Insegnamento
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CFU
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Ore Lezione
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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21201408 -
METODI STATISTICI PER L'ECONOMETRIA
(obiettivi)
IL CORSO HA L’OBIETTIVO DI INTRODURRE ALLE PRINCIPALI TECNICHE DELL’ECONOMETRIA, IL CUI USO È ORMAI DIVENUTO PRATICA CORRENTE NEL LAVORO EMPIRICO IN MOLTI AMBITI DELL’ANALISI ECONOMICA, FINANZIARIA E AZIENDALE. L’ATTENZIONE È FOCALIZZATA SULL’INTUIZIONE CHE STA ALLA BASE DEI DIVERSI APPROCCI E SULLA LORO RILEVANZA PRATICA. NEL CORSO VENGONO INTRODOTTI E DISCUSSI ESEMPI E APPLICAZIONI EMPIRICHE TRATTE DA AMBITI DI ANALISI COME L’ECONOMIA DEL LAVORO, LA FINANZA, L’ECONOMIA INTERNAZIONALE, L’ECONOMIA AMBIENTALE, LA MACROECONOMIA, IL MANAGEMENT. L’UTILIZZO DELLE DIVERSE PROCEDURE VIENE ILLUSTRATO ATTRAVERSO ESEMPI DI NATURA PRATICA BASATI SULL’USO DI DATI TRATTI DA CASI REALI, CON L’IMPIEGO DI UN IDONEO SOFTWARE (E-VIEWS, R).
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NACCARATO ALESSIA
( programma)
RICHIAMI DI INFERENZA: VARIABILI CASUALI, TEST DELLE IPOTESI. IL MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE MULTIPLA. INTERPRETAZIONE E CONFRONTO DI MODELLI DI REGRESSIONE. ETEROSCHEDASTICITÀ E AUTOCORRELAZIONE. ENDOGENITÀ E VARIABILI STRUMENTALI. MODELLI A EQUAZIONI SIMULTANEE. MODELLI CON VARIABILI DIPENDENTI LIMITATE. MODELLI DI SCELTA BINARIA: MODELLI PROBIT E LOGIT. MODELLI A RISPOSTA MULTIPLA: MODELLI PROBIT E LOGIT ORDINATI, MODELLO LOGIT MULTINOMIALE. MODELLI PER DATI DI CONTEGGIO. MODELLI TOBIT. SISTEMI AD EQUAZIONI APPARENTEMENTE INDIPENDENTI (SUR): METODI DI STIMA E TEST. MODELLI PER DATI PANEL. IL MODELLO LINEARE STATICO: MODELLI A EFFETTI FISSI; MODELLI A EFFETTI CASUALI. STIMATORI WITHIN E BETWEEN. TEST DI ETEROSCHEDASTICITÀ ED AUTOCORRELAZIONE. MODELLI DINAMICI PER DATI PANEL: LO STIMATORE ARELLANO-BOND. MODELLI CON VARIABILI RITARDATE: MODELLI DI REGRESSIONE DINAMICA, MODELLI A RITARDI DISTRIBUITI.
( testi)
Per il programma del corso gli studenti possono consultare i seguenti testi (i primi tre possono considerarsi alternativi tra loro) 1) Introduzione all'Econometria, J. H. Stock, M. W. Watson, Ed. Pearson 2) Econometrica, J. Johnston, Ed. Franco Angeli 3) Econometria, M. Verbeek, Ed. Zanichelli 4) Lectures on advanced econometrics, L. Pieraccini, Ed. Aracne 5) Introduction to Time Series Analysis and Forecasting, D. C. Montgomery, C. L. Jennings, M. Kulahci, Ed. Wiley
Alcuni degli argomenti trattati nel corso possono torvarsi anche in Introductory Econometrics for Finance, C. Brooks, Cambridge University Press
Per i richiami introduttivi di inferenza statistica e algebra delle matrici gli studenti possono consultare: Fondamenti di Inferenza Statistica, L. Pieraccini, Ed. Giappichelli Matrix Differential Calculus in Statistics and Econometrics, J. R. Magnus, H. Neudecker, Ed. Wiley Series in Probability and Statistics
Per il corso di laboratorio con R, gli studenti possono consultare uno dei seguenti testi Introductory Statistics with R, P. Dalgaard, Ed. Springer An Introduction to Applied Multivariate Analysis with R, B. Everitt, T. Hothorn, Ed. Springer
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9
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SECS-S/01
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201467 -
ECONOMIA MONETARIA - CORSO AVANZATO
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9
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SECS-P/01
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201470 -
PROBABILITÀ E METODI QUANTITATIVI PER LA FINANZA
(obiettivi)
IL CORSO HA L'OBIETTIVO DI FORNIRE GLI SCHEMI TEORICI DI BASE PER LA VALUTAZIONE DI CONTRATTI DERIVATI UTILIZZANDO MODELLI STOCASTICI NEL TEMPO CONTINUO E DI STUDIARE I METODI QUANTITATIVI PER L’APPLICAZIONE DI MODELLI DI VALUTAZIONE A PARTIRE DAI DATI OSSERVATI SUI MERCATI FINANZIARI.
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CORRADINI MASSIMILIANO
( programma)
LA VALUTAZIONE DI CONTRATTI DERIVATI NEL TEMPO CONTINUO. ELEMENTI PRELIMINARI DALLA TEORIA DELLA PROBABILITÀ. VARIABILI CASUALI. DISTRIBUZIONI DI PROBABILITÀ. PROCESSI STOCASTICI. PROCESSO DI WIENER. MOTO BROWNIANO. PROCESSO DI ITO. LEMMA DI ITO. MODELLI STOCASTICI NEL TEMPO CONTINUO. MODELLO DI BLACK E SCHOLES. EQUAZIONE DI BLACK E SCHOLES. RAPPRESENTAZIONE DI FEYNMANN-KAC. MISURA RISK-NEUTRAL. L’APPLICAZIONE DI MODELLI DI VALUTAZIONE FINANZIARIA. IL MODELLO CAPM COME MODELLO DI MERCATO FATTORIALE. LA STIMA DEL BETA. VERIFICA EMPIRICA DEL CAPM. L'ALFA DI JENSEN. LA MARKET LINE EMPIRICA. RICHIAMI AL MODELLO ARMA PER L'ANALISI DI DATI FINANZIARI. MODELLI PER LA VOLATILITÀ: MODELLI ARCH E GARCH. MODELLI STOCASTICI PER LA VOLATILITÀ. LA SIMULAZIONE MONTECARLO.
( testi)
MATERIALE FORNITO DAL DOCENTE
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9
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SECS-S/06
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201445 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE LA CONOSCENZA DELLA DISCIPLINA DI GOVERNANCE DELLE SOCIETÀ PER AZIONI, E PIÙ PRECISAMENTE DEI DIVERSI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO, NONCHÈ DEI RAPPORTI TRA I DIVERSI ORGANI DELLA SOCIETÀ. SI TRATTA DELLE REGOLE CHE DISCIPLINANO INNANZITUTTO L’ORGANO AMMINISTRATIVO, PER GLI ASPETTI DELLE COMPETENZE, DELLE PROCEDURE E DELLE RESPONSABILITÀ, NELL’AMBITO DEL SISTEMA TRADIZIONALE, DI QUELLO DUALISTICO E DI QUELLO MONISTICO. ULTERIORE APPROFONDIMENTO È DEDICATO ALLA DISCIPLINA DEGLI ORGANI DI CONTROLLO NEI DIVERSI SISTEMI (COLLEGIO SINDACALE, COMITATO DI SORVEGLIANZA, COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE), NONCHÈ ALLA DISCIPLINA GIURIDICA DELLA REVISIONE CONTABILE E DELLA REVISIONE INTERNA (INTERNAL AUDIT). ALLA TRATTAZIONE TEORICA SEGUIRÀ LO STUDIO DI ATTI E DOCUMENTI SOCIETARI PER FORNIRE AGLI STUDENTI INFORMAZIONI SULLE ESPERIENZE PRATICHE RELATIVE AI TEMI TRATTATI
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21201445-1 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
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3
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IUS/04
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201445-2 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
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3
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IUS/04
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201445-3 -
DIRITTO COMMERCIALE CORSO AVANZATO
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3
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IUS/04
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201513 -
ANALISI FINANZIARIA
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI TEORICI E METODOLOGICI PER L’ANALISI FINANZIARIA DELLE IMPRESE DELLA MANIFATTURA E DEL TERZIARIO (E DEI SETTORI DI LORO APPARTENENZA). IN PARTICOLARE, TENDE A SVILUPPARE COMPETENZE E CAPACITÀ DI ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE NELLE SEGUENTI AREE: 1. PERFORMANCE ECONOMICO-FINANZIARIA DI IMPRESE E STRATEGIE 2. RISCHIO DI BUSINESS E SOLVIBILITÀ FINANZIARIA 3. DINAMICA FINANZIARIA E FABBISOGNO FINANZIARIO 4. RISCHIO DI CREDITO E RATINGS 5. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: CREDITI – SCORTE – LIQUIDITÀ L’APPROCCIO DEL CORSO È ORIENTATO ALL’APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI E DELLE TECNICHE DI ANALISI IN CONTESTI CONCRETI NEGLI AMBITI INDICATI E MIRA A SVILUPPARE CAPACITÀ DI SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVANTI, DI LORO RIELABORAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI, DI INTERPRETAZIONE CRITICA E GIUDIZIO AUTONOMO. A TAL FINE: A) SARANNO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI BASI DATI SU IMPRESE ITALIANE/EUROPEE, UTILI PER L’ANALISI FINANZIARIA NELLE AREE INDICATE B) SI UTILIZZERANNO METODI DIDATTICI DI TIPO ATTIVO, QUALI LA LETTURA E INTERPRETAZIONE DI DATI REALI, IL CONFRONTO TRA IMPRESE E SETTORI TRAMITE L’ELABORAZIONE STATISTICA DI DATI ECONOMICO-FINANZIARI TRATTI DALLE PRINCIPALI BASI DATI ECONOMICO-FINANZIARIE DISPONIBILI, L’ANALISI DI CASI E PROBLEMI AZIENDALI; C) SARANNO SVOLTI SEMINARI DI ANALISTI FINANZIARI (UFFICIO STUDI MEDIOBANCA E CERVED-CENTRALE DEI BILANCI) CHE PRESENTERANNO BASI DATI/MODELLI DI ANALISI E LORO APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI.
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VENANZI DANIELA
( programma)
Gli argomenti del corso sono: 1. Obiettivi, contenuti, utilizzi e utilizzatori dell’analisi finanziaria 2. Principali basi-dati economico-finanziarie (nazionali e internazionali): obiettivi, struttura, modelli logici, tecniche di elaborazione. 3. Performance e rischio dell’impresa: a) Metriche: contabili (indici di bilancio) value-based (EVA, CFROI, SVA, EM, CVA) b) Delle metriche saranno analizzati: criteri di misurazione contenuti informativi e diagnostici modelli logici/analitici di collegamento e scomposizione termini di confronto per analisi cross-sectional coerenza con value creation e con misure di mercato distorsioni nei sistemi premianti e di incentivo manageriali problematiche applicative e esempi di bias/moral hazard (caso Parmalat) c) Analisi/comparazione di settori/imprese su dati reali (da basi dati disponibili) 4. Fabbisogno finanziario e sue determinanti. Analisi della dinamica finanziaria e rendiconti finanziari: flussi di capitale circolante netto (varie configurazioni) e di cassa 5. Solvibilità finanziaria, rischio di credito e modelli di rating/scoring 6. Fattibilità finanziaria delle strategie 7. Gestione del capitale circolante: a) gestione del credito/debito di fornitura; b) modelli di gestione delle scorte; c) modelli di gestione della liquidità.
( testi)
A) LIBRI 1. Berk J. – De Marzo P., Finanza aziendale 2, Pearson-Addison Wesley, 2008, capitolo 7 2. Brunetti G., Coda V., Favotto F., Analisi, previsioni, simulazioni economico-finanziarie d’impresa, Etas Libri 1990, capp. 4-6-7-8 3. Horngren C.., Foster G., Datar S.M., Contabilità per la direzione, Isedi 1998, capitolo 21 4. Pavarani E., L’equilibrio finanziario, McGraw-Hill 2006, capitoli 3 e 5 5. Pavarani E., Tagliavini G., Pianificazione finanziaria, McGraw-Hill 2006, capitoli 5 e 11 6. Venanzi D., Financial performance measures and value creation: the state of the art, Springer 2012 (http://www.springer.com/business+%26+management/finance/book/978-88-470-2450-2)
B) ARTICOLI/DISPENSE 7. Clinton B.D., Chen S., “Do new performance measures measure up?”, Management Accounting, october 1998 (copia cartacea disponibile in biblioteca) 8. Morresi O., I modelli di gestione della liquidità aziendale – dispensa, 2010 (download dal sito web del corso) 9. Sironi A., “I rating interni e i modelli per la gestione del rischio di credito”, in Banca d’Italia, Modelli per la gestione del rischio di credito – I ratings interni, Tematiche istituzionali, Banca d’Italia, 2000 (download dal sito web http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temist/modelli)
C) MATERIALI APPLICATIVI E DI COMPLETAMENTO Dati, casi, slides, materiali dei seminari, ecc., resi disponibili dal docente sul sito web del corso (accessibili per gli studenti del corso – frequentanti e no – tramite password; le password di accesso saranno comunicate durante le lezioni. Gli studenti non frequentanti possono richiederle al docente via email).
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9
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SECS-P/09
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201517 -
BUSINESS PLANNING
(obiettivi)
DOPO UNA BREVE INTRODUZIONE DEI CONCETTI BASE DI STRATEGIA E DI ANALISI DEL MERCATO E DEL CONTESTO COMPETITIVO, IL CORSO SI PROPONE DI TRASFERIRE GLI STRUMENTI OPERATIVI PER LA PIANIFICAZIONE DI PROGETTO, CURANDO IN MODO PARTICOLARE SIA GLI ASPETTI DESCRITTIVI DI REDAZIONE PROGETTUALE, SIA GLI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI RELATIVI ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO. IL CORSO È COMPOSTO DA LEZIONI FRONTALI, DISCUSSIONE DI CASI ED ESPERIENZE AZIENDALI E DALLA REDAZIONE IN GRUPPI DI UN BUSINESS PLAN
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201542 -
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UNA VISIONE D’INSIEME DEL RUOLO E DELLE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE DAGLI INTERMEDIARI FINANZIARI NEL MERCATO DEI SERVIZI PER LE IMPRESE. A TAL FINE, SI ESAMINANO LE CARATTERISTICHE TECNICHE ED I PROFILI ECONOMICI E DI GESTIONE DELLE PRINCIPALI OPERAZIONI DI FINANZA MOBILIARE, STRAORDINARIA E STRUTTURATA. IL PROGRAMMA DEL CORSO PREVEDE LEZIONI ED ESERCITAZIONI.
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9
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SECS-P/11
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201550 -
ECONOMIA E FINANZA DELLE PMI
(obiettivi)
IL CORSO MIRA AD ANALIZZARE, DAL PUNTO DI VISTA DELLE CARATTERISTICHE ECONOMICHE E FINANZIARIE, LE IMPRESE DI PICCOLE E MEDIE DIMENSIONI, CON L’OBIETTIVO DI FAR COGLIERE SPECIFICITÀ E DIFFERENZE RISPETTO ALLA GRANDE IMPRESA. IN PARTICOLARE, IL CORSO SI PROPONE DI: 1. DEFINIRE IL CONCETTO DI PICCOLA E MEDIA IMPRESA, COLLOCANDOLO NEL CONTESTO ECONOMICO ITALIANO ED INTERNAZIONALE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA NASCITA E ALL’EVOLUZIONE DEI DISTRETTI IN CUI ESSE SONO COLLOCATE. 2. ANALIZZARE IL CONTRIBUTO DELLE PMI ALLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO; IL RUOLO DEL QUARTO CAPITALISMO. 3. FORNIRE UN INQUADRAMENTO GENERALE DELLA FINANZA DELLE PMI: QUANDO E PERCHÉ SI È INIZIATO A RITENERE LA DIMENSIONE UN FATTORE INFLUENZANTE LE DECISIONI FINANZIARIE DELLE IMPRESE; PASSAGGIO DA UNA VISIONE DELLA DIMENSIONE COME VARIABILE ESOGENA, AD UNA VISIONE DELLA DIMENSIONE COME VARIABILE ENDOGENA; QUALI VARIABILI FINANZIARIE SI RITENEVANO MAGGIORMENTE “SENSIBILI” ALLA DIFFERENTE DIMENSIONE. 4. ESTENDERE ALLE IMPRESE DI PICCOLE E MEDIE DIMENSIONI LE TEORIE “TRADIZIONALI” DELLA FINANZA, TIPICAMENTE APPLICATE/APPLICABILI ALLE IMPRESE DI GRANDI DIMENSIONI, METTENDONE IN EVIDENZA LIMITI, ADATTAMENTI NECESSARI E “FALLIMENTI” DI TALI TEORIE. 5. ILLUSTRARE, CON RIFERIMENTI TEORICI ED EMPIRICI, LE PECULIARITÀ FINANZIARIE DELLE PMI, VALE A DIRE CONCETTI/TEORIE/EVIDENZE “UNICHE” INERENTI, TIPICAMENTE, TRE MACRO AREE: DECISIONI DI INVESTIMENTO, DECISIONI DI FINANZIAMENTO E VALUTAZIONE DEL RISCHIO, CON UNA CHIAVE DI LETTURA BASATA SUL CONFRONTO CON LA GRANDE IMPRESA, NONCHÉ FONDATA SULL’ANALISI DELLA PMI COME ENTITÀ AUTONOMA E NON “RESIDUALE” RISPETTO ALLA GRANDE IMPRESA.
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21201550-1 -
ECONOMIA E FINANZA NELLE PMI
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4
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SECS-P/01
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27
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201550-2 -
ECONOMIA E FINANZA NELLE PMI
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5
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SECS-P/09
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33
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201573 -
VALUE CREATION AND RISK MANAGEMENT IN BANKING (GESTIONE DEI RISCHI E VALORE NELLE BANCHE)
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9
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SECS-P/11
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201733 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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21201733-3 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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CORRADINI MASSIMILIANO
( programma)
Il MODELLO BINOMIALE. LA VALUTAZIONE DI CONTRATTI DERIVATI NEL TEMPO DISCRETO. LA VALUTAZIONE DI CONTRATTI DERIVATI NEL TEMPO CONTINUO. PROCESSI STOCASTICI. PROCESSO DI WIENER. MOTO BROWNIANO. PROCESSO DI ITO. LEMMA DI ITO. MODELLI STOCASTICI NEL TEMPO CONTINUO. MODELLO DI BLACK E SCHOLES. EQUAZIONE DI BLACK E SCHOLES. RAPPRESENTAZIONE DI FEYNMANN-KAC. MISURA RISK-NEUTRAL
( testi)
MATERIALE FORNITO DAL DOCENTE
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3
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SECS-S/06
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201733-1 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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MOTTURA CARLO DOMENICO
( programma)
1 – LA VALUTAZIONE FINANZIARIA: METODI E MODELLI Le categorie del valore e del rischio. I metodi della valutazione finanziaria. Il metodo dell’equivalente certo scontato. Modelli per l’equivalente certo scontato. Il problema della scelta tra alternative rischiose. Teoria dell’utilità attesa. Option pricing theory. Il metodo dell’attualizzazione aggiustata per il rischio. Modelli per l’attualizzazione aggiustata per il rischio. Metodi misti.
2 – LA GESTIONE DEL RISCHIO: CRITERI E REGOLE Schema formale. Fonti e forme di rischio. Rischio di mercato e rischio di credito. Modelli stocastici per il rischio di mercato: rischi azionario e valutario (richiami), il rischio di tasso di interesse. La gestione e il controllo del rischio di tasso di interesse. La teoria dell’immunizzazione semi-deterministica. La teoria dell’immunizzazione stocastica e la logica dell’hedging. Le misure di massima perdita potenziale (VAR, Risk Capital). Vigilanza e cultura del rischio: Basilea 2 e Solvency 2.
( testi)
Materiale didattico a cura del docente.
Exposure Draft del “Conceptual Framework dei Principi Italiani di Valutazione” (PIV), (disponibile su http://www.fondazioneoiv.it/).
Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. II”, Il Mulino, Bologna, 2005 (Parte I e paragrafi 13.3 e 13.4).
G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. III”, Il Mulino, Bologna, 2006 (paragrafi 5, 6, 7 e 8).
G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, C. Mottura, “Un corso sul controllo del rischio di tasso di interesse”, Il Mulino, Bologna, 1993.
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4,5
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SECS-S/06
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30
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201733-2 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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1,5
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SECS-S/06
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10
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201473 -
PROVA FINALE
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15
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
Gruppo opzionale:
FINANZA DELLE IMPRESE Orientamento unico 2° ANNO - UN INSEGNAMENTO A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201477 -
RISK AND ACCOUNTING
(obiettivi)
IL CORSO SI PONE QUALE FINALITÀ QUELLA DI PORRE IN RELAZIONE I TEMI LEGATI ALLA VALUTAZIONE DEGLI ELEMENTI ATTIVI E PASSIVI DELL’IMPRESA NEI CONTI DI FINE ANNO E ALL’INFORMATIVA DI BILANCIO CON QUELLI PROPRI DELLA GESTIONE DEL RISCHIO. IL TUTTO ALLO SCOPO DI CREARE SOGGETTI CONSAPEVOLI DELLE SCELTE EFFETTUATE IN AMBITO AZIENDALE, DEI RISULTATI RAGGIUNTI E DELLE MODALITÀ CON LE QUALI DETTI RISULTATI SONO COMUNICATI ALL’ESTERNO TENUTO CONTO DEGLI ELEMENTI DI RISCHIO CONNESSI ALLE DECISIONI INTRAPRESE.
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9
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SECS-P/07
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27
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201487 -
ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI PRESENTARE LE CARATTERISTICHE TECNICHE ED I PROFILI ECONOMICI E DI GESTIONE DEGLI STRUMENTI MOBILIARI, E DI FORNIRE UN QUADRO DEI MERCATI AZIONARI, OBBLIGAZIONARI E DEGLI STRUMENTI DERIVATI, CON RIGUARDO ALLA STRUTTURA DELL’OFFERTA E DELLA DOMANDA, ALLA REGOLAMENTAZIONE, AI PROFILI ISTITUZIONALI ED ORGANIZZATIVI. IL CORSO INTENDE INOLTRE ANALIZZARE I PRINCIPI ED I CRITERI DI VALUTAZIONE E DI PRICING DELLE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI VALORI MOBILIARI.
IL CORSO SI ARTICOLA IN QUATTRO AREE TEMATICHE: - GLI STRUMENTI DEL MERCATO MOBILIARE (STRU); - ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI MERCATI MOBILIARI (MKT); - MODELLI DI COMPORTAMENTO DEGLI INTERMEDIARI MOBILIARI (INTFIN); - VALUTAZIONE DEI VALORI MOBILIARI (VAL).
IL PROGRAMMA DEL CORSO PREVEDE LEZIONI ED ESERCITAZIONI.
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CARATELLI MASSIMO
( programma)
ARGOMENTI TRATTATI: 1. GLI STRUMENTI DEL MERCATO MOBILIARE: I TITOLI DI DEBITO, I TITOLI DI CAPITALE E GLI STRUMENTI DERIVATI. 2. I SERVIZI AGLI EMITTENTI. 3. I SERVIZI DI NEGOZIAZIONE E DI GESTIONE DEL RISPARMIO. 4. GLI INTERMEDIARI MOBILIARI. 5. LA STRUTTURA ED IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI MOBILIARI. 6. LA DISCIPLINA DELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E DEI MERCATI MOBILIARI. 7. LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI OBBLIGAZIONARI. 8. I METODI PER LA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI AZIONARI. 9. LA VALUTAZIONE DEI PORTAFOGLI MOBILIARI.
( testi)
I MATERIALI PER LA PREPARAZIONE DELL’ESAME SARANNO COMUNICATI DAL DOCENTE ALL’INIZIO DEL CORSO.
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9
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SECS-P/11
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60
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201513 -
ANALISI FINANZIARIA
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI TEORICI E METODOLOGICI PER L’ANALISI FINANZIARIA DELLE IMPRESE DELLA MANIFATTURA E DEL TERZIARIO (E DEI SETTORI DI LORO APPARTENENZA). IN PARTICOLARE, TENDE A SVILUPPARE COMPETENZE E CAPACITÀ DI ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE NELLE SEGUENTI AREE: 1. PERFORMANCE ECONOMICO-FINANZIARIA DI IMPRESE E STRATEGIE 2. RISCHIO DI BUSINESS E SOLVIBILITÀ FINANZIARIA 3. DINAMICA FINANZIARIA E FABBISOGNO FINANZIARIO 4. RISCHIO DI CREDITO E RATINGS 5. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: CREDITI – SCORTE – LIQUIDITÀ L’APPROCCIO DEL CORSO È ORIENTATO ALL’APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI E DELLE TECNICHE DI ANALISI IN CONTESTI CONCRETI NEGLI AMBITI INDICATI E MIRA A SVILUPPARE CAPACITÀ DI SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVANTI, DI LORO RIELABORAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI, DI INTERPRETAZIONE CRITICA E GIUDIZIO AUTONOMO. A TAL FINE: A) SARANNO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI BASI DATI SU IMPRESE ITALIANE/EUROPEE, UTILI PER L’ANALISI FINANZIARIA NELLE AREE INDICATE B) SI UTILIZZERANNO METODI DIDATTICI DI TIPO ATTIVO, QUALI LA LETTURA E INTERPRETAZIONE DI DATI REALI, IL CONFRONTO TRA IMPRESE E SETTORI TRAMITE L’ELABORAZIONE STATISTICA DI DATI ECONOMICO-FINANZIARI TRATTI DALLE PRINCIPALI BASI DATI ECONOMICO-FINANZIARIE DISPONIBILI, L’ANALISI DI CASI E PROBLEMI AZIENDALI; C) SARANNO SVOLTI SEMINARI DI ANALISTI FINANZIARI (UFFICIO STUDI MEDIOBANCA E CERVED-CENTRALE DEI BILANCI) CHE PRESENTERANNO BASI DATI/MODELLI DI ANALISI E LORO APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI.
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VENANZI DANIELA
( programma)
Gli argomenti del corso sono: 1. Obiettivi, contenuti, utilizzi e utilizzatori dell’analisi finanziaria 2. Principali basi-dati economico-finanziarie (nazionali e internazionali): obiettivi, struttura, modelli logici, tecniche di elaborazione. 3. Performance e rischio dell’impresa: a) Metriche: contabili (indici di bilancio) value-based (EVA, CFROI, SVA, EM, CVA) b) Delle metriche saranno analizzati: criteri di misurazione contenuti informativi e diagnostici modelli logici/analitici di collegamento e scomposizione termini di confronto per analisi cross-sectional coerenza con value creation e con misure di mercato distorsioni nei sistemi premianti e di incentivo manageriali problematiche applicative e esempi di bias/moral hazard (caso Parmalat) c) Analisi/comparazione di settori/imprese su dati reali (da basi dati disponibili) 4. Fabbisogno finanziario e sue determinanti. Analisi della dinamica finanziaria e rendiconti finanziari: flussi di capitale circolante netto (varie configurazioni) e di cassa 5. Solvibilità finanziaria, rischio di credito e modelli di rating/scoring 6. Fattibilità finanziaria delle strategie 7. Gestione del capitale circolante: a) gestione del credito/debito di fornitura; b) modelli di gestione delle scorte; c) modelli di gestione della liquidità.
( testi)
A) LIBRI 1. Berk J. – De Marzo P., Finanza aziendale 2, Pearson-Addison Wesley, 2008, capitolo 7 2. Brunetti G., Coda V., Favotto F., Analisi, previsioni, simulazioni economico-finanziarie d’impresa, Etas Libri 1990, capp. 4-6-7-8 3. Horngren C.., Foster G., Datar S.M., Contabilità per la direzione, Isedi 1998, capitolo 21 4. Pavarani E., L’equilibrio finanziario, McGraw-Hill 2006, capitoli 3 e 5 5. Pavarani E., Tagliavini G., Pianificazione finanziaria, McGraw-Hill 2006, capitoli 5 e 11 6. Venanzi D., Financial performance measures and value creation: the state of the art, Springer 2012 (http://www.springer.com/business+%26+management/finance/book/978-88-470-2450-2)
B) ARTICOLI/DISPENSE 7. Clinton B.D., Chen S., “Do new performance measures measure up?”, Management Accounting, october 1998 (copia cartacea disponibile in biblioteca) 8. Morresi O., I modelli di gestione della liquidità aziendale – dispensa, 2010 (download dal sito web del corso) 9. Sironi A., “I rating interni e i modelli per la gestione del rischio di credito”, in Banca d’Italia, Modelli per la gestione del rischio di credito – I ratings interni, Tematiche istituzionali, Banca d’Italia, 2000 (download dal sito web http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temist/modelli)
C) MATERIALI APPLICATIVI E DI COMPLETAMENTO Dati, casi, slides, materiali dei seminari, ecc., resi disponibili dal docente sul sito web del corso (accessibili per gli studenti del corso – frequentanti e no – tramite password; le password di accesso saranno comunicate durante le lezioni. Gli studenti non frequentanti possono richiederle al docente via email).
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9
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SECS-P/09
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201542 -
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE UNA VISIONE D’INSIEME DEL RUOLO E DELLE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE DAGLI INTERMEDIARI FINANZIARI NEL MERCATO DEI SERVIZI PER LE IMPRESE. A TAL FINE, SI ESAMINANO LE CARATTERISTICHE TECNICHE ED I PROFILI ECONOMICI E DI GESTIONE DELLE PRINCIPALI OPERAZIONI DI FINANZA MOBILIARE, STRAORDINARIA E STRUTTURATA. IL PROGRAMMA DEL CORSO PREVEDE LEZIONI ED ESERCITAZIONI.
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9
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SECS-P/11
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201724 -
BANK MANAGEMENT
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9
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SECS-P/11
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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