LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3M
(obiettivi)
La struttura della città è l’oggetto di studio del laboratorio; essa è intesa come sistema complesso di relazioni entro il quale il progetto dello spazio pubblico prende forma. Il programma ha l’obiettivo di far confrontare gli studenti con un tema progettuale complesso e multi scalare, articolato in tre fasi principali: 1_Lo studio del territorio e degli strumenti della pianificazione. 2_Il progetto per la rigenerazione di un quartiere. 3_Il progetto architettonico.
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Codice
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21002038 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Modulo: PROGETTAZIONE SPAZI APERTI
(obiettivi)
La struttura della città è l’oggetto di studio del laboratorio; essa è intesa come sistema complesso di relazioni entro il quale il progetto dello spazio pubblico prende forma. Il programma ha l’obiettivo di far confrontare gli studenti con un tema progettuale complesso e multi scalare, articolato in tre fasi principali: 1_Lo studio del territorio e degli strumenti della pianificazione. 2_Il progetto per la rigenerazione di un quartiere. 3_Il progetto architettonico.
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Codice
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21002038-3 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Crediti
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2
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Settore scientifico disciplinare
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ICAR/15
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Ore Aula
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25
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Attività formativa
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Attività formative affini ed integrative
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Canale: CANALE I
Docente
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CINTI DANIELA
(programma)
Il corso di “Progettazione degli spazi aperti” affronta tematiche strettamente relazionate a quelle sviluppate dagli altri moduli del Laboratorio di Progettazione Architettonica 3M, coordinato dal prof. Luigi Franciosini. Le attività formative, svolte nell’arco del primo semestre, sono articolate in lezioni frontali ed esercitazioni. Il sistema degli spazi aperti urbani e peri-urbani, a carattere antropico e naturale, rappresenta il tema centrale del corso su cui si incardinano varie declinazioni. Particolare rilevanza è data all’analisi, valutazione e progettazione paesaggistica, con attenzione sia alle componenti fisiografiche, storico-culturali e visuali dei luoghi che alle loro dinamiche insediative ed ecologiche. Queste rappresentano l’identità locale e sono capaci di stimolare strategie di piano e progettuali, anche a carattere molto innovativo, in sinergia con i connotati del contesto territoriale, sia alla scala vasta che di dettaglio. Le lezioni frontali e le esercitazioni possono così sviluppare negli studenti sia competenze conoscitive e valutative che progettuali, basate sulla comprensione e costruzione di relazioni tra le architetture e gli spazi aperti, tra i caratteri identitari e le trasformazioni contemporanee, tra l’articolazione spaziale del paesaggio e le sue dinamiche evolutive e involutive.
(testi)
Sul paesaggio - Cinti D. (2008), Questioni di metodo, in Cinti D., Progetto di paesaggio. Il bacino di Montedoglio e la golena del Tevere, Firenze, pp. 17-71 - Dixon Hunt J., Sette lezioni sul paesaggio, Melfi, 2012. - Lynch K. (1964), L’immagine della città, Venezia, 1964. Sui parchi urbani - Ippolito A.M. (2006), Il parco urbano contemporaneo, notomia e riflessioni, Firenze. - Panzini F. (1993), Per i piaceri del popolo. L’evoluzione del giardino pubblico in Europa dalle origini al XX secolo, Bologna.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2019 al 29/02/2020 |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Valutazione di un progetto
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Canale: CANALE II
Docente
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MANFREDI FABIO
(programma)
Il corso intende fornire strumenti di lettura e d’interpretazione del paesaggio urbano, ovvero sviluppare la sensibilità necessaria a riconoscerne i valori materiali e immateriali, le maglie, i nodi, le reti invisibili, i codici di comportamento, le regole sottese che ne guidano l’evoluzione, nonché sviluppare la creatività e le competenze tecniche necessarie a tradurli in un progetto che sia “dispositivo” e “detonatore” di qualità paesaggistica. Il corso ha l’obiettivo dunque di sviluppare un background critico/interpretativo/teorico specifico e contribuire, insieme gli altri moduli del Laboratorio, a redigere un progetto complesso e articolato, un insieme coerente di architettura e spazi aperti in grado di definire o ri-definire la struttura e l'immagine di un contesto urbano.
(testi)
- Clément G.: Manifesto del terzo paesaggio, Quodlibet 2006
- Koolhaas R.:Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano, Quodlibet 2006
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2019 al 29/02/2020 |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Valutazione di un progetto
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Modulo: PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
(obiettivi)
La struttura della città è l’oggetto di studio del laboratorio; essa è intesa come sistema complesso di relazioni entro il quale il progetto dello spazio pubblico prende forma. Il programma ha l’obiettivo di far confrontare gli studenti con un tema progettuale complesso e multi scalare, articolato in tre fasi principali: 1_Lo studio del territorio e degli strumenti della pianificazione. 2_Il progetto per la rigenerazione di un quartiere. 3_Il progetto architettonico.
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Codice
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21002038-1 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Crediti
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8
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Settore scientifico disciplinare
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ICAR/14
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Ore Aula
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100
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Attività formativa
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Attività formative caratterizzanti
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Canale: CANALE I
Docente
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FRANCIOSINI LUIGI
(programma)
IL LABORATORIO SI OCCUPA DI TRASMETTERE LA CONOSCENZA DEGLI ELEMENTI, DEI DISPOSITIVI E DEI METODI CON CUI LEGGERE E PROGETTARE L’ARCHITETTURA DELLO SPAZIO APERTO, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE RELAZIONI TRA PROGETTO EDILIZIO E PROGETTO DELLO SPAZIO PUBBLICO E APERTO ALLE DIVERSE RELAZIONI TRA SISTEMI E PROCESSI CULTURALI, AMBIENTALI ED ECONOMICI CHE DANNO FORMA DELLA CITTÀ. L’ATTIVITÀ FORMATIVA SI ARTICOLA IN COMUNICAZIONI TEORICHE E ATTIVITÀ SEMINARIALI DI PROGETTAZIONE, DEDICATE ALL’ELABORAZIONE DEL PROGETTO FINALE, IN STRETTA COLLABORAZIONE CON I DOCENTI DEGLI ALTRI MODULI DEL LABORATORIO.
(testi)
ALVAREZ D., EL JARDIN DE LA ARQUITECTURA DEL SIGLO XX, EDITORIAL REVERTE, BARCELONA
BELFIORE E., IL VERDE E LA CITTÀ. IDEE E PROGETTI DAL SETTECENTO AD OGGI, GANGEMI EDITORE,
ROMA, 2005.
DESVIGNE M., "LE PAYSAGE EN PRÉALABLE" IN MASBOUNGI A., (A CURA DI), LE PAYSAGE EN
PRÉALABLE: MICHEL DESVIGNE, GRAND PRIX DE L'URBANISME 2011, JOAN BUSQUETS, PRIX SPÉCIAL 2011,
ÉDITIONS PARENTHÈSES ET DIRECTION GÉNÉRALE DE L’AMÉNAGEMENT, DU LOGEMENT ET DE LA NATURE
(DGALN), PARIS 2011.
MOORE C. W., MITCHEL W. J., TURNBULL W., THE POETICS OF GARDENS, MIT PRESS, CAMBRIDGE-
LONDON, 1988, TRAD. IT. LA POETICA DEI GIARDINI, MUZZIO EDITORE, PADOVA 1991.
PANZINI F., PROGETTARE LA NATURA – ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO E DEI GIARDINI DALLE
ORIGINI ALL’EPOCA CONTEMPORANEA, ZANICHELLI, BOLOGNA 2005.
THOMPSON, G. F. E STEINER, F. R., ECOLOGICAL DESIGN AND PLANNING, WILEY, NEW YORK 1997.
ZAGARI F., SUL PAESAGGIO. LETTERA APERTA, LIBRIA, MELFI 2013.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2019 al 29/02/2020 |
Modalità di erogazione
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A distanza
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Valutazione di un progetto
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Canale: CANALE II
Docente
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FURNARI MICHELE
(programma)
Il laboratorio affronta il tema complesso della rigenerazione urbana confrontandosi con area di grande dimensione della città esistente, all'interno della quale siano presenti una pluralità di temi di riqualificazione dello spazio pubblico a partire dalla costruzione di una rete di percorsi ciclabili. Questi i punti principali:
1 IDENTITÀ Tutti noi viviamo la città in movimento: da un punto all’altro, ciascuno di noi costruisce dinamicamente giorno per giorno, la mappa della propria personale città Spostandoci da un luogo all’altro costruiamo la nostra identità come sommatoria di luoghi con i quali ci identifichiamo Una città congestionata dal traffico limita la libertà di movimento
2 MOVIMENTO La bicicletta é libertà di movimento Un percorso in bicicletta é un’opportunità di scoperta della città e di contatto con le persone Un percorso in bicicletta deve collegare fra loro questi punti Le ciclabili non vanno immaginate come percorsi singoli ma devono essere connesse in una trama che si estenda secondo traiettorie variabili nelle pieghe della città esistente
3 SCELTA Una trama di percorsi ciclabili deve offrirsi alle persone come un insieme di possibilità di scelta, di alternative non solo come mezzo di comunicazione da A a B Le persone interpretano così i vari percorsi a seconda delle occasioni o del momento muovendosi fra i vari punti ognuno in base alle proprie esigenze La trama dei percorsi ciclabili si sovrappone alla città esistente innescando nuove modalità d’uso
4 LUOGHI Le città non sono povere di risorse urbane ma spesso sono utilizzate in modo poco efficace Al di lá degli spazi primari -monumentali, istituzionali, ....- vi sono una miriade di luoghi pubblici che per una serie di motivi -uso, manutenzione, sicurezza- non sono percepiti come potenzialmente abitabili dagli abitanti
5 RETE Tracciare una rete ciclabile può essere il pretesto per riunire in rete frammenti, relitti, margini, saccature, aree dismesse Luoghi che magari per un periodo hanno avuto un uso collettivo che poi si é perso Luoghi che sono i resti di processi di erosione, frammentazione e privatizzazione dello spazio pubblico
6 RIGENERAZIONE La progettazione di una rete ciclabile non ha a che fare solo con la mobilità ma soprattutto con lo spazio pubblico inteso come luogo della dimensione collettiva dell’abitare Una rete ciclabile può servire a materializzare linee di movimento lungo le quali si riconnettono in rete luoghi che, inaspettati si offrono all’uso delle persone Una rete ciclabile può essere il motore di una rigenerazione del tessuto urbano
7 SPAZIO PUBBLICO Connettere fra loro spazi residuali della città consentendo alle persone di potervi accedere, in bicicletta o a piedi, seppure di passaggio, può essere il primo passo per un processo di riappropriazione dello spazio pubblico come luogo condiviso e collettivo
8 SICUREZZA Quando pensiamo ad uno spazio pubblico la sicurezza é fondamentale: senza di essa non esiste nessun luogo che possa essere definito collettivo Accessibilitá e visibilità sono condizioni minime per la sicurezza d’uso Una rete di percorsi ciclabili configura un sistema di flussi che attiva lo spazio pubblico della città
La ciclabile del Tevere è oggi l’unico percorso ciclo-pedonale esistente che attraversa Roma da nord a sud toccando alcuni dei quartieri centrali più importanti della città storica. Proprio in virtù della sua centralità è possibile connettersi ad esso e collegare punti rilevanti del tessuto urbano sia dal punto di vista monumentale che dal punto di vista della mobilità. Il progetto del laboratorio, consiste nella creazione di una rete di ramificazioni ciclo-pedonali, che utilizzando la dorsale del Tevere come asse principale, si estendano verso il tessuto urbano circostante su entrambe le sponde avendo l’obiettivo di raggiungere luoghi puntuali, nei quali vi siano monumenti, sedi universitarie o accessi alla mobilità comunale e regionale.
(testi)
Nella fase iniziale del laboratorio si analizzeranno una serie di casi studio che potranno essere utilizzati come linea guida per la progettazione. Successivamente, saranno forniti una serie di riferimenti specifici relativi ai vari aspetti del progetto.
La disponibilità di questi i riferimenti avevamo Tramite un accesso ad un Google drive condiviso.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2019 al 29/02/2020 |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
Valutazione di un progetto
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Modulo: URBANISTICA
(obiettivi)
La struttura della città è l’oggetto di studio del laboratorio; essa è intesa come sistema complesso di relazioni entro il quale il progetto dello spazio pubblico prende forma. Il programma ha l’obiettivo di far confrontare gli studenti con un tema progettuale complesso e multi scalare, articolato in tre fasi principali: 1_Lo studio del territorio e degli strumenti della pianificazione. 2_Il progetto per la rigenerazione di un quartiere. 3_Il progetto architettonico.
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Codice
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21002038-2 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Crediti
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4
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Settore scientifico disciplinare
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ICAR/21
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Ore Aula
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50
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Attività formativa
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Attività formative caratterizzanti
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Canale: CANALE I
Docente
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PALAZZO ANNA LAURA
(programma)
Il modulo si interroga sulla trattabilità di un tema complesso e delicato, quello dell'Area archeologica centrale di Roma, che si sviluppa nelle molteplici articolazioni della coppia permanenza-mutamento: l'Antico è messo in causa da se stesso e dalle proiezioni del Nuovo. Le lezioni ripercorreranno il dibattito sul destino dell'area, dall'epoca napoleonica in poi. Da una tematizzazione come area monumentale, tuttavia accessibile al pubblico come prefigurato da Berthault, è progressivamente transitata una idea di spazio quotidiano che affievolisce le ragioni della tutela in funzione di una fruizione consapevole: il Parco archeologico del Colosseo (2017) andrebbe in questa direzione. La questione, oggetto di roventi dibattiti, è tuttora aperta, chiamando in causa i nodi della sostenibilità e compatibilità e, in ultima istanza, anche la necessità di una buffer zone destinata ad accogliere servizi e attrezzature per turisti e cittadini. L’esperienza materiale del luogo deve tuttavia mantenere intatta la sua aura, consegnando alla collettività una viva consapevolezza del tempo attuale e accogliendo in forma problematica, allusiva ed enigmatica, il senso delle memorie.
(testi)
• Insolera, I., Roma moderna, Einaudi, Torino, 1962. • Clementi, A., Perego, F. (a cura di), La metropoli “spontanea”. Il caso di Roma, Roma, 1983. • Aymonino, C., Progettare Roma capitale, Laterza, Roma-Bari, 1990. • Palazzo, A.L. (a cura di), Campagne urbane. Paesaggi in trasformazione nell’area romana, Gangemi, Roma, 2005.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2019 al 29/02/2020 |
Modalità di erogazione
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A distanza
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Valutazione di un progetto
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Canale: CANALE II
Docente
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D'Eusebio Luca
(programma)
La CITTA’ è il luogo di sperimentazione e di azione del Laboratorio. La ciclabilità è l’occasione per riqualificare lo spazio urbano. Nelle città le diseguaglianze, l’impoverimento, la marginalizzazione, la disgregazione e l’esclusione generano ingiustizia sociale e spaziale, ma anche reazioni e opportunità di sperimentare nuovi modelli di aggregazione, di gestione collettiva dei beni comuni e di riconoscimento di nuovo spazio pubblico. Il denominatore comune di queste nuove PRATICHE DI INNOVAZIONE SOCIALE e spaziale, ampiamente documentate ormai in tutta Europa, è dato dall’informalità dei processi che li supportano, guidata, tuttavia, da una visione e una progettualità condivisa. Queste pratiche in parte informali assumono una dimensione politica perché capaci di esprimere forme di contrasto e resistenza all’ingiustizia sociale diffusa e all’impoverimento dell’ambiente. Inoltre queste pratiche sono in grado di CREARE COMUNITA’, stimolare la coesione sociale, sperimentare modelli innovativi di produzione e gestione dello spazio pubblico, oltre a reti alternative di produzione e commercio alimentare, rafforzare gli ecosistemi urbani incrementando la biodiversità urbana e contrastando il CAMBIAMENTO CLIMATICO. L’URBANISTICA deve essere in grado di dialogare e comprendere le pratiche di cittadinanza attiva da parte dei cittadini, associazioni e soggetti privati riguardo i beni comuni. Deve accettare la sfida di proporre una strategia di rigenerazione urbana che richieda di mettere in gioco tutte le componenti della nuova città utilizzando gli strumenti propri della disciplina e nuovi strumenti che rispondono alla sfida di nuove forme di collaborazione tra pubblico, privato e società civile: la città collaborativa. Deve essere capace di individuare le priorità, ma anche di indeterminatezza programmatica, di agire gradualmente e selettivamente. Deve essere capace di costituire la cornice dove far muovere i diversi attori tenendo insieme le grandi questioni della nostra epoca, come il cambiamento climatico e le necessità di adattamento della città, le nuove forme di marginalità e diseguaglianza con le dimensioni della fattibilità amministrativa ed economica delle trasformazioni. In questa ottica bisogna porre particolare attenzione alle comunità, a creare relazioni tra luoghi, individui e collettività. La rigenerazione non sarà solo urbana, ma anche e soprattutto sociale, con un diverso modello di città, derivato dalla resilienza, dal riciclo, dalla cultura e dal capitale umano. Conseguentemente alla storica contrapposizione città-campagna e centro-periferia, dei modelli urbanistici del passato, va affiancato un modello che, garantendo un’adeguata distribuzione di servizi e funzioni, sia capace di restituire ai cittadini i tempi e gli spazi del vivere urbano, riconfigurare le relazioni sociali ed economiche, determinare politiche, rafforzare le armature connettive (relazioni ecologiche, infrastrutturali, funzionali, ecc.). Il nuovo modello sarà chiamato a confrontarsi con differenti temi, quali: • la città ecologica, l’adattamento della città ai cambiamenti climatici e la sfida della resilienza, l’intervento sullo spazio pubblico e sul sistema del verde, il recupero dei paesaggi della campagna romana e di quelli di margine, il progetto delle reti ecologiche e delle green infrastructures. • la multifunzionalità degli spazi, la creazione di nuove centralità, la dotazione di servizi • la promozione di partnership pubblico-privato, la gestione urbana attraverso patti di collaborazione • la rigenerazione economica e la coesione sociale; • La ridefinizione delle grandi e piccole infrastrutture urbane della mobilità Le città contemporanee si trasformano, ma servono nuovi occhi e nuove sensibilità per vedere questi cambiamenti. In pratica Un laboratorio di sperimentazione per attivare nuove pratiche di rigenerazione urbana e sociale dello spazio pubblico attraverso la ridefinizione degli spazi a seguito della realizzazione di pista ciclabile. Da qui l’interesse per esplorare nuovi modi di guardare, raccontare, immaginare la città. Gli studenti saranno chiamati a: • conoscere sul campo attraverso l’esperienza diretta e la pratica del rilievo urbano • narrare la città attraverso mappe di lavoro e tematiche • incontrare le comunità e la pratica diretta di esperienze di partecipazione • utilizzare l’analisi urbanistica tradizionale e l’inquadramento urbano • intervenire attraverso la microurbanistica e l’azione urbana nel territorio Il Laboratorio concentra la sua attenzione sul progetto dello spazio urbano inteso quale elemento strategico per la riqualificazione della città contemporanea e in particolare sullo SPAZIO PUBBLICO, quale elemento capace di strutturare l’insediamento, fornire una identità, costituire relazioni sociali e occasione di relazioni ambientali e funzionali a scala più ampia. Il Laboratorio si propone come ottica di sperimentazione. Questa riguarderà il ripensamento dello spazio del quotidiano e dello spazio pubblico. La finalità è trovare e proporre la forma per il “buon abitare” nel convincimento che la sua costruzione sia obiettivo strutturale e irrinunciabile di qualsiasi strategia di assetto.
(testi)
Insolera I. (1962). Roma Moderna. Einaudi (Nona edizione). Nigro G. (1986). Storia e natura: punti fermi per un progetto per l’area romana. Urbanistica 84. AA.VV. (2001). Urbanistica 116. Numero monografico dedicato a “Il nuovo piano di Roma”. Gabellini P. (2001). Tecniche urbanistiche. Carocci editore. Piccinato G (2002). Un mondo di città, (Prefazione e Capitolo I°), Edizioni di Comunità.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2019 al 29/02/2020 |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
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Modulo: ECONOMIA URBANA
(obiettivi)
La struttura della città è l’oggetto di studio del laboratorio; essa è intesa come sistema complesso di relazioni entro il quale il progetto dello spazio pubblico prende forma. Il programma ha l’obiettivo di far confrontare gli studenti con un tema progettuale complesso e multi scalare, articolato in tre fasi principali: 1_Lo studio del territorio e degli strumenti della pianificazione. 2_Il progetto per la rigenerazione di un quartiere. 3_Il progetto architettonico.
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Codice
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21002038-4 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Crediti
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4
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Settore scientifico disciplinare
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SECS-P/06
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Ore Aula
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50
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Attività formativa
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Attività formative caratterizzanti
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Canale: CANALE I
Docente
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VEZZANI ANTONIO
(programma)
L’economia urbana combina elementi dell’economia e della geografia per studiare scelte effettuate nello spazio urbano e le dinamiche relative alle scelte effettuate.
Il corso si articola in due parti.
Nella prima parte del corso verranno presentati alcuni elementi microeconomici introduttivi e modelli di base dell’economia urbana. Verranno inoltre discussi i principali concetti e teorie alla base della materia, così come alcune tendenze di crescita e trasformazione delle città.
Nella seconda parte verranno invece fornite e messe in pratica le conoscenze necessarie per valutare le politiche e gli investimenti su scala territoriale ed in particolare urbana. A questo scopo si presenterà l’analisi costi-benefici per i progetti di investimento insieme ad alcuni casi studio per facilitare la comprensione di come questa possa essere applicata a casi reali. In seguito gli studenti, divisi in gruppi, lavoreranno a degli elaborati che verranno presentati e discussi in classe.
(testi)
Prima parte Governa, F. e Memoli, M. (2011). Geografia dell’urbano: spazi, politiche, pratiche della città. Carocci, Roma. O’Sullivan, A. (2012). Urban Economics, McGraw-Hill, Maidenhead
Seconda parte d’Albergo, E., & De Leo, D. (Eds.). (2018). Politiche urbane per Roma: Le sfide di una Capitale debole. Sapienza Università Editrice. A.A. V.V. (2003). Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento (Fondi Strutturali, Fondo di Coesione e ISPA).
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2019 al 29/02/2020 |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova scritta
Valutazione di un progetto
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