Docente
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MUSSGNUG Florian
(programma)
Distopie Ambientali in Italia: 1970- 2020
Il corso indaga storie di emergenza, catastrofe globale e sopravvivenza nella letteratura italiana dal 1970 a oggi. Esploreremo che ruolo ha la speculazione distopica nella riflessione contemporanea sulla vulnerabilità umana e più-che-umana, e le narrazioni e le pratiche sociali che tale speculazione modella. Toccando questioni di world literature, filosofia politica e environmental humanities, il corso è pensato per studenti interessati alle seguenti domande:
· Come hanno immaginato gli scrittori italiani dal 1970 in poi futuri distopici e catastrofici?
· Quali linee di influenza collegano la letteratura distopica italiana della fine del ventesimo secolo alla generazione più recente di scrittrici e scrittori?
· In un’epoca di interconnessione globale, ha ancora senso immaginare che il significato politico e culturale della letteratura risieda in specifici contesti nazionali geopolicamente localizzabili, cioè che esista ancora “il canone italiano”?
(testi)
TESTI PRIMARI
Superstudio, ‘Le Dodici Città Ideali’, Casabella, 361, 1972, pp. 45-55.
Mario Soldati, Lo smeraldo (Mondadori, 1974).
Guido Morselli, Dissipatio H.G. (Adelphi, 1977).
Carlo Cassola, Il superstite (Rizzoli, 1978).
Paolo Volponi, Il pianeta irritabile (Einaudi, 1978).
Simona Vinci, Rovina (Einaudi, 2007).
Paolo Zanotti, Bambini bonsai (Ponte alle Grazie, 2010).
Maria Rosa Cutrufelli, L’isola delle madri (Mondadori, 2020).
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