Attività: Radialità del cibo, religione e ‘ingiustizia globale’
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire agli studenti l’attitudine a cogliere attraverso un approccio multidisciplinare il rapporto tra cibo e diritto. In particolare, la categoria della "radialità" sarà utilizzata come strumento ermeneutico per rendere gli studenti consapevoli delle implicazioni geografiche e antropologiche (quindi anche culturali e religiose), politiche, mediche, tecnologiche e più in generale spazio-temporali di cui ogni cibo, ogni ricetta e persino ogni suo ingrediente, sono il "riassunto": e questo sia da un punto di vista retrospettivo che prospettico. Tuttavia, le implicazioni ora indicate coincidono con ambiti di regolamentazione giuridica. Ne consegue che ogni alimento racchiude il diritto come ingrediente costitutivo e determinante, in quanto il cibo è un insieme di 'relazioni radiali' ancor prima di essere la "materia" o "mera cosa" che derivano da esse. Il corso mira proprio a rendere gli studenti consapevoli di questo impatto giuridico pervasivo sul cibo. L'obiettivo è far capire loro come la distribuzione del cibo su scala globale, la sua disponibilità e persino le sue componenti materiali siano il risultato di processi politico-normativi in molti casi carichi di un'ingiustizia invisibile. Un’ingiustizia in grado di influenzare radicalmente, in diverse parti del mondo, l'effettivo godimento dei diritti umani, in primo luogo la salute e lo sviluppo umano, che sono inestricabilmente legati a "ciò che le persone mangiano e sono
effettivamente in grado di mangiare". Finalità cruciale del corso è quello di evidenziare come la misurazione del grado di questa ingiustizia non possa prescindere dalle figure antropologiche insite nella religione e nella cultura dei diversi popoli.
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Codice
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20110773 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Idoneità |
Crediti
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2
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Settore scientifico disciplinare
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IUS/11
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Ore Aula
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20
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Attività formativa
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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Canale Unico
Docente
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RICCA MARIO
(programma)
Il corso si muoverà lungo due direttrici formative. La prima intesa a fornire agli strumenti gli strumenti teorici e metodologici per sviluppare un approccio radiale all’analisi del cibo e delle sue componenti giuridiche. La seconda si indirizzerà, invece, allo studio delle dinamiche concrete che soggiacciono agli specifici processi di produzione e fruizione dei cibi al fine di far cogliere agli studenti le loro implicazioni religiose e culturale e, simultaneamente, l’incidenza di esse sulla fruizione concreta dei diritti umani.
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Il corso si propone di fornire agli studenti l’attitudine a cogliere attraverso un approccio multidisciplinare il rapporto tra cibo e diritto. In particolare, la categoria della "radialità" sarà utilizzata come strumento ermeneutico per rendere gli studenti consapevoli delle implicazioni geografiche e antropologiche (quindi anche culturali e religiose), politiche, mediche, tecnologiche e più in generale spazio-temporali di cui ogni cibo, ogni ricetta e persino ogni suo ingrediente, sono il "riassunto": e questo sia da un punto di vista retrospettivo che prospettico. Tuttavia, le implicazioni ora indicate coincidono con ambiti di regolamentazione giuridica. Ne consegue che ogni alimento racchiude il diritto come ingrediente costitutivo e determinante, in quanto il cibo è un insieme di 'relazioni radiali' ancor prima di essere la "materia" o "mera cosa" che derivano da esse. Il corso mira proprio a rendere gli studenti consapevoli di questo impatto giuridico pervasivo sul cibo. L'obiettivo è far capire loro come la distribuzione del cibo su scala globale, la sua disponibilità e persino le sue componenti materiali siano il risultato di processi politico-normativi in molti casi carichi di un'ingiustizia invisibile. Un’ingiustizia in grado di influenzare radicalmente, in diverse parti del mondo, l'effettivo godimento dei diritti umani, in primo luogo la salute e lo sviluppo umano, che sono inestricabilmente legati a "ciò che le persone mangiano e sono effettivamente in grado di mangiare". Finalità cruciale del corso è quello di evidenziare come la misurazione del grado di questa ingiustizia non possa prescindere dalle figure antropologiche insite nella religione e nella cultura dei diversi popoli.
(testi)
Le letture del corso saranno indicate durante le lezioni.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/03/2024 al 31/05/2024 |
Modalità di erogazione
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A distanza
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Modalità di frequenza
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Non obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
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