Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21810032 -
INTERNATIONAL LAW AND DEVELOPMENT
(obiettivi)
Il diritto internazionale dello sviluppo è uno strumento strategico e operativo per tutti i soggetti istituzionali interessati, e non solo a livello mondiale, regionale e nazionale. Per questo motivo il corso si occupa principalmente del ruolo e delle azioni degli Stati e delle Organizzazioni Internazionali Intergovernative (politiche e finanziarie, IOs) e non governative (ONG e società nazionali e multinazionali) che operano a livello bilaterale, multilaterale e multilaterale al fine di inquadrare politiche, programmi e progetti come componenti chiave del diritto internazionale dello sviluppo.
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CARLETTI CRISTIANA
(programma)
DESCRIZIONE:
(testi)
Il Corso si articola in due sezioni principali, in cui si dibatte sul concetto teorico del diritto allo sviluppo come diritto umano e si analizza la cooperazione internazionale allo sviluppo all'interno del sistema delle Nazioni Unite e delle Organizzazioni internazionali - OI - che operano in campo economico, finanziario e commerciale. Saranno indagati anche i sistemi regionali e nazionali (ad esempio l'Unione Europea e il quadro italiano) e gli attori non istituzionali (ad esempio le ONG e le imprese private). OBIETTIVI E ATTIVITÀ DI APPRENDIMENTO DEL CORSO: Gli studenti saranno in grado di: - Esaminare in modo approfondito i punti di vista più significativi riguardanti il quadro giuridico del diritto internazionale dello sviluppo nel passato e nel dibattito internazionale attuale, così come nella pratica internazionale, in particolare per quanto riguarda le OI. - Essere aggiornati sulle lezioni apprese e sulle buone pratiche in termini di sistemi internazionali di cooperazione allo sviluppo e sulle sfide connesse, in particolare in relazione al nuovo scenario dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. - Avere una comprensione approfondita del ruolo cruciale svolto dagli attori istituzionali e non istituzionali nel quadro del diritto internazionale dello sviluppo. - Concentrarsi sulle questioni politiche, economiche, sociali e culturali contemporanee attraverso la consapevolezza del ruolo centrale, svolto in particolare dai BRICs e dai Paesi in via di sviluppo, grazie allo studio di documenti politici ad hoc. - Gli studenti svilupperanno un approccio metodologico d'indagine, grazie a una varietà di attività di apprendimento in classe, come questioni-base, presentazioni orali, compiti di scrittura, relazioni, casi di studio, relatori ospiti, in modo da avere una comprensione reale e tangibile di come le teorie della cooperazione internazionale allo sviluppo in generale sono messe in pratica da Stati, Organizzazioni Internazionali (OI), attori non istituzionali, quali le ONG, e altri attori chiave. CONTENUTO: PARTE I - Introduzione e descrizione del Corso; il quadro delle Nazioni Unite: la cooperazione internazionale allo sviluppo passata e futura Argomento: Basi preliminari della cooperazione internazionale allo sviluppo Quadro concettuale della cooperazione internazionale allo sviluppo Meccanismi e procedure operative Il diritto allo sviluppo e la cooperazione internazionale Argomento: Elementi chiave del diritto allo sviluppo Fattori economici, sostenibili e sociali al centro del concetto di sviluppo umano: approccio teorico e pratico Attori internazionali: donatori e partner; OI; il ruolo delle Nazioni Unite nel quadro della cooperazione internazionale Dagli MDGs agli SDGs Avvicinamento alla scadenza del 2015 e oltre: la nuova era dell'Agenda per lo sviluppo post-2015/2030 PARTE II - La cooperazione allo sviluppo finanziaria e commerciale Argomento: La cooperazione internazionale per lo sviluppo finanziario e commerciale Il ruolo e l'azione del Gruppo della Banca Mondiale e i relativi meccanismi e modelli di cooperazione allo sviluppo La cooperazione finanziaria del Fondo monetario internazionale Argomento: Diritto commerciale e principi della cooperazione allo sviluppo Le basi dell'OMC: principi e regole per creare e condurre pratiche di cooperazione internazionale allo sviluppo Panoramica completa sugli attori e i modelli della cooperazione allo sviluppo finanziaria e commerciale internazionale PARTE III - La dimensione regionale, l'approccio non istituzionale della cooperazione internazionale allo sviluppo Argomento: La dimensione regionale della cooperazione allo sviluppo Caratteristiche storiche, giuridiche e pratiche del partenariato di sviluppo tra la CEE/UE e i Paesi africani e mediterranei Il ciclo del modello di sviluppo europeo: analisi e attuazione in una prospettiva comparativa Argomento: Gli attori non istituzionali della cooperazione internazionale allo sviluppo ONG: profilo privato, azione globale Il business e la cooperazione internazionale allo sviluppo: ripensare le modalità per le migliori azioni Responsabilità sociale d'impresa e tutela dei diritti umani nell'ottica della cooperazione allo sviluppo PARTE IV - Casi di studio: Italia Argomento: Il quadro della cooperazione italiana allo sviluppo; casi di studio Lezioni dal passato per un nuovo quadro giuridico e istituzionale della cooperazione italiana allo sviluppo Il corso è impartito in lingua inglese. Bibliografia:
1) UNDP, Human Development Annual Report 2010/2011/2013/2014/2015/Global Sustainable Development Report 2016 (libera scelta di uno dei Rapporti: http://hdr.undp.org/en; https://sustainabledevelopment.un.org/globalsdreport) 2) Monografie: 2010, Rumu Sarkar, International Development Law. Rule of Law, Human Rights, and Global Finance, Oxford University Press, chapters 2 and 4, http://www.oxfordscholarship.com/view/10.1093/acprof:oso/9780195398281.001.0001/acprof-9780195398281 3) Articoli (uno a scelta) proposti da una lista di riviste internazionali: www. sba.uniroma3.it, vedi il Syllabus. |
8 | IUS/13 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810028 -
INTERNATIONAL HISTORY OF PEACE
(obiettivi)
Da secoli l'umanità aspira alla pace e a soluzioni pacifiche dei conflitti, ma solo negli ultimi secoli la pace è stata percepita come un obiettivo politico raggiungibile: così è diventata concepibile l'idea dell'abolizione della guerra; sono nate associazioni per la pace (e il pacifismo come una sorta di partito di pace) e si sono sviluppate organizzazioni internazionali volte a bandire la guerra e a promuovere le operazioni di mantenimento della pace. Il corso fornisce un'introduzione storica alla questione della pace come uno dei punti nodali della politica contemporanea fino all'inizio del XXI secolo. Il corso è dedicato alla storia internazionale delle idee di pace, dei movimenti di pace e delle istituzioni di pace.
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MORO RENATO
(programma)
Per secoli l'umanità ha desiderato la pace e la risoluzione pacifica dei conflitti, ma solo negli ultimi secoli la pace è stata percepita come un obiettivo politico raggiungibile: in questo modo l'idea dell'abolizione della guerra è diventata possibile, sono sorte associazioni dedicate alla pace (e il pacifismo è stato considerato anche come una sorta di partito della pace) e sono state fondate organizzazioni internazionali con l'obiettivo di vietare la guerra e di promuovere operazioni di mantenimento della pace.
(testi)
Il corso offre un'introduzione storica al tema della pace come uno dei punti nodali della politica contemporanea fino all'inizio del XXI secolo. È dedicato alla storia internazionale delle idee di pace, dei movimenti per la pace e delle istituzioni di pace. Il corso si propone di fornire agli studenti un pensiero critico sul tema della guerra/pace nella storia, concentrandosi sui secoli passati, ma con un'introduzione sul perché, durante l'Antichità, il Medioevo e l'inizio dell'età moderna, il desiderio di pace e il rifiuto della guerra non siano mai diventati un obiettivo politico. Alla fine del corso gli studenti saranno, quindi, in grado di conoscere i principali aspetti del dibattito sulla pace/guerra, nonché l'importanza e i limiti dei movimenti per la pace e delle istituzioni di pace nel mondo contemporaneo. Inoltre, acquisiranno una comprensione delle principali interpretazioni e metodologie proposte e utilizzate dagli studiosi per analizzare la storia della pace. Il corso è impartito in lingua inglese. Introduzione: Pace e ricerca storica Settimana 1 Introduzione e descrizione del corso. Questioni metodologiche e nuovi approcci: Il concetto di pace; 'Storia della pace'; Pacifismo e 'pacificismo'. PARTE I - L'inevitabilità della guerra Settimana 2 Antichità: Antiche civiltà orientali, Guerra e pace nella Bibbia, Antica Grecia, Roma. La tradizione cristiana: Il primo cristianesimo e il servizio militare: Un pacifismo cristiano?; La svolta costantiniana; la sintesi di Agostino. Terza settimana Il Medioevo: L'Islam, il cristianesimo e la guerra santa; la teoria della "guerra giusta"; i cristiani rifiutano la guerra (Bogomili, Catari, Valdesi, Lollardi, Taboriti, Fratelli Boemi e Moravia). Rifiuto della guerra nell'epoca delle monarchie assolute: L'irenismo di Erasmo, gli anabattisti, i mennoniti, la non-resistenza degli antritinitari, la "testimonianza di pace" quacchera. Il rifiuto della guerra nell'epoca delle monarchie assolute: Victoria e Grozio. PARTE II La pace come obiettivo politico Settimana 4 L'idea di una "pace perpetua" (1712-1814): L'illuminismo e i progetti di pace; Rousseau; Kant; la guerra rivoluzionaria e la nascita degli "amici della pace". Settimana 5 Pace e guerra nell'era delle nazioni (1815-1870): Conservatorismo, liberalismo, radicalismo, il socialismo e la questione della pace; Moderati e radicali nelle società di pace; Il Movimento del Congresso di pace e la sua politicizzazione. Settimana 6 L'era del militarismo e del pacifismo (1870-1914): La nascita del pacifismo come movimento internazionale per il diritto internazionale e l'arbitrato; L'antimilitarismo socialista; L'antimilitarismo tolstoiano; Le difficoltà dei pacifisti e dei socialisti. PARTE III La pace totale nell'era della guerra totale Settimana 7 Il fallimento della pace e un nuovo pacifismo (1914-1918): Nazionalismo e pace; Nuove associazioni: Lega Internazionale delle Donne, Unione di Controllo Democratico, Lega della Società delle Nazioni, No-Conscription Fellowship, Fellowship of Reconciliation. Niente più guerre" (1914-1931): Il wilsonianesimo e la Società delle Nazioni; Gandhi e la nonviolenza; Un movimento di massa per la pace. Settimana 8 Pacifismo e totalitarismo (1931-1945): Totalitarismi bellicosi; Un movimento pacifista diviso; L'Unione per la pace; Contro il fascismo e la guerra? PARTE IV L'era dei movimenti per la pace Settimana 9 Un mondo o nessuno" (1939-1947): l'ONU; il federalismo mondiale; il movimento dei fisici contro le armi nucleari; le nuove costituzioni contro la guerra. La colomba vola a est? (1947-1953): I "partigiani della pace" comunisti; L'ascesa e la caduta del federalismo mondiale; La pace al centro del dibattito politico durante la Guerra Fredda. Settimana 10 Pace e protesta (1954-1978): La coscienza atomica; il movimento del Pugwash; La protesta antinucleare; Chiese e pace; "Fate l'amore, non la guerra": la cultura giovane e la guerra del Vietnam; Pace e rivoluzione; La ricerca della pace. Missili e cultura della pace (1979-1989): Eco-Pax; Il movimento transnazionale per la pace. Settimana 11 Gli anni del mantenimento della pace (1989-2001): Il mantenimento della pace dell'ONU e la sua teoria; l'amministrazione Clinton e la "pace democratica"; Peacekeepers vs. pacifisti. La guerra e la pace all'inizio del 21° secolo: Tomahawks contro Kalashnikov: Un declino delle "grandi guerre"? Marte degli Stati Uniti contro Venere dell'UE? Settimana 12 Una valutazione finale: Pacifismo o pacifismo? Pace e politica. Quali risultati? Sono cambiate le politiche o la politica? LETTURE OBBLIGATORIE:
David Cortright, Peace: A History of Movements and Ideas (Cambridge: Cambridge University Press, 2004). Michael Howard, War and the Liberal Conscience (London: Temple Smith, 1978) (or any later edition). LETTURE CONSIGLIATE: Harriet Hyman Alonso, Peace as Woman’s Issue. A History of the U.S. Movement for World Peace and Women’s Rights (Syracuse (NY): Paperbacks, 1993). Raymond Aron, Peace and War: A Theory of International Relations (London: Weidenfeld & Nicolson, 1966) (or any later edition). Robert H. Bainton, Christian Attitudes toward War and Peace (New York: Abingdon Press, 1960) (or any later edition). Peter Brock, History of pacifism. I. Pacifism in Europe to 1914 (Princeton (NJ): Princeton University Press, 1972) (or any later edition). Peter Brock, History of pacifism. II. Pacifism in the United States from the Colonial era to the first World War (Princeton (NJ): Princeton University Press, 1968) (or any later edition). Peter Brock, History of pacifism. III. Twentieth-Century Pacifism (New York/London: Van Nostrand Reinhold Company, 1970) (or any later edition). Martin Ceadel, Pacifism in Britain, 1914-1945: The Defining of a Faith (Oxford-New York: Clarendon Press-Oxford University Press, 1980). Martin Ceadel, Thinking about Peace and War (Oxford: Oxford University Press, 1989). Martin Ceadel, The Origins of War Prevention: The British Peace Movement and International Relations, 1730-1854 (Oxford/New York: Clarendon Press/Oxford University Press, 1996). Martin Ceadel, Semi-detached Idealists: The British Peace Movement and International Relations, 1854-1945 (Oxford/New York: Oxford University Press, 2000). Charles Chatfield, For Peace and Justice: Pacifism in America, 1914-1941 (Knoxville: University of Tennessee Press, 1971). Charles Chatfield, and Peter Van den Dungen (eds.), Peace Movements and Political Cultures (Knoxville: The University of Tennessee Press, 1988). Roger Chickering, Imperial Germany and a World without War: The Peace Movement and German Society, 1892-1914 (Princeton (NJ): Princeton University Press, 1975). Sandi E. Cooper, Patriotic Pacifism. Waging War on War in Europe, 1815-1914 (New York/Oxford: Oxford University Press, 1991). Jost Dülffer, and Robert Frank (eds.), Peace, War and Gender from Antiquity to the Present: Cross-Cultural Perspectives (Essen: Klartext, 2009) Evans, Richard J., Comrades and Sisters: Feminism, Socialism and Pacifism in Europe, 1870-1945 (Brighton: Wheatsheap Books / New York: St. Martin Press, 1987). W.B. Gallie, Philosophers of Peace and War: Kant, Clausewitz, Marx, Engels and Tolstoy (Cambridge, Cambridge University Press, 1978). [Mohandas Karamchand Gandhi,] Gandhi on Non-Violence: Selected Texts from Mohandas K. Gandhi's Non-Violence in Peace and War, edited with an introduction by Thomas Merton, Boston/New York: Shambhala , 1996) (or any later edition). Joanne Gowa, Ballots and Bullets: The Elusive Democratic Peace (Princeton (NJ): Princeton University Press, 1999). Kenneth J. Heinemann, Campus Wars: The Peace Movement at American State Universities in the Vietnam Era (New York: New York University Press, 1993). Michael Howard, The Invention of Peace. Reflections on War and International Order (London: Profile Books, 2001). Holger Nehring, Politics of Security: British and West German Protest Movements and the Early Cold War, 1945-1970 (Oxford: Oxford University Press, 2010) Linda K. Schott, Reconstructing Women’s Thoughts: The Women’s International League for Peace and Freedom before World War II (Stanford: Stanford University Press, 1997). Vaisse, Maurice (ed.), Le pacifisme en Europe. Dès années 1920 aux années 1950 (Bruxelles: Bruylant, 1993). Michael Walzer, Just and Unjust Wars (New York: Basic Books, 1977) (or any later edition). Lawrence S. Wittner, Rebels Against War. The American Peace Movement, 1933-1983 (Philadelphia: Temple University Press, 1984). Lawrence S. Wittner, Struggle Against the Bomb, Vol. I, One World or None. A History of the World Nuclear Disarmament Movement Through 1953 (Stanford (CA): Stanford University Press, 1991). Lawrence S. Wittner, The Struggle Against the Bomb, Vol. II, Resisting the Bomb. A History of the World Nuclear Disarmament Movement, 1954-1970 (Stanford (CA): Stanford University Press, 1997). Lawrence S. Wittner, The Struggle Against the Bomb, Vol. III, Toward Nuclear Abolition. A History of the World Nuclear Disarmament Movement, 1971 to the Present (Stanford (CA): Stanford University Press, 2003). Benjamin Ziemann, (ed.), Peace Movements in Western Europe, Japan and the USA during the Cold War (Essen: Klartext, 2008). LETTURE OBBLIGATORIE PER STUDENTI NON FREQUENTANTI (ONLY FOR INTERNATIONAL RELATIONS STUDENTS) • In inglese: 1. David Cortright, Peace: A History of Movements and Ideas (Cambridge: Cambridge University Press, 2004). 2. Michael Howard, War and the Liberal Conscience (London: Temple Smith, 1978) (or any later edition). 3. Un testo scelto tra quelli indicati nelle letture consigliate 4. Un altro testo scelto tra quelli indicati nelle letture consigliate |
8 | M-STO/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810020 -
INTERNATIONAL POLITICS
(obiettivi)
Il corso si propone di offrire agli studenti una conoscenza più approfondita delle principali problematiche legate alla politica internazionale, fornendo al contempo strumenti utili ad analizzarle. Presenta alcuni dei concetti, delle idee e delle interpretazioni teoriche che più hanno influenzato il campo delle relazioni internazionali nel periodo compreso tra la fine della guerra fredda e i nostri giorni. Facendo leva sul retroterra appena delineato, presteremo particolare attenzione ai modelli e ai fenomeni che caratterizzano l’attuale ordine internazionale e le dinamiche che più stanno contribuendo alla sua trasformazione. Gli studenti saranno inoltre incoraggiati a riflettere in modo indipendente sulle teorie analizzate in classe, utilizzandole il più possibile nei loro “mid-term paper”, che verranno declinati in relazione a diverse aree geografiche e periodi storici.
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Huber Daniela Verena
(programma)
Il corso approfondisce le dinamiche fondamentali della politica internazionale. Si articola in tre parti. La prima parte coinvolge gli studenti in una discussione sulle principali teorie delle relazioni internazionali: realismo, istituzionalismo, liberalismo, costruttivismo, scuola inglese e scuola di Copenhagen, teoria critica, femminismo, post-strutturalismo e post-colonialismo. La seconda parte passa dalla teoria alla pratica, utilizzando concetti chiave che sono importanti nell'analisi della politica internazionale, tra cui la cooperazione, il conflitto, il dialogo e la narrazione. Si indaga anche sul divario tra teoria e pratica e sui giochi che i veri attori mettono in atto nella politica internazionale. La terza parte esplora i temi chiave della politica internazionale, tra cui le nuove dinamiche del sistema internazionale, le questioni della guerra e della pace, le nuove sfide della sicurezza e le questioni etiche. Gli studenti sono direttamente coinvolti in tutte e tre le parti attraverso presentazioni, partecipazioni a dibattiti, così come una gita sul campo. Gli studenti impareranno ad analizzare in modo critico i paradigmi di ricerca esistenti e come le teorie della scienza politica si evolvono in un contesto internazionale in continua evoluzione.
(testi)
Il corso è impartito in lingua inglese. Required textbooks:
• Textbook 1: Dunne, Tim, Milya Kurki, and Steve Smith (eds), International Relations Theories. Discipline and Diversity. Oxford: Oxford University Press (2nd edition, 2009) • Textbook 2: Carlsnaes, Walter, Risse, Thomas, and Simmons, Beth, eds. Sage Handbook of International Relations (2002) |
8 | SPS/04 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810014 -
THE UNITED STATES AND THE WORLD IN THE 20TH AND 21ST CENTURIES
(obiettivi)
Il XX secolo è stato etichettato come "il secolo americano", mentre l'inizio del XXI è identificato come un momento di declino per gli Stati Uniti. La governance americana funziona ancora all'interno degli Stati Uniti e quale peso hanno a livello mondiale? Il corso fornisce un'analisi dell'emergere del Paese come potenza mondiale nel corso del XX secolo, fino all'accesso di Obama alla presidenza, nel quadro del nuovo approccio metodologico della storia transnazionale. Il modello eccezionalista non si applica più e la storia americana ha bisogno di essere rivista. Gli studenti affronteranno quindi i grandi temi della politica interna analizzando il nuovo ruolo che gli Stati Uniti hanno assunto negli ultimi decenni a livello mondiale. L'obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti sia una metodologia generale per lo studio degli Stati Uniti in un mondo globale che una comprensione della politica americana e della società nel secolo scorso.
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FIORENTINO DANIELE
(programma)
Questo corso intende offrire agli studenti una visione della storia e della cultura americana sia in prospettiva internazionale che transnazionale. Il ruolo svolto dagli Stati Uniti negli affari internazionali nel XX secolo è tale che gli studiosi sono giunti a definire il periodo intercorso tra la guerra ispano-americana e la fine della guerra fredda, il secolo americano. In realtà, gli Stati Uniti giocano ancora un ruolo importante nelle relazioni internazionali, nonostante la crisi iniziata negli anni Settanta, mentre la loro posizione era già prominente e le loro interazioni con il resto del mondo erano già frequenti nel XIX secolo. Inoltre, la storia degli Stati Uniti, come quella di altri Paesi, è stata forgiata dall'interazione del Paese con altre parti del mondo e dalle inevitabili connessioni transnazionali con altre nazioni. Il corso offre quindi un'interpretazione della storia statunitense in una prospettiva transnazionale, familiarizzando gli studenti con alcuni dei maggiori storici del secolo scorso e con la storiografia, la metodologia e le analisi critiche più recenti della storia statunitense.
(testi)
Il corso si propone di fornire agli studenti un pensiero critico sugli Stati Uniti degli ultimi cento anni e sul mondo contemporaneo visto dalla prospettiva statunitense. Gli studi internazionali oggi implicano una buona comprensione della cultura e della storia statunitensi: sia per il ruolo della nazione nel mondo, sia perché le nuove metodologie negli studi culturali e transnazionali si sono sviluppate negli Stati Uniti, soprattutto nella seconda metà del XX secolo. Pertanto, alla fine del corso, gli studenti saranno in grado di conoscere i principali aspetti della storia degli Stati Uniti negli ultimi 150 anni, sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, acquisiranno una comprensione delle principali metodologie utilizzate dagli studiosi americani per studiare il loro Paese in una prospettiva transnazionale e internazionale. Il corso è impartito in lingua inglese. LETTURE OBBLIGATORIE:
Joshua Freeman, American Empire: The Rise of a Global Power, the Democratic Revolution at Home, 1945-2000 (New York: Penguin, 2013). Robert W. Rydell and Rob Kroes, Buffalo Bill in Bologna: The Americanization of the World, 1869-1922, Chicago : University of Chicago Press, 2005. Available online in the University Discovery Web pages. Daniel Rogers, "Improvising the New Deal" in Franklin D. Roosevelt : Road to the New Deal, 1882-1939, University of Illinois Press, 2015, pp. 131-157. Available online in the University Discovery Web pages. William E. Luechtenburg, Franklin D. Roosevelt: Foreign Affairs, The Miller Center, https://millercenter.org/president/fdroosevelt/foreign-affairs Wendy Wall, The New Deal, Oxford Research Encyclopedia of American History, 2016. The Constitution of the United States of America. http://archives.gov/exhibits/charters/ constitution.html or on the Professor's webpage under "materiali didattici) Per la discussione in classe e le presentazioni, gli studenti possono scegliere uno tra i seguenti sei saggi: Thomas Bender, “The Boundaries and Constituencies of History,” American Literary History, Vol. 18, No. 2 (Summer, 2006), pp. 267-282 + “Global History and Bounded Subjects: A Response to Thomas Bender” by Peter Fritzsche, American Literary History, Vol. 18, No. 2 (Summer, 2006), pp. 283-287. Disponibile online dal sito University Discovery Web. Erez Manela, The United States in the World, in Foner E, McGirr L. American History Now. Philadelphia: Temple University Press, 2011, pp. 201-220. Disponibile online dal sito University Discovery Web. Hilde E. Restad, “Old Paradigms in History Die Hard in Political Science: US Foreign Policy and American Exceptionalism,” American Political Thought, Vol. 1, No. 1 (May 2012), pp. 53-76. Disponibile online dal sito University Discovery. Richard Slotkin, "Thinking Mythologically: Black Hawk Down, the “Platoon Movie,” and the War of Choice in Iraq," in European Journal of American Studies, 12, 2 (2017). Disponibile online dal sito: https://journals.openedition.org/ejas/11873 Ian Tyrrell, “Reflections on the transnational turn in United States history: theory and practice.” Journal of Global History (2009) 4, pp. 453–474. Disponibile online dal sito University Discovery Web. Isabelle Vagnoux, "Introduction: North American Women in Politics and International Relations;" Chantal Maillé, "Feminist Interventions in Political Representation in the United States and Canada: Training Programs and Legal Quotas," in European Journal of American Studies, 10, 1 (2015). Available online at: https://journals.openedition.org/ejas/10368 RECOMMENDED READINGS: Amitav Acharya, The End of the American World Order (Polity Press, 2014). Bacevich, Andrew, The New American Militarism: How Americans Are Seduced by War (Oxford, New York: Oxford University Press, 2006). Belmonte, Laura, Selling the American Way: U.S. Propaganda and the Cold War (Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 2008). Bender, Thomas, A Nation among Nations: America’s Place in the World (New York: Hill and Wang, 2006). Borstelmann, Thomas The Cold War and the Color Line (Cambridge: Harvard University Press, 2003). Brooks, Stephen and William Wohlforth, America Abroad: The US Global Role in the 21st century, (Oxford: Oxford University Press, 2016). de Grazia, Victoria, Irresistible Empire: America's Advance Through Twentieth-Century Europe, (Cambridge: Harvard University Press, 2005). Gerstle, Gary, American Crucible: Race and Nationalism in the Twentieth Century (Princeton University Press, 2001). Hofstadter, Richard, The Age of Reform (New York: Vintage, 1955) (o un'edizione successiva). Hunt, Michael, Ideology and U.S. Foreign Policy (New Haven: Yale Univ. Press, 1987). Ikenberry, John Liberal Leviathan: The Origins; Crisis and Transformation of the American World Order, (Princeton University Press, 2011) Jackson Lears, T., Rebirth of a Nation: The Making of Modern America (New York: Harper Colins, 2010). Kennedy, David M., Freedom from Fear: The American People in Depression and War, 1929- 1945 (Oxford History of the United States) (Oxford University Press, 2001). Perlstein, Rick, The Invisible Bridge: The Fall of Nixon and the Rise of Reagan (New York: Simon & Schuster, 2015). Rodgers, Daniel, Atlantic Crossings: Social Politics in a Progressive Age (New York: Belknap, 2000). |
8 | SPS/05 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21810019 -
INTERNATIONAL MACROECONOMICS
(obiettivi)
Il corso si propone di affrontare i principali temi del dibattito economico e politico in macroeconomia. Alla fine del corso gli studenti saranno in grado di seguire e comprendere in dettaglio i dibattiti economici e politici internazionali, come quelli riguardanti la crescita economica, i cicli economici, la politica monetaria, la politica fiscale, i tassi di cambio, le dinamiche del mercato del lavoro, le discussioni sull'area dell'euro, ecc. L'approccio a questi temi riguarderà sia l'analisi teorica che quella relativa alle istituzioni coinvolte.
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CAVALLARI LILIA
(programma)
Il programma del corso segue il libro di testo. La frequenza del seminario “The global financial crisis and its legacy”, a cura del Dr. Simone Romano, è obbligatoria. Il programma dettagliato è il seguente:
(testi)
1. Macroeconomia nel breve periodo: capitoli da 1 a 6 del libro di testo, appendici escluse; 2. Macroeconomia nel medio periodo: capitoli da 7 a 9 del libro di testo, appendici escluse; 3. Macroeconomia nel lungo periodo: capitoli da 10 a 12 del libro di testo, appendici escluse; 4. Economia aperta: capitoli da 17 a 20 del libro di testo, appendici escluse; 5. Questioni di policy: capitoli da 21 a 23 del libro di testo, appendici escluse. Il corso è impartito in lingua inglese. Macroeconomics: A European Perspective, 3rd Edition, Olivier Blanchard, Francesco Giavazzi, Alessia Amighini, Pearson University Press, 2017
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8 | SECS-P/01 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810177 -
THE INTERNATIONAL SYSTEM AFTER THE END OF THE COLD WAR
(obiettivi)
La storia recente del sistema internazionale è indubbiamente segnata dalla fine del bipolarismo, che è stato considerato come l'evento più importante nella seconda metà del XX secolo. Questo "momento di trasformazione", tuttavia, è messo in discussione da una serie di approcci storiografici che sottolineano l'importanza delle tendenze a lungo termine per comprendere un certo numero di eventi attuali. Il corso indagherà l'evoluzione delle relazioni internazionali dalla fine della Guerra Fredda confrontando questi paradigmi esplicativi. Da un lato, il corso esaminerà alcuni dei tratti più caratteristici dell'era successiva alla Guerra Fredda, come le crisi degli anni '90, l'emergere degli Stati Uniti come potenza egemonica e le conseguenze degli attentati terroristici dell'11 settembre e della guerra in Iraq del 2003 sulla capacità americana di preservare la propria supremazia. Dall'altro, si parlerà di diversi quadri concettuali e cronologici per presentare l'evoluzione del sistema internazionale da prospettive più complesse, guardando a fenomeni di lungo periodo, come il ritorno della Cina a un ruolo di grande potenza o la discontinuità introdotta nel sistema internazionale dall'approccio neoliberale a partire dagli anni Settanta.
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NUTI LEOPOLDO
(programma)
Il corso intende offrire una panoramica generale sull'evoluzione del sistema internazionale dalla fine della guerra fredda. Dopo aver discusso le principali interpretazioni storiche delle cause del crollo sovietico, la prima parte del corso si concentrerà sulle crisi degli anni Novanta (Iraq, Jugoslavia, Somalia e Ruanda), sui ripetuti fallimenti dell'ONU e sulla ricerca da parte di USA ed Europa di un nuovo paradigma di sicurezza internazionale. La seconda parte del corso esaminerà le conseguenze dell'11 settembre e della guerra al terrorismo, considerando il loro impatto a lungo termine sulla posizione egemonica degli Stati Uniti. Si discuterà anche del ruolo crescente di potenze emergenti come la Cina e l'India. Infine, la terza parte del corso analizzerà eventi recenti come i negoziati sul programma nucleare iraniano, le Primavere Arabe e le loro conseguenze, la paralisi della UE e le crisi in Ucraina e Siria.
(testi)
CONTENUTO: PARTE I - Introduzione, le controversie storiche e le principali caratteristiche dell'inizio dell'era del post-guerra fredda Prima settimana Introduzione e descrizione del corso. La ricerca di nuovi paradigmi interpretativi: la fine della guerra fredda o il trionfo della globalizzazione? Seconda settimana L'ascesa dell'egemonia americana e la ricerca di una nuova Europa: la guerra del Kuwait e i negoziati di Maastricht Settimane 3-4 Le crisi dei primi anni '90: Jugoslavia, Somalia e Ruanda. Il fallimento del multilateralismo assertivo e la ricerca di alternative. I modelli di sicurezza degli Stati Uniti e dell'UE in lotta tra loro PARTE II La guerra al terrore e l'ascesa di un sistema multipolare Settimana 5 La deriva verso l'unilateralismo statunitense: la guerra del Kosovo e le sue implicazioni per la NATO e la sicurezza europea. L'evoluzione della politica estera russa La proliferazione nucleare e il controllo degli armamenti dopo la fine della guerra fredda: la crisi nordcoreana, il contenimento dell'Iraq, e la rete di A.Q. Khan ESAME DI METÀ TRIMESTRE 10 APRILE Settimana 6 L'impatto dell'11 settembre, la guerra in Afghanistan e la crisi irachena del 2003. Settimana 7 L'ascesa di Cina e India e il suo impatto sul sistema internazionale. L'Asia tornerà al centro del sistema internazionale? PARTE III E poi? Settimana 8 L'erosione dell'egemonia americana? La crisi del Grande Medio Oriente, 2003-2010 e il pivot dell'amministrazione Obama sull'Asia. Il consolidamento dell'UE - e il suo stallo. Le primavere arabe e le loro conseguenze. I negoziati sul programma nucleare iraniano Settimana 9 2014-2015: il disfacimento dell'ordine internazionale? Settimana 10 Seminario - Settimana 11 Presentazioni di classe Settimana 11 Presentazioni di classe Settimana 13 Presentazioni di classe REQUIRED READINGS:
William Keylor, The Twentieth-Century World and Beyond: An International History since 1900 (Oxford: Oxford University Press, 2012 – paperback edition), Part Three, From Cold War to New World Disorder, 1985-2010, chapter 16-22 Or John Young and John Kent, International Relations Since 1945, (Oxford: Oxford University Press, 2013), Part VI, The Post-Cold War World 1990-2000, and Part VII, The Age of Terror, 2001-2012, pp. 437-624 For the in class discussions, students will have to read the following essays: Cox, Michael. "Another Transatlantic Split? American and European Narratives and the End of the Cold War." Cold War History 7, no. 1 (2007/02/01 2007): 121-46. Glaurdic', Josip. "Response to Ingrao and Emmert." East European Politics & Societies 24, no. 2 (May 1, 2010 2010): 316-20. ———. "Review Essay: Charles Ingrao and Thomas A. Emmert, Eds. Confronting the Yugoslav Controversies: A Scholars’ Initiative. West Lafayette, In: Purdue University Press." East European Politics & Societies 24, no. 2 (2010): 294-309. Kramer, Mark, " NATO Enlargement—Was There a Promise?", in International Security, vol. 42, n.1, (Summer 2017) pp. 186-189 Ikenberry, G. John. "The Illusion of Geopolitics." Foreign Affairs 93, no. 3 (2014): 80-90. Ingrao, Charles, and Thomas A. Emmert. "Response to Josip Glaurdic's Review." East European Politics & Societies 24, no. 2 (May 1, 2010 2010): 310-15. Leffler, Melvyn P. "The Foreign Policies of the George W. Bush Administration: Memoirs, History, Legacy." Diplomatic History 37, no. 2 (April 1, 2013): 190-216. Mead, Walter Russell. "The Return of Geopolitics." Foreign Affairs 93, no. 3 (2014): 69-79. Rehman, Iskander. "Keeping the Dragon at Bay: India's Counter-Containment of China in Asia." Asian Security 5, no. 2 (2009/06/05 2009): 114-43. Richardson, Paul. "‘Blue National Soil’ and the Unwelcome Return of ‘Classical’ Geopolitics." Global Change, Peace & Security 27, no. 2 (2015/05/04 2015): 229-36. Shifrinson, Joshua R. "Deal or No Deal?: The End of the Cold War and the U.S. Offer to Limit Nato Expansion." International Security 40, no. 4 (2016): 7-44. Sarotte, Mary Elise. "A Broken Promise?", 90-97: Foreign Affairs, 2014. Schake, Kori. "Nato after the Cold War, 1991–1995: Institutional Competition and the Collapse of the French Alternative." Contemporary European History 7, no. 03 (1998): 379-407. Spohr, Kristina. "Germany, America and the Shaping of Post-Cold War Europe: A Story of German International Emancipation through Political Unification, 1989–90." Cold War History 15, no. 2 (2015/04/03 2015): 221-43. Westad, Odd Arne. “Has a New Cold War Really Begun?” Foreign Affairs, SNAPSHOT March 27, 2018 NATO Expansion: What Gorbachev Heard, at https://nsarchive.gwu.edu/briefing-book/russia-programs/2017-12-12/nato-expansion-what-gorbachev-heard-western-leaders-early |
8 | SPS/06 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810016 -
THEORY OF HUMAN RIGHTS
(obiettivi)
Oggi i diritti umani sono la dottrina morale dominante per valutare lo status morale dell'ordine geopolitico contemporaneo. Nel XX secolo è emerso un ampio consenso sull'elaborazione di un giudizio delle nazioni contro un codice morale internazionale che prescrive determinati benefici e trattamenti per tutti gli esseri umani. In molte nazioni i dibattiti politici si animano per la negazione o per l'abuso dei diritti umani. I documenti legali per la tutela dei diritti umani si sono moltiplicati negli ultimi anni. Il corso esamina la base filosofica e il contenuto della dottrina dei diritti umani. Indaga inoltre il significato contemporaneo dei diritti umani, traccia lo sviluppo storico del concetto di diritti umani, partendo da discussione sulle origini filosofiche più antiche delle basi dei diritti umani e culminando con alcuni dei più recenti sviluppi nella loro codificazione. Il corso analizza infine le differenze formali e sostanziali che i filosofi hanno operato tra le varie forme e categorie di diritti umani, oltre che le giustificazioni delle loro rivendicazioni e le principali critiche attualmente a loro rivolte.
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MAIOLO FRANCESCO
(programma)
La locuzione “diritti umani” denota un campo d'azione e un ampio ambito di studi di carattere interdisciplinare. Nella prima prospettiva, i diritti umani sono generalmente esprimono degli standard minimi di condotta a cui uno Stato deve attenersi nel relazionarsi alle persone sulle quali esercita la propria giurisdizione. Dalla fine della seconda guerra mondiale, su scala internazionale un certo numero di convenzioni, accordi, dichiarazioni d’intenti e protocolli d’intesa sono stati promulgati con l’indicazione di quali diritti ascrivibili agli individui sono da ritenersi fondamentali. Notevoli sforzi sono stati compiuti al fine di assicurare la migliore e più estesa tutela possibile in questo ambito. La tal cosa ha portato alla creazione di un sistema di giurisdizione virtualmente globale e a livelli multipli con l’istituzione di appositi tribunali internazionali. Anche se molti vedono i diritti umani come una costruzione occidentale, culturalmente di parte, basata su una concezione astratta e atomistica dell'individuo, l'idea che uno Stato promuova e compia atti crudeli e degradanti ripugna un numero crescente di persone a livello globale. Nella seconda prospettiva, si è ripetuto che i diritti umani, da un punto di vista descrittivo, sono poteri o proprietà appartenenti a tutti gli esseri umani in virtù della loro condizione di esseri umani. Che tutti gli esseri umani debbano poter godere di determinati diritti fondamentali è vista come una questione di giustizia globale. Oggi non solo le teorie dei diritti umani, che si preoccupano di fornire criteri per l’azione, ma anche le teorie sui diritti umani, che si preoccupano di questioni di natura fondazionale, sembrano essere in concorrenza tra loro. Il corso si concentra sulla teoria dell'autonomia, vulnerabilità, riconoscimento e giustizia di Axel Honneth. Vi è un accordo generale sul fatto che le società liberal-democratiche si basano su principi normativi, che richiedono disposizioni legali per garantire che i governi non violino i diritti fondamentali degli individui. Tuttavia, in parte a causa della complessità dei processi globali di integrazione, deregolamentazione e riforma, in parte a causa dell'influenza della critica anti-fondazionale (decostruzione; postmodernismo; relativismo), questi principi sembrano aver perso molto della loro originaria forza prescrittiva. Contro coloro che hanno affermato che tale problema è dovuto ad uno sfasamento tra indagine filosofica e applicazione pratica, Honneth ha sostenuto che più di tempi lunghi, c’è bisogno di ravvivare la speranza e la persistenza necessari alla trasformazione dei principi di libertà e giustizia in linee guida per l'azione politica. A suo avviso, i principi normativi alla base del discorso sui diritti umani sono formulati in un modo che ci impedisce di derivare linee guida per l'azione politica. In particolare, il corso esaminerà il modello di ricostruzione normativa che Honneth ha teorizzato sulla base di presupposti hegeliani allo scopo di situare la propria teoria della giustizia come riconoscimento nell'ambito dell’analisi di una varietà di istanze e pratiche istituzionali storicamente determinate che incarnano affermazioni esistenzialmente significative.
(testi)
CONTENUTO DEL PROGRAMMA PARTE I – Background storico, approcci metodologici, prospettive e problematiche - Introduzione al corso; diritti umani nella prospettiva teorica; analisi ontologica ed epistemologica - Libertà, giustizia come equità ed etica del discorso. Rawls, Habermas e le sfide della critica anti-fondazionalista - Identità, autenticità, riconoscimento, e alterità PARTE II – Autonomia, vulnerabilità, riconoscimento e giustizia in Axel Honneth - Situare Honneth: le radici hegeliane e la “fabbrica sociale” della giustizia - Le lotte per il riconoscimento e la grammatica morale dei conflitti sociali - Il diritto alla libertà e la fondazione sociale dell’etica democratica - Le ragioni per l’esistenza della libertà giuridica e morale e le loro patologie - La libertà sociale e i tre registri del “Noi” nelle relazioni sociali - Autonomia, vulnerabilità, riconoscimento, giustizia e libero mercato: la sfera dei consumi, il mercato del lavoro e la sostenibilità ambientale - Il “Noi” nella formazione della volontà democratica; auto-realizzazione organizzata: i paradossi dell’individualizzazione - La “negatività” sociale; riconoscimento e ideologia Il corso è impartito in lingua inglese. • Honneth, A., Il diritto della libertà. Lineamenti per un’eticità democratica, trad. C. Sandrelli, Codice Edizioni, Torino 2015
• Maiolo, F., Honneth’s Theory of Recognition (di prossima pubblicazione: Apeiron Editori) |
8 | SPS/01 | 64 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ENG | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21810043 -
SEMINARS, EXTERNAL COURSES AND INTERNSHIPS
(obiettivi)
I seminari sono finalizzati a migliorare l'apprendimento autonomo degli studenti, a inquadrare un tema specifico e a fornire metodi e strumenti per la comprensione e l'approfondimento di tale tema. Le attività extra-curriculari sono finalizzate ad arricchire la nostra offerta accademica e a promuovere l'acquisizione di competenze complementari e trasversali. Le attività di stage sono finalizzate infine all'acquisizione di esperienze e alla preparazione all'ingresso nel mondo del lavoro.
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8 | 64 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ENG | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21810042 -
THESIS
(obiettivi)
Scopi principali di una tesi di laurea magistrale sono: analizzare un argomento di una determinata disciplina in profondità, recuperare materiale o dati empirici originali e analizzarli alla luce del corrispondente quadro concettuale o teorico, fornendo i risultati della ricerca con conclusioni chiare e ragionate.
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24 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ENG | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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