Docente
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FABIANI LORENZO
(programma)
L’amore come “malattia”, la “malinconia” e la “follia” nelle letterature romanze.
Non è forse immediatamente visibile che dietro frasi fatte come “raffreddare (o far sbollire) gli ardenti spiriti”, o essere “di umore malinconico”, o avere un “temperamento sanguigno” si nasconde un portato culturale più che millenario, cui medicina, filosofia e letteratura hanno contribuito a dar forma: ma solo a scalfire la superficie del trito uso quotidiano, dalle espressioni appena ricordate emerge in tutta la sua forza una coerente rete di idee e un immaginario che, una volta messo a fuoco, permette di cogliere – solo per fare un esempio – l’inattesa consustanzialità delle visioni dantesche della Vita nova e dello spleen di Baudelaire. Il corso si propone di illustrare, proprio attraverso l’analisi delle connessioni con il pensiero medico e filosofico, le principali tappe dell’evoluzione del concetto di “malattia d’amore” e delle nozioni di “malinconia” e “follia” per come si manifestano nei testi letterari romanzi dalle origini (in particolare antico-francesi, occitanici e italiani) fino a capolavori come il Furioso di Ariosto o il Chisciotte di Cervantes. Durante le lezioni verranno discusse le vie attraverso cui le nozioni mediche elaborate nel mondo classico tornarono a circolare, con la preziosa mediazione araba, in Europa, e si mostrerà come la concezione medievale della fisiologia umana (distantissima dalla nostra, ma di enorme fascino e profondità) abbia contribuito a determinare lo sguardo con cui si osservavano alcuni precisi fenomeni psicologici. In questo quadro si seguirà il particolare trattamento riservato alle rappresentazioni della pena d’amore e si mostrerà come la condizione del “malato d’amore” si colleghi, proprio attraverso le teorie mediche, a quella del “malinconico” – ovvero, secondo una concezione diffusa nell’Età di mezzo e poi nel Rinascimento, dell’uomo straordinario per genio e disposizione mentale – e del “folle”.
(testi)
Il programma d'esame è costituito da testi e saggi critici raccolti dal docenti in una dispensa.
Gli studenti non frequentanti sono invitati a contattare il docente per concordare un programma specifico.
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