Docente
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CECCHINI SILVIA
(programma)
A partire dal dibattito divenuto più acceso dall’inizio del XXI secolo, e negli ultimi anni, sulla necessità di ripensare il sistema della conservazione e gestione dei beni culturali, il corso parte da considerazioni che scaturiscono dalla conoscenza della storia del restauro (vedi corso caratterizzante Storia e teorie della conservazione e del restauro), per percorrere in modo diacronico passaggi culturali che, dal XVIII secolo ad oggi, hanno determinato la storia della conservazione e della manutenzione dei ‘beni culturali’, cioè la storia di un’impostazione metodologica incentrata su azioni distinte rispetto all’intervento di restauro puntuale sul singolo bene. Attraverso l’analisi di fonti storiche, la prima parte del corso si propone di chiarire, dalla metà del XVIII secolo ad oggi, i passaggi dalla cultura della manutenzione ordinaria – sia a livello territoriale che nella cura di opere mobili in collezioni pubbliche o private – fino alla ‘conservazione programmata’ e alle più recenti riflessioni e discussioni sulla sua attualizzazione. Passando dal livello teorico ai risultati della ricerca applicata, la seconda parte del corso approfondisce problemi e prospettive che connotano le esperienze di conservazione, conservazione programmata e manutenzione nel XX e XXI secolo, fino a considerare prospettive ed effetti dell’applicazione della legge 133/2020 (ratifica in Italia della Convenzione di Faro). Incontri con professionisti ed esperti, assieme alla partecipazione ad un ‘cantiere’ di studio, in cui la ricerca di base si collega alla ricerca applicata, completano il percorso formativo.
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