Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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22910225 -
WELFARE, DIRITTI SOCIALI E TERRITORIO
(obiettivi)
L’insegnamento si propone di fornire conoscenze e competenze che consentano allo studente di saper inquadrare l’organizzazione dei pubblici poteri (anche nella loro dimensione territoriale), il sistema italiano di Welfare State ed il quadro costituzionale dei diritti sociali. L’insegnamento si propone inoltre di offrire agli studenti una riflessione sulla condizione delle persone con disabilità oggi, ed in particolare specifiche competenze sui diritti costituzionali delle persone disabili e sulle modalità per una loro effettiva tutela, anche attraverso l’attivazione di un apposito Sportello di informazione per gli studenti con disabilità dell’Ateneo in cui gli studenti sono coinvolti fattivamente.
Con lo studio dell’insegnamento di “Welfare, Diritti Sociali e Territorio” lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - conoscere l’organizzazione dei pubblici poteri, anche nella loro dimensione territoriale; - conoscere modelli, strumenti e strategie per realizzare un sistema di Welfare State; - conoscere i diritti sociali previsti in Costituzione, con particolare riguardo ai diritti delle persone disabili e agli apparati istituzionali impegnati a garantirne l’effettività; - sviluppare un atteggiamento riflessivo e progettuale circa l’odierna implementazione dei diritti sociali e dei diritti delle persone disabili. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - progettare e organizzare attività finalizzate all’effettiva implementazione di interventi sociali; - applicare competenze tecniche, comunicative e relazionali per la realizzazione di attività sul territorio, come lo Sportello di informazioni per gli studenti con disabilità. In termini di autonomia di giudizio: - sviluppare la capacità di comprendere e valutare l’organizzazione e l’attività degli apparati istituzionali, in particolare di quelli posti a garanzia dei diritti sociali; - sviluppare la capacità critica e riflessiva circa le proprie modalità di intervento, tenendo conto degli utenti con cui ci si rapporta. In termini di abilità comunicative: - acquisire l’utilizzo di un linguaggio tecnico-giuridico; - acquisire la capacità di comunicare in pubblico e con il pubblico in maniera chiara e puntuale; - sviluppare abilità di coordinamento con i soggetti assieme a cui opera. In termini di capacità di apprendimento: - sviluppare la capacità di osservare i contesti in cui opera e di coglierne profili critici; - sviluppare la capacità di apprendere dal confronto sia con esperti sia con utenti interlocutori. Modalità di raccordo con altri insegnamenti L’insegnamento “Welfare, Diritti Sociali e Territorio” si raccorda in particolar modo con i seguenti insegnamenti dei Corsi di laurea triennale, “Istituzioni di diritto pubblico”, “Diritto costituzionale”, “Diritto delle amministrazioni pubbliche e politiche territoriali”, “Diritti sociali e dimensione etica nella relazione d’aiuto”, “Diritto della salute”; nonché con l’insegnamento di “Istituzioni giuridiche e servizi socio-educativi” dei Corsi di laurea magistrale.
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COLAPIETRO CARLO
(programma)
La forma di governo in Italia – Gli organi di indirizzo politico: il Parlamento e il Governo – Gli organi di garanzia: il Presidente della Repubblica, la Corte costituzionale e la Magistratura – Le autonomie territoriali e il loro ruolo nella garanzia dei diritti – La pubblica amministrazione e l’attività amministrativa – L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale.
(testi)
Per gli studenti dei Corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza che debbono sostenere l’esame da 7 CFU il Programma è ridotto come segue: L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale. Parte generale
- R. BIN - D. DONATI - G. PITRUZZELLA, Lineamenti di diritto pubblico per i servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, (limitatamente ai primi dieci capitoli) - E. CODINI - A. FOSSATI - S.A. FREGO LUPPI, Manuale di diritto dei servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, limitatamente a: Parte I (per intero), Parte II (un capitolo a scelta), Parte III (per intero). Parte speciale - C. COLAPIETRO - F. GIRELLI, Persone con disabilità e Costituzione, Editoriale Scientifica, Napoli, 2020 *** Sulla piattaforma http://formonline.uniroma3.it/ vengono messi a disposizione i seguenti materiali didattici (che non devono intendersi sostitutivi dei testi di riferimento): 1. Parte generale – Elementi di diritto pubblico: slides (suddivise in moduli tematici) del corso online di Istituzioni di diritto pubblico curate dalla Prof.ssa Giovanna Pistorio. 2. Parte generale – Diritti fondamentali, diritti sociali e Welfare State: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) ed un saggio del Prof. Colapietro. 3. Parte speciale – Diritti dei disabili e Costituzione: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) e materiale giurisprudenziale.
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GIUBILEI ANDREA
(programma)
La forma di governo in Italia – Gli organi di indirizzo politico: il Parlamento e il Governo – Gli organi di garanzia: il Presidente della Repubblica, la Corte costituzionale e la Magistratura – Le autonomie territoriali e il loro ruolo nella garanzia dei diritti – La pubblica amministrazione e l’attività amministrativa – L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale.
(testi)
Per gli studenti dei Corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza che debbono sostenere l’esame da 7 CFU il Programma è ridotto come segue: L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale. Parte generale
- R. BIN - D. DONATI - G. PITRUZZELLA, Lineamenti di diritto pubblico per i servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, (limitatamente ai primi dieci capitoli) - E. CODINI - A. FOSSATI - S.A. FREGO LUPPI, Manuale di diritto dei servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, limitatamente a: Parte I (per intero), Parte II (un capitolo a scelta), Parte III (per intero). Parte speciale - C. COLAPIETRO - F. GIRELLI, Persone con disabilità e Costituzione, Editoriale Scientifica, Napoli, 2020 *** Sulla piattaforma http://formonline.uniroma3.it/ vengono messi a disposizione i seguenti materiali didattici (che non devono intendersi sostitutivi dei testi di riferimento): 1. Parte generale – Elementi di diritto pubblico: slides (suddivise in moduli tematici) del corso online di Istituzioni di diritto pubblico curate dalla Prof.ssa Giovanna Pistorio. 2. Parte generale – Diritti fondamentali, diritti sociali e Welfare State: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) ed un saggio del Prof. Colapietro. 3. Parte speciale – Diritti dei disabili e Costituzione: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) e materiale giurisprudenziale. |
12 | IUS/09 | 72 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22902316 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50-LM87
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi. |
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22902316-1 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi.
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DAFANO FABRIZIO
(programma)
Ø Teorie dell’organizzazione e sviluppo dei modelli organizzativi
(testi)
Ø Dal concetto di organizzazione come “macchina” ai nuovi paradigmi esplicativi (approccio culturalista e cognitivista) Ø Evoluzione storica degli studi organizzativi Ø Lo sviluppo dei modelli organizzativi: dal modello meccanicistico a quello della lean production Ø Mutamento dei modelli organizzativi nelle pubbliche amministrazioni Ø Organizzazioni non profit e imprese sociali Ø Le persone nei contesti produttivi e le dinamiche di collaborazione e competizione. Elementi di gestione delle Risorse Umane Ø Variabili strategiche dei sistemi organizzativi: formazione, comunicazione, valutazione. In particolare: evoluzione del concetto di comunicazione nelle organizzazioni di lavoro. Ø Elementi di analisi, progettazione e sviluppo organizzativo 1. Cocozza A. (2014), Organizzazioni. Culture, modelli, governance (escluso Cap. 4), FrancoAngeli, Milano;
2. Dafano F. (2014), Individuo e Organizzazione: suggestioni e chiavi d’interpretazione (esclusi i capitoli IV e VI), Aracne Editrice, Roma; 3. Dafano F. (2022), L'uomo senza necessità. La possibile libertà dell'individuo organizzato, A&S Avio Edizioni Scientifiche, Roma; 4. Dafano F., a cura di Cecchini G. (2018), Lezioni di Organizzazione aziendale – Dispensa a supporto della didattica (in PDF). |
6 | SECS-P/10 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22902276 -
METODI E STRATEGIE SOCIO EDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM 50/87
(obiettivi)
Integrare a) la conoscenza delle voci della pedagogia contemporanea b) con la conoscenza dei risultati della ricerca internazionale interdisciplinare, in relazione alla cura, all'educazione, alla socializzazione di bambini e adolescenti, con specifica attenzione al genere, alle differenze individuali e interculturali, agli stili cognitivi, agli stili di apprendimento, agli stili espressivi, comunicativi, linguistici, lessicali, ludici, agli stili emotivi e affettivi, agli stili sociali, c) con la conoscenza della usabilità di strategie e metodi educativi tradizionali e innovativi per la promozione del benessere, dello sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della partecipazione, della curiosità, della creatività, d) con la lettura analitica, logica, riflessiva di fenomeni di natura sociale e educativa, e) con la elaborazione e il coordinamento di progetti educativi, sociali, socio-educativi per l’integrazione e l’inclusione, f) con conoscenze metodologiche e tecniche che consentano di monitorare e distinguere fra evaluation e assessment dei progetti educativi elaborati, g) con la conoscenza chiara dei punti di forza e di debolezza delle politiche nazionali e internazionali sociali e del welfare.
Con lo studio di Metodi e strategie socioeducative per le diversità, lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - definire e identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina; - adottare un atteggiamento e un approccio osservativo, riflessivo, analitico, logico, progettuale in grado di definire e approfondire connessioni tematiche disciplinari e interdisciplinari; - conoscere i contenuti e gli obiettivi degli approcci pedagogici tradizionali e innovativi che promuovono l’idea della cura come valorizzazione dell’individuo e dei suoi micro-gruppi di riferimento; - conoscere la usabilità delle strategie e dei metodi, delle tecniche e degli strumenti operativi tradizionali e innovativi che promuovono l’idea del prendersi cura come fondamento pedagogico; - conoscere la usabilità degli strumenti che consentono una relazione educativa efficace; - adottare un approccio educativo fondato sull’ascolto e sulla capacità di traduzione di un bisogno educativo in obiettivo educativo; - conoscere il ruolo e la funzione delle agenzie educative e socio-educative del presente; - conoscere gli strumenti delle politiche per l’inclusione; - conoscere i risultati della ricerca nazionale e internazionale in relazione agli obiettivi specifici della didattica inclusiva. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - analizzare e approfondire le migliori pratiche dei servizi socioeducativi con riferimento a strategie e metodi pedagogici consolidati; - essere disponibile al lavoro di rete e al lavoro di gruppo; - essere consapevole della sua responsabilità etica e professionale, della necessità di essere affidabile e credibile; - costruire contesti inclusivi anche per bambini, adolescenti, uomini e donne con difficoltà cognitive e relazionali; - identificare e generalizzare fenomeni e processi educativi, i loro contenuti e gli effetti da loro prodotti sugli stili di apprendimento di bambini e adolescenti; - leggere, cogliere, individuare, definire bisogni di cura, educativi e di socializzazione all’interno dei contesti di vita; - valutare la qualità dei processi educativi e cognitivi sollecitati in setting educativi e formativi diversi; - individuare, spiegare, commentare, dettagliare gli effetti del cambiamento sugli stili di apprendimento delle nuove generazioni. In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria pedagogica ai processi di apprendimento; - valutare responsabilmente la usabilità di strategie, metodi, tecniche, strumenti operativi per la valorizzazione di approcci pedagogici affidabili; - usare un pensiero sistemico. In termini di abilità comunicative: - usare le strategie di interazione umana all’interno dei setting educativi tradizionali e della scuola parallela; - ascoltare e comprendere le esigenze manifestate dagli utenti nelle attività di cura, educazione e socializzazione; - adottare stili professionali progettuali fondati su un pensiero pedagogico e su un’azione educativa affidabili; - adottare un lessico pedagogico fondato su parole chiave in grado di definire e spiegare significati, processi e obiettivi; - interagire con padronanza in una L2 e conoscerne il lessico pedagogico. In termini di capacità di apprendimento: - praticare la disponibilità alla ricerca scientifica e culturale nei contesti scolastici; - comprendere il senso delle sfide educative della contemporaneità; - valorizzare il senso della scelta degli approcci pedagogici per sostenere la prospettiva della didattica inclusiva; - interagire nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela per sostenere la prospettiva del lifelong e del lifewide learning. Modalità di raccordo con altri insegnamenti: Metodi e strategie socioeducative per le diversità è insegnamento profondamente interdisciplinare che raccoglie le sollecitazioni provenienti - quanto meno - dagli obiettivi formativi di Pedagogia generale, Pedagogia sociale, Pedagogia speciale, Pedagogia interculturale, Psicologia dell’età evolutiva, Sociologia dei processi cultu-rali, Sociologia dell’educazione, Sociologia della famiglia, Didattica speciale, dal loro campo epistemologico e metodologico. In particolare, la disciplina si servirà di un approccio contestualmente interdisciplinare e seminariale in grado di assegnare al pensiero una centralità portatrice di connessioni sistemiche, in grado di riflettere sulla trasversalità di quelle connessioni sistemiche e interdisciplinari, sulla loro usa-bilità, sulla loro carica propulsiva di idee e reti di idee, manipolazioni e reti di mani-polazioni, associazioni, distinzioni, rappresentazioni. Metodi e strategie socioeduca-tive per le diversità è insegnamento che adotta un approccio fenomenologico e comparativo orientato a decostruire, ricostruire, impegnare le narrazioni delle scien-ze pedagogiche e delle scienze dell’umano per trasformarle in fonti e strumenti di apprendimento. |
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22902276-1 -
METODI E STRATEGIE SOCIO EDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM 50/87
(obiettivi)
Integrare a) la conoscenza delle voci della pedagogia contemporanea b) con la conoscenza dei risultati della ricerca internazionale interdisciplinare, in relazione alla cura, all'educazione, alla socializzazione di bambini e adolescenti, con specifica attenzione al genere, alle differenze individuali e interculturali, agli stili cognitivi, agli stili di apprendimento, agli stili espressivi, comunicativi, linguistici, lessicali, ludici, agli stili emotivi e affettivi, agli stili sociali, c) con la conoscenza della usabilità di strategie e metodi educativi tradizionali e innovativi per la promozione del benessere, dello sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della partecipazione, della curiosità, della creatività, d) con la lettura analitica, logica, riflessiva di fenomeni di natura sociale e educativa, e) con la elaborazione e il coordinamento di progetti educativi, sociali, socio-educativi per l’integrazione e l’inclusione, f) con conoscenze metodologiche e tecniche che consentano di monitorare e distinguere fra evaluation e assessment dei progetti educativi elaborati, g) con la conoscenza chiara dei punti di forza e di debolezza delle politiche nazionali e internazionali sociali e del welfare.
Con lo studio di Metodi e strategie socioeducative per le diversità, lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - definire e identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina; - adottare un atteggiamento e un approccio osservativo, riflessivo, analitico, logico, progettuale in grado di definire e approfondire connessioni tematiche disciplinari e interdisciplinari; - conoscere i contenuti e gli obiettivi degli approcci pedagogici tradizionali e innovativi che promuovono l’idea della cura come valorizzazione dell’individuo e dei suoi micro-gruppi di riferimento; - conoscere la usabilità delle strategie e dei metodi, delle tecniche e degli strumenti operativi tradizionali e innovativi che promuovono l’idea del prendersi cura come fondamento pedagogico; - conoscere la usabilità degli strumenti che consentono una relazione educativa efficace; - adottare un approccio educativo fondato sull’ascolto e sulla capacità di traduzione di un bisogno educativo in obiettivo educativo; - conoscere il ruolo e la funzione delle agenzie educative e socio-educative del presente; - conoscere gli strumenti delle politiche per l’inclusione; - conoscere i risultati della ricerca nazionale e internazionale in relazione agli obiettivi specifici della didattica inclusiva. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - analizzare e approfondire le migliori pratiche dei servizi socioeducativi con riferimento a strategie e metodi pedagogici consolidati; - essere disponibile al lavoro di rete e al lavoro di gruppo; - essere consapevole della sua responsabilità etica e professionale, della necessità di essere affidabile e credibile; - costruire contesti inclusivi anche per bambini, adolescenti, uomini e donne con difficoltà cognitive e relazionali; - identificare e generalizzare fenomeni e processi educativi, i loro contenuti e gli effetti da loro prodotti sugli stili di apprendimento di bambini e adolescenti; - leggere, cogliere, individuare, definire bisogni di cura, educativi e di socializzazione all’interno dei contesti di vita; - valutare la qualità dei processi educativi e cognitivi sollecitati in setting educativi e formativi diversi; - individuare, spiegare, commentare, dettagliare gli effetti del cambiamento sugli stili di apprendimento delle nuove generazioni. In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria pedagogica ai processi di apprendimento; - valutare responsabilmente la usabilità di strategie, metodi, tecniche, strumenti operativi per la valorizzazione di approcci pedagogici affidabili; - usare un pensiero sistemico. In termini di abilità comunicative: - usare le strategie di interazione umana all’interno dei setting educativi tradizionali e della scuola parallela; - ascoltare e comprendere le esigenze manifestate dagli utenti nelle attività di cura, educazione e socializzazione; - adottare stili professionali progettuali fondati su un pensiero pedagogico e su un’azione educativa affidabili; - adottare un lessico pedagogico fondato su parole chiave in grado di definire e spiegare significati, processi e obiettivi; - interagire con padronanza in una L2 e conoscerne il lessico pedagogico. In termini di capacità di apprendimento: - praticare la disponibilità alla ricerca scientifica e culturale nei contesti scolastici; - comprendere il senso delle sfide educative della contemporaneità; - valorizzare il senso della scelta degli approcci pedagogici per sostenere la prospettiva della didattica inclusiva; - interagire nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela per sostenere la prospettiva del lifelong e del lifewide learning. Modalità di raccordo con altri insegnamenti: Metodi e strategie socioeducative per le diversità è insegnamento profondamente interdisciplinare che raccoglie le sollecitazioni provenienti - quanto meno - dagli obiettivi formativi di Pedagogia generale, Pedagogia sociale, Pedagogia speciale, Pedagogia interculturale, Psicologia dell’età evolutiva, Sociologia dei processi cultu-rali, Sociologia dell’educazione, Sociologia della famiglia, Didattica speciale, dal loro campo epistemologico e metodologico. In particolare, la disciplina si servirà di un approccio contestualmente interdisciplinare e seminariale in grado di assegnare al pensiero una centralità portatrice di connessioni sistemiche, in grado di riflettere sulla trasversalità di quelle connessioni sistemiche e interdisciplinari, sulla loro usa-bilità, sulla loro carica propulsiva di idee e reti di idee, manipolazioni e reti di mani-polazioni, associazioni, distinzioni, rappresentazioni. Metodi e strategie socioeduca-tive per le diversità è insegnamento che adotta un approccio fenomenologico e comparativo orientato a decostruire, ricostruire, impegnare le narrazioni delle scien-ze pedagogiche e delle scienze dell’umano per trasformarle in fonti e strumenti di apprendimento.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
(programma)
Problemi metodologici, tecnici, etici della formazione in ambito socioeducativo; valorizzazione delle risorse umane come modello professionale; comunicazione educativa come strategia operativa in contesti e processi culturali, sociali, professionali diversi. Modelli professionali imitabili nei servizi alla persona. Strategie organizzative e progettuali basate sul modello della rete. Flessibilità delle prestazioni e competenze nella programmazione organica di contenuti e nella sistematicità d'azione. Modelli di osservazione e diagnosi clinica del bambino e dell’adolescente con disabilità, psicopatologie, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici e/o devianti. Utilizzo di strumenti innovativi, tecnologici e specifici per l’integrazione del portatore di handicap negli ambiti lavorativi e sociali. Definizione delle caratteristiche progettuali per la programmazione strategica e metodologica coerente con il fabbisogno dei servizi formativi, socioeducativi, sociosanitari. Programmazione come progetto formativo continuo, come lifelong learning. Contenuti tematici specifici vengono affrontati nel corso di 12 seminari per i quali è previsto un programma differenziato ed individualizzato.
(testi)
Piccione V.A., Mappe educative e formative 1. I nuovi setting pedagogici, Aemme, Roma 2012
Sciolla L., Processi e trasformazioni sociali. La società europea dagli anni Sessanta a oggi, Laterza, Roma - Bari 2009 Bauman Z., Modus vivendi. Inferno e utopia del mondo liquido, Laterza, Roma - Bari 2008 Bauman Z., Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida, Laterza, Roma - Bari 2015 Recalcati M., Il complesso di Telemaco, Feltrinelli, Milano 2014 |
6 | M-PED/01 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22910829 -
PSICOLOGIA DEI PROCESSI DI GRUPPO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del corso riguardano l’acquisizione delle conoscenze delle strutture, ruoli, norme, dinamiche e processi psicologico-sociali di gruppo e l’applicazione ai contesti sociali più ampi e complessi. Lo sviluppo di competenze per la soluzione di problemi correlati ai processi di leadership di gruppo al fine di incrementare le capacità di conduzione, direzione e coordinamento di gruppi di lavoro.
Con lo studio dell’insegnamento di Psicologia sociale dei gruppi lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. Elaborare le caratteristiche dei gruppi ed applicare le funzioni ai gruppi sociali. Risolvere problemi correlati ai processi psicologico-sociali all’interno dei gruppi (influenza sociale, comunicazione, produttività, conflitti), applicarli in contesti sociali complessi. Integrare Ie conoscenze sui modelli teorici che spiegano tali processi: teoria dell’identità sociale, self-categorization, teoria del confronto sociale, ecc. e sviluppare un’autonomia di giudizio ed interpretazione delle situazioni sociali Approfondire e comunicare i risultati delle principali ricerche scientifiche sui processi di gruppo e applicare le conclusioni a ambiti sociali più ampli.
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MARICCHIOLO FRIDANNA
(programma)
Lo studio dei gruppi nella prospettiva della psicologia sociale.
(testi)
Ruoli, norme, status e funzioni nei gruppi. I fenomeni delle dinamiche di gruppo. Potere e leadership. L’interazione nei gruppi e tra i gruppi sociali. Relazioni inter-gruppi e categorizzazione sociale. Conflitto inter-gruppi Decostruzione di stereotipi e riduzione dei pregiudizi La comunicazione e i processi di influenza sociale nei gruppi. - Donelson R. Forsyth. Psicologia dei gruppi (a cura di Livi, Maricchiolo, Mosso) EDRA. 2022
- Monografia: Brambilla, Sacchi. Psicologia sociale del pregiudizio. Raffaello Cortina 2022 |
6 | M-PSI/05 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22910008 -
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
(obiettivi)
L’obiettivo formativo del corso è quello di fornire agli studenti gli strumenti teorici e metodologici per comprendere i processi culturali e considerare la cultura come una dimensione rilevante dell’azione e della vita sociale.
Con lo studio dell’insegnamento di Sociologia dei processi culturali lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. • Acquisire conoscenza della nascita e dell’evoluzione del concetto scientifico di cultura, della differenziazione culturale nelle società moderne, dei processi di trasformazione, trasmissione culturale e comprensione di come la cultura influenzi la società e come la società influenzi la cultura. • Essere capaci di applicare la conoscenza acquisita per comprendere le interdipendenze dei fenomeni socio- culturali nel contesto contemporaneo: • Sviluppare una riflessione critica e autonomia di giudizio sulle dinamiche di differenziazione, pluralizzazione culturale • Potenziare le capacità riflessive e comunicative • Consolidare un apprendimento critico Modalità di raccordo con altri insegnamenti Sociologia generale; Sociologia della Comunicazione; Sociologia della religione; Antropologia
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COSTA CECILIA
(programma)
1. La nascita del concetto scientifico di cultura
(testi)
2. Natura, cultura e società 3. La differenziazione culturale nelle società moderne 4. Come la società influenza la cultura 5. Come la cultura influenza la società 6. I processi di trasformazione, trasmissione e conservazione culturale Manuale obbligatorio
L. Sciolla, Sociologia dei processi culturali, Il Mulino, Bologna. Secondo testo obbligatorio a scelta tra: A. Caneva, C. Caneva, C. Costa, F. Orlando, L'immaginario contemporaneo. La grande pro-vocazione delle serie Tv, Mimesis, Milano. C. Caneva, I molti modi di dire persona. Africa, Cina, Europa e India in dialogo, Mimesis, Milano. D. Bagnaresi, G. Benzi, R. Butera (a cura di), Fellini e il sacro. Studi e testimonianze, LAS, Roma. E. Tripaldi, L’Etica della ‘cura’ nel Counselling Analitico Transazionale. Spunti di riflessione in Bioetica, Aracne Editore, Roma. A. Cocozza, L'agire inatteso. Etica, razionalità e competenze, Franco Angeli, Milano. S. Capogna, Tra sociologia del linguaggio e società digitale, Eurolink University Press. |
6 | SPS/08 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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22902316 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50-LM87
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi. |
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22902316-2 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50 2
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi.
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DAFANO FABRIZIO
(programma)
Ø Teorie dell’organizzazione e sviluppo dei modelli organizzativi
(testi)
Ø Dal concetto di organizzazione come “macchina” ai nuovi paradigmi esplicativi (approccio culturalista e cognitivista) Ø Evoluzione storica degli studi organizzativi Ø Lo sviluppo dei modelli organizzativi: dal modello meccanicistico a quello della lean production Ø Mutamento dei modelli organizzativi nelle pubbliche amministrazioni Ø Organizzazioni non profit e imprese sociali Ø Le persone nei contesti produttivi e le dinamiche di collaborazione e competizione. Elementi di gestione delle Risorse Umane Ø Variabili strategiche dei sistemi organizzativi: formazione, comunicazione, valutazione. In particolare: evoluzione del concetto di comunicazione nelle organizzazioni di lavoro. Ø Elementi di analisi, progettazione e sviluppo organizzativo 1. Cocozza A. (2014), Organizzazioni. Culture, modelli, governance (escluso Cap. 4), FrancoAngeli, Milano;
2. Dafano F. (2014), Individuo e Organizzazione: suggestioni e chiavi d’interpretazione (esclusi i capitoli IV e VI), Aracne Editrice, Roma; 3. Dafano F. (2022), L'uomo senza necessità. La possibile libertà dell'individuo organizzato, A&S Avio Edizioni Scientifiche, Roma; 4. Dafano F., a cura di Cecchini G. (2018), Lezioni di Organizzazione aziendale – Dispensa a supporto della didattica (in PDF). |
6 | SECS-P/10 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22902276 -
METODI E STRATEGIE SOCIO EDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM 50/87
(obiettivi)
Integrare a) la conoscenza delle voci della pedagogia contemporanea b) con la conoscenza dei risultati della ricerca internazionale interdisciplinare, in relazione alla cura, all'educazione, alla socializzazione di bambini e adolescenti, con specifica attenzione al genere, alle differenze individuali e interculturali, agli stili cognitivi, agli stili di apprendimento, agli stili espressivi, comunicativi, linguistici, lessicali, ludici, agli stili emotivi e affettivi, agli stili sociali, c) con la conoscenza della usabilità di strategie e metodi educativi tradizionali e innovativi per la promozione del benessere, dello sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della partecipazione, della curiosità, della creatività, d) con la lettura analitica, logica, riflessiva di fenomeni di natura sociale e educativa, e) con la elaborazione e il coordinamento di progetti educativi, sociali, socio-educativi per l’integrazione e l’inclusione, f) con conoscenze metodologiche e tecniche che consentano di monitorare e distinguere fra evaluation e assessment dei progetti educativi elaborati, g) con la conoscenza chiara dei punti di forza e di debolezza delle politiche nazionali e internazionali sociali e del welfare.
Con lo studio di Metodi e strategie socioeducative per le diversità, lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - definire e identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina; - adottare un atteggiamento e un approccio osservativo, riflessivo, analitico, logico, progettuale in grado di definire e approfondire connessioni tematiche disciplinari e interdisciplinari; - conoscere i contenuti e gli obiettivi degli approcci pedagogici tradizionali e innovativi che promuovono l’idea della cura come valorizzazione dell’individuo e dei suoi micro-gruppi di riferimento; - conoscere la usabilità delle strategie e dei metodi, delle tecniche e degli strumenti operativi tradizionali e innovativi che promuovono l’idea del prendersi cura come fondamento pedagogico; - conoscere la usabilità degli strumenti che consentono una relazione educativa efficace; - adottare un approccio educativo fondato sull’ascolto e sulla capacità di traduzione di un bisogno educativo in obiettivo educativo; - conoscere il ruolo e la funzione delle agenzie educative e socio-educative del presente; - conoscere gli strumenti delle politiche per l’inclusione; - conoscere i risultati della ricerca nazionale e internazionale in relazione agli obiettivi specifici della didattica inclusiva. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - analizzare e approfondire le migliori pratiche dei servizi socioeducativi con riferimento a strategie e metodi pedagogici consolidati; - essere disponibile al lavoro di rete e al lavoro di gruppo; - essere consapevole della sua responsabilità etica e professionale, della necessità di essere affidabile e credibile; - costruire contesti inclusivi anche per bambini, adolescenti, uomini e donne con difficoltà cognitive e relazionali; - identificare e generalizzare fenomeni e processi educativi, i loro contenuti e gli effetti da loro prodotti sugli stili di apprendimento di bambini e adolescenti; - leggere, cogliere, individuare, definire bisogni di cura, educativi e di socializzazione all’interno dei contesti di vita; - valutare la qualità dei processi educativi e cognitivi sollecitati in setting educativi e formativi diversi; - individuare, spiegare, commentare, dettagliare gli effetti del cambiamento sugli stili di apprendimento delle nuove generazioni. In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria pedagogica ai processi di apprendimento; - valutare responsabilmente la usabilità di strategie, metodi, tecniche, strumenti operativi per la valorizzazione di approcci pedagogici affidabili; - usare un pensiero sistemico. In termini di abilità comunicative: - usare le strategie di interazione umana all’interno dei setting educativi tradizionali e della scuola parallela; - ascoltare e comprendere le esigenze manifestate dagli utenti nelle attività di cura, educazione e socializzazione; - adottare stili professionali progettuali fondati su un pensiero pedagogico e su un’azione educativa affidabili; - adottare un lessico pedagogico fondato su parole chiave in grado di definire e spiegare significati, processi e obiettivi; - interagire con padronanza in una L2 e conoscerne il lessico pedagogico. In termini di capacità di apprendimento: - praticare la disponibilità alla ricerca scientifica e culturale nei contesti scolastici; - comprendere il senso delle sfide educative della contemporaneità; - valorizzare il senso della scelta degli approcci pedagogici per sostenere la prospettiva della didattica inclusiva; - interagire nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela per sostenere la prospettiva del lifelong e del lifewide learning. Modalità di raccordo con altri insegnamenti: Metodi e strategie socioeducative per le diversità è insegnamento profondamente interdisciplinare che raccoglie le sollecitazioni provenienti - quanto meno - dagli obiettivi formativi di Pedagogia generale, Pedagogia sociale, Pedagogia speciale, Pedagogia interculturale, Psicologia dell’età evolutiva, Sociologia dei processi cultu-rali, Sociologia dell’educazione, Sociologia della famiglia, Didattica speciale, dal loro campo epistemologico e metodologico. In particolare, la disciplina si servirà di un approccio contestualmente interdisciplinare e seminariale in grado di assegnare al pensiero una centralità portatrice di connessioni sistemiche, in grado di riflettere sulla trasversalità di quelle connessioni sistemiche e interdisciplinari, sulla loro usa-bilità, sulla loro carica propulsiva di idee e reti di idee, manipolazioni e reti di mani-polazioni, associazioni, distinzioni, rappresentazioni. Metodi e strategie socioeduca-tive per le diversità è insegnamento che adotta un approccio fenomenologico e comparativo orientato a decostruire, ricostruire, impegnare le narrazioni delle scien-ze pedagogiche e delle scienze dell’umano per trasformarle in fonti e strumenti di apprendimento. |
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METODI E STRATEGIE SOCIOEDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM50/87
(obiettivi)
Integrare a) la conoscenza delle voci della pedagogia contemporanea b) con la conoscenza dei risultati della ricerca internazionale interdisciplinare, in relazione alla cura, all'educazione, alla socializzazione di bambini e adolescenti, con specifica attenzione al genere, alle differenze individuali e interculturali, agli stili cognitivi, agli stili di apprendimento, agli stili espressivi, comunicativi, linguistici, lessicali, ludici, agli stili emotivi e affettivi, agli stili sociali, c) con la conoscenza della usabilità di strategie e metodi educativi tradizionali e innovativi per la promozione del benessere, dello sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della partecipazione, della curiosità, della creatività, d) con la lettura analitica, logica, riflessiva di fenomeni di natura sociale e educativa, e) con la elaborazione e il coordinamento di progetti educativi, sociali, socio-educativi per l’integrazione e l’inclusione, f) con conoscenze metodologiche e tecniche che consentano di monitorare e distinguere fra evaluation e assessment dei progetti educativi elaborati, g) con la conoscenza chiara dei punti di forza e di debolezza delle politiche nazionali e internazionali sociali e del welfare.
Con lo studio di Metodi e strategie socioeducative per le diversità, lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - definire e identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina; - adottare un atteggiamento e un approccio osservativo, riflessivo, analitico, logico, progettuale in grado di definire e approfondire connessioni tematiche disciplinari e interdisciplinari; - conoscere i contenuti e gli obiettivi degli approcci pedagogici tradizionali e innovativi che promuovono l’idea della cura come valorizzazione dell’individuo e dei suoi micro-gruppi di riferimento; - conoscere la usabilità delle strategie e dei metodi, delle tecniche e degli strumenti operativi tradizionali e innovativi che promuovono l’idea del prendersi cura come fondamento pedagogico; - conoscere la usabilità degli strumenti che consentono una relazione educativa efficace; - adottare un approccio educativo fondato sull’ascolto e sulla capacità di traduzione di un bisogno educativo in obiettivo educativo; - conoscere il ruolo e la funzione delle agenzie educative e socio-educative del presente; - conoscere gli strumenti delle politiche per l’inclusione; - conoscere i risultati della ricerca nazionale e internazionale in relazione agli obiettivi specifici della didattica inclusiva. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - analizzare e approfondire le migliori pratiche dei servizi socioeducativi con riferimento a strategie e metodi pedagogici consolidati; - essere disponibile al lavoro di rete e al lavoro di gruppo; - essere consapevole della sua responsabilità etica e professionale, della necessità di essere affidabile e credibile; - costruire contesti inclusivi anche per bambini, adolescenti, uomini e donne con difficoltà cognitive e relazionali; - identificare e generalizzare fenomeni e processi educativi, i loro contenuti e gli effetti da loro prodotti sugli stili di apprendimento di bambini e adolescenti; - leggere, cogliere, individuare, definire bisogni di cura, educativi e di socializzazione all’interno dei contesti di vita; - valutare la qualità dei processi educativi e cognitivi sollecitati in setting educativi e formativi diversi; - individuare, spiegare, commentare, dettagliare gli effetti del cambiamento sugli stili di apprendimento delle nuove generazioni. In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria pedagogica ai processi di apprendimento; - valutare responsabilmente la usabilità di strategie, metodi, tecniche, strumenti operativi per la valorizzazione di approcci pedagogici affidabili; - usare un pensiero sistemico. In termini di abilità comunicative: - usare le strategie di interazione umana all’interno dei setting educativi tradizionali e della scuola parallela; - ascoltare e comprendere le esigenze manifestate dagli utenti nelle attività di cura, educazione e socializzazione; - adottare stili professionali progettuali fondati su un pensiero pedagogico e su un’azione educativa affidabili; - adottare un lessico pedagogico fondato su parole chiave in grado di definire e spiegare significati, processi e obiettivi; - interagire con padronanza in una L2 e conoscerne il lessico pedagogico. In termini di capacità di apprendimento: - praticare la disponibilità alla ricerca scientifica e culturale nei contesti scolastici; - comprendere il senso delle sfide educative della contemporaneità; - valorizzare il senso della scelta degli approcci pedagogici per sostenere la prospettiva della didattica inclusiva; - interagire nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela per sostenere la prospettiva del lifelong e del lifewide learning. Modalità di raccordo con altri insegnamenti: Metodi e strategie socioeducative per le diversità è insegnamento profondamente interdisciplinare che raccoglie le sollecitazioni provenienti - quanto meno - dagli obiettivi formativi di Pedagogia generale, Pedagogia sociale, Pedagogia speciale, Pedagogia interculturale, Psicologia dell’età evolutiva, Sociologia dei processi cultu-rali, Sociologia dell’educazione, Sociologia della famiglia, Didattica speciale, dal loro campo epistemologico e metodologico. In particolare, la disciplina si servirà di un approccio contestualmente interdisciplinare e seminariale in grado di assegnare al pensiero una centralità portatrice di connessioni sistemiche, in grado di riflettere sulla trasversalità di quelle connessioni sistemiche e interdisciplinari, sulla loro usa-bilità, sulla loro carica propulsiva di idee e reti di idee, manipolazioni e reti di mani-polazioni, associazioni, distinzioni, rappresentazioni. Metodi e strategie socioeduca-tive per le diversità è insegnamento che adotta un approccio fenomenologico e comparativo orientato a decostruire, ricostruire, impegnare le narrazioni delle scien-ze pedagogiche e delle scienze dell’umano per trasformarle in fonti e strumenti di apprendimento.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
(programma)
Problemi metodologici, tecnici, etici della formazione in ambito socioeducativo; valorizzazione delle risorse umane come modello professionale; comunicazione educativa come strategia operativa in contesti e processi culturali, sociali, professionali diversi. Modelli professionali imitabili nei servizi alla persona. Strategie organizzative e progettuali basate sul modello della rete. Flessibilità delle prestazioni e competenze nella programmazione organica di contenuti e nella sistematicità d'azione. Modelli di osservazione e diagnosi clinica del bambino e dell’adolescente con disabilità, psicopatologie, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici e/o devianti. Utilizzo di strumenti innovativi, tecnologici e specifici per l’integrazione del portatore di handicap negli ambiti lavorativi e sociali. Definizione delle caratteristiche progettuali per la programmazione strategica e metodologica coerente con il fabbisogno dei servizi formativi, socioeducativi, sociosanitari. Programmazione come progetto formativo continuo, come lifelong learning. Contenuti tematici specifici vengono affrontati nel corso di 12 seminari per i quali è previsto un programma differenziato ed individualizzato.
(testi)
Piccione V.A., Mappe educative e formative 1. I nuovi setting pedagogici, Aemme, Roma 2012
Sciolla L., Processi e trasformazioni sociali. La società europea dagli anni Sessanta a oggi, Laterza, Roma - Bari 2009 Bauman Z., Modus vivendi. Inferno e utopia del mondo liquido, Laterza, Roma - Bari 2008 Bauman Z., Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida, Laterza, Roma - Bari 2015 Recalcati M., Il complesso di Telemaco, Feltrinelli, Milano 2014 |
6 | M-PED/01 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22910226 -
LINEAMENTI SOCIOLOGICO-GIURIDICI DEL SISTEMA WELFARE
(obiettivi)
Obiettivo dell'insegnamento è fornire allo studente le basi teoriche e gli strumenti concettuali di natura sociologica i quali consentono di analizzare in modo competente i fenomeni giuridico-istituzionali che influenzano nel mondo contemporaneo le trasformazione dei sistemi di welfare. Particolare attenzione è riservata agli effetti prodotti dai processi evolutivi del quadro normativo nella direzione del-la territorializzazione del welfare.
Al termine del corso lo studente è in grado di: In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - utilizzare i concetti e gli strumenti propri della sociologia nella analisi dei processi che interconnettono l'evoluzione del quadro giuridico-istituzionale con le trasformazione dei sistemi di welfare. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - descrivere in modo competente i fenomeni di cambiamento del sistema di welfare nella loro genesi di natura giuridico-istituzionale. In termini di autonomia di giudizio: - valutare e discutere criticamente le implicazioni che i processi di territorializzazione comportano nei sistemi di welfare. In termini di abilità comunicative: - rappresentare con appropriatezza terminologica e concettuale i fenomeni e i pro-cessi oggetto di studio. In termini di capacità di apprendimento: - svolgere approfondimenti sui temi trattati attingendo in modo appropriato nel campo degli studi e delle ricerche di settore.
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MARCUCCI NICOLA
(programma)
Nel corso s’intende riflettere sui sistemi di welfare alla luce di una triplice prospettiva: storica, giuridica e sociologica.
(testi)
Innanzitutto ci dedicheremo a ricostruire storicamente e concettualmente nascita e sviluppo dei diritti sociali. S’intende così mostrare come questi diritti occupino un posto peculiare nella storia del pensiero, capace di sollecitare tanto il diritto moderno quanto la sociologia sui propri fondamenti disciplinari. L’emergenza e lo sviluppo dei diritti sociali ha in qualche modo suggerito il bisogno di mettere a fuoco le relazioni tra diritto e sociologia alla luce del loro impegno reciproco nel qualificare una nuova realtà giuridico-politica capace di trasformare in profondità teorie e ordinamenti del diritto moderno e parimenti di definire alcuni dei principali obiettivi analitici e critici del sapere sociologico. In seconda istanza, c'interrogheremo sulla componente di riflessività sociale del diritto moderno, intendendola come uno dei luoghi attraverso cui la riflessione giuridica sui diritti si è sviluppata. Rifletteremo sulle modalità ambivalenti attraverso le quali il diritto moderno ha pensato la società come costituita di individui separati tra loro, ma ha altresì consentito ad estendere il concetto di individuo liberale a quello di persona giuridica socializzata. In questa prospettiva, nascita e sviluppo dei diritti sociali e centralità politica e giuridica del lavoro nel diritto tra XIX e XX secolo, verranno concepite alla luce delle aspirazioni e dei limiti del diritto moderno nel far fronte al tema del mutamento sociale e alla ridefinizione delle domande di eguaglianza immanenti alla società moderne. Infine, c’interrogheremo su come la sociologia abbia raccolto limiti e aspirazioni del diritto moderno, concependo il suo ruolo come un supplemento riflessivo e critico alla “scienza del diritto”. Se in una parte significativa dei linguaggi critici del ‘900 il diritto era infatti stato pensato come subalterno al potere degli stati, delle classi o dell’economia, ipotizzando così un’alternativa insanabile tra il formalismo del diritto e la materialità dei rapporti sociali, la sociologia ha in buona misura rifiutato quest’alternativa. A questo riguardo lo sviluppo dei sistemi di Welfare verrà interpretato come una prospettiva privilegiata per comprendere le forme peculiari tramite cui la sociologia ha interpretato la nascita, l’affermazione e la crisi dei diritti sociali nel mondo contemporaneo. Il corso si comporrà di una scelta antologica dei seguenti testi:
T. H. Marshall, Cittadinanza e classe sociale, Roma-Bari, Einaudi, 2002 R. Castel, Le metamorfosi della questione sociale. Una cronaca del salariato, Milano, Mimesis, 2019K. K. Polanyi, La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca, Roma-Bari, Einaudi, 1974M. M. Foucault, Nascita della bio-politica, Milano, Feltrinelli, 2004 D. Garland, La cultura del controllo. Crimine e ordine sociale nel mondo contemporaneo, Milano, il Saggiatore, 2004- Dardot e Laval, Il comune, Seconda parte, Capitoli 6-7-8-9-10, --- G. Radbruch, Lo spirito del diritto inglese, Milano, Giuffrè, 1962 S. Rodotà, Il diritto di avere diritti, Roma-Bari, Laterza, 2012 A. Supiot, Homo juridicus. Saggio sulla funzione antropologica del diritto, Milano, Bruno Mondadori, 2006 H. Berman, Diritto e Rivoluzione, Volume II, Bologna, il Mulino, 2010 P. Glenn, Tradizioni giuridiche nel mondo, Bologna, Il Mulino, 2011 --- E. Durkheim, Lezioni di sociologia, Napoli-Salerno, Orthotes, 2016 M. Mauss, Una categoria dello spirito umano: la persona, Brescia, Morcelliana, 2016 G. Gurvitch, La dichiarazione dei diritti sociali, Catanzaro, Rubettino, 2004 P. Bourdieu, La forza del diritto, Roma, Armando, 2017 N. Luhmann, Teoria politica nello stato del benessere, Milano, Franco Angeli, 1987 P. Dardot e C. Laval, Del Comune o della rivoluzione del XXI secolo, Roma, Deriveapprodi, 2015 |
6 | SPS/12 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||
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22910009 -
MODELLI EDUCATIVI PER L'INTEGRAZIONE
(obiettivi)
Promuovere, negli studenti, una conoscenza del quadro storico ed epistemologico relativo alle scienze dell’educazione, con riferimento particolare alle problematiche relative ai processi di formazione, socializzazione, inclusione/esclusione sociale. Ma tenendo conto della radice psico-affettiva che si pone alla base di ogni processo di interazione sociale, sempre entro un’ottica di possibile integrazione/inclusione.
Approfondimento e analisi del tema concernente la dimensione della cura, in parti-colare il modello della “cura di sé”, oggi al centro della riflessione pedagogico-educativa. Promuovere l’acquisizione di strategie d’intervento, sul fronte didattico, terapeutico, pedagogico-educativo, volte ad agire in maniera adeguata ed efficace sul terreno del disagio psichico, della esclusione-marginalizzazione sociale, attivando “politi-che” educative di soggettivizzazione emancipativa e di cura. Con lo studio dell’insegnamento di MODELLI EDUCATIVI PER L’ INTEGRAZIONE , lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: acquisire una conoscenza adeguata ed ampia riguardo alla dimensione pedagogi-co-educativa nelle sue componenti (scienze ausiliari) di matrice psicologica, socio-logica e, in particolare, socio-psico-sanitaria, in misura tale da poter sviluppare ca-pacità analitiche ed ermeneutiche aventi come oggetto i processi di formazione, di socializzazione, di integrazione sociale e relazionale, che vedono impegnati sog-getti/persone entro prospettive di cura. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: Promuovere capacità di tradurre quanto contenuto negli orientamenti teorici di rife-rimento in strategie e metodologie d’intervento; capacità di innescare modelli opera-tivi improntati alla ricerca-azione; incrementare attitudini non soltanto cognitive, bensì anche empatico-relazionali, volte alla implementazione di relazioni educative-terapeutiche efficaci. In termini di autonomia di giudizio: l’attivazione di attitudini di pensiero e di analisi contrassegnate da un habitus di ri-flessività critica, nonché da una capacità di lettura/interpretazione di problematiche attinenti al disagio psichico, affettivo, relazionale, entro contesti e dinamiche familia-ri, scolastici, sociali, al fine di individuare nessi, correlazioni, situazioni patogeneti-che. In termini di abilità comunicative: promuovere l’ampliamento di un lessico pedagogico declinato sul versante della dimensione clinica della cura di sé, favorendo la capacità di lavoro di gruppo fina-lizzato a pratiche terapeutico-educative. In termini di capacità di apprendimento: favorire l’acquisizione di habitus e stili di apprendimento all’insegna della metaco-gnizione, della riflessività critica, della trasferibilità di nozioni, concetti e idee in re-lazione a peculiari e specifiche situazioni problematiche oggetto di analisi e inter-vento.
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GIOSI MARCO
(programma)
Pedagogia della cura e della vulnerabilità: contesti familiari e problematiche adolescenziali
(testi)
Il presente programma di studio procede e si articola a partire dal riconoscimento del fatto che la dimensione educativa rechi in sé una esigenza volta a favorire, promuovere e attivare processi di integrazione della persona all’interno dei contesti familiari, scolastici, sociali, culturali, storico-politici di riferimento. Una integrazione che si accompagni, peraltro, alla considerazione della crucialità relativa alle dinamiche psico-affettive che caratterizzano il processo di sviluppo identitario, di alfabetizzazione emotiva, di costruzione di legami affettivi e interpersonali, come pure di incontro e dialogo all’interno dello spazio sociale e comunicativo condiviso. Integrazione, dunque, che, tuttavia, non deve esaurirsi entro dinamiche di assimilazione passiva, di conformazione omologante, di spossessamento e perdita di sé. Centrale, entro tale quadro, la nozione di "cura" (vedi il testo di Giosi), quale categoria/strategia pedagogico-educativa volta a promuovere processi e percorsi di autoanalisi, coscientizzazione, costruzione di relazioni significative per la persona. Cruciali, entro tale nozione di cura, quelle "radici" costituite dalla "vulnerabilità", dal "dolore", dall' "empatia" con particolare riferimento alla condizione degli adolescenti e delle famiglie. Entro una prospettiva pedagogica di cura, infatti, appare evidente come il ridefinirsi, oggi (e già da diversi anni), dello spazio della famiglia, dei relativi ruoli, materno e paterno, delle rappresentazioni sociali di tale ambito, abbia generato una nuova e complessa fenomenologia di problematiche che attengono alla relazione educativa genitori-figli. I cosiddetti “nuovi genitori” vivono al giorno d’oggi una situazione di spaesamento relazionale. Nel momento in cui, un uomo e una donna, accedono allo stato di paternità/maternità, si ha il costituirsi di una zona d’ombra, all’interno della quale i coniugi si trovano coinvolti in un processo di profonda trasformazione degli schemi comunicativi. Il dato antropologico su cui si fonda l’educare è sotto gli occhi di tutti: la persona umana non è, ma diventa. Per diventare se stessa, la persona ha bisogno di chi l’accompagni in questo percorso, perché non “si diventa” da soli. Il primo “altro” che il neonato incontra in questo suo diventare sono i genitori. Nel corso della storia umana i genitori hanno sempre trasmesso alle generazioni più giovani il loro patrimonio culturale, economico, relazionale; le generazioni più anziane hanno, seppur in modi spesso radicalmente diversi tra loro, espresso una qualche forma di cura nei confronti delle nuove generazioni. Talvolta, e sicuramente sempre più negli ultimi decenni, tale cura è stata intenzionale, ossia i genitori hanno espresso una volontà esplicita di educare i loro figli orientandoli verso i beni, i valori, gli orientamenti propri della loro epoca. Quando il genitore si prende cura del processo di crescita di un figlio in modo consapevole e intenzionale, andando oltre la prassi dell’allevare, che ogni specie animale mette in atto nei confronti dei propri cuccioli, possiamo ritenere che si stia realizzando un atto propriamente educativo. L’educazione è quindi una funzione insita nel familiare, nel processo della trasmissione intergenerazionale. Lavorando su tali questioni, ci imbattiamo subito in una sorta di paradosso: se, da una parte, il compito educativo della famiglia è ritenuto sempre più irrinunciabile, dall’altra si mette sempre più in evidenza l’inadeguatezza della famiglia attuale nell’esercitare questa funzione in maniera efficace. Al contempo, la stessa condizione dell'adolescente appare, sempre più, esposta a molteplici criticità: forme di dipendenza tossicologica e tecnologica; depressioni giovanili; disturbi dell'alimentazione; ripiegamento sociale; difficoltà che si legano alla "fatica di essere sé stessi". 1)M. Giosi, Le radici pedagogiche della cura. Empatia, Vulnerabilità, Dolore, Roma, Anicia, 2022
2)M.Lancini-L. Cirillo- T. Scodeggio-T. Zanella; L’adolescente. Psicopatologia e psicoterapia evolutiva, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2020 3)L. Pati, Pedagogia della famiglia, Editrice La Scuola, 2014 Laboratorio 4)Un testo di lettura (romanzo, caso clinico, autobiografia), prossimamente indicato dal docente |
9 | M-PED/01 | 54 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||
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22910719 -
Sociologia del terzo settore
(obiettivi)
Obiettivo dell’insegnamento è quello di fornire gli elementi essenziali dell’analisi degli Enti del Terzo settore che raccoglie una pluralità di attori, soggetti, enti, organizzazioni e imprese che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che svolgono attività di interesse generale, e applicare tale analisi allo sviluppo del sistema dei servizi sociali locali.
Al termine del corso la studentessa e lo studente è in grado di: In termini di conoscenza e comprensione: - conoscere le diverse teorie e approcci delle scienze sociali circa la nascita, la presenza, l’evoluzione, le prospettive di sviluppo delle organizzazioni; - conoscere le principali definizioni in ambito internazionale (con particolare attenzione al contesto europeo); In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria sociologia alle organizzazioni del Terzo settore; - valutare le innovazioni del sistema di intervento sociale. In termini di abilità comunicative: - applicare la tecnica dello “studio di caso” (case study) al Terzo Settore; In termini di capacità di apprendimento: - - confrontare criticamente i diversi approcci allo studio del Terzo Settore e discutere le loro implicazioni sulle politiche pubbliche; - esercitare la disponibilità alla ricerca scientifica nel Terzo settore. L’insegnamento si raccorda e integra il Corso di Lineamenti sociologico-giuridici del Sistema di welfare, al quale rimanderà con l’intenzione di sviluppare un percorso specifico di analisi del Terzo settore all’interno dello sviluppo del Sistema socio-assistenziale. In particolare per le studentesse e gli student MAPSS il Corso potrà ampliare la conoscenza delle dinamiche politico-sociali dello sviluppo delle pratiche innovative nel Sistema locale di servizi sociali.
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ACCORINTI MARCO
(programma)
Dopo una prima presentazione dei principali paradigmi analitici di lettura del Terzo settore, saranno illustrati i principali approcci elaborati nell'ambito di tre tradizioni di pensiero riflesso: a) teorie economiche; b) teorie politologiche; c) teorie sociologiche. Nella seconda parte si affronterà la questione di come funziona il Terzo settore in Italia, e quindi quali siano le caratteristiche operative e gestionali che ne determinano la specificità/distintività. Una parte specifica riguarderà i profili professionali degli operatori del Terzo settore. Infine verranno analizzati ambiti specifici di sviluppo del Terzo settore in Italia.
(testi)
Il corso è fruibile sulla piattaforma didattica. Si consiglia l'accesso e di svolgere le attività indicate anche in modalità non sincrona con le lezioni. un testo base a scelta:
Agenzia per il Terzo settore (a cura di) (2011), Il Terzo Settore dalla A alla Z. Parole e volti del non profit, Milano, Editrice San Raffaele Barbetta G.P., Ecchia G., Zamaro N. (a cura di) (2016), Le istituzioni nonprofit in Italia. Dieci anni dopo, Bologna, Il Mulino Donati P., (1998), Sociologia del Terzo settore, Roma, Carocci. Donati P., Solci R., (2011), I beni relazionali. Che cosa sono e quali effetti producono, Torino, Bollati Boringhieri. Evers A., Laville J.L. (eds) (2004), The Third Sector in Europe, Chentelham, EdwardElgar Zamagni S. (2011), Il libro bianco del Terzo settore, Bologna, Il Mulino. |
6 | SPS/07 | 36 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||
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22910238 -
COMUNICAZIONE DI RETE
(obiettivi)
La frequenza del Corso consentirà di apprendere le caratteristiche generali della formazione digitale in ottica diacronica e sincronica individuando i diversi paradigmi comunicativi ed educativi (con particolare riferimento all’istruzionismo e al costrutti-vismo) che sottendono alle differenti tipologie di interventi formativi nell’e-learning e focalizzando la dimensione della mediazione comunicativa on line intesa come so-stegno e facilitazione nelle attività relazionali. Inoltre si realizzerà un proprio perso-nale ePortfolio per l’Orientamento formativo e professionale.
Con lo studio dell’insegnamento di Comunicazioni di Rete lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi: - In termini di conoscenza e capacità di comprensione: Apprendere le caratteristiche generali della formazione digitale in ottica diacronica e sincronica; Individuare i di-versi paradigmi comunicativi ed educativi; Conoscere lo specifico utilizzo dell’ePortfolio e del Cooperative Learning online. - In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: Comprendere ed applicare le pratiche del peer-tutoring e del Cooperative Learning online; Conoscere e utilizzare la piattaforma Mahara per la costruzione dell’ePortfolio. - In termini di autonomia di giudizio: Riconoscere gli ostacoli culturali e strutturali alle dinamiche comunicative on line. - In termini di abilità comunicative: Individuare le caratteristiche che definiscono i processi di gestione dei gruppi in una piattaforma on line; Svolgere attività di gruppo on line finalizzati alla ricerca, allo studio, alla simulazione di contesti professionali; Analizzare situazioni di interventi formativi in rete realizzati sul campo rilevandone punti di forza e criticità. - In termini di capacità di apprendimento: Utilizzare la rete per la ricerca di docu-mentazione utile; Sviluppare processi metacognitivi tramite la costruzione dell’ePortfolio e la pratica del Copperative Learning online. |
9 | M-PED/03 | 54 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||
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22910270 -
Attività coordinative di supervisione del Tirocinio LM50
(obiettivi)
Perfezionare le competenze pedagogiche, strategiche, metodologiche, didatti-che, tecniche, strumentali nell'area della pianificazione, della gestione e della va-lutazione delle politiche, dei servizi e degli interventi educativi attraverso la loro pratica durante il tirocinio e la riflessione durante le attività di supervisione e studio connesse.
Richiamare e applicare i fondamenti scientifici e culturali degli interventi educativi attraverso la definizione degli strumenti operativi educativi e didattici necessari per interventi individualizzati con gli utenti presenti all'interno di strutture educati-ve diverse, sperimentate attraverso il tirocinio. Con lo studio dell’insegnamento di Attività coordinative di supervisione del tirocinio lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: Conoscere i diversi strumenti di pianificazione, gestione e valutazione degli inter-venti e dei servizi educativi. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: Svolgere i diversi compiti legati al coordinamento dei servizi educativi e formativi: analisi delle situazioni, dei contesti e dei fabbisogni, pianificazione o progettazione di interventi, assunzione di decisioni, controllo e monitoraggio, supervisione, consulenza, valutazione. In termini di autonomia di giudizio: Raccogliere le informazioni, vagliare i punti di vista, esaminare le situazioni in modo da formulare ipotesi credibili e esprimere criticamente giudizi su quanto si osserva o si svolge nelle e attorno alle pratiche educative pianificate, coordinate o valutate. In termini di abilità comunicative: Conoscere e usare le modalità di presentazione dei piani, dei progetti o dei pro-grammi formulati, delle indicazioni di coordinamento e direzione, dei risultati di controllo e monitoraggio, delle attività valutative. Conoscere modalità di dialogo e interazione personale basate sull'ascolto attivo, l’empatia e la condivisione, necessarie per la conduzione, il coordinamento e la leadership di attività, servizi e organizzazioni educative e formative. In termini di capacità di apprendimento: Individuare i propri fabbisogni formativi grazie all'analisi delle situazioni e delle problematiche professionali Definire per ogni trasformazione professionale i sistemi di conoscenze e competenze con le quali è necessario confrontarsi per un miglioramento della propria professionalità e della propria occupabilità. Modalità di raccordo con altri insegnamenti Benché non vi sia alcun rapporto di propedeuticità, l’insegnamento si collega ai seguenti: Metodi e strategie socioeducative per le diversità̀, Modelli educativi per l’integrazione, Strategie educative dei nuovi processi comunicativi.
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Celentano Alessia
(programma)
Il corso andrà a potenziare il ruolo del coordinatore attraverso le tecniche “prassi-teoria-prassi”, il tirocinio e la narrazione per garantire la dimensione pedagogica consolidando l’intenzionalità dell’agire educativo.
(testi)
Sarà caratterizzato da un taglio didattico/operativo: ciascun nucleo tematico verrà supportato da modalità esperienziali e feedback puntuali. OBIETTIVI • Definizione del ruolo del coordinatore per l’accompagnamento delle équipe (responsabilità e competenze) • "Messa a fuoco" dello stile di coordinamento: specificità personali, ruolo e funzioni consegnate attraverso un mandato specifico, valori e cultura dell'organizzazione. • Consolidamento dell'intenzionalità dell’azione educativa del servizio e dell’equipe: la figura del coordinatore come custode della dimensione pedagogica del servizio. Il coordinatore è chiamato a dare significato agli eventi che accadono alla luce di un riferimento costante agli strumenti progettuali quali il progetto educativo individualizzato degli utenti ed il progetto di servizio; • Individuazione delle risorse da rinforzare per il miglioramento dei progetti individualizzati • Acquisizione concetti chiave e criteri guida dei processi partecipati • Acquisizione strumenti per valutare la coerenza dell’agire educativo METODOLOGIA E STRUMENTI La complessità delle questioni che la funzione di coordinamento pone richiede una specifica attenzione dal punto di vista formativo: si evidenzia la crucialità di una formazione in itinere, sul lavoro di affiancamento all’esercizio dei compiti (apprendimento esperienziale). Molto spesso l’apprendimento delle competenze relative alle funzioni di coordinamento avviene essenzialmente attraverso modalità esperienziali, a contatto diretto, cioè, con la realtà organizzativa e operativa. Inoltre un ulteriore riferimento all’apprendimento esperienziale è individuabile nell’importanza della rielaborazione dell’esperienza: spesso si accede a questo ruolo in seguito a consistenti esperienze formative e lavorative, alle quali però non sempre corrispondono adeguati riconoscimenti in termini di qualificazione. L’approccio proposto è quello di “comunità di apprendimento della pratica”: secondo questa prospettiva persone diverse che svolgono funzioni assimilabili condividono conoscenze, riflessioni e sforzi di innovazione dinanzi a problemi comuni derivanti dalla pratica professionale. Secondo questo approccio, che si avvale della tecnica della narrazione, queste realtà si vengono a comporre in base a processi spontanei di riconoscimento di affinità e comuni interessi. Il coordinatore evolve il proprio ruolo verso una funzione di apprendimento dalla pratica mediando il rapporto tra soggetti, problemi derivanti dalla pratica professionale ed esigenze formative. I principali strumenti che saranno utilizzati sono: Giochi d’aula, Griglia di osservazione, Video (o altri codici evocativi), Auto caso, Scrittura creativa. AREE TEMATICHE • Metodi e tecniche di interventi educativi • Analisi del bisogno lavoro di rete. • Modelli organizzativi e piani organizzativi. • Lavoro di gruppo e Lavoro di equipe. • La supervisione educativa • Il profilo di ruolo del coordinatore • Gli stili di coordinamento • Il coordinatore dei servizi alla persona, Ugo De Ambrogio, Ariela Casartelli, Glenda Cinotti, Carrocci, 2020
• La supervisione pedagogica, Francesca Oggionni; Franco Angeli, 2013 • Il coordinamento pedagogico nei servizi socioeducativi, Silvio Remoli a cura di, Franco Angeli, 2008 • Eventuale materiale e dispense utilizzate in aula. |
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ITA | ||||||||||||||||||||||||
22902295 -
PROVA FINALE LM50/87
(obiettivi)
La prova finale consiste nella preparazione e nella discussione da parte dello studente di una tesi su un argomento concordato con un relatore docente titolare di insegnamento nel corso di laurea magistrale.
La prova finale si configura come una esperienza di riflessione e di elaborazione intellettuale assai importante e impegna lo studente a mettere a frutto la più ampia gamma delle competenze acquisite. La prova finale consente l'acquisizione di 14 CFU. Il regolamento didattico può prevedere forme diverse di strutturazione della prova finale in relazione ai due curricula presenti. |
14 | 84 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||
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22910225 -
WELFARE, DIRITTI SOCIALI E TERRITORIO
(obiettivi)
L’insegnamento si propone di fornire conoscenze e competenze che consentano allo studente di saper inquadrare l’organizzazione dei pubblici poteri (anche nella loro dimensione territoriale), il sistema italiano di Welfare State ed il quadro costituzionale dei diritti sociali. L’insegnamento si propone inoltre di offrire agli studenti una riflessione sulla condizione delle persone con disabilità oggi, ed in particolare specifiche competenze sui diritti costituzionali delle persone disabili e sulle modalità per una loro effettiva tutela, anche attraverso l’attivazione di un apposito Sportello di informazione per gli studenti con disabilità dell’Ateneo in cui gli studenti sono coinvolti fattivamente.
Con lo studio dell’insegnamento di “Welfare, Diritti Sociali e Territorio” lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - conoscere l’organizzazione dei pubblici poteri, anche nella loro dimensione territoriale; - conoscere modelli, strumenti e strategie per realizzare un sistema di Welfare State; - conoscere i diritti sociali previsti in Costituzione, con particolare riguardo ai diritti delle persone disabili e agli apparati istituzionali impegnati a garantirne l’effettività; - sviluppare un atteggiamento riflessivo e progettuale circa l’odierna implementazione dei diritti sociali e dei diritti delle persone disabili. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - progettare e organizzare attività finalizzate all’effettiva implementazione di interventi sociali; - applicare competenze tecniche, comunicative e relazionali per la realizzazione di attività sul territorio, come lo Sportello di informazioni per gli studenti con disabilità. In termini di autonomia di giudizio: - sviluppare la capacità di comprendere e valutare l’organizzazione e l’attività degli apparati istituzionali, in particolare di quelli posti a garanzia dei diritti sociali; - sviluppare la capacità critica e riflessiva circa le proprie modalità di intervento, tenendo conto degli utenti con cui ci si rapporta. In termini di abilità comunicative: - acquisire l’utilizzo di un linguaggio tecnico-giuridico; - acquisire la capacità di comunicare in pubblico e con il pubblico in maniera chiara e puntuale; - sviluppare abilità di coordinamento con i soggetti assieme a cui opera. In termini di capacità di apprendimento: - sviluppare la capacità di osservare i contesti in cui opera e di coglierne profili critici; - sviluppare la capacità di apprendere dal confronto sia con esperti sia con utenti interlocutori. Modalità di raccordo con altri insegnamenti L’insegnamento “Welfare, Diritti Sociali e Territorio” si raccorda in particolar modo con i seguenti insegnamenti dei Corsi di laurea triennale, “Istituzioni di diritto pubblico”, “Diritto costituzionale”, “Diritto delle amministrazioni pubbliche e politiche territoriali”, “Diritti sociali e dimensione etica nella relazione d’aiuto”, “Diritto della salute”; nonché con l’insegnamento di “Istituzioni giuridiche e servizi socio-educativi” dei Corsi di laurea magistrale.
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COLAPIETRO CARLO
(programma)
La forma di governo in Italia – Gli organi di indirizzo politico: il Parlamento e il Governo – Gli organi di garanzia: il Presidente della Repubblica, la Corte costituzionale e la Magistratura – Le autonomie territoriali e il loro ruolo nella garanzia dei diritti – La pubblica amministrazione e l’attività amministrativa – L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale.
(testi)
Per gli studenti dei Corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza che debbono sostenere l’esame da 7 CFU il Programma è ridotto come segue: L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale. Parte generale
- R. BIN - D. DONATI - G. PITRUZZELLA, Lineamenti di diritto pubblico per i servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, (limitatamente ai primi dieci capitoli) - E. CODINI - A. FOSSATI - S.A. FREGO LUPPI, Manuale di diritto dei servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, limitatamente a: Parte I (per intero), Parte II (un capitolo a scelta), Parte III (per intero). Parte speciale - C. COLAPIETRO - F. GIRELLI, Persone con disabilità e Costituzione, Editoriale Scientifica, Napoli, 2020 *** Sulla piattaforma http://formonline.uniroma3.it/ vengono messi a disposizione i seguenti materiali didattici (che non devono intendersi sostitutivi dei testi di riferimento): 1. Parte generale – Elementi di diritto pubblico: slides (suddivise in moduli tematici) del corso online di Istituzioni di diritto pubblico curate dalla Prof.ssa Giovanna Pistorio. 2. Parte generale – Diritti fondamentali, diritti sociali e Welfare State: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) ed un saggio del Prof. Colapietro. 3. Parte speciale – Diritti dei disabili e Costituzione: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) e materiale giurisprudenziale.
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GIUBILEI ANDREA
(programma)
La forma di governo in Italia – Gli organi di indirizzo politico: il Parlamento e il Governo – Gli organi di garanzia: il Presidente della Repubblica, la Corte costituzionale e la Magistratura – Le autonomie territoriali e il loro ruolo nella garanzia dei diritti – La pubblica amministrazione e l’attività amministrativa – L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale.
(testi)
Per gli studenti dei Corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza che debbono sostenere l’esame da 7 CFU il Programma è ridotto come segue: L’evoluzione storica del Welfare State: dalla nascita, al massimo sviluppo, alla crisi – Il modello di Stato sociale accolto nell’ordinamento italiano – La crescente valorizzazione dei governi locali e del privato sociale nelle politiche di welfare in Italia – I diritti sociali nella Costituzione italiana: diritti sociali condizionati ed incondizionati – L’effettività dei diritti sociali alla prova della crisi economico-finanziaria – La classificazione costituzionale dei diritti sociali sotto il profilo tematico: i diritti inerenti il mondo del lavoro; il diritto alla salute; il diritto allo studio – Il sistema di sicurezza sociale delineato dall’art. 38 Cost.: la distinzione tra assistenza e previdenza sociale – L’evoluzione del sistema dei servizi sociali in Italia: i principi, l’integrazione socio-sanitaria, il sistema di finanziamento e la programmazione e pianificazione – La protezione dei dati personali nell’azione dei servizi sociali – Persone con disabilità e Costituzione – La tutela dei diritti delle persone con disabilità nella logica di una tutela multilivello: il diritto all’assistenza con le correlate provvidenze economiche; il “nuovo diritto” alla socializzazione ed all’effettiva partecipazione alla vita sociale. Parte generale
- R. BIN - D. DONATI - G. PITRUZZELLA, Lineamenti di diritto pubblico per i servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, (limitatamente ai primi dieci capitoli) - E. CODINI - A. FOSSATI - S.A. FREGO LUPPI, Manuale di diritto dei servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2019, limitatamente a: Parte I (per intero), Parte II (un capitolo a scelta), Parte III (per intero). Parte speciale - C. COLAPIETRO - F. GIRELLI, Persone con disabilità e Costituzione, Editoriale Scientifica, Napoli, 2020 *** Sulla piattaforma http://formonline.uniroma3.it/ vengono messi a disposizione i seguenti materiali didattici (che non devono intendersi sostitutivi dei testi di riferimento): 1. Parte generale – Elementi di diritto pubblico: slides (suddivise in moduli tematici) del corso online di Istituzioni di diritto pubblico curate dalla Prof.ssa Giovanna Pistorio. 2. Parte generale – Diritti fondamentali, diritti sociali e Welfare State: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) ed un saggio del Prof. Colapietro. 3. Parte speciale – Diritti dei disabili e Costituzione: slides curate dal Prof. Carlo Colapietro (con relative esercitazioni per l’autovalutazione) e materiale giurisprudenziale. |
12 | IUS/09 | 72 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||
22902316 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50-LM87
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi. |
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22902316-1 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi. |
6 | SECS-P/10 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||
22902283 -
PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA LM87
(obiettivi)
Obiettivo dell’insegnamento è fornire agli studenti il quadro teorico e la strumentazione concettuale necessari per poter operare in modo competente nell'ambito dei processi di programmazione dei servizi sociali territoriali, in particolare utilizzando una prospettiva strategica basata su governance e partecipazione.
In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - analizzare e descrivere in modo competente le modalità con cui si realizzano nei territori i processi di programmazione sociale, individuando in esse le caratteristiche dei diversi modelli; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - formulare proposte per la definizione e la implementazione degli strumenti e dei processi che caratterizzano la programmazione sociale; In termini di autonomia di giudizio: - valutare la appropriatezza e la qualità dei processi di programmazione analizza-ti - proporre azioni idonee a sostenere processi di programmazione sociale in via di attivazione o in corso di svolgimento; In termini di abilità comunicative: - formulare con terminologie e concetti appropriati proposte o valutazioni inerenti i fondamenti teorici e operativi della programmazione sociale. - capacità di apprendimento: - svolgere approfondimenti sui temi trattati attingendo in modo appropriato nel campo degli studi e delle ricerche di settore.
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BURGALASSI MARCO
(programma)
Il corso intende fornire agli studenti il quadro teorico e la strumentazione concettuale necessari per poter operare in modo competente nell’ambito dei processi di programmazione dei servizi sociali territoriali, in particolare utilizzando una prospettiva strategica basata su governance e partecipazione. Al termine del corso lo studente sarà in grado di: analizzare e descrivere in modo competente le modalità con cui si realizzano nei territori i processi di programmazione sociale, individuando in esse le caratteristiche dei diversi modelli; formulare proposte per la definizione e la implementazione degli strumenti e dei processi che caratterizzano la programmazione sociale; valutare la appropriatezza e la qualità dei processi di programmazione analizzati; proporre azioni idonee a sostenere processi di programmazione sociale in via di attivazione o in corso di svolgimento; formulare con terminologie e concetti appropriati proposte o valutazioni inerenti i fondamenti teorici e operativi della programmazione sociale.
(testi)
Il corso è articolato in tre parti. Nella prima sono descritti e discussi i concetti e gli strumenti che definiscano il campo della programmazione sociale. In particolare, sono trattati i seguenti argomenti: i principi e i modelli delle programmazione sociale; le peculiarità della programmazione sociale nel welfare locale; i concetti e le pratiche della governance e della partecipazione; la programmazione in un quadro di esternalizzazione dei servizi. Nella seconda parte sono illustrate le logiche che presiedono alla esternalizzazione dei servizi e le procedure con cui la esternalizzazione viene realizzata. In particolare, sono trattati i seguenti argomenti: la distinzione tra gestione e produzione dei servizi sociali; i principali strumenti per la esternalizzazione (contracting out e cash for care); le procedure di affidamento tramite offerta economicamente più vantaggiosa; la possibilità di utilizzo della convenzione con OdV; lo scenario della PPP (partnership pubblico privato). Nella terza parte sono presentati i cardini della programmazione sociale e della gestione dei servizi nel modello della Regione Lazio. In particolare, sono trattati i seguenti argomenti: gli organismi e i livelli della programmazione sociale nella Legge regionale 11/2016; le indicazioni del Piano Sociale Regionale. a) Burgalassi M., Politica sociale e welfare locale, Carocci, 2012
b) Giovannetti M, Gori C. e Pacini L., La pratica del welfare locale, Maggioli, 2014 (cap. 3) c) Bertin G. e Fazzi L., La governance nelle politiche sociali in Italia, Carocci, 2010 (capp. 4 e 5) d) Fazzi L., Co-progettazione e welfare locale in Italia: innovazione o ancora un caso di dipendenza da percorso?, in "Autonomie Locale e Servizi Sociali", 1, 2023, pp.119-135 e) Gualdani A., Il sistema delle esternalizzazioni nei servizi sociali: antiche questioni e nuove prospettive, “Federalismi. Rivista di Diritto Pubblico Italiano, Comparato, Europeo”, 2018 f) Legge Regionale 11/2016 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Lazio g) Piano Sociale Regionale “Prendersi cura, un bene comune” Delibera Consiglio Regionale 1/2019 Attenzione: il testo indicato con la lettera a) è messo a disposizione gratuitamente dal docente per gli studenti che frequentano con regolarità; i testi indicati con le lettere b) d) e) f) g) sono disponibili per il download sulla pagina di FormonLine. |
6 | SPS/07 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||
22910829 -
PSICOLOGIA DEI PROCESSI DI GRUPPO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del corso riguardano l’acquisizione delle conoscenze delle strutture, ruoli, norme, dinamiche e processi psicologico-sociali di gruppo e l’applicazione ai contesti sociali più ampi e complessi. Lo sviluppo di competenze per la soluzione di problemi correlati ai processi di leadership di gruppo al fine di incrementare le capacità di conduzione, direzione e coordinamento di gruppi di lavoro.
Con lo studio dell’insegnamento di Psicologia sociale dei gruppi lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. Elaborare le caratteristiche dei gruppi ed applicare le funzioni ai gruppi sociali. Risolvere problemi correlati ai processi psicologico-sociali all’interno dei gruppi (influenza sociale, comunicazione, produttività, conflitti), applicarli in contesti sociali complessi. Integrare Ie conoscenze sui modelli teorici che spiegano tali processi: teoria dell’identità sociale, self-categorization, teoria del confronto sociale, ecc. e sviluppare un’autonomia di giudizio ed interpretazione delle situazioni sociali Approfondire e comunicare i risultati delle principali ricerche scientifiche sui processi di gruppo e applicare le conclusioni a ambiti sociali più ampli.
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Erogato presso
22910829 PSICOLOGIA DEI PROCESSI DI GRUPPO in Coordinatore dei servizi educativi e dei servizi sociali LM-50 MARICCHIOLO FRIDANNA
(programma)
Lo studio dei gruppi nella prospettiva della psicologia sociale.
(testi)
Ruoli, norme, status e funzioni nei gruppi. I fenomeni delle dinamiche di gruppo. Potere e leadership. L’interazione nei gruppi e tra i gruppi sociali. Relazioni inter-gruppi e categorizzazione sociale. Conflitto inter-gruppi Decostruzione di stereotipi e riduzione dei pregiudizi La comunicazione e i processi di influenza sociale nei gruppi. - Donelson R. Forsyth. Psicologia dei gruppi (a cura di Livi, Maricchiolo, Mosso) EDRA. 2022
- Monografia: Brambilla, Sacchi. Psicologia sociale del pregiudizio. Raffaello Cortina 2022 |
6 | M-PSI/05 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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22902316 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50-LM87
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi. |
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22902316-2 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50 2
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa;
– l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali; In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori; In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane; In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali; In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi. |
6 | SECS-P/10 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22910011 -
FAMIGLIE E RETI SOCIALI
(obiettivi)
Il corso di studio mira a fornire una conoscenza delle principali teorie sociologi-che sulla famiglia e la generatività e le loro connessioni con i contributi teorici e metodologici sviluppati nell’ambito dell’analisi delle reti sociali. Una particolare attenzione viene data alla capacità di applicare l’approccio delle reti (primarie e secondarie) nel ambito della coesione sociale in relazione alla famiglie e alla marginalità.
Con lo studio dell’insegnamento di Famiglie e Reti sociali lo studente sarà in gra-do di conseguire i seguenti obiettivi formativi: - In termini di conoscenza e capacità di comprensione: acquisire familiarità con i concetto complessi nell’ambito delle trasformazioni dei modelli familiari, del-le caratteristiche delle reti sociali e dei connessi processi di generatività in re-lazione al capitale sociale nei contesti marginali. - In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: analizzare ca-si studio sul ruolo della famiglia sulla formazione delle reti sociali, del capitale sociale e della marginalità. - In termini di autonomia e di giudizio: orientarsi criticamente tra i diversi ap-procci riguardanti i modelli familiare e di reti, gli approcci alla marginalità e i paradigmi della generatività nei processi di formazione del capitale sociale. - In termini di abilità comunicative: sviluppare strumenti lessicali e concettuali necessari allo studio della sociologia della famiglia e degli approcci delle reti sociali e utili ad acquisire abilità espositive in forma scritta e orale. - In termini di capacità di apprendimento: capacità di autoapprendimento critico e riflessivo e di organizzazione dello studio a livello individuale e di gruppo.
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GIARDIELLO MAURO
(programma)
La famiglia come sistema, come fonte di relazioni fiduciarie e reti, costituisce la prospettiva attraverso cui analizzare tanto i mutamenti della società, i fenomeni di anomia, di sgretolamento della solidarietà quanto i problemi di marginalità materiale e immateriale della famiglia contemporanea. Particolare attenzione viene data all'analisi tra la teoria dell'individualizzazione, la trasformazione della famiglia e generatività dei legami sociali. Nello sviluppo di tale analisi si fa riferimento alla teoria del capitale sociale come fonte primaria della famiglia e delle reti sociali. In questo contesto viene analizzata la teoria delle reti come concetto analitico e risorsa sociale attraverso il paradigma della generatività. Si tratta di un’analisi che intende evidenziare il ruolo delle reti nel produrre benessere sociale, nell’implementare il processo di sostegno sociale, nel rispondere ai processi di marginalità e nel determinare processi di rigenerazione comunitaria e relazionale. In secondo luogo viene analizzato la qualità delle reti primarie e secondarie nel generare coesione sociale inclusiva o esclusiva soprattutto rispetto alle famiglie sole e marginali. Ciò implica anche una riflessione sul ruolo e le funzione dell’intervento sociale in rapporto alla famiglia non più vista come atomo isolato o come soggetto di consumo ma come un sistema complesso che trova nelle reti con le altre famiglie , nel vicinato, nei servizi, nelle scuole, negli spazi educativi e di socializzazione, interlocutori centrali per costruire una comunità solidale.
(testi)
Sotto il profilo applicativo il corso si propone di fornire esempi di studi quantitativi e qualitativi, incoraggiando micro ricerche sulle tematiche affrontate nel corso. Programma del corso • La famiglia e la ricerca sociologica; • La definizione sociologica di famiglia; • Società, individualizzazione e nuove famiglie; • Il concetto di generatività sociale; • Famiglia, marginalità e reti familiari; • Le reti sociali e coesione sociali; • Le risorse della rete: dono e reciprocità; • Famiglie e capitale sociale primario; • Reti primarie e secondarie e capitale sociale; • Reti e sostegno sociale; • Terzo settore e intervento di rete; • Marginalità, famiglie e reti sociali; • Privatizzazione della vita familiare: la crisi della socialità; • Progettazione e intervento di reti nei contesti periferici e marginali • Famiglia, preadolescenti, processi generativi e degenerativi degli spazi sociali e civili. Saraceno, C., Coppie e famiglie, Feltrinelli, Milano, 2016, pp.33-69, pp. 131-160.
Beck, U., I rischi della libertà. L'individuo nell'epoca della globalizzazione, Il Mulino, Bologna, capp.1, 3, 5. Giardiello, M., Riconsiderare la coesione sociale e l’integrazione civica nella prospettiva della generatività sociale, Scienze e Ricerca, 37, 2016, pp.22-34 (disponibile su formonline); Scabini E., Manzi C., Famiglia, identità e rapporti tra le generazioni, in P. Catellani a cura di , Identità e appartenenza nella società globale, Vita e Pensiero, Milano, 2005, pp.73-102 (file scaricabile dalla bacheca docenti in documenti); Giardiello, M., Sociologia della marginalità. Il contributo di Gino Germani, Carocci, Roma 2012. Testi di approfondimento (uno a scelta) S. Mazzucchelli, S. Nanetti, A. Scisci, Le nuove dinamiche partecipative delle famiglie in Italia e in Europa, Quaderni del Centro Famiglia, Vita e Pensiero, 2020; S. Piccone Stella, L. Salmieri, Convivere in Italia. La famiglia fuori dal matrimonio, Carocci, 2016 M. Magatti, C Giaccardi, Generativi di tutto il Mondo Unitive ! Manifesto per la società dei liberi, Feltrinelli, 2014 L. Pasqualotto, Rendere generativo il lavoro sociale, Meridiana, 2016 B.C., Han, La scomparsa dei riti. Una tipologia del presente, Nottetempo, Milano, 2021 A.L. Zanatta, Nuove madri e nuovi padri, Il Mulino, 2011. F. Folgheraiter, La cura delle reti. Nel Welfare delle relazioni (oltre i Piani di zona), Erickson. A. Sapio, Famiglie reti familiari e cohousing. Verso nuovi stili del vivere, del convivere e dell’abitare, FancoAngeli, 2015. A. Censi, Nuove Famiglie, in Censi A., Famiglia e Sociologia. Dai Classici al pensiero contemporaneo, Pearson, Milano, 2014 (disponibile su formonline). |
6 | SPS/08 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22910226 -
LINEAMENTI SOCIOLOGICO-GIURIDICI DEL SISTEMA WELFARE
(obiettivi)
Obiettivo dell'insegnamento è fornire allo studente le basi teoriche e gli strumenti concettuali di natura sociologica i quali consentono di analizzare in modo competente i fenomeni giuridico-istituzionali che influenzano nel mondo contemporaneo le trasformazione dei sistemi di welfare. Particolare attenzione è riservata agli effetti prodotti dai processi evolutivi del quadro normativo nella direzione del-la territorializzazione del welfare.
Al termine del corso lo studente è in grado di: In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - utilizzare i concetti e gli strumenti propri della sociologia nella analisi dei processi che interconnettono l'evoluzione del quadro giuridico-istituzionale con le trasformazione dei sistemi di welfare. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - descrivere in modo competente i fenomeni di cambiamento del sistema di welfare nella loro genesi di natura giuridico-istituzionale. In termini di autonomia di giudizio: - valutare e discutere criticamente le implicazioni che i processi di territorializzazione comportano nei sistemi di welfare. In termini di abilità comunicative: - rappresentare con appropriatezza terminologica e concettuale i fenomeni e i pro-cessi oggetto di studio. In termini di capacità di apprendimento: - svolgere approfondimenti sui temi trattati attingendo in modo appropriato nel campo degli studi e delle ricerche di settore.
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Erogato presso
22910226 LINEAMENTI SOCIOLOGICO-GIURIDICI DEL SISTEMA WELFARE in Coordinatore dei servizi educativi e dei servizi sociali LM-50 MARCUCCI NICOLA
(programma)
Nel corso s’intende riflettere sui sistemi di welfare alla luce di una triplice prospettiva: storica, giuridica e sociologica.
(testi)
Innanzitutto ci dedicheremo a ricostruire storicamente e concettualmente nascita e sviluppo dei diritti sociali. S’intende così mostrare come questi diritti occupino un posto peculiare nella storia del pensiero, capace di sollecitare tanto il diritto moderno quanto la sociologia sui propri fondamenti disciplinari. L’emergenza e lo sviluppo dei diritti sociali ha in qualche modo suggerito il bisogno di mettere a fuoco le relazioni tra diritto e sociologia alla luce del loro impegno reciproco nel qualificare una nuova realtà giuridico-politica capace di trasformare in profondità teorie e ordinamenti del diritto moderno e parimenti di definire alcuni dei principali obiettivi analitici e critici del sapere sociologico. In seconda istanza, c'interrogheremo sulla componente di riflessività sociale del diritto moderno, intendendola come uno dei luoghi attraverso cui la riflessione giuridica sui diritti si è sviluppata. Rifletteremo sulle modalità ambivalenti attraverso le quali il diritto moderno ha pensato la società come costituita di individui separati tra loro, ma ha altresì consentito ad estendere il concetto di individuo liberale a quello di persona giuridica socializzata. In questa prospettiva, nascita e sviluppo dei diritti sociali e centralità politica e giuridica del lavoro nel diritto tra XIX e XX secolo, verranno concepite alla luce delle aspirazioni e dei limiti del diritto moderno nel far fronte al tema del mutamento sociale e alla ridefinizione delle domande di eguaglianza immanenti alla società moderne. Infine, c’interrogheremo su come la sociologia abbia raccolto limiti e aspirazioni del diritto moderno, concependo il suo ruolo come un supplemento riflessivo e critico alla “scienza del diritto”. Se in una parte significativa dei linguaggi critici del ‘900 il diritto era infatti stato pensato come subalterno al potere degli stati, delle classi o dell’economia, ipotizzando così un’alternativa insanabile tra il formalismo del diritto e la materialità dei rapporti sociali, la sociologia ha in buona misura rifiutato quest’alternativa. A questo riguardo lo sviluppo dei sistemi di Welfare verrà interpretato come una prospettiva privilegiata per comprendere le forme peculiari tramite cui la sociologia ha interpretato la nascita, l’affermazione e la crisi dei diritti sociali nel mondo contemporaneo. Il corso si comporrà di una scelta antologica dei seguenti testi:
T. H. Marshall, Cittadinanza e classe sociale, Roma-Bari, Einaudi, 2002 R. Castel, Le metamorfosi della questione sociale. Una cronaca del salariato, Milano, Mimesis, 2019K. K. Polanyi, La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca, Roma-Bari, Einaudi, 1974M. M. Foucault, Nascita della bio-politica, Milano, Feltrinelli, 2004 D. Garland, La cultura del controllo. Crimine e ordine sociale nel mondo contemporaneo, Milano, il Saggiatore, 2004- Dardot e Laval, Il comune, Seconda parte, Capitoli 6-7-8-9-10, --- G. Radbruch, Lo spirito del diritto inglese, Milano, Giuffrè, 1962 S. Rodotà, Il diritto di avere diritti, Roma-Bari, Laterza, 2012 A. Supiot, Homo juridicus. Saggio sulla funzione antropologica del diritto, Milano, Bruno Mondadori, 2006 H. Berman, Diritto e Rivoluzione, Volume II, Bologna, il Mulino, 2010 P. Glenn, Tradizioni giuridiche nel mondo, Bologna, Il Mulino, 2011 --- E. Durkheim, Lezioni di sociologia, Napoli-Salerno, Orthotes, 2016 M. Mauss, Una categoria dello spirito umano: la persona, Brescia, Morcelliana, 2016 G. Gurvitch, La dichiarazione dei diritti sociali, Catanzaro, Rubettino, 2004 P. Bourdieu, La forza del diritto, Roma, Armando, 2017 N. Luhmann, Teoria politica nello stato del benessere, Milano, Franco Angeli, 1987 P. Dardot e C. Laval, Del Comune o della rivoluzione del XXI secolo, Roma, Deriveapprodi, 2015 |
6 | SPS/12 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22910051 -
Pedagogia interculturale e sociale
(obiettivi)
Gli obiettivi del corso sono una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline della pedagogia interculturale e sociale tale da consentire un'elevata capacità di analisi, interpretazione e azione su contesti e fenomeni di natura sociale ed educativa; l'acquisizione delle competenze necessarie per l'ideazione, la programmazione e l'attuazione di programmi di intervento educativo e sociale nei settori dell'immigrazione, dell'esclusione e della marginalità sociale, delle politiche di welfare in generale.
Con lo studio dell’insegnamento di Pedagogia interculturale e sociale lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - il possesso di competenze metodologiche, strategiche, tecniche in relazione al funzionamento delle reti di servizi alla persona e degli apparati istituzionali impegnati in ambito socio-educativo; - l'adozione di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale, disponibile sia al lavoro di gruppo e di rete, sia alla progettazione di gruppo e di rete. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - possesso di competenze organizzative nei microsistemi, nella regolazione degli interventi sociali, nella gestione del cambiamento. In termini di autonomia di giudizio: - capacità di elaborare un giudizio autonomo sulle situazioni nelle quali è chiamato ad intervenire e prendere decisioni in situazioni complesse, anche a fronte di dati e informazioni parziali. In termini di abilità comunicative: - capacità di redigere documenti finalizzati alla programmazione e alla gestione di servizi, di predisporre rapporti di ricerca/monitoraggio/valutazione e di elaborare e presentare proposte operative d'intervento. - possesso di capacità specifiche per agire da esperto del sistema di monitoraggio degli interventi formativi. Modalità di raccordo con altri insegnamenti L’insegnamento si raccorda con gli insegnamenti di area pedagogica e sociologica proponendo l’analisi di casi, esperienze e servizi interdisciplinari.
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CATARCI MARCO
(programma)
Introduzione alla pedagogia interculturale e sociale: origini, sviluppi, teorie e metodi.
(testi)
L’educazione interculturale nella scuola e nella società. Le politiche educative in prospettiva interculturale. Plurilinguismo, intercultura e cittadinanza. Dalla società multiculturale alla società interculturale: il ruolo dell’educazione. Modelli e tipologie di integrazione: assimilazione, coesistenza, convivenza da partner. La nozione di integrazione degli immigrati Cultura, culture e identità La scuola e la differenza delle culture. Le strategie educative per l’inclusione sociale. 1. CATARCI M., Le forme sociali dell’educazione. Servizi, Territori, Società, Franco Angeli, Milano
2013. 2. GIANTURCO G., L’intervista qualitativa. Dal discorso al testo scritto, Guerini, Milano 2005. 3. CATARCI M., La pedagogia della liberazione di Paulo Freire. Educazione, intercultura e cambiamento sociale, Franco Angeli, Milano 2016. 4. SAYAD A., La doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alle sofferenze dell'immigrato, Raffaello Cortina, Milano 2001; 5. STILLO L., Periferie dell'esclusione. Contesti, soggettività, riflessioni in prospettiva pedagogicosociale, Pensa Multimedia, Lecce 2023 6. RICCARDI V., L’educazione per tutti e per tutta la vita. Il contributo pedagogico di Ettore Gelpi, ETS, Pisa 2014.
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RICCARDI VERONICA
(programma)
Introduzione alla pedagogia interculturale e sociale: origini, sviluppi, teorie e metodi.
(testi)
L’educazione interculturale nella scuola e nella società. Le politiche educative in prospettiva interculturale. Plurilinguismo, intercultura e cittadinanza. Dalla società multiculturale alla società interculturale: il ruolo dell’educazione. Modelli e tipologie di integrazione: assimilazione, coesistenza, convivenza da partner. La nozione di integrazione degli immigrati Cultura, culture e identità La scuola e la differenza delle culture. Le strategie educative per l’inclusione sociale. 1. CATARCI M., Le forme sociali dell’educazione. Servizi, Territori, Società, Franco Angeli, Milano
2013. 2. GIANTURCO G., L’intervista qualitativa. Dal discorso al testo scritto, Guerini, Milano 2005. 3. CATARCI M., La pedagogia della liberazione di Paulo Freire. Educazione, intercultura e cambiamento sociale, Franco Angeli, Milano 2016. 4. SAYAD A., La doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alle sofferenze dell'immigrato, Raffaello Cortina, Milano 2001; 5. STILLO L., Periferie dell’esclusione. Contesti, soggettività, riflessioni in prospettiva pedagogico-sociale, Pensa Multimedia, Lecce, 2023; 6. RICCARDI V., L’educazione per tutti e per tutta la vita. Il contributo pedagogico di Ettore Gelpi, ETS, Pisa 2014. |
12 | M-PED/01 | 72 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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22902284 -
PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI LM87
(obiettivi)
Il corso ha l'obiettivo di consentire di conoscere, criticamente, i metodi e gli strumenti per la progettazione e la valutazione applicata all’interno dei servizi alla persona, di tipo socio-assistenziale e socio-educativi.
Si intende quindi descrivere i modelli teorici della progettazione e della valutazione delle politiche e dei servizi sociali e orientare le studentesse e gli studenti alla pratica valutativa come ambito riflessivo del lavoro professionale, ponendo l’attenzione sui meccanismi e le procedure che consentono di migliorare l’efficacia degli interventi in modo coerente con i principi fondativi del welfare. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: – una conoscenza avanzata nell'ambito delle teorie sociologiche e di scienza politica tale da consentire un'elevata capacità di analisi, progettazione e valutazione nei servizi alla persona In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: – l'acquisizione delle competenze necessarie per la valutazione di un servizio sociale e di interventi sociali; In termini di autonomia di giudizio: – la promozione di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale, disponibile al lavoro di gruppo nell’azione di progettazione e di valutazione; In termini di abilità comunicative: – la sperimentazione e presentazione di una attività di monitoraggio e valutazione di un intervento sociale; In termini di capacità di apprendimento: – l'acquisizione di una conoscenza avanzata dei metodi e delle tecniche relative al monitoraggio e alla valutazione degli interventi sociali. L’insegnamento completa le conoscenze del sistema di welfare e delle politiche sociali, facendo sperimentare strumenti legati alla progettazione di una attività valutativa all’interno di un servizio sociale. Inoltre svilupperà l’acquisizione di una capacità di riflessione critica, di collaborazione e di lavoro di gruppo, migliorando le abilità comunicative e la terminologia sociale delle studentesse e degli studenti.
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ACCORINTI MARCO
(programma)
Il corso prende in esame, in una prima parte, le teorie e le pratiche della progettazione. Nella seconda parte verrà definito un progetto di analisi valutativa di un servizio o di un progetto sociale. Lo scopo è quello di permettere agli studenti e alle studentesse di acquisire competenze teoriche e analitiche che, in senso analogico, hanno un riflesso nella pratica per una teoria della pratica.
(testi)
Il corso è fruibile sulla piattaforma didattica di Ateneo. Si consiglia l'accesso e di svolgere le attività indicate anche in modalità non sincrona con le lezioni. La presentazione del corso è al link: https://youtu.be/wl9ij8CDbwI il programma verrà meglio definito in seguito, ma comprende un manuale a scelta tra:
L. Altieri, Valutazione e Partecipazione. Per una metodologia interattiva e negoziale, Franco Angeli, Milano, 2009 L. Bernardi, Percorsi di ricerca sociale. Conoscere, decidere, valutare, Carrocci, Roma, 2005 C. Bezzi, Il disegno della ricerca valutativa, Angeli, Milano, 2003 F. Ciucci, Valutazione delle politiche e dei servizi sociali, Franco Angeli, Milano, 2008 L. Fazzi, Servizio sociale riflessivo. Metodi e tecniche per gli assistenti sociali, Franco Angeli, Milano, 2015 M. Maretti, Valutazione e politiche sociali, Aracne, Roma, 2015 |
6 | SPS/07 | 36 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22910719 -
Sociologia del terzo settore
(obiettivi)
Obiettivo dell’insegnamento è quello di fornire gli elementi essenziali dell’analisi degli Enti del Terzo settore che raccoglie una pluralità di attori, soggetti, enti, organizzazioni e imprese che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che svolgono attività di interesse generale, e applicare tale analisi allo sviluppo del sistema dei servizi sociali locali.
Al termine del corso la studentessa e lo studente è in grado di: In termini di conoscenza e comprensione: - conoscere le diverse teorie e approcci delle scienze sociali circa la nascita, la presenza, l’evoluzione, le prospettive di sviluppo delle organizzazioni; - conoscere le principali definizioni in ambito internazionale (con particolare attenzione al contesto europeo); In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria sociologia alle organizzazioni del Terzo settore; - valutare le innovazioni del sistema di intervento sociale. In termini di abilità comunicative: - applicare la tecnica dello “studio di caso” (case study) al Terzo Settore; In termini di capacità di apprendimento: - - confrontare criticamente i diversi approcci allo studio del Terzo Settore e discutere le loro implicazioni sulle politiche pubbliche; - esercitare la disponibilità alla ricerca scientifica nel Terzo settore. L’insegnamento si raccorda e integra il Corso di Lineamenti sociologico-giuridici del Sistema di welfare, al quale rimanderà con l’intenzione di sviluppare un percorso specifico di analisi del Terzo settore all’interno dello sviluppo del Sistema socio-assistenziale. In particolare per le studentesse e gli student MAPSS il Corso potrà ampliare la conoscenza delle dinamiche politico-sociali dello sviluppo delle pratiche innovative nel Sistema locale di servizi sociali.
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Erogato presso
22910719 Sociologia del terzo settore in Coordinatore dei servizi educativi e dei servizi sociali LM-50 ACCORINTI MARCO
(programma)
Dopo una prima presentazione dei principali paradigmi analitici di lettura del Terzo settore, saranno illustrati i principali approcci elaborati nell'ambito di tre tradizioni di pensiero riflesso: a) teorie economiche; b) teorie politologiche; c) teorie sociologiche. Nella seconda parte si affronterà la questione di come funziona il Terzo settore in Italia, e quindi quali siano le caratteristiche operative e gestionali che ne determinano la specificità/distintività. Una parte specifica riguarderà i profili professionali degli operatori del Terzo settore. Infine verranno analizzati ambiti specifici di sviluppo del Terzo settore in Italia.
(testi)
Il corso è fruibile sulla piattaforma didattica. Si consiglia l'accesso e di svolgere le attività indicate anche in modalità non sincrona con le lezioni. un testo base a scelta:
Agenzia per il Terzo settore (a cura di) (2011), Il Terzo Settore dalla A alla Z. Parole e volti del non profit, Milano, Editrice San Raffaele Barbetta G.P., Ecchia G., Zamaro N. (a cura di) (2016), Le istituzioni nonprofit in Italia. Dieci anni dopo, Bologna, Il Mulino Donati P., (1998), Sociologia del Terzo settore, Roma, Carocci. Donati P., Solci R., (2011), I beni relazionali. Che cosa sono e quali effetti producono, Torino, Bollati Boringhieri. Evers A., Laville J.L. (eds) (2004), The Third Sector in Europe, Chentelham, EdwardElgar Zamagni S. (2011), Il libro bianco del Terzo settore, Bologna, Il Mulino. |
6 | SPS/07 | 36 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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22902438 -
LABORATORIO SU “LA RICERCA E IL SERVIZIO SOCIALE+STAGE
(obiettivi)
Negli incontri verrà fornita una cornice teorica che ripercorre il reciproco rapporto tra ricerca e servizio sociale, dagli anni ’50 ad oggi, e vengono lanciate agli studenti alcune piste di riflessione allo scopo di favorire un primo orientamento al percorso di stage.
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D'Adamo Giorgia
(programma)
Lo stage potrà essere svolto dagli studenti all’interno di enti, organizzazioni, servizi sociali e sociosanitari, e prevede la realizzazione di un’attività di ricerca sociale che costituisce un’importante occasione di studio su cui fondare un valido lavoro di tesi e dall’altro rappresenta una valida esperienza sul campo per l’acquisizione di specifiche competenze professionali e operative.
(testi)
Durante il percorso di ricerca gli studenti potranno sviluppare competenze riflessive, di analisi e abilità di ricerca, che possano favorire la possibilità di comprendere il contesto organizzativo delle politiche e dei servizi sociali, le pratiche professionali e la complessità dei bisogni e dei servizi sociali per validi contributi e interventi di qualità. Lo studente si troverà ad osservare, analizzare e valutare i contesti e processi organizzativi, gli strumenti professionali, la pratica professionale, i processi formativi e la programmazione di interventi. La ricerca effettuata durante lo stage potrà avere come finalità principale quella di descrivere e comprendere i fenomeni sociali o di puntare a ipotizzare strategie di cambiamento all’interno dei servizi e nelle politiche sociali. Tale percorso sul campo necessita di riflessione sulla metodologia di ricerca e sui risultati ottenuti al fine di acquisire uno sguardo critico e consapevole sullo stato dei servizi e della professione. Lo stage viene preceduto e introdotto dalle lezioni del Laboratorio che andranno a supportare e accompagnare il percorso di ricerca sociale. Saranno pianificati durante l’anno accademico incontri individuali con gli studenti e tre incontri di inizio stage in forma plenaria per comunicare le modalità di attivazione dello stage, della convenzione con le strutture e di assegnazione del tutor. Sarà utilizzata anche una piattaforma informatica per incontri a distanza tra studente, tutor interno, tutor esterno al fine di raggiungere accordi operativi ottimizzando i tempi. Si consiglia agli studenti di consultare un buon manuale di metodologia della ricerca sociale come CORBETTA P., Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Il Mulino, Bologna (già suggerito nel precedente anno accademico).
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Mancinelli Maria Chiara
(programma)
Il programma del Laboratorio prevede di trattare:
(testi)
• la storia del rapporto tra ricerca e servizio sociale • la costruzione di un progetto di ricerca nell’ambito del servizio sociale • gli strumenti per la ricerca (qualitativi e quantitativi): identificazione e costruzione • l’analisi e la riflessione sui risultati della ricerca: dalla conoscenza alla prassi ALBANO R., DELLAVALLE M. (2015), a cura di, Metodologia della ricerca e servizio sociale, Giappichelli, Torino
CONSIGLIATI: FARGION S. (2009), “Il servizio sociale – Storia,temi e dibattiti”; Laterza, Bari CUTINI R. (2018) “Promuovere la democrazia – storia degli assistenti sociali nell’Italia del secondo dopoguerra”, Viella Roma CARDANO M.,MANOCCHI M., VENTURINI G.L. (2011) Ricerche- un’ introduzione alla metodologia delle scienze sociali, Carocci, Roma BAILEY K. D., (2006) Metodi della ricerca sociale. 1. I principi fondamentali. Il Mulino, Bologna |
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PROVA FINALE LM50/87
(obiettivi)
La prova finale consiste nella preparazione e nella discussione da parte dello studente di una tesi su un argomento concordato con un relatore docente titolare di insegnamento nel corso di laurea magistrale.
La prova finale si configura come una esperienza di riflessione e di elaborazione intellettuale assai importante e impegna lo studente a mettere a frutto la più ampia gamma delle competenze acquisite. La prova finale consente l'acquisizione di 14 CFU. Il regolamento didattico può prevedere forme diverse di strutturazione della prova finale in relazione ai due curricula presenti. |
14 | 84 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |