Gruppo opzionale:
SCELTA DA 12 CFU - (visualizza)
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12
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20401000 -
STRUMENTAZIONE FISICA PER LA MEDICINA E LA BIOLOGIA
(obiettivi)
Fornire allo studente i fondamenti delle moderne tecniche di diagnostica per immagini integrate da alcune esercitazioni di laboratorio che gli permettano di approfondire in un secondo tempo gli argomenti trattati ed inserirsi in questo campo oggetto di ricerche avanzate nonché di fondamentali applicazioni cliniche
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FABBRI ANDREA
( programma)
Programma del Corso di Strumentazione Fisica per la Medicina e la Biologia
1. Interazione particelle e fotoni con la materia 2. Leggi del decadimento radioattivo 3. Isotopi di interesse per la medicina nucleare 4. Radiologia 5. Tomografia assiale compiute rizzata 6. Spect e Pet 7. Risonanza magnetica nucleare 8. Ecografia 9. Elementi di teoria degli acceleratori 10. Elementi di radioterapia.
( testi)
Dispense del corso
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6
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FIS/04
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48
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20401070 -
ACQUISIZIONE DATI E CONTROLLO DI ESPERIMENTI
(obiettivi)
Far acquisire allo studente le conoscenze di base su come è articolata la costruzione di un esperimento di fisica nucleare in funzione della raccolta dei dati dal rivelatore, del controllo delle apparecchiature e dell’esperimento, del monitoraggio del buon funzionamento dell’apparato e della qualità dei dati acquisiti
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RUGGIERI FEDERICO
( programma)
Lo scopo del corso è fornire allo studente gli elementi cognitivi generali che sottendono alla realizzazione di sistemi di acquisizione, controllo e monitoraggio degli esperimenti di Fisica Nucleare e Subnucleare. Il corso è articolato sui seguenti argomenti: - Introduzione ai sistemi di DAQ - Parallelismo e Pipelining - Derandomizzazione - DAQ e Trigger - Trasmissione Dati - Front End Electronics - Trigger - Architettura Sistemi di Calcolo - Sistemi Real Time - Real Time Operating Systems - Linguaggio C - Protocolli di Rete TCP/IP - Achitetture DAQ - Event Building - VME Bus - Run Control - Farming - Archiviazione Dati
Durante il corso si svolgeranno delle esercitazioni in Laboratorio con la esecuzione di semplici esempi di: - sistemi di lettura e trasferimento dati tramite meccanismi di pipe con processi concorrenti; - programmi di simulazione di trigger basati su segnali; - programma di Run Control per attivazione e terminazione di processi; - configurazione e lettura di dati da scheda su bus VME.
( testi)
Copia Trasparenze
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6
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FIS/04
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52
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20401858 -
ISTITUZIONI DI FISICA MEDICA
(obiettivi)
Introdurre lo studente allo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti sulla materia vivente. Porre le basi dei principi della radioprotezione e dell'uso terapeutico delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
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ARAGNO DANILO
( programma)
Lo sviluppo del programma avverrà principalmente utilizzando la metodologia dello studio sul campo con stage guidato presso una Unità Operativa di Fisica Sanitaria di una Azienda Ospedaliera. Argomenti di base. Grandezze fisiche e unità di misura; Rivelatori tipici per diagnostica e terapia con radiazioni ionizzanti; Apparecchiature per diagnosi e terapia; Principi di dosimetria dei fasci di radiazione, calcolo e misura della dose; cenni sulla pianificazione del piani di trattamento terapeutici; Decadimenti radioattivi e principali radionuclidi di impiego medico e; Principi generali della radioprotezione, Ruolo delle immagini e dei sistemi informativi in ambito diagnostico e terapeutico; Effetti sanitari e rischi fisici in Risonanza Magnetica Programma di STAGE SETTORE: Fisica in Radioterapia 1) Dosimetria: Concetto di dose e sua misura. 2) Strumentazione per la dosimetria relativa: rivelatori puntuali e rivelatori bidimensionali. 3) Esempi di misure di dose in fasci di fotoni con diversi dispositivi. 4) Visione delle installazioni degli Acceleratori Lineari della UO Radioterapia. Descrizione e cenni dei principi di funzionamento di un acceleratore lineare. Visione dell’installazione TC dedicata al centraggio dei pazienti di RT. 5) Visione dei Sistemi per Piani di Trattamento (TPS) in dotazione. Illustrazione dei principi generali di un TPS: struttura e funzioni. 6) Realizzazione di un semplice piano di trattamento con illustrazione dei criteri fondamentali necessari per la sua impostazione. SETTORE: Fisica in Diagnostica per Immagini 7) Visione Apparecchiature di radiodiagnostica, esempi e illustrazioni. Descrizione e cenni dei principi di funzionamento. 8) Visone e illustrazione della strumentazione e dei fantocci utilizzati per Controlli di Qualità. 9) Esempi di analisi di immagini al fine dei Controlli di Qualità in RM e Radiodiagnostica. SETTORE: Fisica in Medicina Nucleare 10) Visione delle apparecchiature di Medicina Nucleare. Descrizione e cenni dei principi di funzionamento. 11) Visone e illustrazione della strumentazione e di fantocci utilizzati per Controlli di Qualità in MN. 12) Esempi di analisi di immagini al fine dei Controlli di Qualità in Medicina Nucleare. SETTORE: Radioprotezione e Sicurezza 13) Visione di un SITO RM: descrizione e cenni dei principi di funzionamento di un impianto RM. Problematiche di sicurezza dei pazienti e degli operatori. 14) Strumentazione e dosimetria del personale esposto alle radiazioni ionizzanti
( testi)
- FONDAMENTI DI DOSIMETRIA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI ( IV Edizione) Raffaele Fedele Laitano ENEA http://www.enea.it/it/seguici/pubblicazioni/pdf-volumi/FondamentidosimetriaradiazioniionizzantiIV.pdf - Altro materiale didattico fornito dal docente
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6
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FIS/07
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48
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402146 -
ASTROFISICA DELLE ALTE ENERGIE
(obiettivi)
Fornire allo studente una panoramica dei principali fenomeni nel campo dell'Astrofisica delle Alte Energie, con particolare attenzione ai fenomeni di accrescimento su oggetti compatti (nane bianche, stelle di neutroni e buchi neri) e ai fenomeni di accelerazione di particelle
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BIANCHI STEFANO
( programma)
OGGETTI COMPATTI: NANE BIANCHE, STELLE DI NEUTRONI. LIMITE DI CHANDRASEKHAR, PULSAR, BUCHI NERI ACCRESCIMENTO: TEORIA, LIMITE DI EDDINGTON, DISCHI DI ACCRESCIMENTO BINARIE X: FENOMENOLOGIA E CLASSIFICAZIONE, VARIABILI CATACLISMICHE, BINARIE X DI PICCOLA E GRANDE MASSA, CANDIDATI BUCHI NERI NUCLEI GALATTICI ATTIVI: FENOMENOLOGIA E CLASSIFICAZIONE, EMISSIONE IN BANDA X E GAMMA, GETTI, MOTI SUPERLUMINALI GAMMA RAY BURST: FENOMENOLOGIA, ORIGINE E MECCANISMI DI EMISSIONE AMMASSI DI GALASSIE: EMISSIONE X DAL MEZZO INTERGALATTICO, COOLING FLOW RAGGI COSMICI: COMPOSIZIONE, SPETTRO ED ORIGINE, RESTI DI SUPERNOVA, RAGGI COSMICI DI ALTISSIMA ENERGIA.
( testi)
(LONGAIR MALCOM S. ) HIGH ENERGY ASTROPHYSICS 3RD ED. [CAMBRIDGE 2011] (KIPPENHAHN R., WEIGERT A.) STELLAR STRUCTURE AND EVOLUTION [SPRINGER 1994] (G.B. RYBICKI, A.P. LIGHTMAN) RADIATIVE PROCESSES IN ASTRIPHYSICS [WILEY] (VIETRI M.) ASTROFISICA DELLE ALTE ENERGIE [BORINGHIERI] (SHAPIRO S.L, TEUKOLSKY S.A.) BLACK HOLES, WHITE DWARFS AND NEUTRON STARS [WILEY]
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6
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FIS/05
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48
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402151 -
FISICA DELLE ASTROPARTICELLE - MODULO A
(obiettivi)
Il corso intende introdurre lo studente alle attività di ricerca su problemi in comune tra Fisica delle Particelle Elementari ed Astrofisica. I diversi temi di ricerca che costituiscono oggetto di studio da parte della comunità scientifica internazionale verranno discussi all'interno di uno schema unitario, con particolare attenzione all'interpretazione fenomenologica e alle proposte di realizzazione di nuovi apparati sperimentali.
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BUSSINO SEVERINO ANGELO MARIA
( programma)
ASPETTI FENOMENOLOGICI DELLA FISICA DELLE ASTROPARTICELLE: CORRELAZIONI TRA FISICA DELLE PARTICELLE, ASTROFISICA E COSMOLOGIA; IL PROBLEMA DELLA MATERIA OSCURA; RAGGI COSMICI E MECCANISCMI DI ACCELERAZIONE DEI RAGGI COSMICI; MASSA DI NEUTRINI ED OSCILLAZIONE DEI NEUTRINI LA CONSERVAZIONE DEL NUMERO LEPTONICO ED IL DECADIMENTO DOPPIO BETA; LA CONSERVAZIONE DEL NUMERO BARIONICO ED IL PROBLEMA DEL DECADIMENTO DEL PROTONE; VIOLAZIONE DI CP E ASIMMETRIA MATERIA-ANTIMATERIA.
( testi)
K. Thomas Gaisser Cosmic rays and particle physics Cambridge 1990 Malcom S. Longair High energy astrophysics Cambridge 1992 H. V. Klapdor - Kleingrothaus and A. Staudt Non - Accelerator particle physics Bristol 1995 Donald H. Perkins Particle Astrophysics, second edition Oxford 2009
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3
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FIS/04
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24
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402152 -
FISICA DELLE ASTROPARTICELLE - MODULO B
(obiettivi)
Il corso intende introdurre lo studente alle attività di ricerca su problemi in comune tra Fisica delle Particelle Elementari ed Astrofisica. I diversi temi di ricerca che costituiscono oggetto di studio da parte della comunità scientifica internazionale verranno discussi all'interno di uno schema unitario, con particolare attenzione all'interpretazione fenomenologica e alle proposte di realizzazione di nuovi apparati sperimentali
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MARI STEFANO MARIA
( programma)
ASPETTI SPERIMENTALI DELLA FISICA DELLE ASTROPARTICELLE. VENGONO DISCUSSI GLI APPARATI, LE TECNICHE SPERIMENTALI E I RISULTATI NEI SEGUENTI SETTORI: RIVELAZIONE DEI RAGGI COSMICI; RICERCA DI MATERIA OSCURA; RIVELAZIONE DEI NEUTRINI; RICERCA DI ANTIMATERIA; RIVELAZIONE DI ONDE GRAVITAZIONALI.
( testi)
K. THOMAS GAISSER COSMIC RAYS AND PARTICLE PHYSICS CAMBRIDGE 1990 MALCOM S. LONGAIR HIGH ENERGY ASTROPHYSICS CAMBRIDGE 1992 H. V. KLAPDOR - KLEINGROTHAUS AND A. STAUDT NON - ACCELERATOR PARTICLE PHYSICS BRISTOL 1995 DONALD H. PERKINS PARTICLE ASTROPHYSICS, SECOND EDITION OXFORD 2009
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3
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FIS/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402155 -
MISURE ASTROFISICHE
(obiettivi)
Rendere lo studente capace di analizzare in maniera autonoma e critica varie tipologie di dati astrofisici
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DE ROSA Alessandra
( programma)
Parte I: Problematica Astrofisica: Nuclei Galattici Attivi 1. Definizione e classificazione: Paradigma del BH, accrescimento, AG N Radio Loud/Radio quiet, Modello Unificato 2. Astrofisica degli AGN: Proprietà degli AGN - RQ in banda X, modelli di emissione: Comptonizzazione, proprietà’ di assorbimento e outflows 3. Astrofisica degli AGN: componenti di riflessione nello spettro in banda X, osservazione di effetti relativistici nello spettro in banda X Parte II: Introduzione ai rivelatori e telescopi in banda X 1. rivelatori in banda X: principi base e tecniche di rivelazione 2. rivelatori a stato solido, Charged Coupled Devices (CCD) 3. sistemi ottici collimati e focalizzati 4. caratteristiche dei telescopi X: efficienza, sensibilità, risoluzione di energia, risoluzione angolare, area efficace 5. I telescopi sp aziali ESA/XMM - Newton, NASA/Chandra e NASA/NuStar Parte III: Analisi Dati 1. strumenti di indagine: studio della distribuzione di energia (spettro di emissione), studio del comportamento temporale (curva di luce), studio della variabilità (spettro di potenza e riverbero) 2. errori statistici ed errori sistematici 3. background 4. rapporto segnale rumore S/N 5. osservazione e massimizzazione del S/N Parte IV: Tutorial di analisi dati - sessione XMM - epic 1. ricerca dei dati in archivio 2. analisi dell’Imagine: DS9 3. analisi dello spettro: xspec 4. analisi Temporale: xronos Parte V : analisi dati in banda ottica
( testi)
dispense a cura del docente del corso
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6
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FIS/05
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402259 -
FISICA DEL CLIMA
(obiettivi)
Il corso è indirizzato a fornire le conoscenze fondamentali, teoriche e sperimentali, nell'ambito della Fisica del Clima e dei Cambiamenti Climatici
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Pasini Antonello
( programma)
Prima parte Dr. Luca Fiorani
Definizione di clima (climatologia e meteorologia). Il sistema climatico (atmosfera, biosfera, criosfera, geosfera, idrosfera, Sole). La radiazione solare e il bilancio energetico della Terra (richiami di fisica solare, leggi della radiazione, assorbimento della radiazione solare nell’atmosfera). Atmosfera e clima (richiami di composizione, struttura e circolazione dell’atmosfera). Nubi e aerosol (richiami di processi di condensazione e formazione delle nubi). Oceano e clima (richiami di composizione, struttura e circolazione dell’oceano). Trasferimento radiativo (richiami di assorbimento, emissione e trasferimento radiativo dell’atmosfera). L’effetto serra (l’atmosfera come serra, i gas serra, calcolo del bilancio energetico, modelli di effetto serra). Lo strato di ozono (radiazione ultravioletta in atmosfera, fotochimica della produzione di ozono, misure di ozono, “buco” dell’ozono). Osservazioni climatiche con telerilevamento (misure da terra, misure satellitari, strumenti infrarossi, strumenti “limb viewing”, applicazioni del telerilevamento agli studi climatici). Sensitività climatica e cambiamento climatico (cambiamenti astronomici, solari, atmosferici, oceanici e fluttuazioni di temperatura). Clima di altri pianeti. Clima e società. Variabilità multidecadale della temperatura superficiale del mare (seminario del Dr. Salvatore Marullo). Misura lidar di gas serra (visita al Centro Ricerche ENEA di Frascati).
Seconda parte Dr. Antonello Pasini
Introduzione ai modelli climatici. Il percorso concettuale dalle osservazioni alle simulazioni. Approcci dinamico e statistico. Gerarchia dei modelli climatici e loro componenti, tipologie di modelli, il concetto di parametrizzazione. Modelli a Bilancio di Energia (EBM). Struttura generale di un EBM, EBM 0-dimensionali, EBM 1-dimensionali, parametrizzazioni negli EBM, applicazioni. Modelli Radiativo-Convettivi (RC) e Modelli a Complessità Intermedia (EMIC). Equilibrio radiativo e radiativo-convettivo e implementazione nei modelli climatici a complessità intermedia. Modelli Climatici Globali (GCM). Struttura di un GCM, componenti e interazioni, equazioni fondamentali e loro modellazione. Attività di attribution e risultati. Validazione dei modelli di clima. Cenni di modellistica climatica regionale e tecniche di downscaling. Scenari e proiezioni climatiche per il XXI secolo. Analizzare il clima e i suoi cambiamenti da un altro punto di vista: modelli a rete neurale e analisi di causalità di Granger. Dettagli sulle tecniche e risultati di attribution. Downscaling con modelli a rete neurale.
( testi)
Testi F. W. Taylor (2005), Elementary Climate Physics, Oxford. K. McGuffie & A. Henderson-Sellers (2014), The Climate Modelling Primer, 4th Edition, Wiley.
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fiorani luca
( programma)
Prima parte Dr. Luca Fiorani
Definizione di clima (climatologia e meteorologia). Il sistema climatico (atmosfera, biosfera, criosfera, geosfera, idrosfera, Sole). La radiazione solare e il bilancio energetico della Terra (richiami di fisica solare, leggi della radiazione, assorbimento della radiazione solare nell’atmosfera). Atmosfera e clima (richiami di composizione, struttura e circolazione dell’atmosfera). Nubi e aerosol (richiami di processi di condensazione e formazione delle nubi). Oceano e clima (richiami di composizione, struttura e circolazione dell’oceano). Trasferimento radiativo (richiami di assorbimento, emissione e trasferimento radiativo dell’atmosfera). L’effetto serra (l’atmosfera come serra, i gas serra, calcolo del bilancio energetico, modelli di effetto serra). Lo strato di ozono (radiazione ultravioletta in atmosfera, fotochimica della produzione di ozono, misure di ozono, “buco” dell’ozono). Osservazioni climatiche con telerilevamento (misure da terra, misure satellitari, strumenti infrarossi, strumenti “limb viewing”, applicazioni del telerilevamento agli studi climatici). Sensitività climatica e cambiamento climatico (cambiamenti astronomici, solari, atmosferici, oceanici e fluttuazioni di temperatura). Clima di altri pianeti. Clima e società. Variabilità multidecadale della temperatura superficiale del mare (seminario del Dr. Salvatore Marullo). Misura lidar di gas serra (visita al Centro Ricerche ENEA di Frascati).
Seconda parte Dr. Antonello Pasini
Introduzione ai modelli climatici. Il percorso concettuale dalle osservazioni alle simulazioni. Approcci dinamico e statistico. Gerarchia dei modelli climatici e loro componenti, tipologie di modelli, il concetto di parametrizzazione. Modelli a Bilancio di Energia (EBM). Struttura generale di un EBM, EBM 0-dimensionali, EBM 1-dimensionali, parametrizzazioni negli EBM, applicazioni. Modelli Radiativo-Convettivi (RC) e Modelli a Complessità Intermedia (EMIC). Equilibrio radiativo e radiativo-convettivo e implementazione nei modelli climatici a complessità intermedia. Modelli Climatici Globali (GCM). Struttura di un GCM, componenti e interazioni, equazioni fondamentali e loro modellazione. Attività di attribution e risultati. Validazione dei modelli di clima. Cenni di modellistica climatica regionale e tecniche di downscaling. Scenari e proiezioni climatiche per il XXI secolo. Analizzare il clima e i suoi cambiamenti da un altro punto di vista: modelli a rete neurale e analisi di causalità di Granger. Dettagli sulle tecniche e risultati di attribution. Downscaling con modelli a rete neurale.
( testi)
Testi F. W. Taylor (2005), Elementary Climate Physics, Oxford. K. McGuffie & A. Henderson-Sellers (2014), The Climate Modelling Primer, 4th Edition, Wiley.
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FIS/06
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402026 -
FISICA DELLA IONOSFERA E DELLA MAGNETOSFERA
(obiettivi)
Dare conoscenze fondamentali sulla fisica del plasma ionosferico e delle sue instabilità attraverso una descrizione della struttura, composizione e formazione della ionosfera, nonché delle principali dinamiche presenti in questa zona di transizione. Uno degli obiettivi è di dare allo studente gli strumenti per consentirgli di effettuare un’analisi sugli effetti della radiazione ultravioletta solare e della precipitazione di particelle magnetosferiche nel più ampio quadro dello studio delle interazioni Litosfera-Atmosfera-Ionosfera-Magnetosfera. Dare conoscenze fondamentali sulla fisica dei processi magnetosferici, perturbativi e non, attraverso lo studio delle interazioni terra-sole, delle particelle intrappolate nelle fasce di Van Allen e delle interazioni di queste ultime con l’atmosfera residua
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SCOTTO Carlo
( programma)
1. Introduzione: scopo del corso e presentazione degli argomenti trattati
2. Nozioni di fisica del plasma magneto-ionosferico e di teoria magnetoionica Plasma non caldo, dispersione in frequenza, frequenza di plasma, distanza di Debye, libero cammino medio, giropulsazione di plasma, condizioni di plasma, accelerazione di betatrone, accelerazione di Fermi. Campo magnetico congelato. Indice di rifrazione di fase per le onde radio in un plasma senza collisioni e con collisioni in assenza di campo magnetico, interpretazione della parte immaginaria dell'indice di rifrazione. Equazione del telegrafo. Velocità di gruppo. Indice di rifrazione di gruppo senza collisioni e senza campo magnetico. Riferimento: appunti di lezione, file 1. Le relazioni costitutive della materia Riferimento: appunti di lezione, file 2. Indici di rifrazione di gruppo con campo magnetico con e senza collisioni: la relazione di Appleton-Hartree. Riferimento: appunti di lezione, file 3. Gli zeri dell'indice di rifrazione di fase con e senza collisioni. Regola di Booker. Riferimento: appunti di lezione, file 4.
3. Nozioni sull'ambiente circumterrestre. Struttura della atmosfera neutra e della ionosfera, fondamenti della regione D, campo magnetico della Terra e magnetosfera. Riferimento: M. Kelley, "The Earth's Ionosphere", capitolo 1.
4. Onde ed instabilità nel plasma magneto-ionosferico Onde elettroacustiche e onde iono acustiche Riferimento: J. K. Hargreaves "The solar terrestrial environment" §2.7.3, pag 39-40, in particolare, per le onde iono acustiche: https://en.wikipedia.org/wiki/Ion_acoustic_wave", instabilità di Farley-Beunmann. Riferimento: M. Kelley, "The Earth's Ionosphere", §4.7 pp. 187-191, instabilità di Rayleigh-Taylor Riferimento: J. K. Hargreaves "The solar terrestrial environment" §2.8.3 pag. 41-42 , onde ciclotroniche, onde di Alfvén, Whistlers , onde di Alfvén pure e modificate.Riferimento: J. K. Hargreaves "The solar terrestrial environment" §2.7.1 pag. 35-38, onde onde di Lagmuir, per esempio https://cds.cern.ch/record/2203630/files/1418884_51-65.pdf, §2.1 Longitudinal (Langmuir) waves, pag 58) Oppure, più semplicemente, per questa Unità Didattica lo studente può prendere per riferimento gli appunti presi a lezione
5. Elementi di radio propagazione ionosferica Riflessione parziale da parte di uno strato, diffrazione da uno schermo con piccole irregolarità, propagazione obliqua. Riferimento: J. K. Hargreaves "The solar terrestrial environment" §2.5.2, §2.5.3, §2.5.4, §2.6.1, §2.6.2, §2.6.3.
6. Ionosfera Processi di assorbimento, attenuazione della radiazione nei gas, deposizione di energia nell'alta atmosfera: funzione di Chapman. Ionosfera terrestre: cenni storici, profilo verticale di densità elettronica, temperatura ionosferica, produzione e scomparsa di ionizzazione, regioni ionosferiche, equilibrio elettronico, profilo verticale di densità elettronica nella regione E e nella regione F2. Riferimento: G.W. Prölss "Physics of the Earth's Space Environment, § 3.2. , introduzione del cap 4, § 4.1, § 4.2, § 4.3. Strato F1. Riferimento: appunti di lezione, file 1. Strato E. Riferimento: appunti di lezione, file 2. Ulteriori note sullo strato F1.Riferimento: appunti di lezione, file 3. Onde atmosferiche di gravità (GWs): Riferimento: appunti di lezione, file 4. Osservazione dell'effetto delle GWs nella ionosfera: le Travelling Ionospheric Disturbances (TIDs): Riferimento: appunti di lezione, file 5. Conduttività di Petersen, di Hall e parallela. Riferimento: appunti di lezione, file 6. Modelli ionosferici e ionogrammi: Riferimento: appunti di lezione, file 7. Ulteriori note sugli ionogrammi e loro inversione: Riferimento: appunti di lezione, file 8. Raggio Z: Riferimento: appunti di lezione, file 9.
7. Magnetosfera Fondamenti. Il campo geomagnetico presso la Terra, Particelle cariche nel campo magnetico: moto di girazione, moto oscillatorio ("Bounce"), moti di drift: drift nel neutral sheet, drift dovuto a forze esterne, drift ambipolare (o drift ExB), drift dovuto alla curvatura delle linee di campo, collisioni coulombiane. Particelle nella magnetosfera interna: fasce di radiazione, ring current, plasmasfera. Il campo di geomagnetico distante:configurazione e classificazione, le correnti sul lato diurno della magnetosfera, riflessione delle particelle e formazione di corrente, sistema di correnti nella "coda geomagnetica". Particelle nella magnetosfera esterna: magnetotail plasma sheet, magnetotail lobe plasma, magnetospheric boundary layer. Onde di plasma nella magnetosfera. Riferimento: G.W. Prölss "Physics of the Earth's Space Environment § 5. Aurora diffusa e discreta. Riferimento: G.W. Prölss "Physics of the Earth's Space Environment §7.4.3, p. 372.
Testi consigliati: 1) G.W. Prölss "Physics of the Earth's Space Environment" 2) J. K. Hargreaves "The solar terrestrial environment" 3) M. Kelley, "The Earth's Ionosphere" 4) Appunti di lezione.
( testi)
Per l' Anno Accademico 2016-2017: 1) G.W. Prölss "Physics of the Earth's Space Environment" 2) J. K. Hargreaves "The solar terrestrial environment" 3) M. Kelley, "The Earth's Ionosphere" 4) Appunti di lezione.
Per l'Anno accademico 2017-2018 si prevede di utilizzare: 1) G.W. Prölss "Physics of the Earth's Space Environment" 2) Appunti di lezione.
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FIS/06
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48
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402380 -
RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE
(obiettivi)
Il corso è indirizzato a fornire le conoscenze fondamentali, teoriche e sperimentali, nell'ambito della Fisica delle Radiazioni Ionizzanti e dei Metodi Radiometrici nella Fisica Terrestre e dell'Ambiente
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PLASTINO WOLFANGO
( programma)
Atomi e Radionuclidi
Sorgenti di radiazione. Interazioni radiazione - materia. Statistiche di conteggio.
Geochimica degli isotopi radiogenici
Tipologie di rocce. Acqua e sedimenti. Oceani.
Radionuclidi
Fissione negli elementi transuranici. 90Sr nell'ambiente. 137C nell'ambiente. 90Sr / 137Cs, 239,240Pu e 241Am nell'Oceano Artico.
Proprietà generali dei rivelatori di radiazioni
Camere a ionizzazione. Contatori proporzionali e Geiger-Mueller. Rilevatori a scintillazione. Rilevatori al Germanio per radiazione gamma.
Geocronometria
Il metodo Rb-Sr. Il metodo K-Ar. Il metodo 40Ar / 39Ar. Il metodo Sm-Nd. I metodi U-Pb, Th-Pb e Pb-Pb. Il metodo 14C. Il metodo 3H / 3He.
Applicazioni
Modelli di trasporto atmosferico. Dinamica delle acque sotterranee. Non proliferazione nucleare
( testi)
Knoll G.F. - Radiation Detection and Measurement. John Wiley & Sons, 2010 - ISBN:9780470649725
Faure G. and Mensing T.M - Isotopes-Principles and Applications. John Wiley & Sons, 2004 - ISBN:9780471384373
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FIS/07
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48
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20401253 -
FISICA DEI LIQUIDI
(obiettivi)
Il corso intende offrire un'introduzione alla moderna fisica dei liquidi, intesa come lo studio della fenomenologia dei fluidi a partire da leggi di forza interatomiche. Verranno studiati i metodi teorici basati sulle equazioni integrali che consentono di descrivere la struttura del liquido. Verranno introdotti i metodi di simulazione numerica al calcolatore applicati alla fisica dei liquidi. Si studieranno quindi le funzioni di correlazione e la teoria della risposta lineare con applicazioni allo studio della dinamica dei liquidi nel limite idrodinamico e in quello visco-elastico. Saranno introdotte le funzioni memoria. Verranno trattati la fisica dei liquidi sottoraffreddati e lo studio della transizione vetrosa
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ROVERE MAURO
( programma)
1 - Termodinamica e Meccanica Statistica.
Funzioni termodinamiche estensive ed intensive. Condizioni di equlibrio. Trasformate di Legendre e potenziali termodinamici. Condizioni di stabililià delle fasi. Transizioni di fase e loro classificazione. Equazione di Van der Waals. Richiami della teoria degli ensembles statistici. Fluttuazioni.
2 - Forze fra atomi e ordine a corto raggio nei liquidi.
Caratterizzazione dello stato liquido della materia. Forze fra atomi e potenziali efficaci. Funzioni di distribuzione nel canonico e nel gran canonico. Funzione di distribuzione radiale e relazione con la termodinamica. Il fattore di struttura statico. Misura della struttura di un liquido con tecniche di diffusione. Equazione gerarchica per le funzioni di distribuzione. Potenziale di forza media. Equazione di Ornstein-Zernike. Funzione di correlazione diretta. Funzione di risposta statica. Relazioni di chiusura. Approssimazione delle catene iper-reticolate (HNC). Approssimazione di Percus-Yevick (PY). Soluzione della PY per il liquido di sfere dure. Equazione di stato per le sfere dure. Inconsistenza termodinamica. Teoria HNC modificata. Fattore di struttura di miscele liquide e liquidi molecolari.
3 - Simulazione numerica di sistemi fluidi
Metodi di simulazione stocastici e deterministici. Metodo della Dinamica Molecolare. Algoritmi alla Verlet. Dinamica molecolare a temperatura e a pressione costante. Il metodo di simulazione Monte Carlo. Simulazione Monte Carlo in diversi ensemble.
4 - Dinamica dei liquidi
Funzioni di correlazione dipendenti dal tempo. Diffusione anelastica dei neutroni e misura del fattore di struttura dinamico. Funzioni di correlazione di Van Hove. Principio del bilancio dettagliato. Teoria della risposta lineare. Funzione risposta. Teorema di fluttuazione-dissipazione. Diffusione delle particelle. Coefficiente di diffusione. Funzione di correlazione delle velocità. Idrodinamica e modi collettivi. Scattering Brillouin.
5 - Stati metastabili, liquidi sotto raffredati e transizione vetrosa.
Stabilità e metastabilità. Curva spinodale dall'equazione di Van der Waals. Fluttuazioni e andamenti delle funzioni di correlazione vicino al punto critico. Liquidi sottoraffreddati e transizione vetrosa. Diagramma di Angell. Cenni agli aspetti dinamici e alla teoria di Mode Coupling. Entropia configurazionale e temperatura di Kauzmann.
( testi)
J.P. Hansen and I.R. McDonald, Theory of Simple Liquids, seconda edizione, Academic Press. N. H. March and M. P. Tosi, Introduction to Liquid State Physics, World Scientific. P. G. Debenedetti, Metastable Liquids, Princeton University Press.
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FIS/03
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410050 -
FISICA DELLE NANOSTRUTTURE
(obiettivi)
Dare allo studente una comprensione approfondita delle proprietà fisiche dei sistemi a bassa dimensionalità, con dimensioni caratteristiche nanometriche. Illustrare i principi delle metodologie realizzative e delle nanotecnologie
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DI GASPARE LUCIANA
( programma)
ETEROGIUNZIONI E ETEROSTRUTTURE. SISTEMI 2-,1-, 0-DIMENSIONALI. STATI ELETTRONICI E DENSITÀ DEGLI STATI. GAS DI ELETTRONI 2D:. LUNGHEZZE CARATTERISTICHE PER IL TRASPORTO IN SISTEMI A BASSA DIMENSIONALITÀ.MATRICI T E TUNNEL RISONANTE. INTERFERENZA DELLE FUNZIONI D' ONDA ED EFFETTO AHARONOV-BOHM. TRASPORTO BALISTICO E QUANTIZZAZIONE DELLA CONDUTTANZA NEI SISTEMI 1-DIMENSIONALI. CONDUCIBILITÀ IN PRESENZA DI UN CAMPO MAGNETICO. OSCILLAZIONI SHUBNIKOV-DE HAAS. EFFETTO HALL QUANTISTICO. TUNNELLING DI SINGOLO ELETTRONE E BLOCCAGGIO COULOMBIANO. TRANSISTOR A SINGOLO ELETTRONE. GRAFENE: PROPRIETÀ STRUTTURALI ED ED ELETTRONICHE. PROPRIETÀ OTTICHE DELLE NANOSTRUTTURE:TRANSIZIONI INTERBANDA NELLE BUCHE QUANTICHE E REGOLE DI SELEZIONE; ECCITONI IN SISTEMI 2D; TRANSIZIONI INTERSOTTOBANDA E REGOLE DI SELEZIONE. EMETTITORI DI LUCE, COEFFICIENTE DI GUADAGNO. LASER A DIODO, A ETEROSTRUTTURA, A CASCATA QUANTICA (CENNI)
( testi)
DATTA S.: ELECTRONIC TRANSPORT IN MESOSCOPIC SYSTEMS [CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS ] FERRY D.K. AND GOODNICK S.M.: TRANSPORT IN NANOSTRUCTURES [CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS ] DAVIES J. H. : THE PHYSICS OF LOW DIMENSIONAL SEMICONDUCTORS [CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS)
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FIS/03
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410051 -
FISICA DELLE SUPERFICI E INTERFACCE
(obiettivi)
Introdurre lo studente alle conoscenze fondamentali su proprietà, preparazione e caratterizzazione di superfici ed interfacce
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OFFI FRANCESCO
( programma)
- Superficie di un solido e interfaccia solido/solido: nozioni generali, sviluppo storico e applicazioni
- Termodinamica, cristallografia e struttura: reticoli bi-dimensionali e superstrutture; reticolo reciproco e zone di Brillouin; tensione superficiale e forma dei cristalli; difetti strutturali; rilassamento e ricostruzione; interfacce solido/solido; nucleazione e crescita di film sottili
- Proprietà elettroniche: stati elettronici di superficie; bande tridimensionali; mappatura delle bande con la tecnica di fotoemissione; stati immagine e core level shift; stati elettronici nei semiconduttori; funzione lavoro; vibrazioni di superficie e adsorbati; metodi di osservazione di fononi di superficie; plasmoni di superficie e polaritoni
- Adsorbimento e desorbimento: fisisorbimento e chemisorbimento; adsorbimento dissociativo; adsorbimento e funzione lavoro; interazioni tra specie adsorbate; transizioni di fase bi-dimensionali; cinetica di adsorbimento; desorbimento
- Tecniche sperimentali: nozioni generali di ultra alto vuoto; sistemi di pompaggio; componenti da vuoto; preparazione di una superficie pulita; tecniche di deposizione in vuoto
- Magnetismo di superficie: struttura elettronica e anisotropia nei materiali ferromagnetici; magnetizzazione e anisotropia magnetica di superficie; fotoemissione polarizzata in spin; dicroismo magnetico; microscopio a fotoemissione di elettroni per rivelare domini magnetici
Microscopia: microscopio elettronico a scansione e in trasmissione; microscopia a scansione di sonda: scanning tunneling microscope e atomic force microscope
( testi)
Philip Hofmann, Surface Physics Hans Lüth, Solid Surfaces, Interfaces and Thin Films (Springer-Verlag, 2010) K. Oura, et al., Surface Science, An Introduction (Springer-Verlag, 2003) Andrew Zangwill, Physics at Surfaces (Cambridge University press, 1992) Gabor A. Somorjai, Introduction to surface chemistry and catalysis (Wiley, 2010)
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FIS/03
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410049 -
FISICA DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI ED OPTOELETTRONICI
(obiettivi)
Il corso si propone di illustrare le metodologie più avanzate per lo studio, la simulazione e l’analisi dei dispositivi elettronici e optoelettronici a stato solido. Verranno illustrati i meccanismi fisici alla base del funzionamento dei più moderni dispositivi basati su semiconduttori a larga gap, quali GaN, GaAs e AlGaAs, così come quelli più tradizionali fabbricati in Silicio. Inoltre, attraverso opportune leggi di scala, verranno analizzati i limiti intravisti per le tecnologie correnti con l’indicazione delle possibili soluzioni
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CONTE GENNARO
( programma)
Contatto Metallo-Semiconduttore. La barriera metallo-semiconduttore. Il diodo Schottky. Funzione lavoro e affinità elettronica. Caratteristica I-V ideale. Contatto Ohmico. Carica di superficie e lunghezza di Debye . Elettrostatica della giunzione M-S. Trasporto nella SCR. Corrente termoionica. Corrente di drift-diffusione. Abbassamento della barriera. Carica nella SCR: valutazione di Nd e bi. Drogaggio non uniforme. Giunzione metallo-n+-n Dispositivi bipolari BJT e HBT. Il transistore prototipo. Transistori per IC. Dispositivi per commutazione e amplificazione. Tecnologia. Transistore Schottky. Dispositivi verticali e laterali. BJT pnp. Il BJT come interruttore e amplificatore. Regioni di operazione. Guadagno di corrente. Numero di Gummel. Effetto Early. Effetto Kirk. Modello per piccoli e grandi segnali. Modello a controllo di carica. Equivalenza tra modelli. Polarizzazione. Dinamica. Caratteristiche di ingresso e uscita. Modello in Pspice. Il transistore ideale. HBT-Npn a eterogiunzione. Modello termoionico-Diffusivo. Correnti termoioniche in eccesso. Correnti di diffusione. Dispositivi unipolari: JFET e MESFET Resistenza del canale. Caratteristica di ingresso: iDS VGS. La corrente di drain, iDS. Transcaratteristica: iDS VDS. Transconduttanza, gm. Conduttanza di canale, gd. Il JFET come amplificatore di segnale. Comportamento dinamico. Modello di piccolo segnale. Comportamento in frequenza e fT. Strutture Metallo-Ossido-Semiconduttore Il diodo MIS. Capacità del sistema MOS. Analisi all’equilibrio termico. Stati di interfaccia. Carica nell’ossido. Elettronica del MOS. Capacità del diodo. Risposta in frequenza. Dispositivi MOSFET ad arricchimento e a svuotamento. Tensione di soglia. Carica nel semiconduttore. Modello a controllo di carica. Parametri caratteristici. Fenomeni di modulazione del canale. Mosfet con gate flottante. FAMOS. CMOS. Latch-up. Correnti sottosoglia. Effetti geometrici. Hot carriers. Leggi di scala. Modelli in Pspice.
( testi)
S.M. Sze, K. K. Ng - Physics of Semiconductor Devices, 3rd ed., Wiley
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FIS/03
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20402354 -
MECCANICA STATISTICA
(obiettivi)
Il corso mira a dare una visione degli sviluppi moderni della meccanica statistica. In particolare, partendo dalla teoria delle transizioni di fase e dei fenomeni critici, si vuole mostrare come sono emersi i concetti alla base del metodo del gruppo di rinormalizzazione. Questo metodo è ormai largamente utilizzato in diversi campi della meccanica statistica. I fenomeni critici costituiscono l’applicazione classica del metodo, che viene illustrata in dettaglio nei primi 6 crediti del corso. Questi primi 6 crediti possono quindi essere utilizzati da più indirizzi. I restanti 2 crediti si soffermano su applicazioni più recenti del metodo nel campo della fisica della materia
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FIS/02
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410097 -
FOTONICA QUANTISTICA
(obiettivi)
Acquisire conoscenza della fisica dei sistemi laser e della descrizione del campo elettromagnetico in seconda quantizzazione, con particolare enfasi agli aspetti fenomenologici.
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BARBIERI MARCO
( programma)
Fisica del laser: richiami alla radiazione di corpo nero, equazioni di Einstein, eccitazione di atomi a due livelli, attenuazione e guadagno. Livelli d’energia e transizioni in semiconduttori. Comportamento del laser cw. Cenni ai laser ultrabrevi.
Coerenza e quantizzazione del campo e.m.: teoria classica delle fluttuazione e della coerenza al primo e secondo ordine. Campo e.m. come oscillatore armonico, quantizzazione e teoria quantistica della coerenza. Stati numero, coerenti e termici. Rappresentazione di interazione: il beam splitter e gli stati squeezed. Rivelazione omodina e fotoconteggio. Funzioni di quasi-probabilità.
Ottica nonlineare: introduzione e trattamento classico. Cenni al trattamento quantistico. Effetti nonlineari del secondo ordine: generazione di seconda armonica, frequenza somma e frazionamento parametrico. Effetti del terzo ordine: effetto Kerr ottico. Cenni alla filamentazione. Equazione di Schroedinger nonlineare e solitoni temporali.
Correlazioni quantistiche: problema del realismo locale in meccanica quantistica e paradosso EPR-Bohm. Diseguaglianza di Bell e test sperimentali con fotoni polarizzati.
( testi)
R. Loudon, The quantum theory of light. O. Svelto, Principles of lasers. R. Boyd, Nonlinear optics. J.S. Bell, Speakable and unspeakable in quantum mechanics.
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FIS/03
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410098 -
FISICA DEI PIANETI DEL SISTEMA SOLARE ED ESOPIANETI
(obiettivi)
L’obiettivo del corso è quello di fornire adeguate conoscenze riguardo la fisica dei pianeti del sistema solare e degli esopianeti, con particolare riguardo alle tecniche di indagine delle atmosfere, delle superfici e delle sottosuperfici dei pianeti.
Canale: 1
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CERRONI Priscilla
( programma)
1 Sistema Solare - Descrizione del Sistema Solare nel suo insieme, distribuzione di massa e di momento angolare, osservabili astrofisiche. - Descrizione delle osservabili planetologiche: caratteristiche dei pianeti, dei sistemi di satelliti, dei corpi minori del Sistema Solare - I pianeti terrestri:caratteristiche generali e processi evolutivi delle superfici planetarie. - I pianeti terrestri:storia termica, craterizzazione, vulcanismo, tettonica. Planetologia comparata. - Meteoriti e corpi minori: indizi per la formazione del Sistema Solare, cenni sulla datazione - I pianeti giganti - Satelliti planetari - Struttura interna dei pianeti, differenze tra pianeti terrestri e giganti, evoluzione - Atmosfere planetarie 2 Pianeti Extrasolari - Introduzione storica - Metodi indiretti per la scoperta dei pianeti Extrasolari - Metodi diretti per la scoperta dei pianeti Extrasolari - Caratteristiche dei pianeti Extrasolari - Fisica dei Pianeti Extrasolari - Caratterizzazione e risultati - Quale vita? - Abitabilità e zona abitabile - La ricerca della vita 3 Parte Comune - Cenni sulla Teoria della formazione planetaria
( testi)
- non esiste un testo unico che tratti in modo completo gli argomenti del corso. Un teso consigliato è: Imke de Pater and Jack J. Lissauer, Planetary Sciences, Cambridge University Press. Durante il corso verranno suggeriti di volta in volta articoli scientifici di review. Materiali: - Slides del corso - Articoli scientifici
Canale: 2
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CLAUDI Riccardo
( programma)
1 Sistema Solare - Descrizione del Sistema Solare nel suo insieme, distribuzione di massa e di momento angolare, osservabili astrofisiche. - Descrizione delle osservabili planetologiche: caratteristiche dei pianeti, dei sistemi di satelliti, dei corpi minori del Sistema Solare - I pianeti terrestri:caratteristiche generali e processi evolutivi delle superfici planetarie. - I pianeti terrestri:storia termica, craterizzazione, vulcanismo, tettonica. Planetologia comparata. - Meteoriti e corpi minori: indizi per la formazione del Sistema Solare, cenni sulla datazione - I pianeti giganti - Satelliti planetari - Struttura interna dei pianeti, differenze tra pianeti terrestri e giganti, evoluzione - Atmosfere planetarie 2 Pianeti Extrasolari - Introduzione storica - Metodi indiretti per la scoperta dei pianeti Extrasolari - Metodi diretti per la scoperta dei pianeti Extrasolari - Caratteristiche dei pianeti Extrasolari - Fisica dei Pianeti Extrasolari - Caratterizzazione e risultati - Quale vita? - Abitabilità e zona abitabile - La ricerca della vita 3 Parte Comune - Cenni sulla Teoria della formazione planetaria
( testi)
- non esiste un testo unico che tratti in modo completo gli argomenti del corso. Un teso consigliato è: Imke de Pater and Jack J. Lissauer, Planetary Sciences, Cambridge University Press. Durante il corso verranno suggeriti di volta in volta articoli scientifici di review. Materiali: - Slides del corso - Articoli scientifici
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FIS/05
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410096 -
Educational & Outreach - La comunicazione della scienza
(obiettivi)
Fornire allo studente i concetti di base della comunicazione, come le tecniche per parlare in pubblico e per la preparazione di materiali di presentazione e di testi di comunicazione scientifica. Far acquisire competenze sulla progettazione e realizzazione di prodotti di comunicazione (immagini, audio, video) e sul Communication Plan (piano per organizzare la comunicazione di un evento o progetto scientifico).
Canale: 1
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BERNIERI ENRICO
( programma)
Il percorso formativo proposto si basa sul concetto di case study: verranno presentati esempi specifici e argomenti selezionati per il loro interesse scientifico e mediatico.
Intorno ai case study, il corso sarà organizzato con didattica laboratoriale: verranno realizzati dei veri e propri laboratori di comunicazione in cui gli studenti, lavorando in squadra e guidati da ricercatori e professionisti della comunicazione scientifica, analizzeranno l’esempio specifico e progetteranno e realizzeranno una serie di strumenti di comunicazione specifici (articoli di divulgazione scientifica, siti web, blog, interviste e audio/video ecc).
Il percorso formativo avrà inoltre una impronta tecnologica, prendendo in considerazione le nuove tecnologie multimediali applicate alla comunicazione, presentando, utilizzando e integrando software e soluzioni open source disponibili al momento.
Il programma
Il programma proposto prevede un percorso di 52 ore che include 40 ore di lezioni di insegnamento frontale e 12 ore di laboratorio pratico. 12 ore sono in comune con il corso di comunicazione per il Dottorato in Fisica.
Introduzione alla comunicazione scientifica • Gli assiomi della comunicazione, dal linguaggio corporeo alla progettazione di un Communication Plan. • La comunicazione scientifica: Perché comunicare la scienza? • I diversi tipi di comunicazione nel mondo della ricerca e dell’Università. • Progettare un evento per il pubblico: la comunicazione in 5 mosse. • L’immagine e la comunicazione della scienza.
Parlare in pubblico di scienza • Come si parla in pubblico: differenze tra conferenza stampa, dibattito e conferenza divulgativa • Le regole base per parlare in pubblico • Materiali multimediali per parlare di scienza al pubblico: slide, audio, video.
Scrivere di scienza • Le basi del giornalismo scientifico: riflessioni sul linguaggio della carta stampata all’audio/video. • Le differenze tra un articolo divulgativo, un articolo scientifico e un comunicato stampa. • La scrittura per l’audio/video: lo storyboard.
La comunicazione visiva della scienza • L’immagine e la comunicazione della scienza • Progettare e realizzare un’immagine
La scienza sul web • Come è comunicata la scienza sul web • Il web 2.0 e la scienza • Realizzare un sito web
Organizzare un evento per il pubblico • Il Communication Plan di una osservazione astronomica per una classe • Realizzare una serata osservativa
( testi)
"Comunicare la scienza" di Giovanni Carrada https://www.mestierediscrivere.com/uploads/files/comunicarelascienza.pdf
Canale: 2
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GIACOMINI Livia
( programma)
Il programma proposto prevede un percorso di 52 ore che include 40 ore di lezioni di insegnamento frontale e 12 ore di laboratorio pratico. 12 ore sono in comune con il corso di comunicazione per il Dottorato in Fisica.
Introduzione alla comunicazione scientifica • Gli assiomi della comunicazione, dal linguaggio corporeo alla progettazione di un Communication Plan. • La comunicazione scientifica: Perché comunicare la scienza? • I diversi tipi di comunicazione nel mondo della ricerca e dell’Università. • Progettare un evento per il pubblico: la comunicazione in 5 mosse. • L’immagine e la comunicazione della scienza.
Parlare in pubblico di scienza • Come si parla in pubblico: differenze tra conferenza stampa, dibattito e conferenza divulgativa • Le regole base per parlare in pubblico • Materiali multimediali per parlare di scienza al pubblico: slide, audio, video.
Scrivere di scienza • Le basi del giornalismo scientifico: riflessioni sul linguaggio della carta stampata all’audio/video. • Le differenze tra un articolo divulgativo, un articolo scientifico e un comunicato stampa. • La scrittura per l’audio/video: lo storyboard.
La comunicazione visiva della scienza • L’immagine e la comunicazione della scienza • Progettare e realizzare un’immagine
La scienza sul web • Come è comunicata la scienza sul web • Il web 2.0 e la scienza • Realizzare un sito web
Organizzare un evento per il pubblico • Il Communication Plan di una osservazione astronomica per una classe • Realizzare una serata osservativa
( testi)
"Comunicare la scienza" di Giovanni Carrada https://www.mestierediscrivere.com/uploads/files/comunicarelascienza.pdf
Canale: 3
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DE ANGELIS ILARIA
( programma)
Il programma proposto prevede un percorso di 52 ore che include 40 ore di lezioni di insegnamento frontale e 12 ore di laboratorio pratico. 12 ore sono in comune con il corso di comunicazione per il Dottorato in Fisica.
Introduzione alla comunicazione scientifica • Gli assiomi della comunicazione, dal linguaggio corporeo alla progettazione di un Communication Plan. • La comunicazione scientifica: Perché comunicare la scienza? • I diversi tipi di comunicazione nel mondo della ricerca e dell’Università. • Progettare un evento per il pubblico: la comunicazione in 5 mosse. • L’immagine e la comunicazione della scienza.
Parlare in pubblico di scienza • Come si parla in pubblico: differenze tra conferenza stampa, dibattito e conferenza divulgativa • Le regole base per parlare in pubblico • Materiali multimediali per parlare di scienza al pubblico: slide, audio, video.
Scrivere di scienza • Le basi del giornalismo scientifico: riflessioni sul linguaggio della carta stampata all’audio/video. • Le differenze tra un articolo divulgativo, un articolo scientifico e un comunicato stampa. • La scrittura per l’audio/video: lo storyboard.
La comunicazione visiva della scienza • L’immagine e la comunicazione della scienza • Progettare e realizzare un’immagine
La scienza sul web • Come è comunicata la scienza sul web • Il web 2.0 e la scienza • Realizzare un sito web
Organizzare un evento per il pubblico • Il Communication Plan di una osservazione astronomica per una classe • Realizzare una serata osservativa
( testi)
"Comunicare la scienza" di Giovanni Carrada https://www.mestierediscrivere.com/uploads/files/comunicarelascienza.pdf
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FIS/08
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40
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12
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
20410173 -
METODI NUMERICI PER EQUAZIONI DIFFERENZIALI
(obiettivi)
Studiare ed implementare tecniche di approssimazione numerica più avanzate, in particolare relative ai problemi di ottimizzazione ed alla soluzione approssimata di Equazioni Differenziali Ordinarie
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MAT/08
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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