Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21010264 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE: SPAZIO URBANO
(obiettivi)
Il corso lavora sull’analisi integrata dei sistemi insediativi, ambientali e infrastrutturali che insistono su una porzione di territorio romano. La lettura critica dei fattori morfologici, delle componenti sociali e delle relazioni di contesto sono il punto di partenza per il progetto dello spazio urbano; principale oggetto dell’esercizio progettuale è lo spazio pubblico e i dispositivi architettonici utili alla sua attrezzatura con un primo esame dei comportamenti negli spazi pubblici e delle relazioni tra progetto e pratiche d’uso.
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21010264-1 -
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso lavora sull’analisi integrata dei sistemi insediativi, ambientali e infrastrutturali che insistono su una porzione di territorio romano. La lettura critica dei fattori morfologici, delle componenti sociali e delle relazioni di contesto sono il punto di partenza per il progetto dello spazio urbano; principale oggetto dell’esercizio progettuale è lo spazio pubblico e i dispositivi architettonici utili alla sua attrezzatura con un primo esame dei comportamenti negli spazi pubblici e delle relazioni tra progetto e pratiche d’uso.
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PONE MARIA
(programma)
Il corso prevede un esercizio progettuale, alla scala del progetto urbano, che propone un focus particolare sullo spazio pubblico e la sua “attrezzatura”.
(testi)
Uno dei principali obbiettivi del corso è che gli studenti si confrontino, in prima battuta, con un esercizio di lettura complessa e stratificata del territorio e dei contesti di azione a diverse scale; una lettura capace di interpretare e confrontarsi con gli elementi appartenenti a tre fondamentali sistemi che caratterizzano i contesti delle città contemporanee: i sistemi naturali (suolo, acqua, vegetazione, …), il sistema "evolutivo" delle modificazioni antropiche e insediative e le reti infrastrutturali che guidano e orientano queste modificazioni. Questo esercizio di lettura critica che evidenzia i caratteri specifici del territorio e le loro interazioni è infatti il primo passo per affrontare progettualmente le sfide della contemporaneità che riguardano il modo di occupare e modificare lo spazio che abitiamo, a maggior ragione se si tratta di spazi collettivi. L'esercizio progettuale oggetto del corso si concentra, pertanto, su un'area della città di Roma in cui i tre sistemi evidenziati (insediativo, naturale, infrastrutturale) presentano elementi di particolare interesse: si tratta del territorio che si attesta alla via Tiburtina e che, come un palinsesto, si compone di molteplici stratificazioni. Nell’immagine del paesaggio attuale, seppure con intensità differenti, queste stratificazioni riescono ancora a leggersi in maniera più o meno definita: il sistema naturale dell’alveo dell’Aniene e dei suoi affluenti, lo sviluppo antropico dei nuclei abitativi e produttivi e una fitta rete infrastrutturale di collegamento est-ovest. Questi sistemi si intersecano, si combinano o si sovrappongono, rendendosi riconoscibili con gradazioni diverse lungo tutto il tracciato della via. La loro storia e origine è antica e ricalca una direzione di percorrenza legata alla forma del territorio e che appartiene ancora oggi al progressivo e disomogeneo movimento di espansione della città di Roma verso est. A questa espansione è dovuta l’intensità dei flussi di persone che da e verso quei luoghi si spostano ogni giorno, facendo in modo che questo quadrante di città resti ancora fortemente attenzionato. Il corso è dunque diviso in due fasi: - la prima sviluppa e guida gli studenti nel processo di analisi critica che si concentrerà su un settore “assegnato” della via Tiburtina e sui suoi dintorni; la prima fase si conclude con l’individuazione, da parte degli studenti, di una più definita e limitata “area progetto” che consenta di affrontare con il progetto i principali temi di interesse emersi dall’analisi critica. - la seconda fase è quella progettuale. Il focus principale dell’esercizio riguarderà il progetto di un nuovo spazio pubblico: il tema potrà essere declinato in diverse direzioni che dovranno mostrarsi coerenti con le motivazioni che, nella fase precedente, hanno condotto alla scelta dell’“area progetto” (progetto di spazio aperto e/o sistemazioni paesaggistiche e/o insediamento di nuove attrezzature di interesse collettivo, …); l’obbiettivo generale del progetto sarà quello di immaginare trasformazioni capaci di innescare processi virtuosi per la vita e la cura degli spazi comuni. Il progetto dovrà confrontarsi da una parte con il tema degli “usi complessi” degli spazi pubblici, studiando e interrogando le componenti sociali e il panorama di attori presenti e dall’altra con le sempre più urgenti questioni di sostenibilità, con un focus sui temi dell’adattamento e della mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici in ambiente urbano. Bjur H., Santillo Frizell B., Via Tiburtina: space, movement and artifacts in the urban landscape, Svenska institutet i Rom, Roma 2009.
Boano, C. (2020) Progetto Minore. Alla ricerca della minorità nel progetto urbanistico ed architettonico, LetteraVentidue, Siracusa Corboz A. (1985) Il territorio come palinsesto, «Casabella» 516, pp. 22-27. De Solà Morales, M. (a cura di) (1999), Progettare città/Designing Cities, «Quaderni di Lotus», 23. Erbani M. (2022) Il territorio manoscritto. Strumenti per un’indagine territoriale lungo la via Tiburtina da Tivoli a Roma, Tesi di Dottorato in “Architettura: Innovazione e Patrimonio”, Roma Tre. Pone M. (2019) Architetture devianti. Il potenziale infrastrutturale dell’architettura, Tesi di Dottorato in “Paesaggi della città contemporanea”, Roma Tre Pone M. (2021) ‘Sul potenziale della situazione: architettura come infrastruttura’, in Op.Cit Selezione della critica d’arte contemporanea, 170. Rykwert J., Learning from the Street, «Lotus», 158, 2015, pp. 102-113. Salat, S. (2011) Cities and forms: On sustainable urbanism. Editeurs des Sciences et des Arts Hermann |
6 | ICAR/14 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010264-2 -
URBANISTICA
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso lavora sull’analisi integrata dei sistemi insediativi, ambientali e infrastrutturali che insistono su una porzione di territorio romano. La lettura critica dei fattori morfologici, delle componenti sociali e delle relazioni di contesto sono il punto di partenza per il progetto dello spazio urbano; principale oggetto dell’esercizio progettuale è lo spazio pubblico e i dispositivi architettonici utili alla sua attrezzatura con un primo esame dei comportamenti negli spazi pubblici e delle relazioni tra progetto e pratiche d’uso.
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FAVA FEDERICA
(programma)
A partire delle forme di appropriazione che hanno caratterizzato lo sviluppo umano-urbano di Roma, "Extra-space. Tempi, corpi, dinamiche della città contemporanea" guarda ai processi che interessano lo spazio pubblico pensandolo attraverso la lente moltiplicatrice del tempo. Il discorso urbanistico si apre dunque ad una dimensione “intermedia” delle politiche e del progetto, intesa tanto in termini materiali che immateriali. In questa prospettiva assumono rilievo sfere altre della città che includono discorsi di crescente importanza, come quelli partecipativi ma anche emotivi e affettivi.
(testi)
Per Extra-space ciò esprime un modo di lavorare con le fragilità dell’urbano, per tradursi in una modalità inclusiva di intendere e praticare l’urbanistica. Sfidare il pensiero normativo attraverso la dimensione intermedia dello spazio significa infatti anche il ritirarsi di saperi puramente specialistici, della pianificazione e della conservazione, per aprire l’esistente all’operatività di soggetti umani e non-umani. Seguendo l’organizzazione in gruppi di 3/4 persone proposta nel Laboratorio di progettazione dello spazio urbano, il modulo accompagna ed amplifica la comprensione teorico-pratica del progetto dello spazio pubblico sviluppando strategie di valorizzazione della città, volte a realizzare sistemi urbani adattivi, sani, resilienti. Boano, Camillo, and Cristina Bianchetti. 2022. Lifelines: Politics, Ethics, and the Affective Economy of Inhabiting. Berlin: Jovis.
Lefebvre, Henri. 2014. Toward an Architecture of Enjoyment. edited by Ł. Stanek. Minneapolis; London: University of Minnesota Press. Lynch, Kevin. 1977. Il tempo dello spazio. Milano: Il saggiatore. Pizzo, Barbara. 2023. Vivere o Morire Di Rendita. La Rendita Urbana Nel XXI Secolo. Roma: Donzelli. Rodney Harrison, Caitlin DeSilvey, Cornelius Holtorf, Sharon Macdonald, Nadia Bartolini, Esther Breithoff, Harald Fredheim, Antony Lyons, Sarah May, Jennie Morgan, and Sefryn Penrose, eds. 2020. Heritage Futures: Comparative Approaches to Natural and Cultural Heritage Practices. London: UCL Press. Smith, Laurajane. 2021. Emotional Heritage: Visitor Engagement at Museums and Heritage Sites. Routledge. |
2 | ICAR/21 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010263 -
STRUTTURE DELLA CITTA'
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano. |
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21010263-1 -
TECNICA DEL RESTAURO ARCHITETTONICO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano.
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GEREMIA FRANCESCA
(programma)
Il corso si avvale del contributo specifico di tre discipline diverse ma complementari: il restauro, il disegno e la scienza delle costruzioni che si pongono in relazione su un tema comune. I tre specifici approcci sono integrati e finalizzati al medesimo obiettivo: lo studio e l’interpretazione della città esistente.
(testi)
Il corso si svolge attraverso tre fondamentali momenti di conoscenza, corrispondenti a tre scale di indagine. La prima parte è dedicata alla conoscenza del sistema territoriale alla larga scala, comprendendo i sistemi naturali e ambientali e ponendo questi in relazione con i fenomeni storico formativi della struttura della città. L’individuazione dei diversi livelli topografici e la loro scomposizione e analisi attraverso lo studio della geomorfologia, della cartografia storica e attuale e delle principali fasi di evoluzione di Roma, consente la comprensione della attuale consistenza urbana quale risultato di un processo antropico stratificato, intimamente condizionato dal substrato naturale. Nella seconda parte si cambia scala: il lavoro di analisi, di verifica e di studio della città si concentra su una porzione di territorio ben definita corrispondente ad uno dei rioni storici. La storia e la lettura delle trasformazioni del rione, il riconoscimento dei tipi edilizi di cui si compone il tessuto, il confronto con la configurazione presente, condurrà all’elaborazione di sintesi tematiche indirizzate alla comprensione dell’ambito urbano esaminato. Contestualmente si procede al rilievo di un isolato o di una porzione di esso, allo scopo di condurre una osservazione più ravvicinata, utile a sperimentare gli strumenti di rilevamento e rappresentazione grafica e apprendere i caratteri architettonici e strutturali del costruito storico. Ai fini di questa indagine sarà importante lo studio tipologico, partendo dalle indagini storiche bibliografiche, archivistiche e cartografiche, nonché il confronto per analogia con tipi e tessuti riconoscibili nel contesto. Tale studio è premessa per l'elaborazione delle ricomposizioni filologiche che sono oggetto della terza parte del corso. Questa prevede l’individuazione di un brano di città profondamente trasformato a seguito degli interventi postunitari e, attraverso le ricerche archivistiche, storico-bibliografiche e iconografiche, la sua riprogettazione. L’operazione è tesa, non solo a documentare la consistenza storica del tessuto urbano e la sua configurazione architettonica ma anche, attraverso questa, ad applicare le tecniche di rappresentazione acquisite e sperimentare tramite l'uso di un codice di calcolo commerciale messo a disposizione, un’analisi strutturale del costruito storico da finalizzare al progetto di recupero. Restauro:
S. Muratori, R. Bollati, S. Bollati, G. Marinucci, Studi per una operante storia urbana di Roma, Roma, Centro Studi di Storia Urbanistica, 1963 G.Caniggia, G.L.Maffei: Lettura dell’edilizia di base, Venezia 1979 M. G. Corsini: Tipi e tessuti del centro storico di Roma. Lettura del costruito per il progetto, Edizioni Kappa, Roma, 1998. Guide Rionali di Roma,fratelli palombi editori, Roma. AA.VV. Architettura e urbanistica-uso e trasformazione della città storica, collana Roma Capitale 1870-1911, Marsilio ed. 1984 F.Giovanetti (a cura di): Manuale del recupero del comune di Roma, edizioni dei, Roma 1997. Analisi e rappresentazione urbana: R. Arnheim. Arte e percezione visiva. Milano 1965. M. De Simone. Disegno, rilievo, progetto. Il disegno delle idee, il progetto delle cose. Roma 1990. E. E. Viollet le Duc. Storia di un disegnatore. Cavallino. Venezia 1992. M.Docci e D. Maestri. Scienza del disegno. Torino 2000. Scienza delle costruzioni: G.Cangi: “Manuale del recupero strutturale antisismico”, edizioni dei, Roma 2005. A.Giuffré: Letture sulla Meccanica delle Murature Storiche, Edizioni Kappa, Roma 1991. A.Giuffré: La meccanica nell’architettura, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1986. |
4 | ICAR/19 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010263-2 -
DISEGNO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano.
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CIANCI MARIA GRAZIA
(programma)
Metodi didattici
(testi)
Il corso si sviluppa con lezioni ex-catedra, visite e sopralluoghi, dibattiti. Durante gli incontri settimanali, una parte del tempo a disposizione verrà dedicato ad un “laboratorio” nel quale si svolgeranno le esercitazioni grafiche, le revisioni, gli approfondimenti tematici in presenza dei docenti che forniranno di volta in volta chiarimenti pratici sulle esercitazioni da svolgere. La revisione periodica degli elaborati, delle esercitazioni, delle sperimentazioni, costituisce parte integrante dell’impegno didattico dello studente. Sono previste verifiche intermedie ed è richiesta la presenza alle lezioni e al laboratorio. Il materiale verrà indicato dal docente durante le lezioni. Modalità di verifica dell'apprendimento La prova d’esame consiste nella discussione e nella valutazione degli “elaborati” progressivamente sviluppati durante il corso e la presentazione del “taccuino” contenente tutte le esercitazioni svolte in aula, in esterno e individualmente. - R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Milano 1965
- M. De Simone, Disegno, rilievo, progetto. Il disegno delle idee, il progetto delle cose, Roma 1990 - E. E. Viollet Le Duc, Storia di un disegnatore, Cavallino, Venezia 1992 - M. Docci e D. Maestri, Scienza del disegno, Torino 2000 |
4 | ICAR/17 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010263-3 -
STRUTTURE
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano.
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GABRIELE STEFANO
(programma)
Nel corso verranno illustrati i caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città storica per poi scendere alla scala dell’edificio e dei suoi caratteri costruttivi, in modo da approfondire la conoscenza delle componenti tecnologiche e strutturali proprie dell’edilizia premoderna.
(testi)
E’ prevista una esercitazione pratica su un tema assegnato che, procedendo per successive scale di approfondimento, riguarderà inizialmente l’intero centro storico di Roma per poi giungere alla dimensione rionale e di isolato. Attraverso questo lavoro gli studenti avranno modo di sperimentare la capacità di interpretazione e lettura dell’edilizia storica: tramite il rilievo architettonico e la conseguente analisi critica e filologica di un contesto fortemente stratificato quale il centro storico di Roma, ai fini di acquisire la metodologia per un corretto intervento di recupero, di trasformazione o di restauro. G.Cangi: “Manuale del recupero strutturale antisismico”, edizioni dei, Roma 2005.
A.Giuffré: Letture sulla Meccanica delle Murature Storiche, Edizioni Kappa, Roma 1991. A.Giuffré: La meccanica nell’architettura, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1986. |
4 | ICAR/08 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002062 -
STORIA DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO
(obiettivi)
La fondazione-trasformazione della città nella storia
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SCIMEMI MADDALENA
(programma)
Gli argomenti delle lezioni, raggruppate in sette cicli, saranno i seguenti:
(testi)
1. LA CITTÀ DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO: TRASFORMAZIONI URBANISTICHE E TEORIA DELLA CITTÀ Città e trattatistica tra XV e XVI secolo: premesse all’urbanistica rinascimentale Il palazzo come città in nuce: Urbino, Ferrara e Pienza Roma nel Quattrocento - I Roma nel Quattrocento - II Roma nella prima metà del Cinquecento Roma nella seconda metà del Cinquecento L’urbanistica di Napoli e Palermo nel Cinquecento 2. ROMA: LE TRASFORMAZIONI DELLA CITTÀ TRA MAGNIFICENZA BAROCCA E REGOLA NEOCLASSICA L’urbanistica di Roma barocca Roma nel Settecento - I Roma nel Settecento - II 3. LA CULTURA DELLA PROGETTAZIONE URBANA NELL'EUROPA DEI LUMI • La Francia: Parigi dal piano di Patte all'età napoleonica • La Gran Bretagna: Londra dal "Grande Incendio" agli interventi di Nash • Alcune situazioni italiane: Torino, Milano, Roma, Napoli, Messina • San Pietroburgo e la Russia zarista 4. LE GRANDI TRASFORMAZIONI URBANE DI METÀ OTTOCENTO E LA NASCITA DELLA DISCIPLINA URBANISTICA • La Parigi di Haussmann. • Vienna e il Ring. • Berlino e le Mietkasernen. • Barcellona e il Plan Cerdà. • Le elaborazioni teoriche sulla città nella Germania tra XIX e XX secolo: Baumeister, Stübben, Eberstadt. Il pensiero di Camillo Sitte. 5. TEORIE ED ESPERIENZE 'ANTI-URBANE' • Il problema della residenza operaia dalle proposte del socialismo utopistico ai primi villaggi industriali. • Howard e la Garden City. Unwin e il Garden Suburb. • La diffusione e gli sviluppi dell'idea della Garden City in Germania e in Austria: Gartenstadt, Gartensiedlung, colonie rurali e città operaie dall'inizio del secolo al Terzo Reich. Momenti della vicenda italiana: ‘città-giardino’ e ‘città nuove’. • Soria y Mata e la ciudad lineal. 6. TENDENZE DELLA PROGETTAZIONE URBANA NEL NOVECENTO Il rapporto con la città storica: • Berlage e la vicenda olandese. • Vienna da Otto Wagner agli Höfe. • Perret e il caso di Le Havre. • La città monumentale dei regimi totalitari: Roma e Berlino. Il mito del nuovo: • Garnier e la Cité industrielle. • La metropoli ‘moderna’. Le Corbusier e Hilberseimer. • Le Siedlungen razionaliste nella Germania di Weimar. • Affermazione, diffusione e crisi delle concezioni urbanistiche del Movimento Moderno: la Weissenhofsiedlung, la vicenda dei C.I.A.M., l'International Style, le unità d'abitazione e le macrostrutture, il recupero della memoria storica nel secondo dopoguerra. La città americana • Cenni alle colonie d’oltreoceano (XVII secolo) • Gli sviluppi urbanistici negli Stati Uniti d’America nell’età del Liberismo: assetto e forma • Le nuove città americane di frontiera • Dal ‘Park Movement’ al ‘City Beautiful Movement’ • New York • Chicago: gli sviluppi urbani dalla nascita alla World’s Fair del ’93. Il Piano di Burnham del 1909 • Washington • San Francisco 7. LA CITTÀ “VERTICALE” • Dai mirador ottocenteschi ai grattacieli simbolo nell’urbanistica del nuovo millennio Al fine della preparazione saranno di fondamentale importanza gli appunti presi durante lo svolgimento delle lezioni.
Enrico GUIDONI, La Città dal Medioevo al Rinascimento, Biblioteca di Cultura moderna, 848, Laterza, Roma-Bari 1989, pp. 215-255. ID., Angela MARINO, Storia dell’urbanistica. Il Cinquecento, Laterza, Roma-Bari 1982 ID., Storia dell’urbanistica. Il Seicento, Laterza, Roma-Bari 1982 Paolo MICALIZZI, Roma nel XVIII secolo, Atlante storico delle città italiane, Roma 3, Edizioni Kappa, Roma 2003 Paolo SICA, Storia dell’urbanistica. Il Settecento, Laterza, Roma-Bari 1981 ID, Storia dell'urbanistica. L'Ottocento, Laterza, Roma-Bari 1981, voll. I-II Italo INSOLERA, Roma Moderna, Un secolo di Storia Urbanistica 1870-1970, Einaudi, Torino 1993 Paolo SICA, Storia dell'urbanistica. Il Novecento, Laterza, Roma-Bari 1981 |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002070 -
ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE
(obiettivi)
Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche, tirocini formativi e di orientamento, altre conoscenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro.
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6 | 75 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21010265 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE: RIABITARE L'URBANO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il laboratorio propone una sperimentazione progettuale a partire dal confronto con alcune delle questioni che caratterizzano oggi il progetto urbano: la questione dello spazio, della distruzione, della densità, l'individuazione delle risorse indispensabili al cambiamento e degli agenti che possono produrlo. Il laboratorio trasmetterà le conoscenze tecniche nella prospettiva di guardare ai luoghi come reinvenzione di ciò che ci circonda, innovando gli schemi operativi e culturali che contribuiscono a definire la postura dell'architetto urbanista. Gli studenti configureranno la proposta progettuale ragionando, sulla scia delle diverse transizioni che caratterizzano il nostro tempo, sulle possibili azioni trasformative e confrontandosi con il governo complesso dei fattori che costruiscono la città. |
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21010265-1 -
URBANISTICA
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il laboratorio propone una sperimentazione progettuale a partire dal confronto con alcune delle questioni che caratterizzano oggi il progetto urbano: la questione dello spazio, della distruzione, della densità, l'individuazione delle risorse indispensabili al cambiamento e degli agenti che possono produrlo. Il laboratorio trasmetterà le conoscenze tecniche nella prospettiva di guardare ai luoghi come reinvenzione di ciò che ci circonda, innovando gli schemi operativi e culturali che contribuiscono a definire la postura dell'architetto urbanista. Gli studenti configureranno la proposta progettuale ragionando, sulla scia delle diverse transizioni che caratterizzano il nostro tempo, sulle possibili azioni trasformative e confrontandosi con il governo complesso dei fattori che costruiscono la città.
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CAUDO GIOVANNI
(programma)
Oggi le città si presentano come territori abitati, sono sempre più delle "endless city". Anche Roma ha tracimato ormai ben oltre i suoi confini amministrativi, si può parlare di Città Regione. Confrontarsi con questa condizione ha una valenza che va oltre il caso romano. Ma questa vastità vorremmo interrogarla chiedendoci: qual è la “forma urbis” attuale di Roma? Il “grande progetto” di Roma è riconoscerne la “forma urbis” attuale. Sono “i vuoti” non edificati ma in realtà pieni di valori: agricoli, ambientali (parchi e riserve) ed ecologici. Il suolo, l’acqua che nel loro intreccio con l’estensione territoriale, le differenti densità dell’abitare, i segni della storia che si sono depositati nel tempo a dare “forma all’urbis” attuale, quella che traguarda il futuro.
(testi)
Ci proponiamo di conferire significato al complesso di spazi, di forme, di simboli che connotano, da un punto di vista storico-culturale e sociale, la città che abitiamo per contribuire a restituirne la “forma urbis”. Riabitare, riscrivere. Una prima rappresentazione di Roma è data dai “grumi edificati” tenuti assieme dalle infrastrutture, in continua trasformazione, una sovrascrittura su un testo in parte già scritto. Mentre l’espansione è proceduta per aggiunte, ora la crescita può avvenire per stratificazione sull’esistente e si costruisce sopra al già costruito. C. Amato, C. Ravagnan, Percorsi di Resilienza. Rilancio e riuso delle ferrovie in dismissione nei territori fragili tra Italia e Spagna. Aracne, Roma, 2020
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8 | ICAR/21 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010265-2 -
DIRITTO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il laboratorio propone una sperimentazione progettuale a partire dal confronto con alcune delle questioni che caratterizzano oggi il progetto urbano: la questione dello spazio, della distruzione, della densità, l'individuazione delle risorse indispensabili al cambiamento e degli agenti che possono produrlo. Il laboratorio trasmetterà le conoscenze tecniche nella prospettiva di guardare ai luoghi come reinvenzione di ciò che ci circonda, innovando gli schemi operativi e culturali che contribuiscono a definire la postura dell'architetto urbanista. Gli studenti configureranno la proposta progettuale ragionando, sulla scia delle diverse transizioni che caratterizzano il nostro tempo, sulle possibili azioni trasformative e confrontandosi con il governo complesso dei fattori che costruiscono la città. |
4 | IUS/10 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010265-3 -
METODI E MODELLI MATEMATICI E STATISTICI
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il laboratorio propone una sperimentazione progettuale a partire dal confronto con alcune delle questioni che caratterizzano oggi il progetto urbano: la questione dello spazio, della distruzione, della densità, l'individuazione delle risorse indispensabili al cambiamento e degli agenti che possono produrlo. Il laboratorio trasmetterà le conoscenze tecniche nella prospettiva di guardare ai luoghi come reinvenzione di ciò che ci circonda, innovando gli schemi operativi e culturali che contribuiscono a definire la postura dell'architetto urbanista. Gli studenti configureranno la proposta progettuale ragionando, sulla scia delle diverse transizioni che caratterizzano il nostro tempo, sulle possibili azioni trasformative e confrontandosi con il governo complesso dei fattori che costruiscono la città. |
4 | MAT/06 | 50 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010266 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE: PAESAGGI URBANI
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso trasmette le conoscenze teoriche e operative indispensabili per descrivere e progettare gli spazi aperti della città, valorizzandone gli aspetti configurativi, funzionali e ambientali e governando le interazioni spaziali, temporali, sociali ed ecologiche tra gli elementi biotici e abiotici che lo compongono. |
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21010266-1 -
ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso trasmette le conoscenze teoriche e operative indispensabili per descrivere e progettare gli spazi aperti della città, valorizzandone gli aspetti configurativi, funzionali e ambientali e governando le interazioni spaziali, temporali, sociali ed ecologiche tra gli elementi biotici e abiotici che lo compongono.
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METTA ANNALISA
(programma)
Questo corso si colloca sull’orizzonte disciplinare dell’architettura del paesaggio: utilizza gli strumenti propri del progetto di architettura – intesa come arte e tecnica di dare forma allo spazio - con materiali, metodi e approcci propri della disciplina del paesaggista. È una disciplina complessa perché insiste sulle relazioni più che sui manufatti, sui processi più che sugli esiti; perché vi prevale l’utilizzo di materiali naturali e vive in dimensioni temporali evolutive e cicliche; perché procede per strategie e programmi più che per forme; perché richiede la contaminazione di diverse competenze professionali (botanica, geologia, ingegneria naturalistica, scienze ambientali, economia e sociologia …); perché è interscalare e non procede in modo meccanico dal generale al particolare; perché richiede lo studio e l’interpretazione di aspetti comportamentali e sociali.
(testi)
Obiettivo principale del corso è comprendere tale complessità nell’ambito del progetto degli spazi aperti urbani, far acquisire agli allievi la consapevole capacità di governarla e valorizzarla sul piano culturale, etico, figurativo, ambientale, attraverso la formazione di una sensibilità ricettiva e attenta alle diverse componenti del progetto (competenza di ascolto e di sguardo) e di una abilità tecnica specifica (competenza di intervenire e trasformare). Il progetto dello spazio aperto si può declinare in una moltitudine di specie di spazi: giardini, parchi, rive, aree residuali, orti, piazze, corti, strade, parcheggi, e così via, a loro volta suscettibili a ulteriori specifiche articolazioni tematiche, oltre che a reciproche ibridazioni. Alcune di queste categorie sono il lascito di una lunga e preziosa eredità storica, altri invece ci parlano della contemporaneità e della continua trasformazione degli spazi urbani. Su di essi ci si soffermerà con particolare attenzione. Il corso ha carattere teorico e progettuale ed è articolato in tre moduli – modulo 1. “Ecologia Vegetale”; modulo 2, “Rappresentazione del paesaggio”; modulo 3, “Architettura del paesaggio” – che lavorano in modo sinergico per offrire un quadro di conoscenze metodologiche, teoriche e operative finalizzate al progetto di architettura del paesaggio in ambito urbano. E. Belfiore, Il verde e la città. Idee e progetti dal Settecento ad oggi, Gangemi Editore 2005.
M. Corrado e A. Lambertini, Atlante delle nature urbane. Centouno voci per i paesaggi quotidiani, Editrice Compositori, 2011. G. Cullen, Il paesaggio urbano, Calderini 1976. K. Lynch, L’immagine della città, Marsilio 1964. C. W. Moore, W. J. Mitchel, W. Turnbull, The poetics of gardens, MIT Press, Cambridge-London 1988, trad. it. La poetica dei giardini, Muzzio Editore 1991. D. Pandakovic, Dal Sasso A., Saper vedere il paesaggio, Ed. CittàStudi, 2009. F. Panzini, Progettare la natura – Architettura del paesaggio e dei giardini dalle origini all’epoca contemporanea, Zanichelli 2005. F. Zagari, Questo è paesaggio – 48 definizioni, Gruppo Mancosu editore 2006. F. Zagari, Sul paesaggio. Lettera aperta, Libria 2013. |
6 | ICAR/15 | 75 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010266-2 -
FONDAMENTI DI ANALISI VEGETAZIONALE
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso trasmette le conoscenze teoriche e operative indispensabili per descrivere e progettare gli spazi aperti della città, valorizzandone gli aspetti configurativi, funzionali e ambientali e governando le interazioni spaziali, temporali, sociali ed ecologiche tra gli elementi biotici e abiotici che lo compongono. |
2 | BIO/03 | 25 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010266-3 -
RAPPRESENTAZIONE DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Gli obiettivi formativi del singolo modulo contribuiscono a definire l’insieme degli obiettivi dell’intero corso.
Il corso trasmette le conoscenze teoriche e operative indispensabili per descrivere e progettare gli spazi aperti della città, valorizzandone gli aspetti configurativi, funzionali e ambientali e governando le interazioni spaziali, temporali, sociali ed ecologiche tra gli elementi biotici e abiotici che lo compongono. |
2 | ICAR/17 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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21002066 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA
(obiettivi)
Approfondimento di temi posti dal Laboratorio di Urbanistica con gli strumenti del progetto architettonico a scala urbana, con particolare attenzione alle componenti strutturali. Il laboratorio propone un nuovo disegno architettonico e urbano per l’area di studio e le azioni di modificazione degli spazi che possano condurre a un progetto d’insieme, acquisendo le basi per una valutazione economica dei progetti.
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21002066-1 -
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
(obiettivi)
Approfondimento di temi posti dal Laboratorio di Urbanistica con gli strumenti del progetto architettonico a scala urbana, con particolare attenzione alle componenti strutturali. Il laboratorio propone un nuovo disegno architettonico e urbano per l’area di studio e le azioni di modificazione degli spazi che possano condurre a un progetto d’insieme, acquisendo le basi per una valutazione economica dei progetti.
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CARERI FRANCESCO
(programma)
Il laboratorio sviluppa l'idea di C.I.R.C.O. (Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità) proponendo un ripensamento degli spazi di accoglienza di migranti, transitanti e popolazioni mobili, a partire dal riuso del patrimonio immobiliare romano dismesso o sottoutilizzato. L’obiettivo è favorire l’accesso a questi spazi per tutti gli abitanti della città, aprendoli alla costruzione collettiva dell’abitare, di spazi di scambio e socialità. Il progetto prevede l’elaborazione di indicazioni per una politica di accoglienza, in un senso più reciproco di ospitalità, tesa a generare inedite forme di reciprocità e convivenza. Si lavora a diretto contatto con il territorio e le comunità che lo abitano.
(testi)
Il corso interviene nel vivo della città attuale, e intende l'architettura come uno strumento ed una pratica di trasformazione dello spazio, di tipo creativo, interdisciplinare e partecipativo. Offre lezioni sulle relazioni tra le arti, l'architettura e la città, esperienze dirette come esplorazioni urbane, realizzazioni di architetture alla scala 1:1,eventi e azioni performative di alto contenuto civico e simbolico, in contesti sociali complessi, con una particolare attenzione alla città interculturale ed all'ospitalità dei migranti. Possiamo descrivere il nostro approccio attraverso tre parole: Arti Architettura Città. Le Arti come strumenti conoscitivi per comprendere le dinamiche di trasformazione della città attuale, come sguardi poetici capaci di renderne manifesti aspetti spesso poco visibili e suggerirne le potenzialità. L'architettura come pratica di lettura e trasformazione dello spazio, contemporaneamente in senso fisico e simbolico. Il corso offre agli studenti una occasione con cui sperimentare la costruzione di un artefatto nella città che sia capace di provocare trasformazioni urbane e sociali. La Città come uno spazio conteso e frammentato, spesso lontano dalle regole formali che ne vorrebbero determinare lo sviluppo, fatta di bolle e di flussi non comunicanti, ma anche di case e vicinati che si trasformano, di condomini in cui nascono nuovi modi di abitare, di cambiare l'uso ed il significato degli spazi pubblici, di rivendicare il diritto alla Città. https://laboratoriocirco.wordpress.com/ per una visione dei temi del corso e dei risultati degli ultimi anni vedere il blog del corso: https://laboratoriocirco.wordpress.com/
Testi di base: - FRANCESCO CARERI, LORENZO ROMITO, CAMPUS ROM, ALTRIMEDIA EDIZIONI, MATERA 2017 - FRANCESCO CARERI, WALKSCAPES. EL ANDAR COMO PRÀCTICA ESTÉTICA / WALKING AS AN AESTHETIC PRACTICE, EDITORIAL GUSTAVO GILI, BARCELLONA 2002, TRAD IT. WALKSCAPES. IL CAMMINARE COME PRATICA ESTETICA, EINAUDI, TORIMO 2006. - ANNA DETHERIDGE, SCULTORI DELLA SPERANZA. L'ARTE NEL CONTESTO DELLA GLOBALIZZAZIONE, EINAUDI 2012 - AA.VV., INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA 1958-69, NAUTILUS/STAMPATRE, TORINO, 1994 - FRANCESCO CARERI, CONSTANT / NEW BABYLON, UNA CITTÀ NOMADE, TESTO & IMMAGINE, TORINO, 2001 - BRUCE CHATWIN, THE SONGLINES (1987), TRAD. IT. LE VIE DEI CANTI, ADELPHI, MILANO, 1988 - FRANCO LA CECLA., PERDERSI, L'UOMO SENZA AMBIENTE, LATERZA, BARI, 1988 - PETER LANG, A CURA DI., SUBURBAN DISCIPLINE, PRINCETON ARCHITECTURAL PRESS, NEW YORK, 1997 - ROSALIND KRAUSS, PASSAGES IN MODERN SCULPTURE, MIT PRESS, 1981, TR. IT. PASSAGGI, BRUNO MONDADORI, MILANO, 1998 |
8 | ICAR/14 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002066-2 -
ESTIMO
(obiettivi)
Approfondimento di temi posti dal Laboratorio di Urbanistica con gli strumenti del progetto architettonico a scala urbana, con particolare attenzione alle componenti strutturali. Il laboratorio propone un nuovo disegno architettonico e urbano per l’area di studio e le azioni di modificazione degli spazi che possano condurre a un progetto d’insieme, acquisendo le basi per una valutazione economica dei progetti.
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FINUCCI FABRIZIO
(programma)
Il modulo si pone l'obiettivo di integrare le tematiche fondamentali della valutazione approfondendo alcuni aspetti specifici, attraverso la trattazione dei più recenti sviluppi disciplinari. La valutazione si inserisce nel processo ideativo-formativo del progetto, fornendo un supporto logico e metodologico alle scelte progressive dei progettisti, divenendo componente attiva nella costruzione del progetto. La valutazione, dunque, come contributo alla costruzione della soluzione preferibile rispetto al contesto, rispetto ai soggetti che intervengono nel processo, e a prefigurati requisiti di fattibilità, tenendo conto della molteplicità delle variabili coinvolte (socio-economiche, ambientali, finanziarie, estetico-culturali, ecc.). Il modulo approfondisce i metodi e le tecniche di valutazione dei progetti secondo diversi approcci: finanziario, economico, multidimensionale, ed infine, propone le metodologie che consentono la valutazione degli effetti e degli impatti percepiti dalla collettività.
(testi)
Nello specifico il modulo è articolato in: Ricapitolazione sintetica dei fondamenti dell'estimo: principi fondamentali e procedimenti di stima dei valori fondamentali e derivati. Approfondimento dei principali procedimenti di stima internazionali. Il Valore Economico Totale: definizione e tecniche di stima. Le valutazioni condivise e il valore deliberativo. Metodi e tecniche di valutazione dei piani programmi e progetti: tecniche finanziarie (Analisi Finanziaria), cash flow e indici di redditività, project financing, tecniche economiche (Analisi Costi Benefici), tecniche multidimensionali, Analisi Multicriteria (tra cui Metodi Electre, Metodo di Regime, Analisi Gerarchica), tecniche di valutazione volte a tener conto di effetti ed impatti percepiti dalla collettività. Estimo
Realfonzo, A. (1994). Teoria e metodo dell'estimo urbano. Carocci, Roma. Polelli, M. (2008). Nuovo trattato di estimo. (Vol. 49). Maggioli Editore. Bateman, I., & Department of Transport Großbritannien (2002). Economic valuation with stated preference techniques: a manual (Vol. 50, p. 480). Cheltenham: Edward Elgar. Saverio, M., Finucci, F., & Murro, R. (2023). Valore di stima deliberativo. Sperimentazioni di estimo civico. FrancoAngeli. Valutazione di piani, programmi e progetti Miccoli, S. (1996). La valutazione nel progetto di restauro. G. Carbonara, Trattato di restauro architettonico, UTET, Torino. Nijkamp, P., Rietveld, P., & Voogd, H. (2013). Multicriteria evaluation in physical planning. Elsevier. Dispense e documentazione fornite all'interno del modulo. |
4 | ICAR/22 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002068 -
POLITICHE URBANE TERRITORIALI
(obiettivi)
Il corso indaga il processo di territorializzazione e la formazione delle politiche pubbliche territoriali. Sono introdotti, attraverso un esame di casi, i principi delle politiche di coesione e di competitività di derivazione comunitaria.
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PALAZZO ANNA LAURA
(programma)
La definizione concettuale delle politiche pubbliche costituisce oggetto di un ciclo introduttivo. Lo schema prevede di introdurre e discutere criticamente la distinzione tra policy e politics; la formulazione dei problemi di cui le politiche si devono occupare, e la loro messa ‘in agenda’; l’accoppiamento tra problemi e soluzioni; la natura e ruolo degli attori che influenza la formazione e formulazione delle politiche in un quadro di governance multilivello; la messa in opera, l’implementazione delle politiche; la valutazione dei processi, degli esiti e degli effetti.
(testi)
Un secondo gruppo di comunicazioni esplora il vasto campo delle politiche di rigenerazione in contesti europei e nordamericani, che pongono crescente attenzione alla qualità della vita in ambiti di prossimità incrociando housing, sviluppo locale ed empowerment delle comunità. Il caso della costruzione delle agende locali aiuta a rivisitare anche l’ampio raggio delle politiche urbane e territoriali italiane con particolare riguardo ai temi della governance. La dimensione dell’ambiente e della biodiversità vi assume un ruolo di crescente centralità portando a declinare sostenibilità, benessere e wellbeing negli spazi aperti urbani e periurbani. Il terzo gruppo di comunicazioni riguarda lo sviluppo del tema dell’anno, incentrato sulle politiche in atto nel quadrante Ostiense-Marconi dive negli anni Novanta prese avvio l'omonimo progetto urbano (PUOM), sullo sfondo degli scenari di trasformazione che attendono Roma Capitale. Qui la neoistituita Università di Roma Tre si è insediata adottando il modello di “Città nella Città”, distinguendosi dalla formula della “Città universitaria” adottata per Roma Uno Sapienza, e da quella del “Campus” realizzato da Roma Due Tor Vergata. Roma Tre ha svolto il ruolo di anchor institution contribuendo all’effetto città con la realizzazione di sedi progressivamente aperte alla domanda di strutture culturali, sportive e ricreative e con un calendario di eventi e workshop espressamente rivolti alla cittadinanza: iniziative che hanno esercitato un forte richiamo nei riguardi di altri agenti culturali, di imprese innovative e di una classe creativa che ha vitalizzato la scena urbana raccogliendo un generale apprezzamento in Italia e all’estero. Oltre all’Università e ad altri attori appartenenti all’ecosistema culturale, l’associazionismo di base stesso ha offerto il terreno e spazi per un confronto tra insider e outsider. A distanza di oltre trent’anni dall’avvio del PUOM, la filiera decisionale ha perso slancio, concentrandosi principalmente sulle realizzazioni che coinvolgono i singoli attori della trasformazione con la controparte pubblica, trascurando i temi di progettazione urbana. Queste dinamiche divergenti si ripercuotono sullo spazio pubblico e sulle demarcazioni tra traiettorie a matrice etnica, culturale e socioeconomica, ostacolando la visione e la strategia di un progetto collettivo sintonizzato su una dimensione più ampia di “futuro”. Lungo l’intero sviluppo del corso, sopralluoghi, comunicazioni, seminari e incontri con gli stakeholder, a valle della firma del Primo programma di azioni del Contratto di fiume del Tevere, intrecceranno conoscenza-parola e conoscenza-contatto, evidenziando sintonie e contraddizioni, interferenze e negoziazioni che segnano l’altalenante rapporto tra collettività e istituzioni. Marroni U. (2017), Roma. La rigenerazione dei quartieri industriali. Il Progetto urbano Ostiense-Marconi. Roma: Ponte Sisto.
Nigris E. (2023), Sulla produzione soc, iotecnica dello spazio urbano, Roma: Roma Tre Press. Lelo K. (2019), From the Subsidized Muse to Creative Industries: Convergences and Compromises. Roma: Roma Tre Press. Palazzo A.L. (2017), Culture-led Regeneration in Rome: From the Factory City to the Knowledge City, in “International Studies. Interdisciplinary Political and Cultural Journal”, 19: 13-27. Palazzo A.L., D’Ascanio R. (2024), Culture-led regeneration and urban governance. The case of South Rome, in Miao J., Yigitcanlar T. Routledge Companion to Creativity and the Built Environment. London: Routledge, 190-204. Tocci W. (2020), Roma come se. Alla ricerca del futuro per la capitale, Roma: Donzelli. |
6 | ICAR/21 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21010040 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE AMBIENTALE
(obiettivi)
Il corso affronta la progettazione dello spazio urbano considerandone l’interazione con l’intorno costruito e i fattori ambientali, le compatibilità e incompatibilità alle diverse scale, al fine di individuare soluzioni tecnologiche innovative, che soddisfano le esigenze dell’utenza, valorizzano i luoghi e perseguono gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Metodologie in chiave prestazionale, parametri, indicatori e criteri di valutazione guidano le varie fasi del processo.
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21010040-1 -
TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
Il corso affronta la progettazione dello spazio urbano considerandone l’interazione con l’intorno costruito e i fattori ambientali, le compatibilità e incompatibilità alle diverse scale, al fine di individuare soluzioni tecnologiche innovative, che soddisfano le esigenze dell’utenza, valorizzano i luoghi e perseguono gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Metodologie in chiave prestazionale, parametri, indicatori e criteri di valutazione guidano le varie fasi del processo.
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MONTELLA ILARIA
(programma)
Il Laboratorio si propone di indagare le trasformazioni che, nel processo edilizio, riguardano gli edifici e i contesti entro i quali essi si collocano, allo scopo di individuare soluzioni progettuali per intervenire, alla scala micro-urbana e di edificio, secondo un approccio di mitigazione e adattamento climatico.
(testi)
Il corso affronta il rapporto tra ambiente costruito, clima e nuove tecnologie approfondendo la sinergia tra fattori ambientali, aspetti energetici, ottimizzazione della forma, uso del verde, trattamento dei suoli e scelta dei materiali. In particolare, il corso si configura come occasione di approfondimento delle tematiche ambientali, con un approccio bioclimatico e con contenuti riferibili al vasto ambito della sostenibilità, volti all’acquisizione della conoscenza dei protocolli di certificazione della sostenibilità e di metodi di rilevazione delle criticità ambientali ed energetiche orientate alla gestione del benessere indoor e outdoor. Il corso prevede lezioni frontali ed esercitazioni progettuali, sostenute dall’utilizzo di software di simulazione e tool di calcolo, mirati ad indagare, con esiti misurabili, gli effetti dell’edificio sull’intorno, con riferimento al fenomeno dell’Urban Heat Island, e gli effetti dell’intorno sugli edifici in termini di riduzione dei consumi energetici. Infine, in una visione di transizione energetica, e in linea con quanto indicato dai Sustainable Development Goals, dall’European Green Deal e dal PNRR, il corso propone di indagare, su un quartiere romano, scelto come caso studio, la possibilità di adottare delle strategie per la transizione energetica e la decarbonizzazione. •Benedetti, C. (2013), Comfort urbano, Bolzano University Press.
•Butera, F. M., [2014]. Dalla caverna alla casa ecologica. Storia del comfort e dell’energia (nuova edizione), A Ed. Edizioni Ambiente, Milano. •Casini, M. (2009). Costruire l'ambiente. Gli strumenti e i metodi della progettazione ambientale, Collana Manuali di Progettazione sostenibile, Edizioni Ambiente. •Dierna, S., Orlandi, F. (2009) Ecoefficienza per la «Citta' Diffusa», Alinea Editore. •Maretto, M. (2020), Il progetto urbano sostenibile. Morfologia, architettura, information technology, FrancoAngeli Editore. •Martincigh, L. (2012) Strumenti di intervento per la riqualificazione urbana. La complessità dell'ambiente stradale, Gangemi Editore. •Musco, F., Zanchini, E. (2014), Il clima cambia le città. Strategie di adattamento e mitigazione nella pianificazione urbanistica, FrancoAngeli Editore. •Olgyay, V. [2013]. Progettare con il clima. Un approccio bioclimatico al regionalismo architettonico (nuova edizione), Franco Muzzio Editore, Roma. •Rogora, A., [2012]. Progettazione bioclimatica per l'architettura mediterranea - Metodi Esempi, Wolters Kluwer Italia. Altri testi e contributi didattici saranno indicati dal docente nel corso delle lezioni. |
6 | ICAR/12 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21010040-2 -
FISICA TECNICA
(obiettivi)
Il corso affronta la progettazione dello spazio urbano considerandone l’interazione con l’intorno costruito e i fattori ambientali, le compatibilità e incompatibilità alle diverse scale, al fine di individuare soluzioni tecnologiche innovative, che soddisfano le esigenze dell’utenza, valorizzano i luoghi e perseguono gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Metodologie in chiave prestazionale, parametri, indicatori e criteri di valutazione guidano le varie fasi del processo.
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4 | ING-IND/11 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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21002069 -
INNOVAZIONI NEL GOVERNO DEL TERRITORIO
(obiettivi)
Approfondimento delle competenze in materia di programmazione e progettazione dello spazio urbano e territoriale e della sostenibilità urbana e dell’adattamento climatico degli insediamenti, alle differenti scale.
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21002069-1 -
RIGENERAZIONE URBANA
(obiettivi)
Approfondimento delle competenze in materia di programmazione e progettazione dello spazio urbano e territoriale e della sostenibilità urbana e dell’adattamento climatico degli insediamenti, alle differenti scale.
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RANZATO MARCO
(programma)
rottura forma urbe è una proposizione ambigua e provocatoria.
(testi)
Alla assonante e più nota forma urbis severiana, il cui intento era ‘tratteggiare’ sulla pietra la forma della città di Roma a partire degli elementi architettonici che la componevano, rottura forma urbe contrappone l’azione destabilizzante della rottura. Che sia la rottura a plasmare l’urbe può suonare controverso. Eppure, il territorio abitato ha spesso le sembianze del frammento. La rottura, la frattura e ciò che è deformato e difficilmente riconoscibile, è l’epitome della condizione urbana. Ma qui, con rottura, ancor prima del frammento e di ciò che rompe l’idea di figura urbana, ci si riferisce alle parti del territorio ‘rotte’ a ragione di un collasso. Nel territorio urbanizzato la rottura è discontinuità. È perturbazione che, in quanto a-funzionale allo sviluppo corrente, offre prospettive eccentriche. È un dispositivo euristico (Graham, 2011) in grado di produrre uno scarto sul piano della conoscenza oltre che dell’esperienza. È un "luogo trasformativo" che apre a nuove possibilità di essere e abitare. È spazio entro il quale è inscrivibile un cambio di paradigma. È spesso marginale e, se non è marginale, genera marginalità. È urbana perché non può essere altrimenti. È rivelatrice delle relazioni locali e planetarie. La rottura è una lente attraverso la quale reinterpretare il territorio abitato. L’approccio di rottura forma urbe non è ‘problem-solving’. Al contrario, la posizione è apprendere da ciò che comunemente è identificato come ‘problema’. La rottura è interpretata come condizione inversamente problematica perché rivelatrice delle struttura ma anche delle contraddizioni e fragilità della condizione urbana presente. Oggetto di rottura forma urbe sono le rotture della geografia dell’urbano romano e oltre. Quelle rotture che hanno a che vedere con l’infrastruttura, incluse le infrastrutture ambientali quali suolo e acqua. Incluse sono anche le rotture esito del cambiamento climatico. L’ambito di rottura forma urbe è NO-CITY (www.no-city.org), ovvero la condizione urbana diffusa. La rottura è ubiqua e si manifesta in qualsiasi gradiente urbano, dal centro, alla periferia, alla dispersione, ai frammenti della geografia dell’urbano romano. Graham, Stephen (2011) Disruptions. In: Gandy, Matthew [ed.] Urban Constallations. Berlin: Jovis, pp. 65-70.
Haraway, Donna (1988) Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Feminist Studies, 14, 3, pp. 575-599. |
4 | ICAR/21 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002069-2 -
SOSTENIBILITÀ E ADATTAMENTO CLIMATICO
(obiettivi)
Approfondimento delle competenze in materia di programmazione e progettazione dello spazio urbano e territoriale e della sostenibilità urbana e dell’adattamento climatico degli insediamenti, alle differenti scale.
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RANZATO MARCO
(programma)
rottura forma urbe è una proposizione ambigua e provocatoria.
(testi)
Alla assonante e più nota forma urbis severiana, il cui intento era ‘tratteggiare’ sulla pietra la forma della città di Roma a partire degli elementi architettonici che la componevano, rottura forma urbe contrappone l’azione destabilizzante della rottura. Che sia la rottura a plasmare l’urbe può suonare controverso. Eppure, il territorio abitato ha spesso le sembianze del frammento. La rottura, la frattura e ciò che è deformato e difficilmente riconoscibile, è l’epitome della condizione urbana. Ma qui, con rottura, ancor prima del frammento e di ciò che rompe l’idea di figura urbana, ci si riferisce alle parti del territorio ‘rotte’ a ragione di un collasso. Nel territorio urbanizzato la rottura è discontinuità. È perturbazione che, in quanto a-funzionale allo sviluppo corrente, offre prospettive eccentriche. È un dispositivo euristico (Graham, 2011) in grado di produrre uno scarto sul piano della conoscenza oltre che dell’esperienza. È un "luogo trasformativo" che apre a nuove possibilità di essere e abitare. È spazio entro il quale è inscrivibile un cambio di paradigma. È spesso marginale e, se non è marginale, genera marginalità. È urbana perché non può essere altrimenti. È rivelatrice delle relazioni locali e planetarie. La rottura è una lente attraverso la quale reinterpretare il territorio abitato. L’approccio di rottura forma urbe non è ‘problem-solving’. Al contrario, la posizione è apprendere da ciò che comunemente è identificato come ‘problema’. La rottura è interpretata come condizione inversamente problematica perché rivelatrice delle struttura ma anche delle contraddizioni e fragilità della condizione urbana presente. Oggetto di rottura forma urbe sono le rotture della geografia dell’urbano romano e oltre. Quelle rotture che hanno a che vedere con l’infrastruttura, incluse le infrastrutture ambientali quali suolo e acqua. Incluse sono anche le rotture esito del cambiamento climatico. L’ambito di rottura forma urbe è NO-CITY (www.no-city.org), ovvero la condizione urbana diffusa. La rottura è ubiqua e si manifesta in qualsiasi gradiente urbano, dal centro, alla periferia, alla dispersione, ai frammenti della geografia dell’urbano romano. Graham, Stephen (2011) Disruptions. In: Gandy, Matthew [ed.] Urban Constallations. Berlin: Jovis, pp. 65-70.
Haraway, Donna (1988) Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Feminist Studies, 14, 3, pp. 575-599. |
2 | ICAR/21 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002071 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
L'obiettivo formativo della prova finale è consentire agli studenti la produzione di contenuti culturali che rappresentino la sintesi degli interessi maturati e delle capacità acquisite durante il corso di studi. Questi contenuti culturali corrispondono alla produzione di una tesi di laurea, che è un elaborato originale realizzato su temi scientifici e culturali concordati col relatore.
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10 | 125 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamenti extracurriculari: (nascondi) |
21010155 - CORSO INTEGRATIVO DI MECCANICA DELLE STRUTTURE | 4 | ICAR/08 | 50 | - | - | - | ITA |
Insegnamenti extracurriculari: (nascondi) |