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22902276 -
METODI E STRATEGIE SOCIO EDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM 50/87
(obiettivi)
Integrare a) la conoscenza delle voci della pedagogia contemporanea b) con la conoscenza dei risultati della ricerca internazionale interdisciplinare, in relazione alla cura, all'educazione, alla socializzazione di bambini e adolescenti, con specifica attenzione al genere, alle differenze individuali e interculturali, agli stili cognitivi, agli stili di apprendimento, agli stili espressivi, comunicativi, linguistici, lessicali, ludici, agli stili emotivi e affettivi, agli stili sociali, c) con la conoscenza della usabilità di strategie e metodi educativi tradizionali e innovativi per la promozione del benessere, dello sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della partecipazione, della curiosità, della creatività, d) con la lettura analitica, logica, riflessiva di fenomeni di natura sociale e educativa, e) con la elaborazione e il coordinamento di progetti educativi, sociali, socio-educativi per l’integrazione e l’inclusione, f) con conoscenze metodologiche e tecniche che consentano di monitorare e distinguere fra evaluation e assessment dei progetti educativi elaborati, g) con la conoscenza chiara dei punti di forza e di debolezza delle politiche nazionali e internazionali sociali e del welfare. Con lo studio di Metodi e strategie socioeducative per le diversità, lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - definire e identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina; - adottare un atteggiamento e un approccio osservativo, riflessivo, analitico, logico, progettuale in grado di definire e approfondire connessioni tematiche disciplinari e interdisciplinari; - conoscere i contenuti e gli obiettivi degli approcci pedagogici tradizionali e innovativi che promuovono l’idea della cura come valorizzazione dell’individuo e dei suoi micro-gruppi di riferimento; - conoscere la usabilità delle strategie e dei metodi, delle tecniche e degli strumenti operativi tradizionali e innovativi che promuovono l’idea del prendersi cura come fondamento pedagogico; - conoscere la usabilità degli strumenti che consentono una relazione educativa efficace; - adottare un approccio educativo fondato sull’ascolto e sulla capacità di traduzione di un bisogno educativo in obiettivo educativo; - conoscere il ruolo e la funzione delle agenzie educative e socio-educative del presente; - conoscere gli strumenti delle politiche per l’inclusione; - conoscere i risultati della ricerca nazionale e internazionale in relazione agli obiettivi specifici della didattica inclusiva. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - analizzare e approfondire le migliori pratiche dei servizi socioeducativi con riferimento a strategie e metodi pedagogici consolidati; - essere disponibile al lavoro di rete e al lavoro di gruppo; - essere consapevole della sua responsabilità etica e professionale, della necessità di essere affidabile e credibile; - costruire contesti inclusivi anche per bambini, adolescenti, uomini e donne con difficoltà cognitive e relazionali; - identificare e generalizzare fenomeni e processi educativi, i loro contenuti e gli effetti da loro prodotti sugli stili di apprendimento di bambini e adolescenti; - leggere, cogliere, individuare, definire bisogni di cura, educativi e di socializzazione all’interno dei contesti di vita; - valutare la qualità dei processi educativi e cognitivi sollecitati in setting educativi e formativi diversi; - individuare, spiegare, commentare, dettagliare gli effetti del cambiamento sugli stili di apprendimento delle nuove generazioni. In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria pedagogica ai processi di apprendimento; - valutare responsabilmente la usabilità di strategie, metodi, tecniche, strumenti operativi per la valorizzazione di approcci pedagogici affidabili; - usare un pensiero sistemico. In termini di abilità comunicative: - usare le strategie di interazione umana all’interno dei setting educativi tradizionali e della scuola parallela; - ascoltare e comprendere le esigenze manifestate dagli utenti nelle attività di cura, educazione e socializzazione; - adottare stili professionali progettuali fondati su un pensiero pedagogico e su un’azione educativa affidabili; - adottare un lessico pedagogico fondato su parole chiave in grado di definire e spiegare significati, processi e obiettivi; - interagire con padronanza in una L2 e conoscerne il lessico pedagogico. In termini di capacità di apprendimento: - praticare la disponibilità alla ricerca scientifica e culturale nei contesti scolastici; - comprendere il senso delle sfide educative della contemporaneità; - valorizzare il senso della scelta degli approcci pedagogici per sostenere la prospettiva della didattica inclusiva; - interagire nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela per sostenere la prospettiva del lifelong e del lifewide learning. Modalità di raccordo con altri insegnamenti: Metodi e strategie socioeducative per le diversità è insegnamento profondamente interdisciplinare che raccoglie le sollecitazioni provenienti - quanto meno - dagli obiettivi formativi di Pedagogia generale, Pedagogia sociale, Pedagogia speciale, Pedagogia interculturale, Psicologia dell’età evolutiva, Sociologia dei processi cultu-rali, Sociologia dell’educazione, Sociologia della famiglia, Didattica speciale, dal loro campo epistemologico e metodologico. In particolare, la disciplina si servirà di un approccio contestualmente interdisciplinare e seminariale in grado di assegnare al pensiero una centralità portatrice di connessioni sistemiche, in grado di riflettere sulla trasversalità di quelle connessioni sistemiche e interdisciplinari, sulla loro usa-bilità, sulla loro carica propulsiva di idee e reti di idee, manipolazioni e reti di mani-polazioni, associazioni, distinzioni, rappresentazioni. Metodi e strategie socioeduca-tive per le diversità è insegnamento che adotta un approccio fenomenologico e comparativo orientato a decostruire, ricostruire, impegnare le narrazioni delle scien-ze pedagogiche e delle scienze dell’umano per trasformarle in fonti e strumenti di apprendimento.
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METODI E STRATEGIE SOCIO EDUCATIVE PER LE DIVERSITÀ LM 50/87
(obiettivi)
Integrare a) la conoscenza delle voci della pedagogia contemporanea b) con la conoscenza dei risultati della ricerca internazionale interdisciplinare, in relazione alla cura, all'educazione, alla socializzazione di bambini e adolescenti, con specifica attenzione al genere, alle differenze individuali e interculturali, agli stili cognitivi, agli stili di apprendimento, agli stili espressivi, comunicativi, linguistici, lessicali, ludici, agli stili emotivi e affettivi, agli stili sociali, c) con la conoscenza della usabilità di strategie e metodi educativi tradizionali e innovativi per la promozione del benessere, dello sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della partecipazione, della curiosità, della creatività, d) con la lettura analitica, logica, riflessiva di fenomeni di natura sociale e educativa, e) con la elaborazione e il coordinamento di progetti educativi, sociali, socio-educativi per l’integrazione e l’inclusione, f) con conoscenze metodologiche e tecniche che consentano di monitorare e distinguere fra evaluation e assessment dei progetti educativi elaborati, g) con la conoscenza chiara dei punti di forza e di debolezza delle politiche nazionali e internazionali sociali e del welfare. Con lo studio di Metodi e strategie socioeducative per le diversità, lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - definire e identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina; - adottare un atteggiamento e un approccio osservativo, riflessivo, analitico, logico, progettuale in grado di definire e approfondire connessioni tematiche disciplinari e interdisciplinari; - conoscere i contenuti e gli obiettivi degli approcci pedagogici tradizionali e innovativi che promuovono l’idea della cura come valorizzazione dell’individuo e dei suoi micro-gruppi di riferimento; - conoscere la usabilità delle strategie e dei metodi, delle tecniche e degli strumenti operativi tradizionali e innovativi che promuovono l’idea del prendersi cura come fondamento pedagogico; - conoscere la usabilità degli strumenti che consentono una relazione educativa efficace; - adottare un approccio educativo fondato sull’ascolto e sulla capacità di traduzione di un bisogno educativo in obiettivo educativo; - conoscere il ruolo e la funzione delle agenzie educative e socio-educative del presente; - conoscere gli strumenti delle politiche per l’inclusione; - conoscere i risultati della ricerca nazionale e internazionale in relazione agli obiettivi specifici della didattica inclusiva. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - analizzare e approfondire le migliori pratiche dei servizi socioeducativi con riferimento a strategie e metodi pedagogici consolidati; - essere disponibile al lavoro di rete e al lavoro di gruppo; - essere consapevole della sua responsabilità etica e professionale, della necessità di essere affidabile e credibile; - costruire contesti inclusivi anche per bambini, adolescenti, uomini e donne con difficoltà cognitive e relazionali; - identificare e generalizzare fenomeni e processi educativi, i loro contenuti e gli effetti da loro prodotti sugli stili di apprendimento di bambini e adolescenti; - leggere, cogliere, individuare, definire bisogni di cura, educativi e di socializzazione all’interno dei contesti di vita; - valutare la qualità dei processi educativi e cognitivi sollecitati in setting educativi e formativi diversi; - individuare, spiegare, commentare, dettagliare gli effetti del cambiamento sugli stili di apprendimento delle nuove generazioni. In termini di autonomia di giudizio: - collegare la teoria pedagogica ai processi di apprendimento; - valutare responsabilmente la usabilità di strategie, metodi, tecniche, strumenti operativi per la valorizzazione di approcci pedagogici affidabili; - usare un pensiero sistemico. In termini di abilità comunicative: - usare le strategie di interazione umana all’interno dei setting educativi tradizionali e della scuola parallela; - ascoltare e comprendere le esigenze manifestate dagli utenti nelle attività di cura, educazione e socializzazione; - adottare stili professionali progettuali fondati su un pensiero pedagogico e su un’azione educativa affidabili; - adottare un lessico pedagogico fondato su parole chiave in grado di definire e spiegare significati, processi e obiettivi; - interagire con padronanza in una L2 e conoscerne il lessico pedagogico. In termini di capacità di apprendimento: - praticare la disponibilità alla ricerca scientifica e culturale nei contesti scolastici; - comprendere il senso delle sfide educative della contemporaneità; - valorizzare il senso della scelta degli approcci pedagogici per sostenere la prospettiva della didattica inclusiva; - interagire nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela per sostenere la prospettiva del lifelong e del lifewide learning. Modalità di raccordo con altri insegnamenti: Metodi e strategie socioeducative per le diversità è insegnamento profondamente interdisciplinare che raccoglie le sollecitazioni provenienti - quanto meno - dagli obiettivi formativi di Pedagogia generale, Pedagogia sociale, Pedagogia speciale, Pedagogia interculturale, Psicologia dell’età evolutiva, Sociologia dei processi cultu-rali, Sociologia dell’educazione, Sociologia della famiglia, Didattica speciale, dal loro campo epistemologico e metodologico. In particolare, la disciplina si servirà di un approccio contestualmente interdisciplinare e seminariale in grado di assegnare al pensiero una centralità portatrice di connessioni sistemiche, in grado di riflettere sulla trasversalità di quelle connessioni sistemiche e interdisciplinari, sulla loro usa-bilità, sulla loro carica propulsiva di idee e reti di idee, manipolazioni e reti di mani-polazioni, associazioni, distinzioni, rappresentazioni. Metodi e strategie socioeduca-tive per le diversità è insegnamento che adotta un approccio fenomenologico e comparativo orientato a decostruire, ricostruire, impegnare le narrazioni delle scien-ze pedagogiche e delle scienze dell’umano per trasformarle in fonti e strumenti di apprendimento.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
( programma)
Problemi metodologici, tecnici, etici della formazione in ambito socioeducativo; valorizzazione delle risorse umane come modello professionale; comunicazione educativa come strategia operativa in contesti e processi culturali, sociali, professionali diversi. Modelli professionali imitabili nei servizi alla persona. Strategie organizzative e progettuali basate sul modello della rete. Flessibilità delle prestazioni e competenze nella programmazione organica di contenuti e nella sistematicità d'azione. Modelli di osservazione e diagnosi clinica del bambino e dell’adolescente con disabilità, psicopatologie, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici e/o devianti. Utilizzo di strumenti innovativi, tecnologici e specifici per l’integrazione del portatore di handicap negli ambiti lavorativi e sociali. Definizione delle caratteristiche progettuali per la programmazione strategica e metodologica coerente con il fabbisogno dei servizi formativi, socioeducativi, sociosanitari. Programmazione come progetto formativo continuo, come lifelong learning. Contenuti tematici specifici vengono affrontati nel corso di 12 seminari per i quali è previsto un programma differenziato ed individualizzato
( testi)
Piccione V.A., Mappe educative e formative 1. I nuovi setting pedagogici Bauman Z., L’etica in un mondo di consumatori Galliani F., La giustizia riparativa. Dal reato-punizione alla cura del danno Angeli F., L’educatore in corsia nei reparti di onco-ematologia pediatrica Tulli A., La pedofilia telematica e i metodi di adescamento online di minore
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M-PED/01
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22902316 -
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50-LM87
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa; – l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali;
In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori;
In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane;
In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali;
In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi.
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE LM50
(obiettivi)
– una conoscenza avanzata nell'ambito delle discipline correlate all’analisi, interpretazione e gestione della complessità organizzativa; – l'incremento delle competenze organizzative per la realizzazione e la regolazione di interventi educativi e sociali e per la gestione del loro cambiamento; – la sollecitazione di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di direzione e coordinamento in grado di operare con un elevato grado di autonomia nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore dell’organizzazione aziendale (SECS P10) tali da consentire di essere competentemente in grado di organizzare, coordinare e gestire in maniera efficiente ed efficace servizi socioeducativi o socio-assistenziali;
In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - il potenziamento delle competenze strategiche e gestionali tali da assicurare un livello adeguato di abilità per guidare una struttura complessa, per coordinare un team di lavoro, per valorizzare e motivare i collaboratori;
In termini di autonomia di giudizio: – lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, analitico, logico, progettuale e indipendente da condizionamenti infondati, necessario per assumere responsabilità in ruoli di gestione di risorse umane;
In termini di abilità comunicative: – l’elevato presidio di uno stile personale e professionale basato su adeguate capacità di comunicazione espressiva e autentica e di orientamento alle relazioni interpersonali, nell'ambito di strutture, servizi e dipartimenti, anche in contesti internazionali;
In termini di capacità di apprendimento: - l'acquisizione di modalità e metodologie di apprendimento basate su un approccio multidisciplinare nei confronti di scenari e dinamiche complessi, tali da leggere e interpretare correttamente i fenomeni legati alle trasformazioni dei modelli e dei processi organizzativi, formativi e educativi.
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DAFANO FABRIZIO
( programma)
Ø Teorie dell’organizzazione e sviluppo dei modelli organizzativi Ø Dal concetto di organizzazione come “macchina” ai nuovi paradigmi esplicativi (approccio culturalista e cognitivista) Ø Evoluzione storica degli studi organizzativi Ø Lo sviluppo dei modelli organizzativi: dal modello meccanicistico a quello della lean production Ø Mutamento dei modelli organizzativi nelle pubbliche amministrazioni: cenni. Organizzazioni non profit e imprese sociali Ø Il rapporto tra individuo e organizzazione: sintonie e antinomie Ø Le persone nei contesti produttivi e le dinamiche di collaborazione e competizione. Elementi di gestione delle Risorse Umane Ø Variabili strategiche dei sistemi organizzativi: formazione, comunicazione, valutazione. In particolare: evoluzione del concetto di comunicazione nelle organizzazioni di lavoro Ø Elementi di analisi, progettazione e sviluppo organizzativo
( testi)
Cocozza A. (2014),Organizzazione. Culture, modelli, governance, Franco Angeli, Milano(escluso capitolo 4);
Dafano F. (2014), Individuo e Organizzazione: suggestioni e chiavi d’interpretazione (escluso il capitolo 6) (2014), Aracne Editrice, Roma;
Dafano F. a cura di Cecchini G. (2020) Lezioni di Organizzazione aziendale – Dispensa a supporto della didattica; (in PDF)
Dafano F. Benini R. (2020), Il Posto Giusto, Risorse Umane e Politiche del Lavoro per l’Italia, Eurilink University Press, Roma (solo parti selezionate a lezione che verranno fornite dal docente).
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SECS-P/10
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
22910008 -
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
(obiettivi)
L’obiettivo formativo del corso è quello di fornire agli studenti gli strumenti teorici e metodologici per comprendere i processi culturali e considerare la cultura come una dimensione rilevante dell’azione e della vita sociale. Con lo studio dell’insegnamento di Sociologia dei processi culturali lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. • Acquisire conoscenza della nascita e dell’evoluzione del concetto scientifico di cultura, della differenziazione culturale nelle società moderne, dei processi di trasformazione, trasmissione culturale e comprensione di come la cultura influenzi la società e come la società influenzi la cultura. • Essere capaci di applicare la conoscenza acquisita per comprendere le interdipendenze dei fenomeni socio- culturali nel contesto contemporaneo: • Sviluppare una riflessione critica e autonomia di giudizio sulle dinamiche di differenziazione, pluralizzazione culturale • Potenziare le capacità riflessive e comunicative • Consolidare un apprendimento critico Modalità di raccordo con altri insegnamenti Sociologia generale; Sociologia della Comunicazione; Sociologia della religione; Antropologia
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COSTA CECILIA
( programma)
Programma del corso 1. La nascita del concetto scientifico di cultura; 2. Natura, cultura e società; 3. La differenziazione culturale nelle società moderne; 4. Come la società influenza la cultura; 5. Come la cultura influenza la società; 6. I processi di trasformazione, trasmissione e conservazione culturale-
( testi)
Manuale obbligatorio L. Sciolla, Sociologia dei processi culturali, Il Mulino, Bologna, 2002
Secondo testo obbligatorio a scelta tra: A. Caneva, C. Caneva, Cecilia Costa, F. Orlando, L'immaginario contemporaneo. La grande pro-vocazione delle serie Tv, Mimesis, Milano 2018. C. Caneva, S. Thuruthyil, M. Sinsin, Filosofie in dialogo. Lexikon universale India Africa Europa, Prefazione di Cecilia Costa, Mimesis, Milano 2017 (da fare Introduzione, Prefazione, e 6 voci) D. Bagnaresi, G. Benzi, R.Butera (a cura di) Fellini e il sacro. Studi e testimonianze, LAS, Roma. E. Tripaldi, L’Etica della ‘cura’ nel Counselling Analitico Transazionale. Spunti di riflessione in Bioetica, Aracne Editore, Roma, 2011 A. Cocozza, L'agire inatteso. Etica, razionalità e competenze, Franco Angeli, Milano 2020. Stefania Capogna, Tra sociologia del linguaggio e società digitale, Eurolink University Press, 2021
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SPS/08
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
Gruppo opzionale:
EDUCATORE PROFESSIONALE COORDINATORE DEI SERVIZI LM50 A SCELTA M-FIL II ANNO - (visualizza)
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22902302 -
SEMIOTICA LM50
(obiettivi)
Il corso si prefigge di fornire una conoscenza avanzata delle strutture e dei processi dell’ empatia (nella loro dimensione cognitiva ed emotivo-affettiva), della comprensione dell’altro, della comunicazione umana verbale, non verbale e sincretica tali da consentire un’elevata capacità di analisi, di interpretazione e di azione su contesti e fenomeni di natura relazionale ed educativa nonché un potenziamento delle competenze filosofiche, comunicative e degli stili analitici ed empatici utili per il coordinamento delle professionalità presenti nei programmi di intervento educativo e sociale. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: Lo studente acquisisce la capacità di analizzare le strutture e i processi della testualità, della comunicazione e della comprensione cognitiva ed emotiva dell’altro sia in condizioni normo-tipiche che atipiche di sviluppo. Egli matura le competenze di semiotica e filosofia del linguaggio all’interno del paradigma delle scienze cognitive per potere utilizzare modelli teoretici, psicologici e neuro-scientifici come metodologie e tecniche avanzate per la programmazione di interventi educativi e sociali nei contesti di difficoltà o disagio e per il coordinamento dei servizi.
In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: Lo studente acquisisce una elevata capacità di interconnettere le conoscenze maturate nel campo della filosofia del linguaggio e della semiotica con quelle delle scienze cognitive soprattutto della psicologia dello sviluppo, della psicologia cognitiva, della Social Cognition, delle neuroscienze, della pedagogia cognitiva. Questo permette l’uso di questa competenza integrata di ordine teorico, metodologico e tecnico per la progettazione, organizzazione, valutazione di servizi o interventi socioeducativi.
In termini di autonomia di giudizio: Lo studente deve essere in grado di giudicare e valutare le possibilità di comprensione dell’universo cognitivo ed emotivo dell’altro all’interno di modelli psicologici ed educativi e di prendere decisioni pratiche di progettazione a partire da questo giudizio. Deve inoltre essere in grado di valutare l’impatto che il testo, la comunicazione verbale, non verbale e sincretica, l’empatia umana e l’ascolto hanno nella attualizzazione delle potenzialità del soggetto normo-tipico e atipico, per rendere più produttiva possibile la zona prossimale di sviluppo del soggetto medesimo.
In termini di abilità comunicative: Lo studente deve saper comunicare le conoscenze e i modelli appresi all’interno del gruppo di lavoro e in pubblico mostrando di saper utilizzare un linguaggio scientifico e professionale adeguato per descrivere e promuovere sufficientemente i processi della comprensione, del recupero e dell’inclusione del soggetto all’interno delle strutture sociali ed educative che sarà chiamato a coordinare.
In termini di capacità di apprendimento: Lo studente deve essere capace di utilizzare le conoscenze di semiotica della cognizione e delle emozioni e la abilità di “apprendere ad apprendere” negli eventuali percorsi formativi e di apprendimento postlaurea (master di II livello, dottorato di ricerca) e nei contesti professionali dove è chiamato a svolgere il suo ruolo di coordinatore.
Per la sua natura interdisciplinare la disciplina e l’impostazione dell’insegnamento sono in dialogo e raccordo con molti insegnamenti erogati di matrice filosofica, sociologica, pedagogica. Tra questi segnaliamo: Gnoseologia, Psicologia sociale dei gruppi, Psicologia della personalità, Sociologia dei processi culturali, Organizzazione aziendale, Progettazione e valutazione nei servizi sociali, Modelli integrativi per l’integrazione, Strategie educative dei nuovi processi comunicativi.
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VELARDI ANDREA
( programma)
Il corso si propone di fornire un resoconto dettagliato di una Semiotica delle Emozioni e dell’Empatia. Più precisamente si intende analizzare la duplice dimensione della produzione e della comprensione delle emozioni non solo come qualcosa che si struttura in un codice culturalizzato che fa da base per una creatività governata da regole e intersoggettivamente controllata, ma come una funzione naturale che si fonda su una più ampia capacità di decodificare le espressioni facciali delle emozioni, di condividere i vissuti degli altri e di prendere la prospettiva e il ruolo dell’altro. Il corso sviluppa questo tentativo in tre parti: (1) la prima indaga la relazione tra una semiotica delle emozioni, la teoria psicologica delle emozioni e la teoria filosofica e psicologica dell’empatia ; (2) la seconda analizza la teoria di Ekman sulla esistenza di un linguaggio naturale universale dell’empatia e sul suo strumento di misurazione dei movimenti facciali, il Facial Action Coding System (FACS) rilasciato nel 1978 e riveduto nel 2003; (3) la terza indaga il caso particolare della menzogna e le possibilità che abbiamo di comprendere al meglio questo fenomeno e di decodificarlo attraverso le micro espressioni facciali scoperte da Ekman stesso. Il corso ha come finalità due obiettivi: il primo è di esplorare quale la relazione che intercorre tra processi cognitivi e processi emotivi cercando di offrire una analisi dei processi cognitivi aperta a quella di una razionalità inclusiva e ampia che integri in se stessa i processi che tradizionalmente vengono espunti dal suo dominio e relegati nella sfera del sentimento ad essa contrapposta; il secondo è di analizzare che tipo di conoscenza è o a che tipo di conoscenza porta quel processo cognitivo ed emotivo di comprensione e di immedesimazione verso e nell’altro che chiamiamo empatia e se è possibile fondare sulla empatia una teoria della conoscenza e ancor più una teoria dello sviluppo morale e dell’etica. Per pervenire ad una analisi approfondita delle premesse di questi obiettivi si analizzeranno: gli studi più recenti sulla psicologia e la psico-biologia delle emozioni per metterle a confronto con le teorie filosofiche sulla natura delle emozioni; le teorie e i modelli sulla empatia e la prosocialità forniti dalla filosofia e dalla psicologia soprattutto nel corso del Novecento; le possibilità di fondare sull’empatia e la simpatia l’etica; le teorie etologiche ispirate ad un ottimismo biologico-naturalista e quelle avverse di natura psicologica basate sul situazionismo sociale per verificare se l’essere umano esibisca una tendenza naturale verso la simpatia umana.
( testi)
Joseph Le Doux, The emotional brain,The Mysterious Underpinnings of Emotional Life,Simon & Schuster, Touchstone 1998,tr.it. Il Cervello Emotivo, Baldini e Castoldi, Milano,1999. Ekman, P., Basic emotions, In T. Dalgleish & M. J. Power (Eds). Handbook of cognition and emotion, John Wiley & Sons Ltd, Sussex,UK,1999 fornito in traduzione italiana. Ekman, P.,I volti della menzogna. Gli indizi dell'inganno nei rapporti interpersonali, Giunti editore 2011 Paolo Albiero e Giada Matricardi, Che cos'è l'empatia,2006, CAROCCI, Roma, Collana Le Bussole Barone L., Bacchini D., Le emozioni nello sviluppo relazionale e morale, Raffaello Cortina, Milano, 2009.
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M-FIL/05
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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22910226 -
LINEAMENTI SOCIOLOGICO-GIURIDICI DEL SISTEMA WELFARE
(obiettivi)
Obiettivo dell'insegnamento è fornire allo studente le basi teoriche e gli strumenti concettuali di natura sociologica i quali consentono di analizzare in modo competente i fenomeni giuridico-istituzionali che influenzano nel mondo contemporaneo le trasformazione dei sistemi di welfare. Particolare attenzione è riservata agli effetti prodotti dai processi evolutivi del quadro normativo nella direzione del-la territorializzazione del welfare. Al termine del corso lo studente è in grado di: In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - utilizzare i concetti e gli strumenti propri della sociologia nella analisi dei processi che interconnettono l'evoluzione del quadro giuridico-istituzionale con le trasformazione dei sistemi di welfare. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - descrivere in modo competente i fenomeni di cambiamento del sistema di welfare nella loro genesi di natura giuridico-istituzionale. In termini di autonomia di giudizio: - valutare e discutere criticamente le implicazioni che i processi di territorializzazione comportano nei sistemi di welfare. In termini di abilità comunicative: - rappresentare con appropriatezza terminologica e concettuale i fenomeni e i pro-cessi oggetto di studio. In termini di capacità di apprendimento: - svolgere approfondimenti sui temi trattati attingendo in modo appropriato nel campo degli studi e delle ricerche di settore.
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ACCORINTI MARCO
( programma)
L'INSEGNAMENTO INIZIERA' MERCOLEDI' 13 OTTOBRE 2021 ALLE ORE 10.
Il corso ha l'obiettivo di consentire di conoscere, criticamente, gli elementi caratterizzanti l'odierno sistema di welfare a partire dai suoi percorsi evolutivi che hanno dato spazio agli interventi statali e regionali nell’ambito della più ampia potestà legislativa delineata dalla Costituzione. Obiettivo dell'insegnamento è quindi quello di fornire alle studentesse e agli studenti le basi teoriche e gli strumenti concettuali di natura sociologica per poter analizzare in modo competente i fenomeni giuridico-istituzionali che influenzano nel mondo contemporaneo la trasformazione dei sistemi di welfare. Particolare attenzione è riservata agli effetti prodotti dai processi evolutivi del quadro normativo nella direzione della territorializzazione del welfare. In tale disamina si specificheranno i ruoli dello Stato, delle Istituzioni locali, degli Enti del Terzo settore e di tutte le forme di relazione presenti nella Società nonché dell’attivismo dei destinatari degli interventi. La prospettiva è quella della definizione, a livello locale, di un sistema sempre più solidaristico e sempre più ispirato al principio di sussidiarietà orizzontale, capace di corrispondere alla domanda sociale. Il sistema che pare destinato a ulteriori cambiamenti, nei suoi tratti salienti appare sufficientemente stabilizzato e quindi analizzabile. Si intende quindi descrivere gli assi giuridico-formali lungo i quali si articola la pluralità delle politiche pubbliche in campo sociale, e orientare gli studenti e le studentesse alla riflessività sulle loro conseguenze, in particolare nel versante del lavoro professionale. In una seconda parte del corso verranno presentati casi studio in cui le trasformazioni della società contemporanea vengono messe a confronto con il mutamento del sistema giuridico.
Presentazione del corso https://pro.panopto.com/Panopto/Pages/Viewer.aspx?tid=a11a7daf-3029-400e-8af9-ac3700e4b49c
( testi)
Un testo a scelta tra: - A. Albanese, (2007), “Diritto all'assistenza e servizi sociali”, Giuffrè, Milano. - E. Codini, A. Fossati, S.A. Frego Luppi, (2019), “Manuale di diritto dei servizi sociali”, Giappichelli editore, Torino, (se utilizzato nell’insegnamento del Corso del prof. Calopietro, tutta la prima e la terza parte e cinque capitoli a scelta della seconda parte, al quale va aggiunto o il testo F. Belvisi, (2012), “Verso l’inclusione”, Clueb, Bologna o il testo A. Biagiotti, T. Tarsia, (2020), “Traiettorie dell’inclusione”, Carocci, Roma. (se non utilizzato insieme al manuale) - M. Gioncada, (2011 seconda edizione), “Diritto dei servizi sociali”, Maggioli editore, Sant’Arcangelo di Romagna. (i seguenti capitoli 1.1, 1.3, 1.4, 1.6, 3.2., 3.4, 3.8, 3.9, 3.10, 4.1, 4.4., 5.1 e 5.2, se non si è già utilizzato in altri esami). - A. Gualdani, (2018), “Diritto dei servizi sociali”, Giappichelli, Torino. - L. Lenti (2020), “Diritto di famiglia e servizi sociali”, Maggioli editore, Sant’Arcangelo di Romagna. - A. Pioggia, (2020, terza edizione), “Diritto sanitario e dei servizi sociali”, Giappichelli, Torino.
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SPS/12
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Attività formative caratterizzanti
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PSICOLOGIA SOCIALE DEI GRUPPI LM50/87
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del corso riguardano l’acquisizione delle conoscenze delle strutture, ruoli, norme, dinamiche e processi psicologico-sociali di gruppo e l’applicazione ai contesti sociali più ampi e complessi. Lo sviluppo di competenze per la soluzione di problemi correlati ai processi di leadership di gruppo al fine di incrementare le capacità di conduzione, direzione e coordinamento di gruppi di lavoro. Con lo studio dell’insegnamento di Psicologia sociale dei gruppi lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. Elaborare le caratteristiche dei gruppi ed applicare le funzioni ai gruppi sociali. Risolvere problemi correlati ai processi psicologico-sociali all’interno dei gruppi (influenza sociale, comunicazione, produttività, conflitti), applicarli in contesti sociali complessi. Integrare Ie conoscenze sui modelli teorici che spiegano tali processi: teoria dell’identità sociale, self-categorization, teoria del confronto sociale, ecc. e sviluppare un’autonomia di giudizio ed interpretazione delle situazioni sociali Approfondire e comunicare i risultati delle principali ricerche scientifiche sui processi di gruppo e applicare le conclusioni a ambiti sociali più ampli.
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MARICCHIOLO FRIDANNA
( programma)
Lo studio dei gruppi nella prospettiva della psicologia sociale. Ruoli, norme, status e funzioni nei gruppi. I fenomeni delle dinamiche di gruppo. Potere e leadership. L’interazione nei gruppi e tra i gruppi sociali. Relazioni inter-gruppi e categorizzazione sociale. Conflitto inter-gruppi Decostruzione di stereotipi e riduzione dei pregiudizi La comunicazione e i processi di influenza sociale nei gruppi.
( testi)
- BROWN. Psicologia sociale dei gruppi, Il Mulino, Bologna. - Alberto Voci – Lisa Pagotto. Il pregiudizio. Che cosa è, come si riduce. Laterza
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M-PSI/05
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Attività formative caratterizzanti
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Gruppo opzionale:
EPCM esami a scelta - (visualizza)
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22910265 -
Valutazione degli apprendimenti e degli atteggiamenti
(obiettivi)
Vengono forniti modelli teorici valutativi in tema di apprendimento sia in relazione alle fasi dello sviluppo sia nell’ottica del lifelong learning, insieme ad una panoramica aggiornata delle procedure di valutazione di atteggiamenti rilevanti, e dei riverberi da essi esercitati sui principali processi formativi. Vengono approfondite le seguenti tematiche: Modelli e funzioni della valutazione (formativa, sommativa, delle competenze); Strumenti e aspetti psicologico-relazionali della valutazione degli apprendimenti nei contesti formativi e nei servizi educativi; Valutazione dei processi cognitivi e metacognitivi, della motivazione e degli atteggiamenti. Si aggiungono indicazioni sull’interazione tra processi di apprendimento e atteggiamenti nei contesti formativi e nei servizi educativi. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: Conoscenza dei modelli teorici valutativi in tema di apprendimento; conoscenza delle procedure di valutazione di atteggiamenti rilevanti e dei riverberi da essi esercitati sui principali processi formativi.
Modalità di raccordo che possono aiutare la formazione dello studente riguardano l’Area della professionalità educativa: in particolare le Discipline pedagogiche e le discipline psicologiche: M-PED/03; M-PSI/05 Saperi basati anche su un approccio empirico volti allo sviluppo di competenze formative nel contesto di comunità e istituzioni sociosanitarie. In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: Saper progettare e attuare progetti formativi per soggetti sia in età dello sviluppo sia per adulti e anziani. In termini di autonomia di giudizio: Saper tener conto dell’interazione tra apprendimenti e atteggiamenti nei contesti formativi e nei servizi educativi calibrando in chiave critico-costruttiva i progetti di intervento proposti nei servizi educativi. Saper valutare empiricamente l’efficacia di un piano di intervento applicato nell’ambito dei servizi educativi. In termini di abilità comunicative: saper comunicare con varie tipologie di interlocutori: dagli utenti dei servizi ai soggetti istituzionali per collaborazioni professionali. In termini di capacità di apprendimento: Conoscere, saper valutare e utilizzare le procedure di valutazione di apprendimenti e atteggiamenti nell’ambito dei processi formativi attuati dai servizi educativi.
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BIASCI VALERIA
( programma)
Vengono forniti modelli teorici valutativi in tema di apprendimento sia in relazione alle caratteristiche delle fasi dello sviluppo sia nell’ottica del lifelong learning, insieme ad una panoramica aggiornata delle procedure di valutazione di atteggiamenti rilevanti, e dei riverberi da essi esercitati sui principali processi formativi. Vengono approfondite, in particolare, le seguenti tematiche: - Modelli e funzioni della valutazione (formativa, sommativa, delle competenze); - Strumenti e aspetti psicologico-relazionali della valutazione degli apprendimenti nei contesti formativi e nei servizi educativi; - Valutazione dei processi cognitivi e metacognitivi, della motivazione e degli atteggiamenti. Si aggiungono indicazioni sull’interazione tra processi di apprendimento e atteggiamenti nei contesti formativi e nei servizi educativi.
( testi)
1. Domenici, G., Lucisano, P. & Biasi V. (2017). La ricerca empirica in educazione. Elementi introduttivi. Roma: Armando
2. Domenici, G. (2020). Manuale della valutazione scolastica. Roma: Laterza.
3. Biasi, V. & Bonaiuto, P. (a cura di, 2003), Processi di rappresentazione, emozioni, motivazioni, lineamenti di personalità. Roma: E.U.R. (esclusa la Parte seconda da pag. 95 a 194: che viene sostituita con Biasi, V. (2010). Processi affettivi e dinamiche della conoscenza. Milano: Guerini.
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M-PED/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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22910266 -
Le emergenze educative, echi, informazioni e dati dai contesti operativi
(obiettivi)
Integrare in termini fenomenologici a) la conoscenza degli obiettivi e dei risultati della ricerca internazionale interdisciplinare in relazione alla cura, all'educazione, alla socializzazione di minori e adulti, con specifica attenzione al genere, alle differenze individuali e interculturali, agli stili cognitivi, di apprendimento, espressivi, comunicativi, linguistici, lessicali, ludici,
emotivi e affettivi, sociali, b) con le osservazioni, le esperienze, le informazioni, i dati rilevati dai contesti operativi delle
professioni socioeducative, c) con la lettura e l’interpretazione analitiche, logiche, riflessive, il commento professionale del-
le caratteristiche di bisogni educativi emergenti e già emergenziali, il loro impatto su micro- e macro-contesti sociali, su minori e adulti. In termini di conoscenza e capacità di comprensione:
-definire e identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina;
-adottare un atteggiamento e un approccio osservativo, riflessivo, analitico, logico, progettuale in grado di definire e
approfondire connessioni tematiche disciplinari e interdisciplinari;
-conoscere i contenuti e gli obiettivi degli approcci pedagogici che promuovono l’idea della cura come valorizzazione
dell’individuo e dei suoi micro-gruppi di riferimento;
-conoscere la usabilità degli strumenti che consentono una relazione educativa efficace;
-adottare un approccio educativo fondato sull’ascolto e sulla capacità di traduzione di un bisogno educativo in obiettivo educativo;
-conoscere il ruolo e la funzione delle agenzie educative del presente.
In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - adottare uno stile professionale fondato sull’attribuzione di valore alle pratiche educative che scelgono l’approccio pedagogico del rispetto della centralità di chi apprende; - essere disponibile al lavoro di rete e al lavoro di gruppo; - essere consapevole delle ragioni della responsabilità etica e professionale, della necessità di essere affidabile, credibi-le; - costruire contesti inclusivi per minori e adulti con difficoltà cognitive e relazionali; - identificare, spiegare, commentare fenomeni e processi educativi, i loro contenuti e gli effetti da loro prodotti sugli stili di apprendimento di minori e adulti; - leggere, cogliere, individuare, definire bisogni di cura, educativi e di socializzazione all’interno dei contesti di vita di minori e adulti; - individuare, spiegare, commentare, dettagliare gli effetti del cambiamento sugli stili di apprendimento di nuove gene-razioni di minori e adulti.
In termini di autonomia di giudizio:
-collegare la teoria pedagogica ai processi individuali e sociali di apprendimento e di attribuzione di senso al sé,
all’altro da sé, al mondo;
-riconoscere la usabilità di strategie, metodi, tecniche, strumenti operativi per la valorizzazione di approcci pedagogici
affidabili;
-usare un pensiero sistemico.
In termini di abilità comunicative:
-usare le strategie di interazione umana all’interno di setting educativi tradizionali e della scuola parallela, nei servizi
educativi e socio-educativi;
-ascoltare e comprendere le esigenze manifestate da minori e adulti nelle attività di cura, educazione e socializzazione;
-adottare stili professionali progettuali fondati su un pensiero pedagogico e su un’azione educativa affidabile;
-adottare un lessico pedagogico fondato su parole chiave in grado di definire e spiegare significati, processi e obiettivi;
-interagire con padronanza in una L2 e conoscerne il lessico pedagogico.
In termini di capacità di apprendimento:
-praticare la disponibilità alla ricerca scientifica e culturale nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela, nei
servizi educativi e socio-educativi;
-comprendere il senso delle sfide educative della contemporaneità;
-valorizzare il senso della scelta degli approcci pedagogici per sostenere la prospettiva della cura e didattica inclusiva;
-interagire nei setting educativi tradizionali e della scuola parallela, nei servizi educativi e socio-educativi per sostenere
la prospettiva del lifelong e del lifewide learning. Le emergenze educative, echi, informazioni e dati dai contesti operativi è insegnamento profondamente interdisciplinare che raccoglie le sollecitazioni provenienti - quanto meno - dagli obiettivi formativi di Pedagogia generale, Pedagogia sociale, Modelli educativi per l’integrazione, Letteratura per l’infanzia, Didattica inclusiva, Sociologia dei processi culturali, Sociologia dei mutamenti, Psicologia dell’età evolutiva, Attività coordinative di supervisione del tirocinio, dal loro campo episte-mologico e metodologico. In particolare, la disciplina si servirà di un approccio contestualmente interdisciplinare e seminariale in grado di assegnare al pensiero una centralità portatrice di connessioni sistemiche, in grado di riflettere sulla trasversalità di quelle connessioni sistemiche e interdisciplinari, sulla loro usabilità, sulla loro carica propulsiva di idee e reti di idee, manipolazioni e reti di manipolazioni, associazioni, distinzioni, rappresentazioni. Le emergenze educative, echi, informazioni e dati dai contesti operativi è insegnamento che adotta un approccio fenomenologico e comparativo orientato a decostruire, ricostruire, impegnare le narrazioni delle scienze dell’umano per trasformarle in fonti e strumenti di apprendimento.
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PICCIONE VINCENZO ANTONIO
( programma)
Il corso approfondirà conoscenze specifiche su disturbi, disagi, problemi, disabilità, rischio di devianza, ritardi dell’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti comunicativi problematici, patologie, psicopatologie, pregiudizio, stigma, e definirà gli approcci pedagogici che informano competenze strategiche, metodologiche, tecniche, strumentali. Il significato, i contenuti, i punti di forza e di debolezza del modello ispirato al sapere, al saper essere, al saper fare; le ragioni scientifiche e metodologiche, i punti di forza dell'uso sistemico del pensiero critico e progettuale; modelli di individuazione, osservazione e descrizione delle emergenze educative del presente; modelli operativi e buone pratiche.
( testi)
Bisante J., Segni nel silenzio Mariani A., Bullismo e cyberbullismo Badini E., Si tratta della nostra pelle
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M-PED/01
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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Psicologia dei processi cognitivi e affettivi
(obiettivi)
Il corso ha lo scopo di fornire le competenze scientifico-disciplinari di base, concernenti lo studio delle principali funzioni cognitive ed affettive che permettono di comprendere come l’individuo elabora le informazioni e regola i propri stati emotivi per garantire un efficace adattamento all’ambiente. Queste funzioni includono l’attenzione, la percezione, la memoria, ma anche la motivazione, l’intelligenza emotiva e le emozioni. Il corso offre anche conoscenze di base relative ai metodi e alle tecniche della ricerca psicologica. In termini di conoscenza e capacità di comprensione: - Conoscere i principali modelli teorici e le procedure sperimentali sviluppati per lo studio delle funzioni cognitive e affettive; - Conoscere e comprendere i metodi della ricerca della psicologia nella pratica scientifica. - Conoscere il funzionamento cognitivo e la regolazione degli stati affettivi secondo la moderna prospettiva delle neuroscienze
In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione: - Applicare le conoscenze sul funzionamento tipico dei processi cognitivi e affettivi nei contesti educativi e sociali; - Utilizzare le conoscenze metodologiche ed etiche acquisite per progettare, condurre e interpretare i risultati di una ricerca in ambito socioeducativo;
In termini di autonomia di giudizio: - Analizzare criticamente i temi trattati operando confronti tra i diversi approcci secondo le esigenze dei contesti professionali educativi e sociali; - Essere in grado di orientarsi tra i diversi programmi di intervento cognitivo proposti in ambito educativo o sociale
In termini di abilità comunicative: - Leggere e comprendere un articolo scientifico; - Comunicare consapevolmente i risultati di una ricerca ad un pubblico di esperti (colleghi, operatori professionali) e non esperti (famiglie, ecc.);
In termini di capacità di apprendimento: - Utilizzare attivamente le conoscenze metodologiche (documentazione, formulazione di ipotesi, verifica dei risultati, ecc.) per sostenere il problem solving nei contesti socioeducativi; - Utilizzare attivamente le conoscenze teoriche e metodologiche acquisite per promuovere la conoscenza sul funzionamento cognitivo e affettivo dell’individuo mediante il ricorso a fonti bibliografiche scientifiche accreditate - Promuovere l’uso della ricerca scientifica nei contesti professionali sociali ed educativi;
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FAGIOLI SABRINA
( programma)
All’interno del corso saranno trattati i principali meccanismi cognitivi ed affettivi che mediano le relazioni sociali tra gli individui. La trattazione, secondo la prospettiva della moderna scienza cognitiva, enfatizzerà il connubio mente-corpo proponendo una ridefinizione dei rapporti tra le emozioni e gli altri domini mentali. Sarà dato ampio spazio alle nuove teorie secondo le quali la mente, concepita nei suoi aspetti cognitivi ed emotivi, è un tutt'uno con la corporeità ed è volta all'azione e all'ambiente sociale circostante, secondo la prospettiva dell'embodied cognition. In particolare saranno trattati i seguenti temi: 1) simulazione incarnata e rifiuto della metafora del cervello come "computer"; 2) meccanismi della ricompensa e teoria del marcatore somatico; 3) le basi sensorimotorie dell'intersoggettività; 4) Linguaggio come azione; 5) emozione ed embodied cognition; 6) I neuroni specchio e la dimensione sociale delle emozioni; 7) contagio motorio ed empatia
( testi)
1) Fausto Caruana, Anna Borghi (2016). Il cervello in azione. Il Mulino 2) Fausto Caruana, Marco Viola (2018). Come funzionano le emozioni. Il Mulino 3) Antonella D'Amico (2018). Intelligenza emotiva e metaemotiva. Il Mulino
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M-PSI/01
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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PSICOLOGIA GIURIDICA E DI COMUNITÀ
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi di questo insegnamento riguardano l’acquisizione delle conoscenze degli ambiti di azione della psicologia giuridica e di comunità nei contesti legali, normative, ma anche educative e della vita societaria e l’applicazione ai contesti sociali più ampi e complessi, nonché lo sviluppo di competenze per il riconoscimento dei conflitti nei gruppi interdipendenti e la gestione/mediazione costruttiva invece che distruttiva degli stessi all'interno dei gruppi e delle comunità. Con lo studio dell’insegnamento di Psicologia giuridica e di comunità lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi. - Comprendere di cosa si occupa la psicologia giuridica e investigativa, il contesto normativo, e quali sono i risvolti applicativi della disciplina con particolare riferimento agli aspetti dei disagi sociali; - Conoscere i contesti applicativi della psicologia giuridica con riferimenti a perizie, CTU, valutazione del rischio e degli interventi psicosociali con i minori e gli adulti vittime e autori di reati. - Acquisizione dei concetti cardine di psicologia di comunità. - Identificazione della differenziazione tra conflitto e violenza. - Distinzione tra gestione/mediazione costruttiva del conflitto, che conduce al cambiamento negli equilibri sociali, e gestione distruttiva del conflitto, che invece sfocia nella violenza - Sviluppare autonomia di valutazioni delle situazioni di conflitto e applicare le competenze di riflessione acquisite nella gestione e conduzione dei gruppi all'interno dei contesti educativi e del servizio sociale L’insegnamento si raccorda con il Laboratorio di Lie detection e comunicazione non verbale.
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MARICCHIOLO FRIDANNA
( programma)
Il programma è diviso in due parti che riguardano (1) elementi di psicologia giuridica e (2) elementi di psicologia comunitaria, con particolare attenzione alle aree di ricerca e applicazione.
(1) elementi di psicologia giuridica Storia e definizioni Applicazioni della psicologia in campo legale Il ruolo dello psicologo giuridico Il giudice onorario Psicologia investigativa Il minore testimone Sostegno alla genitorialità e alla tutela dei minori Criminologia
(2) elementi di psicologia della comunità Storia e definizioni Approcci teorici Livelli e metodologie di indagine Ricerca d'azione Interventi comunitari Pianificazione dell'intervento sociale Valutazione degli interventi Applicazioni pratiche
( testi)
Ciappi S. & Pezzuolo S. (a cura di) (2014), Psicologia giuridica. La teoria, le tecniche, la valutazione, Hogrefe Editore. (SOLO Parti II e III). MASSIMO SANTINELLO, ALESSIO VIENO, MICHELA LENZI. (2018). Fondamenti di psicologia di comunità. Il Mulino. (Cap. 1, 4, 5, 6 e 7).
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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