Gruppo opzionale:
AFFINI E INTEGR - (visualizza)
|
12
|
|
|
|
|
|
|
|
20401076 -
BIOTECNOLOGIE DEI MICRORGANISMI
(obiettivi)
SONO ASSUNTI COME OBIETTIVI FORMATIVI PREVALENTI: A) SVILUPPO DELLA CAPACITÀ DI ANALIZZARE FENOMENI BIOLOGICI COMPLESSI B) ACQUISIZIONE DI COMPETENZE SULLE METODOLOGIE E STRATEGIE SPERIMENTALI VOLTE ALL’ OTTENIMENTO DI MICRORGANISMI INDUSTRIALI CON SPECIFICHE CARATTERISTICHE.
|
|
20401081 -
ETOLOGIA
(obiettivi)
FORNIRE LE BASI CONCETTUALI (A) PER LA COMPRENSIONE DELLE BASI BIOLOGICHE DEL COMPORTAMENTO (B) PER LA COMPRENSIONE DELLA NATURA DEL COMPORTAMENTO IN QUANTO PROPRIETA’ EMERGENTE DELL’ORGANISMO (C) PER UN APPROCCIO EVOLUTIVO ALLO STUDIO DEL COMPORTAMENTO. STIMOLARE IL SENSO CRITICO DELLO STUDENTE ATTRAVERSO LETTURE E DISCUSSIONI, ALLO SCOPO DI FORNIRE ELEMENTI UTILI PER VALUTARE CORRETTAMENTE UN’IPOTESI DI RICERCA, SCEGLIERE GLI STRUMENTI DI INDAGINE ED INTERPRETARE I RISULTATI.
-
Erogato presso
20401081 ETOLOGIA in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 N0 CAROSI MONICA
( programma)
Competenze culturali (Conoscenza di:) L’insegnamento offre le basi concettuali (A) per la comprensione delle basi biologiche del comportamento (B) per la comprensione del comportamento come proprietà emergente dell’organismo (C) per un approccio evolutivo allo studio del comportamento. Competenze metodologiche (Saper effettuare: ) acquisire il senso critico attraverso letture e discussioni, allo scopo di valutare correttamente un’ipotesi di ricerca, scegliere gli strumenti di indagine ed interpretare i risultati.
PROGRAMMA Etologia: cenni storici. Condizionamento classico e condizionamento operante. I tre premi nobel fondatori dell’etologia moderna: K. Lorenz, K. Von Frisch, e N. Tinbergen. La sociobiologia e l’ecologia comportamentale. L’approccio evoluzionistico allo studio del comportamento. I livelli di analisi nello studio del comportamento: le domande sul come e sul perché. Lo studio della causazione e l’ontogenesi (cause prossime), il valore di sopravvivenza e l’evoluzione (cause ultime). (1) Il controllo del comportamento. Fattori esogeni e fattori endogeni. Il filtraggio sensoriale. Stimoli e segnali. Schemi d'azione rigidi, stimoli evocatori, meccanismo scatenante innato. I bioritmi. L’orologio biologico. Lo stato ormonale. La decisione comportamentale: la motivazione. L’orientamento spaziale. Le bussole. La mappa olfattiva. (2) Ontogenesi del comportamento. Ruolo dei geni e dell’ambiente. Embriologia e comportamento: l’ontogenesi pre-natale. Lo sviluppo embrionale della motricità, della sensibilità e delle sequenze senso-motorie. La neurogenesi. L’apprendimento embrionale. Ontogenesi post-natale. Endocrinologia comportamentale. La teoria interattiva dello sviluppo: l’organizzazione dello sviluppo, la sessualizzazione del cervello, l’attivazione neurale. Apprendimento pre- e post-natale. L’imprinting e il controllo ormonale dell’imprinting. Apprendimento non-associativo, associativo, e complesso. Controllo del comportamento: sistema nervoso e sistema ormonale. (3) Il valore adattativo del comportamento. L’approccio comparativo allo studio del comportamento. Evoluzione dei segnali e comunicazione. La comunicazione: definizioni, comunicazione onesta e inganno. La ritualizzazione. La selezione naturale e artificiale. L’ibridazione tra linee. I caratteri e le strategie comportamentali. Strategie ottimali e strategie evolutivamente stabili. Strategie predatorie ed antipredatorie: la corsa agli armamenti. Il mimetismo. Il comportamento riproduttivo e sociale. Strategie ottimali, fitness e successo riproduttivo. La sessualità e l’innovazione. Selezione sessuale: scelta del partner e competizione. Selezione sessuale e dimorfismo sessuale. Le strategie conflittuali tra i sessi. Successo riproduttivo differenziale dei maschi e delle femmine. L’investimento parentale. I sistemi di accoppiamento e la vita sociale. Socialità e vita di gruppo: costi e benefici della socialità; la kin selection; altruismo ed evoluzione. La teoria dei giochi.
( testi)
TESTI CONSIGLIATI: - Alcock, J. 2007. Etologia, un approccio evolutivo. Zanichelli - Manning, A. e Stamp Dawkins, M. 2003. Il comportamento animale. Bollati Boringhieri. - Krebs J.R. e Davies N.B. 2002. Ecologia e comportamento animale. Bollati Boringhieri TESTI PER EVENTUALE ULTERIORE CONSULTAZIONE: - Bolhuis, J.J. & Giraldeau, l. 2005. The behavior of animals: mechanisms, function and evolution. - Campan, R. & Scapini, F. 2004. Etologia. Zanichelli - Nelson, N.J. 2002. An introduction to behavioral endocrinology. Sinauer Associates, Sunderland - Andersson, M 1994. Sexual selection. Princeton University Press - Mainardi, D. 1992. Dizionario di etologia. Einaudi - Martin, P. & Bateson, P. 2003. La misurazione del comportamento. Una guida introduttiva. Liguori editore
Tutti i testi sono presenti in biblioteca Agli studenti è fornito un documento che elenca per ogni argomento di lezione quale testo e quali capitoli sono più appropriati per lo studio, e per ogni argomento sono elencati articoli scientifici recenti per un approfondimento. Sono forniti i pdf delle lezioni e degli articoli scientifici.
Il professore riceve tutti i giorni dalle 9.00 alle 10.00 previo appuntamento via mail: monica.carosi@uniroma3.it
|
6
|
BIO/05
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401221 -
METODOLOGIE MOLECOLARI IN GENETICA E CITOGENETICA
(obiettivi)
FORNIRE ALLO STUDENTE LE CONOSCENZE TEORICHE E PRATICHE CHE LO RENDONO COMPETENTE ED IN GRADO DI APPLICARE TECNOLOGIE PROPRIE DELLA CITOGENETICA CLASSICA (VARI TIPI DI BANDEGGIO) CHE DI PIÙ MODERNE TECNOLOGIE (FISH, CGH) IN ORGANISMI EUCARIOTI SUPERIORI.
|
|
20401221-2 -
MODULO 2
|
3
|
BIO/18
|
-
|
-
|
30
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401221-1 -
MODULO 1
|
3
|
BIO/18
|
24
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401283 -
GENETICA UMANA
(obiettivi)
FORNIRE ALLO STUDENTE COMPETENZE TEORICHE CIRCA ALCUNI ASPETTI DELLA GENETICA UMANA CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA RELAZIONE GENE-MALATTIA.
|
|
20401283-2 -
MODULO 2
-
SGURA ANTONELLA
( programma)
esercitazioni di laboratorio:messa in coltura di cellule umane per fissaggio delle cellule e la preparazione di metafasiibridazione in situ fluorescente (FISH) per la marcatura dell'estremità cromosomica (telomero) responsabile della stabilità genomicaimmunofluorescenza indiretta per la marcatura delle proteine del centromero (cinetocore), responsabili della corretta segregazione cromosomica e quindi della stabilità genomica
( testi)
GENETICA UMANA, RICKY LEWIS, PICCIN.Biologia molecolare della cellula, Bruce Alberts, Zanichelli.Il ricevimento degli studenti è previsto alla fine della lezione e per appuntamento
|
1
|
BIO/18
|
-
|
-
|
10
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401283-1 -
MODULO 1
-
SGURA ANTONELLA
( programma)
L'insegnamento si propone di fornire allo studente conoscenze di base della citogenetica e della moderna genetica umana, basata sulle più recenti conoscenze dei meccanismi di ereditarietà dei caratteri, sia per processi fisiologici che patologici.ORGANIZZAZIONE DELLA CROMATINA. CAMBIAMENTI EPIGENETICI DELLA CROMATINA. CENTROMERI. TELOMERI. ABERRAZIONI CROMOSOMICHE STRUTTURALI. ABERRAZIONI CROMOSOMICHE NUMERICHE. MEIOSI E SVILUPPO. EREDITÀ A SINGOLO GENE. CARATTERI MULTIFATTORIALI. GENETICA DEL COMPORTAMENTO. GENETICA DEL SESSO. ESPRESSIONE GENICA ED EPIGENETICA. MUTAZIONI GENICHE. SINDROMI DA RIPARAZIONE DEL DNA. DISOMIA UNIPARENTALE. INTRODUZIONE ALLA GENETICA E CITOGENETICA CLINICA. RIARRANGIAMENTI CROMOSOMICI COSTITUZIONALI. RIARRANGIAMENTI CROMOSOMICI E MUTAZIONI ACQUISITE. TECNOLOGIE RIPRODUTTIVE
( testi)
GENETICA UMANA, RICKY LEWIS, PICCIN.Biologia molecolare della cellula, Bruce Alberts, Zanichelli.Il ricevimento degli studenti è previsto alla fine della lezione e per appuntamento
-
COZZI RENATA
( programma)
ORGANIZZAZIONE DELLA CROMATINA. CAMBIAMENTI EPIGENETICI DELLA CROMATINA. CENTROMERI. TELOMERI. ABERRAZIONI CROMOSOMICHE STRUTTURALI. ABERRAZIONI CROMOSOMICHE NUMERICHE. MEIOSI E SVILUPPO. EREDITÀ A SINGOLO GENE. CARATTERI MULTIFATTORIALI. GENETICA DEL COMPORTAMENTO. ESPRESSIONE GENICA ED EPIGENETICA. MUTAZIONI GENICHE. SINDROMI DA RIPARAZIONE DEL DNA. DISOMIA UNIPARENTALE. INTRODUZIONE ALLA GENETICA E CITOGENETICA CLINICA. RIARRANGIAMENTI CROMOSOMICI COSTITUZIONALI. RIARRANGIAMENTI CROMOSOMICI E MUTAZIONI ACQUISITE. TECNOLOGIE RIPRODUTTIVE
( testi)
GENETICA UMANA, RICKY LEWIS, PICCIN.
|
5
|
BIO/18
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401653 -
BIOCHIMICA E BIOLOGIA MOLECOLARE CLINICA
(obiettivi)
IL CORSO HA L’OBIETTIVO DI FORNIRE UNA PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ DI UN LABORATORIO DI ANALISI CLINICHE INSERITA NEL CONTESTO ORGANIZZATIVO E COMMERCIALE ATTUALE, DI ILLUSTRARE LE VARIE FASI CHE COSTITUISCONO LE ANALISI CLINICHE E DI PASSARE IN RASSEGNA LE PRINCIPALI METODOLOGIE, SIA IN CAMPO BIOCHIMICO CHE MOLECOLARE, IMPIEGATE NEI MODERNI LABORATORI BIOMEDICI A SCOPO DIAGNOSTICO E QUINDI DI FORNIRE LE BASI PER L’INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI IN CHIAVE FISIO PATOLOGICA. PROMUOVERE UN APPROCCIO CRITICO ALLA DIAGNOSTICA DI LABORATORIO.
-
BARONI SILVIA
( programma)
• MEDICINA DI LABORATORIO E BIOCHIMICA CLINICA TEST BIOCHIMICI E ORGANIZZAZIONE DEL LABORATORIO VARIABILITÀ PREANALITICA, ANALITICA E BIOLOGICA RANGE DI RIFERIMENTO • CONTROLLO DI QUALITÀ • PRINCIPALI TECNICHE ANALITICHE IMMUNOCHIMICA ED INTERFERENZE • LABORATORIO E MALATTIE CARDIOVASCOLARI LIPOPROTEINE E DISLIPIDEMIE LABORATORIO E DIABETE MELLITO MARCATORI DANNO CARDIACO • LABORATORIO E RENE ESAME DELLE URINE • LABORATORIO E FEGATO • LABORATORIO E ONCOLOGIA • LABORATORIO E MALATTIE NEUROLOGICHE ESAME DEL LIQUOR • LABORATORIO ED INFERTILITÀ MASCHILE • CENNI DI BIOLOGIA MOLECOLARE CLINICA
( testi)
GIORGIO FEDERICI ET AL. MEDICINA DI LABORATORIO. MC GRAW-HILL. MILANO, 2008 ANTONOZZI I, GULLETTA E- MEDICINA DI LABORATORIO . PICCIN 2013
|
6
|
BIO/12
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401656 -
BIOGEOGRAFIA
(obiettivi)
ALLA FINE DEL CORSO, LO STUDENTE DEVE DIMOSTRARE DI: 1) AVER ACQUISITO CONOSCENZE DI BASE SUI FATTORI STORICI E DINAMICI CHE SPIEGANO LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE NELLO SPAZIO E NEL TEMPO; 2) SAPER FORMULARE IPOTESI E MODELLI CHE SPIEGANO LA FORMA, LE DIMENSIONI E LA POSIZIONE GEOGRAFICA DELL’AREALE DI UN TAXON; 3) SAPER DISCUTERE FENOMENI RECENTI DI AMPLIAMENTO O DI CONTRAZIONE DEGLI AREALI; 4) AVER ACQUISITO UNA CONOSCENZA DI BASE SULLA FAUNA E SULLA VEGETAZIONE DEI DIVERSI CONTINENTI, IN RELAZIONE AI FATTORI CHE LE HANNO DETERMINATE; 5) ESSERE IN GRADO DI COSTRUIRE MODELLI PER LA GESTIONE E LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ, IN PREVISIONE DI EVENTUALI CAMBIAMENTI CLIMATICI E DEL PAESAGGIO.
|
6
|
BIO/05
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401660 -
CHIMICA ANALITICA
(obiettivi)
FAR MATURARE NELLO STUDENTE UNA APPROFONDITA CONOSCENZA SULLE PRINCIPALI METODICHE DI CHIMICA ANALITICA, CON METODI TRADIZIONALI E AVANZATI CON UNA ATTENZIONE PARTICOLARE NEI CONFRONTI DI METODI SPERIMENTALI CHE PREVEDONO L’UTILIZZO DI SPECIFICHE APPARECCHIATURE. IL PROPOSITO È QUELLO DI FORNIRE AGLI STUDENTI I MEZZI CONCETTUALI DI BASE ED AVANZATI PER COMPRENDERE IL SIGNIFICATO DELLE OPERAZIONI DELL’ANALISI CHIMICA CONDOTTA CON I DIVERSI METODI E PER PREVEDERNE E VALUTARNE I RISULTATI MEDIANTE L’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI. LA CONOSCENZA DEI PRINCIPI E DELLE LEGGI DELLA CHIMICA PERMETTERANNO DI ARRICCHIRE LA FORMAZIONE MEDIANTE VERIFICA SPERIMENTALE, CON L’AUSILIO DI METODI ANALITICI SIA DI TIPO CLASSICO CHE STRUMENTALI COMPLESSI, QUALI LA SPETTROSCOPIA IR, UV-VIS, FLUORESCENZA, FOTOELETTRONICA A RAGGI-X, NONCHÉ LA GAS-CROMATOGRAFIA, LA CROMATOGRAFIA HPLC E LA SPETTROMETRIA DI MASSA.
|
|
20401668 -
MICROBIOLOGIA AMBIENTALE
(obiettivi)
SONO ASSUNTI COME OBIETTIVI FORMATIVI PREVALENTI:
1) CONOSCENZA DEI PRINCIPALI GRUPPI DI MICRORGANISMI, DEI FATTORI CHE NE INFLUENZANO LA DISTRIBUZIONE NELL’AMBIENTE E L’INSTAURARSI DI RELAZIONI CON GLI ALTRI ORGANISMI 2) RUOLO DEI MICRORGANISMI NEGLI AMBIENTI NATURALI 3)CLASSIFICAZIONE DEI MICRORGANISMI CON METODI COLTIVAZIONE DIPENDENTE E METODI MOLECOLARI INDIPENDENTI DALLA COLTICAZIONE 4) ACQUISIZIONE DI CAPACITÀ CRITICHE TRAMITE LETTURA DI ARTICOLI SCIENTIFICI INERENTI ALLA MICROBIOLOGIA AMBIENTALE
|
|
20401668-2 -
MODULO 2
-
Erogato presso
20401668 MICROBIOLOGIA AMBIENTALE in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
LE LEZIONI RIGUARDERANNO I SEGUENTI ARGOMENTI:-DISTRIBUZIONE E ATTIVITÀ DEI MICRORGANISMI NEGLI AMBIENTI NATURALI: AMBIENTI MARINI E D'ACQUA DOLCE, AMBIENTE TERRESTRE, AMBIENTI ESTREMI - RUOLO DEI MICRORGANISMI NEI NEL CICLO DEI NUTRIENTI I PIÙ IMPORTATI CICLI BIOGEOCHIMICI: I CICLI DEL CARBONI0, AZOTO, ZOLFO E FERRO- INTERAZIONI DEI MICRORGANISMI: COMPETIZIONE, COMMENSALISMO, MUTUALISMO, PARASSITISMO, PREDAZIONE - RISPOSTA ADATTATIVA DEI BATTERI AI CAMBIAMENTI AMBIENTALI (TEMPERATURA, PRESENZA DI NUTRIENTI, PH, OSMOLARITÀ ETC..) - COMMUNICAZIONE INTERCELLULARE NEI BATTERI TRAMITE MOLECOLE SEGNALE -APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI BIOLOGIA MOLECOLARE ATTUALMENTE DISPONIBILI PER LO STUDIO DELLA COMPOSIZIONE E LA DIVERSITA’ DELLE POPOLAZIONI.
( testi)
GLI ARGOMENTI TRATTATI DURANTE IL CORSO SONO IN PARTE TRATTI DA ARTICOLI LA CUI BIBLIOGRAFIA VIENE FORNITA DURANTE IL CORSO. GRAN PARTE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI SONO COMUNQUE REPERIBILI NEL LIBRO DI TESTO “ BROCK. BIOLOGIA DEI MICRORGANISMI” (MADIGAN, M.T., J.M. MARTINO E J. PARKER)
|
,5
|
BIO/19
|
-
|
-
|
5
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401668-1 -
MODULO 1
-
Erogato presso
20401668 MICROBIOLOGIA AMBIENTALE in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
LE LEZIONI RIGUARDERANNO I SEGUENTI ARGOMENTI:-DISTRIBUZIONE E ATTIVITÀ DEI MICRORGANISMI NEGLI AMBIENTI NATURALI: AMBIENTI MARINI E D'ACQUA DOLCE, AMBIENTE TERRESTRE, AMBIENTI ESTREMI - RUOLO DEI MICRORGANISMI NEI NEL CICLO DEI NUTRIENTI I PIÙ IMPORTATI CICLI BIOGEOCHIMICI: I CICLI DEL CARBONI0, AZOTO, ZOLFO E FERRO- INTERAZIONI DEI MICRORGANISMI: COMPETIZIONE, COMMENSALISMO, MUTUALISMO, PARASSITISMO, PREDAZIONE - RISPOSTA ADATTATIVA DEI BATTERI AI CAMBIAMENTI AMBIENTALI (TEMPERATURA, PRESENZA DI NUTRIENTI, PH, OSMOLARITÀ ETC..) - COMMUNICAZIONE INTERCELLULARE NEI BATTERI TRAMITE MOLECOLE SEGNALE -APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI BIOLOGIA MOLECOLARE ATTUALMENTE DISPONIBILI PER LO STUDIO DELLA COMPOSIZIONE E LA DIVERSITA’ DELLE POPOLAZIONI.
( testi)
GLI ARGOMENTI TRATTATI DURANTE IL CORSO SONO IN PARTE TRATTI DA ARTICOLI LA CUI BIBLIOGRAFIA VIENE FORNITA DURANTE IL CORSO. GRAN PARTE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI SONO COMUNQUE REPERIBILI NEL LIBRO DI TESTO “ BROCK. BIOLOGIA DEI MICRORGANISMI” (MADIGAN, M.T., J.M. MARTINO E J. PARKER)
|
5,5
|
BIO/19
|
44
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401669 -
MODELLI SPERIMENTALI IN BIOLOGIA
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE NOZIONI DI BASE SUI MODELLI SPERIMENTALI PIÙ UTILIZZATI NELLA RICERCA BIOLOGICA.
|
|
20401671 -
PATOLOGIA GENERALE
(obiettivi)
OBIETTIVI IRRINUNCIABILI DEL CORSO: • CONOSCERE LE BASI EZIOLOGICHE ED I MECCANISMI PATOGENETICI DELLE MALATTIE UMANE • INTERPRETARE I MECCANISMI PATOGENETICI E FISIOPATOLOGICI FONDAMENTALI DELLE MALATTIE UMANE. • SAPERE LE OPERAZIONI RIVOLTE ALL’ANALISI DEI FONDAMENTALI MECCANISMI PATOGENETICI E FISIOPATOLOGICI DELLE MALATTIE UMANE ED INTERPRETARE I LORO RISULTATI.
|
6
|
MED/04
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401777 -
IGIENE
(obiettivi)
OBIETTIVI GENERALI FORNIRE LE INFORMAZIONI METODOLOGICHE NECESSARIE PER LO STUDIO DEI PROBLEMI DI SANITÀ PUBBLICA; FAR ACQUISIRE LE COMPETENZE NECESSARIE PER L'ESERCIZIO DELLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E CRONICO DEGENERATIVE.
OBIETTIVI SPECIFICI AL TERMINE DEL CORSO LO STUDENTE DEVE ESSERE IN GRADO DI: • RIFERIRE I PRINCIPALI INDICI STATISTICO-SANITARI DI MORTALITÀ E MORBOSITÀ • PROGETTARE IN TERMINI GENERALI STUDI EPIDEMIOLOGICI • INTERPRETARE DATI EPIDEMIOLOGICI PER LA PREVENZIONE E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE • RIFERIRE GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DI PROFILASSI DIRETTA E SPECIFICA • INDICARE I PRINCIPI E LE APPLICAZIONI DELLE METODOLOGIE DI LABORATORIO A LIVELLO DI TUTELA DELL'AMBIENTE E DELLE COMUNITÀ • PROGETTARE IN TERMINI GENERALI INTERVENTI DI TUTELA DELL'AMBIENTE PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE • ESPORRE METODOLOGIE E STRATEGIE DELL'EDUCAZIONE SANITARIA E PROMOZIONE DELLA SALUTE
|
6
|
MED/42
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401782 -
BIOTECNOLOGIE MOLECOLARI
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI FORNIRE LE ADEGUATE CONOSCENZE PER LA COMPRENSIONE DELLE METODOLOGIE E TECNOLOGIE DI BIOLOGIA MOLECOLARE PIÙ AVANZATE E UTILIZZATE NELLA RICERCA DI BASE O A FINI APPLICATIVI.
|
|
20401782-2 -
MODULO 2
-
CERVELLI MANUELA
( programma)
1. TECNICHE DI BASE PER L'ANALISI DEI GENI; ENZIMI DI RESTRIZIONE, ANALISI ELETTROFORTICA. 2. VETTORI; CLONAGGIO. 3. PCR; REAL TIME PCR E APPLICAZIONI. 4. VARIABILITA’ GENETICA NELLE SCIENZE FORENSI. 5. IDENTIFICAZIONE DEI GENI; LIBRERIE GENOMICHE E cDNA, SCREENING DEL DOPPIO IBRIDO. 6. MUTAGENESI. 7. PRODUZIONE E PURIFICAZIONE DI PROTEINE RICOMBINANTI. 8. DAL SEQUENZIAMENTO DI SANGER ALLA NEXT-GENEREATION SEQUENCING 9. ANALISI POST-GENOMICHE; TRASCRITTOMICA; GENI REPORTER. 10. PROTEOMICA. 11. PRODUZIONE E ANALISI DI PIANTE TRANSGENICHE 12. MODIFICAZIONI GENETICHE DI CELLULE ANIMALI; CREAZIONE DI TOPI TRANSGENICI. 13. GENE TRAPPING; GENE TARGETING. 14. CLONAZIONE ANIMALE; TERAPIA GENICA. 15. IL SISTEMA CRISPR-CAS E SUE APPLICAZIONI.
( testi)
Libri di testo consigliati: 1. ANALISI DEI GENI E GENOMI, REECE, EDISES.2. DNA RICOMBINANTE, J.D.WATSON, A.A. CAUDY, R.M. MYERS E J.A. WITKOWSKI, ZANICHELLI.Saranno fornite slides delle lezioni Il professore riceve tutti i giorni dalle 10.00 alle 11.00 previo appuntamento via mail: manuela.cervelli@uniroma3.it
|
1
|
BIO/11
|
-
|
-
|
10
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401782-1 -
MODULO 1
-
CERVELLI MANUELA
( programma)
1. TECNICHE DI BASE PER L'ANALISI DEI GENI; ENZIMI DI RESTRIZIONE, ANALISI ELETTROFORTICA. 2. VETTORI; CLONAGGIO. 3. PCR; REAL TIME PCR E APPLICAZIONI. 4. VARIABILITA’ GENETICA NELLE SCIENZE FORENSI. 5. IDENTIFICAZIONE DEI GENI; LIBRERIE GENOMICHE E cDNA, SCREENING DEL DOPPIO IBRIDO. 6. MUTAGENESI. 7. PRODUZIONE E PURIFICAZIONE DI PROTEINE RICOMBINANTI. 8. DAL SEQUENZIAMENTO DI SANGER ALLA NEXT-GENEREATION SEQUENCING 9. ANALISI POST-GENOMICHE; TRASCRITTOMICA; GENI REPORTER. 10. PROTEOMICA. 11. PRODUZIONE E ANALISI DI PIANTE TRANSGENICHE 12. MODIFICAZIONI GENETICHE DI CELLULE ANIMALI; CREAZIONE DI TOPI TRANSGENICI. 13. GENE TRAPPING; GENE TARGETING. 14. CLONAZIONE ANIMALE; TERAPIA GENICA. 15. IL SISTEMA CRISPR-CAS E SUE APPLICAZIONI.
( testi)
Libri di testo consigliati: 1. ANALISI DEI GENI E GENOMI, REECE, EDISES.2. DNA RICOMBINANTE, J.D.WATSON, A.A. CAUDY, R.M. MYERS E J.A. WITKOWSKI, ZANICHELLI.Saranno fornite slides delle lezioni Il professore riceve tutti i giorni dalle 10.00 alle 11.00 previo appuntamento via mail: manuela.cervelli@uniroma3.it
|
5
|
BIO/11
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401786 -
ENTOMOLOGIA
(obiettivi)
SONO ASSUNTI COME OBIETTIVI FORMATIVI PREVALENTI: 1) FAR ACQUISIRE CONOSCENZE DI BASE SU MORFOLOGIA, ANATOMIA, FISIOLOGIA, BIOLOGIA ED EVOLUZIONE DEI PRINCIPALI GRUPPI DI ESAPODI. 2) FAR ACQUISIRE CONOSCENZE TEORICHE E PRATICHE SULLA SISTEMATICA E CLASSIFICAZIONE DEGLI ESAPODI. 3) PROPORRE GLI ELEMENTI DI BASE PER UNA DISCUSSIONE SUL SIGNIFICATO DEL SUCCESSO EVOLUTIVO DEGLI ESAPODI E SULLA LORO IMPORTANZA NELLO STUDIO DI BASE ED APPLICATO. 4) FAR ACQUISIRE LE CONOSCENZE SULLA BIODIVERSITÀ DEGLI ESAPODI ED I RELATIVI ADATTAMENTI. 5) FORNIRE GLI STRUMENTI PER IL RICONOSCIMENTO TASSONOMICO DEGLI ESAPODI A LIVELLO DELLE PRINCIPALI FAMIGLIE, SOPRATTUTTO RELATIVAMENTE ALLE SPECIE DELLA FAUNA ITALIANA. 6) STIMOLARE ED ESALTARE LA CURIOSITÀ E LE CAPACITÀ DI OSSERVAZIONE E DI CRITICA. 7) RENDERE LO STUDENTE IN GRADO DI VALUTARE LA PROPRIA COMPETENZA IN AMBITI PARTICOLARI DEL CAMPO SPECIFICO.
|
|
20401786-2 -
MODULO 2
-
Erogato presso
20401786 ENTOMOLOGIA in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
PARTE 2) FILOGENESI DEGLI INSETTI. CLASSIFICAZIONE: CARATTERI DIAGNOSTICI A LIVELLO DEGLI ORDINI E CENNI SULLE FAMIGLIE PIÙ IMPORTANTI, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA FAUNA ITALIANA. METODI DI STUDIO, RACCOLTA, PREPARAZIONE E CONSERVAZIONE DEGLI INSETTI.LA SECONDA PARTE DEL CORSO, PREVEDE DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI, ANCHE ALMENO QUATTRO ESERCITAZIONI IN LABORATORIO E DUE SUL CAMPO (UNA A META’ E UNA A FINE CORSO). DURANTE TALI ESERCITAZIONI, SARANNO MOSTRATI VETRINI, ESEMPLARI VIVI E MATERIALE CONSERVATO, RELATIVI AI PRINCIPALI ORDINI E FAMIGLIE DI INSETTI TRATTATI; SARANNO INOLTRE EFFETTUATE DISSEZIONI DI CAMPIONI PER L’ANALISI DELL’ANATOMIA INTERNA. NEL CORSO DELLE ESERCITAZIONE IN CAMPO, SARANNO EFFETTUATE OSSERVAZIONI SULLA DIVERSITA’ E LE COMUNITA’ DI INSETTI TERRESTRI E DI ACQUE INTERNE IN ECOSISTEMI NATURALI, ILLUSTRANDO METODI DI CAMPIONAMENTO E DI IDENTIFICAZIONE.
( testi)
LIBRI DI TESTO UTILIZZABILI (PREVIA INDICAZIONE DEL DOCENTE):P.J. GULLAN & P.S. CRANSTON “LINEAMENTI DI ENTOMOLOGIA” ZANICHELLI R.G. DAVIES “LINEAMENTI DI ENTOMOLOGIA” ZANICHELLI ALTRI VOLUMI CONSULTABILI:G. GRANDI “ISTITUZIONI DI ENTOMOLOGIA GENERALE” EDIZIONI CALDERINIV.B. WIGGLESWORTH “LA VITA DEGLI INSETTI” GARZANTI R.F. CHAPMAN “THE INSECTS: STRUCTURE AND FUNCTION” HODDER & STOUGHTON, LONDON C. GILLOT “ENTOMOLOGY” PLENUM PRESS, NEW YORK O.W. RICHARDS & R.G. DAVIES “IMM’S GENERAL TEXTBOOK OF ENTOMOLOGY” CHAPMAN & HALL, LONDON VOL. I E IIDI SUPPORTO PER LE ESERCITAZIONI IN LABORATORIO E SUL CAMPO E PER LO STUDIO DELLA PARTE SISTEMATICA: GUIDE ENTOMOLOGICHE GENERALI ILLUSTRATE PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI INSETTI EUROPEI, A SCELTA DELLO STUDENTE.Orario di Ricevimento: tutti i giorni della settimana previo appuntamento per email (andrea.digiulio@uniroma3.it)
|
2
|
BIO/05
|
-
|
-
|
20
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401786-1 -
MODULO 1
-
Erogato presso
20401786 ENTOMOLOGIA in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
PARTE 1) ENTOMOLOGIA DI BASE ED APPLICATA. GENERALITÀ E PROBLEMI DI FILOGENESI DEGLI ARTROPODI E GRUPPI CORRELATI. ORIGINE, CAUSE E SIGNIFICATO DEL SUCCESSO EVOLUTIVO DEGLI INSETTI E DELLA LORO DIVERSITÀ. ESOSCHELETRO; STRUTTURA DEL TEGUMENTO E DELLA CUTICOLA; COLORI. REGIONI DEL CORPO; SCLERITI; APPENDICI ED ALI. MUSCOLATURA ED ENDOSCHELETRO; ADATTAMENTI PER IL MOVIMENTO IN AMBIENTE SUBAEREO E ACQUATICO. APPARATO RESPIRATORIO E RESPIRAZIONE; RESPIRAZIONE IN AMBIENTE ACQUATICO. ESCREZIONE. APPENDICI CEFALICHE ED APPARATI BOCCALI; ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO DIGERENTE; STRATEGIE ALIMENTARI. SISTEMA CIRCOLATORIO ED EMOLINFA. LA RIPRODUZIONE: STRUTTURA E MORFOLOGIA FUNZIONALE DEI SEGMENTI E DELLE APPENDICI GENITALI; APPARATI RIPRODUTTORI E COMPORTAMENTI RIPRODUTTIVI; UOVA; SPERMATOZOI. SVILUPPO EMBRIONALE E POSTEMBRIONALE. SISTEMA ENDOCRINO: GLI ORMONI E GLI ORGANI ENDOCRINI. GHIANDOLE ESOCRINE. SISTEMA NERVOSO CENTRALE, VISCERALE E PERIFERICO ED ORGANI DI SENSO. OCCHI SEMPLICI E COMPOSTI. PRODUZIONE DI LUCE E DI SUONI. CRIPTISMO E MIMETISMO. FEROMONI E CORTEGGIAMENTO; CURE PARENTALI; SOCIETÀ. PREDAZIONE; PARASSITISMO; SIMBIOSI. ORIENTAMENTO; MIGRAZIONI; DISPERSIONE. BIOGEOGRAFIA DEGLI INSETTI
( testi)
P.J. Gullan & P.S. Cranston “Lineamenti di Entomologia” Zanichelli R.G. Davies “Lineamenti di Entomologia” Zanichelli G. Grimaldi “Evolution of the Insects”R.F. Chapman “The Insects: structure and function” Hodder & Stoughton, London C. Gillot “Entomology” Plenum Press, New York O.W. Richards & R.G. Davies “Imm’s general textbook of entomology” Chapman & Hall, London Vol. I e II M. Chinery “Guida agli insetti d’Europa” Muzzio Orario di Ricevimento: tutti i giorni della settimana previo appuntamento per email (andrea.digiulio@uniroma3.it)
|
4
|
BIO/05
|
32
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401787 -
ETNOBOTANICA ED ETNOZOOLOGIA
(obiettivi)
ANALISI DEL RAPPORTO FRA UOMO E GLI ELEMENTI DELLA NATURA, IN UN EXCURSUS STORICO E DI DIVERSE CIVILTÀ. PROSPETTIVE DI RECUPERO DELLE TRADIZIONI POPOLARI.
|
|
20401788 -
VALUTAZIONE STRATEGICA DI IMPATTO AMBIENTALE
(obiettivi)
FORNIRE ELEMENTI DI BASE DAL PUNTO DI VISTA TECNICO, GIURIDICO, SCIENTIFICO E CULTURALE SUGLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE AMBIENTALE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA, ALLA VALUTAZIONE D'INCIDENZA, AGLI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO ED IL REPORTING AMBIENTALE. LE CONOSCENZE ACQUISITE DAGLI STUDENTI, INTEGRATE CON I CONTENUTI DI ALTRI INSEGNAMENTI OFFERTI DAL PERCORSO DI LAUREA (TECNICHE CARTOGRAFICHE E GIS, STATISTICA, ECOLOGIA APPLICATA, GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI, BIODIVERSITÀ, ETC.) TENDONO A FORMARE FIGURE PROFESSIONALI E TECNICHE DEL MONITORAGGIO E DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE.
|
|
20401821 -
IMMUNOLOGIA
(obiettivi)
APPROFONDIRE I MECCANISMI CELLULARI E MOLECOLARI DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA; APPRENDERE I MECCANISMI DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO IN SALUTE E IN MALATTIA.
|
6
|
MED/04
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401875 -
METODI E TECNICHE DI EDUCAZIONE E DIVULGAZIONE NATURALISTICA E AMBIENTALE
(obiettivi)
FAR CRESCERE NEGLI STUDENTI CONOSCENZE, COMPETENZE E ABILITÀ PROFESSIONALIZZANTI NEI SETTORI DELL’EDUCAZIONE E DELLA DIVULGAZIONE NATURALISTICA E AMBIENTALE. FAR CONOSCERE AGLI STUDENTI LE PROFESSIONI LEGATE ALLA DIVULGAZIONE E ALL’EDUCAZIONE IN AMBITO NATURALISTICO E AMBIENTALE, POTENZIALE SBOCCO LAVORATIVO PER SPECIALISTI NEL SETTORE DELLA GESTIONE E DELLA TUTELA DEGLI ECOSISTEMI.
|
|
20401990 -
BIOCHIMICA CELLULARE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI OFFRIRE AGLI STUDENTI LE CONOSCENZE RELATIVE AL RUOLO DEGLI “INORGANIC BIOFACTORS” NELL’OMEOSTASI, PARTENDO DAL RUOLO BIOCHIMICO FINO AD ANALIZZARE IL LORO IMPATTO SULLA SALUTE DELL’UOMO. SARANNO QUINDI ANALIZZATE LE “OMICS”, OVVERO L’INSIEME DELLE DISCIPLINE BIOMOLECOLARI (DALLA TRASCRITTOMICA ALLA METABOLOMICA) UTILI PER LO STUDIO DELLA BIOLOGIA DEI SISTEMI E PER LA CARATTERIZZAZIONE DEGLI EVENTI BIOCHIMICI ASSOCIATI ALLE VARIAZIONI DEI TRASCRITTI, DELLE PROTEINE E DEI METABOLITI PRESENTI NEI FLUIDI BIOLOGICI, ORGANI E TESSUTI.
-
DI MASI ALESSANDRA
( programma)
LE EMOPROTEINE. IL METABOLISMO DELL'EME E LE PATOLOGIE ASSOCIATE. LA BIOSINTESI DELL'EME E LE PATOLOGIE ASSOCIATE. IL METABOLISMO DEL FERRO E LE PATOLOGIE ASSOCIATE. DEFINIZIONE DI “INORGANIC BIOFACTORS”. I PRINCIPALI “INORGANIC BIOFACTORS”: L’OSSIGENO MOLECOLARE, IL MONOSSIDO DI CARBONIO, IL MONOSSIDO D’AZOTO, L’ACIDO SOLFIDRICO. ANALISI DEL RUOLO BIOCHIMICO E CELLULARE DEGLI "INORGANIC BIOFACTORS" E DEL LORO CONTRIBUTO NELL'INSORGENZA DI PATOLOGIE UMANE. RUOLO TERAPEUTICO DEGLI "INORGANIC BIOFACTORS". LE SPECIE REATTIVE DELL’OSSIGENO E DELL’AZOTO. LE MALATTIE MITOCONDRIALI. LA QUESTIONE ENERGETICA DELLE CELLULE TUMORALI. VARIAZIONI METABOLICHE NELLE CELLULE TUMORALI: EFFETTO WARBURG.
( testi)
ARTICOLI SCIENTIFICI, SUPPORTI INFORMATICI E CARTACEI FORNITI DAL DOCENTE. Testi di supporto: - Siliprandi & Tettamanti "Biochimica Medica - strutturale, metabolica e funzionale" Ed. Piccin - Chiurchiù & Maccarrone "I radicali liberi e la loro rilevanza in biomedicina: dai meccanismi molecolari alle prospettive terapeutiche" Ed Piccin
ORARIO RICEVIMENTO: lunedì ore 10
-
ASCENZI PAOLO
( programma)
Relazioni struttura-funzione di emoproteine trasportatrici dell'ossigeno in grado di inattivare le specie reattive dell'azoto e dell'ossigeno.
( testi)
ORARIO DI RICEVIMENTO: LUNEDI' DALLE ORE 10 ALLE ORE 11 SPECIFICHE PUBBLICAZIONI SARANNO FORNITE AGLI STUDENTI.
|
6
|
BIO/10
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401992 -
LABORATORIO DI BIOTECNOLOGIE DEI MICRORGANISMI
(obiettivi)
SONO ASSUNTI COME OBIETTIVI FORMATIVI PREVALENTI: A) L’ACQUISIZIONE DI METODOLOGIE E LINGUAGGI APPROPRIATI PER L’ISOLAMENTO, L’OSSERVAZIONE E LA DESCRIZIONE DI MICRORGANISMI DI INTERESSE INDUSTRIALE B) L’ACQUISIZIONE DEGLI ELEMENTI FONDAMENTALI PER L’IMPOSTAZIONE DI UN PROTOCOLLO SPERIMENTALE E PER LA SUA ESECUZIONE
|
|
20401992-2 -
MODULO 2
-
RAMPIONI GIORDANO
( programma)
Il programma del corso è articolato in modo da fornire allo studente:- competenze culturali (conoscenza di:) relative a metodologie e linguaggi appropriati per l’isolamento, l’osservazione, la descrizione e l’ingegnerizzazione di microrganismi di interesse industriale, e a metodiche molecolari avanzate nel campo delle biotecnologie microbiche;- competenze metodologiche (saper effettuare:) che consentano di ricercare in modo autonomo e valutare in modo critico pubblicazioni scientifiche presenti nelle banche dati disponibili on-line, e di impostare un protocollo sperimentale ed eseguirlo correttamente.ProgrammaLe attività di laboratorio, precedute da una trattazione teorica, riguarderanno:- isolamento di microrganismi di interesse industriale da fonti naturali, preparazione di terreni di crescita e tecniche di coltivazione;- generazione e selezione mediante screening di mutanti per inserzione di trasposoni;- processi di trasferimento genico (coniugazione e trasformazione);- utilizzo di biosensori batterici per valutare la produzione di molecole di interesse da parte di altri microrganismi.Ulteriori lezioni teoriche riguarderanno:- possibili applicazioni biotecnologiche per lo sviluppo di strategie terapeutiche alternative agli antibiotici;- sviluppo di biosensori e sistemi reporter per l’identificazione di nuovi farmaci;- applicazioni della biologia sintetica nelle biotecnologie microbiche;- studio dei network regolativi e loro applicazioni biotecnologiche.
( testi)
Nozioni su alcuni argomenti di base trattati durante il corso saranno reperibili in testi di Microbiologia e di Biotecnologie Microbiche, come indicato nella bibliografia. Per gli argomenti teorici più avanzati e per le esercitazioni di laboratorio verranno forniti agli studenti materiale monografico specifico e protocolli sperimentali.Come strumenti di didattica innovativa, presentazioni power-point verranno condivise sul cloud con gli studenti come dispense. Inoltre, verranno consigliati e mostrati agli studenti siti web su cui trovare in modo autonomo pubblicazioni scientifiche che consentiranno di approfondire gli argomenti più avanzati trattai nel corso.Il docente si rende disponibile per il ricevimento studenti tutti i Lunedì dalle 15:00 alle 16:00. Inoltre, il docente si rende disponibile per chiarimenti inerenti gli argomenti trattati nel corso e per le modalità di esame in qualsiasi giorno, previo appuntamento concordato al termine delle lezioni o mediante e-mail.
-
LEONI LIVIA
( programma)
Il programma del corso è articolato in modo da fornire allo studente:- competenze culturali (conoscenza di:) relative a metodologie e linguaggi appropriati per l’isolamento, l’osservazione, la descrizione e l’ingegnerizzazione di microrganismi di interesse industriale, e a metodiche molecolari avanzate nel campo delle biotecnologie microbiche;- competenze metodologiche (saper effettuare:) che consentano di ricercare in modo autonomo e valutare in modo critico pubblicazioni scientifiche presenti nelle banche dati disponibili on-line, e di impostare un protocollo sperimentale ed eseguirlo correttamente.ProgrammaLe attività di laboratorio, precedute da una trattazione teorica, riguarderanno:- isolamento di microrganismi di interesse industriale da fonti naturali, preparazione di terreni di crescita e tecniche di coltivazione;- generazione e selezione mediante screening di mutanti per inserzione di trasposoni;- processi di trasferimento genico (coniugazione e trasformazione);- utilizzo di biosensori batterici per valutare la produzione di molecole di interesse da parte di altri microrganismi.Ulteriori lezioni teoriche riguarderanno:- possibili applicazioni biotecnologiche per lo sviluppo di strategie terapeutiche alternative agli antibiotici;- sviluppo di biosensori e sistemi reporter per l’identificazione di nuovi farmaci;- applicazioni della biologia sintetica nelle biotecnologie microbiche;- studio dei network regolativi e loro applicazioni biotecnologiche.
( testi)
Nozioni su alcuni argomenti di base trattati durante il corso saranno reperibili in testi di Microbiologia e di Biotecnologie Microbiche, come indicato nella bibliografia. Per gli argomenti teorici più avanzati e per le esercitazioni di laboratorio verranno forniti agli studenti materiale monografico specifico e protocolli sperimentali.Come strumenti di didattica innovativa, presentazioni power-point verranno condivise sul cloud con gli studenti come dispense. Inoltre, verranno consigliati e mostrati agli studenti siti web su cui trovare in modo autonomo pubblicazioni scientifiche che consentiranno di approfondire gli argomenti più avanzati trattai nel corso.Il docente si rende disponibile per il ricevimento studenti in qualsiasi giorno, previo appuntamento concordato al termine delle lezioni o mediante e-mail.
|
3
|
CHIM/11
|
-
|
-
|
30
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20401992-1 -
MODULO 1
-
RAMPIONI GIORDANO
( programma)
Il programma del corso è articolato in modo da fornire allo studente:- competenze culturali (conoscenza di:) relative a metodologie e linguaggi appropriati per l’isolamento, l’osservazione, la descrizione e l’ingegnerizzazione di microrganismi di interesse industriale, e a metodiche molecolari avanzate nel campo delle biotecnologie microbiche;- competenze metodologiche (saper effettuare:) che consentano di ricercare in modo autonomo e valutare in modo critico pubblicazioni scientifiche presenti nelle banche dati disponibili on-line, e di impostare un protocollo sperimentale ed eseguirlo correttamente.ProgrammaLe attività di laboratorio, precedute da una trattazione teorica, riguarderanno:- isolamento di microrganismi di interesse industriale da fonti naturali, preparazione di terreni di crescita e tecniche di coltivazione;- generazione e selezione mediante screening di mutanti per inserzione di trasposoni;- processi di trasferimento genico (coniugazione e trasformazione);- utilizzo di biosensori batterici per valutare la produzione di molecole di interesse da parte di altri microrganismi.Ulteriori lezioni teoriche riguarderanno:- possibili applicazioni biotecnologiche per lo sviluppo di strategie terapeutiche alternative agli antibiotici;- sviluppo di biosensori e sistemi reporter per l’identificazione di nuovi farmaci;- applicazioni della biologia sintetica nelle biotecnologie microbiche;- studio dei network regolativi e loro applicazioni biotecnologiche.
( testi)
Nozioni su alcuni argomenti di base trattati durante il corso saranno reperibili in testi di Microbiologia e di Biotecnologie Microbiche, come indicato nella bibliografia. Per gli argomenti teorici più avanzati e per le esercitazioni di laboratorio verranno forniti agli studenti materiale monografico specifico e protocolli sperimentali.Come strumenti di didattica innovativa, presentazioni power-point verranno condivise sul cloud con gli studenti come dispense. Inoltre, verranno consigliati e mostrati agli studenti siti web su cui trovare in modo autonomo pubblicazioni scientifiche che consentiranno di approfondire gli argomenti più avanzati trattai nel corso.Il docente si rende disponibile per il ricevimento studenti tutti i Lunedì dalle 15:00 alle 16:00. Inoltre, il docente si rende disponibile per chiarimenti inerenti gli argomenti trattati nel corso e per le modalità di esame in qualsiasi giorno, previo appuntamento concordato al termine delle lezioni o mediante e-mail.
-
LEONI LIVIA
( programma)
Il programma del corso è articolato in modo da fornire allo studente:- competenze culturali (conoscenza di:) relative a metodologie e linguaggi appropriati per l’isolamento, l’osservazione, la descrizione e l’ingegnerizzazione di microrganismi di interesse industriale, e a metodiche molecolari avanzate nel campo delle biotecnologie microbiche;- competenze metodologiche (saper effettuare:) che consentano di ricercare in modo autonomo e valutare in modo critico pubblicazioni scientifiche presenti nelle banche dati disponibili on-line, e di impostare un protocollo sperimentale ed eseguirlo correttamente.ProgrammaLe attività di laboratorio, precedute da una trattazione teorica, riguarderanno:- isolamento di microrganismi di interesse industriale da fonti naturali, preparazione di terreni di crescita e tecniche di coltivazione;- generazione e selezione mediante screening di mutanti per inserzione di trasposoni;- processi di trasferimento genico (coniugazione e trasformazione);- utilizzo di biosensori batterici per valutare la produzione di molecole di interesse da parte di altri microrganismi.Ulteriori lezioni teoriche riguarderanno:- possibili applicazioni biotecnologiche per lo sviluppo di strategie terapeutiche alternative agli antibiotici;- sviluppo di biosensori e sistemi reporter per l’identificazione di nuovi farmaci;- applicazioni della biologia sintetica nelle biotecnologie microbiche;- studio dei network regolativi e loro applicazioni biotecnologiche.
( testi)
Nozioni su alcuni argomenti di base trattati durante il corso saranno reperibili in testi di Microbiologia e di Biotecnologie Microbiche, come indicato nella bibliografia. Per gli argomenti teorici più avanzati e per le esercitazioni di laboratorio verranno forniti agli studenti materiale monografico specifico e protocolli sperimentali.Come strumenti di didattica innovativa, presentazioni power-point verranno condivise sul cloud con gli studenti come dispense. Inoltre, verranno consigliati e mostrati agli studenti siti web su cui trovare in modo autonomo pubblicazioni scientifiche che consentiranno di approfondire gli argomenti più avanzati trattai nel corso.Il docente si rende disponibile per il ricevimento studenti in qualsiasi giorno, previo appuntamento concordato al termine delle lezioni o mediante e-mail.
|
3
|
CHIM/11
|
24
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402204 -
CHIMICA BIOORGANICA
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI EVIDENZIARE LE REAZIONI COMUNI ALLA CHIMICA ORGANICA E ALLA CHIMICA DEI SISTEMI BIOLOGICI. INFATTI, SE DA UN LATO LE TRASFORMAZIONI DEI GRUPPI FUNZIONALI SIANO FORMALMENTE LE STESSE, I MECCANISMI DI REAZIONE DIFFERISCONO IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI SPERIMENTALI PROPRIE DELLA CHIMICA DI SINTESI O DELLA CHIMICA DEI SISTEMI BIOLOGICI. IN QUESTO CONTESTO, IL RUOLO DEGLI ENZIMI NELLE TRASFORMAZIONI BIOLOGICHE SARÀ MESSO A CONFRONTO CON IL RUOLO SVOLTO, NELLE CORRISPONDENTI REAZIONI DI LABORATORIO, DA TEMPERATURA, PRESSIONE, PH, PRESENZA DI CATALIZZATORI E TIPO DI SOLVENTE. A TALE SCOPO, SARANNO ESAMINATE ALCUNE DELLE PIÙ NOTE REAZIONI DELLA CHIMICA ORGANICA DI BASE EVIDENZIANDO, CASO PER CASO, LE SOMIGLIANZE E LE DIFFERENZE CON LE ANALOGHE TRASFORMAZIONI PRESENTI NEI SISTEMI BIOLOGICI
|
6
|
CHIM/06
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
22402256 -
PARASSITOLOGIA EVOLUZIONISTICA
(obiettivi)
OFFRIRE ALLO STUDENTE LO STUDIO DELLA PARASSITOLOGIA IN UNA PROSPETTIVA NUOVA, ATTRAVERSO UN APPROCCIO ECOLOGICO-EVOLUZIONISTICO E COMPARATIVO. L’INTIMA ED INTRICATA NATURA DELL’ASSOCIAZIONE TRA OSPITE E PARASSITA È STATA STORICAMENTE TRATTATA CON FORTISSIMA ENFASI IN RELAZIONE ALLA SUA PATOGENICITÀ PER GLI OSPITI, SIANO ESSI L’UOMO, GLI ANIMALI DOMESTICI, O LE COLTIVAZIONI. QUESTO CORSO INTENDE INVECE OFFRIRE ALLO STUDENTE L’OPPORTUNITÀ DI APPROFONDIRE ARGOMENTI COME LE STRATEGIE ADATTATIVE DELLA VITA DEL PARASSITA, L’IMPATTO DEL PARASSITISMO SULLA STRUTTURA DELLE COMUNITÀ O IL RUOLO DEL PARASSITA NEL TRASFERIMENTO DI ENERGIA TROFICA NELLE COMUNITÀ. VERRÀ ENFATIZZATO IL RUOLO DELL’OSPITE COME ELEMENTO CHIAVE DELL’AMBIENTE IN CUI VIVE IL PARASSITA E COME TALE IMPORTANTE SORGENTE DI PRESSIONI SELETTIVE. LO STUDENTE VERRÀ ESPOSTO AD UN CORSO DINAMICO CON LEZIONI FRONTALI, SEMINARI DI APPROFONDIMENTO ED ESERCITAZIONI PRATICHE SU TAXA PARASSITI.
|
|
22402256-1 -
MODULO 1
|
5
|
BIO/05
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
22402256-2 -
MODULO 2
|
1
|
BIO/05
|
-
|
-
|
10
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
22402257 -
VIROLOGIA ANIMALE GENERALE ED APPLICATA
(obiettivi)
SONO OBIETTIVI FORMATIVI L’APPROFONDIMENTO DELLE CONOSCENZE DELLA VIROLOGIA ANIMALE E DELLE SUE APPLICAZIONI.
|
|
22402257-2 -
MODULO 2
-
AFFABRIS ELISABETTA
( programma)
Modulo 2: Vengono introdotte alcune applicazioni della disciplina (sviluppo di vaccini, vettori virali e virus oncolitici). Gli studenti dovranno essere in grado di applicare le conoscenze acquisite per comprendere testi approfonditi e dati sperimentali relativi alla disciplina.
( testi)
Libri di testo:-Leonard Norkin – Virology: Molecular Biology and Pathogenesis - ASM (American Society for Microbiology) Pressin alternativa:-Edward K. Wagner e Martinez J. Hewlett – Basic Virology –Blackwell Science Third edition con integrazione obbligatoria:- Cap.59 Orthomixovirus: il virus dell’influenza, Cap.67 I retrovirus umani e Cap.68 I virus responsabili di epatiti primarie da: La Placa M.-Principi di microbiologia medica - Soc.Editrice Esculapio (preferibilmente l’ultima delle numerose edizioni) Materiale di studio integrativo per vettori virali di espressione genica e virus oncolitici:per gli adenovirus oncolitici: J.T.Mullen e K.K.Tanabe -Viral oncolisis. - The oncologist vol.7:pp106-119, 2002;per i vettori adenovirali, adeno-associati, retrovirali e lentivirali e per gli adenovirus oncolitici: Fields Virology, Vth edition, 2007- D.M.Knipe and P.M.Howley Editors-In-Chief -Lippincot Williams & Wilkins Publishers, Vol l, Section l General Virology, Cap.16: Viral Vectors and Their Applications (accessibile on line dall’Ateneo: chiedere alla Biblioteca d’Area Scientifico-Tecnologica);per i vettori lentivirali: Stéphanie Durand and Andrea Cimarelli - The Inside Out of Lentiviral Vectors - Viruses 2011, 3, 132-159.E’ disponibile un CD con programma dettagliato e materiale integrativo presso il box della segreteria didattica di biologia
|
1
|
BIO/19
|
-
|
-
|
10
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
22402257-1 -
MODULO 1
-
AFFABRIS ELISABETTA
( programma)
Modulo 1: Descrivendo e confrontando le diverse strategie replicative di virus animali appartenenti ad alcune delle principali famiglie (Picornaviridae, Ortomixoviridae, Paramixoviridae, Rabdoviridae, Retroviridae, Hepadnaviridae, Flaviviridae, Parvoviridae, Poliomaviridae, Papillomaviridae, Adenoviridae, Herpesviridae, Poxviridae) l'insegnamento si propone di approfondire gli aspetti relativi a: origine dei virus e loro evoluzione, struttura, interazioni virus-cellula, meccanismi di difesa dell'ospite dalle infezioni virali e strategie virali di immunoevasione, metodiche di rilevazione, identificazione e titolazione dei virus, farmaci antivirali e profilassi delle infezioni virali. Gli studenti dovranno essere in grado di applicare le conoscenze acquisite per comprendere testi approfonditi e dati sperimentali relativi alla disciplina.
( testi)
Libri di testo:-Leonard Norkin – Virology: Molecular Biology and Pathogenesis - ASM (American Society for Microbiology) Pressin alternativa:-Edward K. Wagner e Martinez J. Hewlett – Basic Virology –Blackwell Science Third edition con integrazione obbligatoria:- Cap.59 Orthomixovirus: il virus dell’influenza, Cap.67 I retrovirus umani e Cap.68 I virus responsabili di epatiti primarie da: La Placa M.-Principi di microbiologia medica - Soc.Editrice Esculapio (preferibilmente l’ultima delle numerose edizioni) Materiale di studio integrativo per vettori virali di espressione genica e virus oncolitici:per gli adenovirus oncolitici: J.T.Mullen e K.K.Tanabe -Viral oncolisis. - The oncologist vol.7:pp106-119, 2002;per i vettori adenovirali, adeno-associati, retrovirali e lentivirali e per gli adenovirus oncolitici: Fields Virology, Vth edition, 2007- D.M.Knipe and P.M.Howley Editors-In-Chief -Lippincot Williams & Wilkins Publishers, Vol l, Section l General Virology, Cap.16: Viral Vectors and Their Applications (accessibile on line dall’Ateneo: chiedere alla Biblioteca d’Area Scientifico-Tecnologica);per i vettori lentivirali: Stéphanie Durand and Andrea Cimarelli - The Inside Out of Lentiviral Vectors - Viruses 2011, 3, 132-159.E’ disponibile un CD con programma dettagliato e materiale integrativo presso il box della segreteria didattica di biologia
|
5
|
BIO/19
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402024 -
BIOCHIMICA FISICA
(obiettivi)
L' INSEGNAMENTO SI PROPONE DI FORNIRE ALLO STUDENTE CONOSCENZE DI BASE RELATIVE ALLA TERMODINAMICA ED ALLA CINETICA DEI PROCESSI BIOLOGICI, PARTICOLARMENTE IN RELAZIONE CON LA ATTIVITA’ SPERIMENTALE IN LABORATORIO.
-
ANTONINI GIOVANNI
( programma)
Competenze culturali (Conoscenza di:) L' insegnamento si propone di fornire allo studente conoscenze di base relative alla termodinamica ed alla cinetica dei processi biologici, particolarmente in relazione con l’attività sperimentale in laboratorio. Competenze metodologiche (Saper effettuare: ) acquisire ed utilizzare i dati sperimentali relativi allo studio di interazioni tra proteine e ligandi, cinetica enzimatica e cinetica di legame Programma dell’insegnamento
1) Studio della interazione tra recettori e ligandi: metodi all’equilibrio e cinetica dei transienti a) All’equilibrio (parametri termodinamici: Kd costante di equilibrio in dissociazione, cooperatività, numero di siti di legame) b) Cinetica rapida (parametri cinetici: k costanti di velocità) 2) Studio della attività enzimatica: cinetica in stato stazionario a) In Stato Stazionario (quando [ES] è pressochè costante durante l’osservazione sperimentale) b) In presenza di inibitori 3) Spettroscopia ottica risolta nel tempo e cinetiche complesse
( testi)
Libri di testo consigliati: M. C. Bonaccorsi di Patti et al. Metodologie Biochimiche - Casa Editrice Ambrosiana Ninfa/Ballou Metodologie di base per la Biochimica e la Biotecnologia - ed. Zanichelli Reed et al. Metodologie di Base per le Scienze Biomolecolari- ed. Zanichelli P. Silvestroni, Fondamenti di chimica - Casa Editrice Ambrosiana D.M. Etter Introduction to MATLAB 7– Pearson Education, Inc.
Software da utilizzare EXCEL (Office) oppure CALC (Open Office)* (per metodi lineari) MATLAB (Mathworks) o OCTAVE (GNU Octave)* (per analisi spettri e metodi non lineari) GEPASI (P. Mendes et al.)* oppure COPASI (Copasi dev. group)* (per reazioni complesse) (*) indica free software
Saranno fornite dispense delle lezioni ed esercizi svolti
Il professore riceve tutti i giorni dalle 8.00 alle 9.00 previo appuntamento via mail: giovanni.antonini@uniroma3.it
|
6
|
BIO/11
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402025 -
BIOINDICAZIONE E MONITORAGGIO AMBIENTALE
(obiettivi)
L' INSEGNAMENTO SI PROPONE DI FORNIRE ALLO STUDENTE CONOSCENZE DI BASE RELATIVE ALLA TERMODINAMICA ED ALLA CINETICA DEI PROCESSI BIOLOGICI, PARTICOLARMENTE IN RELAZIONE CON LA ATTIVITA’ SPERIMENTALE IN LABORATORIO.
|
6
|
BIO/02
|
44
|
-
|
5
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402506 -
BASI MOLECOLARI DELL'INTERAZIONE PIANTE-AMBIENTE
(obiettivi)
OBIETTIVO FORMATIVO DEL CORSO È FORNIRE ALLO STUDENTE LE CONOSCENZE E LE COMPETENZE NECESSARIE PER LA COMPRENSIONE DEI PROCESSI DI ACCLIMATAZIONE DELLE PIANTE AI VARI STRESS AMBIENTALI, IN QUANTO FONDAMENTALI NELLO SVILUPPO DI NUOVE STRATEGIE VOLTE A TUTELARE LA PRODUTTIVITÀ AGRICOLA IN CONDIZIONI AMBIENTALI MUTEVOLI E/O SFAVOREVOLI NELL’AMBITO DI UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE. VERRANNO INOLTRE FORNITI CENNI SULL’IMPIEGO DELLE PIANTE NEL CAMPO FARMACEUTICO, NUTRACEUTICO ED AMBIENTALE.
|
|
20402508 -
CHIMICA DELLE SOSTANZE NATURALI E DELL'AMBIENTE
(obiettivi)
COMPRENSIONE DEI PRINCIPALI PATHWAY METABOLICI SVILUPPATI DA MICROORGANISMI, PIANTE E ANIMALI NELLA BIOSINTESI DI SOSTANZE DEL METABOLISMO SECONDARIO DI PARTICOLARE INTERESSE PER LA SALUTE DELL’UOMO E RAGGIUNGIMENTO DELLE CONOSCENZE DI BASE NECESSARIE PER LA COMPRENSIONE DEGLI EQUILIBRI CHIMICI CHE REGOLANO LE ORIGINI, IL TRASPORTO, LE TRASFORMAZIONI E GLI EFFETTI DI ALCUNI INQUINANTI AMBIENTALI SIA DI ORIGINE NATURALE CHE ANTROPICA.
-
Erogato presso
20402508 CHIMICA DELLE SOSTANZE NATURALI E DELL'AMBIENTE in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 N0 TOFANI DANIELA
( programma)
CENNI INTRODUTTIVI SULLA CHIMICA DELLE SOSTANZE NATURALI. CARATTERISTICHE DEI METABOLITI SECONDARI. SOSTANZE ALLELOPATICHE. LE VIE BIOSINTETICHE DEL METABOLISMO SECONDARIO. IL METABOLISMO DELL'ACETATO. PROSTAGLANDINE. POLICHETIDI AROMATICI. ANTRACHINONI. CANNABINOIDI. AFLATOSSINE. TETRACICLINE. IL METABOLISMO DELLO SHIKIMATO. BIOGENESI DELLO SHIKIMATO. ACIDI CINNAMICI. LIGNINE. FENILPROPANI. ACIDI BENZOICI. CUMARINE. FLAVONOIDI. TANNINI. ISOFLAVONI. CHINONI TERPENOIDICI. IL METABOLISMO DEL MEVALONATO. BIOGENESI DEL ACIDO MEVALONICO. I VARI TIPI DI TERPENI E I COMPOSTI DERIVATI. IRIDOIDI. GIBBERELLINE. CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEGLI STEROIDI ANIMALI. FITOSTEROLI. ALCALOIDI: DEFINIZIONE, AMMINOACIDI ORIGINARI E NOMENCLATURA. BIOSINTESI E ATTIVITÀ DEI PRINCIPALI TIPI DI ALCALOIDI: COCAINA, NICOTINA, CURARI, MORFINA, LOGANINA, ACIDO LISERGICO, CONIINA. CENNI SUI CARBOIDRATI. GLUCOSIDI CIANOGENICI. STREPTOMICINA. METABOLITI SECONDARI DI ORIGINE PEPTIDICA. INTERFERONI. PEPTIDI OPPIOIDI. TOSSINE PEPTIDICHE: RICINA E BOTULINO. PENICILLINE. PRINCIPI BASE DELLA CHIMICA DELL’AMBIENTE. INTERAZIONI FRA LE VARIE SFERE IN CUI È SUDDIVISO L’AMBIENTE TERRESTRE. L’ATMOSFERA: CENNI SULLA FORMAZIONE E DEPLEZIONE DELL’OZONO (BUCO DELL’OZONO); EFFETTO DEI CFC E HALON. CENNI SULLE SPECIE OSSIDANTI ED INQUINANTI E IL LORO MONITORAGGIO. IL PARTICOLATO: IPA E FTALATI. L’EFFETTO-SERRA: PRINCIPALI GAS-SERRA E LORO GWP. IL PROTOCOLLO DI KYOTO. L'IDROSFERA. PROPRIETÀ CHIMICO-FISICHE DELL'ACQUA E DEI CORPI D'ACQUA. TIC, TOC, TC. INQUINANTI ORGANICI BIODEGRADABILI (COD, BOD5), DI DIFFICILE OSSIDAZIONE E TOSSICI (LD50 E LOD50). BIOACCUMULAZIONE E BIOMAGNIFICAZIONE. METABOLISMO DI ALCUNI PESTICIDI.
( testi)
P.M. DEWICK : CHIMICA, BIOSINTESI E BIOATTIVITA' DELLE SOSTANZE NATURALI. EDIZIONI PICCIN FOTOCOPIE DELLE SLIDE UTILIZZATE A LEZIONE, DISTRIBUITE DAL DOCENTE. C. BAIRD, M. CANN “CHIMICA AMBIENTALE”, ZANICHELLI. COPIE DELLE SLIDES UTILIZZATE PER LE LEZIONI (PROTETTE DA PW) SONO DISPONIBILI IN RETE ALL’INDIRIZZO: HTTP://HOST.UNIROMA3.IT/CENTRI/CISDIC/INDEX.HTM
|
6
|
CHIM/06
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402509 -
ECOLOGIA E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI COSTIERI
(obiettivi)
SONO ASSUNTI COME OBIETTIVI FORMATIVI LA PADRONANZA DEI PRINCIPI DELL’ECOLOGIA DEGLI ECOSISTEMI COSTIERI, LA COMPRENSIONE DEL SUO RAPPORTO CON ALTRE DISCIPLINE ECOLOGICHE (ECOLOGIA ANIMALE, ECOLOGIA VEGETALE) E L’APPLICAZIONE IN QUESTO CONTESTO DI CONOSCENZE ACQUISITE IN PRECEDENZA (BOTANICA, ZOOLOGIA). QUESTO CORSO PROPONE DI ANALIZZARE LA BIODIVERSITÀ COMPLESSIVA DEGLI ECOSISTEMI COSTIERI. INOLTRE, SI PREVEDE DI SVILUPPARE I PRINCIPI DI BASE DELL’ OSSERVAZIONE IN CAMPO, ORGANIZZAZIONE E ANALISI IN LABORATORIO DI DATI RACCOLTI IN AMBITO COSTIERO. IN FINE, SI PREVEDE DI SVILUPPARE LA CONSAPEVOLEZZA SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA CONSERVAZIONE E ALLA GESTIONE DI QUESTI ECOSISTEMI.
|
|
20402509-1 -
MODULO 1
-
Erogato presso
20402509 ECOLOGIA E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI COSTIERI in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
Ecologia e Diversità floristico-vegetazionale degli ecosistemi costieri Gli ecosistemi costieri come interfaccia fra l’ambiente terrestre e marino. I gradienti ambientali. Ecotoni e transizioni. Diversità degli ecosistemi costieri sabbiosi, rocciosi e lagunari. Caratteristiche e distribuzione nei diversi continenti. Fitocenosi costiere dei litorali italiani ed europei (mediterranei ed atlantici). Principali aggruppamenti vegetali. Principali strategie adattative delle piante. Gli Habitat costieri della Direttiva Europea 92/43/EEC (Direttiva Habitat) ed EUNIS presenti in Italia. Problematiche di conservazione. Tecniche di campionamento e di analisi dei dati. Ecologia e diversità faunistica delle coste sabbiose, delle lagune costiere e delle coste roccioseGli animali delle dune costiere e rapporti con la vegetazione psammoalofila. Interazioni fra le zoocenosi dunali e quelle della macchia mediterranea sempreverde. Fauna delle zone umide retrodunali, siti di nidificazione e svernamento dell’avifauna; rapporti con la Convenzione di Ramsar. Problemi di conservazione e gestione. Spiaggiamenti e recupero di vertebrati marini (cetacei e tartarughe marine); nidificazione delle tartarughe marine e loro salvaguardia. Animali terrestri e marini della zona intertidale. Fauna delle pozze di scogliere. Le falesie e la nidificazione degli uccelli. Problemi di conservazione e gestioneGestione e Conservazione degli ambienti costieri La conservazione dei litorali. Principali fattori di disturbo. Effetti dei disturbi sulle fitocenosi: Meccanismi di risposta. Le specie minacciate e le specie esotiche. Bioindicatori. Qualità ambientale e stato di conservazione.Response to disturbance. Endangered species. Alien species. Bioindicators. Environmental quality and conservation status.Principali strategie per la conservazione degli ecosistemi costieri
( testi)
Acosta A. & Ercole S. 2017. Gli habitat delle coste sabbiose italiane: ecologia e problematiche di conservazione. Quaderni ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale 215/2015.Ruffo, S. (a cura di). (2002). Dune e spiagge sabbiose. Ambienti fra terra e mare. Quaderni Habitat, 4. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Scaricabile dal sito del Ministero.
|
2
|
BIO/03
|
16
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402509-2 -
MODULO 2
-
Erogato presso
20402509 ECOLOGIA E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI COSTIERI in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
ECOLOGIA E DIVERSITA' ANIMALE DEGLI ECOSISTEMI COSTIERI GLI ANIMALI DELLE DUNE COSTIERE E RAPPORTI CON LA VEGETAZIONE PSAMMOALOFILA. INTERAZIONI FRA LE ZOOCENOSI DUNALI E QUELLE DELLA MACCHIA MEDITERRANEA SEMPREVERDE. FAUNA DELLE ZONE UMIDE RETRODUNALI, SITI DI NIDIFICAZIONE E SVERNAMENTO DELL’AVIFAUNA; RAPPORTI CON LA CONVENZIONE DI RAMSAR. PROBLEMI DI CONSERVAZIONE E GESTIONE. SPIAGGIAMENTI E RECUPERO DI VERTEBRATI MARINI (CETACEI E TARTARUGHE MARINE); NIDIFICAZIONE DELLE TARTARUGHE MARINE E LORO SALVAGUARDIA. ANIMALI TERRESTRI E MARINI DELLA ZONA INTERTIDALE. FAUNA DELLE POZZE DI SCOGLIERE. LE FALESIE E LA NIDIFICAZIONE DEGLI UCCELLI. PROBLEMI DI CONSERVAZIONE E GESTIONEGESTIONE E CONSERVAZIONE DEGLI AMBIENTI COSTIERI LA CONSERVAZIONE DEI LITORALI. PRINCIPALI FATTORI DI DISTURBO. IMPATTO ANTROPICO, URBANIZZAZIONE E RIFIUTI SPIAGGIATI. EFFETTI DEI DISTURBI SULLE FITOCENOSI: MECCANISMI DI RISPOSTA. LE SPECIE MINACCIATE E LE SPECIE ESOTICHE. BIOINDICATORI. QUALITÀ AMBIENTALE E STATO DI CONSERVAZIONE. I PROBLEMI GESTIONALI.
( testi)
RUFFO, S. (A CURA DI). (2002). DUNE E SPIAGGE SABBIOSE. AMBIENTI FRA TERRA E MARE. QUADERNI HABITAT, 4. MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO. SCARICABILE DAL SITO DEL MINISTERO.RUFFO, S. (A CURA DI). (2004). COSTE MARINE ROCCIOSE. LA VITA FRA ROCCE E SALSEDINE. AMBIENTI FRA TERRA E MARE. QUADERNI HABITAT, 7. MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO. SCARICABILE DAL SITO DEL MINISTERO.MCLACHLAN A., BROWN A.C., 2006. THE ECOLOGY OF SANDY SHORES. ACADEMIC PRESS, BURLINGTON, MA, USA.MARTINEZ, M.L. & PSUTY N.P. (EDS.) . (2004). COASTAL DUNES. ECOLOGY AND CONSERVATION. ECOLOGICAL STUDIES 171. SPRINGER-VERLAG.MARTINEZ M.I., HESP P. &. GALLEGO-FERNANDEZ J.B. 2013. RESTORATION OF COASTAL DUNES. ELSEVIER, NETHERLANDS.PACKHAM, J.R. & WILLIS, A.J. (1997). ECOLOGY OF DUNES, SALT MARSH AND SHINGLE. CHAPMAN & HALL. LONDON.PRESENTAZIONI POWER POINT E ALTRI DOCUMENTI ELETTRONICI DISTRIBUITI DAL PROFESSOREIl prof. Carpaneto riceve ogni giorno dalle 15:00 alle 18:30 previo appuntamento via email: giuseppe.carpaneto@uniroma3.it
|
2
|
BIO/03
|
16
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402509-3 -
MODULO 3
-
Erogato presso
20402509 ECOLOGIA E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI COSTIERI in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
Ecologia e Diversità floristico-vegetazionale degli ecosistemi costieri Gli ecosistemi costieri come interfaccia fra l’ambiente terrestre e marino. I gradienti ambientali. Ecotoni e transizioni. Diversità degli ecosistemi costieri sabbiosi, rocciosi e lagunari. Caratteristiche e distribuzione nei diversi continenti. Fitocenosi costiere dei litorali italiani ed europei (mediterranei ed atlantici). Principali aggruppamenti vegetali. Principali strategie adattative delle piante. Gli Habitat costieri della Direttiva Europea 92/43/EEC (Direttiva Habitat) ed EUNIS presenti in Italia. Problematiche di conservazione. Tecniche di campionamento e di analisi dei dati. Ecologia e diversità faunistica delle coste sabbiose, delle lagune costiere e delle coste roccioseGli animali delle dune costiere e rapporti con la vegetazione psammoalofila. Interazioni fra le zoocenosi dunali e quelle della macchia mediterranea sempreverde. Fauna delle zone umide retrodunali, siti di nidificazione e svernamento dell’avifauna; rapporti con la Convenzione di Ramsar. Problemi di conservazione e gestione. Spiaggiamenti e recupero di vertebrati marini (cetacei e tartarughe marine); nidificazione delle tartarughe marine e loro salvaguardia. Animali terrestri e marini della zona intertidale. Fauna delle pozze di scogliere. Le falesie e la nidificazione degli uccelli. Problemi di conservazione e gestioneGestione e Conservazione degli ambienti costieri La conservazione dei litorali. Principali fattori di disturbo. Effetti dei disturbi sulle fitocenosi: Meccanismi di risposta. Le specie minacciate e le specie esotiche. Bioindicatori. Qualità ambientale e stato di conservazione.Response to disturbance. Endangered species. Alien species. Bioindicators. Environmental quality and conservation status.Principali strategie per la conservazione degli ecosistemi costieri
( testi)
Acosta A. & Ercole S. 2017. Gli habitat delle coste sabbiose italiane: ecologia e problematiche di conservazione. Quaderni ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale 215/2015.Ruffo, S. (a cura di). (2002). Dune e spiagge sabbiose. Ambienti fra terra e mare. Quaderni Habitat, 4. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Scaricabile dal sito del Ministero.
|
2
|
BIO/05
|
-
|
-
|
20
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402511 -
LABORATORIO DI MICROSCOPIA ELETTRONICA E IONICA PER LO STUDIO DI SISTEMI BIOLOGICI
(obiettivi)
IL CORSO SI PONE L'OBIETTIVO DI FORNIRE ALLO STUDENTE LE CONOSCENZE TEORICHE E COMPETENZE TECNICHE PER AFFRONTARE LO STUDIO MORFOLOGICO ULTRASTRUTTURALE DI MATERIALI BIOLOGICI. GLI OBIETTIVI FORMATIVI RIGUARDANO:1) APPRENDIMENTO DEI PRINCIPI DI BASE DI MICROSCOPIA ELETTRONICA; 2) CONOSCENZA E APPLICAZIONE DI METODOLOGIE RELATIVE ALLA PREPARAZIONE DI CAMPIONI BIOLOGICI DI DIVERSA NATURA (ORGANISMI PROCARIOTI ED EUCARIOTI) PER L'ANALISI ULTRASTRUTTURALE; 3) UTILIZZO DI STRUMENTI DI INDAGINE ULTRASTRUTTURALE (MICROSCOPI A SCANSIONE, A TRASMISSIONE E A FASCIO IONICO); 3) OSSERVAZIONE, CATTURA ED ELABORAZIONE DI IMMAGINI MICROSCOPICHE; 4) INTERPRETAZIONE QUALITATIVA E ANALISI QUANTITATIVA DI DATI ULTRASTRUTTURALI. LO STUDENTE SARA' IN GRADO DI PREDISPORRE AUTONOMAMENTE UN PROTOCOLLO SPERIMENTALE ADEGUATO ALLA TIPOLOGIA DI CAMPIONE E ALL'OBIETTIVO DI INDAGINE. LE CONOSCENZE ACQUISITE DURANTE IL CORSO PERMETTERANNO INOLTRE ALLO STUDENTE DI EFFETTUARE UN'ANALISI CRITICA DEI RISULTATI MORFOLOGICI IN UN CONTESTO FUNZIONALE.
|
|
20402511-1 -
MODULO 1
-
DI GIULIO ANDREA
( programma)
PRINCIPI DI MICROSCOPIA ELETTRONICA. MICROSCOPIA A TRASMISSIONE (TEM). MICROSCOPIA A SCANSIONE (SEM). MICROSCOPIA A FASCIO IONICO (FIB/SEM). STUDIO DELLA COMPOSIZIONE ATOMICA MEDIANTE SONDA EDAX.LA PREPARAZIONE DEI CAMPIONI BIOLOGICI PER L’ANALISI MORFOLOGICA: PRINCIPI GENERALI. PRELIEVO DEI CAMPIONI. METODI DI FISSAZIONE: MODALITÀ PER IMMERSIONE, PER PERFUSIONE. FISSATIVI COAGULANTI E NON COAGULANTI. METODI DI POST-FISSAZIONE PER LA MICROSCOPIA ELETTRONICA. TECNICHE DI CRIOFISSAZIONE. TEM: DISIDRATAZIONE ED INCLUSIONE IN RESINE ACRILICHE ED EPOSSIDICHE. ULTRAMICROTOMIA: ALLESTIMENTO DI LAME DI VETRO, SEZIONAMENTO DI FETTINE SOTTILI ED ULTRASOTTILI. USO DELLE LAME DI DIAMANTE. RACCOLTA DELLE SEZIONI SU RETICELLE E CONTRASTO. UTILIZZO DEL TEM: ALLINEAMENTO DEL CANNONE, POSIZIONAMENTO DEL CAMPIONE, MESSA A FUOCO, CATTURA DELLE IMMAGINI.SEM: METODI DI DISIDRATAZIONE E UTILIZZO DEL CRITICAL POINT DRYER. MONTAGGIO E METALLIZZAZIONE DEI CAMPIONI MEDIANTE SPUTTER-COATER. UTILIZZO DEL SEM NELLE MODALITA’ DI RILEVAZIONE DI ELETTRONI SECONDARI E RETRODIFFUSI. CATTURA DELLE IMMAGINI E ANALISI MORFOMETRICHE. FIB/SEM: UTILIZZO DEL MICROSCOPIO FIB/SEM SU CAMPIONI PREDISPOSTI PER TEM E SEM. TECNICHE DI MILLING, DEPOSITION. PREPARAZIONE DI LAMELLE TEM. CROSS SECTIONS. ACQUISIZIONE DI IMMAGINI SERIATE E LORO PROCESSAMENTO.IMMUNOLOCALIZZAZIONE PRE- E POST-EMBEDDING: METODICHE IMMUNOENZIMATICHE E USO DI ANTICORPI CONIUGATI A NANOPARTICELLE DI ORO COLLOIDALE.
( testi)
DISPENSE E MATERIALE INFORMATICO FORNITI DAI DOCENTI.Orario di Ricevimento: tutti i giorni della settimana previo appuntamento per email (andrea.digiulio@uniroma3.it)
|
3
|
BIO/05
|
8
|
-
|
20
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402511-2 -
MODULO 2
-
MORENO SANDRA
( programma)
Il corso si pone l'obiettivo di fornire allo studente le conoscenze teoriche e competenze tecniche per affrontare lo studio morfologico ultrastrutturale di materiali biologici. Lo studente sara' in grado di predisporre autonomamente un protocollo sperimentale adeguato alla tipologia di campione e all'obiettivo di indagine. Le conoscenze acquisite durante il corso permetteranno inoltre allo studente di effettuare un'analisi critica dei risultati morfologici in un contesto funzionale.Al termine del corso lo studente avrà acquisito:1) Conoscenza dei principi di base di microscopia elettronica; 2) Conoscenza e competenza sulle metodologie relative alla preparazione di campioni biologici di diversa natura (organismi procarioti ed eucarioti) per l'analisi ultrastrutturale; 3) Competenze di base per l'uso di strumenti di indagine ultrastrutturale (microscopi a scansione, a trasmissione e a fascio ionico); 3) Capacità di osservazione, cattura ed elaborazione di immagini microscopiche; 4) Competenza di base per l'interpretazione qualitativa e l'analisi quantitativa di dati ultrastrutturali. Programma delle lezioni e delle esercitazioniPrincipi di microscopia elettronica. Microscopia a trasmissione (tem). Microscopia a scansione (sem). Microscopia a fascio ionico (fib/sem). Studio della composizione atomica mediante sonda edax.La preparazione dei campioni biologici per l'analisi morfologica: principi generali. Prelievo dei campioni. Metodi di fissazione: modalità per immersione, per perfusione. Fissativi coagulanti e non coagulanti. Metodi di post-fissazione per la microscopia elettronica. Tecniche di criofissazione. Tem: disidratazione ed inclusione in resine acriliche ed epossidiche. Ultramicrotomia: allestimento di lame di vetro, sezionamento di fettine sottili ed ultrasottili. Uso delle lame di diamante. Raccolta delle sezioni su reticelle e contrasto. Utilizzo del tem: allineamento del cannone, posizionamento del campione, messa a fuoco, cattura delle immagini.Sem: metodi di disidratazione e utilizzo del critical point dryer. Montaggio e metallizzazione dei campioni mediante sputter-coater. Utilizzo del sem nelle modalita' di rilevazione di elettroni secondari e retrodiffusi. Cattura delle immagini e analisi morfometriche. Fib/sem: utilizzo del microscopio fib/sem su campioni predisposti per tem e sem. Tecniche di milling, deposition. Preparazione di lamelle tem. Cross sections. Acquisizione di immagini seriate e loro processamento.Immunolocalizzazione pre- e post-embedding: metodiche immunoenzimatiche e uso di anticorpi coniugati a nanoparticelle di oro colloidale.
( testi)
Saranno messe a disposizione dello studente dispense delle lezioni e delle esercitazioni.Il docente riceve tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00, anche per fornire ulteriori referenze bibliografiche, previo appuntamento via mail:sandra.moreno@uniroma3.it
|
3
|
BIO/06
|
8
|
-
|
20
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402512 -
METODI E TECNICHE IN ECOLOGIA DELLA VEGETAZIONE
(obiettivi)
SONO ASSUNTI COME OBIETTIVI FORMATIVI L’ACQUISIZIONE DELLE CONOSCENZE SUI PRINCIPALI METODI E TECNICHE PER LO STUDIO DELLA VEGETAZIONE. IN PARTICOLARE: - ACQUISIRE LA PADRONANZA SUI PRINCIPALI METODI DI STUDIO DELLA VEGETAZIONE; - AUMENTARE LA CAPACITA’ DI INTERPRETARE I FENOMENI ECOSISTEMICI NATURALI ED ANTROPICI CON PARTICOLARE ATTENZIONE VERSO I MECCANISMI DI TRASFORMAZIONE DEL PAESAGGIO VEGETALE; - SVILUPPARE LE CAPACITA’ DI SCELTA ED APPLICAZIONE DEI METODI DI STUDIO E MONITORAGGIO PIU’ ADEGUATI A FINI CONSERVAZIONISTICI E GESTIONALI; - IMPLEMENTARE LE POSSIBILITA’ DI INTERPRETAZIONE DEI DATI SPERIMENTALI E DI ARTICOLI SCIENTIFICI NEI SETTORI DELL’ECOLOGIA VEGETALE, DELLA GEOBOTANICA E DELL’ECOLOGIA APPLICATA.
|
|
20402512-1 -
MODULO 1
-
Erogato presso
20402512 METODI E TECNICHE IN ECOLOGIA DELLA VEGETAZIONE in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
PROPRIETÀ DELLE COMUNITÀ VEGETALI, ZONE E FASCE DI VEGETAZIONE, CONCETTI DI ZONALITÀ, AZONALITÀ ED EXTRAZONALITÀ. DINAMISMO DELLA VEGETAZIONE E VEGETAZIONE NATURALE POTENZIALE. FORME DI CRESCITA E CARATTERISTICHE MORFOLOGICO-FUNZIONALI DELLE PIANTE. STRATEGIE DI GRIME (C-S-R) E PLANT TRAITS. METODI DI CAMPIONAMENTO DELLA VEGETAZIONE (CASUALE E SISTEMATICO). ANALISI DELLA DIVERSITÀ: CONCETTI GENERALI E METODI DI CALCOLO (CURVE DI RAREFAZIONE, RANGO ABBONDANZA-DOMINANZA, CURVE DI RÉNY). EVOLUZIONE DEL METODO FITOSOCIOLOGICO (SIN- E GEOSINFITOSOCIOLOGIA). SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA DEL PAESAGGIO VEGETALE. VEGETAZIONE E INTERPRETAZIONE DEGLI HABITAT (CLASSIFICAZIONE EUNIS E ALL. I DELLA DIRETTIVA HABITAT). MONITORAGGIO E LISTA ROSSA DEGLI HABITAT. CAMBIAMENTI GLOBALI ED EFFETTI SUL PAESAGGIO VEGETALE. ANALISI MULTITEMPORALE, IMPATTO ANTROPICO ED EFFETTI SULLA VEGETAZIONE.
( testi)
BRECKLE S.W., 2002. Walter’s Vegetation of the Earth.Springer. VAN DER MAAREL E. (Ed.), 2005. Vegetation Ecology. Blackwell Publishing.
|
2
|
BIO/03
|
16
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402512-2 -
MODULO 2
-
Erogato presso
20402512 METODI E TECNICHE IN ECOLOGIA DELLA VEGETAZIONE in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
OBIETTIVI DEL CORSO E COLLEGAMENTI CON LE ALTRE DISCIPLINE TERRITORIALI. PROPRIETA’ DELLE COMUNITA’ VEGETALI. CARATTERI STRUTTURALI E FISIONOMIA DELLA VEGETAZIONE. COMUNITA’ ASTRATTE E CONCRETE. ZONE E FASCE DI VEGETAZIONE. CONCETTI DI ZONALITA’, AZONALITA’, EXTRAZONALITA’. DINAMISMO DELLA VEGETAZIONE E VEGETAZIONE NATURALE POTENZIALE.ANALISI DELLA DIVERSITA’: CONCETTI GENERALI, ALGORITMI DI CALCOLO, INDICI DI DIVERSITA’, CURVE DI RAREFAZIONE, MODELLI RANGO ABBONDANZA-DOMINANZA, CURVE DI RE’NY. TECHNICHE DI CAMPIONAMENTO DELLE COMUNITA’ VEGETALI (CAMPIONAMENTO CASUALE E SISTEMATICO). DIMENSIONE E DISTRIBUZIONE DEI CAMPIONI. MISURE DI ABBONDANZA. ANALISI DELLE FORME DI CRESCITA E DEI PLANT TRAITS. ANALISI DELLA DIVESITÀ FUNZIONALE. IL METODO FITOSOCIOLOGICO ED EVOLUZIONE NELLA FITOSOCIOLOGIA INTEGRATA. VEGETAZIONE ED INTERPRETAZIONE DEGLI HABITAT SECONDO LA DIRETTIVA 92/43/CEE. PRINCIPI GENERALI DELLA CARTOGRAFIA DELLA VEGETAZIONE. ATTIVITA’ PRATICHE: ATTIVITÀ DI CAMPO, RILEVAMENTO DELLA VEGETATIONE, ANALISI STATISTICHE.
( testi)
KENT M. & COKER P., 1992. VEGETATION DESCRIPTION AND ANALYSES. JOHN WILEY AND SONS.MUELLER-DUMBOIS D. & ELLENBERG H., 1974. AIMS AND METHODS OF VEGETATION SCIENCE. JOHN WILEY AND SONS.PEDROTTI F., 2004. CARTOGRAFIA GEOBOTANICA. PITAGORA ED.VAN DER MAAREL E. (ED.), 2005. VEGETATION ECOLOGY. BLACKWELL PUBLISH.
|
2
|
BIO/03
|
16
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402512-3 -
MODULO 3
-
Erogato presso
20402512 METODI E TECNICHE IN ECOLOGIA DELLA VEGETAZIONE in BIODIVERSITA' E GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI (DM 270) LM-6 (docente da definire)
( programma)
PROPRIETÀ DELLE COMUNITÀ VEGETALI, ZONE E FASCE DI VEGETAZIONE, CONCETTI DI ZONALITÀ, AZONALITÀ ED EXTRAZONALITÀ. DINAMISMO DELLA VEGETAZIONE E VEGETAZIONE NATURALE POTENZIALE. FORME DI CRESCITA E CARATTERISTICHE MORFOLOGICO-FUNZIONALI DELLE PIANTE. STRATEGIE DI GRIME (C-S-R) E PLANT TRAITS. METODI DI CAMPIONAMENTO DELLA VEGETAZIONE (CASUALE E SISTEMATICO). ANALISI DELLA DIVERSITÀ: CONCETTI GENERALI E METODI DI CALCOLO (CURVE DI RAREFAZIONE, RANGO ABBONDANZA-DOMINANZA, CURVE DI RÉNY). EVOLUZIONE DEL METODO FITOSOCIOLOGICO (SIN- E GEOSINFITOSOCIOLOGIA). SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA DEL PAESAGGIO VEGETALE. VEGETAZIONE E INTERPRETAZIONE DEGLI HABITAT (CLASSIFICAZIONE EUNIS E ALL. I DELLA DIRETTIVA HABITAT). MONITORAGGIO E LISTA ROSSA DEGLI HABITAT. CAMBIAMENTI GLOBALI ED EFFETTI SUL PAESAGGIO VEGETALE. ANALISI MULTITEMPORALE, IMPATTO ANTROPICO ED EFFETTI SULLA VEGETAZIONE.
( testi)
BRECKLE S.W., 2002. Walter’s Vegetation of the Earth.Springer. VAN DER MAAREL E. (Ed.), 2005. Vegetation Ecology. Blackwell Publishing.
|
2
|
BIO/03
|
-
|
-
|
20
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402518 -
TOSSICOLOGIA
(obiettivi)
IL CORSO HA LO SCOPO DI FORNIRE ALLO STUDENTE CONOSCENZE FONDAMENTALI SUI PRINCIPI DI BASE DELLA TOSSICOLOGIA. IN PARTICOLARE, VERRANNO ANALIZZATI I RISVOLTI DI TOSSICITÀ DERIVANTI DALL'USO VOLONTARIO O DALL'ESPOSIZIONE INVOLONTARIA DELL'ORGANISMO UMANO A SOSTANZE DI DIVERSA NATURA. LA DESCRIZIONE DEI MECCANISMI ATTRAVERSO I QUALI LE SOSTANZE IN ESAME PRODUCONO I LORO EFFETTI, COSTITUENDO UN PUNTO CARDINE DELLA DISCIPLINA, PERSEGUIRÀ L'OBIETTIVO DI FORNIRE LE BASI INTERPRETATIVE DEGLI EFFETTI AVVERSI SUSCITATI IN APPARATI E ORGANI DA DIVERSE CATEGORIE DI PRODOTTI. TALE CONOSCENZE PERMETTERANNO ALLO STUDENTE DI ACQUISIRE CAPACITÀ PROFESSIONALI SPECIFICHE UTILI IN LABORATORI DI INDAGINE SPERIMENTALE ED ANALITICA E DI SVOLGERE ATTIVITÀ PROFESSIONALE NELL’AMBITO FARMACO-TOSSICOLOGICO A TUTELA DELLA SICUREZZA DELL’AMBIENTE, DEGLI ALIMENTI, DEI PRODOTTI COSMETICI E DEI FARMACI SIA DI SINTESI CHE DI ORIGINE NATURALE.
-
TREZZA VIVIANA
( programma)
PRINCIPI GENERALI. FINALITÀ E CAMPI DI INTERVENTO DELLA TOSSICOLOGIA. CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI TOSSICI. PRINCIPI GENERALI CHE REGOLANO IL PROCESSO DI ANALISI DEL RISCHIO TOSSICOLOGICO. MECCANISMI DI TOSSICITÀ MOLECOLARE E CELLULARE. PRINCIPI GENERALI DI TOSSICOCINETICA: IDENTIFICAZIONE DI MECCANISMI DI TOSSICITÀ CORRELATI ALLA FASE DI ASSORBIMENTO, DISTRIBUZIONE, METABOLISMO ED ESCREZIONE DELLE SOSTANZE TOSSICHE. REAZIONI AVVERSE DA FARMACI E PRINCIPI DI FARMACOVIGILANZA. INTERAZIONI TRA FARMACI SU BASI FARMACODINAMICHE E FARMACOCINETICHE. DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI ANTIDOTI. PROTOCOLLI SPERIMENTALI TOSSICOLOGICI PER LA VALUTAZIONE PRECLINICA DEL PROFILO DI TOSSICITÀ DI XENOBIOTICI. BASI METODOLOGICHE PER L’ESTRAPOLAZIONE DEI RISULTATI SPERIMENTALI ALLA POPOLAZIONE UMANA. TOSSICOLOGIA DI ORGANI E SISTEMI. TOSSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’ALLATTAMENTO. CLASSI DI SOSTANZE TOSSICHE: METALLI, FITOFARMACI, TOSSINE NATURALI. DROGHE E FARMACI PSICOATTIVI. DOPING E SOSTANZE DOPANTI.
( testi)
CASARETT & DOULL “ELEMENTI DI TOSSICOLOGIA”, CASA EDITRICE AMBROSIANA GALLI, CORSINI, MARINOVICH “TOSSICOLOGIA”, PICCIN
Saranno fornite dispense delle lezioni La docente riceve tutti i giorni previo appuntamento via mail: viviana.trezza@uniroma3.it
|
6
|
BIO/14
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402519 -
NEUROBIOLOGIA CELLULARE APPLICATA
(obiettivi)
COSTITUISCONO GLI OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO: L’ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE SPECIFICHE SULLE SPECIALIZZAZIONI DELL’ARCHITETTURA CELLULARE DI GLIA E NEURONI E DELLE LORO RISPETTIVE FUNZIONI; L'APPROFONDIMENTO DELLE CONOSCENZE DEI MECCANISMI CELLULARI E MOLECOLARI ALLA BASE DELLA COMUNICAZIONE CELLULARE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE VIE DI SEGNALAZIONE REGOLATE DALL'OSSIDO DI AZOTO. SI INTENDE FORNIRE ALLO STUDENTE LE COMPETENZE TEORICHE E PRATICHE CHE PERMETTONO DI UTILIZZARE CON SICUREZZA E BUONA MANUALITÀ LE PRINCIPALI TECNICHE DI BIOLOGIA CELLULARE E DI VALUTARE IN MODO CRITICO IL CONTESTO SCIENTIFICO.
|
|
20402519-1 -
MODULO 1
-
PERSICHINI TIZIANA
( programma)
Competenze culturali: L’obiettivo del corso è quello di favorire l’acquisizione della conoscenza: 1) delle specializzazioni dell’architettura cellulare di glia e neuroni e delle loro rispettive funzioni; 2) dei meccanismi cellulari e molecolari alla base della comunicazione tra cellule gliali e neuroni, con particolare riferimento alle vie di segnalazione regolate dall’ossido di azoto. Si intende favorire l’acquisizione delle basi culturali e metodologiche che permettano di utilizzare le principali tecniche di biologia cellulare e di valutare in modo critico il contesto scientifico. Al termine del corso lo studente dovrebbe essere in grado di discutere sulle specifiche caratteristiche strutturali e funzionali di astrociti e microglia anche in specifici contesti quali la neurodegenerazione.Competenze metodologiche: saper progettare un esperimento utilizzando colture di cellule gliali, acquisire ed analizzare i dati ottenuti dall’attività di laboratorio.programma dell’insegnamento:Saranno approfonditi i seguenti argomenti: Morfologia e ultrastruttura delle cellule gliali; Proprietà e funzioni degli astrociti: omeostasi di pH, K, volume; L’unità neuro-glio-vascolare, meccanismi di regolazione del flusso sanguigno cerebrale; rilascio di gliotrasmettitori e sinapsi tripartita; Ruolo dell’ossido di azoto come neurotrasmettitore e mediatore neurotossico; Microglia: attivazione, motilità e ruolo nell’immunosorveglianza; Ruolo della glia nelle malattie: astrocitosi reattiva, malattie neurodegenerative e infettive. Meccanismi della risposta cellulare allo stress nitrossidativo negli astrociti. L’attività di laboratorio prevede l’utilizzo di colture di cellule gliali e sarà dedicata allo studio del ruolo dell’ossido di azoto come messaggero cellulare. Principali metodologie trattate: estrazione di proteine nucleari e western blot; metodiche di studio dell'espressione genica e di fattori trascrizionali (estrazione di RNA, RT-PCR, EMSA, TransAM-ELISA). Trasfezione cellulare. Sistemi di regolazione dell'espressione genica (oligonucleotidi decoy,). Metodiche di studio del pathway dell'ossido di azoto. Determinazione dell'NO in cellule vive e in estratti cellulari (nitriti, attività enzimatica, sonde fluorescenti).
( testi)
BRUCE R. RANSOM, HELMUT KETTENMANN. “NEUROGLIA” – THIRD EDITION – 2012 OXFORD UNIVERSITY PRESSSaranno fornite le diapositive in formato PDF di tutte le lezioni. La professoressa riceve gli studenti almeno una volta a settimana previo appuntamento via e-mail: tiziana.persichini@uniroma3.it
|
4
|
BIO/06
|
32
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402519-2 -
MODULO 2
-
PERSICHINI TIZIANA
( programma)
Competenze culturali: L’obiettivo del corso è quello di favorire l’acquisizione della conoscenza: 1) delle specializzazioni dell’architettura cellulare di glia e neuroni e delle loro rispettive funzioni; 2) dei meccanismi cellulari e molecolari alla base della comunicazione tra cellule gliali e neuroni, con particolare riferimento alle vie di segnalazione regolate dall’ossido di azoto. Si intende favorire l’acquisizione delle basi culturali e metodologiche che permettano di utilizzare le principali tecniche di biologia cellulare e di valutare in modo critico il contesto scientifico. Al termine del corso lo studente dovrebbe essere in grado di discutere sulle specifiche caratteristiche strutturali e funzionali di astrociti e microglia anche in specifici contesti quali la neurodegenerazione.Competenze metodologiche: saper progettare un esperimento utilizzando colture di cellule gliali, acquisire ed analizzare i dati ottenuti dall’attività di laboratorio.programma dell’insegnamento: Saranno approfonditi i seguenti argomenti: Morfologia e ultrastruttura delle cellule gliali; Proprietà e funzioni degli astrociti: omeostasi di pH, K, volume; L’unità neuro-glio-vascolare, meccanismi di regolazione del flusso sanguigno cerebrale; rilascio di gliotrasmettitori e sinapsi tripartita; Ruolo dell’ossido di azoto come neurotrasmettitore e mediatore neurotossico; Microglia: attivazione, motilità e ruolo nell’immunosorveglianza; Ruolo della glia nelle malattie: astrocitosi reattiva, malattie neurodegenerative e infettive. Meccanismi della risposta cellulare allo stress nitrossidativo negli astrociti. L’attività di laboratorio prevede l’utilizzo di colture di cellule gliali e sarà dedicata allo studio del ruolo dell’ossido di azoto come messaggero cellulare. Principali metodologie trattate: estrazione di proteine nucleari e western blot; metodiche di studio dell'espressione genica e di fattori trascrizionali (estrazione di RNA, RT-PCR, EMSA, TransAM-ELISA). Trasfezione cellulare. Sistemi di regolazione dell'espressione genica (oligonucleotidi decoy,). Metodiche di studio del pathway dell'ossido di azoto. Determinazione dell'NO in cellule vive e in estratti cellulari (nitriti, attività enzimatica, sonde fluorescenti).
( testi)
BRUCE R. RANSOM, HELMUT KETTENMANN. “NEUROGLIA” – THIRD EDITION – 2012 OXFORD UNIVERSITY PRESS ARTICOLI SCIENTIFICI, SUPPORTI INFORMATICI E CARTACEI FORNITI DAL DOCENTE
|
2
|
BIO/06
|
-
|
-
|
20
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402520 -
BIOTECNOLOGIE PER IL MIGLIORAMENTO GENETICO DELLE PIANTE
(obiettivi)
L’OBIETTIVO FORMATIVO PREVALENTE DEL CORSO E’ LA CONOSCENZA APPROFONDITA DELLE TECNICHE DI TRASFORMAZIONE GENETICA DELLE PIANTE E DELLE POSSIBILI APPLICAZIONI DELLE BIOTECNOLOGIE VEGETALI NELL’AGRICOLTURA E NELLA PRODUZIONE DI NUOVE MOLECOLE. IL CORSO DARA’ INFORMAZIONI ANCHE SU TECNOLOGIE EMERGENTI, QUALI LA TRANSCRITTOMICA, LA PROTEOMICA, LA METABOLOMICA, E DISCUTERA’ LA LORO IMPORTANZA NELL’AMBITO DELLE BIOTECNOLOGIE VEGETALI. UN ALTRO OBIETTIVO IMPORTANTE DEL CORSO E’ QUELLO DI PREPARARE GLI STUDENTI ALLE ATTIVITA’ DI LABORATORIO E DI RICERCA NEI SETTORI DELLE BIOTECNOLOGIE VEGETALI E DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE, COME ANCHE ALL’ANALISI CRITICA DEL INFORMAZIONE SCIENTIFICA.
|
|
20402520-1 -
MODULO 1
-
TAVLADORAKI PARASKEVI
( programma)
L'INSEGNAMENTO È ARTICOLATO IN TRE ARGOMENTI PRINCIPALI: METODOLOGIE DELLE BIOTECNOLOGIE VEGETALI; APPLICAZIONI DELLE BIOTECNOLOGIE VEGETALI; RISCHI DELLE BIOTECNOLOGIE VEGETALI. IN DETTAGLIO ARGOMENTI DEL CORSO SONO: TECNICHE DI TRASFERIMENTO GENICO NEL GENOMA NUCLEARE E CLOROPLASTIDICO; TECNICHE DI CULTURA IN VITRO DI CELLULE VEGETALI; UTILIZZO DI GENI DI SELEZIONE E DI GENI ‘REPORTER’ NELLE BIOTECNOLOGIE VEGETALI; STRATEGIE DI ELIMINAZIONE DI GENI DI SELEZIONE DA PIANTE TRASFORMATE; ESPRESSIONE INDUCIBILE DI GENI IN PIANTE TRANSGENICHE; ESPRESSIONE TRANSIENTE DI GENI IN PIANTE; SILENZIAMENTO GENICO NELLE PIANTE; 'GENE TARGETING' NELLE PIANTE; GENOME EDITING NELLE PIANTE; PIANTE CON UN MAGGIORE VALORE NUTRITIVO; PRODUZIONE DI VARIE MOLECOLE IN PIANTE; STATEGIE BIOTECNOLOGICHE PER OTTENERE PIANTE RESISTENTI AD ERBICIDI, AGENTI PATOGENI E STRESS AMBIENTALI; PIANTE CON UNA MAGGIORE CAPACITÀ FOTOSINTETICA; RISCHI CONNESSI ALL'UTILIZZO DI PIANTE TRANSGENICHE; PROBLEMATICHE BIOETICHE; TECNOLOGIE EMERGENTI E BIOTECNOLOGIE VEGETALI.
( testi)
-Libri di testo consigliati:1. BIOCHEMISTRY AND MOLECULAR BIOLOGY OF PLANTS (2000) BUCHANAN B.B, GRUISSEM W., JONES R.L., AMERICAN SOCIETY OF PLANT PHYSIOLOGISTS, ROCKVILLE, MARYLAND.2. BIOLOGIA CELLULARE E BIOTECNOLOGIE VEGETALI (2011) COZZOLINO S., DI SANSEBASTIANO G.P., FORNI C., GENRE A., LANFRANCO L., MICCHELI A., PASQUA G., TRAINOTTI L., VALLETTA A.3. HANDBOOK OF PLANT BIOYECHNOLOGY (2004) CHRISTOU P., KLEE H., HOBOKEN, (N.J.), WILEY.4. PLANT BIOTECHNOLOGY AND TRANSGENIC PLANTS (2002) OKSMAN-CALDENTEY K.-M., BARZ W.H., NEW YORK, DEKER.-Articoli scientifici originali pubblicati in riviste internazionali (saranno forniti in formatto pdf).-Saranno fornite dispense delle lezioni.
|
4,5
|
BIO/04
|
36
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402520-2 -
MODULO 2
-
TAVLADORAKI PARASKEVI
( programma)
ATTIVITA’ DI LABORATORIO: TRASFORMAZIONE GENETICA DI PIANTE DI ARABIDOPSIS; ANALISI DI PIANTE TRANSGENICHE MEDIANTE TECNICHE DI PCR, RT-PCR, WESTERN BLOT E SAGGI DI ATTIVITA’ ENZIMATICA; ANALISI DI GENI ‘REPORTER’ IN PIANTE TRASFORMATE; ANALISI DI ALIMENTI PER LA PRESENZA DI MATERIALE GENETICAMENTE MODIFICATO.
( testi)
-Libri di testo consigliati:1. BIOCHEMISTRY AND MOLECULAR BIOLOGY OF PLANTS (2000) BUCHANAN B.B, GRUISSEM W., JONES R.L., AMERICAN SOCIETY OF PLANT PHYSIOLOGISTS, ROCKVILLE, MARYLAND.2. BIOLOGIA CELLULARE E BIOTECNOLOGIE VEGETALI (2011) COZZOLINO S., DI SANSEBASTIANO G.P., FORNI C., GENRE A., LANFRANCO L., MICCHELI A., PASQUA G., TRAINOTTI L., VALLETTA A.3. HANDBOOK OF PLANT BIOYECHNOLOGY (2004) CHRISTOU P., KLEE H., HOBOKEN, (N.J.), WILEY.4. PLANT BIOTECHNOLOGY AND TRANSGENIC PLANTS (2002) OKSMAN-CALDENTEY K.-M., BARZ W.H., NEW YORK, DEKER.-Articoli scientifici originali pubblicati in riviste internazionali (saranno forniti in formatto pdf).-Saranno fornite dispense delle lezioni.
|
1,5
|
BIO/04
|
-
|
-
|
15
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402521 -
ENDOCRINOLOGIA MOLECOLARE
(obiettivi)
L’ENDOCRINOLOGIA È UN ARGOMENTO TRATTATO IN TUTTI I CORSI DI BASE DELLA FISIOLOGIA, IN QUANTO IL SISTEMA ENDOCRINO REGOLA LE FUNZIONI DI TUTTI GLI ORGANI E GLI APPARATI DELL’ORGANISMO. IN QUEST’OTTICA, APPROFONDIRE LE CONOSCENZE SUL SISTEMA ENDOCRINO E SUI MECCANISMI ALLA BASE DEGLI EFFETTI ORMONALI FORNISCE AGLI STUDENTI LA POSSIBILITÀ DI OTTENERE NUOVE CONOSCENZE SULLA FISIOLOGIA INTEGRATA. OBIETTIVI PRINCIPALI DEL CORSO SARANNO QUELLI DI APPROFONDIRE LE CONOSCENZE SUI MECCANISMI MOLECOLARI ALLA BASE DEGLI EFFETTI ORMONALI, AFFINARE LE CAPACITÀ DI ANALISI CRITICA DELLA SPERIMENTAZIONE NEL CAMPO DELLA FISIOLOGIA ORMONALE, AFFINARE LE TECNICHE DI PROBLEM SOLVING E PUBLIC SPEAKING.
|
|
20402522 -
NEUROBIOLOGIA DELLO SVILUPPO
(obiettivi)
IL CORSO SI PONE L'OBIETTIVO DI FORNIRE ALLO STUDENTE CONOSCENZE AVANZATE DI BIOLOGIA DELLO SVILUPPO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SISTEMA NERVOSO DEI VERTEBRATI. I MECCANISMI CELLULARI E MOLECOLARI ALLA BASE DEL DIFFERENZIAMENTO E DELLA MORFOGENESI DEL TESSUTO NERVOSO VERRANNO AFFRONTATI IN DIVERSI MODELLI DI STUDIO. SI EVIDENZIERÀ COME NEUROGENESI E PLASTICITÀ ABBIANO PROFONDE IMPLICAZIONI FUNZIONALI NEL SISTEMA NERVOSO DURANTE TUTTA LA VITA DELL'INDIVIDUO. LO STUDENTE SARÀ IN GRADO DI: 1) DESCRIVERE I PROCESSI DI SVILUPPO NEURALE NEI VERTEBRATI; 2) INDIVIDUARE I PATHWAY MOLECOLARI CHE DIRIGONO LE CELLULE STAMINALI VERSO IL DIFFERENZIAMENTO NEURONALE O GLIALE; 3) CORRELARE ANOMALIE DEI PROCESSI ONTOGENETICI CON SPECIFICI DISTURBI NEUROLOGICI, LEGATI ALL'ETÀ INFANTILE E ALL'INVECCHIAMENTO.
|
|
20402522-1 -
MODULO 1
|
5
|
BIO/06
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402522-2 -
MODULO 2
|
1
|
BIO/06
|
-
|
-
|
10
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402523 -
FISIOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE ALLO STUDENTE CONOSCENZE SU ALCUNI ASPETTI DELLA REGOLAZIONE DELLE FUNZIONI CELLULARI ALLA LUCE DELLA PIÙ RECENTE LETTERATURA.
|
|
20402523-1 -
MODULO 1
-
ACCONCIA FILIPPO
( programma)
MECCANISMI DI REGOLAZIONE DELLE FUNZIONI CELLULARI: SEGNALI INTRACELLULARI BASATI SULLA FOSFORILAZIONE E SULLA UBIQUITINAZIONE DELLE PROTEINE; RECETTORI TIROSIN-CHINASICI E RECETTORI NUCLEARI COME MEDIATORI DELLA REGOLAZIONE DI FUNZIONI CELLULARI; (2,5 CFU).MECCANISMI MOLECOLARI DI REGOLAZIONE DELLA ENDOCITOSI, DEL CICLO CELLULARE, DELLA TRASCRIZIONE GENICA, DELLA MOTILITA' E DELLA MIGRAZIONE CELLULARE (2,5 CFU).REGOLAZIONE DI ALCUNI ASPETTI DEL METABOLISMO LIPIDICO E GLUCIDICO, RUOLO DI ALCUNI ENZIMI COINVOLTI (AMPK, PROTEIN FOSFATASI, SENSORI DEL COLESTEROLO) (1 CFU).
( testi)
MATERIALE REPERITO DAGLI STUDENTI E DAL DOCENTE E DISTRIBUITO IN AULA
|
5
|
BIO/09
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
20402523-2 -
MODULO 2
-
ACCONCIA FILIPPO
( programma)
MECCANISMI DI REGOLAZIONE DELLE FUNZIONI CELLULARI: SEGNALI INTRACELLULARI BASATI SULLA FOSFORILAZIONE E SULLA UBIQUITINAZIONE DELLE PROTEINE; RECETTORI TIROSIN-CHINASICI E RECETTORI NUCLEARI COME MEDIATORI DELLA REGOLAZIONE DI FUNZIONI CELLULARI; (2,5 CFU).MECCANISMI MOLECOLARI DI REGOLAZIONE DELLA ENDOCITOSI, DEL CICLO CELLULARE, DELLA TRASCRIZIONE GENICA, DELLA MOTILITA' E DELLA MIGRAZIONE CELLULARE (2,5 CFU).REGOLAZIONE DI ALCUNI ASPETTI DEL METABOLISMO LIPIDICO E GLUCIDICO, RUOLO DI ALCUNI ENZIMI COINVOLTI (AMPK, PROTEIN FOSFATASI, SENSORI DEL COLESTEROLO) (1 CFU).
( testi)
MATERIALE REPERITO DAGLI STUDENTI E DAL DOCENTE E DISTRIBUITO IN AULA
|
1
|
BIO/09
|
-
|
-
|
10
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
|