20801754 -
MACCHINE
(obiettivi)
LO SCOPO DEL CORSO È QUELLO DI FORNIRE AGLI ALLIEVI CRITERI E METODI PER EFFETTUARE LO STUDIO DEGLI IMPIANTI PER LA CONVERSIONE DI ENERGIA IN LAVORO. AL TERMINE DEL MODULO L’ALLIEVO AVRÀ UN QUADRO AGGIORNATO DELLE SOLUZIONI IMPIANTISTICHE PER LA PRODUZIONE DI POTENZA MECCANICA ED ELETTRICA. SAPRÀ, A LIVELLO METODOLOGICO, IMPOSTARE L’ANALISI DI CICLI TERMODINAMICI E VALUTARNE LE PRESTAZIONI IN TERMINI DI RENDIMENTO E POTENZA PRODOTTA. L’ALLIEVO CONOSCERÀ ALTRSÌ, PER LE TIPOLOGIE DI MACCHINE PIÙ IMPORTANTI, CAMPI DI APPLICAZIONE, ASPETTI DEL FUNZIONAMENTO E LIMITI DI PRESTAZIONI CONNESSI CON LA NATURA DEI FLUIDI IMPIEGATI E CON LE SOLLECITAZIONI TERMICHE E MECCANICHE. INOLTRE EGLI SARÀ IN GRADO DI APPLICARE METODOLOGIE DI CARATTERE GENERALE CHE GLI CONSENTANO DI VALUTARE LE PRESTAZIONI DELLE MACCHINE IN TERMINI DI PORTATA, RENDIMENTO, SALTO ENTALPICO E POTENZA.
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CERRI GIOVANNI
( programma)
DISPONIBILITÀ E FABBISOGNI DI ENERGIA. DISTRIBUZIONE E UTILIZZAZIONE DELL’ENERGIA. DIAGRAMMA DI CARICO. COEFFICIENTE DI UTILIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE. IMPIANTI MOTORI IDRAULICI: AD ACQUA FLUENTE, A BACINO, AD ACCUMULAZIONE. UTILIZZAZIONE DELL’ENERGIA EOLICA: AEROMOTORI. SISTEMI E CAMPI GEOTERMICI. IMPIANTI GEOTERMICI. IMPIANTI MOTORI TERMICI. IL PROCESSO DI COMBUSTIONE E I COMBUSTIBILI. RENDIMENTO DI UN IMPIANTO MOTORE TERMICO. IMPIANTI MOTORI A VAPORE: CICLO DI HIRN, CONDIZIONI AL GENERATORE DI VAPORE E AL CONDENSATORE, RIGENERAZIONE TERMICA. IMPIANTI CON TURBINE A GAS: CICLO IDEALE E LIMITE, FUNZIONAMENTO REALE, RIGENERAZIONE TERMICA, LINEE DI SVILUPPO E PROSPETTIVE, APPLICAZIONI ALLA PROPULSIONE AEREA. IMPIANTI COMBINATI GAS-VAPORE: ANALISI TERMODINAMICA, APPLICAZIONI COGENERATIVE. MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA: CICLI TERMODINAMICI DI RIFERIMENTO, PARAMETRI CHE NE INFLUENZANO LE PRESTAZIONI, CARATTERISTICHE DI IMPIEGO. IMPIANTI FRIGORIFERI: CICLI TERMODINAMICI DI RIFERIMENTO, POMPE DI CALORE, MACCHINE AD ASSORBIMENTO. CLASSIFICAZIONE DELLE MACCHINE, PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO DELLE MACCHINE A CAMERE CHIUSE ED A CANALI APERTI, PRESTAZIONI, MODELLI PER LO STUDIO DELLE MACCHINE. MACCHINE ELEMENTARI OPERATRICI (POMPE E COMPRESSORI) A CAMERE CHIUSE: DIAGRAMMI INDICATI LIMITI E REALI, INFLUENZA DELL’INERZIA DEL FLUIDO SULLE PRESTAZIONI. CALCOLO DELLA PORTATA E DELLA POTENZA IN RELAZIONE ALLE PRESSIONI DI ASPIRAZIONE E MANDATA. TURBOMACCHINE: EFFLUSSO NEI CONDOTTI DELLE TURBOMACCHINE, SCAMBI DI LAVORO TRA FLUIDO E PALETTATURA, TRIANGOLI DI VELOCITÀ, GRADO DI REAZIONE. TEORIA DELLA SIMILITUDINE, CRITERI DI SIMILITUDINE, NUMERO DI GIRI SPECIFICO. TURBINE IDRAULICHE: POTENZE E RENDIMENTI, TIPOLOGIA, RECUPERO ENERGETICO ALLO SCARICO. TURBINE A FLUIDO COMPRIMIBILE: STADI ASSIALI AD AZIONE E REAZIONE, RENDIMENTO DI PALETTATURA, CONDIZIONI OTTIMALI DI FUNZIONAMENTO, RENDIMENTO DI STADIO. LIMITI DI POTENZA DELLE TURBINE, CENNI SULLA REGOLAZIONE. TURBOMACCHINE OPERATRICI: CURVE CARATTERISTICHE, APPLICAZIONI DELLA TEORIA DELLA SIMILITUDINE, CAVITAZIONE NELLE MACCHINE IDRAULICHE. ACCOPPIAMENTO TRA MACCHINA E CIRCUITO IDRAULICO. DURANTE IL CORSO SARANNO ASSEGNATI ESERCIZI RIGUARDANTI APPLICAZIONI NOTEVOLI E SARANNO SVOLTE ESERCITAZIONI AL RIGUARDO. SONO DI REGOLA PREVISTE VISITE PRESSO IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI POTENZA ELETTRICA E PRESSO AZIENDE COSTRUTTRICI DI MACCHINE E APPARECCHIATURE.
( testi)
CAPUTO C., GLI IMPIANTI CONVERTITORI DI ENERGIA, ED. MASSON, MILANO, 1997. CAPUTO C., LE TURBOMACCHINE, ED. MASSON, MILANO, 1994. CAPUTO C., LE MACCHINE VOLUMETRICHE, ED. MASSON, MILANO, 1997. BECCARI A., CAPUTO C., MOTORI TERMICI VOLUMETRICI, ED. UTET, TORINO, 1987. GIACOSA D., MOTORI ENDOTERMICI, ED. U. HOEPLI, MILANO, 1986. LOZZA G., TURBINE A GAS E CICLI COMBINATI, SOC. EDITRICE ESCULAPIO, BOLOGNA, 1996. DIXON S. L., THERMODYNAMICS OF TURBOMACHINERY, PERGAMON PRESS, OXFORD, 1982. COHEN H., ROGERS G. F. C., SARAVANAMUTTOO H. I. H., GAS TURBINE THEORY, LOMGMAN GROUP LTD, PADSTOW, 1996. HEYWOOD J. B., INTERNAL COMBUSTION ENGINE FUNDAMENTALS, MCGRAW-HILL, SINGAPORE, 1988.
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9
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ING-IND/08
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20801977 -
FONDAMENTI DI IMPIANTI INDUSTRIALI I
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE GLI ELEMENTI METODOLOGICI DI BASE NECESSARI PER L’ANALISI E PROGETTAZIONE DEI PROCESSI DI PRODUZIONE, FORNENDO ANCHE GLI STRUMENTI PER VALUTARE E MIGLIORARE LE PRESTAZIONI OPERATIVE DEI SISTEMI PRODUTTIVI. IL CORSO INTENDE INOLTRE FORNIRE I CRITERI FONDAMENTALI PER EFFETTUARE LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI E DELLA PRODUZIONE. IN PARTICOLARE VENGONO DISCUSSE LE TECNICHE DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE E LA REDAZIONE DEI PIANI DI PRODUZIONE, I CRITERI DI GESTIONE DELLE SCORTE, I PRINCIPI DELLO STUDIO DEL LAVORO. INFINE SI ANALIZZANO LE TECNICHE PER LA VALUTAZIONE DELL’AFFIDABILITÀ E LA GESTIONE DELLA MANUTENZIONE DI MACCHINE E IMPIANTI.
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CAPUTO ANTONIO CASIMIRO
( programma)
1. L’azienda industriale. Definizione di impresa industriale, le principali funzioni aziendali, le tipologie organizzative. Cenni di strategia aziendale e fattori del vantaggio competitivo. 2. La pianificazione, programmazione e controllo della produzione. Logiche push e pull. La produzione a scorta e a fabbisogno (sistemi make to stock, assemble to order, make to order e engineering to order). La programmazione aggregata. Il piano principale di produzione ed il metodo MRP per la pianificazione dei fabbisogni di materiale. Le verifiche di capacità RCCP e CRP. Lo scheduling degli ordini di lavorazione. 3. La gestione delle scorte. Funzione delle scorte e principali tipologie. Costi rilevanti. Lotto economico con consegne istantanee, graduali e con sconti quantità. Tecniche di gestione “a scorta” (metodo a livello di riordino e a ciclo di riordino, a copertura libera e totale). Determinazione della scorta di sicurezza (metodo della minimizzazione dei costi e del livello di servizio assegnato). Fattori influenzanti la scorta di sicurezza. Benefici della centralizzazione delle scorte. La gestione delle scorte a fabbisogno: metodo lot by lot e tecniche di lottizzazione dei fabbisogni. Approvvigionamento sul singolo periodo con domanda aleatoria. Analisi ABC. Indici di prestazione nella gestione delle scorte. 4. Analisi delle prestazioni dei sistemi produttivi. Schema a blocchi e valutazione delle prestazioni di un sistema produttivo in condizioni deterministiche (definizione di capacità produttiva di una risorsa e di un processo, saturazione delle risorse, bottlenecks, legge di Little). La stima delle prestazioni reali mediante modelli stocastici basati su teoria delle code. Analisi del throughput e lead time in funzione del WIP. Cenni alla simulazione ad eventi discreti. 5. La produzione discontinua a lotti. Differenze tra batching seriale e parallelo. L’effetto della dimensione dei lotti sulla capacità produttiva e sul tempo di attraversamento. Il lotto economico di produzione e l’effetto della riduzione dei costi di setup. Il criterio del lotto economico nella programmazione della produzione: la produzione per campagne. 6. Lo studio del lavoro e l’assegnazione dei compiti alle risorse. Studio dei metodi di lavoro. Determinazione dei tempi standard: cronometraggio, tempi predeterminati (MTM, work factor e MOST), osservazioni istantanee (work sampling). Valutazione del tempo ciclo in caso di interazione uomo-macchina. Le curve di apprendimento. Assegnazione dei compiti alle risorse. 7. Produzione snella, Just in time ed i sistemi di produzione pull. Il Toyota Production System e gli strumenti del lean manufacturing. Il metodo Kanban per l'implementazione di flussi pull. Il sequenziamento di linee mixed model. Il sistema CONWIP. Confronto prestazionale tra sistemi push e pull. 8. Affidabilità. Definizione ed espressione parametrica delle funzioni affidabilistiche (probabilità di guasto, affidabilità, tasso di guasto, distribuzione di densità di guasto). L’affidabilità dei sistemi: serie, parallelo, serie-parallelo e parallelo-serie, r-di-n, con stand-by, metodi per stima affidabilità di sistemi complessi. Calcolo della vita media di componenti e sistemi, il MTTF e MTBF. La disponibilità dei sistemi riparabili. 9. Manutenzione. Classificazione e scelta delle modalità di manutenzione (a guasto, preventiva, su condizione, migliorativa e straordinaria). I costi della manutenzione. Analisi delle politiche di manutenzione preventiva: affidabilità, MTTF e MTBF, ottimizzazione della frequenza a data costante, ed età costante. Pianificazione della capacità delle risorse adibite alla manutenzione. Criteri di gestione delle scorte dei materiali di manutenzione. Criteri di organizzazione del servizio manutenzione.
( testi)
Dispense distribuite dal docente
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9
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ING-IND/17
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |