Docente
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BROGGIO PAOLO
(programma)
Il primo attributo della potestas del principe è la giurisdizione, cioè la facoltà di applicare, di far osservare le leggi. Ma il governo della giustizia è sempre stato uguale a sé stesso nel corso della storia? Esiste una modernità giudiziaria che avrebbe soppiantato consuetudini arcaiche e “irrazionali”? E, se esiste, il suo avvento ha coinciso con quella che comunemente chiamiamo Età moderna? Secondo quali criteri gli stati europei della prima età moderna hanno inteso non solo reprimere la criminalità, ma controllare il conflitto sociale? Dal punto di vista degli attori sociali, in caso di conflitto esistevano strade diverse rispetto a quella dei tribunali per chiedere giustizia? I regimi di pena colpivano solo i corpi dei condannati, oppure anche la memoria, personale e familiare? Quale il ruolo delle comunità e delle parentele nei meccanismi di sanzione della devianza? Quale il peso delle concezioni religiose? Il corso intende fornire strumenti di analisi per la comprensione di fenomeni di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’Occidente europeo.
(testi)
Gli studenti dovranno studiare:
Marco Bellabarba, La giustizia nell’Italia moderna, Roma-Bari, Laterza, 2021.
Inoltre, un libro a scelta tra:
Paolo Broggio, Governare l’odio. Pace e giustizia criminale nell’Italia moderna (secoli XVI-XVII), Roma, Viella, 2021.
Guido Dall’Olio, Nella valle di Giosafat. Giustizia di Dio e giustizia degli uomini nella prima età moderna, Roma, Carocci, 2021
Marco Albertoni, Storia delle colonne infami: giustizia e memoria in età moderna, Napoli, Bibliopolis, 2023.
Adriano Prosperi, Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine, Torino, Einaudi, 2008.
N.B. Il corso si svolgerà nel secondo semestre. Sarà possibile sostenere l'esame con questo programma solo a partire dalla sessione estiva (giugno-luglio 2025)
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