Docente
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AMBROSINI RICCARDO
(programma)
Nell’insegnamento della letteratura inglese, il termine ‘English (High) Modernism’ è stato a lungo impiegato per individuare, tra le poesie e i romanzi scritti nel Regno Unito dagli inizi del ventesimo secolo fino al primo dopoguerra, un corpus di opere talmente unico da aver richiesto la fondazione di una nuova disciplina – gli English Studies – per renderle comprensibili al pubblico inglese. È interessante notare come, mentre la poesia difficile e impersonale dei ‘modernisti’ veniva presentata come una ribellione contro la poesia che l’aveva preceduta negli ultimi tre secoli, il romanzo modernista veniva invece salutato come il punto d’approdo di un’evoluzione formale e intellettuale che avrebbe trasformato le rozze creazioni di un Daniel Defoe in una forma artistica. Forse non si è riflettuto abbastanza sul fatto che molti degli autori modernisti – e certo i maggiori – erano stranieri; alcuni vivevano a Londra come espatriati, ma erano una minoranza: altri risiedevano nella campagna inglesi, altri in Europa. Il corso sarà un’occasione per una riflessione sul significato di “modernismo”, e su come immaginare un altro contenitore terminologico: “modernismi”. Studieremo insieme tre romanzi di modernisti – uno solo dei quali ‘inglese’ - e una selezione di opere poetiche, che affronteremo ponendo a contrasto i sacerdoti americani della poesia “modernista” e altri poeti. Sarà interessante sentire cosa ne pensano gli studenti.
(testi)
Joseph Conrad, Under Western Eyes (1911) A Portrait of the Artist as a Young Man (1916) Virginia Woolf, To the Lighthouse (1927)
T. S. Eliot, Ezra Pound, William Carlos Williams vs. W. B. Yeats, Wilfred Owen, D. H. Lawrence e Thomas Hardy, Robert Frost
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