GIOSI MARCO
Professore Ordinario
Settore scientifico disciplinare di riferimento
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(M-PED/01)
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Ateneo
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Università degli Studi ROMA TRE
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Struttura di afferenza
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Dipartimento di
SCIENZE DELLA FORMAZIONE
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Orari di ricevimento
AVVISO PER GLI STUDENTI DEL CORSO DI MODELLI EDUCATIVI PER L'INTEGRAZIONE (COORDINATORE DEI SERVIZI SOCIALI), Prof.
Marco Giosi
Gentili studentesse e studenti,
vengo a illustrarvi, qui di seguito, i testi e il programma relativi al mio corso di Modelli Educativi per l’integrazione, 2024-2025, che avrà inizio ad ottobre.
Testi d’esame
1) M.
Giosi, Le radici pedagogiche della cura.
Empatia, Vulnerabilità, Dolore, Roma, Anicia, 2022
2) M.Lancini-L.
Cirillo- T.
Scodeggio-T.
Zanella; L’adolescente.
Psicopatologia e psicoterapia evolutiva, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2020
3) M.
Andolfi, La terapia familiare multigenerazionale.
Strumenti e risorse del terapeuta, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2015.
Laboratorio
4)Un film a scelta, tra i seguenti, sul quale scrivere un elaborato di circa due pagine, almeno.
Il posto delle fragole di Ingmar Bergman
Noi siamo infinito di Stephen Chbosky
Favolacce di D e F.
D’ Innocenzo
Christiane F.
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Uli Edel
Ragazze interrotte di Jane Mangold
Truman Show di Peter Weir
L'attimo fuggente di Peter Weir
Farenheit 451 di François Truffaut
American beauty di Sam Mendes
Sweet Sixteen di Ken Loach
Quadrophenia di Franc Roddam
Ladri di biciclette di Vittorio De Sica
Farenheit 451 di François Truffaut
Un angelo alla mia tavola di Jane Campion
Gente comune di Robert Redford
Pedagogia della cura e della vulnerabilità: contesti familiari e problematiche adolescenziali
Il presente programma di studio procede e si articola a partire dal riconoscimento del fatto che la dimensione educativa rechi in sé una esigenza volta a favorire, promuovere e attivare processi di integrazione della persona all’interno dei contesti familiari, scolastici, sociali, culturali, storico-politici di riferimento.
Una integrazione che si accompagni, peraltro, alla considerazione della crucialità relativa alle dinamiche psico-affettive che caratterizzano il processo di sviluppo identitario, di alfabetizzazione emotiva, di costruzione di legami affettivi e interpersonali, come pure di incontro e dialogo all’interno dello spazio sociale e comunicativo condiviso.
Integrazione, dunque, che, tuttavia, non deve esaurirsi entro dinamiche di assimilazione passiva, di conformazione omologante, di spossessamento e perdita di sé.
Centrale, entro tale quadro, la nozione di "cura" (vedi il testo di Giosi), quale categoria/strategia pedagogico-educativa volta a promuovere processi e percorsi di autoanalisi, coscientizzazione, costruzione di relazioni significative per la persona.
Cruciali, entro tale nozione di cura, quelle "radici" costituite dalla "vulnerabilità", dal "dolore", dall' "empatia" con particolare riferimento alla condizione degli adolescenti e delle famiglie.
Entro una prospettiva pedagogica di cura, infatti, appare evidente come il ridefinirsi, oggi (e già da diversi anni), dello spazio della famiglia, dei relativi ruoli, materno e paterno, delle rappresentazioni sociali di tale ambito, abbia generato una nuova e complessa fenomenologia di problematiche che attengono alla relazione educativa genitori-figli.
I cosiddetti “nuovi genitori” vivono al giorno d’oggi una situazione di spaesamento relazionale.
Nel momento in cui, un uomo e una donna, accedono allo stato di paternità/maternità, si ha il costituirsi di una zona d’ombra, all’interno della quale i coniugi si trovano coinvolti in un processo di profonda trasformazione degli schemi comunicativi.
Il dato antropologico su cui si fonda l’educare è sotto gli occhi di tutti: la persona umana non è, ma diventa.
Per diventare se stessa, la persona ha bisogno di chi l’accompagni in questo percorso, perché non “si diventa” da soli.
Il primo “altro” che il neonato incontra in questo suo diventare sono i genitori.
Nel corso della storia umana i genitori hanno sempre trasmesso alle generazioni più giovani il loro patrimonio culturale, economico, relazionale; le generazioni più anziane hanno, seppur in modi spesso radicalmente diversi tra loro, espresso una qualche forma di cura nei confronti delle nuove generazioni.
Talvolta, e sicuramente sempre più negli ultimi decenni, tale cura è stata intenzionale, ossia i genitori hanno espresso una volontà esplicita di educare i loro figli orientandoli verso i beni, i valori, gli orientamenti propri della loro epoca.
Quando il genitore si prende cura del processo di crescita di un figlio in modo consapevole e intenzionale, andando oltre la prassi dell’allevare, che ogni specie animale mette in atto nei confronti dei propri cuccioli, possiamo ritenere che si stia realizzando un atto propriamente educativo.
L’educazione è quindi una funzione insita nel familiare, nel processo della trasmissione intergenerazionale.
Lavorando su tali questioni, ci imbattiamo subito in una sorta di paradosso: se, da una parte, il compito educativo della famiglia è ritenuto sempre più irrinunciabile, dall’altra si mette sempre più in evidenza l’inadeguatezza della famiglia attuale nell’esercitare questa funzione in maniera efficace.
Al contempo, la stessa condizione dell'adolescente appare, sempre più, esposta a molteplici criticità: forme di dipendenza tossicologica e tecnologica; depressioni giovanili; disturbi dell'alimentazione; ripiegamento sociale; difficoltà che si legano alla "fatica di essere sé stessi".
Avviso in vista del Laboratorio di Pedagogia Generale, Scienze della Formazione Primaria, Canale 2 (Prof.
Marco Giosi) – marzo 2024
Gentili studentesse e studenti, vengo a comunicarvi solo alcune sintetiche indicazioni riguardo alle tematiche che affronteremo nel nostro Laboratorio (Il valore pedagogico della lettura e della scrittura), il cui inizio è previsto per il giorno 8 marzo, ore 10-12, a cui seguiranno le altre sei ore scandite in due giornate: 15 marzo, ore 10-13 e 29 marzo, sempre ore 10-13.
Riguardo al valore pedagogico-educativo della lettura e della scrittura, focalizzeremo la nostra attenzione sul principio narrativo, inteso come dispositivo costitutivo ai fini dello sviluppo della mente del bambino, della sua alfabetizzazione emotiva, della sua immaginazione creativa, secondo le ipotesi formulate da Jerome Bruner, in particolare, ma anche di altri autori.
Lo stesso rapporto tra oralità e scrittura, l’educazione all’immagine e l’intera costruzione del Sé e della realtà verranno indagati alla luce della basilarità del paradigma narrativo e dell’esperienza ludico-estetica, anche in chiave autobiografica.
Le esercitazioni verteranno su un’analisi di brevi estratti tratti da classici della letteratura: fiaba, racconto, romanzo, saggio, etc.
Grazie
Marco Giosi
Avviso per studenti/studentesse in vista dell'inizio (4 marzo) del Corso di Filosofia dell' Educazione, Prof.
Giosi
Gentili studentesse e studenti,
in vista dell’ inizio delle lezioni del mio Corso di Filosofia dell’ Educazione, 2023-2024, vi ritrasmetto l’elenco dei testi da studiare:
M.
Giosi, Alfabeti della polis.
L’educazione come spazio narrativo, Anicia, Roma, 2022
D.
Demetrio, Raccontarsi, l’autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina, Milano, 1996
La parte laboratoriale verterà sul nesso esistente tra formazione e autobiografia, attraverso l’esperienza della fruizione del film e del peculiare linguaggio che è proprio del cinema.
Il testo di riferimento, per questa parte , è il seguente: Edgar Morin, Il cinema o l’uomo immaginario, Raffaello Cortina, Milano, 2016.
Di questo libro andranno studiati soltanto alcuni capitoli (circa quattro), da me successivamente indicati.
Compresa nella parte laboratoriale la libera scelta di un film (e non più due, come precedentemente indicato) da parte dello studente, sul quale scrivere un breve elaborato: una libera interpretazione del film, anche in chiave autobiografica (se volete), che evidenzi aspetti-chiave del vissuto, umano, adolescenziale e non, dei personaggi in questione.
Il Corso avrà inizio lunedì 4 marzo e gli
orari delle lezioni saranno i seguenti:
Lunedì: ore 14-16
Martedì: ore 11-13
Qui, di seguito, l’elenco dei films tra i quali scegliere quello di riferimento:
Il posto delle fragole di Ingmar Bergman
Truman Show di Peter Weir
Blade Runner di Ridley Scott
L'attimo fuggente di Peter Weir
Le vite degli altri di Florian Henckel
Ladri di biciclette di Vittorio De Sica
Farenheit 451 di François Truffaut
Arancia Meccanica di Stanley Kubrick
American beauty di Sam Mendes
Un angelo alla mia tavola di Jane Campion
Bellissima di Luchino Visconti
Sweet Sixteen di Ken Loach
Storia di una ladra di libri di Brian Percival
Quadrophenia di Franc Roddam
Gloria di John Cassavetes
Gente comune di Robert Redford
Mignon è partita di Francesca Archibugi
Il signore delle mosche di Peter Brook
Noi siamo infinito di Stephen Chbosky
Favolacce di D e F.
D’ Innocenzo
Christiane F.
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Uli Edel
Ragazze interrotte di Jane Mangold
Grazie
Marco Giosi
Il principio narrativo-autobiografico come paradigma pedagogico-educativo.
La scrittura autobiografica, la narrazione di sé, appaiono ricche di implicazioni formative, emancipative, riflessivo-critiche.
Alla base di esse, possiamo individuare un bisogno radicale di espressione di sé, un "darsi forma", un rendersi riconoscibili, a sé stessi e agli altri, facendo, quindi, del "riconoscimento" una categoria-chiave dello sviluppo identitario, che chiama in causa la natura intimamente sociale, relazionale (e, come vedremo, politica) di ogni narrazione "privata", individuale, intima.
L'autobiografia è, dunque, per prima cosa "bisogno", ma anche, poi, metodo e modello.
E tale è diventato all'interno delle pratiche pedagogiche e formative che, negli ultimi decenni, hanno preso corpo, proprio a partire dalla dimensione quotidiana, "anonima" del raccontarsi.
Si pensi all'esperienza degli Archivi della memorialistica a Pieve Santo Stefano, fino alla Libera Università dell' Autobiografia, presso Anghiari.
Entro tale prospettiva, la categoria della memoria, personale e collettiva, possiede un rilievo essenziale e il tema della narrazione autobiografica non potrebbe prescindere, come da me segnalato, dalla concezioni della memoria elaborate da Bergson e in particolare da Maurice Halbwachs: quest'ultimo, ha elaborato il principio dei "quadri sociali" della memoria, evidenziando il ruolo decisivo che i contesti di riferimento hanno nella stessa formazione delle nostre identità personali e negli stessi meccanismi del ricordare, ridefinirsi, "ri-scriversi", "ri-conoscersi" (ma vedi anche gli studi di Pierre Norà, autore franco-algerino, sui "luoghi della memoria" e sulla "ego-histoire").
Siamo, quindi, anche sul terreno della educazione degli adulti, e il riferimento a Malcolm Knowles è d'obbligo, ma siamo anche sul terreno delle esperienze sociali, storiche e politiche di grande significato, che, nel corso del Novecento ed oltre, hanno contrassegnato la nostra storia.
Sia quelle che rimandano alla sociologia americana della Scuola di Chicago (si pensi agli studi sugli "Hobos" di Anderson, o sulle "gang" giovanili di Cohen e Trasher, o sui migranti, di Thomas e Znaniecki, etc.), sia quelle connesse alla cultura afroamericana negli U.S.A.
(dalle ricerche etnoantropologiche sulla musica blues e sui bluesmen di Alan Lomax, fino alle espressioni più dirette ed emblematiche della rivendicazione identitaria e politica: vedi l' Autobiografia di Malcolm X) o alle culture dei nativi indiani (Bruce Trigger tra tutti).
Senza dimenticare il cruciale ruolo svolto, in Gran Bretagna, dai sociologi/educatori quali Raymond Williams, Richard Hoggarth, Stuart Hall, fondatori dei "Cultural Studies" (sia riguardo alla nozione di "cultura", sia in merito all' utilizzo del metodo autobiografico, etc.).
Certamente il metodo autobiografico può avere una sua crucialità in ambito professionale-lavorativo, laddove si tratti di "rileggere" sé stessi e il proprio bagaglio di esperienze, conoscenze, competenze, in vista di una ridefinizione di sé sul terreno della "riqualificazione" professionale.
Ovvio che tali processi investono, sempre, perlomeno tre aspetti della identità personale: 1)quello , più intimo, connesso alla "rappresentazione di sé", intriso di valenze affettive, cognitive, immaginative, che si gioca sul piano di una dialettica tra ciò che io sono e ciò che vorrei essere, alla luce di ciò che sono stato 2)Quello di natura sociale, relativo a mio "essere per gli altri", e quindi anche a come gli altri vedono me stesso, che si nutre, nell'arco della mia vita, di una serie di aspettative (familiari, sociali, lavorative, etc.) che il mio ambiente sociale di riferimento crea nei miei confronti, e che che viene a mia volta recepito da me, sempre entro una dialettica tra adesione/conflitto 3)Quello di matrice eminentemente professionale/lavorativa che, soprattutto nell'attuale condizione "liquida", per dirla con Bauman, segnata dalla flessibilità, precarietà, da dinamiche di mutamento repentine, costringe la persona ad un costante processo di revisione, ri-adattamento e possibili nuovi sviluppi delle conoscenze/competenze acquisiti, in vista di una ridefinizione del proprio ruolo professionale.
Parte Laboratoriale: narrazione, formazione e cinema
L'esperienza che facciamo del cinema, del guardare un film, si inserisce entro uno spazio connotato da profonde e cruciali valenze di formatività.
E' uno spazio nel quale la persona può ricreare, sperimentare, rielaborare la realtà, senza rischi e vincoli, all'interno di una dialettica che vive all'insegna di una tensione creativa tra immedesimazione e straniamento, tra illusione e verità, tra apparenza e realtà.
Lo schermo cinematografico, del resto, è assimilabile ad uno specchio che riflette, trasfigura, inganna, deforma, inventa, generando un caleidoscopico dinamismo di forme di vita, mostrandoci il mondo e la realtà attraverso un prisma che dissolve e frantuma la nostra visione delle cose per poi ricomporla secondo configurazioni e principi associativi inaspettati e sorprendenti, all'insegna dello stupore e della meraviglia.
Le nostre stesse emozioni sono sottoposte a sollecitazioni che provengono dalla nostra attitudine mimetica che ci spinge a riviverle (o a viverle per la prima volta) attraverso le "vite sullo schermo", permettendoci di fare esperienze sentimentali importanti ai fini della elaborazione e costruzione del nostro universo affettivo, dei nostri contenuti di pensiero, del nostro stesso sviluppo identitario e relazionale, del nostro "darci forma".
La pressione performativa del film induce nello spettatore la possibilità di provare emozioni, meditare, pensare.
Il cinema reca in sé, dunque, un peculiare valore formativo nella misura in cui lavora sulla possibilità di far affiorare i vissuti del soggetto, le complesse dinamiche emozionali, che vengono ad essere sollecitate dal potenziale di fascinazione catartica che il linguaggio filmico reca in sé, sia sul piano narrativo, sia sul piano iconico-immaginativo, rendendone quindi analizzabili e coscientizzabili i contenuti.
il cinema mostra il "corso delle cose", mentre le inscrive dentro la costante trasformazione che le anima.
Avviso per studenti/studentesse in vista dell'inizio (4 marzo) del Corso di Filosofia dell' Educazione, Prof.
Giosi
Gentili studentesse e studenti,
in vista dell’ inizio delle lezioni del mio Corso di Filosofia dell’ Educazione, 2023-2024, vi ritrasmetto l’elenco dei testi da studiare:
M.
Giosi, Alfabeti della polis.
L’educazione come spazio narrativo, Anicia, Roma, 2022
D.
Demetrio, Raccontarsi, l’autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina, Milano, 1996
La parte laboratoriale verterà sul nesso esistente tra formazione e autobiografia, attraverso l’esperienza della fruizione del film e del peculiare linguaggio che è proprio del cinema.
Il testo di riferimento, per questa parte , è il seguente: Edgar Morin, Il cinema o l’uomo immaginario, Raffaello Cortina, Milano, 2016.
Di questo libro andranno studiati soltanto alcuni capitoli (circa quattro), da me successivamente indicati.
Compresa nella parte laboratoriale la libera scelta di un film (e non più due, come precedentemente indicato) da parte dello studente, sul quale scrivere un breve elaborato: una libera interpretazione del film, anche in chiave autobiografica (se volete), che evidenzi aspetti-chiave del vissuto, umano, adolescenziale e non, dei personaggi in questione.
Il Corso avrà inizio lunedì 4 marzo e gli
orari delle lezioni saranno i seguenti:
Lunedì: ore 14-16
Martedì: ore 11-13
Qui, di seguito, l’elenco dei films tra i quali scegliere quello di riferimento:
Il posto delle fragole di Ingmar Bergman
Truman Show di Peter Weir
Blade Runner di Ridley Scott
L'attimo fuggente di Peter Weir
Le vite degli altri di Florian Henckel
Ladri di biciclette di Vittorio De Sica
Farenheit 451 di François Truffaut
Arancia Meccanica di Stanley Kubrick
American beauty di Sam Mendes
Un angelo alla mia tavola di Jane Campion
Bellissima di Luchino Visconti
Sweet Sixteen di Ken Loach
Storia di una ladra di libri di Brian Percival
Quadrophenia di Franc Roddam
Gloria di John Cassavetes
Gente comune di Robert Redford
Mignon è partita di Francesca Archibugi
Il signore delle mosche di Peter Brook
Noi siamo infinito di Stephen Chbosky
Favolacce di D e F.
D’ Innocenzo
Christiane F.
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Uli Edel
Ragazze interrotte di Jane Mangold
Il programma è disponibile su GOMP nella sezione Programmi e Testi.
Nel caso non lo trovaste, vi invito a contattarmi tranquillamente al mio indirizzo di posta istituzionale.
marco.giosi@uniroma3.it
Grazie
Marco Giosi
Gentili studentesse e studenti,
in vista dell’ inizio delle lezioni del mio Corso di Filosofia dell’ Educazione, 2023-2024, vi ritrasmetto l’elenco dei testi da studiare:
M.
Giosi, Alfabeti della polis.
L’educazione come spazio narrativo, Anicia, Roma, 2022
D.
Demetrio, Raccontarsi, l’autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina, Milano, 1996
La parte laboratoriale verterà sul nesso esistente tra formazione e autobiografia, attraverso l’esperienza della fruizione del film e del peculiare linguaggio che è proprio del cinema.
Il testo di riferimento, per questa parte , è il seguente: Edgar Morin, Il cinema o l’uomo immaginario, Raffaello Cortina, Milano, 2016.
Di questo libro andranno studiati soltanto alcuni capitoli (circa quattro), da me successivamente indicati.
Compresa nella parte laboratoriale la libera scelta di un film (e non più due, come precedentemente indicato) da parte dello studente, sul quale scrivere un breve elaborato: una libera interpretazione del film, anche in chiave autobiografica (se volete), che evidenzi aspetti-chiave del vissuto, umano, adolescenziale e non, dei personaggi in questione.
Il Corso avrà inizio lunedì 4 marzo e gli
orari delle lezioni saranno i seguenti:
Lunedì: ore 14-16
Martedì: ore 11-13
Qui, di seguito, l’elenco dei films tra i quali scegliere quello di riferimento:
Il posto delle fragole di Ingmar Bergman
Truman Show di Peter Weir
Blade Runner di Ridley Scott
L'attimo fuggente di Peter Weir
Le vite degli altri di Florian Henckel
Ladri di biciclette di Vittorio De Sica
Farenheit 451 di François Truffaut
Arancia Meccanica di Stanley Kubrick
American beauty di Sam Mendes
Un angelo alla mia tavola di Jane Campion
Bellissima di Luchino Visconti
Sweet Sixteen di Ken Loach
Storia di una ladra di libri di Brian Percival
Quadrophenia di Franc Roddam
Gloria di John Cassavetes
Gente comune di Robert Redford
Mignon è partita di Francesca Archibugi
Il signore delle mosche di Peter Brook
Noi siamo infinito di Stephen Chbosky
Favolacce di D e F.
D’ Innocenzo
Christiane F.
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Uli Edel
Ragazze interrotte di Jane Mangold
Il programma è disponibile su GOMP nella sezione Programmi e Testi.
Nel caso non lo trovaste, vi invito a contattarmi tranquillamente al mio indirizzo di posta istituzionale.
marco.giosi@uniroma3.it
Grazie
Marco Giosi
Avviso in vista del Laboratorio di Pedagogia Generale, Scienze della Formazione Primaria, Canale 2 (Prof.
Marco Giosi) – marzo 2024
Gentili studentesse e studenti, vengo a comunicarvi solo alcune sintetiche indicazioni riguardo alle tematiche che affronteremo nel nostro Laboratorio (Il valore pedagogico della lettura e della scrittura), il cui inizio è previsto per il giorno 8 marzo, ore 10-12, a cui seguiranno le altre sei ore scandite in due giornate: 15 marzo, ore 10-13 e 29 marzo, sempre ore 10-13.
Riguardo al valore pedagogico-educativo della lettura e della scrittura, focalizzeremo la nostra attenzione sul principio narrativo, inteso come dispositivo costitutivo ai fini dello sviluppo della mente del bambino, della sua alfabetizzazione emotiva, della sua immaginazione creativa, secondo le ipotesi formulate da Jerome Bruner, in particolare, ma anche di altri autori.
Lo stesso rapporto tra oralità e scrittura, l’educazione all’immagine e l’intera costruzione del Sé e della realtà verranno indagati alla luce della basilarità del paradigma narrativo e dell’esperienza ludico-estetica, anche in chiave autobiografica.
Le esercitazioni verteranno su un’analisi di brevi estratti tratti da classici della letteratura: fiaba, racconto, romanzo, saggio, etc.
Grazie
Marco Giosi
Avviso per gli studenti/studentesse prenotati per l’esame di Pedagogia Generale (Corso di Edu Nido), del giorno 2 febbraio.
Prof.
Giosi e Prof.ssa Stillo
Gentili studentesse e studenti,
in relazione alla prova di esame relativa a Pedagogia Generale (Corso di Edu Nido), prevista per il giorno 2 febbraio, vi comunico che, visto l’elevato numero dei prenotati, la sessione si articolerà in due parti: una mattutina (ore 8.15-13) ed una pomeridiana (ore 14.30-19).
Sarà seguito l’ovvio criterio dell’ordine di prenotazione.
Non saranno ammesse deroghe all’ordine di prenotazione, se non quelle realmente rispondenti a seri motivi.
Ad.
es., studentesse in stato di gravidanza.
Per quel che concerne le motivazioni legate ai propri impegni lavorativi, non potranno essere prese in considerazione se non per un numero esiguo di casi (massimo tre o quattro), precedentemente segnalati via email al mio indirizzo di posta elettronica.
Si esortano studenti e studentesse a presentarsi (cosa ovvia) con la dovuta e adeguata preparazione, recando con sé i libri di testo previsti dal programma.
Grazie
Marco Giosi
Avviso in vista del Laboratorio di Pedagogia Generale, Scienze della Formazione Primaria, Canale 2 (Prof.
Marco Giosi) – marzo 2024
Gentili studentesse e studenti, vengo a comunicarvi solo alcune sintetiche indicazioni riguardo alle tematiche che affronteremo nel nostro Laboratorio (Il valore pedagogico della lettura e della scrittura), il cui inizio è previsto per il giorno 8 marzo, ore 10-12, a cui seguiranno le altre sei ore scandite in due giornate: 15 marzo, ore 10-13 e 29 marzo, sempre ore 10-13.
Riguardo al valore pedagogico-educativo della lettura e della scrittura, focalizzeremo la nostra attenzione sul principio narrativo, inteso come dispositivo costitutivo ai fini dello sviluppo della mente del bambino, della sua alfabetizzazione emotiva, della sua immaginazione creativa, secondo le ipotesi formulate da Jerome Bruner, in particolare, ma anche di altri autori.
Lo stesso rapporto tra oralità e scrittura, l’educazione all’immagine e l’intera costruzione del Sé e della realtà verranno indagati alla luce della basilarità del paradigma narrativo e dell’esperienza ludico-estetica, anche in chiave autobiografica.
Le esercitazioni verteranno su un’analisi di brevi estratti tratti da classici della letteratura: fiaba, racconto, romanzo, saggio, etc.
Grazie
Marco Giosi
Integrazione avviso studenti di Scienze Formazione Primaria, esame di Pedagogia Generale (canale 2), Proff.
Giosi e Postiglione, 16 gennaio:
si intende che i materiali integrativi per le studentesse/studenti del corso 2022-2023, in parte differenti da quelli del 2023-2024, costituiranno materia d'esame.
Per le studentesse/studenti del corso 2023-2024, valgono, naturalmente, i materiali che vi ho appena indicati nel precedente avviso
Grazie
Marco Giosi
AVVISO STUDENTI SCIENZE FORMAZIONE PRIMARIA, ESAME DI PEDAGOGIA GENERALE (Canale 2), Prof.
Giosi e Prof.
Postiglione, 16 gennaio e 5 febbraio
Gentili studentesse e studenti,
qui, di seguito, vengo a illustrare nuovamente, come fatto in precedenza, i temi e gli argomenti, tratti dal “Manuale di Storia della Pedagogia” di Franco Cambi”, sui quali verterà la prova scritta (su cartaceo) a partire dagli appelli di gennaio e febbraio 2024.
Come già ripetutamente ricordatovi, anche i materiali in pdf inseriti su Formonline, in questi tre mesi di lezioni, fanno parte delle tematiche d'esame.
Grazie
Marco Giosi
Università degli Studi Roma Tre
Corso di Laurea di Pedagogia Generale (Canale 2) Scienze della Formazione Primaria
2023-2024
Prof.
MARCO GIOSI
F.
Cambi, Manuale di Storia della Pedagogia
Temi e argomenti da studiare in vista dell’esame
Introduzione.
Dalla storia della Pedagogia alla storia dell’ Educazione
Le tre rivoluzioni in storiografia e i quattro orientamenti storiografico-educativi
Le molte storie educative
PARTE PRIMA: IL MONDO ANTICO
I.
Caratteri dell’educazione antica
Dalla paideia al costume educativo
II.
L’educazione in Grecia
L’ Età arcaica e il modello omerico
La nascita della paideia
Platone e la paideia
Il modello socratico-platonico: dialogo e maieutica
Aristotele
L’ Ellenismo e l’educazione
Cura di sé e filosofia greca
III.
Roma e l’educazione
L’educazione ellenistica a Roma
Cicerone e l’humanitas
Seneca, educazione, arti liberali, cura di sé.
IV.
Il Cristianesimo come rivoluzione educativa
Concezione del mondo, modello di cultura, ideale di formazione
La nascita della Chiesa e l’organizzazione educativa
Sant’Agostino
PARTE SECONDA: L’ETA’ MEDIEVALE
I.
Caratteri dell’educazione medievale
Il Medioevo nella storiografia contemporanea
La formazione dell’Europa e la coscienza cristiana
Alto e Basso Medioevo; l’educazione nella società feudale
Il corpo nel Medioevo
Il Monachesimo
Le scuole cattedrali; le università; la “lectio”
PARTE TERZA: L’ ETA’MODERNA
I.
I caratteri dell’educazione moderna
II.
Tra Quattrocento e Cinquecento: il rinnovamento pedagogico
La Riforma Protestante e l’educazione: Lutero, Melantone
Erasmo da Rotterdam e l’educazione
La pedagogia della Controriforma: i Gesuiti
Montaigne e la dimensione educativa
III.
Il Seicento e la rivoluzione pedagogica borghese
Comenio e l’educazione universale
Comenio e le fasi dell’ educazione
La nascita della scuola moderna
La rivoluzione scientifica del Seicento
John Locke e l’educazione
IV.
Il Settecento: laicizzazione educativa e razionalismo pedagogico
Illuminismi europei e pedagogia
L’ Encyclopédie
Rousseau e l’educazione
PARTE QUARTA: L’ ETA’ CONTEMPORANEA
I.
Caratteri dell’educazione contemporanea
Nuovi soggetti educativi
Istruzione e lavoro
II.
L’ Ottocento.
Il secolo della pedagogia.
Conflitti ideologici, modelli formativi, saperi dell’educazione
Borghesia e popolo: tra ideologie pedagogiche e conflitti educativi
La pedagogia Romantica:
Pestalozzi,
Schiller,
Froebel
Hegel
Il marxismo e l’educazione
III.
Il Novecento fino agli anni Cinquanta
Rinnovamento della scuola e pedagogia attivistica.
M.
Montessori
La pedagogia di John Dewey
L’idealismo e Giovanni Gentile
Modelli di pedagogia marxista: Makarenko, Gramsci
La pedagogia cristiana e il Personalismo
IV.
Il secondo Novecento: Scienze dell’ Educazione e impegno planetario della pedagogia
Dalla pedagogia alle scienze dell’ educazione: un problema aperto
La pedagogia cognitivistica
J.Piaget
L.Vygotskij
J.
Bruner
Qui, di seguito, sono indicati i contenuti integrativi, presenti nella sezione “materiali didattici”, da me affrontati a lezione, che costituiranno materia d’esame.
Sono qui raggruppati in ordine sparso, non cronologico ma, naturalmente, saprete adeguatamente integrarli nel periodo storico corrispondente.
Comenio e le fasi dellEducazione (1).pdf
Cura di sé e filosofia greca 2023-2024.pdf
Dewey : Le Fonti di una scienza dell’ Educazione - estratto.pdf
Educazione tra autorità e libertà (2).pdf
Friedrich Schiller, “Lettere sulla educazione estetica dell’ uomo” .pdf
Giosi : John Locke e i Pensieri sulla Educazione, tra t natura e cultura (1).pdf
Jean Piaget : Gioco simbolico e imitazione (1).pdf
Jerome Bruner e il principio narrativo come formazione del Sè (1).pdf
Marco Giosi.
L'estetica di Hegel e la Bildung.
- Estratti.pdf
Medioevo e corpo.
Quaresima e Carnevale 2023 - 2024.pdf
Medioevo: Il libro 2023-2024.pdf
Medioevo : Le Università (1).pdf
Montaigne e la dimensione educativa (1).pdf
Montaigne: les Cannibales e il relativismo culturale (1).pdf
Montessori: Bambino, embrione spirituale, mente assorbente (2).pdf
pico-della-mirandola – Oratio de hominis dignitate1.pdf
Rousseau: “Emilio”- Prefazione ed estratti.pdf
Seneca: educazione, arti liberali, cura di sé (2023 - 2024.pdf
Marco Giosi
AVVISO STUDENTI ESAME FILOSOFIA DELL'EDUCAZIONE, 15 gennaio 2024, Prof.
Giosi
Gentili studentesse/i, vi comunico che l'esame avrà inizio alle ore 9.45.
Il ritardo è dovuto a cause di forza maggiore.
Me ne scuso.
Ci vediamo in Dipartimento per quell'ora
Grazie
Marco Giosi
Programma d'esame di Pedagogia Generale (A-L), Edu Nido, del 2023-2024, Prof.
Marco Giosi
Gentili studentesse e studenti,
vengo a fornirvi le indicazioni definitive relative al programma d’esame, sebbene lo abbia già fatto il 16 ottobre scorso.
Di nuovo c’è il riferimento al testo di Vygotskij.
1)Dal libro "Pedagogie del Novecento", di Franco Cambi: Cap.
1, 2, 3, 4, 5, 8, 11, 12, 14, e, naturalmente, l'Introduzione
2) A questo va aggiunto un documento in word di 9 pagine, che ho inserito a suo tempo nella sezione "materiali didattici", riguardante una introduzione generale alla disciplina delle Scienze dell'Educazione (“Identità, fini e valori del sapere pedagogico”), come da me illustrato nella nostra prima lezione del Corso.
3) Del testo di B.
Bettelheim, "Un genitore quasi perfetto", andranno studiati i primi 18 capitoli.
4) Del testo di L.
Vygotskij, “Immaginazione e creatività nell’età infantile”, andranno studiati i seguenti capitoli:
Prefazione e Note introduttive, cap.
I, II, III, IV, VII, VIII
Ovviamente questo programma andrà integrato con i testi e materiali laboratoriali indicativi dalla Prof.ssa Stillo
Grazie e buono studio
Marco Giosi
Contro avviso per studentesse e studenti di "Modelli educativi per l'integrazione" - Prof.
Giosi 28 novembre
Vi comunico che, contrariamente a quanto appena scrittovi, domani la mia lezione si terrà regolarmente in presenza, ore 11-13, visto che, a quanto pare, non vi è comunione e condivisione di intenti da parte delle studentesse riguardo alla richiesta di svolgere la lezione on line.
Evitiamo, cortesemente, per il futuro, di prendere simili iniziative non da voi (studenti) pienamente concordate
Grazie
Marco Giosi
Avviso per gli studenti del Corso di Modelli educativi per l'integrazione 2023-2024 - Prof.
Giosi, giorno 28 novembre
Gentili studentesse e studenti,
vi scrivo per confermarvi che, eccezionalmente, su richiesta degli studenti e delle studentesse frequentanti, vista la contiguità di orario con una precedente lezione in DAD tenuta dal Prof.
Accorinti, dalle 9 alle 11, domani svolgerò la mia lezione di Modelli Educativi per l'integrazione su Teams, nel consueto orario, ossia dalle 11 alle 13.
Confermo che tutte le prossime lezioni rimanenti, fino al 20 dicembre, saranno da me svolte (irrevocabilmente) in presenza.
Marco Giosi
Avviso per gli studenti del Corso di Modelli educativi per l'integrazione 2023-2024 - Prof.
Giosi, giorno 3 ottobre
Gentili studentesse e studenti, vi comunico che oggi non potrò svolgere la lezione prevista, ore 11-13, poiché sono rimasto totalmente senza voce, a seguito di una bronchite evidentemente ancora non smaltita del tutto.
Vi chiedo scusa per i "tempi", così a ridosso della lezione, ma speravo di esserci.
Ci vedremo, quindi, mercoledì prossimo.
Buona giornata
Marco Giosi
Comunicazione per gli studenti del Corso di Modelli educativi per l'integrazione 2023-2024 - Prof.
Giosi
Gentili studentesse/studenti, vi confermo, come già anticipatovi ieri, la mia adesione allo sciopero generale della scuola del giorno venerdì 20 ottobre.
Dunque la nostra lezione , prevista dalle ore 11 alle ore 13, non avrà luogo.
Grazie
Marco Giosi
Comunicazione per gli studenti/studentesse del corso di Filosofia dell'Educazione 2023/2024 (Edu Form), Prof.
Giosi, II semestre
Gentili studentesse/studenti, qui di seguito il programma e i testi d'esame.
Per chiarimenti o dubbi potete contattarmi sulla email: marco.giosi@uniroma3.it
Programma
Il principio narrativo-autobiografico come paradigma pedagogico-educativo.
La scrittura autobiografica, la narrazione di sé, appaiono ricche di implicazioni formative, emancipative, riflessivo-critiche.
Alla base di esse, possiamo individuare un bisogno radicale di espressione di sé, un "darsi forma", un rendersi riconoscibili, a sé stessi e agli altri, facendo, quindi, del "riconoscimento" una categoria-chiave dello sviluppo identitario, che chiama in causa la natura intimamente sociale, relazionale (e, come vedremo, politica) di ogni narrazione "privata", individuale, intima.
L'autobiografia è, dunque, per prima cosa "bisogno", ma anche, poi, metodo e modello.
E tale è diventato all'interno delle pratiche pedagogiche e formative che, negli ultimi decenni, hanno preso corpo, proprio a partire dalla dimensione quotidiana, "anonima" del raccontarsi.
Si pensi all'esperienza degli Archivi della memorialistica a Pieve Santo Stefano, fino alla Libera Università dell' Autobiografia, presso Anghiari.
Siamo, quindi, anche sul terreno della educazione degli adulti, e il riferimento a Malcolm Knowles è d'obbligo, ma siamo anche sul terreno delle esperienze sociali, storiche e politiche di grande significato, che, nel corso del Novecento ed oltre, hanno contrassegnato la nostra storia.
Sia quelle che rimandano alla sociologia americana della Scuola di Chicago (si pensi agli studi sugli "Hobos" di Anderson, o sulle "gang" giovanili di Cohen e Trasher, o sui migranti, di Thomas e Znaniecki, etc.), sia quelle connesse alla cultura afroamericana negli U.S.A.
(dalle ricerche etnoantropologiche sulla musica blues e sui bluesmen di Alan Lomax, fino alle espressioni più dirette ed emblematiche della rivendicazione identitaria e politica: vedi l' Autobiografia di Malcolm X) o alle culture dei nativi indiani (Bruce Trigger tra tutti).
Senza dimenticare il cruciale ruolo svolto, in Gran Bretagna, dai sociologi/educatori quali Raymond Williams, Richard Hoggarth, Stuart Hall, fondatori dei "Cultural Studies" (sia riguardo alla nozione di "cultura", sia in merito all' utilizzo del metodo autobiografico, etc.).
Certamente il metodo autobiografico può avere una sua crucialità in ambito professionale-lavorativo, laddove si tratti di "rileggere" sé stessi e il proprio bagaglio di esperienze, conoscenze, competenze, in vista di una ridefinizione di sé sul terreno della "riqualificazione" professionale.
Ovvio che tali processi investono, sempre, perlomeno tre aspetti della identità personale: 1)quello , più intimo, connesso alla "rappresentazione di sé", intriso di valenze affettive, cognitive, immaginative, che si gioca sul piano di una dialettica tra ciò che io sono e ciò che vorrei essere, alla luce di ciò che sono stato 2)Quello di natura sociale, relativo a mio "essere per gli altri", e quindi anche a come gli altri vedono me stesso, che si nutre, nell'arco della mia vita, di una serie di aspettative (familiari, sociali, lavorative, etc.) che il mio ambiente sociale di riferimento crea nei miei confronti, e che viene a mia volta recepito da me, sempre entro una dialettica tra adesione/conflitto 3)Quello di matrice eminentemente professionale/lavorativa che, soprattutto nell'attuale condizione "liquida", per dirla con Bauman, segnata dalla flessibilità, precarietà, da dinamiche di mutamento repentine, costringe la persona ad un costante processo di revisione, ri-adattamento e possibili nuovi sviluppi delle conoscenze/competenze acquisiti, in vista di una ridefinizione del proprio ruolo professionale.
Parte Laboratoriale: narrazione, formazione e cinema
L'esperienza che facciamo del cinema, del guardare un film, si inserisce entro uno spazio connotato da profonde e cruciali valenze di formatività.
E' uno spazio nel quale la persona può ricreare, sperimentare, rielaborare la realtà, senza rischi e vincoli, all'interno di una dialettica che vive all'insegna di una tensione creativa tra immedesimazione e straniamento, tra illusione e verità, tra apparenza e realtà.
Lo schermo cinematografico, del resto, è assimilabile ad uno specchio che riflette, trasfigura, inganna, deforma, inventa, generando un caleidoscopico dinamismo di forme di vita, mostrandoci il mondo e la realtà attraverso un prisma che dissolve e frantuma la nostra visione delle cose per poi ricomporla secondo configurazioni e principi associativi inaspettati e sorprendenti, all'insegna dello stupore e della meraviglia.
Le nostre stesse emozioni sono sottoposte a sollecitazioni che provengono dalla nostra attitudine mimetica che ci spinge a riviverle (o a viverle per la prima volta) attraverso le "vite sullo schermo", permettendoci di fare esperienze sentimentali importanti ai fini della elaborazione e costruzione del nostro universo affettivo, dei nostri contenuti di pensiero, del nostro stesso sviluppo identitario e relazionale, del nostro "darci forma".
La pressione performativa del film induce nello spettatore la possibilità di provare emozioni, meditare, pensare.
Il cinema reca in sé, dunque, un peculiare valore formativo nella misura in cui lavora sulla possibilità di far affiorare i vissuti del soggetto, le complesse dinamiche emozionali, che vengono ad essere sollecitate dal potenziale di fascinazione catartica che il linguaggio filmico reca in sé, sia sul piano narrativo, sia sul piano iconico-immaginativo, rendendone quindi analizzabili e coscientizzabili i contenuti.
il cinema mostra il "corso delle cose", mentre le inscrive dentro la costante trasformazione che le anima
Testi
M.
Giosi, Alfabeti della polis.
L'educazione come spazio narrativo, Roma, Anicia, 2022.
D.
Demetrio, Raccontarsi.
L'autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2022 (i primi 8 capitoli).
Un testo a scelta tra: E.
Morin, Il cinema o l'uomo immaginario, Raffaello Corina Editore, Milano, 2016 e E.
Morin, Sul cinema, Raffaello Cortina, Milano, 2018.
Di entrambi andranno studiate solo alcune parti indicate dal docente
Parte Laboratoriale: visioni, letture e letture di film: due film a scelta tra:
Il posto delle fragole di Ingmar Bergman
Truman Show di Peter Weir
Blade Runner di Ridley Scott
L'attimo fuggente di Peter Weir
Le vite degli altri di Florian Henckel
Ladri di biciclette di Vittorio De Sica
Farenheit 451 di François Truffaut
Arancia Meccanica di Stanley Kubrick
American beauty di Sam Mendes
Un angelo alla mia tavola di Jane Campion
Bellissima di Luchino Visconti
Sweet Sixteen di Ken Loach
Storia di una ladra di libri di Brian Percival
Quadrophenia di Franc Roddam
Gloria di John Cassavetes
Gente comune di Robert Redford
Mignon è partita di Francesca Archibugi
Il signore delle mosche di Peter Brook