Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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21801028 -
SCIENZA POLITICA
Canale: AL
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GRILLI DI CORTONA PIETRO
( programma)
LA PRIMA PARTE DEL CORSO MIRA A FORNIRE ALLO STUDENTE ALCUNE NOZIONI FONDAMENTALI RELATIVAMENTE A: • LE DIFFERENZE FRA SCIENZA E NON-SCIENZA; • COME SI COSTRUISCONO LE TEORIE SCIENTIFICHE; • L’AMBITO DI STUDIO DELLA SCIENZA POLITICA, NONCHÉ LE METODOLOGIE DA ESSA PIÙ UTILIZZATE (UN CENNO SARÀ FATTO AL METODO DELLA COMPARAZIONE); • LA DEFINIZIONE DI POLITICA; • ALCUNI TEMI CRUCIALI DI MACROPOLITICA (I REGIMI POLITICI E IL LORO MUTAMENTO); • LA PARTECIPAZIONE POLITICA; • LE UNITÀ DEL SISTEMA POLITICO (MOVIMENTI, PARTITI, GRUPPI, SINDACATI); • LA COMUNICAZIONE POLITICA. LA SECONDA PARTE AFFRONTERÀ, IN UNA PROSPETTIVA COMPARATA, IL TEMA DELLA DEMOCRAZIA E DEL SUO FUNZIONAMENTO E RENDIMENTO INTERNI. SI PRENDERANNO IN ESAME VARI ASPETTI: A) ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI; B) LA RAPPRESENTANZA POLITICA; C) LE ISTITUZIONI DEI SISTEMI DEMOCRATICI (PARLAMENTI, GOVERNI, POTERI LOCALI, BUROCRAZIE, MAGISTRATURA); D) I PROCESSI DI STATE-BUILDING E NATION-BUILDING ANCHE IN RELAZIONE ALLE DINAMICHE E TEORIE DELL’INTEGRAZIONE POLITICA EUROPEA. LA TERZA PARTE PREVEDE ESERCITAZIONI, SEMINARI, CONVEGNI E TUTTO QUANTO POTRÀ COSTITUIRE OCCASIONE DI APPROFONDIMENTO DEI TEMI TRATTATI.
( testi)
TESTI D’ESAME DOMENICO FISICHELLA, LINEAMENTI DI SCIENZA POLITICA, ROMA, CAROCCI, ED. 2007 (TUTTO) PIETRO GRILLI DI CORTONA, STATI, NAZIONI E NAZIONALISMI, BOLOGNA, IL MULINO, 2003 (TUTTO). AVVISO PER CHI DEVE PORTARE 10 CFU: È OBBLIGATORIA LA PARTECIPAZIONE AD ALCUNI SEMINARI CHE VERRANNO ORGANIZZATI DOPO L’INIZIO DELLE LEZIONI. CHI NON POTRÀ PARTECIPARE AI SEMINARI, DOVRÀ PORTARE ALL’ESAME ANCHE IL VOLUME DI GIANFRANCO PASQUINO, PRIMA LEZIONE DI SCIENZA POLITICA, IL MULINO, 2009 (OLTRE AL PROGRAMMA ORDINARIO).
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8
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SPS/04
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64
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Attività formative di base
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ITA |
21801550 -
ECONOMIA INTERNAZIONALE
(obiettivi)
L’ECONOMIA INTERNAZIONALE STUDIA L’INTERDIPENDENZA ECONOMICA E FINANZIARIA DELLE NAZIONI. ESSA ANALIZZA TEMI STIMOLANTI E ATTUALI QUALI LE DETERMINANTI DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE POLITICHE COMMERCIALI, L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI, GLI EQUILIBRI (O SQUILIBRI) MACROECONOMICI DEI DIVERSI PAESI E LA PROPAGAZIONE CICLICA NELL’ECONOMIA MONDIALE, LE ISTITUZIONI CHE REGOLANO IL SISTEMA DEI PAGAMENTI INTERNAZIONALI E IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI DEI CAMBI. IL CORSO È ARTICOLATO IN DUE MODULI, DI CUI IL PRIMO HA PER OGGETTO IL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE POLITICHE COMMERCIALI INTERNAZIONALI E IL SECONDO AFFRONTA I TEMI DELLA MACROECONOMIA INTERNAZIONALE.
Canale: AL
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CAVALLARI LILIA
( programma)
I MODULO: LA TEORIA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE. P. KRUGMAN E M. OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE 1, TEORIA E POLITICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, PEARSON 2007, (CAPP. 1; 2; 3.1-3.4; 4; 5.1, 5.3, 5.4; 6.1-6.5; 8 CON ESCLUSIONE DELLE APPENDICI)
( testi)
MATERIALE DIDATTICO: TESTO DI BASE KRUGMAN, OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE. 1. TEORIA E POLITICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, PEARSON ITALIA 2007 (KO I) KRUGMAN, OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE. 2. ECONOMIA MONETARIA INTERNAZIONALE, PEARSON ITALIA 2007 (KO II)
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8
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SECS-P/01
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64
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico LISTA ATTIVITA' CONSIGLIATE - (visualizza)
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8
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21801028 -
SCIENZA POLITICA
Canale: AL
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GRILLI DI CORTONA PIETRO
( programma)
LA PRIMA PARTE DEL CORSO MIRA A FORNIRE ALLO STUDENTE ALCUNE NOZIONI FONDAMENTALI RELATIVAMENTE A: • LE DIFFERENZE FRA SCIENZA E NON-SCIENZA; • COME SI COSTRUISCONO LE TEORIE SCIENTIFICHE; • L’AMBITO DI STUDIO DELLA SCIENZA POLITICA, NONCHÉ LE METODOLOGIE DA ESSA PIÙ UTILIZZATE (UN CENNO SARÀ FATTO AL METODO DELLA COMPARAZIONE); • LA DEFINIZIONE DI POLITICA; • ALCUNI TEMI CRUCIALI DI MACROPOLITICA (I REGIMI POLITICI E IL LORO MUTAMENTO); • LA PARTECIPAZIONE POLITICA; • LE UNITÀ DEL SISTEMA POLITICO (MOVIMENTI, PARTITI, GRUPPI, SINDACATI); • LA COMUNICAZIONE POLITICA. LA SECONDA PARTE AFFRONTERÀ, IN UNA PROSPETTIVA COMPARATA, IL TEMA DELLA DEMOCRAZIA E DEL SUO FUNZIONAMENTO E RENDIMENTO INTERNI. SI PRENDERANNO IN ESAME VARI ASPETTI: A) ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI; B) LA RAPPRESENTANZA POLITICA; C) LE ISTITUZIONI DEI SISTEMI DEMOCRATICI (PARLAMENTI, GOVERNI, POTERI LOCALI, BUROCRAZIE, MAGISTRATURA); D) I PROCESSI DI STATE-BUILDING E NATION-BUILDING ANCHE IN RELAZIONE ALLE DINAMICHE E TEORIE DELL’INTEGRAZIONE POLITICA EUROPEA. LA TERZA PARTE PREVEDE ESERCITAZIONI, SEMINARI, CONVEGNI E TUTTO QUANTO POTRÀ COSTITUIRE OCCASIONE DI APPROFONDIMENTO DEI TEMI TRATTATI.
( testi)
TESTI D’ESAME DOMENICO FISICHELLA, LINEAMENTI DI SCIENZA POLITICA, ROMA, CAROCCI, ED. 2007 (TUTTO) PIETRO GRILLI DI CORTONA, STATI, NAZIONI E NAZIONALISMI, BOLOGNA, IL MULINO, 2003 (TUTTO). AVVISO PER CHI DEVE PORTARE 10 CFU: È OBBLIGATORIA LA PARTECIPAZIONE AD ALCUNI SEMINARI CHE VERRANNO ORGANIZZATI DOPO L’INIZIO DELLE LEZIONI. CHI NON POTRÀ PARTECIPARE AI SEMINARI, DOVRÀ PORTARE ALL’ESAME ANCHE IL VOLUME DI GIANFRANCO PASQUINO, PRIMA LEZIONE DI SCIENZA POLITICA, IL MULINO, 2009 (OLTRE AL PROGRAMMA ORDINARIO).
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8
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SPS/04
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64
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Attività formative di base
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ITA |
21801047 -
POLITICA COMPARATA
(obiettivi)
LA POLITICA COMPARATA È PARTE INTEGRANTE E RILEVANTISSIMA DEGLI STUDI DI SCIENZA POLITICA E, IN QUANTO TALE, MATERIA DI INSEGNAMENTO CARATTERIZZANTE TUTTI I CURRICULA CHE INCLUDONO STUDI DI TIPO POLITOLOGICO, SIA INTERNO CHE INTERNAZIONALE. IL METODO DELLA COMPARAZIONE È STRUMENTO DI ANALISI E DI TEORIZZAZIONE POLITICA UTILIZZATO FIN DALL’ANTICHITÀ, A COMINCIARE DALLO SCHEMA CLASSIFICATORIO DELLE FORME DI GOVERNO DI ARISTOTELE. OGGI LA POLITICA COMPARATA È CENTRALE NELLO SVILUPPO DELLA TEORIA POLITICA SCIENTIFICA E LA COMPARAZIONE COSTITUISCE IL PRINCIPALE METODO DELLA SCIENZA POLITICA (E DI ALTRE SCIENZE SOCIALI) PER COSTRUIRE E CONTROLLARE LE TEORIE SCIENTIFICHE SULLA POLITICA. IL CORSO SI PROPONE DI SPIEGARE E ANALIZZARE INSIEME AGLI STUDENTI LO SVILUPPO POLITICO EUROPEO, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AI DIVERSI REGIMI POLITICI. IN PARTICOLARE, VERRANNO PRESI IN CONSIDERAZIONE I REGIMI DEMOCRATICO E TOTALITARIO.
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21801064 -
STORIA DELL'EUROPA
(obiettivi)
IL CORSO MIRA A DELINEARE LA FISIONOMIA DELLO SPAZIO MEDITERRANEO NEI PRIMI SECOLI DELL’ETÀ MODERNA E LE DINAMCHE DI SCAMBIO E DI CONFLITTO CHE VENNERO A DELINEARSI TRA GLI STATI RIVIERASCHI NONCHÉ TRA QUELLI CHE INTRATTENEVANO RELAZIONI COMMERCIALI E DIPLOMATICHE CON LE CITTÀ E I TERRITORI CHE SI AFFACCIVANO SULLO SPAZIO MARITTIMO. NEL CINQUENTO E NEL SEICENTO LA SPAGNA, L’ITALIA, L’IMPERO OTTOMANO E, IN VARIO MODO, ALTRI STATI EUROPEI CREARONO UN AMBITO DI CIRCOLAZIONE DI UOMINI, MERCI E CULTURE CHE HA PROFONDAMENTE INFLUENZATO LA VISIONE DI UNO SPAZIO COMUNE EUROPEO. NEL 2008, PER ESEMPIO, IN OCCASIONE NELLA PRESIDENZA FRANCESE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA È STATO LANCIATO UN PROGETTO CHIAMATO «UNIONE PER IL MEDITERRANEO».
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21801064-2 -
STORIA DELL'EUROPA SECONDO
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4
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M-STO/02
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801064-1 -
STORIA DELL'EUROPA
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4
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M-STO/02
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32
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801137 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA SPAGNOLA
(obiettivi)
PRESENTAZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI: IL CORSO È TENUTO DAL DOCENTE IN LINGUA SPAGNOLA. SI RICHIEDE PERTANTO, INIZIALMENTE, LA SUFFICIENTE CONOSCENZA DELLA LINGUA ORALE PASSIVA PER POTER SEGUIRE LE LEZIONI. PER PRESENTARSI ALL’ESAME ORALE, LO STUDENTE DEVE AVERE IL LIVELLO DI LINGUA B1 (INTERMEDIO), CERTIFICATO DAL CLA O DELE OPPURE AVERE SUPERATO UNA PROVA SCRITTA DELLO STESSO LIVELLO (INTERMEDIO) CHE SI TIENE REGOLARMENTE IN FACOLTÀ PRIMA DI OGNI SESSIONE DI ESAMI.
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8
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L-LIN/07
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64
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
21801184 -
STORIA DEL PENSIERO POLITICO EUROPEO
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21801184-2 -
STORIA DEL PENSIERO POLITICO EUROPEO SECONDO
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4
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SPS/02
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801184-1 -
STORIA DEL PENSIERO POLITICO EUROPEO
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4
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SPS/02
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801329 -
ECONOMIA DELLO SVILUPPO
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8
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SECS-P/02
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64
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801440 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA
(obiettivi)
I PRINCIPIANTI ACQUISISCONO O INTEGRANO LE COMPETENZE LINGUISTICHE DI BASE CON MODULI, TENUTI PRESSO IL CLA, PREVIO ACCERTAMENTO PRELIMINARE DEL LIVELLO LINGUISTICO CON TEST VALUTATIVO. SI CONSIGLIA NON SOLO AI PRINCIPIANTI ASSOLUTI MA ANCHE AGLI STUDENTI IN POSSESSO DI LIMITATE CONOSCENZE LINGUISTICHE DI EFFETTUARE L’ISCRIZIONE AI CORSI DEL CLA SIN DA SETTEMBRE, OVVERO NEL SEMESTRE PRECEDENTE ALL’ESPLETAMENTO DEL CORSO DI TITOLARITÀ CHE SI TERRÀ NEL SECONDO SEMESTRE, AL FINE DI ENTRARE IN POSSESSO DELLE CONOSCENZE ADEGUATE ALLA FREQUENZA DEL CORSO O ALL’ESPLETAMENTO DEL PROGRAMMA DA ESSO PREVISTO. LE ESERCITAZIONI PRESSO IL CLA PREVEDONO L’ATTRIBUZIONE DI 3 CREDITI PER CIASCUN CORSO COMPLETO DI ESERCITAZIONI LINGUISTICHE (1 CREDITO OGNI 25 ORE) TALI CREDITI SI SOMMERANNO CONCLUSIVAMENTE A QUELLI ACQUISITI MEDIANTE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE.
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FIANDRA EMILIA
( programma)
IL CORSO MIRA A:
A) FORNIRE E PERFEZIONARE LE PRINCIPALI COMPETENZE GRAMMATICALI ATTRAVERSO
UN APPROFONDIMENTO DELLE STRUTTURE MORFOLOGICHE E SINTATTICHE DELLA LINGUA;
B) A UN AMPLIAMENTO LESSICALE, SVILUPPANDO LE CAPACITÀ DI COMPRENSIONE E
LETTURA;
C) A MEDIARE ASPETTI CULTURALI DEL MONDO DI LINGUA TEDESCA.
LINGUA DI INSEGNAMENTO: ITALIANO E TEDESCO.
PERIODO DIDATTICO II SEMESTRE
ARTICOLAZIONE DELL’INSEGNAMENTO:
MODULO I: GRAMMATICA (COMPLETAMENTO DELLA SINTASSI, REGGENZE VERBALI E
NOMINALI, PREPOSIZIONI);
MODULO II: DEUTSCHE LANDESKUNDE
( testi)
H. DREYER , R. SCHMITT, LEHR- UND ÜBUNGSBUCH DER DEUTSCHEN GRAMMATIK. DIE GELBE AKTUELL, ED. VERLAG FÜR DEUTSCH
ZUR ORIENTIERUNG, BASISWISSEN DEUTSCHLAND. 3. AUFLLAGE, EDITORE
HUEBER
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8
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L-LIN/13
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64
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801469 -
STORIA DEL DIRITTO PUBBLICO
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI RICOSTRUIRE L’EVOLUZIONE DELLA STORIA DEL DIRITTO PUBBLICO DALLA PRIMA ETA’ MODERNA FINO AL XX SECOLO. IN PARTICOLARE SI EVIDENZIERANNO LE CARATTERISTICHE DELL’ASSOLUTISMO E DEL COSTITUZIONALISMO LIBERALE. NELL’ULTIMA PARTE DEL CORSO SI FORNIRANNO ALCUNI SPUNTI DI ANALISI DELLA STORIA COSTITUZIONALE DELL’ITALIA REPUBBLICANA
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21801478 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE
(obiettivi)
IL CORSO, DA 4 CFU, INTENDE FORNIRE ALCUNI STRUMENTI CONCETTUALI E GLI ELEMENTI CONOSCITIVI FONDAMENTALI PER ANALIZZARE E INTERPRETARE IL COMPORTAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. L’ILLUSTRAZIONE DELLA NATURA E DELLE CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA SI CONIUGA CON LA PRESENTAZIONE E L’ANALISI DEI CONCETTI E DEI DATI EMPIRICI PROVENIENTI DALLE RICERCHE POLITOLOGICHE, MA ANCHE SOCIOLOGICHE, ECONOMICHE E GIURIDICHE, SOPRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. LA COSTRUZIONE DI UNA CONOSCENZA DI BASE È CONDOTTA ATTRAVERSO ALCUNI CONCETTI PRINCIPALI, SPIEGATI NELLA LORO DEFINIZIONE TEORICA E POI ESPLICITATI ATTRAVERSO CONCETTI AFFINI ED ELEMENTI DI DESCRIZIONE, ESEMPLIFICAZIONE E COMPARAZIONE. L’OBIETTIVO È FORNIRE DESCRIZIONI, INTERPRETAZIONI E GENERALIZZAZIONI DEI FENOMENI AMMINISTRATIVI
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21801478-2 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE SECONDO
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4
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SPS/04
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32
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801478-1 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE
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4
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SPS/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801501 -
SISTEMI ESPERTI PER LE EMERGENZE UMANITARIE
(obiettivi)
IL CORSO È DIVISO IN DUE MODULI: IL PRIMO PRENDE IN ESAME IL MONDO DELLE EMERGENZE UMANITARIE, IL SECONDO LE TECNOLOGIE INFORMATICHE PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE.
PRESENTAZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI:
IL CORSO È RIVOLTO PRINCIPALMENTE AGLI STUDENTI DEL CORSO DI LAUREA “SCIENZE POLITICHE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO” DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE.
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI UNA VISIONE RAGIONATA DEL RAPPORTO TRA TERRITORIO ED EMERGENZE UMANITARIE OFFRENDO AL CONTEMPO UNA ANALISI AGGIORNATA DEI SISTEMI INFORMATIVI DEMANDATI ALLA PIANIFICAZIONE DI TALE RAPPORTO. LE CRISI UMANITARIE, STRUTTURALI O CONGIUNTURALI, SONO SPESSO PROVOCATE DALLA ROTTURA DELL’EQUILIBRIO DINAMICO FRA POPOLAZIONE AMBIENTE E RISORSE E RIGUARDANO MOLTE REGIONI DEL PIANETA. IL CORSO SI PROPONE DI DEFINIRE IL CONCETTO DI EMERGENZA UMANITARIA ED ILLUSTRARE DA UN LATO LE CAUSE E LE CARATTERISTICHE DELLE POSSIBILI EMERGENZE, IN SPECIE NEL SUD DEL MONDO, DALL’ALTRO LE STRATEGIE DI PIANIFICAZIONE A CUI SI ATTENGONO GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI DEPUTATI AD INTERVENIRE. GRAZIE ALLA DIFFUSIONE SU LARGA SCALA DELL’INFORMATICA È POSSIBILE OGGI, NEL CONTESTO DELLE STRATEGIE DI PIANIFICAZIONE, UTILIZZARE STRUMENTI CHE, ATTRAVERSO L’ANALISI E L’ELABORAZIONE DI UNA NOTEVOLE MASSA DI INFORMAZIONI IN TEMPI LIMITATI, CONSENTONO DI ADOTTARE SOLUZIONI RAZIONALI, CONTROLLATE, OTTIMALI E COORDINATE. POICHÉ LE EMERGENZE UMANITARIE SONO ANCHE STRETTAMENTE LEGATE AD UN INSIEME COMPLESSO DI DATI GEOGRAFICI E GEOMORFOLOGICI DEL TERRITORIO, NEL CORSO VENGONO ESPOSTI I CRITERI PER LA RAPPRESENTAZIONE DIGITALE DEL TERRITORIO E LA FORMAZIONE DELLE BANCHE DATI GEOGRAFICHE.
PARTICOLARE ATTENZIONE VIENE DEDICATA AL RUOLO CHE I SISTEMI INFORMATICI ESPERTI ASSUMONO NEL PROCESSO DECISIONALE E GESTIONALE, E FRA ESSI IL SISTEMA INFORMATIVO GEOGRAFICO (GIS) CHE, INTRODOTTO PER LO STUDIO E LA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO, SI È RIVELATO LARGAMENTE COMPATIBILE ANCHE CON LE APPLICAZIONI NEL CAMPO DELLE EMERGENZE. L’OBIETTIVO PECULIARE È DI CONSENTIRE ALLO STUDENTE, DOPO L’ANALISI DEGLI ASPETTI TECNICI E SOCIOCULTURALI CHE CARATTERIZZANO UNA EMERGENZA, DI ACQUISIRE LE CONOSCENZE DI BASE DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE EVOLUTE UTILIZZATE PER LA PIANIFICAZIONE E LA GESTIONE DELLE CRISI.
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SANTINI EMANUELE
( programma)
MODULO I
PARTE PRIMA: POPOLAZIONE E AMBIENTE - RAPPORTI TRA POPOLAZIONE, AMBIENTE E RISORSE | CRESCITA DEMOGRAFICA | RISORSE IDRICHE E DIRITTO DI ACCESSO ALL’ACQUA | EFFETTI DEL DEGRADO AMBIENTALE ED ALIMENTAZIONE.
PARTE SECONDA: DIMENSIONI DELLA POVERTÀ - POVERTÀ ED EMERGENZE | GEOGRAFIA DELLA SOTTONUTRIZIONE | AIDS E NUOVE DEFINIZIONI DI POVERTÀ.
PARTE TERZA: LE EMERGENZE COMPLESSE: PIANIFICAZIONE GLOBALE E CRITERI DI INTERVENTO - EMERGENZA: DEFINIZIONI E CAUSE | INTRODUZIONE ALLA PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA UMANITARIA | CRITERI GENERALI DI PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE | L’EMERGENZA NELLE OPERAZIONI DI SVILUPPO | CONNESSIONI TRA EMERGENZA E SVILUPPO.
PARTE QUARTA: LA PROTEZIONE CIVILE - STORIA E GENERALITÀ | L’ORGANIZZAZIONE | PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLA CRISI.
MODULO II
PARTE QUINTA: ARCHIVIAZIONE DATI - INFORMATICA ED ARCHIVIAZIONE | DATA-BASE | DBMS | MODELLO RELAZIONALE | DIAGRAMMA E-R | PROGETTAZIONE DI UN DB
PARTE SESTA: RAPPRESENTAZIONE E DIGITALIZZAZIONE DEL TERRITORIO - RAPPORTO TRA EMERGENZE E TERRITORIO | CARTOGRAFIA CONVENZIONALE | CARTOGRAFIA NUMERICA | ACQUISIZIONE DEI DATI | INTEGRAZIONE E STRUTTURA DEI DATI | DBGEO.
PARTE SETTIMA: SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI - SISTEMA ESPERTO | IL GIS | COMPONENTI DEL GIS | STRUTTURE E FORMATI DEI DATI GEOGRAFICI | FUNZIONALITÀ DEL GIS | IL GIS NELLE EMERGENZE.
PARTE OTTAVA: APPLICAZIONI GIS - LE AREE DI LAVORO DEI GIS | INFORMAZIONE DISTRIBUITA | PIATTAFORME GIS
( testi)
PER LA PREPARAZIONE DELL’ESAME SONO NECESSARIE LE NUOVE DISPENSE DEL CORSO DISPONIBILI DAL MESE DI APRILE 2011. LE MODALITÀ DI REPERIMENTO DELLE STESSE VERRANNO TEMPESTIVAMENTE COMUNICATE NELLA PAGINA “MATERIALI DIDATTICI” (VEDI MENÙ IN ALTO A DESTRA).
TESTO FACOLTATIVO PER L’APPROFONDIMENTO DEL SECONDO MODULO: GIOVANNI BIALLO “INTRODUZIONE AI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI”, EDITORE MONDOGIS SRL, ROMA 2005.
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8
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ING-INF/05
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64
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801550 -
ECONOMIA INTERNAZIONALE
(obiettivi)
L’ECONOMIA INTERNAZIONALE STUDIA L’INTERDIPENDENZA ECONOMICA E FINANZIARIA DELLE NAZIONI. ESSA ANALIZZA TEMI STIMOLANTI E ATTUALI QUALI LE DETERMINANTI DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE POLITICHE COMMERCIALI, L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI, GLI EQUILIBRI (O SQUILIBRI) MACROECONOMICI DEI DIVERSI PAESI E LA PROPAGAZIONE CICLICA NELL’ECONOMIA MONDIALE, LE ISTITUZIONI CHE REGOLANO IL SISTEMA DEI PAGAMENTI INTERNAZIONALI E IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI DEI CAMBI. IL CORSO È ARTICOLATO IN DUE MODULI, DI CUI IL PRIMO HA PER OGGETTO IL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE POLITICHE COMMERCIALI INTERNAZIONALI E IL SECONDO AFFRONTA I TEMI DELLA MACROECONOMIA INTERNAZIONALE.
Canale: AL
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CAVALLARI LILIA
( programma)
I MODULO: LA TEORIA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE. P. KRUGMAN E M. OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE 1, TEORIA E POLITICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, PEARSON 2007, (CAPP. 1; 2; 3.1-3.4; 4; 5.1, 5.3, 5.4; 6.1-6.5; 8 CON ESCLUSIONE DELLE APPENDICI)
( testi)
MATERIALE DIDATTICO: TESTO DI BASE KRUGMAN, OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE. 1. TEORIA E POLITICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, PEARSON ITALIA 2007 (KO I) KRUGMAN, OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE. 2. ECONOMIA MONETARIA INTERNAZIONALE, PEARSON ITALIA 2007 (KO II)
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8
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SECS-P/01
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64
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801562 -
STATISTICA
Canale: AD
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LAGONA FRANCESCO
( programma)
I MODULO: STATISTICA DESCRITTIVA (3 CFU) (IN AGGIORNAMENTO)
LEZIONE 1.1. LA MATRICE UNITÀ-VARABILI. CLASSIFICAZIONE DELLE VARIABILI STATISTICHE.
LEZIONE 1.2. DISTRIBUZIONI DI FREQUENZE ASSOLUTE, RELATIVE E PERCENTUALI. ENTROPIA.
LEZIONE 1.3. ENTROPIA RELATIVA. DIAGRAMMI A BARRE. ISTOGRAMMI.
ESERCITAZIONI 1.1. DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA E LORO RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE. ENTROPIA.
LEZIONE 1.4. FUNZIONE DI RIPARTIZIONE E QUANTILI PER DISTRIBUZIONI UNITARIE. FREQUENZE CUMULATE E QUANTILI PER DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA.
LEZIONE 1.5. CALCOLO DEI QUANTILI NEL CASO DI VARIABILI CONTINUE SUDDIVISE IN CLASSI. DIAGRAMMI A SCATOLA. DISTRIBUZIONI DI FREQUENZE BIVARIATE. DISTRIBUZIONI MARGINALI E CONDIZIONATE. INDIPENDENZA.
LEZIONE 1.6. MASSIMA CONNESSIONE. INDICE CHI QUADRATO.
ESERCITAZIONI 1.2. FUNZIONE DI RIPARTIZIONE E QUANTILI; CONNESSIONE E INDICE CHI QUADRATO.
LEZIONE 1.7. MEDIA PER DISTRIBUZIONI UNITARIE E DI FREQUENZA. VARIANZA PER DISTRIBUZIONI UNITARIE E DI FREQUENZA. DISUGUAGLIANZA DI BENJAMIN-CEBICEV.
LEZIONE 1.8. MEDIA E VARIANZA DI TRASFORMAZIONI LINEARI. MEDIA E VARIANZA PER VARIBILI QUANTITATIVE SUDDIVISE IN CLASSI. MEDIA TOTALE COME MEDIA DI MEDIE CONDIZIONATE.
LEZIONE 1.9. DECOMPOSIZIONE DELLA VARIANZA IN DISTRIBUZIONI BIVARIATE. VARIANZA BETWEEN E WITHIN. RAPPORTO DI CORRELAZIONE ETA QUADRO.
ESERCITAZIONI 1.3. ANALISI DELLA VARIANZA, RAPPORTO DI CORRELAZIONE.
LEZIONE 1.10. DIAGRAMMI A DIPERSIONE. COVARIANZA E INDICE DI CORRELAZIONE LINEARE DI BRAVAIS-PEARSON. RETTA DEI MINIMI QUADRATI. PROIEZIONE.
LEZIONE 1.11. BONTÀ DI ADATTAMENTO DELLA RETTA DEI MINIMI QUADRATI.
LEZIONE 1.12. RETTE DI REGRESSIONE NEL CASO DI DISTRIBUZIONE DI FREQUENZE. RELAZIONE TRA RAPPORTO E INDICE DI CORRELAZIONE.
ESERCITAZIONI 1.4. CORRELAZIONE E RETTE DEI MINIMI QUADRATI.
LEZIONE 1.13. ESERCITAZIONI RIEPILOGATIVE DEL I MODULO.
II MODULO: PROBABILITA’ E INFERENZA STATISTICA (5 CFU) (IN AGGIORNAMENTO)
LEZIONE 2.1. RICHIAMI DI ALGEBRA DEGLI INSIEMI: UNIONE, INTERSEZIONE, COMPLEMENTAZIONE, DIFFERENZA, LEGGI DI DE MORGAN. RICHIAMI DI CALCOLO COMBINATORIO: PERMUTAZIONI, DISPOSIZIONI, COMBINAZIONI.
LEZIONE 2.2. ASSIOMI DEL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ. TEOREMI ELEMENTARI DEL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ: PROBABILITÀ DEL COMPLEMENTO DI UN EVENTO, DELLA DIFFERENZA DI EVENTI, DELL’UNIONE DI EVENTI.
LEZIONE 2.3. EVENTI NECESSARI, INCOMPATIBILI ED EQUIPROBABILI. ESEMPI. CAMPIONAMENTO CON RIPETIZIONE. PROBABILITÀ CONDIZIONATA. INDIPENDENZA.
LEZIONE 2.4. CAMPIONAMENTO SENZA RIPETIZIONE. TEOREMA DI BAYES E APPLICAZIONI.
ESERCITAZIONI 2.1: PROBABILITA’ ELEMENTARE, TEOREMA DI BAYES
LEZIONE 2.5. VARIABILI ALEATORIE DISCRETE CON SUPPORTO FINITO E LORO DISTRIBUZIONE. VALORE ATTESO E VARIANZA DI UNA VARIABILE ALEATORIA. LA DISTRIBUZIONE BERNOULLIANA.
LEZIONE 2.6. LA DISTRIBUZIONE BINOMIALE. LA DISTRIBUZIONE IPERGEOMETRICA.
LEZIONE 2.7. VARIABILI ALEATORIE DISCRETE CON SUPPORTO INFINITO. LA DISTRIBUZIONE GEOMETRICA. LA DISTRIBUZIONE DI POISSON.
ESERCITAZIONI 2.2 LE VARIABILI ALEATORIE DISCRETE. DISTRIBUZIONI BINOMIALE, GEOMETRICA, IPERGEOMETRICA E DI POISSON.
LEZIONE 2.8. APPROSSIMAZIONE NORMALE DELLE PROBABILITÀ BINOMIALI. LEGGE DEI GRANDI NUMERI.
LEZIONE 2.9. DISTRIBUZIONE NORMALE.
ESERCITAZIONI 2.3. VARIABILE ALEATORIA NORMALE.
LEZIONE 2.10. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER LA MEDIA: IL CASO DELLA VARIANZA NOTA.
LEZIONE 2.11. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER LA MEDIA: IL CASO DELLA VARIANZA INCOGNITA. DISTRIBUZIONE T DI STUDENT. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER LA DIFFERENZA TRA MEDIE. NUMEROSITÀ CAMPIONARIA OTTIMALE.
ESERCITAZIONI 2.4. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER MEDIE.
LEZIONE 2.12. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER PROPORZIONI E PER LA DIFFERENZA TRA PROPORZIONI. NUMEROSITÀ OTTIMALE.
( testi)
S.BORRA, A. DI CIACCIO (2008), STATISTICA: METODOLOGIE PER LE SCIENZE ECONOMICHE E SOCIALI, MCGRAWHILL. D. PICCOLO (2000), STATISTICA, IL MULINO.
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8
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SECS-S/01
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64
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Attività formative di base
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ITA |
21801589 -
ECONOMIA POLITICA
(obiettivi)
IL CORSO DI ECONOMIA POLITICA MIRA A FORNIRE, A PARTIRE DALLO STUDIO DEI PRINCIPALI MODELLI DI RIFLESSIONE TEORICA, LE CONOSCENZE FUNZIONALI ALL’INTERPRETAZIONE DEL DIBATTITO IN ATTO SUI PRINCIPALI TEMI RIGUARDANTI IL FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI ECONOMICI E LE PROPOSTE DI POLITICA ECONOMICA. GLI STUDENTI DOVRANNO ACQUISIRE LA CAPACITÀ DI COMPARARE TRA LORO I DIVERSI CONTESTI ECONOMICI, ANCHE AI FINI DI VALUTARE I PROBLEMI DELLO SVILUPPO, COSÌ COME QUESTI SI PONGONO NELLE REGIONI MENO SVILUPPATE DEI PAESI ECONOMICAMENTE AVANZATI E NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO E LE MISURE DI COOPERAZIONE. A TALI FINI, DEVONO POSSEDERE PADRONANZA DELLA TERMINOLOGIA E DEI METODI UTILIZZATI DALL’ANALISI ECONOMICA DEI PROBLEMI, DELLE MODALITÀ ARGOMENTATIVE E DELL’APPROCCIO CRITICO AI TESTI, IL TUTTO BASANDOSI SU BUONE CAPACITÀ NELL’USO DEGLI STRUMENTI BIBLIOGRAFICI DI BASE
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D'ADDONA STEFANO
( programma)
1. OGGETTO E METODO DELL’ECONOMIA POLITICA 2. MODELLI E STRUMENTI DI ANALISI
I PARTE: MICROECONOMIA. AGENTI E MERCATI. 3. CONSUMATORE E DOMANDA DI MERCATO 4. IMPRESA E TEORIA DELLA PRODUZIONE 6. MERCATI DEI BENI IN CONCORRENZA PERFETTA 7. INTERAZIONE TRA DOMANDA ED OFFERTA 9. MERCATI NON CONCORRENZIALI 10. ESTERNALITÀ, BENI PUBBLICI, INTERVENTO PUBBLICO
II PARTE: MACROECONOMIA. MISURAZIONI E MODELLI 11. CONTABILITÀ NAZIONALE E VARIABILI MACROECONOMICHE 12. DETERMINAZIONE DEL PIL 13. MERCATI FINANZIARI E MODELLO IS-LM 14. OFFERTA AGGREGATA E AGGIUSTAMENTO DEI PREZZI
(I NUMERI DEGLI ARGOMENTI SI RIFERISCONO AI CAPITOLI DEL MANUALE)
( testi)
G. ANTONELLI, G. CAINELLI, N. DE LISO, R. LEONCINI, S. MONTRESOR, ECONOMIA, TORINO, GIAPPICHELLI, TERZA EDIZIONE, 2009. A. MONTINI, S. MONTRESOR, L. ZAMPARINI, ECONOMIA. QUESITI, TORINO, GIAPPICHELLI, SECONDA EDIZIONE, 2009
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8
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SECS-P/01
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64
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Attività formative di base
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ITA |
21801593 -
DIRITTO CIVILE
(obiettivi)
IL PRIMO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO: VENGONO IN PARTICOLARE INDAGATE LE MOLTEPLICI ARTICOLAZIONI DELL’AUTONOMIA PRIVATA, DALLE SUE RADICI DOMMATICHE AI SUOI PROFILI APPLICATIVI, CON ATTENZIONE PRECIPUA AI PROGRESSIVI SVILUPPI DEL SISTEMA, SIA INTERPRETATIVI, SIA NORMATIVI; L’ANALISI DELLA FENOMENOLOGIA DEGLI ATTI DI AUTONOMIA PRIVATA E DELLA MORFOLOGIA DEL CONTRATTO, CON LE CLASSIFICAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE E RICORRENTI CUI CONDUCE, CONSENTE DI ADOTTARE UNA PROSPETTIVA AL CONTEMPO PIÙ PRAGMATICA E PIÙ TRASVERSALE NELLO STUDIO DI QUESTO PARTICOLARE, MA CENTRALE, AMBITO DEL DIRITTO PRIVATO.
IL SECONDO MODULO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA RISOLUZIONE NEGOZIALE DELLE CONTROVERSIE ED IN PARTICOLARE IL CONTRATTO DI TRANSAZIONE.
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21801593-2 -
DIRITTO CIVILE SECONDO
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4
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IUS/01
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801593-1 -
DIRITTO CIVILE
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4
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IUS/01
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32
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801594 -
DIRITTO REGIONALE
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21801594-2 -
DIRITTO REGIONALE EUROPEO SECONDO
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4
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IUS/08
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801594-1 -
DIRITTO REGIONALE EUROPEO
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4
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IUS/08
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32
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801656 -
STATISTICA ECONOMICA PER LO SVILUPPO
(obiettivi)
LA STATISTICA ECONOMICA È UNA DISCIPLINA SCIENTIFICA PER LO STUDIO DEI FENOMENI ECONOMICI CON METODI STATISTICI. LO SCOPO È QUELLO DI OFFRIRE A TUTTI I SOGGETTI CHE DEBBONO PRENDERE DECISIONI ECONOMICHE UN QUADRO INTEGRATO E COERENTE DI CONOSCENZE E DI ANALISI STATISTICO-QUANTITATIVE SUI FENOMENI ECONOMICI COLLETTIVI.
OBIETTIVO GENERALE DEL CORSO È DI FORNIRE ALLO STUDENTE GLI STRUMENTI CONCETTUALI E ANALITICI PER COMPRENDERE E MISURARE I FENOMENI ECONOMICI COLLETTIVI.
OBIETTIVI SPECIFICI POSSONO ESSERE CONSIDERATI I SEGUENTI: I) STUDIARE PROBLEMI E METODI PER LA MISURAZIONE DELLE OPERAZIONI POSTE IN ESSERE DAI SOGGETTI ECONOMICI COLLETTIVI; II) INTRODURRE ALL’ANALISI QUANTITATIVA DI ALCUNI RILEVANTI FENOMENI ECONOMICI ATTRAVERSO MODELLI AGGREGATI E DISAGGREGATI.
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21801786 -
STORIA E ISTITUZIONI DELL'ASIA
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI UNA CONOSCENZA DEL PROCESSO DI EVOLUZIONE IN CORSO NELLO SCACCHIERE ASIATICO.
IN QUESTA OTTICA L’ATTENZIONE VERRÀ FOCALIZZATA SULLA AFFERMAZIONE DI DUE SIGNIFICATIVE REALTÀ, CINA ED INDIA, SULLO SVILUPPO DELLE LORO RELAZIONI SIN DAI MOMENTI INIZIALI NONCHÈ SUI RIFLESSI PER GLI EQUILIBRI REGIONALI.
UN APPROFONDIMENTO VERRÀ RISERVATO ALLO STUDIO DELLE DINAMICHE INTERNE DELLA DEMOCRAZIA INDIANA SIN DALL’INDIPENDENZA NONCHÈ DI PAESI DELL’ASIA MERIDIONALE.
SARANNO ALTRESÌ OGGETTO DI OSSERVAZIONE LE MAGGIORI ISTITUZIONI ASIATICHE REGIONALI.
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OCCHI ITALA
( programma)
INTRODUZIONE: NOTA METODOLOGICA; LA STORIA DELL’ASIA COME PROBLEMA STORIOGRAFICO; PROBLEMA DEGLI IMPERI E DEI REGNI PRIMA DELLA PENETRAZIONE EUROPEA, LORO EVOLUZIONE; IL DOMINIO COLONIALE EUROPEO E GIAPPONESE; LA SECONDA GUERRA MONDIALE E LA VIA VERSO L’INDIPENDENZA.
I PAESI DELL’ASIA SULLA SCENA INTERNAZIONALE NELLA SECONDA METÀ DEL XX SECOLO.
L’INDIA DAI MOGHUL ALLA DIVISIONE DEL RAJI BRITANNICO: L’INDIPENDENZA DELL’UNIONE INDIANA E DEL PAKISTAN. IL CROGIOLO CULTURALE INDO-BRITANNICO: GLI ANGLO-INDIANI E I BABU. GHANDI, KIPLING, NERHU. LE GUERRE INDO PAKISTANE, IL NON ALLINEAMENTO, LE SFIDE ATOMICHE.
LE ORIGINI DEL MEDIO ORIENTE MODERNO. LA FINE DELL’OTTOCENTO TRA IL DECLINO DELL’IMPERO OTTOMANO E L’IMPERIALISMO EUROPEO. L’ACCORDO SYKES-PICOT, LA CORRISPONDENZA HUSSEIN-MCMAHON, LA DICHIARAZIONE BALFOUR E LA SPARTIZIONE DELLA REGIONE DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE. IL SECONDO DOPOGUERRA TRA TENTATIVI DI MODERNIZZAZIONE E NAZIONALISMO. GLI ANNI ’70 E L’ASCESA SAUDIANA. IL 1979 E L’INIZIO DEL SECOLO ISLAMICO
( testi)
D. ROTHERMUND, STORIA DELL’INDIA, BOLOGNA, IL MULINO, 2007 H. BOZARSLAN, LA TURCHIA CONTEMPORANEA, BOLOGNA, IL MULINO, 2006 R.CAROLI – F. GATTI, STORIA DEL GIAPPONE, BARI-ROMA, LATERZA, 20
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8
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SPS/14
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64
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801779 -
CONTABILITA' DI STATO
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21801779-2 -
CONTABILITA' DI STATO SECONDO
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4
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IUS/10
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801779-1 -
CONTABILIA' DI STATO
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4
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IUS/10
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32
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801942 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE
(obiettivi)
LE QUESTIONI AMBIENTALI NELLA STORIA IL CORSO TRATTERÀ LA STORIA DEL RAPPORTO TRA L’UOMO E L’AMBIENTE DALLE CIVILTÀ ANTICHE AI NOSTRI GIORNI
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21801942-2 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE SECONDO
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4
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M-STO/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801942-1 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE
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4
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M-STO/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico LISTA ATTIVITA' CONSIGLIATE - (visualizza)
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8
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21801028 -
SCIENZA POLITICA
Canale: AL
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GRILLI DI CORTONA PIETRO
( programma)
LA PRIMA PARTE DEL CORSO MIRA A FORNIRE ALLO STUDENTE ALCUNE NOZIONI FONDAMENTALI RELATIVAMENTE A: • LE DIFFERENZE FRA SCIENZA E NON-SCIENZA; • COME SI COSTRUISCONO LE TEORIE SCIENTIFICHE; • L’AMBITO DI STUDIO DELLA SCIENZA POLITICA, NONCHÉ LE METODOLOGIE DA ESSA PIÙ UTILIZZATE (UN CENNO SARÀ FATTO AL METODO DELLA COMPARAZIONE); • LA DEFINIZIONE DI POLITICA; • ALCUNI TEMI CRUCIALI DI MACROPOLITICA (I REGIMI POLITICI E IL LORO MUTAMENTO); • LA PARTECIPAZIONE POLITICA; • LE UNITÀ DEL SISTEMA POLITICO (MOVIMENTI, PARTITI, GRUPPI, SINDACATI); • LA COMUNICAZIONE POLITICA. LA SECONDA PARTE AFFRONTERÀ, IN UNA PROSPETTIVA COMPARATA, IL TEMA DELLA DEMOCRAZIA E DEL SUO FUNZIONAMENTO E RENDIMENTO INTERNI. SI PRENDERANNO IN ESAME VARI ASPETTI: A) ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI; B) LA RAPPRESENTANZA POLITICA; C) LE ISTITUZIONI DEI SISTEMI DEMOCRATICI (PARLAMENTI, GOVERNI, POTERI LOCALI, BUROCRAZIE, MAGISTRATURA); D) I PROCESSI DI STATE-BUILDING E NATION-BUILDING ANCHE IN RELAZIONE ALLE DINAMICHE E TEORIE DELL’INTEGRAZIONE POLITICA EUROPEA. LA TERZA PARTE PREVEDE ESERCITAZIONI, SEMINARI, CONVEGNI E TUTTO QUANTO POTRÀ COSTITUIRE OCCASIONE DI APPROFONDIMENTO DEI TEMI TRATTATI.
( testi)
TESTI D’ESAME DOMENICO FISICHELLA, LINEAMENTI DI SCIENZA POLITICA, ROMA, CAROCCI, ED. 2007 (TUTTO) PIETRO GRILLI DI CORTONA, STATI, NAZIONI E NAZIONALISMI, BOLOGNA, IL MULINO, 2003 (TUTTO). AVVISO PER CHI DEVE PORTARE 10 CFU: È OBBLIGATORIA LA PARTECIPAZIONE AD ALCUNI SEMINARI CHE VERRANNO ORGANIZZATI DOPO L’INIZIO DELLE LEZIONI. CHI NON POTRÀ PARTECIPARE AI SEMINARI, DOVRÀ PORTARE ALL’ESAME ANCHE IL VOLUME DI GIANFRANCO PASQUINO, PRIMA LEZIONE DI SCIENZA POLITICA, IL MULINO, 2009 (OLTRE AL PROGRAMMA ORDINARIO).
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8
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SPS/04
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64
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Attività formative di base
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ITA |
21801047 -
POLITICA COMPARATA
(obiettivi)
LA POLITICA COMPARATA È PARTE INTEGRANTE E RILEVANTISSIMA DEGLI STUDI DI SCIENZA POLITICA E, IN QUANTO TALE, MATERIA DI INSEGNAMENTO CARATTERIZZANTE TUTTI I CURRICULA CHE INCLUDONO STUDI DI TIPO POLITOLOGICO, SIA INTERNO CHE INTERNAZIONALE. IL METODO DELLA COMPARAZIONE È STRUMENTO DI ANALISI E DI TEORIZZAZIONE POLITICA UTILIZZATO FIN DALL’ANTICHITÀ, A COMINCIARE DALLO SCHEMA CLASSIFICATORIO DELLE FORME DI GOVERNO DI ARISTOTELE. OGGI LA POLITICA COMPARATA È CENTRALE NELLO SVILUPPO DELLA TEORIA POLITICA SCIENTIFICA E LA COMPARAZIONE COSTITUISCE IL PRINCIPALE METODO DELLA SCIENZA POLITICA (E DI ALTRE SCIENZE SOCIALI) PER COSTRUIRE E CONTROLLARE LE TEORIE SCIENTIFICHE SULLA POLITICA. IL CORSO SI PROPONE DI SPIEGARE E ANALIZZARE INSIEME AGLI STUDENTI LO SVILUPPO POLITICO EUROPEO, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AI DIVERSI REGIMI POLITICI. IN PARTICOLARE, VERRANNO PRESI IN CONSIDERAZIONE I REGIMI DEMOCRATICO E TOTALITARIO.
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21801064 -
STORIA DELL'EUROPA
(obiettivi)
IL CORSO MIRA A DELINEARE LA FISIONOMIA DELLO SPAZIO MEDITERRANEO NEI PRIMI SECOLI DELL’ETÀ MODERNA E LE DINAMCHE DI SCAMBIO E DI CONFLITTO CHE VENNERO A DELINEARSI TRA GLI STATI RIVIERASCHI NONCHÉ TRA QUELLI CHE INTRATTENEVANO RELAZIONI COMMERCIALI E DIPLOMATICHE CON LE CITTÀ E I TERRITORI CHE SI AFFACCIVANO SULLO SPAZIO MARITTIMO. NEL CINQUENTO E NEL SEICENTO LA SPAGNA, L’ITALIA, L’IMPERO OTTOMANO E, IN VARIO MODO, ALTRI STATI EUROPEI CREARONO UN AMBITO DI CIRCOLAZIONE DI UOMINI, MERCI E CULTURE CHE HA PROFONDAMENTE INFLUENZATO LA VISIONE DI UNO SPAZIO COMUNE EUROPEO. NEL 2008, PER ESEMPIO, IN OCCASIONE NELLA PRESIDENZA FRANCESE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA È STATO LANCIATO UN PROGETTO CHIAMATO «UNIONE PER IL MEDITERRANEO».
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21801064-2 -
STORIA DELL'EUROPA SECONDO
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4
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M-STO/02
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32
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801064-1 -
STORIA DELL'EUROPA
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4
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M-STO/02
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32
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-
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801137 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA SPAGNOLA
(obiettivi)
PRESENTAZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI: IL CORSO È TENUTO DAL DOCENTE IN LINGUA SPAGNOLA. SI RICHIEDE PERTANTO, INIZIALMENTE, LA SUFFICIENTE CONOSCENZA DELLA LINGUA ORALE PASSIVA PER POTER SEGUIRE LE LEZIONI. PER PRESENTARSI ALL’ESAME ORALE, LO STUDENTE DEVE AVERE IL LIVELLO DI LINGUA B1 (INTERMEDIO), CERTIFICATO DAL CLA O DELE OPPURE AVERE SUPERATO UNA PROVA SCRITTA DELLO STESSO LIVELLO (INTERMEDIO) CHE SI TIENE REGOLARMENTE IN FACOLTÀ PRIMA DI OGNI SESSIONE DI ESAMI.
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8
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L-LIN/07
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64
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-
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-
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
21801329 -
ECONOMIA DELLO SVILUPPO
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8
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SECS-P/02
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64
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-
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801440 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA
(obiettivi)
I PRINCIPIANTI ACQUISISCONO O INTEGRANO LE COMPETENZE LINGUISTICHE DI BASE CON MODULI, TENUTI PRESSO IL CLA, PREVIO ACCERTAMENTO PRELIMINARE DEL LIVELLO LINGUISTICO CON TEST VALUTATIVO. SI CONSIGLIA NON SOLO AI PRINCIPIANTI ASSOLUTI MA ANCHE AGLI STUDENTI IN POSSESSO DI LIMITATE CONOSCENZE LINGUISTICHE DI EFFETTUARE L’ISCRIZIONE AI CORSI DEL CLA SIN DA SETTEMBRE, OVVERO NEL SEMESTRE PRECEDENTE ALL’ESPLETAMENTO DEL CORSO DI TITOLARITÀ CHE SI TERRÀ NEL SECONDO SEMESTRE, AL FINE DI ENTRARE IN POSSESSO DELLE CONOSCENZE ADEGUATE ALLA FREQUENZA DEL CORSO O ALL’ESPLETAMENTO DEL PROGRAMMA DA ESSO PREVISTO. LE ESERCITAZIONI PRESSO IL CLA PREVEDONO L’ATTRIBUZIONE DI 3 CREDITI PER CIASCUN CORSO COMPLETO DI ESERCITAZIONI LINGUISTICHE (1 CREDITO OGNI 25 ORE) TALI CREDITI SI SOMMERANNO CONCLUSIVAMENTE A QUELLI ACQUISITI MEDIANTE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE.
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FIANDRA EMILIA
( programma)
IL CORSO MIRA A:
A) FORNIRE E PERFEZIONARE LE PRINCIPALI COMPETENZE GRAMMATICALI ATTRAVERSO
UN APPROFONDIMENTO DELLE STRUTTURE MORFOLOGICHE E SINTATTICHE DELLA LINGUA;
B) A UN AMPLIAMENTO LESSICALE, SVILUPPANDO LE CAPACITÀ DI COMPRENSIONE E
LETTURA;
C) A MEDIARE ASPETTI CULTURALI DEL MONDO DI LINGUA TEDESCA.
LINGUA DI INSEGNAMENTO: ITALIANO E TEDESCO.
PERIODO DIDATTICO II SEMESTRE
ARTICOLAZIONE DELL’INSEGNAMENTO:
MODULO I: GRAMMATICA (COMPLETAMENTO DELLA SINTASSI, REGGENZE VERBALI E
NOMINALI, PREPOSIZIONI);
MODULO II: DEUTSCHE LANDESKUNDE
( testi)
H. DREYER , R. SCHMITT, LEHR- UND ÜBUNGSBUCH DER DEUTSCHEN GRAMMATIK. DIE GELBE AKTUELL, ED. VERLAG FÜR DEUTSCH
ZUR ORIENTIERUNG, BASISWISSEN DEUTSCHLAND. 3. AUFLLAGE, EDITORE
HUEBER
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8
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L-LIN/13
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64
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-
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801469 -
STORIA DEL DIRITTO PUBBLICO
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI RICOSTRUIRE L’EVOLUZIONE DELLA STORIA DEL DIRITTO PUBBLICO DALLA PRIMA ETA’ MODERNA FINO AL XX SECOLO. IN PARTICOLARE SI EVIDENZIERANNO LE CARATTERISTICHE DELL’ASSOLUTISMO E DEL COSTITUZIONALISMO LIBERALE. NELL’ULTIMA PARTE DEL CORSO SI FORNIRANNO ALCUNI SPUNTI DI ANALISI DELLA STORIA COSTITUZIONALE DELL’ITALIA REPUBBLICANA
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21801478 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE
(obiettivi)
IL CORSO, DA 4 CFU, INTENDE FORNIRE ALCUNI STRUMENTI CONCETTUALI E GLI ELEMENTI CONOSCITIVI FONDAMENTALI PER ANALIZZARE E INTERPRETARE IL COMPORTAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. L’ILLUSTRAZIONE DELLA NATURA E DELLE CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA SI CONIUGA CON LA PRESENTAZIONE E L’ANALISI DEI CONCETTI E DEI DATI EMPIRICI PROVENIENTI DALLE RICERCHE POLITOLOGICHE, MA ANCHE SOCIOLOGICHE, ECONOMICHE E GIURIDICHE, SOPRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. LA COSTRUZIONE DI UNA CONOSCENZA DI BASE È CONDOTTA ATTRAVERSO ALCUNI CONCETTI PRINCIPALI, SPIEGATI NELLA LORO DEFINIZIONE TEORICA E POI ESPLICITATI ATTRAVERSO CONCETTI AFFINI ED ELEMENTI DI DESCRIZIONE, ESEMPLIFICAZIONE E COMPARAZIONE. L’OBIETTIVO È FORNIRE DESCRIZIONI, INTERPRETAZIONI E GENERALIZZAZIONI DEI FENOMENI AMMINISTRATIVI
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21801478-2 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE SECONDO
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4
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SPS/04
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32
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-
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-
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801478-1 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE
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4
|
SPS/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801501 -
SISTEMI ESPERTI PER LE EMERGENZE UMANITARIE
(obiettivi)
IL CORSO È DIVISO IN DUE MODULI: IL PRIMO PRENDE IN ESAME IL MONDO DELLE EMERGENZE UMANITARIE, IL SECONDO LE TECNOLOGIE INFORMATICHE PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE.
PRESENTAZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI:
IL CORSO È RIVOLTO PRINCIPALMENTE AGLI STUDENTI DEL CORSO DI LAUREA “SCIENZE POLITICHE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO” DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE.
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI UNA VISIONE RAGIONATA DEL RAPPORTO TRA TERRITORIO ED EMERGENZE UMANITARIE OFFRENDO AL CONTEMPO UNA ANALISI AGGIORNATA DEI SISTEMI INFORMATIVI DEMANDATI ALLA PIANIFICAZIONE DI TALE RAPPORTO. LE CRISI UMANITARIE, STRUTTURALI O CONGIUNTURALI, SONO SPESSO PROVOCATE DALLA ROTTURA DELL’EQUILIBRIO DINAMICO FRA POPOLAZIONE AMBIENTE E RISORSE E RIGUARDANO MOLTE REGIONI DEL PIANETA. IL CORSO SI PROPONE DI DEFINIRE IL CONCETTO DI EMERGENZA UMANITARIA ED ILLUSTRARE DA UN LATO LE CAUSE E LE CARATTERISTICHE DELLE POSSIBILI EMERGENZE, IN SPECIE NEL SUD DEL MONDO, DALL’ALTRO LE STRATEGIE DI PIANIFICAZIONE A CUI SI ATTENGONO GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI DEPUTATI AD INTERVENIRE. GRAZIE ALLA DIFFUSIONE SU LARGA SCALA DELL’INFORMATICA È POSSIBILE OGGI, NEL CONTESTO DELLE STRATEGIE DI PIANIFICAZIONE, UTILIZZARE STRUMENTI CHE, ATTRAVERSO L’ANALISI E L’ELABORAZIONE DI UNA NOTEVOLE MASSA DI INFORMAZIONI IN TEMPI LIMITATI, CONSENTONO DI ADOTTARE SOLUZIONI RAZIONALI, CONTROLLATE, OTTIMALI E COORDINATE. POICHÉ LE EMERGENZE UMANITARIE SONO ANCHE STRETTAMENTE LEGATE AD UN INSIEME COMPLESSO DI DATI GEOGRAFICI E GEOMORFOLOGICI DEL TERRITORIO, NEL CORSO VENGONO ESPOSTI I CRITERI PER LA RAPPRESENTAZIONE DIGITALE DEL TERRITORIO E LA FORMAZIONE DELLE BANCHE DATI GEOGRAFICHE.
PARTICOLARE ATTENZIONE VIENE DEDICATA AL RUOLO CHE I SISTEMI INFORMATICI ESPERTI ASSUMONO NEL PROCESSO DECISIONALE E GESTIONALE, E FRA ESSI IL SISTEMA INFORMATIVO GEOGRAFICO (GIS) CHE, INTRODOTTO PER LO STUDIO E LA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO, SI È RIVELATO LARGAMENTE COMPATIBILE ANCHE CON LE APPLICAZIONI NEL CAMPO DELLE EMERGENZE. L’OBIETTIVO PECULIARE È DI CONSENTIRE ALLO STUDENTE, DOPO L’ANALISI DEGLI ASPETTI TECNICI E SOCIOCULTURALI CHE CARATTERIZZANO UNA EMERGENZA, DI ACQUISIRE LE CONOSCENZE DI BASE DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE EVOLUTE UTILIZZATE PER LA PIANIFICAZIONE E LA GESTIONE DELLE CRISI.
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SANTINI EMANUELE
( programma)
MODULO I
PARTE PRIMA: POPOLAZIONE E AMBIENTE - RAPPORTI TRA POPOLAZIONE, AMBIENTE E RISORSE | CRESCITA DEMOGRAFICA | RISORSE IDRICHE E DIRITTO DI ACCESSO ALL’ACQUA | EFFETTI DEL DEGRADO AMBIENTALE ED ALIMENTAZIONE.
PARTE SECONDA: DIMENSIONI DELLA POVERTÀ - POVERTÀ ED EMERGENZE | GEOGRAFIA DELLA SOTTONUTRIZIONE | AIDS E NUOVE DEFINIZIONI DI POVERTÀ.
PARTE TERZA: LE EMERGENZE COMPLESSE: PIANIFICAZIONE GLOBALE E CRITERI DI INTERVENTO - EMERGENZA: DEFINIZIONI E CAUSE | INTRODUZIONE ALLA PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA UMANITARIA | CRITERI GENERALI DI PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE | L’EMERGENZA NELLE OPERAZIONI DI SVILUPPO | CONNESSIONI TRA EMERGENZA E SVILUPPO.
PARTE QUARTA: LA PROTEZIONE CIVILE - STORIA E GENERALITÀ | L’ORGANIZZAZIONE | PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLA CRISI.
MODULO II
PARTE QUINTA: ARCHIVIAZIONE DATI - INFORMATICA ED ARCHIVIAZIONE | DATA-BASE | DBMS | MODELLO RELAZIONALE | DIAGRAMMA E-R | PROGETTAZIONE DI UN DB
PARTE SESTA: RAPPRESENTAZIONE E DIGITALIZZAZIONE DEL TERRITORIO - RAPPORTO TRA EMERGENZE E TERRITORIO | CARTOGRAFIA CONVENZIONALE | CARTOGRAFIA NUMERICA | ACQUISIZIONE DEI DATI | INTEGRAZIONE E STRUTTURA DEI DATI | DBGEO.
PARTE SETTIMA: SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI - SISTEMA ESPERTO | IL GIS | COMPONENTI DEL GIS | STRUTTURE E FORMATI DEI DATI GEOGRAFICI | FUNZIONALITÀ DEL GIS | IL GIS NELLE EMERGENZE.
PARTE OTTAVA: APPLICAZIONI GIS - LE AREE DI LAVORO DEI GIS | INFORMAZIONE DISTRIBUITA | PIATTAFORME GIS
( testi)
PER LA PREPARAZIONE DELL’ESAME SONO NECESSARIE LE NUOVE DISPENSE DEL CORSO DISPONIBILI DAL MESE DI APRILE 2011. LE MODALITÀ DI REPERIMENTO DELLE STESSE VERRANNO TEMPESTIVAMENTE COMUNICATE NELLA PAGINA “MATERIALI DIDATTICI” (VEDI MENÙ IN ALTO A DESTRA).
TESTO FACOLTATIVO PER L’APPROFONDIMENTO DEL SECONDO MODULO: GIOVANNI BIALLO “INTRODUZIONE AI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI”, EDITORE MONDOGIS SRL, ROMA 2005.
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8
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ING-INF/05
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64
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-
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801550 -
ECONOMIA INTERNAZIONALE
(obiettivi)
L’ECONOMIA INTERNAZIONALE STUDIA L’INTERDIPENDENZA ECONOMICA E FINANZIARIA DELLE NAZIONI. ESSA ANALIZZA TEMI STIMOLANTI E ATTUALI QUALI LE DETERMINANTI DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE POLITICHE COMMERCIALI, L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI, GLI EQUILIBRI (O SQUILIBRI) MACROECONOMICI DEI DIVERSI PAESI E LA PROPAGAZIONE CICLICA NELL’ECONOMIA MONDIALE, LE ISTITUZIONI CHE REGOLANO IL SISTEMA DEI PAGAMENTI INTERNAZIONALI E IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI DEI CAMBI. IL CORSO È ARTICOLATO IN DUE MODULI, DI CUI IL PRIMO HA PER OGGETTO IL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE POLITICHE COMMERCIALI INTERNAZIONALI E IL SECONDO AFFRONTA I TEMI DELLA MACROECONOMIA INTERNAZIONALE.
Canale: AL
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CAVALLARI LILIA
( programma)
I MODULO: LA TEORIA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE. P. KRUGMAN E M. OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE 1, TEORIA E POLITICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, PEARSON 2007, (CAPP. 1; 2; 3.1-3.4; 4; 5.1, 5.3, 5.4; 6.1-6.5; 8 CON ESCLUSIONE DELLE APPENDICI)
( testi)
MATERIALE DIDATTICO: TESTO DI BASE KRUGMAN, OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE. 1. TEORIA E POLITICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, PEARSON ITALIA 2007 (KO I) KRUGMAN, OBSTFELD, ECONOMIA INTERNAZIONALE. 2. ECONOMIA MONETARIA INTERNAZIONALE, PEARSON ITALIA 2007 (KO II)
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8
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SECS-P/01
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64
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801562 -
STATISTICA
Canale: AD
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LAGONA FRANCESCO
( programma)
I MODULO: STATISTICA DESCRITTIVA (3 CFU) (IN AGGIORNAMENTO)
LEZIONE 1.1. LA MATRICE UNITÀ-VARABILI. CLASSIFICAZIONE DELLE VARIABILI STATISTICHE.
LEZIONE 1.2. DISTRIBUZIONI DI FREQUENZE ASSOLUTE, RELATIVE E PERCENTUALI. ENTROPIA.
LEZIONE 1.3. ENTROPIA RELATIVA. DIAGRAMMI A BARRE. ISTOGRAMMI.
ESERCITAZIONI 1.1. DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA E LORO RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE. ENTROPIA.
LEZIONE 1.4. FUNZIONE DI RIPARTIZIONE E QUANTILI PER DISTRIBUZIONI UNITARIE. FREQUENZE CUMULATE E QUANTILI PER DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA.
LEZIONE 1.5. CALCOLO DEI QUANTILI NEL CASO DI VARIABILI CONTINUE SUDDIVISE IN CLASSI. DIAGRAMMI A SCATOLA. DISTRIBUZIONI DI FREQUENZE BIVARIATE. DISTRIBUZIONI MARGINALI E CONDIZIONATE. INDIPENDENZA.
LEZIONE 1.6. MASSIMA CONNESSIONE. INDICE CHI QUADRATO.
ESERCITAZIONI 1.2. FUNZIONE DI RIPARTIZIONE E QUANTILI; CONNESSIONE E INDICE CHI QUADRATO.
LEZIONE 1.7. MEDIA PER DISTRIBUZIONI UNITARIE E DI FREQUENZA. VARIANZA PER DISTRIBUZIONI UNITARIE E DI FREQUENZA. DISUGUAGLIANZA DI BENJAMIN-CEBICEV.
LEZIONE 1.8. MEDIA E VARIANZA DI TRASFORMAZIONI LINEARI. MEDIA E VARIANZA PER VARIBILI QUANTITATIVE SUDDIVISE IN CLASSI. MEDIA TOTALE COME MEDIA DI MEDIE CONDIZIONATE.
LEZIONE 1.9. DECOMPOSIZIONE DELLA VARIANZA IN DISTRIBUZIONI BIVARIATE. VARIANZA BETWEEN E WITHIN. RAPPORTO DI CORRELAZIONE ETA QUADRO.
ESERCITAZIONI 1.3. ANALISI DELLA VARIANZA, RAPPORTO DI CORRELAZIONE.
LEZIONE 1.10. DIAGRAMMI A DIPERSIONE. COVARIANZA E INDICE DI CORRELAZIONE LINEARE DI BRAVAIS-PEARSON. RETTA DEI MINIMI QUADRATI. PROIEZIONE.
LEZIONE 1.11. BONTÀ DI ADATTAMENTO DELLA RETTA DEI MINIMI QUADRATI.
LEZIONE 1.12. RETTE DI REGRESSIONE NEL CASO DI DISTRIBUZIONE DI FREQUENZE. RELAZIONE TRA RAPPORTO E INDICE DI CORRELAZIONE.
ESERCITAZIONI 1.4. CORRELAZIONE E RETTE DEI MINIMI QUADRATI.
LEZIONE 1.13. ESERCITAZIONI RIEPILOGATIVE DEL I MODULO.
II MODULO: PROBABILITA’ E INFERENZA STATISTICA (5 CFU) (IN AGGIORNAMENTO)
LEZIONE 2.1. RICHIAMI DI ALGEBRA DEGLI INSIEMI: UNIONE, INTERSEZIONE, COMPLEMENTAZIONE, DIFFERENZA, LEGGI DI DE MORGAN. RICHIAMI DI CALCOLO COMBINATORIO: PERMUTAZIONI, DISPOSIZIONI, COMBINAZIONI.
LEZIONE 2.2. ASSIOMI DEL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ. TEOREMI ELEMENTARI DEL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ: PROBABILITÀ DEL COMPLEMENTO DI UN EVENTO, DELLA DIFFERENZA DI EVENTI, DELL’UNIONE DI EVENTI.
LEZIONE 2.3. EVENTI NECESSARI, INCOMPATIBILI ED EQUIPROBABILI. ESEMPI. CAMPIONAMENTO CON RIPETIZIONE. PROBABILITÀ CONDIZIONATA. INDIPENDENZA.
LEZIONE 2.4. CAMPIONAMENTO SENZA RIPETIZIONE. TEOREMA DI BAYES E APPLICAZIONI.
ESERCITAZIONI 2.1: PROBABILITA’ ELEMENTARE, TEOREMA DI BAYES
LEZIONE 2.5. VARIABILI ALEATORIE DISCRETE CON SUPPORTO FINITO E LORO DISTRIBUZIONE. VALORE ATTESO E VARIANZA DI UNA VARIABILE ALEATORIA. LA DISTRIBUZIONE BERNOULLIANA.
LEZIONE 2.6. LA DISTRIBUZIONE BINOMIALE. LA DISTRIBUZIONE IPERGEOMETRICA.
LEZIONE 2.7. VARIABILI ALEATORIE DISCRETE CON SUPPORTO INFINITO. LA DISTRIBUZIONE GEOMETRICA. LA DISTRIBUZIONE DI POISSON.
ESERCITAZIONI 2.2 LE VARIABILI ALEATORIE DISCRETE. DISTRIBUZIONI BINOMIALE, GEOMETRICA, IPERGEOMETRICA E DI POISSON.
LEZIONE 2.8. APPROSSIMAZIONE NORMALE DELLE PROBABILITÀ BINOMIALI. LEGGE DEI GRANDI NUMERI.
LEZIONE 2.9. DISTRIBUZIONE NORMALE.
ESERCITAZIONI 2.3. VARIABILE ALEATORIA NORMALE.
LEZIONE 2.10. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER LA MEDIA: IL CASO DELLA VARIANZA NOTA.
LEZIONE 2.11. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER LA MEDIA: IL CASO DELLA VARIANZA INCOGNITA. DISTRIBUZIONE T DI STUDENT. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER LA DIFFERENZA TRA MEDIE. NUMEROSITÀ CAMPIONARIA OTTIMALE.
ESERCITAZIONI 2.4. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER MEDIE.
LEZIONE 2.12. INTERVALLI DI CONFIDENZA PER PROPORZIONI E PER LA DIFFERENZA TRA PROPORZIONI. NUMEROSITÀ OTTIMALE.
( testi)
S.BORRA, A. DI CIACCIO (2008), STATISTICA: METODOLOGIE PER LE SCIENZE ECONOMICHE E SOCIALI, MCGRAWHILL. D. PICCOLO (2000), STATISTICA, IL MULINO.
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8
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SECS-S/01
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64
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Attività formative di base
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ITA |
21801589 -
ECONOMIA POLITICA
(obiettivi)
IL CORSO DI ECONOMIA POLITICA MIRA A FORNIRE, A PARTIRE DALLO STUDIO DEI PRINCIPALI MODELLI DI RIFLESSIONE TEORICA, LE CONOSCENZE FUNZIONALI ALL’INTERPRETAZIONE DEL DIBATTITO IN ATTO SUI PRINCIPALI TEMI RIGUARDANTI IL FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI ECONOMICI E LE PROPOSTE DI POLITICA ECONOMICA. GLI STUDENTI DOVRANNO ACQUISIRE LA CAPACITÀ DI COMPARARE TRA LORO I DIVERSI CONTESTI ECONOMICI, ANCHE AI FINI DI VALUTARE I PROBLEMI DELLO SVILUPPO, COSÌ COME QUESTI SI PONGONO NELLE REGIONI MENO SVILUPPATE DEI PAESI ECONOMICAMENTE AVANZATI E NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO E LE MISURE DI COOPERAZIONE. A TALI FINI, DEVONO POSSEDERE PADRONANZA DELLA TERMINOLOGIA E DEI METODI UTILIZZATI DALL’ANALISI ECONOMICA DEI PROBLEMI, DELLE MODALITÀ ARGOMENTATIVE E DELL’APPROCCIO CRITICO AI TESTI, IL TUTTO BASANDOSI SU BUONE CAPACITÀ NELL’USO DEGLI STRUMENTI BIBLIOGRAFICI DI BASE
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D'ADDONA STEFANO
( programma)
1. OGGETTO E METODO DELL’ECONOMIA POLITICA 2. MODELLI E STRUMENTI DI ANALISI
I PARTE: MICROECONOMIA. AGENTI E MERCATI. 3. CONSUMATORE E DOMANDA DI MERCATO 4. IMPRESA E TEORIA DELLA PRODUZIONE 6. MERCATI DEI BENI IN CONCORRENZA PERFETTA 7. INTERAZIONE TRA DOMANDA ED OFFERTA 9. MERCATI NON CONCORRENZIALI 10. ESTERNALITÀ, BENI PUBBLICI, INTERVENTO PUBBLICO
II PARTE: MACROECONOMIA. MISURAZIONI E MODELLI 11. CONTABILITÀ NAZIONALE E VARIABILI MACROECONOMICHE 12. DETERMINAZIONE DEL PIL 13. MERCATI FINANZIARI E MODELLO IS-LM 14. OFFERTA AGGREGATA E AGGIUSTAMENTO DEI PREZZI
(I NUMERI DEGLI ARGOMENTI SI RIFERISCONO AI CAPITOLI DEL MANUALE)
( testi)
G. ANTONELLI, G. CAINELLI, N. DE LISO, R. LEONCINI, S. MONTRESOR, ECONOMIA, TORINO, GIAPPICHELLI, TERZA EDIZIONE, 2009. A. MONTINI, S. MONTRESOR, L. ZAMPARINI, ECONOMIA. QUESITI, TORINO, GIAPPICHELLI, SECONDA EDIZIONE, 2009
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8
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SECS-P/01
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64
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Attività formative di base
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ITA |
21801593 -
DIRITTO CIVILE
(obiettivi)
IL PRIMO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO: VENGONO IN PARTICOLARE INDAGATE LE MOLTEPLICI ARTICOLAZIONI DELL’AUTONOMIA PRIVATA, DALLE SUE RADICI DOMMATICHE AI SUOI PROFILI APPLICATIVI, CON ATTENZIONE PRECIPUA AI PROGRESSIVI SVILUPPI DEL SISTEMA, SIA INTERPRETATIVI, SIA NORMATIVI; L’ANALISI DELLA FENOMENOLOGIA DEGLI ATTI DI AUTONOMIA PRIVATA E DELLA MORFOLOGIA DEL CONTRATTO, CON LE CLASSIFICAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE E RICORRENTI CUI CONDUCE, CONSENTE DI ADOTTARE UNA PROSPETTIVA AL CONTEMPO PIÙ PRAGMATICA E PIÙ TRASVERSALE NELLO STUDIO DI QUESTO PARTICOLARE, MA CENTRALE, AMBITO DEL DIRITTO PRIVATO.
IL SECONDO MODULO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA RISOLUZIONE NEGOZIALE DELLE CONTROVERSIE ED IN PARTICOLARE IL CONTRATTO DI TRANSAZIONE.
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21801593-2 -
DIRITTO CIVILE SECONDO
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4
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IUS/01
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801593-1 -
DIRITTO CIVILE
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4
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IUS/01
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32
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801594 -
DIRITTO REGIONALE
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21801594-2 -
DIRITTO REGIONALE EUROPEO SECONDO
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4
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IUS/08
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801594-1 -
DIRITTO REGIONALE EUROPEO
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4
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IUS/08
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801786 -
STORIA E ISTITUZIONI DELL'ASIA
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE AGLI STUDENTI UNA CONOSCENZA DEL PROCESSO DI EVOLUZIONE IN CORSO NELLO SCACCHIERE ASIATICO.
IN QUESTA OTTICA L’ATTENZIONE VERRÀ FOCALIZZATA SULLA AFFERMAZIONE DI DUE SIGNIFICATIVE REALTÀ, CINA ED INDIA, SULLO SVILUPPO DELLE LORO RELAZIONI SIN DAI MOMENTI INIZIALI NONCHÈ SUI RIFLESSI PER GLI EQUILIBRI REGIONALI.
UN APPROFONDIMENTO VERRÀ RISERVATO ALLO STUDIO DELLE DINAMICHE INTERNE DELLA DEMOCRAZIA INDIANA SIN DALL’INDIPENDENZA NONCHÈ DI PAESI DELL’ASIA MERIDIONALE.
SARANNO ALTRESÌ OGGETTO DI OSSERVAZIONE LE MAGGIORI ISTITUZIONI ASIATICHE REGIONALI.
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OCCHI ITALA
( programma)
INTRODUZIONE: NOTA METODOLOGICA; LA STORIA DELL’ASIA COME PROBLEMA STORIOGRAFICO; PROBLEMA DEGLI IMPERI E DEI REGNI PRIMA DELLA PENETRAZIONE EUROPEA, LORO EVOLUZIONE; IL DOMINIO COLONIALE EUROPEO E GIAPPONESE; LA SECONDA GUERRA MONDIALE E LA VIA VERSO L’INDIPENDENZA.
I PAESI DELL’ASIA SULLA SCENA INTERNAZIONALE NELLA SECONDA METÀ DEL XX SECOLO.
L’INDIA DAI MOGHUL ALLA DIVISIONE DEL RAJI BRITANNICO: L’INDIPENDENZA DELL’UNIONE INDIANA E DEL PAKISTAN. IL CROGIOLO CULTURALE INDO-BRITANNICO: GLI ANGLO-INDIANI E I BABU. GHANDI, KIPLING, NERHU. LE GUERRE INDO PAKISTANE, IL NON ALLINEAMENTO, LE SFIDE ATOMICHE.
LE ORIGINI DEL MEDIO ORIENTE MODERNO. LA FINE DELL’OTTOCENTO TRA IL DECLINO DELL’IMPERO OTTOMANO E L’IMPERIALISMO EUROPEO. L’ACCORDO SYKES-PICOT, LA CORRISPONDENZA HUSSEIN-MCMAHON, LA DICHIARAZIONE BALFOUR E LA SPARTIZIONE DELLA REGIONE DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE. IL SECONDO DOPOGUERRA TRA TENTATIVI DI MODERNIZZAZIONE E NAZIONALISMO. GLI ANNI ’70 E L’ASCESA SAUDIANA. IL 1979 E L’INIZIO DEL SECOLO ISLAMICO
( testi)
D. ROTHERMUND, STORIA DELL’INDIA, BOLOGNA, IL MULINO, 2007 H. BOZARSLAN, LA TURCHIA CONTEMPORANEA, BOLOGNA, IL MULINO, 2006 R.CAROLI – F. GATTI, STORIA DEL GIAPPONE, BARI-ROMA, LATERZA, 20
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8
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SPS/14
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64
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
21801779 -
CONTABILITA' DI STATO
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21801779-2 -
CONTABILITA' DI STATO SECONDO
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4
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IUS/10
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801779-1 -
CONTABILIA' DI STATO
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4
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IUS/10
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801942 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE
(obiettivi)
LE QUESTIONI AMBIENTALI NELLA STORIA IL CORSO TRATTERÀ LA STORIA DEL RAPPORTO TRA L’UOMO E L’AMBIENTE DALLE CIVILTÀ ANTICHE AI NOSTRI GIORNI
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21801942-2 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE SECONDO
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4
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M-STO/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801942-1 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE
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4
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M-STO/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico LINGUA A SCELTA II ANNO - SCIENZE POLITICHE - (visualizza)
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21801137 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA SPAGNOLA
(obiettivi)
PRESENTAZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI: IL CORSO È TENUTO DAL DOCENTE IN LINGUA SPAGNOLA. SI RICHIEDE PERTANTO, INIZIALMENTE, LA SUFFICIENTE CONOSCENZA DELLA LINGUA ORALE PASSIVA PER POTER SEGUIRE LE LEZIONI. PER PRESENTARSI ALL’ESAME ORALE, LO STUDENTE DEVE AVERE IL LIVELLO DI LINGUA B1 (INTERMEDIO), CERTIFICATO DAL CLA O DELE OPPURE AVERE SUPERATO UNA PROVA SCRITTA DELLO STESSO LIVELLO (INTERMEDIO) CHE SI TIENE REGOLARMENTE IN FACOLTÀ PRIMA DI OGNI SESSIONE DI ESAMI.
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8
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L-LIN/07
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64
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
21801440 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA
(obiettivi)
I PRINCIPIANTI ACQUISISCONO O INTEGRANO LE COMPETENZE LINGUISTICHE DI BASE CON MODULI, TENUTI PRESSO IL CLA, PREVIO ACCERTAMENTO PRELIMINARE DEL LIVELLO LINGUISTICO CON TEST VALUTATIVO. SI CONSIGLIA NON SOLO AI PRINCIPIANTI ASSOLUTI MA ANCHE AGLI STUDENTI IN POSSESSO DI LIMITATE CONOSCENZE LINGUISTICHE DI EFFETTUARE L’ISCRIZIONE AI CORSI DEL CLA SIN DA SETTEMBRE, OVVERO NEL SEMESTRE PRECEDENTE ALL’ESPLETAMENTO DEL CORSO DI TITOLARITÀ CHE SI TERRÀ NEL SECONDO SEMESTRE, AL FINE DI ENTRARE IN POSSESSO DELLE CONOSCENZE ADEGUATE ALLA FREQUENZA DEL CORSO O ALL’ESPLETAMENTO DEL PROGRAMMA DA ESSO PREVISTO. LE ESERCITAZIONI PRESSO IL CLA PREVEDONO L’ATTRIBUZIONE DI 3 CREDITI PER CIASCUN CORSO COMPLETO DI ESERCITAZIONI LINGUISTICHE (1 CREDITO OGNI 25 ORE) TALI CREDITI SI SOMMERANNO CONCLUSIVAMENTE A QUELLI ACQUISITI MEDIANTE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE.
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FIANDRA EMILIA
( programma)
IL CORSO MIRA A:
A) FORNIRE E PERFEZIONARE LE PRINCIPALI COMPETENZE GRAMMATICALI ATTRAVERSO
UN APPROFONDIMENTO DELLE STRUTTURE MORFOLOGICHE E SINTATTICHE DELLA LINGUA;
B) A UN AMPLIAMENTO LESSICALE, SVILUPPANDO LE CAPACITÀ DI COMPRENSIONE E
LETTURA;
C) A MEDIARE ASPETTI CULTURALI DEL MONDO DI LINGUA TEDESCA.
LINGUA DI INSEGNAMENTO: ITALIANO E TEDESCO.
PERIODO DIDATTICO II SEMESTRE
ARTICOLAZIONE DELL’INSEGNAMENTO:
MODULO I: GRAMMATICA (COMPLETAMENTO DELLA SINTASSI, REGGENZE VERBALI E
NOMINALI, PREPOSIZIONI);
MODULO II: DEUTSCHE LANDESKUNDE
( testi)
H. DREYER , R. SCHMITT, LEHR- UND ÜBUNGSBUCH DER DEUTSCHEN GRAMMATIK. DIE GELBE AKTUELL, ED. VERLAG FÜR DEUTSCH
ZUR ORIENTIERUNG, BASISWISSEN DEUTSCHLAND. 3. AUFLLAGE, EDITORE
HUEBER
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8
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L-LIN/13
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64
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico LINGUA A SCELTA II ANNO - SCIENZE POLITICHE - (visualizza)
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21801137 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA SPAGNOLA
(obiettivi)
PRESENTAZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI: IL CORSO È TENUTO DAL DOCENTE IN LINGUA SPAGNOLA. SI RICHIEDE PERTANTO, INIZIALMENTE, LA SUFFICIENTE CONOSCENZA DELLA LINGUA ORALE PASSIVA PER POTER SEGUIRE LE LEZIONI. PER PRESENTARSI ALL’ESAME ORALE, LO STUDENTE DEVE AVERE IL LIVELLO DI LINGUA B1 (INTERMEDIO), CERTIFICATO DAL CLA O DELE OPPURE AVERE SUPERATO UNA PROVA SCRITTA DELLO STESSO LIVELLO (INTERMEDIO) CHE SI TIENE REGOLARMENTE IN FACOLTÀ PRIMA DI OGNI SESSIONE DI ESAMI.
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8
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L-LIN/07
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64
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
21801440 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA
(obiettivi)
I PRINCIPIANTI ACQUISISCONO O INTEGRANO LE COMPETENZE LINGUISTICHE DI BASE CON MODULI, TENUTI PRESSO IL CLA, PREVIO ACCERTAMENTO PRELIMINARE DEL LIVELLO LINGUISTICO CON TEST VALUTATIVO. SI CONSIGLIA NON SOLO AI PRINCIPIANTI ASSOLUTI MA ANCHE AGLI STUDENTI IN POSSESSO DI LIMITATE CONOSCENZE LINGUISTICHE DI EFFETTUARE L’ISCRIZIONE AI CORSI DEL CLA SIN DA SETTEMBRE, OVVERO NEL SEMESTRE PRECEDENTE ALL’ESPLETAMENTO DEL CORSO DI TITOLARITÀ CHE SI TERRÀ NEL SECONDO SEMESTRE, AL FINE DI ENTRARE IN POSSESSO DELLE CONOSCENZE ADEGUATE ALLA FREQUENZA DEL CORSO O ALL’ESPLETAMENTO DEL PROGRAMMA DA ESSO PREVISTO. LE ESERCITAZIONI PRESSO IL CLA PREVEDONO L’ATTRIBUZIONE DI 3 CREDITI PER CIASCUN CORSO COMPLETO DI ESERCITAZIONI LINGUISTICHE (1 CREDITO OGNI 25 ORE) TALI CREDITI SI SOMMERANNO CONCLUSIVAMENTE A QUELLI ACQUISITI MEDIANTE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE.
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FIANDRA EMILIA
( programma)
IL CORSO MIRA A:
A) FORNIRE E PERFEZIONARE LE PRINCIPALI COMPETENZE GRAMMATICALI ATTRAVERSO
UN APPROFONDIMENTO DELLE STRUTTURE MORFOLOGICHE E SINTATTICHE DELLA LINGUA;
B) A UN AMPLIAMENTO LESSICALE, SVILUPPANDO LE CAPACITÀ DI COMPRENSIONE E
LETTURA;
C) A MEDIARE ASPETTI CULTURALI DEL MONDO DI LINGUA TEDESCA.
LINGUA DI INSEGNAMENTO: ITALIANO E TEDESCO.
PERIODO DIDATTICO II SEMESTRE
ARTICOLAZIONE DELL’INSEGNAMENTO:
MODULO I: GRAMMATICA (COMPLETAMENTO DELLA SINTASSI, REGGENZE VERBALI E
NOMINALI, PREPOSIZIONI);
MODULO II: DEUTSCHE LANDESKUNDE
( testi)
H. DREYER , R. SCHMITT, LEHR- UND ÜBUNGSBUCH DER DEUTSCHEN GRAMMATIK. DIE GELBE AKTUELL, ED. VERLAG FÜR DEUTSCH
ZUR ORIENTIERUNG, BASISWISSEN DEUTSCHLAND. 3. AUFLLAGE, EDITORE
HUEBER
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8
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L-LIN/13
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64
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico LINGUA A SCELTA II ANNO - SCIENZE POLITICHE - (visualizza)
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21801137 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA SPAGNOLA
(obiettivi)
PRESENTAZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI: IL CORSO È TENUTO DAL DOCENTE IN LINGUA SPAGNOLA. SI RICHIEDE PERTANTO, INIZIALMENTE, LA SUFFICIENTE CONOSCENZA DELLA LINGUA ORALE PASSIVA PER POTER SEGUIRE LE LEZIONI. PER PRESENTARSI ALL’ESAME ORALE, LO STUDENTE DEVE AVERE IL LIVELLO DI LINGUA B1 (INTERMEDIO), CERTIFICATO DAL CLA O DELE OPPURE AVERE SUPERATO UNA PROVA SCRITTA DELLO STESSO LIVELLO (INTERMEDIO) CHE SI TIENE REGOLARMENTE IN FACOLTÀ PRIMA DI OGNI SESSIONE DI ESAMI.
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8
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L-LIN/07
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64
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
21801440 -
LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA
(obiettivi)
I PRINCIPIANTI ACQUISISCONO O INTEGRANO LE COMPETENZE LINGUISTICHE DI BASE CON MODULI, TENUTI PRESSO IL CLA, PREVIO ACCERTAMENTO PRELIMINARE DEL LIVELLO LINGUISTICO CON TEST VALUTATIVO. SI CONSIGLIA NON SOLO AI PRINCIPIANTI ASSOLUTI MA ANCHE AGLI STUDENTI IN POSSESSO DI LIMITATE CONOSCENZE LINGUISTICHE DI EFFETTUARE L’ISCRIZIONE AI CORSI DEL CLA SIN DA SETTEMBRE, OVVERO NEL SEMESTRE PRECEDENTE ALL’ESPLETAMENTO DEL CORSO DI TITOLARITÀ CHE SI TERRÀ NEL SECONDO SEMESTRE, AL FINE DI ENTRARE IN POSSESSO DELLE CONOSCENZE ADEGUATE ALLA FREQUENZA DEL CORSO O ALL’ESPLETAMENTO DEL PROGRAMMA DA ESSO PREVISTO. LE ESERCITAZIONI PRESSO IL CLA PREVEDONO L’ATTRIBUZIONE DI 3 CREDITI PER CIASCUN CORSO COMPLETO DI ESERCITAZIONI LINGUISTICHE (1 CREDITO OGNI 25 ORE) TALI CREDITI SI SOMMERANNO CONCLUSIVAMENTE A QUELLI ACQUISITI MEDIANTE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE.
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FIANDRA EMILIA
( programma)
IL CORSO MIRA A:
A) FORNIRE E PERFEZIONARE LE PRINCIPALI COMPETENZE GRAMMATICALI ATTRAVERSO
UN APPROFONDIMENTO DELLE STRUTTURE MORFOLOGICHE E SINTATTICHE DELLA LINGUA;
B) A UN AMPLIAMENTO LESSICALE, SVILUPPANDO LE CAPACITÀ DI COMPRENSIONE E
LETTURA;
C) A MEDIARE ASPETTI CULTURALI DEL MONDO DI LINGUA TEDESCA.
LINGUA DI INSEGNAMENTO: ITALIANO E TEDESCO.
PERIODO DIDATTICO II SEMESTRE
ARTICOLAZIONE DELL’INSEGNAMENTO:
MODULO I: GRAMMATICA (COMPLETAMENTO DELLA SINTASSI, REGGENZE VERBALI E
NOMINALI, PREPOSIZIONI);
MODULO II: DEUTSCHE LANDESKUNDE
( testi)
H. DREYER , R. SCHMITT, LEHR- UND ÜBUNGSBUCH DER DEUTSCHEN GRAMMATIK. DIE GELBE AKTUELL, ED. VERLAG FÜR DEUTSCH
ZUR ORIENTIERUNG, BASISWISSEN DEUTSCHLAND. 3. AUFLLAGE, EDITORE
HUEBER
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8
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L-LIN/13
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64
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico ULTERIORI ATTIVITA' FORMATIVE - (visualizza)
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10
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20202020 -
GENERE, COSTITUZIONE E PROFESSIONI
(obiettivi)
ACQUISIRE UN NUOVO CONCETTO DI CITTADINANZA BASATO SULLE PARI OPPORTUNITÀ, PRINCIPIO FONDAMENTALE DELLA DEMOCRAZIA E DEL RISPETTO DELLA PERSONA. SVILUPPARE COMPETENZA ADEGUATA AL RAPPORTO FRA UGUAGLIANZA E DIFFERENZE.
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SOMMA FABRIZIA
( programma)
IL CORSO PRESENTA UN PERCORSO FORMATIVO CHE PROMUOVE E FAVORISCE LA CULTURA, LE POLITICHE E LE PRASSI DI PARI OPPORTUNITÀ TRA DONNE E UOMINI NELLA SOCIETÀ E NEL MONDO DEL LAVORO, FORNENDO LE CONOSCENZE NECESSARIE PER ENTRARE CON MAGGIORI COMPETENZE NELLE ISTITUZIONI E NELLE PROFESSIONI E STIMOLANDO UNA PARTECIPAZIONE DI TUTTI ALLA VITA PUBBLICA, SECONDO IL DETTATO DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.
( testi)
DISPENSA PROPOSTA DAL DOCENTE.
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4
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30
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801850 -
SEMINARI
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801849 -
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
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6
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-
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801848 -
TIROCINI FORMATIVI (STAGE)
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6
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-
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Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)
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ITA |
21801847 -
ABILITA' INFORMATICHE E TELEMATICHE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801846 -
CONOSCENZE LINGUISTICHE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico A SCELTA 4 CFU - (visualizza)
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21801930 -
CONTABILITA' DI STATO (MODULO BASE)
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BOLOGNINO DANIELA
( programma)
1. I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELLA FINANZA PUBBLICA ANALISI DEI PRINCIPI FINANZIARI E DELLA DISCIPLINA DEI RAPPORTI ECONOMICI NELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA. IL RUOLO E LE COMPETENZE DI GOVERNO E PARLAMENTO IN TEMA DI FINANZA PUBBLICA. L’ART. 81 DELLA COSTITUZIONE – LA DISCIPLINA DEL BILANCIO (APPROFONDIMENTO : IL DIBATTITO IN CORSO IN TEMA DI INSERIMENTO NEL QUADRO COSTITUZIONALE DELL’OBBLIGO DEL PAREGGIO DI BILANCIO). L’EVOLUZIONE NORMATIVA IN MATERIA GIUSCONTABILISTICA (CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA LEGGE 31 DICEMBRE 2009, N. 196, MODIFICATA DALLA LEGGE N. 39/11). IL FEDERALISMO FISCALE: VALORIZZAZIONE DI IN UN SISTEMA POLICENTRICO E MULTILIVELLO. 2. PROGRAMMAZIONE E DOCUMENTI DI PREVISIONE FINANZIARIA LA PROGRAMMAZIONE IN ECONOMIA E FINANZA PUBBLICA: ORIGINE EVOLUZIONE E MODIFICHE STRUTTURALI . SOGGETTI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA (IN PARTICOLARE RUOLO DEL MEF E DEI SUI DIPARTIMENTI. LE AGENZIE FISCALI, IL CIPE.) GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA: IL BILANCIO PLURIENNALE, DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (DEF); LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF; IL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITÀ; IL DISEGNO DI LEGGE DEL BILANCIO DELLO STATO; IL DISEGNO DI LEGGE DI ASSESTAMENTO; GLI EVENTUALI DISEGNI DI LEGGE COLLEGATI ALLA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA; GLI SPECIFICI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DIVERSE DALLO STATO. IL PATTO DI CONVERGENZA ED IL FEDERALISMO FISCALE. 3. IL BILANCIO DELLO STATO I PRINCIPI DEL BILANCIO. LE FUNZIONI DEL BILANCIO. TIPOLOGIE DI BILANCIO EVOLUZIONE STORICA E NORMATIVA: 1. L’EVOLUZIONE DELLE SUE “COMPONENTI”: A) UNITÀ PREVISIONALI DI BASE; B) MISSIONI E PROGRAMMI C) UNITÀ DI VOTO PARLAMENTARE. 2. IL COORDINAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA CON IL “SEMESTRE EUROPEO”. IL BILANCIO: STRUTTURA, FORMAZIONE E PROCEDURA PARLAMENTARE DI ESAME ED APPROVAZIONE DEI DISEGNI DI LEGGE DI STABILITÀ E DEL BILANCIO. L’ESERCIZIO PROVVISORIO. LE VARIAZIONI DI BILANCIO. LA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE. I RESIDUI ATTIVI E PASSIVI. I FONDI DI RISERVA IL RENDICONTO GENERALE DELLO STATO. IL GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI. 4. L’ESECUZIONE DEL BILANCIO A – IL PROCEDIMENTO CONTABILE DI ENTRATA FASE DI ACCERTAMENTO; FASE DI RISCOSSIONE (E PROCEDIMENTI DI RISCOSSIONE) FASE DEL VERSAMENTO LA GESTIONE DEI RESIDUI ATTIVI. B – IL PROCEDIMENTO CONTABILE DELLE SPESA FASE DELL’IMPEGNO FASE DELLA LIQUIDAZIONE FASE DELLA ORDINAZIONE FASE DEL PAGAMENTO LA GESTIONE DEI RESIDUI 5. LA FINANZA PUBBLICA INTERNAZIONALE LA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA. LA CRISI DEL 2007 (MUTAMENTO DEL RUOLO DELLO STATO – IL NEW PUBLIC MANAGEMENT -IL PROBLEMA DEL DEFICIT DI BILANCIO E LE RIFORME DEL MERCATO FINANZIARIO). EUROPA 2020: LE STRATEGIE PER LO STIMOLO ALLA CRESCITA. UE: IL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA: DALLE ORIGINI ALLA RIFORMA DEL 2005, ALLE PROPOSTE DI RIFORMA DOPO LA CRISI DEL 2007. IL SEMESTRE EUROPEO. IL FINANZIAMENTO DELLE POLITICHE COMUNITARIE NEL TRATTATO DI LISBONA. LE RECENTI VICENDE DELL’INTEGRAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA EUROPEA. 6. LA RESPONSABILITÀ DEI DIPENDENTI PUBBLICI. LA RESPONSABILITÀ CIVILE EXTRACONTRATTUALE DEI DIPENDENTI PUBBLICI. LA RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE. GLI ELEMENTI DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA: IL RAPPORTO DI SERVIZIO; L’ELEMENTO PSICOLOGICO, IL COMPORTAMENTO DANNOSO; IL NESSO CAUSALE; IL DANNO (CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’ANALISI GIURISPRUDENZIALE DEI CASI NELLE DECISIONI DELLA CORTE DEI CONTI). LA RESPONSABILITÀ CONTABILE: SOGGETTI, STRUTTURA E DIFFERENZE CON LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA. 7. LA GIURISDIZIONE DELLA CORTE DEI CONTI NELLE MATERIE DI CONTABILITÀ PUBBLICA. LA CORTE DEI CONTI: RUOLO NELLA COSTITUZIONE ED EVOLUZIONE NORMATIVA. IL GIUDIZI
( testi)
CONTABILITÀ DI STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI (A.A.V.V.) CARLO EMANUELE GALLO - MAURO GIUSTI – GIANPAOLO LADU - MARIA VITTORIA LUPO’ AVAGLIANO -LIO SAMBUCCI – MARIA LAURA SEGUITI. – GIAPPICHELLI – (ULTIMA EDIZIONE) (ESCLUSE LE SEZ.: A E B, DEL CAPITOLO SU: LA CONTABILITÀ DEGLI ENTI TERRITORIALI ED ISTITUZIONALI). VERRANNO INDICATE ULTERIORI LETTURE DI APPROFONDIMENTO DURANTE IL CORSO DELLE LEZIONI.
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4
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IUS/10
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801931 -
DIRITTO CIVILE (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL PRIMO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO: VENGONO IN PARTICOLARE INDAGATE LE MOLTEPLICI ARTICOLAZIONI DELL’AUTONOMIA PRIVATA, DALLE SUE RADICI DOMMATICHE AI SUOI PROFILI APPLICATIVI, CON ATTENZIONE PRECIPUA AI PROGRESSIVI SVILUPPI DEL SISTEMA, SIA INTERPRETATIVI, SIA NORMATIVI; L’ANALISI DELLA FENOMENOLOGIA DEGLI ATTI DI AUTONOMIA PRIVATA E DELLA MORFOLOGIA DEL CONTRATTO, CON LE CLASSIFICAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE E RICORRENTI CUI CONDUCE, CONSENTE DI ADOTTARE UNA PROSPETTIVA AL CONTEMPO PIÙ PRAGMATICA E PIÙ TRASVERSALE NELLO STUDIO DI QUESTO PARTICOLARE, MA CENTRALE, AMBITO DEL DIRITTO PRIVATO.
IL SECONDO MODULO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA RISOLUZIONE NEGOZIALE DELLE CONTROVERSIE ED IN PARTICOLARE IL CONTRATTO DI TRANSAZIONE.
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DEL PRATO ENRICO ELIO
( programma)
1° MODULO (4 CFU): TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO
2° MODULO (4 CFU): TRANSAZIONE
( testi)
1° MODULO: E. DEL PRATO, DIECI LEZIONI SUL CONTRATTO, CEDAM, PADOVA, 2011
2° MODULO: E. DEL PRATO, LA TRANSAZIONE, GIUFFRÈ, MILANO, 1992
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4
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IUS/01
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801932 -
DIRITTO REGIONALE (MODULO BASE)
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IANNUZZI ANTONIO
( programma)
CENNI SUL REGIONALISMO ITALIANO PRECEDENTE LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE GLI ORGANI DELLE REGIONI (CONSIGLIO, GIUNTA E PRESIDENTE) LA FORMA DI GOVERNO REGIONALE LA POTESTÀ STATUTARIA DELLE REGIONI LA RIPARTIZIONE DELLA POTESTÀ LEGISLATIVA TRA STATO E REGIONI LA POTESTÀ REGOLAMENTARE E AMMINISTRATIVA DELLE REGIONI L’AUTONOMIA FINANZIARIA LE REGIONI A STATUTO SPECIALE IL SISTEMA DEI CONTROLLI I RAPPORTI TRA STATO REGIONI ED AUTONOMIE LOCALI: DALLA L.N. 142/1990 ALLE C.D. “RIFORME BASSANINI” I RAPPORTI INTERNAZIONALI E COMUNITARI DELLE REGIONI UNIONE EUROPEA ED AUTONOMIE LOCALI (I PARTE) UNIONE EUROPEA ED AUTONOMIE LOCALI (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: INTRODUZIONE LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA FRANCESE (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA FRANCESE (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA TEDESCA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA TEDESCA (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA DELLA GRAN BRETAGNA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA DELLA GRAN BRETAGNA (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA SPAGNOLA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA SPAGNOLA (II PARTE
( testi)
PER LA PARTE RELATIVA ALL’ORDINAMENTO ITALIANO E COMUNITARIO:
PAOLO CARETTI – GIOVANNI TARLI BARBIERI, DIRITTO REGIONALE, TORINO, GIAPPICHELLI, 2009
PER LA PARTE DEL CORSO RELATIVA AI PROFILI COMPARATI DELLE AUTONOMIE L’ESAME VERTERÀ SUGLI ARTICOLI INDICATI:
1) FRANCIA
- A. ZORZI GIUSTINIANI, LE METAMORFOSI DELLO STATO UNITARIO: DÉCENTRALISATION FRANCESE E DEVOLUTION BRITANNICA A CONFRONTO, IN LE REGIONI, 2005, P. 269;
- J. J. AUTIN, LA RIPRESA DEL PROCESSO DI DÉCENTRALISATION IN FRANCIA, IN QUADERNI REGIONALI, 2004. P. 1071;
- J. F. BRISSON, LA FRANCIA È UNA REPUBBLICA INDIVISIBILE…LA SUA ORGANIZZAZIONE È DECENTRALIZZATA, IN AMMINISTRARE, 2003, P. 225;
2) GERMANIA
- F. PALERMO, IL NUOVO RIPARTO DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE NELL’ORDINAMENTO FEDERALE TEDESCO, TRA RETORICA ED EFFETTIVITÀ, IN DIRITTO PUBBLICO COMPARATO ED EUROPEO, 2007, P. 79;
- D. SCHEFOLD, FEDERALISMO, REGIONALISMO E LA RIFORMA DEL FEDERALISMO TEDESCO, IN DIRITTO PUBBLICO COMPARATO ED EUROPEO, 2007, P. 79;
3) GRAN BRETAGNA
- P. LEYLAND, L’ESPERIMENTO DELLA DEVOLUTION NEL REGNO UNITO: UNO SCONVOLGIMENTO DELL’ASSETTO COSTITUZIONALE?, IN LE REGIONI, 2000, P. 341;
- A. TORRE, ON DEVOLUTION. EVOLUZIONE E ATTUALI SVILUPPI DELLE FORME DI AUTOGOVERNO NELL’ORDINAMENTO COSTITUZIONALE BRITANNICO, IN LE REGIONI, 2000, P. 203;
4) SPAGNA
- T. FONTILLOVET – F. MERLONI, IL REGIONALISMO SPAGNOLO TRA RIFORMA COSTITUZIONALE E RIFORMA STATUTARIA, IN LE REGIONI, 2005, P. 1179;
- C. BASSU, STATO E COMUNITÀ AUTONOME IN SPAGNA, IN AMMINISTRARE, 2004, P. 423
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4
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IUS/08
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801934 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL CORSO, DA 4 CFU, INTENDE FORNIRE ALCUNI STRUMENTI CONCETTUALI E GLI ELEMENTI CONOSCITIVI FONDAMENTALI PER ANALIZZARE E INTERPRETARE IL COMPORTAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. L’ILLUSTRAZIONE DELLA NATURA E DELLE CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA SI CONIUGA CON LA PRESENTAZIONE E L’ANALISI DEI CONCETTI E DEI DATI EMPIRICI PROVENIENTI DALLE RICERCHE POLITOLOGICHE, MA ANCHE SOCIOLOGICHE, ECONOMICHE E GIURIDICHE, SOPRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. LA COSTRUZIONE DI UNA CONOSCENZA DI BASE È CONDOTTA ATTRAVERSO ALCUNI CONCETTI PRINCIPALI, SPIEGATI NELLA LORO DEFINIZIONE TEORICA E POI ESPLICITATI ATTRAVERSO CONCETTI AFFINI ED ELEMENTI DI DESCRIZIONE, ESEMPLIFICAZIONE E COMPARAZIONE. L’OBIETTIVO È FORNIRE DESCRIZIONI, INTERPRETAZIONI E GENERALIZZAZIONI DEI FENOMENI AMMINISTRATIVI
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CHIARINI ROSALBA
( programma)
IL CORSO DA 4 CFU (ESAME A SCELTA) HA PER OGGETTO L’ILLUSTRAZIONE E L’ANALISI DI ALCUNI CONCETTI CHIAVE PER LA COMPRENSIONE DEL COMPORTAMENTO AMMINISTRATIVO E DI UN TEMA CRUCIALE DELLA DISCIPLINA. TRA I CONCETTI: 1) FUNZIONE AMMINISTRATIVA; 2) STRUTTURE AMMINISTRATIVE; 3) PROCESSI AMMINISTRATIVI. OGNI CONCETTO È ANALIZZATO NELLE SUE IMPLICAZIONI ANALITICHE E NELLE PROPRIETÀ DELL’UTILIZZO DI QUEL CONCETTO PER DESCRIVERE E COMPRENDERE LA REALTÀ AMMINISTRATIVA. POI SI PRENDONO IN ESAME I CONCETTI SECONDARI, SI INTRODUCONO CLASSIFICAZIONI E TIPOLOGIE, MA ANCHE ESEMPI, CITAZIONI E RIFERIMENTI A CASI DI STUDIO RILEVANTI INSIEME AD ELEMENTI DESCRITTIVI PROVENIENTI DALLA COMPARAZIONE E DALLE RICERCHE SULLE AMMINISTRAZIONI. QUALE TEMA CRUCIALE È ESAMINATO IL RAPPORTO TRA RUOLI POLITICI E RUOLI AMMINISTRATIVI
( testi)
A. LIPPI E M. MORISI, SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE, IL MULINO, BOLOGNA, 2005: CAPP. 1-2-3-4.
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4
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SPS/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801940 -
STORIA DEL PENSIERO POLITICO EUROPEO (MODULO BASE)
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4
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SPS/02
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801941 -
STORIA DELL'EUROPA (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL CORSO MIRA A DELINEARE LA FISIONOMIA DELLO SPAZIO MEDITERRANEO NEI PRIMI SECOLI DELL’ETÀ MODERNA E LE DINAMCHE DI SCAMBIO E DI CONFLITTO CHE VENNERO A DELINEARSI TRA GLI STATI RIVIERASCHI NONCHÉ TRA QUELLI CHE INTRATTENEVANO RELAZIONI COMMERCIALI E DIPLOMATICHE CON LE CITTÀ E I TERRITORI CHE SI AFFACCIVANO SULLO SPAZIO MARITTIMO. NEL CINQUENTO E NEL SEICENTO LA SPAGNA, L’ITALIA, L’IMPERO OTTOMANO E, IN VARIO MODO, ALTRI STATI EUROPEI CREARONO UN AMBITO DI CIRCOLAZIONE DI UOMINI, MERCI E CULTURE CHE HA PROFONDAMENTE INFLUENZATO LA VISIONE DI UNO SPAZIO COMUNE EUROPEO. NEL 2008, PER ESEMPIO, IN OCCASIONE NELLA PRESIDENZA FRANCESE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA È STATO LANCIATO UN PROGETTO CHIAMATO «UNIONE PER IL MEDITERRANEO».
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BORELLO BENEDETTA
( programma)
IL CORSO SARÀ ARTICOLARO IN TRE BLOCCHI.
LA PRIMA PARTE, DOPO AVER DELINEATO UN QUADRO GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA SOCIALE E POLITICA DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO TRA CINQUECENTO E SEICENTO, SARÀ DEDICATA AD UN’ANALISI PARTICOLAREGGIATA DEI REGNI IBERICI DAL CONSOLIDAMENTO DEL REGNO DI SPAGNA SOTTO FERDINANDO D’ARAGONA E ISABELLA DI CASTIGLIA FINO A FILIPPO II. CI SI SOFFERMERÀ IN PARTICOLARE SUL PROBLEMA DELLA RECONQUISTA E SUL RUOLO DI EBREI CRISTIANI E MUSULMANI NELLA FORMAZIONE DELLA CULTURA SPAGNOLA.
LA SECONDA PARTE SARÀ FOCALIZZATA SULL’ITALIA DEI SECOLI COMPRESI TRA LA FIORITURA DEL RINASCIMENTO E LA FINE DEL PREDOMINIO ECONOMICO DELLA PENISOLA ALLA FINE DEL SEICENTO. LA REPUBBLICA DI VENEZIA E I SUOI RAPPORTI CON IL SULTANO SARANNO PRESI A MODELLO DEL RAPPORTO DI COMPLICITÀ, SCAMBIO E TERRORE CHE SI VENNE A CREARE TRA GLI STATI CRISTIANI E LA POTENZA MUSULMANA.
NELLA TERZA PARTE DEL CORSO LE LEZIONI SARANNO DEDICATE ALL’ASCESA E AL CONSOLIDAMENTO DELL’IMPERO OTTOMANO, ALLE CONSEGUENZE BELLICHE E COMMERCIALI CHE EBBE LA CADUTA DI COSTANTINOPOLI E AGLI SCAMBI CULTURALI TRA GLI STATI EUROPEI E LA SUBLIME PORTA. LA GUERRA DI CORSA, LA PIRATERIA E IL PROBLEMA DELLA SCHIAVITÙ E DELLE CONVERSIONI NEL MEDITERRANEO SARANNO LA CHIAVE PER COMPRENDERE COME SI ARTICOLAVANO CONCRETAMENTE I RAPPORTI TRA GLI STATI, IN QUALI INTERSISTIZI COMINCIÒ AD ANNIDARSI L’INTOLLERANZA PER L’ALTRO E DOVE POTEVANO ESSERE RECUPERATE LE TRACCE DEL CONSOLIDAMENTO DELL’IDEA DI EUROPA CRISTIANA.
AL TERMINE DI CIASCUNO DEI BLOCCHI DI LEZIONI, GLI STUDENTI FREQUENTANTI POSSONO REDIGERE ELABORATI SCRITTI CHE ESONERANO DALLA PREPARAZIONE DI DUE PARTI DEL PROGRAMMA.
( testi)
PER I FREQUENTANTI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, SOLO IL II VOLUME PER I NON FREQUENTANTI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, SOLO IL II VOLUME E UN VOLUME A SCELTA TRA I SEGUENTI: F. BRAUDEL, ESPANSIONE EUROPEA E CAPITALISMO (1450-1650), BOLOGNA, IL MULINO 1999 G. FIUME, SCHIAVITÙ MEDITERRANEE. CORSARI, RINNEGATI E SANTI DI ETÀ MODERNA, MILANO BRUNO MONDADORI 2009 (PP. 1- 119) G. RICCI, I TURCHI ALLE PORTE, BOLOGNA IL MULINO 2008 A. VANOLI, LA SPAGNA DELLE TRE CULTURE. EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI TRA STORIA E MITO, ROMA VIELLA 2006 (PP. 173-312) PROGRAMMA DA 4 CFU LA SITUAZIONE ECONOMICA SOCIALE E POLITICA DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO TRA CINQUECENTO E SEICENTO, I REGNI IBERICI DAL CONSOLIDAMENTO DEL REGNO DI SPAGNA SOTTO FERDINANDO D’ARAGONA E ISABELLA DI CASTIGLIA FINO A FILIPPO II, IL PROBLEMA DELLA RECONQUISTA E IL RUOLO DI EBREI CRISTIANI E MUSULMANI NELLA FORMAZIONE DELLA CULTURA SPAGNOLA. TESTI CONSIGLIATI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, (II VOLUME CAPP. 4, 5 E 6) A. VANOLI, LA SPAGNA DELLE TRE CULTURE. EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI TRA STORIA E MITO, ROMA VIELLA 2006 (PP. 173-312)
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4
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M-STO/02
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801943 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE (MODULO BASE)
(obiettivi)
LE QUESTIONI AMBIENTALI NELLA STORIA IL CORSO TRATTERÀ LA STORIA DEL RAPPORTO TRA L’UOMO E L’AMBIENTE DALLE CIVILTÀ ANTICHE AI NOSTRI GIORNI
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PAGNOTTA MARIA GRAZIA
( programma)
SARANNO AFFRONTATE LE QUESTIONI PIÙ IMPORTANTI DELLA MATERIA: L’ANTROPIZZAZIONE DELLA NATURA DALLA PREISTORIA AL NOVECENTO, LA STORIA DELL’ENERGIA FINO ALL’IMPIEGO DEL NUCLEARE E DELLE FONTI RINNOVABILI, L’IMPATTO DELLA TECNOLOGIA IN EVOLUZIONE SULL’AMBIENTE, IL PROBLEMA DEI RIFIUTI NELLE VARIE EPOCHE STORICHE, L’USO DELLA RISORSA FORESTALE, LE PROBLEMATICHE DELLO SVILUPPO DELL’AMBIENTE URBANO E L’INDUSTRIALIZZAZIONE, LA CULTURA AMBIENTALISTA, L’AFFERMAZIONE DEL CONCETTO DI SVILUPPO SO
( testi)
TESTI D’ESAME PER 8 CREDITI:
J. R. MCNEILL, QUALCOSA DI NUOVO SOTTO IL SOLE. STORIA DELL’AMBIENTE NEL XX SECOLO, EINAUDI, TORINO 2002
E. TIEZZI, TEMPI STORICI TEMPI BIOLOGICI, DONZELLI, ROMA 2005
MATERIALI DI STUDIO CHE SARANNO INDICATI A LEZIONE (STORIA DEI BOSCHI, STORIA DEI RIFIUTI, INQUINAMENTO DELLE CITTÀ NEI SECOLI, STORIA DEL PENSIERO AMBIENTALISTA, STORIA DEL CLIMA, STORIA DELL’ENERGIA, STORIA DEL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE, STORIA DELLA NATURA ITALIANA).
TESTI D’ESAME PER 4 CREDITI:
J. R. MCNEILL, QUALCOSA DI NUOVO SOTTO IL SOLE. STORIA DELL’AMBIENTE NEL XX SECOLO,EINAUDI, TORINO 2002
MATERIALI DI STUDIO CHE SARANNO INDICATI A LEZIONE (STORIA DEI BOSCHI, STORIA DEI RIFIUTI, INQUINAMENTO DELLE CITTÀ NEI SECOLI, STORIA DEL PENSIERO AMBIENTALISTA, STORIA DEL CLIMA, STORIA DELL’ENERGIA, STORIA DEL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE, STORIA DELLA NATURA ITALIANA).
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4
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M-STO/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico A SCELTA 4 CFU - (visualizza)
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21801930 -
CONTABILITA' DI STATO (MODULO BASE)
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BOLOGNINO DANIELA
( programma)
1. I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELLA FINANZA PUBBLICA ANALISI DEI PRINCIPI FINANZIARI E DELLA DISCIPLINA DEI RAPPORTI ECONOMICI NELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA. IL RUOLO E LE COMPETENZE DI GOVERNO E PARLAMENTO IN TEMA DI FINANZA PUBBLICA. L’ART. 81 DELLA COSTITUZIONE – LA DISCIPLINA DEL BILANCIO (APPROFONDIMENTO : IL DIBATTITO IN CORSO IN TEMA DI INSERIMENTO NEL QUADRO COSTITUZIONALE DELL’OBBLIGO DEL PAREGGIO DI BILANCIO). L’EVOLUZIONE NORMATIVA IN MATERIA GIUSCONTABILISTICA (CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA LEGGE 31 DICEMBRE 2009, N. 196, MODIFICATA DALLA LEGGE N. 39/11). IL FEDERALISMO FISCALE: VALORIZZAZIONE DI IN UN SISTEMA POLICENTRICO E MULTILIVELLO. 2. PROGRAMMAZIONE E DOCUMENTI DI PREVISIONE FINANZIARIA LA PROGRAMMAZIONE IN ECONOMIA E FINANZA PUBBLICA: ORIGINE EVOLUZIONE E MODIFICHE STRUTTURALI . SOGGETTI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA (IN PARTICOLARE RUOLO DEL MEF E DEI SUI DIPARTIMENTI. LE AGENZIE FISCALI, IL CIPE.) GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA: IL BILANCIO PLURIENNALE, DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (DEF); LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF; IL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITÀ; IL DISEGNO DI LEGGE DEL BILANCIO DELLO STATO; IL DISEGNO DI LEGGE DI ASSESTAMENTO; GLI EVENTUALI DISEGNI DI LEGGE COLLEGATI ALLA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA; GLI SPECIFICI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DIVERSE DALLO STATO. IL PATTO DI CONVERGENZA ED IL FEDERALISMO FISCALE. 3. IL BILANCIO DELLO STATO I PRINCIPI DEL BILANCIO. LE FUNZIONI DEL BILANCIO. TIPOLOGIE DI BILANCIO EVOLUZIONE STORICA E NORMATIVA: 1. L’EVOLUZIONE DELLE SUE “COMPONENTI”: A) UNITÀ PREVISIONALI DI BASE; B) MISSIONI E PROGRAMMI C) UNITÀ DI VOTO PARLAMENTARE. 2. IL COORDINAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA CON IL “SEMESTRE EUROPEO”. IL BILANCIO: STRUTTURA, FORMAZIONE E PROCEDURA PARLAMENTARE DI ESAME ED APPROVAZIONE DEI DISEGNI DI LEGGE DI STABILITÀ E DEL BILANCIO. L’ESERCIZIO PROVVISORIO. LE VARIAZIONI DI BILANCIO. LA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE. I RESIDUI ATTIVI E PASSIVI. I FONDI DI RISERVA IL RENDICONTO GENERALE DELLO STATO. IL GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI. 4. L’ESECUZIONE DEL BILANCIO A – IL PROCEDIMENTO CONTABILE DI ENTRATA FASE DI ACCERTAMENTO; FASE DI RISCOSSIONE (E PROCEDIMENTI DI RISCOSSIONE) FASE DEL VERSAMENTO LA GESTIONE DEI RESIDUI ATTIVI. B – IL PROCEDIMENTO CONTABILE DELLE SPESA FASE DELL’IMPEGNO FASE DELLA LIQUIDAZIONE FASE DELLA ORDINAZIONE FASE DEL PAGAMENTO LA GESTIONE DEI RESIDUI 5. LA FINANZA PUBBLICA INTERNAZIONALE LA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA. LA CRISI DEL 2007 (MUTAMENTO DEL RUOLO DELLO STATO – IL NEW PUBLIC MANAGEMENT -IL PROBLEMA DEL DEFICIT DI BILANCIO E LE RIFORME DEL MERCATO FINANZIARIO). EUROPA 2020: LE STRATEGIE PER LO STIMOLO ALLA CRESCITA. UE: IL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA: DALLE ORIGINI ALLA RIFORMA DEL 2005, ALLE PROPOSTE DI RIFORMA DOPO LA CRISI DEL 2007. IL SEMESTRE EUROPEO. IL FINANZIAMENTO DELLE POLITICHE COMUNITARIE NEL TRATTATO DI LISBONA. LE RECENTI VICENDE DELL’INTEGRAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA EUROPEA. 6. LA RESPONSABILITÀ DEI DIPENDENTI PUBBLICI. LA RESPONSABILITÀ CIVILE EXTRACONTRATTUALE DEI DIPENDENTI PUBBLICI. LA RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE. GLI ELEMENTI DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA: IL RAPPORTO DI SERVIZIO; L’ELEMENTO PSICOLOGICO, IL COMPORTAMENTO DANNOSO; IL NESSO CAUSALE; IL DANNO (CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’ANALISI GIURISPRUDENZIALE DEI CASI NELLE DECISIONI DELLA CORTE DEI CONTI). LA RESPONSABILITÀ CONTABILE: SOGGETTI, STRUTTURA E DIFFERENZE CON LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA. 7. LA GIURISDIZIONE DELLA CORTE DEI CONTI NELLE MATERIE DI CONTABILITÀ PUBBLICA. LA CORTE DEI CONTI: RUOLO NELLA COSTITUZIONE ED EVOLUZIONE NORMATIVA. IL GIUDIZI
( testi)
CONTABILITÀ DI STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI (A.A.V.V.) CARLO EMANUELE GALLO - MAURO GIUSTI – GIANPAOLO LADU - MARIA VITTORIA LUPO’ AVAGLIANO -LIO SAMBUCCI – MARIA LAURA SEGUITI. – GIAPPICHELLI – (ULTIMA EDIZIONE) (ESCLUSE LE SEZ.: A E B, DEL CAPITOLO SU: LA CONTABILITÀ DEGLI ENTI TERRITORIALI ED ISTITUZIONALI). VERRANNO INDICATE ULTERIORI LETTURE DI APPROFONDIMENTO DURANTE IL CORSO DELLE LEZIONI.
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IUS/10
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801931 -
DIRITTO CIVILE (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL PRIMO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO: VENGONO IN PARTICOLARE INDAGATE LE MOLTEPLICI ARTICOLAZIONI DELL’AUTONOMIA PRIVATA, DALLE SUE RADICI DOMMATICHE AI SUOI PROFILI APPLICATIVI, CON ATTENZIONE PRECIPUA AI PROGRESSIVI SVILUPPI DEL SISTEMA, SIA INTERPRETATIVI, SIA NORMATIVI; L’ANALISI DELLA FENOMENOLOGIA DEGLI ATTI DI AUTONOMIA PRIVATA E DELLA MORFOLOGIA DEL CONTRATTO, CON LE CLASSIFICAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE E RICORRENTI CUI CONDUCE, CONSENTE DI ADOTTARE UNA PROSPETTIVA AL CONTEMPO PIÙ PRAGMATICA E PIÙ TRASVERSALE NELLO STUDIO DI QUESTO PARTICOLARE, MA CENTRALE, AMBITO DEL DIRITTO PRIVATO.
IL SECONDO MODULO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA RISOLUZIONE NEGOZIALE DELLE CONTROVERSIE ED IN PARTICOLARE IL CONTRATTO DI TRANSAZIONE.
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DEL PRATO ENRICO ELIO
( programma)
1° MODULO (4 CFU): TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO
2° MODULO (4 CFU): TRANSAZIONE
( testi)
1° MODULO: E. DEL PRATO, DIECI LEZIONI SUL CONTRATTO, CEDAM, PADOVA, 2011
2° MODULO: E. DEL PRATO, LA TRANSAZIONE, GIUFFRÈ, MILANO, 1992
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4
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IUS/01
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801932 -
DIRITTO REGIONALE (MODULO BASE)
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IANNUZZI ANTONIO
( programma)
CENNI SUL REGIONALISMO ITALIANO PRECEDENTE LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE GLI ORGANI DELLE REGIONI (CONSIGLIO, GIUNTA E PRESIDENTE) LA FORMA DI GOVERNO REGIONALE LA POTESTÀ STATUTARIA DELLE REGIONI LA RIPARTIZIONE DELLA POTESTÀ LEGISLATIVA TRA STATO E REGIONI LA POTESTÀ REGOLAMENTARE E AMMINISTRATIVA DELLE REGIONI L’AUTONOMIA FINANZIARIA LE REGIONI A STATUTO SPECIALE IL SISTEMA DEI CONTROLLI I RAPPORTI TRA STATO REGIONI ED AUTONOMIE LOCALI: DALLA L.N. 142/1990 ALLE C.D. “RIFORME BASSANINI” I RAPPORTI INTERNAZIONALI E COMUNITARI DELLE REGIONI UNIONE EUROPEA ED AUTONOMIE LOCALI (I PARTE) UNIONE EUROPEA ED AUTONOMIE LOCALI (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: INTRODUZIONE LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA FRANCESE (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA FRANCESE (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA TEDESCA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA TEDESCA (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA DELLA GRAN BRETAGNA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA DELLA GRAN BRETAGNA (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA SPAGNOLA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA SPAGNOLA (II PARTE
( testi)
PER LA PARTE RELATIVA ALL’ORDINAMENTO ITALIANO E COMUNITARIO:
PAOLO CARETTI – GIOVANNI TARLI BARBIERI, DIRITTO REGIONALE, TORINO, GIAPPICHELLI, 2009
PER LA PARTE DEL CORSO RELATIVA AI PROFILI COMPARATI DELLE AUTONOMIE L’ESAME VERTERÀ SUGLI ARTICOLI INDICATI:
1) FRANCIA
- A. ZORZI GIUSTINIANI, LE METAMORFOSI DELLO STATO UNITARIO: DÉCENTRALISATION FRANCESE E DEVOLUTION BRITANNICA A CONFRONTO, IN LE REGIONI, 2005, P. 269;
- J. J. AUTIN, LA RIPRESA DEL PROCESSO DI DÉCENTRALISATION IN FRANCIA, IN QUADERNI REGIONALI, 2004. P. 1071;
- J. F. BRISSON, LA FRANCIA È UNA REPUBBLICA INDIVISIBILE…LA SUA ORGANIZZAZIONE È DECENTRALIZZATA, IN AMMINISTRARE, 2003, P. 225;
2) GERMANIA
- F. PALERMO, IL NUOVO RIPARTO DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE NELL’ORDINAMENTO FEDERALE TEDESCO, TRA RETORICA ED EFFETTIVITÀ, IN DIRITTO PUBBLICO COMPARATO ED EUROPEO, 2007, P. 79;
- D. SCHEFOLD, FEDERALISMO, REGIONALISMO E LA RIFORMA DEL FEDERALISMO TEDESCO, IN DIRITTO PUBBLICO COMPARATO ED EUROPEO, 2007, P. 79;
3) GRAN BRETAGNA
- P. LEYLAND, L’ESPERIMENTO DELLA DEVOLUTION NEL REGNO UNITO: UNO SCONVOLGIMENTO DELL’ASSETTO COSTITUZIONALE?, IN LE REGIONI, 2000, P. 341;
- A. TORRE, ON DEVOLUTION. EVOLUZIONE E ATTUALI SVILUPPI DELLE FORME DI AUTOGOVERNO NELL’ORDINAMENTO COSTITUZIONALE BRITANNICO, IN LE REGIONI, 2000, P. 203;
4) SPAGNA
- T. FONTILLOVET – F. MERLONI, IL REGIONALISMO SPAGNOLO TRA RIFORMA COSTITUZIONALE E RIFORMA STATUTARIA, IN LE REGIONI, 2005, P. 1179;
- C. BASSU, STATO E COMUNITÀ AUTONOME IN SPAGNA, IN AMMINISTRARE, 2004, P. 423
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4
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IUS/08
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801934 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL CORSO, DA 4 CFU, INTENDE FORNIRE ALCUNI STRUMENTI CONCETTUALI E GLI ELEMENTI CONOSCITIVI FONDAMENTALI PER ANALIZZARE E INTERPRETARE IL COMPORTAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. L’ILLUSTRAZIONE DELLA NATURA E DELLE CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA SI CONIUGA CON LA PRESENTAZIONE E L’ANALISI DEI CONCETTI E DEI DATI EMPIRICI PROVENIENTI DALLE RICERCHE POLITOLOGICHE, MA ANCHE SOCIOLOGICHE, ECONOMICHE E GIURIDICHE, SOPRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. LA COSTRUZIONE DI UNA CONOSCENZA DI BASE È CONDOTTA ATTRAVERSO ALCUNI CONCETTI PRINCIPALI, SPIEGATI NELLA LORO DEFINIZIONE TEORICA E POI ESPLICITATI ATTRAVERSO CONCETTI AFFINI ED ELEMENTI DI DESCRIZIONE, ESEMPLIFICAZIONE E COMPARAZIONE. L’OBIETTIVO È FORNIRE DESCRIZIONI, INTERPRETAZIONI E GENERALIZZAZIONI DEI FENOMENI AMMINISTRATIVI
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CHIARINI ROSALBA
( programma)
IL CORSO DA 4 CFU (ESAME A SCELTA) HA PER OGGETTO L’ILLUSTRAZIONE E L’ANALISI DI ALCUNI CONCETTI CHIAVE PER LA COMPRENSIONE DEL COMPORTAMENTO AMMINISTRATIVO E DI UN TEMA CRUCIALE DELLA DISCIPLINA. TRA I CONCETTI: 1) FUNZIONE AMMINISTRATIVA; 2) STRUTTURE AMMINISTRATIVE; 3) PROCESSI AMMINISTRATIVI. OGNI CONCETTO È ANALIZZATO NELLE SUE IMPLICAZIONI ANALITICHE E NELLE PROPRIETÀ DELL’UTILIZZO DI QUEL CONCETTO PER DESCRIVERE E COMPRENDERE LA REALTÀ AMMINISTRATIVA. POI SI PRENDONO IN ESAME I CONCETTI SECONDARI, SI INTRODUCONO CLASSIFICAZIONI E TIPOLOGIE, MA ANCHE ESEMPI, CITAZIONI E RIFERIMENTI A CASI DI STUDIO RILEVANTI INSIEME AD ELEMENTI DESCRITTIVI PROVENIENTI DALLA COMPARAZIONE E DALLE RICERCHE SULLE AMMINISTRAZIONI. QUALE TEMA CRUCIALE È ESAMINATO IL RAPPORTO TRA RUOLI POLITICI E RUOLI AMMINISTRATIVI
( testi)
A. LIPPI E M. MORISI, SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE, IL MULINO, BOLOGNA, 2005: CAPP. 1-2-3-4.
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4
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SPS/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801941 -
STORIA DELL'EUROPA (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL CORSO MIRA A DELINEARE LA FISIONOMIA DELLO SPAZIO MEDITERRANEO NEI PRIMI SECOLI DELL’ETÀ MODERNA E LE DINAMCHE DI SCAMBIO E DI CONFLITTO CHE VENNERO A DELINEARSI TRA GLI STATI RIVIERASCHI NONCHÉ TRA QUELLI CHE INTRATTENEVANO RELAZIONI COMMERCIALI E DIPLOMATICHE CON LE CITTÀ E I TERRITORI CHE SI AFFACCIVANO SULLO SPAZIO MARITTIMO. NEL CINQUENTO E NEL SEICENTO LA SPAGNA, L’ITALIA, L’IMPERO OTTOMANO E, IN VARIO MODO, ALTRI STATI EUROPEI CREARONO UN AMBITO DI CIRCOLAZIONE DI UOMINI, MERCI E CULTURE CHE HA PROFONDAMENTE INFLUENZATO LA VISIONE DI UNO SPAZIO COMUNE EUROPEO. NEL 2008, PER ESEMPIO, IN OCCASIONE NELLA PRESIDENZA FRANCESE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA È STATO LANCIATO UN PROGETTO CHIAMATO «UNIONE PER IL MEDITERRANEO».
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BORELLO BENEDETTA
( programma)
IL CORSO SARÀ ARTICOLARO IN TRE BLOCCHI.
LA PRIMA PARTE, DOPO AVER DELINEATO UN QUADRO GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA SOCIALE E POLITICA DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO TRA CINQUECENTO E SEICENTO, SARÀ DEDICATA AD UN’ANALISI PARTICOLAREGGIATA DEI REGNI IBERICI DAL CONSOLIDAMENTO DEL REGNO DI SPAGNA SOTTO FERDINANDO D’ARAGONA E ISABELLA DI CASTIGLIA FINO A FILIPPO II. CI SI SOFFERMERÀ IN PARTICOLARE SUL PROBLEMA DELLA RECONQUISTA E SUL RUOLO DI EBREI CRISTIANI E MUSULMANI NELLA FORMAZIONE DELLA CULTURA SPAGNOLA.
LA SECONDA PARTE SARÀ FOCALIZZATA SULL’ITALIA DEI SECOLI COMPRESI TRA LA FIORITURA DEL RINASCIMENTO E LA FINE DEL PREDOMINIO ECONOMICO DELLA PENISOLA ALLA FINE DEL SEICENTO. LA REPUBBLICA DI VENEZIA E I SUOI RAPPORTI CON IL SULTANO SARANNO PRESI A MODELLO DEL RAPPORTO DI COMPLICITÀ, SCAMBIO E TERRORE CHE SI VENNE A CREARE TRA GLI STATI CRISTIANI E LA POTENZA MUSULMANA.
NELLA TERZA PARTE DEL CORSO LE LEZIONI SARANNO DEDICATE ALL’ASCESA E AL CONSOLIDAMENTO DELL’IMPERO OTTOMANO, ALLE CONSEGUENZE BELLICHE E COMMERCIALI CHE EBBE LA CADUTA DI COSTANTINOPOLI E AGLI SCAMBI CULTURALI TRA GLI STATI EUROPEI E LA SUBLIME PORTA. LA GUERRA DI CORSA, LA PIRATERIA E IL PROBLEMA DELLA SCHIAVITÙ E DELLE CONVERSIONI NEL MEDITERRANEO SARANNO LA CHIAVE PER COMPRENDERE COME SI ARTICOLAVANO CONCRETAMENTE I RAPPORTI TRA GLI STATI, IN QUALI INTERSISTIZI COMINCIÒ AD ANNIDARSI L’INTOLLERANZA PER L’ALTRO E DOVE POTEVANO ESSERE RECUPERATE LE TRACCE DEL CONSOLIDAMENTO DELL’IDEA DI EUROPA CRISTIANA.
AL TERMINE DI CIASCUNO DEI BLOCCHI DI LEZIONI, GLI STUDENTI FREQUENTANTI POSSONO REDIGERE ELABORATI SCRITTI CHE ESONERANO DALLA PREPARAZIONE DI DUE PARTI DEL PROGRAMMA.
( testi)
PER I FREQUENTANTI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, SOLO IL II VOLUME PER I NON FREQUENTANTI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, SOLO IL II VOLUME E UN VOLUME A SCELTA TRA I SEGUENTI: F. BRAUDEL, ESPANSIONE EUROPEA E CAPITALISMO (1450-1650), BOLOGNA, IL MULINO 1999 G. FIUME, SCHIAVITÙ MEDITERRANEE. CORSARI, RINNEGATI E SANTI DI ETÀ MODERNA, MILANO BRUNO MONDADORI 2009 (PP. 1- 119) G. RICCI, I TURCHI ALLE PORTE, BOLOGNA IL MULINO 2008 A. VANOLI, LA SPAGNA DELLE TRE CULTURE. EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI TRA STORIA E MITO, ROMA VIELLA 2006 (PP. 173-312) PROGRAMMA DA 4 CFU LA SITUAZIONE ECONOMICA SOCIALE E POLITICA DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO TRA CINQUECENTO E SEICENTO, I REGNI IBERICI DAL CONSOLIDAMENTO DEL REGNO DI SPAGNA SOTTO FERDINANDO D’ARAGONA E ISABELLA DI CASTIGLIA FINO A FILIPPO II, IL PROBLEMA DELLA RECONQUISTA E IL RUOLO DI EBREI CRISTIANI E MUSULMANI NELLA FORMAZIONE DELLA CULTURA SPAGNOLA. TESTI CONSIGLIATI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, (II VOLUME CAPP. 4, 5 E 6) A. VANOLI, LA SPAGNA DELLE TRE CULTURE. EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI TRA STORIA E MITO, ROMA VIELLA 2006 (PP. 173-312)
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4
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M-STO/02
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801943 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE (MODULO BASE)
(obiettivi)
LE QUESTIONI AMBIENTALI NELLA STORIA IL CORSO TRATTERÀ LA STORIA DEL RAPPORTO TRA L’UOMO E L’AMBIENTE DALLE CIVILTÀ ANTICHE AI NOSTRI GIORNI
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PAGNOTTA MARIA GRAZIA
( programma)
SARANNO AFFRONTATE LE QUESTIONI PIÙ IMPORTANTI DELLA MATERIA: L’ANTROPIZZAZIONE DELLA NATURA DALLA PREISTORIA AL NOVECENTO, LA STORIA DELL’ENERGIA FINO ALL’IMPIEGO DEL NUCLEARE E DELLE FONTI RINNOVABILI, L’IMPATTO DELLA TECNOLOGIA IN EVOLUZIONE SULL’AMBIENTE, IL PROBLEMA DEI RIFIUTI NELLE VARIE EPOCHE STORICHE, L’USO DELLA RISORSA FORESTALE, LE PROBLEMATICHE DELLO SVILUPPO DELL’AMBIENTE URBANO E L’INDUSTRIALIZZAZIONE, LA CULTURA AMBIENTALISTA, L’AFFERMAZIONE DEL CONCETTO DI SVILUPPO SO
( testi)
TESTI D’ESAME PER 8 CREDITI:
J. R. MCNEILL, QUALCOSA DI NUOVO SOTTO IL SOLE. STORIA DELL’AMBIENTE NEL XX SECOLO, EINAUDI, TORINO 2002
E. TIEZZI, TEMPI STORICI TEMPI BIOLOGICI, DONZELLI, ROMA 2005
MATERIALI DI STUDIO CHE SARANNO INDICATI A LEZIONE (STORIA DEI BOSCHI, STORIA DEI RIFIUTI, INQUINAMENTO DELLE CITTÀ NEI SECOLI, STORIA DEL PENSIERO AMBIENTALISTA, STORIA DEL CLIMA, STORIA DELL’ENERGIA, STORIA DEL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE, STORIA DELLA NATURA ITALIANA).
TESTI D’ESAME PER 4 CREDITI:
J. R. MCNEILL, QUALCOSA DI NUOVO SOTTO IL SOLE. STORIA DELL’AMBIENTE NEL XX SECOLO,EINAUDI, TORINO 2002
MATERIALI DI STUDIO CHE SARANNO INDICATI A LEZIONE (STORIA DEI BOSCHI, STORIA DEI RIFIUTI, INQUINAMENTO DELLE CITTÀ NEI SECOLI, STORIA DEL PENSIERO AMBIENTALISTA, STORIA DEL CLIMA, STORIA DELL’ENERGIA, STORIA DEL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE, STORIA DELLA NATURA ITALIANA).
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4
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M-STO/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico A SCELTA 4 CFU - (visualizza)
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21801930 -
CONTABILITA' DI STATO (MODULO BASE)
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BOLOGNINO DANIELA
( programma)
1. I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELLA FINANZA PUBBLICA ANALISI DEI PRINCIPI FINANZIARI E DELLA DISCIPLINA DEI RAPPORTI ECONOMICI NELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA. IL RUOLO E LE COMPETENZE DI GOVERNO E PARLAMENTO IN TEMA DI FINANZA PUBBLICA. L’ART. 81 DELLA COSTITUZIONE – LA DISCIPLINA DEL BILANCIO (APPROFONDIMENTO : IL DIBATTITO IN CORSO IN TEMA DI INSERIMENTO NEL QUADRO COSTITUZIONALE DELL’OBBLIGO DEL PAREGGIO DI BILANCIO). L’EVOLUZIONE NORMATIVA IN MATERIA GIUSCONTABILISTICA (CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA LEGGE 31 DICEMBRE 2009, N. 196, MODIFICATA DALLA LEGGE N. 39/11). IL FEDERALISMO FISCALE: VALORIZZAZIONE DI IN UN SISTEMA POLICENTRICO E MULTILIVELLO. 2. PROGRAMMAZIONE E DOCUMENTI DI PREVISIONE FINANZIARIA LA PROGRAMMAZIONE IN ECONOMIA E FINANZA PUBBLICA: ORIGINE EVOLUZIONE E MODIFICHE STRUTTURALI . SOGGETTI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA (IN PARTICOLARE RUOLO DEL MEF E DEI SUI DIPARTIMENTI. LE AGENZIE FISCALI, IL CIPE.) GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA: IL BILANCIO PLURIENNALE, DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (DEF); LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF; IL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITÀ; IL DISEGNO DI LEGGE DEL BILANCIO DELLO STATO; IL DISEGNO DI LEGGE DI ASSESTAMENTO; GLI EVENTUALI DISEGNI DI LEGGE COLLEGATI ALLA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA; GLI SPECIFICI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DIVERSE DALLO STATO. IL PATTO DI CONVERGENZA ED IL FEDERALISMO FISCALE. 3. IL BILANCIO DELLO STATO I PRINCIPI DEL BILANCIO. LE FUNZIONI DEL BILANCIO. TIPOLOGIE DI BILANCIO EVOLUZIONE STORICA E NORMATIVA: 1. L’EVOLUZIONE DELLE SUE “COMPONENTI”: A) UNITÀ PREVISIONALI DI BASE; B) MISSIONI E PROGRAMMI C) UNITÀ DI VOTO PARLAMENTARE. 2. IL COORDINAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA CON IL “SEMESTRE EUROPEO”. IL BILANCIO: STRUTTURA, FORMAZIONE E PROCEDURA PARLAMENTARE DI ESAME ED APPROVAZIONE DEI DISEGNI DI LEGGE DI STABILITÀ E DEL BILANCIO. L’ESERCIZIO PROVVISORIO. LE VARIAZIONI DI BILANCIO. LA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE. I RESIDUI ATTIVI E PASSIVI. I FONDI DI RISERVA IL RENDICONTO GENERALE DELLO STATO. IL GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI. 4. L’ESECUZIONE DEL BILANCIO A – IL PROCEDIMENTO CONTABILE DI ENTRATA FASE DI ACCERTAMENTO; FASE DI RISCOSSIONE (E PROCEDIMENTI DI RISCOSSIONE) FASE DEL VERSAMENTO LA GESTIONE DEI RESIDUI ATTIVI. B – IL PROCEDIMENTO CONTABILE DELLE SPESA FASE DELL’IMPEGNO FASE DELLA LIQUIDAZIONE FASE DELLA ORDINAZIONE FASE DEL PAGAMENTO LA GESTIONE DEI RESIDUI 5. LA FINANZA PUBBLICA INTERNAZIONALE LA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA. LA CRISI DEL 2007 (MUTAMENTO DEL RUOLO DELLO STATO – IL NEW PUBLIC MANAGEMENT -IL PROBLEMA DEL DEFICIT DI BILANCIO E LE RIFORME DEL MERCATO FINANZIARIO). EUROPA 2020: LE STRATEGIE PER LO STIMOLO ALLA CRESCITA. UE: IL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA: DALLE ORIGINI ALLA RIFORMA DEL 2005, ALLE PROPOSTE DI RIFORMA DOPO LA CRISI DEL 2007. IL SEMESTRE EUROPEO. IL FINANZIAMENTO DELLE POLITICHE COMUNITARIE NEL TRATTATO DI LISBONA. LE RECENTI VICENDE DELL’INTEGRAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA EUROPEA. 6. LA RESPONSABILITÀ DEI DIPENDENTI PUBBLICI. LA RESPONSABILITÀ CIVILE EXTRACONTRATTUALE DEI DIPENDENTI PUBBLICI. LA RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE. GLI ELEMENTI DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA: IL RAPPORTO DI SERVIZIO; L’ELEMENTO PSICOLOGICO, IL COMPORTAMENTO DANNOSO; IL NESSO CAUSALE; IL DANNO (CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’ANALISI GIURISPRUDENZIALE DEI CASI NELLE DECISIONI DELLA CORTE DEI CONTI). LA RESPONSABILITÀ CONTABILE: SOGGETTI, STRUTTURA E DIFFERENZE CON LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA. 7. LA GIURISDIZIONE DELLA CORTE DEI CONTI NELLE MATERIE DI CONTABILITÀ PUBBLICA. LA CORTE DEI CONTI: RUOLO NELLA COSTITUZIONE ED EVOLUZIONE NORMATIVA. IL GIUDIZI
( testi)
CONTABILITÀ DI STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI (A.A.V.V.) CARLO EMANUELE GALLO - MAURO GIUSTI – GIANPAOLO LADU - MARIA VITTORIA LUPO’ AVAGLIANO -LIO SAMBUCCI – MARIA LAURA SEGUITI. – GIAPPICHELLI – (ULTIMA EDIZIONE) (ESCLUSE LE SEZ.: A E B, DEL CAPITOLO SU: LA CONTABILITÀ DEGLI ENTI TERRITORIALI ED ISTITUZIONALI). VERRANNO INDICATE ULTERIORI LETTURE DI APPROFONDIMENTO DURANTE IL CORSO DELLE LEZIONI.
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4
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IUS/10
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801931 -
DIRITTO CIVILE (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL PRIMO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO: VENGONO IN PARTICOLARE INDAGATE LE MOLTEPLICI ARTICOLAZIONI DELL’AUTONOMIA PRIVATA, DALLE SUE RADICI DOMMATICHE AI SUOI PROFILI APPLICATIVI, CON ATTENZIONE PRECIPUA AI PROGRESSIVI SVILUPPI DEL SISTEMA, SIA INTERPRETATIVI, SIA NORMATIVI; L’ANALISI DELLA FENOMENOLOGIA DEGLI ATTI DI AUTONOMIA PRIVATA E DELLA MORFOLOGIA DEL CONTRATTO, CON LE CLASSIFICAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE E RICORRENTI CUI CONDUCE, CONSENTE DI ADOTTARE UNA PROSPETTIVA AL CONTEMPO PIÙ PRAGMATICA E PIÙ TRASVERSALE NELLO STUDIO DI QUESTO PARTICOLARE, MA CENTRALE, AMBITO DEL DIRITTO PRIVATO.
IL SECONDO MODULO (DA 4 CFU) HA AD OGGETTO LA RISOLUZIONE NEGOZIALE DELLE CONTROVERSIE ED IN PARTICOLARE IL CONTRATTO DI TRANSAZIONE.
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DEL PRATO ENRICO ELIO
( programma)
1° MODULO (4 CFU): TEORIA GENERALE DEL CONTRATTO
2° MODULO (4 CFU): TRANSAZIONE
( testi)
1° MODULO: E. DEL PRATO, DIECI LEZIONI SUL CONTRATTO, CEDAM, PADOVA, 2011
2° MODULO: E. DEL PRATO, LA TRANSAZIONE, GIUFFRÈ, MILANO, 1992
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4
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IUS/01
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801932 -
DIRITTO REGIONALE (MODULO BASE)
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IANNUZZI ANTONIO
( programma)
CENNI SUL REGIONALISMO ITALIANO PRECEDENTE LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE GLI ORGANI DELLE REGIONI (CONSIGLIO, GIUNTA E PRESIDENTE) LA FORMA DI GOVERNO REGIONALE LA POTESTÀ STATUTARIA DELLE REGIONI LA RIPARTIZIONE DELLA POTESTÀ LEGISLATIVA TRA STATO E REGIONI LA POTESTÀ REGOLAMENTARE E AMMINISTRATIVA DELLE REGIONI L’AUTONOMIA FINANZIARIA LE REGIONI A STATUTO SPECIALE IL SISTEMA DEI CONTROLLI I RAPPORTI TRA STATO REGIONI ED AUTONOMIE LOCALI: DALLA L.N. 142/1990 ALLE C.D. “RIFORME BASSANINI” I RAPPORTI INTERNAZIONALI E COMUNITARI DELLE REGIONI UNIONE EUROPEA ED AUTONOMIE LOCALI (I PARTE) UNIONE EUROPEA ED AUTONOMIE LOCALI (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: INTRODUZIONE LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA FRANCESE (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA FRANCESE (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA TEDESCA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA TEDESCA (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA DELLA GRAN BRETAGNA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA DELLA GRAN BRETAGNA (II PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA SPAGNOLA (I PARTE) LE AUTONOMIE LOCALI NELL’UNIONE EUROPEA: L’ESPERIENZA SPAGNOLA (II PARTE
( testi)
PER LA PARTE RELATIVA ALL’ORDINAMENTO ITALIANO E COMUNITARIO:
PAOLO CARETTI – GIOVANNI TARLI BARBIERI, DIRITTO REGIONALE, TORINO, GIAPPICHELLI, 2009
PER LA PARTE DEL CORSO RELATIVA AI PROFILI COMPARATI DELLE AUTONOMIE L’ESAME VERTERÀ SUGLI ARTICOLI INDICATI:
1) FRANCIA
- A. ZORZI GIUSTINIANI, LE METAMORFOSI DELLO STATO UNITARIO: DÉCENTRALISATION FRANCESE E DEVOLUTION BRITANNICA A CONFRONTO, IN LE REGIONI, 2005, P. 269;
- J. J. AUTIN, LA RIPRESA DEL PROCESSO DI DÉCENTRALISATION IN FRANCIA, IN QUADERNI REGIONALI, 2004. P. 1071;
- J. F. BRISSON, LA FRANCIA È UNA REPUBBLICA INDIVISIBILE…LA SUA ORGANIZZAZIONE È DECENTRALIZZATA, IN AMMINISTRARE, 2003, P. 225;
2) GERMANIA
- F. PALERMO, IL NUOVO RIPARTO DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE NELL’ORDINAMENTO FEDERALE TEDESCO, TRA RETORICA ED EFFETTIVITÀ, IN DIRITTO PUBBLICO COMPARATO ED EUROPEO, 2007, P. 79;
- D. SCHEFOLD, FEDERALISMO, REGIONALISMO E LA RIFORMA DEL FEDERALISMO TEDESCO, IN DIRITTO PUBBLICO COMPARATO ED EUROPEO, 2007, P. 79;
3) GRAN BRETAGNA
- P. LEYLAND, L’ESPERIMENTO DELLA DEVOLUTION NEL REGNO UNITO: UNO SCONVOLGIMENTO DELL’ASSETTO COSTITUZIONALE?, IN LE REGIONI, 2000, P. 341;
- A. TORRE, ON DEVOLUTION. EVOLUZIONE E ATTUALI SVILUPPI DELLE FORME DI AUTOGOVERNO NELL’ORDINAMENTO COSTITUZIONALE BRITANNICO, IN LE REGIONI, 2000, P. 203;
4) SPAGNA
- T. FONTILLOVET – F. MERLONI, IL REGIONALISMO SPAGNOLO TRA RIFORMA COSTITUZIONALE E RIFORMA STATUTARIA, IN LE REGIONI, 2005, P. 1179;
- C. BASSU, STATO E COMUNITÀ AUTONOME IN SPAGNA, IN AMMINISTRARE, 2004, P. 423
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4
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IUS/08
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801934 -
SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL CORSO, DA 4 CFU, INTENDE FORNIRE ALCUNI STRUMENTI CONCETTUALI E GLI ELEMENTI CONOSCITIVI FONDAMENTALI PER ANALIZZARE E INTERPRETARE IL COMPORTAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. L’ILLUSTRAZIONE DELLA NATURA E DELLE CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA SI CONIUGA CON LA PRESENTAZIONE E L’ANALISI DEI CONCETTI E DEI DATI EMPIRICI PROVENIENTI DALLE RICERCHE POLITOLOGICHE, MA ANCHE SOCIOLOGICHE, ECONOMICHE E GIURIDICHE, SOPRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. LA COSTRUZIONE DI UNA CONOSCENZA DI BASE È CONDOTTA ATTRAVERSO ALCUNI CONCETTI PRINCIPALI, SPIEGATI NELLA LORO DEFINIZIONE TEORICA E POI ESPLICITATI ATTRAVERSO CONCETTI AFFINI ED ELEMENTI DI DESCRIZIONE, ESEMPLIFICAZIONE E COMPARAZIONE. L’OBIETTIVO È FORNIRE DESCRIZIONI, INTERPRETAZIONI E GENERALIZZAZIONI DEI FENOMENI AMMINISTRATIVI
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CHIARINI ROSALBA
( programma)
IL CORSO DA 4 CFU (ESAME A SCELTA) HA PER OGGETTO L’ILLUSTRAZIONE E L’ANALISI DI ALCUNI CONCETTI CHIAVE PER LA COMPRENSIONE DEL COMPORTAMENTO AMMINISTRATIVO E DI UN TEMA CRUCIALE DELLA DISCIPLINA. TRA I CONCETTI: 1) FUNZIONE AMMINISTRATIVA; 2) STRUTTURE AMMINISTRATIVE; 3) PROCESSI AMMINISTRATIVI. OGNI CONCETTO È ANALIZZATO NELLE SUE IMPLICAZIONI ANALITICHE E NELLE PROPRIETÀ DELL’UTILIZZO DI QUEL CONCETTO PER DESCRIVERE E COMPRENDERE LA REALTÀ AMMINISTRATIVA. POI SI PRENDONO IN ESAME I CONCETTI SECONDARI, SI INTRODUCONO CLASSIFICAZIONI E TIPOLOGIE, MA ANCHE ESEMPI, CITAZIONI E RIFERIMENTI A CASI DI STUDIO RILEVANTI INSIEME AD ELEMENTI DESCRITTIVI PROVENIENTI DALLA COMPARAZIONE E DALLE RICERCHE SULLE AMMINISTRAZIONI. QUALE TEMA CRUCIALE È ESAMINATO IL RAPPORTO TRA RUOLI POLITICI E RUOLI AMMINISTRATIVI
( testi)
A. LIPPI E M. MORISI, SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE, IL MULINO, BOLOGNA, 2005: CAPP. 1-2-3-4.
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SPS/04
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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21801941 -
STORIA DELL'EUROPA (MODULO BASE)
(obiettivi)
IL CORSO MIRA A DELINEARE LA FISIONOMIA DELLO SPAZIO MEDITERRANEO NEI PRIMI SECOLI DELL’ETÀ MODERNA E LE DINAMCHE DI SCAMBIO E DI CONFLITTO CHE VENNERO A DELINEARSI TRA GLI STATI RIVIERASCHI NONCHÉ TRA QUELLI CHE INTRATTENEVANO RELAZIONI COMMERCIALI E DIPLOMATICHE CON LE CITTÀ E I TERRITORI CHE SI AFFACCIVANO SULLO SPAZIO MARITTIMO. NEL CINQUENTO E NEL SEICENTO LA SPAGNA, L’ITALIA, L’IMPERO OTTOMANO E, IN VARIO MODO, ALTRI STATI EUROPEI CREARONO UN AMBITO DI CIRCOLAZIONE DI UOMINI, MERCI E CULTURE CHE HA PROFONDAMENTE INFLUENZATO LA VISIONE DI UNO SPAZIO COMUNE EUROPEO. NEL 2008, PER ESEMPIO, IN OCCASIONE NELLA PRESIDENZA FRANCESE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA È STATO LANCIATO UN PROGETTO CHIAMATO «UNIONE PER IL MEDITERRANEO».
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BORELLO BENEDETTA
( programma)
IL CORSO SARÀ ARTICOLARO IN TRE BLOCCHI.
LA PRIMA PARTE, DOPO AVER DELINEATO UN QUADRO GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA SOCIALE E POLITICA DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO TRA CINQUECENTO E SEICENTO, SARÀ DEDICATA AD UN’ANALISI PARTICOLAREGGIATA DEI REGNI IBERICI DAL CONSOLIDAMENTO DEL REGNO DI SPAGNA SOTTO FERDINANDO D’ARAGONA E ISABELLA DI CASTIGLIA FINO A FILIPPO II. CI SI SOFFERMERÀ IN PARTICOLARE SUL PROBLEMA DELLA RECONQUISTA E SUL RUOLO DI EBREI CRISTIANI E MUSULMANI NELLA FORMAZIONE DELLA CULTURA SPAGNOLA.
LA SECONDA PARTE SARÀ FOCALIZZATA SULL’ITALIA DEI SECOLI COMPRESI TRA LA FIORITURA DEL RINASCIMENTO E LA FINE DEL PREDOMINIO ECONOMICO DELLA PENISOLA ALLA FINE DEL SEICENTO. LA REPUBBLICA DI VENEZIA E I SUOI RAPPORTI CON IL SULTANO SARANNO PRESI A MODELLO DEL RAPPORTO DI COMPLICITÀ, SCAMBIO E TERRORE CHE SI VENNE A CREARE TRA GLI STATI CRISTIANI E LA POTENZA MUSULMANA.
NELLA TERZA PARTE DEL CORSO LE LEZIONI SARANNO DEDICATE ALL’ASCESA E AL CONSOLIDAMENTO DELL’IMPERO OTTOMANO, ALLE CONSEGUENZE BELLICHE E COMMERCIALI CHE EBBE LA CADUTA DI COSTANTINOPOLI E AGLI SCAMBI CULTURALI TRA GLI STATI EUROPEI E LA SUBLIME PORTA. LA GUERRA DI CORSA, LA PIRATERIA E IL PROBLEMA DELLA SCHIAVITÙ E DELLE CONVERSIONI NEL MEDITERRANEO SARANNO LA CHIAVE PER COMPRENDERE COME SI ARTICOLAVANO CONCRETAMENTE I RAPPORTI TRA GLI STATI, IN QUALI INTERSISTIZI COMINCIÒ AD ANNIDARSI L’INTOLLERANZA PER L’ALTRO E DOVE POTEVANO ESSERE RECUPERATE LE TRACCE DEL CONSOLIDAMENTO DELL’IDEA DI EUROPA CRISTIANA.
AL TERMINE DI CIASCUNO DEI BLOCCHI DI LEZIONI, GLI STUDENTI FREQUENTANTI POSSONO REDIGERE ELABORATI SCRITTI CHE ESONERANO DALLA PREPARAZIONE DI DUE PARTI DEL PROGRAMMA.
( testi)
PER I FREQUENTANTI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, SOLO IL II VOLUME PER I NON FREQUENTANTI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, SOLO IL II VOLUME E UN VOLUME A SCELTA TRA I SEGUENTI: F. BRAUDEL, ESPANSIONE EUROPEA E CAPITALISMO (1450-1650), BOLOGNA, IL MULINO 1999 G. FIUME, SCHIAVITÙ MEDITERRANEE. CORSARI, RINNEGATI E SANTI DI ETÀ MODERNA, MILANO BRUNO MONDADORI 2009 (PP. 1- 119) G. RICCI, I TURCHI ALLE PORTE, BOLOGNA IL MULINO 2008 A. VANOLI, LA SPAGNA DELLE TRE CULTURE. EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI TRA STORIA E MITO, ROMA VIELLA 2006 (PP. 173-312) PROGRAMMA DA 4 CFU LA SITUAZIONE ECONOMICA SOCIALE E POLITICA DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO TRA CINQUECENTO E SEICENTO, I REGNI IBERICI DAL CONSOLIDAMENTO DEL REGNO DI SPAGNA SOTTO FERDINANDO D’ARAGONA E ISABELLA DI CASTIGLIA FINO A FILIPPO II, IL PROBLEMA DELLA RECONQUISTA E IL RUOLO DI EBREI CRISTIANI E MUSULMANI NELLA FORMAZIONE DELLA CULTURA SPAGNOLA. TESTI CONSIGLIATI F. BRAUDEL, CIVILTÀ E IMPERI DEL MEDITERRANO NELL’ETÀ DI FILIPPO II, TORINO EINAUDI 2010, (II VOLUME CAPP. 4, 5 E 6) A. VANOLI, LA SPAGNA DELLE TRE CULTURE. EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI TRA STORIA E MITO, ROMA VIELLA 2006 (PP. 173-312)
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4
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M-STO/02
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801943 -
STORIA E CULTURE DELL'AMBIENTE (MODULO BASE)
(obiettivi)
LE QUESTIONI AMBIENTALI NELLA STORIA IL CORSO TRATTERÀ LA STORIA DEL RAPPORTO TRA L’UOMO E L’AMBIENTE DALLE CIVILTÀ ANTICHE AI NOSTRI GIORNI
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PAGNOTTA MARIA GRAZIA
( programma)
SARANNO AFFRONTATE LE QUESTIONI PIÙ IMPORTANTI DELLA MATERIA: L’ANTROPIZZAZIONE DELLA NATURA DALLA PREISTORIA AL NOVECENTO, LA STORIA DELL’ENERGIA FINO ALL’IMPIEGO DEL NUCLEARE E DELLE FONTI RINNOVABILI, L’IMPATTO DELLA TECNOLOGIA IN EVOLUZIONE SULL’AMBIENTE, IL PROBLEMA DEI RIFIUTI NELLE VARIE EPOCHE STORICHE, L’USO DELLA RISORSA FORESTALE, LE PROBLEMATICHE DELLO SVILUPPO DELL’AMBIENTE URBANO E L’INDUSTRIALIZZAZIONE, LA CULTURA AMBIENTALISTA, L’AFFERMAZIONE DEL CONCETTO DI SVILUPPO SO
( testi)
TESTI D’ESAME PER 8 CREDITI:
J. R. MCNEILL, QUALCOSA DI NUOVO SOTTO IL SOLE. STORIA DELL’AMBIENTE NEL XX SECOLO, EINAUDI, TORINO 2002
E. TIEZZI, TEMPI STORICI TEMPI BIOLOGICI, DONZELLI, ROMA 2005
MATERIALI DI STUDIO CHE SARANNO INDICATI A LEZIONE (STORIA DEI BOSCHI, STORIA DEI RIFIUTI, INQUINAMENTO DELLE CITTÀ NEI SECOLI, STORIA DEL PENSIERO AMBIENTALISTA, STORIA DEL CLIMA, STORIA DELL’ENERGIA, STORIA DEL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE, STORIA DELLA NATURA ITALIANA).
TESTI D’ESAME PER 4 CREDITI:
J. R. MCNEILL, QUALCOSA DI NUOVO SOTTO IL SOLE. STORIA DELL’AMBIENTE NEL XX SECOLO,EINAUDI, TORINO 2002
MATERIALI DI STUDIO CHE SARANNO INDICATI A LEZIONE (STORIA DEI BOSCHI, STORIA DEI RIFIUTI, INQUINAMENTO DELLE CITTÀ NEI SECOLI, STORIA DEL PENSIERO AMBIENTALISTA, STORIA DEL CLIMA, STORIA DELL’ENERGIA, STORIA DEL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE, STORIA DELLA NATURA ITALIANA).
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4
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M-STO/04
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32
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico ULTERIORI ATTIVITA' FORMATIVE - (visualizza)
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6
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21801850 -
SEMINARI
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801849 -
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801848 -
TIROCINI FORMATIVI (STAGE)
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6
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Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)
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ITA |
21801847 -
ABILITA' INFORMATICHE E TELEMATICHE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801846 -
CONOSCENZE LINGUISTICHE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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Gruppo opzionale:
comune Orientamento unico ULTERIORI ATTIVITA' FORMATIVE - (visualizza)
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6
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21801850 -
SEMINARI
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801849 -
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801848 -
TIROCINI FORMATIVI (STAGE)
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6
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Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)
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ITA |
21801847 -
ABILITA' INFORMATICHE E TELEMATICHE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21801846 -
CONOSCENZE LINGUISTICHE
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6
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
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