Insegnamento
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CFU
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Ore Lezione
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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21201420 -
STATISTICA PER IL MANAGEMENT
(obiettivi)
• IL CORSO INTENDE FORNIRE GLI STRUMENTI NECESSARI PER LA PROGETTAZIONE, L’ELABORAZIONE E L’ANALISI DEI DATI IN CAMPO AZIENDALE. IL CORSO INTRODUCE LO STUDENTE ALLA METODOLOGIE STATISTICHE PER LE RICERCHE DI MERCATO, PER L’ANALISI DELLA SODDISFAZIONE E PER LE DECISIONI AZIENDALI. • LA PARTE TEORICA SARÀ AFFIANCATA DA UNA PARTE APPLICATA SU DATI REALI E CASE STUDIES PROVENIENTI DAL MARKETING E DAL MANAGEMENT MEDIANTE L’USO DI OPPORTUNI SOFTWARE STATISTICI QUALI AD ES. R, SPSS, MINITAB. AGLI STUDENTI VERRÀ INSEGNATO NON SOLO L’ASPETTO TEORICO DEI MODELLI MA ANCHE I PRINCIPALI CONTESTI APPLICATIVI E IL LORO UTILIZZO MEDIANTE OPPORTUNI SOFTWARE STATISTICI. • IL CORSO DI STATISTICA PER IL MANAGEMENT, INSEGNA A GESTIRE UN’INDAGINE STATISTICA DALLA SUA PIANIFICAZIONE ALL’ANALISI E COMMENTO DEI DATI.
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9
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SECS-S/01
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60
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201445 -
DIRITTO COMMERCIALE - CORSO AVANZATO
(obiettivi)
IL CORSO INTENDE FORNIRE LA CONOSCENZA DELLA DISCIPLINA DI GOVERNANCE DELLE SOCIETÀ PER AZIONI, E PIÙ PRECISAMENTE DEI DIVERSI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO, NONCHÈ DEI RAPPORTI TRA I DIVERSI ORGANI DELLA SOCIETÀ. SI TRATTA DELLE REGOLE CHE DISCIPLINANO INNANZITUTTO L’ORGANO AMMINISTRATIVO, PER GLI ASPETTI DELLE COMPETENZE, DELLE PROCEDURE E DELLE RESPONSABILITÀ, NELL’AMBITO DEL SISTEMA TRADIZIONALE, DI QUELLO DUALISTICO E DI QUELLO MONISTICO. ULTERIORE APPROFONDIMENTO È DEDICATO ALLA DISCIPLINA DEGLI ORGANI DI CONTROLLO NEI DIVERSI SISTEMI (COLLEGIO SINDACALE, COMITATO DI SORVEGLIANZA, COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE), NONCHÈ ALLA DISCIPLINA GIURIDICA DELLA REVISIONE CONTABILE E DELLA REVISIONE INTERNA (INTERNAL AUDIT). ALLA TRATTAZIONE TEORICA SEGUIRÀ LO STUDIO DI ATTI E DOCUMENTI SOCIETARI PER FORNIRE AGLI STUDENTI INFORMAZIONI SULLE ESPERIENZE PRATICHE RELATIVE AI TEMI TRATTATI
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SPAGNUOLO DOMENICO
( programma)
LA NUOVA DISCIPLINA DEI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO NELLA SOCIETÀ PER AZIONI IN GENERALE; IL SISTEMA TRADIZIONALE (AMMINISTRATORI, COLLEGIO SINDACALE, REVISORE ESTERNO); IL SISTEMA DUALISTICO (CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA E CONSIGLIO DI GESTIONE); IL SISTEMA MONISTICO (CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE).
( testi)
- M. SANDULLI, V. SANTORO (A CURA DI), AMMINISTRAZIONE CONTROLLO E BILANCIO NELLA RIFORMA DELLE S.P.A.. ARTT. 2380 – 2435-BIS COD. CIV., ESTRATTO DA LA RIFORMA DELLE SOCIETÀ, TORINO, GIAPPICHELLI, 2003, PP. 388 – 758.
SI CONSIGLIA LO STUDIO DELLA MATERIA CON L’AUSILIO DI UN CODICE CIVILE AGGIORNATO, COMPLETO DI LEGGI COLLEGATE.
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9
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IUS/04
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201446 -
ECONOMIA AZIENDALE - CORSO AVANZATO
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21201446-2 -
ECONOMIA AZIENDALE - CORSO AVANZATO
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4,5
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SECS-P/07
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30
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201446-1 -
ECONOMIA AZIENDALE - CORSO AVANZATO
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4,5
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SECS-P/07
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30
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201453 -
REVISIONE AZIENDALE INTERNA
(obiettivi)
IL CORSO HA LA FINALITÀ DI PRESENTARE I PRINCIPI GENERALI E LA NATURA LOGICA INERENTI LA COSTRUZIONE DI SISTEMI DI CONTROLLO ALL’INTERNO (SCI) DELLE IMPRESE, IL SUO MANTENIMENTO, IL SUO MIGLIORAMENTO, LA SUA REVISIONE SISTEMATICA E CONTINUATIVA. DETTI COMPITI – IN VARIA MANIERA – SONO AFFIDATI IN PARTICOLARE ALL’ATTIVITÀ/FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. IL CORSO VUOLE ESPLICITARE L’IMPORTANZA COMPLESSIVA DI UN SISTEMA DI CONTROLLO COSTANTEMENTE MONITORATO E SISTEMATICAMENTE REVISIONATO, NEI SUOI ASPETTI INERENTI IL PRIMO LIVELLO, IL SECONDO LIVELLO E GLI ASPETTI DI GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI. LE RECENTI INNOVAZIONI NORMATIVE (D.LGS 231/2001 E L. 262/2005) HANNO INFINE CONTRIBUITO ALL’ECCESSIVO PROLIFERARE DI ASPETTI GIURIDICO-FORMALI NELLA PREDISPOSIZIONE DEI CONTROLLI, DI CUI OCCORRE PERÒ MATURA CONSAPEVOLEZZA. NEL CORSO DELLE LEZIONI VENGONO FORNITI ANCHE MOMENTI DI ESEMPLIFICAZIONE NEL CONCRETO DELLE FUNZIONI AZIENDALI DELL’ATTIVITÀ DI INTERNAL AUDITING ANCHE CON INTERVENTI DI TESTIMONIANZA DI OPERATORI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E BANCARIE.
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REGOLIOSI CARLO
( programma)
1. LE REVISIONI INTERNE: CONTESTO FUNZIONALE E PRESUPPOSTI. POSSIBILI TIPOLOGIE. ISTITUZIONE DELLA FUNZIONE DI REVISIONE INTERNA. REVISIONE INTERNA E COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO. 2. L’INTERNAL AUDITING NELLA CORPORATE GOVERNANCE. RISK MANAGEMENT E CONTROLLO INTERNO. ORGANIZZAZIONE, OBIETTIVI, ATTIVITÀ E RISULTATI DELL’INTERNAL AUDITING, CRSA. 3. TECNICHE DI INTERNAL AUDIT SU: - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI APPROVVIGIONAMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE AL CICLO DEGLI INVESTIMENTI. - CONTROLLO E REVISIONE ALLE VENDITE ED ALLA CLIENTELA. - CONTROLLO E REVISIONE DI TESORERIA. - CONTROLLO E REVISIONE AL MAGAZZINO. 4. POSSIBILI MODALITÀ DI REVISIONE INTERNA NEGLI AGGREGATI AZIENDALI. REVISIONE INTERNA ED ESTERNA E SISTEMI EDP. ASPETTI DEL SCI NELLA SOCIETÀ COOPERATIVA. LA REVISIONE INTERNA NELLE PICCOLE BANCHE. ALCUNE RIFLESSIONI IN TEMA DI DUE DILIGENCE. 5. ESERCITAZIONI DI INTERNAL AUDITING
( testi)
G. TROINA (A CURA DI), LE REVISIONI AZIENDALI, MILANO, FRANCO ANGELI, 2005. C. A. DITTMEIER, INTERNAL AUDITING, MILANO, EGEA.
OPZIONALE E PER APPROFONDIMENTI PRATICI: C. REGOLIOSI, A. PERNO, L’ESERCIZIO DELL’INTERNAL AUDIT, SANT’ARCANGELO DI ROMAGNA (RN), MAGGIOLI, 2010.
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9
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SECS-P/07
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201487 -
ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE
(obiettivi)
IL CORSO SI PROPONE DI PRESENTARE LE CARATTERISTICHE TECNICHE ED I PROFILI ECONOMICI E DI GESTIONE DEGLI STRUMENTI MOBILIARI, E DI FORNIRE UN QUADRO DEI MERCATI AZIONARI, OBBLIGAZIONARI E DEGLI STRUMENTI DERIVATI, CON RIGUARDO ALLA STRUTTURA DELL’OFFERTA E DELLA DOMANDA, ALLA REGOLAMENTAZIONE, AI PROFILI ISTITUZIONALI ED ORGANIZZATIVI. IL CORSO INTENDE INOLTRE ANALIZZARE I PRINCIPI ED I CRITERI DI VALUTAZIONE E DI PRICING DELLE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI VALORI MOBILIARI.
IL CORSO SI ARTICOLA IN QUATTRO AREE TEMATICHE: - GLI STRUMENTI DEL MERCATO MOBILIARE (STRU); - ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI MERCATI MOBILIARI (MKT); - MODELLI DI COMPORTAMENTO DEGLI INTERMEDIARI MOBILIARI (INTFIN); - VALUTAZIONE DEI VALORI MOBILIARI (VAL).
IL PROGRAMMA DEL CORSO PREVEDE LEZIONI ED ESERCITAZIONI.
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CARATELLI MASSIMO
( programma)
ARGOMENTI TRATTATI: 1. GLI STRUMENTI DEL MERCATO MOBILIARE: I TITOLI DI DEBITO, I TITOLI DI CAPITALE E GLI STRUMENTI DERIVATI. 2. I SERVIZI AGLI EMITTENTI. 3. I SERVIZI DI NEGOZIAZIONE E DI GESTIONE DEL RISPARMIO. 4. GLI INTERMEDIARI MOBILIARI. 5. LA STRUTTURA ED IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI MOBILIARI. 6. LA DISCIPLINA DELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E DEI MERCATI MOBILIARI. 7. LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI OBBLIGAZIONARI. 8. I METODI PER LA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI AZIONARI. 9. LA VALUTAZIONE DEI PORTAFOGLI MOBILIARI.
( testi)
I MATERIALI PER LA PREPARAZIONE DELL’ESAME SARANNO COMUNICATI DAL DOCENTE ALL’INIZIO DEL CORSO.
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9
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SECS-P/11
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60
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
21201513 -
ANALISI FINANZIARIA
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI TEORICI E METODOLOGICI PER L’ANALISI FINANZIARIA DELLE IMPRESE DELLA MANIFATTURA E DEL TERZIARIO (E DEI SETTORI DI LORO APPARTENENZA). IN PARTICOLARE, TENDE A SVILUPPARE COMPETENZE E CAPACITÀ DI ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE NELLE SEGUENTI AREE: 1. PERFORMANCE ECONOMICO-FINANZIARIA DI IMPRESE E STRATEGIE 2. RISCHIO DI BUSINESS E SOLVIBILITÀ FINANZIARIA 3. DINAMICA FINANZIARIA E FABBISOGNO FINANZIARIO 4. RISCHIO DI CREDITO E RATINGS 5. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: CREDITI – SCORTE – LIQUIDITÀ L’APPROCCIO DEL CORSO È ORIENTATO ALL’APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI E DELLE TECNICHE DI ANALISI IN CONTESTI CONCRETI NEGLI AMBITI INDICATI E MIRA A SVILUPPARE CAPACITÀ DI SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVANTI, DI LORO RIELABORAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI, DI INTERPRETAZIONE CRITICA E GIUDIZIO AUTONOMO. A TAL FINE: A) SARANNO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI BASI DATI SU IMPRESE ITALIANE/EUROPEE, UTILI PER L’ANALISI FINANZIARIA NELLE AREE INDICATE B) SI UTILIZZERANNO METODI DIDATTICI DI TIPO ATTIVO, QUALI LA LETTURA E INTERPRETAZIONE DI DATI REALI, IL CONFRONTO TRA IMPRESE E SETTORI TRAMITE L’ELABORAZIONE STATISTICA DI DATI ECONOMICO-FINANZIARI TRATTI DALLE PRINCIPALI BASI DATI ECONOMICO-FINANZIARIE DISPONIBILI, L’ANALISI DI CASI E PROBLEMI AZIENDALI; C) SARANNO SVOLTI SEMINARI DI ANALISTI FINANZIARI (UFFICIO STUDI MEDIOBANCA E CERVED-CENTRALE DEI BILANCI) CHE PRESENTERANNO BASI DATI/MODELLI DI ANALISI E LORO APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI.
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VENANZI DANIELA
( programma)
GLI ARGOMENTI DEL CORSO SONO: 1. OBIETTIVI, CONTENUTI, UTILIZZI E UTILIZZATORI DELL’ANALISI FINANZIARIA 2. PRINCIPALI BASI-DATI ECONOMICO-FINANZIARIE (NAZIONALI E INTERNAZIONALI): OBIETTIVI, STRUTTURA, MODELLI LOGICI, TECNICHE DI ELABORAZIONE. 3. PERFORMANCE E RISCHIO DELL’IMPRESA: A) METRICHE: CONTABILI (INDICI DI BILANCIO) VALUE-BASED (EVA, CFROI, SVA, EM, CVA) B) DELLE METRICHE SARANNO ANALIZZATI: CRITERI DI MISURAZIONE CONTENUTI INFORMATIVI E DIAGNOSTICI MODELLI LOGICI/ANALITICI DI COLLEGAMENTO E SCOMPOSIZIONE TERMINI DI CONFRONTO PER ANALISI CROSS-SECTIONAL COERENZA CON VALUE CREATION E CON MISURE DI MERCATO DISTORSIONI NEI SISTEMI PREMIANTI E DI INCENTIVO MANAGERIALI PROBLEMATICHE APPLICATIVE E ESEMPI DI BIAS/MORAL HAZARD (CASO PARMALAT) C) ANALISI/COMPARAZIONE DI SETTORI/IMPRESE SU DATI REALI (DA BASI DATI DISPONIBILI) 4. FABBISOGNO FINANZIARIO E SUE DETERMINANTI. ANALISI DELLA DINAMICA FINANZIARIA E RENDICONTI FINANZIARI: FLUSSI DI CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (VARIE CONFIGURAZIONI) E DI CASSA 5. SOLVIBILITÀ FINANZIARIA, RISCHIO DI CREDITO E MODELLI DI RATING/SCORING 6. FATTIBILITÀ FINANZIARIA DELLE STRATEGIE 7. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: A) GESTIONE DEL CREDITO/DEBITO DI FORNITURA; B) MODELLI DI GESTIONE DELLE SCORTE; C) MODELLI DI GESTIONE DELLA LIQUIDITÀ.
( testi)
A) LIBRI 1. BERK J. – DE MARZO P., FINANZA AZIENDALE 2, PEARSON-ADDISON WESLEY, 2008, CAPITOLO 7 2. BRUNETTI G., CODA V., FAVOTTO F., ANALISI, PREVISIONI, SIMULAZIONI ECONOMICO-FINANZIARIE D’IMPRESA, ETAS LIBRI 1990, CAPP. 4-6-7-8 3. HORNGREN C.., FOSTER G., DATAR S.M., CONTABILITÀ PER LA DIREZIONE, ISEDI 1998, CAPITOLO 21 4. PAVARANI E., L’EQUILIBRIO FINANZIARIO, MCGRAW-HILL 2006, CAPITOLI 3 E 5 5. PAVARANI E., TAGLIAVINI G., PIANIFICAZIONE FINANZIARIA, MCGRAW-HILL 2006, CAPITOLI 5 E 11 6. VENANZI D., FINANCIAL PERFORMANCE MEASURES AND VALUE CREATION: THE STATE OF THE ART, SPRINGER 2012 (HTTP://WWW.SPRINGER.COM/BUSINESS+%26+MANAGEMENT/FINANCE/BOOK/978-88-470-2450-2)
B) ARTICOLI/DISPENSE 7. CLINTON B.D., CHEN S., “DO NEW PERFORMANCE MEASURES MEASURE UP?”, MANAGEMENT ACCOUNTING, OCTOBER 1998 (COPIA CARTACEA DISPONIBILE IN BIBLIOTECA) 8. MORRESI O., I MODELLI DI GESTIONE DELLA LIQUIDITÀ AZIENDALE – DISPENSA, 2010 (DOWNLOAD DAL SITO WEB DEL CORSO) 9. SIRONI A., “I RATING INTERNI E I MODELLI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO”, IN BANCA D’ITALIA, MODELLI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO – I RATINGS INTERNI, TEMATICHE ISTITUZIONALI, BANCA D’ITALIA, 2000 (DOWNLOAD DAL SITO WEB HTTP://WWW.BANCADITALIA.IT/PUBBLICAZIONI/TEMIST/MODELLI)
C) MATERIALI APPLICATIVI E DI COMPLETAMENTO DATI, CASI, SLIDES, MATERIALI DEI SEMINARI, ECC., RESI DISPONIBILI DAL DOCENTE SUL SITO WEB DEL CORSO (ACCESSIBILI PER GLI STUDENTI DEL CORSO – FREQUENTANTI E NO – TRAMITE PASSWORD; LE PASSWORD DI ACCESSO SARANNO COMUNICATE DURANTE LE LEZIONI. GLI STUDENTI NON FREQUENTANTI POSSONO RICHIEDERLE AL DOCENTE VIA EMAIL).
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9
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SECS-P/09
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201473 -
PROVA FINALE
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15
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
Gruppo opzionale:
AUDIT E VALUTAZIONI AZIENDALI Orientamento unico 2° ANNO - UN INSEGNAMENTO A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201407 -
METODI MATEMATICI PER LE DECISIONI ECONOMICHE E AZIENDALI
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CENCI MARISA
( programma)
Funzioni a più variabili. Domini piani, topologia in Rn, concetto di limite in Rn, rappresentazione grafica di funzioni in due variabili, derivate parziali prime, gradiente, derivate parziali seconde, estremi assoluti e locali, formula di Taylor. Forme quadratiche in due variabili definite positive, negative e semidefinite positive e negative, forme quadratiche in n variabili. Programmazione classica. Max e min liberi e con vincoli di uguaglianza. Il problema della gestione delle scorte.Il problema della selezione del portafoglio. Programmazione non lineare e condizioni di Kuhn Tucker. Alcuni esempi economici. Ricerca operativa: Programmazione lineare. Insiemi convessi, metodo del simplesso, il problema duale; proprietà reciproche di primale e duale e loro significato economico, teorema di complementarità. Il problema della produzione ottima con vincoli sulle risorse e il suo duale, il problema del trasporto e il suo duale ,il problema della dieta e il suo duale. Programmazione intera. Matrici unimodulari e rilassamento dei vincoli. Il problema di assegnazione e il problemi della pianificazione degli investimenti finanziari. Programmazione vettoriale. Tipologie delle soluzioni di un problema di ottimizzazione vettoriale, scalarizzazione del problema, programmazione multiattributo, assegnazione lineare dei pesi. Teoria dei grafi. Grafi, sottografi, cammini, connessione, alberi, grafi bipartiti e grafi pesati, circuiti hamiltoniani ed euleriani, matrici associate ai grafi. Ottimizzazione temporale della produzione. Il Pert e il Cpm. Logistica della distribuzione. Problemi di percorso non vincolati, algoritmo di Robert Flores; Problema del commesso viaggiatore e metodo branch and bound, il problema del commesso viaggiatore multiplo. Problemi di localizzazione. Individuazione di p-mediane e di centri. Programmazione stocastica. Principali modelli e modelli comprendenti misure di rischio.
( testi)
M. Cenci , M. Corradini “Metodi matematici per la gestione delle aziende” Ed. Giappichelli , Torino 2007 Per la parte sulla programmazione stocastica sono fornite delle dispense che fanno riferimento al cap.1 del testo Ruszcynsky, Shapiro “ Stochastic programming” handbooks in operations research and management science vol. 10 Elsevier 2003
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9
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SECS-S/06
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201733 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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21201733-1 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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MOTTURA CARLO DOMENICO
( programma)
1 – LA VALUTAZIONE FINANZIARIA: METODI E MODELLILe categorie del valore e del rischio. I metodi della valutazione finanziaria. Il metodo dell’equivalente certo scontato. Modelli per l’equivalente certo scontato. Il problema della scelta tra alternative rischiose. Teoria dell’utilità attesa. Option pricing theory. Il metodo dell’attualizzazione aggiustata per il rischio. Modelli per l’attualizzazione aggiustata per il rischio. Metodi misti.2 – LA GESTIONE DEL RISCHIO: CRITERI E REGOLESchema formale. Fonti e forme di rischio. Rischio di mercato e rischio di credito. Modelli stocastici per il rischio di mercato: rischi azionario e valutario (richiami), il rischio di tasso di interesse. La gestione e il controllo del rischio di tasso di interesse. La teoria dell’immunizzazione semi-deterministica. La teoria dell’immunizzazione stocastica e la logica dell’hedging. Le misure di massima perdita potenziale (VAR, Risk Capital). Vigilanza e cultura del rischio: Basilea 2 e Solvency 2.
( testi)
Materiale didattico a cura del docente.Exposure Draft del “Conceptual Framework dei Principi Italiani di Valutazione” (PIV), (disponibile su http://www.fondazioneoiv.it/).Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. II”, Il Mulino, Bologna, 2005 (Parte I e paragrafi 13.3 e 13.4).G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, “Manuale di finanza, vol. III”, Il Mulino, Bologna, 2006 (paragrafi 5, 6, 7 e 8).G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, C. Mottura, “Un corso sul controllo del rischio di tasso di interesse”, Il Mulino, Bologna, 1993.
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3
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SECS-S/06
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30
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201733-2 -
VALUTAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEL RISCHIO
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CORRADINI MASSIMILIANO
( programma)
Il MODELLO BINOMIALE. LA VALUTAZIONE DI CONTRATTI DERIVATI NEL TEMPO DISCRETO. LA VALUTAZIONE DI CONTRATTI DERIVATI NEL TEMPO CONTINUO. PROCESSI STOCASTICI. PROCESSO DI WIENER. MOTO BROWNIANO. PROCESSO DI ITO. LEMMA DI ITO. MODELLI STOCASTICI NEL TEMPO CONTINUO. MODELLO DI BLACK E SCHOLES. EQUAZIONE DI BLACK E SCHOLES. RAPPRESENTAZIONE DI FEYNMANN-KAC. MISURA RISK-NEUTRAL
( testi)
MATERIALE FORNITO DAL DOCENTE
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6
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SECS-S/06
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10
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Gruppo opzionale:
AUDIT E VALUTAZIONI AZIENDALI Orientamento unico 2° ANNO - UN INSEGNAMENTO A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201513 -
ANALISI FINANZIARIA
(obiettivi)
IL CORSO FORNISCE GLI STRUMENTI TEORICI E METODOLOGICI PER L’ANALISI FINANZIARIA DELLE IMPRESE DELLA MANIFATTURA E DEL TERZIARIO (E DEI SETTORI DI LORO APPARTENENZA). IN PARTICOLARE, TENDE A SVILUPPARE COMPETENZE E CAPACITÀ DI ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE NELLE SEGUENTI AREE: 1. PERFORMANCE ECONOMICO-FINANZIARIA DI IMPRESE E STRATEGIE 2. RISCHIO DI BUSINESS E SOLVIBILITÀ FINANZIARIA 3. DINAMICA FINANZIARIA E FABBISOGNO FINANZIARIO 4. RISCHIO DI CREDITO E RATINGS 5. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: CREDITI – SCORTE – LIQUIDITÀ L’APPROCCIO DEL CORSO È ORIENTATO ALL’APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI E DELLE TECNICHE DI ANALISI IN CONTESTI CONCRETI NEGLI AMBITI INDICATI E MIRA A SVILUPPARE CAPACITÀ DI SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVANTI, DI LORO RIELABORAZIONE FINALIZZATA ALL’ANALISI, DI INTERPRETAZIONE CRITICA E GIUDIZIO AUTONOMO. A TAL FINE: A) SARANNO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI BASI DATI SU IMPRESE ITALIANE/EUROPEE, UTILI PER L’ANALISI FINANZIARIA NELLE AREE INDICATE B) SI UTILIZZERANNO METODI DIDATTICI DI TIPO ATTIVO, QUALI LA LETTURA E INTERPRETAZIONE DI DATI REALI, IL CONFRONTO TRA IMPRESE E SETTORI TRAMITE L’ELABORAZIONE STATISTICA DI DATI ECONOMICO-FINANZIARI TRATTI DALLE PRINCIPALI BASI DATI ECONOMICO-FINANZIARIE DISPONIBILI, L’ANALISI DI CASI E PROBLEMI AZIENDALI; C) SARANNO SVOLTI SEMINARI DI ANALISTI FINANZIARI (UFFICIO STUDI MEDIOBANCA E CERVED-CENTRALE DEI BILANCI) CHE PRESENTERANNO BASI DATI/MODELLI DI ANALISI E LORO APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI.
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VENANZI DANIELA
( programma)
GLI ARGOMENTI DEL CORSO SONO: 1. OBIETTIVI, CONTENUTI, UTILIZZI E UTILIZZATORI DELL’ANALISI FINANZIARIA 2. PRINCIPALI BASI-DATI ECONOMICO-FINANZIARIE (NAZIONALI E INTERNAZIONALI): OBIETTIVI, STRUTTURA, MODELLI LOGICI, TECNICHE DI ELABORAZIONE. 3. PERFORMANCE E RISCHIO DELL’IMPRESA: A) METRICHE: CONTABILI (INDICI DI BILANCIO) VALUE-BASED (EVA, CFROI, SVA, EM, CVA) B) DELLE METRICHE SARANNO ANALIZZATI: CRITERI DI MISURAZIONE CONTENUTI INFORMATIVI E DIAGNOSTICI MODELLI LOGICI/ANALITICI DI COLLEGAMENTO E SCOMPOSIZIONE TERMINI DI CONFRONTO PER ANALISI CROSS-SECTIONAL COERENZA CON VALUE CREATION E CON MISURE DI MERCATO DISTORSIONI NEI SISTEMI PREMIANTI E DI INCENTIVO MANAGERIALI PROBLEMATICHE APPLICATIVE E ESEMPI DI BIAS/MORAL HAZARD (CASO PARMALAT) C) ANALISI/COMPARAZIONE DI SETTORI/IMPRESE SU DATI REALI (DA BASI DATI DISPONIBILI) 4. FABBISOGNO FINANZIARIO E SUE DETERMINANTI. ANALISI DELLA DINAMICA FINANZIARIA E RENDICONTI FINANZIARI: FLUSSI DI CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (VARIE CONFIGURAZIONI) E DI CASSA 5. SOLVIBILITÀ FINANZIARIA, RISCHIO DI CREDITO E MODELLI DI RATING/SCORING 6. FATTIBILITÀ FINANZIARIA DELLE STRATEGIE 7. GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE: A) GESTIONE DEL CREDITO/DEBITO DI FORNITURA; B) MODELLI DI GESTIONE DELLE SCORTE; C) MODELLI DI GESTIONE DELLA LIQUIDITÀ.
( testi)
A) LIBRI 1. BERK J. – DE MARZO P., FINANZA AZIENDALE 2, PEARSON-ADDISON WESLEY, 2008, CAPITOLO 7 2. BRUNETTI G., CODA V., FAVOTTO F., ANALISI, PREVISIONI, SIMULAZIONI ECONOMICO-FINANZIARIE D’IMPRESA, ETAS LIBRI 1990, CAPP. 4-6-7-8 3. HORNGREN C.., FOSTER G., DATAR S.M., CONTABILITÀ PER LA DIREZIONE, ISEDI 1998, CAPITOLO 21 4. PAVARANI E., L’EQUILIBRIO FINANZIARIO, MCGRAW-HILL 2006, CAPITOLI 3 E 5 5. PAVARANI E., TAGLIAVINI G., PIANIFICAZIONE FINANZIARIA, MCGRAW-HILL 2006, CAPITOLI 5 E 11 6. VENANZI D., FINANCIAL PERFORMANCE MEASURES AND VALUE CREATION: THE STATE OF THE ART, SPRINGER 2012 (HTTP://WWW.SPRINGER.COM/BUSINESS+%26+MANAGEMENT/FINANCE/BOOK/978-88-470-2450-2)
B) ARTICOLI/DISPENSE 7. CLINTON B.D., CHEN S., “DO NEW PERFORMANCE MEASURES MEASURE UP?”, MANAGEMENT ACCOUNTING, OCTOBER 1998 (COPIA CARTACEA DISPONIBILE IN BIBLIOTECA) 8. MORRESI O., I MODELLI DI GESTIONE DELLA LIQUIDITÀ AZIENDALE – DISPENSA, 2010 (DOWNLOAD DAL SITO WEB DEL CORSO) 9. SIRONI A., “I RATING INTERNI E I MODELLI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO”, IN BANCA D’ITALIA, MODELLI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO – I RATINGS INTERNI, TEMATICHE ISTITUZIONALI, BANCA D’ITALIA, 2000 (DOWNLOAD DAL SITO WEB HTTP://WWW.BANCADITALIA.IT/PUBBLICAZIONI/TEMIST/MODELLI)
C) MATERIALI APPLICATIVI E DI COMPLETAMENTO DATI, CASI, SLIDES, MATERIALI DEI SEMINARI, ECC., RESI DISPONIBILI DAL DOCENTE SUL SITO WEB DEL CORSO (ACCESSIBILI PER GLI STUDENTI DEL CORSO – FREQUENTANTI E NO – TRAMITE PASSWORD; LE PASSWORD DI ACCESSO SARANNO COMUNICATE DURANTE LE LEZIONI. GLI STUDENTI NON FREQUENTANTI POSSONO RICHIEDERLE AL DOCENTE VIA EMAIL).
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SECS-P/09
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60
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Gruppo opzionale:
AUDIT E VALUTAZIONI AZIENDALI Orientamento unico 2° ANNO - UN INSEGNAMENTO A SCELTA TRA: - (visualizza)
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21201543 -
CORPORATE GOVERNANCE E SCENARI DI SETTORE DELLE IMPRESE
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21201543-1 -
CORPORATE GOVERNANCE E SCENARI DI SETTORE DELLE IMPRESE
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4,5
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SECS-P/07
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30
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201543-2 -
CORPORATE GOVERNANCE E SCENARI DI SETTORE DELLE IMPRESE
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1,5
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SECS-P/07
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10
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
21201543-3 -
CORPORATE GOVERNANCE E SCENARI DI SETTORE DELLE IMPRESE
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3
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SECS-P/01
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Gruppo opzionale:
AUDIT E VALUTAZIONI AZIENDALI Orientamento unico 2° ANNO - PROVA FINALE - (visualizza)
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