TEORIA GENERALE DEL DIRITTO
(obiettivi)
Il corso di Teoria generale del diritto si propone, quest’anno, d’illustrare l’attività del giurista, partendo dal presupposto che si tratta di un’esperienza comunicativa. Il problema più grave nello studio del diritto è dato dall’oscurità delle norme e dalla loro apparente indeterminatezza. Tale difficoltà, tuttavia, è comune a tutti i processi comunicativi e viene superata integrando il messaggio (in questo caso: le norme) in uno specifico contesto, che fornisce le informazioni necessarie alla comprensione del testo. Nel campo del diritto, però, si pongono problemi più specifici: sia perché il “testo” è costituito dall’insieme di tutte norme e, quindi, è di dimensioni smisurate; sia perché anche il “contesto” deve essere analizzato con metodi volti a renderlo più semplice e intellegibile. I giuristi, da tempo, superano questi ostacoli facendo ricorso a vari strumenti: l’analisi sistematica dell’ordinamento, con le sue partizioni; le tradizioni ermeneutiche, che a loro volta hanno prodotto una dogmatica; la logica giuridica; l’analisi economica del diritto; la ricostruzione di scenari applicativi, per valutare quali potrebbero essere gli effetti di certe interpretazioni e scegliere la migliore; i principi della giustizia commutativa, distributiva, retributiva, etc.; il ricorso al senso comune, e via dicendo.
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Codice
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20101053 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Crediti
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7
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Settore scientifico disciplinare
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IUS/20
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Ore Aula
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56
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Attività formativa
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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Canale Unico
Docente
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TERRANOVA GIUSEPPE
(programma)
Il corso si terrà in forma seminariale. Verranno suggerite alcune letture di classici (non obbligatorie ai fini dell’esame) da commentare con un dialogo informale tra gli studenti e il docente. Il corso di Teoria generale del diritto si propone, quest’anno, d’illustrare l’attività del giurista, partendo dal presupposto che si tratta di un’esperienza comunicativa. Il problema più grave nello studio del diritto è dato dall’oscurità delle norme e dalla loro apparente indeterminatezza. Tale difficoltà, tuttavia, è comune a tutti i processi comunicativi e viene superata integrando il messaggio (in questo caso: le norme) in uno specifico contesto, che fornisce le informazioni necessarie alla comprensione del testo. Nel campo del diritto, però, si pongono problemi più specifici: sia perché il “testo” è costituito dall’insieme di tutte norme e, quindi, è di dimensioni smisurate; sia perché anche il “contesto” deve essere analizzato con metodi volti a renderlo più semplice e intellegibile. I giuristi, da tempo, superano questi ostacoli facendo ricorso a vari strumenti: l’analisi sistematica dell’ordinamento, con le sue partizioni; le tradizioni ermeneutiche, che a loro volta hanno prodotto una dogmatica; la logica giuridica; l’analisi economica del diritto; la ricostruzione di scenari applicativi, per valutare quali potrebbero essere gli effetti di certe interpretazioni e scegliere la migliore; i principi della giustizia commutativa, distributiva, retributiva, etc.; il ricorso al senso comune, e via dicendo.
(testi)
G. TERRANOVA, Elogio dell’approssimazione. Il diritto come esperienza comunicativa, Pacini giuridica, Pisa, 2015, capitoli I-VI.
Verranno suggerite alcune letture di classici (non obbligatorie ai fini dell’esame) da commentare con un dialogo informale tra gli studenti e il docente.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal 01/10/2018 al 21/12/2018 |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Non obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
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