Docente
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D'ASCENZO ANNALISA
(programma)
Le relazioni dei viaggi del passato rappresentano una fonte privilegiata per la costruzione del pensiero geografico e della cultura in generale e, specialmente fra Tardo Medioevo ed Età moderna, permettono di ripercorrere il complesso processo di ampliamento dell’orizzonte geografico europeo. Nella società occidentale il rapporto fra la geografia e i resoconti dei viaggi si è modificato nei secoli, per la necessità di ordinare e rielaborare le informazioni raccolte, per creare un sapere geografico che rintracciasse leggi oggettivamente valide, correlazioni fra i fenomeni e criteri razionali di classificazione. Nel corso verranno analizzate, nelle loro varie tipologie, le pratiche dei viaggi, dei viaggiatori e delle relazioni odeporiche. Verranno inoltre presi in esame esempi di relazioni di viaggi che, nel corso della storia, hanno segnato l’immaginario collettivo e la costruzione stessa dell’idea moderna del mondo. Inoltre, da testimonianza di esperienze odeporiche in paesi lontani, la letteratura di viaggio è divenuta sempre più strumento di conoscenza del territorio e delle comunità umane, mezzo di comprensione dell’altro e dell’altrove, ma anche della cultura che guarda all’altro e allo spazio, per come questo è stato ed è ancora oggi organizzato in funzione delle molteplici esigenze umane (esplorative, conoscitive, turistiche, ecc.).
(testi)
Testi: • Marina Marengo, Geografia e letteratura. Piccolo manuale d’uso, Bologna, Pàtron Editore, 2016. • Due articoli dal numero della rivista Geotema, n° 8 (1997), Ilaria Luzzana Caraci (a cura di), Il viaggio come fonte di conoscenze geografiche (la rivista è di difficile reperimento, chiedere alla docente): - Ilaria Luzzana Caraci, Dall’esperienza del viaggio al sapere geografico, pp. 3-12; - Claudio Cerreti, Breve ragionamento intorno ai sette paradossi principali del viaggio, pp. 52-59.
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