Docente
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ROMA FABIO
(programma)
1. Paradigmi teorici in psicologia del lavoro e delle organizzazioni 2. Il contesto: la società della conoscenza e l’importanza della psicologia del lavoro e delle organizzazioni 3. Ambiti di intervento e competenze dello psicologo del lavoro 4. Metodi di analisi del lavoro: job analysis, self-Assessment, job requirements approach, etc. 5. L’individuo e il lavoro: contenuti, contesto e processi psicologici (stress, burnout, workaholism) 6. Occupabilità e disoccupazione 7. Qualification, skill, field-of-study mismatch 8. I gruppi di lavoro e la socializzazione 9. Il knowing-doing gap 10. La psicologia del lavoro e delle organizzazioni: criticità e sviluppi futuri
(testi)
Testi di riferimento
• Avallone F. (2011). Psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Costruire e gestire relazioni nei contesti professionali e sociali. Roma: Carocci.
• Due articoli/paper/capitoli/libri a scelta – di cui almeno uno in lingua inglese – tra i seguenti:
1) Balducci C., Fraccaroli F. (2011). Stress e rischi psicosociali nelle organizzazioni. Valutare e controllare i fattori dello stress lavorativo. Bologna: Il Mulino. 2) Cascio W. F. & Aguinis H. (2008). “Research in industrial and organizational psychology from 1963 to 2007: Changes, choices, and trends”. Journal of Applied Psychology, Vol. 93(5), Sep 2008, pp. 1062-1081. 3) Engeström Y. (2006). “La teoria dell’attività e il cambiamento organizzativo”. In: C. Zucchermaglio e F. Alby (a cura di), Psicologia culturale delle organizzazioni, Roma: Carocci. 4) Fugate M., Kinicki A. J. & Ashforth B. E. (2004). “Employability: A psycho-social construct, its dimensions, and applications”. Journal of Vocational Behaviour, 65, pp 14–38. 5) Furnham A. (2004). “The Future (and Past) of Work Psychology and Organizational Behaviour”. Management revue, Vol. 15, issue 4, pp. 420-436. 6) Kautz, T., Heckman J.J., Diris R., ter Weel B., Borghans L. (2014), “Fostering and Measuring Skills: Improving Cognitive and Non-cognitive Skills to Promote Lifetime Success”. OECD Education Working Papers, No. 110, OECD Publishing. http://dx.doi.org/10.1787/5jxsr7vr78f7-en. 7) Leoni R., Gaj A. (2010). “Apprendimento informale e sviluppo delle competenze: il ruolo dei disegni organizzativi delle imprese. Implicazioni per le politiche industriali”. Politica Economica, XXVI, n. 1, pp. 55-92. 8) Livi S., Alessandri G., Caprara G.V., Pierro A. (2015). “Positivity within teamwork: Cross-level effects of positivity on performance”. Personality and Individual Differences, 85, pp. 230-235. 9) Mandrone E., Radicchia D. (2011). “La ricerca di lavoro: i canali di intermediazione e i Centri per l’impiego”. Collana Studi Isfol, numero 2011/2, Dicembre. 10) Morgeson F.P. & Campion M.A. (1997). “Social and Cognitive Sources of Potential Inaccuracy in Job Analysis”. Journal of Applied Psychology, Vol. 82, No. 5, 627-655. 11) OECD (2016). "Skills use at work: Why does it matter and what influences it?". In: OECD Employment Outlook 2016, Paris: OECD Publishing, http://dx.doi.org/10.1787/empl_outlook-2016-6-en. 12) Rhoades L., Eisenberger R. (2002). “Perceived organizational support: a review of the literature”. Journal of Applied Psychology, 87, pp. 698–714. 13) Roma F., (2014), “PIAAC, Programme for the International Assessment of Adult Competencies. Il contributo dell’indagine PIAAC all’analisi dello skill mismatch”. Scuola Democratica, N. 1, Gennaio-Aprile 2014. 14) Roma F., Bastianelli M. (2012). “Le competenze che servono. La metodologia del job requirements approach e le sue potenzialità per la formazione professionale”. RASSEGNA CNOS. Problemi esperienze e prospettive per una nuova formazione professionale, Aprile 2012. 15) Sutton R.L., Pfeffer J. (2010). Tra il dire e il fare. Come superare gli ostacoli che impediscono di trasformare le nostre conoscenze in azioni concrete. Roma: Elliot Edizioni. 16) Tronti L. (2015). “L’idea di cultura in Adriano Olivetti. Valore e attualità di un’esperienza intellettuale e imprenditoriale”. Economia & Lavoro, Anno XLVIII, Saggi, pp. 171-189.
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