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20710402 CINEMA E TECNOLOGIA in Cinema, televisione e produzione multimediale LM-65 UVA CHRISTIAN
(programma)
Ri-Animazione: l’animazione contemporanea come nuova logica dominante delle immagini in movimento.
Tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo l’animazione si è andata configurando come l’orizzonte audiovisivo ideale per mettere in atto alcune delle sfide più stimolanti dal punto di vista tecnologico, estetico, narrativo, politico e culturale. E' in particolare attraverso la tecnologia digitale che l’animazione, per lungo tempo campo ancillare rispetto al "cinema-cinema", ha potuto riprendersi la scena riaffermando la sua identità non già di genere specifico, separato e secondario, quanto di insieme di forme espressive e di tecniche attraverso le quali è possibile configurare qualsiasi tipo di narrazione, praticare qualunque genere e colonizzare qualsivoglia medium e formato. Partendo da tali premesse, il corso propone una serie di riflessioni che prendono in esame le dinamiche e i meccanismi sottostanti alla realizzazione di alcuni dei principali successi dell’animazione mainstream per il cinema e la televisione. Ponendo particolare attenzione alla congiunzione tra le teorie e le pratiche, verranno indagati gli stili dei nuovi prodotti d’animazione guardando in primo luogo alla dialettica tra innovazione e tradizione, ma anche tra forme estetiche e narrative provenienti da paradigmi culturali differenti. Senza dimenticare il modo in cui i software per l'animazione vengono impiegati anche nel cinema in live action, si evidenzierà come il concetto di ri-animazione che dà il titolo al corso debba essere inteso anche nella direzione di una rivitalizzazione e problematizzazione, operate dall’animazione stessa, di questioni di natura storica, politica e culturale che coinvolgono le nuove immagini in movimento.
(testi)
C. Uva, P. Wells (a cura di), Re-Animation.L’animazione contemporanea tra cinema, televisione, videoarte e nuovi media, «Imago. Studi di cinema e media», n. 16, 2017.
C. Uva, Il sistema Pixar, Il Mulino, Bologna 2017.
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