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20702695 FILOSOFIA POLITICA in INFORMAZIONE, EDITORIA, GIORNALISMO (DM 270) LM-19 GIARDINI FEDERICA
(programma)
Genealogie della povertà
Esauriti il Novecento e, più in particolare, i decenni della «piena occupazione», con l'imperversare della crisi economica globale le politiche neoliberali ridefiniscono azioni e soggetti: alla centralità del lavoro, quale principio costituzionale di cittadinanza, si sostituisce l'«occupabilità», dispositivo che orienta le politiche pubbliche e traccia la linea che divide i soggetti produttivi da quelli improduttivi, quelli meritevoli di assistenza da quelli “degni” di espulsione. Non è la prima volta, nella storia del capitalismo, che il governo della povertà e della disuguaglianza rivela la combinazione intima tra economia e politica. Così fu agli albori della modernità, così ogni qual volta esplodono grandi crisi, come quella nella quale siamo ancora immersi. La nozione di povertà, però, è sempre ambivalente: per un verso indica i processi di assoggettamento, per l'altro qualifica traiettorie di soggettivazione irriducibili allo statuto della proprietà e ai rapporti di sfruttamento.
(testi)
I testi in programma verranno presentati – anche con la partecipazione di docenti invitati/e - e poi discussi seminarialmente. Al termine del corso, andranno presentati due scritti di minimo 15 cartelle (una cartella = 2000 caratteri, inclusi gli spazi) - un primo scritto intorno ai testi della sezione 1 - un secondo scritto intorno a una selezione dei testi previsti nelle sezioni 2 e 3.
1. Genealogie. Accumulazione originaria e povertà La povertà è sempre effetto di un rapporto di forze, un prodotto storico. Esito di trasformazioni economiche e politiche, viene definita e governata come “condizione” morale e giuridica, oltre che sociale.
- K. Marx, Il Capitale, Einaudi 1975, I Libro, capitolo XXIV; - B. Geremek, Criminalità, vagabondaggio, pauperismo: la marginalità agli albori dell'età moderna (1974), in Uomini senza padrone, Einaudi 1992 – disponibile presso Biblioteca Umanistica Petrocchi; - M. Foucault, Storia della follia nell'età classica, II capitolo, Il grande internamento; - M. Foucault, La società punitiva, Feltrinelli 2016, Lezioni 3, 10, 17 gennaio; 7 e 14 marzo 1973. - S. Federici, Calibano e la strega, Mimesis 2016, cap. II, pp. 115-167; - J. Steinbeck, Furore, Bompiani 2013.
2. Potenza della povertà La povertà non è soltanto effetto di processi di assoggettamento, ma anche traiettoria di soggettivazione, alternativa all’ordine sociale e simbolico dominante, eccedenza delle tassonomie economiche.
- M. Foucault, Il coraggio della verità, Feltrinelli 2011, Lezioni del 7, 14, 21 marzo 1984; - Il privilegium paupertatis di Chiara d'Assisi, in Regole monastiche femminili, Einaudi 2003, pp. 404-406, dispense; - Francesco d'Assisi, Regula non bullata; Testamento - reperibili on line; - G. Agamben, Altissima povertà, Neri Pozza Editore 2011, III parte, pp. 133-178; - B. Spinoza, Etica, III parte, Proposizioni 1-39; - K. Marx, Lineamenti fondamentali di critica dell'economia politica («Grundrisse»), Einaudi 1976, Libro I, Quaderni II e III, pp. 213-223, 243-254; - A. Negri, Kairòs, Alma Venus, Multitudo, Manifestolibri 2000, pp. 83-102; - L. Muraro, Al mercato della felicità, Mondadori 2009, pp. 1-25;
3. Politiche della povertà Provincializzare l’Occidente. Povertà ed economie politiche della globalizzazione.
- E. Duflo, L’economia dei poveri, Feltrinelli 2012; - Ananya Roy, Poverty Capital: Microfinance and the Making of Development, Routledge 2010; - S. Sassen, Espulsioni, Il Mulino 2015.
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