LABORATORIO DI STORIA DELLA FILOSOFIA
(obiettivi)
Il Laboratorio di lettura fa parte del corso magistrale in Scienze Filosofiche “Altre attività formative (Lettera F)”. Alla fine del Laboratorio gli studenti devono essere in grado di leggere approfonditamente alcuni degli scritti hegeliani dedicati al tema dell’anima senziente. In particolare gli studenti devono essere in grado di sviluppare avanzate competenze linguistiche che consentano di leggere e comprendere l’edizione originale di Hegel, Vorlesungen über die Philosophie des Geistes: Berlin 1827-1828; di analizzare un problema filosofico da più punti di vista e di saper trarre conclusioni approfondite da una varietà di osservazioni e ragionamenti. Tali competenze sono promosse dal lavoro seminariale che fa parte integrante del Laboratorio e si basa sulla scrittura di testi e sul dibattito collegiale.
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Codice
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20710530 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Idoneità |
Crediti
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6
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Ore Aula
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36
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Attività formativa
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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Canale Unico
Docente
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PIAZZA MARCO
(programma)
Il corso prende in esame il modo in cui il tema dell'identità "personale" viene elaborato da Spinoza, Locke, Hume e James. Singolarmente, nell’”Etica" spinoziana sembrano rintracciabili due risposte a questo problema: nella prima, l'identità dell'individuo sarebbe determinata dalla sua essenza e concepibile perciò nella sua singolarità "sub specie aeternitatis", mentre nella seconda essa si determina solo nella durata, in funzione di quella che Spinoza chiama "constitutio", e che consiste nell'insieme di percezioni, immaginazioni, memorie ed affetti da cui è preso nella propria storia. Se la prima risposta rischia di assimilare l'individuo, che pure per Spinoza è solo modo, alla sostanza permanente del divenire, la seconda ha difficoltà a rendere conto della continuità nell'alterazione. E' forse proprio a partire da questo dilemma che Locke, nel “Saggio sull’intelletto umano”, in un dialogo silenzioso con Spinoza, può revocare in dubbio la continuità temporale del sé o persona, proponendo di ancorare l’identità personale alla coscienza e non più alla sostanza, e che Hume, radicalizzando la posizione lockeana, nel "Trattato sulla natura umana”, può arrivare a mettere in discussione addirittura la sua unità in un dato istante di tempo, a ridurre l'«io» a un una serie di percezioni distinte tra di loro e senza continuità nel tempo e a concepirlo quindi come una «finzione» sul piano della teoria della mente, sia pure preservando la sua unità come oggetto del mero «sentimento» ai fini della sua applicazione in ambito morale. Pur elaborando una teoria della coscienza che si richiama a questa tradizione empirista e scettica, nei "Principi di psicologia" James svolge una critica della posizione di Hume sull'«io» come «fascio di percezioni», sostenendo che nell'esperienza non c'è una distinzione originaria tra le impressioni. Al contrario esiste una continuità del "flusso di pensiero", fondata su una costante appropriazione dei precedenti contenuti. Attraverso l'esame delle teorie di questi classici del pensiero moderno e contemporaneo il corso mira a familiarizzare lo studente non solo con le ambivalenze, gli slittamenti, i ripensamenti che sono la materia della storia della filosofia, ma anche a mettere in prospettiva alcune delle domande centrali della riflessione filosofica contemporanea.
(testi)
Baruch Spinoza, Etica, Milano, Bompiani (passim). John Locke, Saggio sull'intelletto umano, Roma-Bari, Laterza (Libro I, Capitolo 4, Sezione 5 e Libro II, Capitolo 27). David Hume, Trattato sulla natura umana, con testo inglese a fronte, Milano, Bompiani (sezioni V e VI della parte IV del libro I, Appendice, passi dei libri II e III). William James, Principi di psicologia, Milano, Principato (Capp. 6, 9, 10: parti).
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal al |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Non obbligatoria
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Docente
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PECERE PAOLO
(programma)
Il corso prende in esame il modo in cui il tema dell'identità "personale" viene elaborato da Spinoza, Locke, Hume e James. Singolarmente, nell’”Etica" spinoziana sembrano rintracciabili due risposte a questo problema: nella prima, l'identità dell'individuo sarebbe determinata dalla sua essenza e concepibile perciò nella sua singolarità "sub specie aeternitatis", mentre nella seconda essa si determina solo nella durata, in funzione di quella che Spinoza chiama "constitutio", e che consiste nell'insieme di percezioni, immaginazioni, memorie ed affetti da cui è preso nella propria storia. Se la prima risposta rischia di assimilare l'individuo, che pure per Spinoza è solo modo, alla sostanza permanente del divenire, la seconda ha difficoltà a rendere conto della continuità nell'alterazione. E' forse proprio a partire da questo dilemma che Locke, nel “Saggio sull’intelletto umano”, in un dialogo silenzioso con Spinoza, può revocare in dubbio la continuità temporale del sé o persona, proponendo di ancorare l’identità personale alla coscienza e non più alla sostanza, e che Hume, radicalizzando la posizione lockeana, nel "Trattato sulla natura umana”, può arrivare a mettere in discussione addirittura la sua unità in un dato istante di tempo, a ridurre l'«io» a un una serie di percezioni distinte tra di loro e senza continuità nel tempo e a concepirlo quindi come una «finzione» sul piano della teoria della mente, sia pure preservando la sua unità come oggetto del mero «sentimento» ai fini della sua applicazione in ambito morale. Pur elaborando una teoria della coscienza che si richiama a questa tradizione empirista e scettica, nei "Principi di psicologia" James svolge una critica della posizione di Hume sull'«io» come «fascio di percezioni», sostenendo che nell'esperienza non c'è una distinzione originaria tra le impressioni. Al contrario esiste una continuità del "flusso di pensiero", fondata su una costante appropriazione dei precedenti contenuti. Attraverso l'esame delle teorie di questi classici del pensiero moderno e contemporaneo il corso mira a familiarizzare lo studente non solo con le ambivalenze, gli slittamenti, i ripensamenti che sono la materia della storia della filosofia, ma anche a mettere in prospettiva alcune delle domande centrali della riflessione filosofica contemporanea.
(testi)
Baruch Spinoza, Etica, Milano, Bompiani (passim).
John Locke, Saggio sull'intelletto umano, Roma-Bari, Laterza ( Libro I, Capitolo 4, Sezione 5 e Libro II, Capitolo 27).
David Hume, Trattato sulla natura umana, con testo inglese a fronte, Milano, Bompiani (sezioni V e VI della parte IV del libro I, Appendice, passi dei libri II e III).
William James, Principi di psicologia, Milano, Principato (Capp. 6, 9, 10: parti)
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal al |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Non obbligatoria
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Docente
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TOTO FRANCESCO
(programma)
Programma dell’insegnamento (Inserire nel campo vuoto il testo che segue) Il corso prende in esame il modo in cui il tema dell'identità "personale" viene elaborato da Spinoza, Locke, Hume e James. Singolarmente, nell’”Etica" spinoziana sembrano rintracciabili due risposte a questo problema: nella prima, l'identità dell'individuo sarebbe determinata dalla sua essenza e concepibile perciò nella sua singolarità "sub specie aeternitatis", mentre nella seconda essa si determina solo nella durata, in funzione di quella che Spinoza chiama "constitutio", e che consiste nell'insieme di percezioni, immaginazioni, memorie ed affetti da cui è preso nella propria storia. Se la prima risposta rischia di assimilare l'individuo, che pure per Spinoza è solo modo, alla sostanza permanente del divenire, la seconda ha difficoltà a rendere conto della continuità nell'alterazione. E' forse proprio a partire da questo dilemma che Locke, nel “Saggio sull’intelletto umano”, in un dialogo silenzioso con Spinoza, può revocare in dubbio la continuità temporale del sé o persona, proponendo di ancorare l’identità personale alla coscienza e non più alla sostanza, e che Hume, radicalizzando la posizione lockeana, nel "Trattato sulla natura umana”, può arrivare a mettere in discussione addirittura la sua unità in un dato istante di tempo, a ridurre l'«io» a un una serie di percezioni distinte tra di loro e senza continuità nel tempo e a concepirlo quindi come una «finzione» sul piano della teoria della mente, sia pure preservando la sua unità come oggetto del mero «sentimento» ai fini della sua applicazione in ambito morale. Pur elaborando una teoria della coscienza che si richiama a questa tradizione empirista e scettica, nei "Principi di psicologia" James svolge una critica della posizione di Hume sull'«io» come «fascio di percezioni», sostenendo che nell'esperienza non c'è una distinzione originaria tra le impressioni. Al contrario esiste una continuità del "flusso di pensiero", fondata su una costante appropriazione dei precedenti contenuti. Attraverso l'esame delle teorie di questi classici del pensiero moderno e contemporaneo il corso mira a familiarizzare lo studente non solo con le ambivalenze, gli slittamenti, i ripensamenti che sono la materia della storia della filosofia, ma anche a mettere in prospettiva alcune delle domande centrali della riflessione filosofica contemporanea.
(testi)
TESTI ITA Baruch Spinoza, Etica, Milano, Bompiani (passim). John Locke, Saggio sull'intelletto umano, Roma-Bari, Laterza ( Libro I, Capitolo 4, Sezione 5 e Libro II, Capitolo 27). David Hume, Trattato sulla natura umana, con testo inglese a fronte, Milano, Bompiani (sezioni V e VI della parte IV del libro I, Appendice, passi dei libri II e III). William James, Principi di psicologia, Milano, Principato (Capp. 6, 9, 10: parti)
ENG Baruch Spinoza, Etica, Milan, Bompiani (passim) John Locke, Saggio sull'intelletto umano, Roma-Bari, Laterza (LibroI, Capitolo 4, Sezione 5 e Libro II, Capitolo 27) David Hume, Trattato sulla natura umana, with English text, Milan, Bompiani (Book I, Part IV, Sect. V-VI, Appendice, Books II and III, passim). William James, Principi di psicologia, Milano, Principato (Chap. 6, 9, 10: in part)
BIBLIOGRAFIA
ITA
Su Spinoza: Martin Lin, "Memory and personal identity in Spinoza." Canadian Journal of Philosophy 35.2 (2005): 243-268. Davide Monaco, "Individuation and death in Spinoza’s Ethics. The Spanish poet case reconsidered." British Journal for the History of Philosophy 27.5 (2019): 941-958. Lee C. Rice, "Spinoza on individuation." The monist (1971): 640-659. Emanuela Scribano, "Spinoza muore." Rivista di Storia della Filosofia (2012). Francesco Toto, L'individualità dei corpi. Percorsi nell'Etica di Spinoza, Milano, Mimesis (capitoli reltivi al tema). Su Locke: Étienne Balibar, "Identité et conscience de soi dans l'Essai de Locke." Revue de Métaphysique et de Morale (1995): 455-477. Don Garrett, "Locke on Personal Identity, Consciousness, and" Fatal Errors"." Philosophical Topics 31.1/2 (2003): 95-125. Chiara Giuntini, Presenti a se stessi. La centralità della coscienza in Locke, Firenze, Le Lettere (capitolo 4). Shelley, Weinberg, "Locke on personal identity." Philosophy Compass 6.6 (2011): 398-407. Kenneth, Winkler, "Locke on personal identity." Journal of the History of Philosophy 29.2 (1991): 201-226. Su Hume: Donald C. Ainslie, Hume on Personal Identity, in A Companion to Hume, ed. by Elizabeth S. Radcliffe, New York, Wiley-Blackwell, 2011, pp 140-156. Annemarie Butler, The Problem of Believing in Yourself: Hume’s Doubts about Personal Identity, in The Cambridge Companion to Hume’s Treatise, ed. by Donald C. Ainslie – Annemarie Butler, Cambridge, Cambridge University Press, 2015, pp. 165-187. Lorenzo Greco, L’identità personale in David Hume: dalle passioni all’etica, «Thaumàzein», 2, 2014, pp. 247-264 (scaricabile all’indirizzo: http://dx.doi.org/10.13136/thau.v2i0.26.g27). Eugenio Lecaldano, David Hume e il carattere: tra critica dell'identità personale e riflessione sulla morale, «I Castelli di Yale», online, anno I, n. 2, 2013, pp. 165-185 (scaricabile all'indirizzo: http://cyonline.unife.it/article/view/816). Jane L. McIntyre, Hume and a Problem of Personal Identity, in David Fate Norton and Jacqueline Taylor (eds.), The Cambridge Companion to Hume, Second Edition, Cambridge, Cambridge University Press, 2009, pp. 177-208. Su James: Goodman, Russell B., “Emerson, Romanticism, and Classical American Pragmatism,” in The Oxford Handbook of American Philosophy, ed. Cheryl Misak, Oxford: Oxford University Press, 2008, pp. 19–37. Flanagan, Owen, "Consciousness as a pragmatist views it", in Putnam, A. (ed.) The Cambridge Companion to William James, Cambridge University Press, Cambridge, 1997, pp. 25-48.
In generale sugli autori trattati: F. Mignini, Spinoza, Roma-Bari, Laterza, 1983 L. Vinciguerra, Spinoza, Roma, Carocci, 2015 Edward Jonathan Lowe, Locke, New-York, Routledge, 2005 Nicholas Jolley, Locke: His Philosophical Thought, Oxford, Oxford UP, 1999 F. Laudisa, Hume, Roma Carocci, 2009 J.P. Wright, Hume’s A Treatise on Human Nature. An Introduction, Cambridge, Cambridge University Press, 2009 Gale, Richard M., The Philosophy of William James: An Introduction, Cambridge: Cambridge University Press, 2004 Calcaterra, R.M., Maddalena, G., Marchetti G. (a cura di), Il pragmatismo. Dalle origini agli sviluppi contemporanei, Rome, Carocci, 2015.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal al |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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