Docente
|
VACCA GIOVANNI
(programma)
La canzone occupa ormai un ruolo centrale nella cultura contemporanea. L’Italia, in particolare, possiede una tradizione che spazia dalla canzone napoletana (tra i primi compiuti repertori di popular music) alla canzone d’autore, che dagli anni ’60 in poi, quando apparvero i primi “cantautori”, ha rivoluzionato il linguaggio di un genere sostanzialmente forgiato nei primi decenni del Novecento e “reinventato” nel secondo dopoguerra con il Festival di Sanremo. Il corso si propone innanzitutto di chiarire, nell’ambito delle comunicazioni di massa e degli studi sulla popular music, che cosa si intenda oggi per “canzone”, parola che può alludere a innumerevoli espressioni artistiche, indagando specificamente la forma e i contenuti della canzone italiana lungo tutta la sua storia. L’intento è soprattutto quello di mostrare il notevole potenziale didattico della canzone a partire dalla problematizzazione dei suoi controversi rapporti con la poesia, per sondare come essa rifletta e stimoli i cambiamenti sociali, analizzare le reti discorsive che attorno ad essa si generano e verificare il suo valore di documento storico. Non verrà ovviamente trascurata l’interazione della canzone con le altre forme d’arte, soprattutto con la grafica e l’immagine, e il ruolo dell’industria musicale con le sue strategie commerciali. Particolare attenzione verrà data ai rapporti della canzone italiana con i repertori di canzone dialettale, che procedono parallelamente ad essa, nonché con il canto popolare e il rock, esplorando le diverse prassi esecutive e sceniche, gli stili vocali e le modalità con cui vengono pensati arrangiamenti ed orchestrazioni. Poiché, infine, la canzone italiana è sempre vissuta all’interno di una fitta rete di interazioni con i repertori di altri paesi, specialmente Francia e Stati Uniti, verranno poi studiati quegli autori e quei contesti che l’hanno influenzata e ne hanno sollecitato il rinnovamento, segnatamente con il fenomeno dei cantautori degli anni ’60 e ’70. Sarà dunque la canzone d’autore a costituire il nucleo centrale del corso, nella consapevolezza che mai come in quel periodo la canzone italiana ha saputo conquistarsi uno spazio nella sfera pubblica, una rilevanza politica e un’originalità musicale non più raggiunte in seguito, quando il successo di massa raggiunto da alcuni cantautori ne ha ridotto il potenziale liberatorio e ne ha spento la carica innovativa: fu negli anni ’60 e ‘70, infatti, che la cultura giovanile esplose nel nostro paese e adottò il rock e la canzone d’autore come momenti di costituzione di una soggettività collettiva, intenzionata a incidere sui destini di una nazione in un momento di profonda mutazione e di forte tensione sociale.
(testi)
1) Marco Santoro, Effetto Tenco, Il Mulino 2010. 2) Gianni Borgna, Storia della canzone italiana, Mondadori 1992 (oppure, in alternativa, voce enciclopedica Treccani on line "La canzone d'autore in Italia" di Roberto Vecchioni e voce enciclopedica on line Treccani "Canzone, nazione, regione", di Marco Santoro, più un libro a scelta dalla bibliografia di riferimento).
|