Docente
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RONCHEY SILVIA
(programma)
Titolo del corso: Che cos’è Bisanzio e a cosa serve studiarla? Introduzione alla civiltà bizantina.
Descrizione del corso: Una “explosive growth” della bizantinistica, ossia dello studio degli undici secoli di civiltà (330-1453) cui diamo il nome di Bisanzio, si è registrata in tutto il mondo tra la seconda metà del XX secolo e l’inizio del XXI, come ha scritto Glenn Bowersock (G. Bowersock, Storms over Byzantium, “New York Review of Books”, 21 November 2013). Decenni in cui gli studi bizantini “grew dramatically from academic obscurity into an industry”, propagandosi, ramificandosi, coinvolgendo studiosi di altre materie, creando un paesaggio ampio e complesso, disseminato di filiere produttive spesso trasversali alle istituzioni accademiche e agli stessi centri di ricerca. Il primo modulo di Civiltà Bizantina per la laurea triennale, rivolto agli studenti di Lettere Classiche ma anche di Storie e di Arte, mira anzitutto a rispondere alla domanda: che cos’è Bisanzio? a cosa serve studiare Bisanzio? in che cosa lo studio di Bisanzio è importante? e perché lo è non soltanto per chi voglia interessarsi alla bizantinistica in quanto tale, ma anche, se non soprattutto, per chi si stia oggi formando in discipline quali la filologia classica o la cristianistica, l’archeologia o la storia dell’arte — antica, medievale e moderna — e naturalmente la storia tout court — antica, medievale, moderna, contemporanea — così come la storia delle religioni o quella del pensiero filosofico? Nel corso si forniranno essenziali e precise coordinate diacroniche e geografiche e chiari elementi introduttivi di storia evenemenziale, ma ci si diffonderà anche, se non soprattutto, sulla lunga, coerente quanto multiforme vicenda civile e culturale di Bisanzio, con due obiettivi primari: (1) far emergere il suo ruolo nella perpetuazione delle forme di letteratura, d’arte, di studio e di pensiero che costituiscono quella che oggi consideriamo la ‘nostra’ civiltà occidentale europea e che sono alla base di ogni umanesimo, dunque di ogni studio umanistico; (2) illuminare il senso del millenario esperimento bizantino non solo nella storia politica e religiosa degli undici secoli in cui si è svolto, ma anche nella storia dell'idea di stato e nella parabola della geopolitica, spingendo lo sguardo verso le zone di irradiazione di civiltà, o meglio di incontro e scambio tra civiltà, che per un millennio l’impero ‘romano’ di Bisanzio ha direttamente o indirettamente presidiato. Bisanzio, la superpotenza del Medioevo mediterraneo, fu un tentativo di stato laico, se pure dominato da un'ideologia ultraterrena, amministrato secondo il diritto classico da un'élite dominante ramificata, educata, cosmopolita e parzialmente plurilingue, attinta da quell'immenso serbatoio di talenti che era la sterminata provincia grande-bizantina. La classe dirigente di Costantinopoli operava in un Palazzo che ebbe al suo interno archivi immensi, una biblioteca di vertiginosa ampiezza, un’università giuridico-filosofica che esprimeva i vertici dello stato. Dove gli imperatori potevano essere grandi letterati, i consiglieri di governo avevano talvolta la carica di “console dei filosofi”, le molte donne di potere — imperatrici, e non solo — conoscevano a memoria i versi di Omero e anche l'ultimo segretario del più sperduto dei sekreta sapeva citare alla lettera Platone e Aristotele. I documenti dell'esperienza di Bisanzio sono anzitutto un inestimabile repertorio di resistenza culturale. Nelle lezioni del corso si offriranno gli strumenti fondamentali per ricostruire questa resistenza dell’antico, questa inestinta vocazione umanistica, declinata in secoli e secoli di trasmissione e studio filologico dei classici — che sostanziava capillarmente la vita intellettuale individuale e collettiva e la stessa struttura statale e amministrativa dello stato — ma anche di autonoma espressione letteraria e poetica, spesso sottostimata nel suo valore e significato. Si forniranno inoltre nozioni di geografia dell’impero, cenni di archeologia e topografia (principalmente costantinopolitana, ma con riferimenti agli altri principali centri urbani della basileia e alla loro evoluzione storica nel corso del millennio, con particolare riferimento alle poleis di Tessalonica e di Mistrà), si offriranno brevi ma chiare informazioni sulla storia delle province, sui loro centri monastici, sui modi di vita e produzione delle loro aree rurali. La civiltà bizantina verrà inquadrata nella molteplicità delle sue espressioni, comprese quelle artistiche e monumentali, allo scopo di fornirne un quadro globale e quanto più possibile articolato, che spieghi la sua egemonia nel mondo medievale e dia conto del suo lascito al mondo moderno. Chi seguirà le lezioni del corso sarà liberato dalla visione mistificatoria di Bisanzio come ‘decadenza infinitamente protratta’ e della sua letteratura come prodotto di una “civiltà, diciamo pure, inferiore” (secondo la paradossale definizione che Giorgio Pasquali diede nella voce Bizantina, letteratura dell'Enciclopedia Italiana, VII, 1930), visione superata, se non diametralmente rovesciata, dal fervore di studi scientifici che dagli anni 60 del Secolo Breve hanno reso la bizantinistica una delle discipline a più alto tasso di crescita scientifica. Lo studente sarà indotto a rilevare invece la dimensione prepotentemente rinascimentale della civiltà bizantina come successione di rinascenze, che sfocerà direttamente nel Rinascimento europeo. La Seconda Roma verrà riscattata dalle incomprensioni alimentate, durante il Medioevo, da alcune rivalità ecclesiastiche con la Prima Roma dei papi. E si rileverà l'influenza e persistenza delle forme bizantine — la mentalità politica, le strutture sociali ed economiche, ma anche le espressioni letterarie e artistiche della sua cultura multietnica — non solo nell’impero della Terza Roma, la Russia, ma anche in quell’altro erede di Bisanzio che fu l’impero ottomano. Ancora oggi, nel secondo decennio del ventunesimo secolo, non sfuggirà del resto a un sereno osservatore delle vicende del globo che le zone in ebollizione e incandescenza, le faglie di attrito e le soglie di crisi del nuovo secolo, dai Balcani al Mar Nero, dal Caucaso all’Anatolia orientale al Medio Oriente, appartengono, e non è un caso, al territorio che fu dell'impero multinazionale di Bisanzio, prolungato in quello zarista e poi sovietico da un lato, in quello ottomano e poi turco dall’altro.
(testi)
Bibliografia
- Testi obbligatori
• S. Ronchey, Lo Stato Bizantino, Torino, Einaudi Tascabili, 2002 • S. Ronchey, Bisanzio fino alla quarta crociata, in A. Barbero e S. Carocci (a cura di), Storia d'Europa e del Mediterraneo, vol. VIII, Roma, Salerno, 2006, pp. 215-255
- Testi aggiuntivi da portare all’esame (a scelta)
• G. Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, Torino, Einaudi Tascabili, 2005 • Pertusi, Bizantina, Civiltà, in “Enciclopedia Italiana”, App. II/1 (1938-48), Roma 1948, pp. 414 sgg • AA.VV., Il mondo bizantino, I: L’impero romano d’Oriente (330-641), C. a c. di C. Morrisson, edizione italiana a c. di S. Ronchey e T. Braccini, Torino, Einaudi, 2007 [capitoli a scelta da concordare con la docente] • AA.VV., Il mondo bizantino, II: l’Impero bizantino (641-1204), a c. di J.-C. Cheynet, edizione italiana a c. di S. Ronchey e T. Braccini, Torino, Einaudi, 2008 [capitoli a scelta da concordare con la docente] • AA.VV., Il mondo bizantino. III: L’Impero greco (1204-1453), a c. di A. Laiou e C. Morrisson, edizione italiana a c. di S. Ronchey e T. Braccini, Torino, Einaudi, 2013 [capitoli a scelta da concordare con la docente] • AA.VV., Lo spazio letterario del Medioevo, III/2. La cultura bizantina, a c. di G. Cavallo, Roma, Salerno, 2004 [capitoli a scelta da concordare con la docente] • AA.VV., L’uomo bizantino, a c. di G. Cavallo, Roma-Bari, Laterza, 1992 • Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, Roma-Bari, Laterza, 1995 • Kazhdan, La produzione intellettuale a Bisanzio. Libri e scrittori in una società colta, Napoli, Liguori, 1983 • A.P. Kazhdan - S. Ronchey, L’aristocrazia bizantina, postfazione di L. Canfora, Palermo, Sellerio, 1999 • G. Dagron, Costantinopoli. Nascita di una capitale, trad. it. Einaudi 1991 • P. Schreiner, Costantinopoli, metropoli dai mille volti, Roma, Salerno, 2009 • S. Ronchey – T. Braccini, Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d’Oriente, Torino, Einaudi, 2010 • J. Herrin, Bisanzio. Storia straordinaria di un impero millenario, trad. it., Milano, Corbaccio, 2008 • L. Brubaker, L’invenzione dell’iconoclasmo bizantino, trad. it., a c. di M. C. Carile, Roma, Viella, 2016 • S. Ronchey, Bisanzio Continuata. Presupposti ideologici dell’attualizzazione di Bisanzio nell’età moderna, in G. Cavallo (a cura di), Lo spazio letterario del medioevo, III/1. La cultura bizantina, Roma, Salerno, 2005, pp. 691-727 • S. Ronchey, Charles Diehl, o del bizantinismo, in C. Diehl, Figure bizantine, ed. it., Torino, Einaudi 2007, pp. vii-xiv • G. Ravegnani, I bizantini in Italia, Bologna, Il Mulino, 2004 - Testi in lingua straniera N.B. Chi ha desiderio o necessità di portare all’esame testi in lingua inglese, francese o tedesca può concordarli con la docente, che sarà lieta di facilitarne anche il reperimento.
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