Mutua da
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20709148 LABORATORIO DI FILMAKING 4 in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) L-3 N0 Labate Guglielmina
(programma)
Proiezione di sette cortometraggi, documentari e di finzione (i lavori presentano un libero passaggio di genere, dal racconto della pandemia, nel momento più duro, quello del lock down, vissuto da giovani cineasti chiusi in casa e il racconto delle loro vite; percorrendo a volte la finzione e mettendo in scena se stessi con sapienza e misura)
Si tratta di lavori maturi e ben realizzati. I giovani hanno lavorato in squadre da tre: produttore, sceneggiatore e regista (sono assoluti esordi).
La prima qualità dei lavori é la capacità di lavorare in squadra, altra virtù indispensabile e per la maggior parte dei sette film si é realizzata, per altri meno a scapito del risultato.
Il senso della squadra sarà uno degli argomenti del corso; al cinema non c'é spazio per chi non sa delegare, é importante affidarsi alla collaborazione di molte persone e amare gli attori scelti.
La scelta di questi sette piccoli film é stata pensata per non prescindere dal momento drammatico che i giovani e tutti sono costretti a vivere.
Le fasi di ideazione e scrittura delle sceneggiature, si tratta di sette storie compiute.
La fase della preparazione: la casa, le stanze più giuste, i mobili e gli oggetti (una mosca che ronza solitaria contro il vetro di una finestra da cui si vede lo scorcio di una città deserta). La decisione dei cineasti, creata dalla necessità, di mettere in scena se stessi, la loro vita, la loro nostalgia, il dolore, la solitudine.
Come si fa un piano di lavorazione, come si stabiliscono le modalità di ripresa, come si decide il tempo delle riprese, quanto si sfora se succede. Per alcuni che durante il lock down abitavano in famiglia, il coinvolgimento del familiari che diventano veri e propri attori con un ruolo preciso.
Le riprese: per i lavori mostrati, le riprese sono state una fase cruciale, durante la quale gli autori si sono scontrati con la difficoltà oggettiva della clausura e del limite del loro campo di racconto ma questo ha determinato lo svilupparsi di molte idee alternativa al programma stabilito. Il cinema é anche l'arte di arrangiarsi, di trovare soluzioni bizzarre e sperimentarle con coraggio.
Il montaggio e la postproduzione: anche il montaggio é stata un'esperienza di alta formazione. Alcuni film erano migliori alla prima fase del montato e peggioravano quando il montaggio si prolungava troppo. Anche qui si deve avere la qualità di lasciar cadere parte del proprio lavoro senza affezionarsi troppo. E' un esercizio di crudeltà molto utile.
Chiederò agli allievi di realizzare un'opera collettiva, possibilmente girata con i loro cellulari e montata con i loro computer. Di scriverla insieme agli altri e di svilupparla in squadra. Vorrei che mettessero in
scena il loro desiderio di fine della pandemia, come la immaginano, cosa sognano, cosa chiedono alla vita, dopo? Comprendo che sembra un'impresa audace ma un sogno si può raccontare in un'immagine.
(testi)
Si consiglia la lettura dei libri: Il cinema secondo Hitchock di Francois Truffaut (Feltrinelli) e Il cinema secondo Orson Welles di Peter Bogdanovich (Il saggiatore)
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