20801826 -
AEROELASTICITA'
(obiettivi)
FAMILIARIZZARE LO STUDENTE CON METODOLOGIE UTILIZZATE NELL’INGEGNERIA AERONAUTICA PER LA FORMULAZIONE E LA SOLUZIONE DI PROBLEMATICHE AEROELASTICHE. IL SETTORE DELL’AEROELASTICITÀ STUDIA L’INTERAZIONE TRA LA STRUTTURA E L’ARIA CHE LA CIRCONDA, CON ENFASI SUI FENOMENI DI INSTABILITA' COME IL FLUTTER E LA DIVERGENZA. FORMULAZIONI AEROELASTICHE PER CONFIGURAZIONI ALARI 2D E 3D SONO OTTENUTE ACCOPPIANDO LE EQUAZIONI DELLA DINAMICA STRUTTURALE CON TEORIE AERODINAMICHE NON STAZIONARIE, E QUINDI VENGONO PRESENTATI E DISCUSSI METODI PER LA LORO SOLUZIONE.
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GENNARETTI MASSIMO
( programma)
Introduzione al modello semi-rigido di ala a 2 gdl e determinazione delle relative equazioni di governo mediante formulazione Lagrangiana. Modelli aerodinamici semplificati 2D, stazionari e quasi-stazionari, per lo studio dell'aeroelasticità del modello semirigido. Studio del flutter e della divergenza aeroelastica.
La teoria aerodinamica 2D, non stazionaria di Theodorsen. Studio del flutter mediante il metodo V-g. Approssimazione alla Padè della `lift deficiency function' e relativo modello aeroelastico agli stati finiti. Relazione tra la teoria di Theodorsen e la teoria di Wagner.
Modello aeroelastico di ali 3D: modello dinamico-strutturale di trave flesso-torsionale, modello aerodinamico `strip theory' e applicazione del metodo di Galerkin. Effetto della freccia alare. Studio della stabilità aeroelastica.
Aerodinamica 3D non-stazionaria: flussi non-viscosi incompressibili; formulazione differenziale per flussi quasi-potenziali incompressibili; formulazione integrale per flussi quasi-potenziali incompressibili e metodo dei pannelli per la sua soluzione numerica. Matrice aerodinamica per l'analisi della stabilità aeroelastica. Approssimazione razionale matriciale della matrice aerodinamica, relativo modello aeroelastico agli stati finiti e studio del flutter.
Aeroelasticità sezioni alari con flap di estremità. Attuazione del flap per il controllo del flutter mediante applicazione della teoria del controllo ottimo con osservatore.
( testi)
Bisplinghoff, R.L., Ashley H., Halfman, R., Aeroelasticity. Dover Publications, 1996. Fung, Y.C., An Introduction to the Theory of Aeroelasticity. Dover Publications, 1994. Wright, J.R. and Cooper, J.E., Introduction to Aircraft Aeroelasticity and Loads. Wiley and Sons, 2007. Dowell, E.H., A modern course in aeroelasticity. Kluwer Academic Publishers, 2004. Hodges, D.H. and Pierce, A., Introduction to Structural Dynamics and Aeroelasticity. Cambridge Aerospace Series, 2002.
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Attività formative caratterizzanti
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LABORATORIO DI AERODINAMICA E AEROACUSTICA
(obiettivi)
LO SCOPO DEL CORSO È FAR ACQUISIRE LA SENSIBILITÀ E LE COMPETENZE OPERATIVE NEL SETTORE DELL’AERODINAMICA SPERIMENTALE PER APPLICAZIONI AERONAUTICHE E PIÙ IN GENERALE NEL CAMPO DELL’INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL’INGEGNERIA AMBIENTALE. VERRANNO INTRODOTTI I FONDAMENTI TEORICI DELL’AEROACUSTICA INCLUDENDO PROBLEMATICHE TEORICO-PROGETTUALI ED APPROFONDENDO, MEDIANTE LE ESERCITAZIONI DI LABORATORIO, GLI ASPETTI RELATIVI ALLA MISURA DEL RUMORE IN CONFIGURAZIONI DI INTERESSE AERONAUTICO (AD ESEMPIO IN GETTI COMPRESSIBILI E FLUSSI DI PARETE). IL CORSO SARÀ RIVOLTO IN PARTICOLARE A FAR ACQUISIRE AGLI STUDENTI LA CAPACITÀ DI OPERARE CON STRUMENTAZIONE E TECNICHE DI ELABORAZIONE DEI DATI DI TIPO CONVENZIONALI ED AVANZATE.
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DI MARCO ALESSANDRO
( programma)
Concetti Fondamentali Richiami di Fluidodinamica: equazioni di governo in campo incompressibile e compressibile, analisi dimensionale, soluzioni asintotiche. Campo sonoro; Onde nei gas e nei liquidi; Diffrazione; Acustica geometrica; Onde nei solidi; Analisi in frequenza del suono; definizione di Decibel e SPL; Filtri; Somma campi sonori; Interferenza e componenti in frequenza.
Equazione delle onde nei fluidi Equazione delle onde in un campo privo di sorgente; Soluzioni generali e armoniche; Intensità del suono; Energia e densità di energia; riflessione e trasmissione delle onde. Meccanismi di generazione e propagazione del suono. Sorgenti sonore: Monopoli; Dipoli; Quadripoli.
Elementi di analisi del segnale e di teoria della probabilità.
Impianti per la misura del suono. Camere anecoiche e camere riverberanti.
Tecniche di misura del suono Alcuni fondamenti di matematica; Analisi di Fourier; Sistemi di Misura; Caratterizzazione di sorgenti acustiche mediante microfoni.
Principali tecniche sperimentali per lo studio di flussi turbolenti Anemometria a filo caldo ad una e più componenti; anemometria Laser Doppler; Particle Image Velocimetry. Laser Induced Fluorescence.
Metodi ottici per l’analisi di campi di densità Interferometria, Schlieren, Shadowgraph
Altri tipi di misure in gallerie aerodinamiche: Tubo di Pitot, trasduttori di pressione, misure di portata (Venturimetri, Flussimetri), misure di temperatura con termocoppie, misure di forza e bilance dinamometriche, misure di acustica.
( testi)
P.K. Kundu. Fluid Mechanics. Academic Press, San Diego, USA, 1990.
L. D. Landau and E. M. Lifshitz, Fluid Mechanics 2ed., Course of Theoretical Physics vol. 6, Butterworth-Heinemann (1987)
H.H. Hubbard, editor. Aeroacoustics of Flight Vehicles: Theory and Practice. Volume 1 Noise Sources; Volume 2 Noise Control (Nasa Reference Publication 1258). Acoustical Society of America, 1995.
M.S. Howe. Acoustics of Fluid-Structure Interactions. Cambridge University Press, Cambridge, UK, 1998.
W.K. Blake. Mechanics of Flow-induced Sound and Vibration, Volume I. Academic Press, Orlando, 1986
Thomas J. Mueller, Aeroacoustic Measurements, Springer; 1 edition (2002)
Stavros Tavoularis, Measurement in Fluid Mechanics, Cambridge University Press (2005).
Dispense a cura del docente.
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Attività formative caratterizzanti
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico AD OBBLIGATORIE AFFINI - (visualizza)
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20801817 -
COMPLEMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI
(obiettivi)
Fornire allo studente conoscenze metodologiche per la modellistica e l’analisi di sistemi lineari e stazionari rappresentabili con modelli alle variabili di stato continui o discretizzati nel tempo. Fornire gli strumenti per la progettazione di algoritmi di controllo nei due domini e le competenze relative alla progettazione di controllori basati su microcalcolatore. Lo studente sarà in grado di derivare il modello dinamico alle variabili di stato di un sistema anche a più ingressi e più uscite, valutare le proprietà strutturali e progettare un controllore assegnando le dinamica desiderate, eventualmente con l’impiego di un osservatore e, se necessario, ottimizzandone le prestazioni rispetto ad alcuni indici di costo.
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COMPLEMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI MODULO I
(obiettivi)
Fornire allo studente conoscenze metodologiche per la modellistica e l’analisi di sistemi lineari e stazionari rappresentabili con modelli alle variabili di stato continui o discretizzati nel tempo. Fornire gli strumenti per la progettazione di algoritmi di controllo nei due domini e le competenze relative alla progettazione di controllori basati su microcalcolatore. Lo studente sarà in grado di derivare il modello dinamico alle variabili di stato di un sistema anche a più ingressi e più uscite, valutare le proprietà strutturali e progettare un controllore assegnando le dinamica desiderate, eventualmente con l’impiego di un osservatore e, se necessario, ottimizzandone le prestazioni rispetto ad alcuni indici di costo.
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PANZIERI STEFANO
( programma)
Spazio di Stato. Rappresentazioni ingresso-uscita ed ingresso-stato-uscita. Scelta delle variabili di stato. Interconnessione di sistemi alle variabili di stato. Matrice di transizione dello stato. Proprietà dell’esponenziale di matrice. Passaggio dalla funzione di trasferimento allo spazio di stato e viceversa. Trasformazioni di coordinate x=Tz. Trasformazione di coordinate per forma compagna. Autovalori della matrice dinamica A. Diagonalizzazione con autovalori distinti, relazioni con l’espansione in frazioni parziali. Cenni sul caso di autovalori coincidenti e forma di Jordan. Proprietà strutturali dei sistemi. Osservatore asintotico dello stato. Assegnazione degli autovalori dall’uscita. Principio di separazione.Spostamento della singola dinamica. Spostamento di una dinamica da più di un ingresso con minimizzazione dello sforzo di controllo. Osservatore asintotico dello stato. Assegnazione degli autovalori con reazione dall’uscita. Principio di separazione. Regolazione dell’uscita con misura dello stato e con estensione dinamica. Il regolatore di Francis.Spazio di Stato. Il controllo ottimo. Ottimizzazione di indici integrali: equazione di Eulero-Lagrange. Ottimizzazione vincolata. Controllo a minima energia. Equazione di Riccati.Cenni sui sistemi non-lineari. Caratteristiche. Stabilità asintotica e non di un punto per sistemi nonlineari autonomi. Linearizzazione intorno ad un punto di equilibrio. Feedback linearizzazione.Sistemi tempo discreto. L’implementazione dei controllori con microcalcolatori. Cenni sulle caratteristiche dell’hardware, i sistemi di conversione A/D e D/A. Campionatori e organi di tenuta. Teorema del campionamento. Equazioni alle differenze, trasformata Z, relazioni tra modelli tempo continuo e tempo discreto. Modi di evoluzione e stabilità dei sistemi tempo discreto. Derivazione delle equazioni alle differenze da quelle differenziali. Metodi approssimati. Sintesi dei sistemi di controllo
( testi)
Appunti sulle rappresentazioni ingresso-stato-uscita del docenteC. Bonivento, C. Melchiorri, R. Zanasi, Sistemi di Controllo Digitale, Società Editrice Esculapio S.r.l., 1995.
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ING-INF/04
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Attività formative affini ed integrative
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COMPLEMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI MODULO II
(obiettivi)
Fornire allo studente conoscenze metodologiche per la modellistica e l’analisi di sistemi lineari e stazionari rappresentabili con modelli alle variabili di stato continui o discretizzati nel tempo. Fornire gli strumenti per la progettazione di algoritmi di controllo nei due domini e le competenze relative alla progettazione di controllori basati su microcalcolatore. Lo studente sarà in grado di derivare il modello dinamico alle variabili di stato di un sistema anche a più ingressi e più uscite, valutare le proprietà strutturali e progettare un controllore assegnando le dinamica desiderate, eventualmente con l’impiego di un osservatore e, se necessario, ottimizzandone le prestazioni rispetto ad alcuni indici di costo.
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OLIVA GABRIELE
( programma)
Cenni sui sistemi non-lineari. Caratteristiche. Stabilità alla Lyapunov di un punto di equilibrio per sistemi nonlineari autonomi. Linearizzazione intorno ad un punto di equilibrio. Feedback linearizzazione. Il controllo ottimo. Ottimizzazione di indici integrali: equazione di Eulero-Lagrange. Ottimizzazione vincolata. Controllo a minima energia. Equazione di Riccati.Sistemi tempo discreto. L'implementazione dei controllori con microcalcolatori. Cenni sulle caratteristiche dell'hardware, i sistemi di conversione A/D e D/A. Campionatori e organi di tenuta. Teorema del campionamento. Equazioni alle differenze, trasformata Z, relazioni tra modelli tempo continuo e tempo discreto. Modi di evoluzione e stabilità dei sistemi tempo discreto. Derivazione delle equazioni alle differenze da quelle differenziali. Metodi approssimati.
( testi)
dispense fornite dal docenteD. G. Luenberger, Introduction to Dynamic systems, Theory Models & Applications, Wiley
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ING-INF/04
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Attività formative affini ed integrative
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20801821 -
INTERAZIONE FRA LE MACCHINE E L'AMBIENTE
(obiettivi)
FORNIRE LE CONOSCENZE DI BASE SULLA FORMAZIONE DEGLI INQUINANTI PROVENIENTI DA IMPIANTI DI CONVERSIONE DELL’ENERGIA E DA MEZZI DI TRASPORTO E SULLE MODALITÀ DI DIFFUSIONE E TRASPORTO DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA. ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE NECESSARIE PER L’UTILIZZAZIONE DI MODELLI DI PREVISIONE AI FINI DELLA PREDISPOSIZIONE DI STUDI DI IMPATTO AMBIENTALE (SIA). AFFINAMENTO DELLE CONOSCENZE PER L’ANALISI DEI SISTEMI ENERGETICI ALLA LUCE DELLA LORO INTERAZIONE CON L’AMBIENTE E DEL LORO SVILUPPO. ACQUISIZIONE DELLE TECNOLOGIE E DEI SISTEMI DI MISURA, CONTROLLO E ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI INQUINANTI NEL SETTORE DEGLI IMPIANTI DI CONVERSIONE DELL’ENERGIA E IN QUELLO DEI TRASPORTI.
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CHIAVOLA ORNELLA
( programma)
Inquinamento atmosferico. Inquinamento su scala locale e su scala globale. Tipologia e formazione degli inquinanti. Effetti nocivi degli inquinanti. Caratterizzazione dell’atmosfera ai fini dell’analisi delle problematiche di inquinamento. Analisi degli impianti motori per la conversione dell’energia ai fini della determinazione della loro interazione con l’ambiente. Caratterizzazione delle sorgenti di emissione. Modelli di qualità dell’aria. Fenomeni di trasporto e diffusione e degli inquinanti in atmosfera. Modelli short-term e climatologici. Modelli deterministici e stocastici. Modello gaussiano. Impiego di codici di calcolo EPA per la valutazione dell’impatto ambientale di impianti motori per la conversione dell’energia. Elementi per la redazione di studi di impatto ambientale di sistemi energetici. Tecnologie per il riduzione delle emissioni inquinanti. Sistemi di controllo della produzione degli inquinanti e sistemi di rimozione delle emissioni solide e gassose in atmosfera. Emissioni acustiche da ambienti industriali. Caratterizzazione delle sorgenti di emissione ed analisi della propagazione in ambiente esterno. Tecnologie per il controllo delle emissioni acustiche. Quadro della normativa in materia di qualità dell’aria, di regolamentazione delle emissioni inquinanti ed acustiche.
( testi)
- Giorgio Cau, Daniele Cocco “L’Impatto Ambientale dei Sistemi Energetici” Ed. SGEditoriali, 2015 - Mackenzie L. Davis, David A. Cornwell “Introduction to Environmental Engineering” Ed. McGraw-Hill, 1991 - C. S. Rao “Environmental Pollution Control Engineering” Ed. New Age International (P) Limited, 2006 - Lewis H. Bell, Douglas H. Bell “Industrial Noise Control” Ed. Marcel Dekker Inc., 1994 - Robert G. Kunz “Environmental Calculations: A Multimedia Approach” John Widely & Sons Inc., 2009
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ING-IND/08
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Attività formative affini ed integrative
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TURBOMACCHINE
(obiettivi)
IL CORSO SI PREFIGGE DI INSEGNARE AGLI STUDENTI IL DIMENSIONAMENTO DI TURBOMACCHINE IDRAULICHE E A FLUIDO ELASTICO OPERATRICI E MOTRICI. A PARTIRE DA SPECIFICHE PRESTAZIONALI E DA VINCOLI PRESTABILITI DI PROGETTO, LO STUDENTE IMPARERA’ A DIMENSIONARE LE TURBOMACCHINE IN RELAZIONE AGLI ASPETTI CHE LIMITANO LE PRESTAZIONI: MATERIALI IMPIEGATI, CAVITAZIONE, VELOCITÀ DI EFFLUSSO TRANSONICHE. IMPARERÀ AD OTTIMIZZARE I GRADI DI LIBERTÀ DEL PROGETTO PER RAGGIUNGERE L'OTTIMO DEGLI OBIETTIVI PREFISSATI. INOLTRE SARÀ IN GRADO DI CALCOLARE LE MAPPE PRESTAZIONALI DELLE TURBOMACCHINE UNA VOLTA ASSEGNATA L’ ARCHITETTURA E LE QUANTITÀ GEOMETRICHE DI INTERESSE.
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Erogato presso
20801825 TURBOMACCHINE in INGEGNERIA MECCANICA LM-33 N0 GIOVANNELLI AMBRA
( programma)
Teoria della similitudine applicata al campo turbomacchinistico
- Criteri di similitudine e limiti; - Raggruppamento delle variabili in numeri adimensionali; - Applicazioni notevoli nel dimensionamento e nell’analisi di turbomacchine;
Turbomacchine idrauliche
1) Turbopompe centrifughe e assiali
- Principi di funzionamento e prestazioni - Influenza della cavitazione nella selezione e nel progetto di turbopompe; - Dimensionamento delle giranti centrifughe - Dimensionamento delle giranti ad elica - Dimensionamento di diffusori lisci, palettati, canali di ritorno e volute di raccolta - Parametri che influenzano le prestazioni delle turbopompe - Cenni relativi alla regolazione e sistemi di adescamento.
2) Turbine idrauliche
- Principi di funzionamento e prestazioni; - Dimensionamento delle turbine Pelton; - Dimensionamento di turbine idrauliche a reazione (Francis e Kaplan); - Tubi diffusori - Cavitazione nelle turbine a reazione; - Curve di rendimento e diagrammi collinari; - Principi di regolazione
Turbomacchine a fluido elastico
3) Fluidodinamica di flussi intubati
- Richiami di termodinamica e gasdinamica elementare; - Efflussi bi-dimensionali non viscosi, vorticità, Teorema di Crocco, urti retti, obliqui e curvi. Urti e vantagli di espansione su profili complessi. - Profili bi-dimensionali in schiere - Strati limite su profili complessi, effetto dei gradienti di pressione per profili isolati e in schiera, strati limite termici. - Teoria della resistenza: resistenza di forma, di attrito, indotta e d’onda; - Interazione onde d’urto/strato limite - Effetti tri-dimensionali: flussi secondari. Vortici di passaggio, a ferro di cavallo, di spigolo, al bordo di uscita, altri fenomeni secondari.
4) Compressori assiali
- Principi di funzionamento, prestazioni, adimensionalizzazione delle curve caratteristiche; - Dimensionamento preliminare della macchina; - Principali limiti al rapporto di compressione di stadio: massima velocità di trascinamento, effetti aerodinamici legati alla velocità assiale, massima deflessione del flusso (teoria alare corretta, carte di Howell etc.), “work-done factor”. - Analisi del flusso al raggio medio: ottimizzazione del rendimento della falda fluida. - Leggi di svergolamento: a vortice libero, a grado di reazione costante, ad angolo assoluto ingresso rotore costante. - Ottimizzazione del rendimento di stadio in relazione alla legge di svergolamento adottata. - Correlazioni di perdita per uno stadio di compressore assiale.
5) Turbine a vapore
- Principi di funzionamento e prestazioni - Analisi di uno stadio ad azione, a salti di velocità, a reazione. Confronto tra le diverse soluzioni - Rendimento di palettatura, perdite per ventilazione, per ammissione parzializzata e per umidità. - Dimensionamento preliminare di una turbina a vapore: suddivisione in corpi, definizione delle grandezze fondamentali per ogni corpo, dimensionamento alla linea media di ogni stadio, ottimizzazione della corrente alla linea media.
6) Espansori a gas assiali
- Principi di funzionamento, prestazioni, adimensionalizzazione delle curve caratteristiche; - Dimensionamento preliminare alla linea media; - Leggi di svergolamento palare: vortice libero, legge ad angolo uscita statore costante. - Limiti sulle prestazioni del singolo stadio; - Cenni sulle tecniche di raffreddamento.
Durante il corso saranno assegnate esercitazioni relative al dimensionamento preliminare di turbomacchine idrauliche e a fluido elastico.
( testi)
• S.L. Dixon, "Fluid Mechanics and Thermodynamics of Turbomachinery", Ed. Butterworth Heinemann; • D.G. Wilson, T. Korakianitis, "The design of high-efficiency Turbomachinery and Gas Turbines", Ed. Prentice Hall; • H. Cohen, G.F.C. Rogers, H.I.H. Saravanamuttoo, "Gas Turbine Theory", Ed. Longman; • C. Caputo, "Le turbomacchine", Casa Editrice Ambrosiana; • C. Osnaghi, “Teoria delle Turbomacchine”, Ed. Esculapio • Materiale a cura del Docente
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Attività formative affini ed integrative
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OLEODINAMICA E PNEUMATICA
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Erogato presso
20801838 OLEODINAMICA E PNEUMATICA in INGEGNERIA MECCANICA LM-33 N0 PALMIERI FULVIO
( programma)
Contenuti del corso
Oleodinamica
Condizioni di efflusso notevoli in oleodinamica Flusso attraverso gli orifizi - Il coefficiente di efflusso Ce o “discharge coefficient CD” Flusso nei meati Valvole Valvola limitatrice di pressione Valvola riduttrice di pressione Valvola regolatrice di portata RQ2 Valvola regolatrice di portata RQ3 Valvole a posizionamento continuo e caratteristiche Manipolatore oleodinamico Servovalvole e valvole proporzionali Servovalvole Nozzle-Flapper Attuatori Classificazione e caratteristiche e degli attuatori lineari e rotativi Operatori Classificazione delle pompe impiegate nell'oleodinamica Livello di pressione Regolarità della portata Variabilità della cilindrata Considerazioni su rapporto Costo/Prestazioni Fluidi, accumulatori e tubazioni Funzioni del fluido nei sistemi oleodinamici Definizione e caratterizzazione della comprimibilità Comprimibilià effettiva Filtrazione Condizionamento termico Accumulatori Tubazioni Perdite nelle macchine operatrici e motrici Modello di Wilson Sistemi Gruppi di alimentazione a portata costante Gruppi di alimentazione a pressione costante Le trasmissioni idrostatiche, macchine a cilindrata variabile I sistemi “load sensing” Il controllo “automotivo” Aspetti, componenti e sistemi legati alla divisione o ripartizione del flusso verso gli utilizzatori Divisori di flusso a posizionamento continuo Divisori a ingranaggi Divisori a logica proporzionale Controllo di attuatori lineari e rotativi Linearizzazione dei sistemi oleodinamici intorno al punto di funzionamento nominale Caratterizzazione del comportamento delle valvole a posizionamento continuo Caratterizzazione dei sistemi dinamici del primo e del secondo ordine mediante i parametri canonici Controllori industriali di tipo PID Sistemi “valve-controlled” Sistemi “pump-controlled” (cilindrata variabile, velocità del motore primo variabile) Sistemi oleodinamici in ambito “meccatronico” Progetto di sistemi oleodinamici Progetto di un impianto oleodinamico e verifica delle sue prestazioni in condizioni stazionarie e dinamiche mediante l’impiego del codice di simulazione AMESim®.
Pneumatica Aspetti legati all’esercizio dei componenti pneumatici Flusso attraverso gli orifizi Carica e scarica di una capacità Caratteristica meccanica dei martinetti Sistemi per la generazione e distribuzione dell’aria compressa Compressori Valvole Attuatori Gruppi per il trattamento dell’aria compressa Deumidificazione Filtrazione Gruppi di generazione e condizionamento
Aspetti funzionali e logici nella gestione degli impianti pneumatici Diagrammi movimento fasi Grafcet descrittivo, grafcet funzionale, grafcet contratto Soluzioni per il controllo di due o più attuatori pneumatici e problematiche legate all’insorgenza dei segnali bloccanti Tecnica della memoria ausiliaria Tecnica delle memorie in cascata Sequenziatori Elettropneumatica a relé Sistemi gestiti da PLC
( testi)
-N.NERVEGNA “OLEODINAMICA E PNEUMATICA” ED. POLITEKO, TORINO -G. BELFORTE, A.M. BERRETTO, L. MAZZA “ PNEUMATICA” ED. TECNICHE NUOVE, MILANO, 2004 -ASSOFLUID “L’OLEOIDRAULICA NELL’AMBITO INDUSTRIALE E MOBILE” ED. ASSOFLUID. MILANO, 2008 -ASSOFLUID “LA PNEUMATICA E LE SUE APPLICAZIONI ..” ED. ASSOFLUID. MILANO, 2002 -N.D. MANRING “HYDRAULIC CONTROL SYSTEMS” ED. JOHN WILEY & SONS, N. JERSEY, 2005 -AKERS, M. GASSMAN E R. SMITH “ HYDRAULIC POWER SYSTEM ANALYSIS” ED.TAYLOR & FRANCIS, 2006 -P. BEATER “PNEUMATIC DRIVES” SPRINGER-VERLAG BERLIN 2007
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