Docente
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PONE MARIA
(programma)
Il corso prevede un esercizio progettuale, alla scala del progetto urbano, che propone un focus particolare sullo spazio pubblico e la sua “attrezzatura”.
Uno dei principali obbiettivi del corso è che gli studenti si confrontino, in prima battuta, con un esercizio di lettura complessa e stratificata del territorio e dei contesti di azione a diverse scale; una lettura capace di interpretare e confrontarsi con gli elementi appartenenti a tre fondamentali sistemi che caratterizzano i contesti delle città contemporanee: i sistemi naturali (suolo, acqua, vegetazione, …), il sistema "evolutivo" delle modificazioni antropiche e insediative e le reti infrastrutturali che guidano e orientano queste modificazioni.
Questo esercizio di lettura critica che evidenzia i caratteri specifici del territorio e le loro interazioni è infatti il primo passo per affrontare progettualmente le sfide della contemporaneità che riguardano il modo di occupare e modificare lo spazio che abitiamo, a maggior ragione se si tratta di spazi collettivi.
L'esercizio progettuale oggetto del corso si concentra, pertanto, su un'area della città di Roma in cui i tre sistemi evidenziati (insediativo, naturale, infrastrutturale) presentano elementi di particolare interesse: si tratta del territorio che si attesta alla via Tiburtina e che, come un palinsesto, si compone di molteplici stratificazioni. Nell’immagine del paesaggio attuale, seppure con intensità differenti, queste stratificazioni riescono ancora a leggersi in maniera più o meno definita: il sistema naturale dell’alveo dell’Aniene e dei suoi affluenti, lo sviluppo antropico dei nuclei abitativi e produttivi e una fitta rete infrastrutturale di collegamento est-ovest. Questi sistemi si intersecano, si combinano o si sovrappongono, rendendosi riconoscibili con gradazioni diverse lungo tutto il tracciato della via. La loro storia e origine è antica e ricalca una direzione di percorrenza legata alla forma del territorio e che appartiene ancora oggi al progressivo e disomogeneo movimento di espansione della città di Roma verso est. A questa espansione è dovuta l’intensità dei flussi di persone che da e verso quei luoghi si spostano ogni giorno, facendo in modo che questo quadrante di città resti ancora fortemente attenzionato.
Il corso è dunque diviso in due fasi: - la prima sviluppa e guida gli studenti nel processo di analisi critica che si concentrerà su un settore “assegnato” della via Tiburtina e sui suoi dintorni; la prima fase si conclude con l’individuazione, da parte degli studenti, di una più definita e limitata “area progetto” che consenta di affrontare con il progetto i principali temi di interesse emersi dall’analisi critica. - la seconda fase è quella progettuale. Il focus principale dell’esercizio riguarderà il progetto di un nuovo spazio pubblico: il tema potrà essere declinato in diverse direzioni che dovranno mostrarsi coerenti con le motivazioni che, nella fase precedente, hanno condotto alla scelta dell’“area progetto” (progetto di spazio aperto e/o sistemazioni paesaggistiche e/o insediamento di nuove attrezzature di interesse collettivo, …); l’obbiettivo generale del progetto sarà quello di immaginare trasformazioni capaci di innescare processi virtuosi per la vita e la cura degli spazi comuni.
Il progetto dovrà confrontarsi da una parte con il tema degli “usi complessi” degli spazi pubblici, studiando e interrogando le componenti sociali e il panorama di attori presenti e dall’altra con le sempre più urgenti questioni di sostenibilità, con un focus sui temi dell’adattamento e della mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici in ambiente urbano.
(testi)
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