Docente
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RAPARELLI FRANCESCO
(programma)
Fondamenti filosofici del concetto di lavoro
Con il corso gli studenti affronteranno il problema del lavoro, della sua definizione, attraverso una ricognizione filosofica e antropologica nello stesso tempo. Dal senso comune sempre più ridotto alla mera dimensione economica, il lavoro sarà piuttosto compreso come un tratto essenziale della natura umana e del rapporto, storico e cangiante, tra gli esseri umani e la natura tutta. Gli studenti si misureranno, inoltre, con la teoria critica della società - moderna e contemporanea – indagando i confini mobili e incerti tra lavoro, etica, prassi politica.
(testi)
Hegel G.W.F., La fenomenologia dello spirito (ed. Einaudi), IV La verità della certezza di se stesso, A. Autonomia e non-autonomia dell'autocoscienza: signoria e servitù (pp. 121-136); Marx K., Manoscritti economico-filosofici del 1844 (ed. Einaudi), Primo manoscritto, Il lavoro estraniato (pp. 69-86); Marcuse H., Sui fondamenti filosofici del concetto di lavoro nella scienza economica, in Cultura e società. Saggi di teoria critica 1933-1965 (ed. Einaudi; pp. 147-187); Arendt H., Vita activa. La condizione umana (ed. Bompiani), III Il lavoro (pp. 58-96). Weil S., Prima condizione di un lavoro non servile, in La condizione operaia (ed. SE; pp. 281-294).
Altri testi consigliati: Löwith K., Hegel: il lavoro come alienazione di sé nella formazione del mondo, in Da Hegel a Nietzsche. La frattura rivoluzionaria nel pensiero del XIX (ed. Einaudi; pp. 425-433); Virno P., Il lavoro senza teleologia, in Convenzione e materialismo. L'unicità senza aura (ed. Derive Approdi, pp. 64-76). De Carolis, Nota. Il valore della performatività, in Il rovescio della libertà. Tramonto del neoliberalismo e disagio della civiltà (pp. 196-205).
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