Insegnamento
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Ore Lab
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Attività
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Lingua
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20410727 -
Botanica Sistematica e Ambientale
(obiettivi)
Percezione e ordinamento della biodiversità vegetale in una gerarchia tassonomica. Individuazione dei caratteri morfologici più significativi delle piante vascolari per fini sistematici. Apprendimento delle principali differenze morfo-strutturali degli organismi vegetali in funzione dei loro adattamenti a diverse tipologie di ambienti. Riconoscimento delle specie vegetali più rappresentative delle principali fitocenosi del paesaggio italiano. Acquisizione di tecniche e metodologie per campionare e identificare le specie vegetali e allestire campioni di erbario.
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CESCHIN SIMONA
( programma)
Biodiversità vegetale: importanza della sua conoscenza e dei suoi molteplici utilizzi. Sistematica, criteri e categorie tassonomiche, regole nomenclaturali. Illustrazione delle principali tecniche di campionamento, raccolta e identificazione di piante vascolari. Metodi di allestimento di campioni di Erbario. Analisi dei principali caratteri con valore tassonomico: radici, fusto, foglie, fiori, polline, frutti, semi. Caratteri generali e inquadramenti sistematici delle Pteridofite ancestrali e fossili, Pteridofite attuali, Gimnosperme, Angiosperme Dicotiledoni, Angiosperme Monocotiledoni. Principali differenze morfo-strutturali degli organismi vegetali in funzione dei loro adattamenti a diverse tipologie di ambienti (montani, costieri, dunali, lacustri, fluviali, rocciosi, muricoli, urbani). Conoscenza delle specie più rappresentative delle principali fitocenosi del paesaggio italiano. Attività di laboratorio sull’uso di chiavi dicotomiche, ed esplorazione della biodiversità vegetale analizzando piante spontanee di uso officinale e alimentare. Escursioni didattiche all’interno di Roma e nel territorio regionale laziale.
( testi)
Dispense elaborate dal docente relative al programma svolto durante le lezioni e utilizzo dei seguenti libri di testo: Judd, Campbell, Kellogg, Stevens, Donoghue. Botanica sistematica. Un approccio filogenetico. PICCIN Pasqua, Abbate, Forni. Botanica generale e Diversità vegetale. PICCIN
Il docente riceve lun, merc, ven dalle 12.00 alle 13.00 previo appuntamento via mail: simona.ceschin@uniroma3.it
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BIO/02
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20410728 -
Biodiversità dei Vertebrati e Fauna d'Italia
(obiettivi)
Questo insegnamento è finalizzato al completamento e al consolidamento delle conoscenze zoologiche di base, acquisite dagli studenti nell’ambito dei corsi di Laurea Triennali in Scienze Biologiche, Naturali e Ambientali. Obiettivo formativo primario è quello di fornire agli studenti una conoscenza dettagliata della biodiversità animale, con particolare riferimento ai Vertebrati, attraverso un approccio evoluzionistico, adattativo, ecologico, comportamentale e filogenetico. Uno studio comparativo delle comunità di Invertebrati e Vertebrati dei principali ecosistemi terrestri ed acquatici della fauna italiana sarà altresì oggetto di approfondimento, come anche lo studio del fondamentale ruolo ecologico da essi svolto nelle reti trofiche naturali. Tali conoscenze potranno essere utili agli studenti sia per un’applicazione professionale diretta nella gestione e nella salvaguardia della biodiversità animale (ad es. in parchi naturali, enti pubblici e privati preposti al censimento e monitoraggio della fauna selvatica e delle specie esotiche e invasive), sia come background culturale per un proseguimento della formazione post lauream in ricerche zoologiche avanzate. Alla fine del corso, lo studente deve dimostrare di saper riconoscere a livello morfologico i principali ordini e famiglie di Vertebrati, con esempi di specie della fauna europea (soprattutto quelle di interesse conservazionistico o economico) descrivendone i tratti morfo-funzionali, il ruolo ecologico e le relazioni filogenetiche. Sarà altresì valutata la conoscenza relativa alla composizione, alle relazioni, agli adattamenti e al ruolo ecologico delle comunità di invertebrati e vertebrati dei vari ecosistemi terrestri ed acquatici italiani.
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BIO/05
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20401643 -
ANALISI STATISTICA DEI DATI ECOLOGICI E SISTEMATICI
(obiettivi)
Competenze culturali (conoscenza di): - Statistica descrittiva e statistica inferenziale - Formulazione di ipotesi e verifica - Modelli statistici in ecologia - Cenni di analisi multivariata. Competenze metodologiche (saper effettuare): - Uso pratico del software statistico R - Saper rilevare, organizzare e interpretare dati ecologici – Saper effettuare test d’ipotesi e scegliere test appropriati - Saper riportare correttamente i risultati statistici - Saper interpretare e comprendere le analisi statistiche in articoli scientifici.
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CARBONI MARTA
( programma)
Significato della disciplina: analisi statistiche in biologia – Statistica descrittiva, inferenziale e predittiva - Misure di dispersione – Media e mediana – Distribuzioni di probabilità – Formulare ipotesi e testarle – Ipotesi nulla - Test a una e a due code – Test parametrici e non parametrici – t test e analoghi – Analisi delle frequenze - Analisi della varianza – Analisi della covarianza – Potenza statistica - Correlazioni e regressioni – Generalized linear models - Modelli statistici avanzati in ecologia (modelli misti, model selection, testare l’efficacia di un modello) – Analisi multivariata (pca, analisi discriminante) – Metodi statistici avanzati (se rimane tempo: Analisi delle matrici e test di mantel, metodi di Monte Carlo) – Introduzione al software statistico R – Tipi di variabili – Tecniche grafiche – Tecniche di analisi – Metodi avanzati in R (se rimane tempo: cicli, funzioni, randomizzazioni).
( testi)
Dispense e script distribuiti durante le lezioni; File PDF delle lezioni svolte.
Libri di testo consigliati: Crawley, M.J. (2007) The R Book. Wiley. Gotelli & Allison. A Primer in Ecological Statistics, Sinauer Ass. Inc.
Software: R Core Team (2014). R: A language and environment for statistical computing. R Foundation for Statistical Computing, Vienna, Austria. URL http://www.R-project.org/.
Il ricevimento si effettua previo appuntamento via mail: marta.carboni@uniroma3.it
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SECS-S/02
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24
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30
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20410729 -
Ecologia applicata
(obiettivi)
Il corso affronta la valutazione e la gestione ambientale di problemi complessi che hanno implicazioni rilevanti per la società umana e per le attività antropiche. Sono proposti quattro obiettivi formativi principali: 1) analizzare il grande quadro delle implicazioni dei processi ecologici per l'umanità, avendo come riferimento le principali direttive e convenzioni internazionali come linee guida; 2) studiare una serie di fenomeni ecologici e processi biogeochimici che sono alla base di importanti servizi dell'ecosistema, enfatizzandone gli aspetti quantitativi; 3) verificare su scala locale/regionale la rilevanza di alcuni di questi processi; 4) analizzare gli orientamenti generali per la gestione sostenibile delle risorse naturali viventi.
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SCALICI MASSIMILIANO
( programma)
Il ruolo dell'uomo nell’alterazione degli ecosistemi. Ecologia del disturbo. Stressori e stress. Inquinamento, definizione e classificazione: origine, diffusione, natura ed effetti degli inquinanti nei principali comparti ambientali (atmosfera, suolo, acque). Resilienza e Resistenza. Tipologie e livelli di minaccia, criteri di rarità e vulnerabilità. Diagnosi ed analisi delle minacce: SWOT; DPSIR (determinanti, pressioni, stato, impatti, risposte) come schema di approccio ai problemi ambientali; BACI. Principi di meteorologia in relazione al clima e ai suoi cambiamenti. L'effetto serra e il riscaldamento globale. Principali gas serra. L’erosione dello strato di ozono. L'effetto serra e il riscaldamento globale. Conseguenze su specie ed ecosistemi. Le deposizioni acide. Ciclo idrologico e approvvigionamento idrico. Vie metaboliche e regolazione dei cicli biogeochimici del carbonio, dell'azoto e del fosforo: alterazioni causate dai vari tipi di inquinamento (cronico e puntiforme). Carbon sink terrestri e acquatici. Valutazione del carico trofico. Processo di eutrofizzazione. Tecnologie di depurazione delle acque reflue. Sistemi di captazione dell’acqua e valutazione dei flussi idrici minimi vitali e accettabili. Inquinamento acustico e luminoso. Erosione, salinizzazione e desertificazione. Alterazione meccanica dei principali habitat terrestri e acquatici. Biomanipolazione dell’habitat. Impatto delle attività zootecniche e agricole. Bioturpazione. Agricoltura eco-compatibile. Acquacoltura estensiva, semintensiva ed intensiva. Principi di bioindicazione e monitoraggio ambientale, tossicologia ed eco-tossicologia, bioconcentrazione, e magnificazione biologica. Identificazione di sistemi biologici di allarme precoce per la salute dell’ambiente e dell’uomo. Principi di biotecnologie ambientali: Grey biotechnology per la salvaguardia della biodiversità, la protezione dalle minacce ambientali e attività di bioremediation ed environmental recovery. Introduzione di organismi in ambiente e inquinamento biologico. Cause ed effetti delle introduzioni. Controllo delle introduzioni e verifica sull’impatto socio-economico locale e nazionale. Lotta biologica. Effetto Frankenstein. Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe (D.A.I.S.I.E.). Verifica sull’impatto socio-economico locale e nazionale. Controllo delle introduzioni: Convention on International Trade of Endangered Species (C.I.T.E.S.). Prelievo di organismi. Azioni di restocking/reintroduzione per la conservazione delle popolazioni. Relazione tra inbreeding e fitness. Principi di ecologia urbana e percezione dei problemi ambientali nella società. Principi di Citizen Science. L’uso della smart technology nella gestione delle risorse naturali. Storia sullo sfruttamento delle risorse naturali viventi: dalla Teoria di Gordon a HORIZON 2020 e Agenda 2030. Usi, conflitti e sostenibilità delle risorse naturali viventi. Il Capitale Naturale, lo Sviluppo Sostenibile, e l’informativa eco-ambientale. L'impatto delle società a tecnologia avanzata sulle risorse ambientali e il degrado della biosfera. Urbanizzazione e città ecosostenibili (Green City e Smart Economy). Il Millenium Ecosystem Assessment come contesto per l’analisi degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici. I serivizi ecosistemici (A.R.C.S.): dall’approvvigionamento al supporto. Fonti energetiche tradizionali e rinnovabili. Principali istituzioni nazionali per la ricerca sull’ambiente. Bandi e finanziamenti.
( testi)
BATTISTI C., CONIGLIARO M., POETA G., TEOFILI C., 2013. Biodiversità, Disturbi, Minacce – Dall’Ecologia di Base alla Gestione e Conservazione degli Ecosistemi. Forum Editrice Universitaria Udinese, 238 PP. GALASSI S., FERRARI I., VIAROLI P. 2014. Introduzione alla Ecologia Applicata. Città Studi Edizioni. PRIMACK R.B. & BOITANI L. 2012. Biologia della Conservazione. Zanichelli Editore BARGAGLI R. 2018. Ecologia applicata. Per un uso consapevole dell'aria, dell'acqua e del suolo. AMON Editore. PROVINI A., GALASSI S., MARCHETTI R. 1998. Ecologia Applicata. Città Studi Editore.
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BIO/07
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
Gruppo opzionale:
OPZIONALI AFFINI ED INTEGRATIVI - (visualizza)
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20401081 -
ETOLOGIA
(obiettivi)
FORNIRE LE BASI CONCETTUALI (A) PER LA COMPRENSIONE DELLE BASI BIOLOGICHE DEL COMPORTAMENTO (B) PER LA COMPRENSIONE DELLA NATURA DEL COMPORTAMENTO IN QUANTO PROPRIETA’ EMERGENTE DELL’ORGANISMO (C) PER UN APPROCCIO EVOLUTIVO ALLO STUDIO DEL COMPORTAMENTO. STIMOLARE IL SENSO CRITICO DELLO STUDENTE ATTRAVERSO LETTURE E DISCUSSIONI, ALLO SCOPO DI FORNIRE ELEMENTI UTILI PER VALUTARE CORRETTAMENTE UN’IPOTESI DI RICERCA, SCEGLIERE GLI STRUMENTI DI INDAGINE ED INTERPRETARE I RISULTATI.
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CAROSI MONICA
( programma)
PROGRAMMA Etologia: cenni storici. Condizionamento classico e condizionamento operante. I tre premi Nobel fondatori dell’etologia moderna: K. Lorenz, K. Von Frisch, e N. Tinbergen. L’approccio evoluzionistico allo studio del comportamento. I livelli di analisi nello studio del comportamento: le domande sul "come" e sul "perché". Lo studio dei meccanismi e l’ontogenesi (cause prossime), il valore per la sopravvivenza e l’evoluzione (cause ultime). (1) Il controllo del comportamento. Fattori esogeni e fattori endogeni. Il filtraggio sensoriale. Stimoli e segnali. Schemi d'azione rigidi, stimoli evocatori, meccanismo scatenante innato. I bioritmi. L’orologio biologico. Lo stato ormonale. La decisione comportamentale: la motivazione. L’orientamento spaziale. Le bussole. La mappa olfattiva. (2) Ontogenesi del comportamento. Ruolo dei geni e dell’ambiente. Endocrinologia comportamentale. La teoria interattiva dello sviluppo: l’organizzazione dello sviluppo e la sessualizzazione del cervello. Apprendimento non-associativo, associativo, e complesso. L’imprinting. Controllo del comportamento: sistema nervoso e sistema ormonale. (3) Il valore adattativo del comportamento. L’approccio comparativo allo studio del comportamento. Evoluzione dei segnali e comunicazione. La comunicazione: definizioni, comunicazione onesta e inganno. La ritualizzazione. La selezione naturale e artificiale. Strategie predatorie ed antipredatorie: la corsa agli armamenti. Il comportamento riproduttivo e sociale. Strategie ottimali, fitness e successo riproduttivo. La sessualità e l’innovazione. Selezione sessuale Darwiniana e post-Darwiniana. Dimorfismo sessuale. Le strategie conflittuali tra i sessi. L’investimento parentale. I sistemi di accoppiamento e la vita sociale. Socialità e vita di gruppo: costi e benefici della socialità; la kin selection; altruismo ed evoluzione. La teoria dei giochi.
( testi)
TESTI ADOTTATI: - AA.VV. 2022. Etologia. Lo studio del comportamento animale. UTET Università - Alcock, J. 2007. Etologia, un approccio evolutivo. Zanichelli TESTI CONSIGLIATI PER EVENTUALE ULTERIORE CONSULTAZIONE: - Manning, A. e Stamp Dawkins, M. 2003. Il comportamento animale. Bollati Boringhieri. - Krebs J.R. e Davies N.B. 2002. Ecologia e comportamento animale. Bollati Boringhieri - Bolhuis, J.J. & Giraldeau, l. 2005. The behavior of animals: mechanisms, function and evolution. - Campan, R. & Scapini, F. 2004. Etologia. Zanichelli - Nelson, N.J. 2002. An introduction to behavioral endocrinology. Sinauer Associates, Sunderland - Andersson, M 1994. Sexual selection. Princeton University Press - Mainardi, D. 1992. Dizionario di etologia. Einaudi - Martin, P. & Bateson, P. 2003. La misurazione del comportamento. Una guida introduttiva. Liguori editore
Tutti i testi sono presenti in biblioteca
Il professore riceve previo appuntamento via mail: monica.carosi@uniroma3.it
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6
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BIO/05
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20410291 -
TECNICHE CARTOGRAFICHE E GIS NELLE APPLICAZIONI ECOLOGICHE
(obiettivi)
Competenze culturali (conoscenza di): attributi spaziali dei processi ecologici - ecologia spaziale: concetti ed applicazioni - GIS: funzionalita’, modello dei dati e tipi di software Competenze metodologiche (saper effettuare): uso pratico di software GIS - recupero, analisi e interpretazione di dati spaziali – identificazione e valutazione di pattern spaziali ecologici
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CARBONI MARTA
( programma)
Teoria - Introduzione all’ecologia spaziale e alla cartografia - GIS: funzionalità, approccio geografico e modellizzazione della realtà - Tipi di software GIS: open source e proprietary software - Modello dei dati: vettoriale (punti, linee e poligoni) e raster (pixel) - Principi e metodi del telerilevamento: riflettanza elettromagnetica, risoluzioni delle immagini telerilevate, sensori attivi e passivi, piattaforme per il telerilevamento - Distribuzione delle specie e della diversità: metodi in ambiente GIS
Esercitazioni (software: QGIS e R) - Visualizzazione degli oggetti geografici (feature) su una mappa - Elaborazione di Cartografia floristica e faunistica - Elaborazione ed analisi di carte tematiche ambientali (carte di uso/copertura del suolo, carte degli habitat, attività fotosintetica, etc) nel tempo e nello spazio - Principi e metodi per l’estrazione cartografica di parametri ed entità biologiche-ambientali - Cenni di modelli di distribuzione di specie
( testi)
Dispense e script distribuiti durante le lezioni; File PDF delle lezioni svolte.
Software: QGIS.org, 2022. QGIS Geographic Information System. QGIS Association. http://www.qgis.org R Core Team (2014). R: A language and environment for statistical computing. R Foundation for Statistical Computing, Vienna, Austria. URL http://www.R-project.org/.
Il ricevimento si effettua previo appuntamento via mail: marta.carboni@uniroma3.it
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BIO/03
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20410485 -
Biologia vegetale dei beni culturali
(obiettivi)
Il corso fornirà metodologie, conoscenze e strumenti necessari: a) alla analisi delle problematiche di biodeterioramento dei beni culturali (di origine batterica, fungina, algale, lichenica e relativa alle piante superiori) e alla loro fenomenologia; b) alle tecniche per la prevenzione ed il controllo del danno di origine biologica in ambienti museali e in ambito monumentale ed archeologico; all’analisi dei materiali di biologia costitutivi i beni culturali per problematiche conoscitive e di ricostruzione del contesto ambientale; c) alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale legato al mondo della natura. Darà quindi un cenno sulle problematiche di conservazione e valorizzazione dei parchi e giardini storici, oltre che dei complessi archeologici e monumentali.
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CANEVA GIULIA
( programma)
analisi delle problematiche di biodeterioramento dei beni culturali (di origine batterica, fungina, algale, lichenica e relativa alle piante superiori) e alla loro fenomenologia; alle tecniche per la prevenzione ed il controllo del danno di origine biologica in ambienti museali e in ambito monumentale ed archeologico; all’analisi dei materiali di biologia costitutivi i beni culturali per problematiche conoscitive e di ricostruzione del contesto ambientale; alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale legato al mondo della natura. Darà quindi un cenno sulle problematiche di conservazione e valorizzazione dei parchi e giardini storici, oltre che dei complessi archeologici e monumentali;
( testi)
La Biologia vegetale per i beni culturali (vol.I e II), 2005 G. Caneva (a cura). Ed. Nardini, Firenze e letteratura su casi di studio
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BIO/03
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40
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20410730 -
Antropologia evoluzionistica
(obiettivi)
Il corso ha lo scopo di fornire allo studente conoscenze fondamentali per la comprensione del posto dell'uomo nella natura nel contesto della moderna biologia evoluzionistica. A questo proposito a conclusione del corso lo studente dovrà dimostrare (a) di conoscere morfologia, fisiologia, etologia e cognizione dei primati umani e non umani con un approccio comparativo, (b) di apprezzare il significato adattativo della variazione morfologica e comportamentale nei primati umani e non-umani in una chiave ecologica (c) di conoscere l’evoluzione degli ominoidea (antropomorfe) alla luce delle relazioni filogenetiche tra gruppi viventi ed estinti di primati, e (d) di comprendere le principali tendenze nell'evoluzione degli ominini attraverso le prove fossili delle origini degli esseri umani moderni. Il corso si prefigge di stimolare il senso critico dello studente attraverso la discussione di articoli scientifici e di introdurre lo studente ai temi centrali dell’antropocentrismo.
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CAROSI MONICA
( programma)
PROGRAMMA Introduzione all’ordine dei primati: caratteri distintivi rispetto ad altri mammiferi, anatomia, ecologia ed evoluzione. Distribuzione geografica dei primati ed introduzione alle caratteristiche comportamentali, sociali, ecologiche e del ciclo vitale. Origine dei primati e radiazione adattativa. Principali tendenze evolutive e relazioni filogenetiche dei primati con attenzione alla linea evolutiva degli Hominoidea. Paleoantropologia, evoluzione umana e filogenesi del genere Homo: dalle antropomorfe fossili, ai primi ominini, all’essere umano moderno. Bipedismo, dieta, dimorfismo sessuale, encefalizzazione, uso di strumenti. Migrazioni e rapporti fra Homo sapiens con altre specie congeneriche. Modelli biogeografici e origine di H. sapiens. Recenti scoperte nel genere Homo. Approfondimenti durante il corso con seminari ad invito.
( testi)
TESTI ADOTTATI: Fleagle, J. G. (2013). Primate adaptation and evolution. Third Edition. Academic press. Manzi G. (2013). Il grande racconto dell'evoluzione umana. Bologna: Il Mulino
Il professore riceve previo appuntamento via mail: monica.carosi@uniroma3.it
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BIO/08
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40
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410733 -
Biologia della conservazione
(obiettivi)
Gli obiettivi generali del corso prevedono di fornire una base scientifica avanzata sulle minacce globali alla biodiversità e le principali tecniche di conservazione. In particolare, al termine del corso gli studenti dovranno essere in grado (in teoria e in pratica) di effettuare correttamente procedure di red listing (secondo il metodo IUCN) e valutazione dello stato di conservazione di flora e fauna a rischio di estinzione, effettuare un monitoraggio di specie a rischio e conoscere le principali tecniche di conservazione (es. protezione legale, aree protette, reintroduzioni, ecc.).
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CAROSI MONICA
( programma)
PROGRAMMA 1) Minacce alla biodiversità in chiave zoologica. a. Livelli di biodiversità e concetto di specie b. Degradazione, distruzione e frammentazione degli habitat naturali c. Specie alloctone, la biologia delle invasioni. d. Le estinzioni – estinzioni di massa nel passato, tasso di estinzione attuale
2) Genetica della conservazione: a. Problemi nella conservazione della diversità genetica b. Minimum viable populations e PVA (population viability analysis) c. Frammentazione dell’habitat e frammentazione delle popolazioni (teoria della biogeografia delle isole, teorie della biologia delle metapopolazioni) d. Vulnerabilità delle popolazioni e processi di estinzione
3) Come valutare il grado di minaccia nelle specie animali – Liste rosse IUCN a. Liste rosse in generale, liste rosse globali, europee ed italiane b. Guidelines for Using the IUCN Red List Categories and Criteria c. Applicazione delle linee guida a casi reali
4) Conservazione in situ nelle specie animali a. Traslocazioni, tecniche di reintroduzione: generalità, genetica e conservazione b. Monitoraggio di specie a rischio di estinzione (tecniche generali di monitoraggio e monitoraggio ai sensi della Direttiva 92/43/CEE)
5) Conservazione ex situ nelle specie animali a. Zoo e acquari - interfaccia conservazione ex situ e in situ. b. Riproduzione in cattività ed effetti sulla genetica. L’adattamento alla cattività c. Conservazione ex-situ e benessere animale
6) Tendenze emergenti in biologia della conservazione a. Domande chiave in biologia della conservazione e problematiche emergenti nella biologia della conservazione b. Trends in biologia della conservazione.
( testi)
TESTI CONSIGLIATI: - Groom, M. J., Meffe, G. K., Carroll, C. R., & Andelman, S. J. (2006). Principles of conservation biology. Sunderland: Sinauer Associates. - Hunter Jr, M. L., & Gibbs, J. P. (2006). Fundamentals of conservation biology. John Wiley & Sons.
Il professore riceve previo appuntamento via mail: monica.carosi@uniroma3.it
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CUTINI MAURIZIO
( programma)
Minacce alla biodiversità in chiave botanica - Distruzione e frammentazione degli habitat naturali - Degradazione degli habitat - Specie aliene - Climate change
Come valutare il grado di minaccia – Liste rosse IUCN - Liste rosse in generale, liste rosse globali, europee ed italiane - Guidelines for Using the IUCN Red List Categories and Criteria - Applicazione delle linee guida a casi reali
Conservazione in situ - Protezione legale (Direttive EU rete Natura 2000, Legislazione Italia di recepimento e leggi regionali, legislazione USA e Australia), aree protette nel mondo - Restoration Ecology e Traslocazioni a scopi di conservazione (generalità, tecniche di reintroduzione, extreme translocation) - Monitoraggio di specie a rischio di estinzione (tecniche generali di monitoraggio e monitoraggio ai sensi della Direttiva 92/43/CEE)
Conservazione ex situ in ambito vegetale - Orti botanici e banche del germoplasma
- Esercitazioni in aula di red listing
( testi)
Per le parti generali: Groom et al., 2012. Principles of Conservation Biology. Third Edition. Sinauer Associates.
Per le liste rosse: Rossi G., Gentili R., Abeli T., Gargano D., Foggi B., Raimondo F. M., Blasi C., 2008. Flora da conservare. Iniziativa per l’implementazione in Italia delle Categorie e dei Criteri IUCN (2001) per la redazione di nuove Liste Rosse. Informatore Botanico Italiano 40 (1). ISSN-0020-0697.
Per le traslocazioni: Rossi G., Amosso C., Orsenigo S., Abeli T., 2013. Linee guida per la traslocazione di specie vegetali spontanee. Quad. Cons. Natura, 28, MATTM – Ist. Sup. Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), Roma. ISSN 1592-2901.
Per il monitoraggio: Giacanelli V., Conti F., Bartolucci F., Ercole S., T. Abeli T., Aleffi M., Gargano D., Ravera S. 2016. Le specie vegetali di direttiva in Italia. In: Ercole S., Giacanelli V., Bacchetta G., Fenu G., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie vegetali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 140/2016.
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3
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BIO/03
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20
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5
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Attività formative affini ed integrative
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BIO/05
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20
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20410737 -
Legislazione e Tutela dell'Ambiente
(obiettivi)
Conoscenza delle linee fondamentali della legislazione ambientale nazionale, europea ed internazionale. Conoscenza delle principali discipline di settore (acqua, energia, rifiuti, inquinamento elettromagnetico).
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6
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IUS/10
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20410734 -
Vegetazione e Habitat
(obiettivi)
Obiettivo principale è lo sviluppo della capacità di analisi del paesaggio attraverso la vegetazione e la sua diversificazione a scala regionale. Ulteriore obiettivo è lo sviluppo di conoscenze per il riconoscimento, la gestione e la conservazione degli habitat a partire dalle conoscenze vegetazionali.
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CUTINI MAURIZIO
( programma)
Regioni naturali e diversificazione del paesaggio vegetale del Lazio. Vegetazione Naturale Potenziale e principali caratteri del clima e del suolo regionali. Principali caratteristiche della vegetazione del Lazio. Vegetazione ed interpretazione degli habitat (classificazione Eunis e All. I della Direttiva Habitat). Monitoraggio e Lista Rossa degli habitat in Europa. Habitat presenti e Piano di monitoraggio a scala regionale. Gestione e conservazione degli habitat (casi di studio). Sistemi di rappresentazione cartografica della vegetazione e degli habitat. Cambiamenti globali ed effetti sul paesaggio vegetale. Antropizzazione ed effetti sulla vegetazione e sugli habitat. Ambienti naturali, semi-naturali, artificiali. Vegetazione e servizi ecosistemici.
( testi)
ANGELINI P., CASELLA L., GRIGNETTI A., GENOVESI P., (Eds.) 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: habitat. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 142/2016. BIONDI E., BLASI C., BURRASCANO S., CASAVECCHIA S., COPIZ R., DEL VICO E., GALDENZI D., GIGANTE D., LASEN C., SPAMPINATO G., VENANZONI R., ZIVKOVIC L., 2009. Manuale Italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE. BLASI C. & BIONDI E. (Eds.) La Flora in Italia. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Sapienza Università Ed. CRISTEA V., GAFTA D., PEDROTTI F., 2015. Fitosociologia. Temi Ed. KEITH D.A., FERRER-PARIS J.-R., NICHOLSON E., KINGSFORD R.T. (Eds.) 2020. IUCN Global Ecosystems Typology 2.0. Description profiles for biomes and ecosystems funcional groups.Gland, Switzerlnd, IUCN. GUBBAY S., et al., 2016. European Red List of Habitats. Part 1. Marine Habitats. EU LUCCHESE N., Atlante della Flora Vascolare del Lazio. Cartografia, ecologia e biogeografia. Voll. 1 e 2. JANSSEN J.A.M., et al., 2016. European Red List of Habitats. Part 2. Terrestrial and freshwater habitats. EU
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6
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BIO/03
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40
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20410736 -
EcoCitoTossicologia
(obiettivi)
Obiettivo formativo dell'insegnamento è quello di fornire conoscenze relative a: 1) l'impatto delle sostanze contaminanti nell'ecosistema con particolare riferimento a differenti classi chimiche prioritarie ed emergenti; 2) metodi di valutazione per stabilire quando una sostanza diventa inquinante; 3) metodi previsionali per stabilire l'esposizione e gli effetti degli inquinanti e la stima del rischio ambientale. Questo corso è finalizzato a fornire agli studenti (1) le conoscenze e le metodologie principali per sviluppare criteri scientifici che sono essenziali ai fini della regolamentazione dei contaminanti da parte delle autorità di governo e della salvaguardia dell'ecosistema, e (2) le basi per la comprensione e lo studio degli effetti di sostanze tossiche ai vari livelli di complessità – molecola, cellula, tessuto, individuo, popolazione, comunità – e la loro modalità di permanenza nell’ambiente. Prerequisiti Conoscenze basi di Ecologia, Citologia, Botanica, Zoologia.
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CESCHIN SIMONA
( programma)
Concetti introduttivi: Tossicologia classica, Ecotossicologia e differenze tra loro. Diverse classi di contaminanti: note ed emergenti. Esposizione agli inquinanti: Resistenza, Resilienza, Bioconcentrazione, Biomagnificazione e Processi di Degradazione abiotica, Biodegradazione e Metabolismo. Previsione dell'esposizione: monitoraggio ambientale e modelli previsionali. Stima del Rischio: formulazione indice di rischio. Previsione della resistenza alla degradazione: modelli qualitativi e quantitativi. Previsione degli effetti degli inquinanti: QSAR (Tossicità in base alle proprietà molecolari, coefficienti di ripartizione) e Criteri di Qualità Ambientale. Effetti di sostanze tossiche ai vari livelli di complessità (cellula, individuo, popolazione, comunità); tossicità acuta e cronica; test di tossicità ed ecotossicità e utilizzo di diversi organismi modello. Test (eco-)tossicologici nel biomonitoraggio attivo. Diverse tipologie di test in base alla matrice da analizzare (acqua, suolo, aria), modalità di somministrazione del contaminante (statici, periodici, continui), tempo di somministrazione del contaminante (acuti, cronici), tipologia di risposta biomarker (molecolare, fisiologica, citologica, morfologica). Ecotossicologia embrionale e test di teratogenesi: effetto delle sostanze tossiche a livello embrionale. Test standardizzati e sperimentali. Linee guida OECD e ISO. Casi-studio e applicazioni della ricerca ecocitossicologica. Attività sperimentali in laboratorio.
( testi)
Testo di Riferimento: Marco Vighi e Eros Bacci, Ecotossicologia, UTET, 1998.
Sarà fornito dispense e materiale didattico aggiuntivo durante il corso
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BIO/02
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Attività formative affini ed integrative
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BIO/06
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Attività formative affini ed integrative
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BIO/07
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10
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20410738 -
Interazioni pianta-ambiente e sostenibilità ambientale
(obiettivi)
La crescente pressione antropica, i cambiamenti climatici in atto e l’intensificarsi degli eventi estremi, espongono gli organismi vegetali a condizioni ambientali insolite ed imprevedibili, sottoponendoli a stress abiotici anomali per intensità, frequenza e durata. In conseguenza delle condizioni di crescita non ottimali, le piante sviluppano un’aumentata vulnerabilità agli agenti patogeni e infestanti. Ad aggravare la situazione, il processo sempre più avanzato di globalizzazione del mercato facilita l’introduzione accidentale di specie aliene di organismi fitofagi e microrganismi patogeni potenzialmente dannose e invasive che crea danni ingenti alla produzione agricola, oltre a rappresentare una minaccia concreta per la biodiversità nativa. Lo studio delle risposte delle piante agli stress ambientali fornisce una fondamentale base di conoscenze per lo sviluppo di strategie innovative per una agricoltura sostenibile in un contesto di forti variazioni climatiche, che tuteli sicurezza alimentare, salute, ecosistema e biodiversità sia nativa sia delle piante alimentari. Obiettivo del corso è fornire le competenze necessarie per comprendere gli effetti degli stress abiotici e biotici sugli organismi vegetali e le loro risposte alle variazioni ambientali, in considerazione anche degli effetti che tali risposte hanno sull’ambiente.
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BIO/04
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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Gruppo opzionale:
OPZIONALI CARATTERIZZANTI - (visualizza)
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20410485 -
Biologia vegetale dei beni culturali
(obiettivi)
Il corso fornirà metodologie, conoscenze e strumenti necessari: a) alla analisi delle problematiche di biodeterioramento dei beni culturali (di origine batterica, fungina, algale, lichenica e relativa alle piante superiori) e alla loro fenomenologia; b) alle tecniche per la prevenzione ed il controllo del danno di origine biologica in ambienti museali e in ambito monumentale ed archeologico; all’analisi dei materiali di biologia costitutivi i beni culturali per problematiche conoscitive e di ricostruzione del contesto ambientale; c) alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale legato al mondo della natura. Darà quindi un cenno sulle problematiche di conservazione e valorizzazione dei parchi e giardini storici, oltre che dei complessi archeologici e monumentali.
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BIO/03
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20401081 -
ETOLOGIA
(obiettivi)
FORNIRE LE BASI CONCETTUALI (A) PER LA COMPRENSIONE DELLE BASI BIOLOGICHE DEL COMPORTAMENTO (B) PER LA COMPRENSIONE DELLA NATURA DEL COMPORTAMENTO IN QUANTO PROPRIETA’ EMERGENTE DELL’ORGANISMO (C) PER UN APPROCCIO EVOLUTIVO ALLO STUDIO DEL COMPORTAMENTO. STIMOLARE IL SENSO CRITICO DELLO STUDENTE ATTRAVERSO LETTURE E DISCUSSIONI, ALLO SCOPO DI FORNIRE ELEMENTI UTILI PER VALUTARE CORRETTAMENTE UN’IPOTESI DI RICERCA, SCEGLIERE GLI STRUMENTI DI INDAGINE ED INTERPRETARE I RISULTATI.
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Erogato presso
20401081 ETOLOGIA in Biodiversità e Tutela dell'Ambiente LM-6 N0 CAROSI MONICA
( programma)
PROGRAMMA Etologia: cenni storici. Condizionamento classico e condizionamento operante. I tre premi Nobel fondatori dell’etologia moderna: K. Lorenz, K. Von Frisch, e N. Tinbergen. L’approccio evoluzionistico allo studio del comportamento. I livelli di analisi nello studio del comportamento: le domande sul "come" e sul "perché". Lo studio dei meccanismi e l’ontogenesi (cause prossime), il valore per la sopravvivenza e l’evoluzione (cause ultime). (1) Il controllo del comportamento. Fattori esogeni e fattori endogeni. Il filtraggio sensoriale. Stimoli e segnali. Schemi d'azione rigidi, stimoli evocatori, meccanismo scatenante innato. I bioritmi. L’orologio biologico. Lo stato ormonale. La decisione comportamentale: la motivazione. L’orientamento spaziale. Le bussole. La mappa olfattiva. (2) Ontogenesi del comportamento. Ruolo dei geni e dell’ambiente. Endocrinologia comportamentale. La teoria interattiva dello sviluppo: l’organizzazione dello sviluppo e la sessualizzazione del cervello. Apprendimento non-associativo, associativo, e complesso. L’imprinting. Controllo del comportamento: sistema nervoso e sistema ormonale. (3) Il valore adattativo del comportamento. L’approccio comparativo allo studio del comportamento. Evoluzione dei segnali e comunicazione. La comunicazione: definizioni, comunicazione onesta e inganno. La ritualizzazione. La selezione naturale e artificiale. Strategie predatorie ed antipredatorie: la corsa agli armamenti. Il comportamento riproduttivo e sociale. Strategie ottimali, fitness e successo riproduttivo. La sessualità e l’innovazione. Selezione sessuale Darwiniana e post-Darwiniana. Dimorfismo sessuale. Le strategie conflittuali tra i sessi. L’investimento parentale. I sistemi di accoppiamento e la vita sociale. Socialità e vita di gruppo: costi e benefici della socialità; la kin selection; altruismo ed evoluzione. La teoria dei giochi.
( testi)
TESTI ADOTTATI: - AA.VV. 2022. Etologia. Lo studio del comportamento animale. UTET Università - Alcock, J. 2007. Etologia, un approccio evolutivo. Zanichelli TESTI CONSIGLIATI PER EVENTUALE ULTERIORE CONSULTAZIONE: - Manning, A. e Stamp Dawkins, M. 2003. Il comportamento animale. Bollati Boringhieri. - Krebs J.R. e Davies N.B. 2002. Ecologia e comportamento animale. Bollati Boringhieri - Bolhuis, J.J. & Giraldeau, l. 2005. The behavior of animals: mechanisms, function and evolution. - Campan, R. & Scapini, F. 2004. Etologia. Zanichelli - Nelson, N.J. 2002. An introduction to behavioral endocrinology. Sinauer Associates, Sunderland - Andersson, M 1994. Sexual selection. Princeton University Press - Mainardi, D. 1992. Dizionario di etologia. Einaudi - Martin, P. & Bateson, P. 2003. La misurazione del comportamento. Una guida introduttiva. Liguori editore
Tutti i testi sono presenti in biblioteca
Il professore riceve previo appuntamento via mail: monica.carosi@uniroma3.it
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BIO/05
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20410291 -
TECNICHE CARTOGRAFICHE E GIS NELLE APPLICAZIONI ECOLOGICHE
(obiettivi)
Competenze culturali (conoscenza di): attributi spaziali dei processi ecologici - ecologia spaziale: concetti ed applicazioni - GIS: funzionalita’, modello dei dati e tipi di software Competenze metodologiche (saper effettuare): uso pratico di software GIS - recupero, analisi e interpretazione di dati spaziali – identificazione e valutazione di pattern spaziali ecologici
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Erogato presso
20410291 TECNICHE CARTOGRAFICHE E GIS NELLE APPLICAZIONI ECOLOGICHE in Biodiversità e Tutela dell'Ambiente LM-6 CARBONI MARTA, Giulio Silvia
( programma)
Teoria - Introduzione all’ecologia spaziale e alla cartografia - GIS: funzionalità, approccio geografico e modellizzazione della realtà - Tipi di software GIS: open source e proprietary software - Modello dei dati: vettoriale (punti, linee e poligoni) e raster (pixel) - Principi e metodi del telerilevamento: riflettanza elettromagnetica, risoluzioni delle immagini telerilevate, sensori attivi e passivi, piattaforme per il telerilevamento - Distribuzione delle specie e della diversità: metodi in ambiente GIS
Esercitazioni (software: QGIS e R) - Visualizzazione degli oggetti geografici (feature) su una mappa - Elaborazione di Cartografia floristica e faunistica - Elaborazione ed analisi di carte tematiche ambientali (carte di uso/copertura del suolo, carte degli habitat, attività fotosintetica, etc) nel tempo e nello spazio - Principi e metodi per l’estrazione cartografica di parametri ed entità biologiche-ambientali - Cenni di modelli di distribuzione di specie
( testi)
Dispense e script distribuiti durante le lezioni; File PDF delle lezioni svolte.
Software: QGIS.org, 2022. QGIS Geographic Information System. QGIS Association. http://www.qgis.org R Core Team (2014). R: A language and environment for statistical computing. R Foundation for Statistical Computing, Vienna, Austria. URL http://www.R-project.org/.
Il ricevimento si effettua previo appuntamento via mail: marta.carboni@uniroma3.it
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BIO/03
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20410733 -
Biologia della conservazione
(obiettivi)
Gli obiettivi generali del corso prevedono di fornire una base scientifica avanzata sulle minacce globali alla biodiversità e le principali tecniche di conservazione. In particolare, al termine del corso gli studenti dovranno essere in grado (in teoria e in pratica) di effettuare correttamente procedure di red listing (secondo il metodo IUCN) e valutazione dello stato di conservazione di flora e fauna a rischio di estinzione, effettuare un monitoraggio di specie a rischio e conoscere le principali tecniche di conservazione (es. protezione legale, aree protette, reintroduzioni, ecc.).
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Erogato presso
20410733 Biologia della conservazione in Biodiversità e Tutela dell'Ambiente LM-6 CAROSI MONICA, CUTINI MAURIZIO
( programma)
PROGRAMMA 1) Minacce alla biodiversità in chiave zoologica. a. Livelli di biodiversità e concetto di specie b. Degradazione, distruzione e frammentazione degli habitat naturali c. Specie alloctone, la biologia delle invasioni. d. Le estinzioni – estinzioni di massa nel passato, tasso di estinzione attuale
2) Genetica della conservazione: a. Problemi nella conservazione della diversità genetica b. Minimum viable populations e PVA (population viability analysis) c. Frammentazione dell’habitat e frammentazione delle popolazioni (teoria della biogeografia delle isole, teorie della biologia delle metapopolazioni) d. Vulnerabilità delle popolazioni e processi di estinzione
3) Come valutare il grado di minaccia nelle specie animali – Liste rosse IUCN a. Liste rosse in generale, liste rosse globali, europee ed italiane b. Guidelines for Using the IUCN Red List Categories and Criteria c. Applicazione delle linee guida a casi reali
4) Conservazione in situ nelle specie animali a. Traslocazioni, tecniche di reintroduzione: generalità, genetica e conservazione b. Monitoraggio di specie a rischio di estinzione (tecniche generali di monitoraggio e monitoraggio ai sensi della Direttiva 92/43/CEE)
5) Conservazione ex situ nelle specie animali a. Zoo e acquari - interfaccia conservazione ex situ e in situ. b. Riproduzione in cattività ed effetti sulla genetica. L’adattamento alla cattività c. Conservazione ex-situ e benessere animale
6) Tendenze emergenti in biologia della conservazione a. Domande chiave in biologia della conservazione e problematiche emergenti nella biologia della conservazione b. Trends in biologia della conservazione.
( testi)
TESTI CONSIGLIATI: - Groom, M. J., Meffe, G. K., Carroll, C. R., & Andelman, S. J. (2006). Principles of conservation biology. Sunderland: Sinauer Associates. - Hunter Jr, M. L., & Gibbs, J. P. (2006). Fundamentals of conservation biology. John Wiley & Sons.
Il professore riceve previo appuntamento via mail: monica.carosi@uniroma3.it
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BIO/03
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Attività formative caratterizzanti
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BIO/05
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20410734 -
Vegetazione e Habitat
(obiettivi)
Obiettivo principale è lo sviluppo della capacità di analisi del paesaggio attraverso la vegetazione e la sua diversificazione a scala regionale. Ulteriore obiettivo è lo sviluppo di conoscenze per il riconoscimento, la gestione e la conservazione degli habitat a partire dalle conoscenze vegetazionali.
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Erogato presso
20410734 Vegetazione e Habitat in Biodiversità e Tutela dell'Ambiente LM-6 CUTINI MAURIZIO
( programma)
Regioni naturali e diversificazione del paesaggio vegetale del Lazio. Vegetazione Naturale Potenziale e principali caratteri del clima e del suolo regionali. Principali caratteristiche della vegetazione del Lazio. Vegetazione ed interpretazione degli habitat (classificazione Eunis e All. I della Direttiva Habitat). Monitoraggio e Lista Rossa degli habitat in Europa. Habitat presenti e Piano di monitoraggio a scala regionale. Gestione e conservazione degli habitat (casi di studio). Sistemi di rappresentazione cartografica della vegetazione e degli habitat. Cambiamenti globali ed effetti sul paesaggio vegetale. Antropizzazione ed effetti sulla vegetazione e sugli habitat. Ambienti naturali, semi-naturali, artificiali. Vegetazione e servizi ecosistemici.
( testi)
ANGELINI P., CASELLA L., GRIGNETTI A., GENOVESI P., (Eds.) 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: habitat. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 142/2016. BIONDI E., BLASI C., BURRASCANO S., CASAVECCHIA S., COPIZ R., DEL VICO E., GALDENZI D., GIGANTE D., LASEN C., SPAMPINATO G., VENANZONI R., ZIVKOVIC L., 2009. Manuale Italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE. BLASI C. & BIONDI E. (Eds.) La Flora in Italia. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Sapienza Università Ed. CRISTEA V., GAFTA D., PEDROTTI F., 2015. Fitosociologia. Temi Ed. KEITH D.A., FERRER-PARIS J.-R., NICHOLSON E., KINGSFORD R.T. (Eds.) 2020. IUCN Global Ecosystems Typology 2.0. Description profiles for biomes and ecosystems funcional groups.Gland, Switzerlnd, IUCN. GUBBAY S., et al., 2016. European Red List of Habitats. Part 1. Marine Habitats. EU LUCCHESE N., Atlante della Flora Vascolare del Lazio. Cartografia, ecologia e biogeografia. Voll. 1 e 2. JANSSEN J.A.M., et al., 2016. European Red List of Habitats. Part 2. Terrestrial and freshwater habitats. EU
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BIO/03
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20410738 -
Interazioni pianta-ambiente e sostenibilità ambientale
(obiettivi)
La crescente pressione antropica, i cambiamenti climatici in atto e l’intensificarsi degli eventi estremi, espongono gli organismi vegetali a condizioni ambientali insolite ed imprevedibili, sottoponendoli a stress abiotici anomali per intensità, frequenza e durata. In conseguenza delle condizioni di crescita non ottimali, le piante sviluppano un’aumentata vulnerabilità agli agenti patogeni e infestanti. Ad aggravare la situazione, il processo sempre più avanzato di globalizzazione del mercato facilita l’introduzione accidentale di specie aliene di organismi fitofagi e microrganismi patogeni potenzialmente dannose e invasive che crea danni ingenti alla produzione agricola, oltre a rappresentare una minaccia concreta per la biodiversità nativa. Lo studio delle risposte delle piante agli stress ambientali fornisce una fondamentale base di conoscenze per lo sviluppo di strategie innovative per una agricoltura sostenibile in un contesto di forti variazioni climatiche, che tuteli sicurezza alimentare, salute, ecosistema e biodiversità sia nativa sia delle piante alimentari. Obiettivo del corso è fornire le competenze necessarie per comprendere gli effetti degli stress abiotici e biotici sugli organismi vegetali e le loro risposte alle variazioni ambientali, in considerazione anche degli effetti che tali risposte hanno sull’ambiente.
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Erogato presso
20410738 Interazioni pianta-ambiente e sostenibilità ambientale in Biodiversità e Tutela dell'Ambiente LM-6 FRAUDENTALI ILARIA
( programma)
Risposte di natura acclimatativa e adattativa agli stress ambientali. Tolleranza, difesa e omeostasi. Strategie di evitazione e contrasto. La plasticità fenotipica. Risposte fisiologiche e metaboliche agli stress ambientali. Metabolismo secondario nell’interazione piante-ambiente. Principali classi di metaboliti secondari. Ruoli funzionali ed ecologici del metabolismo secondario. Tipologia degli stress abiotici e il loro impatto sulle piante. Le risposte delle piante agli stress abiotici. Adattamenti e acclimatamenti al deficit idrico. Adattamenti e acclimatamenti all’eccesso di acqua e alla carenza di ossigeno. Adattamenti e acclimatamenti allo stress salino. Adattamenti e acclimatamenti alle alte e basse temperature. Adattamenti e acclimatamenti a differenti condizioni di luce. Lo stress da alta irradianza. Lo stress da radiazione ultravioletta. Tipologia degli inquinanti e il loro impatto sulle piante. Le risposte delle piante agli inquinanti ambientali. Ossidi di azoto. L’ozono troposferico. Metalli pesanti. Effetti delle elevate concentrazioni atmosferiche di biossido di carbonio. Interazioni biotiche delle piante. Interazioni negative fra piante e altri organismi. Difese costitutive. Difese elicitate. Resistenza e priming. Interazioni benefiche fra piante e altri organismi. Azoto fissatori, micorrize ed impollinatori. Biopesticidi, bioerbicidi, biostimolanti da scarti di filiera agroalimentare come materiale di partenza per l’estrazione di principi naturali attivi.
( testi)
1. Interazioni Piante-Ambiente. Luigi Sanità di Toppi; Piccin Editore 2. Biologia delle Piante Vol. 2: Interazioni con l’ambiente e Domesticazione. Smith A. M. et al; Zanichelli Editore 3. Fondamenti di Patologia Vegetale. Alberto Matta et al; Patron Editore, Bologna 4. Articoli scientifici e lezioni in power point fornite dal docente
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BIO/04
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Gruppo opzionale:
CFU A SCELTA DELLO STUDENTE - (visualizza)
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20410076 -
CFU A SCELTA DELLO STUDENTE
(obiettivi)
Lo studente è libero di selezionare insegnamenti e/o altre attività pratiche offerte dall'ateneo in modo da avere la possibilità di arricchire il proprio percorso di studi con conoscenze ancora più specifiche nel settore della biologia oppure con conoscenze trasversali (acquisendo CFU di altri settori) per una preparazione a carattere multidisciplinare.
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12
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410742 -
Laboratorio di Tecniche Molecolari per la Conservazione della Natura
(obiettivi)
L’obiettivo principale del corso è quello di fornire agli studenti le conoscenze di base, teoriche e pratiche, per poter applicare i principi della genetica della conservazione e le tecniche di biologia molecolare alla gestione e conservazione della natura. Gli studenti apprenderanno i principi dell’evoluzione molecolare e i loro risvolti nella genetica della conservazione, nonché i processi per trasformare il materiale genetico in dati informatici sia attraverso le più classiche tecniche di sequenziamento del DNA sia attraverso le più moderne applicazioni di Next Generation Sequencing (NGS). Verranno inoltre fornite le basi per l’interpretazione dei dati attraverso appropriati software. Buona parte del corso sarà dedicata ad esercitazioni in laboratorio e in aula in cui ciascuno studente avrà la possibilità di: (i) imparare ad estrarre il materiale genomico da campioni forniti dal docente; (ii) amplificare specifici marcatori genetici tramite Polymerase chain reaction (PCR); (iii) verificare il successo dell’esperimento tramite elettroforesi su gel; (iv) analizzare ed interpretare tramite software il dato informatico ottenuto dal sequenziamento del dato genetico.
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RICCIERI ALESSANDRA
( programma)
1. Introduzione teorica generale: principali minacce alla natura e alla biodiversità. Principi di evoluzione molecolare e come la genetica e la biologia molecolare possono intervenire nella conservazione della natura e della biodiversità (DNA Barcoding e metabarcoding; Genetica di popolazione; Genomica; Trascrittomica). 2. Tecniche di biologia molecolare: Estrazione del DNA, PCR, Elettroforesi su gel, Sequenziamento Sanger, Next Generation Sequencing. 3. Attività pratiche: Estrazione del DNA da materiale fornito dal docente, amplificazione di uno o più marcatori genici tramite PCR, Elettroforesi su gel del prodotto di PCR amplificato. Utilizzo di software per la pulizia, allineamento e analisi delle sequenze di DNA ottenute. Esercizi su: Barcoding, Ricostruzione Filogenetica, Filogeografia e Genetica di Popolazione.
( testi)
Allendorf et al., 2022. Conservation and the genomics of populations. Oxford university press.
Il docente fornirà materiale di riferimento aggiuntivo.
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1,5
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BIO/02
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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1,5
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BIO/05
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15
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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