONDIALE, LA BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI. PARTICOLARE RIGUARDO, INFINE, SARÀ PRESTATO AGLI ASPETTI GIURIDICI E DELLA PRASSI DEI RAPPORTI FRA L'UNIONE EUROPEA E I PAESI DELL'AREA MEDITERRANEA, LE POLITICHE DI ASSOCIAZIONE, GLI ACCORDI COMMERCIALI E LO SVILUPPO DELLA POLITICA DI COOPERAZIONE; LA NORMATIVA INTERNAZIONALE IN MATERIA AMBIENTALE; LA GLOBALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA E L'ESIGENZA DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
( testi)
OLTRE AL MATERIALE FORNITO A LEZIONE, OGGETTO DI STUDIO È IL TESTO: ELENA SCISO, APPUNTI DI DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA, GIAPPICHELLI, 2007.
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IUS/13
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201462 -
EUROPEAN COMPETITION LAW (DIRITTO DELL'UE PER L'IMPRESA)
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UN QUADRO COMPLESSIVO DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA NELL'ORDINAMENTO COMUNITARIO E NEI RAPPORTI CON L'ORDINAMENTO INTERNO. LA METODOLOGIA SEGUITA SI FONDA SUL CRITERIO DEDUTTIVO; SI PARTE DUNQUE DALLA CASISTICA COMUNITARIA PER RICOSTRUIRE I PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA. LE LEZIONI IN AULA PREVEDONO UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA DELLO STUDENTE, IN ALCUNI CASI CHIAMATO A SVOLGERE APPROFONDIMENTI IN APPOSITI GRUPPI DI LAVORO.
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7
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IUS/14
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201484 -
BILANCIO
(obiettivi)
IIL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE ALLO STUDENTE I PRIMI ELEMENTI – SIA TEORICI CHE PRATICI - IN MATERIA DELLE VALUTAZIONI DELLE OPERAZIONI DI GESTIONE OPERATE DALL’IMPRESA ALLA FINE DI OGNI ANNO TESE ALLA REDAZIONE DEL BILANCIO E ALLA INDIVIDUAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO. L’APPROCCIO SEGUITO PERMETTERÀ SIA DI ACQUISIRE CONOSCENZE LEGATE ALLA REALTÀ ITALIANA SIA ALCUNE PRIME INFORMAZIONI RELATIVE AD UN ORIZZONTE PIÙ INTERNAZIONALE
Canale: AL
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PUCCI SABRINA
( programma)
LA TEORIA E LA PRATICA DEL BILANCIO DI ESERCIZIO NELLE AZIENDE 1. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DEL BILANCIO 2. LA NATURA DEL REDDITO D’ESERCIZIO E DEL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO 3. LA TEORIA DEL BILANCIO: CENNI ALLE FINALITÀ “ALFA” E “BETA” 4. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO LE DISPOSIZIONI CIVILISTICHE: 4.1. LA CLAUSOLA GENERALE DELLA CHIAREZZA E DELLA RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA; LE DEROGHE PER SPECIALI RAGIONI; 4.2. I POSTULATI DEL BILANCIO SECONDO IL LEGISLATORE CIVILISTICO; 4.3. I CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE: LE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE; I COSTI DI RICERCA, SVILUPPO, IMPIANTO, AMPLIAMENTO E PUBBLICITÀ; L’AVVIAMENTO; LE PARTECIPAZIONI; LE RIMANENZE; I CREDITI. 5. IL PROCESSO DI ARMONIZZAZIONE CONTABILE 6. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI 6.1. IL FRAMEWORK DELLO IASB: CENNI 6.2. GLI IAS E/O IFRS E LA STRUTTURA DEI CONTI: CENNI 7. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO IL CODICE CIVILE: LE PIÙ RECENTI INNOVAZIONI E LE PROPOSTE DI MODIFICA 7.1. IL PROCESSO DI OMOLOGAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI E L’INFORMATIVA FINANZIARIA 7.2. LE DIRETTIVE CONTABILI DI NUOVA GENERAZIONE 8. I PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI: CENNI 9. APPROFONDIMENTI SULLA NOTA INTEGRATIVA E CENNI SUL RENDICONTO FINANZIARIO
( testi)
CAPALDO P., REDDITO, CAPITALE E BILANCIO DI ESERCIZIO: UNA INTRODUZIONE, GIUFFRÈ, 1998 ONIDA P.; ECONOMIA D’AZIENDA, UTET, 1971 ZANDA G, IL BILANCIO DELLE SOCIETÀ, LINEAMENTI TEORICI E MODELLI DI REDAZIONE, GIAPPICHELLI, 2007
Canale: MZ
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ARDUINI SIMONA
( programma)
LA TEORIA E LA PRATICA DEL BILANCIO DI ESERCIZIO 1. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DEL BILANCIO DI ESERCIZIO NEL CONTESTO ITALIANO 2. LA TEORIA DEL BILANCIO 2.1.LA NATURA DEL REDDITO D’ESERCIZIO E DEL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO 2.2. LE FINALITÀ “ALFA” E “BETA” 3. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI 3.1. IL FRAMEWORK DELLO IASB: CENNI 4.2. GLI IAS E/O IFRS : CENNI 5. IL PROCESSO DI ARMONIZZAZIONE CONTABILE E “L’AMMODERNAMENTO” DEL BILANCIO DI ESERCIZIO DELLE IMPRESE ITALIANE 6. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO LE ATTUALI DISPOSIZIONI CIVILISTICHE: 6.1. LA CLAUSOLA GENERALE DELLA CHIAREZZA E DELLA RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA; LE DEROGHE PER SPECIALI RAGIONI; 6.2. I POSTULATI DEL BILANCIO SECONDO IL LEGISLATORE CIVILISTICO; 6.3. I CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE: LE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE; I COSTI DI RICERCA, SVILUPPO, IMPIANTO, AMPLIAMENTO E PUBBLICITÀ; L’AVVIAMENTO; LE PARTECIPAZIONI; LE RIMANENZE; I CREDITI; LE OPERAZIONI DI LEASING; 6.4. CENNI ALLA NOTA INTEGRATIVA E ALLA RELAZIONE DI GESTIONE.
( testi)
- M. PAOLONI ( A CURA DI), 2005, IL BILANCIO DI ESERCIZIO NEL CONTESTO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE, GIAPPICHELLI EDITORE, TORINO. - IL CODICE CIVILE. - EVENTUALE MATERIALE DIDATTICO DI SUPPORTO MESSO A DISPOSIZIONE SUL SITO WEB DEL DOCENTE.
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201485 -
DIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI
(obiettivi)
IL CORSO DI DIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI TRATTA LE TEMATICHE RIGUARDANTI GLI INTERMEDIARI FINANZIARI, I MERCATI, GLI EMITTENTI ED IL COMPLESSIVO ASSETTO DELLA VIGILANZA, ANCHE ATTRAVERSO L’ANALISI E LO STUDIO DI DOCUMENTI COME PROVVEDIMENTI E COMUNICAZIONI CONSOB NONCHÉ STATUTI E RELAZIONI SOCIETARIE.
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VALENSISE PAOLO
( programma)
INQUADRAMENTO GENERALE DEL DIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI; L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA, GLI STRUMENTI FINANZIARI E LA VIGILANZA; L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E LA GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO; I MERCATI; GLI EMITTENTI; LE DISFUNZIONI, LE CRISI E L’APPARATO SANZIONATORIO AMMINISTRATIVO E PENALE.
( testi)
- R. COSTI, IL MERCATO MOBILIARE, GIAPPICHELLI, TORINO, ULTIMA EDIZIONE.
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IUS/05
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201486 -
ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE CONOSCENZE DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI FINANZIARI, OSSERVANDONE LE PRINCIPALI COMPONENTI: STRUMENTI, MERCATI E INTERMEDIARI FINANZIARI. ESSO RAPPRESENTA IL PRIMO PASSO DI APPRENDIMENTO DI TAGLIO ECONOMICO-AZIENDALE SU TALI TEMATICHE. DURANTE IL CORSO VERRÀ POSTO L’ACCENTO SU CAUSE E CONSEGUENZE DELLE RECENTI CRISI FINANZIARIE. I CONTENUTI ESSENZIALI SONO I SEGUENTI: 1. IL SISTEMA FINANZIARIO E IL SISTEMA REALE 2. I SALDI FINANZIARI NEL SISTEMA ECONOMICO 3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO 4. L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA: TEORIE E RISCHI TIPICI 5. GLI STRUMENTI FINANZIARI 6. I MERCATI FINANZIARI 7. L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA 8. L’INTERMEDIAZIONE MOBILIARE 9. L’INTERMEDIAZIONE ASSICURATIVA E I FONDI PENSIONE 10. LA STRATEGIA E L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 11. LA REGOLAMENTAZIONE NEL SISTEMA FINANZIARIO: POLITICHE DI CONTROLLO E AUTORITÀ 12. LA POLITICA MONETARIA ED IL CONTROLLO DEL CREDITO 13. I SISTEMI DI PAGAMENTO 14. LE INNOVAZIONI REGOLAMENTARI E LA VIGILANZA DEL SISTEMA FINANZIARIO 15. LA CONCORRENZA E LA TUTELA DEL CONSUMATORE DI SERVIZI FINANZIARI
Canale: AL
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PREVIATI DANIELE ANGELO
( programma)
SI RIPORTANO IN SINTESI GLI ARGOMENTI TRATTATI: 1. IL SISTEMA FINANZIARIO E IL SISTEMA REALE 2. I SALDI FINANZIARI NEL SISTEMA ECONOMICO 3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO 4. L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA: TEORIE E RISCHI TIPICI • CONOSCERE I DIVERSI APPROCCI TEORICI A SUPPORTO DELL’ESISTENZA E DELL’OPERATIVITÀ DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI • COMPRENDERE IL SISTEMA DEI RISCHI CHE CARATTERIZZA L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA • INDIVIDUARE LA DEFINIZIONE, MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE, GESTIONE E CONTENIMENTO DI CIASCUNA CLASSE DI RISCHIO 5. GLI STRUMENTI FINANZIARI • RICONOSCERE E CLASSIFICARE PER CATEGORIE DI APPARTENENZA I DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI • DISTINGUERE IL GRADO DI LIQUIDITÀ DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE TECNICHE E ALLA POSSIBILITÀ DI NEGOZIAZIONE • CALCOLARE COSTI E RENDIMENTO DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO • PERCEPIRE I RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEI DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI. 6. I MERCATI FINANZIARI • DEFINIRE STRUTTURA E FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO • CLASSIFICARE E ANALIZZARE LE DIVERSE FORME ORGANIZZATIVE DEI MERCATI E LE FASI DI FUNZIONAMENTO • CONOSCERE IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO ITALIANO • CONOSCERE I PRINCIPALI SEGMENTI DEL MERCATO AZIONARIO ITALIANO • LEGGERE E VALUTARE LE INFORMAZIONI FORNITE DAI QUOTIDIANI SPECIALIZZATI 7. L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • DEFINIRE LE SPECIFICITÀ DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA E I BISOGNI DA ESSA SODDISFATTI • IDENTIFICARE LE FORME GESTIONALI FONDAMENTALI DI QUESTO TIPO DI INTERMEDIAZIONE E RIFLETTERE SULLA SUA EVOLUZIONE • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE DI ALCUNI STRUMENTI DI RACCOLTA E IMPIEGO TIPICI DELLA BANCA • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LA NATURA, LA DOMANDA E L’OFFERTA DI LEASING, FACTORING E CREDITO AL CONSUMO • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELL’ORDINAMENTO DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELLA VIGILANZA SPECIFICA SULL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • FORNIRE ALCUNI ELEMENTI DI BASE DEL BILANCIO DELLE BANCHE E DELLA LORO GESTIONE 8. L’INTERMEDIAZIONE MOBILIARE • RICONOSCERE E DISTINGUERE I SERVIZI CHE GLI INTERMEDIARI POSSONO PRESTARE A SUPPORTO DEI FABBISOGNI DI INVESTIMENTO • COMPRENDERE LE REGOLE CHE DISCIPLINANO LA PRESTAZIONE DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO E DI GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO • INDIVIDUARE FATTORI PRODUTTIVI E FONTI DI REDDITO PER CHI EROGA CIASCUN SERVIZIO • SAPER INDICARE GLI INTERMEDIARI ABILITATI E DESCRIVERNE LA GAMMA D’OFFERTA • RICONOSCERE IL PROFILO PATRIMONIALE E REDDITUALE DI CIASCUN INTERMEDIARIO 9. L’INTERMEDIAZIONE ASSICURATIVA E I FONDI PENSIONE • COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE PECULIARI DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • INDIVIDUARE I PRINCIPALI ELEMENTI DEFINITORI DELLE POLIZZE VITA E DELLE POLIZZE DANNI • RICONOSCERE LE FONTI DI REDDITO PER LE IMPRESE ASSICURATIVE • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • COMPRENDERE LE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA PREVIDENZIALE • CONOSCERE LE CARATTERISTICHE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ DEI FONDI PENSIONE 10. LA STRATEGIA E L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 11. LA REGOLAMENTAZIONE NEL SISTEMA FINANZIARIO: POLITICHE DI CONTROLLO E AUTORITÀ • CAPIRE LE RAGIONI CHE GIUSTIFICANO L’ESISTENZA DI CONTROLLI PUBBLICI SUL SISTEMA FINANZIARIO • COMPRENDERE GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA REGOLAMENTAZIONE E DELLA VIGILANZA 12. LA POLITICA MONETARIA ED IL CONTROLLO DEL CREDITO 13. I SISTEMI DI PAGAMENTO 14. LE INNOVAZIONI REGOLAMENTARI E LA VIGILANZA DEL SISTEMA FINANZIARIO • DESCRIVERE I LIMITI DI BASILEA 1 E LA NUOVA CORNICE DELL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE IN BASILEA 2 • CONOSCERE GLI STRUMENTI PRUDENZIALI
( testi)
L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
ESERCITAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI E OPERAZIONI FINANZIARIE (SOLO PER I FREQUENTANTI)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 6 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-10)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 9 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
IT’S POSSIBLE TO HAVE SOME COURSE MATERIAL IN ENGLISH.
Canale: MZ
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FIORDELISI FRANCO
( programma)
SI RIPORTANO IN SINTESI GLI ARGOMENTI TRATTATI: 1. IL SISTEMA FINANZIARIO E IL SISTEMA REALE 2. I SALDI FINANZIARI NEL SISTEMA ECONOMICO 3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO 4. L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA: TEORIE E RISCHI TIPICI • CONOSCERE I DIVERSI APPROCCI TEORICI A SUPPORTO DELL’ESISTENZA E DELL’OPERATIVITÀ DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI • COMPRENDERE IL SISTEMA DEI RISCHI CHE CARATTERIZZA L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA • INDIVIDUARE LA DEFINIZIONE, MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE, GESTIONE E CONTENIMENTO DI CIASCUNA CLASSE DI RISCHIO 5. GLI STRUMENTI FINANZIARI • RICONOSCERE E CLASSIFICARE PER CATEGORIE DI APPARTENENZA I DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI • DISTINGUERE IL GRADO DI LIQUIDITÀ DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE TECNICHE E ALLA POSSIBILITÀ DI NEGOZIAZIONE • CALCOLARE COSTI E RENDIMENTO DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO • PERCEPIRE I RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEI DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI. 6. I MERCATI FINANZIARI • DEFINIRE STRUTTURA E FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO • CLASSIFICARE E ANALIZZARE LE DIVERSE FORME ORGANIZZATIVE DEI MERCATI E LE FASI DI FUNZIONAMENTO • CONOSCERE IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO ITALIANO • CONOSCERE I PRINCIPALI SEGMENTI DEL MERCATO AZIONARIO ITALIANO • LEGGERE E VALUTARE LE INFORMAZIONI FORNITE DAI QUOTIDIANI SPECIALIZZATI 7. L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • DEFINIRE LE SPECIFICITÀ DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA E I BISOGNI DA ESSA SODDISFATTI • IDENTIFICARE LE FORME GESTIONALI FONDAMENTALI DI QUESTO TIPO DI INTERMEDIAZIONE E RIFLETTERE SULLA SUA EVOLUZIONE • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE DI ALCUNI STRUMENTI DI RACCOLTA E IMPIEGO TIPICI DELLA BANCA • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LA NATURA, LA DOMANDA E L’OFFERTA DI LEASING, FACTORING E CREDITO AL CONSUMO • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELL’ORDINAMENTO DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELLA VIGILANZA SPECIFICA SULL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • FORNIRE ALCUNI ELEMENTI DI BASE DEL BILANCIO DELLE BANCHE E DELLA LORO GESTIONE 8. L’INTERMEDIAZIONE MOBILIARE • RICONOSCERE E DISTINGUERE I SERVIZI CHE GLI INTERMEDIARI POSSONO PRESTARE A SUPPORTO DEI FABBISOGNI DI INVESTIMENTO • COMPRENDERE LE REGOLE CHE DISCIPLINANO LA PRESTAZIONE DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO E DI GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO • INDIVIDUARE FATTORI PRODUTTIVI E FONTI DI REDDITO PER CHI EROGA CIASCUN SERVIZIO • SAPER INDICARE GLI INTERMEDIARI ABILITATI E DESCRIVERNE LA GAMMA D’OFFERTA • RICONOSCERE IL PROFILO PATRIMONIALE E REDDITUALE DI CIASCUN INTERMEDIARIO 9. L’INTERMEDIAZIONE ASSICURATIVA E I FONDI PENSIONE • COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE PECULIARI DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • INDIVIDUARE I PRINCIPALI ELEMENTI DEFINITORI DELLE POLIZZE VITA E DELLE POLIZZE DANNI • RICONOSCERE LE FONTI DI REDDITO PER LE IMPRESE ASSICURATIVE • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • COMPRENDERE LE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA PREVIDENZIALE • CONOSCERE LE CARATTERISTICHE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ DEI FONDI PENSIONE 10. LA STRATEGIA E L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 11. LA REGOLAMENTAZIONE NEL SISTEMA FINANZIARIO: POLITICHE DI CONTROLLO E AUTORITÀ • CAPIRE LE RAGIONI CHE GIUSTIFICANO L’ESISTENZA DI CONTROLLI PUBBLICI SUL SISTEMA FINANZIARIO • COMPRENDERE GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA REGOLAMENTAZIONE E DELLA VIGILANZA 12. LA POLITICA MONETARIA ED IL CONTROLLO DEL CREDITO 13. I SISTEMI DI PAGAMENTO 14. LE INNOVAZIONI REGOLAMENTARI E LA VIGILANZA DEL SISTEMA FINANZIARIO • DESCRIVERE I LIMITI DI BASILEA 1 E LA NUOVA CORNICE DELL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE IN BASILEA 2 • CONOSCERE GLI STRUMENTI PRUDENZIALI
( testi)
L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
ESERCITAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI E OPERAZIONI FINANZIARIE (SOLO PER I FREQUENTANTI)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 6 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-10)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 9 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
IT’S POSSIBLE TO HAVE SOME COURSE MATERIAL IN ENGLISH.
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7
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SECS-P/11
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56
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201491 -
ECONOMIA MONETARIA
(obiettivi)
L CORSO SI PROPONE DI FORNIRE GLI STRUMENTI PER COMPRENDERE IL FUNZIONAMENTO DI UNA ECONOMIA MONETARIA E GLI ATTUALI ASSETTI OPERATIVI DELLA POLITICA MONETARIA. IN PARTICOLARE IL CORSO SI PROPONE DI SPIEGARE COSA È LA MONETA, PERCHÉ SI DESIDERA DETENERE ATTIVITÀ LIQUIDE, E SE E COME IN BASE ALLE PRINCIPALI TEORIE MACROECONOMICHE CIÒ CHE SI VERIFICA NEI MERCATI FINANZIARI E LE DECISIONI DI POLITICA MONETARIA ABBIANO EFFETTI SU PREZZI ED OCCUPAZIONE NEL BREVE E NEL LUNGO PERIODO. E’ PREREQUISITO DEL CORSO LA CONOSCENZA DELLE NOZIONI FONDAMENTALI DI MICROECONOMIA E DI MACROECONOMIA, IN PARTICOLARE DEI MODELLI STATICI IS-LM E AD-AS.
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7
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SECS-P/01
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56
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201542 -
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
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Erogato presso
21201542 CORPORATE & INVESTMENT BANKING in FINANZA E IMPRESA (DM 270) LM-16 N0 CARATELLI MASSIMO
( programma)
Il Corso si propone di fornire una visione d’insieme del ruolo e delle principali attività svolte dalle banche nell’area d’affari dell’investment banking; i condizionamenti che derivano dalla regolamentazione; gli aspetti organizzativi e gestionali; le caratteristiche tecniche e i profili economici delle principali operazioni di finanza mobiliare, straordinaria e strutturata; la definizione, misurazione e gestione dei rischi tipici.
( testi)
Forestieri G. (2011), Corporate and Investment Banking, seconda edizione, Egea, Milano.
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SECS-P/11
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801883 -
DIRITTI E LIBERTA' COSTITUZIONALI
(obiettivi)
IL CORSO VUOLE OFFRIRE UN QUADRO AGGIORNATO E COMPLETO DEI DIRITTI COSTITUZIONALI, ANCHE ALLA LUCE DELLE TRASFORMAZIONI DA CUI SONO STATI INVESTITI ORMAI DA ALCUNI ANNI E CHE NE HA RICHIESTO UN PROFONDO RIPENSAMENTO.
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COLAPIETRO CARLO
( programma)
I DIRITTI NELL’ETÀ DEL COSTITUZIONALISMO. DIRITTI FONDAMENTALI E STATO SOCIALE. I DIRITTI FONDAMENTALI NELLA COSTITUZIONE ITALIANA. IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI INVIOLABILI. IL PROBLEMA DEI “NUOVI DIRITTI”. LE GARANZIE DEI DIRITTI NELL’ORDINAMENTO COSTITUZIONALE ITALIANO. IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA NELLA COSTITUZIONE ITALIANA. DAL DIRITTO OGGETTIVO ALLE SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE. IL “CATALOGO” DEI DIRITTI COSTITUZIONALI: LE LIBERTÀ INDIVIDUALI. LE LIBERTÀ COLLETTIVE. I DIRITTI SOCIALI. LE LIBERTÀ ECONOMICHE. I DOVERI COSTITUZIONALI. I DIRITTI FONDAMENTALI NELLA DIMENSIONE EUROPEA ( IN SPECIE NELLA CEDU E NELLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA). ANALISI GIURISPRUDENZIALE DELL’EVOLUZIONE DELLA TUTELA COSTITUZIONALE VERSO “DIRITTI (ANCOR PIÙ) NUOVI: 1) IL MATRIMONIO OMOSESSUALE; 2) LA RETTIFICAZIONE DEL SESSO ED IL “DIVORZIO IMPOSTO”; 3) IL DIRITTO ALLA GENITORIALITÀ E LA FECONDAZIONE ASSISTITA DI TIPO ETEROLOGO; 4) IL DIRITTO ALL’OBLIO: DALLA RISERVATEZZA ALL’IDENTITÀ PERSONALE. L’EMERSIONE NEL NOSTRO ORDINAMENTO DEL PRINCIPIO GENERALE DI TRASPARENZA: IL DOVERE DI VISIBILITÀ DEI POTERI PUBBLICI ED IL DIRITTO ALLA CONOSCIBILITÀ DELL’AGERE PUBBLICO DEI CITTADINI.
( testi)
Parte generale: - C. COLAPIETRO, M. RUOTOLO, Diritti e Libertà (con appendice giurisprudenziale), Giappichelli, Torino, 2014 (in corso di pubblicazione). Parte speciale: - L. CALIFANO, C. COLAPIETRO (a cura di), Le nuove frontiere della trasparenza nella dimensione costituzionale, Editoriali Scientifica, Napoli, 2014 (in corso di pubblicazione), Parte I e Parte II.
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IUS/08
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801887 -
DIRITTO DEL LAVORO NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(obiettivi)
IL CORSO HA AD OGGETTO L'APPROFONDIMENTO DELLA MATERIA DEL DIRITTO DEL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, CON PARTICOLARE RIGUARDO AI TEMI DELLA DIRIGENZA PUBBLICA, DELLA DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI LAVORO, DEL SISTEMA DI RELAZIONI SINDACALI E DELLA DISCIPLINA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
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LEPORE ALBERTO
( testi)
PER FREQUENTANTI E NON FREQUENTANTI: U. CARABELLI- M.T.CARINCI "IL LAVORO PUBBLICO IN ITALIA", CACUCCI, BARI, ULTIMA EDIZIONE
CAPP. 1 E 2(SOLA LETTURA), 3,4,5,6,7,8,9,10,15,16,17, 22,23,24.
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IUS/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101385 -
EUROPEAN UNION TRANSPORT LAW (DIRITTO DEI TRASPORTI DELL’UNIONE EUROPEA)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
THE COURSE AIMS AT INTRODUCING STUDENT IN AN EXTREMELY IMPORTANT AREA OF EU LAW WITH SIGNIFICANT INFLUENCES ON A THRIVING ECONOMIC ACTIVITY, ENHANCING THEIR ABILITY TO UNDERSTAND THE GENERAL SYSTEM OF THE EUROPEAN UNION LAW AND ITS IMPLICATION ON NATIONAL SYSTEMS.
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IUS/02
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101386 -
STATE AND MARKET IN EUROPEAN UNION LAW(STATO E MERCATO NEL DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
AT THE END OF THIS COURSE, SUCCESSFUL STUDENTS WILL: BE FAMILIAR WITH THE MORE RELEVANT INTERNAL MARKET REGULATIONS, THEIR APPLICATION AND INTERPRETATION BY THE COURT OF JUSTICE OF THE EUROPEAN UNION; UNDERSTAND THE EFFECTS THAT THE APPLICATION OF EUROPEAN RULES AND PRINCIPLES HAVE ON MEMBER STATES’ ADMINISTRATIVE LAW; DEVELOP CRITICAL SKILLS OF ANALYSIS AND INTERPRETATION OF THE EU ECONOMIC CONSTITUTION; HAVE IMPROVED ORAL AND WRITTEN COMMUNICATION SKILLS WITH SPECIFIC REGARD TO EUROPEAN LAW AND ADMINISTRATIVE LAW.
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IUS/10
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20101419 -
ADVANCED INTERNATIONAL LAW: MOOT COURT COMPETITION(DIRITTO INTERNAZIONALE AVANZATO: PROCESSO SIMULATO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE NON SOLTANTO FORNIRE AGLI STUDENTI UN APPROFONDIMENTO DI TALUNE AREE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE, MA SOPRATTUTTO SVILUPPARE ALCUNE ABILITÀ ESSENZIALI NELLA PRATICA GIURIDICA: DI ANALISI DI QUESTIONI DI CARATTERE SOSTANZIALE E PROCEDURALE, ALLA RICERCA DI SOLUZIONI ORIGINALI VOLTE ALLA DIFESA DI UNA CERTA POSIZIONE; DI DISCUSSIONE E LAVORO DI GRUPPO; DI REDIGERE TESTI IN INGLESE GIURIDICO; DI PRESENTARE ORALMENTE GLI ARGOMENTI SVILUPPATI.
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IUS/13
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201733 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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Erogato presso
21201733-1 VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO in FINANZA E IMPRESA (DM 270) LM-16 N0 MOTTURA CARLO DOMENICO
( programma)
1 – LA VALUTAZIONE FINANZIARIA: METODI E MODELLI Le categorie del valore e del rischio. I metodi della valutazione finanziaria. Il metodo dell’equivalente certo scontato. Modelli per l’equivalente certo scontato. Il problema della scelta tra alternative rischiose. Teoria dell’utilità attesa. Option pricing theory. Il metodo dell’attualizzazione aggiustata per il rischio. Modelli per l’attualizzazione aggiustata per il rischio. Metodi misti.
2 – LA GESTIONE DEL RISCHIO: CRITERI E REGOLE Schema formale. Fonti e forme di rischio. Rischio di mercato e rischio di credito. Modelli stocastici per il rischio di mercato: rischi azionario e valutario (richiami), il rischio di tasso di interesse. La gestione e il controllo del rischio di tasso di interesse. La teoria dell’immunizzazione semi-deterministica. La teoria dell’immunizzazione stocastica e la logica dell’hedging. Le misure di massima perdita potenziale (VAR, Risk Capital). Vigilanza e cultura del rischio: Basilea 2 e Solvency 2.
( testi)
Materiale didattico a cura del docente.
Exposure Draft del “Conceptual Framework dei Principi Italiani di Valutazione” (PIV), (disponibile su http://www.fondazioneoiv.it/).
Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. II”, Il Mulino, Bologna, 2005 (Parte I e paragrafi 13.3 e 13.4).
G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. III”, Il Mulino, Bologna, 2006 (paragrafi 5, 6, 7 e 8).
G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, C. Mottura, “Un corso sul controllo del rischio di tasso di interesse”, Il Mulino, Bologna, 1993.
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SECS-S/06
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201735 -
FINANZA DELL'ASSICURAZIONE E DEI FONDI PENSIONE
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Erogato presso
21201735 FINANZA DELL'ASSICURAZIONE E DEI FONDI PENSIONE in FINANZA E IMPRESA (DM 270) LM-16 N0 CARLEO ALESSANDRA
( programma)
OPERAZIONI FINANZIARIE ALEATORIE E OPERAZIONI ASSICURATIVE Il criterio della speranza matematica. La funzione di utilità. Il criterio dell’utilità attesa.
MODELLO PROBABILISTICO ELEMENTARE PER LE ASSICURAZIONI SULLA DURATA DI VITA La durata aleatoria di vita di un individuo. Tavole di sopravvivenza.
TRADIZIONALI FORME ASSICURATIVE SULLA DURATA DI VITA Due modelli assicurativi elementari. Assicurazioni in caso di vita. Assicurazioni in caso di morte. Assicurazioni miste. Premio unico e premi periodici. Premi naturali.
RISERVE MATEMATICHE La riserva matematica pura. Riserva prospettiva. Riserva retrospettiva. Relazioni tra riserva prospettiva e riserva retrospettiva. Premi naturali e riserva retrospettiva. Segno e andamento della riserva matematica Formule ricorrenti. Rischio e risparmio. Formula di Homans. Utile atteso.
CONDIZIONI DI TARIFFA Caricamenti e premi di tariffa. Riserve per caricamenti e riserva completa. Controassicurazioni.
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ASSICURAZIONI SOCIALI Architettura previdenziale. Contributi e benefici. Modalità di finanziamento del sistema. Modalità di calcolo delle prestazioni. Rischi demografici. Sostenibilità del sistema. Principi di calcolo dei contributi Modalità attuative della previdenza complementare Modelli di gestione di un fondo pensione I.V.S. Traiettorie Individuali Esatte (T.I.E.)
( testi)
Ermanno Pitacco Elementi di matematica delle assicurazioni. LINT, Trieste, 2002
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SECS-S/06
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico MATERIA A SCELTA - (visualizza)
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20101005 -
DIRITTO CANONICO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE UNA CONOSCENZA DI BASE DEL DIRITTO CANONICO QUALE ORDINAMENTO SUI GENERIS, IL CUI STUDIO PUÒ SERVIRE AD INTEGRARE LA COMUNE FORMAZIONE GIURIDICA DA UNA TRIPLICE PROSPETTIVA: 1) STORICA, PERCHÉ SUL DIRITTO CANONICO SI SONO FONDATI MOLTEPLICI ISTITUTI DEGLI ORDINAMENTI OCCIDENTALI («COMMON LAW» E «CIVIL LAW»); 2) COMPARATIVA, PERCHÉ IL DIRITTO CANONICO SI CONTRADDISTINGUE PER LA SPECIFICITÀ DI TALUNI PRINCIPI E ISTITUTI CHE NON SI RITROVANO IN ALTRI ORDINAMENTI SECOLARI O SACRALI; 3) CULTURALE, PERCHÉ LA NATURA, LA FINALITÀ E LE NOTE DISTINTIVE DEL DIRITTO CANONICO POSSONO SERVIRE PER CORREGGERE, INTEGRARE E ARRICCHIRE LA COMUNE SENSIBILITÀ E FORMAZIONE GIURIDICA IN CHIAVE EUROPEA.
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IUS/11
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101006 -
ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO
(obiettivi)
ACQUISIZIONE DELLA CAPACITÀ DI INTERPRETARE LE DIVERSE FONTI DI PRODUZIONE DEL DIRITTO ROMANO, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA TECNICA DI ANALISI DEI TESTI GIURIDICI ED AL RAPPORTO FRA LE SOLUZIONI DEI GIURISTI ROMANI E L’EVOLUZIONE DEL DIRITTO.
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IUS/18
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101010 -
ANGLO-AMERICAN COMPANY LAW(DIRITTO COMMERCIALE ANGLOAMERICANO)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
PER DARE UNA CONOSCENZA DI BASE DELLE FONTI DEL REGOLAMENTO IN MATERIA DI AZIENDA E DIRITTO SOCIETARIO. - DI FORNIRE COMPETENZE IN DIRITTO ED ECONOMIA APPLICATI AL DIRITTO SOCIETARIO. - FORNIRE STRUMENTI PRATICI PER EFFETTUARE RICERCHE LAVORO DI RICERCA IN DIRITTO SOCIETARIO DEGLI STATI UNITI. - COMPRENDERE I MECCANISMI DECISIONALI PROCESSO IN IMPRESE, SOPRATTUTTO CORPORATE LARGAMENTE DIFFUSA. - CAPIRE CHE TIPO DI PROTEZIONE VIENE ASSICURATO ALLE SOGGETTI DIVERSI NELLA ZONA CORPORATE. - FORNIRE UNA PROSPETTIVA COMPARATIVA DI DIRITTO DELLE SOCIETÀ USA E NELL'UE.
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IUS/02
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101023 -
SOCIOLOGIA DEL DIRITTO
(obiettivi)
FORNIRE STRUMENTI DI ANALISI DEL FUNZIONAMENTO DI ALCUNI SOTTOSISTEMI GIURIDICI (ES. SISTEMA GIUDIZIARIO, PRODUZIONE LEGISLATIVA, MEDIAZIONE DEI CONFLITTI ECC
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IUS/20
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101030 -
DIRITTO PARLAMENTARE
(obiettivi)
IL CORSO È FINALIZZATO ALLA CONOSCENZA DELLE NORME CHE REGOLANO ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE ASSEMBLEE POLITICHE RAPPRESENTATIVE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PARLAMENTI NAZIONALI. SI APPROFONDIRÀ LA NASCITA DEL DIRITTO PARLAMENTARE, LE SUE FONTI, LA STRUTTURA, L’ORGANIZZAZIONE E LE FUNZIONI DELLE CAMERE
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IUS/08
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101034 -
DIRITTO COMUNE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI AFFRONTARE IN MODO SPECIALISTICO ALCUNI PROFILI DEL DIRITTO VIGENTE DURANTE L'ANTICO REGIME. PONE GLI STUDENTI IN CONTATTO DIRETTO CON LE FONTI DI ETÀ MEDIEVALE E MODERNA E SOLLECITA UNA PARTICOLARE SENSIBILITÀ PER IL PROFILO STORIOGRAFICO
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IUS/19
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101038 -
DIRITTO INDUSTRIALE
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE OFFRIRE UN'APPROFONDITA CONOSCENZA DELLE TEMATICHE AFFERENTI ALLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE E AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA
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7
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IUS/04
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101056 -
DIRITTO PENALE COMMERCIALE
(obiettivi)
IL CORSO È ORIENTATO ALL’ESAME DEI RAPPORTI TRA PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO PENALE E LEGISLAZIONE COMPLEMENTARE, CON PECULIARE RIFERIMENTO ALLA MATERIA SOCIETARIA E FALLIMENTARE. PARTICOLARE ATTENZIONE SARÀ PRESTATA ALL’ANALISI DELLE RECENTI RIFORME LEGISLATIVE DEL 2002, 2005 E 2006. ALLE MODERNE TECNICHE DI INCRIMINAZIONE, SOLLECITATE PURE DALLE INIZIATIVE DELLE ISTITUZIONI COMUNITARIE, VERRÀ DATO AMPIO RISALTO ALL’INTERNO DEL CORSO. IL CORSO SI PROPONE, ALTRESÌ, DI FORNIRE APPROFONDITI STRUMENTI TECNICI PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL GIURISTA DI IMPRESA.
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IUS/17
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101057 -
DIRITTO DI FAMIGLIA ITALIANO E COMPARATO
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE L’OBIETTIVO DI APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DEGLI ISTITUTI DEL DIRITTO DI FAMIGLIA E DEL DIRITTO DELLE SUCCESSIONI, ANALIZZATI ALLA LUCE DEI PIÙ RECENTI ORIENTAMENTI DELLA GIURISPRUDENZA E DEI PIÙ ATTUALI CONTRIBUTI DELLA DOTTRINA. NELL’INSEGNAMENTO DELLA MATERIA SI FARÀ RICORSO ALLA COMPARAZIONE GIURIDICA NELLA PROSPETTIVA DI FAVORIRE UN CONFRONTO CON I SISTEMI GIURIDICI FAMILIARI E SUCCESSORI DI ORDINAMENTI STRANIERI E DI VERIFICARE L’INCIDENZA DEL DIRITTO EUROPEO IN QUESTO SETTORE DEL DIRITTO PRIVATO
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IUS/02
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101123 -
DIRITTO FALLIMENTARE
(obiettivi)
STUDIARE LE CRISI DI IMPRESA ED I SISTEMI GIURIDICI PER LA LORO COMPOSIZIONE, NONCHÉ LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE CONCORSUALI E LA FUNZIONE DEI PROFESSIONISTI NELLA GESTIONE DI ESSE”.
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IUS/04
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101126 -
INTERNATIONAL BUSINESS CONTRACTS(DIRITTO DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
DIRITTO DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI, OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: ALLA FINE DEL CORSO, GLI STUDENTI SARANNO IN GRADO DI: - COMPRENDERE GLI ELEMENTI BASE DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI, TRA CUI LA DOTTRINA E MATERIALI CONTRATTUALISTICI, TESTI DEGLI ACCORDI STESSI, DECISIONI DI TRIBUNALI E DI COLLEGI ARBITRALI, ECC. - CONOSCERE I CONCETTI E LA TERMINOLOGIA SPECIFICI RELATIVI AI CONTRATTI INTERNAZIONALI. - RICONOSCERE LE ISTITUZIONI, LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI E LE DOTTRINE CHE INFLUENZANO E DETERMINANO IL CONTESTO STRUTTURALE IN CUI LA LEGGE OPERA. - IDENTIFICARE I PROBLEMI LEGALI LEGATI A REALI E/O IPOTETICI (C.D. "MOOT COURT") CASI GIUDIZIARI E ARBITRALI, ED ESSERE IN GRADO DI ARGOMENTARLI. - COMUNICARE SIA IN FORMA VERBALE CHE SCRITTA IN LINGUA INGLESE. - AVERE FAMILIARITÀ CON I DOCUMENTI DI BASE RELATIVI AI CONTRATTI INTERNAZIONALI DA CUI ACQUISIRE LE COMPETENZE GIURIDICHE IN LINGUA INGLESE. - AVERE PADRONANZA DEGLI STRUMENTI DI RICERCA E DEI MATERIALI AL FINE DI APPROFONDIRE LA MATERIA.
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7
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IUS/02
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101127 -
DIRITTO DELL'INFORMATICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE NOZIONI GIURIDICHE PER CONSENTIRE AGLI STUDENTI DI ACQUISIRE E COMPRENDERE LE REGOLE GIURIDICHE SOTTESE AI FENOMENI DERIVANTI DALLA DIFFUSIONE DELL’INFORMATICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE, I PRINCIPI GENERALI E LE DISCIPLINE SPECIALISTICHE DI SETTORE.
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7
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IUS/09
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101131 -
DIRITTO PUBBLICO ROMANO
(obiettivi)
I PRINCIPALI OBIETTIVI DEL CORSO SONO L’ACQUISIZIONE DELLE CONOSCENZE FONDAMENTALI DEL DIRITTO PUBBLICO ROMANO, GUARDANDO AGLI ORDINAMENTI GIURIDICI MODERNI E CONTEMPORANEI.
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IUS/18
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101137 -
EUROPEAN JUDICIAL SYSTEM(GIUSTIZIA EUROPEA)
(obiettivi)
COURSE LEARNING OBJECTIVES: - TO FAMILIARIZE PARTICIPANTS WITH THE EU JUDICIAL SYSTEM AND THE LINK BETWEEN THE PROCEDURAL AUTHORITY OF THE MEMBER STATES AND THE REQUIREMENT OF AN EFFECTIVE JUDICIAL PROTECTION OF INDIVIDUAL RIGHTS ARISING FROM EU LAW. - TO UNDERSTAND THE IMPACT OF EU LAW ON DOMESTIC LEGAL ORDERS OF THE MEMBER STATES. - TO GIVE INSIGHTS INTO THE LEADING CASES OF THE ECJ. - TO PROVIDE THE TOOLS WHEREBY STUDENTS SHOULD BE ABLE TO IDENTIFY RELEVANT ISSUES OF EU LAW. - TO DEVELOP CRITICAL SKILLS IN THE ANALYSIS AND INTERPRETATION OF THE EU LEGAL ORDER. - TO DEVELOP THE ABILITY TO PRESENT A TOPIC TO A QUALIFIED AUDIENCE AND TO DISCUSS PRESENTATIONS.
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IUS/14
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101144 -
DIRITTO DELL'AMBIENTE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI APPROFONDIRE LA VALENZA GIURIDICA DELLA TEMATICA AMBIENTALE. ATTRAVERSO LO STUDIO DEI PRINCIPI NAZIONALI E COMUNITARI CHE INFORMANO UNA MATERIA COSÌ VASTA SI INTENDE PORRE LE BASI PER COMPRENDERE SUCCESSIVAMENTE NELLO SPECIFICO LE DIVERSE NORMATIVE DI SETTORE. L’OBIETTIVO SARÀ PERTANTO QUELLO DI CONOSCENZA DELLE VARIE FORME DI TUTELA DEI VALORI AMBIENTALI E DELLE INTERRELAZIONI TRA QUESTI E LE NECESSITÀ DI SVILUPPO DEL SETTORE ECONOMICO E PRODUTTIVO.
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IUS/10
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101155 -
DIRITTO CINESE
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE AVVIARE GLI STUDENTI AD UN APPROCCIO, IL PIÙ POSSIBILE METODICO ED INCISIVO, AL CONTEMPORANEO ORDINAMENTO GIURIDICO DELLA R.P.C., OFFRENDO LORO L’OPPORTUNITÀ DI CONOSCERE E DI VALUTARE LA POSSIBILITÀ, I MEZZI, I FINI DI UNA CIVILTÀ CHE, ANCHE SOTTO QUESTO ASPETTO, È POI NON COSÌ LONTANA ED IRRAGGIUNGIBILE.
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IUS/02
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101156 -
DROIT FRANÇAIS DES OBLIGATIONS ET DES CONTRATS(DIRITTO FRANCESE DELLE OBBLIGAZIONI E DEI CONTRATTI)
(obiettivi)
L’ACQUISITION DE CONNAISSANCES INSTITUTIONNELLES DU DROIT FRANÇAIS DES OBLIGATIONS ET DES CONTRATS ET AU ARA TEMPS, COMME TOUTE ACTIVITÉ DIDACTIQUE ET L’EXAMEN FINAL SERONT EN LANGUE FRANÇAISE, LE PERFECTIONNEMENT DES CAPACITÉS LINGUISTIQUES AUSSI AU NIVEAU DU LANGAGE JURIDIQUE
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IUS/02
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101158 -
INTERNATIONAL HUMANITARIAN LAW(DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
THE AIM OF THE COURSE IS TO PROVIDE AN ADVANCED KNOWLEDGE OF THE IHL SYSTEM, TO PROVIDE A REASONABLE KNOWLEDGE OF CONTEMPORARY PROBLEMS CONCERNING THE APPLICABILITY OF IHL; TO DEVELOP THE TOOLS WHEREBY STUDENTS MAY IDENTIFY RELEVANT ISSUES OF IHL ANALYSING AND RESEARCHING THEM; TO DEVELOP CRITICAL SKILLS OF ANALYSIS AND INTERPRETATION IN RELATION TO CONTEMPORARY PRACTICE
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IUS/13
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101274 -
DIRITTO PROCESSUALE COSTITUZIONALE
(obiettivi)
IL CORSO SARÀ IN LARGA PARTE DEDICATO AL CONCRETO ATTEGGIARSI DEGLI ISTITUTI CHE SOSTANZIANO IL NOSTRO MODELLO DI GIUSTIZIA COSTITUZIONALE. SARANNO ALTRESÌ ESAMINATI ALCUNI SIGNIFICATIVI “CASI” GIURISPRUDENZIALI, CON LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI STUDENTI. I FREQUENTANTI POTRANNO ASSISTERE AD UNA UDIENZA PUBBLICA DELLA CORTE COSTITUZIONALE. GLI ARGOMENTI CHE COMPONGONO IL PROGRAMMA SONO I SEGUENTI: LE ORIGINI DELLA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE – ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE – IL GIUDIZIO DI COSTITUZIONALITÀ DELLE LEGGI: LA VIA INCIDENTALE E LA VIA PRINCIPALE – I CONFLITTI COSTITUZIONALI –IL GIUDIZIO DI AMMISSIBILITÀ DEL REFERENDUM ABROGATIVO – LA GIUSTIZIA PENALE COSTITUZIONALE – LA CORTE COSTITUZIONALE NELL’EQUILIBRIO DEI POTERI – LA CORTE COSTITUZIONALE E LE CORTI D’EUROPA.
PER FREQUENTANTI A) F. MODUGNO, LA RAGIONEVOLEZZA NELLA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE, EDITORIALE SCIENTIFICA, NAPOLI, 2008. B)DISPENSE A CURA DEL DOCENTE
PER I NON FREQUENTANTI ZAGREBELSKY G. – MARCENÒ V., GIUSTIZIA COSTITUZIONALE, BOLOGNA, IL MULINO, 2012.
PROGRAMMA PER 3 CREDITI (IDONEITÀ) IL GIUDIZIO DI COSTITUZIONALITÀ DELLE LEGGI (LA VIA INCIDENTALE E LA VIA PRINCIPALE): PARTE II DEL LIBRO DI ZAGREBELSKY G. – MARCENÒ V., GIUSTIZIA COSTITUZIONALE, BOLOGNA, IL MULINO, 2012 (DA PAG. 193 A PAG. 418).
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7
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IUS/08
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201315 -
MATEMATICA GENERALE
(obiettivi)
IL CORSO È FINALIZZATO ALL'ACQUISIZIONE DEL METODO MATEMATICO COME STRUMENTO DI INDAGINE FONDAMENTALE PER LE DISCIPLINE ECONOMICHE E AZIENDALI. GLI ARGOMENTI TRATTATI COSTITUISCONO IL BAGAGLIO DI BASE NECESSARIO PER AFFRONTARE I PIÙ SEMPLICI PROBLEMI QUANTITATIVI CHE SI PONGONO IN AMBITO ECONOMICO ED AZIENDALE.
Canale: AC
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CIURLIA PIERANGELO
( programma)
LOGICA PROPOSIZIONALE ED INSIEMISTICA. PROPOSIZIONI, OPERAZIONI CON LE PROPOSIZIONI, INSIEMI, OPERAZIONI CON GLI INSIEMI ED APPLICAZIONI. INSIEMI NUMERICI. NUMERI INTERI, RELATIVI, RAZIONALI, REALI; INSIEMI NUMERICI LIMITATI; INTERVALLI, INTORNI, PUNTI DI ACCUMULAZIONE IN R. SOMMATORIA E PRODUTTORIA. SOMME PARTICOLARI E PROPRIETÀ. FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE. FUNZIONI INIETTIVE, SURIETTIVE, PARI E DISPARI, FUNZIONI ELEMENTARI, FUNZIONI COMPOSTE, FUNZIONI INVERTIBILI, GRAFICI DEDUCIBILI DA QUELLI NOTI; LIMITI, TEOREMI DI UNICITÀ DEL LIMITE, TEOREMI DELLA PERMANENZA DEL SEGNO, TEOREMA DEL CONFRONTO; CONTINUITÀ, TEOREMA DI WEIERSTRASS, TEOREMA DEGLI ZERI E DI DARBOUX; INFINITESIMI, INFINITI, ORDINE, TEOREMI DI CANCELLAZIONE. CALCOLO DIFFERENZIALE. RAPPORTO INCREMENTALE, DERIVATA, TEOREMA SU DERIVABILITÀ E CONTINUITÀ, REGOLE DI DERIVAZIONE, DERIVAZIONE FUNZIONI COMPOSTE E FUNZIONI INVERSE, DIFFERENZIALE, DERIVATE DI ORDINE SUPERIORE, APPROSSIMAZIONE CON POLINOMI DI TAYLOR E DI MC LAURIN. STUDIO DI FUNZIONI. MASSIMI E MINIMI RELATIVI, TEOREMA DI FERMAT, TEOREMA DI ROLLE, TEOREMA DI LAGRANGE E COROLLARI, TEOREMA DI DE L'HOSPITAL, FUNZIONI CONCAVE E CONVESSE. CALCOLO INTEGRALE. FUNZIONI PRIMITIVE E INTEGRALE INDEFINITO, INTEGRAZIONE PER PARTI E PER SOSTITUZIONE, INTEGRALE DEFINITO: PROPRIETÀ, TEOREMA DELLA MEDIA, TEOREMA DI TORRICELLI BARROW E COROLLARIO. ALGEBRA LINEARE. VETTORI, SPAZI VETTORIALI, VETTORI LINEARMENTE DIPENDENTI E NON, BASI, MATRICI, OPERAZIONI CON LE MATRICI, DETERMINANTE, RANGO, MATRICE INVERSA, SISTEMI DI EQUAZIONI LINEARI, TEOREMA DI CRAMER E DI ROUCHÈ-CAPELLI, SISTEMI PARAMETRICI, RISOLUZIONE MEDIANTE IL METODO DI RIDUZIONE DI GAUSS.
( testi)
DISPENSE DISTRIBUITE DAL DOCENTE
Canale: DK
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CENCI MARISA
( programma)
Logica proposizionale ed insiemistica: Proposizioni. Operazioni logiche con le proposizioni. Implicazione logica. Insiemi. Operazioni con gli insiemi. Prodotto cartesiano. Numeri e insiemi numerici: Numeri naturali. Numeri interi o relativi. Numeri razionali. Radice di 2 non appartiene a Q(c.d.). Numeri reali e rappresentazione sulla retta. Insiemi limitati e non limitati. Estremo superiore ed inferiore di insiemi di numeri razionali e reali. Intervalli e intorni. Punti interni, isolati ,di frontiera e di accumulazione. Sommatoria e produttoria: Definizione di sommatoria. Somme particolari. Somma dei primi n naturali., somma dei primi n termini di una progressione geometrica, proprietà della sommatoria. Fattoriale. Funzioni reali di una variabile reale Generalità: Funzioni reali di variabile reale. Il piano cartesiano e il grafico di una funzione. Funzioni iniettive e suriettive e grafico. Funzioni pari e dispari. Crescenza e decrescenza e funzioni monotone in un intervallo. Funzione composta. Funzione inversa, monotonia e invertibilità, grafico della funzione inversa. Funzioni elementari. Funzioni a più leggi. Operazioni sui grafici. Ricerca del dominio di una funzione. Successioni e serie numeriche: Successioni convergenti, divergenti e monotone, teorema sulle successioni monotone (c.d.), calcolo di limiti per successioni, serie numeriche: condizione necessaria per la convergenza di una serie (c.d.), criterio di Cauchy, serie geometrica, serie di Mengoli, serie armonica e armonica generalizzata. Limiti per funzioni reali di variabile reale: Definizione di limite al finito e all’infinito. Limite destro e limite sinistro. Asintoti verticali e orizzontali. Verifiche di limiti. Teorema di unicità del limite (c.d.). Teorema di permanenza del segno in forma diretta e inversa (c.d.). Teorema del confronto. Operazioni con i limiti .Forme indeterminate. Limiti notevoli. Infinitesimi e infiniti.: Definizione di infinitesimo e infinito. Confronto fra infinitesimi e fra infiniti. Ordine di infinitesimo ed infinito. Teoremi di cancellazione (c.d.). Propagazione dell’ordine. Continuità e discontinuità: Definizione di continuità in un punto. Continuità in un intervallo. Classificazione dei punti di discontinuità. Continuità delle funzioni razionali. Continuità dell’inversa. Continuità delle funzioni composte. Teorema degli zeri (c.d) ,Teorema di Weierstrass. Teorema di Darboux (c.d.). Calcolo differenziale: Rapporto incrementale. Derivata di una funzione in un punto. Significato geometrico. Derivabilità e continuità (c.d.). Punti di non derivabilità. Funzione derivata e derivate di ordine successivo. Derivate delle funzioni elementari. Regole di derivazione. Derivata di funzioni composte. Differenziale e suo significato geometrico. Teorema sul resto di primo ordine (c.d.). Teorema di De L’Hospital e applicazione alle varie forme indeterminate. Polinomio di Taylor e di Mc Laurin.. Massimi e minimi locali. Teorema di Fermat (c.d.). Punti stazionari Teorema di Rolle (c.d.). Teorema di Lagrange (c.d.). Corollari al teorema di Lagrange (c.d.). Concavità e convessità globale e in un punto. Relazione fra la derivata seconda e la concavità (c.d.). Punti di flesso. Condizioni sufficienti di ordine n per l’esistenza di massimi e minimi relativi o flessi (c.d). Grafico della funzione: Rappresentazione del grafico di una funzione sul piano cartesiano. Calcolo integrale Funzioni primitive. Integrale indefinito. Caratterizzazione dell’insieme delle primitive (c.d.). Proprietà dell’integrale indefinito. Integrali indefiniti immediati. Integrazione per parti (c.d). Integrazione per sostituzione. Somme integrali e integrale definito. Proprietà dell’integrale definito. Funzione integrale. Teorema della media (c.d.). Teorema di Torricelli-Barrow o teorema fondamentale del calcolo integrale (c.d.). Corollario al teorema di Torricelli-Barrow: i (c.d.). Integrazione definita. Definizione di integrali impropri. Algebra lineare Vettori e spazi vettoriali. Rappresentazione geometrica dei vettori. Prodotto di un vettore per uno scalare. Somma di vettori. Combinazione lineare di vettori. Vettori linearmente dipendenti e indipendenti. Matrici. Operazioni con le matrici. Prodotto righe per colonne. Matrici particolari. Matrice trasposta .Determinante di una matrice. Proprietà del determinante. Matrice inversa. unicità della matrice inversa (c.d.) e condizione necessaria e sufficiente per l’esistenza della matrice inversa (c.d). Caratteristica o rango di una matrice. Sistemi di equazioni lineari. Teorema di Cramer. Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi omogenei. Sistemi parametrici.
( testi)
Testo disponibile online: http://disa.uniroma3.it/didattica/lauree-triennali/matematica-generale-n-o-ii-canale-d-k ,e-o/
Canale: LP
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CORRADINI MASSIMILIANO
( programma)
Funzioni di una variabile. Proprietà delle funzioni. Calcolo differenziale. Ottimizzazione di funzioni di una variabile. Integrazione. Algebra dei vettori e delle matrici. Sistemi di equazioni lineari.
( testi)
DISPENSE DISTRIBUITE DAL DOCENTE
Canale: QZ
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CENCI MARISA
( programma)
LOGICA PROPOSIZIONALE ED INSIEMISTICA: PROPOSIZIONI, OPERAZIONI CON LE PROPOSIZIONI, INSIEMI, OPERAZIONI CON GLI INSIEMI ED APPLICAZIONI. INSIEMI NUMERICI: NUMERI INTERI, RELATIVI, RAZIONALI, REALI; INSIEMI NUMERICI LIMITATI; INTERVALLI, INTORNI, PUNTI DI ACCUMULAZIONE IN R. SOMMATORIA E PRODUTTORIA SOMME PARTICOLARI E PROPRIETÀ. CENNI ALLE SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE: FUNZIONI INIETTIVE, SURIETTIVE, PARI E DISPARI, FUNZIONI ELEMENTARI, FUNZIONI COMPOSTE, FUNZIONI INVERTIBILI, GRAFICI DEDUCIBILI DA QUELLI NOTI; LIMITI, TEOREMI DI UNICITÀ DEL LIMITE, TEOREMI DELLA PERMANENZA DEL SEGNO, TEOREMA DEL CONFRONTO; CONTINUITÀ, TEOREMA DEGLI ZERI, TEOREMA DI WEIERSTRASS E DI DARBOUX; INFINITESIMI, INFINITI, ORDINE, TEOREMI DI CANCELLAZIONE. CALCOLO DIFFERENZIALE: RAPPORTO INCREMENTALE, DERIVATA, TEOREMA SU DERIVABILITÀ E CONTINUITÀ, REGOLE DI DERIVAZIONE, DERIVAZIONE FUNZIONI COMPOSTE E FUNZIONI INVERSE, DIFFERENZIALE, DERIVATE DI ORDINE SUPERIORE, APPROSSIMAZIONE CON POLINOMI DI TAYLOR E DI MC LAURIN. STUDIO DI FUNZIONI: MASSIMI E MINIMI RELATIVI, TEOREMA DI FERMAT, TEOREMA DI ROLLE, TEOREMA DI LAGRANGE E COROLLARI, TEOREMA DI DE L’HOSPITAL, FUNZIONI CONCAVE E CONVESSE. CALCOLO INTEGRALE: FUNZIONI PRIMITIVE E INTEGRALE INDEFINITO, INTEGRAZIONE PER PARTI E PER SOSTITUZIONE, INTEGRALE DEFINITO: PROPRIETÀ, TEOREMA DELLA MEDIA, TEOREMA DI TORRICELLI BARROW E COROLLARIO. ALGEBRA LINEARE: VETTORI, SPAZI VETTORIALI, VETTORI LINEARMENTE DIPENDENTI E NON, BASI, MATRICI, OPERAZIONI CON LE MATRICI, DETERMINANTE, RANGO, MATRICE INVERSA, SISTEMI DI EQUAZIONI LINEARI, TEOREMA DI CRAMER E DI ROUCHÈ-CAPELLI, SISTEMI PARAMETRICI, RISOLUZIONE MEDIANTE IL METODO DI RIDUZIONE DI GAUSS.
( testi)
Testo disponibile online: http://disa.uniroma3.it/didattica/lauree-triennali/matematica-generale-n-o-ii-canale-d-k ,e-o/
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SECS-P/03
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201317 -
ECONOMIA AZIENDALE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE CONOSCENZE DI BASE IN TEMA DI ANALISI CONTABILE DEI FATTI AZIENDALI NELLA LOGICA DELLE RILEVAZIONI IN CONTABILITÀ GENERALE E DI RAPPRESENTAZIONE DEI SISTEMI AZIENDALI CON I PRINCIPALI ORGANI DI GOVERNANCE E DI CONTROLLO. IL CORSO CONSIDERA IL SOGGETTO GIURIDICO ED ECONOMICO DI UNA AZIENDA, I PRINCIPI DI ECONOMICITÀ E DI EFFICIENZA E STUDIA ALCUNE PRIME RILEVAZIONI COMPLESSIVE DELLA GESTIONE.
Canale: AC
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D'ALESSIO LIDIA
( programma)
CARATTERISTICHE GENERALI DI OGNI SISTEMA AZIENDALE 1) L’AZIENDA COME ISTITUTO ECONOMICO: CARATTERI GENERALI DELL’AZIENDA. SOGGETTI AZIENDALI: SOGGETTO GIURIDICO E SOGGETTO ECONOMICO. TIPI DI AZIENDE. 2) L’AZIENDA NEI SUOI PIÙ GENERALI CARATTERI ECONOMICI: L’IMPRESA E L’INIZIATIVA INDIVIDUALE IN CAMPO ECONOMICO: IMPRESE PRIVATE E IMPRESE PUBBLICHE. I FINI DELL’IMPRESA. L’EQUILIBRIO ECONOMICO COME FONDAMENTALE CONDIZIONE DI VITA DELL’IMPRESA. L’EQUILIBRIO ECONOMICO E LE DIVERSE TIPOLOGIE DI ECONOMICITÀ. LA REMUNERAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI UTILIZZATI DALL’IMPRESA. IL RISCHIO D’IMPRESA ED I SOGGETTI SU CUI ESSO GRAVA. REDDITO E PROFITTO D’IMPRESA. 3) LE STRUTTURE DECISIONALI E IL POTERE DI CONTROLLO NELLE IMPRESE MODERNE: EVOLUZIONE DEGLI STUDI SULLA STRUTTURA DECISIONALE D’IMPRESA. IL POTERE DI CONTROLLO ESERCITATO NELL’IMPRESA DA SOGGETTI DIVERSI. LA FUNZIONE DI PROGRAMMAZIONE E DI CONTROLLO NELLE IMPRESE MODERNE 4) IL FINANZIAMENTO DELL’IMPRESA: IL FABBISOGNO DI CAPITALE E LA SUA DETERMINAZIONE. IL FINANZIAMENTO DELL’IMPRESA: CAPITALE PROPRIO E CAPITALE DI CREDITO NELLE LORO VARIE FORME. L’AUTOFINANZIAMENTO D’IMPRESA. LA STRUTTURA FINANZIARIA DELL’IMPRESA; LA SCELTA DELLE CONVENIENTI FORMA DI FINANZIAMENTO; LA DINAMICA RELAZIONE TRA CAPITALE PROPRIO E CAPITALE DI CREDITO. IL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO ED IL CAPITALE ECONOMICO.
LA DETERMINAZIONE E LE RILEVAZIONI QUANTITATIVE D’AZIENDA 1) LA LOGICA CONTABILE: MOMENTI LOGICI. LA NATURA DELLE QUANTITÀ OGGETTO D’INDAGINE. I METODI. IL SISTEMA IN SENSO LATO FORMATO DA TUTTE LE RILEVAZIONI D’AZIENDA. 2) LA RILEVAZIONE CONTABILE: TEORIA DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA. IL METODO DELLA P.D. APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO NELLE AZIENDE DI PRODUZIONE. SCRITTURE DI GESTIONE, SCRITTURE PER LA COSTITUZIONE DI SOCIETÀ PER AZIONI, SCRITTURE SU PARTICOLARI FATTI GESTIONALI (SCRITTURE DEL PERSONALE, SCRITTURE PER OPERAZIONI FINANZIARIE , ECC…), SCRITTURE DI ASSESTAMENTO E DI CHIUSURA. ESERCITAZIONI SU ANALISI CONTABILE DEI FATTI DI GESTIONE E LORO RILEVAZIONI IN CONTABILITÀ GENERALE.
( testi)
TESTI: - P. ONIDA, ECONOMIA D’AZIENDA, UTET, TORINO, LIBRO 1°: CAPP. I, II, IV, V; LIBRO 2°: CAPP. I, II, III, IV; - G. ZANDA, LINEAMENTI DI ECONOMIA AZIENDALE, EDIZIONI KAPPA, ROMA, 2006; - A. AMADUZZI, L’AZIENDA, UTET, TORINO; - G. FERRERO, ISTITUZIONI DI ECONOMIA D’AZIENDA, GIUFFRÈ, MILANO.
PER UN APPROFONDIMENTO SUL TEMA DELLE RILEVAZIONI CONTABILI SI CONSIGLIA: ARDUINI S., APPUNTI DI RAGIONERIA GENERALE, CEDAM, PADOVA BIANCHI M.T., LE RILEVAZIONI CONTABILI. PRINCIPI, METODI ED ESEMPLIFICAZIONI, SOCIETÀ EDITRICE ESCULAPIO, BOLOGNA
ULTERIORE MATERIALE DIDATTICO È PRESENTE SUL SITO DI FACOLTÀ NELLA PAGINA WEB DELLA PROF.SSA D’ALESSIO
Canale: DK
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TROINA GAETANO
( programma)
1. L’AZIENDA COME ISTITUTO ECONOMICO 2. CARATTERI GENERALI: OGGETTO DELL’AZIENDA. – GENERAL CHARACTERISTICS OF BUSINESS ORGANIZATIONS 3. VARI TIPI DI AZIENDA 4. L’IMPRESA NEI SUOI PIÙ GENERALI CARATTERI ECONOMICI. 5. L’IMPRESA E L’INIZIATIVA INDIVIDUALE IN CAMPO ECONOMICO: IMPRESE PRIVATE ED IMPRESE PUBBLICHE. 6. GLI AGGREGATI AZIENDALI. 7. I FINI DELL’IMPRESA. L’EQUILIBRIO ECONOMICO COME FONDAMENTALE CONDIZIONE DI VITA DELL’IMPRESA. L’EQUILIBRIO ECONOMICO E L’ECONOMICITÀ. 8. LE POSSIBILI MODALITÀ DI REMUNERAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI UTILIZZATI. 9. IL RISCHIO D’IMPRESA. REDDITO E PROFITTO. 10. IL FINANZIAMENTO DELL’IMPRESA. IL FABBISOGNO DI CAPITALE E LA SUA DETERMINAZIONE. 11. IL FINANZIAMENTO DELL’IMPRESA: “CAPITALE PROPRIO” E “CAPITALE DI CREDITO” NELLE LORO VARIE FORME; L’AUTOFINANZIAMENTO D’IMPRESA; LA SCELTA DELLE CONVENIENTI FORME DI FINANZIAMENTO. 12. L’IMPRESA ETICA E L’ADEGUATEZZA DEI RISULTATI ECONOMICI. 13. L’AZIENDA-IMPRESA E I MERCATI: ANALISI E PREVISIONE DELLA DOMANDA 14. LA PRODUZIONE NELLE AZIENDE-IMPRESE 15. LA POLITICA DEGLI INVESTIMENTI NELLE AZIENDE- IMPRESE 16. IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO NELLE AZIENDE-IMPRESE
LA RILEVAZIONE CONTABILE. TEORIA DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA. IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO NELLE AZIENDE DI PRODUZIONE.
( testi)
G. TROINA, ELEMENTI DI ECONOMIA AZIENDALE, ED. CISU, (NUOVA EDIZIONE) 2010 C. REGOLIOSI, A. D’ERI, ARGOMENTI SCELTI DI ECONOMIA AZIENDALE, ROMA NUOVA CULTURA 2012, G. TROINA, CRISI, IMPRESA E SOLIDARIETÀ, GUERINI EDITORE, 2013 DEL LIBRO “CRISI, IMPRESA E SOLIDARIETÀ” SARANNO OGGETTO D’ESAME GLI ARGOMENTI RICOMPRESI IN QUESTE PAGINE:
A) DA PAG. 15 A PAG. 65; B) DA PAG. 69 A PAG. 76; C) DA PAG. 86 A PAG. 89; D) DA PAG. 101 A PAG. 107; E) DA PAG 123 A PAG 132.
PER CHI AVESSE BISOGNO DI UN ULTERIORE SUPPORTO PER LA PARTE DI CONTABILITÀ GENERALE: AA.VV., LE RILEVAZIONI CONTABILI NELLE AZIENDE INDUSTRIALI E COMMERCIALI, CEDAM, ULTIMA EDIZIONE
Canale: LP
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ONESTI TIZIANO
( programma)
IL CORSO DI DIRITTO PUBBLICO È ARTICOLATO IN DUE MODULI.
IL I MODULO HA PER OGGETTO I SEGUENTI ARGOMENTI: TEORIA DEI GRUPPI SOCIALI; I GRUPPI SOCIALI ORDINAMENTALI; LA STRUTTURA DELL'ORDINAMENTO GIURIDICO; IL POTERE E LE SUE SPECIE; LE TECNICHE DI DIVISIONE DEL POTERE; LE FORME DI ESERCIZIO DEL POTERE: LA NORMA GIURIDICA E IL PROVVEDIMENTO; I SOGGETTI; GLI INTERESSI; I BENI; LE SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE; I FATTI GIURIDICI; I COMPORTAMENTI UMANI; GLI EFFETTI GIURIDICI; LA RESPONSABILITÀ; I LIVELLI ORDINAMENTALI DI GOVERNO (INTERNAZIONALE, COMUNITARIO EUROPEO, STATALE, LOCALE); L'ORGANIZZAZIONE DEI POTERI PUBBLICI. LE FUNZIONI PUBBLICHE (INDIRIZZO POLITICO, NORMAZIONE, AMMINISTRAZIONE, GIURISDIZIONE). IL II MODULO HA PER OGGETTO L’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO E I PRINCIPI REGOLATIVI DELLA SUA ATTIVITÀ POLITICA, LEGISLATIVA, AMMINISTRATIVA E GIURISDIZIONALE.
( testi)
MATERIALI DIDATTICI DURANTE IL CORSO SARANNO DISPONIBILI MATERIALI DIDATTICI CON FINALITÀ ESPLICATIVE ED ESERCITATIVE SUL SITO DELLA FACOLTÀ NEGLI APPOSITI SPAZI RISERVATI ALLO SCOPO.
BIBLIOGRAFIA PER LA PREPARAZIONE RELATIVA AL I ED AL II MODULO SI CONSIGLIA LO STUDIO DI UN MANUALE A SCELTA TRA I SEGUENTI: A. MELONCELLI, MANUALE DI DIRITTO PUBBLICO, MILANO, GIUFFRÈ, ULT. ED. R. BIN – G. PITRUZZELLA, DIRITTO PUBBLICO, TORINO, GIAPPICHELLI, ULT. ED. C. ROSSANO, MANUALE DI DIRITTO PUBBLICO, NAPOLI, JOVENE, ULT. ED. P. CARETTI – U. DE SIERVO, ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO, TORINO, GIAPPICHELLI, ULT. ED.
Canale: QZ
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PAOLONI MAURO
( programma)
OGGETTO DEL CORSO È LO STUDIO DEI SEGUENTI ARGOMENTI: TEORIA DEI GRUPPI SOCIALI; I GRUPPI SOCIALI ORDINAMENTALI; LA STRUTTURA DELL'ORDINAMENTO GIURIDICO; IL POTERE E LE SUE SPECIE; LE TECNICHE DI DIVISIONE DEL POTERE; LE FORME DI ESERCIZIO DEL POTERE: LA NORMA GIURIDICA ED IL PROVVEDIMENTO; I SOGGETTI; GLI INTERESSI; I BENI; LE SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE; I FATTI GIURIDICI; GLI EFFETTI GIURIDICI; LA RESPONSABILITÀ; I LIVELLI ORDINAMENTALI DI GOVERNO (INTERNAZIONALE, COMUNITARIO EUROPEO, STATALE, LOCALE); L'ORGANIZZAZIONE DEI POTERI PUBBLICI, LE FUNZIONI PUBBLICHE (INDIRIZZO POLITICO, NORMAZIONE, AMMINISTRAZIONE, GIURISDIZIONE), LA COSTITUZIONE ECONOMICA.
( testi)
SI CONSIGLIA LO STUDIO DI UNO DEI SEGUENTI MANUALI A SCELTA: R. BIN – G. PITRUZZELLA, DIRITTO PUBBLICO, TORINO, GIAPPICHELLI, ULT. ED. P. CARETTI – U. DE SIERVO, ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO, TORINO, GIAPPICHELLI, ULT. ED. A. MELONCELLI, MANUALE DI DIRITTO PUBBLICO, MILANO, GIUFFRÈ, ULT. ED. C. ROSSANO, MANUALE DI DIRITTO PUBBLICO, NAPOLI, JOVENE, ULT. ED.
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SECS-P/07
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801557 -
STATISTICA ECONOMICA
(obiettivi)
LA STATISTICA ECONOMICA È UNA DISCIPLINA SCIENTIFICA PER LO STUDIO DEI FENOMENI ECONOMICI CON METODI STATISTICI. LO SCOPO È QUELLO DI OFFRIRE A TUTTI I SOGGETTI CHE DEBBONO PRENDERE DECISIONI ECONOMICHE UN QUADRO INTEGRATO E COERENTE DI CONOSCENZE E DI ANALISI STATISTICO-QUANTITATIVE SUI FENOMENI ECONOMICI COLLETTIVI. OBIETTIVO GENERALE DEL CORSO È DI FORNIRE ALLO STUDENTE GLI STRUMENTI CONCETTUALI E ANALITICI PER COMPRENDERE E MISURARE I FENOMENI ECONOMICI COLLETTIVI. OBIETTIVI SPECIFICI POSSONO ESSERE CONSIDERATI I SEGUENTI: I) STUDIARE PROBLEMI E METODI PER LA MISURAZIONE DELLE OPERAZIONI POSTE IN ESSERE DAI SOGGETTI ECONOMICI COLLETTIVI; II) FORNIRE ALCUNI STRUMENTI ESSENZIALI PER LO STUDIO DELLA DINAMICA ECONOMICA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO; III) INTRODURRE ALL’ANALISI QUANTITATIVA DI ALCUNI RILEVANTI FENOMENI ECONOMICI ATTRAVERSO MODELLI AGGREGATI E DISAGGREGATI.
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Erogato presso
21801557 STATISTICA ECONOMICA in SCIENZE POLITICHE PER IL GOVERNO E L'AMMINISTRAZIONE (DM270) L-36 N0 DE CASTRIS MARUSCA
( programma)
Parte prima. Il sistema europeo dei conti economici (SEC). Operatori, operazioni e aggregati economici. Contabilità aggregata (conti delle operazioni correnti, conti dell’accumulazione, conti patrimoniali) e disaggregata (la tavola input-output come schema di riferimento contabile). La rilevazione statistica dei fattori della produzione (capitale e lavoro). I Numeri Indici: metodi di costruzione e proprietà, NI della produzione, dei prezzi, per i confronti internazionali.
Parte seconda. Analisi territoriale dei fenomeni economico-produttivi: indici di localizzazione, concentrazione, specializzazione, Shift and Share Analysis. Misure della produzione e della produttività. La relazione funzionale tra consumo e reddito: problemi di stima e di specificazione. Definizioni e misure della povertà. Il modello leonteviano delle interdipendenze strutturali. Attivazione diretta e indiretta.
( testi)
Parte prima. Vincenzo SIESTO, La contabilità nazionale italiana. Il sistema dei conti del 2000, Il Mulino, Bologna, 2003: capitoli I, II e IV; Renato GUARINI e Franco TASSINARI, Statistica Economica, Il Mulino, Bologna, 2000: cap. 4, §§ 1 e 2; cap. 1 §§1 e 2 (tranne § 2.5), 3, 4, 5.1, 5.2, 5.3 (escluso indice di Geary e Khamis).
Dispense integrative relative alla parte prima:
Schemi e appunti di contabilità nazionale secondo il nuovo sistema europeo – SEC95, a cura di Mazziotta C., Di Palma F., De Castris M., 2006. “La rilevazione dello stock di capitale” a cura di Mazziotta C., Magazzino C., 2005. “Il fattore lavoro: concetti, definizioni e metodi”, a cura di De Castris M., 2007. “I coefficienti tecnici nella tavola input-output”, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007. Esercizi e soluzioni relativi alla parte prima, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007 (facoltativo).
Parte seconda. Renato GUARINI e Franco TASSINARI, Statistica Economica, Il Mulino, Bologna, 2000: cap.7 §§ 1, 2, 3.1; 3.2; 3.3, 4.1 e 4.5, capitolo 10, §§ 1, 2.1, 2.2, 2.3 ; cap. 13 §§ 1, 2, 3.2; 3.3, 4.1 e 4.3; cap. 12, § 6; cap. 4, §§ 3. 1 e 3.2.
Dispensa integrativa (facoltativa): Esercizi e soluzioni relativi alla seconda parte, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007.
Dispensa integrativa: L’analisi della povertà: concetti, metodi e scale di equivalenza, a cura di Mazziotta C. e De Castris M., 2007.
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SECS-S/03
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201422 -
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA
(obiettivi)
IL CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA SI PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI GLI STRUMENTI PER POTER COMPRENDERE ED APPREZZARE, IN PRIMO LUOGO, I PRINCIPI ISPIRATORI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA; IN SECONDO LUOGO, LE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI PER LA GESTIONE DELL’ECONOMIA; INFINE IL RUOLO DELL’EUROPA E LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO. SOTTO IL PRIMO PROFILO, GLI STUDENTI AFFRONTERANNO LE EVOLUZIONI STORICHE DELL'AFFERMAZIONE DI UN DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA; I PRINCIPI DI CARATTERE SOSTANZIALE A FONDAMENTO DELLA COOPERAZIONE FRA STATI IN MATERIA ECONOMICA E COMMERCIALE; IL C.D. NUOVO ORDINE ECONOMICO INTERNAZIONALE; I PRINCIPI E LE REGOLE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. SOTTO IL SECONDO PROFILO, COSTITUIRANNO OGGETTO DI STUDIO LE NAZIONI UNITE (CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA PROMOZIONE DEL PROGRESSO ECONOMICO E SOCIALE); L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO; IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, LA BANCA MONDIALE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO, LA BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI. INFINE, SOTTO IL TERZO PROFILO, SI ESAMINERANNO GLI ASPETTI GIURIDICI E DELLA PRASSI DEI RAPPORTI FRA L'UNIONE EUROPEA E I PAESI DELL'AREA MEDITERRANEA, LE POLITICHE DI ASSOCIAZIONE, GLI ACCORDI COMMERCIALI E LO SVILUPPO DELLA POLITICA DI COOPERAZIONE; LA NORMATIVA INTERNAZIONALE IN MATERIA AMBIENTALE; LA GLOBALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA E L'ESIGENZA DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
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DOCENTE CONTRATTO
( programma)
OGGETTO DEL CORSO SARÀ LO STUDIO DEI PRINCIPI ISPIRATORI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA, OSSIA DEI PRINCIPI DI CARATTERE SOSTANZIALE A FONDAMENTO DELLA COOPERAZIONE FRA STATI IN MATERIA ECONOMICA E COMMERCIALE. IN PRIMO LUOGO SI FORNIRANNO AGLI STUDENTI NOZIONI BASE SULL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE: IL DIRITTO INTERNAZIONALE COME ORDINAMENTO DELLA COMUNITÀ DEGLI STATI; L’EVOLUZIONE DEI RAPPORTI SOCIALI INTERNAZIONALI DALLA PACE DI WESTFALIA ALL’“ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE” E IL SUO IMPATTO SULLA ORGANIZZAZIONE DEI RAPPORTI ECONOMICI INTERNAZIONALI; LA PRODUZIONE NORMATIVA E LE FUNZIONI DI GARANZIA DEL DIRITTO NELL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE. IN PARTICOLARE, SI ANALIZZERANNO IL C.D. NUOVO ORDINE ECONOMICO INTERNAZIONALE, I PRINCIPI E LE REGOLE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, I PRINCIPI E LE TECNICHE GIURIDICHE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO. IN SEGUITO, LE LEZIONI SI FOCALIZZERANNO SULLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI PER LA GESTIONE DELL'ECONOMIA, ANALIZZANDO LE NAZIONI UNITE E LA PROMOZIONE DEL PROGRESSO ECONOMICO SOCIALE, LE ORGANIZZAZIONI E GLI STRUMENTI GIURIDICI INTERNAZIONALI PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA DEGLI STATI. COSTITUIRANNO OGGETTO DI APPROFONDITA ANALISI L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO, IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, IL GRUPPO DELLA BANCA MONDIALE, LA BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI. PARTICOLARE RIGUARDO, INFINE, SARÀ PRESTATO AGLI ASPETTI GIURIDICI E DELLA PRASSI DEI RAPPORTI FRA L'UNIONE EUROPEA E I PAESI DELL'AREA MEDITERRANEA, LE POLITICHE DI ASSOCIAZIONE, GLI ACCORDI COMMERCIALI E LO SVILUPPO DELLA POLITICA DI COOPERAZIONE; LA NORMATIVA INTERNAZIONALE IN MATERIA AMBIENTALE; LA GLOBALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA E L'ESIGENZA DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
( testi)
OLTRE AL MATERIALE FORNITO A LEZIONE, OGGETTO DI STUDIO È IL TESTO: ELENA SCISO, APPUNTI DI DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA, GIAPPICHELLI, 2007.
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7
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IUS/13
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201462 -
EUROPEAN COMPETITION LAW (DIRITTO DELL'UE PER L'IMPRESA)
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UN QUADRO COMPLESSIVO DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA NELL'ORDINAMENTO COMUNITARIO E NEI RAPPORTI CON L'ORDINAMENTO INTERNO. LA METODOLOGIA SEGUITA SI FONDA SUL CRITERIO DEDUTTIVO; SI PARTE DUNQUE DALLA CASISTICA COMUNITARIA PER RICOSTRUIRE I PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA. LE LEZIONI IN AULA PREVEDONO UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA DELLO STUDENTE, IN ALCUNI CASI CHIAMATO A SVOLGERE APPROFONDIMENTI IN APPOSITI GRUPPI DI LAVORO.
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7
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IUS/14
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201484 -
BILANCIO
(obiettivi)
IIL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE ALLO STUDENTE I PRIMI ELEMENTI – SIA TEORICI CHE PRATICI - IN MATERIA DELLE VALUTAZIONI DELLE OPERAZIONI DI GESTIONE OPERATE DALL’IMPRESA ALLA FINE DI OGNI ANNO TESE ALLA REDAZIONE DEL BILANCIO E ALLA INDIVIDUAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO. L’APPROCCIO SEGUITO PERMETTERÀ SIA DI ACQUISIRE CONOSCENZE LEGATE ALLA REALTÀ ITALIANA SIA ALCUNE PRIME INFORMAZIONI RELATIVE AD UN ORIZZONTE PIÙ INTERNAZIONALE
Canale: AL
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PUCCI SABRINA
( programma)
LA TEORIA E LA PRATICA DEL BILANCIO DI ESERCIZIO NELLE AZIENDE 1. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DEL BILANCIO 2. LA NATURA DEL REDDITO D’ESERCIZIO E DEL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO 3. LA TEORIA DEL BILANCIO: CENNI ALLE FINALITÀ “ALFA” E “BETA” 4. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO LE DISPOSIZIONI CIVILISTICHE: 4.1. LA CLAUSOLA GENERALE DELLA CHIAREZZA E DELLA RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA; LE DEROGHE PER SPECIALI RAGIONI; 4.2. I POSTULATI DEL BILANCIO SECONDO IL LEGISLATORE CIVILISTICO; 4.3. I CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE: LE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE; I COSTI DI RICERCA, SVILUPPO, IMPIANTO, AMPLIAMENTO E PUBBLICITÀ; L’AVVIAMENTO; LE PARTECIPAZIONI; LE RIMANENZE; I CREDITI. 5. IL PROCESSO DI ARMONIZZAZIONE CONTABILE 6. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI 6.1. IL FRAMEWORK DELLO IASB: CENNI 6.2. GLI IAS E/O IFRS E LA STRUTTURA DEI CONTI: CENNI 7. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO IL CODICE CIVILE: LE PIÙ RECENTI INNOVAZIONI E LE PROPOSTE DI MODIFICA 7.1. IL PROCESSO DI OMOLOGAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI E L’INFORMATIVA FINANZIARIA 7.2. LE DIRETTIVE CONTABILI DI NUOVA GENERAZIONE 8. I PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI: CENNI 9. APPROFONDIMENTI SULLA NOTA INTEGRATIVA E CENNI SUL RENDICONTO FINANZIARIO
( testi)
CAPALDO P., REDDITO, CAPITALE E BILANCIO DI ESERCIZIO: UNA INTRODUZIONE, GIUFFRÈ, 1998 ONIDA P.; ECONOMIA D’AZIENDA, UTET, 1971 ZANDA G, IL BILANCIO DELLE SOCIETÀ, LINEAMENTI TEORICI E MODELLI DI REDAZIONE, GIAPPICHELLI, 2007
Canale: MZ
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ARDUINI SIMONA
( programma)
LA TEORIA E LA PRATICA DEL BILANCIO DI ESERCIZIO 1. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DEL BILANCIO DI ESERCIZIO NEL CONTESTO ITALIANO 2. LA TEORIA DEL BILANCIO 2.1.LA NATURA DEL REDDITO D’ESERCIZIO E DEL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO 2.2. LE FINALITÀ “ALFA” E “BETA” 3. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI 3.1. IL FRAMEWORK DELLO IASB: CENNI 4.2. GLI IAS E/O IFRS : CENNI 5. IL PROCESSO DI ARMONIZZAZIONE CONTABILE E “L’AMMODERNAMENTO” DEL BILANCIO DI ESERCIZIO DELLE IMPRESE ITALIANE 6. IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO LE ATTUALI DISPOSIZIONI CIVILISTICHE: 6.1. LA CLAUSOLA GENERALE DELLA CHIAREZZA E DELLA RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA; LE DEROGHE PER SPECIALI RAGIONI; 6.2. I POSTULATI DEL BILANCIO SECONDO IL LEGISLATORE CIVILISTICO; 6.3. I CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE: LE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE; I COSTI DI RICERCA, SVILUPPO, IMPIANTO, AMPLIAMENTO E PUBBLICITÀ; L’AVVIAMENTO; LE PARTECIPAZIONI; LE RIMANENZE; I CREDITI; LE OPERAZIONI DI LEASING; 6.4. CENNI ALLA NOTA INTEGRATIVA E ALLA RELAZIONE DI GESTIONE.
( testi)
- M. PAOLONI ( A CURA DI), 2005, IL BILANCIO DI ESERCIZIO NEL CONTESTO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE, GIAPPICHELLI EDITORE, TORINO. - IL CODICE CIVILE. - EVENTUALE MATERIALE DIDATTICO DI SUPPORTO MESSO A DISPOSIZIONE SUL SITO WEB DEL DOCENTE.
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7
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SECS-P/07
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201485 -
DIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI
(obiettivi)
IL CORSO DI DIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI TRATTA LE TEMATICHE RIGUARDANTI GLI INTERMEDIARI FINANZIARI, I MERCATI, GLI EMITTENTI ED IL COMPLESSIVO ASSETTO DELLA VIGILANZA, ANCHE ATTRAVERSO L’ANALISI E LO STUDIO DI DOCUMENTI COME PROVVEDIMENTI E COMUNICAZIONI CONSOB NONCHÉ STATUTI E RELAZIONI SOCIETARIE.
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VALENSISE PAOLO
( programma)
INQUADRAMENTO GENERALE DEL DIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI; L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA, GLI STRUMENTI FINANZIARI E LA VIGILANZA; L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E LA GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO; I MERCATI; GLI EMITTENTI; LE DISFUNZIONI, LE CRISI E L’APPARATO SANZIONATORIO AMMINISTRATIVO E PENALE.
( testi)
- R. COSTI, IL MERCATO MOBILIARE, GIAPPICHELLI, TORINO, ULTIMA EDIZIONE.
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7
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IUS/05
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201486 -
ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE CONOSCENZE DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI FINANZIARI, OSSERVANDONE LE PRINCIPALI COMPONENTI: STRUMENTI, MERCATI E INTERMEDIARI FINANZIARI. ESSO RAPPRESENTA IL PRIMO PASSO DI APPRENDIMENTO DI TAGLIO ECONOMICO-AZIENDALE SU TALI TEMATICHE. DURANTE IL CORSO VERRÀ POSTO L’ACCENTO SU CAUSE E CONSEGUENZE DELLE RECENTI CRISI FINANZIARIE. I CONTENUTI ESSENZIALI SONO I SEGUENTI: 1. IL SISTEMA FINANZIARIO E IL SISTEMA REALE 2. I SALDI FINANZIARI NEL SISTEMA ECONOMICO 3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO 4. L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA: TEORIE E RISCHI TIPICI 5. GLI STRUMENTI FINANZIARI 6. I MERCATI FINANZIARI 7. L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA 8. L’INTERMEDIAZIONE MOBILIARE 9. L’INTERMEDIAZIONE ASSICURATIVA E I FONDI PENSIONE 10. LA STRATEGIA E L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 11. LA REGOLAMENTAZIONE NEL SISTEMA FINANZIARIO: POLITICHE DI CONTROLLO E AUTORITÀ 12. LA POLITICA MONETARIA ED IL CONTROLLO DEL CREDITO 13. I SISTEMI DI PAGAMENTO 14. LE INNOVAZIONI REGOLAMENTARI E LA VIGILANZA DEL SISTEMA FINANZIARIO 15. LA CONCORRENZA E LA TUTELA DEL CONSUMATORE DI SERVIZI FINANZIARI
Canale: AL
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PREVIATI DANIELE ANGELO
( programma)
SI RIPORTANO IN SINTESI GLI ARGOMENTI TRATTATI: 1. IL SISTEMA FINANZIARIO E IL SISTEMA REALE 2. I SALDI FINANZIARI NEL SISTEMA ECONOMICO 3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO 4. L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA: TEORIE E RISCHI TIPICI • CONOSCERE I DIVERSI APPROCCI TEORICI A SUPPORTO DELL’ESISTENZA E DELL’OPERATIVITÀ DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI • COMPRENDERE IL SISTEMA DEI RISCHI CHE CARATTERIZZA L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA • INDIVIDUARE LA DEFINIZIONE, MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE, GESTIONE E CONTENIMENTO DI CIASCUNA CLASSE DI RISCHIO 5. GLI STRUMENTI FINANZIARI • RICONOSCERE E CLASSIFICARE PER CATEGORIE DI APPARTENENZA I DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI • DISTINGUERE IL GRADO DI LIQUIDITÀ DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE TECNICHE E ALLA POSSIBILITÀ DI NEGOZIAZIONE • CALCOLARE COSTI E RENDIMENTO DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO • PERCEPIRE I RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEI DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI. 6. I MERCATI FINANZIARI • DEFINIRE STRUTTURA E FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO • CLASSIFICARE E ANALIZZARE LE DIVERSE FORME ORGANIZZATIVE DEI MERCATI E LE FASI DI FUNZIONAMENTO • CONOSCERE IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO ITALIANO • CONOSCERE I PRINCIPALI SEGMENTI DEL MERCATO AZIONARIO ITALIANO • LEGGERE E VALUTARE LE INFORMAZIONI FORNITE DAI QUOTIDIANI SPECIALIZZATI 7. L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • DEFINIRE LE SPECIFICITÀ DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA E I BISOGNI DA ESSA SODDISFATTI • IDENTIFICARE LE FORME GESTIONALI FONDAMENTALI DI QUESTO TIPO DI INTERMEDIAZIONE E RIFLETTERE SULLA SUA EVOLUZIONE • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE DI ALCUNI STRUMENTI DI RACCOLTA E IMPIEGO TIPICI DELLA BANCA • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LA NATURA, LA DOMANDA E L’OFFERTA DI LEASING, FACTORING E CREDITO AL CONSUMO • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELL’ORDINAMENTO DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELLA VIGILANZA SPECIFICA SULL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • FORNIRE ALCUNI ELEMENTI DI BASE DEL BILANCIO DELLE BANCHE E DELLA LORO GESTIONE 8. L’INTERMEDIAZIONE MOBILIARE • RICONOSCERE E DISTINGUERE I SERVIZI CHE GLI INTERMEDIARI POSSONO PRESTARE A SUPPORTO DEI FABBISOGNI DI INVESTIMENTO • COMPRENDERE LE REGOLE CHE DISCIPLINANO LA PRESTAZIONE DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO E DI GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO • INDIVIDUARE FATTORI PRODUTTIVI E FONTI DI REDDITO PER CHI EROGA CIASCUN SERVIZIO • SAPER INDICARE GLI INTERMEDIARI ABILITATI E DESCRIVERNE LA GAMMA D’OFFERTA • RICONOSCERE IL PROFILO PATRIMONIALE E REDDITUALE DI CIASCUN INTERMEDIARIO 9. L’INTERMEDIAZIONE ASSICURATIVA E I FONDI PENSIONE • COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE PECULIARI DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • INDIVIDUARE I PRINCIPALI ELEMENTI DEFINITORI DELLE POLIZZE VITA E DELLE POLIZZE DANNI • RICONOSCERE LE FONTI DI REDDITO PER LE IMPRESE ASSICURATIVE • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • COMPRENDERE LE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA PREVIDENZIALE • CONOSCERE LE CARATTERISTICHE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ DEI FONDI PENSIONE 10. LA STRATEGIA E L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 11. LA REGOLAMENTAZIONE NEL SISTEMA FINANZIARIO: POLITICHE DI CONTROLLO E AUTORITÀ • CAPIRE LE RAGIONI CHE GIUSTIFICANO L’ESISTENZA DI CONTROLLI PUBBLICI SUL SISTEMA FINANZIARIO • COMPRENDERE GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA REGOLAMENTAZIONE E DELLA VIGILANZA 12. LA POLITICA MONETARIA ED IL CONTROLLO DEL CREDITO 13. I SISTEMI DI PAGAMENTO 14. LE INNOVAZIONI REGOLAMENTARI E LA VIGILANZA DEL SISTEMA FINANZIARIO • DESCRIVERE I LIMITI DI BASILEA 1 E LA NUOVA CORNICE DELL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE IN BASILEA 2 • CONOSCERE GLI STRUMENTI PRUDENZIALI
( testi)
L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
ESERCITAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI E OPERAZIONI FINANZIARIE (SOLO PER I FREQUENTANTI)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 6 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-10)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 9 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
IT’S POSSIBLE TO HAVE SOME COURSE MATERIAL IN ENGLISH.
Canale: MZ
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FIORDELISI FRANCO
( programma)
SI RIPORTANO IN SINTESI GLI ARGOMENTI TRATTATI: 1. IL SISTEMA FINANZIARIO E IL SISTEMA REALE 2. I SALDI FINANZIARI NEL SISTEMA ECONOMICO 3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO 4. L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA: TEORIE E RISCHI TIPICI • CONOSCERE I DIVERSI APPROCCI TEORICI A SUPPORTO DELL’ESISTENZA E DELL’OPERATIVITÀ DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI • COMPRENDERE IL SISTEMA DEI RISCHI CHE CARATTERIZZA L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA • INDIVIDUARE LA DEFINIZIONE, MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE, GESTIONE E CONTENIMENTO DI CIASCUNA CLASSE DI RISCHIO 5. GLI STRUMENTI FINANZIARI • RICONOSCERE E CLASSIFICARE PER CATEGORIE DI APPARTENENZA I DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI • DISTINGUERE IL GRADO DI LIQUIDITÀ DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE TECNICHE E ALLA POSSIBILITÀ DI NEGOZIAZIONE • CALCOLARE COSTI E RENDIMENTO DI CIASCUN STRUMENTO FINANZIARIO • PERCEPIRE I RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEI DIFFERENTI STRUMENTI FINANZIARI. 6. I MERCATI FINANZIARI • DEFINIRE STRUTTURA E FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO • CLASSIFICARE E ANALIZZARE LE DIVERSE FORME ORGANIZZATIVE DEI MERCATI E LE FASI DI FUNZIONAMENTO • CONOSCERE IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO ITALIANO • CONOSCERE I PRINCIPALI SEGMENTI DEL MERCATO AZIONARIO ITALIANO • LEGGERE E VALUTARE LE INFORMAZIONI FORNITE DAI QUOTIDIANI SPECIALIZZATI 7. L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • DEFINIRE LE SPECIFICITÀ DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA E I BISOGNI DA ESSA SODDISFATTI • IDENTIFICARE LE FORME GESTIONALI FONDAMENTALI DI QUESTO TIPO DI INTERMEDIAZIONE E RIFLETTERE SULLA SUA EVOLUZIONE • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE DI ALCUNI STRUMENTI DI RACCOLTA E IMPIEGO TIPICI DELLA BANCA • DESCRIVERE E FAR COMPRENDERE LA NATURA, LA DOMANDA E L’OFFERTA DI LEASING, FACTORING E CREDITO AL CONSUMO • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELL’ORDINAMENTO DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • TRACCIARE I PROFILI FONDAMENTALI DELLA VIGILANZA SPECIFICA SULL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA • FORNIRE ALCUNI ELEMENTI DI BASE DEL BILANCIO DELLE BANCHE E DELLA LORO GESTIONE 8. L’INTERMEDIAZIONE MOBILIARE • RICONOSCERE E DISTINGUERE I SERVIZI CHE GLI INTERMEDIARI POSSONO PRESTARE A SUPPORTO DEI FABBISOGNI DI INVESTIMENTO • COMPRENDERE LE REGOLE CHE DISCIPLINANO LA PRESTAZIONE DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO E DI GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO • INDIVIDUARE FATTORI PRODUTTIVI E FONTI DI REDDITO PER CHI EROGA CIASCUN SERVIZIO • SAPER INDICARE GLI INTERMEDIARI ABILITATI E DESCRIVERNE LA GAMMA D’OFFERTA • RICONOSCERE IL PROFILO PATRIMONIALE E REDDITUALE DI CIASCUN INTERMEDIARIO 9. L’INTERMEDIAZIONE ASSICURATIVA E I FONDI PENSIONE • COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE PECULIARI DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • INDIVIDUARE I PRINCIPALI ELEMENTI DEFINITORI DELLE POLIZZE VITA E DELLE POLIZZE DANNI • RICONOSCERE LE FONTI DI REDDITO PER LE IMPRESE ASSICURATIVE • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA • COMPRENDERE LE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA PREVIDENZIALE • CONOSCERE LE CARATTERISTICHE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA • INDIVIDUARE I PRINCIPI DELLA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ DEI FONDI PENSIONE 10. LA STRATEGIA E L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 11. LA REGOLAMENTAZIONE NEL SISTEMA FINANZIARIO: POLITICHE DI CONTROLLO E AUTORITÀ • CAPIRE LE RAGIONI CHE GIUSTIFICANO L’ESISTENZA DI CONTROLLI PUBBLICI SUL SISTEMA FINANZIARIO • COMPRENDERE GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA REGOLAMENTAZIONE E DELLA VIGILANZA 12. LA POLITICA MONETARIA ED IL CONTROLLO DEL CREDITO 13. I SISTEMI DI PAGAMENTO 14. LE INNOVAZIONI REGOLAMENTARI E LA VIGILANZA DEL SISTEMA FINANZIARIO • DESCRIVERE I LIMITI DI BASILEA 1 E LA NUOVA CORNICE DELL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE IN BASILEA 2 • CONOSCERE GLI STRUMENTI PRUDENZIALI
( testi)
L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
ESERCITAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI E OPERAZIONI FINANZIARIE (SOLO PER I FREQUENTANTI)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 6 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-10)
PER GLI STUDENTI DEL VECCHIO ORDINAMENTO DM 509, PER 9 CREDITI È NECESSARIO PREPARARE: L. NADOTTI, C. PORZIO, D. PREVIATI, ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI, MCGRAW-HILL ITALIA, 2010 (CAPITOLI 1-15)
IT’S POSSIBLE TO HAVE SOME COURSE MATERIAL IN ENGLISH.
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7
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SECS-P/11
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201491 -
ECONOMIA MONETARIA
(obiettivi)
L CORSO SI PROPONE DI FORNIRE GLI STRUMENTI PER COMPRENDERE IL FUNZIONAMENTO DI UNA ECONOMIA MONETARIA E GLI ATTUALI ASSETTI OPERATIVI DELLA POLITICA MONETARIA. IN PARTICOLARE IL CORSO SI PROPONE DI SPIEGARE COSA È LA MONETA, PERCHÉ SI DESIDERA DETENERE ATTIVITÀ LIQUIDE, E SE E COME IN BASE ALLE PRINCIPALI TEORIE MACROECONOMICHE CIÒ CHE SI VERIFICA NEI MERCATI FINANZIARI E LE DECISIONI DI POLITICA MONETARIA ABBIANO EFFETTI SU PREZZI ED OCCUPAZIONE NEL BREVE E NEL LUNGO PERIODO. E’ PREREQUISITO DEL CORSO LA CONOSCENZA DELLE NOZIONI FONDAMENTALI DI MICROECONOMIA E DI MACROECONOMIA, IN PARTICOLARE DEI MODELLI STATICI IS-LM E AD-AS.
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7
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SECS-P/01
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201542 -
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
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Erogato presso
21201542 CORPORATE & INVESTMENT BANKING in FINANZA E IMPRESA (DM 270) LM-16 N0 CARATELLI MASSIMO
( programma)
Il Corso si propone di fornire una visione d’insieme del ruolo e delle principali attività svolte dalle banche nell’area d’affari dell’investment banking; i condizionamenti che derivano dalla regolamentazione; gli aspetti organizzativi e gestionali; le caratteristiche tecniche e i profili economici delle principali operazioni di finanza mobiliare, straordinaria e strutturata; la definizione, misurazione e gestione dei rischi tipici.
( testi)
Forestieri G. (2011), Corporate and Investment Banking, seconda edizione, Egea, Milano.
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7
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SECS-P/11
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801883 -
DIRITTI E LIBERTA' COSTITUZIONALI
(obiettivi)
IL CORSO VUOLE OFFRIRE UN QUADRO AGGIORNATO E COMPLETO DEI DIRITTI COSTITUZIONALI, ANCHE ALLA LUCE DELLE TRASFORMAZIONI DA CUI SONO STATI INVESTITI ORMAI DA ALCUNI ANNI E CHE NE HA RICHIESTO UN PROFONDO RIPENSAMENTO.
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COLAPIETRO CARLO
( programma)
I DIRITTI NELL’ETÀ DEL COSTITUZIONALISMO. DIRITTI FONDAMENTALI E STATO SOCIALE. I DIRITTI FONDAMENTALI NELLA COSTITUZIONE ITALIANA. IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI INVIOLABILI. IL PROBLEMA DEI “NUOVI DIRITTI”. LE GARANZIE DEI DIRITTI NELL’ORDINAMENTO COSTITUZIONALE ITALIANO. IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA NELLA COSTITUZIONE ITALIANA. DAL DIRITTO OGGETTIVO ALLE SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE. IL “CATALOGO” DEI DIRITTI COSTITUZIONALI: LE LIBERTÀ INDIVIDUALI. LE LIBERTÀ COLLETTIVE. I DIRITTI SOCIALI. LE LIBERTÀ ECONOMICHE. I DOVERI COSTITUZIONALI. I DIRITTI FONDAMENTALI NELLA DIMENSIONE EUROPEA ( IN SPECIE NELLA CEDU E NELLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA). ANALISI GIURISPRUDENZIALE DELL’EVOLUZIONE DELLA TUTELA COSTITUZIONALE VERSO “DIRITTI (ANCOR PIÙ) NUOVI: 1) IL MATRIMONIO OMOSESSUALE; 2) LA RETTIFICAZIONE DEL SESSO ED IL “DIVORZIO IMPOSTO”; 3) IL DIRITTO ALLA GENITORIALITÀ E LA FECONDAZIONE ASSISTITA DI TIPO ETEROLOGO; 4) IL DIRITTO ALL’OBLIO: DALLA RISERVATEZZA ALL’IDENTITÀ PERSONALE. L’EMERSIONE NEL NOSTRO ORDINAMENTO DEL PRINCIPIO GENERALE DI TRASPARENZA: IL DOVERE DI VISIBILITÀ DEI POTERI PUBBLICI ED IL DIRITTO ALLA CONOSCIBILITÀ DELL’AGERE PUBBLICO DEI CITTADINI.
( testi)
Parte generale: - C. COLAPIETRO, M. RUOTOLO, Diritti e Libertà (con appendice giurisprudenziale), Giappichelli, Torino, 2014 (in corso di pubblicazione). Parte speciale: - L. CALIFANO, C. COLAPIETRO (a cura di), Le nuove frontiere della trasparenza nella dimensione costituzionale, Editoriali Scientifica, Napoli, 2014 (in corso di pubblicazione), Parte I e Parte II.
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7
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IUS/08
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801887 -
DIRITTO DEL LAVORO NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(obiettivi)
IL CORSO HA AD OGGETTO L'APPROFONDIMENTO DELLA MATERIA DEL DIRITTO DEL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, CON PARTICOLARE RIGUARDO AI TEMI DELLA DIRIGENZA PUBBLICA, DELLA DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI LAVORO, DEL SISTEMA DI RELAZIONI SINDACALI E DELLA DISCIPLINA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
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LEPORE ALBERTO
( testi)
PER FREQUENTANTI E NON FREQUENTANTI: U. CARABELLI- M.T.CARINCI "IL LAVORO PUBBLICO IN ITALIA", CACUCCI, BARI, ULTIMA EDIZIONE
CAPP. 1 E 2(SOLA LETTURA), 3,4,5,6,7,8,9,10,15,16,17, 22,23,24.
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7
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IUS/07
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101385 -
EUROPEAN UNION TRANSPORT LAW (DIRITTO DEI TRASPORTI DELL’UNIONE EUROPEA)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
THE COURSE AIMS AT INTRODUCING STUDENT IN AN EXTREMELY IMPORTANT AREA OF EU LAW WITH SIGNIFICANT INFLUENCES ON A THRIVING ECONOMIC ACTIVITY, ENHANCING THEIR ABILITY TO UNDERSTAND THE GENERAL SYSTEM OF THE EUROPEAN UNION LAW AND ITS IMPLICATION ON NATIONAL SYSTEMS.
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7
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IUS/02
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101386 -
STATE AND MARKET IN EUROPEAN UNION LAW(STATO E MERCATO NEL DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA)
(obiettivi)
N.B. IL CORSO FA PARTE DEL PROGRAMMA "STUDYING LAW AT ROMA 3" DOVE LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA. PER QUESTO MOTIVO GLI STUDENTI CHE VOGLIONO FREQUENTARE IL CORSO DEVONO EFFETTUARE LA PRE-ISCRIZIONE HTTP://WWW.GIUR.UNIROMA3.IT/STUDYING_LAW/PROGRAMS/APPLICATION%20FORM%20FOR%20STUDY%20LAW%20AT%20ROMA%20TRE%20COURSES%20AND%20SEMINARS%20RS_PERPETUA.DOC
AT THE END OF THIS COURSE, SUCCESSFUL STUDENTS WILL: BE FAMILIAR WITH THE MORE RELEVANT INTERNAL MARKET REGULATIONS, THEIR APPLICATION AND INTERPRETATION BY THE COURT OF JUSTICE OF THE EUROPEAN UNION; UNDERSTAND THE EFFECTS THAT THE APPLICATION OF EUROPEAN RULES AND PRINCIPLES HAVE ON MEMBER STATES’ ADMINISTRATIVE LAW; DEVELOP CRITICAL SKILLS OF ANALYSIS AND INTERPRETATION OF THE EU ECONOMIC CONSTITUTION; HAVE IMPROVED ORAL AND WRITTEN COMMUNICATION SKILLS WITH SPECIFIC REGARD TO EUROPEAN LAW AND ADMINISTRATIVE LAW.
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IUS/10
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101419 -
ADVANCED INTERNATIONAL LAW: MOOT COURT COMPETITION(DIRITTO INTERNAZIONALE AVANZATO: PROCESSO SIMULATO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE NON SOLTANTO FORNIRE AGLI STUDENTI UN APPROFONDIMENTO DI TALUNE AREE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE, MA SOPRATTUTTO SVILUPPARE ALCUNE ABILITÀ ESSENZIALI NELLA PRATICA GIURIDICA: DI ANALISI DI QUESTIONI DI CARATTERE SOSTANZIALE E PROCEDURALE, ALLA RICERCA DI SOLUZIONI ORIGINALI VOLTE ALLA DIFESA DI UNA CERTA POSIZIONE; DI DISCUSSIONE E LAVORO DI GRUPPO; DI REDIGERE TESTI IN INGLESE GIURIDICO; DI PRESENTARE ORALMENTE GLI ARGOMENTI SVILUPPATI.
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7
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IUS/13
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201733 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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Erogato presso
21201733-1 VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO in FINANZA E IMPRESA (DM 270) LM-16 N0 MOTTURA CARLO DOMENICO
( programma)
1 – LA VALUTAZIONE FINANZIARIA: METODI E MODELLI Le categorie del valore e del rischio. I metodi della valutazione finanziaria. Il metodo dell’equivalente certo scontato. Modelli per l’equivalente certo scontato. Il problema della scelta tra alternative rischiose. Teoria dell’utilità attesa. Option pricing theory. Il metodo dell’attualizzazione aggiustata per il rischio. Modelli per l’attualizzazione aggiustata per il rischio. Metodi misti.
2 – LA GESTIONE DEL RISCHIO: CRITERI E REGOLE Schema formale. Fonti e forme di rischio. Rischio di mercato e rischio di credito. Modelli stocastici per il rischio di mercato: rischi azionario e valutario (richiami), il rischio di tasso di interesse. La gestione e il controllo del rischio di tasso di interesse. La teoria dell’immunizzazione semi-deterministica. La teoria dell’immunizzazione stocastica e la logica dell’hedging. Le misure di massima perdita potenziale (VAR, Risk Capital). Vigilanza e cultura del rischio: Basilea 2 e Solvency 2.
( testi)
Materiale didattico a cura del docente.
Exposure Draft del “Conceptual Framework dei Principi Italiani di Valutazione” (PIV), (disponibile su http://www.fondazioneoiv.it/).
Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. II”, Il Mulino, Bologna, 2005 (Parte I e paragrafi 13.3 e 13.4).
G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. III”, Il Mulino, Bologna, 2006 (paragrafi 5, 6, 7 e 8).
G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, C. Mottura, “Un corso sul controllo del rischio di tasso di interesse”, Il Mulino, Bologna, 1993.
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SECS-S/06
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201735 -
FINANZA DELL'ASSICURAZIONE E DEI FONDI PENSIONE
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Erogato presso
21201735 FINANZA DELL'ASSICURAZIONE E DEI FONDI PENSIONE in FINANZA E IMPRESA (DM 270) LM-16 N0 CARLEO ALESSANDRA
( programma)
OPERAZIONI FINANZIARIE ALEATORIE E OPERAZIONI ASSICURATIVE Il criterio della speranza matematica. La funzione di utilità. Il criterio dell’utilità attesa.
MODELLO PROBABILISTICO ELEMENTARE PER LE ASSICURAZIONI SULLA DURATA DI VITA La durata aleatoria di vita di un individuo. Tavole di sopravvivenza.
TRADIZIONALI FORME ASSICURATIVE SULLA DURATA DI VITA Due modelli assicurativi elementari. Assicurazioni in caso di vita. Assicurazioni in caso di morte. Assicurazioni miste. Premio unico e premi periodici. Premi naturali.
RISERVE MATEMATICHE La riserva matematica pura. Riserva prospettiva. Riserva retrospettiva. Relazioni tra riserva prospettiva e riserva retrospettiva. Premi naturali e riserva retrospettiva. Segno e andamento della riserva matematica Formule ricorrenti. Rischio e risparmio. Formula di Homans. Utile atteso.
CONDIZIONI DI TARIFFA Caricamenti e premi di tariffa. Riserve per caricamenti e riserva completa. Controassicurazioni.
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ASSICURAZIONI SOCIALI Architettura previdenziale. Contributi e benefici. Modalità di finanziamento del sistema. Modalità di calcolo delle prestazioni. Rischi demografici. Sostenibilità del sistema. Principi di calcolo dei contributi Modalità attuative della previdenza complementare Modelli di gestione di un fondo pensione I.V.S. Traiettorie Individuali Esatte (T.I.E.)
( testi)
Ermanno Pitacco Elementi di matematica delle assicurazioni. LINT, Trieste, 2002
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SECS-S/06
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101478 -
DIRITTO SPORTIVO
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE UNA FORMAZIONE ISTITUZIONALE DEL DIRITTO SPORTIVO, MEDIANTE UN INQUADRAMENTO GENERALE DELL’ORDINAMENTO SPORTIVO E DELLA SUA SPECIFICITÀ, CUI SEGUE LA TRATTAZIONE DEGLI ORGANI E DELLE PROCEDURE DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA E L’APPROFONDIMENTO DI TUTTE LE TEMATICHE CIVILISTICHE. LA FREQUENZA AL CORSO GARANTISCE ALLO STUDENTE UNA FORMAZIONE DI BASE PER POTER ACCEDERE ALLO STUDIO SPECIALISTICO POST-LAUREA PER L’ESERCIZIO DELLE PROFESSIONI DEL SETTORE (AD ES. AGENTE DI CALCIATORI, PROCURATORE DELLO SPORT, AVVOCATO ESPERTO DI DIRITTO SPORTIVO, GIUDICE SPORTIVO, ECC…).
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DI MAJO ALESSANDRO
( programma)
IL CORSO PREVEDE UNA PARTE INTRODUTTIVA SULL’ORDINAMENTO SPORTIVO E SULLE SUE FONTI. ALTRI ARGOMENTI DEL CORSO SONO: I SOGGETTI DELL’ORDINAMENTO SPORTIVO (IL CIO, LE FEDERAZIONI SPORTIVE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI, LE CONFEDERAZIONI, IL CONI ED I SUOI ORGANI NONCHÈ LE SUE ORGANIZZAZIONI, LA SOCIETÀ CONI SERVIZI S.P.A., LE DISCIPLINE SPORTIVE ASSOCIATE, GLI ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA, LE SOCIETÀ E ASSOCIAZIONI SPORTIVE, GLI ATLETI, GLI AUSILIARI SPORTIVI, L’AGENTE O PROCURATORE SPORTIVO); IL CONTRATTO DI LAVORO SPORTIVO; IL CONTRATTO DI SPONSORIZZAZIONE; IL LICENSING E IL MERCHANDISING; IL CONTRATTO DI VENDITA DEI DIRITTI TELEVISIVI O AUDIOVISIVI, LA RESPONSABILITÀ NELL’ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE; LA TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE: IL DOPING; LA GIUSTIZIA SPORTIVA.
( testi)
G. LIOTTA - L. SANTORO, LEZIONI DI DIRITTO SPORTIVO, II ED.NE, GIUFFRÈ, 2013, PAGINE 1-299.
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IUS/01
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20101479 -
CLINICA LEGALE IN DIRITTO DEI RISPARMIATORI
(obiettivi)
OBIETTIVO DEI CORSI DI CLINICA LEGALE È FORNIRE AGLI STUDENTI UNA FORMAZIONE CHE CONIUGHI TEORIA E PRATICA DEL DIRITTO, SECONDO UNA METODOLOGIA CHE, NELL''ESPERIENZA CONSOLIDATA DELLE CLINICHE LEGALI DELLE LAW SCHOOL STATUNITENSI, VIENE INDICATA COME LEARNING BY DOING, MA CHE GIÀ NELLA METÀ DEGLI ANNI ''30 CARNELUTTI INDICAVA COME IL "SAPER FARE": UN COMPLEMENTO INDISPENSABILE AL SAPERE DEL GIURISTA. LE CLINICHE DEL DIRITTO SONO CORSI OPZIONALI A FREQUENZA OBBLIGATORIA , ATTIVATI NEL DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA DAL 2012
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IUS/02
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56
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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