Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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21801058 -
METODI STATISTICI DI VALUTAZIONE DI POLITICHE E DEI SERVIZI PUBBLICI
(obiettivi)
V. "METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE"
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MAZZIOTTA CLAUDIO
( programma)
V. "METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE"
( testi)
V. "METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE"
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9
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SECS-S/01
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21801322 -
DIRITTO DEL LAVORO
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE NOZIONI DI BASE DEL DIRITTO DEL LAVORO, IN PARTICOLARE,NELL’AMBITO DEL RAPPORTO DI LAVORO PRIVATO E DEL RAPPORTO DI LAVORO
CON LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.
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CIUCCIOVINO SILVIA
( programma)
IL CORSO È ARTICOLATO IN 3 MODULI.
MODULO I: IL RAPPORTO DI LAVORO: NOZIONI GENERALI.
MODULO II: IL RAPPORTO DI LAVORO PRIVATO.
MODULO III: IL RAPPORTO DI LAVORO CON LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.
PROGRAMMA
MODULO I: IL RAPPORTO DI LAVORO: EVOLUZIONE STORICA. LA SUBORDINAZIONE. IL
RAPPORTO DI LAVORO STANDARD E LE DIVERSE TIPOLOGIE DI RAPPORTI DI LAVORO. LA
RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO. IL DIRITTO SINDACALE E LE SUE FONTI. LIBERTÀ
SINDACALI. LE RAPPRESENTANZE DEI LAVORATORI.
MODULO II: IL RAPPORTO DI LAVORO PRIVATO: I POTERI DEL DATORE DI LAVORO. IL POTE-RE
DIRETTIVO. IL POTERE DI CONTROLLO. MANSIONI E QUALIFICA DEL LAVORATORE. IL
POTERE DISCIPLINARE. LA RETRIBUZIONE. LA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO.
LICENZIAMENTI INDIVIDUALI E COLLETTIVI. CONDOTTA ANTISINDACALE. LA CONTRATTA-ZIONE
COLLETTIVA. SCIOPERO NEI SERVIZI ESSENZIALI.
MODULO III: IL RAPPORTO DI LAVORO CON LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: IL RAPPOR-TO DI PUBBLICO IMPIEGO ALLE ORIGINI. RAPPORTO ORGANICO E RAPPORTO DI SERVIZIO.
L’ORIGINE NON CONTRATTUALE DEL RAPPORTO DI LAVORO. LA LEGGE QUADRO DEL 1983. LA PROGRESSIVA CONTRATTUALIZZAZIONE DEL RAPPORTO. IL D.LGS. N. 29 DEL
1993 E LE SUCCESSIVE MODIFICAZIONI. CONTRATTUALIZZAZIONE E FUNZIONALIZZA-ZIONE
AD INTERESSI PUBBLICI. IL SISTEMA DELLE FONTI. L’APPLICAZIONE AL RAPPORTO
DI LAVORO CON LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DELLA DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI
LAVORO PRIVATO. LA DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI LAVORO. L’ESTINZIONE DEL RAPPOR-TO.LA DIRIGENZA PUBBLICA. L’ORGANIZZAZIONE SINDACALE DEI PUBBLICI DIPENDENTI.
LA RAPPRESENTATIVITÀ SINDACALE NEL SETTORE PUBBLICO. IL MODELLO DI
REGOLAZIONE PRIMA DELLA CD. LEGGE QUADRO. IL D.LGS. N. 29 DEL 1993 (ORA
D.LGS. 165/2001). IL CONTRATTO COLLETTIVO NEL SETTORE PUBBLICO. LA DISCIPLINA.
( testi)
TESTI DI RIFERIMENTO: G.GIUGNI, DIRITTO SINDACALE, ULTIMA EDIZIONE, CACUCCI,
BARI; E. GHERA, DIRITTO DEL LAVORO, COMPENDIO, CACUCCI, BARI, 2003.
PER LO STUDIO DEL RAPPORTO DI LAVORO CON LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI I TESTI
DI RIFERIMENTO SARANNO INTEGRATI CON ALTRO MATERIALE DIDATTICO.
CODICE DEL LAVORO: ED. GIURIDICHE SIMONE, 2008, EDITIO MINOR.
È ALTRESÌ CONSENTITA LA PREPARAZIONE DELL’ESAME ANCHE SU ALTRI TESTI A SCELTA
TRA I SEGUENTI: F. CARINCI, R. DE LUCA TAMAJO, P. TOSI, T. TREU, IL DIRITTO SIN
DACALE; IL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO, ULTIMA EDIZIONE, UTET, TORINO.; R.DEL PUNTA, DIRITTO DEL LAVORO, GIUFFRÈ, MILANO
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9
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IUS/07
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201427 -
ECONOMIA E POLITICA DEL LAVORO
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE UN TRIPLICE SCOPO: 1) STUDIARE LA MACRO E LA MICRO ECONOMIA DEL MERCATO DEL LAVORO; 2) ANALIZZARE LA RECENTE EVOLUZIONE DELLE DINAMICHE E DELLE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL MERCATO DEL LAVORO; 3) APPROFONDIRE GLI STRUMENTI NECESSARI PER DISEGNARE, IMPLEMENTARE E VALUTARE LE POLITICHE DEL LAVORO SIA CON RIFERIMENTO ALL’INTERO PAESE, SIA CON RIFERIMENTO AGLI SPECIFICI SISTEMI LOCALI. DALLA PROSPETTIVA MACROECONOMICA SARANNO STUDIATE LE DETERMINANTI DELLE VARIABILI AGGREGATE RELATIVE AL LIVELLO DELL’OCCUPAZIONE E DELLA DISOCCUPAZIONE NONCHÉ ALLA LORO RELAZIONE CON IL TASSO DI INFLAZIONE; DALLA PROSPETTIVA MICRO SARANNO STUDIATI I COMPORTAMENTI DEI SINGOLI AGENTI (LAVORATORI E IMPRESE) RELATIVAMENTE ALLA OFFERTA E ALLA DOMANDA DI LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA RICERCA DI LAVORO, ALL’ACCUMULAZIONE DI CAPITALE UMANO, ALLA PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO, AL COSTO DEL LAVORO, ALLA DINAMICA DI ASSUNZIONI E LICENZIAMENTI NELLE VARIE TIPOLOGIE DI RAPPORTI LAVORATIVI, ALLA CONTRATTAZIONE. INFINE SARÀ ESAMINATO IL RUOLO DELLE POLITICHE DEL LAVORO IN RELAZIONE A TALI PROCESSI.
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FADDA SEBASTIANO
( programma)
IL CORSO SI DIVIDE IN DUE PARTI. LA PRIMA È DI NATURA TEORICO-ANALITICA. IN ESSA VENGONO TRATTATI I SEGUENTI ARGOMENTI: - DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO:ANALISI DI BREVE E DI LUNGO PERIODO. STATICA E DINAMICA - IL MODELLO NEOCLASSICO DELL’OCCUPAZIONE E DELL’INFLAZIONE; - IL MODELLO DELL’OCCUPAZIONE IN KEYNES; - CURVA DI PHILLIPS, MODELLO DI FRIEDMAN E TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE; - ASPETTATIVE RAZIONALI E ASPETTATIVE ADATTIVE - LA CRITICA DI CLOWER E IL MODELLO DI MALINVAUD - CURVA DI BEVERIDGE E MODELLI DI JOB SEARCH - LA NUOVA ECONOMIA KEYNESIANA (SALARI DI EFFICIENZA, CONTRATTI IMPLICITI, INSIDERS-OUTSIDERS); - TASSO DI DISOCCUPAZIONE DI EQUILIBRIO (NAIRU); - POLITICA ECONOMICA E PIENA OCCUPAZIONE - CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE DELLE POLITICHE DEL LAVORO LA SECONDA PARTE, DI CARATTERE PREVALENTEMENTE APPLICATO, SI ARTICOLA IN TRE DIREZIONI: 1)L’ESAME DELL’EVOLUZIONE DELLE CARATTERISTICHE QUANTITATIVE E STRUTTURALI DELL’OCCUPAZIONE, DELLA DISOCCUPAZIONE, DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA DI LAVORO; 2)L’APPROFONDIMENTO DELLA PROBLEMATICA DEL LAVORO ALL’INTERNO DELL’IMPRESA (CONTRATTAZIONE, DETERMINAZIONE DEL SALARIO, COSTO DEL LAVORO, REGIMI DI PROTEZIONE) E NEL CAMPO DEL PUBBLICO IMPIEGO; 3)L’ANALISI DELLE POLITICHE DEL LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA FLEXICURITY, AL CONTESTO EUROPEO E ALL’INTEGRAZIONE TRA POLITICHE DEL LAVORO E POLITICHE DI SVILUPPO. PARTICOLARE ATTENZIONE SARÀ DEDICATA ALLO STUDIO DELLA PROBLEMATICA DEI MERCATI LOCALI DEL LAVORO, CON RIFERIMENTO AI SISTEMI TERRITORIALI DI PICCOLE IMPRESE. IL METODO DI LAVORO DEL CORSO PREVEDE, OLTRE ALLE LEZIONI, LO SVOLGIMENTO DI SEMINARI E LA STESURA DI SAGGI DA PARTE DEGLI STUDENTI.
( testi)
PER LA PRIMA PARTE: - W. CARLIN, D. SOSKICE, MACROECONOMIA- OCCUPAZIONE,INFLAZIONE, TASSO DI CAMBIO E CONTRATTAZIONE SALARIALE, ED. CLUEB: CAP. , 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 - BAICI, SAMEK LODOVICI, LA DISOCCUPAZIONE, ED. CAROCCI: PARAGRAFI 3.1; 3.2; 4.1; 4.2; 4.3; PER LA SECONDA PARTE, MATERIALI TRATTI DA: - P. CIOCCA (A CURA DI), DISOCCUPAZIONE DI FINE SECOLO, ED. BOLLATI BORINGHIERI; - DE NARDIS, GALLI (A CURA DI ), LA DISOCCUPAZIONE ITALIANA, ED. IL MULINO; - BRUCCHI LUCHINO, MANUALE DI ECONOMIA DEL LAVORO, ED. IL MULINO (ALCUNE PARTI); - FADDA, PER UNA INTEGRAZIONE TRA POLITICHE DEL LAVORO E POLITICHE DI SVILUPPO, ARGOMENTI, N.14 -TRONTI, IL LAVORO ATIPICO IN ITALIA, ARGOMENTI, N. 14 - CNEL – IL LAVORO CHE CAMBIA, ROMA 2009 - DOCUMENTI ISTAT, MINISTERO DEL LAVORO, ISAE, ISFOL, UNIONE EUROPEA A CIÒ SI AGGIUNGERANNO SPECIFICHE INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE SUGGERITE DURANTE IL CORSO E MATERIALI DISPONIBILI SUL SITO.
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9
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SECS-P/01
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60
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201444 -
BUSINESS ENGLISH
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6
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150
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
21201429 -
COMUNICAZIONE D'IMPRESA
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE OFFRIRE AGLI STUDENTI UNA VISIONE COMPLESSIVA DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE, IN TUTTE LE SUE VARIE DECLINAZIONI. SULLA BASE DI UN MODELLO CHE METTE A FATTOR COMUNE I VARI AMBITI (MARKETING, FINANZA, ORGANIZZAZIONE, ECCETERA) ILLUSTRERÀ GLI APPROCCI PIÙ CORRETTI PER ARRIVARE A UN SISTEMA ORGANIZZATO, PROGRAMMATO E INTEGRATO CAPACE DI RAGGIUNGERE I GLI OBIETTIVI CHE DI VOLTA IN VOLTE LE AZIENDE (PROFIT O NON PROFIT) E LE ISTITUZIONI ASSEGNERANNO. AL TERMINE DI CORSO SI PRESUME CHE GLI STUDENTI ABBIANO UN CONOSCENZA TEORICA E QUANTO POSSIBILE OPERATIVA DEI VARI STRUMENTI, OBIETTIVI, DESTINATARI DELLA COMUNICAZIONE D’IMPRESA.IL CORSO INTENDE OFFRIRE AGLI STUDENTI UNA VISIONE COMPLESSIVA DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE, IN TUTTE LE SUE VARIE DECLINAZIONI. SULLA BASE DI UN MODELLO CHE METTE A FATTOR COMUNE I VARI AMBITI (MARKETING, FINANZA, ORGANIZZAZIONE, ECCETERA) ILLUSTRERÀ GLI APPROCCI PIÙ CORRETTI PER ARRIVARE A UN SISTEMA ORGANIZZATO, PROGRAMMATO E INTEGRATO CAPACE DI RAGGIUNGERE I GLI OBIETTIVI CHE DI VOLTA IN VOLTE LE AZIENDE (PROFIT O NON PROFIT) E LE ISTITUZIONI ASSEGNERANNO. AL TERMINE DI CORSO SI PRESUME CHE GLI STUDENTI ABBIANO UN CONOSCENZA TEORICA E QUANTO POSSIBILE OPERATIVA DEI VARI STRUMENTI, OBIETTIVI, DESTINATARI DELLA COMUNICAZIONE D’IMPRESA.
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201430 -
KNOWLEDGE MANAGEMENT (MANAGEMENT DELLA CONOSCENZA)
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE APPROFONDIRE LE PRINCIPALI TEMATICHE LEGATE ALLA GESTIONE DELLA CONOSCENZA AZIENDALE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A SETTORI AD ALTA INTENSITÀ INFORMATIVA E NEL PIÙ AMPIO QUADRO DELLA KNOWLEDGE-BASED VIEW DELLE IMPRESE. IN PARTICOLARE, SARANNO APPROFONDITE LE STRATEGIE DI KNOWLEDGE MANAGEMENT, LE CONDIZIONI ORGANIZZATIVE E LE TECNOLOGIE ABILITANTI.I PARTECIPANTI SPERIMENTEREANNO ATTRAVERSO ESERCITAZIONI E LAVORO DI PROGETTO ALCUNE SITUAZIONI DELLA GESTIONE DELLE CONOSCENZE NELL’ATTUALE CONTESTO SOCIOECONOMICO CARATTERIZZATO DA UNA ELEVATA OBSOLESCENZA DELLE CONOSCENZE.
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MARCHEGIANI LUCIA
( programma)
I MODULO CARATTERISTICHE, DRIVERS E CRITICITÀ DELLA INFORMATION-BASED ECONOMY E DELLA KNOWLEDGE-BASED VIEW DELLE IMPRESE. ORGANIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONE. TASSONOMIA DELLA CONOSCENZA: DISTINZIONE TRA DATO, INFORMAZIONE, CONOSCENZA. LE DIMENSIONI DELLA CONOSCENZA: IL MODELLO DI NONAKA E TAKEUCHI. I PROCESSI PER LA CREAZIONE, DIFFUSIONE, CAPITALIZZAZIONE E UTIILIZZO DELLA CONOSCENZA. LAVORO DI PROGETTO II MODULO RAGIONI PER SVILUPPO DELLE CAPACITÀ PERSONALI DI GESTIONE DELLE CONOSCENZE DIRETTRICI E SFIDE MODELLI DI COMPETENZE APPRENDERE E CONOSCERE IN RETE SPERIMENTAZIONE DI E-TIVITY COMPETENZE DI BASE(CREARE,ORGANIZZARE,CONDIVIDERE) COMPETENZE SUPERIORI(CONNETTIVITÀ,BILANCIAMENTO CONTESTI FORMALI ED INFORMALI,CAPACITÀ DI CRITICA,CREATIVITÀ) LIFELONG LEARNING UTILIZZO DI FORUM E APPLICATIVI WEB 2.0. III MODULO LAVORO DI PROGETTO
( testi)
COURSE MATERIALS
ATTENDING STUDENTS: HANDOUTS FROM INSTRUCTOR ONLINE RESOURCES
NON ATTENDING STUDENTS: SUE NEWELL, MAXINE ROBERTSON, HARRY SCARBROUGH AND JACKY SWAN, “MANAGING KNOWLEDGE WORK AND INNOVATION”, 2ND EDITION, PALGRAVE MACMILLAN, 2009. ONLINE RESOURCES
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201464 -
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
(obiettivi)
IL CORSO È FINALIZZATO A FORNIRE AGLI STUDENTI I CONCETTI TEORICI E LE TECNICHE DELL’ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE. A TAL FINE L’IMPRESA È RAPPRESENTATA COME UN SISTEMA DINAMICO, NEI SUOI ELEMENTI E NELLE RELAZIONI FONDAMENTALI. TALE RAPPRESENTAZIONE PERMETTE DI COMPRENDERE IL FUNZIONAMENTO DELL’IMPRESA E DI IMPOSTARE LE PROBLEMATICHE ESSENZIALI DELLA GESTIONE. L’ANALISI È RIFERITA, IN PARTICOLARE, ALLE IMPRESE INDUSTRIALI.
Canale: AL
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ADDIS MICHELA
( programma)
Il corso è strutturato in tre parti: 1) L’impresa e la strategia 2) Le funzioni di direzione aziendale 3) La gestione operativa
Nello specifico, il corso si occupa di: L’impresa e le sue funzioni L’impresa e il suo ambiente Gli stakeholder Le finalità dell’impresa La gestione strategica dell’impresa L’analisi del settore e dell’ambiente competitivo Evoluzione del settore e strutture concorrenziali L’analisi delle risorse e delle competenze Natura e fonti del vantaggio competitivo La crescita dell’impresa Le funzioni di direzione aziendale: direzione, programmazione, controllo, risorse umane, sistemi informativi, knowledge management La gestione operativa: marketing, produzione, finanza, logistica, innovazione, amministrazione
( testi)
LIPPARINI A.(A CURA DI), ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE, IL MULINO, BOLOGNA, 2007.
DI BERNARDO B., GANDOLFI V., TUNISINI A., ECONOMIA E MANAGEMENT, HOEPLI, MILANO, 2009.
SMITH, FERREL, MANAGEMENT FUNDAMENTALS, 2/ED., MCGRAW-HILL, 2009.
FERRELL, HIRT, FERRELL, BUSINESS – A CHANGING WORLD, 8/ED., MCGRAW-HILL, 2010.
MATERIALE AGGIUNTIVO: SLIDES ONLINE E DISPENSE A CURA DEL DOCENTE.
Canale: MZ
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FAGGIONI FRANCESCA
( programma)
FERRELL, SMITH: FUNDAMENTALS OF BUSINESS AND MANAGEMENT: A TEXTBOOK FOR THE EGI COURSE, MCGRAW-HILL, 2012, ISBN:9781121461420. CAP. 1 – BUSINESS IN A BORDERLESS WORLD CAP. 2 – SMALL BUSINESS, ENTREPRENEURSHIP, AND FRANCHISING CAP. 3 – THE NATURE OF MANAGEMENT CAP. 4 – BUDGETING CAP. 5 – ORGANIZATION, TEAMWORK, AND COMMUNICATION CAP. 6 – OPERATIONS CAP. 7 – CUSTOMER DRIVEN MARKETING CAP. 8 – DIMENSIONS OF MARKETING STRATEGY CAP. 9 – FINANCIAL MANAGEMENT AND SECURITIES MARKETS CAP. 10 – INFORMATION MANAGEMENT
DISPENSE INTEGRATIVE PRESENTI SUL SITO INTERNET RIGUARDANTI I SEGUENTI ARGOMENTI: 1. ANALISI DI SETTORE 2. DEFINIZIONE DI PICCOLA E MEDIA IMPRESA SECONDO IL DECRETO MINISTERIALE SULLE PMI; 3. PROJECT MANAGEMENT; 4. GESTIONE DELLE SCORTE; 5. EQUILIBRIO ECONOMICO DELL’IMPRESA. LE DISPENSE SARANNO RESE DISPONIBILI DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL CORSO.
( testi)
IL LIBRO DI TESTO È UN EBOOK MC GRAW HILL CONFEZIONATO APPOSITAMENTE PER IL CORSO: FUNDAMENTALS OF BUSINESS AND MANAGEMENT: A TEXTBOOK FOR THE EGI COURSE. MATERIALE SUL SITO INTERNET: IL MATERIALE PRESENTE NELLA PAGINA WEB DEL DOCENTE È PARTE INTEGRANTE DEL PROGRAMMA DEL CORSO.
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201496 -
STATISTICA APPLICATA ALLE DECISIONI AZIENDALI
(obiettivi)
IL CORSO HA COME OBIETTIVO QUELLO DI FORNIRE AGLI STUDENTI I PRINCIPALI STRUMENTI PER L’APPLICAZIONE DI TECNICHE STATISTICHE ALL’ANALISI DI CASI AZIENDALI. IN TAL SENSO GLI STUDENTI VERRANNO MESSI IN GRADO DI: SCEGLIERE LO STRUMENTO STATISTICO PIÙ UTILE AI FINI DEGLI OBIETTIVI DI ANALISI DI DATI; APPLICARE LA TECNICA STATISTICA MEDIANTE OPPORTUNO SOFTWARE; SELEZIONARE UN CAMPIONE IN BASE ALLE PRINCIPALI TECNICHE DI CAMPIONAMENTO. LE TECNICHE STATISTICHE VERRANNO APPLICATE A PROBLEMI IN CAMPO AZIENDALE MEDIANTE L'USO DEL SOFTWARE STATISTICO R.
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21201496-1 -
STATISTICA APPLICATA ALLE DECISIONI AZIENDALI
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1,5
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SECS-S/01
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10
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-
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201496-2 -
STATISTICA APPLICATA ALLE DECISIONI AZIENDALI
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4,5
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SECS-S/01
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30
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201496-3 -
STATISTICA APPLICATA ALLE DECISIONI AZIENDALI
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3
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SECS-S/01
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20
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201508 -
INFORMATICA: LABORATORIO DI ANALISI STATISTICHE
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SOLARI GIOVANNI
( programma)
INTRODUZIONE OPERATORI ARITMETICI : OPERATORI RELAZIONALI, OPERATORI LOGICI VARIABILI : ASSEGNAZIONE DI UN VALORE AD UNA VARIABILE OGGETTI BASE DI R : ATTRIBUTI DEGLI OGGETTI BASE VETTORI : COME CREARE UN VETTORE: FUNZIONE C, FUNZIONE SEQ, FUNZIONE REP, ATTRIBUTI DI UN VETTORE, NOMI DEGLI ELEMENTI DI UN VETTORE, RICHIAMARE I SINGOLI ELEMENTI DI UN VETTORE, OPERAZIONI CHE COINVOLGONO I VETTORI MATRICI : COME CREARE UNA MATRICE, ATTRIBUTI DI UNA MATRICE, DARE UN NOME ALLE RIGHE E COLONNE DI UNA MATRICE, ESTRARRE DATI DA UNA MATRICE, COMBINARE INSIEME PIÙ MATRICI: FUNZIONI CBIND E RBIND, OPERAZIONI SULLE MATRICI ARRAY : COME CREARE UN’ARRAY, ATTRIBUTI DI UN’ARRAY, ASSEGNARE UN NOME AGLI ELEMENTI DELL’ARRAY, LAVORARE CON GLI ARRAY LIST : COME CREARE UNA LISTA, ATTRIBUTI DI UNA LISTA, DARE UN NOME AGLI ELEMENTI DI UNA LISTA, RICHIAMARE GLI ELEMENTI DI UNA LISTA FACTOR : COME CREARE UNA VARIABILE FACTOR, ATTRIBUTI DI UN FACTOR DATA FRAME : COME CREARE UN DATA FRAME, ATTRIBUTI DI UN DATA FRAME, ASSEGNARE UN NOME ALLE RIGHE E COLONNE DI UN DATA FRAME, ESTRARRE DATI DA UN DATA FRAME, RICHIAMARE I NOMI DELLE RIGHE E DELLE COLONNE UN DATA FRAME USO DELLE FUNZIONI CBIND E RBIND, ORDINAMENTO DI UN DATA FRAME USO DI ALCUNE FUNZIONI NOTEVOLI : FUNZIONE AGGREGATE, FUNZIONE WHICH, FUNZIONE UNIQUE IMPORTARE I DATI IN R : FUNZIONE READ.TABLE ESPORTARE I DATI DA R : FUNZIONE WRITE.TABLE LE TAVOLE IN R : USO DELLE FUNZIONI TABLE E FTABLE ELEMENTI DI PROGRAMMAZIONE IN R : COME SCRIVERE ED ESEGUIRE UNA FUNZIONE, COME SCRIVERE GLI SCRIPT, LE STRUTTURE DI CONTROLLO: STRUTTURA DI CONFROLLO IF, STRUTTURA DI CONFROLLO FOR INTRODUZIONE ALL’USO DEI GRAFICI IN R : COMANDO PLOT, COMANDI POINTS E LINES APPLICAZIONI STATISTICHE: LA REGRESSIONE, ANALISI DELLE COMPONENTI PRINCIPALI, CLUSTER ANALYSIS
( testi)
DISPENSE A CURA DEL DOCENTE
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3
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INF/01
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25
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-
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201538 -
MODELLI MATEMATICI PER L'ASSICURAZIONE E I FONDI PENSIONE
-
CARLEO ALESSANDRA
( programma)
OPERAZIONI FINANZIARIE ALEATORIE E OPERAZIONI ASSICURATIVE Il criterio della speranza matematica. La funzione di utilità. Il criterio dell’utilità attesa.
MODELLO PROBABILISTICO ELEMENTARE PER LE ASSICURAZIONI SULLA DURATA DI VITA La durata aleatoria di vita di un individuo. Tavole di sopravvivenza.
TRADIZIONALI FORME ASSICURATIVE SULLA DURATA DI VITA Due modelli assicurativi elementari. Assicurazioni in caso di vita. Assicurazioni in caso di morte. Assicurazioni miste. Premio unico e premi periodici. Premi naturali.
RISERVE MATEMATICHE La riserva matematica pura. Riserva prospettiva. Riserva retrospettiva. Relazioni tra riserva prospettiva e riserva retrospettiva. Premi naturali e riserva retrospettiva. Segno e andamento della riserva matematica Formule ricorrenti. Rischio e risparmio. Formula di Homans. Utile atteso.
CONDIZIONI DI TARIFFA Caricamenti e premi di tariffa. Riserve per caricamenti e riserva completa. Controassicurazioni.
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ASSICURAZIONI SOCIALI Architettura previdenziale. Contributi e benefici. Modalità di finanziamento del sistema. Modalità di calcolo delle prestazioni. Rischi demografici. Sostenibilità del sistema. Principi di calcolo dei contributi Modalità attuative della previdenza complementare Modelli di gestione di un fondo pensione I.V.S. Traiettorie Individuali Esatte (T.I.E.)
( testi)
Ermanno Pitacco Elementi di matematica delle assicurazioni. LINT, Trieste, 2002
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9
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SECS-S/06
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60
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201561 -
MODELLI MATEMATICI PER L'ASSICURAZIONE E I FONDI PENSIONE - CORSO AVANZATO
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9
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SECS-S/06
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60
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-
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201569 -
STORIA DEL LAVORO E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
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21201569-1 -
STORIA DEL LAVORO E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
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4,5
|
SECS-P/12
|
30
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201569-2 -
STORIA DEL LAVORO E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
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4,5
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SECS-P/12
|
30
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-
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201575 -
ECONOMIA DELLA CRESCITA E DEL CAPITALE UMANO
(obiettivi)
L’OBIETTIVO DEL CORSO DI MACROECONOMIA AVANZATA È QUELLO DI FORNIRE GLI STRUMENTI ANALITICI PER CAPIRE LA DINAMICA DELLA CRESCITA ECONOMICA DI LUNGO PERIODO. GLI ECONOMISTI SI INTERROGANO TUTTORA SUL “PERCHÉ I TASSI DI CRESCITA DEI DIVERSI PAESI DIVERGANO” E SUL “PERCHÉ ALCUNI PAESI SIANO RICCHI E ALTRI POVERI”. IL CONTENUTO DEL CORSO CONSISTE QUINDI NELL’ANALISI DEI PRINCIPALI MODELLI DI CRESCITA UTILIZZATI PER SPIEGARE SIA L’EVOLUZIONE DEL REDDITO NAZIONALE NEL CORSO DEL TEMPO, SIA LA DIFFERENZA NEL TENORE DI VITA TRA I DIVERSI PAESI IN UN DATO MOMENTO STORICO. IL CORSO È DIRETTO A QUEGLI STUDENTI CHE SONO ORIENTATI VERSO UN IMPEGNO DI RICERCA SCIENTIFICA O DI ELABORAZIONE DI STRATEGIE DI POLITICA ECONOMICA FONDATE SULLA INTERPRETAZIONE DELLE DINAMICHE ECONOMICHE DI LUNGO PERIODO; MA INTERESSA ANCHE COLORO CHE, IMPEGNATI SU UN PIANO PIÙ OPERATIVO, HANNO A CHE FARE CON LE PROBLEMATICHE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, DEL CAPITALE UMANO E DEL CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE.
-
FADDA SEBASTIANO
( programma)
DOPO UNO SGUARDO AI MODELLI CLASSICI (RICARDO E MARX), SI PRENDERÀ IN CONSIDERAZIONE IL MODELLO DI HARROD, CHE DEFINISCE I TERMINI FONDAMENTALI DELLA MODERNA TEORIA DELLA CRESCITA. DA ESSO ORIGINANO DUE PRINCIPALI FILONI: QUELLO POSTKEYNESIANO DI KALDOR E PASINETTI E QUELLO NEOCLASSICO DI SOLOW; IL PRIMO ENDOGENIZZA LA QUOTA DEI PROFITTI SUL REDDITO; IL SECONDO ENDOGENIZZA IL RAPPORTO CAPITALE/PRODOTTO. SEGUIRÀ UN’ANALISI DEI PIÙ RECENTI MODELLI DELLA “CRESCITA ENDOGENA”, I QUALI ACCOLGONO L’IPOTESI DI RENDIMENTI CRESCENTI E APPROFONDISCONO IL RUOLO DELLA CONOSCENZA E DELL’ACCUMULAZIONE DI CONOSCENZA. DA CIÒ DERIVA L’IMPORTANZA ATTRIBUITA DA UN LATO AI PROCESSI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DALL’ALTRO ALLA CRESCITA DEL “CAPITALE UMANO”. A QUESTI DUE ASPETTI VERRÀ DEDICATA PARTICOLARE ATTENZIONE SIA CON RIFERIMENTO ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA, SIA CON RIFERIMENTO ALL’IPOTESI DELLA “CONVERGENZA” TRA I DIVERSI PAESI. IL CAPITALE UMANO SARÀ CONSIDERATO SOTTO IL PROFILO DELLA SUA ACCUMULAZIONE, DELLA SUA MISURAZIONE E DEL SUO CONTRIBUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA.SARÀ ANCHE INTRODOTTA UNA PROSPETTIVA INTERPRETATIVA CHE SI VA RAFFORZANDO NEGLI STUDI PIÙ RECENTI: QUELLA CHE ATTRIBUISCE ALLE “ISTITUZIONI ECONOMICHE” UN RUOLO DECISIVO NELLA SPIEGAZIONE DELLA “PERFORMANCE” ECONOMICA E DEI PROCESSI DI CRESCITA.
( testi)
1. I SAGGI CON I MODELLI DI HARROD-DOMAR, KALDOR- PASINETTI E SOLOW SONO REPERIBILI NELLA TRADUZIONE ITALIANA IN : NARDOZZI G., VALLI V. (A CURA DI), LA TEORIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO, ETAS LIBRI, 2. I MODELLI DELLA CRESCITA ENDOGENA POSSONO ESSERE STUDIATI NELLA SINTESI CHE SI TROVA IN: BOGGIO L., SERAVALLI G., LO SVILUPPO ECONOMICO, IL MULINO, (CAP. VII; NEL CAPITOLO V SI PUÒ VEDERE LA PROBLEMATICA DELLA CONVERGENZA, E NEL CAP. II, PARAGRAFO 6, QUELLA RELATIVA ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA). 3. LA PROSPETTIVA ISTITUZIONALISTA PUÒ ESSERE VISTA NEL VOLUME : NORTH D., ISTITUZIONI, CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE, EVOLUZIONE DELL’ECONOMIA, IL MULINO E NEL PAPER DI S. FADDA, ECONOMIC DEVELOPMENT AND INSTITUTIONAL CHANGE (REPERIBILE SUL SITO ASSIEME AD ALTRI MATERIALI). 4. LA PROBLEMATICA DEL CAPITALE UMANO PUÒ ESSERE VISTA IN: A. DE LA FUENTE, HUMAN CAPITAL IN A GLOBAL AND KNOWLEDGE-BASED ECONOMY, E IN: S. FADDA, HUMAN CAPITAL: DEFINITIONS AND MEASURES (ENTRAMBI REPERIBILI SUL SITO) - IL TESTO DI E. HELPMAN, IL MISTERO DELLA CRESCITA ECONOMICA, IL MULINO 2008 (CAP.1,2,3,4,6,7) FA CRITICAMENTE IL PUNTO SULLA PROBLEMATICA. - PER UN’INTRODUZIONE ELEMENTARE AI MODELLI DI CRESCITA: VALLI V., POLITICA ECONOMICA, NUOVA ITALIA SCIENTIFICA, (CAP. 5, 6. 7). - PER UN EVENTUALE APPROFONDIMENTO: I CAP.1 E 3 DEL TESTO DI ROMER D., ADVANCED MACROECONOMICS, MCGRAW-HILL, 1997, DI CUI PERÒ PURTROPPO NON ESISTE TRADUZIONE ITALIANA. SUGGERIMENTI PIÙ DETTAGLIATI SARANNO DATI DAL DOCENTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL CORSO.
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TRIDICO PASQUALE
( programma)
DOPO UNO SGUARDO AI MODELLI CLASSICI (RICARDO E MARX), SI PRENDERÀ IN CONSIDERAZIONE IL MODELLO DI HARROD, CHE DEFINISCE I TERMINI FONDAMENTALI DELLA MODERNA TEORIA DELLA CRESCITA. DA ESSO ORIGINANO DUE PRINCIPALI FILONI: QUELLO POSTKEYNESIANO DI KALDOR E PASINETTI E QUELLO NEOCLASSICO DI SOLOW; IL PRIMO ENDOGENIZZA LA QUOTA DEI PROFITTI SUL REDDITO; IL SECONDO ENDOGENIZZA IL RAPPORTO CAPITALE/PRODOTTO. SEGUIRÀ UN’ANALISI DEI PIÙ RECENTI MODELLI DELLA “CRESCITA ENDOGENA”, I QUALI ACCOLGONO L’IPOTESI DI RENDIMENTI CRESCENTI E APPROFONDISCONO IL RUOLO DELLA CONOSCENZA E DELL’ACCUMULAZIONE DI CONOSCENZA. DA CIÒ DERIVA L’IMPORTANZA ATTRIBUITA DA UN LATO AI PROCESSI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DALL’ALTRO ALLA CRESCITA DEL “CAPITALE UMANO”. A QUESTI DUE ASPETTI VERRÀ DEDICATA PARTICOLARE ATTENZIONE SIA CON RIFERIMENTO ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA, SIA CON RIFERIMENTO ALL’IPOTESI DELLA “CONVERGENZA” TRA I DIVERSI PAESI. IL CAPITALE UMANO SARÀ CONSIDERATO SOTTO IL PROFILO DELLA SUA ACCUMULAZIONE, DELLA SUA MISURAZIONE E DEL SUO CONTRIBUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA.SARÀ ANCHE INTRODOTTA UNA PROSPETTIVA INTERPRETATIVA CHE SI VA RAFFORZANDO NEGLI STUDI PIÙ RECENTI: QUELLA CHE ATTRIBUISCE ALLE “ISTITUZIONI ECONOMICHE” UN RUOLO DECISIVO NELLA SPIEGAZIONE DELLA “PERFORMANCE” ECONOMICA E DEI PROCESSI DI CRESCITA.
( testi)
1. I SAGGI CON I MODELLI DI HARROD-DOMAR, KALDOR- PASINETTI E SOLOW SONO REPERIBILI NELLA TRADUZIONE ITALIANA IN : NARDOZZI G., VALLI V. (A CURA DI), LA TEORIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO, ETAS LIBRI, 2. I MODELLI DELLA CRESCITA ENDOGENA POSSONO ESSERE STUDIATI NELLA SINTESI CHE SI TROVA IN: BOGGIO L., SERAVALLI G., LO SVILUPPO ECONOMICO, IL MULINO, (CAP. VII; NEL CAPITOLO V SI PUÒ VEDERE LA PROBLEMATICA DELLA CONVERGENZA, E NEL CAP. II, PARAGRAFO 6, QUELLA RELATIVA ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA). 3. LA PROSPETTIVA ISTITUZIONALISTA PUÒ ESSERE VISTA NEL VOLUME : NORTH D., ISTITUZIONI, CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE, EVOLUZIONE DELL’ECONOMIA, IL MULINO E NEL PAPER DI S. FADDA, ECONOMIC DEVELOPMENT AND INSTITUTIONAL CHANGE (REPERIBILE SUL SITO ASSIEME AD ALTRI MATERIALI). 4. LA PROBLEMATICA DEL CAPITALE UMANO PUÒ ESSERE VISTA IN: A. DE LA FUENTE, HUMAN CAPITAL IN A GLOBAL AND KNOWLEDGE-BASED ECONOMY, E IN: S. FADDA, HUMAN CAPITAL: DEFINITIONS AND MEASURES (ENTRAMBI REPERIBILI SUL SITO) - IL TESTO DI E. HELPMAN, IL MISTERO DELLA CRESCITA ECONOMICA, IL MULINO 2008 (CAP.1,2,3,4,6,7) FA CRITICAMENTE IL PUNTO SULLA PROBLEMATICA. - PER UN’INTRODUZIONE ELEMENTARE AI MODELLI DI CRESCITA: VALLI V., POLITICA ECONOMICA, NUOVA ITALIA SCIENTIFICA, (CAP. 5, 6. 7). - PER UN EVENTUALE APPROFONDIMENTO: I CAP.1 E 3 DEL TESTO DI ROMER D., ADVANCED MACROECONOMICS, MCGRAW-HILL, 1997, DI CUI PERÒ PURTROPPO NON ESISTE TRADUZIONE ITALIANA. SUGGERIMENTI PIÙ DETTAGLIATI SARANNO DATI DAL DOCENTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL CORSO.
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9
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SECS-P/01
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801908 -
METODI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FAR CONOSCERE ALLO STUDENTE I PIÙ DIFFUSI STRUMENTI QUANTITATIVI DI VALUTAZIONE DI PROGRAMMI E PROGETTI, TENUTO CONTO DELLE PIÙ INTERESSANTI ESPERIENZE INTERNAZIONALI IN MATERIA. PARTICOLARE RILIEVO VIENE ATTRIBUITO AI METODI E ALLE TECNICHE DI VALUTAZIONE PROMOSSE O ATTUATE DALLA COMMISSIONE EUROPEA NELL’AMBITO DELL’ESPERIENZA DEI FONDI STRUTTURALI.
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MAZZIOTTA CLAUDIO
( programma)
PROGRAMMA
1. RICHIAMO ALL’ITER DI FORMAZIONE DELLE DECISIONI DI SPESA. LE FASI DEL “CICLO DI VITA” DELLA SPESA: L’ANALISI, LA PROGETTAZIONE, L’INTERVENTO, IL CONTROLLO. RISCONTRO DI ALCUNE PROCEDURE DI VALUTAZIONE IN VIGORE PRESSO ALTRI PAESI: LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA IN USA, UK E FRANCIA. 2. IL RUOLO DELLA PA NEL SISTEMA ECONOMICO E LA SUA MISURAZIONE CONTABILE ATTRAVERSO IL SEC 95. IL LIVELLO TERRITORIALE (DISAGGREGATO) DELL’ANALISI: SEC-REG E ALTRE FONTI. 3. FONDAMENTI CONCETTUALI DELLA VALUTAZIONE. LE RELAZIONI TRA INPUT, OUTPUT E OUTCOME. INDICATORI E TECNICHE STATISTICHE NELLE DIVERSE FASI DELLA VALUTAZIONE. 4. MODELLI STATISTICI PER L’ANALISI DI IMPATTO: ANALISI DELL’ATTIVAZIONE PRODUTTIVA (MODELLO INPUT-OUTPUT); ANALISI DEGLI EFFETTI INTERISTITUZIONALI (MATRICE DI CONTABILITÀ SOCIALE). STUDI DI CASO ED ESEMPLIFICAZIONI. 5. VALUTAZIONE E SELEZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO PUBBLICO. GLI STUDI DI FATTIBILITÀ. L’ANALISI COSTI-BENEFICI. L’ANALISI MULTICRITERI. STUDI DI CASO ED ESEMPLIFICAZIONI. 6. L’ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE NELL’ORDINAMENTO ITALIANO: STRUMENTAZIONE TECNICA ED ESPERIENZA ACQUISITA. 7. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLE POLITICHE DI AIUTO AGLI INVESTIMENTI. METODI SPERIMENTALI E NON SPERIMENTALI. L’APPROCCIO CONTROFATTUALE E I MODELLI UTILIZZATI NEI METODI NON SPERIMENTALI. STUDI DI CASO ED ESEMPLIFICAZIONI. 8. RAPPRESENTAZIONE DEI PROCESSI DECISIONALI DELL’ATTIVITÀ CORRENTE DELLA PA. I FONDAMENTI CONCETTUALI DELLA VALUTAZIONE: EFFICIENZA, PRODUTTIVITÀ, ECONOMICITÀ, EFFICACIA, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ. CENNI SU FUNZIONI DI PRODUZIONE O DI COSTO NELLA PA E SULLA DEA. STUDI DI CASO ED ESEMPLIFICAZIONI.
( testi)
1. 1.A F. ARCHIBUGI, DA BUROCRATE A MANAGER. LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA IN ITALIA: PASSATO, PRESENTE E FUTURO, RUBBETTINO, 2008, PAR. 2.2, PP. 33-70; OPPURE, IN ALTERNATIVA: 1.B A. MARTINI, M. SISTI, “INDICATORI O ANALISI DI PERFORMANCE? IMPLICAZIONI DELL’ESPERIENZA STATUNITENSE DI PERFORMANCE MEASUREMENT”, RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE, 2002, N. 2, PP. 31-61. 2. 2.A E. GIOVANNINI, R. MALIZIA, “LA MISURAZIONE STATISTICA DELL’ATTIVITÀ DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE NELL’UE”, ECONOMIA ITALIANA, 2002, N. 2, (ESCLUSO PAR. 4), PP. 349-80.
2.B C. MAZZIOTTA, DISPENSE DIDATTICHE SU RASSEGNA DELLE PRINCIPALI FONTI STATISTICO-ECONOMICHE PER L’ANALISI E LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE, ROMA, 2008. 3. EC STRUCTURAL FUNDS, EVALUATING SOCIO-ECONOMIC PROGRAMMES, MEANS COLLECTION, LUXEMBOURG, 1999, VOL. 2, CAP. I, PP. 15-44; VOL. 3, INTRODUCTION, PP. 11-14; CAP. I, PP. 39-45; 81-102;115-127; CAP. II, PP. 167-178; 193-216. 4. R. GUARINI, F. TASSINARI, STATISTICA ECONOMICA, IL MULINO, BOLOGNA, 2000, CAP. 5, PP.155-74; CAP. 6 (ESCLUSO PAR. 3), PP. 175-193. 5. 5.A AA.VV., LA VALUTAZIONE DEI COSTI E DEI BENEFICI NELL’ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE, DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA, ANALISI E STRUMENTI PER L’INNOVAZIONE, RUBBETTINO EDITORE, 2001 (SCARICABILE DAL SITO DEL DIPARTIMENTO DELLA FP), CAP. 2, PP. 36-57; CAP. 3, PP. 58-99. LETTURA CONSIGLIATA DEI CAPP. 1, 4, 5.
5.B C. MAZZIOTTA, CENNI INTRODUTTIVI SULL’ANALISI MULTICRITERI, DISPENSE AD USO DIDATTICO, ROMA 2011. 6. C. MAZZIOTTA, “LA STRUMENTAZIONE QUANTITATIVA PER L’ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAZIONE. QUESTIONI DI METODO E APPLICAZIONI”, IN M. DE BENEDETTO (A CURA DI), SPIAGGE IN CERCA DI REGOLE, COLLANA AREL, IL MULINO, BOLOGNA, 2011. 7. A. MARTINI, M. SISTI, VALUTARE IL SUCCESSO DELLE POLITICHE PUBBLICHE, IL MULINO, 2009, CAPP. VI (PP. 137-148), VII (PP. 149-158), IX (PP. 185-200), X, PAR. 1 (PP. 202-208). PER IL PROGRAMMA DA 9 CFU: TUTTO CAP. X (PP. 201-220). 8. F. VIDOLI, DATA ENVELOPMENT ANALYSIS. RASSEGNA DEI PRINCIPALI CONTRIBUTI ED APPLICAZIONI, DISPENSE AD USO DIDATTICO, 2007.
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SECS-S/03
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201580 -
DIRITTO DEL LAVORO
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CIUCCIOVINO SILVIA
( programma)
Il corso è articolato in due moduli didattici. Il primo modulo didattico riguarda la parte generale ed il diritto sindacale (Introduzione allo studio del diritto del lavoro. I confini ed il significato del diritto del lavoro. L’evoluzione storica e le tendenze attuali. Le fonti. I principi costituzionali. Le fonti europee ed internazionali. Lineamenti del diritto sindacale. La libertà sindacale e l’organizzazione sindacale. I diritti sindacali e la loro tutela con particolare riferimento all’art. 28 dello Statuto dei lavoratori. Il contratto collettivo: la struttura della contrattazione collettiva, l’inderogabilità e l’efficacia del contratto collettivo, i rapporti tra contratti collettivi di diverso livello, il rapporto tra legge e contratto collettivo. Lo sciopero e le altre forme di lotta sindacale; lo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Il secondo modulo ha ad oggetto il rapporto di lavoro (I contratti di lavoro: subordinato, autonomo, coordinato. Le forme contrattuali flessibili. Le forme di acquisizione indiretta del lavoro. Il contratto di lavoro subordinato: i requisiti soggettivi ed oggettivi. Gli obblighi del prestatore di lavoro: collaborazione, diligenza, obbedienza, fedeltà. I poteri del datore di lavoro. La tutela della persona, della dignità e libertà del lavoratore. I divieti di discriminazione. I diritti del lavoratore: retribuzione, ferie, riposi, congedi, diritto alla salute e sicurezza. Il contenuto della prestazione lavorativa: le mansioni, l’orario di lavoro. L’estinzione del rapporto di lavoro: i licenziamenti individuali. La crisi dell’impresa e le eccedenze di personale: cassa integrazione guadagni, contratti di solidarietà, trasferimento d’azienda, licenziamenti collettivi. La tutela dei diritti del prestatore di lavoro; le rinunzie e transazioni; la prescrizione. I servizi per l’impiego e la tutela del lavoratore sul mercato del lavoro.
( testi)
- G. Santoro Passarelli - Diritto dei lavori e dell'occupazione - Giappichelli- Ultima edizione
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9
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IUS/07
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201705 -
DIRITTO DEL MERCATO DEL LAVORO
(obiettivi)
IL CORSO MIRA A FORNIRE UNA CONOSCENZA APPROFONDITA DEI MECCANISMI REGOLATIVI DEL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO. IN PARTICOLARE L’APPROFONDIMENTO RIGUARDA L’ARTICOLAZIONE E LA FLESSIBILIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI DI IMPIEGO DELLA MANODOPERA E LA CONNESSA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO; L’ANALISI, IN OTTICA GIUSLAVORISTICA, DEI PROCESSI DI ESTERNALIZZAZIONE E DECENTRAMENTO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E DI GESTIONE DELLE ECCEDENZE DI PERSONALE ED, INFINE, LA TUTELA DEL LAVORATORE NEL MERCATO DEL LAVORO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE POLITICHE E AGLI STRUMENTI DIRETTI A FAVORIRNE L’IMPIEGO E LA TRANSIZIONE LAVORATIVA.
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21201705-2 -
DIRITTO DEL MERCATO DEL LAVORO
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6
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IUS/07
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201705-1 -
DIRITTO DEL MERCATO DEL LAVORO
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3
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IUS/07
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201473 -
PROVA FINALE
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15
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico 2° ANNO - UN ESAME A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201430 -
KNOWLEDGE MANAGEMENT (MANAGEMENT DELLA CONOSCENZA)
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE APPROFONDIRE LE PRINCIPALI TEMATICHE LEGATE ALLA GESTIONE DELLA CONOSCENZA AZIENDALE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A SETTORI AD ALTA INTENSITÀ INFORMATIVA E NEL PIÙ AMPIO QUADRO DELLA KNOWLEDGE-BASED VIEW DELLE IMPRESE. IN PARTICOLARE, SARANNO APPROFONDITE LE STRATEGIE DI KNOWLEDGE MANAGEMENT, LE CONDIZIONI ORGANIZZATIVE E LE TECNOLOGIE ABILITANTI.I PARTECIPANTI SPERIMENTEREANNO ATTRAVERSO ESERCITAZIONI E LAVORO DI PROGETTO ALCUNE SITUAZIONI DELLA GESTIONE DELLE CONOSCENZE NELL’ATTUALE CONTESTO SOCIOECONOMICO CARATTERIZZATO DA UNA ELEVATA OBSOLESCENZA DELLE CONOSCENZE.
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MARCHEGIANI LUCIA
( programma)
I MODULO CARATTERISTICHE, DRIVERS E CRITICITÀ DELLA INFORMATION-BASED ECONOMY E DELLA KNOWLEDGE-BASED VIEW DELLE IMPRESE. ORGANIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONE. TASSONOMIA DELLA CONOSCENZA: DISTINZIONE TRA DATO, INFORMAZIONE, CONOSCENZA. LE DIMENSIONI DELLA CONOSCENZA: IL MODELLO DI NONAKA E TAKEUCHI. I PROCESSI PER LA CREAZIONE, DIFFUSIONE, CAPITALIZZAZIONE E UTIILIZZO DELLA CONOSCENZA. LAVORO DI PROGETTO II MODULO RAGIONI PER SVILUPPO DELLE CAPACITÀ PERSONALI DI GESTIONE DELLE CONOSCENZE DIRETTRICI E SFIDE MODELLI DI COMPETENZE APPRENDERE E CONOSCERE IN RETE SPERIMENTAZIONE DI E-TIVITY COMPETENZE DI BASE(CREARE,ORGANIZZARE,CONDIVIDERE) COMPETENZE SUPERIORI(CONNETTIVITÀ,BILANCIAMENTO CONTESTI FORMALI ED INFORMALI,CAPACITÀ DI CRITICA,CREATIVITÀ) LIFELONG LEARNING UTILIZZO DI FORUM E APPLICATIVI WEB 2.0. III MODULO LAVORO DI PROGETTO
( testi)
COURSE MATERIALS
ATTENDING STUDENTS: HANDOUTS FROM INSTRUCTOR ONLINE RESOURCES
NON ATTENDING STUDENTS: SUE NEWELL, MAXINE ROBERTSON, HARRY SCARBROUGH AND JACKY SWAN, “MANAGING KNOWLEDGE WORK AND INNOVATION”, 2ND EDITION, PALGRAVE MACMILLAN, 2009. ONLINE RESOURCES
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9
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SECS-P/08
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico 2° ANNO - UN ESAME A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201538 -
MODELLI MATEMATICI PER L'ASSICURAZIONE E I FONDI PENSIONE
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CARLEO ALESSANDRA
( programma)
OPERAZIONI FINANZIARIE ALEATORIE E OPERAZIONI ASSICURATIVE Il criterio della speranza matematica. La funzione di utilità. Il criterio dell’utilità attesa.
MODELLO PROBABILISTICO ELEMENTARE PER LE ASSICURAZIONI SULLA DURATA DI VITA La durata aleatoria di vita di un individuo. Tavole di sopravvivenza.
TRADIZIONALI FORME ASSICURATIVE SULLA DURATA DI VITA Due modelli assicurativi elementari. Assicurazioni in caso di vita. Assicurazioni in caso di morte. Assicurazioni miste. Premio unico e premi periodici. Premi naturali.
RISERVE MATEMATICHE La riserva matematica pura. Riserva prospettiva. Riserva retrospettiva. Relazioni tra riserva prospettiva e riserva retrospettiva. Premi naturali e riserva retrospettiva. Segno e andamento della riserva matematica Formule ricorrenti. Rischio e risparmio. Formula di Homans. Utile atteso.
CONDIZIONI DI TARIFFA Caricamenti e premi di tariffa. Riserve per caricamenti e riserva completa. Controassicurazioni.
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ASSICURAZIONI SOCIALI Architettura previdenziale. Contributi e benefici. Modalità di finanziamento del sistema. Modalità di calcolo delle prestazioni. Rischi demografici. Sostenibilità del sistema. Principi di calcolo dei contributi Modalità attuative della previdenza complementare Modelli di gestione di un fondo pensione I.V.S. Traiettorie Individuali Esatte (T.I.E.)
( testi)
Ermanno Pitacco Elementi di matematica delle assicurazioni. LINT, Trieste, 2002
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9
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SECS-S/06
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21201575 -
ECONOMIA DELLA CRESCITA E DEL CAPITALE UMANO
(obiettivi)
L’OBIETTIVO DEL CORSO DI MACROECONOMIA AVANZATA È QUELLO DI FORNIRE GLI STRUMENTI ANALITICI PER CAPIRE LA DINAMICA DELLA CRESCITA ECONOMICA DI LUNGO PERIODO. GLI ECONOMISTI SI INTERROGANO TUTTORA SUL “PERCHÉ I TASSI DI CRESCITA DEI DIVERSI PAESI DIVERGANO” E SUL “PERCHÉ ALCUNI PAESI SIANO RICCHI E ALTRI POVERI”. IL CONTENUTO DEL CORSO CONSISTE QUINDI NELL’ANALISI DEI PRINCIPALI MODELLI DI CRESCITA UTILIZZATI PER SPIEGARE SIA L’EVOLUZIONE DEL REDDITO NAZIONALE NEL CORSO DEL TEMPO, SIA LA DIFFERENZA NEL TENORE DI VITA TRA I DIVERSI PAESI IN UN DATO MOMENTO STORICO. IL CORSO È DIRETTO A QUEGLI STUDENTI CHE SONO ORIENTATI VERSO UN IMPEGNO DI RICERCA SCIENTIFICA O DI ELABORAZIONE DI STRATEGIE DI POLITICA ECONOMICA FONDATE SULLA INTERPRETAZIONE DELLE DINAMICHE ECONOMICHE DI LUNGO PERIODO; MA INTERESSA ANCHE COLORO CHE, IMPEGNATI SU UN PIANO PIÙ OPERATIVO, HANNO A CHE FARE CON LE PROBLEMATICHE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, DEL CAPITALE UMANO E DEL CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE.
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FADDA SEBASTIANO
( programma)
DOPO UNO SGUARDO AI MODELLI CLASSICI (RICARDO E MARX), SI PRENDERÀ IN CONSIDERAZIONE IL MODELLO DI HARROD, CHE DEFINISCE I TERMINI FONDAMENTALI DELLA MODERNA TEORIA DELLA CRESCITA. DA ESSO ORIGINANO DUE PRINCIPALI FILONI: QUELLO POSTKEYNESIANO DI KALDOR E PASINETTI E QUELLO NEOCLASSICO DI SOLOW; IL PRIMO ENDOGENIZZA LA QUOTA DEI PROFITTI SUL REDDITO; IL SECONDO ENDOGENIZZA IL RAPPORTO CAPITALE/PRODOTTO. SEGUIRÀ UN’ANALISI DEI PIÙ RECENTI MODELLI DELLA “CRESCITA ENDOGENA”, I QUALI ACCOLGONO L’IPOTESI DI RENDIMENTI CRESCENTI E APPROFONDISCONO IL RUOLO DELLA CONOSCENZA E DELL’ACCUMULAZIONE DI CONOSCENZA. DA CIÒ DERIVA L’IMPORTANZA ATTRIBUITA DA UN LATO AI PROCESSI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DALL’ALTRO ALLA CRESCITA DEL “CAPITALE UMANO”. A QUESTI DUE ASPETTI VERRÀ DEDICATA PARTICOLARE ATTENZIONE SIA CON RIFERIMENTO ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA, SIA CON RIFERIMENTO ALL’IPOTESI DELLA “CONVERGENZA” TRA I DIVERSI PAESI. IL CAPITALE UMANO SARÀ CONSIDERATO SOTTO IL PROFILO DELLA SUA ACCUMULAZIONE, DELLA SUA MISURAZIONE E DEL SUO CONTRIBUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA.SARÀ ANCHE INTRODOTTA UNA PROSPETTIVA INTERPRETATIVA CHE SI VA RAFFORZANDO NEGLI STUDI PIÙ RECENTI: QUELLA CHE ATTRIBUISCE ALLE “ISTITUZIONI ECONOMICHE” UN RUOLO DECISIVO NELLA SPIEGAZIONE DELLA “PERFORMANCE” ECONOMICA E DEI PROCESSI DI CRESCITA.
( testi)
1. I SAGGI CON I MODELLI DI HARROD-DOMAR, KALDOR- PASINETTI E SOLOW SONO REPERIBILI NELLA TRADUZIONE ITALIANA IN : NARDOZZI G., VALLI V. (A CURA DI), LA TEORIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO, ETAS LIBRI, 2. I MODELLI DELLA CRESCITA ENDOGENA POSSONO ESSERE STUDIATI NELLA SINTESI CHE SI TROVA IN: BOGGIO L., SERAVALLI G., LO SVILUPPO ECONOMICO, IL MULINO, (CAP. VII; NEL CAPITOLO V SI PUÒ VEDERE LA PROBLEMATICA DELLA CONVERGENZA, E NEL CAP. II, PARAGRAFO 6, QUELLA RELATIVA ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA). 3. LA PROSPETTIVA ISTITUZIONALISTA PUÒ ESSERE VISTA NEL VOLUME : NORTH D., ISTITUZIONI, CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE, EVOLUZIONE DELL’ECONOMIA, IL MULINO E NEL PAPER DI S. FADDA, ECONOMIC DEVELOPMENT AND INSTITUTIONAL CHANGE (REPERIBILE SUL SITO ASSIEME AD ALTRI MATERIALI). 4. LA PROBLEMATICA DEL CAPITALE UMANO PUÒ ESSERE VISTA IN: A. DE LA FUENTE, HUMAN CAPITAL IN A GLOBAL AND KNOWLEDGE-BASED ECONOMY, E IN: S. FADDA, HUMAN CAPITAL: DEFINITIONS AND MEASURES (ENTRAMBI REPERIBILI SUL SITO) - IL TESTO DI E. HELPMAN, IL MISTERO DELLA CRESCITA ECONOMICA, IL MULINO 2008 (CAP.1,2,3,4,6,7) FA CRITICAMENTE IL PUNTO SULLA PROBLEMATICA. - PER UN’INTRODUZIONE ELEMENTARE AI MODELLI DI CRESCITA: VALLI V., POLITICA ECONOMICA, NUOVA ITALIA SCIENTIFICA, (CAP. 5, 6. 7). - PER UN EVENTUALE APPROFONDIMENTO: I CAP.1 E 3 DEL TESTO DI ROMER D., ADVANCED MACROECONOMICS, MCGRAW-HILL, 1997, DI CUI PERÒ PURTROPPO NON ESISTE TRADUZIONE ITALIANA. SUGGERIMENTI PIÙ DETTAGLIATI SARANNO DATI DAL DOCENTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL CORSO.
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TRIDICO PASQUALE
( programma)
DOPO UNO SGUARDO AI MODELLI CLASSICI (RICARDO E MARX), SI PRENDERÀ IN CONSIDERAZIONE IL MODELLO DI HARROD, CHE DEFINISCE I TERMINI FONDAMENTALI DELLA MODERNA TEORIA DELLA CRESCITA. DA ESSO ORIGINANO DUE PRINCIPALI FILONI: QUELLO POSTKEYNESIANO DI KALDOR E PASINETTI E QUELLO NEOCLASSICO DI SOLOW; IL PRIMO ENDOGENIZZA LA QUOTA DEI PROFITTI SUL REDDITO; IL SECONDO ENDOGENIZZA IL RAPPORTO CAPITALE/PRODOTTO. SEGUIRÀ UN’ANALISI DEI PIÙ RECENTI MODELLI DELLA “CRESCITA ENDOGENA”, I QUALI ACCOLGONO L’IPOTESI DI RENDIMENTI CRESCENTI E APPROFONDISCONO IL RUOLO DELLA CONOSCENZA E DELL’ACCUMULAZIONE DI CONOSCENZA. DA CIÒ DERIVA L’IMPORTANZA ATTRIBUITA DA UN LATO AI PROCESSI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DALL’ALTRO ALLA CRESCITA DEL “CAPITALE UMANO”. A QUESTI DUE ASPETTI VERRÀ DEDICATA PARTICOLARE ATTENZIONE SIA CON RIFERIMENTO ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA, SIA CON RIFERIMENTO ALL’IPOTESI DELLA “CONVERGENZA” TRA I DIVERSI PAESI. IL CAPITALE UMANO SARÀ CONSIDERATO SOTTO IL PROFILO DELLA SUA ACCUMULAZIONE, DELLA SUA MISURAZIONE E DEL SUO CONTRIBUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA.SARÀ ANCHE INTRODOTTA UNA PROSPETTIVA INTERPRETATIVA CHE SI VA RAFFORZANDO NEGLI STUDI PIÙ RECENTI: QUELLA CHE ATTRIBUISCE ALLE “ISTITUZIONI ECONOMICHE” UN RUOLO DECISIVO NELLA SPIEGAZIONE DELLA “PERFORMANCE” ECONOMICA E DEI PROCESSI DI CRESCITA.
( testi)
1. I SAGGI CON I MODELLI DI HARROD-DOMAR, KALDOR- PASINETTI E SOLOW SONO REPERIBILI NELLA TRADUZIONE ITALIANA IN : NARDOZZI G., VALLI V. (A CURA DI), LA TEORIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO, ETAS LIBRI, 2. I MODELLI DELLA CRESCITA ENDOGENA POSSONO ESSERE STUDIATI NELLA SINTESI CHE SI TROVA IN: BOGGIO L., SERAVALLI G., LO SVILUPPO ECONOMICO, IL MULINO, (CAP. VII; NEL CAPITOLO V SI PUÒ VEDERE LA PROBLEMATICA DELLA CONVERGENZA, E NEL CAP. II, PARAGRAFO 6, QUELLA RELATIVA ALLA CONTABILITÀ DELLA CRESCITA). 3. LA PROSPETTIVA ISTITUZIONALISTA PUÒ ESSERE VISTA NEL VOLUME : NORTH D., ISTITUZIONI, CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE, EVOLUZIONE DELL’ECONOMIA, IL MULINO E NEL PAPER DI S. FADDA, ECONOMIC DEVELOPMENT AND INSTITUTIONAL CHANGE (REPERIBILE SUL SITO ASSIEME AD ALTRI MATERIALI). 4. LA PROBLEMATICA DEL CAPITALE UMANO PUÒ ESSERE VISTA IN: A. DE LA FUENTE, HUMAN CAPITAL IN A GLOBAL AND KNOWLEDGE-BASED ECONOMY, E IN: S. FADDA, HUMAN CAPITAL: DEFINITIONS AND MEASURES (ENTRAMBI REPERIBILI SUL SITO) - IL TESTO DI E. HELPMAN, IL MISTERO DELLA CRESCITA ECONOMICA, IL MULINO 2008 (CAP.1,2,3,4,6,7) FA CRITICAMENTE IL PUNTO SULLA PROBLEMATICA. - PER UN’INTRODUZIONE ELEMENTARE AI MODELLI DI CRESCITA: VALLI V., POLITICA ECONOMICA, NUOVA ITALIA SCIENTIFICA, (CAP. 5, 6. 7). - PER UN EVENTUALE APPROFONDIMENTO: I CAP.1 E 3 DEL TESTO DI ROMER D., ADVANCED MACROECONOMICS, MCGRAW-HILL, 1997, DI CUI PERÒ PURTROPPO NON ESISTE TRADUZIONE ITALIANA. SUGGERIMENTI PIÙ DETTAGLIATI SARANNO DATI DAL DOCENTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL CORSO.
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SECS-P/01
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30
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico 2° ANNO - UN ESAME A SCELTA DA: - (visualizza)
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