Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21002061 -
LA STRUTTURA DELLA CITTÀ
(obiettivi)
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano.
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21002061-1 -
RESTAURO
(obiettivi)
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano.
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GEREMIA FRANCESCA
(programma)
Il corso si avvale del contributo specifico di tre discipline diverse ma complementari: il restauro, il disegno e la scienza delle costruzioni che si pongono in relazione su un tema comune. I tre specifici approcci sono integrati e finalizzati al medesimo obiettivo: lo studio e l’interpretazione della città esistente.
(testi)
Il corso si svolge attraverso tre fondamentali momenti di conoscenza, corrispondenti a tre scale di indagine. La prima parte è dedicata alla conoscenza del sistema territoriale alla larga scala, comprendendo i sistemi naturali e ambientali e ponendo questi in relazione con i fenomeni storico formativi della struttura della città. L’individuazione dei diversi livelli topografici e la loro scomposizione e analisi attraverso lo studio della geomorfologia, della cartografia storica e attuale e delle principali fasi di evoluzione di Roma, consente la comprensione della attuale consistenza urbana quale risultato di un processo antropico stratificato, intimamente condizionato dal substrato naturale. Nella seconda parte si cambia scala: il lavoro di analisi, di verifica e di studio della città si concentra su una porzione di territorio ben definita corrispondente ad uno dei rioni storici. La storia e la lettura delle trasformazioni del rione, il riconoscimento dei tipi edilizi di cui si compone il tessuto, il confronto con la configurazione presente, condurrà all’elaborazione di sintesi tematiche indirizzate alla comprensione dell’ambito urbano esaminato. Contestualmente si procede al rilievo di un isolato o di una porzione di esso, allo scopo di condurre una osservazione più ravvicinata, utile a sperimentare gli strumenti di rilevamento e rappresentazione grafica e apprendere i caratteri architettonici e strutturali del costruito storico. Ai fini di questa indagine sarà importante lo studio tipologico, partendo dalle indagini storiche bibliografiche, archivistiche e cartografiche, nonché il confronto per analogia con tipi e tessuti riconoscibili nel contesto. Tale studio è premessa per l'elaborazione delle ricomposizioni filologiche che sono oggetto della terza parte del corso. Questa prevede l’individuazione di un brano di città profondamente trasformato a seguito degli interventi postunitari e, attraverso le ricerche archivistiche, storico-bibliografiche e iconografiche, la sua riprogettazione. L’operazione è tesa, non solo a documentare la consistenza storica del tessuto urbano e la sua configurazione architettonica ma anche, attraverso questa, ad applicare le tecniche di rappresentazione acquisite e sperimentare tramite l'uso di un codice di calcolo commerciale messo a disposizione, un’analisi strutturale del costruito storico da finalizzare al progetto di recupero. Restauro:
S. Muratori, R. Bollati, S. Bollati, G. Marinucci, Studi per una operante storia urbana di Roma, Roma, Centro Studi di Storia Urbanistica, 1963 G.Caniggia, G.L.Maffei: Lettura dell’edilizia di base, Venezia 1979 M. G. Corsini: Tipi e tessuti del centro storico di Roma. Lettura del costruito per il progetto, Edizioni Kappa, Roma, 1998. Guide Rionali di Roma,fratelli palombi editori, Roma. AA.VV. Architettura e urbanistica-uso e trasformazione della città storica, collana Roma Capitale 1870-1911, Marsilio ed. 1984 F.Giovanetti (a cura di): Manuale del recupero del comune di Roma, edizioni dei, Roma 1997. Analisi e rappresentazione urbana: R. Arnheim. Arte e percezione visiva. Milano 1965. M. De Simone. Disegno, rilievo, progetto. Il disegno delle idee, il progetto delle cose. Roma 1990. E. E. Viollet le Duc. Storia di un disegnatore. Cavallino. Venezia 1992. M.Docci e D. Maestri. Scienza del disegno. Torino 2000. Scienza delle costruzioni: G.Cangi: “Manuale del recupero strutturale antisismico”, edizioni dei, Roma 2005. A.Giuffré: Letture sulla Meccanica delle Murature Storiche, Edizioni Kappa, Roma 1991. A.Giuffré: La meccanica nell’architettura, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1986. |
4 | ICAR/19 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002061-2 -
DISEGNO
(obiettivi)
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano.
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CIANCI MARIA GRAZIA
(programma)
Metodi didattici
(testi)
Il corso si sviluppa con lezioni ex-catedra, visite e sopralluoghi, dibattiti. Durante gli incontri settimanali, una parte del tempo a disposizione verrà dedicato ad un “laboratorio” nel quale si svolgeranno le esercitazioni grafiche, le revisioni, gli approfondimenti tematici in presenza dei docenti che forniranno di volta in volta chiarimenti pratici sulle esercitazioni da svolgere. La revisione periodica degli elaborati, delle esercitazioni, delle sperimentazioni, costituisce parte integrante dell’impegno didattico dello studente. Sono previste verifiche intermedie ed è richiesta la presenza alle lezioni e al laboratorio. Il materiale verrà indicato dal docente durante le lezioni. Modalità di verifica dell'apprendimento La prova d’esame consiste nella discussione e nella valutazione degli “elaborati” progressivamente sviluppati durante il corso e la presentazione del “taccuino” contenente tutte le esercitazioni svolte in aula, in esterno e individualmente. - R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Milano 1965
- M. De Simone, Disegno, rilievo, progetto. Il disegno delle idee, il progetto delle cose, Roma 1990 - E. E. Viollet Le Duc, Storia di un disegnatore, Cavallino, Venezia 1992 - M. Docci e D. Maestri, Scienza del disegno, Torino 2000 |
4 | ICAR/17 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002061-3 -
STRUTTURE
(obiettivi)
Il corso fornisce gli strumenti per la comprensione dei caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città, ai fini di un consapevole intervento di recupero, trasformazione o restauro, attraverso il rilievo architettonico e strutturale e la conseguente analisi critica e filologica di un tessuto urbano.
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GABRIELE STEFANO
(programma)
Nel corso verranno illustrati i caratteri formativi, tipologici e costruttivi della città storica per poi scendere alla scala dell’edificio e dei suoi caratteri costruttivi, in modo da approfondire la conoscenza delle componenti tecnologiche e strutturali proprie dell’edilizia premoderna.
(testi)
E’ prevista una esercitazione pratica su un tema assegnato che, procedendo per successive scale di approfondimento, riguarderà inizialmente l’intero centro storico di Roma per poi giungere alla dimensione rionale e di isolato. Attraverso questo lavoro gli studenti avranno modo di sperimentare la capacità di interpretazione e lettura dell’edilizia storica: tramite il rilievo architettonico e la conseguente analisi critica e filologica di un contesto fortemente stratificato quale il centro storico di Roma, ai fini di acquisire la metodologia per un corretto intervento di recupero, di trasformazione o di restauro. G.Cangi: “Manuale del recupero strutturale antisismico”, edizioni dei, Roma 2005.
A.Giuffré: Letture sulla Meccanica delle Murature Storiche, Edizioni Kappa, Roma 1991. A.Giuffré: La meccanica nell’architettura, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1986. |
4 | ICAR/08 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002062 -
STORIA DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO
(obiettivi)
La fondazione-trasformazione della città nella storia
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ANGELUCCI FEDERICA
(programma)
Gli argomenti delle lezioni, raggruppate in sette cicli, saranno i seguenti:
(testi)
1. LA CITTÀ DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO: TRASFORMAZIONI URBANISTICHE E TEORIA DELLA CITTÀ Città e trattatistica tra XV e XVI secolo: premesse all’urbanistica rinascimentale Il palazzo come città in nuce: Urbino, Ferrara e Pienza Roma nel Quattrocento - I Roma nel Quattrocento - II Roma nella prima metà del Cinquecento Roma nella seconda metà del Cinquecento L’urbanistica di Napoli e Palermo nel Cinquecento 2. ROMA: LE TRASFORMAZIONI DELLA CITTÀ TRA MAGNIFICENZA BAROCCA E REGOLA NEOCLASSICA L’urbanistica di Roma barocca Roma nel Settecento - I Roma nel Settecento - II 3. LA CULTURA DELLA PROGETTAZIONE URBANA NELL'EUROPA DEI LUMI • La Francia: Parigi dal piano di Patte all'età napoleonica • La Gran Bretagna: Londra dal "Grande Incendio" agli interventi di Nash • Alcune situazioni italiane: Torino, Milano, Roma, Napoli, Messina • San Pietroburgo e la Russia zarista 4. LE GRANDI TRASFORMAZIONI URBANE DI METÀ OTTOCENTO E LA NASCITA DELLA DISCIPLINA URBANISTICA • La Parigi di Haussmann. • Vienna e il Ring. • Berlino e le Mietkasernen. • Barcellona e il Plan Cerdà. • Le elaborazioni teoriche sulla città nella Germania tra XIX e XX secolo: Baumeister, Stübben, Eberstadt. Il pensiero di Camillo Sitte. 5. TEORIE ED ESPERIENZE 'ANTI-URBANE' • Il problema della residenza operaia dalle proposte del socialismo utopistico ai primi villaggi industriali. • Howard e la Garden City. Unwin e il Garden Suburb. • La diffusione e gli sviluppi dell'idea della Garden City in Germania e in Austria: Gartenstadt, Gartensiedlung, colonie rurali e città operaie dall'inizio del secolo al Terzo Reich. Momenti della vicenda italiana: ‘città-giardino’ e ‘città nuove’. • Soria y Mata e la ciudad lineal. 6. TENDENZE DELLA PROGETTAZIONE URBANA NEL NOVECENTO Il rapporto con la città storica: • Berlage e la vicenda olandese. • Vienna da Otto Wagner agli Höfe. • Perret e il caso di Le Havre. • La città monumentale dei regimi totalitari: Roma e Berlino. Il mito del nuovo: • Garnier e la Cité industrielle. • La metropoli ‘moderna’. Le Corbusier e Hilberseimer. • Le Siedlungen razionaliste nella Germania di Weimar. • Affermazione, diffusione e crisi delle concezioni urbanistiche del Movimento Moderno: la Weissenhofsiedlung, la vicenda dei C.I.A.M., l'International Style, le unità d'abitazione e le macrostrutture, il recupero della memoria storica nel secondo dopoguerra. La città americana • Cenni alle colonie d’oltreoceano (XVII secolo) • Gli sviluppi urbanistici negli Stati Uniti d’America nell’età del Liberismo: assetto e forma • Le nuove città americane di frontiera • Dal ‘Park Movement’ al ‘City Beautiful Movement’ • New York • Chicago: gli sviluppi urbani dalla nascita alla World’s Fair del ’93. Il Piano di Burnham del 1909 • Washington • San Francisco 7. LA CITTÀ “VERTICALE” • Dai mirador ottocenteschi ai grattacieli simbolo nell’urbanistica del nuovo millennio Al fine della preparazione saranno di fondamentale importanza gli appunti presi durante lo svolgimento delle lezioni.
Enrico GUIDONI, La Città dal Medioevo al Rinascimento, Biblioteca di Cultura moderna, 848, Laterza, Roma-Bari 1989, pp. 215-255. ID., Angela MARINO, Storia dell’urbanistica. Il Cinquecento, Laterza, Roma-Bari 1982 ID., Storia dell’urbanistica. Il Seicento, Laterza, Roma-Bari 1982 Paolo MICALIZZI, Roma nel XVIII secolo, Atlante storico delle città italiane, Roma 3, Edizioni Kappa, Roma 2003 Paolo SICA, Storia dell’urbanistica. Il Settecento, Laterza, Roma-Bari 1981 ID, Storia dell'urbanistica. L'Ottocento, Laterza, Roma-Bari 1981, voll. I-II Italo INSOLERA, Roma Moderna, Un secolo di Storia Urbanistica 1870-1970, Einaudi, Torino 1993 Paolo SICA, Storia dell'urbanistica. Il Novecento, Laterza, Roma-Bari 1981 |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002070 -
ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE
(obiettivi)
Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche, tirocini formativi e di orientamento, altre conoscenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro.
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6 | 75 | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21010038 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELLO SPAZIO URBANO
(obiettivi)
Analisi e progettazione di insiemi architettonici con particolare riguardo alle componenti sociali e alle relazioni di contesto urbano. Introduzione all’esame del comportamento negli spazi pubblici e delle relazioni tra pratiche d’uso e progetto.
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21010038-1 -
PROGETTAZIONE
(obiettivi)
Analisi e progettazione di insiemi architettonici con particolare riguardo alle componenti sociali e alle relazioni di contesto urbano. Introduzione all’esame del comportamento negli spazi pubblici e delle relazioni tra pratiche d’uso e progetto.
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PONE MARIA
(programma)
Il corso prevede un esercizio progettuale, alla scala del progetto urbano, che propone un focus particolare sullo spazio pubblico e la sua “attrezzatura”.
(testi)
Uno dei principali obbiettivi del corso è che gli studenti si confrontino, in prima battuta, con un esercizio di lettura complessa e stratificata del territorio e dei contesti di azione a diverse scale; una lettura capace di interpretare e confrontarsi con gli elementi appartenenti a tre fondamentali sistemi che caratterizzano i contesti delle città contemporanee: i sistemi naturali (suolo, acqua, vegetazione, …), il sistema "evolutivo" delle modificazioni antropiche e insediative e le reti infrastrutturali che guidano e orientano queste modificazioni. Questo esercizio di lettura critica che evidenzia i caratteri specifici del territorio e le loro interazioni è infatti il primo passo per affrontare progettualmente le sfide della contemporaneità che riguardano il modo di occupare e modificare lo spazio che abitiamo, a maggior ragione se si tratta di spazi collettivi. L'esercizio progettuale oggetto del corso si concentra, pertanto, su un'area della città di Roma in cui i tre sistemi evidenziati (insediativo, naturale, infrastrutturale) presentano elementi di particolare interesse: si tratta del territorio che si attesta alla via Tiburtina e che, come un palinsesto, si compone di molteplici stratificazioni. Nell’immagine del paesaggio attuale, seppure con intensità differenti, queste stratificazioni riescono ancora a leggersi in maniera più o meno definita: il sistema naturale dell’alveo dell’Aniene e dei suoi affluenti, lo sviluppo antropico dei nuclei abitativi e produttivi e una fitta rete infrastrutturale di collegamento est-ovest. Questi sistemi si intersecano, si combinano o si sovrappongono, rendendosi riconoscibili con gradazioni diverse lungo tutto il tracciato della via. La loro storia e origine è antica e ricalca una direzione di percorrenza legata alla forma del territorio e che appartiene ancora oggi al progressivo e disomogeneo movimento di espansione della città di Roma verso est. A questa espansione è dovuta l’intensità dei flussi di persone che da e verso quei luoghi si spostano ogni giorno, facendo in modo che questo quadrante di città resti ancora fortemente attenzionato. Il corso è dunque diviso in due fasi: - la prima sviluppa e guida gli studenti nel processo di analisi critica che si concentrerà su un settore “assegnato” della via Tiburtina e sui suoi dintorni; la prima fase si conclude con l’individuazione, da parte degli studenti, di una più definita e limitata “area progetto” che consenta di affrontare con il progetto i principali temi di interesse emersi dall’analisi critica. - la seconda fase è quella progettuale. Il focus principale dell’esercizio riguarderà il progetto di un nuovo spazio pubblico: il tema potrà essere declinato in diverse direzioni che dovranno mostrarsi coerenti con le motivazioni che, nella fase precedente, hanno condotto alla scelta dell’“area progetto” (progetto di spazio aperto e/o sistemazioni paesaggistiche e/o insediamento di nuove attrezzature di interesse collettivo, …); l’obbiettivo generale del progetto sarà quello di immaginare trasformazioni capaci di innescare processi virtuosi per la vita e la cura degli spazi comuni. Il progetto dovrà confrontarsi da una parte con il tema degli “usi complessi” degli spazi pubblici, studiando e interrogando le componenti sociali e il panorama di attori presenti e dall’altra con le sempre più urgenti questioni di sostenibilità, con un focus sui temi dell’adattamento e della mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici in ambiente urbano. Bjur H., Santillo Frizell B., Via Tiburtina: space, movement and artifacts in the urban landscape, Svenska institutet i Rom, Roma 2009.
Boano, C. (2020) Progetto Minore. Alla ricerca della minorità nel progetto urbanistico ed architettonico, LetteraVentidue, Siracusa Corboz A. (1985) Il territorio come palinsesto, «Casabella» 516, pp. 22-27. De Solà Morales, M. (a cura di) (1999), Progettare città/Designing Cities, «Quaderni di Lotus», 23. Erbani M. (2022) Il territorio manoscritto. Strumenti per un’indagine territoriale lungo la via Tiburtina da Tivoli a Roma, Tesi di Dottorato in “Architettura: Innovazione e Patrimonio”, Roma Tre. Pone M. (2019) Architetture devianti. Il potenziale infrastrutturale dell’architettura, Tesi di Dottorato in “Paesaggi della città contemporanea”, Roma Tre Pone M. (2021) ‘Sul potenziale della situazione: architettura come infrastruttura’, in Op.Cit Selezione della critica d’arte contemporanea, 170. Rykwert J., Learning from the Street, «Lotus», 158, 2015, pp. 102-113. Salat, S. (2011) Cities and forms: On sustainable urbanism. Editeurs des Sciences et des Arts Hermann |
6 | ICAR/14 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010038-2 -
URBANISTICA
(obiettivi)
Analisi e progettazione di insiemi architettonici con particolare riguardo alle componenti sociali e alle relazioni di contesto urbano. Introduzione all’esame del comportamento negli spazi pubblici e delle relazioni tra pratiche d’uso e progetto.
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RANZATO MARCO
(programma)
RE-MOVE-ROME-ROADS, in quanto parte integrante del Laboratorio di Progettazione dello Spazio Urbano, fornisce una serie di elementi critici per rileggere sul piano progettuale lo spazio della strada, ed in particolare quello delle strade del territorio romano.
(testi)
Il territorio romano che ricade all’interno dei limiti amministrativi di Roma Capitale conta un’estensione della rete stradale di circa 8000 km (Roma Capitale, 2022). Una rete che come noto risulta difficile da manutenere e questo non solo per l’estensione lineare alla quale si accoppia una consistente sviluppo superficiale di aree ad asfalto, ma anche per il carattere del sottosuolo oltre che il microclima caratterizzato da importanti escursioni termiche. Se gli svuotamenti pandemici delle strade hanno permesso forme di appropriazione temporanee anche inedite dello spazio dell’auto da parte di umani e non-umani, la capacità performativa della strada rimane tendenzialmente limitata alla mobilità, principalmente automobilistica. RE-MOVE-ROME-ROADS indaga strumenti e processi progettuali strumentali a sovvertire la comprensione ancora monofunzionale dello spazio della strada, valutando azioni e processi che consentono di moltiplicare le relazioni orizzontali e verticali che questo dispositivo urbano può intrattenere con il contesto. Il corso si inserisce nell’ambito di RE-MOVE-ROME, una ricerca-azione del Dipartimento di Architettura di Roma Tre che esplora le possibilità di rimozione dello strato di superficie impermeabile che pervade l’area metropolitana di Roma per dare più spazio all'acqua e alla sua infiltrazione e quindi rafforzare il ciclo idrico regionale e insieme facilitare i processi di rimboschimento, contribuire all’assorbimento delle ondate di calore e delle siccità, favorire i processi di riappropriazione da parte degli abitanti. Jacobs, Jane (1961) Death and Life of Great American Cities. New York: Random House.
Viganò P. (2010), I territori dell'urbanistica, Officina Edizioni, Roma. |
2 | ICAR/21 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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21002063 -
LABORATORIO DI URBANISTICA
(obiettivi)
Elaborazione di un progetto a scala urbana (master plan) con particolare attenzione ai temi della resilienza al cambiamento climatico e al rapporto tra forma fisica e forma sociale. Fra i temi trattati: uso dello spazio; temporalità di movimento degli abitanti; spazi aperti e costruiti; disegno del suolo e delle infrastrutture; luoghi della socialità, dell’abitare e del lavoro. Inoltre, vengono analizzati i modelli dello sviluppo urbano e demografico, del consumo di suolo, del traffico, della sostenibilità alimentare, delle interazioni sociali e degli spazi urbani, dell'economia e del metabolismo della città.
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21002063-1 -
URBANISTICA
(obiettivi)
Elaborazione di un progetto a scala urbana (master plan) con particolare attenzione ai temi della resilienza al cambiamento climatico e al rapporto tra forma fisica e forma sociale. Fra i temi trattati: uso dello spazio; temporalità di movimento degli abitanti; spazi aperti e costruiti; disegno del suolo e delle infrastrutture; luoghi della socialità, dell’abitare e del lavoro. Inoltre, vengono analizzati i modelli dello sviluppo urbano e demografico, del consumo di suolo, del traffico, della sostenibilità alimentare, delle interazioni sociali e degli spazi urbani, dell'economia e del metabolismo della città.
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CAUDO GIOVANNI
(programma)
Oggi le città si presentano come territori abitati, sono sempre più delle "endless city". Anche Roma ha tracimato ormai ben oltre i suoi confini amministrativi, si può parlare di Città Regione. Confrontarsi con questa condizione ha una valenza che va oltre il caso romano. Ma questa vastità vorremmo interrogarla chiedendoci: qual è la “forma urbis” attuale di Roma? Il “grande progetto” di Roma è riconoscerne la “forma urbis” attuale. Sono “i vuoti” non edificati ma in realtà pieni di valori: agricoli, ambientali (parchi e riserve) ed ecologici. Il suolo, l’acqua che nel loro intreccio con l’estensione territoriale, le differenti densità dell’abitare, i segni della storia che si sono depositati nel tempo a dare “forma all’urbis” attuale, quella che traguarda il futuro.
(testi)
Ci proponiamo di conferire significato al complesso di spazi, di forme, di simboli che connotano, da un punto di vista storico-culturale e sociale, la città che abitiamo per contribuire a restituirne la “forma urbis”. Riabitare, riscrivere. Una prima rappresentazione di Roma è data dai “grumi edificati” tenuti assieme dalle infrastrutture, in continua trasformazione, una sovrascrittura su un testo in parte già scritto. Mentre l’espansione è proceduta per aggiunte, ora la crescita può avvenire per stratificazione sull’esistente e si costruisce sopra al già costruito. M. Cerasoli, Politiche ferroviarie, modelli di mobilità e territorio. Le ferrovie italiane nell'epoca della pseudo liberalizzazione. Aracne, Roma, 2012.
C. Amato, C. Ravagnan, Percorsi di Resilienza. Rilancio e riuso delle ferrovie in dismissione nei territori fragili tra Italia e Spagna. Aracne, Roma, 2020 |
8 | ICAR/21 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002063-2 -
DIRITTO
(obiettivi)
Elaborazione di un progetto a scala urbana (master plan) con particolare attenzione ai temi della resilienza al cambiamento climatico e al rapporto tra forma fisica e forma sociale. Fra i temi trattati: uso dello spazio; temporalità di movimento degli abitanti; spazi aperti e costruiti; disegno del suolo e delle infrastrutture; luoghi della socialità, dell’abitare e del lavoro. Inoltre, vengono analizzati i modelli dello sviluppo urbano e demografico, del consumo di suolo, del traffico, della sostenibilità alimentare, delle interazioni sociali e degli spazi urbani, dell'economia e del metabolismo della città.
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4 | IUS/10 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002063-3 -
METODI E MODELLI MATEMATICI E STATISTICI
(obiettivi)
Elaborazione di un progetto a scala urbana (master plan) con particolare attenzione ai temi della resilienza al cambiamento climatico e al rapporto tra forma fisica e forma sociale. Fra i temi trattati: uso dello spazio; temporalità di movimento degli abitanti; spazi aperti e costruiti; disegno del suolo e delle infrastrutture; luoghi della socialità, dell’abitare e del lavoro. Inoltre, vengono analizzati i modelli dello sviluppo urbano e demografico, del consumo di suolo, del traffico, della sostenibilità alimentare, delle interazioni sociali e degli spazi urbani, dell'economia e del metabolismo della città.
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BRUNO MATTEO
(programma)
Dati campionari
(testi)
○ Raccolta dati ○ Medie e deviazione standard ○ Percentili ○ Fit di curve ○ Variabilità e disuguaglianza delle distribuzioni ○ Curva di Lorenz ○ Il coefficiente di Gini ● Probabilità e combinatoria ○ Variabili aleatorie e distribuzioni discrete ○ Probabilità condizionata ○ Teorema di Bayes ○ Distribuzione Gaussiana ○ Distribuzioni a potenza e esponenziale ○ Teorema del limite centrale ● Inferenza statistica ○ Modelli nulli, z-score, p-values ○ Test chi quadro ○ Introduzione al machine learning ● Teoria dei grafi ○ Rappresentazioni di grafi, matrici di adiacenza ○ Cammini su grafi ○ Clustering, misure di centrality - Grafi planari - Space syntax (introduzione) ● Laboratori e seminari ○ Dati open, georeferenziati, di mobilità. Software di analisi e visualizzazione ○ Urban networks ○ Misurare lo spazio ed il tempo ○ La tecnologia e la città: perché la città ideale cambia nel tempo ○ Densità di popolazione: il dualismo città sana vs sostenibile ○ Scenari what-if e twin-cities ○ Il sistema complesso delle città Dati, probabilità, statistica:
Statistica – Metodologie per le Scienze economiche e sociali, Simone Borra e Agostino Di Ciaccio. Mc Graw Hill Teoria dei Grafi: Network Science. Albert-Laszlo Barabasi Scale-free networks: complex webs in nature and technology. Guido Caldarelli |
4 | MAT/06 | 50 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21002065 -
TECNICA
(obiettivi)
Finalizzare gli strumenti acquisiti nei precedenti corsi strutturali alla progettazione di semplici strutture, sia per interventi di nuova costruzione che di recupero e adeguamento del patrimonio esistente, con riferimento alla normativa vigente, introducendo alcuni nuovi concetti sulla progettazione in zona sismica.
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LAVORATO DAVIDE
(programma)
1 LA RISPOSTA SISMICA DELLE STRUTTURE:
(testi)
1.1 Risposta delle strutture in campo lineare 1.1.1. Sistemi a 1 grado di libertà: - Definizione dello Oscillatore semplice, - Oscillazioni libere dello Oscillatore semplice con e senza smorzamento, - Risposta di un oscillatore semplice soggetto a una forzante generica, - Introduzione agli Spettri di risposta elastici (accelerazione, velocità, spostamento), 1.1.2. Sistemi a più gradi di libertà: - Cenni sui Modelli a masse concentrate, - Cenni su Analisi modale, - Cenni su Azioni sismiche, - Cenni su Analisi sismica mediante spettro di risposta delle accelerazioni, 1.2. Risposta sismica delle strutture in campo non lineare: - Cenni sulla Duttilità (materiale, sezione, elemento, struttura), - Cenni su Spettri di risposta di progetto, - Cenni su Coefficiente di struttura. 2. IL PROGETTO DELLE STRUTTURE IN ZONA SISMICA - Definizione della azione sismica, - Concezione progetto strutturale, - Criteri per la buona progettazione delle strutture in ca in zona sismica, - Breve introduzione alle possibili strategie progettuali in zona sismica (progettazione elastica, progettazione in duttilità, progettazione isolamento sismico, etc), - Cenni di Modellazione strutturale in zona sismica, - Introduzione alla normativa sismica per il progetto strutturale (Norma Tecnica Costruzioni NTC2018 in Italia, Eurocodici in Europa, norme internazionali), - Cenni sul Progetto delle fondazioni, - Cenni su progettazione in zona sismica di pareti, - Cenni su progettazione delle scale. 3. STRUTTURA IN C.A. PROGETTATA IN ZONA SISMICA 3.1. Progetto e verifica dei solai: - Scelta della Tipologia strutturale, - Norme tecniche per il progetto e la verifica, - Predimensionamento del Sistema strutturale (geometrie della sezione, tessitura, etc.), - Cenni di Analisi dei carichi elementari e loro combinazioni, - Modellazione analitica e numerica del solaio (software F.E.M.), approccio semplificato, - Progetto e verifica delle sezioni a flessione e taglio (formulazioni semplificate), - Cenni sui Dettagli costruttivi, - Definizione e preparazione delle Tavole progettuali strutturali. 3.2. Progetto e verifica di una struttura in calcestruzzo armato ( c.a. ): - Definizione dell’azione sismica, - Analisi e combinazioni semplificate dei carichi elementari, - Definizione del Sistema strutturale (approccio semplificato), - Cenni sulle Norme tecniche per la progettazione strutturale (NTC 2018, EurocodicI, NORME INTERNAZIONALI), - Approccio semplificato per le modellazioni analitica e numerica mediante software F.E.M. , - Cenni sullo studio del comportamento strutturale, - Cenni sulla analisi modale, - Progetto e verifica degli elementi secondo la gerarchia delle resistenze, - Analisi mediante spettro di risposta delle accelerazioni secondo Norma Tecnica, - Progetto e verifica di elementi strutturali (travi, pilastri, nodi), - Cenni di geotecnica (capacità portante del terreno, verifica a scorrimento), - Cenni su Progetto e verifica di fondazioni superficiali (punzonamento, armature a flessione), - Cenni su Dettagli costruttivi, - Preparazione delle tavole progettuali strutturali (travi, pilastri, nodi), - Breve introduzione al progetto e verifica delle tamponature, - Cenni sugli elementi secondari. 4. APPROFONDIMENTI SULLE STRUTTURE IN ZONA SISMICA - Cenni su Adeguamento o miglioramento sismico delle strutture esistenti, - Cenni su Progettazione strutturale sostenibile, - Cenni su Tecniche costruttive innovative. Dispense del corso distribuite su piattaforma Teams.
Libri di testo: Quaderno aicap N.2 PROGETTO DI UN EDIFICIO IN C.A. CON E SENZA ISOLAMENTO SISMICO ALLA BASE aicap - Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso DETTAGLI COSTRUTTIVI di STRUTTURE in CALCESTRUZZO ARMATO aicap - Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO GUIDA ALL’USO dell’EUROCODICE 2 con riferimento alle Norme Tecniche D.M. 14.1.2008 aicap - Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso PROGETTAZIONE SISMICA DI EDIFICI IN CALCESTRUZZO ARMATO GUIDA ALL’USO dell’EUROCODICE 2 con riferimento alle Norme Tecniche D.M. 14.1.2008 aicap - Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso |
4 | ICAR/09 | 50 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI APERTI
(obiettivi)
Il carattere interdisciplinare del corso consente di riconoscere e descrivere gli ambiti di paesaggio naturali e artificiali nei quali interviene, di confrontarsi in modo consapevole con le diverse fasi di antropizzazione, con la storia e la forma delle strutture urbane.
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ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Il carattere interdisciplinare del corso consente di riconoscere e descrivere gli ambiti di paesaggio naturali e artificiali nei quali interviene, di confrontarsi in modo consapevole con le diverse fasi di antropizzazione, con la storia e la forma delle strutture urbane.
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METTA ANNALISA
(programma)
Questo corso si colloca sull’orizzonte disciplinare dell’architettura del paesaggio: utilizza gli strumenti propri del progetto di architettura – intesa come arte e tecnica di dare forma allo spazio - con materiali, metodi e approcci propri della disciplina del paesaggista. È una disciplina complessa perché insiste sulle relazioni più che sui manufatti, sui processi più che sugli esiti; perché vi prevale l’utilizzo di materiali naturali e vive in dimensioni temporali evolutive e cicliche; perché procede per strategie e programmi più che per forme; perché richiede la contaminazione di diverse competenze professionali (botanica, geologia, ingegneria naturalistica, scienze ambientali, economia e sociologia …); perché è interscalare e non procede in modo meccanico dal generale al particolare; perché richiede lo studio e l’interpretazione di aspetti comportamentali e sociali.
(testi)
Obiettivo principale del corso è comprendere tale complessità nell’ambito del progetto degli spazi aperti urbani, far acquisire agli allievi la consapevole capacità di governarla e valorizzarla sul piano culturale, etico, figurativo, ambientale, attraverso la formazione di una sensibilità ricettiva e attenta alle diverse componenti del progetto (competenza di ascolto e di sguardo) e di una abilità tecnica specifica (competenza di intervenire e trasformare). Il progetto dello spazio aperto si può declinare in una moltitudine di specie di spazi: giardini, parchi, rive, aree residuali, orti, piazze, corti, strade, parcheggi, e così via, a loro volta suscettibili a ulteriori specifiche articolazioni tematiche, oltre che a reciproche ibridazioni. Alcune di queste categorie sono il lascito di una lunga e preziosa eredità storica, altri invece ci parlano della contemporaneità e della continua trasformazione degli spazi urbani. Su di essi ci si soffermerà con particolare attenzione. Il corso ha carattere teorico e progettuale ed è articolato in tre moduli – modulo 1. “Ecologia Vegetale”; modulo 2, “Rappresentazione del paesaggio”; modulo 3, “Architettura del paesaggio” – che lavorano in modo sinergico per offrire un quadro di conoscenze metodologiche, teoriche e operative finalizzate al progetto di architettura del paesaggio in ambito urbano. E. Belfiore, Il verde e la città. Idee e progetti dal Settecento ad oggi, Gangemi Editore 2005.
M. Corrado e A. Lambertini, Atlante delle nature urbane. Centouno voci per i paesaggi quotidiani, Editrice Compositori, 2011. G. Cullen, Il paesaggio urbano, Calderini 1976. K. Lynch, L’immagine della città, Marsilio 1964. C. W. Moore, W. J. Mitchel, W. Turnbull, The poetics of gardens, MIT Press, Cambridge-London 1988, trad. it. La poetica dei giardini, Muzzio Editore 1991. D. Pandakovic, Dal Sasso A., Saper vedere il paesaggio, Ed. CittàStudi, 2009. F. Panzini, Progettare la natura – Architettura del paesaggio e dei giardini dalle origini all’epoca contemporanea, Zanichelli 2005. F. Zagari, Questo è paesaggio – 48 definizioni, Gruppo Mancosu editore 2006. F. Zagari, Sul paesaggio. Lettera aperta, Libria 2013. |
6 | ICAR/15 | 75 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010039-2 -
ECOLOGIA VEGETALE
(obiettivi)
Il carattere interdisciplinare del corso consente di riconoscere e descrivere gli ambiti di paesaggio naturali e artificiali nei quali interviene, di confrontarsi in modo consapevole con le diverse fasi di antropizzazione, con la storia e la forma delle strutture urbane.
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POLLIO BRUNA
(programma)
• Elementi di Biologia, Botanica ed Ecologia: Definizione di sistema vivente, pianta ed organismo vegetale - Struttura e funzioni delle piante vascolari - Fotosintesi clorofilliana - Corotipi e Forme Biologiche.
(testi)
• Biocenosi – Biotopo - Habitat – Ecosistema- Paesaggio - Antropocene e Simbiocene. • Cicli e flussi di materia ed energia in ecosistemi naturali ed urbani. La città come sistema dissipativo. • Gradienti di naturalità: Ecosistemi naturali, seminaturali, rurali, artificiali (Parchi e giardini, insediamenti urbani e periurbani) • Elementi di Sistematica Botanica - Flora e Vegetazione - Piante native ed aliene, archeofite e neofite, spontanee, sinantropiche e coltivate. • Flora e vegetazione in ambiente urbano e nell’habitat naturale. • Struttura della Vegetazione - Comunità vegetali – Dinamismo della vegetazione - Fitosociologia - Biomi ed Ecoregioni. • Fitogeografia - Regione biogeografica mediterranea – Ecozone mediterranee nel mondo. • Paesaggio vegetale del Lazio: Vegetazione mediterranea, submontana, riparia, la Campagna romana come steppa antropica. • Habitat, definizione e classificazione secondo la Direttiva Habitat; Elenco di Habitat regionali endemici da proteggere e conservare: SIC, ZSC e ZPS; Hot-spots e Liste rosse della Vegetazione. • Ecologia del Paesaggio: Modello patch-corridoio-matrice, buffer-zone, rete ecologica. • Frammentazione e Connettività ecologica, Deriva genetica, Biodiversità in ambito naturale ed urbano. Terzo paesaggio • Successione vegetale, alberi e dinamiche del verde periurbano ed urbano. • Tassonomia degli alberi della foresta, del bosco, della campagna e delle alberate urbane, loro morfologia, fisiologia e servizi ecosistemici. • Forestazione urbana tra wilderness, progetto ed approccio ecosistemico Il testo base di riferimento è il volume di Richard T. T. Forman Land Mosaics: The Ecology of Landscapes and Regions
Le slides PowerPoint delle lezioni saranno scaricate sulla piattaforma Teams Sempre su Teams saranno scaricati pdf, tavole e Links a siti scientifici ed istituzionali relativi agli argomenti trattati o a richieste di approfondimento |
2 | BIO/03 | 25 | - | - | - | Attività formative affini ed integrative | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
21010039-3 -
RAPPRESENTAZIONE DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Il carattere interdisciplinare del corso consente di riconoscere e descrivere gli ambiti di paesaggio naturali e artificiali nei quali interviene, di confrontarsi in modo consapevole con le diverse fasi di antropizzazione, con la storia e la forma delle strutture urbane.
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Colaceci Sara
(programma)
L’insegnamento di Rappresentazione del Paesaggio è finalizzato a fornire le competenze di base della rappresentazione rivolta all’analisi, alla conoscenza, alla comunicazione e al progetto degli spazi aperti e del paesaggio.
(testi)
Nella prima parte, gli allievi saranno sollecitati a compiere un processo non meramente tecnico della rappresentazione, bensì ad analizzare, ad identificare e a rappresentare adeguatamente le componenti del paesaggio: idrografiche, geo-morfologiche, vegetali, infrastrutturali, edilizie. Riconoscere le tracce esistenti (naturali e antropiche) e restituirle in segni grafici appropriati alla comunicazione è elemento imprescindibile della rappresentazione. A monte, pertanto, è sostanziale fondare un atto di lettura della realtà che si esplica con l’insieme multiforme dei processi e dei mezzi conoscitivi propri del Disegno. Una parte dell’insegnamento sarà riservata alla presentazione dei casi nazionali e internazionali di rappresentazioni contemporanee degli spazi urbani e del paesaggio, al fine di cogliere le tendenze del panorama attuale. Saranno presentati alcuni software dedicati alla rappresentazione contemporanea del paesaggio, in maniera da favorire l’integrazione tra la rappresentazione analogica e quella digitale. Le lezioni applicative in aula verteranno sulle elaborazioni grafiche del tema d’anno, finalizzate all’analisi e alla comunicazione del progetto combinando le rappresentazioni analitiche e descrittive con le rappresentazioni sintetiche e ideogrammatiche. L’obiettivo del modulo è far acquisire agli studenti la capacità di lettura dei contesti ambientali, la capacità di identificare le tracce esistenti e saperle rappresentare nella forma grafica maggiormente appropriata ai fini di un processo di analisi e ai fini di un processo progettuale, oltre a far acquisire un proprio linguaggio grafico attraverso i contenuti teorici e le applicazioni grafiche. L’approccio interdisciplinare sarà favorito ai fini di uno svolgimento esaustivo delle tematiche affrontate e, soprattutto, di una rappresentazione maggiormente consapevole. Calzolari Vittoria (a cura di), 1999. Storia e natura come sistema. Un progetto per il territorio libero dell’area romana. Roma: Argos, 1999. Cianci Maria Grazia, 2008. Metafore. Rappresentazioni e interpretazioni di paesaggi. Firenze: Alinea Editrice, 2008. Cianci Maria Grazia, 2008. La Rappresentazione del Paesaggio. Metodi, strumenti e procedure per l'analisi e la rappresentazione del paesaggio. Firenze: Alinea Editrice, 2008. Casabella. Il disegno del paesaggio italiano, 575-576, 1991, pp. 2-4. Colaceci Sara, 2022. La rappresentazione del paesaggio per la documentazione, la conoscenza e la valorizzazione. Milano: FrancoAngeli, 2022. Pittaluga Alessandro, 1995. Il paesaggio nel territorio. Milano: Hoepli, 1995. Pierluisi Gabriele, 2012. Immagini di città. Nuove prospettive per il paesaggio urbano contemporaneo. DisegnareCON, 9, pp. 217-226. |
2 | ICAR/17 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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21002066 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA
(obiettivi)
Approfondimento di temi posti dal Laboratorio di Urbanistica con gli strumenti del progetto architettonico a scala urbana, con particolare attenzione alle componenti strutturali. Il laboratorio propone un nuovo disegno architettonico e urbano per l’area di studio e le azioni di modificazione degli spazi che possano condurre a un progetto d’insieme, acquisendo le basi per una valutazione economica dei progetti.
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21002066-1 -
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
(obiettivi)
Approfondimento di temi posti dal Laboratorio di Urbanistica con gli strumenti del progetto architettonico a scala urbana, con particolare attenzione alle componenti strutturali. Il laboratorio propone un nuovo disegno architettonico e urbano per l’area di studio e le azioni di modificazione degli spazi che possano condurre a un progetto d’insieme, acquisendo le basi per una valutazione economica dei progetti.
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CARERI FRANCESCO
(programma)
Il laboratorio sviluppa l'idea di C.I.R.C.O. (Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità) proponendo un ripensamento degli spazi di accoglienza di migranti, transitanti e popolazioni mobili, a partire dal riuso del patrimonio immobiliare romano dismesso o sottoutilizzato. L’obiettivo è favorire l’accesso a questi spazi per tutti gli abitanti della città, aprendoli alla costruzione collettiva dell’abitare, di spazi di scambio e socialità. Il progetto prevede l’elaborazione di indicazioni per una politica di accoglienza, in un senso più reciproco di ospitalità, tesa a generare inedite forme di reciprocità e convivenza. Si lavora a diretto contatto con il territorio e le comunità che lo abitano.
(testi)
Il corso interviene nel vivo della città attuale, e intende l'architettura come uno strumento ed una pratica di trasformazione dello spazio, di tipo creativo, interdisciplinare e partecipativo. Offre lezioni sulle relazioni tra le arti, l'architettura e la città, esperienze dirette come esplorazioni urbane, realizzazioni di architetture alla scala 1:1,eventi e azioni performative di alto contenuto civico e simbolico, in contesti sociali complessi, con una particolare attenzione alla città interculturale ed all'ospitalità dei migranti. Possiamo descrivere il nostro approccio attraverso tre parole: Arti Architettura Città. Le Arti come strumenti conoscitivi per comprendere le dinamiche di trasformazione della città attuale, come sguardi poetici capaci di renderne manifesti aspetti spesso poco visibili e suggerirne le potenzialità. L'architettura come pratica di lettura e trasformazione dello spazio, contemporaneamente in senso fisico e simbolico. Il corso offre agli studenti una occasione con cui sperimentare la costruzione di un artefatto nella città che sia capace di provocare trasformazioni urbane e sociali. La Città come uno spazio conteso e frammentato, spesso lontano dalle regole formali che ne vorrebbero determinare lo sviluppo, fatta di bolle e di flussi non comunicanti, ma anche di case e vicinati che si trasformano, di condomini in cui nascono nuovi modi di abitare, di cambiare l'uso ed il significato degli spazi pubblici, di rivendicare il diritto alla Città. https://laboratoriocirco.wordpress.com/ per una visione dei temi del corso e dei risultati degli ultimi anni vedere il blog del corso: https://laboratoriocirco.wordpress.com/
Testi di base: - FRANCESCO CARERI, LORENZO ROMITO, CAMPUS ROM, ALTRIMEDIA EDIZIONI, MATERA 2017 - FRANCESCO CARERI, WALKSCAPES. EL ANDAR COMO PRÀCTICA ESTÉTICA / WALKING AS AN AESTHETIC PRACTICE, EDITORIAL GUSTAVO GILI, BARCELLONA 2002, TRAD IT. WALKSCAPES. IL CAMMINARE COME PRATICA ESTETICA, EINAUDI, TORIMO 2006. - ANNA DETHERIDGE, SCULTORI DELLA SPERANZA. L'ARTE NEL CONTESTO DELLA GLOBALIZZAZIONE, EINAUDI 2012 - AA.VV., INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA 1958-69, NAUTILUS/STAMPATRE, TORINO, 1994 - FRANCESCO CARERI, CONSTANT / NEW BABYLON, UNA CITTÀ NOMADE, TESTO & IMMAGINE, TORINO, 2001 - BRUCE CHATWIN, THE SONGLINES (1987), TRAD. IT. LE VIE DEI CANTI, ADELPHI, MILANO, 1988 - FRANCO LA CECLA., PERDERSI, L'UOMO SENZA AMBIENTE, LATERZA, BARI, 1988 - PETER LANG, A CURA DI., SUBURBAN DISCIPLINE, PRINCETON ARCHITECTURAL PRESS, NEW YORK, 1997 - ROSALIND KRAUSS, PASSAGES IN MODERN SCULPTURE, MIT PRESS, 1981, TR. IT. PASSAGGI, BRUNO MONDADORI, MILANO, 1998 |
8 | ICAR/14 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002066-2 -
ESTIMO
(obiettivi)
Approfondimento di temi posti dal Laboratorio di Urbanistica con gli strumenti del progetto architettonico a scala urbana, con particolare attenzione alle componenti strutturali. Il laboratorio propone un nuovo disegno architettonico e urbano per l’area di studio e le azioni di modificazione degli spazi che possano condurre a un progetto d’insieme, acquisendo le basi per una valutazione economica dei progetti.
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FINUCCI FABRIZIO
(programma)
Il modulo si pone l'obiettivo di integrare le tematiche fondamentali della valutazione approfondendo alcuni aspetti specifici, attraverso la trattazione dei più recenti sviluppi disciplinari. La valutazione si inserisce nel processo ideativo-formativo del progetto, fornendo un supporto logico e metodologico alle scelte progressive dei progettisti, divenendo componente attiva nella costruzione del progetto. La valutazione, dunque, come contributo alla costruzione della soluzione preferibile rispetto al contesto, rispetto ai soggetti che intervengono nel processo, e a prefigurati requisiti di fattibilità, tenendo conto della molteplicità delle variabili coinvolte (socio-economiche, ambientali, finanziarie, estetico-culturali, ecc.). Il modulo approfondisce i metodi e le tecniche di valutazione dei progetti secondo diversi approcci: finanziario, economico, multidimensionale, ed infine, propone le metodologie che consentono la valutazione degli effetti e degli impatti percepiti dalla collettività.
(testi)
Nello specifico il modulo è articolato in: Ricapitolazione sintetica dei fondamenti dell'estimo: principi fondamentali e procedimenti di stima dei valori fondamentali e derivati. Approfondimento dei principali procedimenti di stima internazionali. Il Valore Economico Totale: definizione e tecniche di stima. Le valutazioni condivise e il valore deliberativo. Metodi e tecniche di valutazione dei piani programmi e progetti: tecniche finanziarie (Analisi Finanziaria), cash flow e indici di redditività, project financing, tecniche economiche (Analisi Costi Benefici), tecniche multidimensionali, Analisi Multicriteria (tra cui Metodi Electre, Metodo di Regime, Analisi Gerarchica), tecniche di valutazione volte a tener conto di effetti ed impatti percepiti dalla collettività. Estimo
A. Realfonzo "Teoria e metodo dell'estimo urbano", Carocci, Roma, 1994. M. Polelli, "Nuovo trattato di estimo'', Maggior, Rimini, 2008. Bateman I.J.et al, “Economic valuation with Stated Preference Techniques: A Manual”, Edward Elgar, Cheltenham, 2002. Valutazione di piani, programmi e progetti Miccoli S., "La valutazione nel progetto di restauro", in Carbonara G. (diretto da), "Trattato di Restauro architettonico", UTET, Torino, 1996. Nijkamp P., Rietveld P., Voogd H., "Multicriteria evaluation in physical planning", North Holland Pubi. Amsterdam/New York. Dispense e documentazione fornite all'interno del modulo. |
4 | ICAR/22 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002068 -
POLITICHE URBANE TERRITORIALI
(obiettivi)
Il corso indaga il processo di territorializzazione e la formazione delle politiche pubbliche territoriali. Sono introdotti, attraverso un esame di casi, i principi delle politiche di coesione e di competitività di derivazione comunitaria.
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PALAZZO ANNA LAURA
(programma)
La definizione concettuale delle politiche pubbliche costituisce oggetto di un ciclo introduttivo. Lo schema prevede di introdurre e discutere criticamente la distinzione tra policy e politics; la formulazione dei problemi di cui le politiche si devono occupare, e la loro messa ‘in agenda’; l’accoppiamento tra problemi e soluzioni; la natura e ruolo degli attori che influenza la formazione e formulazione delle politiche in un quadro di governance multilivello; la messa in opera, l’implementazione delle politiche; la valutazione dei processi, degli esiti e degli effetti.
(testi)
Un secondo gruppo di comunicazioni esplora il vasto campo delle politiche di rigenerazione in contesti europei e nordamericani, che pongono crescente attenzione alla qualità della vita in ambiti di prossimità incrociando housing, sviluppo locale ed empowerment delle comunità. Il caso della costruzione delle agende locali aiuta a rivisitare anche l’ampio raggio delle politiche urbane e territoriali italiane con particolare riguardo ai temi della governance. La dimensione dell’ambiente e della biodiversità vi assume un ruolo di crescente centralità portando a declinare sostenibilità, benessere e wellbeing negli spazi aperti urbani e periurbani. Il terzo gruppo di comunicazioni riguarda lo sviluppo del tema dell’anno, incentrato sulle politiche in atto nel quadrante Ostiense-Marconi sullo sfondo degli scenari di trasformazione che attendono Roma Capitale. L’omonimo progetto urbano, a cavallo del Tevere, è stato predisposto per accompagnare i processi di dismissione industriale e risulta attualmente in fase di rigenerazione culturale. Ostiense, appena a sud del centro cittadino, è da trent'anni parte di un programma di riqualificazione che veicola una nuova idea di “Città della Conoscenza”, ritenuta in grado di soppiantare la precedente immagine di “Città Fabbrica”. Il quartiere, che prende il nome dalla strada consolare Via Ostiense che collegava la Roma repubblicana alla città portuale di Ostia, ospitò tra l'altro a cavallo del XX secolo il porto fluviale, la prima centrale elettrica di Roma e un grande gasometro, che si erge come un punto di riferimento impressionante nello skyline. Ostiense ha sperimentato da tempo diverse ondate di comunità di migranti che formano intense reti interculturali all'interno del tessuto sociale. Nonostante la sua fama di esempio di successo di melting pot e di ambiente creativo con forte appeal per cittadini e visitatori, Ostiense si trova ad affrontare una sfida molto ambiziosa. Al di là dei conflitti sullo spazio e sugli usi, questo contributo inquadrerà il processo di rigenerazione nel tempo concentrandosi sulle aspettative di governance e sui fallimenti nella mediazione tra i vari interessi in gioco risultando in dinamiche altamente segmentate lungo i molteplici percorsi della differenza etnica, culturale e socio-economica. Lungo l’intero sviluppo del corso, sopralluoghi, comunicazioni, seminari e incontri con gli stakeholder, a valle della firma del Primo programma di azioni del Contratto di fiume del Tevere, intrecceranno conoscenza-parola e conoscenza-contatto, evidenziando sintonie e contraddizioni, interferenze e negoziazioni che segnano l’altalenante rapporto tra collettività e istituzioni. Riferimenti bibliografici
Testi obbligatori Calzolari V., Storia e Natura come sistema, Argos, 1997. Hall P., Good cities, better lives : how Europe discovered the lost art of urbanism, London New York, Routledge, 2013. Insolera I., Roma moderna, Einaudi, Torino, 1962. Palazzo A.L. (a cura di), Campagne urbane. Paesaggi in trasformazione nell’area romana, Gangemi, Roma, 2005. Palazzo A.L., Orizzonti dell’America urbana. Scenari politiche progetti, RomaTrePress. 2022. Approfondimenti Governo dei processi Calafati A., Economie in cerca di città, Donzelli 2009. Caroli M.G., Prezioso M., Roma metropolitana. Prospettive regionali e ipotesi cross-border d'area vasta, Franco Angeli, 2016. MIT, Dieci anni di governo delle complessità territoriali, 2008. Sennett R., Insieme. Rituali, piaceri, politiche della collaborazione, Feltrinelli, 2012. Disciplina degli assetti Aristone O., Palazzo A.L. (a cura di), Forme del Periurbano. Suoli, usi, vocazioni, “Urbanistica Informazioni”, n. 269-270 e n. 271. Aristone O., Palazzo A.L., Né città né campagna. La nuova “Forma Città”, “Agriregionieuropa”, anno 12, n. 44, Mar 2016, pp. 7-9. Cao U., Il progetto della densità, “EcoWebTown”, n. 9, 2011. Duany A. (2002), Introduction to the Special Issue: The Transect, Journal of Urban Design, 7:3, 251-260. Gabellini P., Grandi questioni e rappresentazioni della città, “Urbanistica”, n. 156, 2016. Gambino R., La Convenzione europea del Paesaggio (CEP): dall’osservazione all’attuazione (datt.), ottobre 2015. Palazzo A.L., Citta, spazio e tempo. Traiettorie del progetto, “EcoWebTown”, n. 17, 2017. Russo M., Un nuovo orizzonte territoriale per il progetto urbanistico, “Urbanistica”, n. 156, 2016. Secchi B., Analisi territoriale, in Secchi B., Un progetto per l’urbanistica, Laterza, 1989. Secchi B., Attraversare il tempo, in Secchi B., Prima lezione di urbanistica, Laterza, 2004. Critica della ragion pratica Hölzer C., Hundt T., Lüke C., Hamm O.G., Riverscapes. Designing urban embankments, Birkhäuser Verlag, 2008. Otto B., Mc Cormick K., Leccese M, Ecological Riverfront Design. Restoring Rivers, Connecting Communities, American Planning Association, 2014. |
6 | ICAR/21 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21010040 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE AMBIENTALE
(obiettivi)
Il corso affronta la progettazione dello spazio urbano considerandone l’interazione con l’intorno costruito e i fattori ambientali, le compatibilità e incompatibilità alle diverse scale, al fine di individuare soluzioni tecnologiche innovative, che soddisfano le esigenze dell’utenza, valorizzano i luoghi e perseguono gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Metodologie in chiave prestazionale, parametri, indicatori e criteri di valutazione guidano le varie fasi del processo.
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21010040-1 -
TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
Il corso affronta la progettazione dello spazio urbano considerandone l’interazione con l’intorno costruito e i fattori ambientali, le compatibilità e incompatibilità alle diverse scale, al fine di individuare soluzioni tecnologiche innovative, che soddisfano le esigenze dell’utenza, valorizzano i luoghi e perseguono gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Metodologie in chiave prestazionale, parametri, indicatori e criteri di valutazione guidano le varie fasi del processo.
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MONTELLA ILARIA
(programma)
Il Laboratorio si propone di indagare le trasformazioni che, nel processo edilizio, riguardano gli edifici e i contesti entro i quali essi si collocano, allo scopo di individuare soluzioni progettuali per intervenire, alla scala micro-urbana e di edificio, secondo un approccio di mitigazione e adattamento climatico.
(testi)
Il corso affronta il rapporto tra ambiente costruito, clima e nuove tecnologie approfondendo la sinergia tra fattori ambientali, aspetti energetici, ottimizzazione della forma, uso del verde, trattamento dei suoli e scelta dei materiali. In particolare, il corso si configura come occasione di approfondimento delle tematiche ambientali, con un approccio bioclimatico e con contenuti riferibili al vasto ambito della sostenibilità, volti all’acquisizione della conoscenza dei protocolli di certificazione della sostenibilità e di metodi di rilevazione delle criticità ambientali ed energetiche orientate alla gestione del benessere indoor e outdoor. Il corso prevede lezioni frontali ed esercitazioni progettuali, sostenute dall’utilizzo di software di simulazione e tool di calcolo, mirati ad indagare, con esiti misurabili, gli effetti dell’edificio sull’intorno, con riferimento al fenomeno dell’Urban Heat Island, e gli effetti dell’intorno sugli edifici in termini di riduzione dei consumi energetici. Infine, in una visione di transizione energetica, e in linea con quanto indicato dai Sustainable Development Goals, dall’European Green Deal e dal PNRR, il corso propone di indagare, su un quartiere romano, scelto come caso studio, la possibilità di adottare delle strategie per la transizione energetica e la decarbonizzazione. •Benedetti, C. (2013), Comfort urbano, Bolzano University Press.
•Butera, F. M., [2014]. Dalla caverna alla casa ecologica. Storia del comfort e dell’energia (nuova edizione), A Ed. Edizioni Ambiente, Milano. •Casini, M. (2009). Costruire l'ambiente. Gli strumenti e i metodi della progettazione ambientale, Collana Manuali di Progettazione sostenibile, Edizioni Ambiente. •Dierna, S., Orlandi, F. (2009) Ecoefficienza per la «Citta' Diffusa», Alinea Editore. •Maretto, M. (2020), Il progetto urbano sostenibile. Morfologia, architettura, information technology, FrancoAngeli Editore. •Martincigh, L. (2012) Strumenti di intervento per la riqualificazione urbana. La complessità dell'ambiente stradale, Gangemi Editore. •Musco, F., Zanchini, E. (2014), Il clima cambia le città. Strategie di adattamento e mitigazione nella pianificazione urbanistica, FrancoAngeli Editore. •Olgyay, V. [2013]. Progettare con il clima. Un approccio bioclimatico al regionalismo architettonico (nuova edizione), Franco Muzzio Editore, Roma. •Rogora, A., [2012]. Progettazione bioclimatica per l'architettura mediterranea - Metodi Esempi, Wolters Kluwer Italia. Altri testi e contributi didattici saranno indicati dal docente nel corso delle lezioni. |
6 | ICAR/12 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21010040-2 -
FISICA TECNICA
(obiettivi)
Il corso affronta la progettazione dello spazio urbano considerandone l’interazione con l’intorno costruito e i fattori ambientali, le compatibilità e incompatibilità alle diverse scale, al fine di individuare soluzioni tecnologiche innovative, che soddisfano le esigenze dell’utenza, valorizzano i luoghi e perseguono gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Metodologie in chiave prestazionale, parametri, indicatori e criteri di valutazione guidano le varie fasi del processo.
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CIANFRINI Marta
(programma)
Richiami di fisica tecnica. Principali caratteristiche dei sistemi passivi.
(testi)
Proprietà termoigrometriche delle pareti: Comportamento termico delle strutture - Pareti irraggiate - Materiali isolanti termici. Determinazione dei fabbisogni energetici per la climatizzazione degli edifici: Le condizioni di progetto - Calcolo dei carichi termici ed igrometrici - Calcolo delle potenze termiche e frigorifere. Progettazione integrata del sistema edificio-impianto. Sistemi di produzione e utilizzazione di energia rinnovabile. Elementi di acustica ed illuminotecnica. Cenni sul risparmio energetico. Normative di riferimento. Termodinamica e trasmissione del calore, Yunus A. Çengel.
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4 | ING-IND/11 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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21002069 -
INNOVAZIONI NEL GOVERNO DEL TERRITORIO
(obiettivi)
Approfondimento delle competenze in materia di programmazione e progettazione dello spazio urbano e territoriale e della sostenibilità urbana e dell’adattamento climatico degli insediamenti, alle differenti scale.
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21002069-1 -
RIGENERAZIONE URBANA
(obiettivi)
Approfondimento delle competenze in materia di programmazione e progettazione dello spazio urbano e territoriale e della sostenibilità urbana e dell’adattamento climatico degli insediamenti, alle differenti scale.
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RANZATO MARCO
(programma)
rottura forma urbe è una proposizione ambigua e provocatoria.
(testi)
Alla assonante e più nota forma urbis severiana, il cui intento era ‘tratteggiare’ sulla pietra la forma della città di Roma a partire degli elementi architettonici che la componevano, rottura forma urbe contrappone l’azione destabilizzante della rottura. Che sia la rottura a plasmare l’urbe può suonare controverso. Eppure, il territorio abitato ha spesso le sembianze del frammento. La rottura, la frattura e ciò che è deformato e difficilmente riconoscibile, è l’epitome della condizione urbana. Ma qui, con rottura, ancor prima del frammento e di ciò che rompe l’idea di figura urbana, ci si riferisce alle parti del territorio ‘rotte’ a ragione di un collasso. Nel territorio urbanizzato la rottura è discontinuità. È perturbazione che, in quanto a-funzionale allo sviluppo corrente, offre prospettive eccentriche. È un dispositivo euristico (Graham, 2011) in grado di produrre uno scarto sul piano della conoscenza oltre che dell’esperienza. È un "luogo trasformativo" che apre a nuove possibilità di essere e abitare. È spazio entro il quale è inscrivibile un cambio di paradigma. È spesso marginale e, se non è marginale, genera marginalità. È urbana perché non può essere altrimenti. È rivelatrice delle relazioni locali e planetarie. La rottura è una lente attraverso la quale reinterpretare il territorio abitato. L’approccio di rottura forma urbe non è ‘problem-solving’. Al contrario, la posizione è apprendere da ciò che comunemente è identificato come ‘problema’. La rottura è interpretata come condizione inversamente problematica perché rivelatrice delle struttura ma anche delle contraddizioni e fragilità della condizione urbana presente. Oggetto di rottura forma urbe sono le rotture della geografia dell’urbano romano e oltre. Quelle rotture che hanno a che vedere con l’infrastruttura, incluse le infrastrutture ambientali quali suolo e acqua. Incluse sono anche le rotture esito del cambiamento climatico. L’ambito di rottura forma urbe è NO-CITY (www.no-city.org), ovvero la condizione urbana diffusa. La rottura è ubiqua e si manifesta in qualsiasi gradiente urbano, dal centro, alla periferia, alla dispersione, ai frammenti della geografia dell’urbano romano. Graham, Stephen (2011) Disruptions. In: Gandy, Matthew [ed.] Urban Constallations. Berlin: Jovis, pp. 65-70.
Haraway, Donna (1988) Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Feminist Studies, 14, 3, pp. 575-599. |
4 | ICAR/21 | 50 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002069-2 -
SOSTENIBILITÀ E ADATTAMENTO CLIMATICO
(obiettivi)
Approfondimento delle competenze in materia di programmazione e progettazione dello spazio urbano e territoriale e della sostenibilità urbana e dell’adattamento climatico degli insediamenti, alle differenti scale.
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RANZATO MARCO
(programma)
rottura forma urbe è una proposizione ambigua e provocatoria.
(testi)
Alla assonante e più nota forma urbis severiana, il cui intento era ‘tratteggiare’ sulla pietra la forma della città di Roma a partire degli elementi architettonici che la componevano, rottura forma urbe contrappone l’azione destabilizzante della rottura. Che sia la rottura a plasmare l’urbe può suonare controverso. Eppure, il territorio abitato ha spesso le sembianze del frammento. La rottura, la frattura e ciò che è deformato e difficilmente riconoscibile, è l’epitome della condizione urbana. Ma qui, con rottura, ancor prima del frammento e di ciò che rompe l’idea di figura urbana, ci si riferisce alle parti del territorio ‘rotte’ a ragione di un collasso. Nel territorio urbanizzato la rottura è discontinuità. È perturbazione che, in quanto a-funzionale allo sviluppo corrente, offre prospettive eccentriche. È un dispositivo euristico (Graham, 2011) in grado di produrre uno scarto sul piano della conoscenza oltre che dell’esperienza. È un "luogo trasformativo" che apre a nuove possibilità di essere e abitare. È spazio entro il quale è inscrivibile un cambio di paradigma. È spesso marginale e, se non è marginale, genera marginalità. È urbana perché non può essere altrimenti. È rivelatrice delle relazioni locali e planetarie. La rottura è una lente attraverso la quale reinterpretare il territorio abitato. L’approccio di rottura forma urbe non è ‘problem-solving’. Al contrario, la posizione è apprendere da ciò che comunemente è identificato come ‘problema’. La rottura è interpretata come condizione inversamente problematica perché rivelatrice delle struttura ma anche delle contraddizioni e fragilità della condizione urbana presente. Oggetto di rottura forma urbe sono le rotture della geografia dell’urbano romano e oltre. Quelle rotture che hanno a che vedere con l’infrastruttura, incluse le infrastrutture ambientali quali suolo e acqua. Incluse sono anche le rotture esito del cambiamento climatico. L’ambito di rottura forma urbe è NO-CITY (www.no-city.org), ovvero la condizione urbana diffusa. La rottura è ubiqua e si manifesta in qualsiasi gradiente urbano, dal centro, alla periferia, alla dispersione, ai frammenti della geografia dell’urbano romano. Graham, Stephen (2011) Disruptions. In: Gandy, Matthew [ed.] Urban Constallations. Berlin: Jovis, pp. 65-70.
Haraway, Donna (1988) Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Feminist Studies, 14, 3, pp. 575-599. |
2 | ICAR/21 | 25 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
21002071 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
L'obiettivo formativo della prova finale è consentire agli studenti la produzione di contenuti culturali che rappresentino la sintesi degli interessi maturati e delle capacità acquisite durante il corso di studi. Questi contenuti culturali corrispondono alla produzione di una tesi di laurea, che è un elaborato originale realizzato su temi scientifici e culturali concordati col relatore.
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10 | 125 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamenti extracurriculari: (nascondi) |
21010155 - CORSO INTEGRATIVO DI MECCANICA DELLE STRUTTURE | 4 | ICAR/08 | 50 | - | - | - | ITA |
Insegnamenti extracurriculari: (nascondi) |
Insegnamenti extracurriculari: (nascondi) |
Insegnamenti extracurriculari: (nascondi) |