Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico AD AFFINI-INTEGRATIVE - (visualizza)
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27
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20801749 -
ENERGETICA ELETTRICA
(obiettivi)
LO STUDENTE VERRÀ POSTO IN GRADO DI FAMILIARIZZARE CON LE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, ALLA LUCE DEL FABBISOGNO ENERGETICO DELLE UTENZE INDUSTRIALI E DEL TERZIARIO. SARANNO FORNITI GLI STRUMENTI PER COMPRENDERE LE PROBLEMATICHE DELLA GENERAZIONE ELETTRICA DISTRIBUITA CON RIGUARDO ALLA GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI (SISTEMA FOTOVOLTAICO, EOLICO, CON CELLE A COMBUSTIBILE) E DEI DIVERSI SISTEMI DI ACCUMULO. PER I SISTEMI SOPRADETTI VERRANNO TRATTATI I PROBLEMI CHE SONO ALLA BASE DELLE SCELTE DEI SISTEMI DI CONNESSIONE ALLA RETE ELETTRICA ED I SISTEMI ATTIVI PER RIDURRE LE CAUSE DI INQUINAMENTO ALLA RETE STESSA.
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LIDOZZI ALESSANDRO
( programma)
Efficienza degli utilizzatori: trasformatori, condutture elettriche, rifasamento e Power Factor Correctors, analisi in regime deformato, macchine elettriche rotanti, azionamenti elettrici.
La qualità dell’energia elettrica in rete: compensatori statici, sistemi attivi per ridurre le cause di inquinamento della rete, sistemi UPS.
Generazione distribuita: Smart-Grid, Impianti idroelettrici, geotermici, biogas e a biomassa. Sistemi di accumulo dell’energia: accumulatori elettrochimici, supercondensatori, elettromagneti superconduttori, volani, accumulo di idrogeno.
Sistemi fotovoltaici: introduzioneai sistemi PV, struttura di una cella fotovoltaica, algoritmi di Maximum Power Point Tracking (MPPT), algoritmi di sincronizzazione alla rete elettrica, funzionamento stand-alone, sistemi di regolazione e controllo, inverter per il collegamento alla rete.
Sistemi eolici: caratteristiche degli aerogeneratori, velocità fissa e variabile, architetture di conversione, algoritmi di Maximum Power Point Tracking (MPPT).
Sistemi hardware-in-the-loop (HIL) per la simulazione real-time di sistemi elettrici. Generazione dei modelli e codifica su piattaforme di calcolo.
Mobile Power Generation: celle a combustibile, sistemi di generazione a velocità fissa e a velocità variabile.
( testi)
Dispense a cura del docente.
Testi disponibili tramite SBA, IEEE-Xplore Renewable and Efficient Electric Power Systems (https://ieeexplore.ieee.org/servlet/opac?bknumber=5237268) Grid Converters for Photovoltaic and Wind Power Systems (https://ieeexplore.ieee.org/servlet/opac?bknumber=5732788) Integration of Alternative Sources of Energy (https://ieeexplore.ieee.org/servlet/opac?bknumber=5201919) Modeling and Modern Control of Wind Power (https://ieeexplore.ieee.org/servlet/opac?bknumber=8268023) Advanced Control of Doubly Fed Induction Generator for Wind Power Systems (https://ieeexplore.ieee.org/servlet/opac?bknumber=8571119) Doubly Fed Induction Machine: Modeling and Control for Wind Energy Generation Applications (https://ieeexplore.ieee.org/servlet/opac?bknumber=6047757)
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6
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ING-IND/32
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20801753 -
IMPIANTI TERMOTECNICI
(obiettivi)
OBIETTIVO DEL CORSO È LA FORMAZIONE NEL CAMPO DEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E CLIMATIZZAZIONE DEGLI EDIFICI. NELLA PRIMA PARTE DEL CORSO VENGONO FORNITE NOZIONI PER LA ANALISI TERMO FISICA DEGLI EDIFICI CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI DI BENESSERE TERMO IGROMETRICO. VENGONO ANALIZZATE LE PRESTAZIONI DEGLI INVOLUCRI EDILIZI IN BASE ALLA STIMA DEI CARICHI TERMICI, CON RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA VIGENTE. NELLA SECONDA PARTE DEL CORSO VENGONO FORNITE LE NOZIONI PRINCIPALI PER LA PROGETTAZIONE ED IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ED IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA. NELL’ULTIMA PARTE DEL CORSO VENGONO TRATTATI GLI IMPIANTI DI RAFFRESCAMENTO AD ARIA, AD ACQUA E MISTI E VENGONO FATTI CENNI SUGLI IMPIANTI SOLARI TERMICI. LO STUDENTE VIENE MESSO IN CONDIZIONE DI EFFETTUARE LA PROGETTAZIONE DI MASSIMA DI TALI IMPIANTI, CUI È DEDICATO L’ELABORATO FINALE CHE OGNI STUDENTE DOVRÀ PREPARARE. L’INSEGNAMENTO SI BASA SU LEZIONI FRONTALI ED ESERCITAZIONI APPLICATIVE.
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DE LIETO VOLLARO ROBERTO
( programma)
-Richiami di Fisica Tecnica -Condizioni ambientali di benessere Comfort termico e qualità dell’aria Termofisica degli edifici -Impianti di Riscaldamento: calcolo dei carichi termici, Certificazione energetica. -Componenti di impianto: caldaie, radiatori, pannelli radianti, reti di distribuzione, vaso di espansione; Progetto di una centrale termica -Moto dei fluidi e dimensionamento delle reti di distribuzione dell’acqua. -Impianto di condizionamento: calcolo del carico termico estivo, dimensionamento di un impianto a tutt’aria senza e con ricircolo, e degli impianti misti. -Componenti di impianto: gruppi frigo, centrali di trattamento dell’aria, fan coil, ecc -Moto dei fluidi e dimensionamento delle reti di distribuzione dell’aria. -Progetto dei componenti di impianto per il riscaldamento e il condizionamento
( testi)
Dispense del corso Carlo Pizzetti: Condizionamento dell’aria e refrigerazione, Masson, 1980
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9
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ING-IND/11
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72
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20801755 -
TECNICHE DI MONITORAGGIO E METODI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
(obiettivi)
OBIETTIVO DEL CORSO È FORNIRE ALLO STUDENTE GLI STRUMENTI PER L’IDENTIFICAZIONE E LA VALUTAZIONE DEI RISCHI IN AMBITO INDUSTRIALE, I METODI DI ANALISI DELLA SAFETY E LE TECNICHE PIÙ NOTE PER LA DETERMINAZIONE DELLA PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO DI EVENTI INCIDENTALI (ALBERI DI GUASTO (FTA), METODI SINTETICI DI CALCOLO, ALBERI DEGLI EVENTI (ETA), TECNICHE HAZ.OP. E FMEA). AL TERMINE DEL CORSO, INOLTRE, CI SI PREFIGGE LO SCOPO DI AVER FORNITO NOZIONI ESAUSTIVE CHE PERMETTANO ALL’ALLIEVO DI ACQUISIRE CAPACITÀ DI APPROCCIO ALL’IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA AZIENDALE MEDIANTE APPLICAZIONE DI NORME VOLONTARIE DI AUTOCONTROLLO (OHSAS 18001 E SIMILI). INFINE, OBIETTIVO È FORNIRE TRATTAZIONE SINTETICA E PROFESSIONALMENTE FRUIBILE DI ALCUNE TECNICHE DI MONITORAGGIO E DI STUDIO DEGLI ANDAMENTI STATISTICO-INFORTUNISTICI IN AMBITO INDUSTRIALE, I METODI DI PREVISIONE DI INCIDENZA DI MALATTIE PROFESSIONALI E CASI PRATICI RELATIVI A DANNI DA ESPOSIZIONE A RUMORE, VIBRAZIONI, INQUINANTI AERODISPERSI E POSSIBILI EFFETTI SINERGICI, LE PRINCIPALI TECNICHE DI MONITORAGGIO DI RUMORE E VIBRAZIONI DA TRAFFICO AUTOVEICOLARE, FERROVIARIO, AEROPORTUALE, I MODELLI PREVISIONALI DI PROPAGAZIONE DI INQUINANTI AERODISPERSI (PARTICOLATI, GAS, FUMI) E TECNICHE GEOSTATISTICHE DI TRATTAMENTO DEI DATI.
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LIPPIELLO DARIO
( programma)
Le tecniche classiche di valutazione del rischio in ambito lavorativo riferite a infortuni e tecnopatie. Metodi descrittivo-induttivi di analisi di rischio; la Job Safety Analysis , check lists, FAST method. Schemi di analisi per agenti da malattia professionale: agenti fisici e movimentazione manuale dei carichi mediante ISO 11228-1-2-3. Tecniche di valutazione di rischio nella sicurezza industriale; introduzione all’affidabilità, l’affidabilità come indice di probabilità di accadimento di incidenti e guasti; il tasso di guasto; esempi di sistemi a tasso di guasto costante, distribuzioni di Weibull, distribuzioni particolari; interpretazioni sperimentali. Sistemi non riparabili; determinazione dell’affidabilità di sistemi serie; i sistemi ridondanti; i sistemi in “stand-by”, i sistemi Voter a “maggioranza”. Sistemi riparabili; il concetto di manutenibilità; calcolo della disponibilità dei sistemi. Gli alberi di guasto; FTA, ETA; elementi di algebra logica; analisi qualitativa di un albero; analisi quantitativa di un albero. Cenni sulle catene di Markov. L’analisi di sicurezza industriale; le tecniche Haz.Op; tecniche di tipo FMEA; tecniche CCA; le HRA; infortuni e le malattie professionali; le banche dati nazionali ed internazionali; indici statistici di incidenza infortunistica. Rumore; fondamenti di acustica e tecniche di misura e monitoraggio; applicazioni. Vibrazioni; introduzione alle vibrazioni meccaniche; incidenza di malattie professionali correlate alla esposizione a vibranti; Applicazioni geostatistiche nella valutazione dei rischi; costruzione di variogrammi e loro interpretazione; operazioni di stima; Kriging, Co Kriging;
( testi)
Dispense e testi distribuiti dal docente
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9
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ING-IND/28
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72
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20801756 -
TECNOLOGIE DEI MATERIALI PER LA MECCANICA
(obiettivi)
OBIETTIVO DEL CORSO È QUELLO DI FORNIRE ELEMENTI SULLE VARIE FENOMENOLOGIE DI DEGRADO DEI MATERIALI A SEGUITO DELL’INTERAZIONE CON L’AMBIENTE DI ESERCIZIO, PER VALUTARE E PREVEDERE IN FASE DI PROGETTO POTENZIALI PROBLEMI DI DURATA ED AFFIDABILITÀ, NONCHÉ LE CAPACITÀ DI PREVENIRE E/O MONITORARE IL DEGRADO DURANTE L’ESERCIZIO. SARANNO AFFRONTATE LE PRINCIPALI TIPOLOGIE IN FUNZIONE DEI PIÙ COMUNI AMBIENTI OPERATIVI (ALTA E BASSA TEMPERATURA, TIPOLOGIE DI AMBIENTE, ETC.) E FORNITI ELEMENTI PER IL CONTROLLO DELLE VELOCITÀ DI DEGRADO. OBIETTIVO DEL CORSO È QUELLO DI FORNIRE ELEMENTI SUI PRINCIPALI MATERIALI DI INTERESSE NEL SETTORE ENERGETICO (METALLICI, CERAMICI E COMPOSITI) E CONNESSE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE. SARANNO APPLICATI I CONCETTI DI BASE DELLA SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI ACQUISITI NELLA LAUREA DI 1° LIVELLO IN ESEMPI DI PREVISIONE DELLE CORRELAZIONI TRA FORMULAZIONE, STRUTTURA, PROCESSI DI FABBRICAZIONE E PROPRIETÀ NELL’OTTICA DELL’INTEGRAZIONE A LIVELLO DI SISTEMA DI PRODUZIONE.
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BEMPORAD EDOARDO
( programma)
Cenni ai metodi di caratterizzazione dei materiali - tecniche diffrattometriche, microscopiche e spettroscopiche. Cenni di metallografia e di prove non distruttive. Corrosione ad Umido - Aspetti elettrochimici del degrado, forme di corrosione ad umido, diagrammi di Pourbaix, cinetica della corrosione, ddp e teoria dei potenziali misti – passività, corrosione in ambienti naturali e in ambienti ostili, metodi di prevenzione, protezione, diagnosi e monitoraggio Tribologia - Richiami sulla meccanica del contatto. Aspetti tribologici del degrado (adesione, attrito e usura), principali tipologie di usura (adesiva e abrasiva). - Teoria, metodi e normativa per la quantificazione dell’usura, misure preventive. Protezione dei materiali - rivestimenti resistenti all’usura e alla corrosione, barriere termiche. - Tecnologie di produzione di rivestimenti: rivestimenti galvanici, rivestimenti da fase vapore, rivestimenti termospruzzati. Materiali compositi - concetti fondamentali (matrice-rinforzo-interfaccia) e classificazione; regola delle miscele, interazione rinforzo-matrice, durabilità e degrado (creep, fatica, idrolizzazione). Criteri di progettazione: compositi laminati e sandwich; tecnologie di produzione: hand layup, Filament winding, stampaggi a caldo, a freddo e in autoclave, Resin Transfer Moulding, Spray-up. Esempi di applicazione dei compositi. Materiali ceramici avanzati - correlazione tra precursori, produzione, struttura e proprietà ottenibili. Criteri di affidabilità (statistica di Weibull); tecnologie di produzione: sinterizzazione, pressatura isostatica a caldo, slip casting, tape casting, codeposizione, termal spraying. Esempi di applicazione dei ceramici per componenti refrattari e barriere termiche. Degrado, corrosione a secco Complementi: - Progettazione mediante Elementi Finiti e relative ricadute sui materiali impiegati: simulazione delle proprietà variabili nel tempo e in temperatura. Esempi applicativi di analisi statiche e dinamiche, meccaniche e termo-meccaniche. Cenni ai trattamenti delle acque ed ai fenomeni correlati per la corretta selezione degli acciai negli impianti per la produzione di energia e negli scambiatori di calore.
( testi)
Dispense del docente M. Ashby, H. Shercliff, D. Cebon: "Materiali, dalla scienza alla progettazione ingegneristica" Casa Editrice Ambrosiana
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9
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ING-IND/22
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20801837 -
COMPLEMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI
(obiettivi)
Fornire allo studente conoscenze metodologiche per la modellistica e l’analisi di sistemi lineari e stazionari rappresentabili con modelli alle variabili di stato continui o discretizzati nel tempo. Fornire gli strumenti per la progettazione di algoritmi di controllo nei due domini e le competenze relative alla progettazione di controllori basati su microcalcolatore. Lo studente sarà in grado di derivare il modello dinamico alle variabili di stato di un sistema anche a più ingressi e più uscite, valutare le proprietà strutturali e progettare un controllore assegnando le dinamica desiderate, eventualmente con l’impiego di un osservatore e, se necessario, ottimizzandone le prestazioni rispetto ad alcuni indici di costo.
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20801844 -
CAVE E RECUPERO AMBIENTALE
(obiettivi)
SI TRATTA DI UN CORSO MONOGRAFICO RIGUARDANTE LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DI CAVA. OBIETTIVO DEL CORSO È FAR ACQUISIRE ALLO STUDENTE CONOSCENZE IN MERITO ALL’INTERO PROCESSO E ALLE INTERAZIONI DELLO STESSO CON L’AMBIENTE A PARTIRE DAI CRITERI DI SCELTA DEL SITO, DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, DEL PROGETTO, DELLA GESTIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO E DEL RECUPERO AMBIENTALE. MATERIALI DI CAVA. TIPOLOGIA DELLA CAVA. METODI E TECNICHE DI COLTIVAZIONE. TIPOLOGIA E METODI DI RECUPERO. NORMATIVE E SICUREZZA.
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ALFARO DEGAN GUIDO
( programma)
CORSO MONOGRAFICO RIGUARDANTE LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DI CAVA. OBIETTIVO DEL CORSO È FAR ACQUISIRE ALLO STUDENTE CONOSCENZE IN MERITO ALL’INTERO PROCESSO E ALLE INTERAZIONI DELLO STESSO CON L’AMBIENTE A PARTIRE DAI CRITERI DI SCELTA DEL SITO, DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, DEL PROGETTO, DELLA GESTIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO E DEL RECUPERO AMBIENTALE. MATERIALI DI CAVA. TIPOLOGIA DELLA CAVA. METODI E TECNICHE DI COLTIVAZIONE. TIPOLOGIA E METODI DI RECUPERO. NORMATIVE E SICUREZZA. RICHIAMI DI GEOLOGIA, TETTONICA ED IDROGEOLOGIA. I MINERALI E LE ROCCE.
CAVE E MINIERE. LE SOSTANZE MINERALI DI CAVA: A) ROCCE ORNAMENTALI DA TELAIO E DA SPACCO (MARMI, TRAVERTINI, “GRANITI”, “PIETRE”); B) MATERIALI DA COSTRUZIONE: 1) INERTI PER CALCESTRUZZO E MALTA (SABBIE, GHIAIE E PIETRISCHI DA FRANTUMAZIONE); 2) BLOCCHETTI E CONCI; 3) PEZZAMI E BLOCCHI DA SCOGLIERA; C) MATERIE PRIME PER L’INDUSTRIA (SABBIE SILICEE, DIATOMITI E FARINE FOSSILI, MARNE ARTIFICIALI, “ PIETRA DA CALCE”, DOLOMITE, ETC).
LE FORMAZIONI GEOLOGICHE, LE RISORSE E LE RISERVE MINERARIE. IL GIACIMENTO MINERARIO, LE COPERTURE E GLI INTERCALARI STERILI. COLTIVAZIONI A CIELO APERTO ED IN SOTTERRANEO. IL RAPPORTO DI SCOPERTURA. LA MORFOLOGIA DEL TERRITORIO E LA TIPOLOGIA DELLE CAVE.
LA PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE E LA LOCALIZZAZIONE DELLE CAVE: ESPLORAZIONE INTEGRALE E POLI ESTRATTIVI. IMPATTO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE E VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE.
LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE SULLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE. CONCESSIONE ED AUTORIZZAZIONE. PIANIFICAZIONE REGIONALE E LOCALE. PROGETTI DI COLTIVAZIONE E RECUPERO AMBIENTALE.
ELEMENTI VOLUMETRICI E FUNZIONALI DELLA COLTIVAZIONE. GERARCHIA DEI VOLUMI. METODI DI COLTIVAZIONE IN SOTTERRANEO. CAMERE E PILASTRI E METODI PER RIPIENA. METODI DI COLTIVAZIONE A GIORNO: A) PER GRADONI (GRADONE UNICO, GRADONI MULTIPLI); B) PER SPLATEAMENTO; C) PER FETTE VERTICALI.
TECNOLOGIE DI PRODUZIONE: ABBATTIMENTO MEDIANTE ESPLOSIVI, SCAVO MECCANICO, RIPPAGGIO, DOZING E SCRAPERS. TECNICHE E TECNOLOGIE DI PERFORAZIONE. CENNI DI TECNICA DEGLI ESPLOSIVI. RUMORE, SOVRAPRESSIONI IN ARIA ED ONDE SUPERFICIALI. MOVIMENTAZIONE E TRASPORTO MEDIANTE DUMPERS, NASTRI E FORNELLI. IMPIANTI DI FRANTUMAZIONE, VAGLIATURA E MACINAZIONE.
QUALITÀ E CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DI CAVA. COLTIVAZIONE DELLE ROCCE ORNAMENTALI A GIORNO ED IN SOTTERRANEO: GRANDI BANCATE E GRADINO BASSO. TECNICHE DI TAGLIO: FILO DIAMANTATO, TAGLIATRICI A CATENA, TAGLIO CON FIAMMA E CON ACQUA. SPACCO STATICO E DINAMICO. TIPOLOGIE DEI PRODOTTI. RESA DI COLTIVAZIONE E DISCARICHE.
IMPIANTI DI SEGAGIONE E LABORATORI. L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE ED IL CICLO ELEMENTARE DI PRODUZIONE. LA TECNICA PERT. PRODUTTIVITÀ MINIMA E MASSIMA. DIMENSIONAMENTO DELLA CAVA MEDIANTE IL METODO DEGLI SPAZI FUNZIONALI.
SCELTA DEL METODO DI COLTIVAZIONE E GRADUALITÀ DEL RECUPERO AMBIENTALE. CARTE DI VISIBILITÀ E MITIGAZIONE DELL’IMPATTO VISIVO.
BONIFICA, RECUPERO E RIPRISTINO. TECNICHE DI INGEGNERIA NATURALISTICA. I LAGHI DI CAVA. AZIONI DI IMPATTO DELLE CAVE VERSO L’ESTERNO. RUMORE, POLVERI, VIBRAZIONI E LE TECNICHE DI RILEVAZIONE E MITIGAZIONE.
LA SICUREZZA SUL LAVORO. NORME FONDAMENTALI EUROPEEE, NAZIONALI E LOCALI. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI ED IL DOCUMENTO DI SALUTE E SICUREZZA AI SENSI DEL DPR 624. I PRINCIPALI AGENTI MATERIALI DI INFORTUNIO E DI MALATTIA PROFESSIONALE. RUMORE, POLVERI E VIBRAZIONI. IL DPR 128.
L’INSEGNAMENTO È COMPLETATO DALLA REDAZIONE DI UN PROGETTO DELLA COLTIVAZIONE ED IL RECUPERO AMBIENTALE DI UNA CAVA.
( testi)
Dispense e testi distribuiti in aula dal docente
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9
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ING-IND/28
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72
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
20802144 -
SISTEMI ELETTRONICI PER L'INGEGNERIA MECCANICA
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire allo studente le basi culturali necessarie alla comprensione degli apparati elettronici utilizzati nell’ambito dell’ingegneria meccanica. In particolare verranno acquisite conoscenze sull’utilizzo di componenti e sistemi elettronici per interfacciamento, amplificazione e processamento di segnali provenienti da sensori utilizzati in campo meccanico. Inoltre verranno fornite nozioni sull’utilizzo dei microcontrollori per il pilotaggio ed il controllo di servomeccanismi ed organi elettromeccanici.
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DI BENEDETTO MARCO
( programma)
1.1 Concetti di base sui segnali elettrici e sui dispositivi. 1.2 I sistemi lineari ed il loro studio nel dominio del tempo. 1.3 La trasformata di Laplace e studio di un sistema nel dominio della variabile ‘s’. 1.4 Analisi di circuiti lineari. 1.5 Rappresentazione delle funzioni nel dominio della frequenza, diagrammi di Bode e studio di applicazioni.
2.1 Richiami sui semiconduttori e sulle caratteristiche della giunzione PN. 2.2 Diodi utilizzati nei circuiti di segnale e nei circuiti di potenza. Diodi Zener e diodi Schottky. Gli impieghi circuitali dei diodi. 2.3 Transistor bipolare a giunzione (BJT) e transistor ad effetto di campo (JFET e MOSFET) per circuiti di elaborazione di segnale e per la conversione elettronica di potenza. Gli IGBT: caratteristiche e applicazioni. 2.4 Convertitori elettronici di potenza: raddrizzatori a diodi a ponte monofase e trifase; convertitori DC-DC di tipo Buck, Boost, Buck-Boost e Full Bridge; concetti di base sui convertitori DC-AC: regolazione di una tensione alternata con tecnica PWM; configurazioni circuitali monofase e trifase dei convertitori DC-AC e relativo funzionamento sui 4 quadranti; cenni sulla regolazione di corrente con banda di isteresi.
3.1 Introduzione ai circuiti digitali. Cenni sull’algebra booleana. Circuiti combinatori e contatori digitali. Circuiti sequenziali. 3.2 Introduzione ai microcontrollori e ai Digital Signal Processor. PLC industriali: caratteristiche di funzionamento, programmazione e applicazioni. Memorie a semiconduttore. Conversione analogico-digitale 3.3 Effetto Hall. Sensori di corrente e di tensione. Sensori di posizione e di velocità angolare. Sensori di temperatura tipo PT100, PT1000 ed NTC. Convertitori tensione-frequenza e convertitori frequenza-tensione. Sensori per attuatori lineari. 3.4 Amplificatori operazionali. Conversione digitale-analogico. Filtri analogici. 3.5 Bus e protocolli di comunicazione in ambito industriale: RS-485, DeviceNet, Ethercat, etc. Time-Sensitive-Network (TSN) per applicazioni deterministiche. 3.6 Bus e protocolli in ambito automotive: CAN, LIN. 3.7 Bus di campo in ambito domotica.
( testi)
Oltre alle dispense a cura del docente
D. Johns, K. Martin, Analog Integrated Circuit Design, Wiley
Digital Integrated Circuits, by Jan M. Rabaey, Anantha Chandrakasan, and Borivoje Nikolic, Prentice Hall
Circuiti elettrici, Charles K. Alexander, Matthew N. O. Sadiku, Giambattista Gruosso, Giancarlo Storti Gajani
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6
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ING-IND/32
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico AD CARATTERIZZANTI 2 ANNO - (visualizza)
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15
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20802139 -
GESTIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE
(obiettivi)
Fornire gli elementi metodologici necessari ad effettuare la pianificazione, programmazione ed il controllo della produzione negli impianti industriali, con particolare riferimento ai sistemi produttivi manifatturieri, sia in caso di produzione a magazzino che su commessa, analizzando le differenze tra sistemi push e pull. Vengono inoltre discusse le problematiche di stima delle prestazioni dei sistemi produttivi in contesti reali e si illustrano i legami tra gestione della produzione, strategia aziendale, pianificazione della capacità produttiva, e gestione delle scorte.
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CAPUTO ANTONIO CASIMIRO
( programma)
Il sistema azienda: struttura, obiettivi, funzioni aziendali, le tipologie di struttura organizzativa. Classificazione dei sistemi di produzione. Le misure di prestazione dei sistemi di produzione. Rappresentazione e mappatura dei processi di produzione. Tecniche per la stima delle prestazioni dei sistemi produttivi. Legami tra WIP, Throughput e Tempo di attraversamento ed influenza della variabilità. Approcci alla diagnostica e miglioramento delle prestazioni dei sistemi manifatturieri. Il dimensionamento dei lotti di produzione (lotto economico di produzione ed estensione al caso multiprodotto). La produzione per campagne (determinazione del numero ottimale di campagne e della loro durata ottimale). Effetto della dimensione dei lotti sul tempo di attraversamento.
La previsione della domanda Gli elementi che caratterizzano la domanda e la sua variabilità (fluttuazioni random, trend, stagionalità e ciclicità). Tecniche previsionali qualitative e quantitative. Metodi causali basati su regressione lineare. Metodi basati su serie storiche (media mobile, media mobile pesata, media con smorzamento esponenziale con e senza trend). Metodi di stima della domanda stagionale. Criteri di stima degli errori di previsione (CFE, MAPE, MAD, TS). La previsione di domanda per i nuovi prodotto (stime della dimensione del mercato e modello di Bass).
Pianificazione, programmazione e controllo della produzione Analisi P-Time e D-Time, la legge di Little. Logiche di gestione Push e Pull. Produzione a magazzino (Make to Stock) e produzione su commessa (Assemble to Order, Make to Order ed Engineering to Order). Gerarchia delle fasi di pianificazione, programmazione e controllo e le loro interazioni con le decisioni strategiche e la pianificazione della capacità produttiva.
Pianificazione aggregata Criteri di adeguamento della capacità produttiva alla domanda. Metodi empirici (piani zero-inventory, piani level work force, piani misti) e modelli di ottimizzazione LP per la redazione del piano aggregato.
Il Piano Principale di Produzione Criteri per la disaggregazione del piano aggregato e redazione del Piano principale di Produzione. La gestione della distinta base. Piano principale di produzione MTS E ATO.
Programmazione di medio periodo e pianificazione dei fabbisogni. Il metodo MRPI e II. La verifica di capacità (Capacity Requirements Planning). Criteri di lottizzazione dei fabbisogni. Stima capacità Available to Promise. Limiti e vincoli del sistema MRP.
Programmazione operativa I piani operativi di produzione ed il Final Assembly Schedule. Criteri operativi e tecniche euristiche per lo scheduling delle risorse e l’assegnazione delle priorità. Sequencing di linee di produzione multimodel e mixed model. Il controllo avanzamento della produzione.
Sistemi di produzione pull Il sistema Kanban, il livellamento della produazione ed il sequencing di linee mixed model. Il sistema CONWIP. Confronto prestazionale tra sistemi push e pull.
Richiami di gestione delle scorte Funzione e criteri di classificazione delle scorte. I costi rilevanti nella gestione delle scorte. I materiali a domanda dipendente e indipendente. La gestione dei materiali a domanda indipendente: lotto economico con consegne istantanee e graduali, lotto economico con sconti quantità, la gestione a livello di riordino e a ciclo di riordino. La gestione degli articoli a forte movimentazione (copertura totale e copertura libera). Criteri per la determinazione della scorta di sicurezza (ricerca dell’ottimo economico e valutazione del livello di servizio). I benefici della centralizzazione delle scorte. La gestione a fabbisogno ,lot by lot e lotto economico dinamico. Decisioni di approvvigionamento sul singolo periodo (newsboy model). L’analisi ABC, le misure di prestazione dei magazzini (indice di rotazione, periodo di copertura, indici di efficienza del servizio).
( testi)
Dispense distribuite dal docente caricate sul sito Moodle.
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6
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ING-IND/17
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20810095 -
MECCANICA DELLE VIBRAZIONI
(obiettivi)
Lo scopo del corso è quello di mettere in condizione gli studenti della laurea specialistica di conoscere argomenti che riguardano l’analisi, la sintesi cinematica (progetto) e gli aspetti del funzionamento dinamico dei meccanismi, sviluppando, nel contempo, la capacità di applicare i concetti ai casi reali: vibrazioni meccaniche nelle macchine, elementi di rotodinamica, analisi di soluzioni stazionarie e non stazionarie, lubrificazione idrodinamica e analisi dei manipolatori.
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BOTTA FABIO
( programma)
•Vibrazioni di sistemi discreti a N gradi di libertà o Richiami sulle vibrazioni libere e forzate o Modi propri e frequenze proprie o Ortogonalità dei modi propri o Calcolo della risposta a un carico variabile nel tempo tramite il metodo della sovrapposizione modale •Vibrazioni di sistemi continui o Vibrazioni assiali, flessionali e torsionali degli alberi o Vibrazioni trasversali nelle funi • Soluzione propagativa • Soluzione stazionaria o Vibrazioni trasversali nelle membrane o Vibrazioni flessionali nelle piastre o Vibrazioni nei gusci o Calcolo di modi e frequenze proprie di vibrazione per le diverse condizioni di vincolo o Calcolo della risposta a un carico variabile nel tempo con la tecnica modale •Il Metodo degli Elementi Finiti o La discretizzazione di un sistema reale o Le funzioni di forma e modelli di interpolazione o Deformazioni e caratteristiche di sollecitazione in funzione degli spostamenti nodali o Applicazione del principio dei lavori virtuali o Le matrici di massa e rigidezza per il singolo elemento e per l’intero sistema o Introduzione dei vincoli o Calcolo di modi e frequenze proprie •Dinamica dei rotori o Velocità critiche di rotazione o Bilanciamento statico e dinamico dei rotori
( testi)
Di Benedetto A, Belfiore N. P. Fondamenti di teoria delle vibrazioni meccaniche, Casa Editrice Ambrosiana - 2011 Guido A. R., Della Valle S. Vibrazioni meccaniche nelle macchine, Liguori Editore Scotto Lavina G., Applicazioni di meccanica applicata alle macchine, Ed. Siderea, Roma, 1975.
Testi consigliati di approfondimento Genta G. Vibrazioni delle strutture e delle macchine, Levrotto & Bella, 1996
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9
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ING-IND/13
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20810144 -
SISTEMI INTEGRATI DI FABBRICAZIONE
(obiettivi)
Il corso di Sistemi Integrati di Fabbricazione fornisce agli allievi del quinto anno della laurea magistrale gli elementi basilari per l’impiego del controllo numerico nelle lavorazioni per sottrazione di materiale. Il Corso prevede una prima parte dedicata all’approfondimento delle lavorazione per asportazione di truciolo, con particolare riferimento agli aspetti della meccanica del taglio nonché dei criteri di dimensionamento dell’utensile per le più comuni lavorazioni di tornitura, fresatura, foratura. In tale contesto, non saranno trascurati gli aspetti inerenti le problematiche di usura dell’utensile e la legge di Taylor. Il Corso prevede, inoltre, una seconda parte dedicata ai modelli di ottimizzazione delle lavorazioni a controllo numerico secondo i criteri della massima economia e della massima produttività. Saranno, in aggiunta, proposte le strategie per la risoluzione in forma chiusa e numerica dei principali modelli di ottimizzazione delle lavorazioni a controllo numerico. Infine, saranno forniti i primi elementi per l’impiego di SW CAD/CAM nella progettazione meccanica, con specifico riferimento alle lavorazioni con macchine a controllo numerico.
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BARLETTA MASSIMILIANO
( programma)
Meccanica del taglio e dimensionamento dell’utensile. La meccanica del taglio. Richiami sulle lavorazioni per sottrazione di materiale: tornitura, fresatura, foratura. Il dimensionamento dell’utensile in tornitura, fresatura e foratura. Interazione utensile – materiale nelle lavorazioni per asportazione di truciolo. Usura dell’utensile e legge di Taylor. Ottimizzazione delle lavorazioni a controllo numerico. Ottimizzazione dei parametri di lavorazione. Criterio di massima economia. Criterio di massima produttività. Scelta ottimale. Analisi di sensibilità. Lavorazioni monopasso. Lavorazioni monopasso ad avanzamento variabile. Lavorazioni multipasso. Lavorazioni multipasso e multistadio. Metodi avanzati di ottimizzazione delle lavorazioni a controllo numerico. Controllo numerico delle macchine utensili. Generalità dei sistemi di lavorazione a controllo numerico. Architettura di un sistema di lavorazione a controllo numerico. Descrizione dei componenti dei sistemi di lavorazione a controllo numerico. Sistemi di movimentazione. Riferimenti. Movimenti assoluti ed incrementali. Sistemi di controllo. Utensili. Unità di controllo. Istruzioni di un sistema di lavorazione a controllo numerico. Formati di programma. Preparazione del Part Program. Programmazione manuale. Istruzione al linguaggio di programmazione manuale (script). Programmazione automatica. Istruzione al linguaggio di programmazione automatica (script). Progettazione dei componenti meccanici e preparazione del foglio di lavoro.
( testi)
GLI STUDENTI SONO TENUTI A REGISTRARSI OBBLIGATORIAMENTE ALLA CLASSE DI SISTEMI INTEGRATI DI FABBRICAZIONE FORNENDO NOME, COGNOME, NUMERO DI MATRICOLA ED EMAIL ALL'INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA: MASSIMILIANO.BARLETTA@UNIROMA3.IT
https://www.pearson.com/us/higher-education/program/Kalpakjian-Manufacturing-Engineering-Technology-7th-Edition/PGM75231.html
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ING-IND/16
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Attività formative caratterizzanti
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PROGETTO DI MACCHINE
(obiettivi)
Lo scopo del corso è quello di mettere a disposizione dell’allievo un approccio fondamentale per il progetto di impianti termomeccanici che preveda la scelta delle configurazioni di impianto e la determinazione per le macchine e le apparecchiature di architetture, forme e dimensioni prossime a quelle delle soluzioni ottimali. Sono messe in risalto le interrelazioni tra limitazioni dovute ai materiali e gli aspetti termici, fluidodinamici e meccanici. Al termine del corso l’allievo avrà un quadro delle problematiche connesse al progetto di macchine e apparecchiature costituenti gli impianti e delle tecniche e metodologie più idonee per affrontare tali problematiche. Avrà inoltre acquisito pratica nelle applicazioni delle metodologie proposte, anche in relazione allo svolgimento di un elaborato a carattere progettuale.
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SALVINI CORIOLANO
( programma)
Il ciclo di vita di un sistema termomeccanico e le fasi componenti del progetto: analisi di fattibilità; progetto esecutivo. Metodi convenzionali e ricerca delle soluzioni ottimali, formulazione del problema di progettazione ottimizzata: introduzione; variabili di progetto e gradi di libertà; funzioni di costo; vincoli di progetto; esempi di formulazione di progetto ottimizzato. Il processo di progettazione di impianti termomeccanici: criteri di selezione di apparecchiature e macchine a fluido; rappresentazione dei dati disponibili mediante metodi di approssimazione; valutazioni economiche e stima iniziale dei costi. Ottimizzazione di processi per la produzione di potenza elettrica, termica e frigorifera. Apparecchiature di scambio termico: generalità e tipologie, approcci per la progettazione. Generatori di vapore: generalità e tipologie; combustibili; combustione; trasmissione del calore; rendimento di un generatore di vapore, criteri di progettazione termica. Esempi di dimensionamento di macchine e apparecchiature costituenti gli impianti termomeccanici.
( testi)
CIRILLO F., Progetto di sistemi meccanici, Mc Graw-Hill. ARORA J. S., Introduction To Optimum Design, Mc Graw-Hill. BOEHM R. F., Design Analysis of Thermal Systems, John Wiley&son STOECKER W. F., Design of Thermal Systems, Mc Graw-Hill International. ANNARATONE D., Calcolo termico di generatori di vapore, Tamburini Editore.
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ING-IND/09
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
20810141 -
PROGETTAZIONE FUNZIONALE
(obiettivi)
Il corso si ripropone di aiutare l’allievo a portare a maturazione talune competenze di base per l’ingegnere meccanico progettista. In particolare, l’allievo: a) avrà arricchito il proprio bagaglio culturale di pregiate tecniche di sintesi che sono complementari alle tradizionali capacità di progettare a resistenza e a fatica; b) avrà approfondito taluni argomenti della meccanica applicata alle macchine e della dinamica delle strutture (Dynamic FEA), avendone portato la conoscenza ad un livello adeguato per il progettista; c) avrà allargato la percezione degli orizzonti della progettazione meccanica a prodotti innovativi quali i sistemi micrelettromeccanici MEMS e le macchine speciali per l’Automazione, la Bioingegneria e l’Aerospazio; d) avrà approfondito alcuni aspetti della progettazione funzionale automobilistica ed in particolare: cambi automatici, epicicloidali, differenziali, sospensioni ed ammortizzatori, meccanismi di sterzo, innesti e frizioni; e) avrà acquisito particolari capacità di proggetto di prodotti innovativi mediante esercizio di tecniche cognitive, sviluppo e consultazione di atlanti e pensiero laterale.
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BELFIORE NICOLA PIO
( programma)
Introduzione alla Progettazione Funzionale: metodi di progettazione, classificazione secondo Artobolewsky, classificazione funzionale: guida di corpo rigido, generatore di funzione e generatore di traiettoria. Analisi e Sintesi Topologica di meccanismi: corrispondenza grafi-meccanismi; enumerazione delle catene cinematiche; isomorfismo e planarità; rappresentazione automatica di catene cinematiche e meccanismi. Analisi e Sintesi cinematica di meccanismi per spostamenti finiti: metodo basato sulle matrici di spostamento, moti nel piano e nello spazio, equazione di Freudenstein. Sintesi cinematica di meccanismi per spostamenti infinitesimi: teoria classica di Burmester, teoria di Burmester generalizzata, metodi generali di sintesi cinematica basati sugli invarianti geometrici e sulle polari del primo ordine; analisi cinematica mediante gli invarianti cinematici, quadrilateri affini. Progettazione funzionale di elementi per l’automotive: cambi automatici, epicicloidali, differenziali, sospensioni ed ammortizzatori, meccanismi di sterzo, innesti e frizioni. Organi di trasmissione e di azionamento: trasmissione per assi paralleli, incidenti e sghembi, giunti articolati, principio di concordanza dell’inerzia. Lubrificazione: lubrificazione elastoidrodinamica EHD. Simulazione dinamica di MBS (sistemi multi-body) e di strutture continue: metodi efficienti di soluzione delle equazioni dinamiche per MBS vincolati; analisi dinamica di strutture tramite elementi finiti. Compliant mechanisms: analisi e sintesi cinematica di meccanismi a cedevolezza selettiva, analisi cinetostatica, analisi dinamica. Isotropic compliance: sintesi della cedevolezza selettiva nei meccanismi e nei robots in E(3) and SE(3). MEMS e NEMS: progettazione, simulazione, fabbricazione, caratterizzazione, test e modalità operazionali di sistemi micro/nano elettro meccanici. Elementi di meccatronica: controllo di sistemi meccanici in condizioni dinamiche, autonica, meccanismi per l’automazione, arpionismi, croce di Malta, microcontrollori. Creatività nel design: atlanti di meccanismi, metodi TRIZ ed LT. Computational intelligence: algoritmi di ottimizzazione per i meccanismi, indici di prestazione, angolo di pressione, guadagno meccanico.
( testi)
Dispense e materiale distribuito a cura del docente mediante piattaforma Moodle.
Di Benedetto, A., Pennestrì, E., Introduzione alla cinematica dei meccanismi, CEA, Voll. 1, 2 e 3.
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ING-IND/13
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Attività formative caratterizzanti
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MISURE INDUSTRIALI
(obiettivi)
Scopo principale del corso è porre gli studenti nelle condizioni di poter correttamente progettare, impiegare e gestire i sistemi di misura nelle loro applicazioni industriali, dipendentemente dagli specifici requisiti di utilizzo. In particolare, vengono forniti i criteri per la scelta dei componenti della catena di misura sulla base di un approccio integrato che tiene conto, oltre che delle caratteristiche metrologiche di maggior rilievo e dei principi di funzionamento dei dispositivi, anche della valutazione degli specifici requisiti propri del contesto industriale e delle misure condotte sul campo operativo. A tale riguardo, è posta attenzione sia sull’analisi delle tecnologie disponibili ma anche sulle corrette pratiche per la gestione in qualità del parco di strumentazione. L'insegnamento trova efficace integrazione nell'approfondimento di specifici riferimenti normativi e nella valutazione di data-sheet e manuali, ma anche in esercitazioni di carattere applicativo-sperimentale.
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SCORZA ANDREA
( programma)
Specifiche prestazionali e caratteristiche metrologiche della strumentazione industriale: richiami su concetti di base di metrologia e metodi di misura. Elaborazione ed analisi di misure di grandezze dinamiche. Complementi di statistica applicata alle misure industriali ed ai controlli di qualità. Guida alla stesura di relazioni tecnico-scientifiche. Catene di misura e condizionamento dei segnali nei processi industriali: richiami sull’adattamento di impedenza, amplificatori, filtri, modulatori e demodulatori, circuiti a ponte, sistemi di linearizzazione, standard di comunicazione degli strumenti di misura. Sistemi di acquisizione dati per applicazioni industriali ed elementi di sensor fusion. Reti di sensori: fondamenti ed applicazioni. Metodi e sistemi di misura per grandezze meccaniche e termiche nelle applicazioni industriali (ad esempio, rilievi non invasivi, sistemi ottici e digitali, sistemi ad ultrasuoni, sensori tattili, MEMS, ecc.). Gestione del parco apparecchiature in contesto industriale.
( testi)
• W. C. Dunn, Fundamentals of Industrial Instrumentation and Process Control, McGraw-Hill, 2005 • C. W. de Silva , Sensors and actuators – Engineering System Instrumentation, CRC Press Taylor & Francis Group, 2015 • Beckwith T.G., Marangoni R.D. & Lienhard J.H, Mechanical Measurements, Pearson Prentice Hall, 2007 • R. S. Figliola, D. E. Beasley, Theory and Design for Mechanical Measurements, 6th Edition, Wiley, 2015 • Hughes, T. Hase, Measurements and their Uncertainties A practical guide to modern error analysis, Oxford University Press Inc., New York, 2010 • W. Navidi, Probabilità e statistica per l'ingegneria e le scienze, Mc Graw Hill, 2006 • F. P. Branca, Misure meccaniche, E.S.A. Editrice, Roma 1980 • P. Cappa, Sensori e Trasduttori per Misure Meccaniche e Termiche, Voll. I-III, Borgia Editore, 1994 • Statistical Quality Control Handbook, Western Electric, 1956 • M. G. Natrella, Experimental Statistics, National Bureau of Standards Handbook 91, 1963 • Douglas C.Montgomery, Introduction to Statistical Quality Control, John Wiley & Sons, Inc., 2009 • G. Malagola, A. Ponterio, La metrologia dimensionale: teoria e procedure di taratura, Società Editrice Esculapio, 2013 • A. Brunelli, Manuale di taratura degli strumenti di misura, GISI, 2012
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ING-IND/12
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Attività formative caratterizzanti
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TECNOLOGIE E SISTEMI DI LAVORAZIONE
(obiettivi)
Il Corso di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione fornisce agli allievi le conoscenze di base per orientarsi tra i processi di lavorazione tradizionali di materiali non metallici. Nello specifico, Il Corso permette di lo sviluppo di conoscenze sulle tecnologie di materiali polimerici, compositi e ceramici, materiali che occupano un peso sempre più rilevante nei moderni processi manifatturieri. E’, dunque, un Corso complementare alla Tecnologia Meccanica che erudisce sui processi di trasformazione dei soli materiali metallici. Il Corso di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione include elementi su processi inerenti la metallurgia delle polveri ed i relativi processi di trasformazione. Fornisce, inoltre, le basi di conoscenza delle principali tecnologie di lavorazione non convenzionali ed avanzate, incluso le tecnologie di prototipazione rapida. Infine, fornisce i rudimenti sulle cosiddette tecnologie “green” e prime indicazioni sugli aspetti inerenti la sicurezza nei processi produttivi.
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ING-IND/16
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Attività formative caratterizzanti
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