Docente
|
GIOSI MARCO
(programma)
Cura di sé, narrazione, politiche dei diritti e dell'inclusione. Il presente programma di studio procede e si articola a partire dal riconoscimento del fatto che la dimensione educativa rechi in sé una esigenza volta a favorire, promuovere e attivare processi di integrazione della persona all’interno dei contesti familiari, scolastici, sociali, culturali, storico-politici di riferimento. Una integrazione che si accompagni, peraltro, alla considerazione della crucialità relativa alle dinamiche psico-affettive che caratterizzano il processo di sviluppo identitario, di alfabetizzazione emotiva, di costruzione di legami affettivi e interpersonali, come pure di incontro e dialogo all’interno dello spazio sociale e comunicativo condiviso. Integrazione, dunque, che, tuttavia, non deve esaurirsi entro dinamiche di assimilazione passiva, di conformazione omologante, di spossessamento e perdita di sé. Centrale, entro tale quadro, la nozione di "cura" (vedi il testo di Giosi), quale categoria/strategia pedagogico-educativa volta a promuovere processi e percorsi di autoanalisi, coscientizzazione, costruzione di relazioni significative per la persona. A tale proposito, di particolare valore e interesse risulta essere lo strumento relativo alla autobiografia, alla scrittura e narrazione di sé, sempre proiettate entro uno spazio dialogico, via maestra ai fini di una integrazione ed inclusione attive, partecipative, emancipative. All'interno di uno spazio pubblico, politico, entro una prospettiva di giustizia sociale, di riconoscimento di diritti delle persone aventi differenti gradi di integrità psico-fisica, la questione della cura si lega, in maniera essenziale, alle problematiche attinenti al tema della dipendenza, della vulnerabilità, dell' autonomia, del riconoscimento. E qui il testo di Andrea Canevaro, dedicato alla questione della disabilità, risulta quanto mai significativo. Il testo di Canevaro affronta il tema della diversità in vari contesti di vita quotidiana: la nascita di un figlio disabile, l'integrazione nella scuola e nel mondo universitario, le relazioni con educatori e operatori. Attraverso l'analisi di tali situazioni, l'autore muove una critica costruttiva verso un mondo che è organizzato unicamente sui confini che dividono, che allontanano: chi sa e chi non sa, chi cura e chi è curato, chi è abile e chi disabile. La netta e irrealistica separazione tra salute a malattia, come entità estranee reciprocamente, è anche il frutto di un modo di concepire la malattia separandola dalla dimensione del “bisogno”, del “disagio”, del “malessere”, e da tutta quella sfera della fragilità umana che pure appartiene strettamente al soggetto umano. In tal modo, se separiamo tutto il portato, il vissuto individuale, la propria storia di vita del soggetto malato, la malattia stessa, la dimensione della cura nella sua relazionalità, dalla sfera della salute, allora il risultato sarà una salute che si presenta come pura astrazione, “non luogo”, o semplice “assenza di malattia”. In realtà la salute va concepita come un “processo” e non come una condizione statica, “data”, immutabile. Inoltre, all’interno dello spazio della salute devono essere ricompresi il rapporto che l’individuo ha con la malattia e con la cura e con la salute stessa. Il che implica la necessità di comprendere che il valore del soggetto umano, sano o malato che sia, va ben oltre il valore della salute o della malattia; è necessario, altresì, comprendere che sia la malattia che la salute possono essere utilizzate e manipolate come occasione di liberazione, così come di alienazione di sé, come strumenti di emancipazione ma anche di oppressione. Assai utile, in tal senso, lo studio del testo di Foucault, che ricostruisce la genealogia del costituirsi delle nozioni di salute e malattia, normalità e patologia, così come, utile e illuminante, il testo di Illich che illustra le insidie proprie dei processi di "medicalizzazione" e di riduzione della persona a "oggetto" da curare, a consumatore di farmaci.
Una parte del programma viene dedicata alla prima infanzia e alle applicazioni ai contesti educativi per l’infanzia", in riferimento a quanto indicato nel Decreto 378/2018, allegato B
(testi)
M. Giosi, Pedagogia della cura e integrazione sociale, Roma, Anicia, 2019 (in stampa). A. Canevaro, L'integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Trent'anni di inclusione nella scuola italiana, Erickson, 2007 I. Illich, Nemesi medica. L'espropriazione della salute, RED Edizioni, 2013. M. Foucault, La nascita della clinica. Un'archeologia dello sguardo medico, Torino, Einaudi, 1999 (eventualmente sostituibile con S. Benhabib, Cittadini globali. Cosmopolitismo e democrazia, Il Mulino, Bologna, 2008.)
|