Docente
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POSTIGLIONE ROCCO MARCELLO
(programma)
Attraverso una introduzione alla lettura del pensiero Platone e alcuni brani scelti delle sue opere gli studenti affronteranno le principali problematiche paidetiche che dall’antichità a oggi impegnano chi educa e chi riflette sull’educazione. I testi platonici affrontavano le varie tematiche che impegnavano la vita intellettuale greca di quei tempi, e che costituiscono la base del discorso filosofico e scientifico successivo, da Aristotele ai giorni nostri. Verranno quindi introdotte le principali questioni e antinomie educative, le principali forme del paidetico, istituzionali e diffuse, intenzionali e non intenzionali, individuandone la genealogia, l’evoluzione e le fenomenologie contemporanee. Attraverso i concetti raccolti in questo modo si esamineranno le forme principali del lavoro educativo professionale, in modo critico e generale. In questo modo si sottoporranno a esame la scansione fondamentale dell’azione educativa (progettazione, intervento, valutazione ecc.), le sue forme relazionali e istituzionali, la caratterizzazione in termini di sistema, policy e normativa, i dispositivi e le tecniche più importanti. Di seguito l'articolazione del corso.
0. Introduzione metodologica. Discuteremo il lessico dell’educazione e della pedagogia e caratterizzeremo il paidetico attraverso alcune polarità fondamentali: intenzionale vs. non intenzionale, istituzionale vs. diffuso. Esamineremo anche le categorie paidetiche (formazione professionale, educazione morale e magistero scientifico)
1. L’opera di Platone (che include larga parte di ciò che sappiamo del suo maestro, Socrate) rappresenta il primo grande esempio di architettura filosofica della storia che assume l’intera esperienza umana e la discute criticamente, individuando le domande fondamentali che gli uomini pongono sulla natura, sé stessi, la loro convivenza, la politica, l’arte, il divino, e quindi l’educazione. Quella straordinaria, altissima architettura giunge fino a noi, continuando a fornirci una parte decisiva dei concetti che impieghiamo per porre quelle domande e tentar di rispondervi. Nell’antica Grecia la vita culturale assunse forme di libera ricerca e insegnamento che permisero al pensiero di tentare strade fino ad allora impensate e nuove. A dispetto delle differenze tra il nostro modo di vivere e quello degli antichi greci, quelle domande e quei tentativi di risposta rappresentano un’eredità insostituibile, che continua ad agire e a insegnare ogni volta che la si rilegga. 1a. L’opera di Platone verrà introdotta nei suoi caratteri storici, assieme alle più rilevanti questioni legate all’educazione nell’età antica, fino al medioevo. Questa introduzione accompagnerà passo passo la lettura dei testi, con l’individuazione delle parole chiave e dei passaggi concettuali principali. Per introdurci agli elementi essenziali della pedagogia, leggeremo i brani seguenti (l’elenco potrà essere in parte modificato): 1b. La problematica della scrittura, del dialogo e del discorso, attraverso la lettura di alcuni brani del Fedro. Attraverso la lettura del Fedro inquadreremo la problematica della conoscenza, della lettura, della scrittura, dei media, individuando, proprio grazie al testo platonico, le caratteristiche dell’oralità, della scrittura e le principali opportunità e problematiche che nascono con la generalizzazione della scrittura attraverso la stampa e con la generalizzazione della multimedialità (che si sottrae all’unità di tempo, spazio e azione) nella comunicazione asincrona resa possibile dai media elettronici e infine da quelli digitali a interattività avanzata (Internet, con l’intelligenza artificiale, i social ecc.). Il Fedro permette anche di isolare le caratteristiche essenziali dell’attività educativa intenzionale: conoscenza dell’interlocutore, progettazione, esecuzione, valutazione. 1c. Il pensiero e la ricerca dialogica di Socrate, attraverso la lettura dell’Apologia, con le idee sulla cura di sé, sul dialogo e la conoscenza umana. Attraverso l’esame di questi testi caratterizzeremo le filosofie del dialogo e della conoscenza, introducendo la questione della cura e della relazione educativa, fornendo alcune prime chiavi concettuali per pensare e inquadrare il ruolo dell’educatore professionale. Distingueremo il dialogo, la maieutica e la cura socratici dalle forme che questi concetti hanno assunto nel dibattito successivo, come per esempio in Kirkegaard o nelle novecentesche filosofie del dialogo, e per far ciò riprenderemo alcuni brani del Fedro. Questa parte si collega al nucleo tematico 3b 1d. Le idee sull’educazione nella città, così come sono esposte, principalmente, nel libro III della Repubblica e nei libri II e VII delle Leggi. Attraverso queste letture individueremo le caratteristiche principali dei sistemi educativi, nella loro articolazione contemporanea, che li lega a movimenti diffusi oppure a politiche pubbliche: le politiche scolastiche, le politiche formative e le politiche sociali, nei loro molteplici e vari intrecci. In tal modo caratterizzeremo le varie forme istituzionali del paidetico, legandole alle categorie paidetiche (formazione professionale, educazione morale e magistero scientifico), alla loro genealogia e alla loro evoluzione storica, e vedendo i problemi specifici e generali che le riguardano. L’aspirazione platonica all’eguaglianza, o almeno alla riduzione delle differenze economiche e di status ci aiuterà a definire le problematiche dell’eguaglianza delle opportunità (e dei cosiddetti approcci capacitativi). Esamineremo queste problematiche alla luce di alcune antinomie pedagogiche. 1e L’educazione del filosofo e la sua funzione, come esposta nel libro VII della Repubblica e richiamata in vari altri dialoghi. A partire dalla suggestiva e meravigliosa figurazione della Caverna, ragioneremo sulle movenze essenziali dell’educazione intenzionale e non intenzionale, e poi sul ruolo di educatori, formatori, insegnanti, dirigenti, collegando la dottrina platonica alle forme di educazione delle élites (a partire dal De doctrina Christiana di Agostino fino all’università medievale, alla Riforma, ai gesuiti e alle accademie moderne, e fino alla nascita dell’università contemporanea, alla specializzazione del discorso e dell’attività scientifica e tecnologica e alla funzione degli intellettuali nelle società contemporanee. L’educazione attiva nasce come educazione delle classi dirigenti, dell’intellettuale, del politico-filosofo. Per questo approfondiremo qui le movenze principali dell’educazione attiva, della centralità dell’allievo e della ricerca come mezzo educativo. Approfondiremo anche alcuni aspetti della dialettica come Platone l’ha codificata e giunge fino a noi. 1f. Il mito. Attraverso la lettura dei principali miti di Platone, capolavori perenni della letteratura di ogni tempo, porremo il problema della narrazione, che è una modalità specifica dell’umano e la modalità cruciale del paidetico. Esaminando, anche attraverso alcuni altri brani platonici, le caratteristiche del mito, dell’epos, del racconto, della fiaba, del romanzo (con riferimento particolare al romanzo di formazione), esploreremo la caratterizzazione scenica e narrativa di ogni situazione educativa e il ruolo che la parola e il linguaggio svolgono nel romanzo e nella vita quotidiana, all’interno di una teoria del linguaggio, del dialogo e dello sguardo estetico (Bachtin, Greimas, Vygotskij, che si collegherà strettamente con tutti i nuclei tematici (la teoria del linguaggio e dell’enunciazione al 3a, quella del dialogo e della pluridiscorsività al 3b, quella della narrazione e dello sguardo estetico al 3c). 2. Le funzioni sociali che svolge l’educatore socio-pedagogico si inquadrano in sistemi e istituzioni che hanno una storia relativamente recente, ma il cui spirito, almeno nell’Occidente, si può senza dubbio alcuno riferire al Cristianesimo. Isola, anche attraverso una caratterizzazione psicologica delle relazioni d’aiuto, dell’empatia, della cura, della relazione educativa, dell’altruismo, dello spirito del “discorso della montagna”, le forme principali della morale cristiana e i modi della sua permanenza nella morale diffusa delle società contemporanee, soprattutto attraverso il cosiddetto “allargamento del circolo dell’empatia” che caratterizza le società globalizzate, contribuendo alla più positiva delle innovazioni della contemporaneità, la progressiva e indubitabile riduzione della violenza. Comprendere questa morale e il suo retroterra sentimentale, come avviene per qualunque fenomeno umano, consiste soprattutto nel guardarli dialogicamente dall’esterno, per criticarli e, dove necessario, contestarli. E comprenderne i limiti - che, nel nostro caso, rappresentano i limiti dell’educazione, in special modo dell’educazione come cura in cui si impegnano gli educatori professionali socio-pedagogici. L’autore che ha realizzato questo compito imponente, nei suoi tempi nel suo linguaggio e nella sua cultura ma con risultati che sono restati per larga parte validi e attuali, è Friedrich Nietzsche, di cui leggeremo la Genealogia della morale. Vedremo quindi sottoposta a una critica spietata e radicale la serie di atteggiamenti, sentimenti, ragionamenti e valori che stanno dietro il cristianesimo e che, molto probabilmente (ma questo sarà un quesito cui risponderemo insieme), sottendono il lavoro dell’educatore socio-pedagogico e l’intero sistema delle politiche e delle pratiche in cui si inserisce. E attraverso questa disamina svolgeremo una riflessione generale sul concetto di valore, che tanta importanza ha assunto nella morale e nell’educazione degli ultimi secoli (e ci riferiremo quindi a correnti fondamentali del dibattito pedagogico come il personalismo, l’utilitarismo, lo strumentassimo di Dewey) e cui rimanda un momento essenziale dell’attività educativa intenzionale. Tutto questo rappresenta una sorta di chiarimento, di messa alla prova, necessaria al futuro educatore per comprendere sé stesso e quanto vive o vivrà, e affrontarlo con maggior forza, consapevolezza e pienezza.
3. Percorsi tematici. Le principali funzioni e aree di intervento dell’educatore socio-pedagogico verranno analizzate attraverso tre nuclei tematici, cui corrisponderanno dei percorsi di lettura e di lavoro che si svolgeranno in piccolo gruppo. I nuclei tematici verranno presentati come approfondimenti e attualizzazione delle letture platoniche, e direttamente collegati ad esse. A ogni nucleo tematico corrisponderà un elenco di testi a scelta, che verranno introdotti da videolezioni (composte da 15 minuti circa di presentazione, e alcune ore di guida alla lettura). I nuclei tematici sono: 3a. Istituzioni, epistemologia, regimi enunciativi e normalizzazione: inquadrerà da un punto di vista teorico e critico le politiche, i sistemi, le normative, i servizi e le pratiche in cui lavora l’educatore professionale e conterrà principalmente testi di Foucault, poi di Goffmann e Canguilhem 3b. Dialogo, cura e relazione educativa: approfondirà le problematiche del dialogo e della relazione educativa così come sono state elaborate e chiarite dalle filosofie del dialogo e della cura del Ventesimo secolo e conterrà testi di Edda Ducci, di Martin Buber e di Carl Rogers 3c. Disabilità, bellezza, narrazione e mondi di vita: approfondirà alcune problematiche della disabilità con radicamento neurologico attraverso i lavori di Oliver Sacks
(testi)
Platone, Tutte le opere, qualsiasi edizione (si suggerisce quella Bompiani). Nietzsche, Genealogia della morale, qualsiasi edizione (si suggerisce quella Adelphi)
un testo a scelta tra: Foucault M., Del governo dei viventi. Corso al Collège de France (1979-1980), Milano, Feltrinelli, 2014. Foucault M., Sorvegliare e punire. Nascita della prigione, Milano, Feltrinelli, 2005. Foucault M., Il potere psichiatrico, Milano, Feltrinelli Foucault M., Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975), Milano, Feltrinelli, 2000. Goffman E., Asylums, Torino, Einaudi, 2010. Canguilhem G., Il normale e il patologico, Torino, Einaudi, 1998.
Un testo a scelta tra: Sacks O., Risvegli, Milano, Adelphi, 1995. Sacks O., Molly Sweeney. Vedere e non vedere, Milano, Adelphi, 2006. Sacks O., L' uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Milano, Adelphi, 2001. Sacks O., Vedere voci. Un viaggio nel mondo dei sordi, Milano, Adelphi, 1990. Sacks O., Un antropologo su Marte, Milano, Adelphi, 1998.
un testo a scelta tra: Rogers, C. R.; Stevens, B. (1987) Da persona a persona. Il problema di essere umani, Roma, Astrolabio-Ubaldini Ducci E., Approdi dell'umano. Il dialogare minore, Roma, Anicia, 2002. Ducci E., L'uomo umano, Roma, Anicia, 2008. Ducci E., Essere e comunicare, Roma, Anicia, 2003. Buber M., Il principio dialogico, Roma, edizioni Paoline
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