Docente
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MICHETTI RAIMONDO
(programma)
Titolo del corso: Eremiti e eremi cristiani tra tardo-antico e medioevo: estremismo sociale o solitudine con Dio?
Articolazione didattica: 30 ore; 6 CFU; II semestre
Il corso s’interroga sul fenomeno eremitico nella storia religiosa del medioevo, partendo dalle esperienze del cristianesimo tardo-antico come base di partenza ma poi sviluppando momenti, personaggi e fasi storiche durante l’alto e il basso medioevo. La domanda fondamentale da cui si parte cerca di tenere insieme tre livelli. Il primo riguarda il tipo di rapporto che l’eremita intrattiene con la società da cui sembrerebbe allontanarsi (fuga mundi) ma che, in realtà, per motivazioni che si vogliono indagare, finisce per attrarre verso di sé. Siamo in presenza di una forma di rifiuto radicale ed estremo della società in cui vive, considerata inadeguata per la propria realizzazione, per la ricerca di Dio e per una vita che consenta la salvezza eterna, oppure di una proposta agli altri controcorrente rispetto ai valori del mondo attraverso una vita apparentemente marginale ed estrema? Il secondo livello cerca di comprendere cosa le fonti storiche possono testimoniarci sull’esperienza di Dio che gli eremiti cercano o che i posteri hanno voluto riconoscere nelle loro esperienze religiose. Che differenza intercorre tra l’isolamento dagli altri e una solitudine che si vuole, invece, abitata da Dio e indirizza per questo il vissuto personale, i comportamenti e le scelte di vita? L'ultimo livello che il corso cercherà di comprendere riguarda il rapporto che si verifica tra gli eremiti e gli altri, in senso lato: tra eremiti e eremiti, perché in molti casi gli eremiti possono essere collegati tra loro fino alla costruzione di vere e proprie ‘regole’ comuni; tra eremiti e ordini religiosi, perché il monachesimo e gli ordini mendicanti, anche quando non abbiano avuto direttamente un’origine eremitica, intratterranno sovente rapporti con questa esperienza che interrogava la vita media di abati, monaci e frati, proprio per la sua radicalità; tra gli eremiti e i laici, perché la collocazione degli eremi e degli eremiti sul territorio consente agli uomini e alle donne che vivono nei contesti abitati di prenderli come riferimento per rifettere sul senso della loro esistenza sia nella scansione dei comportamenti abitudinari sia per le esigenze eccezionali della vita: specie quando i devoti, siano potentes o pauperes, cercano gli eremiti perché gli riconoscono, per la loro esperienza del divino e per il loro controllo della natura, poteri sul corpo mediante la guarigione e il miracolo; infine tra gli eremiti e le istituzioni ecclesiastiche per comprendere in che misura queste esperienze siano valorizzate, comprese o rifiutate dalla Chiesa a seconda dei contesti diversi in cui si collocano. Infine si cercherà di comprendere, per quanto le fonti lo consentano, la vita quotidiana di un eremita, il suo rapporto con il corpo e con la natura, la sua percezione del mondo. L’intento è infine quello di comprendere potenzialità e limiti del metodo storico per lo studio di questa particolare forma di esperienza religiosa.
Gli studenti di magistrale che non abbiano mai sostenuto un esame di storia generale, tanto i frequentanti quanto i non frequentanti, sono tenuti anche alla conoscenza del millennio medievale mediante un manuale di storia medievale da concordare con il docente.
CONTATTO @MAIL DEL DOCENTE: raimondo.michetti@uniroma3.it
(testi)
Bibliografia: Per gli studenti frequentanti e non frequentanti saranno disponibili alla fine del corso le dispense che portano il titolo del corso - Eremiti e eremi cristiani tra tardo-antico e medioevo: estremismo sociale o rapporto con Dio? - che si potranno ritirare presso la copisteria sotto la facoltà. Tali dispense sono in parte decise nell'ambito seminariale, a seconda delle questioni che sorgeranno durante il lavoro comune. Qualora non si fosse mai portato un manuale di storia medievale è necessario sceglierne uno su consiglio del docente, che sarà oggetto,come le dispense, della verifica di esame. Nel caso in cui, invece, sia stato già sostenuto un esame di storia medievale con il relativo manuale, non è necessario portare quest'ultimo in sede di verifica finale.
L'esame di magistrale prevede, infine, una tesina scritta di approfondimento che sarà identificata con il docente durante il corso per i frequentanti oppure durante il ricevimento per i non frequentanti.
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