Insegnamento
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CFU
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Attività
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Lingua
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21201407 -
METODI MATEMATICI PER LE DECISIONI ECONOMICHE E AZIENDALI
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI PER RISOLVERE IN AMBITO ECONOMICO ED AZIENDALE: PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE LIBERA E VINCOLATA PER FUNZIONI IN PIÙ VARIABILI, PROBLEMI DI PROGRAMMAZIONE LINEARE E PROBLEMI DUALI, PROBLEMI DI PROGRAMMAZIONE VETTORIALE, PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE SU GRAFI E PROBLEMI STANDARD DI PROGRAMMAZIONE STOCASTICA . LA TRATTAZIONE DEGLI ASPETTI APPLICATIVI È EFFETTUATA IN LABORATORIO.
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SECS-S/06
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201414 -
HUMAN DEVELOPMENT ECONOMICS (ECONOMIA DELLO SVILUPPO UMANO)
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI ILLUSTRARE AGLI STUDENTI CHE LO SVILUPPO PUÒ ESSERE VISTO COME UN PROCESSO DI ESPANSIONE DELLE LIBERTÀ REALI GODUTE DAGLI ESSERI UMANI — LE CAPABILITIES. QUESTA CONCEZIONE , CHE METTE AL CENTRO LE LIBERTÀ UMANE, SI CONTRAPPONE AD ALTRE VISIONI PIÙ RISTRETTE DELLO SVILUPPO, COME QUELLE CHE LO IDENTIFICANO CON LA CRESCITA DEL PRODOTTO NAZIONALE LORDO (PNL) O CON L’AUMENTO DEI REDDITI INDIVIDUALI, O CON L’INDUSTRIALIZZAZIONE, O CON IL PROGRESSO TECNOLOGICO, O CON LA MODERNIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ. NATURALMENTE, LA CRESCITA DEL PNL O DEI REDDITI INDIVIDUALI PUÒ ESSERE UN IMPORTANTISSIMO MEZZO PER ESPANDERE LE LIBERTÀ DI CUI GODONO I MEMBRI DELLA SOCIETÀ: MA QUESTE LIBERTÀ DIPENDONO ANCHE DA ALTRI FATTORI, COME GLI ASSETTI SOCIALI ED ECONOMICI (PER ESEMPIO IL SISTEMA SCOLASTICO O QUELLO SANITARIO) O I DIRITTI POLITICI E CIVILI (PER ESEMPIO LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE A DISCUSSIONI E DELIBERAZIONI PUBBLICHE). LO SVILUPPO UMANO E L’APPROCCIO DELLE CAPABILITIES SONO UN PARADIGMA DI SVILUPPO CHE SI OCCUPA DI COME CREARE UN AMBIENTE NEL QUALE LE PERSONE POSSANO SVILUPPARE TUTTE LE LORO POTENZIALITÀ E CONDURRE UNA VITA PRODUTTIVA E CREATIVA SECONDO I LORO BISOGNI E INTERESSI. LE PERSONE SONO LA VERA RICCHEZZA DELLE NAZIONI. LO SVILUPPO RIGUARDA, DUNQUE, L’ESPANSIONE DELLE SCELTE CHE HANNO LE PERSONE DI VIVERE UNA VITA CUI ATTRIBUISCONO VALORE. QUESTA VISIONE DELLO SVILUPPO, SPESSO DIMENTICATA NELL’IMPULSIVA TENSIONE VERSO L’ACCUMULAZIONE DI MERCI E DI RICCHEZZA FINANZIARIA, NON È NUOVA. FILOSOFI, ECONOMISTI E POLITICI HANNO A LUNGO INDICATO IL BENESSERE UMANO COME LO SCOPO, IL FINE, DELLO SVILUPPO.
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MONNI SALVATORE
( programma)
PRIMA PARTE: LO SVILUPPO COME LIBERTÀ. IL PUNTO DI VISTA DELLA LIBERTÀ. FINI E MEZZI DELLO SVILUPPO. LIBERTÀ E FONDAMENTI DELLA GIUSTIZIA. LA POVERTÀ COME PRIVAZIONE DI CAPABILITY. MERCATO, STATO E OCCASIONI SOCIALI.L’IMPORTANZA DELLA DEMOCRAZIA. CARESTIE E ALTRE CRISI. RUOLO ATTIVO DELLE DONNE E MUTAMENTO SOCIALE. POPOLAZIONE, ALIMENTAZIONE E LIBERTÀ. CULTURA E DIRITTI UMANI. SCELTA SOCIALE E COMPORTAMENTO INDIVIDUALE. LA LIBERTÀ COME IMPEGNO SOCIALE. SECONDA PARTE: CAPABILITY E VALUTAZIONE. POVERTÀ E SVILUPPO UMANO. AMPIEZZA, INFORMAZIONE, PROCESSO. PARTECIPAZIONE E CULTURA. BISOGNI BASILARI E CAPABILITIES BASILARI. VALUTARE IL CAMBIAMENTO DI CAPABILITY. CASI DI STUDIO. TERZA PARTE: SVILUPPO COME ESPANSIONE DI CAPABILITY. IL PARADIGMA DELLO SVILUPPO UMANO. CAPITALE UMANO E CAPABILITY UMANA. IL CONCETTO DI POVERTÀ UMANO. DIRITTI UMANI E SVILUPPO UMANO. SCELTE CHE HANNO ORIENTATO I RAPPORTI SULLO SVILUPPO UMANO. MODE CHE CAMBIANO NEL DIALOGO SULLO SVILUPPO. SVILUPPO UMANO E NEO-LIBERALISMO: PARADIGMI A CONFRONTO. SALVARE IL CONCETTO DI SVILUPPO UMANO DAL’INDICE DI SVILUPPO UMANO: RIFLESSIONI SU UNA NUOVA AGENDA. LA NASCITA DELL’INDICE DI SVILUPPO UMANO. INDICE DI SVILUPPO UMANO: METODOLOGIA AND MISURAZIONE. EVOLUZIONE DELL’INDICE DI SVILUPPO UMANO. CRITICHE ALL’INDICE DI SVILUPPO UMANO: UNA RASSEGNA. USARE L’INDICE DI SVILUPPO UMANO PER L’ANALISI DELLE POLITICHE. MISURARE LA LIBERTÀ POLITICA. DISUGUAGLIANZA DI GENERE NELLO SVILUPPO UMANO: TEORIE E MISURAZIONE. CONCETTI DI SVILUPPO UMANO E POVERTÀ UMANA: UNA PROSPETTIVA MULTIDIMENSIONALE. CALCOLARE GLI INDICI DI SVILUPPO UMANO.
( testi)
PART ONE: AMARTYA SEN, DEVELOPMENT AS FREEDOM, OXFORD UNIVERSITY PRESS, OXFORD, 1999 PART TWO: SÉVERINE DENEULIN WITH LILA SHAHANI (EDS.), AN INTRODUCTION TO THE HUMAN DEVELOPMENT AND CAPABILITY APPROACH: FREEDOM AND AGENCY, EARTHSCAN, LONDON, 2009 (DOWNLOAD) PART THREE: SAKIKO FUKUDA-PARR AND A. K. SHIVA KUMAR (EDS.), READINGS IN HUMAN DEVELOPMENT: CONCEPTS, MEASURES AND POLICIES FOR A DEVELOPMENT PARADIGM, OXFORD UNIVERSITY PRESS, USA, 2003
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SECS-P/02
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201442 -
BUSINESS II (ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE-CORSO AVANZATO)
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UN’INTERPRETAZIONE CRITICA DEGLI STRUMENTI E DEI SISTEMI DI GOVERNANCE DELLE IMPRESE ANCHE IDONEI A FRONTEGGIARE IL MANIFESTARSI DI PERIODI DI CRISI INTERNE ED ESTERNE ALL’IMPRESA . SI APPROFONDISCE LA GESTIONE DEI RAPPORTI E DELLE RELAZIONE TRA IMPRESA E STAKEHOLDERS: AZIONISTI, MANAGER, DIPENDENTI, CLIENTI, FORNITORI, ISTITUTI FINANZIARI. INOLTRE, SI ANALIZZA LA FUNZIONE COMPLIANCE NELLE IMPRESE, FOCALIZZANDOSI SUI MODELLI DI CONTROLLO E SUI COSTI CHE LE IMPRESE SONO CHIAMATE A SOSTENERE PER ESSERE CONFORMI A NORME, REGOLE E BEST PRACTISES.
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SECS-P/08
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201417 -
FINANZA PUBBLICA
(obiettivi)
QUESTO INSEGNAMENTO È COMPLEMENTARE RISPETTO A QUELLO DI BASE DI SCIENZA DELLE FINANZE. PER QUESTA RAGIONE APPROFONDISCE ALCUNI TEMI SPECIFICI DI FINANZA PUBBLICA. L’OBIETTIVO È QUELLO DI CONSENTIRE ALLO STUDENTE, FORNITO DI UNA PREPARAZIONE DI BASE IN SCIENZA DELLE FINANZE, LA COMPRENSIONE DI PROBLEMI PIÙ COMPLESSI DI FINANZA PUBBLICA, IN ALCUNI DEI SUOI VARI CAMPI (TASSAZIONE, SPESA PUBBLICA, PRODUZIONE PUBBLICA, DEBITO PUBBLICO, LE ISTITUZIONI DEL PROCESSO DI BILANCIO PUBBLICO…)
IL CORSO SI ARTICOLA IN DUE PARTI. NELLA PRIMA VERRANNO AFFRONTATI ALCUNI TEMI GENERALI DI FINANZA PUBBLICA; NELLA SECONDA SARANNO APPROFONDITI TEMI LEGATI AL RUOLO DEL SETTORE PUBBLICO RISPETTO ALLA STRUTTURA PRODUTTIVA E AL SETTORE DELLE IMPRESE.
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SECS-P/03
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201445 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE LA CONOSCENZA DELLA DISCIPLINA DI GOVERNANCE DELLE SOCIETÀ PER AZIONI, E PIÙ PRECISAMENTE DEI DIVERSI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO, NONCHÈ DEI RAPPORTI TRA I DIVERSI ORGANI DELLA SOCIETÀ. SI TRATTA DELLE REGOLE CHE DISCIPLINANO INNANZITUTTO L’ORGANO AMMINISTRATIVO, PER GLI ASPETTI DELLE COMPETENZE, DELLE PROCEDURE E DELLE RESPONSABILITÀ, NELL’AMBITO DEL SISTEMA TRADIZIONALE, DI QUELLO DUALISTICO E DI QUELLO MONISTICO. ULTERIORE APPROFONDIMENTO È DEDICATO ALLA DISCIPLINA DEGLI ORGANI DI CONTROLLO NEI DIVERSI SISTEMI (COLLEGIO SINDACALE, COMITATO DI SORVEGLIANZA, COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE), NONCHÈ ALLA DISCIPLINA GIURIDICA DELLA REVISIONE CONTABILE E DELLA REVISIONE INTERNA (INTERNAL AUDIT). ALLA TRATTAZIONE TEORICA SEGUIRÀ LO STUDIO DI ATTI E DOCUMENTI SOCIETARI PER FORNIRE AGLI STUDENTI INFORMAZIONI SULLE ESPERIENZE PRATICHE RELATIVE AI TEMI TRATTATI
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SPAGNUOLO DOMENICO
( programma)
LA NUOVA DISCIPLINA DEI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO NELLA SOCIETÀ PER AZIONI IN GENERALE; IL SISTEMA TRADIZIONALE (AMMINISTRATORI, COLLEGIO SINDACALE, REVISORE ESTERNO); IL SISTEMA DUALISTICO (CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA E CONSIGLIO DI GESTIONE); IL SISTEMA MONISTICO (CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE).
( testi)
- M. SANDULLI, V. SANTORO (A CURA DI), AMMINISTRAZIONE CONTROLLO E BILANCIO NELLA RIFORMA DELLE S.P.A.. ARTT. 2380 – 2435-BIS COD. CIV., ESTRATTO DA LA RIFORMA DELLE SOCIETÀ, TORINO, GIAPPICHELLI, 2003, PP. 388 – 758.
SI CONSIGLIA LO STUDIO DELLA MATERIA CON L’AUSILIO DI UN CODICE CIVILE AGGIORNATO, COMPLETO DI LEGGI COLLEGATE.
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IUS/04
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201451 -
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
(obiettivi)
IL CORSO HA AD OGGETTO L’ANALISI E LO SVILUPPO DELLE FUNZIONI MANAGERIALI DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO IN UNA CONCEZIONE SISTEMICA NEL GOVERNO DELLE AZIENDE. TALE APPROCCIO STRATEGICO ALLA GESTIONE È ORMAI ESSENZIALE IN OGNI SISTEMA AZIENDALE ED IL COLLEGATO SISTEMA DEI CONTROLLI SI È PARTICOLARMENTE DIFFUSO SIA IN TERMINI DI FEED-BACK CHE DI FEED-FORWARD PER LE DECISIONI IN AZIENDA. L’EVOLUZIONE DI QUESTE FUNZIONI MANAGERIALI È DIRETTAMENTE COLLEGATA AD IDONEI STRUMENTI QUALI I SISTEMI INFORMATIVI, CONTABILI ED EXTRA-CONTABILI, VARIAMENTE DISPONIBILI NELLE AZIENDE. IL CORSO SI RIVOLGE PERTANTO A STUDENTI INTERESSATI A SVILUPPARE CAPACITÀ MANAGERIALI ED A CONOSCERE I MECCANISMI E LE TECNICHE CHE SOVRINTENDONO LE DIVERSE CARATTERIZZAZIONI DELLA FUNZIONE DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELLE AZIENDE.
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BIONDI LUCIA
( programma)
- IL SISTEMA INFORMATIVO PER LE DECISIONI MANAGERIALI - EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE - IL PROCESSO DECISORIO O DECISIONALE - LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA: DEFINIZIONE DI STRATEGIA, LIVELLI DI STRATEGIA (AZIENDALE, DI AREA D’AFFARI, DI BUSINESS), LE FASI DEL PROCESSO STRATEGICO,L’ANALISI DI PORTAFOGLIO, LE MATRICI DI PORTAFOGLIO, I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO - I MODELLI DI SVILUPPO AZIENDALE DI PIANIFICAZIONE. ASPETTI PARTICOLARI DELLA PIANIFICAZIONE (LA CRESCITA ESTERNA E LA GLOBALIZZAZIONE, LA FLESSIBILITÀ, IL MODELLO JUST IN TIME, L’OUTSOURCING, IL TOTAL QUALITY MANAGEMENT, LA LEADERSHIP DI COSTO, IL BUSINESS PROCESS REENGINEERING, IL BENCHMARKING) - DALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA ALLA PIANIFICAZIONE OPERATIVA (O PROGRAMMAZIONE). IL BUDGET E LE SUE DIVERSE CARATTERIZZAZIONI. - L’APPROCCIO SISTEMICO DEL CONTROLLO: FINALITÀ E PRINCIPI. IL CONTROLLO OPERATIVO, DIREZIONALE (O DI GESTIONE) E STRATEGICO. I CONCETTI E GLI INDICATORI DI EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECONOMICITÀ. - I REQUISITI DEL CONTROLLO: METODOLOGIA, STRUMENTI CONTABILI (CO.GE, CO.AN., COSTO STANDARD E BUDGET, ANALISI DELLE VARIANZE) E STRUTTURA ORGANIZZATIVA (I CENTRI DI RESPONSABILITÀ) - IL REPORTING. I MODELLI DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE (BALANCED SCORECARD, PERFORMANCE PRISM, COMMON ASSESSMENT FRAMEWORK, CICLO DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE)
( testi)
Terzani S., Lineamenti di pianificazione e controllo, CEDAM, Padova, 1999
Brusa L., Sistemi manageriali di programmazione e controllo, Giuffrè, 2012
Anthony R.N., Hawkins D.F., Macrì D.M., Merchant K.A., Sistemi di controllo. Analisi economiche per le decisioni aziendali, McGraw-Hill, Milano (ultima edizione)
Appunti del corso e materiale presente sul sito
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SECS-P/07
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201453 -
REVISIONE AZIENDALE INTERNA
(obiettivi)
IL CORSO HA LA FINALITÀ DI PRESENTARE I PRINCIPI GENERALI E LA NATURA LOGICA INERENTI LA COSTRUZIONE DI SISTEMI DI CONTROLLO ALL’INTERNO (SCI) DELLE IMPRESE, IL SUO MANTENIMENTO, IL SUO MIGLIORAMENTO, LA SUA REVISIONE SISTEMATICA E CONTINUATIVA. DETTI COMPITI – IN VARIA MANIERA – SONO AFFIDATI IN PARTICOLARE ALL’ATTIVITÀ/FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. IL CORSO VUOLE ESPLICITARE L’IMPORTANZA COMPLESSIVA DI UN SISTEMA DI CONTROLLO COSTANTEMENTE MONITORATO E SISTEMATICAMENTE REVISIONATO, NEI SUOI ASPETTI INERENTI IL PRIMO LIVELLO, IL SECONDO LIVELLO E GLI ASPETTI DI GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI. LE RECENTI INNOVAZIONI NORMATIVE (D.LGS 231/2001 E L. 262/2005) HANNO INFINE CONTRIBUITO ALL’ECCESSIVO PROLIFERARE DI ASPETTI GIURIDICO-FORMALI NELLA PREDISPOSIZIONE DEI CONTROLLI, DI CUI OCCORRE PERÒ MATURA CONSAPEVOLEZZA. NEL CORSO DELLE LEZIONI VENGONO FORNITI ANCHE MOMENTI DI ESEMPLIFICAZIONE NEL CONCRETO DELLE FUNZIONI AZIENDALI DELL’ATTIVITÀ DI INTERNAL AUDITING ANCHE CON INTERVENTI DI TESTIMONIANZA DI OPERATORI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E BANCARIE.
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REGOLIOSI CARLO
( programma)
1. LE REVISIONI INTERNE: CONTESTO FUNZIONALE E PRESUPPOSTI. POSSIBILI TIPOLOGIE. ISTITUZIONE DELLA FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. REVISIONE INTERNA E COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO. 2. L’INTERNAL AUDITING NELLA CORPORATE GOVERNANCE. RISK MANAGEMENT E CONTROLLO INTERNO. ORGANIZZAZIONE, OBIETTIVI, ATTIVITÀ E RISULTATI DELL’INTERNAL AUDITING, CRSA. 3. TECNICHE DI INTERNAL AUDIT SU: - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI APPROVVIGIONAMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI INVESTIMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE ALLE VENDITE ED ALLA CLIENTELA. - CONTROLLO E REVISIONE DI TESORERIA. - CONTROLLO E REVISIONE AL MAGAZZINO. 4. POSSIBILI MODALITÀ DI REVISIONE INTERNA NEGLI AGGREGATI AZIENDALI. REVISIONE INTERNA ED ESTERNA E SISTEMI EDP. ASPETTI DEL SCI NELLA SOCIETÀ COOPERATIVA. LA REVISIONE INTERNA NELLE PICCOLE BANCHE. ALCUNE RIFLESSIONI IN TEMA DI DUE DILIGENCE. 5. ESERCITAZIONI DI INTERNAL AUDITING
( testi)
G. TROINA (A CURA DI), LE REVISIONI AZIENDALI, MILANO, FRANCO ANGELI, 2005. C. A. DITTMEIER, INTERNAL AUDITING, MILANO, EGEA.
OPZIONALE E PER APPROFONDIMENTI PRATICI: C. REGOLIOSI, A. PERNO, L’ESERCIZIO DELL’INTERNAL AUDIT, SANT’ARCANGELO DI ROMAGNA (RN), MAGGIOLI, 2010.
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SECS-P/07
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201455 -
TECHNOLOGY, INNOVATION AND SUSTAINABLE PRODUCTION (TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E PRODUZIONE SOSTENIBILE)
(obiettivi)
IL CORSO DI "TECNOLOGIA E INNOVAZIONE PER LA PRODUZIONE SOSTENIBILE” SI PROPONE DI ANALIZZARE LE TEMATICHE RELATIVE AL CONCETTO DI TECNOLOGIA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LE SUE PRINCIPALI FORME DI UTILIZZAZIONE NELL’ATTUALE SCENARIO ECONOMICO, IN RELAZIONE ALLA CRESCENTE COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE E ALL’ATTENZIONE VERSO LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI. IL CORSO ILLUSTRA, INOLTRE, L’APPLICAZIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN AMBITO AMBIENTALE, IN RELAZIONE ALLE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE, AI NUOVI METODI DI GESTIONE CHE ENFATIZZANO IL RAPPORTO TRA TECNOLOGIA E AMBIENTE ED INFINE AL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO SIA NAZIONALE CHE EUROPEO.
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21201455-2 -
TECHNOLOGY, INNOVATION AND SUSTAINABLE PRODUCTION (TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E PRODUZIONE SOSTENIBILE)
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3
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SECS-P/13
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201455-1 -
TECHNOLOGY, INNOVATION AND SUSTAINABLE PRODUCTION (TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E PRODUZIONE SOSTENIBILE)
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LUCCHETTI MARIA CLAUDIA
( programma)
2. Technological Cluster 3. Technologies and Environment 4. Technological innovation and quality 5. New opportunities in terms of technological innovation and implementation in the industrial reality, in particular dematerialization. 7. recall of basic concepts on development and sustainability at national, European and international levels 8. Contribution and the role of technologies to improve the efficient use of natural resources and the sustainable production 9.Clean technologies for sustainable production of goods,services, energy 10. recall of basic knoledge on sustainability, sustainable development and sustainable production 11. Life cycle thinking 12. Main instruments to evaluate total environmental, economic and social impacts ( LCA,ELCA,SLCA,LCC, footprinting...) 13. main Environmental management systems;
( testi)
David Rainey, Sustainable business development: Inventing the future strategy, innovation and leadership, Cambridge University Press, 2008 (part of the test book: Chapter 1,2) Mark Dodgson, David Gann, Ammon Salter, The management of technological innovation, Oxford University Press, 2008 (part of the test book Chapter 3,5,6,7).
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6
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SECS-P/13
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201456 -
DIRITTO COMMERCIALE: CONCORRENZA E SEGNI DISTINTIVI
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE, IN MODO COMPLEMENTARE ALLE NOZIONI ACQUISITE NELL’AMBITO DELLE DISCIPLINE AZIENDALISTICHE ED ECONOMICHE, IL QUADRO DELLE REGOLE GIURIDICHE CONCERNENTI DA UNA PARTE I “BENI IMMATERIALI” CHE COSTITUISCONO ELEMENTI QUALIFICANTI DELL’AZIENDA, ED IN PARTICOLARE I SEGNI DISTINTIVI (DITTA, MARCHIO, INSEGNA), I DIRITTI DI BREVETTO SU INVENZIONI E MODELLI INDUSTRIALI, I DIRITTI D’AUTORE. DALL’ALTRA I PROFILI DELLA CONCORRENZA, SIA IN AMBITO NAZIONALE CHE COMUNITARIO, ED ORA ANCHE INTERNAZIONALE CON UNO SGUARDO SPECIFICO AI MERCATI ASIATICI ED AMERICANI.IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE, IN MODO COMPLEMENTARE ALLE NOZIONI ACQUISITE NELL’AMBITO DELLE DISCIPLINE AZIENDALISTICHE ED ECONOMICHE, IL QUADRO DELLE REGOLE GIURIDICHE CONCERNENTI DA UNA PARTE I “BENI IMMATERIALI” CHE COSTITUISCONO ELEMENTI QUALIFICANTI DELL’AZIENDA, ED IN PARTICOLARE I SEGNI DISTINTIVI (DITTA, MARCHIO, INSEGNA), I DIRITTI DI BREVETTO SU INVENZIONI E MODELLI INDUSTRIALI, I DIRITTI D’AUTORE. DALL’ALTRA I PROFILI DELLA CONCORRENZA, SIA IN AMBITO NAZIONALE CHE COMUNITARIO, ED ORA ANCHE INTERNAZIONALE CON UNO SGUARDO SPECIFICO AI MERCATI ASIATICI ED AMERICANI.
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IUS/04
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201434 -
DIRITTO DEI CONSUMI: REGOLE DEL MERCATO
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI ANALIZZARE LE CONSEGUENZE CHE IL “CONSUMERISM”, COME MOVIMENTO EUROPEO DI TUTELA DEI CONSUMATORI, HA DETERMINATO NEL NOSTRO SISTEMA GIURIDICO SOTTO IL PROFILO DELL’OFFERTA. IN QUESTA PROSPETTIVA VERRANNO ANALIZZATI I MUTAMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI, DI MATRICE EUROPEA, CHE NEL PERSEGUIRE L’EFFICIENZA E LO SVILUPPO DEL MERCATO UNICO, MIRANO A REGOLARE MODALITÀ DI OPERAZIONI ECONOMICHE (DISCIPLINA TRASVERSALE) E SINGOLI SETTORI MERCEOLOGICI (DISCIPLINA VERTICALE). A TAL FINE, SI È RITENUTO ESSENZIALE FOCALIZZARE L’ATTENZIONE SULLA DISCIPLINA DELLE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE TRA IMPRESE E CONSUMATORI.
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21201434-2 -
DIRITTO DEI CONSUMI: REGOLE DEL MERCATO
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3
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IUS/05
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201434-1 -
DIRITTO DEI CONSUMI: REGOLE DEL MERCATO
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RABITTI MADDALENA
( programma)
IL CORSO SI ATTIVA IN UN UNICO MODULO DIDATTICO, CHE SI INTERSECA CON ALTRI MODULI (AD ESEMPIO: GESTIONE ETICA D’IMPRESA; RESPONSABILITÀ D’IMPRESA E CONSUMATORI) CHE GUARDANO, DA PROFILI DIVERSI, LA DISCIPLINA DELL’IMPRESA E DEL MERCATO. IL PROGRAMMA HA AD OGGETTO LA DISCIPLINA DELLE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE, ANALIZZANDONE NON SOLO IL RUOLO E LA FUNZIONE, MA ANCHE I PRINCIPALI PROFILI APPLICATIVI. A TAL FINE, VIENE RISERVATO UN ADEGUATO SPAZIO ALLE INDICAZIONI PROVENIENTI DALLA GIURISPRUDENZA, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE DECISIONI DELL’AGCM, PER LA SOLUZIONE DELLE NUMEROSE QUESTIONI CHE LA PRASSI HA CONSENTITO DI RILEVARE.
( testi)
AA.VV.: REGOLE DEL MERCATO: LA DISCIPLINA DELLE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE, ESTRATTO DA “LE MODIFICHE AL CODICE DEL CONSUMO”, A CURA DI E. MINERVINI E L. ROSSI CARLEO, GIAPPICHELLI, 2009, REPERIBILE SUL SITO: HTTP://WWW.GIAPPICHELLI.IT/HOME/978-88-348-9657-0,3489657.ASP1.
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6
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IUS/05
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201435 -
RESPONSABILITÀ D'IMPRESA E CONSUMATORI
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE UN DUPLICE OBIETTIVO: ILLUSTRARE L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE CON RIFERIMENTO ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ D’IMPRESA; ANALIZZARE LA POSIZIONE DEL LEGISLATORE DI FRONTE AI RISCHI DA SVILUPPO, NELLA RICERCA DI UN EQUILIBRIO TRA LE ESIGENZE DELLA PRODUTTIVITÀ E LA TUTELA DEI TERZI. IN PARTICOLARE, SI INTENDE VERIFICARE E APPROFONDIRE LE CONNESSIONI TRA TUTELA PREVENTIVA E TUTELA SUCCESSIVA, ESAMINANDO LE TECNICHE CIVILISTICHE DI PREVENZIONE E RIPARAZIONE DEL DANNO ALLA PERSONA NELLA PROSPETTIVA DELL’ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO NONCHÉ ANALIZZANDO LE RICADUTE CONCRETE DI TALI TECNICHE NELL’APPLICAZIONE GIURISPRUDENZIALE. SI INTENDE, COSÌ, DARE ALLO STUDENTE LA CONSAPEVOLEZZA DI APPROCCI DIFFERENZIATI, CHE PROSPETTANO SOLUZIONI DIVERSE AL PROBLEMA DEL RUOLO E DELLA FUNZIONE DELLA RESPONSABILITÀ NON SOLO IN RELAZIONE AL TEMPO MA ANCHE IN RELAZIONE ALLE AREE DI INCIDENZA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI ORDINAMENTI DI CIVIL LAW E DI COMMON LAW.
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21201435-2 -
RESPONSABILITÀ D'IMPRESA E CONSUMATORI
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3
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IUS/05
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20
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201435-1 -
RESPONSABILITÀ D'IMPRESA E CONSUMATORI
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6
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IUS/05
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40
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201513 -
ANALISI FINANZIARIA
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI TEORICI E METODOLOGICI PER L’ANALISI FINANZIARIA DELLE IMPRESE DELLA MANIFATTURA E DEL TERZIARIO (E DEI SETTORI DI LORO APPARTENENZA). IN PARTICOLARE, TENDE A SVILUPPARE COMPETENZE E CAPACITÀ DI ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE NELLE SEGUENTI AREE: 1. PERFORMANCE ECONOMICO-FINANZIARIA DI IMPRESE E STRATEGIE 2. RISCHIO DI BUSINESS E SOLVIBILITÀ FINANZIARIA 3. DINAMICA FINANZIARIA E FABBISOGNO FINANZIARIO 4. RISCHIO DI CREDITO E RATINGS 5. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: CREDITI – SCORTE – LIQUIDITÀ L’APPROCCIO DEL CORSO È ORIENTATO ALL’APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI E DELLE TECNICHE DI ANALISI IN CONTESTI CONCRETI NEGLI AMBITI INDICATI E MIRA A SVILUPPARE CAPACITÀ DI SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVANTI, DI LORO RIELABORAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI, DI INTERPRETAZIONE CRITICA E GIUDIZIO AUTONOMO. A TAL FINE: A) SARANNO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI BASI DATI SU IMPRESE ITALIANE/EUROPEE, UTILI PER L’ANALISI FINANZIARIA NELLE AREE INDICATE B) SI UTILIZZERANNO METODI DIDATTICI DI TIPO ATTIVO, QUALI LA LETTURA E INTERPRETAZIONE DI DATI REALI, IL CONFRONTO TRA IMPRESE E SETTORI TRAMITE L’ELABORAZIONE STATISTICA DI DATI ECONOMICO-FINANZIARI TRATTI DALLE PRINCIPALI BASI DATI ECONOMICO-FINANZIARIE DISPONIBILI, L’ANALISI DI CASI E PROBLEMI AZIENDALI; C) SARANNO SVOLTI SEMINARI DI ANALISTI FINANZIARI (UFFICIO STUDI MEDIOBANCA E CERVED-CENTRALE DEI BILANCI) CHE PRESENTERANNO BASI DATI/MODELLI DI ANALISI E LORO APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI.
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VENANZI DANIELA
( programma)
Gli argomenti del corso sono: 1. Obiettivi, contenuti, utilizzi e utilizzatori dell’analisi finanziaria 2. Principali basi-dati economico-finanziarie (nazionali e internazionali): obiettivi, struttura, modelli logici, tecniche di elaborazione. 3. Performance e rischio dell’impresa: a) Metriche: contabili (indici di bilancio) value-based (EVA, CFROI, SVA, EM, CVA) b) Delle metriche saranno analizzati: criteri di misurazione contenuti informativi e diagnostici modelli logici/analitici di collegamento e scomposizione termini di confronto per analisi cross-sectional coerenza con value creation e con misure di mercato distorsioni nei sistemi premianti e di incentivo manageriali problematiche applicative e esempi di bias/moral hazard (caso Parmalat) c) Analisi/comparazione di settori/imprese su dati reali (da basi dati disponibili) 4. Fabbisogno finanziario e sue determinanti. Analisi della dinamica finanziaria e rendiconti finanziari: flussi di capitale circolante netto (varie configurazioni) e di cassa 5. Solvibilità finanziaria, rischio di credito e modelli di rating/scoring 6. Fattibilità finanziaria delle strategie 7. Gestione del capitale circolante: a) gestione del credito/debito di fornitura; b) modelli di gestione delle scorte; c) modelli di gestione della liquidità.
( testi)
A) LIBRI 1. Berk J. – De Marzo P., Finanza aziendale 2, Pearson-Addison Wesley, 2008, capitolo 7 2. Brunetti G., Coda V., Favotto F., Analisi, previsioni, simulazioni economico-finanziarie d’impresa, Etas Libri 1990, capp. 4-6-7-8 3. Horngren C.., Foster G., Datar S.M., Contabilità per la direzione, Isedi 1998, capitolo 21 4. Pavarani E., L’equilibrio finanziario, McGraw-Hill 2006, capitoli 3 e 5 5. Pavarani E., Tagliavini G., Pianificazione finanziaria, McGraw-Hill 2006, capitoli 5 e 11 6. Venanzi D., Financial performance measures and value creation: the state of the art, Springer 2012 (http://www.springer.com/business+%26+management/finance/book/978-88-470-2450-2)
B) ARTICOLI/DISPENSE 7. Clinton B.D., Chen S., “Do new performance measures measure up?”, Management Accounting, october 1998 (copia cartacea disponibile in biblioteca) 8. Morresi O., I modelli di gestione della liquidità aziendale – dispensa, 2010 (download dal sito web del corso) 9. Sironi A., “I rating interni e i modelli per la gestione del rischio di credito”, in Banca d’Italia, Modelli per la gestione del rischio di credito – I ratings interni, Tematiche istituzionali, Banca d’Italia, 2000 (download dal sito web http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temist/modelli)
C) MATERIALI APPLICATIVI E DI COMPLETAMENTO Dati, casi, slides, materiali dei seminari, ecc., resi disponibili dal docente sul sito web del corso (accessibili per gli studenti del corso – frequentanti e no – tramite password; le password di accesso saranno comunicate durante le lezioni. Gli studenti non frequentanti possono richiederle al docente via email).
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9
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SECS-P/09
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201517 -
BUSINESS PLANNING
(obiettivi)
DOPO UNA BREVE INTRODUZIONE DEI CONCETTI BASE DI STRATEGIA E DI ANALISI DEL MERCATO E DEL CONTESTO COMPETITIVO, IL CORSO SI PROPONE DI TRASFERIRE GLI STRUMENTI OPERATIVI PER LA PIANIFICAZIONE DI PROGETTO, CURANDO IN MODO PARTICOLARE SIA GLI ASPETTI DESCRITTIVI DI REDAZIONE PROGETTUALE, SIA GLI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI RELATIVI ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO. IL CORSO È COMPOSTO DA LEZIONI FRONTALI, DISCUSSIONE DI CASI ED ESPERIENZE AZIENDALI E DALLA REDAZIONE IN GRUPPI DI UN BUSINESS PLAN
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201540 -
BILANCIO SOCIALE
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201557 -
MARKETING, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE ILLUSTRARE LE INNOVAZIONI DEL MARKETING IN UN CONTESTO SEMPRE PIÙ CARATTERIZZATO DA PROBLEMATICHE AMBIENTALI E SOCIALI. IN PARTICOLARE SI AFFRONTA L’APPLICAZIONE DEL MARKETING AGLI AMBITI DEL DELLE IMPRESE TECNOLOGICHE, DIGITALI E ORIENTATE ALLA SOSTENIBILITÀ.
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201567 -
RICERCHE DI MARKETING
(obiettivi)
OGNI PROCESSO AZIENDALE RICHIEDE L’ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA E LA MISURAZIONE DEI RISULTATI OTTENUTI. I PROCESSI DI MARKETING NON FANNO ECCEZIONE, E TROVANO NELLE TECNICHE DI RICERCA LA STRUMENTAZIONE ADEGUATA. IL CORSO SI PROPONE QUINDI DI TRASFERIRE AGLI STUDENTI LA CONOSCENZA NECESSARIA PER: - PROGETTARE E REALIZZARE UNA RICERCA DI MARKETING, - VALUTARE CRITICAMENTE RICERCHE A LIVELLO DI PROGETTAZIONE E DI REALIZZAZIONE. IL CORSO SI PONE COME UN COMPLEMENTO DEI CORSI DI MARKETING SEGUITI NEGLI ANNI PRECEDENTI E VUOLE ESSERE UTILE TANTO PER COLORO CHE REALIZZERANNO DIRETTAMENTE NEL CORSO DELLA LORO CARRIERA RICERCHE DI MARKETING, QUANTO PER COLORO CHE SI TROVERANNO A INTERAGIRE IN VARIO MODO CON GLI UFFICI O LE AGENZIE DI RICERCA. IN TAL SENSO IL CORSO È UTILE SIA PER CHI È INTERESSATO A LAVORARE NEL MARKETING DI UN’IMPRESA SIA PER CHI È INTERESSATO ALL’ENTERPRENEURSHIP QUALE STRUMENTAZIONE UTILE A DEFINIRE MEGLIO IL BUSINESS CONCEPT E IL BUSINESS MODEL. PER RAGGIUNGERE TALI OBIETTIVI È FONDAMENTALE CHE IL CORSO NON SI DECLINI SOLTANTO A LIVELLO TEORICO MA TROVI NELLE APPLICAZIONI PRATICHE LA NECESSARIA COMPLEMENTARIETÀ. IL CORSO PERTANTO È STRUTTURATO IN LEZIONI TEORICHE, APPLICAZIONI AL CENTRO DI CALCOLO, DISCUSSIONE DI CASI, E PROGETTI DI GRUPPO.
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ADDIS MICHELA
( programma)
LE RICERCHE DI MARKETING E IL SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING IL DISEGNO DEL PROGETTO: IL BRIEF E LA PROPOSTA DI RICERCA LA RICERCA ESPLORATIVA E LA RACCOLTA DI DATI PRIMARI: L’INTERVISTA IN PROFONDITÀ LA RICERCA ESPLORATIVA E LA RACCOLTA DI DATI PRIMARI: IL FOCUS GROUP LA RICERCA QUANTITATIVA: L’OSSERVAZIONE LA CONTENT ANALYSIS LA RICERCA QUANTITATIVA: LE SURVEY LA RICERCA QUANTITATIVA: TIPI DI RELAZIONI E LORO TEST LE RICERCHE PER LA SEGMENTAZIONE: FACTOR E CLUSTER ANALYSES LE RICERCHE PER IL POSIZIONAMENTO: L’ANALISI DISCRIMINANTE LE RICERCHE PER IL POSIZIONAMENTO: L’ANALISI DELLE CORRISPONDENZE LA RICERCA QUANTITATIVA: GLI ESPERIMENTI E LA RACCOLTA DEI DATI TECNICHE DI ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI: T-TEST, CHI-SQUARE, ONE-WAY ANOVA, TWO-WAY ANOVA, MAIN EFFECT, EFFETTI DI INTERAZIONE DISEGNI FATTORIALI E EFFETTI DI INTERAZIONE LA CONJOINT ANALYSIS
( testi)
UNO DEI DUE LIBRI A SCELTA: 1) MOLTENI L., TROILO G., RICERCHE DI MARKETING, II EDIZIONE, MCGRAW-HILL 2) MALHOTRA N.K., 2009, MARKETING RESEARCH. AN APPLIED ORIENTATION, PEARSON.
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SECS-P/08
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201473 -
PROVA FINALE
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
Gruppo opzionale:
IMPRESA E INNOVAZIONE Orientamento unico 2° ANNO - UN INSEGNAMENTO A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201442 -
BUSINESS II (ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE-CORSO AVANZATO)
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UN’INTERPRETAZIONE CRITICA DEGLI STRUMENTI E DEI SISTEMI DI GOVERNANCE DELLE IMPRESE ANCHE IDONEI A FRONTEGGIARE IL MANIFESTARSI DI PERIODI DI CRISI INTERNE ED ESTERNE ALL’IMPRESA . SI APPROFONDISCE LA GESTIONE DEI RAPPORTI E DELLE RELAZIONE TRA IMPRESA E STAKEHOLDERS: AZIONISTI, MANAGER, DIPENDENTI, CLIENTI, FORNITORI, ISTITUTI FINANZIARI. INOLTRE, SI ANALIZZA LA FUNZIONE COMPLIANCE NELLE IMPRESE, FOCALIZZANDOSI SUI MODELLI DI CONTROLLO E SUI COSTI CHE LE IMPRESE SONO CHIAMATE A SOSTENERE PER ESSERE CONFORMI A NORME, REGOLE E BEST PRACTISES.
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SECS-P/08
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201517 -
BUSINESS PLANNING
(obiettivi)
DOPO UNA BREVE INTRODUZIONE DEI CONCETTI BASE DI STRATEGIA E DI ANALISI DEL MERCATO E DEL CONTESTO COMPETITIVO, IL CORSO SI PROPONE DI TRASFERIRE GLI STRUMENTI OPERATIVI PER LA PIANIFICAZIONE DI PROGETTO, CURANDO IN MODO PARTICOLARE SIA GLI ASPETTI DESCRITTIVI DI REDAZIONE PROGETTUALE, SIA GLI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI RELATIVI ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO. IL CORSO È COMPOSTO DA LEZIONI FRONTALI, DISCUSSIONE DI CASI ED ESPERIENZE AZIENDALI E DALLA REDAZIONE IN GRUPPI DI UN BUSINESS PLAN
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201557 -
MARKETING, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE ILLUSTRARE LE INNOVAZIONI DEL MARKETING IN UN CONTESTO SEMPRE PIÙ CARATTERIZZATO DA PROBLEMATICHE AMBIENTALI E SOCIALI. IN PARTICOLARE SI AFFRONTA L’APPLICAZIONE DEL MARKETING AGLI AMBITI DEL DELLE IMPRESE TECNOLOGICHE, DIGITALI E ORIENTATE ALLA SOSTENIBILITÀ.
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SECS-P/08
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Gruppo opzionale:
IMPRESA E INNOVAZIONE Orientamento unico 2° ANNO - UN INSEGNAMENTO A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201451 -
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
(obiettivi)
IL CORSO HA AD OGGETTO L’ANALISI E LO SVILUPPO DELLE FUNZIONI MANAGERIALI DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO IN UNA CONCEZIONE SISTEMICA NEL GOVERNO DELLE AZIENDE. TALE APPROCCIO STRATEGICO ALLA GESTIONE È ORMAI ESSENZIALE IN OGNI SISTEMA AZIENDALE ED IL COLLEGATO SISTEMA DEI CONTROLLI SI È PARTICOLARMENTE DIFFUSO SIA IN TERMINI DI FEED-BACK CHE DI FEED-FORWARD PER LE DECISIONI IN AZIENDA. L’EVOLUZIONE DI QUESTE FUNZIONI MANAGERIALI È DIRETTAMENTE COLLEGATA AD IDONEI STRUMENTI QUALI I SISTEMI INFORMATIVI, CONTABILI ED EXTRA-CONTABILI, VARIAMENTE DISPONIBILI NELLE AZIENDE. IL CORSO SI RIVOLGE PERTANTO A STUDENTI INTERESSATI A SVILUPPARE CAPACITÀ MANAGERIALI ED A CONOSCERE I MECCANISMI E LE TECNICHE CHE SOVRINTENDONO LE DIVERSE CARATTERIZZAZIONI DELLA FUNZIONE DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELLE AZIENDE.
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BIONDI LUCIA
( programma)
- IL SISTEMA INFORMATIVO PER LE DECISIONI MANAGERIALI - EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE - IL PROCESSO DECISORIO O DECISIONALE - LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA: DEFINIZIONE DI STRATEGIA, LIVELLI DI STRATEGIA (AZIENDALE, DI AREA D’AFFARI, DI BUSINESS), LE FASI DEL PROCESSO STRATEGICO,L’ANALISI DI PORTAFOGLIO, LE MATRICI DI PORTAFOGLIO, I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO - I MODELLI DI SVILUPPO AZIENDALE DI PIANIFICAZIONE. ASPETTI PARTICOLARI DELLA PIANIFICAZIONE (LA CRESCITA ESTERNA E LA GLOBALIZZAZIONE, LA FLESSIBILITÀ, IL MODELLO JUST IN TIME, L’OUTSOURCING, IL TOTAL QUALITY MANAGEMENT, LA LEADERSHIP DI COSTO, IL BUSINESS PROCESS REENGINEERING, IL BENCHMARKING) - DALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA ALLA PIANIFICAZIONE OPERATIVA (O PROGRAMMAZIONE). IL BUDGET E LE SUE DIVERSE CARATTERIZZAZIONI. - L’APPROCCIO SISTEMICO DEL CONTROLLO: FINALITÀ E PRINCIPI. IL CONTROLLO OPERATIVO, DIREZIONALE (O DI GESTIONE) E STRATEGICO. I CONCETTI E GLI INDICATORI DI EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECONOMICITÀ. - I REQUISITI DEL CONTROLLO: METODOLOGIA, STRUMENTI CONTABILI (CO.GE, CO.AN., COSTO STANDARD E BUDGET, ANALISI DELLE VARIANZE) E STRUTTURA ORGANIZZATIVA (I CENTRI DI RESPONSABILITÀ) - IL REPORTING. I MODELLI DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE (BALANCED SCORECARD, PERFORMANCE PRISM, COMMON ASSESSMENT FRAMEWORK, CICLO DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE)
( testi)
Terzani S., Lineamenti di pianificazione e controllo, CEDAM, Padova, 1999
Brusa L., Sistemi manageriali di programmazione e controllo, Giuffrè, 2012
Anthony R.N., Hawkins D.F., Macrì D.M., Merchant K.A., Sistemi di controllo. Analisi economiche per le decisioni aziendali, McGraw-Hill, Milano (ultima edizione)
Appunti del corso e materiale presente sul sito
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201453 -
REVISIONE AZIENDALE INTERNA
(obiettivi)
IL CORSO HA LA FINALITÀ DI PRESENTARE I PRINCIPI GENERALI E LA NATURA LOGICA INERENTI LA COSTRUZIONE DI SISTEMI DI CONTROLLO ALL’INTERNO (SCI) DELLE IMPRESE, IL SUO MANTENIMENTO, IL SUO MIGLIORAMENTO, LA SUA REVISIONE SISTEMATICA E CONTINUATIVA. DETTI COMPITI – IN VARIA MANIERA – SONO AFFIDATI IN PARTICOLARE ALL’ATTIVITÀ/FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. IL CORSO VUOLE ESPLICITARE L’IMPORTANZA COMPLESSIVA DI UN SISTEMA DI CONTROLLO COSTANTEMENTE MONITORATO E SISTEMATICAMENTE REVISIONATO, NEI SUOI ASPETTI INERENTI IL PRIMO LIVELLO, IL SECONDO LIVELLO E GLI ASPETTI DI GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI. LE RECENTI INNOVAZIONI NORMATIVE (D.LGS 231/2001 E L. 262/2005) HANNO INFINE CONTRIBUITO ALL’ECCESSIVO PROLIFERARE DI ASPETTI GIURIDICO-FORMALI NELLA PREDISPOSIZIONE DEI CONTROLLI, DI CUI OCCORRE PERÒ MATURA CONSAPEVOLEZZA. NEL CORSO DELLE LEZIONI VENGONO FORNITI ANCHE MOMENTI DI ESEMPLIFICAZIONE NEL CONCRETO DELLE FUNZIONI AZIENDALI DELL’ATTIVITÀ DI INTERNAL AUDITING ANCHE CON INTERVENTI DI TESTIMONIANZA DI OPERATORI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E BANCARIE.
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REGOLIOSI CARLO
( programma)
1. LE REVISIONI INTERNE: CONTESTO FUNZIONALE E PRESUPPOSTI. POSSIBILI TIPOLOGIE. ISTITUZIONE DELLA FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. REVISIONE INTERNA E COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO. 2. L’INTERNAL AUDITING NELLA CORPORATE GOVERNANCE. RISK MANAGEMENT E CONTROLLO INTERNO. ORGANIZZAZIONE, OBIETTIVI, ATTIVITÀ E RISULTATI DELL’INTERNAL AUDITING, CRSA. 3. TECNICHE DI INTERNAL AUDIT SU: - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI APPROVVIGIONAMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI INVESTIMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE ALLE VENDITE ED ALLA CLIENTELA. - CONTROLLO E REVISIONE DI TESORERIA. - CONTROLLO E REVISIONE AL MAGAZZINO. 4. POSSIBILI MODALITÀ DI REVISIONE INTERNA NEGLI AGGREGATI AZIENDALI. REVISIONE INTERNA ED ESTERNA E SISTEMI EDP. ASPETTI DEL SCI NELLA SOCIETÀ COOPERATIVA. LA REVISIONE INTERNA NELLE PICCOLE BANCHE. ALCUNE RIFLESSIONI IN TEMA DI DUE DILIGENCE. 5. ESERCITAZIONI DI INTERNAL AUDITING
( testi)
G. TROINA (A CURA DI), LE REVISIONI AZIENDALI, MILANO, FRANCO ANGELI, 2005. C. A. DITTMEIER, INTERNAL AUDITING, MILANO, EGEA.
OPZIONALE E PER APPROFONDIMENTI PRATICI: C. REGOLIOSI, A. PERNO, L’ESERCIZIO DELL’INTERNAL AUDIT, SANT’ARCANGELO DI ROMAGNA (RN), MAGGIOLI, 2010.
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201513 -
ANALISI FINANZIARIA
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI TEORICI E METODOLOGICI PER L’ANALISI FINANZIARIA DELLE IMPRESE DELLA MANIFATTURA E DEL TERZIARIO (E DEI SETTORI DI LORO APPARTENENZA). IN PARTICOLARE, TENDE A SVILUPPARE COMPETENZE E CAPACITÀ DI ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE NELLE SEGUENTI AREE: 1. PERFORMANCE ECONOMICO-FINANZIARIA DI IMPRESE E STRATEGIE 2. RISCHIO DI BUSINESS E SOLVIBILITÀ FINANZIARIA 3. DINAMICA FINANZIARIA E FABBISOGNO FINANZIARIO 4. RISCHIO DI CREDITO E RATINGS 5. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: CREDITI – SCORTE – LIQUIDITÀ L’APPROCCIO DEL CORSO È ORIENTATO ALL’APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI E DELLE TECNICHE DI ANALISI IN CONTESTI CONCRETI NEGLI AMBITI INDICATI E MIRA A SVILUPPARE CAPACITÀ DI SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVANTI, DI LORO RIELABORAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI, DI INTERPRETAZIONE CRITICA E GIUDIZIO AUTONOMO. A TAL FINE: A) SARANNO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI BASI DATI SU IMPRESE ITALIANE/EUROPEE, UTILI PER L’ANALISI FINANZIARIA NELLE AREE INDICATE B) SI UTILIZZERANNO METODI DIDATTICI DI TIPO ATTIVO, QUALI LA LETTURA E INTERPRETAZIONE DI DATI REALI, IL CONFRONTO TRA IMPRESE E SETTORI TRAMITE L’ELABORAZIONE STATISTICA DI DATI ECONOMICO-FINANZIARI TRATTI DALLE PRINCIPALI BASI DATI ECONOMICO-FINANZIARIE DISPONIBILI, L’ANALISI DI CASI E PROBLEMI AZIENDALI; C) SARANNO SVOLTI SEMINARI DI ANALISTI FINANZIARI (UFFICIO STUDI MEDIOBANCA E CERVED-CENTRALE DEI BILANCI) CHE PRESENTERANNO BASI DATI/MODELLI DI ANALISI E LORO APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI.
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VENANZI DANIELA
( programma)
Gli argomenti del corso sono: 1. Obiettivi, contenuti, utilizzi e utilizzatori dell’analisi finanziaria 2. Principali basi-dati economico-finanziarie (nazionali e internazionali): obiettivi, struttura, modelli logici, tecniche di elaborazione. 3. Performance e rischio dell’impresa: a) Metriche: contabili (indici di bilancio) value-based (EVA, CFROI, SVA, EM, CVA) b) Delle metriche saranno analizzati: criteri di misurazione contenuti informativi e diagnostici modelli logici/analitici di collegamento e scomposizione termini di confronto per analisi cross-sectional coerenza con value creation e con misure di mercato distorsioni nei sistemi premianti e di incentivo manageriali problematiche applicative e esempi di bias/moral hazard (caso Parmalat) c) Analisi/comparazione di settori/imprese su dati reali (da basi dati disponibili) 4. Fabbisogno finanziario e sue determinanti. Analisi della dinamica finanziaria e rendiconti finanziari: flussi di capitale circolante netto (varie configurazioni) e di cassa 5. Solvibilità finanziaria, rischio di credito e modelli di rating/scoring 6. Fattibilità finanziaria delle strategie 7. Gestione del capitale circolante: a) gestione del credito/debito di fornitura; b) modelli di gestione delle scorte; c) modelli di gestione della liquidità.
( testi)
A) LIBRI 1. Berk J. – De Marzo P., Finanza aziendale 2, Pearson-Addison Wesley, 2008, capitolo 7 2. Brunetti G., Coda V., Favotto F., Analisi, previsioni, simulazioni economico-finanziarie d’impresa, Etas Libri 1990, capp. 4-6-7-8 3. Horngren C.., Foster G., Datar S.M., Contabilità per la direzione, Isedi 1998, capitolo 21 4. Pavarani E., L’equilibrio finanziario, McGraw-Hill 2006, capitoli 3 e 5 5. Pavarani E., Tagliavini G., Pianificazione finanziaria, McGraw-Hill 2006, capitoli 5 e 11 6. Venanzi D., Financial performance measures and value creation: the state of the art, Springer 2012 (http://www.springer.com/business+%26+management/finance/book/978-88-470-2450-2)
B) ARTICOLI/DISPENSE 7. Clinton B.D., Chen S., “Do new performance measures measure up?”, Management Accounting, october 1998 (copia cartacea disponibile in biblioteca) 8. Morresi O., I modelli di gestione della liquidità aziendale – dispensa, 2010 (download dal sito web del corso) 9. Sironi A., “I rating interni e i modelli per la gestione del rischio di credito”, in Banca d’Italia, Modelli per la gestione del rischio di credito – I ratings interni, Tematiche istituzionali, Banca d’Italia, 2000 (download dal sito web http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temist/modelli)
C) MATERIALI APPLICATIVI E DI COMPLETAMENTO Dati, casi, slides, materiali dei seminari, ecc., resi disponibili dal docente sul sito web del corso (accessibili per gli studenti del corso – frequentanti e no – tramite password; le password di accesso saranno comunicate durante le lezioni. Gli studenti non frequentanti possono richiederle al docente via email).
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SECS-P/09
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Attività formative affini ed integrative
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CORPORATE & INVESTMENT BANKING
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SECS-P/11
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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