Docente
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CORRADO SVEVA
(programma)
Per il modulo di base, partecipazione alla serie di seminari proposti dall'Ateneo
Per il modulo sulle Scienze della vita e della terra Si propone a ciascun studente di completare il percorso di familiarizzazione con gli obiettivi dell'Agenda Globale 2030 attraverso lo svolgimento di una circoscritta attività scientifica e divulgativa all'interno del Parco Regionale Tevere Magliana (in riva destra del Tevere nell'XI municipio) che, sulla base di una serie di temi scientifici descritti di seguito, ben si presta alla applicazione di alcuni dei sotto-obiettivi dell'Agenda per contribuire alla valorizzazione culturale e naturalistica del territorio del Parco.Infatti: 1. Il Parco si sviluppa per un chilometro sulla riva destra del F. Tevere alle spalle di un’area a forte urbanizzazione, identificata come area marginale della città, in cui uno spazio verde ben gestito e luogo di approfondimento culturale e naturalistico potrebbe giovare fortemente al benessere della cittadinanza del quartiere e non solo. 2. Il Fiume Tevere lungo il parco presenta un argine naturale di particolare bellezza, ben conservato e pulito, sebbene si collochi a valle del centro storico. A monte di questo, l’intervento di costruzione dell’argine antropico ha provveduto a ridurre il rischio idrogeologico del quartiere retrostante. Inoltre, attualmente ospita sulla sua sommità un tratto della pista ciclabile Roma sud, utilizzata da ciclisti e per altre attività sportive. 3. Le piante che popolano attualmente l’area provengono sia da interventi antropici sia dalla formazione vegetale naturale di ambiente ripariale. Gli interventi antropici sono recenti: riqualificazione dall’anno 2009 al 2014, con la creazione anche di un sistema di vasche a cascata con impianto di fitodepurazione, e storici, gli Eucalipti e le specie arboree del genere Prunus. Gli interventi storici, del XIX secolo, sono legati all’Ingegner Bonelli, al quale si deve una parte della bonifica delle proprietà paludose “Due Torri”, su cui insiste l’area del Parco, con l’utilizzazione di imponenti sistemi di idrovore e il cui successivo utilizzo dei terreni prosciugati ad orti (carciofi ed altri ortaggi), vigneti e frutteti. Le essenze endemiche dell’ambiente fluviale sono i Pioppi e i Salici, principalmente, e le erbacee perenni di Arundo donax e Phragmites australis. Nelle limitate praterie le erbe spontanee e i rovi, in parte infestanti, contribuiscono a rendere il Parco un ambiente naturale gradevole ed espressione di una ricercata biodiversità. 4. Nell’area del Parco prossima al teatro all’aperto sono collocate alcune sculture realizzate dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Roma, con litotipi provenienti dai vicini Colli Albani (testimonianza del Vulcano laziale) e Appennino laziale-abruzzese (testimonianza di ambienti marini meso-cenozoici tetidei). La loro caratterizzazione in termini litologici, litogenetici, geologico-regionali e di utilizzo antropico rientra nella tradizione dei cosiddetti musei all’aperto geo-litologici diffusi nel mondo per la divulgazione della cultura geologica dei territori limitrofi alle città che li ospitano.
In sintesi, ciascuno studente o piccolo gruppo di studenti potrà scegliere di realizzare una delle seguenti di attività specifiche. 1. Il censimento e la cartografia GIS delle essenze presenti nel parco accompagnate da una schedatura botanica e iconografica. Questo materiale potrebbe rappresentare la base per la creazione di pannelli esplicativi da inserire in un percorso botanico nel parco e per il training di alcuni studenti che, nella fase finale del corso, potrebbero offrire alla cittadinanza un programma di visite guidate alla scoperta dell’area. 2. Il monitoraggio dell’efficacia ambientale dell’impianto di fito-depurazione. 3. L’analisi delle acque del F. Tevere per lo studio della biodiversità e delle sostanze inquinanti in esse contenute. 4. L’analisi del sistema fluviale e del terrazzamento naturale ed antropico con riferimento al ruolo che il fiume svolge in città. Particolare attenzione verrà prestata alla modificazione antropica dell’area e alla sua relazione con la distribuzione delle essenze vegetali presenti. 5. Caratterizzazione dei litotipi utilizzati per realizzare strutture lapidee per la creazione di un percorso guidato agli stessi come testimonianza dell’evoluzione geologica meso-cenozoica e quaternaria del territorio laziale. 6. Monitoraggio della qualità dell’aria attraverso l’istallazione di una strumentazione ad alimentazione solare, all’interno di un progetto più vasto che inizierà nel 2021 a Roma Tre. 7. Comunicazione alla cittadinanza dei contenuti scientifici elaborati in chiave divulgativa attraverso la realizzazione di una conferenza di chiusura dei lavori, una serie di visite guidate, un video sulle varie fasi del progetto e sugli eventi di interazione con la cittadinanza.
(testi)
Materiali pubblicati e inediti forniti dal docente
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